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LA DISCARICA DI VIA TAVO. Una discarica lineare

Una decina di isole ecologiche, principale punto di conferimento dei rifiuti, non dentro i cassonetti ma fuori

Pescara,11 giugno 2022. Via Tavo attraversa il quartiere “Rancitelli” come un coltello che scorre impietoso lungo una ferita sociale, infrastrutturale e ambientale aperta da anni. Questa dolorosa lesione, senza ornamenti di bandiere, è lunga quasi 1500 metri, tra via Stradonetto e Via Saline, a doppio senso di marcia: un lato verosimilmente adibito a parcheggio e poi due marciapiedi, per diversi tratti ornati da tigli che, per il loro ingombro, ne fanno praticamente venir meno la funzione pedonale.

Via Tavo interseca la Strada Pendolo, nata per essere proiettata nel futuro della nuova mobilità urbana, ma con forti zavorre funzionali che la tengono ancorata ad un passato automobilistico, che presto verrà rafforzato con l’apertura del tratto più a sud. Come può una strada di Pescara essersi ridotta così, segno del consumo compulsivo, dell’usa e getta, dello spreco e dell’abbandono?

Questa via deve rinascere, come anche le altre strade parallele, da via Aterno a Via Sacco, dalla Tiburtina a via Salara Vecchia: deve riacquistare una dimensione umana, ovvero non più solo arteria di transito, ma luogo di vita, di incontro, di socializzazione. Meno auto transitano lungo una via, maggiori sono i contatti tra i residenti e maggiore è il presidio.

Perché allora non fare un senso unico per ogni via, con zone trenta, allargando i marciapiedi, introducendo spazi per le biciclette, incrementando il verde, inserendo l’elemento acqua con fontane e ampi spazi di socializzazione?

Cominciamo dai rifiuti: via Tavo a rifiuti zero si può!

Giancarlo Odoardi

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