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DISTRETTO PER L’INNOVAZIONE AGROALIMENTARE MARSICA

Presentato il protocollo. Produzione in aumento fino al 20% e crescita del settore occupazionale del 30%

Avezzano,  3 dicembre 2024. Un’iniziativa volta a rilanciare e riattivare il territorio marsicano attraverso l’innovazione e la sostenibilità nel settore agroalimentare. È stato presentato oggi ad Avezzano il “Protocollo Sperimentale DIAM – Distretto per l’Innovazione Agroalimentare Marsica”. Un esempio da esportare, una prassi da replicare”. Il progetto, promosso da INPS, AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) e OST (Officina Sviluppo Territoriale), nasce dalla necessità di ottimizzare il sistema produttivo della Marsica, conciliando l’agricoltura intensiva del Fucino con un’agricoltura sostenibile nelle aree circostanti.

L’obiettivo è accrescere il PIL del territorio valorizzando e ripopolando le aree inattive, diversificando la produzione e attraendo nuovi investimenti. Con l’adozione del Protocollo DIAM si stima un incremento della produzione totale del 15-20% nel Fucino e del 10-15% nella Marsica esterna al Fucino. I ricavi medi per ettaro potrebbero aumentare del 10-20% nel Fucino e del 15-25% nella Marsica extra-Fucino. Un aumento della produzione reso possibile anche grazie ai dati raccolti da AGEA, che evidenziano un rilevante patrimonio territoriale non pienamente sfruttato nell’area. Su una superficie totale di 183.552,59 ettari, ben 114.310,99 ettari risultano infatti non richiesti, con ampie porzioni di aree seminabili abbandonate (460,68 ettari).

Il progetto prevede inoltre una riduzione della manodopera meno qualificata e un aumento della domanda di lavoratori specializzati in grado di gestire le nuove tecnologie. Potrebbe di conseguenza generarsi una crescita occupazionale del 10% nell’industria di trasformazione agroalimentare e del 20-30% per gli specialisti dei servizi professionali per l’agricoltura. Un modello innovativo di sviluppo territoriale che potrebbe essere replicato in altre aree d’Italia, contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese.

Il Protocollo Sperimentale DIAM si propone di introdurre innovazioni tecnologiche e di processo, come l’agricoltura di precisione, i sensori per il monitoraggio delle colture e l’automazione, per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la qualità dei prodotti. Inoltre, il progetto mira a promuovere la coltivazione di terreni incolti, puntando su produzioni ad alto valore aggiunto come le piante officinali in permacultura, e a sviluppare il settore della trasformazione agroalimentare, creando nuove opportunità di lavoro e valorizzando i prodotti tipici del territorio. Il protocollo potrà quindi favorire la collaborazione tra pubblico e privato, attraverso la creazione di un Ente di Governance che coordini le attività del Distretto, e la presentazione si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo territoriale da parte dei partecipanti, che si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto.

“Il progetto DIAM si integra perfettamente con il Piano Strategico della PAC 2023-2027, che punta sulla cooperazione agroalimentare per una più equa distribuzione del valore e per rafforzare il ruolo degli agricoltori. I Distretti Agroalimentari sono lo strumento ideale per realizzare questa cooperazione, creando sistemi produttivi locali interconnessi e trasparenti” ha dichiarato il Direttore Generale di Agea, Fabio Vitale. “La trasparenza è fondamentale per contrastare le illegalità nel settore, un problema che danneggia le imprese oneste e mina la fiducia dei consumatori. Per questo è cruciale migliorare la gestione dei dati territoriali, facilitando la condivisione di informazioni tra pubblico e privato. Questo stimolerà l’innovazione, promuoverà l’economia circolare e sosterrà gli agricoltori. Una gestione più efficiente e trasparente dei dati territoriali renderà inoltre più difficile perpetrare frodi e attività illecite” ha aggiunto Vitale. “Agea, con le sue competenze e i suoi strumenti tecnologici come il sistema antifrode e il telerilevamento, si impegna a supportare i distretti agricoli sui territori, mettendo a disposizione dati e tecnologie per ottimizzare la gestione del territorio e renderlo un asset strategico per il Paese, e contribuendo attivamente alla lotta contro le illegalità” ha concluso il direttore di Agea Vitale.

“L’attenzione a questo settore economico fondamentale per il Paese da parte dell’Inps si sta concretizzando sia in ulteriori investimenti in termini di risorse umane per rafforzare il presidio di legalità, che di maggiore coordinamento con Inl e Inail nonché’ con le forze dell’ordine Carabinieri e Guardia di Finanza. Non da meno sono importanti la collaborazione con gli enti locali, e le organizzazioni di categoria. Fondamentale anche il ruolo delle rappresentanze sindacali” Lo afferma il presidente Inps, Gabriele Fava. “Dobbiamo mettere in campo tutte le risorse a disposizione per rilanciare l’attività agricola e l’iniziativa economica in questo settore soprattutto dei giovani, sono loro che garantiranno la sostenibilità del sistema previdenziale. In queste dinamiche gioca un ruolo fondamentale la collaborazione con Agea”. ha concluso il presidente Inps Fava.

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