Chieti a Roma al Festival della rigenerazione urbana. Edoardo Raimondi: “Con il progetto della Via dei conventi centriamo tutti gli obiettivi delle città medie. Abbiamo messo in cantiere un’opportunità imprendibile per il territorio cittadino”
Chieti, 6 dicembre 2024. Il Comune di Chieti ha preso parte ieri a Roma a “Città in Scena”, il festival della rigenerazione urbana in Italia, ideato e promosso dalla Fondazione Musica Per Roma, l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e l’Associazione Mecenate 90.
A rappresentare l’Amministrazione di Chieti, il consigliere comunale Edoardo Raimondi, referente per le attività intraprese con l’associazione Mecenate e il quale ha reso la sua testimonianza sul lavoro svolto sul tema in città, aggiungendosi alle voci degli architetti, paesaggisti, scienziati, imprenditori, operatori del settore, che si sono accese all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, per raccontare la forte capacità progettuale delle città italiane anche su inclusione, sostenibilità e resilienza.
“Chieti ha iniziato due anni fa il suo percorso delle Città intermedie – riferisce Edoardo Raimondi – ed è oggi una delle realtà comprese dalla rete che l’associazione Mecenate 90 sta costruendo, attraverso indagini su crescita e sviluppo urbani e portando avanti studi e proposte sulla qualità della vita, questo sia relativamente all’abitare e sia in ambito sociologico ed economico.
Chieti era ricompresa nella sezione dell’evento dedicata alla rigenerazione urbana e qualità dell’ambiente e come referente per l’Amministrazione sulle città intermedie ho raccontato il primo in ordine di tempo dall’insediamento del sindaco Ferrara e più importante progetto di rigenerazione urbana del centro storico, qual è la Via dei Conventi, descrivendo tecnicamente gli interventi resi possibili dai 15 milioni di fondi PINQUA legati alla qualità dell’abitare.
Il parcheggio di Piazza Garibaldi, l’ex convento delle Clarisse, l’istituto San Raffaele e tutta una serie di luoghi abbandonati da anni, ma portatori di storia sociale e culturale della città, saranno riqualificati e torneranno a una nuova vita come poli funzionali e con aree verdi e aperte al pubblico, affinché possano contribuire a un’azione più ampia, qual è quella del ripopolamento del centro storico. Alla fine del più grande intervento di rigenerazione mai messo in cantiere sul nostro territorio, avremo spazi per la città, per gli studenti, un parcheggio ipogeo, luoghi per fare fronte all’emergenza abitativa e sociale, un’azione, insomma, per contrastare il degrado urbano e sociale che parte da una zona che negli ultimi 15/20 anni ha perso migliaia di residenti.
Sono oltre 15.000 le persone trasferitesi altrove: in parte a Chieti Scalo, in parte in altri luoghi dell’area metropolitana, a cui anche Chieti deve guardare in quanto capoluogo di provincia, perché lì vive il 23 per cento di tutta la popolazione abruzzese. Il ripopolamento è la chiave di volta delle città intermedie come la nostra, promuoverlo attraverso sinergie istituzionali, ad esempio quella con l’Università d’Annunzio che l’Amministrazione ha avviato proprio con questo progetto e potenziato ponendo le basi di un’intesa che dovrebbe portare a una maggiore presenza dell’Ateneo nel centro storico, proprio per fornire servizi e rendere più attrattiva la parte alta della città, è l’orizzonte a cui la manifestazione di ieri guarda, ma a cui guardano anche tutte le altre città intermedie, stando alle relazioni rese.
Una volta attuata, però, la rigenerazione di questa parte di città dovrà essere gestita; dunque, sarà importante trovare oltre a sinergie anche partnerariati strategici, per gestire in cooperazione con le associazioni e gli enti del terzo settore spazi che dovranno durare nel tempo e non dovranno divenire cattedrali nel deserto”.
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