L’ultimo sondaggio di ieri sera su La7 rivela una tendenza che ognuno può cogliere nei rapporti con la gente comune
di Giuseppe Fioroni
Viterbo 10 marzo 2023. L’ultimo sondaggio di ieri sera su La7 rivela una tendenza che ognuno può cogliere nei rapporti con la gente comune. Gli equilibri di fondo non sono intaccati: gli aggregati di coalizione mantengono il peso che avevano nelle elezioni del 25 settembre. Nessuna significativa novità.
Invece, se si osservano le sequenze dell’ultima settimana, si nota come l’effetto Schlein restituisca al Pd un punto, e poco più, nel computo delle percentuali, ma a discapito di Cinque Stelle e Verdi/Sinistra.
Ammesso che la tendenza si consolidi, si tratta di un riequilibrio interno che non allarga il perimetro della sinistra.
Il sondaggio de La7 ci dice anche, nel caso ce ne fossimo dimenticati, che il fenomeno dell’astensionismo resta a livelli altissimi: quasi il 40 per cento si rifugia ancora nella caverna del non voto. E qui il discorso diventa più impegnativo.
Cosa succede, in buona sostanza?
Ecco, malgrado l’enfasi riposta sulla competizione tra le due donne – Meloni e Schlein – che si dividono la scena pubblica, una fetta consistente di pubblica opinione non accetta di schierarsi. Questa dialettica lascia fuori una fetta consistente di elettorato.
Nessuno può considerare fisiologico il quadro che si prospetta.
In realtà, una forte iniziativa politica può ridare voce agli insoddisfatti o ai delusi, rimescolando le carte.
In questo campo largo, che separa le figure più emblematiche (e divisive) dell’attuale bipolarismo, c’è modo di sperimentare la formazione di una proposta alternativa.
Un’area di centro esiste, bisogna saperla organizzare.
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