Teramo, 1 maggio 2022 –
… con papa Francesco circondato da migliaia di giovani desidero invitarvi alla prossima tappa del nostro cammino, la Veglia Mariana Internazionale, che si svolgerà al Santuario di San Gabriele, Sabato 7 maggio alle ore 16.
Insieme ai giovani di altri continenti saremo chiamati a testimoniare ciò che abbiamo ascoltato in questi giorni: Colui che era nel sepolcro è risorto!
È un dono grande che insieme vogliamo riascoltare e rivivere!
Se Lui è risorto vuol dire che la vita può e deve essere vissuta.
Il mese di maggio inizia con la festa del lavoro!
Gesù era chiamato il figlio del carpentiere!
Nella storia non si può essere anonimi. Ognuno di noi deve costruire la propria biografia valorizzando i propri talenti.
E ciò passa attraverso il lavoro!
Sono studente, sono lavoratore, sono dirigente…
Sei qualcuno perché ti stai impegnando nel definire la tua professionalità che ti permetterà di realizzare le scelte più importanti della vita.
È importante recuperare questo legame tra preparazione professionale e scelte di vita.
Mai separare le due prospettive: l’una non può realizzarsi senza l’altra.
Vuoi formare una famiglia? Devi essere capace di sostenerla.
Vuoi dedicarti agli altri nella Chiesa o nella società?
Devi donare le tue capacità per far crescere la comunità dove sei inserito.
Gesù ha imparato molto da San Giuseppe.
Poteva dedicare la sua vita agli altri se non avesse conosciuto e condiviso la vita di San Giuseppe che era carpentiere?
Io credo di no!
Guardiamo a San Giuseppe e ai nostri genitori: hanno e continuano a mettere a disposizione di ciascuno di noi le loro capacità e il loro desiderio di donarci una testimonianza di vita esemplare.
Ma noi preferiamo essere anonimi!
Perché così ci possiamo nascondere ed evitare le nostre responsabilità.
Il Risorto ci invita a non perdere tempo e a prepararci per costruire la Chiesa e la società.
“Non perdere tempo!”: è una frase che dobbiamo conservare gelosamente nel nostro cuore.
Molti confondono il non perdere tempo con l’attivismo. E si spaventano perché il fare provoca stanchezza e scarsa gioia.
Non è così! Il tempo ci è dato per crescere e non per fare. Ma per crescere devi occupare il tempo sviluppando le tue capacità.
La Chiesa ti è vicina!
Se tu incontri il Risorto sarà Lui a invitarti a non essere pauroso di entrare nel tempo e di viverlo con entusiasmo. E se la sera vai a letto stanco, devi essere contento.
Non hai perso tempo! È la stanchezza di chi sta crescendo.
È l’augurio che vi rivolgo in attesa di incontrarvi a San Gabriele per ripartire e dire a tutti che la vita vale non per quello che si fa ma per quello che siamo.
Uomini e donne che amano il proprio tempo e desiderano riempirlo di grandi progetti.
Vostro, + Lorenzo
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