L’evento promosso dalla Pastry & Culture Italian Style del maestro pasticciere Anzellotti
Miglianico, 1° marzo 2024. «Grazie per l’attività che svolgete, perché create ricchezza e lavoro, ma soprattutto perché siete capaci di portare la nostra bella Italia in giro per il mondo e farci fare bella figura». Con queste parole, ieri pomeriggio a Miglianico (Ch), il viceministro degli Affari esteri, Edmondo Cirielli, ha salutato gli imprenditori abruzzesi intervenuti nell’ambito dell’incontro “L’export come volano dell’economia locale”. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Pastry & Culture Italian Style, presieduta dal maestro pasticciere Federico Anzellotti, che è riuscito a intercettare l’onorevole Cirielli nel suo tour abruzzese e a portarlo a Miglianico per offrire un’occasione di scambio e dialogo alle imprese del territorio. Alla vigilia della partenza per Tokyo, dove l’associazione parteciperà al Foodex Japan 2024, dando la possibilità a diverse aziende abruzzesi di sfruttare questa importante vetrina internazionale per promuovere le proprie eccellenze, Anzellotti ricordato l’importanza del lavoro di squadra tra realtà locali, regione e governo.
«Come tecnico», ha commentato il presidente Anzellotti, «posso dire che questo è il sesto ministro con cui mi trovo a collaborare come consulente e c’è un ottimo dialogo, mentre in passato non è sempre stato così. Come cittadino di questo paese, invece, posso dire che Miglianico ha una realtà imprenditoriale importante. È un punto di snodo tra i monti e la valle, tra la Costa dei Trabocchi e le grandi città. Le imprese ci sono, basta solo ricreare una connessione con una regione sempre più forte e con forze ancora più vive».
La parola è poi passata al viceministro che ha ricordato quanto il governo creda nell’export e nella forza del Made in Italy. «Questo governo», ha evidenziato Cirielli, «ha voluto che il Ministero degli Affari esteri sostenesse le nostre imprese nella loro attività di esportazione. Sembrerebbe una cosa scontata, ma finora non era stato così. Per questo abbiamo messo al servizio dei nostri imprenditori che vanno all’estero a rischiare e a investire, e che quindi esportano e danno lavoro e ricchezza all’Italia, la rete consolare. Abbiamo rivitalizzato l’ICE, l’Istituto del commercio estero, che era diventato un carrozzone, mettendoci a capo per la prima volta una famiglia di imprenditori di qualità per dare la giusta vicinanza agli imprenditori. Abbiamo poi puntato molto sul Made in Italy, che è un’altra delle deleghe in capo al Ministero degli Esteri, perché il commercio è fondamentale su diversi fronti. La qualità della vita italiana, infatti, è anche un’ottima arma di diplomazia. Sembra un ossimoro, ma non lo è. I nostri imprenditori svolgono un’azione di politica estera perché esportano il nostro modo di essere. Chi gira per il mondo come faccio io, si rende conto di quanto l’Italia sia apprezzata e nonostante le tante cose che possono migliorare, siamo ancora fortunati e privilegiati a vivere nel nostro Stivale».
Il viceministro Cirielli ha colto l’occasione anche per rivelare alla platea il suo legame con la regione. «Mia nonna era di Gioia dei Marsi e mio nonno è nato a Vasto, per cui l’Abruzzo ce l’ho nel sangue», ha rivelato, strappando un grande applauso dal pubblico.
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