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ZES ABRUZZO sottoscrizione protocollo di legalità

Firmato a Chieti il primo Protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione delle infiltrazioni criminali.

Interventi infrastrutturali per 40 milioni nella provincia di Chieti (Fossacesia- Atessa; Vasto e Ortona)

Chieti 7 settembre 2022. È il primo “Protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminali” firmato in una Zona Economica Speciale. È stato sottoscritto questa mattina nel Palazzo del Governo di Chieti promosso dal Commissario straordinario della ZES, il professor Mauro Miccio e sostenuto dal prefetto, Armando Forgione.

Il Protocollo contiene indicazioni di legalità e sicurezza per  incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione delinquenziale nel quadro dell’economia legale, al fine di prevenire indebite ingerenze nelle procedure di appalti pubblici, concessioni demaniali, autorizzazioni e procedure concorsuali per l’affidamento e l’esecuzione di opere infrastrutturali.

“Con il Protocollo non aumentano gli adempimenti a carico delle imprese: tutt’altro, le Zes nascono per agevolare gli investimenti non solo in termini di convenienza, ma anche in facilità e velocità attraverso l’autorizzazione unica rilasciata dal Commissario  finora utilizzata solo per le procedure ambientali Grazie alle ZES, quindi, è possibile avviare procedure semplificate, individuate anche attraverso di protocolli e convenzioni tra le amministrazioni locali e statali, regimi e procedimenti speciali rispetto a quelli della normativa ordinariamente applicabile – ha dichiarato il commissario Mauro Miccio questa mattina – Semplificare le procedure ma rafforzare i controlli. La legalità, intesa come rispetto delle regole, è un pilastro dello sviluppo non un suo freno, la semplificazione non può tradursi in deregolamentazione e il Protocollo serve a mettere in rete tutti i soggetti in possesso di dati e informazioni in maniera da accelerare le fasi preliminari del controllo e da monitorare quelli successivi in fase di realizzazione. Una tutela per le imprese, una salvaguardia per il territorio, una tutela forte per i lavoratori garantiti da un sistema che ne preserva i diritti. Questa la strada maestra da seguire evitando la tentazione di una nuova riforma del Codice degli Appalti che di fatto bloccherebbe le procedure”.

I progetti presentati questa mattina per i quali si sta procedendo celermente verso le procedure di appalto sono:

–        il rafforzamento e potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria Fossacesia – piastra logistica di Saletti.  L’ambito funzionale è il trasporto di merci relative al polo industriale dalla Val di Sangro verso il Mediterraneo e l’Europa, sia per componentistica automotive, che per veicoli finiti, che per altre tipologie di merci anche riferibili all’economia agricola e forestale delle valli di entroterra, con tipologia di trasporto ferroviario convenzionale o intermodale combinato.

–        il completamento della infrastruttura al Porto di Ortona “collegamento ultimo miglio ferroviario” finalizzato a ripristinare il trasporto ferroviario verso la banchina del Porto, collegando la stessa banchina alla rete ferroviaria nazionale in collaborazione con la Regione Abruzzo e la Rete Ferroviaria dello Stato.

–        il collegamento con il Porto di Ortona e potenziamento delle infrastrutture di collegamento annesse. La soluzione è destinata a ridurre i tempi di percorrenza, oltre che rendere sempre più comodo e sicuro il collegamento tra il casello autostradale e il porto regionale di Ortona.

–        potenziamento ed ampliamento del porto di Vasto – Fase 1. Banchina Levante/Molo martello/Molo sopraflutto. Si tratta di adeguare il sistema portuale di Vasto alle esigenze delle dimensioni  tipiche delle moderne flotte, migliorando la sicurezza del porto stesso.

–        infine il collegamento della SS16 con il porto di Vasto con una rotatoria di raccordo tra SS16, SP170 e viabilità zona industriale.

Sul fronte delle imprese, invece, l’aspetto più interessante è costituito dal fatto che il Commissario è unico soggetto di riferimento, con taglio fino al 50% dei tempi per ottenere l’autorizzazione unica attraverso lo Sportello Nazionale Zes. Sotto il profilo della convenienza fiscale viene raddoppiato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, fino a 100 milioni di euro per singolo investimento, con la possibilità di inserire tra gli investimenti agevolati anche quelli relativi agli immobili strumentali presenti o da costruire nell’area. Inoltre, viene  ridotto alla metà l’imposta sul reddito delle imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica e che garantiscono una permanenza nell’area di almeno dieci anni e il mantenimento dei livelli occupazionali

Il protocollo è stato sottoscritto dal Prefetto della provincia di Chieti, Armando Forgione, il Commissario Governativo Straordinario della ZES della Regione Abruzzo, prof. Mauro Miccio, dagli amministratori dei Comuni di Vasto, Ortona, Atessa, Fossacesia, dai responsabili delle Forze dell’Ordine e della Capitaneria di Porto di Ortona, i rappresentanti della Camera di Commercio, dell’Agenzia delle Entrate, dell’ARIC e dell’ARAP.

Nota del Commissario Straordinario Zes Abruzzo, prof. Mauro Miccio

“Quando si affrontano temi come la sostenibilità sociale e ambientale, lo sviluppo digitale, i piani urbani, le misure per le aree interne, le implementazioni delle infrastrutture materiali e immateriali, i Comuni devono essere anche essi protagonisti di un percorso in cui si legano innovazione ed equità”.

Nelle parole del presidente Mattarella il senso dell’iniziativa che la struttura Commissariale ZES sta portando avanti in Abruzzo: l’iniziativa di oggi si collega con un filo ideale ca all’intesa sottoscritta con la Guardia di Finanza lo scorso aprile.

Il Pnrr ha destinato ingenti risorse per gli investimenti infrastrutturali nelle aree Zes per migliorare la rete dei trasporti, la digitalizzazione, il potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e efficientamento energetico ed ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali.

Con il Protocollo non aumentano gli adempimenti a carico delle imprese: tutt’altro, le Zes nascono per agevolare gli investimenti non solo in termini di convenienza, ma anche in facilità e velocità delle procedure burocratiche.

Grazie alle ZES è possibile avviare procedure semplificate, individuate anche attraverso di protocolli e convenzioni tra le amministrazioni locali e statali, regimi e procedimenti speciali rispetto a quelli della normativa ordinariamente applicabile.

Di nuovo tornano utili le parole del presidente Mattarella “Il ruolo delicato e centrale di sindaci e amministratori di ogni Regione attira purtroppo, talvolta, minacce che, con preoccupante frequenza, provengono da ambienti malavitosi e da violenti. Queste minacce a chi con impegno serve la propria comunità costituiscono un’aggressione alla nostra democrazia e vanno severamente contrastate”.

Quindi semplificare le procedure ma rafforzare i controlli. La legalità, intesa come rispetto delle regole, è un pilastro dello sviluppo non un suo freno, la semplificazione non può tradursi in deregolamentazione e il Protocollo serve a mettere in rete tutti i soggetti in possesso di dati e informazioni in maniera da accelerare le fasi preliminari del controllo e da monitorare quelli successivi in fase di realizzazione. Una tutela per le imprese, una salvaguardia per il territorio, una tutela forte per i lavoratori garantiti da un sistema che ne preserva i diritti. Questa la strada maestra da seguire evitando, una nuova, poco chiara, velleitaria ed ennesima riforma del Codice degli Appalti.

Gli enti locali sono le istituzioni più prossime ai cittadini e alle cittadine, quelli in prima linea nella prevenzione e nel contrasto alle criminalità e alla corruzione: fenomeni, questi ultimi, di grave distorsione oltre che della legalità anche dei processi produttivi e del mondo imprenditoriale che vanno tutelati dalle aggressioni di chi vi si introduce con intenti malavitosi.  Le infiltrazioni mafiose si annidano in particolari settori di attività e quello dei lavori pubblici è fortemente esposto.

Le dimensioni degli aiuti di Stato in queste aree, le ingenti misure finanziarie messe a disposizione del PNRR, in un momento nel quale la dimensione economica e produttiva è insidiata da congiunture negative straordinarie – lo è stata la pandemia, lo è ora la guerra nel cuore dell’Europa – aumentano esponenzialmente il rischio di infiltrazioni mafiose.

Quella che sottoscrive il Protocollo è una filiera che parte dalla massima autorità del Governo sui territori, i Prefetti, passa per gli Enti Locali, questi ultimi chiamati a sfide complesse, attraversa tutti i gradi delle Forze dell’Ordine coinvolgendo, infine le strutture associative e quelle tecniche ha anche un altro non sottovalutabile obiettivo: diffondere e condividere la cultura della legalità,  aumentare le consapevolezze rispetto ai rischi, a migliorare la formazione e l’informazione di chi deve progettare e attuare processi amministrativi e quindi, in definitiva a migliorare l’operato sia del pubblico che del privato realizzando buone prassi che poi diventano poi modelli diffusi.

La buona amministrazione come strumento indispensabile per prevenire e combattere l’illegalità ma anche per recuperare efficacia ed efficienza nell’operato pubblico: un principio al quale ispiriamo l’azione della Zes Abruzzo questo della “buona amministrazione” così come declinato dalla Carta fondante dell’Unione Europea con l’articolo 41: “Ogni persona ha diritto a che le questioni che la riguardano siano trattate in modo imparziale ed equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni, organi e organismi dell’Unione”.

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