In un momento complicato per il nostro Paese, difficile per la democrazia, in cui l’informazione è sinonimo di gossip e pettegolezzo, abbiamo avvertito il bisogno di dare voce agli abruzzesi che incarnano i valori delle radici culturali politiche popolari e a quanti avvertono la necessità di dare un contributo al confronto politico quotidiano al solo fine di perseguire il bene della nostra comunità.
Questo profilo editoriale vuole vivere e raccontare il tempo presente secondo canoni e valori della tradizione e della gente d’Abruzzo, ben consapevoli che è imperante un modello culturale e politico che predica ed esaltata l’individualismo, un modello in cui si registra l’assenza di regole etiche.
Vogliamo offrire ai nostri lettori un’informazione aderente alla realtà, con considerazioni ed opinioni che provengono da una precisa radice culturale, ispiratrice dell’associazione “Abruzzo Popolare”.
La cultura popolare abruzzese a cui si fa riferimento non è solo quella legata agli eventi della tradizione, alle sagre, agli agriturismi e agli spettacoli di costume, ma anche e soprattutto quella legata indissolubilmente alla storia ed alle vicende che hanno coinvolto, nel bene e nel male, il nostro popolo.
Ricorrendo l’anniversario del 150° anno dell’unità d’Italia è d’obbligo sottolineare e ricordare che il gruppo partigiano La Brigata Maiella fu l’unica ad essere decorata medaglia d’oro al valore militare e alla bandiera. Tale alto riconoscimento fu conferito quale alto riconoscimento ai nostri partigiani che hanno dato un contributo determinante alla liberazione del territorio nazionale dall’occupazione nazista.
Come attestano le vicende storiche, gli elementi costitutivi del carattere popolare abruzzese si connotano per la predisposizione al sacrificio, all’obbedienza; un carattere forte, pronto a superare tutte le avversità. Un popolo storicamente forgiato in un ambiente aspro, dedito all’agricoltura, alla pesca ed alla pastorizia con il rito della transumanza che imponeva la lontananza dalla famiglia, ma allo stesso tempo l’esser ben accetti in terre straniere.
Tutto ciò ha concorso a formare un carattere di specchiata onestà e di assoluta affidabilità. Il carattere abruzzese si tratteggia per l’ umiltà, a volte rassegnato, ma mai sottomesso; un popolo coraggioso, responsabile delle proprie azioni, sprezzante dei facili vantaggi. Una regione, la nostra ,che ha respinto e respinge ancora le infiltrazioni mafiose. Un popolo che ha ereditato e vuole consegnare ai posteri un territorio, per quanto possibile, integro nella sua incommensurabile ed inconfondibile bellezza.
I nostri emigranti nelle loro incredibili peregrinazioni hanno portato nelle loro valige di cartone una considerazione altissima della propria esistenza, legati alle proprie origini in modo religioso. Non v’è luogo straniero raggiunto dalla presenza abruzzese che non sia stato affascinato dalla nostra cultura; una presenza mite, un vero modello di integrazione improntato sull’equilibrio fra il rispetto del paese ospitante nella conservazione della propria identità originaria.
Questo strumento d’informazione nasce per testimoniare che questo patrimonio è a tutt’oggi presente: gli abruzzesi hanno radici sane e sono ancora vivi. All’Abruzzo Dio ha dato tutto. Mare, monti, fiumi, laghi, colline, valli e pianure; una natura armoniosa e rigogliosa. Tale inestimabile patrimonio se amministrato saggiamente e con equilibrio può esprimere un potenziale economico enorme.
Ai fattori oggettivi di una crisi economica globale, la nostra Regione ne somma un altro: il terremoto. L’Aquila, il nostro capoluogo di Regione, città ricca di storia e di cultura, non può morire; deve tornare a vivere al più presto.
È necessario dunque l’impegno di tutti ma soprattutto quello congiunto di Regione e Governo.
È nostro intento offrire un contributo fattivo per la soluzione dei problemi, secondo lo schema della proposta e non della semplice denuncia e protesta.
Riteniamo che il radicalismo ideologico non è in grado di dare risposte, ma solo slogan.
Ai giovani, che in questo tempo scontano l’assenza di futuro, va l’incitamento e la nostra esortazione affinché non siano semplici spettatori, ma primi attori. Vogliamo quindi esortarli, spronandoli ad esser fabbri del loro futuro con l’ impegno in politica e nelle Istituzioni.
Prendere le distanze dai partiti e dalla politica può cagionare dei gravi mali. Il disimpegno dei migliori consente ai mediocri o agli inutili della nostra comunità di occupare posti importanti nelle istituzioni, con grave nocumento per la società.
Siamo consci che con questa iniziativa editoriale miriamo in alto; siamo altrettanto convinti che l’entusiasmo di tanti giovani professionisti insieme agli uomini e alle donne di cultura che hanno dato vita al progetto, consentirà la realizzazione di un buon lavoro che crediamo possa essere apprezzato e condiviso dai lettori, dagli utenti, dai fruitori tutti.