Entriamo nel clima festivo, viviamo il Natale e a breve usciremo dal 2024; tutto velocemente, tutto d’un fiato, tutto scontato. Non è proprio così, c’è tanto, tantissimo altro intorno, sicuramente.
Le ricorrenze sono quelle stabilite, le aspettative sono sempre troppe, le emozioni, però, sono sempre diverse, le più disparate ed inverosimili.
Il passato disegna in modo chiaro le storie, le esperienze, le relazioni, il tipico cammino di ognuno di noi.
Si può sognare tutto quello che si vuole, tutto il fantasticabile, ma realizzare solo quello che si può; con tutti i mezzi a disposizione, tutto l’equipaggio sicuro e garantito, e tutta la buona volontà del mondo, vengono fuori sempre grandi cose, ma spesso, per illusioni varie e storie indecifrabili, degradano nell’effimero.
Pochi giorni al nuovo anno, poco tempo da vivere al vecchio, solo l’utile per le ultime analisi, le giuste considerazioni e la preziosa ed illuminante riflessione ultima per ripartire nel modo e nel mondo giusto.
Si chiude un capitolo per aprirne un altro, si dice. Si chiude una storia per inaugurarla un’altra, si sente. Si chiude una gioia, un patema, una sofferenza, una gratificazione, un dispiacere, per riprendersi, risollevarsi e rimettersi in cammino: questa è comunque la sola, esclusiva e vera esperienza che ognuno ha vissuto, vive e potrà vivere in quel che rimane di questo tempo speciale ma non troppo.
Un tempo opportuno anche dopo tredici anni.
nm
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