NUOVA GIUNTA: SEMPRE STESSE PRIORITÀ

Si presenta la nuova maggioranza in Comune

Ortona, 2 novembre 2023. Dopo circa un anno e qualche mese dall’insediamento e dopo una lunga crisi che ha paralizzato l’attività amministrativa, riprende il cammino il secondo mandato dell’amministrazione Castiglione.

La nuova Giunta e la nuova maggioranza consiliare si sono presentati alla città elencando le priorità da affrontare, purtroppo sempre le stesse: quelle del primo mandato 2017/2022 e quelle elencate all’inizio del secondo mandato: escavazione dei fondali del porto e completamento della pista ciclabile.

Forse il Sindaco ha dimenticato una delle più importanti priorità della nostra città che è il lavoro: una priorità di cui si parla poco!

Ma, al di là della elencazione, le priorità vanno affrontate e risolte!

La mancanza di lavoro nella nostra città va affrontata attraverso un chiarimento importante sulla posizione della nostra area industriale.

La nostra città è fuori dall’ARAP (Azienda Regionale Attività Produttive) con conseguenze negative per il  nostro territorio e per le attività imprenditoriali che volessero ivi insediarsi. La ZES (Zona Economica Speciale), nata grazie alla presenza  del Porto di Ortona, sta per essere estesa a tutto il territorio della Regione Abruzzo e in tutte le regioni del meridione, vanificando così i potenziali vantaggi per le aziende che sceglievano di insediarsi sul nostro territorio, in quanto gli stessi benefici li troveranno ovunque.

Al di là dell’ordinaria amministrazione e delle feste di cui l’amministrazione Comunale, comunque, si deve sempre occupare, le priorità sono i temi che riguardano la crescita e lo sviluppo della nostra comunità che devono essere affrontati e risolti con la creazione di nuova occupazione e dare certezze ai nostri giovani; chiaramente, tutto questo, al fine di evitare lo spopolamento della città  come sta avvenendo ed è avvenuto negli ultimi cinque/sei  anni.

Tommaso Coletti




CULTURA DI GENERE, INTERSEZIONALITÀ E PERCORSI DI INCLUSIONE

Rilascio di open badge per gli studenti del laboratorio Ladi dell’Università di Teramo  

Teramo, 2 novembre 2023. Inizieranno il 6 novembre prossimo le lezioni del quinto Laboratorio di Didattica Innovativa Interdisciplinare (LADI) dell’Università di Teramo, dal titolo “Cultura di genere, intersezionalità e percorsi di inclusione”.

Il corso – diretto da Fiammetta Ricci, docente di Etica sociale e politica della differenza e delegata del Rettore alle Pari Opportunità – da questa edizione introduce il rilascio di Open Badge, l’attestato digitale di conoscenze disciplinari, abilità personali (soft skills) e competenze tecniche acquisite.

Il Laboratorio si arricchisce anche, rispetto agli scorsi anni, di ulteriori partner formativi: le Commissioni Pari Opportunità del Comune di Teramo, della Provincia di Teramo e della Regione Abruzzo, l’Ordine degli Assistenti sociali d’Abruzzo, l’Ordine degli Avvocati di Teramo, e sigle sindacali come CISL e CGIL.

«Il Corso LADI 2023, valido anche come insegnamento opzionale con rilascio di Open Badge per tutti gli studenti in quanto rivolto alla formazione trasversale e integrata di tutti i Corsi di studio dell’Università di Teramo da questa edizione – spiega Fiammetta Ricci – mette a tema un quadro culturale interdisciplinare ancora più ricco e mirato, rispondente alle sfide più urgenti del nostro tempo e alle esigenze formative dei partner, dai quali sono state recepite alcune proposte formative di specifico interesse».

«Il programma delle lezioni, da novembre a dicembre 2023 – aggiunge Fiammetta Ricci – si presenta oltre che polifonico e interdisciplinare, giacché concorrono alle attività didattiche docenti di tutti i cinque Dipartimenti dell’Università di Teramo, anche molto innovativo, affrontando per esempio il tema delle transizioni di genere, delle forme e dei linguaggi di vittimizzazione secondaria, l’articolato argomento delle tutele sul lavoro femminile e il contrasto al divario di genere secondo le recenti disposizioni normative, le politiche sociali di inclusione, la compilazione di fondamentali documenti come il GEP, il Bilancio di genere e la Certificazione di genere per aziende, il cruciale tema delle dipendenze affettive per meglio comprendere il problema della violenza di genere e intrafamigliare, e le forme di aggressività e odio sulla Rete, anche grazie alla collaborazione con L’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Un’offerta formativa e di cultura sociale unica nel panorama accademico italiano di cui bisogna essere tutti orgogliosi».




ALLA SCOPERTA DELLA MATEMATICA DELLA FELICITÀ

Con il Professor Dedda: una materia che può e deve essere di tutti

Pescara, 2 novembre 2023.  Il docente di Orsara di Puglia (Fg) ideatore del format Un quarto d’ora con il prof presenta alla Mondadori Bookstore di Pescara il suo libro La matematica della felicità (Piemme); l’appuntamento è per sabato 4 novembre alle ore 18. Si tratta di un viaggio affascinante tra i risvolti concreti della matematica nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria.

La matematica è vissuta troppo spesso come una bestia nera: qualcosa di frustrante e inaccessibile al punto che dopo gli studi, o addirittura durante, moltissimi se ne allontanano sperando di non incontrarla mai più. Le insidie probabilmente si nascondono nel modo complesso, astratto, iniziatico in cui può essere proposta.

Ma come spiega Rocco Dedda, insegnante alle superiori e astro nascente della divulgazione online, si può coltivare la matematica con soddisfazione e diletto a tutte le età, anche se non ci si sente portati.

La ricetta vincente si basa su una cura attenta del linguaggio, su un riferimento costante alle applicazioni pratiche e sul racconto di come geometria, algebra, calcolo aritmetico e infinitesimale si sono evoluti nella storia fra popoli e culture. Dedda accompagna il lettore alla scoperta di questa possibile matematica della felicità: un viaggio affascinante tra i suoi risvolti concreti nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria; una serie di straordinari incontri con personaggi come Euclide, Pitagora, Fibonacci, Fermat, Cartesio, Leibniz, Eulero. Il libro risulta essere una riflessione illuminante sul linguaggio matematichese e le sue peculiarità. La matematica può e deve essere di tutti e, come dimostra l’autore, può essere gustosa e utile per tutti.

Chi è Rocco Dedda?

Nato nel 1983 a Foggia, è di Orsara di Puglia (FG) e vive in Abruzzo dove attualmente insegna matematica e fisica presso il polo liceale Saffo di Roseto degli Abruzzi (TE). Laureato in matematica, ha sempre avuto passione per l’insegnamento e sentito l’esigenza di semplificare i concetti, animato dalla convinzione che la matematica non è una materia per soli iniziati. Ha collaborato a incontri e progetti di divulgazione scientifica con il centro Pristem dell’Università Bocconi, con l’INFN e per il festival del Pi-Greco Day a Pescara. Con il suo progetto social Un quarto d’ora con il prof insegna la matematica della felicità a migliaia di follower giovani e meno giovani.




SULLA SPIAGGIA UNICA BEACH

Telecamere Mediaset per nuove riprese dedicata agli animali d’affezione

Giulianova, 2 novembre 2023. Il 31 ottobre scorso si sono tenute le nuove riprese Mediaset presso la spiaggia UNICA BEACH, attrezzata per gli animali d’affezione. Dopo il successo dei servizi andati in onda per tutto il mese di agosto all’interno de L’ Arca di Noè, la conduttrice Marialuisa Cocozza ha deciso di bissare l’esperienza. Le puntate agostane della rubrica del Tg5 hanno avuto per la prima volta nel loro interno, da quando è stata trasmessa la prima puntata della rubrica L’Arca di Noè (10 anni fa), una novità denominata Tipi da Spiaggia , ovvero  delle clip realizzate nella spiaggia interamente dedicata agli animali d’affezione, UNICA BEACH.

Stavolta il tema portante delle quattro pillole sarà differente perché tratterà una nuova branca della medicina veterinaria, in grande espansione: la fisioterapia e la riabilitazione del cane e del gatto. Anna Maria Pagnini, Produttrice della trasmissione,  ha dichiarato : “Dopo aver visto le meravigliose immagini dei servizi girati a UNICA BEACH, non avrei mai rinunciato a questa spiaggia come location per le nuove riprese”

Protagonisti sono stati quindici cani scelti tra i miei pazienti, seguiti nel mio ambulatorio, nella loro fisioterapia e riabilitazione. Tra questi Gino, il bulldog francese della dott.ssa Fiammetta Ielo, che ha raccontato, in un breve intervento, la storia del suo cane sottoposto ad un delicato intervento di neurochirurgia, e trattato da me nel post-operatorio.

Ma non sono mancati i miei due cani. Snoopy di quasi 19 anni , dimostrazione che l’attività fisica, come nell’uomo, allunga la vita. E infine Victoria, il mio lupo cecoslovacco , ripresa mentre nuota nella piscina usata per l’idroterapia. Una giornata entusiasmante, frutto di settimane di lavoro e di prove, vista il peculiare luogo. Ma la maggior gratificazione è stata ricevere la telefonata della produzione Mediaset che ha manifestato la propria soddisfazione per le belle immagini e per aver ricevuto molto più materiale di quanto fosse stato richiesto.

Adesso non tocca che attendere gli aggiornamenti su quando decideranno di mandare in onda il tutto. Sarà una piacevole sorpresa per chi ha un cane, vedere quanti benefici può trarre il proprio animale e quante tecniche riabilitative vengono applicate.

Non posso non ringraziare la conduttrice Marialuisa Cocozza per la fiducia accordatami. Ma anche  il produttore Anna Maria Pagnini, il regista Giuseppe Milla e gli operatori Mediaset che ci hanno guidati e resi protagonisti di un’esperienza davvero speciale.

Giusy Branella

Medico Veterinario esperto in fisioterapia e riabilitazione del cane e del gatto, titolare della UNICA BEACH, la spiaggia dedicata agli animali da compagnia




LE CINQUE ROSE DI JENNIFER DI ANNIBALE RUCCELLO

L’umanità ai margini, tra disperazione e speranza, sul palco del teatro Maria Caniglia. Secondo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024

Sulmona, 2 novembre 2023. Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona propone come secondo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 una pietra miliare del teatro italiano, un testo dalla delicatissima potenza che riesce a squarciare la distanza tra pubblico e messinscena, tra finzione e realtà: Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con Daniele Russo e Sergio Del Prete, con la regia di Gabriele Russo, in scena al Teatro Maria Caniglia di Sulmona domenica 19 novembre alle ore 18:00.

Per la terza annualità consecutiva si rinnova il rapporto di collaborazione col Teatro Bellini di Napoli, già conosciuto dal pubblico cittadino per Fronte del porto e Don Giovanni a Soho, spettacoli che hanno catturato l’attenzione e l’immaginario degli spettatori grazie a uno stile e a un linguaggio capaci di colpire; ancora una volta Meta Aps affida al Bellini il compito di parlare al pubblico in un modo peculiare, questa volta tramite atmosfere più intime, attraverso un incontro con due figure, potentissime, che si stagliano sul palco.

Jennifer è un travestito romantico che abita in un quartiere popolare della Napoli degli anni ‘80. Chiuso in casa per aspettare la telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è innamorato, gli dedica continuamente Se perdo te di Patty Pravo alla radio che, intanto, trasmette frequenti aggiornamenti sul serial killer che in quelle ore uccide i travestiti del quartiere. Gabriele Russo affronta per la prima volta un testo di Ruccello con una messinscena dall’estetica potente, fedele al testo e, dunque, alle intenzioni dell’autore. In scena, un inedito Daniele Russo, affiancato da Sergio Del Prete in un allestimento che restituirà tutta la malinconia del testo senza sacrificarne l’irresistibile umorismo.

«Jennifer smette di essere il personaggio di un testo teatrale per farsi carne e ossa, sangue e sentimenti. Qualcosa che ti appartiene, che è dentro di te. Qualcosa di ancestrale, di antico e moderno, che risuona tutti i giorni dentro di noi, su un palcoscenico, nei vicoli della città o nelle pagine di un libro. Jennifer è il diavolo e l’acqua santa. Eterna contraddizione.» afferma il regista Gabriele Russo «Le cinque rose di Jennifer racconta di due travestiti napoletani ma racconta anche e soprattutto la solitudine, la solitudine che è il rovescio della medaglia della speranza che Jennifer mantiene dentro di sé fino alla fine e, dal mio punto di vista, oggi racconta con forza anche la condizione dell’emarginato, quella di chi si deve nascondere».

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




CENA & CONCERTO. JJ THAMES E LUCA GIORDANO

La Cabina di Castelnuovo: Zafferano, Tartufo E Grande Blues il 3 novembre

L’Aquila, 2 novembre 2023. Il rosso ardente dello zafferano, che ogni autunno e da secoli colora l’altopiano di Navelli, il profumo avvolgente e abissale del tartufo d’Abruzzo, il grande blues d’oltreoceano, con la voce potente e profonda della cantante americana JJ Thames e con la chitarra esplosiva del talento teramano ed apolide Luca Giordano, impegnati in un tour europeo.

Questo il menù, per il piacere di tutti i cinque sensi, che venerdì 3 novembre a partire dalle ore 20.30 proporrà lo storico ristorante “La Cabina” di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, in provincia dell’Aquila, lungo la statale 17, nell’ambito della rassegna “La cabina culturale – Frequenze”

La formula sarà come le altre iniziative, quella della cena concerto e spiega lo chef Nello Cozzolino: “l’ipotesi che la cucina sia anche un’espressione culturale, noi la prendiamo tremendamente sul serio, non solo ai fornelli, cercando ogni giorno di interpretare al meglio, con fedeltà e creatività i migliori prodotti della nostra terra, che hanno una storia e un’anima, ma anche offrendo, nel nostro locale, occasioni di socializzazione, momenti di condivisione nel segno della musica, dell’arte, della parola, della creatività in genere. Un impegno, una restituzione, a maggior ragione tanto più significativa in un momento non facile, di guerra, di post-pandemia, di inflazione caro vita, in cui c’è davvero tanto bisogno di una parentesi di bellezza e di pace dello spirito”.

Questo è il menù che sarà dunque proposto: zuppa di farro con porcini e patate, ravioli di ricotta in salsa di zafferano, brasato di manzo al Montepulciano con tartufo a scaglie, bieta e patate in casseruola, dolce della casa, vino, caffè e genziana.

E durante la cena il vero “piatto forte” sarà il talento di JJ Thames, nata a Detroit, Michigan, dove ha mostrato abilità musicali fin dall’infanzia, cresciuta cantando e studiando musica, in particolare pianoforte e tecniche vocali classiche e jazz. Una storia dura e difficile la sua: nel 2004 ha dato alla luce il suo secondo figlio, morto tragicamente a causa di un raro linfoma a pochi giorni dal suo secondo compleanno. Cantare è stata per Thames l’unica cosa che l’ha tirata fuori dalla disperazione. Nel 2008 si è trasferita a New York City, per sbarcare il lunario assieme agli altri due figli, in una condizione di  estrema povertà, ed è lì che Thames ha scritto quella che sarebbe diventata la sua prima canzone di straordinario successo, “Tell You What I Know”. Poi il lento ma costante decollo della sua carriera, condividendo il palco con Bobby “Blue” Bland, Peggy Scott Adams, Willie Clayton, Denise LaSalle, con i gruppi reggae rock Outlaw Nation, Fishbone, Israel Vibrations, Bad Brains e altri.

Thames e i suoi due figli si sono dunque trasferiti  nel Mississippi, dove ha firmato con la Dechamp Records nel 2013, e dove ha registrato un album di debutto con i produttori Grady Champion e Carole DeAngelis. L’album completo Tell You What I Know è stato pubblicato con grande successo di critica nella primavera del 2014. A seguire una carriera tutta in ascesa, e un meritato successo anche fuori dai confini statunitensi.

Al fianco di JJ Thames, il chitarrista, band leader, cantante, e compositore, Luca Giordano, di cosa alla Cabina, considerato uno dei più grandi talenti sulla scena Blues europea, esibendosi sia con la propria band, sia accompagnando alcuni dei più grandi artisti di livello internazionale.

Nato in Italia nel 1980 a Teramo, Luca Giordano si è trasferito a Chicago alla giovane età di 25 anni collezionando numerose esperienze al fianco di affermati performer dell’area dell Illinois come Sharon Lewis, Willie “Big Eye” Smith, Les Getrex, JW Williams, James Wheeler & the Rosa’s Lounge All-Stars e collaborando frequentemente con Eric “Guitar” Davis e la sua band the Troublemakers per diversi tour in Illinois, Ohio, Missouri, Wisconsin, ed al Chicago Blues Festival 2011 e Virginia Beach Blues Fest.

Al suo rientro in Europa Giordano ha pubblicato due album da solista (My Kind Of Blues con ospiti Chris Cain, Bob Stroger, and Sax Gordon per Audacia Records & Off The Grid per GG Records).

Negli anni seguenti la Luca Giordano Band ha guadagnato reputazione come una delle migliori band europee scelte dagli artisti americani per i propri tour internazionali, come Sugaray Rayford, John Primer, Bob Stroger, Nora Jean Bruso, Kenny “Blues Boss” Wayne, Willie “Big Eye” Smith, Jimmy Burns, Toni Lynn Washington, Chris Cain, Carlos Johnson, Billy Branch, Eric “Guitar” Davis e Sax Gordon, per nominarne alcuni.

Negli ultimi anni Luca Giordano è inoltre diventato parte integrante della band di Mighty Mo Rodgers, con il quale ha registrato il disco Griot Blues, progetto in collaborazione con il musicista griot africano Baba Sissoko, mentre, nel frattempo, continua ad esibirsi a livello mondiale con la propria band ed accompagnando i migliori performers della scena blues attuale.

A febbraio 2021 è uscito il suo ultimo nuovo lavoro “Let’s Talk About It” (terzo disco come solista) prodotto in Italia da Fabio Colella (Sasha Studios) per l’etichetta Brasiliana BlueCrawFish Records.




SCONFITTA AL TIE-BREAK

Il punto conquistato ad Aversa è prezioso

Ortona, 2 novembre 2023. Una gara lunga, intensa e piena di sorprese quella messa in scena tra la WOW Green House Aversa e la Sieco Service Impavida Ortona. Una gara che ha visto le due compagini dividersi la posta in gioco con i campani che vincendo 3-2, prendono due punti su tre.  Aversa preferisce inizialmente il gioco al centro per poi spostare durante la gara il gioco verso le bande Argenta e verso un incontenibile Lyutskanov. La costante è invece un servizio aggressivo e potente dei padroni di casa che riesce a mettere in seria difficoltà la ricezione ortonese.

Va da sé che ad averne le conseguenze peggiori è poi la fase offensiva. Quando la Sieco riesce a disinnescare il servizio aversano allora la Sieco ha buon gioco. Brave le bande ortonesi a sfruttare il mani-fuori e soprattutto bravi i ragazzi di Coach Lanci a sistemare bene muro e difesa in un secondo set praticamente perfetto. Bravi gli ortonesi ad incassare il colpo di un terzo set nel quale non è riuscita a giocare. La reazione nel quarto set è encomiabile.

La Sieco combatte con profitto ma rischia grosso, molto grosso, quando sul 20-23 del quarto set gli impavidi commettono un paio di leggerezze che portano i padroni di casa a ribaltare il risultato conquistando il match point del 25-24. Questa volta Ortona dimostra di avere il sangue freddo di metterci una toppa e portare la gara al tie-break. Nell’ultimo set, i padroni di casa vanno in vantaggio subito di tre punti, Ortona rincorre ma deve rischiare il tutto per tutto forzando il servizio.

Questa volta la magia non riesce ma il punto conquistato in casa di una squadra di indubbio spessore quale la Wow Green House Aversa si rivelerà preziosissimo al momento di tirare le somme. Ortona che va a due punti ma che viene raggiunta dalla BCC Tecbus Castellana Grotte che vince, un po’ a sorpresa, a Pineto che era in vantaggio due set a zero prima di subire la rimonta dei pugliesi.

Ora un po’ di respiro? Neanche a parlarne. Concluso il turno infrasettimanale testa alla sfida di domenica contro la Kemas Lamipel Santa Croce, ancora ferma a zero punti. 

Attenzione però, la gara in programma domenica 5 novembre è anticipata alle ore 16.00.

La Gara in Breve:

Non ottimo l’avvio di Ortona che va subito sotto di tre punti ma la reazione degli adriatici è immediata tanto da ribaltare il parziale. Dal 4-1 si passa al 4-5 e il set si avvia su binari di equilibrio. Ortona meglio a muro e padroni di casa meglio al centro. Ortona prova una mini-fuga sul 9-12 ma il divario è subito ricucito dai padroni di casa 12-12. Si spegne incredibilmente la squadra di Ortona e subisce un pesantissimo parziale di 5 punti a 0. Ortona e Aversa non mollano. I campani provano a dare il via ad una fuga con dei punti-break ma Ortona è brava a rimanere in gioco. La situazione rimarrà in equilibrio fino al 19-18, poi Aversa guadagna terreno 21-18. Timida reazione ortonese che rosicchia qualche punto ma non riesce a ridurre il divario.

Meglio Ortona nell’avvio di secondo set. Un muro ed una ricezione più attenta valgono un primo strappo e sull’1-4 i padroni di casa sono già in time-out. Questa volta la concentrazione di Ortona sembra rimanere alta e il margine scavato all’inizio, seppur con qualche fluttuazione rimane costante. Quando non si è ancora arrivati alla metà del secondo set, coach Passaro ha già sfruttato entrambi i time-out a disposizione. Si stringono le maglie del campo Ortonese, la palla non sembra cadere mai e i contrattacchi sono efficaci. Il divario si allarga e Ortona gestisce in comodità fino alla fine del set.

Sono i padroni di casa a mettere a segno il primo punto-break del terzo set. Si tratta di un campanello d’allarme perché Aversa riprende a macinare gioco mentre Ortona appare più appannata. Sull’8-4, Coach Lanci chiama time-out. Lyutskanov continua a fare male dai nove metri azzerando l’attacco ortonese e permettendo ai suoi di dilagare. Gli ortonesi, che soffrono molto il servizio potente dei padroni di casa, non riescono a costruire il gioco come avevano fatto nel precedente set e cedono con facilità.

Più rilassato l’avvio dei padroni di casa nel quarto set. Ortona parte meglio. Spreca un’occasione ulteriore per allungare ma tiene il naso avanti in questo avvio. Aversa riapre il parziale puntando come al solito su un servizio potente ed incisivo che compromette seriamente la costruzione del gioco. Ortona, tuttavia, conduce le danze fino agli ultimissimi punti, quando Marshall si fa murare una palla che cade pizzicando la riga in maniera quasi impercettibile. È pareggio per i padroni di casa. Ortona vede i fantasmi ma per fortuna Cantagalli sale in cattedra e regala il punto ad Ortona che vola al tie-break.

Meglio i padroni di casa nel quinto ed ultimo set. I campani trovano subito un vantaggio di tre punti. Ortona sembrerebbe appagata dal punto difficilissimo conquistato in trasferta ma se la gioca fino al cambio di campo. Il tempo stringe, Ortona prova a forzare il servizio ma la tattica non paga. Aversa vince una gara molto intensa. La Sieco rimanda ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria in campionato ma questa volta, si torna a casa con un punto in saccoccia.

PRIMO SET

I padroni di casa schierano Pinelli al palleggio e Argenta opposto. Presta e Marra al centro, Canuto e Lyutskanov schiacciatori. Libero Rossini.

Ortona risponde con il suo starting-six tipo che prevede Ferrato regista e Cantagalli opposto, Fabi e Patriarca al centro con Capitan Marshall e Bertoli schiacciatori. Libero Benedicenti.

La prima palla è per i padroni di casa che vanno al servizio con Pinelli. Subito murato Cantagalli 1-0. È lo stesso Cantagalli subito dopo a fare 1-1. Argenta trova il muro-fuori su Marshall 3-1. Il primo check arriva su una parallela di Marshall che gli arbitri hanno battezzato dentro. La review da ragione ad Aversa, la palla è fuori 4-1. Out il servizio di Canuto 4-2. Marshall difende e contrattacca 4-3. Ferrato con un muro trova il pareggio 4-4. Marra al centro fa 5-5. I padroni di casa insistono al centro 6-6. Aversa ricostruisce, Ortona in difficoltà 7-6. Muro di Bertoli 7-8. L’attacco dei campani arriva ancora dal centro ma Ortona difende e Cantagalli capitalizza 9-11. Out l’attacco di Argenta 9-12. Errore di Marshall e 11-12. Marshall murato 12-12. Ancora out l’attacco (scomodo) del capitano di Ortona 13-12. Argenta tira una diagonale imprendibile 14-12. Cantagalli riconquista il servizio 14-13. Ortona non riesce nella ricostruzione e Aversa ne approfitta 15-13. Marshall si riscatta, difende e schiaccia una bomba da posizione impossibile 15-14. Arriva un attacco al centro anche per Ortona con Fabi 16-15. Errore al servizio per Marshall 17-15. Poco dopo anche Argenta lo imita 17-16. Fuori l’attacco di Aversa 17-17. Fuori di poco il servizio di Fabi 18-17. Ace di

Lyutskanov 19-18. Ci prova anche Ferrato a mettere a segno un ace, ma il video-check dopo tre minuti decide che la palla è fuori 20-18. Cantagalli spara fiori 21-18.  Passa Bertoli 21-19. Fuori anche il servizio di Bertoli, che prova a forzare 22-19. Il muro di Lyutskanov ferma Marshall 24-20. Cantagalli annulla il primo set point 24-21. Pinelli fa invasione ma deve intervenire ancora il video-check con i suoi tempi biblici. Alla fine, l’invasione è confermata 24-22. Argenta tira un colpo fortissimo e chiude il set 25-22.

SECONDO SET

Si riparte con Bertoli al servizio e il primo punto è di Canuto. Forse i padroni di casa la toccano quattro volte? L’arbitro dice di no, ma gli stessi giocatori di Aversa sono confusi e lasciano la palla cadere a terra 1-2. Fabi ferma Argenta 1-3. Lyutskanov con una pipe 2-4. Ace per Canuto 3-4. Bertoli trova il muro vincente 4-7. Bertoli ferma Argenta 5-9. Invasione di Argenta 6-11. Passa Canuto 7-11. Ottimo l’assist di Benedicenti per Bertoli 7-12. Muro di Cantagalli su Canuto 7-13. Cantagalli fa muro-out e toglie uno scomodo Pinelli dalla linea dei nove metri. Copelli schiaccia fuori 8-15. Pipe di Bertoli 9-16. Ace per Cantagalli 9-17. Bravissimo Benedicenti a gestire una ricezione-missile, e poi Bertoli fa punto 10-18. Ottima idea di Canuto che schiaccia di seconda 12-19. Marshall prova ad imitare l’avversario ma la palla si ferma sulla rete 13-19. Bertoli ferma Argenta 16-21. Ace per Bertoli 14-24. Marshall trova il tocco del muro e il conteggio dei set è in parità: 15-25.

TERZO SET

È il turno di Pinelli, ricezione difficoltosa, palleggio ad una mano per Ferrato e Bertoli fa 0-1. Lyutskanov ricostruisce bene 2-1. Fuori di poco il muro di Ferrato 4-2. Ottimo l’attacco di Fabi 4-3. Doppio Ace Lyutskanov 8-4 e time-out per Nunzio Lanci. Cantagalli schiaccia fuori e la panchina ortonese prova il check, tuttavia nessuno degli avversari si auto-accusa e infatti la palla è confermata fuori. Canuto trova il mani Out 15-6. Spagnuolo sbaglia il servizio 17-9. Mani-fuori di Argenta 18-9. La Pipe di Marshall vale il 18-10. Fuori di poco la diagonale di Bertoli 20-10. Murato Argenta 20-12. Ferrato sbaglia il servizio 21-12. Bertoli trova l’ace del 21-14. Ancora out il servizio di Ortona 23-15. La pipe ortonese si ferma sulla rete 24-15. Fuori il muro su Argenta e i padroni di casa si prendono il primo punto in palio.

QUARTO SET

Serve Bertoli e poi Cantagalli sulla ricostruzione fa 0-1. Argenta tira la bordata del pareggio 1-1. Fuori l’attacco di Aversa 1-3. Muro di Fabi 2-4. Fuori il servizio di Cantagalli 3-5. Attacco di secondo tocco per Ferrato che sorprende tutti 3-6. Ancora Ferrato ma con un muro per il 3-7. Fa male il servizio di Argenta 5-7. Argenta fa mani-fuori e il gap è ricucito 7-8. Bertoli appoggia la palla dove non c’è nessuno 7-9. Muro di Aversa che pizzica la riga 9-9. Out l’attacco di Cantagalli 10-9. Ace di Bertoli 10-12. Murato Marshall da Marra 12-12. Fuori il muro di Marra, stavolta su Cantagalli 13-13. Lyutskanov ferma Cantagalli 15-13. Ace di Cantagalli 15-15. Toccata la schiacciata di Marshall 15-16. Sul nastro il servizio di Cantagalli 16-16. Sulla riga di fondo la pipe di Marshall 16-18. Passa Argenta 17-18. La palletta di Bertoli vale il 17-20. Gran palla di Patriarca che toglie le castagne dal fuoco e Lyutskanov dai nove metri. Marshall in pipe 18-22. Ortona ricostruisce e Cantagalli fa 20-23. Canuto mani fuori 22-23. Stavolta Marshall passa 22-24. Passa Canuto senza resistenza 23-24. Il muro della Green House è dentro di un niente 24-24. Murato Cantagalli 25-24. Ferrato ribalta la situazione schiacciando una palla di ritorno 25-26. Cantagalli batte forte, Aversa non trattiene ed è semplice per ferrato murare la palla dentro 25-27 e Ortona va al tie-break

QUINTO SET

Serve Bertoli ma il primo punto è dei padroni di casa 1-0. Cantagalli murato da Lyutskanov 2-0. Out la palla di Cantagalli 3-0. Fuori di poco il muro di Ortona 4-1. Ace per Cantagalli 4-3. Marshall cerca un tocco a muro che però non arriva 5-3. Ace per Lyutskanov perché tocca la parte alta del palazzetto. In una situazione analoga a favore della Sieco, pochi minuti prima, la palla aveva deciso invece di fermarsi ad un millimetro dal soffitto. Azione fotocopia, Marshall cerca il muro, ma il muro si ritrae e la palla vola fuori 7-3. Argenta mette a terra una bella parallela 8-4. Bertoli 8-5. Canuto trova il mani-out 9-5. Fuori il servizio di Canuto 10-7. Fuori anche quello di Bertolo 11-7. Passa Cantagalli 11-9. Nettamente out il servizio di Argenta 12-10. Sulla rete il servizio di Cantagalli 13-10. Canuto 14-10. Marshall annulla il primo match-point 14-1. Il punto finale è deciso al video-check che vede un’invasione del muro di Ortona. 15-11.

WOW Green House Aversa – Sieco Service Impavida Ortona 3-2 (25/22 – 15/25 – 25/15 – 25/27 – 15/11)

Durata Set:

I: 36’

II: 26’

III: 25’

IV: 39’

 V: 21’

Durata Incontro: 2h 27’

Sieco Service Ortona: Fabi 7, Broccatelli (L), Bertoli 15, Benedicenti (L) 52% – 28% perfetta, Del Vecchio, Marshall 19, Patriarca 9, Cantagalli 24, Falcone n.e, Tognoni n.e, Donatelli n.e, Ferrato 5, Di Giulio n.e, Lanci E. n.e. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces:  6 – Errori Al Servizio: 13 – Muri punto: 14

WOW Green House Aversa: Pinelli 1, Argenta 22, Presta 7, Marra 9, Canuto 15, Lyutskanov 18, Rossini (L) 72% – 45% perfetta, Biasotto, Spagnuolo, Chiapello, Agrusti. n.e. Schioppa, Spignese (L). Coach: Passaro S. Vice: Stefano Beltrame.

Aces:  5 – Errori Al Servizio: 16 – Muri punto: 11

Arbitri: Salvati Serena e Cruccolini Beatrice




LA CITTÀ DELL’OLIO

Settima camminata tra gli olivi

Fossacesia, 1° novembre 2023. Torna a Fossacesia la “Camminata tra gli Olivi”. Per la 7^ edizione dell’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, di cui Fossacesia fa parte, domenica 5 novembre, nell’area che accoglierà il Teatro degli Ulivi, in via Santa Maria, a poca distanza dall’abbazia di San Giovanni in Venere, è stato organizzato l’evento di rilevanza paesaggistica legata alla storia e alla cultura dell’olivo e alla riscoperta del patrimonio olivicolo. La manifestazione è organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Teatro degli Ulivi.

“La Camminata ha due scopi: ci permette di far conoscere da vicino a quanti parteciperanno il mondo dell’olio extravergine di oliva, e dall’altro di promuovere quelle attività che conducono a una migliore qualità della vita, a uno sviluppo sostenibile. Un grazie di cuore alla Fondazione del Teatro degli Ulivi per il loro impegno e  passione per la musica,  la cultura. il paesaggio, l’agricoltura e per la nostra città. “ – afferma il sindaco Enrico Di Giuseppantonio.

L’orario di ritrovo per i visitatori nell’area del Teatro degli Ulivi è per le ore 9:30. Saranno presenti un agronomo e un naturalista che spiegheranno le tecniche di coltivazione.

“È un modo per far conoscere e riscoprire il paesaggio che fa parte del nostro bagaglio culturale e della nostra tradizione millenaria – sottolineano l’assessore all’Ambiente Umberto Petrosemolo e il consigliere delegato all’Agricoltura. Alberto Marrone – È anche l’occasione per portare sul nostro territorio visitatori appassionati di enogastronomia, conducendoli alla scoperta dei territori di origine di prodotti tanto amati e ricercati”.




SAGRA DELLA CASTAGNA

Boom di presenze per la 50esima edizione

Sante Marie, 1° novembre 2023. È stata una vera e propria festa che ha coinvolto tutto il paese quella andata in scena sabato e domenica a Sante Marie per la 50esima sagra della castagna. Mezzo secolo di storia e di tradizioni che sono stati onorati da un via vai di persone ininterrotto.

A inaugurare il villaggio della castagna è stato il vicario generale don Giovanni Venti che ha benedetto tutto il percorso mentre il sindaco, Lorenzo Berardinetti, il primo cittadino baby, Patrizio Ermili, il presidente della Proloco, Emanuele Ermili, e il direttore generale dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Fabio Vitale, hanno tagliato il nastro.

Folklore, enogastronomia e divertimento hanno caratterizzato la due giorni dove non sono mancate passeggiate tra i castagneti e alla grande panchina, visite guidate al museo del Brigantaggio e dell’Unità d’Italia e all’esposizione permanente delle radio d’epoca curata da Giacomo Morgante e poi canti e balli lungo le strade del villaggio della castagna tra stand di prelibatezze culinarie e artigianato.

Partecipato il convegno  la castagna: salvaguardia e valorizzazione un dibattito che ha aperto la discussione su un progetto pilota dedicato alla castagna Lombardesca. Tutela dei castagneti, turismo sostenibile e sviluppo dell’economia locale sono i tre assi sui quali puntare e sui quali hanno dibattuto nella mattinata di sabato Sergio Natalia, esperto di marketing territoriale e presidente dell’associazione tutela Igp della castagna Roscetta della Valle Roveto, Dino Iacutone, consigliere provinciale con delega all’Ambiente, Salvatore Carfi, direttore coordinamento Agea, e Giorgio Fedele, consigliere regionale e vice presidente commissione agricoltura della Regione Abruzzo, e il nostro conterraneo Fabio Vitale, direttore dell’agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per gli importanti interventi.

“Un discorso avviato”, ha spiegato il sindaco Berardinetti, “che sicuramente verrà ripreso e ampliato. Ringrazio i relatori del convegno, a partire dal direttore Vitale, i membri della Proloco di Sante Marie e di tutte le Proloco del territorio per il contributo dato nell’organizzazione dell’evento e tutti coloro che hanno deciso di venirci a trovare”.




LA FESTA DELLE TENEBRE 2023

di Gianfranco Amato

GianfrancoAmato.it, 1° novembre 2023. Arriva la notte del 31 ottobre con il consueto armamentario di zucche, candele e macabre mascherate. Si tratta della festa pagana e satanica di Halloween, spacciata per innocua carnevalata ed innocente divertimento per piccini.

Halloween, in realtà, è tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini. Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo, continua ad essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca.

Trae origine da un’antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinità, chiamata Samhain, Signore delle tenebre. Era considerata una delle feste più importanti, e dava inizio al Capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero ritenuto sacro, sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino esseri umani.

Di quest’ultima crudele e sanguinaria usanza ne dà testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico (libro VI, 16), dove descrive i macabri dettagli dei sacrifici umani da parte dei druidi.

Anche Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13) parla di «riti mostruosi» (“monstra”) cui era considerato «religiosissimus occidere hominem», mentre Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), definisce una barbara «superstitio» i sacrifici umani celtici e ci dà una interessante descrizione delle prime streghe: «feminae in modum Furiarum veste ferali, crinibus disiectis faces praeferebant; Druidaeque circum, preces diras sublatis ad caelum manibus fundentes». Tradotto: «donne vestite di nero e coi capelli spettinati, che urlando come delle Furie agitavano torce di fuoco attorno a druidi i quali, rivolgendosi al cielo, lanciavano maledizioni terribili».

Racconta sempre Tacito che simili scene riuscivano ad atterrire persino gli spietati legionari romani, noti per non essere proprio degli stinchi di santo. Si ricordino di questo particolare le mammine moderne quando fanno indossare alle proprie figlie il costumino nero delle “sacerdotesse” del dio delle Tenebre.

I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. E’ da tale credenza, peraltro, che deriva l’uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che imitano fantasmi, streghe, elfi, e creature demoniache.

Anche la celebre espressione trick or treat, tradotta con l’innocente scherzetto o dolcetto, è parte dell’antico cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (“treat”) sotto la minaccia dell’ira di Samhain, e della sua maledizione divina (“trick”), in caso di rifiuto. «Offrite sacrifici a Samhain, o subirete i suoi castighi», questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con l’apparentemente scherzoso trick or treat.

L’usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, anche un metodo per identificare i cristiani che si rifiutavano di onorare la divinità pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni.

Per comprendere quanto la Chiesa, fin dall’inizio dell’evangelizzazione dei popoli celti, fosse preoccupata di quella pericolosa solennità pagana, basta considerare che la Festa di Ognissanti fu spostata, in Occidente, al primo novembre, con tanto di vigilia la notte precedente, proprio per contrastare il culto satanico di Samhain.

La cristianità conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi già a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della domenica successiva alla Pentecoste, usanza conservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d’Oriente.

Nell’Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese.

La prima traccia di questa posticipazione è rinvenibile in un atto di Papa Gregorio III (731-741), che fissava appunto nel 1° novembre l’anniversario della consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo».

Fu il successore Gregorio IV ad estendere e rendere obbligatoria la data della celebrazione a tutta la cristianità. In Francia, in particolare, ciò avvenne grazie ad un decreto di Luigi il Pio, emanato nell’ 835, «su istanza di Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi».

Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno successivo.

È da qui che deriva il termine Halloween. L’etimo si radica, infatti, nell’antica espressione inglese Hallow E’en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati hallowed, santificati. I pochi che rimasero ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nell’alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra l’altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e l’utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie.

Per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata. È uno dei quattro sabba delle streghe, delle quattro grandi solennità coincidenti con alcune delle principali festività pagane e dell’antica stregoneria. La prima e più importante è, appunto, quella di Halloween, considerata il Capodanno magico.

La seconda solennità è quella di Candlemass, che si celebra la notte tra il 1° e il 2 febbraio ed è considerata la Primavera magica (per i cristiani è la ricorrenza della Presentazione del Bambino Gesù al tempio, chiamata anche popolarmente Festa della Candelora). La terza solennità è quella di Beltane, che si festeggia nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, chiamata anche la notte di Valpurga, e segna l’inizio dell’Estate magica. La quarta solennità è quella di San Giovanni Battista, che si svolge la notte tra il 23 e 24 giugno, ed è particolarmente attesa per mettere in atto malefici di malattia e di morte.

Com’è facile notare sono tutte celebrazioni notturne che si svolgono nel buio e nell’oscurità, a conferma della definizione evangelica di Satana come Principe delle Tenebre, e dei suoi seguaci come Figli delle Tenebre.

Da un punto di vista cristiano, la partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma d’idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi.

Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti – a volte preda di una forma di ebetismo consumistico – circa l’origine ed il significato della festa pagana e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dell’inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde.

Eppure, basterebbe ascoltare chi di questa materia s’intende ed ha una certa dimestichezza col demonio ed i suoi inganni. Padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie) è stato molto chiaro sul punto: «La mia esperienza come quella di altri esorcisti, mostra come la ricorrenza di Halloween incluso il periodo di tempo che la prepara, sia di fatto per alcuni giovani, un momento privilegiato di contatto con realtà settarie o comunque legate al mondo dell’occultismo, con conseguenze anche gravi non solo sul piano spirituale, ma anche sul piano dell’integrità psicofisica».

Da quest’ultimo punto di vista, non ha usato mezzi termini neppure Valter Cascioli, psicologo clinico, psichiatra e psicoterapeuta nonché membro dell’ACT (Association Christian Terapists) e collaboratore della stessa Associazione internazionale esorcisti (AIE) di cui è stato portavoce e addetto stampa.

Ha, infatti, ricordato Cascioli che «dietro le apparenze di un’innocente festicciola carnascialesca, si nasconde una tragica e pericolosa realtà, sconosciuta ai più», spiegando che Iui stesso, come medico, ha «notato disturbi psichici, anche gravi, insorti dopo la partecipazione a feste dove per superficialità o ignoranza si è incorsi in pratiche di divinazione e di occultismo».

Halloween resta, comunque, sul piano spirituale, un gioco molto pericoloso. Non dimentichiamo che Padre Gabriele Amorth, uno dei più autorevoli e conosciuti esorcisti, scomparso nel 2016, aveva definito questa festa un «osanna al diavolo­», il quale, «se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona». Lo stesso Amorth aveva avvertito dei rischi di sottovalutazione legati all’aspetto ludico: «La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo è diventato il dio di sé stesso, esattamente ciò che vuole il demonio».

Per questo appare incomprensibile che una simile oscura ricorrenza venga festeggiata persino in ambienti cattolici. Io stesso sono stato testimone del caso di un giovane sacerdote, coadiutore di un anziano parroco, che aveva autorizzato l’uso della sala oratoriale per la celebrazione della festa di Halloween. Con tanto di locandine e volantini. Alle legittime recriminazioni di un genitore, il giovane coadiutore, infastidito per l’osservazione, ha tenuto a precisare che la magia esiste solo nel mondo della fantasia dei bimbi, che i ragazzi cattolici non debbono isolarsi ma condividere le occasioni di divertimento con i loro coetanei, che la Chiesa, in passato, ha già sbagliato dando la caccia a streghe inesistenti, e che la concezione antropomorfa del demonio appartiene alla tradizione preconciliare. Sappiamo già che da alcuni giovani (e inesperti) preti non si può pretendere più di tanto. Ma credo si possa almeno esigere che conoscano un pochino le Sacre Scritture.

Se quel neo sacerdote avesse dato una ripassatina alla Bibbia, avrebbe avuto modo di leggere che non è opportuno per i cristiani frequentare i pagani e assistere ai loro riti, poiché non può esservi unione tra la luce e le tenebre (2 Corinzi, 6,14), che i libri di arti occulte vanno bruciati (Atti, 19,19), che non si deve partecipare alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannarle apertamente (Efesini, 5,11-12), che idolatria e stregoneria sono opere della carne (Galati, 5,20), che bisogna separarsi da «chi esercita la divinazione, il sortilegio, l’augurio o la magia; da chi fa incantesimi, da chi consulta gli spiriti o gli indovini, e da chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Deut. 18, 10-12).

Più chiaro di così.




NON C’È FINE ALLA CRISI

Una crisi politico-istituzionale che grava fortemente sulla città

Ortona, 1° novembre 2023. In appena sedici mesi la squadra capitanata da Castiglione è stata capace di elaborare le dimissioni del sindaco, azzerare la giunta due volte, perdere tre consiglieri comunali di maggioranza, promuovere in giunta il dimissionario Presidente del Consiglio, attingere disperatamente ad esuli dell’opposizione ed incaponirsi a governare con una squadra perennemente in bilico, dove la maggioranza si tiene per appena un voto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’attività amministrativa è ferma e nessuno si sta preoccupando di risolvere i profondi problemi che soffocano la città.

Non ricordiamo in passato di aver raggiunto un punto più basso di questo; Ortona non vive più una semplice crisi politica, piuttosto avvertiamo il dilagare di una crisi morale che investe una parte della classe dirigente. Siamo convinti che il fine non sempre giustifichi i mezzi, e vogliamo far pervenire ai nostri concittadini in modo forte e perentorio il nostro NO.

Siamo determinati a voler indicare una strada alternativa, fatta di confronto ed attivismo, di presenza sul territorio ed ascolto. In sintesi, vogliamo riorganizzarci al meglio per promuovere una politica del fare, che possa riportare al centro temi e soluzioni, ed offuscare i professionisti del tatticismo e degli inganni. Presto, a riguardo, IL FARO comunicherà importanti novità a cui la cittadinanza sarà invitata a partecipare.

IL FARO




ANZIANO E ALIMENTAZIONE

Un incontro Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna

Vasto, 1° novembre 2023. L’anziano, alimentazione e qualità della vita: è il titolo del tema di studio del Distretto Lions 108A Italy, ma anche di un interessante convegno ad esso dedicato promosso dal Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna congiuntamente all’Associazione Amici degli Anziani. Illustri relatori del pomeriggio, che ha coinvolto una sessantina di persone, il Prof. Ercole D’Ugo, endocrinologo, e la Dott.ssa Angela Moscufo, nutrizionista.

Dinanzi ad una platea molto attenta e curiosa il Prof. D’Ugo ha ribadito la correlazione tra alimentazione e possibile patologie, ma anche con la prevenzione, accendendo i riflettori sui cosiddetti assassini silenziosi, obesità, fumo, alcool, ipertensione, diabete. Inoltre, si è soffermato su come è cambiato l’approccio terapeutico nel corso degli ultimi trent’anni dal treat to target, ovvero trattare i pazienti per raggiungere degli obiettivi prefissati, al treat to benefit, ovvero trattarli per ottenere benefici, la sartorializzazione della medicina inteso come cucire su misura una terapia, fino al treat to prevent, trattare per prevenire.

La Dott.ssa Moscufo, dal canto suo, ha delineato cosa sono e le qualità nutritive dei componenti principali apportati dagli alimenti prima di illustrare, con l’ausilio di una specifica piramide alimentare, che alla base reca la necessità di bere tanta acqua di cui troppo spesso gli anziani si dimenticano, i parametri fondamentali dell’alimentazione in un soggetto anziano. Una esposizione che ha suscitato molta curiosità.

L’evento condotto dal cerimoniere Luca Russo e caratterizzato anche da un dibattito finale, è stato introdotto dai saluti del presidente del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna Massimo Molino, che ha ricordato le ragioni dell’incontro e la collaborazione con l’Associazione Amici degli Anzini, la cui presidente Angela Poli, fondatrice di entrambi i sodalizi, ha inteso ringraziare i relatori e le persone che hanno aderito all’invito a partecipare.

Il presidente della Zona A della VII Circoscrizione, Luigi Spadaccini, ha illustrato chi sono e cosa fanno i Lions nel mondo, mentre l’officer di V-VI-VII Circoscrizione per il tema di studio distrettuale e promotore del service, Pasquale Gioia (LC Larino), ha riportato il come e le ragioni che lo hanno indotto a sottoporre il tema all’attenzione distrettuale. I relatori e i presenti, ai quali hanno porto i loro saluti l’assessore al Welfare del Comune di Vasto Nicola Della Gatta ed il parroco della cattedrale di S. Giuseppe don Luca Corazzari, si sono dati appuntamento ad un ulteriore incontro che si incentrerà anche sulle voci di un questionario che è stato loro distribuito.




NON C’È PIÙ RELIGIONE!

di Giuseppe Arnò

Rivistalagazzettaonline.info, 1° novembre 2023. Proprio così, non c’è più religione nell’Italia multietnica e in questo mondo squilibrato. Questa frase ci ricorda, in una rappresentazione comica della realtà, l’omonimo film commedia di Luca Miniero in cui, a causa del ridottissimo tasso di natalità, nell’immaginario paesino di Porto Buio e in occasione dei preparativi per il Presepe Vivente, il sindaco Cecco è costretto a chiedere «in prestito» un bambino alla folta comunità marocchina che vive sull’altro lato dell’isola…

E se non c’è più religione, manca il timore di Dio e – per come ci illustra Machiavelli – “Dove manca il timore di Dio, conviene o che quel regno rovini o che sia sostenuto dal timore d’uno principe che sopperisca a’ defetti della religione”.

Chi sarà dunque il nostro principe azzurro, dal momento che tutti coloro che si sono succeduti finora hanno fallito il loro scopo? In altre parole, secondo l’autore de Il Principe, abbiamo due alternative: andare in rovina o andare in cerca del giusto principe; cosa ben difficile dal momento che anche il nobile De Curtis (Totò) non è più tra di noi!

D’altronde, il concetto che chi ci comanda debba essere un buon principe è di antica data, tant’è che non si discosta né poco né punto puranco dal pensiero esposto nella Summa Theologiae da San Tommaso d’Aquino. In essa si afferma che “la missione dell’autorità è la salus populi suprema lex, ma col superiore compito di spingere ognuno verso il bene comune e che se l’autorità fallisce questa missione perde non soltanto il diritto di comandare, ma la ragion d’essere.”

Ciò detto, va rilevato un fatto inquietante: l’umanità non riesce a vivere senza il disumano che domina l’umano. Essa ha permesso da sempre di essere governata da principi disumani, altrimenti oggi non ci troveremmo di fronte all’arroganza economica della Cina; agli USA incapaci di ‘esportare’ paciosamente la democrazia; all´assurda guerra in Ucraina; ai belluini orrori di Kfar Aza e dell´ospedale Al-Alhi di Gaza, alle paradossali pressioni psicologiche su Taiwan da parte della Cina; al fenomeno migratorio selvaggio in Europa e negli USA; e, non ultimi, agli operettistici colpi di Stato nella martoriata Africa, ad ogni cambio di stagione.

E che dire poi, rimanendo dentro i confini nazionali, del mal vezzo di mischiare il sacro col profano: il recente caso Meloni-Gianbruno docet; il crocefisso che sparisce dalle aule delle scuole italiane è preoccupante; e il Natale che si chiamerà Festa d’inverno è rivoltante. Siamo ormai al «fuori onda»… cerebrale.  O tempora, o mores! Parrebbe che il futuro ci riservi una scorreria massificata della barbarie sull’humanitas: Babilonia che prevale su Gerusalemme.  Poveri noi!

Tutto ciò porta a credere che dovremo, inevitabilmente, affidarci nuovamente al disumano, all’inumano, al sovrumano o che dir si voglia. Stavolta, però, non appartenente al genere Homo, elemento provatamente poco raccomandabile e caparbiamente incapace, ma al genere macchina, per far ristabilire l’ordine naturale delle cose e magariddìo le logiche della natura, nonché l’equilibrio che regola l’uomo e l’universo.

Non a caso, il filosofo Lucrezio, profondo conoscitore dell’animo umano, crede nel progresso tecnologico, ma nutre forti e seri dubbi su quello morale dell’uomo. E per ciò, torniamo a prendere in considerazione la «macchina» e quando di essa parliamo ci riferiamo all’Intelligenza Artificiale: questo è ovvio!

Come abbiamo chiarito di recente, l’IA è una disciplina dibattuta tra cultori di scienza e filosofia, dal momento che rappresenta aspetti morali oltre che teorici e pratici. Essa viene considerata dagli studiosi come una concreta minaccia per la sopravvivenza dell’umanità, tant’è che già nel 2014 Stephen Hawking ha lanciato un grido di allarme per i pericoli insiti in essa. Ciò stante, allo stato delle cose, essa rappresenta più rischi che vantaggi, per cui sarebbe cosa buona e giusta utilizzare convenientemente questi ultimi e controllare i primi, anche se è facile a dirsi e difficile a farsi.

Notoriamente, i rischi dell’IA riguardano: la privacy e sicurezza dei dati; l’automazione industriale e bellica, cioè a dire la robotizzazione dell’industria e la conseguente diminuzione dei posti di lavoro, nonché la realizzazione di armi sempre più sofisticate e operanti anche senza controllo umano, con le prevedibili conseguenze che ne derivano; le scelte pregiudizievoli, nel caso in cui i dati di input siano influenzati da pregiudizi umani o da interventi di cracker (pirati informatici);  e la super intelligenza informatica, ovvero la realizzazione di macchine capaci di raggiungere obiettivi indecifrabili o, peggio ancora, ingovernabili da parte dell’uomo.

L’intelligenza artificiale che non obbedisce all’uomo e che contro gli si rivolta è frequente scenario di fantascienza. Molti ricorderanno HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Bene, oggi, come si suol dire, la realtà supera la fantasia: gli scienziati ammettono che una super intelligenza informatica, verosimilmente, può sfuggire di controllo, in quanto matematicamente non è possibile capire i limiti degli algoritmi e come essi potrebbero agire nel risolvere un dato problema, dal momento che sono in grado di far ricorso a miliardi di possibili soluzioni.

Secondo il dott. Manuel Cebrian, leader del gruppo di ricerca per lo sviluppo umano Max Planck di Berlino, esistono già macchine che eseguono determinati programmi che risolvono problemi ad alti livelli di difficoltà in modo autonomo, senza che gli scienziati informatici si rendano conto di come esse ci riescano. Ed è qui che c’è da preoccuparsi seriamente.

Guai se così non fosse! Infatti, nella risoluzione del Parlamento Europeo del 20 gennaio 2021 sull’intelligenza artificiale, si chiede una legge cornice comunitaria che contenga i princìpi fondamentali relativi all’ordinamento della stessa con definizioni e principi etici inerenti al suo impiego non solo nel campo civile, ma anche in quello militare. Si richiede ancora agli Stati membri la garanzia che le attività realizzate attraverso l’IA siano ad esclusivo beneficio dell’umanità e del bene comune, tant’è che, recentemente, in data 14 giugno 2023, è stato dato il via libera all’Artificial Intelligence Act, che regolerà l’Intelligenza Artificiale nel rispetto dei diritti e dei valori dell’Unione Europea.

È fuor di dubbio che per tentare di tenere sotto controllo i rischi dell’IA e per garantire la sicurezza e la libertà delle persone sia doveroso regolamentare la materia affinché ci sia un uso responsabile della stessa, sempre augurandoci che anche gli altri (Paesi) facciano la stessa cosa, e che la situazione non scappi di mano a nessuno, altrimenti… la paura del futuro… sarà il nostro incubo!

Disumanità della guerra

«Purtroppo l’intelligenza umana viene balordamente impiegata per distruggere anziché edificare una società più umana e giusta». È così che Lucrezio denuncia nel “De rerum natura” la brutalità della guerra condotta con armi sempre più distruttive di vite umane. Tutto il mondo è in guerra perenne e non ci rendiamo conto. Stiamo combattendo la III Guerra Mondiale ‘frazionata’, per dirla con un termine del Papa. Infatti, oltre alle guerre note e sopra menzionate, esistono le guerre economiche e commerciali; le guerre religiose; le guerre ideologiche; le guerre tecnologiche; le guerre psicologiche e chi più ne ha più ne metta. In sostanza, ci siamo dimenticati del significato della parola ‘pace’, archiviandola per sempre come un amuleto oramai obsoleto della nostra storia.

La comunità internazionale dovrebbe sancire due principi fondamentale per il bene universale: l’uguaglianza e l’ordine fra gli uomini. In altre parole, è così che si arriva alla tranquillità nell’ordine, quella «tranquillitas ordinis», che è la definizione che S. Agostino dà della pace, di un ordinamento di pace.

Ebbene? A questo punto sorge il grande dubbio: saremo infine capaci di affrancarci dalla brama di ricchezza e di potere, oltre che da un incessante progredire della tecnologia troppo spesso messa al servizio del crimine dei crimini, alias dello sterminio di massa, anziché del bene comune?

Se non ce la faremo, a chi affidarci?  Tra i due mali (l’uomo e la macchina) si scelga il «giusto mezzo» aristotelico: chissà che la tanto temuta IA, sapientemente “addomesticata” dall’intervento di coscienziosi ed esperti scienziati non possa sopperire alla stoltezza umana di leopardiana memoria! È pur sempre un rischio, è vero, ma, data la posta in gioco, può valere la pena correrlo. Eppoi «tertium non datur», ovvero, allo stato delle conoscenze, non esiste purtroppo altra possibilità! Tant´è.

https://rivistalagazzettaonline.info/articolo/5337/editoriale-novembre-2023




LA MISSA PONTIFICALIS

Nel ricordo di Monsignor Lorenzo Perosi. 60 anni della Schola Zimarino

Chieti, 1° novembre 2023. La Schola Cantorum Settimio Zimarino di Chieti prosegue con i festeggiamenti in onore dei 60 anni di attività, e come da programma il prossimo appuntamento è previsto per il 4 novembre 2023, presso il Seminario Regionale di Chieti, alle ore 18.00, dove ci sarà un concerto / conferenza in memoria di un caposaldo della musica sacra, Monsignor Lorenzo Perosi (Tortona, 21 dicembre 1872 – Roma, 12 ottobre 1956): presbitero, compositore e direttore di coro italiano viene ricordato come l’esponente principale del cosiddetto Movimento Ceciliano.

Parleranno di questo autore molto prolifico specialmente per i cori, Monsignor Bruno Forte – Arcivescovo della Diocesi Chieti – Vasto e Monsignor Vincenzo De Gregorio – Preside dell’Istituto Pontificio di Musica Sacra di Roma; Perosi, del quale verrà eseguita integralmente dalla Schola Zimarino con il Direttore Gabriele Di Iorio e l’Organista Walter D’Arcangelo, la Missa Pontificalis (Prima e Secunda), Tribus Vocibus Inaequalibus concinenda Organo Comitante, è noto per le sue messe polifoniche, i suoi mottetti ed i suoi oratori, e si contraddistingue per il suo stile compositivo, risultato di una miscela di diversi elementi tra cui l’ispirazione gregoriana, l’influenza del periodo rinascimentale e l’impostazione barocca.

Secondo il Maestro Perosi il suono è una variabile strettamente correlata alle parole, il testo è “sacro” nel senso religioso del termine e perciò la sua musica è al servizio del messaggio che il brano vuole comunicare, in quanto il testo è in grado di ispirare e suscitare suggestioni all’autore.

Le idee di Perosi hanno notevolmente influenzato la musica sacra contemporanea, l’artista ha avuto infatti un ruolo fondamentale nel suo periodo storico, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento è stato, come pochi tra i suoi contemporanei, al centro di una ricchissima attività creativa.

Si è dedicato principalmente alle composizioni sacre con i suoi Oratori (più di 20), le Messe polifoniche (più di 50) ed i Mottetti (più di 300), ma anche alle composizioni strumentali e sinfoniche con le sue 9 Suite Orchestrali, non meno importanti.

Il calendario per i 60 anni della Schola gode del patrocinio della Regione Abruzzo, della Curia Arcivescovile Chieti – Vasto e del Comune di Chieti.




BEATI GLI OPERATORI DI PACE …

… perché tutti i fondamentalismi uccidono persone e ambiente

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 1° novembre 2023. Non vogliamo e non abbiamo bisogno, in questo mondo di “guerre a pezzetti”, di persone che muoiono per un’idea o presunto principio che calpesta vite e ambiente, tradisce giustizia e pace, mortifica la solidarietà e l’accoglienza.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». (Mt 5, 1-12)

Non ci sono dubbi che diverse distorsioni nella storia ecclesiale hanno allontanato il “progetto santità” dalla vita quotidiana delle persone. Addirittura, molto banalmente, c’è chi pensa che oggi sia la festa de “l’onomastico di tutti”, magari in un minestrone di zucche e mascherate! Il Vaticano II ha cercato (e cerca!) di riportare la santità per le strade; di insegnare che tutti siamo chiamati  ad essa. O come scriveva Raissa Maritain: “Esiste una santità per ognuno di noi, commisurata al nostro destino, e che Dio si propone di ottenere per vie che non sono catalogate in alcuni manuali di perfezione”.

È qui il punto: scoprire che la “santità è mia”, ossia che c’è una per me! Per i cristiani oggi è la festa della santità di ognuno, da ricercare e costruire quotidianamente. La pagina evangelica ci aiuta tanto perché riporta il tutto su termine “beato”, ossia “felice, sereno”. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, pace e giustizia, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto.

Uno dei discorsi più vuoti e inutili sulla santità è attribuire ai tempi che viviamo la difficoltà del seguire le beatitudini evangeliche. Perché sono esistititi tempi favorevoli alla coerenza evangelica?

Suvvia, non diciamo sciocchezze! Da che mondo è mondo pace, giustizia, solidarietà, accoglienza degli stranieri, mitezza, misericordia non sono state mai di moda. La santità non si gioca “intorno a me”, ma “dentro di me”. Parliamo molto di santi e santità dimenticandoci di questa profonda e radicale scelta interiore per essa.

Scrive Albert Camus ne La peste: “Se si può essere un santo senza Dio è il solo problema concreto che oggi io conosca”. L’autore francese apre una riflessione anche per chi non crede. Se è dentro di me che si gioca la santità, allora ciò non vale solo per i credenti delle grandi e piccole religioni universali, ma anche per ogni uomo e per ogni donna: in ogni persona c’è la possibilità di scegliere tra un SI per ciò che conta nella vita e la fa crescere e un NO per ciò che è deleterio e la distrugge. Ciò vale in Ucraina come in Russia, in Israele come nei territori palestinesi, a casa mia come in ufficio, in politica come in economia.

Ancora Albert Camus: «Ecco: lei è capace di morire per un’idea, si vede ad occhio nudo. Ebbene io ne ho abbastanza delle persone che muoiono per un’idea. Non credo all’eroismo, so che è facile e ho imparato che era omicida. Quello che m’interessa è che si viva e che si muoia di quello che si ama».

È interessante notare che tutti coloro che sono accecati da odio e distruzione, prigionieri del loro fondamentalismo (siano essi ebrei, cristiani, musulmani, atei o agnostici) pongono una (presunta) “causa” come loro obiettivo e per essa sono capaci di uccidere e distruggere persone e ambiente. La santità cristiana (ma credo anche “laica”) non è morire per un’idea e contro qualcuno, ma morire per una persona, per delle persone e per il loro bene. Altrimenti tutto si trasforma in ideologie totalizzanti che hanno distrutto in nome di un’idea, che si doveva (e deve) affermare contro tutti e tutto, senza riconoscere responsabilità (precise e diverse, a seconda dei casi), che esistono in tutti: nei politici come nei semplici cittadini, a Kiev come a Mosca, a Gerusalemme come a Gaza, a Roma o Washington  come nella mia comunità di fede o nel mio ambiente.

Non vogliamo e non abbiamo bisogno, in questo mondo di “guerre a pezzetti”, di persone che muoiono per un’idea o presunto principio che calpesta vite e ambiente, tradisce giustizia e pace, mortifica la solidarietà e l’accoglienza.

Un altro testimone, Lorenzo Milani, scrive dei giovani ma vale per tutti, anche adulti e anziani: “Non vedremo sbocciare dei santi, finché noi ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale. Qualcosa, cioè, che sia al centro del momento storico che attraversiamo, al di fuori dell’angustia dell’io, al di sopra delle stupidaggini che vanno di moda”.

Beati gli operatori di pace perché tutti i fondamentalismi uccidono persone e ambiente (globalist.it)




A SCUOLA DI FELICITÀ EMPATIA E ACCESSIBILITÀ

Grande impegno dell’Amministrazione Comunale 

Città Sant’Angelo, 31 ottobre 2023.  Inizia con la scuola primaria Ritucci il percorso da “sentinelle di civiltà e felicità” che l’amministrazione comunale di Città Sant’Angelo ha promosso per tutti gli Istituti Scolastici del territorio angolano, patrocinando il progetto di Claudio Ferrante.

A lezione di felicità, solidarietà, empatia e civiltà, cercando di smontare pregiudizi e idee non inclusive, gli alunni delle classi quarte e quinte della Primaria Ritucci hanno posto le basi per costruire il percorso che li porterà a diplomarsi “Sentinelle”, sotto lo sguardo attento della Dirigente Simona Marinelli, entusiasta di proporre nuovamente questa esperienza ai suoi studenti.

“Torniamo per il secondo anno consecutivo nel territorio di Città Sant’Angelo e con grande entusiasmo accogliamo la notizia che grazie all’impegno degli amministratori e dando seguito anche alle istanze di un giovane studente in carrozzina durante il nostro progetto dello scorso anno, il trasporto scolastico fornito con i pulmini sia oggi finalmente completamente accessibile. I pulmini sono dotati di pedana che consente anche i ragazzi con disabilità di raggiungere la scuola insieme ai propri compagni. Come afferma la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, la disabilità non è una malattia ma è una condizione di vita in un ambiente sfavorevole. Rendere favorevole l’ambiente e lavorare per un’accessibilità universale è la vera sfida del futuro” così si è espresso Claudio Ferrante.

“Come ASSOCIAZIONE CARROZZINE DETERMINATE portiamo avanti con passione da molti anni battaglie per l’inclusione universale e non possiamo che applaudire alle scelte dell’amministrazione che ha portato a questo grande risultato di una mobilità scolastica realmente accessibile a tutti” queste le parole di Mariangela Cilli Segretaria dell’ASSOCIAZIONE CARROZZINE DETERMINATE che patrocina il progetto nell’ambito delle sue finalità formative e di diffusione di una cultura inclusiva in tema disabilità.

Presente la vice-Sindaco del Comune di città Sant’Angelo Lucia Travaglini: “Siamo orgogliosi come Amministrazione di sostenere il Progetto di Claudio Ferrante e Carrozzine Determinate nelle nostre scuole per il secondo anno consecutivo. Le scuole diventano così incubatrici di empatia e sensibilità verso le tematiche della disabilità, per formare generazioni attente e pronte. Il rinnovo degli Scuolabus e la forniti di mezzi accessibili è un obiettivo che abbiamo perseguito già in passato attraverso un mezzo con pedana, ma da quest’ anno abbiamo un mezzo del tutto nuovo con una pedana universale e 3 posti per persone con disabilità a disposizione. Sono fermamente convinta che l’inclusione debba passare anche dal poter usufruire dei servizi in modo paritario e condiviso con tutti gli studenti”.

Nella giornata di oggi i giovani studenti hanno preso parte alla passeggiata empatica, per sperimentare le difficoltà quotidiane che le barriere architettoniche creano alle persone con disabilità e formare la propria coscienza sociale dei cittadini del domani per favorire la creazione di un mondo universalmente accessibile.

Si ringrazia la ditta Orthosan di Montesilvano per il costante supporto e la solidarietà concreta dimostrata.

Claudio Ferrante, Presidente Associazione Carrozzine Determinate




CONTROLLI DEMANIALI DELLA GUARDIA COSTIERA

In un anno accertati due reati al mese e oltre 4700 metri quadri di innovazioni non autorizzate

Giulianova, 31 ottobre 2023. Si è conclusa l’intensa attività di verifiche demaniali, iniziata nel mese di settembre del 2022 e durata un anno, intrapresa dal personale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova e dai dipendenti Uffici Locali marittimi di Martinsicuro, Tortoreto, Roseto degli Abruzzi e Silvi che ha portato alla trasmissione di 25 notizie di reato alla Procura della Repubblica di Teramo in materia demaniale.

Plurime le tipologie di violazioni riscontrate dal personale della Guardia Costiera su tutto il territorio della provincia di Teramo, dalle innovazioni abusive realizzate soprattutto all’interno delle aree in concessione agli stabilimenti balneari, alle violazioni di norme di carattere edilizio e paesaggistico, sino alle abusive occupazioni di aree demaniali marittime accertate sia sulla costa che nelle aree portuali.

Nel complesso sono state contestate l’esecuzione di opere non autorizzate e l’occupazione di oltre 4.700 mq di aree demaniali marittime, utilizzate in assenza o in difformità rispetto ai titoli autorizzativi rilasciati.

“Un’attività costante di verifica, che abbiamo svolto per un intero anno a tutela della costa e del pubblico demanio marittimo”, afferma il Comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova, TENENTE DI VASCELLO ALESSIO FIORENTINO “ abbiamo infatti effettuato numerosi accessi a strutture site in ambito portuale ed ad attività balneari, accertando nel corso dei controlli numerosi ipotesi di reato compiute sul pubblico demanio marittimo. Grazie al prezioso lavoro svolto in sinergia con i funzionari dell’Agenzia del demanio, siamo riusciti a ricostruire i complessi fascicoli di atti autorizzativi rilasciati dai diversi uffici amministrativi, invitati a partecipare ai sopralluoghi al fine di consentire l’adozione dei provvedimenti di rimessa in pristino degli abusi riscontrati. Sono già in corso le attività d’ispezione per quest’ anno, al fine di garantire il corretto e legittimo uso di un importantissimo bene pubblico, qual è il demanio marittimo”.




DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

No ad accorpamenti forzati degli istituti superiori

Chieti, 31 ottobre 2023. No ad azioni di accorpamento dall’alto delle scuole superiori che non tengano conto delle istanze del territorio e delle specificità delle istituzioni scolastiche. È quanto sottolinea il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna in una lettera indirizzata all’Assessore regionale all’Istruzione Pietro Quaresimale, al dipartimento Lavoro e Sociale della Regione Abruzzo, ai Presidenti delle altre Province abruzzesi, al Direttore dell’ufficio scolastico regionale, ai sindacati della scuola e dei dirigenti scolastici.

“Le modifiche introdotte dall’ultima delibera regionale in materia di dimensionamento scolastico risultano finalizzate esclusivamente alla soppressione dei parametri numerici, indicativi e non vincolanti, dei 600/400 alunni minimi per le autonomie scolastiche, senza nulla aggiungere circa le linee guida ed i criteri ripartitivi che le Province dovranno utilizzare per i loro dimensionamenti”, scrive il Presidente Menna nella lettera. “La delibera infatti richiama e riporta, pedissequamente, il contingente annuale assegnato dal decreto ministeriale n. 127/2023 che stabilisce, per la Regione Abruzzo, un numero totale di 179 Dirigenze, riconfermando il potere decisorio regionale di provvedere “autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nel limite del contingente indicato nella tabella richiamata al comma 2, dell’art. 2, sentite le Province”.

Appare dunque evidente che, in assenza di chiare direttive regionali e di una idonea tempistica, utile a coinvolgere ed ascoltare i territori e le parti sociali, questa Provincia risulta impossibilitata a procedere alle operazioni di dimensionamento scolastico, eccezion fatta per quelle situazioni puntuali per le quali c’è accordo e condivisione”, sottolinea il Presidente.

“Inoltre occorre ricordare che la Provincia di Chieti e la Provincia di Teramo sono state le uniche, lo scorso anno, ad effettuare operazioni di dimensionamento della rete scolastica: per cui si manifesta, fin d’ora, la piena contrarietà e opposizione verso eventuali azioni di accorpamento coercitive dall’alto che non tengano conto delle istanze dei territori ed istituzioni scolastiche interessate”, conclude il Presidente nella nota nella lettera.




SAFETYCAD CONQUISTA LA FINALE del Campioni di InnovAzioni

Tra i 24 finalisti spicca il progetto dell’azienda materana L’Antincendio. Appuntamento 10 e 11 novembre.

Chieti, 31 ottobre 2023. Campioni di InnovAzioni è pronto per la finale. Il progetto, promosso dalla Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara e realizzato con il supporto del gruppo dei Giovani Imprenditori, ha comunicato i 24 progetti finalisti di questa edizione. Tra loro il progetto innovativo SafetyCad dell’azienda materana L’Antincendio, leader territoriale nel settore della sicurezza antincendio.

Un sistema sofisticato basato su un’interfaccia CAD – implementazione della nuova tecnica di un brevetto di invenzione industriale concesso – che consente di ricreare in dettaglio un edificio e i suoi elementi. Grazie all’intelligenza artificiale è in grado di calcolare il carico antincendio e fornisce suggerimenti all’utente su come proteggere al meglio il proprio ambiente, garantendo anche la conformità alle normative antincendio sia per l’ambiente domestico che per quello lavorativo. Il tutto è integrato e collegato ai digital twin del proprio parco estintore.

Marco Colucci, amministratore de L’Antincendio, ha commentato entusiasta questo importante risultato: “La presenza di SafetyCad tra i finalisti di questo prestigioso premio ci riempie di orgoglio e conferma che la nostra scelta di investire in soluzioni innovative per migliorare la sicurezza antincendio sia la strada giusta. Desidero ringraziare il giovane gruppo di iInformatica che ci ha supportato in tutte le fasi di sviluppo di SafetyCad”.

Appuntamento alla finale di “Campioni di InnovAzioni” a Pescara il 10 e 11 Novembre. Alla fine della seconda e ultima giornata della competizione verranno annunciati i sei progetti vincitori.

Per conoscere meglio il progetto SafetyCad visita il sito: https://www.innovazioni.camp/progetti/safetycad/




TERZA STAGIONE CONCERTISTICA

Teatro Comunale Francesco Paolo Tosti 19 novembre 2023 – 24 marzo 2024

Castel di Sangro, 31 ottobre 2023. La Camerata Musicale Sulmonese, in collaborazione con il Comune di Castel di Sangro e l’Associazione Turistica Pro Loco , la Regione Abruzzo e la Provincia dell’Aquila e grazie anche al Ministero della Cultura,  presentano il cartellone della terza stagione concertistica al Teatro Comunale “Paolo Francesco Tosti” di Castel di Sangro (AQ).

Sono sette gli appuntamenti musicali, tutti di domenica tranne uno, in programma a partire dal 19 novembre e 17 dicembre, per proseguire con una doppia proposta in gennaio (5 e 21) e febbraio (11 e 25) e concludersi quindi domenica 24 marzo. Orario di inizio per tutti: 17.30.

Dopo la positiva e costruttiva sinergia avviata negli ultimi due anni e i risultati incoraggianti raggiunti (oltre 500 presenze per la prima stagione e più di ottocento nella seconda che ha coinvolto anche i giovani studenti), la Camerata Musicale di Sulmona propone una terza stagione con un cartellone ancora più ricco ed un’ offerta musicale ad ampio raggio: classica, jazz, lirica e anche spazio alla musica più popolare, senza mai tradire la qualità, con l’ambizioso obiettivo di  intercettare le esigenze e i gusti di un pubblico eterogeneo per  età  e interessi musicali. Una proposta studiata per facilitare l’approccio alla musica in tutte le sue declinazioni.  Dal Kazakistan Forte Trio che propone brani di Smetana e Piazzolla (19 novembre), la musica dei Beatles per il duo di Violino e Violoncello di Loreto Gismondi e Giuliano De Angelis che ha in programma anche brani di R. Gliere, L.  Gismondi, P. Fradiani, V. Monti (domenica 17 dicembre).Il Jazz e lo swing con i ritmi coinvolgenti di Glenn Miller, George Gershwin,  Erroll Garner e di Duke Ellington per festeggiare il nuovo anno con la New Harmony Big Band diretta da Valter Matticoli nel Concerto di Capodanno in calendario il 5 gennaio 2024. Il secondo appuntamento di gennaio è dedicato alla lirica nell’anniversario pucciniano: i brani più amati del compositore toscano interpretati dai finalisti del Concorso Internazionale di canto M.Caniglia 2023, accompagnati al pianoforte dal M° Leonardo Angelini,una vera e propria festa per un Omaggio a Puccini domenica 21 gennaio. Doppio appuntamento anche per febbraio: un Duo con Antonio Tinelli al clarinetto e Yulia Moseychuk al pianoforte per un viaggio musicale da  Schumann a Carl Maria von Weber, Rossini, Luigi Bassi fino al contemporaneo Walter Farina (domenica 11), un giovane e  già affermato pianista aquilano, Michele D’Ascenzo  (domenica 25)  propone un programma con musiche di  Chopin,  Respighi, M. Ravel. Un finale a ritmo di tango,di sicuro coinvolgente, domenica 24 marzo con l’Omaggio a Piazzolla del quartetto di fiati Discovery Saxophone Quartet con il bandoneon di Simone Marini, naturalmente in programma le accattivanti musiche di Astor Piazzolla e George Gershwin.

Lungimirante si è dimostrato il progetto della  Camerata Musicale Sulmonese  che ha l’obiettivo di creare sinergie con il territorio della Valle Peligna e Alto Sangro. Già si raccolgono i primi risultati di  una strategia di espansione che ha lo scopo di portare sensibilizzazione e fruizione della cultura musicale per un pubblico sempre più numeroso in un’area territoriale sempre più vasta.

Al Teatro “Paolo F.Tosti” di Castel di Sangro, sulle note del tango, si alza il sipario domenica 19 novembre per un gruppo d’eccezione: Forte Piano Trio, il trio di Stato della Repubblica del Kazakistan, un ensemble classico composto dai migliori solisti del Paese, con Maxat Jussupov al violino, Murat Narbekov al violoncello e al pianoforte Timur Urmancheyev  che è anche direttore artistico del gruppo.

Eseguiranno musiche di B. Smetana (Trio op. 15) e di A. Piazzolla (Las cuatro estaciones porteñas).

Il loro vasto repertorio spazia dalla musica barocca alle composizioni jazz , ma anche la musica popolare kazaka e la musica classica nazionale occupano un posto importante. Il Trio collabora con orchestre sinfoniche e con cantanti e musicisti solisti. Partecipa ai festival musicali internazionali rappresentando il loro Paese sui palcoscenici più prestigiosi d’Europa, Asia e America. Nella scorsa stagione sono stati in tournée in Spagna, Italia, Brasile, Portogallo e Francia con un programma di musiche di Brahms, Debussy, Piazzolla, Gershwin e musica popolare kazaka.

PROGRAMMA

E. Smetana – Trio op. 15

A. Piazzola – Las cuatro estaciones porteñas




MARSICALAND SBARCA SUI SOCIAL

Seguire il festival sui canali Facebook e Instagram per restare sempre aggiornati

Avezzano, 31 ottobre 2023. MarsicaLand arriva sui social network. Il Festival diffuso dell’agroalimentare, nato da un’idea che le principali associazioni di categoria di Avezzano e della Marsica, è approdato su Facebook e Instagram. Sono stati ufficialmente aperte delle pagine sui principali social network attraverso le quali saranno comunicate ogni giorno novità, curiosità e informazioni utili sul Festival.

L’idea è quella di dotare il territorio di un evento-vetrina capace di perseguire obiettivi utili alle prospettive di sviluppo sostenibile e integrato dell’intero comprensorio marsicano-fucense: da una parte dando origine a una tradizione inventata cui affidare un processo rigenerativo dei luoghi e delle comunità residenziali; dall’altra dando luogo a un evento innovativo che rinvia ad alcune importanti manifestazioni che nel corso degli anni ’70-’80 del Novecento hanno trovato svolgimento ad Avezzano e nel Fucino: prima tra tutte la Fiera campionaria dell’agricoltura, che ha visto nello scenario del parco Arssa la sua coerente e scenografica sede.

Seguendo le pagine Facebook e Instagram “MarsicaLand”  rimarrete sempre aggiornati su tutto quello che accadrà nei prossimi mesi ad Avezzano e nella Marsica.




OSMOCI: QUOTA 100!

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 31 ottobre 2023. Il post di oggi giunge in concomitanza dei 100 questionari raccolti lungo il mare, cioè presso i 100 stabilimenti balneari che si affacciano sulla costa pescarese. Il bel tempo, che sta agevolando la frequentazione del lido fino a quasi inizio novembre, ha evidentemente contribuito al risultato. Alcuni dettagli del sondaggio si possono consultare alla pagina dedicata ai diversi ambiti, scegliendo in questo caso “balneatori”. Sono invece molto indietro i questionari relativi all’ambito “mercati”. Dalle 12 sigle presenti in città, ovvero dai 38 punti vendita, seppur ripetutamente interpellati, sono pervenuti solo 2 riscontri (appena il 5%), per cui le poche schede raccolte provengono da contaminazioni dovute da comunicazioni generali. Anche per dare il tempo e spazio ad una ulteriore ed eventuale opportunità di partecipazione, il sondaggio resterà aperto fino alla fine di novembre. Per cui chiunque intercettasse i QR code di riferimento, presenti anche sul sito alla voce “PARTECIPA”, potrà dare il proprio contributo ogni volta che effettua uno spostamento, facendo così crescere la base conoscitiva dell’osservatorio.

ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questonari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




LE NUOVE TASSE

Nascoste nella manovra 2024

PoliticaInsieme.com, 31 ottobre 2023. Dalla tassa di soggiorno maggiorata in vista del Giubileo al raddoppio IVA per prodotti femminili e d’infanzia, fino al rincaro della cedolare secca sugli affitti brevi: la Manovra 2024 contiene diverse novità in materia di imposte destinate a incidere sulle finanze dei cittadini.

Vediamo le principali tasse nascoste nella Legge di Bilancio in vigore dal primo gennaio 2024, salvo cambiamenti rispetto al testo della bozza del provvedimento, su cui peraltro sembrano imperversare anche molte polemiche, anche interne allo stesso Esecutivo.




CARI GIOVANI

mai come in questo momento storico il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, “Lieti nella speranza (Rm.12,12), è particolarmente significativo per la nostra vita quotidiana sia personale che comunitaria.

In tutte le Diocesi del mondo, Domenica 26 novembre, i giovani saranno invitati a ritrovarsi, dopo Lisbona, per testimoniare con gioia ed entusiasmo che il Signore Gesù è la speranza della storia.

Anche noi vogliamo esserci!

Esserci non solo come spettatori, ma anche come protagonisti della costruzione di una società nella quale il bene dei nostri fratelli e sorelle è la nostra gioia.

Quante proposte di speranza ho visto crollare in questi ultimi decenni!

Cari giovani,

insieme dobbiamo avere il coraggio di analizzare, con umiltà e semplicità, le proposte che ci vengono offerte.

Non tutto ciò che ascoltiamo promuove la speranza!          

Siamo in un tempo in cui anche le buone intenzioni possono essere strumentalizzate.

Non dobbiamo avere paura!

Dobbiamo imparare a saper guardare lontano.

Quando lo sguardo è limitato, la speranza si spegne.

Molte volte cerchiamo il successo immediato che ci impedisce di guardare oltre e di non sperare più.

Il Risorto è Colui che apre sempre nuovi orizzonti alla nostra vita, perché Lui vede dietro ogni avvenimento nuove possibilità di crescita.

Cari giovani,

la vera novità della vita è nell’accogliere sempre nuove possibilità anche quando tutto sembra fallire.

Il Risorto apre orizzonti nuovi alle nostre scelte di vita.

Il fallimento è solo momentaneo!

La Sua vicinanza ci incoraggia ad essere fedeli ai nostri impegni.

La via della speranza non è l’evasione, ma la fedeltà, nonostante le difficoltà e, talvolta, gli insuccessi.

Sii fedele ai tuoi impegni, e la tua vita si illuminerà di gioia.

“Lieti nella speranza”!

Non speranzosi, ma consapevoli che, nella fedeltà, il Risorto aprirà nuovi percorsi di gioia e di entusiasmo nel costruire giorno per giorno la tua vita e sostenere il tuo servizio ai fratelli.

Non confondere la speranza con l’utopia!

Con i piedi per terra, cammina! Sperimenterai che il Risorto cammina con te!

Cari giovani,

il mondo ha bisogno di speranza!

Ma non sarà possibile diffonderla se non ci saranno testimoni coraggiosi che invitano, con la loro operatività, a guardare lontano indicando a tutti che solo nella fedeltà alle proprie responsabilità si può sperimentare la gioia di costruire un mondo migliore.

Non demandare agli altri ciò che puoi fare tu!

Insieme doniamo speranza a tutti i fratelli e sorelle che incontriamo, certi che non siamo soli!

Il Risorto è con noi e cammina con noi.

Con la mia benedizione.

                        Vostro,

                        + Lorenzo, vescovo

Appuntamenti

Sabato 18 novembre

Pellegrinaggio dei maturandi e universitari ad Assisi

Sabato 25 novembre ore 16:00

Giornata mondiale dei giovani diocesana

Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi




SCHIUMA IN MARE

Portata alla luce dall’erosione la presenza di uno strato anomalo

Roseto Degli Abruzzi, 31 ottobre 2023. L’Associazione Robin Hood segnala la presenza di schiuma anomala sulla spiaggia del Borsacchio come da video e foto allegate, inoltre, come già segnalato un anno fa l’erosione continua a portare alla luce uno strato contenente oggetti di discarico presumibilmente di medicinali.

All’epoca enti risposero che non avevano trovato nulla, la Capitaneria di Porto più correttamente, contattata l’associazione pe l’esatta individuazione del sito, verificò’ la presenza dello strato e lo imputò a spiaggiamento.

Dopo tutto questo tempo se lo strato continua a portare alla luce resti, tutti riferibili a determinata attività, si ritiene compatibile l’ipotesi di un deposito di rifiuti realizzato molti anni fa.




SARÀ BOOM PER LA VALLE PELIGNA

Milena Ciccolella: Ecco il perché sarà boom fra Ognissanti e Natale

Sulmona, 31 ottobre 2023. “Ci dobbiamo preparare ad un fine anno da numeri record per l’Abruzzo e soprattutto per la Valle Peligna. Ho visto un dato che parla di oltre novemila prenotazioni per la Transiberiana d’Abruzzo che organizzerà viaggi in particolare nel periodo natalizio, e viaggi sold out fino al prossimo 27 dicembre. Inoltre, la situazione meteorologica che ancora ha temperature per lo più miti sta facendo sì che si vedano tanti turisti italiani ma anche stranieri, e da posti pure molto lontani come Australia, Stati Uniti e l’Oriente. Ecco perché mi aspetto un grande successo per Sulmona e la Valle Peligna in termini di turismo fra fine 2023 ed inizio 2024”.

Chi parla è Milena Ciccolella, proprietaria del negozio ‘Non solo Miele’ a Sulmona ma anche del ristorante ‘Il Torchio’ a Pettorano sul Gizio, e che dunque conosce bene il polso come capacità di analisi della situazione flussi in termini di presenze. Dalle sue parole emerge chiaramente come ci si debba quindi attendere per gli ultimi mesi di quest’anno molti visitatori, turisti e villeggianti anche per periodi lunghi.

“Nel mio negozio in piazza Garibaldi, che da ormai è da oltre tre anni sotto la mia gestione, abbiamo fatto una scorta extra di caramelle, dolciumi, mieli rari, e rimedi naturali antinfluenzali-spiega Milena Ciccolella-. Abbiamo però soprattutto fatto un grande acquisto in termini di aglio rosso perché è super richiesto, e addirittura abbiamo commissionato all’artista sulmonese Massimo Ciccone due prodotti  in ceramica in esclusiva: i Grattaglio, e l’originale Mascherone della fontana del Vaschione con la funzione magica di scacciare gli spiriti maligni.

Inoltre, ci stiamo specializzando in bomboniere che riusciamo a confezionare anche in  giornata per le richieste immediate dei turisti e di passaggio che sotto questo profilo sono tantissime perché evidentemente per le occasioni speciali come matrimoni, battesimi e comunioni,  ma anche compleanni ormai ci si affida oltre che sui confetti, su creazioni artistiche fatte a mano, come facciamo noi. Sono rimasta piacevolmente sorpresa che proprio in termini di bomboniere siano arrivate richieste anche da fuori l’Abruzzo, mentre la curiosità degli stranieri, oltre che sull’aglio, che noi grazie ad un servizio spedizioni riusciamo a recapitare ovunque, si concentra sulle nostre marmellate al miele, sui liquori tipici come la ratafia e la genziana, e sui vini abruzzesi che effettivamente sono delle eccellenze come quelli dell’Azienda agricola  Di Cato a Vittorito”. Da ricordare che per la Valle Peligna i prossimi giorni si apre il periodo di Capetiempe, un arco di tempo che suona come un Capodanno, un punto da cui tutto comincia, dopo la conclusione dell’anno agricolo, in cui si praticano riti legati al ricordo dei morti e si celebra la tradizione rurale popolare.

Tanta è la voglia di prepararsi sia a questa festività che al più prosaico Halloween, che alle solennità natalizie che a ‘Non solo miele’ a Sulmona si sono fatti ordini di prodotti davvero straordinari, a partire dai torroni al miele

“Abbiamo deciso – sottolinea Milena Ciccolella – di puntare molto su questo dolciume perché crediamo che ormai sia diventato un qualcosa che può avere successo non solo durante le feste invernali, ecco perché  abbiamo  creato una linea di torroni al miele con  ben sei gusti:  il torrone cioccolato e rum, il torrone al limoncello, il torrone al pistacchio, il torrone mandorle e cacao, il friabile alla nocciola, oltre ai cosiddetti Sassi d’Abruzzo”.

Ma cosa fa ad essere Milena Ciccolella tanto ottimista sulle prospettive future della Valle Peligna?

“Io – spiega proprio la proprietaria di Non solo Mielevedo un grande fermento imprenditoriale: oltre alla mia attività, , penso ad amici che sono come me con le loro  attività in piazza Garibaldi a Sulmona, come Camilla’s Bistrot di Lorenza Mancinelli e suo marito Paolo Merola, o il bar Medievale di Alessandro Candido, che non solo hanno riqualificato i propri locali, rendendoli ritrovi super frequentati, ma organizzano sempre servizi ed eventi per invogliare i loro clienti. Parlando ancora delle rivendite alimentari penso alla neo Pizzicheria di Costantino che ha dato nuova vita a piazza San Nicola a Pettorano sul Gizio, allargando la cerchia ad altri settori mi piace citare all’investimento per il nuovo centro estetico Kalos a Sulmona, di Claudia Pietrosanti. Ecco, davanti a questo coraggio e voglia di dare rinnovati servizi, innovativi prodotti e nuova vita alla Valle Peligna, mi piacerebbe che le istituzioni ci aiutassero, ad esempio con minori costi di gestione e soprattutto nel collegare meglio Sulmona con i paesi limitrofi con i mezzi pubblici e maggiori collegamenti in treno ed in pullman soprattutto per chi proviene da Roma e Napoli. È fondamentale che tutta la valle faccia un salto di qualità da questo punto di vista perché magari il turista viene anche ma poi non resta per tanto tempo o preferisce non tornare. Questo successo della Transiberiana d’Abruzzo andrebbe cavalcato e in qualche maniera sfruttato. Siamo una delle zone più belle d’Italia, e sono certa che chi ci scopre si innamora di noi”.




NUOVA GIUNTA A ORTONA

Ortona, 31 ottobre 2023. “Questa è la peggiore pagina della politica ortonese dal dopoguerra ad oggi – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – La comunità ha assistito ad un trasformismo che mortifica le persone serie, soprattutto giovani, che si sono impegnate in politica.”

“Appare imbarazzante la disinvoltura con cui certi personaggi cercano di riciclarsi per un posto al sole – continuano i consiglieri comunali di opposizione – È di tutta evidenza la spregiudicatezza politica del sindaco e della sua vice di fare leva sulle persone più opportuniste ed inclini a rinnegare il proprio vissuto politico in favore di uno stipendio senza sforzi.”

“Nessuno dei protagonisti di questa triste vicenda – concludono i Consiglieri comunali di opposizione – ha parlato di Ortona e degli ortonesi, delle questioni irrisolte e delle azioni da mettere in campo nell’interesse della collettività. Siamo sicuri che si tratta di qualche minuto di celebrità prima di essere travolti dall’indignazione popolare.”




BUONA LA PRIMA! Al Teatro Maria Caniglia

Uomo e Galantuomo inaugura la stagione di prosa 2023/2024 con un tutto esaurito

Sulmona, 31 ottobre 2023. Grandissimo successo di pubblico per il primo spettacolo di prosa in programma della stagione 2023/24 organizzata e promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona al Teatro Maria Caniglia, che ieri 29 ottobre, con lo spettacolo “Uomo e Galantuomo” ha fatto registrare il tutto esaurito grazie alla presenza di pubblico proveniente da tutta la regione.

Un grande allestimento, un classico del teatro italiano, quello andato in scena ieri sera, con la regia di Armando Pugliese e degli straordinari Geppy e Lorenzo Gleijeses e Ernesto Mahieux, che hanno conquistato gli applausi a scena aperta del pubblico, tra cui molti giovani. A salire per primi sul palco ad inaugurare questo nuovo inizio, il Sindaco della Città di Sulmona Gianfranco Di Piero, la Consigliera Regionale Antonietta La Porta e il Direttore Artistico della stagione Patrizio Maria D’Artista che hanno voluto personalmente ringraziare la cittadinanza per la calorosa risposta riservata a questo nuovo anno di prosa a Teatro, e non senza emozione, sottolineare l’importanza di stringersi intorno alla cultura e alle sue manifestazioni.

«È difficile descrivere con parole l’emozione provata da noi ieri sera, rendere in pochi cenni il fermento e le vibrazioni vissuti insieme a tutti coloro che sono accorsi a questa magnifica prima di stagione» ha dichiarato Patrizio Maria D’Artista, che aggiunge «Raggiungere il tutto esaurito non è per noi un obiettivo, ma è una manifestazione di ciò che sta avvenendo in questo territorio: la volontà della cittadinanza di partecipare a un movimento che attraverso il Teatro tocca e mette in comunicazione diversi aspetti del vivere comune, diversi gruppi di persone che difficilmente trovano altri momenti di incontro, differenti modi di vivere che possono trovare accoglienza in un luogo -reale e dell’anima- in cui tutti siamo simili. Il sorriso, la curiosità negli occhi e nel cuore, il voler essere presenti di chi partecipa: queste sono le immagini che portiamo con noi, ed è ciò che ci spinge a lavorare con maggior responsabilità e convinzione».

Prossimo spettacolo della stagione di prosa in programma domenica 19 novembre 2023 alle ore 18:00 con Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, una produzione Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini che vedrà salire sul palco del Caniglia Daniele Russo e Sergio Del Prete con la regia di Gabriele Russo, che daranno vita a uno spettacolo potente e avvolgente, capace di scuotere anche attraverso il riso, e di toccare profondamente l’animo.

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




TEATRO E PESCA

Oltre 1500 studenti abruzzesi alla scoperta del mare e delle tradizioni della marineria. Il progetto promosso dai Flag abruzzesi entra nelle scuole della costa adriatica con 24 repliche

Ortona, 30 ottobre 2023. È iniziato questa settimana e andrà avanti fino alla fine di novembre il progetto “I Flag abruzzesi valorizzano il pescato locale”, un’iniziativa che prevede due diversi spettacoli per studenti dedicati al mare, alla sostenibilità ambientale e alla scoperta delle tradizioni marinare della costa abruzzese. Il progetto, finanziato con fondi del Po-Feamp 2014/2020 sotto la regia della Regione Abruzzo, rientra nelle attività di cooperazione che coinvolgono i tre Flag Costa Blu, Costa dei Trabocchi e Costa di Pescara e, in particolare, fa parte delle iniziative finalizzate alla crescita culturale della popolazione in materia di pesca, tradizioni e consumo del pescato locale.

Il progetto, la cui realizzazione è stata affidata all’associazione di promozione sociale Fonderie Ars di Francavilla al Mare, prevede dunque due diverse tipologie di spettacolo. Il primo, dal titolo “Fucsia e basta”, scritto e portato in scena da Annalica Bates e Vincenzo Lorito, è uno spettacolo di burattini che attraverso 20 repliche in 6 diversi istituti, coinvolgerà i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie della costa abruzzese. La storia trae spunto da un’immagine reale e racconta l’avventura di un cavalluccio marino di nome Ciarli che un giorno incontra una cannuccia e la scambia per un suo simile. Saranno i suoi amici, un vecchio delfino e una tartaruga zoppa, a spiegargli l’amara verità e le insidie della plastica per gli abitanti del mare.

La seconda tipologia di rappresentazione, invece, è uno spettacolo di teatro-danza rivolto agli studenti delle scuole superiori dal titolo “Lampara”, su un testo di Caterina Merolli e Raffaella Simoncini, per la regia di Annalica Bates, vedrà in scena, oltre alla regista, anche Flavia Valoppi, Martina Paladini, Michela Margiotta e la ballerina Simonetta D’Intino. La scenografia è curata da Alessandra Dalessandro-hen, la voce fuori campo è di Viola Di Sante e le musiche originali del Maestro Andrea Agreste. In questo caso, saranno gli studenti delle scuole medie e degli istituti superiori ad assistere alle 4 repliche dello spettacolo.

La vicenda ha per protagoniste una donna molto anziana e una ragazzina che condividono, durante un incontro breve e casuale, uno stesso vissuto emotivo a partire dal rapporto padre-figlia. La prima racconta alla giovane la sua vita fatta di reti e pesca, mare e cielo, silenzi e attese, coinvolgendola e affascinandola con le sue parole. La storia si articola in tre momenti su due diversi livelli temporali, uno ambientato ai giorni nostri e l’altro nel secondo dopoguerra. A fare da cornice alla storia sono le reti e la coreografia eseguita da una ballerina che rappresenta il mare, a volte calmo, altre agitato, proprio come le relazioni e le dinamiche della vita.

Antonella Luccitti

Responsabile dell’animazione




FRANA DI VIA ARENAZZE

Stamane la riunione del tavolo comunale per fare il punto della situazione. L’Amministrazione: “I segnali sono positivi sulla canalizzazione della perdita, parte della strada sottostante la frana è asciutta. A breve si procederà con i lavori di messa in sicurezza definitiva del fronte, ma la situazione resta delicata”.

Chieti 30 ottobre 2023. Nella mattinata di oggi il sindaco Diego Ferrara ha riunito un tavolo operativo per fare il punto sulla situazione della frana in corso in via Arenazze dal 14 ottobre. Al tavolo hanno partecipato oltre all’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli, il funzionario di protezione civile Tommaso Colella, i dirigenti comunali di competenza, Carlo Di Gregorio e Andrea Lannutti, il professor Nicola Sciarra dell’università D’Annunzio, l’Aca, i Vigili del fuoco, i rappresentanti della Protezione civile e i componenti del Coc comunale, che è aperto e operativo dallo scorso dicembre sull’argomento del dissesto idrogeologico e sugli interventi che riguardano proprio la zona in cui si è verificato lo smottamento.

“La situazione è in evoluzione, la ditta che sta operando, di concerto con i nostri tecnici, quelli dell’Aca, Genio Civile  e della Protezione civile, è riuscita a canalizzare il flusso di acqua che fuoriesce dal terreno, facendolo defluire quasi totalmente nella rete di raccolta della via – spiega il sindaco Diego Ferrara – . Tale evoluzione ha subito avuto un effetto positivo, tant’è che a valle dello smottamento la strada si sta asciugando, ma la situazione resta delicata, in quanto non si è ancora riusciti a capire la natura della fuoriuscita di acqua, che in base alle analisi compiute dall’Arta, non è acqua reflua e stando alle informazioni che ci arrivano dai tecnici, potrebbe essere acqua potabile o di falda. In ogni caso si agirà sulla messa in sicurezza del fronte, attraverso interventi finalizzati a stabilizzare lo smottamento e a irreggimentare le acque. Sempre dal confronto incrociato degli interventi e dell’analisi della situazione sulla frana, è possibile stabilire che sia un episodio locale; quindi, non collegato al fenomeno di dissesto che riguarda le altre aree sovrastanti via Arenazze, via Gran Sasso, via Don Minzoni, insomma quelle che sono state interessate anche da atti e ordinanze per la tutela della pubblica incolumità.

Su queste aree continueranno, anzi , si intensificheranno monitoraggi e analisi per attivare interventi risolutivi, mentre il tavolo di oggi sarà trasformato in un luogo di confronto e di decisione permanente, con lo scopo non solo di programmare lavori dove serve e prevenire le situazioni più delicate e critiche, ma anche di informare la città intera e la popolazione che risiede nei luoghi interessati dal dissesto idrogeologico su tutte le attività e le decisioni che verranno prese in itinere per risolvere il problema. A tale proposito stiamo pensando di istituzionalizzare il ruolo di portavoce del tavolo, cosa che renderemo nota a breve anche con delle modalità di contatto dedicate ai cittadini che hanno bisogno di informazioni più dettagliate. Questo perché ci preme limitare i rischi per la popolazione, anche rendendola consapevole.

Attraverso il riconoscimento dello stato di emergenza, da noi richiesto proprio a fronte dell’aggravarsi della situazione della zona, abbiamo oggi uno strumento di attività aperto, nel senso che potremmo fare ricorso a risorse nazionali che sono necessarie e che il Comune non ha e non può anticipare per intervenire a causa del dissesto economico-finanziario. Al fine di affrontare le criticità che da decenni interessano il territorio in maniera concreta e positiva, l’amministrazione sin dal primo giorno ha fatto tutto il possibile, provvedendo anche a colmare lacune sull’aggiornamento della documentazione sul territorio, siamo stati noi non solo a ampliare il raggio degli studi geologici per arrivare alla natura del fenomeno e a una sua perimetrazione attuale, ma anche ad aggiornare le carte di rischio, in modo tale che si potesse agire concretamente a tutela della popolazione. Su questo fronte ci stiamo adoperando anche affinché sia possibile riconoscere alle persone che hanno perso casa e che hanno dovuto trovare una sistemazione diversa, l’accesso ai fondi per l’autonoma sistemazione che verranno messi a disposizione dalla Protezione civile proprio grazie al riconoscimento dello stato di emergenza. Oggi possiamo dire che la situazione è monitorata minuto per minuto su quel fronte e anche sugli altri fronti