Il primo censimento di un territorio che racconta il vino e la sua comunità. Il libro di Gabriele Valentini, promosso dai Custodes Laureti e il Gal Terre Pescaresi, è stato al centro di un interessante dibattito dal quale è emerso il terroir di questo territorio inteso come unione tra l’uomo e il vino
Loreto Aprutino, 30 luglio 2024. In una sala gremita di gente è stato presentato venerdì mattina il volume “Le contrade del vino di Loreto Aprutino”. Il libro scritto da Gabriele Valentini, ricercatore presso l’Università di Bologna, è stato protagonista del dibattito che si è svolto al Teatro Luigi De Deo a Loreto Aprutino. Promotori dell’evento i Custodes Laureti e il Gal Terre Pescaresi. I Custodi sono una rete d’impresa di produttori di Loreto Aprutino che hanno l’obiettivo di tutelare e valorizzare il loro territorio in un modo nuovo e coeso, tra loro ci sono le cantine: Amorotti, Ciavolich, De Fermo, Talamonti, Torre de Beati e Valentini.
È nel 2020 che nasce la sinergia con il Gal Terre Pescaresi quando i Custodes, nell’ambito del PSL 2014-2020 attuato dal GAL, si fanno promotori della nascita della Comunità di Prodotto e Territorio “In Vino Lauretum” comunità che ha unito numerosi attori verso la definizione di una strategia condivisa di valorizzazione del territorio. Nel 2023 una rinnovata collaborazione tra i Custodes e il Gal ha dato forma al libro.
“Le Contrade del Vino di Loreto Aprutino” rappresenta un primo censimento del territorio da un punto di vista viticolo, in un’ottica di creazione di valore globale, che permetta di comunicare tanto un vino ed il suo terroir quanto il loro radicamento nella storia della comunità.
I lavori si sono aperti con l’intervento di Chiara Ciavolich, presidente di Custodes Laureti. “L’obiettivo della nostra rete – ha detto la Ciavolich – non è la promozione del nostro vino. Non è per questo che noi produttori ci siamo avvicinati e ci siamo uniti. Il vino è per noi il filo conduttore che unisce le nostre vite, le nostre aziende e le nostre storie familiari, è il sangue che ci scorre in corpo ed è sicuramente il prodotto agricolo a più alto valore aggiunto che, almeno nell’era contemporanea, Loreto Aprutino ha. Ma il nostro scopo e la nostra unione trascendono il vino e guardano al valore di Loreto Aprutino in tutte le sue specificità, sotto ogni profilo: agronomico, culturale, storico-paesaggistico e turistico. E il libro di Gabriele ne è un esempio concreto”.
Sono saliti sul palco anche Antonella Di Tonno, della cantina Talamonti, nonché assessore comunale alle Politiche agricole e il produttore Francesco Paolo Valentini insieme hanno ripercorso le battaglie ambientali e i progetti portati avanti dalla rete d’impresa in questi anni.
Introdotti dalla giornalista Jennifer Di Vincenzo sono intervenuti anche il sindaco di Loreto Aprutino Renato Mariotti e Gianluca Buccella, presidente del Gal Terre Pescaresi che ha detto: “Vedere realizzati gli sforzi di un’intera comunità è per il GAL motivo d’orgoglio e di soddisfazione perchè il contribuito che Custodes Laureti lascerà nel tempo è quello di un’imprenditoria virtuosa che ha messo da parte l’interesse personale per dare il via ad una buona pratica, quella della restituzione e della valorizzazione di un territorio che ha dato ai Custodes lo spunto per intraprendere le loro attività imprenditoriali”.
Poi è salito sul palco Gabriele Valentini che nel racconto del suo libro ha voluto accanto a sé Armando Castagno, critico enoico e scrittore e Piero Di Carlo, professore di Fisica dell’atmosfera e climatologia dell’Università di Chieti-Pescara. Quello che è emerso dal dibattito è anche un concetto del terroir, espresso da Castagno, più complesso e articolato: “Un sistema di interazioni tra un mezzo fisico, un mezzo biologico e un insieme di fattori umani”, come si evince nel volume di Valentini.
“Le contrade del vino di Loreto Aprutino” è l’analisi del territorio di uno dei più rinomati borghi d’Abruzzo per attività viticola, il libro si divide in due parti. La prima parte è una profonda indagine della geo-pedologia e del clima, parametri fondanti per la definizione del concetto di terroir, e si conclude con un’analisi delle ultime 50 vendemmie. Nella seconda parte l’autore riporta i risultati di una ricerca triennale da lui condotta e coordinata. Si tratta di un inquadramento geo-morfologico, pedologico e climatico delle contrade vitate a sud del fiume Tavo. Geologia, clima e indagine litologica: attraverso una dettagliata analisi di questi parametri il volume si conclude con la suddivisione del territorio in quattro unità di paesaggio, punto di arrivo della ricerca e punto di partenza verso la produzione di vini che siano espressione del luogo.
“Io sono originario di Loreto – ha spiegato l’autore – questi sono i luoghi dove sono cresciuto. Quando ho iniziato a mappare i terreni, ho messo in evidenza i principali vigneti di Loreto Aprutino per trovare da subito una connessione con il territorio. Ho così prodotto una prima cartina di Loreto. Abbiamo poi fatto installare delle capannine meteorologiche su quei 7 punti strategici: Cecalupo, Palazzo, Scannella nord e Scannella Sud, Cocciapazza, Colle Cavaliere, Cordano, e Cancelli a ridosso del fiume Tavo, in questo modo abbiamo preso informazioni per studiare il suolo sia dal punto di vista pedologico che mesoclimatico. È stato un lavoro complesso ma emozionante per l’affetto che mi lega a questo paese”.
A chiudere i lavori Dino Mastrocola, rettore dell’Università degli Studi di Teramo il quale, ripercorrendo i punti cardine della mattinata, ha espresso la piena collaborazione da parte dell’Università di Teramo peri i progetti futuri dei Custodes.
Il programma è proseguito la sera con l’evento Triticum Laureti presso Pollinaria che, in uno scenario unico e suggestivo, ha ospitato lo spettacolo Teatrale Paolo dei lupi a cura di Francesca Camilla D’Amico. Gli ospiti hanno potuto degustare i vini dei Custodes e gli anellini alla pecoara del ristorante La Bilancia. Poi è stata la volta dei canti popolari dei Vetturali di Loreto Aprutino. La serata si è conclusa con il concerto del cantautore di Penne Setak, vincitore della Targa Tenco per il miglior album in dialetto.
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