(di Giuseppe Di Giampietro, arch, phd, Webstrade – digiampietro@webstrade.it)
1. Non sono d’accordo a dire no, a priori alla sede della Regione nell’area di risulta della stazione ferroviaria di Pescara “perché non vogliamo i metri cubi di cemento ma i metri quadrati di verde”. Dipende. Dipende dalla qualità del progetto, dalla forma, dalle funzioni, dalla capacità di sfruttare le enormi potenzialità simboliche e funzionali dell’ex area ferroviaria.
2. Direi si, se si facesse un concorso internazionale di progettazione (Un altro? Si, se sono cambiate le funzioni rispetto al primo progetto Sonsini per una torre, un cratere, un parco e dei silos interrati di quel progetto. Altrimenti, credo che fosse un ottimo progetto il progetto Sonsini vincitore nel 1980. Da aggiornare per la progettazione del verde e dei servizi, ma il migliore che ho visto per Pescara finora (introvabile online).
3. Direi si, se la Regione fosse una torre sull’asse di corso Umberto e del vecchio tracciato ferroviario. No, se fosse un altro volume analogo alla densa edilizia circostante. Si, se ospitasse anche spazi pubblici aperti e coperti alla base della torre, come la bellissima Piazza delle città lombarde, sotto le torri della nuova Regione Lombardia a Milano, non lontana dal grattacielo Pirelli, ex sede della Regione, e dalla stazione centrale.
4. Ha un forte senso simbolico e funzionale la sede della Regione sopra o vicino alla stazione ferroviaria, come a Milano, o a Toronto la CN tower. Perché è il luogo più visibile, accessibile con il trasporto pubblico regionale e locale, e simbolico di un edificio e sistema di servizi pubblici. Essi non appartengono solo ai pescaresi, ma a tutti gli abruzzesi.
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