Bonifica discarica di Bussi. Impiegate due modalità differenti nonostante il soggetto inquinatore sia lo stesso. Come mai dopo tutti questi mesi la bonifica di Dec Deme non parte?
Pescara, 29 marzo 2023. Questa mattina il Gruppo Regionale PD intende fare il punto della situazione sia sulla bonifica in corso a Bussi in località “I Tre Monti”, di cui abbiamo appena preso visione grazie ad un sopralluogo effettuato in compagnia della dott.ssa Paola Gigli della Tremonti srl – che ringraziamo -, sia sullo stato di avanzamento dell’iter procedurale per intervenire anche sulle aree ex 2A ed ex 2B.
L’inizio dei lavori di bonifica in località “I Tre Monti” costituisce senz’altro un’ottima notizia, per cui il PD ringrazia la Procura della Repubblica, il Corpo forestale dello Stato e i tanti tecnici dell’Arta per l’abnegazione con cui hanno svolto i rispettivi compiti, in quanto l’area in questione è quella di massima criticità e che ha più influito sull’inquinamento del Campo Pozzi e quindi sull’acqua contaminata che hanno bevuto in Val Pescara e a Pescara città.
Il risanamento dell’area “I Tre Monti”, localizzata sotto al cavalcavia dell’autostrada e in prossimità della stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino, è ad opera della società Tremonti s.r.l., costituita ad hoc per la bonifica, il cui subentro ad Edison – soggetto ritenuto inquinatore con sentenza passata in giudicato – è stato riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente con decreto n. 165 del 29 settembre 2021.
Parliamo di un’area di circa 30.000 mq, sita nel Comune di Bussi, che si sviluppa lungo il fondovalle del Fiume Pescara, sulla sponda sinistra e in prossimità della confluenza con il fiume Tirino. La stima quantitativa di materiale antropico è di 130.000 m³, con rifiuti che hanno uno spessore che varia tra i 3 e i 6 metri nella parte settentrionale e tra 2 e 4 metri nella parte meridionale. La mega discarica è stata scoperta nel 2007 dagli agenti del Corpo forestale nell’ambito di un’indagine commissionata l’anno precedente dalla Procura della Repubblica di Pescara.
Iniziata a fine 2021, la bonifica dovrebbe protrarsi per altri tre anni, per un importo totale che supera i 37 milioni di euro. Oggi abbiamo constatato come nella parte a sud si stia procedendo alla rimozione dei rifiuti, mentre nella parte a nord si stia adoperando la tecnica del desorbimento termico. Un processo del tutto sperimentale, che consiste nel riscaldamento del terreno mediante iniezioni di vapore che consentono lo strippaggio dei contaminanti organici volatili che vengono poi convogliati in una rete di estrazione off gas e trattati. Un test pilota per cui chiediamo ad Arta grande attenzione anche nella fase di valutazione.
Questa vuole essere anche l’occasione per rimarcare ancora una volta quanto tempo sia stato perso per la bonifica delle aree ex 2A e 2B. Ci eravamo già recati sul posto lo scorso 20 settembre 2022, data in cui sarebbe dovuto iniziare l’intervento. A distanza di sei mesi siamo tornati sul sito per questa conferenza stampa, e dobbiamo sottolineare come non solo non sia iniziata la bonifica delle aree suddette, ma non sia stata nemmeno approntata la progettazione esecutiva da parte del raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato il risanamento dopo un contenzioso, pur sapendo che l’organismo di validazione si è espresso a novembre 2022 sulla progettazione preliminare sulla base del Progetto dell’ex commissario Goio. Come mai? Una volta siglato il contratto, infatti, RTP Dec Deme avrebbe dovuto predisporre i sondaggi, l’esatta quantificazione della quantità di rifiuti da rimuovere e infine la progettazione esecutiva.
Al Presidente Marsilio vogliamo rivolgere tre semplici domande:
1) Cosa sta facendo il Governo Meloni? Come mai la bonifica non è stata avviata, come annunciato, a settembre 2022, e anzi l’impresa vincitrice, che a novembre ha ottenuto la validazione della progettazione preliminare della R.T.P. Inarcheck/Conteco/No Gap Controls, organismo di controllo accreditato (società di valutazione), a norma dell’art. 26 comma 6 del D.Lgs. 50/2016, non ha prodotto la progettazione esecutiva? Quali sono le ragioni ostative?;
2) Sulla base di un divieto previsto dall’art. 106 comma 7 del D.lgs 50 del 2016, qualora l’importo dei lavori dovesse superare il 50% dell’importo di gara, quindi essere superiore a 15 milioni di euro, non sarà possibile dare inizio ai lavori. Il Presidente Marsilio è al corrente di questo vincolo? Chi risarcirà l’Abruzzo per queste scelte e per il tempo perso con l’inquinamento in corso? (fonte Arta);
3) Il Presidente Marsilio è a conoscenza dell’Accordo di Programma sottoscritto il 3 maggio 2017 tra MATTM e Regione Abruzzo, che all’art. 4 pone a carico della Regione le somme in più rispetto ai 38 milioni residui dello stanziamento della L. 10/2011? Sa che senza questi fondi non si potrà proseguire con la bonifica?
Le decisioni della Regione a guida Marsilio e del Comune di Bussi sul Tirino hanno fatto sì che, a differenza della località “I Tre Monti”, dove oggi chi ha inquinato esegue la bonifica, per le aree 2A e 2B si proceda con fondi pubblici (cioè di tutti), con un progetto che tarda ad essere prodotto e che potrebbe creare non pochi problemi alla Regione Abruzzo.
I Consiglieri regionali PD
Antonio Blasioli
Silvio Paolucci
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