Un presidente che minimizza i problemi della gente comune o vive nel Paese delle Meraviglie o, più semplicemente, non governa per risolverli”
L’Aquila, 27 ottobre 2024. “Delle due l’una, o Marsilio vive nel paese delle meraviglie, oppure non riesce proprio a vedere i problemi delle persone comuni. Questo affiora dalle spiegazioni date su Rete 8 in merito a diverse e importanti criticità che vive l’Abruzzo”, il primo commento del consigliere regionale Antonio Di Marco sull’intervista al presidente andata su Rete 8 e riportata dal quotidiano Il Centro.
“Bypassiamo la questione Gran Sasso, che forse è la più tecnica, ma minimizzare la torbidità rinvenuta tranquillizzando in modo così tranciante, forse più che superficiale appare improvvido – sottolinea il consigliere PD – Come lo è negare l’emergenza in cui versa la dimensione sanità: dire che chi va fuori a curarsi ci va per scelta e annunciare di avere in cantiere iniziative che coinvolgono la sanità privata per far sì che le fughe si riducano, significa non tanto svalutare la sanità pubblica, ma non saper valutare la qualità dell’offerta sanitaria locale, che fra liste di attesa, farmaci portati da casa, mancati investimenti, manager che oltre ai deficit fanno i persecutori del personale che racconta la drammaticità della situazione, dice chiaramente che siamo sull’orlo del precipizio.
E sul precipizio ci cadremo se abbiamo un presidente che continua a non vedere tutti i problemi vissuti da chi deve curarsi e quelli che inducono oltre 120.000 persone, pardon, possibili pazienti, a rinunciare alle cure. Ci cadremo anche se l’unica azione volta a mantenere vivo il comparto automotive è quella di andare a convincere l’Europa a rinunciare all’elettrico, o lanciare a Stellantis velate minacce senza mettere veramente mano a infrastrutture e servizi che inducano le realtà industriali a restare. E ci finiremo dritti anche se riteniamo che quella che fu regione verde d’Europa, fa cosa buona e giusta uccidendo i cervi per tutelare gli automobilisti, pur stando dalla parte di Bambi, come candidamente ha detto il presidente.
Andiamo. Siamo grandi abbastanza per capire che chi rilancia sa bene di avere torto, specie se taccia di allarmismo chi non la pensa come lui. Ha provato a fare finta di niente, tanto gli abruzzesi 200 giorni fa lo hanno confermato, ma il consenso non è cosa che resta per sempre e la nostra non è una comunità che ha l’anello al naso. Dopo sei anni, servono iniziative concrete, non prese in giro”.
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