DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

La scure della Regione si abbatte su Pescara: disposte due soppressioni con un procedimento ambiguo, non condiviso con i tavoli provinciali e a rischio di impugnazione

Pescara, 10 gennaio 2024. Con la delibera n° 1 del 3 gennaio 2024 la Giunta Regionale ha approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che ha di fatto previsto sette accorpamenti così ripartiti: tre in Provincia dell’Aquila, due in quella di Chieti, due in quella di Pescara e zero in quella di Teramo. Nello specifico per la provincia di Pescara sono stati unificati i due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, e l’istituto comprensivo 1 di Pescara è stato accorpato all’Istituto comprensivo 7.

Il provvedimento disattende però ampiamente le proposte di razionalizzazione emerse dai tavoli provinciali, a cui hanno partecipato sindacati, ufficio scolastico ed enti provinciali. In base ai nuovi parametri imposti dal decreto interministeriale n° 127 del 30 giugno 2023, che prevedono in sostanza per l’anno scolastico 2024/2025, a causa della crescente denatalità, l’attivazione di una sede scolastica ogni 961 alunni, per quanto riguarda l’Abruzzo era stata prospettata la riduzione di 11 dirigenze, contingente successivamente sceso a 7 a seguito dell’intervento del decreto mille-proroghe. 

Nella delibera citata in apertura, la Regione afferma di aver «cercato di redistribuire – in modo razionale e con un criterio di equilibrio e proporzionalità alla luce della situazione concreta di ciascuna autonomia – l’inevitabile soppressione» di queste 7 dirigenze. In realtà la logica seguita non sembra corrispondere a quanto affermato, poiché la richiamata “solidarietà” – che non è un criterio specifico ma un indirizzo -avrebbe dovuto scongiurare decisioni eccessivamente penalizzanti in alcune province, mentre la scelta dei 7 istituti sacrificati si è rivelata nettamente sbilanciata a favore della Provincia di Teramo e a sfavore di quella di Pescara.

Infatti, sulla base del piano di razionalizzazione formulato dall’ufficio scolastico regionale – che ricordiamo, contemplava 11 soppressioni – la Regione ha deciso di confermare le tre soppressioni previste all’Aquila, ridurre da 4 a 2 quelle attese a Chieti – evidentemente per preservare la specificità di alcune aree interne – di annullare le due soppressioni inizialmente previste per Teramo – malgrado una di queste, l’accorpamento del liceo artistico per il design “Grue” di Castelli al liceo scientifico “Einstein” di Teramo fosse stata avallata dalla stessa provincia teramana anche in considerazione dei soli 46 alunni iscritti – e confermare infine le due prospettate per Pescara.

Stentiamo ad afferrare i motivi per cui Pescara abbia pagato un prezzo così alto, in quanto a livello numerico le province di Teramo e Pescara hanno dati sostanzialmente simili – in entrambi i casi in linea con i nuovi parametri nazionali sul dimensionamento – e Pescara inoltre è stata già fortemente penalizzata negli ultimi anni con altre soppressioni come Civitella Casanova, e l’accorpamento degli istituti comprensivi di Scafa e San Valentino. Allo stesso modo stentiamo a comprendere il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara di fronte ad un piano di razionalizzazione così sbilanciato, come pure dei Consiglieri regionali Pescaresi: D’Addazio, D’Incecco, Sospiri, De Renzis, oltre che dell’assessore Verì, che ha addirittura votato favorevolmente in giunta.

In sostanza, i numeri della nostra provincia non esigevano accorpamenti. Tuttavia, se comprendiamo la ratio per cui, in virtù dell’accennato criterio di solidarietà regionale più volte riecheggiato nei Tavoli provinciali, si era pensato di distribuire in maniera equa sul territorio gli iniziali 11 accorpamenti, ci chiediamo perché, quando gli accorpamenti sono scesi a 7, Pescara abbia subito ben due soppressioni mentre Teramo nessuna.

Oltretutto, la scelta delle due dirigenze da immolare sull’altare, nell’ottica di questa presunta solidarietà tra le province, appare ambigua e poco trasparente. Per quanto concerne l’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, ci si sarebbe potuto appellare, come fatto per altri comuni, al principio di salvaguardia delle aree montane. Questi comprensivi dispongono infatti di plessi dislocati nei paesi di Villa Celiera e Farindola. La domanda sorge dunque spontanea: se questo meccanismo è valso ad escludere Pescasseroli dal dimensionamento, perché non è valso anche per Penne che vanta plessi in Comuni montani?

Stupisce anche la scelta della seconda scuola sacrificata, l’istituto comprensivo 1 di Pescara. Infatti, il piano di razionalizzazione proposto dall’Ufficio scolastico regionale non contemplava affatto gli istituti comprensivi pescaresi, prevedendo bensì l’accorpamento dell’ITCG Marconi di Penne con l’IIS L. da Penne – M. Dei Fiori, o in alternativa la costituzione a Pescara di un polo tecnico professionale unificando Manthonè e Di Marzio. Il piano, tuttavia, come testimoniano i verbali dei tavoli provinciali, era stato bocciato sia dai sindacati che dalla Provincia, che avevano chiesto di riconfermare l’attuale assetto organizzativo, quindi in sostanza di non fare tagli, visto che non ve n’era bisogno.

Dunque, come è nata l’idea di accorpare l’istituto comprensivo 1 di Pescara all’istituto comprensivo 7?

A proporre la soluzione sarebbe stato direttamente il presidente De Martinis, senza peraltro informare il Tavolo provinciale, che con una nota del 27 dicembre, avrebbe prospettato questa seconda ipotesi, prontamente recepita dalla Regione, in virtù del prossimo pensionamento della Dirigente dell’I.C. 1.

Ma come è stato possibile procedere in questa direzione se il Comune di Pescara, competente sulle due scuole, non ha proferito parola né deliberato in merito?

Come è stato possibile procedere all’accorpamento di due istituti comprensivi di Pescara che mai erano stati oggetto di proposte presentate o discusse al Tavolo provinciale. Come si può delegare una decisione del genere al Presidente della Provincia senza ascoltare i Comuni interessati?

Dobbiamo pensare che i Comuni siano stati sentiti e abbiano avallato la decisione nella speranza di passare inosservati?

I Sindaci di Pescara e Penne ci dicano come sono andate le cose, e come sia stato possibile procedere in questo modo senza informare i Tavoli provinciali. Questo procedimento rischia di essere viziato da un vizio di forma e di essere quindi impugnabile, il Comune di Pescara e di Penne dovrebbero farlo immediatamente.

Non vorremmo tra l’altro che, essendo quella del mille-proroghe una deroga temporanea, valida solo per il 2024-2025, la Provincia di Pescara possa essere nuovamente colpita dal taglio di ulteriori 4 scuole previsto per l’anno successivo. Oltretutto, come può la semplice quiescenza di una dirigente giustificare un simile accorpamento?

Mi sorge il dubbio che dietro questa decisione ci sia in realtà un preciso disegno politico condiviso da Regione e Provincia, con finalità che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività, o magari qualche screzio legato alla Nuova Pescara. Un disegno che ha senza dubbio beneficiato della colpevole indifferenza dei Comuni, della mano della Provincia e del silenzio dei consiglieri regionali, che ancora una volta si scagliano contro le scuole di Penne, sebbene vantino plessi in comuni montani.

La totale remissività alle scelte della Giunta Marsilio è un colpo ferale per la nostra provincia.

Antonio Blasioli




INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNO ACCADEMICO

Sarà presente il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini – Auditorium del Rettorato – 17 gennaio 2024, ore 11:30

Chieti, 10 gennaio 2024. Sarà il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a chiudere la Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in programma il 17 gennaio prossimo, alle 11,30, nell’Auditorium del Rettorato a Chieti. Per la prima volta la Cerimonia sarà presieduta dal Rettore, Liborio Stuppia, eletto il 24 febbraio 2023, proprio poco dopo la cerimonia inaugurale dello scorso anno, ed insediatosi ufficialmente il successivo 7 giugno.

La solenne cerimonia che vedrà la presenza dell’intera comunità accademica della “d’Annunzio”, di Rettori di altri Atenei italiani, di autorità civili, religiose e militari, prenderà il via alle 11:20 con l’ingresso del Corteo in Auditorium e l’intervento del Coro “Ud’A Incanto” che eseguirà gli inni. Dopo il discorso del Magnifico Rettore, Prof. Liborio Stuppia, sul tema “L’Università aperta e i suoi orizzonti”, lo stesso proclamerà ufficialmente aperto il nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Seguirà la Prolusione ufficiale “Cultura e Salute: verso un modello di welfare culturale” del professor Prof. Pierluigi Sacco, Ordinario di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.

Sarà poi la volta dei saluti della dottoressa Annarita Tomei, in rappresentanza del Personale T/A dell’Ateneo, e del signor Francesco Colangelo, rappresentante degli Studenti della “d’Annunzio”. Prima della esecuzione del “Gaudeamus” da parte del Coro, la Cerimonia si chiuderà con l’atteso intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca, Avv. Anna Maria Bernini, previsto per le 12,15.

Ci prestiamo ad inaugurare un nuovo Anno Accademico – annuncia il Rettore, Liborio Stuppia – con i migliori auspici e con un rinnovato impegno da parte dell’intera Comunità della “d’Annunzio”.

La presenza del Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini alla nostra cerimonia testimonia non solo la particolare attenzione del Governo verso la d’Annunzio, uno dei grandi Atenei italiani, ma la sua personale ed affettuosa determinazione a voler mantenere l’impegno preso il 17 novembre scorso, in occasione della sua visita al Campus di Pescara, quando ci ha promesso di voler essere presente a questa solenne cerimonia. Sapere che l’Università “Gabriele d’Annunzio” è un così importante riferimento per le tante istituzioni del territorio – aggiunge il Rettore – è una fortissima motivazione a moltiplicare l’impegno per la crescita ed il successo del nostro Ateneo.

Oltre al prestigio istituzionale dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, che vado verificando in questi giorni, quel che mi sta particolarmente a cuore – conclude il Rettore Stuppia – ed è la mia più forte emozione è la partecipazione corale della interna comunità accademica della “d’Annunzio” che si va manifestando concretamente già nella preparazione della Cerimonia. È un segno importante di quanto sia viva la nostra realtà e di quanto sia capace di esser unita, coesa, propositiva e spontaneamente attiva quando c’è da raggiungere un obiettivo comune.             

Maurizio Adezio




VERDE URBANO

Pronto il regolamento di Roseto Degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi, 10 gennaio 2024. Il Regolamento del Verde Urbano della Città di Roseto degli Abruzzi è pronto e, a breve, sarà portato all’attenzione del Consiglio Comunale per l’adozione. A sancirlo, nelle scorse ore, è stata Delibera di Giunta varata dall’Amministrazione Nugnes con la quale, oltre a condividere i contenuti del Regolamento stesso si propone la sua approvazione all’Assise Civica.

La realizzazione del Regolamento, che sarà seguita dal censimento del patrimonio verde nelle aree più sensibili, è fondamentale perché propedeutica alla redazione del vero e proprio Piano di gestione del verde, affidato ad inizio dicembre 2023 al dottor Agronomo Stefano Castorani.

La nuova normativa entrerà in vigore dalla data di pubblicazione della Delibera consiliare di approvazione e contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per la corretta progettazione, gestione, tutela e fruizione del patrimonio vegetale della città. Il regolamento ha lo scopo di promuovere la qualità ambientale, il benessere dei cittadini e la biodiversità urbana, attraverso l’adozione di criteri e modalità di intervento sul verde pubblico e privato. Inoltre, prevede anche le sanzioni per chi danneggia o trascura il verde urbano, nonché le modalità di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nella cura e nella progettazione degli spazi verdi.

“Il patrimonio verde della nostra città rappresenta una componente di primaria importanza dell’ambiente urbano, che svolge innumerevoli funzioni a beneficio dell’uomo e che valorizza il contesto metropolitano con i suoi aspetti culturali, architettonici, estetici, ornamentali e storici – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco Angelo Marcone – Il nostro patrimonio verde è costituito da alberi, giardini, parchi urbani, aree agricole e riserve naturali protette, che rappresentano una ricchezza da preservare e valorizzare. L’Amministrazione comunale, consapevole dell’esistenza di questo notevole patrimonio, sia pubblico che privato, si impegna costantemente a realizzare tutte le misure necessarie a salvaguardarlo e tutelarlo. Per questo motivo, abbiamo avviato anche una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza, la fruizione e la cura del verde urbano, coinvolgendo le scuole, le associazioni, i privati e tutti i cittadini interessati. Vogliamo che il nostro patrimonio verde sia un elemento distintivo della nostra città, una fonte di orgoglio e di benessere per tutti noi. Con l’approvazione definitiva del regolamento andremo, quindi, a mettere ordine in un ambito da sempre delicato con un atto che fa seguito all’affidamento per la redazione del Piano del Verde, avvenuta per la prima volta nella storia della nostra città. Già all’interno del nostro programma elettorale avevamo chiaramente indicato, quale opera strategica da perseguire nel nostro mandato, la riqualificazione del verde urbano che non rappresenta solo un importante segnale di decoro della nostra città, ma anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per una realtà come la nostra che è fortemente vocata al turismo e che deve diventare sempre più sostenibile, bella e attraente”.




CONFERENZA DI FEDERICA ZALABRA E FEDERICA MARINI RECCHIA

Giovedì 11 gennaio, ore 16:30 – Auditorium della Fondazione Carispaq

L’Aquila, 10 gennaio 2024. “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo della mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”.

Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra su Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, in corso al MuNDA,  giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 16.30, all’Auditorium della Fondazione Carispaq,  Federica Zalabra direttore delegato del Museo Nazionale d’Abruzzo e Federica Marini Recchia, restauratrice, terranno la conferenza “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo esposti nella  mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”. Saranno indagati gli aspetti storico-artistici, le problematiche del restauro, le scelte critiche di materiali e metodologie sui quattro dipinti ad olio su tela del Museo Nazionale d’Abruzzo : Madonna del Rosario e San Giacomo Maggiore di Giulio Cesare Bedeschini, il Ritratto di Agatone I di Cesare Fantetti e San Trofimo di Arles di Francesco Bedeschini.

Viene così inaugurato un ciclo di conferenze ad ingresso libero dedicato ad approfondimenti che culminerà il 28 e 29 febbraio 2024 con il convegno internazionale Drawing and Invention in Central-Southern Italy (16th-18th centuries) nell’Aula magna “Alessandro Clementi” dell’Università degli Studi dell’Aquila e nell’Auditorium della Fondazione Carispaq.

La mostra al MuNDA “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”  a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra, sarà visitabile fino al 3 marzo dal martedì alla domenica, orario 8.30/19.30, utima entrata ore 19.00.




IL DRAGAGGIO DEL PORTO

Castiglione certifica il fallimento della sua amministrazione

Ortona, 10 gennaio 2024. Solo grazie alle sollecitazioni dell’opposizione e del Comitato Porto, dopo cinque anni, finalmente iniziano i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona. Martedì 9 gennaio si è tenuta l’assemblea generale del Comitato Porto del Comune di Ortona, alla presenza del Comandante del Porto, del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e dei rappresentanti della Regione Abruzzo Mauro Febbo e Daniele D’Amario. 

“Durante la riunione – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – è stato finalmente firmato il contratto di appalto per i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona, finanziati nel 2013 dalla Giunta Regionale d’Abruzzo nell’ambito del programma PAR FAS 2007-2013 con cui è stato concesso al Comune di Ortona (soggetto attuatore) un finanziamento di euro 9.350.000.”

“Con la farsa della firma del contratto, il sindaco Castiglione ha certificato per l’ennesima volta il totale fallimento della sua amministrazione – continuano i consiglieri comunali di opposizione – Da dicembre 2018, quando si è concluso il relativo contenzioso, l’amministrazione Canosa/Castiglione non ha saputo far iniziare i lavori, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina.

Solo grazie alle nostre continue sollecitazioni sin dall’estate 2022 e al monitoraggio che abbiamo avviato con il Comitato Porto siamo riusciti a far sbloccare una situazione gravemente compromessa dall’inerzia dell’amministrazione comunale, incapace di andare oltre l’ordinario e la sterile propaganda elettorale.

Purtroppo, rispetto alle previsioni iniziali di oltre 10 anni fa, riusciremo ad effettuare solo il 60% dei lavori previsti, con la rimozione di 300.000 mc di materiale a fronte dei 500.000 mc previsti nel 2012. Tutto ciò a causa dell’aumento dei costi che si è avuto in questi anni di mancato inizio dei lavori!”

“Finalmente – concludono i consiglieri comunali di opposizione – dopo cinque anni, l’impresa aggiudicataria potrà iniziare i lavori. Desideriamo ringraziare la Regione Abruzzo e l’Autorità di Sistema Portuale per il supporto tecnico – amministrativo fornito e il Comitato Porto per aver condiviso con noi le attività di monitoraggio della procedura amministrativa che hanno prodotto questo importante risultato per la città di Ortona.”




MANUTENZIONI SCUOLE: al via interventi per oltre 40.000 euro

Sindaco e assessori Rispoli e Giammarino: “Al via nuova tranche di lavori in diversi plessi comunali. Ecco le priorità”

Chieti, 10 gennaio 2024. Si sono svolti nei giorni scorsi diversi sopralluoghi operativi nelle scuole su cui stanno per partire lavori di manutenzione per oltre 40.000 euro. Sul posto il sindaco Diego Ferrara, con gli assessori a Lavori Pubblici e Istruzione Stefano Rispoli e Teresa Giammarino, la funzionaria del settore lavori pubblici del Comune Ivonne Elia, le ditte che effettueranno gli interventi.

“Al via la nuova tranche di manutenzioni ordinarie e straordinarie in diversi plessi scolastici comunali della città – così il sindaco e gli assessori Rispoli e Giammarino – Si tratta di interventi richiesti dalle scuole stesse e risultati necessari a fronte dei monitoraggi effettuati sugli edifici anche a fronte del maltempo. Si interverrà nella scuola dell’infanzia di via Pescara del 3, lavori previsti anche alla primaria in via Pescara, poi in quella di Madonna del Freddo, zona stadio, alle scuole medie Chiarini, alla primaria di via Arniense, alla scuola dell’infanzia Brigata Maiella e Sant’Andrea. I lavori prevedono la sostituzione di porte bagni, manutenzione e sostituzione di rubinetti, vasi, cassette di scarico, lavabi e raccordi, procederemo anche all’installazione di scaldabagno elettrici e al rifacimento di tratti di intonaci nonché di guaine impermeabilizzanti. I tratti di canali di gronda e i discendenti pluviali saranno sostituiti dove necessario, così come saranno ripitturate le pareti usurate. Si tratta della prima fase di intervento per il 2024, a cui abbiamo voluto dare subito sfogo cercando delle risorse dedicate in bilancio e dopo aver destinato già nel 2023 circa 300.000 euro di interventi. A causa delle condizioni di dissesto dell’Ente dobbiamo procedere in modo selettivo, affrontando le situazioni più urgenti, ma non mancheremo di dare ascolto a tutte le istanze, cercando di affrontarne il più possibile”.




ALLA MEMORIA DI PADRE GIACOMO RAINERI

Centinaia di fedeli e istituzioni per rendere omaggio al religioso

Giulianova, 10 gennaio 2024 – Centinaia di persone provenienti anche da Croazia, Slovenia, Serbia e Bosnia; alti rappresentanti delle istituzioni e autorità civili, militari e religiose arriveranno sabato mattina a Roseto degli Abruzzi per l’intitolazione del piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi alla memoria di Padre Giacomo Raineri.

La cerimonia laica, organizzata dall’Amministrazione Comunale, si svolgerà in loco a partire dalle ore 10 e vedrà la partecipazione anche di una delegazione proveniente da Makarska, città gemellata con Roseto degli Abruzzi.

L’evento, moderato dal dottor Biagio Di Giuseppe, si aprirà con il saluto istituzionale del Sindaco Mario Nugnes e delle autorità presenti. A seguire, il ricordo di Eusebio Astiaso Garcia e Don Piergiorgio De Angelis, responsabile dell’equipe del Cammino neocatecumenale d’area. L’intitolazione sarà sancita dallo svelamento della stele realizzata per l’occasione dall’Amministrazione Comunale e, a concludere la cerimonia, sarà l’intervento del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Prevista la presenza anche dei Parlamentari Giulio Cesare Sottanelli e Luciano D’Alfonso, del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo e delle Autorità Militari.

Padre Giacomo Raineri è stato vice Parroco della Parrocchia “Sacro Cuore” dal 1970 e poi si è dedicato alla evangelizzazione dei territori martoriati dalla guerra dell’ex Jugoslavia di Tito, subendo anche ritorsioni e persecuzioni e lasciando in queste popolazioni un ricordo e un sentimento di gratitudine per l’operato svolto, molto forte tanto che la sua tomba, che si trova nel Cimitero di Roseto degli Abruzzi, è meta di centinaia e centinaia di fedeli provenienti anche da Croazia, Serbia, Bosnia e Slovenia. Nato a Palazzolo sull’Oglio ma rosetano d’adozione, padre Giacomo, che nella cittadina marittima aveva la sua comunità Neocatecumenale (la prima nata sulla costa adriatica), amava profondamente la Città delle Rose, tanto da tornarci ogni qualvolta gli era possibile.

“La cerimonia di intitolazione del Piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi a Padre Giacomo Raineri è un evento importante per la comunità di Roseto degli Abruzzi e per tutti coloro che hanno lo hanno conosciuto e amato – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – La partecipazione alla cerimonia è un modo per onorare la memoria di Padre Giacomo e per mostrare il proprio sostegno alla comunità di Roseto degli Abruzzi e ci piace sottolineare come, per l’occasione, sia prevista la presenza di tanti fedeli che arriveranno da tutta Europa per rendere omaggio alla missione che ha caratterizzato la sua vita. Padre Giacomo Raineri ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Roseto degli Abruzzi e non solo. La sua vita e il suo lavoro sono stati un esempio di dedizione e amore per il prossimo e la sua memoria continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo”.




PADEL PER LA RICERCA

Sport e divulgazione scientifica 13 e 14 gennaio 2024 – Circolo Padel Zero4, Torrevecchia Teatina

Chieti, 9 gennaio 2024. Si terrà il 13 e 14 gennaio prossimi, presso il “Circolo Padel Zero4” di Torrevecchia Teatina, un importante evento che coniuga sport e ricerca scientifica “Padel per la Ricerca”, infatti, è un evento di divulgazione scientifica legato al Progetto di Ricerca sulle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.) promosso da Next generation EU.

Nell’occasione dell’evento sportivo, il 13 gennaio alle ore 9:00, sarà presentato il progetto “Novel-terpenoid prodrugs with antimicrobial and antinflammatory activities for the treatment of severe gastrointestinal diseases”, finanziato dall’Unione Europea e vinto dalle dottoresse Marilisa Pia Dimmito e Valentina Puca, ricercatrici presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Interverrà il dottor Francesco Laterza, Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale clinicizzato “SS. Annunziata” di Chieti.

Il programma sportivo che seguirà questa presentazione, organizzato per tutti i livelli di gioco, sarà aperto a quanti avranno fatto preventivamente la propria iscrizione. Questo è il programma sportivo previsto: 13 gennaio – ore 9.00 – Doppio maschile; 13 gennaio – ore 15:00 – Doppio femminile; 14 gennaio – ore 9:00 Doppio misto. 

Questa nostra iniziativa – spiega la professoressa Ivana Cacciatore, docente di Chimica Farmaceutica nonché Presidente del Corso di Laurea in Tecnologie Eco-Sostenibili e Tossicologia Ambientale presso il Dipartimenti di Farmacia della d’Annunzio – ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i fattori di rischio e i sintomi caratteristici delle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.). Al contempo punta ad ampliare e consolidare il sostegno per la ricerca scientifica dedicata alla prevenzione ed al trattamento di tali patologie. Perciò una parte delle quote di iscrizione al torneo, che ci auguriamo siano davvero numerose – precisa la professoressa Cacciatore – sarà devoluta all’Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (A.M.I.C.I. onlus).

Maurizio Adezio




LO SCHIACCIANOCI. Russian Classical Ballet

Musiche di P.I. Cajkovskij. Direttore Artistico M° Gaetano Di Bacco. Teatro Comunale Maria Caniglia lunedì 14 gennaio ore 17:30

Sulmona, 9 gennaio 2024. Terzo dei tre speciali appuntamenti natalizi della Camerata Musicale, dopo il pienone registrato per i Gospel e per il Concerto di Capodanno con l’Orchestra di Odessa, al Teatro Caniglia domenica 14 gennaio alle ore 17.30 è il momento della danza con il Russian Classical Ballet che presenta Lo Schiaccianoci su musiche di Cajkovskij  e coreografie di Marius Petipa. Un’occasione imperdibile per rivivere una delle storie più celebri e amate di sempre in uno spettacolo indimenticabile, adatto a tutte le età, dai più grandi ai più piccini, un’occasione per tutti per immergersi nel regno della fantasia.

Fondato nel 2005 nella città di Mosca, il Russian Classical Ballet è composto da un cast di stelle del balletto russo. Con la direzione artistica di Evgeniya Bespalova, che firma anche i costumi di questo allestimento, si propone di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo.

Il Corpo di ballo  è composto da 35 ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole di Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm. Un ensemble dove preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con la fantasia e l’innovazione di talenti emergenti nel panorama della danza classica moscovita.

Basato sulla fiaba di E.T.A. Hoffmann , Lo schiaccianoci e il re dei topi, il balletto (due atti di 45 minuti) racconta di una festa organizzata per la Vigilia di Natale. Tra addobbi e danze, un vecchio amico di famiglia intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. Clara, figlia del padrone di casa, riceve in dono uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino. Alla fine della serata si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci, immaginando un mondo fantastico. Dopo aver combattuto contro il Re dei Topi e il suo esercito, annientandolo, rompe l’incantesimo e lo schiaccianoci diventa un bellissimo principe che la porta nel suo Regno dei Dolci, in cui le leccornie diventano personaggi e la Fata dello Zucchero fa felici i bambini che, come Clara, possono ancora sognare.    

Lo Schiaccianoci è considerato un capolavoro immortale nato dal genio di Pyotr I. Tchaikovsky  e brani come la “Danza dello zucchero fatato” e “Il valzer dei fiori” sono entrati nell’immaginario collettivo.

Il balletto  fu commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi, Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij. Il compositore  compose le musiche tra il 1891 e 1892 seguendo minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. 

Una novità in quest’opera è la presenza di uno strumento, la celesta,  che Čajkovskij aveva visto a Parigi. Lo volle assolutamente inserire nell’organico strumentale e lo aggiunse nel secondo atto nelle scene della Danza della Fata Confetto. Lo schiaccianoci è uno dei soggetti più rappresentati oggi nelle scuole di ballo. 




BORSACCHIO: DIBATTITO PUBBLICO

Anticipo al giovedì 11 gennaio ore 18:30 presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi

Giulianova, 9 gennaio 2024. Si comunica che l’evento di chiusura del Dibattito Pubblico sulla riserva del Borsacchio, già da noi convocato per venerdì 12 gennaio, per via della convocazione del Consiglio comunale straordinario sul Borsacchio nello stesso giorno alle ore 18:30, è stato anticipato a Giovedì 11 Gennaio alle ore 17:30, presso il Palazzo del Mare a Roseto.

Tale decisione è stata presa poiché si vorrebbe offrire all’assise civica maggiori elementi di riflessione e la nostra relazione conclusiva, derivante da un ampio e qualificato dibattito di merito, potrebbe rappresentare uno di essi.

Demos Associazione Culturale




IN CAMMINO CON GIORGIO LA PIRA CON I SEGNI DELLA PACE

Di Nino Giordano

Politicainsieme.com, 9 gennaio 2024. E se un giorno Giorgio La Pira – ritornando ad operare tra noi a 120 anni dalla sua nascita – decidesse di scrivere una lettera aperta al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Egregio sig.  Vladimir Putin,

«dopo un lungo silenzio, sento ancora una volta il bisogno di intervenire in questo momento in cui, come me, tanta gente in tutti i continenti sta provando angoscia e dolore per le guerre in atto e in particolare per la guerra in Ucraina: un crudele paesaggio di distruzione e di cimiteri.

Fin dai tempi giovanili, a Messina – la città che è da sempre riconoscente nei confronti del popolo russo e di quegli eroici marinai russi che salvarono molte vite dopo il terremoto del 1908 – con Salvatore Quasimodo, il futuro premio Nobel per la letteratura, leggevo le opere di Dostoevskij e di altri scrittori russi.  È così che mi sono sentito attratto, quasi affascinato, dall’anima russa, un mondo esteso quanto tutto l’infinito. Trovo infatti nell’anima del vostro popolo un’ansia di infinito che spinge verso un processo di resurrezione; la sola logica dell’anima russa è il bisogno della fraternità, del rinnovamento, dell’amore.

Mi permetta, anzitutto, di ricordarLe alcuni passi fatti durante il mio lungo impegno al servizio della pace e dei miei decennali sforzi   per ristabilire i legami tra l’Est e l’Ovest, ai tempi ormai lontani della guerra fredda: una ferita nei rapporti Ovest-Est e che curata per anni si riapre oggi con pesanti conseguenze in altre aree geo-politiche ed anche tra i paesi del Terzo Mondo.

Ho sempre sperato in un’Europa unita con una presenza operativa della vostra Russia: l’importanza di una scelta della Russia verso l’Europa compare già intorno al 1600, con le scelte dello Zar Pietro il Grande e, più tardi, della Zarina Caterina la Grande, e che costruisce in San Pietroburgo, la prima grande porta verso l’Europa.

Ricordo sempre con affetto il mio incontro con il patriarca ortodosso di Mosca, nel ricordo di Massimo il greco compagno del nostro Gerolamo Savonarola, e uniti nella forza e nella divina ricchezza della fede cristiana; ho voluto e fatto realizzare a Firenze l’Università Europea. Tutta l’Europa: non solo il nord o l’ovest, ma anche l’est e il sud; ma non solo l’Europa ma Europa e l’Africa. Europa e l’Asia.

A Leningrado il 10 luglio 1970 parlai della necessità di unire le città per unire le nazioni; a Berlino nel giugno del 1969 di denuclearizzare l’Europa e il Mediterraneo: togliere dall’Europa e dal Mediterraneo le due tende del terrore (la Nato e il Patto di Varsavia) e piantare in essa- al servizio dei popoli del terzo mondo e di tutti i popoli della terra- la tenda della pace! La pace nella giustizia, nella sicurezza per tutti e nel rispetto della vita degli individui e dei popoli.

Sig. Presidente, oggi sono ritornati gli spettri della guerra fredda, con il pericolo nucleare più volte scongiurato. Già nel 1954 a Ginevra, in occasione dell’assemblea della Croce Rossa Internazionale parlai che dinanzi alla minaccia di una guerra nucleare “le generazioni attuali non hanno il diritto di distruggere una ricchezza che è stata loro affidata in vista delle generazioni future! Si tratta di beni che derivano dalle generazioni passate e di fronte ai quali le presenti rivestono la figura giuridica degli eredi fiduciari: i destinatari ultimi di questa eredità sono le generazioni successive (et ereditatem acquirent eam, Salmo 68). Ci troviamo di fronte ad un caso che i Romani definivano sostituzione fide-commissaria, cioè di un commesso di una famiglia destinato a perpetuare in seno al gruppo familiare l’esistenza di un determinato patrimonio”. 

In pace i figli seppelliscono i loro padri, ma in guerra sono i padri a seppellire i loro figli, diceva Erodoto. Perché non sperare?

Non sperare nella pace?

La speranza è, in certo senso, una avventura ed è un rischio: ma forse che, per il rischio di perdere la sementa, il contadino smette di seminare?

Proverei grande sollievo nel vedere cessare, una volta per tutte, la guerra fratricida tra due città a me tanto care: Kiev e Mosca. Mosca guardandola illuminata dall’aereo, mi ricordai di una visione della Gerusalemme celeste che ebbe sant’ Antonio di Kiev quando ammirando la bellezza di Mosca, riconobbe in essa l’immagine terrena della città di Dio, la Gerusalemme celeste; Kiev, gemellata con la mia Firenze e culla del cristianesimo russo: città dove andai in pellegrinaggio nelle antichissime grotte, dove si ritiravano in preghiera i primi eremiti cristiani russi. Ogni città è sacra. Perciò le città non vanno toccate, non vanno distrutte dalla guerra. Bisogna consegnarle, intatte ed arricchite, alle generazioni future.

Oggi con le bombe nucleari, che annienterebbero l’intera umanità, non si può fare la guerra, fisicamente essa è un’assurdità. L’interlocutore non è un nemico da uccidere in guerra, ma è un uomo con cui si deve competere nella pace. 

Edificare la pace – o spezzare la pace- non è più opera che spetti a coloro che sono preposti alla direzione della vita politica degli Stati e delle nazioni. Consiste sempre più in un processo di edificazione che esige vaste analisi e tocca tutti gli interessi più vitali della comunità umana. La parola ultima, la più impegnativa e decisiva, spetta ormai direttamente, in certo senso, ai popoli.

I Popoli non possono e non devono più attendere il giudizio della storia su quanto è accaduto piangendo i propri cari di fronte alle loro tombe. Due guerre mondiali hanno già sconvolto il “vecchio continente” che oggi rischia di vederne nascere una Terza con il conflitto in essere tra la Federazione Russa e la Repubblica Ucraina e il possibile e incombente pericolo nucleare.

Di fronte al crinale apocalittico della storia, uno spartiacque tra la minaccia dello stermino e la pace perenne, è inevitabile il negoziato globale tra le forze in lotta.

Signor Presidente, perché non dare al mondo presente una prova che solo l’accordo, il negoziato, l’edificazione comune, l’azione e la missione comune per l’elevazione comune di tutti i popoli sono gli strumenti che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova e una civiltà nuova? Perché non ripartire dalla Conferenza di Helsinki del 1975, che – insieme ad altri rappresentanti di tanti paesi del mondo – preparai con il presidente Aldo Moro e mons. Agostino Casaroli?

La conferenza di Helsinki fu il primo passo che doveva portare alla distensione, al negoziato, all’unità, al disarmo, alla giustizia, alla libertà e alla pace fra tutti i popoli della terra; la firma dell’Atto finale prefigurava una svolta nei rapporti e nelle relazioni tra Est ed Ovest, con sviluppi produttivi nei confronti delle popolazioni africane. La Conferenza di Helsinki, una cosa incredibile, non fu soltanto europea: l’Europa unita e con essa l’America, il Canada…tutto il mondo. E il capitano di questa conferenza europea fu il Papa Paolo VI. La pace universale.

Fu un rivoluzionario e pacifico coinvolgimento diretto degli Stati e -dal basso- di tutte le città “ come libri vivi della storia. Ciascuna città è legata a tutte le altre: formano tutte insieme un unico grandioso organismo portatrici di proposte di pace e non di afflizione, nella prospettiva storica del disarmo universale e della trasformazione dell’arsenale atomico in aiuti economici ai Paesi del Terzo Mondo.

È questa la strada per ricostruire insieme, Oriente ed Occidente, una casa comune in grado di reggere alle tempeste, una casa costruita che deve fondarsi sulla roccia come dice il vangelo di Matteo. E la roccia sono i santi che Occidente e Oriente venerano insieme: i santi Cirillo e Metodio, San Vladimiro, Sant’Antonio di Kiev, San Teodosio, San Sergio di Radonigi, San Nilo e tutti gli altri che sono il comune tessuto di santità della Chiesa d’Oriente e della Chiesa d’Occidente. In cammino con i segni della pace.

La pace è il sorriso di Dio».

Lettera a cura di Nino Giordano, a nome dell’Associazione Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo, che – nata per volontà del compianto prof. Fabrizio Fabbrini – incentiva la conoscenza del pensiero e della testimonianza del Professor Giorgio La Pira, il sindaco santo della città di Firenze.

In cammino con Giorgio La Pira, con i segni della pace – di  Nino Giordano – Politica Insieme




CONTRO LA CHIUSURA DEL CANILE SANITARIO

Consegnate 7mila firme. Berardinetti: la Marsica non può perdere questo servizio

Sante Marie, 9 gennaio 2024. C’erano anche gli amici a quattro zampe ieri mattina durante la consegna delle settemila firme alla Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie. La struttura di proprietà dell’Unione dei Comuni Montagna Marsicana è stata aperta 13 anni fa e accoglie in media mille cani l’anno.

A fine 2023 l’azienda sanitaria locale ha deciso di pubblicare un bando per creare un nuovo canile sanitario all’Aquila – dove ce n’è già uno da 50 posti – con dei box dove poter ospitare i cani. L’apertura del secondo canile sanitario nel capoluogo comporterebbe la chiusura di quello di Sante Marie, strutturato e attivo da anni, dove arrivano cani non solo dalla Marsica ma anche dalla Valle Peligna e dell’Alto Sangro.

“In dieci giorni abbiamo raccolto settemila firme”, ha commentato Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie e promotore della petizione, “proprio perché la Marsica non può perdere un altro servizio importante come questo. Ho consegnato personalmente la petizione all’ufficio protocollo della Asl chiedendo da subito di poter incontrare i vertici della Asl insieme agli amministratori locali e ai volontari che operano in modo egregio ogni giorno nel canile sanitario per lavorare a una nuova convenzione con l’obiettivo di contrastare ulteriormente il randagismo”.

Insieme a Berardinetti ieri mattina sono arrivati nella sede Asl di via XX Settembre ad Avezzano l’assessore del Comune di Avezzano, Cinzia Basilico, e i rappresentanti delle associazioni, come “Adotta anime randagi Trasacco” e “Associazioni volontari abruzzesi animali ambiente” che hanno a cuore il futuro del canile sanitario di Sante Marie.




BORSACCHIO, RIPRISTINARE IL PERIMETRO ORIGINARIO

La riserva del Borsacchio è uno dei luoghi più importanti per biodiversità e bellezza paesaggistica della costa abruzzese.

Pescara, 9 gennaio 2024. Dal 2005, anno della sua istituzione, la riserva è diventata patrimonio di escursionisti, scolaresche e cittadini che hanno a cuore la tutela dell’ambiente e la conservazione del territorio, necessaria per la qualità delle nostre vite e si può dire che essa abbia assunto anche un importante inestimabile valore sociale.

La riserva del Borsacchio è Bene Comune, ma la Giunta Regionale sembra non accorgersi di questo dato evidente e acquisito, preferendo dare sfogo agli appetiti di politici e cementificatori. Infatti, la riserva

è stata oggetto di vari tentativi di riduzione del suo habitat naturale dalle più svariate istituzioni pubbliche, come nel 2021 in occasione della modifica del piano di assetto naturalistico (PAN) giustamente criticata da tutte le associazioni ambientaliste.

Con un colpo di mano Il Presidente Sospiri mette ai voti l’emendamento regionale che azzera di fatto la Riserva naturale del Borsacchio e l’opposizione da prova di sé con un silenzio complice: 1.100 ettari di riserva ridotti a 24!

Noi di Potere al Popolo saremo nelle lotte a fianco delle guide naturalistiche, dei comitati cittadini, delle associazioni ambientalistiche, mobilitando gli attivisti e la popolazione locale, affinché questo emendamento votato in modo vigliacco venga ritirato.

Potere al Popolo Abruzzo




BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO DELLA DESTRA

Maggioranza e opposizione chiamate entrambe ad affrontare le vere emergenze del Paese

di Angela Casilli

Agenziastampaitalia.it, 9 gennaio 2024. Le scelte che l’Italia si attende in questo 2024 dal governo sono molte, ma i buoni propositi e le speranze si scontrano inevitabilmente con la dura realtà di un mondo scosso da due terribili guerre i cui esiti, imprevedibili, ci lasciano sgomenti e preoccupati. A ciò si aggiunge un quadro economico incerto e dai risvolti non sempre chiari e una competizione tra superpotenze dagli esiti, anche questi, non quantificabili nella loro gravità.

In questo contesto l’Italia non si fa mancare nulla, anche se le quotidiane baruffe politiche sono all’ordine del giorno, alzano cortine fumogene sui reali problemi del Paese che vanno dalla crescita al rallentatore, al debito pubblico altissimo, alle disuguaglianze sociali che crescono sempre in tempo di crisi economica, agli investimenti del PNRR ancora da realizzare e quanto mai necessari ad un Paese come il nostro in perenne affanno.

Servirebbe una svolta che, per il momento, non c’è, anche perché le forze politiche anziché cercare una unità di intenti, continuano a contrapporsi praticamente su tutto. Il governo, per la prima volta guidato da una donna, dopo un anno, ha bisogno di fare un bilancio serio e onesto del suo operato. Molte delle promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese, ma la chiara collocazione occidentale nelle due guerre in atto, tutt’altro che scontata per il filoputinismo di alcuni esponenti della coalizione governativa, è apprezzabile, come apprezzabili sono la prudenza nella gestione dei conti pubblici, la riformulazione di misure demagogiche come il reddito di cittadinanza, distribuito a pioggia e il superbonus edilizio del 110%.

Tuttavia, la prudenza non può essere il fine ultimo di un governo che vuole durare cinque anni e che presto dovrà vedersela con la campagna elettorale per le europee. Campagna elettorale partita con troppo anticipo, che può trasformarsi in un’arma di distrazione di massa, di propaganda, e nascondere così i veri problemi del Paese a vantaggio dei temi identitari che possono consentire una facile vittoria, senza dimenticare, però, che le rincorse propagandistiche non vanno mai molto lontano e le emergenze restano, se non si ha una chiara percezione dello stato dei fatti.

La riprova, di quanto finora detto, la si è avuta con la votazione in Parlamento contro il Mes, scelta dannosa come non mai, perché siamo stati l’unico Paese a non ratificare il trattato, dando così ragione a quanti in Europa, sottovoce o apertamente, ci considerano un Paese che fatica ad onorare i propri impegni europei e pretende, invece, di imporre a tutti gli altri Paesi le proprie decisioni.

Se la Premier vuole avere voce in capitolo, cioè pesare nella prossima maggioranza europea e nelle scelte su quella che sarà la futura Commissione, allora il voto contro il Mes è stato un errore e una scelta europeista coerente non è più rinviabile, in barba alla cavalcata a destra e alle pulsioni antisistema che caratterizzano la campagna elettorale del segretario della Lega, perlomeno per chi aspira a costruire uno schieramento conservatore moderno, sia in Italia che in Europa.

La presidenza italiana del G7, in questo 2024, è una formidabile occasione per operare scelte che vadano nella giusta direzione, come sarebbe importante che in questi mesi nascesse un’opposizione degna di questo nome, impegnata in Parlamento a far valere le proprie idee, anziché guerreggiare e polemizzare sul nulla.  Elly Schlein nel contrapporsi alla Meloni, che da par suo ha accettato la sfida, cerca la consacrazione ad una leadership che nemmeno il suo partito le riconosce completamente, anche perché non è ancora chiaro cosa voglia farne.

Forse ha dimenticato che il PD è stato l’asse portante di tanti governi negli ultimi anni ed ha saputo esprimere una classe dirigente utile nei momenti più difficili che, nel nostro Paese, non mancano mai. Ma la competizione a sinistra riguarda anche Cinque Stelle, dove Giuseppe Conte vuole essere lui il leader federatore del centro-sinistra e, solo a questa condizione, dichiara di essere disponibile a trascinare il Movimento, per sua natura refrattario ad essere federato, in uno schieramento unico, alternativo al centro-destra, maggioranza di governo. La competizione durerà a lungo, sempre più lontana la possibilità di avere una Sinistra più unita e innovativa, con buona pace di chi prevedeva, brevi tempore, la caduta del governo e la disfatta della Destra.




LA CENA DEI TRE AMORI

Uno spettacolo e una cena dedicati alle tre tipologie di Amore che si confronteranno tra loro per averla vinta una, sulle altre …e il pubblico sarà chiamato a dire la sua! Venerdì 26 gennaio 2024, ore 20, 3 amori e 3 sapori in scena!

Pescara, 9 gennaio 2024. La Cena dei tre Amori è uno spettacolo teatrale in tre atti, messo in scena in un ristorante. È un viaggio curioso, inedito, originale, su che cosa ci spinge in amore, giocato sul doppio binario dei Sentimenti e della Cucina, sulla comune matrice che muove entrambi i mondi: tre punti di vista sull’amore/dell’amore, tre anime, tre ispirazioni, tre combinazioni, tre alchimie, tre attrazioni possibili.

Nello sviluppo di ciascuno dei tre atti, gli attori, smessi i panni della coppia, vestono i panni di tali amori, confrontandosi in scena tra loro, interrogandosi in modo acceso, provocatorio, contrapposto, divertente, profondo e realistico su qual è la vera natura dell’amore, giocando tra immagini e metafore enogastronomiche, sconfinando in un confronto sul rapporto tra cibo, vino e l’Amore. Come dice Carl Gustav Jung, «L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito».

Sarà proprio questa dimensione così aperta e variegata a coinvolgere gli spettatori, impegnati a partecipare, a degustare, a scoprire le verità dell’amore per comprendere come ogni considerazione su una dimensione, ci apre dimensioni di comprensione e riflessione sull’altra.

La cena dei 3 Amori, ideata e prodotta dallo studio SELF bioenergetica dello psicoterapeuta e regista Marco Di Giovanni, con la partecipazione degli attori Chiara Di Maggio, Fabrizio Paluzzi, Stefania Zeoli (organizzazione e comunicazione a cura di cu_i comunicazione umanistica integrata), sarà messa in scena venerdì 26 gennaio 2024 presso il ristorante Hai Bin a Pescara. La cena è patrocinata dal sodalizio delle Lady Chef abruzzesi che presterà la supervisione dei piatti gourmet.

Lo sapevi che esistono 3 tipi di Amori possibili?

E che sono gli stessi tipi di combinazioni che sceglie uno chef per la Cucina? Nella commedia a cui assisterai, questi 3 amori lotteranno tra di loro per primeggiare l’uno contro l’altro, in una battaglia dialettica senza esclusioni di colpi! Chi vincerà? E tu quale sceglierai? Quale dei tre tipi di passione fa al caso tuo? In più, tra un atto e l’altro gusterai le pietanze ispirate a ciascuno dei tre amori e ai tre tipi di cucina! Non perdere quest’occasione! Cultura, divertimento e buona cucina, tutto insieme! Perché non approfittarne?




IN MUNICIPIO MICHELE POSTERINO E MARTINA DE CARLO

L’assessore Marco Di Carlo riceve i giovani atleti reduci dal Campionato Nazionale di Beach tennis di Cesena

Giulianova, 9 gennaio 2024. Questa mattina, l’assessore Marco Di Carlo ha ricevuto in sala consiliare Michele Posterino, 15 anni, studente dell’ Istituto Moretti di Roseto, e Martina De Carlo, 16 anni, iscritta invece al Liceo Saffo, anche questo a Roseto. I due ragazzi, entrambi giuliesi, sono tornati in municipio per ricevere le congratulazioni dell’ Amministrazione Comunale ed una pergamena ricordo per i brillanti risultati ottenuti al Campionato Nazionale di Beach Tennis che si è tenuto a Cesena dal 3 al 7 gennaio scorsi.

Michele Posterino, allenato a Pescara da Antonino Zapparata, si è laureato Campione italiano nella Categoria Under 16; Martina De Carlo, allenata da Gianluca Sarti e Filippo Recinella, è  invece Vice Campionessa Italiana della stessa specialità, nella categoria Under 18. Il Campionato si è dunque concluso con il taglio di due traguardi eccezionali, due risultati che hanno premiato l’impegno dei ragazzi e la competenza degli allenatori.

“Era doveroso ringraziare questi giovanissimi giuliesi – sottolinea l’assessore Di Carlo –  A loro auguriamo ulteriori soddisfazioni, nel segno della sana competitività e dei valori sportivi.”




LA MEMORIA DI RAFFAELE FRATICELLI

La  giornata a lui dedicata nel centenario della nascita. Sindaco, De Cesare, Giannini: “Un genio che vogliamo ricordare e promuovere soprattutto fra i giovani”

Chieti, 9 gennaio 2024. Si svolgeranno domani, martedì 9 gennaio, al Teatro Marrucino, in vico della Porticella e all’Auditorium del Museo delle Scienze Biomediche le manifestazioni per il centenario della nascita di Raffaele Fraticelli. Tre tappe per ricordare il poeta, scrittore, artista eclettico scomparso nel 2021. Stamane la conferenza di presentazione della giornata, con il sindaco Diego Ferrara, io vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare, l’assessora Alberta Giannini e i figli del poeta, Marco e Paolo Fraticelli.

“Fraticelli è stato un teatino puro, oltre che un cittadino geniale, questo non solo per i suoi natali, ma anche per il suo attaccamento e senso di appartenenza alla città, tanto che possiamo usare il suo nome come un vero e proprio alter ego – così il sindaco Diego Ferrara – . È stato una figura chiave nella cultura abruzzese del XX secolo, che ha saputo esprimere con semplicità e autenticità l’anima della sua terra. Quello che vogliamo mettere in cammino, in occasione del centenario della sua nascita, è creare una serie di eventi in modo da rafforzarne, ove possibile, la figura, specie per le nuove generazioni, affinché anch’esse possano apprezzarne l’opera. A tale scopo istituiremo una borsa di studio, lo faremo attraverso le dovute procedure consiliari e soprattutto faremo una promozione della sua opera e di una storia davvero eccezionale nelle scuole, per far conoscere meglio questo autore teatino che ha anticipato tante tendenze e temi, promuovendo, al contempo, il valore delle proprie origini”.

“Teniamo moltissimo a questa celebrazione, perché Raffaele Fraticelli è un pilastro della cultura teatina e abruzzese e che noi ricordiamo con affetto – così il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare – Abbiamo cominciato a celebrarlo sin da dopo la sua scomparsa, lo abbiamo fatto trasformando una frase di una sua celebre poesia dialettale di Natale in una delle luminarie delle Feste nel 2021, nonché scrivendo una missiva al Marrucino per chiedergli di istituire un premio all’interno della rassegna del teatro amatoriale proprio dedicata a Raffaele Fraticelli. Era molto legato al nostro teatro dove ha tenuto conferenze, eventi e recite e dove ha dato il meglio di sé, insegnandoci mille sfaccettature del dialetto, oltre a origini e parlata. Sarebbe una cosa bellissima, dunque, ricordarlo attraverso tutto il suo lascito culturale”.

“L’interesse di questa Amministrazione è sostanziale per Fraticelli, siamo stati fortunati ad averlo e dunque a mo’ di restituzione vogliamo celebrarlo con più di un evento – così l’assessora Alberta Giannini -. Stiamo onorando una mente eccelsa che è nostro patrimonio. Il percorso della commemorazione che comincerà domani è il primo e sostanziale atto verso il Maestro. L’istituzione di una borsa di studio di cui sono stata promotrice con una mozione passata all’unanimità in Consiglio, sarà il passo ulteriore. Sono felice che questo percorso abbia preso il via. Studieremo con la famiglia altre iniziative per onorare il nome, l’opera e anche le origini di questo genio teatino”.

“L’evento nasce da un passaparola fra l’associazione Chieti nuova 6 febbraio, Uni3, la Rai Abruzzo, nonché l’ex sindaco Francesco Ricci che è stato fra i motori delle iniziative di questo centenario – così Paolo Fraticelli, uno dei figli del poeta – . Si comincerà domattina con una prolusione della professoressa Eide Spedicato, profonda conoscitrice delle opere di nostro padre, a seguire ci sarà un tributo del regista Dino Viani che aveva in animo di costruire un film sulla sua vita ed ha cominciato ad acquisire registrazioni che diverranno un corto che vedremo la prima volta domani. Poi ci trasferiremo al Vico Porticella, per scoprire un’epigrafe in ricordo del luogo dove ha vissuto “bardascello” e nel pomeriggio ci sarà un ciclo di relazioni  con vari testimoni, dal vescovo di Chieti, monsignor Bruno Forte, che racconterà il Fraticelli credente; alla professoressa Graziosi per l’aspetto popolare della sua opera e chiuderà Nino Germano sull’esperienza radiofonica di nostro padre, che ha prestato la sua voce non solo a trasmissioni, pubblicità, satira e narrazioni varie, ma anche a manifestazioni come il Presepe di Rivisondoli, oltre che la Processione del Venerdì Santo a cui ha dedicato una poesia che dal lontano 1953 va in onda in radio ogni anno. Con il Marrucino abbiamo contatti per far tornare sul palco alcune sue opere come la versione dialettale de la Figlia di Iorio, nonché Carminell di lu vent, piece di grande attualità sul fronte della lotta alla violenza di genere ed etnica. Siamo anche pronti a condividere con la Città le opere ereditate, mettendole in mostra e rendendole fruibili”.

Programma

TEATRO MARRUCINO. Ore 9.30

–              Prolusione della Professoressa EIDE SPEDICATO-IENGO Università G. D’Annunzio

–              Intervento musicale a cura del M° GIULIANO MAZZOCCANTE

–              Cerimonia di inaugurazione dell’Epigrafe dedicata all’Artista in Vico Porticella – Zona Civitella

AUDITORIUM DEL MUSEO DELLE SCIENZE BIOMEDICHE – Piazza Trento e Trieste. Ore 17

Conversazioni su Raffaele Fraticelli Uomo e Poeta. Interverranno:

–              S.E. Mons. Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto: “Il Poeta credente”

–              Professoressa Maria Rosaria Grazioso, di Chieti Nuova 3 febbraio: “Il Narratore popolare”

–              Nino Germano Giornalista RAI: “La voce radiofonica d’Abruzzo”




PREMIO PARCO MAJELLA

Pubblicato il bando della 27ª edizione

Abbateggio, 9 Gennaio 2024. Il Premio Nazionale di letteratura naturalistica “Parco Majella” giunge alla sua 27ª edizione. Il Premio, che si svolge sotto l’egida del Centro Scuola e Cultura Italiana di Toronto, è strutturato nelle seguenti sezioni in concorso:

A)           NARRATIVA edita

B)           SAGGISTICA edita

C)           POESIA edita

Non è prevista quota di partecipazione.  Tutti i testi dovranno essere inviati entro e non oltre il 31 marzo 2024. La PREMIAZIONE avverrà nel corso di una cerimonia che si terrà ad Abbateggio (PE), alla presenza di autorità ed esponenti del mondo ambientale e culturale, il 20 LUGLIO 2024. Il bando è scaricabile dal sito del Comune di Abbateggio: https://www.comune.abbateggio.pe.it/Premio-Parco-Majella-1.htm

Le dichiarazioni di Antonio Di Marco, presidente del Premio Parco Majella: in occasione della 27ª edizione del Premio Parco Majella rinnovo i ringraziamenti ad ogni Amico del Premio che ha contribuito nel tempo alla realizzazione di questa iniziativa culturale. Il Premio ha reso Abbateggio presidio culturale della letteratura naturalistica italiana, punto di riferimento per la difesa dell’ambiente attraverso la cultura e la letteratura.

La valorizzazione della letteratura ambientale è lo strumento attraverso il quale si è cercato di indicare un modello formativo basato sul binomio cultura/ambiente, in grado di sovvertire la linea di sviluppo di un piccolo borgo che nel 1997 era stato candidato ad ospitare una grande discarica.

La scelta compiuta 26 anni fa, nata dalla considerazione delle risorse naturali e umane del nostro territorio, ha portato ai risultati sperati e ha prodotto nel corso degli anni una sempre maggiore attenzione alla letteratura ambientale, attirando diversi personaggi di rilievo a scoprire la realtà del borgo di Abbateggio e della nostra regione.

Il Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica Parco Majella è un concorso letterario esplicitamente dedicato alla letteratura naturalistico – ambientale, per richiamare l’attenzione su opere nelle quali un ritrovato equilibrio tra uomo e natura apre un orizzonte nuovo, capace di valorizzare le nostre radici e indicare un modello culturale forte e denso di sviluppi e approfondimenti.

Il Premio Parco Majella si svolge nel mese di luglio in Abbateggio (PE), uno de I Borghi Più Belli d’Italia in Abruzzo ed è promosso dall’Associazione Alle falde della Majella in collaborazione con l’Amministrazione comunale.




JACOPO SIPARI DIRIGE JOHANNES BRAHMS

Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56°. Anton Bruckner sinfonia n°4, in Mi Bemolle maggiore, “Romantica”. Hungarian National Symphony Orchestra. Enigma bruckneriano. Nemzeti Szìnhàz 9 gennaio 2024 ore 19:30

Szegedi, 8 gennaio 2024. Il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli inaugurerà l’anno celebrativo del bicentenario della nascita di Anton Bruckner alla testa della Hungarian National Symphony Orchestra, martedì 9 gennaio, presso Szegedi Nemzeti Szìnhàz. A completare il concerto, le Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56° di Johannes Brahms

È il 1885 e Johannes Brahms scrive all’amico Hallmesberger che aveva a cuore la musica di Anton Bruckner: “Ogni cosa ha i suoi limiti. Bruckner sta al di là, delle sue cose non si può in nessun verso parlare”

Dell’organista di Sankt Florian, Brahms non amava niente. Eppure, quattro anni dopo aver scritto quella lettera, una sera di febbraio, Brahms e l’organista cenarono insieme a Vienna e fecero amicizia. Sarà Jacopo Sipari di Pescasseroli, alla testa della Hungarian National Symphony Orchestra, martedì 9 gennaio, Szegedi Nemzeti Szìnhàz, alle ore 19,30 ad aprire l’anno bruckneriano, nel bicentenario della sua nascita, con la IV sinfonia in Mi bemolle maggiore, accoppiata allo Johannes Brahms delle Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56a. “L’esecuzione della IV sinfonia di Anton Bruckner rappresenta un assoluto debutto per me – ha rivelato il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli – cosa che mi accosta ad un compositore del quale conosco molto poco, ma rientra  in ciò che è la mia concezione della musica, che è fondamentalmente “romantica” titolo che lo stesso compositore volle dare alla sua sinfonia, dopo aver aggiunto qualche richiamo che spazia da Tiecke Hoffmann, fino ai quadri di von Schwind, da Novalis al Medioevo dell gotico tedesco, fino al Lohengrin di Richard Wagner, al quale aveva dedicato la sinfonia precedente, inimicandosi, così i paladini di Brahms e su tutti il rigoroso e potente critico musicale Eduard Hanslick.

È una partitura non di facile lettura ma in questo posso contare su di una orchestra con delle individualità d’assoluto valore, in particolare i corni, ma tutte le sezioni sono da premiare. Con loro ho già eseguito Rachmaninov e Shostacovich ed è riuscita sempre a regalarmi emozioni fortissime, grazie alla sinergia empatica che ho con tutti i suoi componenti. Opera preparatoria al debutto di Johannes Brahms nel mondo della sinfonia, sono proprio queste Variazioni su di un tema di Josph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56°. Una pagina questa che mi porta indietro ai miei anni di studio con Marco Angius e le ampie discussioni sulla scelta dei tempi per le diverse variazioni, attraverso i cui rapporti salvaguardare l’equilibrio dell’intera composizione”.

Il concerto sarà inaugurato dalle Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op. cinquantaseiesima, datate 1873 e situate, nel quadro delle opere orchestrali di Brahms, fra le sue Serenate e la Prima Sinfonia. In qualche modo esse anzi costituiscono l’ultima puntigliosa verifica prima del confronto con la grande forma sinfonica coinvolgendo radicalmente tanto la tecnica compositiva quanto quella orchestrale e raggiungendo un esito di straordinaria compiutezza artistica. Maestro della variazione Brahms aveva già al suo attivo i grandi cicli pianistici su temi di Schumann (op.9), Händel (op.24) e Paganini (op.35). Non volle derogare neanche in questo caso dalla sistematica meticolosità di progressione che contrassegnò tutta la prima fase della sua esistenza e dunque di queste Variazioni su un tema di Haydn egli, parallelamente a quella orchestrale, elaborò anche una versione per due pianoforti (op.56b) che tuttora rimane come un capolavoro di quel repertorio. Curiosamente il riferimento a Haydn subisce un doppio equivoco chiarito solo di recente: il tema utilizzato da Brahms, detto Corale di Sant’Antonio, non è in alcun modo di Haydn ma appartiene piuttosto al repertorio popolare dei pellegrini e anche il Divertimento settecentesco in cui esso è citato era stato attribuito ad Haydn erroneamente. Dopo l’esposizione del tema da parte dei legni e corni sui pizzicati degli archi gravi – un tema evidentemente ideale, nella sua formulazione armonica e ritmica, per essere elaborato – la successione delle variazioni comincia a snodarsi proprio sullo spunto delle ultime battute del tema. Cinque volte era risuonato il si bemolle a chiudere l’introduzione, cinque volte si propone ora mentre gli archi intrecciano un contrappunto doppio e speculare nel movimento fra l’acuto e il grave. La complessità della scrittura e del gioco di contrapposizione si fa via via più densa nella seconda variazione (sul piano dinamico e ritmico) nella terza (sul piano polifonico e armonico). Dalla quarta variazione comincia un percorso di progressivo allontanamento della fisionomia originaria del tema che tocca dapprima la sfera melodica, poi quella ritmica (l’ambigua scansione del 6/8 nella quinta variazione), poi quella espressiva (la perentoria vivacità e la flessibilità modulante della sesta) per raggiungere infine l’originalità assoluta nella sottigliezza del linguaggio armonico e nello squisito fascino del ritmo di siciliana della settima variazione.

L’austero e misterioso linguaggio contrappuntistico dell’ottava prepara degnamente la mirabile Passacaglia finale in cui il basso ostinato di cinque battute corrisponde a quello del tema d’apertura. In essa sono riconoscibili almeno cinque episodi che nel loro crescendo di intensità verso la grandiosa conclusione non ubbidiscono a una logica spettacolare, ma piuttosto all’oggettività di un disegno classico delineato magistralmente dalla mano di un autore romantico. Si passerà, quindi al clou del programma con l’esecuzione della IV sinfonia di Anton Bruckner con la quale, nel 1881, il compositore austriaco si affermò definitivamente, nella versione composta tra il 1878 e il 1880, considerata la versione definitiva, in cui Bruckner riscrisse interamente il terzo e il quarto movimento e con cui il M° Jacopo Sipari darà il via al suo anno bruckneriano da Szegedi. Hanslick in questi anni scriveva su Bruckner:” Dal punto di vista psicologico resta un enigma come quest’uomo, che è il più tranquillo e pacifico del mondo, quando compone diventa un anarchico che sacrifica senza pietà tutto quello che si chiama logica e chiarezza, unità della forma e tonalità. La sua musica si innalza come un’informe, infuocata colonna di fumo….”.

Quanto splendore oltre quella cortina di fumo, però. Bruckner era un uomo di fede. L’enigma cui allude Hanslick ha una sua verità. Quello strano organista che amava Wagner, seppe dare forma, in parallelo con Mahler, scantonando da un fatiscente Romanticismo e fra deliri pre-espressionisti, a magmatici presentimenti del moderno, ad un linguaggio fatto di forme dilatate, misteriose. Gran parte dei motivi della pagina, germina dal tema, insieme solenne e misterioso, esposto in apertura dal corno contro il tremolo degli archi. Più o meno riconoscibile nelle successive trasformazioni, il tema fondamentale si pone come garanzia di unitarietà di tutto lo sviluppo, solo apparentemente debordante, della sterminata Sinfonia. Primo movimento estroverso e poderoso, espressività intensa, alternata alle esplosioni sonore tipiche di Bruckner, nell’Andante (intitolato proprio così, in italiano), ritmica scalpitante nello Scherzo, con un’oasi più cantabile nel Trio, Finale solenne e movimentato, concludendo la partitura con perorazioni grandiose degli ottoni. Questa sinfonia sembra una balena che ha perduto la dritta del vento, eppure naviga sicura fra le onde che agitano, elegantissima e nonostante tutto, proprio come la balena in amore, leggerissima.




GENERAZIONE INSIEME

Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali dei giovani per D’Amico

Teramo, 8 gennaio 2024. Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali promosso da Generazione Insieme, il coordinamento giovanile delle forze partitiche, civiche e associative a sostegno della candidatura alla Presidenza della Regione di Luciano D’Amico. Dopo gli altri tre capoluoghi di provincia abruzzesi, dove si sono svolti confronti apprezzati e partecipati, è stata la volta di Teramo.

L’evento si è svolto presso il Castello Della Monica. Erano presenti circa 40 ragazze e ragazzi. Nelle oltre due ore di discussione sono state analizzate problematiche di particolare interesse per le giovani generazioni, di rilievo sia provinciale che regionale. Il sindaco Gianguido D’Alberto è intervenuto per un saluto.

Spazio all’ambiente, comprese le questioni della tutela del territorio (considerando anche il recente taglio del 98% della Riserva del Borsacchio), della sicurezza e della prevenzione. Poi il diritto allo studio con i tanti problemi mai risolti tra cui la mancata erogazione delle borse di studio universitarie, le difficoltà di apertura e modernizzazione della scuola e dell’offerta scolastica, e i trasporti, costosi e carenti in termini di mezzi e qualità del servizio. Tra i tanti altri temi è stato trattato quello della sanità, che vede, con l’approvazione della nuova rete sanitaria regionale, la provincia di Teramo fortemente danneggiata nonostante i gravi disagi, molto sentiti soprattutto nelle aree interne. Tutte questioni fondamentali anche per conseguire una maggiore attrattività dell’Abruzzo, che, ormai povero di opportunità, difficilmente riesce a contenere lo spopolamento, di cui soffrono molti territori.

I partecipanti agli incontri dei quattro territori provinciali si incontreranno nuovamente per proseguire nella discussione e nel confronto, anche alla presenza di D’Amico.




ANALISI AUTOSCOUT24 SULLA SICUREZZA STRADALE

L’Abruzzo è al 16° posto per numero di incidenti stradali e 14° rispetto alla popolazione residente

Il codice della strada promosso ma alla guida preoccupano le condizioni delle strade. Cresce la consapevolezza sull’uso del cellulare e sull’assunzione dell’alcol, ma c’è ancora chi ne giustifica l’uso.

  • Cattive condizioni stradali: oltre un quarto del campione ha causato o subito nella sua vita almeno un incidente, anche lieve.
  • Il 70% alla guida non rispetta i limiti di velocità e la distrazione è la prima causa di incidenti.
  • Tra le principali paure durante la guida, si segnalano gli altri guidatori e le buche.
  • Chi ha provocato un incidente lo ha fatto principalmente per distrazione (64%).
  • Pescara è prima per numero di incidenti mentre in relazione alla popolazione residente in testa c’è Teramo.

Milano, 8 gennaio 2024. In Abruzzo, secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su base dati Istat, nel 2022 ci sono stati 2.824 incidenti stradali (+3,5% sul 2021), posizionando la regione al 16° posto in Italia [1]. Ma se si confronta il dato con la popolazione, la regione è al 14° posto con 221,9 incidenti ogni 100mila residenti. A livello provinciale, Pescara è prima per numero di incidenti (804), mentre in relazione alla popolazione in testa c’è Teramo (262,1 incidenti ogni 100mila residenti). Seguono Pescara (256,8), L’Aquila (189,4) e Chieti (185,4). Il tema della sicurezza è quindi prioritario e il nuovo codice stradale prevede, tra gli altri, l’inasprimento delle sanzioni per l’utilizzo del cellulare alla guida o per chi consuma alcol.

Secondo l’ultima ricerca del Centro Studi di AutoScout24, il principale portale di annunci auto in Italia e in Europa, se da un lato il codice della strada è giudicato positivamente in termini di sicurezza da quasi sei utenti su dieci, dall’altro c’è ancora un problema culturale [2]: il 14% del campione, infatti, continua a giustificare (in alcune occasioni) chi guida dopo aver assunto alcol, come ad esempio quando lo si “sopporta”, e il 12% chi usa il cellulare senza auricolare/vivavoce, come nel caso di una telefonata urgente. Nonostante questo, non è una bocciatura completa in quanto negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente la consapevolezza su questi comportamenti, tanto che l’alcol e il cellulare sono ritenuti gli aspetti in assoluto più gravi.

Ma per ridurre gli incidenti, secondo gli utenti, non bisogna “lavorare” solo sui comportamenti errati, ma è fondamentale migliorare lo stato delle strade, giudicato negativamente da oltre metà degli intervistati. A causa delle cattive condizioni stradali, infatti, oltre un quarto del campione ha causato o subito nella sua vita almeno un incidente, anche lieve.

Cosa preoccupa principalmente gli utenti quando sono su strada? Sono proprio gli altri guidatori (per il 73%) e i pedoni (38%), ovvero tutto ciò che può avere a che fare con la distrazione di altre persone. Anche la presenza di buche si conferma una grande fonte di apprensione, indicata da oltre la metà del campione, ma per chi usa abitualmente la bici, sale la paura per i mezzi pesanti (per il 38%, contro una media del 15%). Al contrario, solo il 3% pensa che superare i limiti di velocità sia pericoloso, e infatti ben sette utenti su dieci dichiarano di eccedere a volte o spesso i limiti imposti a livello urbano o extra urbano.

Andando invece a indagare le motivazioni di chi ha provocato un incidente, si vede come la causa principale sia stata la distrazione alla guida (per il 64%), seguita da una mancata osservanza della segnaletica o delle norme di circolazione (18%).

Incidenti stradali. Il confronto tra le regioni

Considerando il 2022, anno in cui sono presenti i confronti regionali dell’Istat, al primo posto per numero di incidenti troviamo, ovviamente per una questione di dimensioni, la Lombardia (28.786), seguita dal Lazio (20.275) e dall’Emilia Romagna (16.679). Ma se confrontiamo il dato sulla popolazione residente, la situazione cambia nettamente: al primo posto si classifica la Liguria con 521,5 incidenti ogni 100mila residenti, un dato nettamente superiore alla media nazionale (281,2). Seguono, a distanza, la Toscana (412,6 incidenti ogni 100mila residenti), l’Emilia-Romagna (375,9) e il Lazio (354,4). Le più virtuose sono il Molise (152,1) e la Calabria (154,2).

Provincia Incidenti 2022 Var. % incidenti 2022 / 2021 Num. Incidenti 2022 ogni 100mila residenti
PESCARA 804 7,9% 256,8
TERAMO 784 5,4% 262,1
CHIETI 691 2,8% 185,4
L’AQUILA 545 -4,0% 189,4
ABRUZZO 2.824 3,5% 221,9

Fonte: elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI-Istat

Regione Incidenti 2022 Var. % incidenti 2022 / 2021 Num. Incidenti 2022 ogni 100mila residenti
LIGURIA 7.863 9,7% 521,5
TOSCANA 15.111 11,1% 412,6
EMILIA ROMAGNA 16.679 9,5% 375,9
LAZIO 20.275 15,9% 354,4
MARCHE 4.951 6,2% 333,6
TRENTINO-ALTO ADIGE 3.121 19,3% 289,7
LOMBARDIA 28.786 11,4% 288,5
FRIULI-VENEZIA GIULIA 3.265 9,9% 273,4
VENETO 13.220 6,6% 272,6
VALLE D’AOSTA 327 32,4% 265,6
UMBRIA 2.252 12,5% 263,0
PIEMONTE 10.148 4,0% 238,7
PUGLIA 9.286 2,2% 237,6
ABRUZZO 2.824 3,5% 221,9
SICILIA 10.444 5,0% 216,9
SARDEGNA 3.313 3,5% 209,9
CAMPANIA 9.821 9,0% 175,1
BASILICATA 914 -0,4% 170,0
CALABRIA 2.847 10,1% 154,2
MOLISE 442 5,0% 152,1
ITALIA 165.889 9,2% 281,2

Fonte: Elaborazione AutoScout24 su base dati Istat

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[1] Istat – Incidenti stradali in Italia e regionali; popolazione al 1° gennaio 2023

[2]  Survey condotta da AutoScout24 online nel mese di dicembre 2023 su un campione di circa 850 utenti della community di AutoScout24 Italia




CONCLUSI I LAVORI

La ritinteggiatura delle aule dello Scientifico Einstein di via Sturzo

Teramo, 8 gennaio 2023. Terminati i lavori – eseguiti dalla Provincia di Teramo – di tinteggiatura delle aule del Liceo Scientifico A. Einstein nel plesso di via Sturzo a Teramo. Si tratta di lavori di manutenzione straordinaria portati avanti dagli uffici di via Capuani e dai consiglieri delegati all’edilizia scolastica.

“Un risultato importante dopo anni di attesa per il polo di via Sturzo – dichiarano i consiglieri Luca Lattanzi ed Enio Pavone – I lavori sono stati necessariamente eseguiti durante il periodo delle festività natalizie per non incidere sulla didattica, in questo modo gli alunni troveranno al loro rientro in aula spazi rinnovati e riqualificati”.




PREMIO SQUILIBRI

Ecco il bando per i Racconti lampo. Novità in giuria con Loretta Santini e Paolo Zardi

Francavilla al Mare, 8 gennaio 2024.Già dai primi giorni di questo 2024 si torna a parlare di “SquiLibri- Festival delle Narrazioni” ideato dallo scrittore e Direttore artistico Peppe Millanta, poiché la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara indice e rende nota la III edizione del Premio Letterario SquiLibri per “Racconti lampo”, rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età in data 1°gennaio 2024.

Al concorso si partecipa inviando un unico racconto a tematica libera di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 5000 caratteri spazi inclusi e l’elaborato in forma anonima (non deve essere firmato e non deve contenere i dati dell’autore) va inviato all’indirizzo premiosquilibri@gmail.com entro le ore 24.00 del 14 maggio 2024.

Questi sono i premi previsti:

– primo classificato: Targa di Merito + 500 euro (al lordo delle imposte);

– secondo classificato: Targa di Merito;

– terzo classificato: Targa di Merito.

Inoltre, la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà inoltre a sua discrezione n. 2 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.

I finalisti e i vincitori saranno avvisati per tempo del giudizio della giuria. La presenza dei vincitori è obbligatoria e conditio sine qua non per l’attribuzione del premio; la cerimonia di premiazione si terrà in un fine settimana di giugno, nell’ambito del Festival SquiLibri organizzato dalla stessa Scuola Macondo – l’Officina delle Storie in collaborazione con il Comune di Francavilla al Mare (CH) grazie all’impegno del sindaco Luisa Russo e dell’assessore alla Cultura, Cristina Rapino.

La giuria, il cui giudizio sarà inappellabile e insindacabile è composta dagli scrittori Marco Marrucci, Kristine Maria Rapino, Giampaolo Rugo, Francesca Scotti

Loretta Santini, Direttrice Editoriale di Elliot che ha pubblicato “Come d’Aria” della amata ed indimenticabile Ada D’Adamo, libro vincitore del Premio Strega nella scorsa edizione e Paolo Zardi appena tornato sulla cresta dell’onda con una pubblicazione di racconti con la raccolta “La meccanica dei corpi” di Neo Edizioni.

Alessandra Renzetti




ESPLODE LA CITTADINANZA

Fila sotto la pioggia, 3500 firme raccolte in due giorni. Oltre 600 firme da Cologna. Associazione BB, Touring Club e una nota del Presidente dei periti agrari dipingono la Riserva Una opportunità

Roseto degli Abruzzi, 8 gennaio 2024. La cittadinanza di Roseto e Cologna ha dimostrato una straordinaria mobilitazione, affollando fisicamente il gazebo in soli due giorni e raccogliendo ben 3500 firme contro il taglio della riserva naturale del Borsacchio.

Oltre 600 residenti di Cologna hanno aderito alla causa, inclusi esercizi commerciali nel settore della ristorazione e imprenditoria turistica. Il sostegno si estende anche a importanti figure del turismo ecosostenibile, come il Touring Club, e vanta l’adesione dell’Associazione Regionale B&B d’Abruzzo, che vede nella riserva un’opportunità di sviluppo. Giusto a chiudere tutte le false notizie lanciate da gruppi di imprenditori edili travestiti da agricoltori.

Particolarmente significativa è la nota del Presidente del Collegio dei Periti Agrari Laureati, che evidenzia gli strumenti economici rilevanti riservati agli agricoltori e ai residenti, sottolineando l’importanza della riserva per la comunità locale.

Le falsità sono smentite dalle decine di messaggi quotidiani, post sui social dei veri residenti  che contribuiscono a dissipare eventuali malintesi e a fornire informazioni accurate sulla situazione. Esplode di consensi il messaggio dell’agricoltore che inviando foto dei suoi terreni e degli ulivi potati e dei raccolti invita gli enti a svegliarsi ogni giorno nella Riserva Borsacchio.

L’adesione così massiccia dimostra il forte legame della comunità con la tutela dell’ambiente e l’importanza di preservare la riserva Borsacchio per le generazioni future perché da Cologna sono proprio i giovani a esser venuti a firmare in massa.

Vivere in una Riserva è creare armonia fra residenti, storia, natura e visitatori. Un equilibrio che crea sostenibilità e occupazione ovunque. Il PAN è stato terminato il 27/12/23 e nelle prime settimane di gennaio terminava iter lungo 18 anni che ha bloccato alcuni interventi. Casualmente il giorno dopo la caduta dei vincoli arriva il taglio. Su questa sequenza di eventi ci sarebbe da aprire una ampia riflessione. Se davvero i problemi erano i vincoli, il giorno prima sono stati superati. E’ evidente che il problema di chi ha mosso tutto non era un BB (che aderiscono in massa all’appello) ma le grandi opere edilizie che comunque nel PAN non si potevano fare.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO

Adozione del codice appalti

Pescara, 8 gennaio 2024. Nella giornata di giovedì 28 dicembre, alle ore 11:00, nell’ambito del Consiglio Comunale straordinario di fine anno, in particolare nello spazio del “Question Time del Cittadino”, ho illustrato l’interrogazione con oggetto: “Richiesta di partecipazione al Question Time ai sensi del Regolamento del Question Time del Cittadino – Patrimonio arboreo e arbustivo urbano: chiarimenti circa l’utilizzo ultimo della biomassa legnosa derivante da interventi di potatura ovvero di rimozione di alberi e arbusti per finalità plurime“.

A seguire la risposta, predisposta dalla Dirigente di settore, che l’Assessore al Verde Pubblico ha cortesemente provveduto a leggere.

“In riferimento all’interrogazione di cui in oggetto, si riscontra che la manutenzione del verde viene eseguita attraverso l’ausilio di numerosi operatori acquisiti in economia diretta, con Società partecipate o attraverso specifici affidamenti (giardinieri interni, soc. Ambiente e Multiservice, operatori economici terzi) che hanno tempi e modalità di esecuzione definiti e distinti. Per quanto sopra il quesito posto non è rivolto ad uno specifico atto o azione in essere bensì tende ad un’elaborazione quinquennale di dati derivanti da una miriade di progetti esecutivi svolti solo parzialmente dall’assessorato al Verde Pubblico, come nel caso citato nell’istanza per via Pantini. I dati richiesti richiederebbero un aggravio di elaborazioni e tempi abnormi per la pubblica amministrazione al solo fine del controllo generalizzato dell’operato di quest’ultima.

Tuttavia, come previsto dalla legge regionale n. 3 del 2014 Il sindaco, un mese prima della fine del suo mandato, deve rendere pubblici i dati aggregati del bilancio arboreo riferito al periodo di vigenza della consiliatura. Tali dati sono in corso di elaborazioni e forniranno, nei limiti di quanto stabilito dalla citata legge e dal relativo regolamento attuativo, le risposte richieste”.

Al di là dell’unico riferimento normativo, tra l’altro non esatto (a quanto pare per un refuso d’ufficio, cioè non la LR 3/2014 ma la L. 113/92 poi ripresa dalla L. 10/2013 – Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), la risposta induce a fare alcune considerazioni in relazione agli obblighi procedurali che governano la materia trattata.

Giancarlo Odoardi




LA FERROVIA OLTRE TERAMO

Proposta di attivazione della linea ferroviaria Teramo – Montorio – Capitignano – L’Aquila. Un successo di partecipazione al convegno

Montorio, 8 gennaio 2024. Si è tenuto domenica 7 gennaio presso la sala convegni ex convento degli Zoccolanti, l’iniziativa pubblica di vision territoriale, organizzata dall’Associazione politico – culturale MaRea, dal titolo “La Ferrovia oltre Teramo: proposta di attivazione della linea ferroviaria Teramo – Montorio – Capitano – L’Aquila.”

La numerosa ed attenta platea ha accolto positivamente l’idea del progetto del “Treno dei Parchi Teramo – L’Aquila – Roma”, che prevede il ripristino della vecchia linea Capitignano – L’Aquila a binario unico ed il ricongiungimento per Montorio e Teramo.

Durante il dibattito, moderato dal Dottor Fiorenzo Catalini, il candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo Prof. Luciano D’Amico ha sottolineato l’importanza della presenza nel proprio programma elettorale della così denominata “cura del ferro”, ovvero del potenziamento della rete dei collegamenti ferroviari proposto dal Presidente di MaRea Luciano Monticelli. È stata anche l’occasione, per il candidato Presidente, per rilanciare e spiegare il progetto per rendere gratuito il trasporto pubblico locale.

“Ringrazio il Prof. D’Amico per aver accolto le nostre proposte sull’interramento ferroviario e sull’attivazione della linea Teramo – Montorio – Capitignano – L’Aquila.” – dichiara Luciano Monticelli.

“Permettetemi di esprimere la mia riconoscenza a Paolo D’Incecco, coordinatore dell’idea progetto Treno dei Parchi Teramo – L’Aquila – Roma. Un sentito ringraziamento va, inoltre, a Gianni Di Centa, già Sindaco di Montorio con il quale iniziammo a studiare il percorso della ferrovia. Grazie, infine, all’amministrazione comunale che ci ha ospitato e che ci ha manifestato la propria disponibilità a lavorare insieme su questo progetto.” – continua il Presidente di MaRea.

“Quando si dibatte sulle idee e sulle proposte che possono portare benessere e sviluppo sul territorio, si svolge un grande servizio alla Comunità. È stata una bella mattinata di buona politica che ha visto una straordinaria partecipazione di cittadine e cittadini. Da troppo tempo la montagna teramana è rimasta ai margini dello sviluppo socioeconomico provinciale e regionale. Riteniamo che il Treno dei Parchi possa rappresentare una grande opportunità per la promozione del nostro territorio.” – conclude il Presidente dell’associazione MaRea Luciano Monticelli.




MOLTI NEMICI, MOLTO ONORE

Politicainsieme.com, 8 gennaio 2024. Ergersi vittima di ventilati complotti, evocati allusivamente, senza mai dire nulla di più nel merito, è una modalità costante nella comunicazione di Giorgia Meloni. Il che, provaci una volta e poi l’altra e poi l’ altra ancora, sa molto di retorico. E profuma di auto-compiacimento.

Per un verso la si può ritenere una postura di comodo, un modo per mettere le mani avanti ed additare, fin d’ora, sfuggenti, opachi e nebulosi nemici come causa di possibili défaillances dell’ azione di governo. Cosa che le permette, altresì, di atteggiarsi ad “amazzone senza macchia e senza paura”, osteggiata da poteri oscuri che non osano sfidare apertamente la sua autorità per cui strisciano viscidi nell’ ombra. Eppure, vittimismo e complottismo non sono – o almeno, non sono soltanto – costruzioni studiate ad arte per una determinata strategia comunicativa. In un certo senso, riecheggiano uno di quei motti che la liturgia della “mistica fascista” dipingeva sulle facciate degli edifici, come monito per il nuovo italiano spavaldo e guerriero che il regime preparava per l’ ardimentoso cimento della pugna: “Molti nemici, molto onore”.

Non che oggi, nessuno, tanto meno Giorgia Meloni, sia incline a pensare idiozie del genere. Eppure, ci sono sfumature che persistono nel sentimento di una determinata memoria storica e se, pur non vengono più espressamente concettualizzate in termini di cultura politica in un tempo che le troverebbe ridicole, restano lì appese nell’ immaginario collettivo di una certa tradizione, come la coda sfuocata di una cometa che, pur tramontata, lascia una traccia di sé nel cielo.




SETTEMILA FIRME

Per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie, oggi la consegna alla Asl

Sante Marie, 8 gennaio 2024. Saranno consegnate questa mattina alle 10, all’ufficio protocollo della Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, di Avezzano, le 7 mila firme raccolte per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie.

La struttura, che serve non solo la Marsica ma anche i comuni dell’Alto Sangro e della Valle Peligna, è da 13 anni un punto di riferimento. La Asl 1, bandendo una nuova gara, ha deciso di creare un secondo canile sanitario all’Aquila, dove ce n’è già uno con 50 posti, e di trasferire di conseguenza nel capoluogo la struttura di Sante Marie che così scomparirebbe.

Il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, e l’Unione dei Comuni Montagna Marsicana, si sono opposti a questa scelta definita “scellerata” perché sottrae alla Marsica un servizio molto importante. Oltre alle richieste ufficiali di fare un passo indietro arrivate alla Asl dagli amministratori locali e dall’Unione, è stata promossa anche una raccolta firme contro la chiusura del canile sanitario di Sante Marie.

“Chiederemo a nome di tutti i firmatari di tenere in vita il canile sanitario di Sante Marie”, ha commentato Berardinetti, “e di approvare uno schema di convenzione tra Asl 1 e l’Unione dei Comuni Montagna Marsicana per disciplinare la gestione in modo efficiente, come è stato fatto fino a qualche giorno fa, evitando così la chiusura della struttura. Darò, fin da subito, la disponibilità a un incontro con una rappresentanza di amministratori e volontari che giornalmente seguono i cani per definire e rivedere la convenzione che fino ad ora ha consentito di contrastare il fenomeno del randagismo nella Marsica”.

Alla consegna delle firme prenderanno parte anche le associazioni di volontariato che lavorano quotidianamente nel canile sanitario per fare in modo che i cani abbandonati possano avere una famiglia.




SALOTTO CULTURALE PROSPETTIVA PERSONA

Riprende mercoledì 10 l’attività settimanale

Teramo, 8 gennaio 2024. Il prossimo 10 Gennaio  2024 alle 18,15  il Salotto culturale di Prospettiva persona 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas)  Teramo – via Nicola Palma, 33 , 64100- Teramo, riprende i suoi appuntamenti settimanali.

Il tema Riccardo III , il ritorno di un re sarà trattato da Luciana Pennelli.

Approfondimento

la Prof. Luciana Pennelli darà spazio alla conoscenza del rinvenimento sotto un parcheggio di Leicester, dove un tempo sorgeva un convento di Frati Francescani, dei resti di Riccardo III Plantageneta, re d’Inghilterra. Questi sono stati poi nuovamente interrati nella cattedrale della città dopo accurati esami genetici e archeologici.

La trattazione storica della prof. Pennelli comprende documenti video ad uso didattico.




LA SIECO NON CARBURA

Contro una Tinet in giornata finisce  0  a 3

Ortona, 7 gennaio 2024 La vittoria casalinga latita. Sotto la curva i giocatori della Sieco ci mettono la faccia, per questa sconfitta che lascia ancora a bocca asciutta i tifosi. Contro una Tinet che ha giocato bene, la trama è la solita: La Sieco attacca e l’avversario di turno difende anche quando la palla è a pochi millimetri da terra, ricostruisce una palla scomoda e fa punto. Ma Porto Viro non è solo difesa, è anche attacco, con un muro di Ortona che ha faticato a contenere i colpi degli avversari. Particolarmente ostico anche il servizio dei Veneti che hanno compromesso la costruzione del gioco degli impavidi, proprio come confermano le statistiche che vedono la percentuale di positività in attacco ferma al 38%.

Coach Lanci: «Abbiamo mostrato le stesse carenze che abbiamo dall’inizio della stagione ma molto del merito va a Porto Viro. Oggi gli avversari hanno giocato una partita concreta. Non ci hanno concesso la minima occasione e sono stati in grado di trasformare ogni contrattacco in punto. Mi ripeto, una prestazione opaca quella nostra ma gran merito va agli avversari che hanno in pratica annullato il nostro gioco. Peccato per l’occasione persa di muovere la classifica».

IN BREVE

Avvio speculare delle due squadre nel primo set. È la Sieco che per prima mostra grandi capacità difensive e di ricostruzione andando in vantaggio 3-0 e poi gli ospiti fanno lo stesso recuperando lo svantaggio. Alla lunga sono gli ospiti a trovare i fondamentali migliori per la prima fuga. La Sieco, sotto di sei punti è costretta ad inseguire quando si è alla metà del parziale. Da li in poi in campo rimane solo Porto Viro.

Non è brillante la Sieco nell’avvio di secondo set. La fase difensiva di Porto Viro funziona meglio di quella ortonese, che soffre il servizio degli ospiti. Ortona si lancia all’inseguimento ma il divario che gli ospiti hanno scavato all’inizio è troppo da colmare. Coach Nunzio Lanci prova ad adottare il doppio libero per difendere meglio ma c’è poco da fare. Porto Viro si aggiudica anche il secondo set.

Quando siamo al terzo set, la Sieco sembra avere trovato una migliore alchimia. Stavolta la partenza migliore è proprio quella degli abruzzesi che scavano un piccolo solco sugli avversari. Solco che viene colmato in una manciata di minuti grazie ad uno straordinario Sette al servizio, a molta attenzione e reattività nella difesa e anche ad un pizzico di fortuna con la palla che non riesce mai a cadere. Con un parziale di zero a otto, Porto Viro spegne i sogni di Ortona e riprende il controllo totale del match. Una piccola fiammella brucia ancora ma un errore al servizio di Bertoli e un’invasione di Marshall tagliano le gambe alle speranze. Vince Porto Viro

PRIMO SET

Il sestetto iniziale della Sieco vede scendere in campo il palleggiatore Dimitrov e l’opposto Cantagalli. Al centro ci sono Patriarca e Fabi. Schiacciatori di posto quattro Capitan Marshall e Matteo Bertoli. Libero Benedicenti.

Gli ospiti rispondono con Garnica in regia e Bellei opposto. Al centro ci sono Zamagni e Barone mentre attaccanti di posto quattro Tiozzo e Sette. Libero Lamprecht.

Il primo servizio dell’incontro è per la Sieco che va dai nove metri con Bertoli. La Sieco ricostruisce e va a punto con Marshall. Ancora una ricostruzione per Ortona e ancora Marshall 2-0. Ace di Bertoli, fortunato perché la palla è stoppata dal nastro ma pur sempre ACE 3-0. Stavolta è out il servizio dello schiacciatore. Subito il pareggio di Bellei 3-3. Mani fuori per Cantagalli 5-4. Sette non trova il palleggio giusto e la palla va in rete 7-7. In difficoltà la ricezione di Ortona sul servizio di sette tap-in di Garnica 7-9. Invasione di Cantagalli 8-11. Ancora Bellei 9-13. Fuori il servizio di Fabi 10-15. Ancora Sette a far male agli ex 11-17. Non passa l’attacco di Cantagalli 11-19. Passa invece il solito Marshall 12-19. Cantagalli, mani e fuori 13-20. Ace per sette 13-22. Bertoli fermato dal muro 13-23. Fuori il servizio di Sette 14-23. Dimitrov sbaglia il servizio e regala il primo dei 10 set point a Porto Viro 14-24. Fuori il servizio di Bertoli e il primo set va agli ospiti.

SECONDO SET

Doppio Bertoli, la Sieco parte sul 2-0. Fabi non riesce a superare il muro 2-2. Bellei ribalta il punteggio 2-3. Ace di Tiozzo 2-4. Quattro attacchi di seguito per la Sieco ma l’ultimo è murato 3-5. Ace per Bertoli 5-6. Ortona ancora in difficoltà in ricezione è facile per Porto Viro trovare il punto del 5-9. Ace anche per Fabi 7-9. Nessuno tocca la diagonale di Bellei, il punto è alla Sieco 8-9. Cantagalli serve sulla rete 9-12. La pipe di Sette fa mani-fuori 10-14. Troppo forte la botta di Cantagalli il muro la rimbalza fuori 12-15. Fuori il servizio di Tiozzo 13-16. Fabi per il 14-17. Bellei passa 15-21. Cantagalli serve lungo 16-22. Bravo Bertoli in pipe 17-22. Bertoli passa sul muro 19-23. La pipe di Sette vale il set-point 19-24. Fabi annulla il primo 20-24. Chiude Bellei 20-25.

TERZO SET

Primo punto per Bellei. 0-1. Non c’è tocco del muro ortonese su Bellei 2-1. Il tocco a muro di Marshall per il punto ospite 3-2. Fuori l’attacco su seconda palla di Tiozzo 4-3. Marshall non può essere difeso 5-4. Non passa la palla di Zamagni che si spegne in rete 6-4. Bertoli 8-5. Forte la diagonale di Cantagalli 10-7. Ace di Fabi 13-9. Pallonetto di Cantagalli 14-9. Finisce fuori il muro di Bertoli su Bellei 16-12. Patriarca serve sulla rete 17-14. Tenace Porto Viro, copre ogni centimetro del campo e ricostruisce alla perfezione 17-16. Bertoli murato 17-17. Fuori la pipe di Marshall 17-20. Fuori l’attacco di Bellei 20-20. Cantagalli passa attraverso il muro 21-21. Bertoli sbaglia il servizio 21-22. Invasione di Marshall 21-23. Arriva anche il Match point per gli ospiti che hanno ribaltato la Sieco. Bellei chiude 21-25.

Sieco Service Ortona: Fabi 5, Broccatelli (L) % –%, Bertoli 11, Benedicenti (L) 48% – 33% perfetta, Del Vecchio, Marshall 8, Falcone n.e., Tognoni n.e., Donatelli n.e., Di Giulio n.e, Dimitrov 2, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 4 – Errori Al Servizio: 9 – Muri punto: 3

Delta Group Porto Viro: Zamagni 9, Zorzi n.e., Tiozzo 14, Pedro Henrique n.e., Sette 12, Lamprecht (L) n.e., Barone 4, Garnica 3, Bellei 16, Charalampidis n.e., Sperandio n.e., Morgese (L) 90% – perfetta 50%, Eccher n.e. Coach: Morato D. Vice: Mattioli M.

Aces: 2  – Errori Al Servizio: 2  – Muri punto: 7

Arbitri: Colucci Marco (Matera) Di Bari Pierpaolo (Fasano)