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SCENARI INTERNAZIONALI

di Massimo Brundisini

PoliticaInsieme.com, 19 agosto 2024. Tre fatti mi hanno colpito nello scenario politico internazionale e cercherò di commentarli da semplice osservatore.

Il primo riguarda il commissario europeo Thierry-Breton, che ha provato a dire a Musk cosa poteva o non poteva dire nella sua intervista a Trump, con una lettera però non concordata con la Commissione. Il malcapitato burocrate ha ricevuto dall’imprenditore visionario una risposta inequivoca:” Fuck your own face”, di facile traduzione, frase poi edulcorata dai media. Chiedere a chi ha speso 44 miliardi di dollari, per poter liberamente esprimere il suo pensiero, di osservare regole europee, interferendo così nella campagna elettorale negli USA, non poteva ottenere una risposta più esplicita.

Il secondo fatto, sempre a proposito dell’intervista Musk-Trump, riguarda i commenti apparsi su Avvenire sui due protagonisti. Al di là delle pesanti critiche (Trump è un facile bersaglio del politically correct), un punto della conversazione, a mio parere non secondario, non è stato affrontato, quello cioè relativo alle guerre in corso ed ai rapporti con il resto del mondo. Trump ha dichiarato che se ci fosse stato lui al governo la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata, stessa cosa per la situazione in Medio Oriente. Dopo queste dichiarazioni dovrebbe diventare il politico di riferimento di Papa Francesco.

Non possiamo certo sapere se davvero le cose sarebbero andate così, ma una cosa che ricordo molto bene è la visita di Trump in Corea del Nord, evento storico ed epocale, forse uno dei gesti più eclatanti di sempre per cercare di invertire il destino di un Pianeta condannato al conflitto perenne, caldo, freddo o tiepido che sia. Concordo quindi con lui, e con Jeffrey Sachs, quando afferma che nell’amministrazione americana ci sono incapaci, o peggio, aggiungo io, servi guerrafondai per contratto o per obbedienza, al servizio delle “lobby” delle armi e non solo, sempre pronti a scatenare conflitti e mai a fare qualcosa per risolverli.

Il famoso “deep state”, contro il quale si era già pronunciato a suo tempo il Presidente Eisenhower, è un’entità che va oltre e offende la democrazia, meglio, se ne è impossessato. Ricordo che Trump è l’unico tra gli ultimi presidenti americani a non aver dichiarato neppure una guerra. Il suo stile e molte sue idee potranno non piacere e sono criticabilissime, ma ricordo che le porta avanti anche a rischio della vita e che, a suo dire, la sua è una battaglia contro il male. Ho intravisto più di un punto in comune con la visione di Jeffrey Sachs, visione che potrebbe condurci ad un multilateralismo pacifico.

Forse in questo momento critico, rimanere bloccati nella propria visione può risultare controproducente. L’Umanità dovrebbe prendere il meglio da tutte le sue componenti per cercare di salvarsi. Musk conclude dicendo che siamo a un punto di svolta della nostra civiltà. Le visualizzazioni totali dell’evento nei giorni successivi sono state quasi di un miliardo.

Il terzo fatto riguarda appunto quello che in fin dei conti risulta essere il grande confronto planetario, ovvero quello Cina-USA. Qui un articolo di Maurizio Blondet  da cui estrapolo questa dichiarazione ufficiale del Ministero degli Esteri cinese dal titolo “​Il NED (Fondo nazionale per la democrazia): cos’è e cosa fa”. Si legge nell’introduzione:” Il National Endowment for Democracy (NED) agisce come i “guanti bianchi” del governo degli Stati Uniti. Si è da tempo impegnato a sovvertire il potere statale in altri paesi, intromettendosi negli affari interni di altri paesi, incitando divisione e confronto, ingannando l’opinione pubblica e conducendo infiltrazioni ideologiche, il tutto con il pretesto di promuovere la democrazia. Le sue innumerevoli cattive azioni hanno causato gravi danni e hanno attirato una forte condanna da parte della comunità internazionale”. Seguono molte pagine di accuse molto circostanziate sulle molte attività dell’agenzia nel mondo.

Dopo queste considerazioni, non posso non sottolineare l’importanza di seguire, per una nuova e positiva visione geopolitica globale, l’analisi di Jeffrey Sachs, che ricordo è Membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Scenari internazionali – di Massimo Brundisini – Politica Insieme

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