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CAM IN OMBRA, con il rischio di CO2!

Pescara, 11 marzo 2024. “Si, adottiamo i CAM di norma”, mi è stato risposto. Sarà sicuramente vero, e non avrei motivo di dubitarne se non fosse che ai miei due “question time” (di dicembre e gennaio) per sapere se, in sede di appalti pubblici per la gestione del verde pubblico, venisse adottato il relativo codice e conseguentemente applicati i criteri ambientali minimi (CAM), e nella fattispecie quanto fosse e dove finisse il materiale legnoso di risulta e quando fossero state realizzate/previste le campagne di comunicazione rivolte ai cittadini, mi è stato risposto:

  • che conoscere i dati relativi alla “biomassa vegetale” rimossa negli ultimi anni (quantità e modalità di utilizzo) “richiederebbe un aggravio di elaborazioni e tempi abnormi per la pubblica amministrazione”, ma che in sede di fine mandato “si renderanno pubblici i dati aggregati del bilancio arboreo, nei limiti di quanto stabilito dalla legge e dal relativo regolamento attuativo”;
  • che i CAM vengono “di norma inseriti nelle progettazioni relative agli appalti gestiti dal Servizio Verde Pubblico e Parchi” (quasi a fare una sottile distinzione da “altri settori”).

Nella risposta al secondo quesito, in particolare, si riporta come esempio l’appalto del 2022 per “le manutenzioni triennali del verde orizzontale”. Si tratta un grande appalto di quasi 1,9 milioni di € (1.871.517,00), approvato con delibera di Giunta Comunale n. 366/2022, di “manutenzione ordinaria di verde orizzontale”, articolato su 3 anni (2022-2024) e suddiviso in 3 lotti, aggiudicati a 3 imprese di Napoli:

Lotto 1 ex Circoscrizione Castellamare – 430.523,47 € – Flora Napoli Srl Napoli;

Lotto 2 ex Circoscrizione Colli – 532.464,13 € – CR Verde srl Napoli;

Lotto 3 ex Circoscrizione Portanuova – 909.529,91 € – Centro Garden Napoli.

In effetti i CAM vengono puntualmente richiamati nella premessa del disciplinare di gara e ai concorrenti viene chiesto di accettare esplicitamente le relative norme. Ai punti 6 e 7 dell’art. 50 (Clausole contrattuali) del Capitolato Speciale d’Appalto, vengono citati sia l’aspetto relativo alla comunicazione che al reimpiego dei residui organici (compost, come chiaramente previsto dai CAM).

Ma curiosamente nelle tabelle di valutazione delle offerte, presenti nel bando, si danno punti (4) a chi sceglie l’opzione “riutilizzo nelle filiere di produzione di energia”, opzione NON prevista nei CAM (richiamati poco prima nel capitolato stesso). Questo è un elemento anomalo del contratto, ancor più perché previsto e proposto dalla stazione appaltante. Sarebbe interessante sapere quante delle ditte aggiudicatrici abbiano scelto questa opzione e poi in quali modalità lo abbiamo attuato, come anche sapere invece quali abbiano scelto le altre e come allo stesso modo abbiano gestito le procedure.

Identico quesito riguarda il tema dell’educazione ambientale che, a differenza di quanto previsto nei CAM, è orientato solo verso le scuole e nel prossimo mese di ottobre, invece che per tutti i cittadini (e poi perché non nel corso dei lavori e solo alla fine del triennio?).

Un insieme di dubbi che andrebbero chiariti, anche partendo dall’utilizzo che si intende fare del legname accumulato a seguito dei lavori, ritenuti non soggetti a CAM perché straordinari, di “bonifica” della parte di Riserva Dannunziana interessata dell’incendio dell’agosto del 2021.

Per questi non sarebbe né consigliato né opportuno affrancarsi dagli obiettivi previsti dal Piano d’Azione per la Sostenibilità Ambientale, ambito di riferimento strategico del Codice degli Appalti Verdi (GPP) che suggerisce decisamente di contrastare l’immissione in atmosfera di gas climalteranti, e quindi di evitare processi di combustione a fini energetici che, notoriamente, producono CO2!

Giancarlo Odoardi

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