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BENE COMUNE: LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO

di Rosapia Farese

Politicainiseme.com, 2 aprile 2024. In una stagione di trasformazione, dove le economie vacillano e le certezze sociali si offuscano, l’Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS rappresenta un faro di umanità, riallineandosi ai principi ispiratori di un umanesimo rinnovato: il primato della persona, la sussidiarietà e la partecipazione.

Illuminata dall’eredità intellettuale e spirituale del filosofo Tommaso Demaria, l’associazione si impegna a personalizzare il welfare, mettendo la dignità umana al centro del suo mandato, e facilitando l’auto-aiuto attraverso l’interdipendenza – un’eco del pensiero Demariano che vede il denaro non come un fine, ma come uno strumento al servizio dell’umanità.

Il Prof. Mauro Mantovani, nella sua introduzione al convegno tenutosi presso l’Università Pontificia Salesiana, ha esplorato la potenza trasformativa del pensiero Demariano, che sfida, l’ortodossia capitalista e propone un nuovo ordine basato sull’amore e la sapienza filosofica. La visione di Demaria, enfatizzando l’interconnessione e il mutuo sostegno, rispecchia le tre colonne portanti di FareRete InnovAzione BeneComune, promuovendo un modello di sviluppo che abbraccia equità e inclusione.

Dr. Piergiorgio Roggero e Dr. Nicola Mele hanno portato avanti la discussione, illustrando come la metafisica realistico-integrale possa essere uno strumento per la scoperta di una sapienza unificante, una ‘verità’ che possa liberare dalla tirannia dell’economia monodimensionale. La soluzione proposta da FareRete InnovAzione BeneComune, non si ferma alla critica del capitalismo o del comunismo, ma punta a un dialogo costruttivo che valorizza la diversità e il pluralismo ideologico.

Questi principi si sono manifestati nel convegno tenuto il 20 marzo nella Università Pontificia Salesiana sul tema Tommaso Demaria: Uno Sguardo Organico-Dinamico Sulla Storia E Sulla Società,  come un antidoto alle ideologie che, nel tentativo di monopolizzare la verità, finiscono per negare la dignità umana.

Il rifiuto di Demaria e di FareRete InnovAzione BeneComune, di una tale monocultura ideologica è un appello alla riscoperta del logos nella realtà storica, un lavoro metafisico che si confronta con la verità e la carità nel senso più ampio. Alla luce della Caritas in Veritate, l’associazione invita a un impegno attivo per la giustizia e la pace, ispirandosi all’esempio di Cristo. L’amore diventa una vocazione ad amare i fratelli nella verità del progetto di Dio, a difendere la verità e a testimoniare con la vita.

L’evento del 12 aprile 2024 presso il Parlamento Europeo sarà un ulteriore passo verso il dialogo e l’azione per il Bene Comune, con la presentazione del Libro Bianco e del Manifesto dei Diritti e dei Doveri del Bene Comune. La visione di FareRete InnovAzione BeneComune, come quella di Tommaso Demaria, non è un’utopia irraggiungibile, ma una chiamata alla costruzione di una società dove l’individuo, nel suo incontro con l’altro, possa riscoprire il proprio scopo e realizzare una vita di piena partecipazione al Bene Comune. Siamo di fronte a un invito non solo a pensare ma anche a agire: un impegno che chiama ciascuno di noi a rispondere, con generosità e dedizione, alle sfide del nostro tempo.

Rosapia Farese

Ps) In breve chi è Tommaso Demaria (*) e qual è il suo pensiero: Tommaso Demaria proseguì il lavoro di san Tommaso d’Aquino e affermava l’incompletezza del tomismo, incapace di cogliere l’organismo come categoria ontologica a sé stante. L’integrazione della metafisica realista con l’organismo alla metafisica realistica integrale, strumento di straordinaria importanza per la vita quotidiana. Lo studio dell’organismo in quanto tale, in particolare nella sua dimensione di “struttura organica funzionale”, si rivelerà infatti importantissimo per lo studio e lo sviluppo della società in generale, ma in particolare per quella prassi economica, nota col nome di “Sistemi di Qualità” che fa appunto dell’organicità il proprio fondamento. La possibilità di percepire l’organismo in quanto tale entità diversa dall’organismo fisico, specifica Demaria, passa attraverso la percezione dell’ente dinamico. Grande importanza assume l’organicità nella gestione del sociale perché esso consente di definire con precisione il bisogno di razionalità dell’umanità che supera le possibilità dell’essenza della persona. Questa necessaria unità dell’agire della persona nell’umanità che ne perpetua la presenza, in campo politico/ideoprassico egli stesso la definisce come comunitarismo all’interno del suo testo “La società alternativa”.

L’indagine sui dinamismi profondi della società industriale e l’osservazione con metodo realistico oggettivo della realtà storica globale nella sua consistenza ontologica portano Demaria a sviluppare una metafisica per molti aspetti nuova ed originale[11].

(*)Tommaso Demaria,  Frequentato il seminario di Alba, entrò come aspirante presso i salesiani di Penango Monferrato. Dal 1926 continuò gli studi nel liceo di Valsalice (Torino) Dal 1931 al 1935 compì studi teologici presso l’Università Gregoriana di Roma. Fu ordinato sacerdote il 28 ottobre 1934. Continuò gli studi presso l’Istituto Missionario Scientifico della Pontificia Università Urbaniana (1935-1940). Fu insegnante dal 1940 al 1979 presso la Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Salesiano a Torino e a Roma. Nel corso della sua carriera fu docente di: storia delle religioni, missionologia, filosofia dell’educazione, teologia fondamentale, teologia dogmatica, dottrina sociale della Chiesa, sociologia dell’educazione[1].

Negli anni Cinquanta avviò una feconda condivisione spirituale, teologica[2] e filosofica con don Paolo Arnaboldi, fondatore del Fraterno Aiuto Cristiano FAC con l’attivo incoraggiamento di San Giovanni Calabria[3]. Frequentò assiduamente le sedi del FAC sia a Vezza D’Alba sia a Roma. Strutturò la sua metafisica realistico-organico-dinamica.

Negli anni Sessanta fondò con Giacomino Costa il Movimento Ideoprassico Dinontorganico M.I.D., oggi divenuto l’associazione Nuova Costruttività. Insieme con Paolo Arnaboldi fecero opera di formazione e divulgazione del realismo organico dinamico presso ambienti imprenditoriali collegati all’U.C.I.D.[4]. Giacomino Costa nel 1963 strutturò volutamente la grande e innovativa[5] impresa dell’Interporto di Rivalta Scrivia (il cosiddetto “porto secco” di Genova) come applicazione dell’”organico dinamico” differenziandola dalle imprese tipicamente liberiste[6].

Negli anni Settanta fu il referente culturale delle “Libere Acli”[7] movimento dei lavoratori cattolici fuoriusciti dalle Acli a seguito della “ipotesi socialista” che portò nel 1971 alla “sconfessione di Paolo VI” e alla frattura del movimento. Continuò nell’ambiente dei lavoratori cattolici con la formazione e la diffusione della “ideoprassi” (modello di sviluppo) “organico dinamica”, una vera ideologia cristiana alternativa[8] a quella liberal capitalista e a quella marxista comunista.

Tommaso Demaria tiene un seminario sul realismo Dinamico a Verona presso il Centro Toniolo nel 1980.

Negli anni Ottanta fu intensamente attivo nella formazione alla nuova cultura cristiana organico dinamica a Torino[9][10], Verona, Vicenza, Roma con corsi, seminari e numerose pubblicazioni. Tra tutti i corsi tenuti merita una specifica menzione per la testimonianza documentale completa tramite registrazione video, quello del 1980 presso il Centro Toniolo di Verona su invito di don Gino Oliosi.

Morì a Torino il 12 luglio 1996

Bene comune: le sfide del nostro tempo – di Rosapia Farese – Politica Insieme

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