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BIOETICA E TECNICHE DI POTENZIAMENTO DELLA MENTE

Al Salotto Culturale Prospettiva Persona

Teramo, 19 maggio 2024. Il prossimo 22 Maggio 2024  alle ore 18:15 il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC, Provincia di Teramo e Fondazione Tercas)  Via N. Palma, 31- Teramo,  presenta  il tema  “Bioetica e tecniche di potenziamento della mente” con la relatrice Anna Bucciarelli, esperta di biopotenziamento.

Introduce e modera Giulia Paola Di Nicola

Approfondimenti:

 Che cosa si intende per potenziamento morale o meglio, cosa si intende per bio-potenziamento?

Il potenziamento cognitivo è finalizzato a rafforzare, quindi a potenziare, sia le funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione, le funzioni esecutive, il ragionamento; sia gli aspetti strettamente legati alle abilità scolastiche come la lettura, la scrittura ed il calcolo.

Il potenziamento si propone di conseguire un miglioramento che tende alla perfezione, oppure mira al raggiungimento di obiettivi concretamente radicati in un contesto?

Il potenziamento umano consiste in una modifica volta a migliorare la performance umana individuale attraverso interventi scientifici o tecnologici sul corpo umano o attraverso farmaci o neurotecnologie in grado di migliorare le capacità cognitive, morali o fisiche. In altre parole, scopo del potenziamento è quello di ampliare, oltre i limiti fisiologici dell’organismo umano, le facoltà fisiche o psichiche di una persona sana. L’uso dei trattamenti non è, pertanto, finalizzato e giustificato da esigenze terapeutiche, legate alla tutela della salute: non vi è alcun scopo rientrante nelle finalità tradizionali della medicina.

L’esistenza di strumenti, quali le biotecnologie applicate per potenziare la mente, è un chiaro sintomo della crescita esponenziale della scienza che non sempre si accompagna ad uno sviluppo umano, inteso come adattamento ai progressi tecnologici. Ciò che si riscontra è invece un disadattamento.

Sia per quanto riguarda il potenziamento “mentale” che per quello “morale” si dimentica, in fondo, che il processo cognitivo, come anche il processo decisionale per le scelte “morali”, non è un mero “meccanicismo” manipolabile: l’intelligenza, come anche la dimensione morale della persona, non è riconducibile a categorie quantificabili e “aumentabili” farmacologicamente, ma rimanda ad una dimensione qualitativa che supera la biologia. Cfr. https://www.scienzaevita.org/sv-il-potenziamento-cognitivo-e-morale-delluomo-rischi-e-problematiche-etiche/

Come risolvere questo problema bioetico? Si vedrà come, la riflessione attorno al termine bio-moral enhancement e attorno alle suddette biotecnologie, permette l’emergere di discussioni etiche rilevanti.

Anna Bucciarelli, socio del CRP ETS di Teramo, laureata in Filosofia al San Raffaele di Milano, collaboratrice stagista del centro Politeia di Milano (https://www.centrostudipoliteia.it/).

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