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LA NEUROPSICHIATRIA DISCRIMINA I BAMBINI

Sono sempre di più le segnalazioni che arrivano alla nostra associazione Asperger Abruzzo riguardo la Neuropsichiatria della ASL03 Pescara che discrimina i bambini quando tentano di ottenere una valutazione da fuori provincia

di Marie Helene Benedetti, Presidente dell’Associazione Asperger Abruzzo

Pescara, 5 dicembre 2023. Il Servizio Sanitario Nazionale è un servizio pubblico e, in quanto tale, deve rispettare le leggi nazionali di questo Paese civile che di fatto sta diventando sempre più incivile e personalista. Un servizio privato può fare le proprie scelte, un servizio pubblico no.

Sono tantissime le famiglie, le scuole ed i Servizi Sociali che da anni informano la nostra associazione del fatto che la Neuropsichiatria di Pescara discrimina i bambini da fuori provincia rifiutandosi di fare valutazioni se non si è residenti nel territorio della ASL di Pescara.

La legge parla chiaro riguardo i principi del Servizio Sanitario Nazionale, “La salute è diritto di tutti, tutelato dalla Costituzione Italiana” e “I principi fondamentali su cui si basa il SSN dalla sua istituzione, avvenuta con la legge n.833 del 1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità”

“A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute. Questo è il principio fondamentale che ha il fine di superare le diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie”.

Riguardo i principi di centralità della persona c’è anche la “Libertà di scelta del luogo di cura” il cui mancato rispetto è un reato, e la cosa che più ci sconvolge è la serenità con cui questa Unità Operativa di Neuropsichiatria dica anche al telefono, a chiunque chiami, che il bambino non può essere valutato perché non è residente nella provincia di Pescara. Nessun paziente può essere rifiutato per legge e la Neuropsichiatria di Pescara in merito a questi vergognosi atti è stata più volte redarguita.

La Neuropsichiatria di Pescara non può decidere di non prendere in carico pazienti da fuori provincia, né può decidere di far rivalutare un paziente che è già in possesso di una diagnosi e ne richiede le terapie convenzionate.

E per questa ragione che chiediamo alla ASL03 di Pescara e a tutte le loro UVM di smettere questi vergognosi atti discriminatori e di allinearsi alle leggi nazionali di questo Paese di cui fanno parte anche loro, altrimenti saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica che valuterà certamente l’operato di ogni singolo operatore che si rifiuta di prestare il proprio servizio.

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