Usb Proclama Sciopero di 2 ore venerdì 1 Settembre. Dalle ore 09:15 alle ore 11:15 per il 1° turno e centrale. Dalle ore 15:30 alle ore 17:30 per il 2° turno. Ultime due ore di lavoro sul 3° turno
Mozzagrogna, 30 agosto 2023. Mattia Finocchio, tecnico elettronico di 34 anni, residente a Tornareccio e dipendente della Evs Forniture Elettroniche di Montemarcone di Atessa, il 26 agosto aveva appena terminato un lavoro di cablaggio alla Carpenteria Metallica Pugliese di Mozzagrogna, quando è stato colpito alla testa da un tubo metallico staccatosi dal soffitto per un’esplosione nell’impianto dell’aria compressa. Trasportato all’ospedale di Pescara in condizioni gravissime, è stato operato in neurochirurgia ma è entrato subito in coma ed è morto nella mattinata di martedì 29 agosto. La famiglia ha disposto la donazione degli organi.
Mattia è l’ultimo di una lunga lista di morti sul lavoro che cresce di giorno in giorno in tutta Italia e che ha visto l’Abruzzo aumentare vertiginosamente il numero dei decessi rispetto allo scorso anno che a sua volta era stato definito tragico. Abbiamo assistito ad una scia di morte durante l’estate e nonostante la nostra organizzazione abbia più volte sollecitato la politica nazionale e regionale, tutto tace e nulla cambia se non il numero dei morti per lavoro.
L’USB Abruzzo per ricordare Mattia, alla cui famiglia va tutta la nostra vicinanza, e tutti coloro che sono morti sul lavoro, venerdì 1 settembre proclamerà 2 ore di sciopero su tutti i turni lavorativi in tutte le aziende private in cui è presente.
I proclami non fermeranno mai questa scia di morte, per questo l’USB dal 4 al 10 settembre avvierà una campagna nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
La politica, al servizio dei padroni, si è sempre ben guardata dall’accogliere questa nostra richiesta, come le altre proposte per potenziare gli organi di controllo in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro ed una loro riforma radicale.
Il governo nazionale non ha più scusanti e deve affrontare questa emergenza ancor prima di tutte le altre, perché la vita dei lavoratori, e di qualsiasi cittadino, viene prima di qualsiasi altra emergenza: l’introduzione di pene severe per queste drammatiche morti e di un reato specifico per legge.
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