Verrà sepolto nella Festa del Papà
Teramo, 19 marzo 2024. Una lettera di un legale di Teramo indirizzata all’amico che, a seguito di una travagliata separazione non vedeva il figlio minorenne da tempo, si è lasciato andare per la sofferenza di non poter esercitare il diritto alla paternità per l’indifferenza delle istituzioni che, così facendo, hanno rinnegato la bigenitorialità e la cogenitorialità del figlio e sua.
È uno dei tanti drammi umani a cui la stragrande maggioranza degli organi d’informazione non sempre danno il dovuto risalto. Franco è morto senza avere vicino a sé il figlio e nessuno ha tutelato questo minore privato nella sua quotidianità di un genitore.
È urgente aprire un dibattito su queste tematiche e sulla genitorialità negata.
La nostra associazione mette i propri spazi a disposizione di chi vorrà riportare al centro della vita dei minori la bigenitorialità e le pari opportunità genitoriali, contattandoci al 347.6504095 o su genitoriseparati@libero.it. Ubaldo Valentini, pres.
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Caro Franco, ho appreso oggi con dolore la notizia del tuo decesso. Senza stupore a dire la verità. Sì, perché più volte io ed i tuoi cari ti avevamo avvertito che la Tua volontà di essere padre ad ogni costo non ti avrebbe portato fortuna. Più e più volte ti ho ribadito che essere Padre ed essere Padre separato in Italia sono due cose completamente diverse. Ma tu non mi hai ascoltato…tu mi ripetevi di non aver fatto nulla per non essere, e continuare, a fare il padre di tuo figlio a prescindere dalla separazione. Sei sempre stato un testone! A nulla è servito che eri un omone alto 1.95 cm, e nulla è importato che avevi prestato servizio come paracadutista effettuando missioni all’estero per amore della tua Patria. Stavolta ti sei scontrato con la condizione dell’essere Padre separato in Italia e purtroppo, alla luce delle storture del sistema, il tuo cuore alla fine non ha retto e si è fermato.
Mi ricordo quando condividevi con me le numerose archiviazioni/assoluzioni (per la precisione 3 assoluzioni ed 1 archiviazione dal 2019 ad oggi) dei processi penali nei tuoi confronti, come se fossero delle vittorie, ma entrambi dentro di noi sapevamo che non si era vinto un bel niente, e che le ferite prodotte da quelle false accuse avrebbero richiesto tempo per rimarginarsi, però non ci soffermavamo su quest’aspetto.
Ricordo ancora, e come potrei scordarlo, quando mi ripetevi continuamente e fino alla nausea “voglio vedere mio figlio!” ed io impotente che non ti sopportavo più.
Impotente certo perché con la tua brutta malattia che avevi alla testa, la separazione, lo smettere di lavorare, la depressione certo non sapevo dove cominciare. D’altronde hai fatto dei tentativi per tirarti su per quello che hai potuto, ma in giro per un padre separato in difficoltà solo porte chiuse e imposizioni che non hai avuto la forza di reggere.
Funziona così e tu testardo come sempre hai continuato la tua battaglia per essere Padre in solitaria che ahimè, in Italia, non avresti mai potuto vincere.
Il giorno della festa dei Papà sarà celebrato il tuo funerale. Domani verrò a salutarti per l’ultima volta con il cuore colmo di dolore e con la promessa che sarà mia cura ed impegno affinché qualcosa, anche solo qualcosa, cambi nel tempo per aiutare i Papà separati in difficoltà. Da oggi, non essendo stato possibile per te vedere ed assistere tuo figlio qui sulla terra, potrai finalmente farlo dall’alto dal Cielo.
Riporto un pensiero della tua inarrestabile Avvocata Marica Martoni che ha chiesto di condividere: “Franco è stato lasciato dalla moglie quando la sua patologia ha iniziato a manifestarsi, in un momento di estrema fragilità, e questo ha aggiunto una immane sofferenza psicologica a quella fisica. Nonostante ciò, ha continuato a combattere fino alla fine per poter rivedere il figlio, andando a sbattere continuamente contro quelle istituzioni che avrebbero dovuto aiutarlo ma sono rimaste sorde di fronte al suo dolore.
Negli anni che l’ho conosciuto l’ho sentito gridare, anche letteralmente, con tutta la forza, il suo essere genitore, chiedendo insistentemente sempre e solo di poter fare il padre, davanti ad un’infinità di porte chiuse. Nonostante il male che lo stava logorando non ha mai fatto mancare un solo giorno un pensiero per il figlio, un bacio ed una carezza. Essere il papà del figlio è venuto sempre prima di sé stesso. Le sue richieste sono rimaste in parte inascoltate ed in parte sono state tradotte in denunce, da parte di chi avrebbe dovuto comprendere la sua immensa sofferenza. Alla fine di tutto, davanti ai giudici Franco è innocente, assolto da ogni accusa, ma ciò non è servito a far sì che potesse riabbracciare suo figlio.
Ha lottato a testa alta fino alla fine contro un sistema che ha creato un orfano prima ancora che lui morisse.”
Sit tibis terra levis, Amico mio
Avv. Roberto Bertini
Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)
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