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EPISODIO NO VAX

Profeta e Di Santo: non è una campagna corretta, prendete i criminali

Pescara, 21 gennaio 2024. Ignoti hanno imbrattato quattro giorni fa la facciata e la scalinata del Palazzo della Provincia di Pescara con scritte e simboli appartenenti a sedicenti gruppi No Vax; sull’episodio si sta indagando e potrebbero risultare utili le immagini delle telecamere di video sorveglianza su Piazza Italia per risalire ai responsabili. Imbrattare i monumenti è da idioti e spero che le telecamere di sorveglianza assicurino i criminali alla Polizia e soprattutto alla giustizia che deve agire perché a Pescara non c’è un problema di sicurezza, c’è un problema di certezza della pena.

Intanto il mondo della politica, indignato di fronte a tale gesto dice la sua, come Carola Profeta, Responsabile Dipartimento Famiglia Fratelli d’Italia Pescara: “Io pretendo dalle istituzioni che questi criminali vengano presi e vengano condannati. Le scritte sono riconducibili a gruppi estremisti No Vax che denunciano anche l’Agenda 2030. Il modo con cui hanno agito è assolutamente da condannare, e lo sottolineo, ma non facciamo le solite generalizzazioni. Io sono stata e sono tuttora una convinta no Covid Vax e credo che i dubbi avuti, alla luce dei fatti ai quali assistiamo, siano stati più che leciti. Così come mentre corriamo tutti i giorni per lavorare, per prenderci cura della famiglia sopra le teste ci passano delle Agende mondiali come quale la 2030 che prevede: più gender, più aborti, più eutanasia, più lotta al maschio etero brutale e cattivo, meno figli, più solitudine, più ecologismo insensato e pericoloso, incorrendo in una cancellazione della nostra cultura. Javier Milei Neopresidente eletto dell’Argentina prima di arrivare a Davos, aveva annunciato che avrebbe partecipato con l’obiettivo di “proporre le idee della libertà in un foro contaminato dall’agenda socialista 2030”.

Nel suo intervento in Svizzera, ha affermato che l’agenda ambientale e quella di genere sono invenzioni dei socialisti a fronte del fallimento del loro modello collettivista: “hanno messo da parte la lotta di classe e l’hanno rimpiazzata con altri presunti conflitti sociali ugualmente nocivi per la società e la crescita economica”, ha detto Milei.

Per il leader argentino la prima di queste “battaglie ridicole” è stata quella instaurata tra l’uomo e la donna. “L’unico risultato di quest’agenda femminista radicale è un maggior intervento dello Stato e la creazione di una burocrazia nazionale e internazionale dedicata a promuovere quest’agenda – ha detto – l’altra battaglia instaurata dal socialismo è quella dell’uomo contro la natura e che afferma che l’uomo danneggia il pianeta, che dev’essere protetto a tutti i costi, anche arrivando a promuovere il controllo della natalità e la tragedia dell’aborto” ha aggiunto.

Per Milei, i neomarxisti hanno saputo cooptare il buonsenso comune e queste idee hanno pervaso tutte le istituzioni, dalle università fino alle organizzazioni internazionali, e quest’ultima è “la conseguenza più grave”. Il presidente argentino ha concluso il suo discorso affermando che “per fortuna siamo sempre di più quelli che si oppongono a questa forme di collettivismo e invitiamo tutti a riprendere il cammino della prosperità e della libertà”. Ciò per far capire cos’è l’agenda 2030 e perché è così pericolosa. Quanto successo però evidenzia che c’è un segnale inascoltato.

“La campagna vaccinale ha danneggiato moltissime persone che sono state dimenticate. Nessuno gli è stato vicino, nemmeno il SSN, così come la Magistratura. Anche se a tratti qualche sentenza confortante c’ è stata; Ha causato effetti collaterali: morti e malori improvvisi sono riconducibili all’inoculazione del siero vaccinale anticovid e lo dicono moltissimi studi ed esperti. Abbiamo cercato di arginare la folle campagna vaccinale sui minori, abbiamo lottato affinché il green pass fosse tolto. Per molte cose abbiamo avuto ragione. Abbiamo lottato nelle sedi opportune e con i mezzi democratici, anche se nei nostri confronti c’è stata poca democrazia” – dichiara Nicoletta Di Santo.

Alessandra Renzetti

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