UNA PERGAMENA ALLA PROFESSORESSA Giuliana Sanvitale

La consegna  in segno di stima e riconoscenza per la sua ricca produzione letteraria

Giulianova, 16 ottobre 2023. Nel pomeriggio di domenica scorsa, in sala Buozzi, l’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini ha omaggiato la poetessa e scrittrice giuliese Giuliana Sanvitale con una pergamena a lei dedicata dall’ Amministrazione Comunale.

L’iniziativa, promossa dall’Ingortp-Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, rappresentata dal giornalista Walter De Berardinis, è stata organizzata per rendere il doveroso tributo alla carriera letteraria della professoressa, figlia del sottufficiale Lamberto Sanvitale, morto nella fase finale della Seconda Guerra Mondiale. È seguito all’introduzione di De Berardinis, l’ intervento critico della professoressa Eleonora Cruciani e del professor Giancarlo Prosperi. Il pomeriggio ha visto inoltre gli affettuosi contributi  di alcuni amici, profondi conoscitori delle pagine dell’autrice.




VOTO IN POLONIA

Scricchiola il bastione della destra populista e anti Europa

PoliticaInsieme.it, 16 ottobre 2023. Il populismo di destra domina sui giornali e nello sbraitare nei parlamenti, ma al dunque non sfonda. È accaduto in Spagna e ieri pure in Polonia. Quella Polonia persino frettolosamente assurta a “nuovo” baricentro dell’Europa.

La destra di Pis, che continua a rimanere il primo partito, ma lontanissima dai successi dei decenni scorsi, paga la più alta affluenza dei votanti. A conferma che nei momenti cruciali anche l’elettorato più svogliato è costretto a fare i conti con la realtà e con i rischi che si corrono a lasciar fare ai populisti. Quello che ovviamente, lo si spera vivamente, possa accadere anche nel nostro Paese dove da troppo tempo l’assetto politico parlamentare è deciso dalla sola metà dell’elettorato.

Dalla Polonia viene dunque una lezione di cultura politica di cui dovrebbero fare tesoro tutti quelli che governano come se, davvero, avessero ricevuto un mandato pieno dall’intero corpo elettorale.

I polacchi nonostante i problemi resi ulteriormente infiammati dall’immigrazione a seguito della guerra in Ucraina non hanno premiato gli sciovinisti e gli antieuropei.

Se il risultato finale dovesse premiare il fronte filoeuropeo la destra italiana perderebbe il principato alleato in Europa.




FRA LE NUBI 

La luce di una realtà fissa, sfuggente ma luminosa   

Torrevecchia Teatina, 16 ottobre 2023. Solo un po’ d’impegno in più per individuarla nello spazio ed in una informazione nebulosa e fuorviante: la luce di una informazione giusta e reale viene fuori chiara e precisa.

Inutile ogni tentativo di manipolarla, per chi la desidera, la realtà è lì fissa, sfuggente ma luminosa: siamo tutti in conflitto, tutti nella ragione ma tutti, sempre e comunque, per il potere e per il denaro in una vita breve e consumata nel sangue.

Restiamo ancora una miserabile umanità.




PIERGIORGIO ODIFREDDI A GUARDIAGRELE, CASOLI E LANCIANO

Il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi sarà lunedì 16 e martedì 17 ottobre a tenere diversi incontri con pubblico e scuole, invitato nell’ambito della stagione autunnale di GO, acronimo per Guardiagrele Opera, la manifestazione musicale e culturale di Guardiagrele giunta quest’anno alla nona edizione.

Guardiagrele, 16 ottobre 2023. Lunedì alle 21, presso il cinema-teatro Garden di Guardiagrele è in programma una conferenza sull’”Armonia dei numeri”, dove il celebre matematico, accompagnato dalla violinista Cristina Palucci e la violoncellista Simona Abrugiato, si soffermerà sui rapporti profondi e complessi che la musica intrattiene con la matematica. L’evento sarà replicato la mattina di martedì in un incontro con gli alunni dell’Istituto Algeri Marino di Casoli e le classi quarte e quinte della secondaria di secondo grado dell’Istituto Omnicomprensivo di Guardiagrele.

Nel pomeriggio Odifreddi incontrerà presso il Teatro Fenaroli di Lanciano gli studenti del liceo scientifico Galileo Galilei sulla “Matematica del Mediterraneo”, argomento che si inserisce nel progetto “Storia della Matematica” coordinato dalla prof.ssa Hilenia De Titta.

L’idea di coinvolgere le scuole in questa operazione nasce dalla volontà di promuovere un approccio problematico ai temi culturali e scientifici, in una visione aperta e nella consapevolezza della complessità, come sottolinea il direttore artistico di GO Maurizio Colasanti: “L’intellettuale ha a mio avviso una funzione preminente, deve possedere intraprendenza teorica, porsi come avanguardia nel suo campo, essere dissidente dal pensiero dominante, e infine sollecitare il desiderio di conoscenza anche quando le sue tesi non sono condivise.

Nelle nostre iniziative, noi di GO Abruzzo abbiamo sempre ritenuto di dover sottoporre al pubblico una prospettiva che alimenta la riflessione più che la condivisione, le domande più che le risposte. Piergiorgio Odifreddi ci è sembrato l’uomo giusto proprio per questo, per una serata in cui la musica viene guardata da un’angolazione asimmetrica rispetto alla solita prospettiva estetico-sentimentale. La ciurma di GO non si è fatta scappare questa occasione ghiotta per andare a scovare, con l’aiuto di un personaggio come Odifreddi, il baco delle nostre contraddizioni, anche quelle musicali”.

Sulla stessa linea l’organizzatore e portavoce dell’associazione “Guardiagrele Opera” Antonello Lupiani: “I rapporti tra matematica e musica sono affascinanti e profondi. La musica, in quanto forma d’arte basata sulla struttura e sulle relazioni tra suoni, può essere analizzata attraverso concetti matematici come ritmo, frequenza e armonia.

Dall’uso della teoria dei numeri nella costruzione di scale e accordi alla comprensione matematica della percezione uditiva, l’intersezione tra queste due discipline offre un’opportunità unica per esplorare la bellezza dell’ordine e della simmetria all’interno della creatività umana. Introdurre scienziati di fama nelle scuole può fornire agli studenti un’esperienza educativa unica e preziosa.

Attraverso l’interazione diretta con esperti rinomati, gli studenti possono essere ispirati a perseguire carriere scientifiche e ad apprezzare l’importanza della scienza nella società moderna. Questo tipo di coinvolgimento può anche aiutare a rendere l’apprendimento scientifico più tangibile e accessibile, portando l’entusiasmo e la curiosità nella classe”.




SOCIALIZZAZIONE PER RAGAZZI con disturbi del neurosviluppo

Una serata all’insegna della socializzazione, organizzata da Erga Omnes nel progetto Una Chiave, a favore dei ragazzi con Disturbi del Neurosviluppo.

Chieti, 16 ottobre 2023. I volontari di Erga Omnes, il 13 ottobre scorso, per i giovani adulti con Disturbi del Neurosviluppo, hanno organizzato una serata con dei “giochi di società”, una delle tante attività svolte nel progetto Una Chiave.

Una delle finalità del servizio, offerto gratuitamente dalla no-profit teatina, attiva 2011, è quella di creare uno spazio dove i ragazzi si possono relazionare, condividendo obiettivi comuni e incrementando le loro potenzialità e le loro risorse con l’aiuto di giovani volontari studenti universitari, neolaureati e professionisti in ambito psico-sociale.

É indispensabile far fronte alle difficoltà che i ragazzi possono incontrare e alla solitudine che possono vivere ogni giorno. Per tale motivo, Erga Omnes, ormai da vari anni, presso la sede operativa di Via Monte Grappa n. 176 a Chieti Scalo (ex centro sociale San Martino), ha pensato di fornire loro un ambiente dove accrescere i loro interessi, le loro passioni e instaurare nuovi legami, favorendo soprattutto una maggiore inclusione sociale.

Questa iniziativa oggi è portata avanti principalmente da: Antonella Carone, Tommasina Savio, Maria Teresa Sista, Zaira Lazzari e Sonia Chisena, con il supporto dei tirocinanti di psicologia e sociologia.

L’associazione è alla ricerca di volontari per questo progetto, tutti coloro che hanno passione nel volontariato e intendono crescere a livello personale e professionale.




L’ABRUZZO È GIALLOROSSO: il Tikitaka Francavilla batte Montesilvano 8-4

L’Abruzzo è giallorosso: il Tikitaka Francavilla batte Montesilvano 8-4

Francavilla al Mare, 16 ottobre 2023. Sul parquet di un gremito PalaRigopiano, si abbatte una tempesta di goal. A spuntarla è il TikiTaka in una contesa senza fine dai ritmi serrati, guadagnandosi la palma di regina d’Abruzzo in questo primo derby stagionale.

Il primo tempo è subito a tinte giallorosse: sinistro secco rasoterra di Vanin dopo due minuti dall’incipiare del match e Di Biase non può arrivarci. Prova a raddoppiare poco dopo con la grande occasione di Martìn Cortes, trovata al centro da Bertè dopo la battuta rapida di un corner che sorprende la retroguardia della GTM. Il raddoppio arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Bettioli calcia di sinistro infilando la sfera sotto il sette. Non c’è due senza tre e infatti il 3-0 giunge grazie a una palla rubata a metà campo da Bettioli che serve libera Leticia Martìn Cortes.

Morgado corre ai ripari e predispone il portiere in movimento. La GTM si fa più pericolosa soprattutto con Belli. Attenta Xhaxho che salva sulla linea di porta, dopo che Duda era già stata scavalcata. In chiusura di primo tempo accorcia il Montesilvano: manovra avvolgente della GTM, suggerimento di Rafa Pato che trova libera sul secondo palo Belli che deve solo spingere la sfera in rete. Arriva subito la risposta del TikiTaka con l’arcobaleno di Bertè che, dopo aver recuperato il pallone, direttamente dalla sua area di rigore trova fuori dai pali Di Biase e segna un goal straordinario. Si chiude sul 4-1 un primo tempo spettacolare.

La seconda frazione inizia come la prima, con la stessa protagonista: Vanin riceva palla su un’imbucata, salta Di Biase spolverando il pallone con la suola e trafigge ancora il Montesilvano. La GTM rimane attaccata alla partita con il gol di Jessica Manieri che dal lato sinistro rientra con il destro e deposita il pallone nella porta avversaria. Invece, il sinistro di Federica Belli si infila sotto le gambe di Bettioli, sorprendendo Duda sul primo palo. Il Montesilvano è sempre vivo e rientra prepotentemente in partita. La prima parte del secondo tempo certifica un sostanziale equilibrio con il Montesilvano in avanscoperta. Super parata di Duda su tiro di Natalia trovata libera in area di rigore, dopo un’azione rapida e in verticale del Montesilvano ma si rimane sul 5-3. Sulla pressione del Montesilvano con il portiere in movimento, Bettioli scorge la porta sguarnita, non ci pensa due volte e sigla la sua doppietta personale odierna per uno dei più classici “goal mangiato, goal subito”.

La partita sembra non finire quando Borges riporta a sole due lunghezze il vantaggio delle giallorosse. Ma Bettioli è ispirata, soprattutto dalla distanza, e si vede: su una situazione di gioco molto simile alla precedente marcatura, la brasiliana centra la porta avversaria mettendo a referto una tripletta. Soffre nel finale il Tikitaka sotto i colpi disperati della GTM che, con il portiere in movimento, mette alla prova la retroguardia francavillese muovendo velocemente il pallone da una parte all’altra alla ricerca dell’angolo giusto per colpire. Il K.O. definitivo lo mette a segno Duda, che, imitando la collega sudamericana, trafigge da oltre metà campo la porta sguarnita del Montesilvano. È festa TikiTaka.

Si conclude un Derby D’Abruzzo stellare che certifica quanto entrambe le squadre siano due serie candidate per la vittoria del campionato sotto tutti i punti di vista: qualità del gioco, intensità e lunghezza del roster.

Il Tikitaka sale a sette punti in classifica. Tornerà in campo domenica 22 ottobre in casa del T&T Royal Lamezia.




SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – EMMA VILLAS SIENA  0-3

Si aprono le danze di questa Serie A2 Credem Banca, stagione sportiva 2023/2024. La Sieco, che torna in A2 dopo solo un anno di assenza non è proprio ad un ballo delle debuttanti, ma si tratta pur sempre di una nuova “prima volta”.

Ortona, 16 ottobre 2023. Subito una amara sorpresa, Patriarca sente una fitta alla spalla e non potrà scendere in campo. Al suo posto è pronto Tognoni

A scendere in pista per la Sieco Impavida Ortona sono il palleggiatore Ferrato e la vecchia conoscenza ortonese, l’opposto Cantagalli. In posto quattro ci sarà la coppia collaudata formata da Capitan Marshall e Bertoli. Al centro, Fabi avrà al suo fianco un nuovo collega: Tognoni, mentre a difendere ci sarà il confermato libero Benedicenti.

Anche quello della Emma Villas Siena potrebbe definirsi un quasi ballo delle debuttanti dato che anche i toscani sono stati lontani dalla Serie A2 nella scorsa stagione. Ma se la Sieco trionfava in Serie A3, Siena mancava per una manciata di punti la salvezza in Superlega.

I senesi hanno tutta la voglia di tornare sulla cima dell’Olimpo e per questo primo passo coach Graziosi si affida al regista francese Nevot con opposto Krauchuk Esquivel. A schiacciare per la Emma Villas ci penseranno Pierotti e Tallone mentre al centro opereranno Copelli e Acuti. Libero Bonami.

Una gara giocata a sprazzi dalla Sieco, al contrario di una più continua Siena. Ortonesi in vera difficoltà soltanto nel primo set quando cedono di schianto agli avversari. Squadra più quadrata per il resto della gara con un Leonel Marshall che cerca di trascinare i suoi spronandoli a non scoraggiarsi.

IN BREVE

Tanta la determinazione messa in mostra dalla Sieco, ma Siena ha eretto un solido muro che gli attacchi ortonesi hanno faticato a superare. Quando non era un blocco, il muro era sempre pronto a sporcare gli attacchi biancoazzurri permettendo una più agevole ricostruzione di gioco. Un efficace servizio di Krauchuk ha messo in difficoltà i padroni di casa, che hanno accusato il colpo e cedendo agli avversari il primo set. Tocca al solito Marshall togliere più volte le castagne dal fuoco per gli ortonesi. I ragazzi impavidi se la giocano meglio nel secondo set. Siena mette subito a segno un break nella primissima parte di gioco e riescono a mantenerlo più o meno invariato fino alla fine del parziale. Ortona gioca, lotta, ci prova ma quel piccolo solco non si colma. Le premesse ci sono tutte, la squadra sta uscendo allo scoperto e per la primissima volta Siena è in difficoltà, ritrovandosi ad inseguire. Una ricetta amara fatta di un pizzico di sfortuna, qualche disattenzione ed un calo di concentrazione ha permesso a Siena di tornare in gara. È proprio nel momento più importante che alla Sieco cominciano a tremare i polsi. Siena ringrazia e da che era sotto 16-14, si trova avanti 17-21. Ortona si scuote, Marshall stringe i denti, vola e mette a terra palla su palla. Sul 22 pari il set sembra infuocato e promettente. Ancora una volta, però, l’emozione prende il sopravvento: un servizio sbagliato, una palla valutata fuori ma caduta in campo ed un muro di un indemoniato Milan, chiudono i giochi e costringono la Sieco a cedere le armi agli avversari.

Le parole del coach Nunzio Lanci: «Non abbiamo giocato male, ma dobbiamo essere più decisi. Ci sono state occasioni che avremmo potuto sfruttare meglio. Un campionato di Serie A2 non perdona questi errori. Ma siamo solo all’inizio e dobbiamo guardare al lungo termine. Dobbiamo sicuramente migliorare, ma abbiamo ampi margini per farlo»

Un ringraziamento speciale al pubblico che ci ha sostenuto numeroso con passione questa sera. Vi esortiamo a continuare a sostenerci e a tornare al palazzetto: insieme supereremo ogni sfida. La strada è lunga, ma con il vostro supporto, nulla è impossibile.

PRIMO SET

Ecco che si riparte. Al servizio c’è Matteo Bertoli per la Sieco. Lo stesso Bertoli mette a segno il primo punto della SIECO in questa stagione 1-0. Milan trova il pareggio con un pallonetto preciso 1-1. Fuori il servizio di Copelli 2-1. Mani fuori di Krauchuk su Marshall 2-2. Milan ferma Cantagalli 2-3. Ancora muro, questa volta è Marshall ad essere bloccato 2-4. Marshall gioca a carambola con il muro dei senesi 4-5. Ancora un mani-fuori, questa volta firmato da Bertoli 6.6. Potente l’attacco di Copelli al centro 7-9. La pipe di Marshall rimbalza sul muro e termina fuori 8-12. Copelli sbaglia malamente il suo turno al servizio 9-13. Marshall prende l’ascensore e appoggia una palla improponibile per chiunque altro 10-13. Palla difficile, Bertoli ci prova ma è fuori di un soffio 12-19. Errore dai nove metri anche per Ferrato 15-23. Marshall con un paio di rosicchia punti 19-23. Ma alla fine non basta e gli ospiti portano a casa il primo parziale 19-25.

SECONDO SET

Il solito Marshall mette a segno il primo punto 1-0. Cantagalli tira fuori il servizio 2-2. È buona la pipe dei senesi 3-5. Marshall 5-6. Fuori anche l’attacco di Bertoli 5-8. Errore dalla linea di fondo per Copelli 10-12. Fuori di pochissimo il servizio di Cantagalli 11-13. Potente l’attacco al centro di Fabi che risulta indifendibile 13-15. Diagonale strettissima di Marshall e la palla pizzica la riga 16-18. Il muro di Coser sorprende tutti e finisce sull’incrocio delle righe decretando il punto del 17-20. Out il servizio di Copelli 18-20. Fuori il servizio di Cantagalli 18-21. È fuori il muro di Bertoli 19-22. Ferrato ferma l’attacco degli ospiti 21-23. Murato l’attacco di Bertoli e la palla si spegne lentamente sulla riga. Siena è due set avanti.

TERZO SET

Da un quasi ace di Bertoli ad un punto insperato per Siena. Gli avversari ricostruiscono una palla recuperata in extremis e beffano il muro a tre della Sieco 0-1. Errore dai nove metri per Cantagalli. Erroraccio di Krauchuk che sbaglia la parallela e finisce fuori 4-4. Cantagalli regala il primo break ai padroni di casa 6-4. Buona la ricostruzione degli ospiti, Ortona non tiene 7-7. Bravo Fabi ad attaccare forte all’incrocio delle righe a fondo campo 10-9. Nove metri fatali anche a Milan 12-10. L’Ace di Nevot regala il nuovo vantaggio ospite 13-14. Ace di Ferrato 15-14. Ottima l’intesa di squadra, questa volta e Marshall mette a terra il pallone del 16-14. Fallo di doppia fischiato a Ferrato 16-16. Muro di Fabi 18-21. Cantagalli rosicchia un punto 20-22. Muro di Ferrato 21-22. Marshall chiude la strada a muro 22-22. Cantagalli serve sulla rete 22-23. Milan invece fa ace 22-24. Tallone poi stampa muro su Cantagalli e Siena porta a casa i primi tre punti di questa stagione.

Sieco Service Impavida Ortona – Emma Villas Siena  0-3 (19-25, 21-25. 22-25)

Durata Set:     I: 29’

                        II: 30’

                        III: 32’

Durata Totale Incontro: 1h 31’

Sieco Service Ortona: Fabi 10, Broccatelli (L) % – perfetta %, Bertoli 12, Benedicenti (L) 71% – perfetta 41%, Del Vecchio, Marshall 17, Patriarca n.e., Cantagalli 11, Falcone n.e., Tognoni 2, Donatelli n.e., Ferrato 3, Di Giulio n.e., Lanci E n.e. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 1  – Errori Al Servizio: 10  – Muri punto: 9

Emma Villas Siena: Copelli 8, Trillini 6, Nevot 3, Bonami (L) 70% – perfetta 40%, Tallone 2, Coser (L) % – perfetta %, Krauchuk Esquivel 10, Milan 17, Gonzi, Acuti, Pierotti 9, Pellegrini, Ivanov, Picuno Coach: Graziosi G. Vice: Monaci M.

Aces: 4 – Errori Al Servizio: 13 – Muri punto: 7




UNITI PER ORTONA SPIEGA LA CRISI IN COMUNE

Incontro con i cittadini lungo corso Vittorio Emanuele

Ortona, 15 ottobre 2023. Un’opposizione solida, compatta, unita sui grandi temi di sviluppo della città. Anche oggi il gruppo Uniti per Ortona si è presentato con la forza e la coerenza di chi racconta con chiarezza il presente ed ha già pronto un progetto definito per il futuro.

Un pacchetto di proposte concrete che fino ad oggi ha trovato un solo ostacolo: l’immobilismo di una maggioranza litigiosa e povera di idee, che bada a mantenere inalterate le proprie rendite di posizione e non si cura minimamente delle necessità di un territorio che ha umiliato e impoverito a causa di una totale mancanza di iniziativa.

I consiglieri di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco hanno incontrato i cittadini nel corso di un evento pubblico che si è sviluppato lungo corso Vittorio Emanuele ad Ortona.

Volevamo fare il punto sulla situazione della città – spiegano i consiglieri – ribadire la quantità e la qualità del lavoro che abbiamo portato avanti nel corso di questi mesi. Perché non possiamo e non vogliamo essere confusi con il nulla rappresentato da chi amministra.

Fanno fatica persino a garantire il numero legale nella riunione di commissione, dove si dovrebbero approfondire i problemi del territorio da discutere poi in Consiglio. La figura del presidente dell’assemblea civica è diventata sostanzialmente merce di scambio, utile a garantire o equilibrare posizioni di potere, con uno svilimento totale della funzione di garanzia che le è propria.

Per questo abbiamo chiesto la revoca dell’incarico a Vincenzo Polidori. La giunta è monca, illegittima, e questo mette a rischio anche le poche e ordinarie deliberazioni assunte. È arrivato anche un richiamo formale, che ricorda come, al momento, non sia soddisfatto il requisito dell’equilibrio di genere. E il sindaco Castiglione non sa come muoversi, prigioniero di promesse che non è più capace di mantenere”.

La funzionalità degli organismi rappresentativi è garantita ormai solamente dall’impegno dei consiglieri di opposizione: sono loro di fatto a stabilire, attraverso continue proposte, l’agenda delle riunioni di Consiglio comunale, che con triste pervicacia la maggioranza si ostina a far fallire.

“Non vogliono riconoscere – dicono ancora i consiglieri di Uniti per Ortona – la loro totale incapacità di rapportarsi con il territorio, di venire incontro ad esigenze reali, come quelle del comparto agricolo devastato da una stagione anomala. Hanno detto che avrebbero varato un progetto complessivo solo per non dover accogliere la nostra proposta reiterata di un sostegno immediato e quindi più efficace. Non fanno scelte, non prendono decisioni: l’unico calcolo che riescono a fare è quello del numero legale, utile a far saltare ogni consiglio comunale in cui si trovano in difficoltà”.

Il risultato è una città con l’economia prosciugata che non ha saputo approfittare completamente neanche dell’importante opportunità offerta dai mesi estivi in cui la Costa dei trabocchi ha vissuto una stagione felice.

La soluzione possibile è evidente a tutti, persino al sindaco che continua a negarla – concludono i consiglieri – i cittadini devono poter tornare a scegliere, questa giunta deve tornare a casa e dare modo a chi vuole lavorare di impegnarsi per la città. I nostri progetti sono evidenti, trasparenti e concreti e, pur con sensibilità diverse, in questi mesi li abbiamo portati avanti con una visione comune di bene della città, con compattezza e coerenza. Non ci pare che Castiglione e la sua Giunta possano dire altrettanto”.

Foto: OrtonaNotizie




PRIMI PUNTI IN B1

Prestazione Super: le ragazze dell’Adriatica Press superano nettamente 3-0  il quotato sestetto del Santa Teresa di Riva

Teramo, 15 ottobre 2023. Con una prestazione da incorniciare, sia in attacco e soprattutto in difesa, l’Adriatica Press Futura Teramo spazza la corazzata Santa Teresa di Riva (Me), vincendo 3-0 davanti al numerosissimo pubblico biancorosso del Palascapriano che ha incitato Costantini e compagne per tutto l’arco dell’incontro.

Oggi, la squadra del Presidente Roberto Mazzagatti e del coach Luca Nanni ha dimostrato di poterci stare comodamente in questa categoria, cancellando lo scivolone di Fasano. Arrivano così i primi tre punti della nuova stagione, punti pesanti ottenuti grazie all’impegno di tutte che hanno svolto il proprio compito con intelligenza tattica e mostrato attaccamento alla maglia. Assente Monica Lestini ancora infortunata e Aurora Patriarca non al meglio della condizione che nel giorno del suo compleanno, auguri Aurora, si regala il primo successo in biancorosso.

Positivo esordio con la maglia della Futura, per la giovane del 2002 Chiara Capulli. Domenica prossima si torna in campo nuovamente nel Palascapriano per il derby d’Abruzzo con l’Altino (Ch).

Adriatica Press Futura Teramo 3

Vendramini, Ragnoli 14, Poli 19, Di Diego 2, La Brecciosa, Costantini 18, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 8, Fanelli, Capulli 4, Ventura. All. Luca Nanni.

Santa Teresa di Riva (Me) 0

Bertasi 3, Spitaleri, De Luca, Bilardi 9, Quiligotti, Frazzica, Matrullo 8, Basile, Bonfitto, Nielsen 13, De Candia, Santoro, Murru, Bertiglia 12.

ARBITRI: Galano (Sorrento) e De Martino (Portici)

PARZIALI: 25-19: 25-23; 25-21




LA CASA DEL PILOTA inaugurato il museo aeronautico

In occasione del Centenario dell’Aeronautica militare italiana

Archi, 15 ottobre 2023.  È stata inaugurata ieri ad Archi, in provincia di Chieti, la Casa del pilota, un museo aeronautico nella casa natale di Eugenio Sirolli, pilota archese e medaglia d’argento della Seconda guerra mondiale. Con Carlo Emanuele Buscaglia, Sirolli fu tra i primi piloti scelti per la squadriglia degli aerosiluranti.  Il gruppo era noto come i Quattro Gatti – furono loro a mettere a segno per la prima volta il siluro alato di Gabriele d’Annunzio – e lo stemma della squadra raffigurava quattro teste di gatto, due nere e due bianche. Morì a 27 anni, in volo di guerra sui cieli del Monte Amiata (16 maggio 1943).

L’idea di raccogliere oggetti, foto e filmati dell’epoca e farne un museo è del nipote dell’aviatore che peraltro porta il suo stesso nome, Eugenio Sirolli, che spiega: “Il museo, creato grazie alla collaborazione dei parenti dei piloti, dell’Aeronautica e dell’associazione Fly Story, che quest’anno festeggia i 25 anni di attività,  contiene cimeli vari, pezzi di aereo, fotografie, libri e oggetti legati a quel momento storico e anche a d’Annunzio”.

Poi racconta: “Il nome della squadriglia dei quattro gatti nasce da un aneddoto familiare. Quando mio zio tornava ad Archi e raccontava le sue imprese in famiglia, suo padre lo liquidava con una battuta che è diventata storia. Gli diceva che erano solo quattro gatti, senza grosse potenzialità e futuro. Da questo episodio, avvenuto ad Archi, è nato il nome della squadriglia, con lo stemma dei quattro gatti, che ancora oggi vola sulle nostre teste quale simbolo del 3° Stormo dell’Aeronautica militare italiana”.

All’evento di inaugurazione del museo, patrocinato dall’Aeronautica militare e dal Comune di Archi, hanno partecipato   i Generali Giancarlo Naldi e Basilio De Martino – presidente del comitato per il Centenario  dell’Aeronautica – il senatore Etelwardo Sigismondi,  l’associazione Azzurra  di Loreto, le associazioni Arma Aeronautica di Loreto, Avezzano, Lanciano, Vasto e Roma, l’Associazione Nazionale dei Carabinieri e alcuni sindaci del territorio. Inoltre, da Firenze sono arrivati il Gen. Nicola De Nicola, che ha donato documenti dannunziani al museo, e la sig.ra Wilma Naldini, moglie del pilota delle Frecce Tricolori morto nell’incidente di Ramstein

“È stata una giornata memorabile per il nostro piccolo paese – ha commentato il sindaco di Archi Nicola De Laurentis – Siamo onorati di aver ospitato tante autorità e di aver festeggiato, in questa occasione, l’Aeronautica militare per il suo Centenario. Il museo appena inaugurato raccoglie importanti pagine della storia dell’aeronautica e del noto aviatore al quale il nostro comune ha dato i natali. È  una preziosa testimonianza storica e una grande ricchezza culturale per Archi”.

La giornata, dedicata inoltre al Centenario dell’Aeronautica, si è conclusa con l’esibizione di quattro aerei – momento organizzato da Fly Story – che hanno chiuso il loro volo con il tricolore italiano.

Barbara Del Fallo




CELEBRATO IL 50° PREMIO SULMONA

Rassegna internazionale di arte contemporanea. Premio di giornalismo a Spadorcia, la rosa e Panella. Vittorio Sgarbi: “il premio Sulmona rende  gloria al principio stesso del premio”

Sulmona, 15 ottobre 2023. “Oggi sono tutti premiati quelli che sono in questo catalogo. Il Premio Sulmona rende gloria al principio stesso del Premio”. Così il Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, Vittorio Sgarbi, ha celebrato i cinquant’anni del “Premio Sulmona – Rassegna internazionale di arte contemporanea”. Pubblicato delle grandi occasioni sabato 14 ottobre al teatro comunale “Maria Caniglia” di Sulmona.

Oltre al Sottosegretario Sgarbi sono intervenuti, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il presidente della Commissione bicamerale Enti Gestori, On. Alberto Bagnai, il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, il presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso e la consigliera regionale Antonietta La Porta. Un’edizione speciale, quella voluta dal Presidente del Circolo di arte e cultura Il Quadrivio, che ha messo insieme le opere vincitrice delle 49 edizioni precedenti e una selezione di opere realizzate in questi ultimi anni, senza però attribuire alcune premio.

Sul palco sono stati invitati e insigniti di un riconoscimento speciale, realizzato in formato 10 x 10 da Elisabetta Proia e Giuseppe Liberati, sette tra gli artisti più rappresentativi della storia del Premio. Si tratta di Lino Alviani, Camilla Ancilotto, Monticelli & Pagone, Ennio Calabria, Rosi Mantovani, Verena D’Alessandro e il giapponese Yoshin Ogata. È stato anche presentato il pregevole catalogo curato da Roberto e Sara Di Giampaolo e Raffaele Giannantonio. Inaugurata anche la mostra, composta da 201 opere, in rappresentanza di artisti italiani e stranieri e che potrà essere visitata nel Polo Museale Civico Diocesano nell’ex Convento di Santa Chiara a Sulmona (L’Aquila), fino al 5 novembre, tutti i giorni (tranne il lunedì), dalle ore 9:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 18.

“Abbiamo voluto rendere omaggio ai 50 anni di storia del Premio”, ha spiegato il presidente Raffaele Giannantonio, “E ci fa piacere aver ricevuto questo riconoscimento dal mondo della cultura, della politica e dell’informazione, che consacra definitivamente la nostra manifestazione. Si chiuda una metà secolo e si apre una seconda metà secolo per il Premio Sulmona. È d’obbligo ricordare quanti hanno permesso al Premio Sulmona di arrivare fino a oggi: Olindo Pelino, Gaetano Pallozzi e Angelo Maria Scalzitti ma anche tutte quelle persone che oggi non ci sono più e che con la loro attività sono sempre stati accanto di questa manifestazione, come Giorgio Di Genova e Cosimo Savastano”.

Nel corso del suo intervento il Sottosegretario ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi non ha mancato di ricordare il Maestro Gaetano Pallozzi, accostato alla figura di Renato Guttuso, sostenendo anche la necessità di realizzare a Sulmona il Museo del Realismo.

Il Premio Sulmona ha celebrato anche il tradizionale Premio di giornalismo. Quest’anno sono stati premiati la vicedirettrice del TG2, Maria Antonietta Spadorcia, la giornalista e conduttrice di Tagadà (La7), Tiziana Panella, e la giornalista e conduttrice televisiva Anna La Rosa. A impreziosire la consegna dei riconoscimenti un video messaggio del giornalista Bruno Vespa, che ha ricordato il riconoscimento ricevuto a Sulmona nel 1989, in occasione della prima edizione del Premio Sulmona di giornalismo. Nel corso della cerimonia, condotta dalla giornalista Chiara Buccini, ci sono stati anche alcuni musicali con gli interventi di Antonella Bucci, Mauro Mengali e Silvia Di Censo.




LA GUERRA MONDIALE A PEZZI entra in una fase nuova

PoliticaInsieme.com, 15 ottobre 2023.  La guerra mondiale a pezzi evocata da Papa Francesco, con ogni verosimiglianza, sta evolvendo ed entra in una fase nuova.

Finché restava tale i conflitti si risolvevano dentro enclave locali che, più o meno ampie, non riuscivano a trasmettere la loro onda d’urto ad altri scacchieri, cosicché le tensioni dell’una e dell’altra parte si potenziassero reciprocamente, fino a provocare una incontenibile reazione a catena che desse immediata evidenza appunto della dimensione mondiale della guerra. Senonché, in linea d’aria, solo poco più di duemila chilometri separano Kiev da Gerusalemme, una lotta di liberazione nel cuore dell’Europa da un altro devastante conflitto armato sulle sponde orientali del Mediterraneo. Fatti i debiti conti, non solo geografici, l’una e l’altra a due passi da casa nostra.

Il fatto è che l’ Europa – con il Mare Nostrum che, per l’ intero decorso delle sue coste dai Dardanelli alle Colonne d’Ercole, ne bagna i confini meridionali – appare inerme ed impotente nel momento in cui i conflitti in corso attestano come sia ancora lì, su quella sponda del Mediterraneo verso cui convergono i paesi arabi e l’antica Mesopotamia, il focolaio delle più gravi tensioni internazionali.

Siamo in presenza di due conflitti le cui aree di risonanza, a prescindere da protagonisti ed interpreti dell’uno e dell’altro, inevitabilmente si sovrappongono e generano una cascata di reazioni che possono recare conforto anche a soggetti che pure – ammesso che sia così – non hanno soffiato sul fuoco del conflitto israelo-palestinese perché l’incendio attecchisse. Putin, in modo particolare, anche senza muovere un dito trae vantaggio dall’attacco di Hamas ad Israele per la sua strategia di destabilizzazione e sovvertimento degli equilibri internazionali. E con lui la sfinge di Pechino.

È sempre più evidente che l’Ucraina non sia mai stata, di per sé, il vero obiettivo dell’ aggressione russa, bensì di fatto il pretesto di una strategia di più vasto raggio, che, per la verità, non si faticava a cogliere fin dal febbraio dello scorso anno. E, fin d’allora, su queste pagine se n’era parlato in quel senso.

D’accordo, il sogno neoimperialista della Grande Madre Russia, ma non è tutto qui. Le due grandi autocrazie orientali si sentono abbastanza forti da sfidare il mondo?

Non possono farne a meno se vogliono crescere?

Vogliono cogliere il momento di un Occidente debole e di un’ America incerta?

Oppure, è piuttosto vero il contrario?

Non è da escludere che la debolezza che temono sia la loro, le sfide interne che i loro regimi illiberali e dispotici devono vincere, in modo particolare Pechino. Anche Putin, ma in particolare il leader cinese sanno che se un paese cresce, matura una condizione di maggior benessere, supera la soglia di un’economia di mera sopravvivenza, matura inevitabilmente aspirazione di carattere sociale, di ordine civile, domande di libertà che non si possono contenere e, in un sistema di quel genere possono diventare esplosive.

Insomma, non è possibile, oltre un certo limite, tenere assieme uno sviluppo capitalistico, sia pure di ordine statale, ed una condizione di repressione dei diritti civili.

A maggior ragione se quest’ ultima è una precondizione strutturale di quello sviluppo. Insomma, sanno che alla fine le democrazie vincono perché sono sistemi aperti e la loro forza è la consapevolezza civile degli uomini liberi.

Tanto vale, dunque, rimettere in gioco l’intero quadro e giocare d’anticipo una partita che nessuno può vincere solo sul piano delle tecnologie o della produttività.

Domenico Galbiati




PAMELA D’AMICO TORNA SU RAI ISORADIO

Nuova edizione di Pamela Viaggia in Latin. Da lunedì 16 ottobre, dalle ore 00:30 su rai Isoradio

Chieti, 15 ottobre 2023. Dopo il successo della prima edizione, la cantante e conduttrice teatina Pamela D’Amico torna a raccontare su Rai Isoradio suoni, colori e tradizioni della cultura musicale latino-americana, iberica e caraibica, e delle connessioni tra gli artisti di questi territori e l’Italia. La trasmissione Pamela Viaggia in Latin torna nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 ottobre, a partire dalle ore 00.30, sulle frequenze di Rai Isoradio.

Ospite della prima puntata il cantautore Sergio Cammariere, che racconterà il suo legame con il Brasile e l’America Latina.

Protagonista assoluta della trasmissione è la musica. La conduttrice e cantante di Chieti, Pamela D’Amico, intervisterà artisti latini di ieri e di oggi, che hanno scritto canzoni di grande successo internazionale. Particolare attenzione sarà riservata alla scena contemporanea.

Pamela Viaggia in Latin si conferma come il programma di riferimento per tutti gli artisti gli eventi latino-americani in Italia. Nelle prossime puntate ci saranno artisti internazionali come il cubano Alexander Abreu del gruppo Havana D’Primera.

Pamela viaggia in latin si può ascoltare su Rai Isoradio (FM 103.3), sul DAB e anche su RaiPlay Sound.




ANTONIO RUSSO: libertà di stampa nei teatri di guerra

Convegno lunedì 16 ottobre alle ore 9 nell’aula Magna del Liceo Scientifico A. Volta

Francavilla al Mare, 15 ottobre 2023. L’iniziativa viene organizzata nel giorno in cui si ricorda la prematura e tragica scomparsa del reporter di guerra Antonio Russo, giornalista francavillese ucciso in circostanze misteriose nei pressi della città di Tbilisi, in Georgia, dove lavorava come inviato per Radio Radicale, il 16 ottobre del 2000.

L’evento anticipa un altro importante appuntamento, quello del Premio sul Reportage di Guerra Antonio Russo che si terrà il 3 maggio 2024, sempre a Francavilla, in occasione della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa.

Di seguito il programma del convegno Antonio Russo: Libertà di stampa nei teatri di guerra, del 16 ottobre ore 9 presso il Liceo Volta di Francavilla.

Modera: Jacopo Ottenga Barattucci, giornalista, ideatore del Podcast “La congiura del Silenzio”

Ore 9: Saluti istituzionali, Sindaco di Francavilla al Mare Avv. Luisa Ebe Russo, Assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Daniele D’Amario, Dirigente Scolastica Liceo Volta Prof.ssa Angela Mancini

Ore 9.30: Introduzione ai temi

Ore 10: Testimonianza del giornalista Fausto Biloslavo

Ore 10.30: Dibattito con gli studenti

Ore 11.15: Intervento del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, “L’obbligo della verità sull’informazione di guerra”

Ore 12: Conferimento da parte del Comune di Francavilla al Mare alla Fondazione Antonio Russo di una targa commemorativa

Ore 12.15: Conclusioni




PERCHÉ C’È BISOGNO DI GIUSTI operatori di pace …

… e non di corrotti guerrafondai. Il Signore si aspetta che ci prepariamo a incontrarlo, ogni qualvolta ci chiama, in terra come in Cielo. In altri termini la festa è per giusti e operatori di pace e non per corrotti e guerrafondai.

di Rocco D’Ambrosio

Gloobalist.it, 14 ottobre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti» (Mt 22, 1-14 – XXVIII TO/A).

In tempi di wedding planers, di matrimoni e feste organizzate fin nell’ultimo particolare, dà un po’ fastidio pensare a un re che, a un certo punto, scocciato dal rifiuto degli invitati, rivolga la sua attenzione ai primi che trova per strada, cattivi o buoni che siano. Saltano molti criteri. La cosa non la mandiamo giù, né la capiamo; soprattutto se poi, a fare questo, è il buon Dio nel Regno dei Cieli.

Ma dovremmo porci anche dalla parte del re, cioè del Signore Iddio. Egli non si deve esser sentito molto bene quando ha visto tutti i suoi invitati rifiutare l’invito a pranzo, per giunta all’ultimo momento. Sappiamo bene che la parabola, nel progetto di Matteo, era rivolta sostanzialmente agli ebrei, invitati a entrare nel regno di Gesù ma alcuni troppo occupati in altro e sprezzanti verso il re, cioè Dio Padre, tanto da uccidere i servi inviati, cioè i profeti. C’è sempre chi, viene invitato, ma ha altro da fare: vale nella vita quotidiana come in quella di fede.

Dobbiamo onestamente ammettere che spesso anche noi ci comportiamo come gli ebrei peggiori e non come i giusti di Israele. Siamo meno credenti autentici e più farisei, sacerdoti e dottori della legge: ci sentiamo al di sopra del Re, del padrone, del Signore, chiamiamolo come vogliamo. Ci riteniamo così importanti davanti a Dio da pensare di essere indispensabili per la sua opera. Il Battista rimprovera la nostra presunzione e superbia con quel monito che non dobbiamo assolutamente dimenticare: “non crediate di poter dire dentro di voi: «Abbiamo Abramo per padre!». Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo” (Mt 3, 9).

Se Dio può far nascere suoi figli dalle pietre, se lui può rifare immediatamente la lista invitati, dobbiamo abbassare la testa e stare attenti ad accogliere i suoi inviti, specie quando ce li invia attraverso profeti vecchi e nuovi. Altrimenti perderemo la festa, in questa terra, come nell’al di là. Ammonisce Paolo: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio”. (1 Cor 6, 9-10).

E l’abito nuziale? Anche qui la storia è abbastanza seria. “Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”. Sembrerebbe che il re non chieda molto, ma almeno un abito decente, da cerimonia, diremmo oggi. Gli studiosi ci ricordano che è importante ricordare le usanze orientali: gli ospiti invitati ai grandi banchetti facevano il bagno, si ungevano e vestivano un abito nuovo. In altri termini: il Signore si aspetta che ci prepariamo a incontrarlo, ogni qualvolta ci chiama, in terra come in Cielo. In altri termini la festa è per giusti e operatori di pace e non per corrotti e guerrafondai.

Ho sempre pensato – forse con troppa semplicità – che il Signore non ci chiede abiti di lusso o speciali o originali. Ognuno si mette il meglio che ha. Rischieremo di essere cacciati per questo? Penso proprio di no. Perché qualcosa di nuovo, di giusto, di autentico, lo portiamo addosso, cioè appartiene alla nostra vita. Ovvero ci siamo preparati a incontrarlo, portando qualche frutto di giustizia e di pace. Così come siamo, con tutti i nostri limiti e peccati. Con la nostra storia, in parte bella, in parte brutta. Così, sic et simpliciter, entreremo alla festa




IL FASCINO DELLA PALETTA, possibilmente magica

In questi giorni mi sono ritrovato a guidare una piccola comitiva di bambini per accompagnarli, lungo le strade adiacenti l’ospedale, dal capolinea del pedibus fino a scuola

Pescara, 14 ottobre 2023. Abbiamo camminato lungo i marciapiedi, spesso ridotti e malconci, di quasi tutta Via M.te Faito e di un piccolo tratto di Via Fonte Romana: di fianco l’ampia carreggiata piena di auto in transito e di parcheggi, da attraversare più volte su incerte strisce pedonali per una distanza che in un tratto diventa estrema.

Per aprirmi un varco agli incroci ho usato la paletta di riconoscimento in dotazione, come un machete in una giungla: in effetti si tratta di una simil racchetta da ping-pong adattata alla bisogna, con i vari loghi istituzionali in grado di aprire il solco nel flusso di auto. Mi piacerebbe arrivare fin dentro le aule e chiedere alle ragazze e ai ragazzi cosa, durante il percorso, abbiano visto, sentito, annusato, in sostanza cosa i loro sensi abbiano rilevato. Perché più di una sensazione è stata pure registrata, messa inconsciamente in chissà quale scatola della memoria, ma non buttata. Andrebbe invece tirata fuori subito, insieme, fresca, per farla fruttificare, perché diventi sedimento elaborato di valutazione e conoscenza.

Il percorso del pedibus di questi giorni si snoda per circa 600 mt per una decina di minuti: il marciapiede di riferimento va e viene, tra restringimenti e ostacoli di auto parcheggiate, come anche gli attraversamenti agli incroci che sono senza strisce pedonali, come su via M.te Pagano. Su Via M.te Faito bisogna fare un doppio cambio e quindi cimentarsi in una doppia prova sulla distanza che nei tratti zebrati arriva fino a 16 metri (misurati), il che significa che la comitiva, lunga circa 8 metri, è esposta al transito delle auto per tutta la sua estensione una volta per ogni singola corsia, quindi due! Le deviazioni sono dovute al fatto che sul tratto di marciapiede scartato incombe la rigogliosa e colorata vegetazione dei giardini privati, che costringe chi va a piedi a infilarsi tra le automobili parcheggiate a pettine lì di fronte e che quindi, anche loro, con il muso incombono su buona parte del già esile spazio pedonale.

Con il potere della paletta arriviamo fin davanti la scuola, dove la riservatezza di certi spazi dovrebbe essere garantita: una zona franca, di filtro, che estendesse la missione educativa che viene praticata all’interno delle aule fino alle mura perimetrali, ma anche oltre, come certi disegni sulle facciate degli edifici lasciano intendere e sperare.

Invece scopro che la presunta portata rivoluzionaria del messaggio del pedibus si affievolisce al cancello di ingresso, dove un semplice ma chiaro cartello governa e quindi consente l’ingresso delle auto all’interno del cortile, per insegnanti e genitori.

Durante gli attraversamenti e all’entrata e uscita di scuola tutti sorridono, da dietro il parabrezza, al passaggio dell’allegra e colorata comitiva: è lontano il pensiero che questa generazione, che transita a piedi tenendosi ordinatamente allineata sui nodi di una piccola fune, stia camminando per invertire le parti.

Guardo sconsolato la mia autorevole paletta: mi piacerebbe che per un attimo diventasse magica per poter accorciare in un sol colpo gli anni che dovranno ancora passare perché tutto questo cambi, subito.

Giancarlo Odoardi




ONE HEALTH AWARD seconda giornata

Cinque i premi assegnati. Prima della cerimonia di premiazione l’incontro con le scuole, tavole rotonde e OHA Talks

Teramo, 14 ottobre 2023. La seconda giornata di OHA si è aperta la mattina al Teatro Comunale di Teramo con il fisico Valerio Rossi Albertini che ha coinvolto gli studenti delle scuole abruzzesi parlando dell’ecosistema Mediterraneo. L’incontro è stato animato dalla giornalista e conduttrice Rai Francesca Parisella che ha moderato anche la tavola rotonda pomeridiana “Alimentazione e salute: l’anima del Mediterraneo” con Ibrahim El-Ziq (rappresentante WHO in Tunisia), Maurizio Martina (Vicedirettore Generale FAO) e Ugo Della Marta (DG per la Sicurezza degli alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute). A seguire gli OHA Talks hanno visto protagonisti l’immunologo Sergio Abrignani con “L’intelligenza artificiale e la prossima pandemia” e la biologa Maria Chiara Bassi con “Cibo, salute e DNA”.

La giornalista e conduttrice Rai Giorgia Cardinaletti ha dialogato con la Direttrice dell’Offerta informativa della Rai, Monica Maggioni che ha servito alla platea interessanti spunti di riflessione: “Dopo la pandemia, dopo la guerra in Ucraina, ora la guerra in Medio Oriente. Tutto questo ci fa paura. La nostra risposta però non può essere la chiusura. La questione palestinese ci ha ricordato che i problemi non possono essere nascosti sotto il tappeto, altrimenti ci presenteranno il conto. Il 2024 sarà un anno importante: si terranno le elezioni europee, si terranno le elezioni negli Stati Uniti. Dobbiamo ricordarci che in questo mondo tutto quello che accade, ovunque, ci riguarda da vicino”.

Il CEO dell’American Society for Microbiology Stefano Bertuzzi, amico e sostenitore di OHA, ha chiuso il fitto programma di incontri con l’intervento “One Health Award: alleanze per la ricerca”.

La giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione degli One Health Award. Cinque i premi assegnati nel corso dell’appuntamento condotto da Giorgia Cardinaletti. Come già comunicato, per la categoria “Storie” è stato premiato Guido Bertolaso: “Al dott. Bertolaso, manager della One Health, per la indiscussa capacità nella gestione delle emergenze sanitarie che hanno colpito il nostro territorio, dal disastroso terremoto de L’Aquila alla pandemia da Covid-19, solo per citarne alcune e per l’impegno internazionale di coordinamento delle operazioni umanitarie nel corso del terremoto ad Haiti e dell’uragano Katrina nel Sud Est Asiatico”.

Bertolaso ha ricordato con commozione l’impegno nel terremoto de L’Aquila e, da Assessore al Welfare in Lombardia, prima Regione italiana a istituire un Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive in ottica One Health, ha aggiunto che: “La peste suina africana sarà una delle prossime sfide sanitarie e in questo campo dobbiamo far tesoro del lavoro che sta svolgendo l’IZS di Teramo”.

Per la categoria “Storie” è stato assegnato un secondo premio al dott. Pierangelo Clerici: “Membro del Comitato scientifico permanente del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute, è la voce autorevole, sui tavoli regionali e nazionali, della One Health e della fondamentale funzione dei microbiologi italiani che rivestono «un ruolo non ancora riconosciuto come centrale sul fronte della sorveglianza e diagnostica»”. Medico-chirurgo e microbiologo Pierangelo Clerici è il Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani e della Federazione Società scientifiche di Medicina di laboratorio, insegna all’Università degli Studi di Milano e, nel periodo della pandemia, è stato nel Comitato tecnico scientifico della Lombardia per lotta al Covid.

Per la categoria “Scienziato Internazionale” premiato Hechmi Louzir, medico-chirurgo e Direttore Generale dell’Istituto Pasteur di Tunisi, con questa motivazione: “Convinto sostenitore dell’approccio One Health, il Prof Louzir è stato tra i coordinatori della gestione della emergenza pandemica e della campagna vaccinale in Tunisia. Artefice del progetto Med-Net, tra i Ministeri della Salute Tunisino e Italiano per lo sviluppo di reti virtuose di collaborazione, in ambito genomico. Sotto la sua direzione l’Istituto Pasteur di Tunisi sta realizzando un centro dedicato alla realizzazione di vaccini a mRNA”.

Il premio per lo “Scienziato italiano” è andato ad Alessandra Scagliarini: “Per i suoi numerosi interessi scientifici, per la promozione di una didattica finalizzata a formare gli studenti di medicina nell’approccio inter e transdisciplinare della One Health per approfondire le interazioni tra gli esseri umani, gli animali e gli ecosistemi e per gestire in maniera più efficace le malattie endemiche ad alto impatto economico-sociale”. Alessandra Scagliarini è un medico-veterinario con un dottorato in Epidemiologia e controllo delle zoonosi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna dove porta avanti progetti didattici, di ricerca e di terza missione sulla Salute Unica.

Ad aggiudicarsi il premio per il “Divulgatore” è stata Beatrice M Spadacini: “Per la competenza, professionalità e passione nel raccontare storie che valorizzano la nostra umanità condivisa nell’ottica della salute globale e un mondo più giusto ed equo”. Narratrice, creatrice di contenuti e professionista della comunicazione strategica, Bea Spadacini ha lavorato con diverse organizzazioni internazionali e collaborato con importanti giornali quali “Christian Science Monitor”, “Sojourner Magazine”, “The Guardian”, “Il Corriere della Sera”, “The East African” e “La Voce di New York”.

One Health Award 2023 terminerà domani, domenica 15 ottobre, con un intervento dell’imprenditore Brunello Cucinelli e dello storico Egidio Ivetic che porterà al CIFIV di Colleatterrato Alto (TE) “Il grande racconto del Mediterraneo”, a partire dalle ore 11. Le conclusioni della seconda edizione dell’evento sulla Salute Unica sono affidate al Direttore Generale dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio.

Manuel Graziani




AMMODERNARE IL PARCO DELLA LIBERTÀ

Approvato il progetto. Calcetto e basket tra gli interventi

Fossacesia, 14 ottobre 2023. Il Comune di Fossacesia partecipa al bando regionale per la concessione di contributi per realizzare, ammodernare e rinnovare le dotazioni territoriali (opere di urbanizzazione ex Legge regionale 40/2017) con il progetto di sistemazione del Parco urbano denominato della Libertà, compreso tra Via 1° Maggio, e via Colle dell’Erco. Un progetto,  approvato recentemente dalla Giunta Comunale, che prevede una spesa di 130.000 euro, di cui 100mila  chiesti appunto alla Regione e 30mila di fondi comunali.

“La scelta di candidare il Parco della Libertà è dovuta per rispondere al meglio ai criteri del bando regionale al fine di ottenere un punteggio tale da rientrare in graduatoria in posizione utile e finanziabile così da riqualificare una porzione di territorio di circa 6100 mq inserito in un contesto periferico urbanizzato – sottolinea il sindaco Enrico Di Giuseppantonio – In caso di finanziamento, infatti, sarà realizzato un impianto sportivo polivalente recintato di 6 metri per permettere ai giovani di praticare calcetto e basket su una pavimentazione speciale sintetica con accesso attraverso un percorso pedonale pavimentato ed illuminato direttamente dal parcheggio di Via Colle dell’Erco privo di barriere architettoniche”.

Nel progetto inoltre sono previsti nuovi punti luce dell’area ad oggi poco illuminata, nuove panchine con fontanella e cestini porta rifiuti differenziati.

“L’obiettivo dell’Amministrazione comunale nasce dalla necessità della popolazione giovanile di avere degli spazi per la pratica dello sport e del tempo libero – mette in evidenza l’assessore ai Lavori Pubblici, Danilo Petragnani – Infatti, a causa della impraticabilità del campetto di via 25 Aprile che a breve sarà area di cantiere per i lavori di ristrutturazione della vecchia scuola materna, i giovani tendono a giocare a calcio  in piazza Fantini e nei parchi pubblici dove ci sono bambini piccoli e mamme con passeggini, con evidenti disagi”.




LUCIANO D’AMICO scelta di grande livello per l’Abruzzo

Scaparrotta, Dirigente Provinciale  Azione: “Nome di alto profilo per una coalizione che ha una visione ed una progettualità per la nostra regione”

Chieti, 14 ottobre 2023. Azione ha scelto in modo convinto di sostenere Luciano D’Amico come prossimo candidato governatore dell’Abruzzo. “È una scelta di grande livello”, dichiara Antonio Scaparrotta, Dirigente Provinciale Chieti del partito.

“Si tratta di un nome di alto profilo per una coalizione che ha una visione ed una progettualità per la nostra regione, a differenza di quella del centrodestra il cui lavoro negli ultimi quattro anni e mezzo è sotto gli occhi di tutti e di certo non può essere reputato minimamente positivo. La coalizione del presidente Marsilio sta imbarcando chiunque, è oggi solo un cartello elettorale. Non si spiega altrimenti la scelta di farne parte di persone che sino a ieri avevano aspramente e quasi quotidianamente criticato l’operato dell’attuale Giunta regionale e della stessa coalizione di farli salire a bordo”.

Adesso è tempo però di lavorare per il bene comune. “La nostra visione poggia su un accordo programmatico e di buon governo, nella quale Azione farà la sua parte”, continua Scaparrotta. “A questa regione serve una progettualità nel futuro, per rispondere ai bisogni dei cittadini che veramente vogliono una Regione attrattiva, competente ed efficace. Nel Patto per l’Abruzzo c’è forte un senso di responsabilità di tutte le forze coinvolte, che sanno che i prossimi cinque anni saranno cruciali per la nostra regione perché ci mettono di fronte sfide importanti. Da un perimetro di idee comuni è nata quindi una vera alternativa al governo Marsilio che guarda al domani ed è ben consapevole che le cittadine e i cittadini abruzzesi vogliono risposte chiare, concrete e tempestive ai loro bisogni”.




LUCIO CARACCIOLO A ROSETO

Ritira il Premio Di Saggistica Città Delle Rose. Appuntamento mercoledì 18 ottobre alle 18:30, in sala consiliare

Roseto degli Abruzzi, 14 ottobre 2023. Appendice di altissimo livello per la 21esima edizione del Premio di Saggistica “Città delle Rose”. Mercoledì 18 ottobre, infatti, il noto giornalista Lucio Caracciolo sarà in città per ritirare il riconoscimento per la vittoria nella sezione dedicata agli autori italiani con il volume “La pace è finita” (Feltrinelli). Caracciolo, per motivi personali, non ha potuto prendere parte alla cerimonia del Premio che si è svolta lo scorso 30 settembre in piazza Dante, all’interno del “Fra[m]menti Book Festival”.

La cerimonia di consegna a Caracciolo si svolgerà, a partire dalle 18.30, nella Sala Consiliare di Palazzo di Città alla presenza degli Amministratori Comunali e degli organizzatori del Premio di Saggistica diretto da Daniele Cavicchia.

“Per l’Amministrazione Comunale e per tutta la città di Roseto sarà un onore poter ospitare Lucio Caracciolo in Sala Consiliare mercoledì prossimo – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani – Appena saputo della sua indisponibilità a partecipare alla cerimonia del 30 settembre scorso ci siamo subito messi al lavoro, assieme agli Uffici comunali e al Presidente del Premio Cavicchia, per organizzare un nuovo appuntamento. La cerimonia di mercoledì sera sarà l’occasione per tributare il giusto riconoscimento al Direttore Caracciolo ma anche per approfondire con lui, tra i massimi esperti di politica internazionale, i temi di strettissima attualità”.

Lucio Caracciolo. Giornalista e docente italiano (nato a Roma nel 1954). Dopo la laurea in Filosofia, nel 1976 ha iniziato a scrivere per la Repubblica; è stato a capo della sezione politica sino al 1983, quando ha lasciato il quotidiano. Dal 1986 al 1995 ha diretto MicroMega. Direttore della rivista Limes (da lui fondata nel 1993), Caracciolo è editorialista de la Repubblica e l’Espresso e insegna Studi strategici all’Università LUISS Guido Carli (Roma). È uno dei maggiori esperti italiani in geopolitica e nelle sue analisi guarda alla storia contemporanea da un punto di vista geografico e politico, ma anche sociologico, giuridico, economico e diplomatico. Tra le sue numerose pubblicazioni Terra incognita. Le radici geopolitiche della crisi italiana (2001), Il resto è politologia. Dialogo con Lucio Caracciolo (con M. Alloni, 2009), L’Europa è finita? (con E. Letta 2010), America vs America. Perché gli Stati Uniti sono in guerra contro sé stessi (2011), Senza la guerra (con M. Cacciari, E. Galli della Loggia, E. Rasy, 2016) e La pace è finita (2022).




CHIUSA VIA ARENAZZE per uno smottamento

Transito autorizzato solo per i residenti. Sindaco e assessore Rispoli: “Non ci sono abitazioni nel tratto interessato. Per Chieti servono risorse maggiori per ampliare gli interventi preventivi e risolutivi messi in cammino”.

Chieti, 14 ottobre 2023. Si potrà transitare solo se residenti lungo via Arenazze a causa di uno smottamento che ha interessato il tratto centrale dove non insistono abitazioni e che ha provocato il cedimento di due alberi. Sul posto sono intervenuti oltre ai Vigili del fuoco per le operazioni di messa in sicurezza, anche Polizia municipale e la struttura tecnica comunale, al fine  di prendere cognizione della situazione e attivare le procedure a tutela della pubblica incolumità.

“È prioritario per la nostra amministrazione avere un quadro chiaro, attuale e realistico di quelle che sono le criticità in corso o possibili, in modo da attivare tutte le procedure per la tutela del territorio e della comunità – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli dopo i sopralluoghi sul posto – Che Chieti avesse un problema enorme dal punto di vista del dissesto idrogeologico siamo stati i primi ad affermarlo appena eletti, tanto che siamo riusciti ad attivare sinergie importanti come quelle con la Protezione civile nazionale, regionale, la Regione, l’università d’Annunzio e altri enti competenti sulla materia. La nostra premura è quella di evitare danni a persone e cose, mantenendo costantemente aggiornata e monitorata la situazione. Com’è noto Chieti ha avuto il riconoscimento dello stato di emergenza per i danni già registrati in zona, ma la situazione, in costante evoluzione, necessita dell’attivazione di ulteriori risorse per allargare il perimetro dell’intervento e assicurare una maggiore e tempestiva efficacia alle azioni necessarie, ivi compresi gli aiuti alle famiglie che hanno già dovuto lasciare le proprie abitazioni”.




PARI IN RIMONTA PER LA TOMBESI

Sotto 2-0 all’intervallo e 3-1 a sei minuti dalla fine, i gialloverdi portano a casa da Roma un pareggio giusto e un punto prezioso. Massimo Morena: «Troppo leziosi nel primo tempo, ma non molliamo mai, è il nostro miglior pregio. Sarà un campionato duro ed equilibrato».

Roma, 14 ottobre 2023. La Tombesi inizia il suo campionato di A2 con un pareggio 3-3 sul campo dello Sporting Hornets. Un risultato giusto, per una sfida dall’andamento irregolare: buon avvio per gli ortonesi, ma colpiti due volte nel primo tempo da un avversario quadrato e ben messo in campo. Alla splendida punizione di Paolo Romagnoli, che ha portato i suoi sul’1-2, i laziali di casa hanno subito risposto, dopo pochi secondi, con la rete del 3-1 che, a sei minuti dalla fine, sembrava aver chiuso la partita. Ma la Tombesi ha continuato a lottare, trovando prima il 2-3 con Jonathan Debetio, il migliore tra i gialloverdi, e poi il 3-3 con una fulminante ripartenza conclusa dal sinistro di Carlo Zappacosta. Allegria per il punto guadagnato o dispiacere per una partita che, con un po’ più di attenzione, poteva andare diversamente? Massimo Morena non ha dubbi:

«Personalmente sono contento, per come si era messa è assolutamente un punto guadagnato. Non siamo partiti male, abbiamo preso l’1-0 su un’azione nella quale, secondo me, c’è stato un clamoroso fischio arbitrale mancato, per un blocco irregolare, ma sono cose che capitano in campo e alle quali bisogna saper reagire. Abbiamo avuto occasioni nel primo tempo, ma siamo stati troppo leziosi, ci è mancata cattiveria sotto porta, e questo non deve più accadere. Per il resto, questa è una squadra che non molla mai, è il suo maggior pregio, e alla fine abbiamo conquistato un pareggio che credo sia il risultato più giusto per quel che si è visto in campo. Cosa dimostra questa partita in ottica campionato? Che sarà un campionato duro e molto equilibrato. Ogni partita sarà difficile, ci sono tante squadre forti per la categoria, a partire dall’Italpol, nostro prossimo avversario sabato. Dispiace perché avremo ancora Iervolino squalificato, ma i ragazzi oggi hanno tutti risposto positivamente e mi aspetto lo stesso da loro in tutte le partite. È un buon inizio, dobbiamo migliorare, ma stiamo lavorando sulla strada giusta».




IL CENTRO CHE NON C’È

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 14 ottobre 2023.

Non hanno avuto e non hanno torto coloro che, su queste pagine, da anni, vanno sostenendo che il problema del centro e dei moderati, così come viene tuttora concepito, è talmente mal posto da riuscire irrisolvibile, alla stregua di un groviglio inestricabile, che, non a caso, ogni giorno si fa e si disfa, aggiungendo nodo a nodo.

Anche qui, per non smarrire il filo d’ Arianna, è necessario rifarsi ai fondamentali della politica, cercare di cogliere dove sta il nocciolo della questione. Senza dimenticare che la politica, anche quando appare aleatoria e confusa, nasconde pur sempre un ordine interno che va compreso e da cui è necessario prendere le mosse.

Altrimenti, bene che vada, si parla sempre d’ altro.

Il punto nodale non è il centro, men che meno la sua collocazione nel sistema politico-istituzionale così com’è, ma piuttosto il sistema stesso, complessivamente inteso ed il baricentro di cui ha bisogno, cioè quell’ ancoraggio alla realtà del Paese che gli manca. Non ha senso pensare al centro come forza di interposizione tra due schieramenti che strutturalmente, per loro stessa natura, per la modalità che presiede alla loro formazione, sono necessariamente, per forza di cose, in perenne, pregiudiziale contrapposizione. Se pur nascesse questo supposto centro, la dinamica del sistema, destinata comunque a privilegiare le estreme, non cambierebbe.

Anziché uno schieramento contro l’altro, senza reciproca legittimazione, avremmo da una parte due attori e dall’ altra uno solo – salvo, all’ occasione, rovesciare lo schema – incaprettati nella stessa obbligata polarizzazione.

In sostanza, un siffatto centro, sia pure portatore di un’ intenzione moderatrice, altro non farebbe che essere attratto dall’ una o dall’ altra parte. Lo si vede addirittura fin d’ora, a cantiere ancora aperto. Il punto è un altro.

Non serve un centro che stia dentro l’attuale sistema di relazioni politiche ed istituzionali e, in tal modo, concorra a legittimarlo, per quanto allontani sempre più gli italiani dalle urne. Occorre, al contrario, una formazione politica che, senza inseguire etichette d’ altri tempi e senza pietire strapuntini da chi – qui sì di comune intesa – detiene le chiavi di un sistema elettorale di reciproca garanzia, sollevi, interagendo con la pubblica opinione ed i corpi intermedi della società civile, la necessità che l’ Italia sia sottratta al potere di ricatto dei due aggregati elettorali di destra e di sinistra e venga restituita agli italiani ed alla libera dialettica tra le forze politiche e culturali che appartengono al pluralismo di una società viva.

Un pluralismo che è una incomparabile ricchezza, eppure si vorrebbe coartare, in nome di un astratto principio di governabilità. Senonché la governabilità è funzione di una piena, libera, organica rappresentanza e non viceversa, come da troppo tempo si sta immaginando. Si tratta, insomma, di costruire le condizioni iniziali e poi le coordinate necessarie per dar corso a quel processo di “trasformazione” che rappresenta la chiave di volta suggerita dal Manifesto di INSIEME.

Per una rinascita democratica, contro quella polarizzazione che avvelena i pozzi del libero confronto politico, estremizza le culture che lo supportano, spinge verso la ideologizzazione del pensiero, ingessa il discorso pubblico privandolo di ogni spazio di elasticità dialettica, finisce per minare la stessa libertà.

Domenico Galbiati




UNA RICERCA STORICA DEI MIGRANTI PRETORESI

Da Pretoro si parte con La Valigia di Cartone verso il Canada per

Pretoro, 14 ottobre 2023. A Pretoro, nasce il progetto “La Valigia di Cartone”, una raccolta storica, documentale e testimoniale sull’esodo migratorio che ha investito il paese nel secolo scorso.

Promotore di questo importante lavoro di ricerca è il Comune di Pretoro, piccolo paese pedemontano della provincia di Chieti, tra i Borghi più Belli d’Italia e situato nel Parco Nazionale della Maiella.

Il progetto è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Giangiulli e dal suo vice con delega alla Cultura, Fabrizio Fanciulli, dall’associazione Pretorese di Ottawa, con la presidente Olimpia Bevilacqua, dal Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa nella persona vicepresidente Angelo Filoso.

Dagli anni Cinquanta del secolo scorso il borgo ha vissuto una forte emigrazione in Canada, ad Ottawa, dove la maggior parte dei pretoresi emigrati oggi risiedono.

Nel giugno 2022 in occasione della celebrazione del cinquantesimo anno dalla fondazione dell’Associazione Pretorese di Ottawa, le distanze si sono accorciate ed il legame tra le parti è stato rinsaldato grazie anche alla presenza del sindaco Giangiulli e dell’assessore Fanciulli, assieme ad una nutrita partecipazione della comunità pretorese stessa.

In quell’occasione è nata così l’idea di questo progetto di elevato interesse storico-culturale sul fenomeno che ha visto protagonista il grande esodo di tante famiglie di Pretoro, verso una terra lontana e poco conosciuta, ma che nel giro di pochi decenni ha visto i pretoresi diventarne parte integrante della società e dell’economia locale, grazie alla loro grande operosità, alle indiscusse capacità professionali e alla straordinaria dedizione al lavoro.

Per questo dal 9 al 18 novembre 2023 una rappresentanza composta proprio dal sindaco Giangiulli, dall’assessore Fanciulli e dall’esperto di tradizioni abruzzesi Antonio Corrado, si recherà ad Ottawa per dar seguito ad una raccolta di materiale (foto, video, interviste, documenti, biglietti navali etc.) utile a descrivere il fenomeno migratorio sia dal punto di vista socioeconomico che umano.

“Sarà un importante e commovente momento di ricostruzione storica e sociale – commenta il sindaco Diego Giangiulli – che ci permetterà di ripercorrere e di conoscere meglio un periodo storico che ha profondamente segnato il futuro non solo del nostro paese, ma anche di tutte le regioni centro-meridionali che hanno vissuto un fenomeno migratorio non rotativo e che ha portato al progressivo spopolamento di tanti paesi, cambiandone di fatto il tessuto urbano, sociale ed economico. Avremo la possibilità di parlare con i nostri concittadini, di raccogliere le esperienze vissute, di riflettere sul grande sacrificio che hanno dovuto sopportare, ma soprattutto di toccare con mano quel filo mai reciso che ha li ha sempre tenuti legati alla terra natìa.

L’obiettivo è quello di una produzione editoriale prima e di un film-documentario poi, che vadano a costituire una memoria storica, una sorta di testamento spirituale per gli emigranti stessi, per i loro figli canadesi con origini italiane e per tutto il paese di Pretoro. Magari un giorno potremo regalare al paese proprio un museo sull’emigrazione locale”.

Fabrizio Fanciulli aggiunge: “L’emigrazione ‘Pretorese’ diretta verso il Canada si fece massiccia solo dopo la Seconda Guerra Mondiale; infatti, nel periodo precedente fu molto limitata a causa di eventi storici e politici riscontrati nei due Paesi. Dal 1951, con l’abrogazione del precedente decreto del governo canadese del 1939 che vietava l’ingresso ai cittadini appartenenti a paesi nemici (tra cui l’Italia), l’emigrazione italiana riprese con gran fervore e le piccole case in pietra del nostro borgo man mano divennero silenziose”. 

Gli addetti ai lavori saranno impegnati per un lungo periodo, vista la mole del materiale da acquisire: tante saranno le persone da intervistare, anziani, giovani, rappresentanti della politica italo-canadese, docenti universitari e chiunque possa dare un importante contributo a questo progetto.

L’auspicio è quello di riuscire a coinvolgere altri enti pubblici e privati per dare a “La Valigia di Cartone” il giusto risalto e lustro che merita.

Si conta di poter uscire con un’anticipazione ed una prima pubblicazione collegata ad una mostra fotografica entro il 2024.




PERSONALE DI LUIGI GRANDONI

All’Aurum le opere del pittore abruzzese saranno in mostra nella Sala degli Alambicchi dal 16 al 22 ottobre

Pescara, 14 ottobre 2023. Trentacinque opere del pittore abruzzese Luigi Grandoni in mostra a Pescara, dal 16 al 22 ottobre, nella suggestiva cornice della Sala degli Alambicchi. Il percorso espositivo è un viaggio alla scoperta dell’intensa produzione dell’artista, che ha lanciato ed ideato l’Arte Scontata, una sorta di sarcastico ed autoironico invito, rivolto a sé stessi e più in generale al mondo dell’arte, a non prendersi troppo sul serio. Il tutto nonostante Grandoni affronti, in parecchie delle sue opere, tematiche di assoluto rilievo e drammaticamente attuali. 

Luigi Grandoni, nato a Pescara nel 1955 e da molti anni residente a Chieti, è alla sua terza personale di pittura. Prima di approdare all’Aurum i suoi lavori sono stati in mostra al Castello Svevo di Termoli. In precedenza, Grandoni ha preso parte a varie collettive, tra le quali la Triennale di Arti Figurative che si è tenuta nella Galleria Santa Maria dei Miracoli di Roma (2022), la mostra Confronti d’Arte che si è svolta all’Aurum di Pescara (2022 e 2023), l’esposizione ospitata dalla manifestazione artistica Zoo Art ad Ortona (2019, 2020, 2021, 2022, 2023) e la collettiva allestita nella sede della Camera di Commercio di Chieti (2020, 2021).

All’Aurum sarà proposta un’accurata selezione delle sue opere, realizzate con olio e acrilico su tela, e connotate da una chiara inclinazione verso l’astrattismo e in particolare verso la pop art. Al centro dei suoi quadri, che si traducono in autentiche esplosioni di colori, soggetti di diversa natura:  persone, momenti, oggetti, luoghi ed emozioni, che restituiscono lampi di contemporaneità e stimolano riflessioni sulle tematiche sociali più spinose e attuali.

Grandoni, attraverso i suoi dipinti, si interroga e ci interroga, con sguardo laterale e perennemente aperto al dubbio, sulle molteplici implicazioni di un’epoca sempre più complessa e inafferrabile: spazia dai temi dell’eterna ed irrisolta ricerca dell’origine umana alle tragedie collettive dei migranti in fuga, per arrivare agli imperscrutabili e labirintici percorsi della mente o alle caleidoscopiche visioni della realtà virtuale.

Tra i lavori in mostra all’Aurum spicca l’opera ispirata alla favola Il Pesciolino Nero, dello scrittore iraniano Samad Behrangi, morto in circostanze misteriose, nel 1968, pochi mesi dopo l’uscita del suo libro che resta, ancora oggi, un potentissimo inno alla libertà. Grandoni ha dunque scelto di rendere omaggio a questo grande intellettuale, la cui eredità è stata oggi idealmente raccolta dalle migliaia di donne e di uomini iraniani che, dopo la morte di Mahsa Amini, hanno iniziato a scendere in piazza per protestare contro un regime violento e oppressivo.

Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni, dalle 9 alle 19, con ingresso gratuito.




ONE HEALTH AWARD prima giornata

Gli interventi Ministro della Salute Schillaci e del Cardinale Pizzaballa hanno impreziosito il primo giorno dell’evento sulla Salute Unica promosso dall’IZS di Teramo

Teramo, 14 ottobre 2023. Ha preso il via questa mattina all’Università di Teramo One Health Award 2023, l’evento promosso dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise focalizzato quest’anno sul “Crocevia Mediterraneo”, con un convegno scientifico per i professionisti della salute nel corso del quale hanno relazionato, tra gli altri, Marc Allard della statunitense Food and Drug Administration e di Anna Teresa Palamara dell’Istituto Superiore di Sanità.

Nel pomeriggio l’inaugurazione ufficiale con le parole del DG dell’IZS, Nicola D’Alterio, che ha sottolineato l’importanza della interdisciplinarità per la tutela della Salute Unica: “Il Mediterraneo è un laboratorio di One Health e non solo. Culla di culture e civiltà, luogo di incontro e di scontro tra popoli, ecosistema unico di ambienti diversi che si affacciano tutti sullo stesso mare”.

“In questo viaggio” – ha continuato il DG dell’Istituto – “scopriremo insieme peculiarità e pericoli del Mediterraneo, ma anche perché il Mare Nostrum può essere un perfetto esempio dell’importanza delle politiche sanitarie in ottica One Health”.

Sul palco è stato presentato One Health Journal, la rivista trimestrale dal taglio scientifico ma dal linguaggio divulgativo, nata nell’ambito di OHA, che per il primo numero può contare sul contributo di grandi firme: da Stefano Bertuzzi a Niko Romito, da Maurizio Martina a Valerio Rossi Albertini.

L’evento condotto dalla giornalista Rai Giorgia Cardinaletti è proseguito con l’atteso intervento del Ministro della Salute Orazio Schillaci che nella prolusione “Una sola salute, una strategia globale” ha posto l’accento sull’approccio globale, inclusivo e multidisciplinare della sanità: “La pandemia ci ha insegnato che i virus non hanno confini, soprattutto in un’epoca come questa segnata dai cambiamenti climatici. Il nostro Paese opera da sempre in ottica One Health: dal 1958, anno di istituzione del Ministero della Sanità, quando la medicina veterinaria è stata inserita a pieno titolo nella sanità italiana. La Salute Unica e planetaria deve diventare un principio universale e anche per questo abbiamo istituito da poco un Dipartimento One Health all’interno del Ministero”.

Dopo i saluti dei rappresentanti delle Istituzioni del territorio e delle Istituzioni sanitarie nazionali, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa con il “Il cuore inquieto del Mediterraneo” ha raccontato Gerusalemme come: “microcosmo del Mediterraneo, crocevia di religioni che hanno convissuto in maniera alterna, con alti e bassi, ma che rappresenta comunque un punto di riferimento spirituale per guardare al senso più alto del vivere”.

Il Patriarca Latino di Gerusalemme si è soffermato anche sul fenomeno migratorio: “Un fenomeno globale che nel Mediterraneo è molto più visibile e molto più doloroso. Il Mediterraneo è un bacino di scambio di energia, ricchezza, persone. Il È la cartina al tornasole, quello che accade nel Mediterraneo è un segno di quello che sta accadendo nel mondo. Credo che sia importante guardare al Mediterraneo non solo come a un problema ma come all’inizio di un modello nuovo di civiltà, di umanità che è sempre più plurireligiosa e pluriculturale”.

La prima giornata di OHA ha fatto registrare anche la lectio magistralis del co-direttore del Centro di collaborazione dell’OMS per la sorveglianza della resistenza antimicrobica, John Stelling e si è conclusa con il concerto-evento “Planetario”: un viaggio nel cosmo con le note dei Deproducers e le narrazioni scientifiche dell’astrofisico Fabio Peri al Teatro Comunale di Teramo.

L’appuntamento con One Health Award continua domani, sabato 14 ottobre, al Teatro Comunale di Teramo a partire dalle ore 10. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito https://onehealthaward.it e sui canali Facebook, Instagram e Twitter di OHA.




TERAMO E RONDINE COSTRUTTORI DI PACE

Il presidente della cittadella della pace all’università di Teramo per il primo progetto formativo quarto anno rondine

Teramo, 14 ottobre 2023 – Teramo e Rondine costruttori di pace è il titolo del convegno che si terrà martedì 17 ottobre, alle ore 10.00, nell’Aula Magna dell’Università di Teramo.

Rondine nasce in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo ed è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale World House – che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati – e il Quarto Anno Rondine, un’opportunità formativa e di studio riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica, rivolta a 30 diciassettenni di tutta Italia dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, per frequentare la classe quarta nel borgo di Rondine.

«Questo convegno – ha dichiarato il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola – fissato da tempo, coincide purtroppo con il recente, drammatico ed ennesimo scenario di guerra. La pace è cultura è lo slogan dell’Università di Teramo, perché crediamo che la cultura rappresenti la vera arma contro le guerre per ristabilire la pace. E con questo auspicio voglio dedicare il convegno a un futuro di pace per tutti i popoli che vivono sulla propria pelle atroci e sanguinosi conflitti».

«In occasione della Marcia della pace di Arezzo dello scorso giugno – ha spiegato Dino Mastrocola – insieme al presidente di Rondine Franco Vaccari, grazie anche all’importante ruolo di raccordo svolto dal dottor Ernesto Albanello, abbiamo firmato, primo Ateneo in Italia, una convenzione che prevede una stretta collaborazione e l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per il  primo anno di iscrizione, per tutti gli studenti che hanno frequentato il quarto anno degli studi superiori a Rondine o nelle Sezioni Rondine avviate nelle loro scuole di appartenenza, qualora si iscriveranno ai Corsi di laurea dell’Università di Teramo. Visto il recente impegno del Ministero dell’Istruzione per la diffusione del Metodo Rondine nelle scuole italiane l’Università di Teramo con questo convegno vuole farsi promotrice per l’apertura di Sezioni Rondine negli Istituti scolastici abruzzesi di secondo grado. Una sperimentazione che rimette al centro la relazione educativa docente-discente e forma gli studenti alla trasformazione creativa dei conflitti, una scuola inclusiva che promuove la cultura della pace e del dialogo».

Il convegno si aprirà con il brano “Girotondo” di Fabrizio De Andrè eseguito dal Coro della Scuola primaria “San Giuseppe” di Teramo, con la lettura di brani tratti da riflessioni di Don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira e Marco Pannella a cura dell’attore Daniele Di Furia e con una proiezione video sulle note di “La Rondine” di Pino Mango.

I lavori del convegno – moderato dal rettore Dino Mastrocola – cominceranno con due relazioni: Teramo, città della pace fin dal 1500 di Matteo Di Natale, dell’Università di Teramo, e Teramo e Rondine, le analogie di queste realtà per una prospettiva di pace dello psicologo e psicoterapeuta Ernesto Albanello. Interverranno: Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri; Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo; Camillo D’Angelo, presidente della Provincia di Teramo; Pietro Quaresimale, assessore alla Ricerca e all’Università della Regione Abruzzo; Massimiliano Nardocci, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo; Tiziana Di Sante, presidente della Fondazione Tercas; Franco Vaccari, fondatore e presidente dell’Associazione Rondine-Cittadella della Pace; Enrico Dainese, delegato di RUniPace per l’Università di Teramo; Gesualdo Angelico, governatore del Distretto 2090 Rotary International; Clara Moschella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Teramo; Loredana Di Giampaolo, ex dirigente del Liceo Classico “M. Delfico” di Teramo; Maria Letizia Fatigati, dirigente dell’Istituto “Alessandrini Marino” di Teramo; Filippo Lucci, presidente del Consorzio Punto Europa.




GLI AUSPICI di Italia Viva Val Vibrata

Massima solidarietà ai lavoratori della Johnson Control

Val Vibrata, 14 ottobre 2023. Ancora una delocalizzazione, ancora una decisione unilaterale coinvolge la Val Vibrata, la ex Valle dell’Eden della Provincia. La Johnson Control di Corropoli ha manifestato l’intenzione di chiudere i battenti e per 60 lavoratori si profila il rischio della disoccupazione.

Italia Viva Val Vibrata auspica un esito positivo per questa vertenza ed esprime massima solidarietà a tutti i lavoratori.

La Val Vibrata, purtroppo, come la storia recente ci ricorda, è stata una delle primissime zone a subire gli effetti della delocalizzazione, con pesanti ripercussioni sull’occupazione e sull’economia locale. In tanti sostennero, a spiegazione del declino industriale, che la pelletteria ed il tessile non potessero competere con i cosiddetti Paesi low cost. Johnson Control, però, produce particolari tecnologici di ottimo livello, eppure i problemi rimangono gli stessi.

L’Azienda era da due anni in Solidarietà; eppure, nessuno in Regione si è posto il Problema che quella condizione potesse essere a termine.

E allora ci chiediamo: perché non si convocano i tavoli prima? Perché non si aprono momenti di confronto per tempo invece di dover sempre “rincorrere” gli eventi? Perché, in sostanza, si utilizza sempre un approccio che prevede solo “cure” escludendo a priori qualsiasi tipo di “prevenzione”? Ma quale “cura” può essere efficace per un lavoratore che vede la sua Azienda spostare tutto in Messico o Repubblica Ceca?

Chi ha ruoli di Governo non può ogni volta farsi sorprendere, ma deve farsi promotore di creare un tavolo permanente con i rappresentanti dei lavoratori, degli industriali e con tutti gli attori del settore che possono e devono dare il proprio contributo.

“Non è più possibile, in questa grande fase di transizione industriale, pensare di continuare a gestire solo le “emergenze” convocando “tavoli d’urgenza” presso gli Uffici Regionali” – conclude Andrea Fasan del Coordinamento Italia Viva Val Vibrata.




OSMOCI AL SUPERMERCATO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 14 ottobre 2023. L’osservatorio sulla mobilità ciclistica sbarca al Superstore SI di Via M.te Faito. Si tratta di un punto vendita  di recente costruzione presso cui è stato possibile affiggere il tagliando del progetto con il relativo QR code.  Nella città di Pescara la cosidetta GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, ha un ambito di diffusione molto ampio, essendo rappresentata da ben 12 marchi che sono presenti con ben 37 sedi (uno dei marchi ne ha ben 13 e un’altro 8, facendo quindi oltre la metà dell’intero circuito commerciale urbano). Tali strutture, per obbligo normativo, sono dotate di ampi parcheggi, sicché il traffico che scaturisce dalla loro fruizione è prevalentemente automobilistico; ma più di una struttura riserva alcuni spazi per le biciclette che, seppur pochi, possono garantire alle due ruote una zona di posteggio dedicata.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




IL CENTRODESTRA PREFERISCE CHIUDERE

M5S: Il canile comunale può essere ancora salvato con 15 mila euro

Pescara, 14 ottobre 2023 – La vicenda del canile di Via Raiale, esplosa nelle ultime settimane, si arricchisce di elementi nuovi denunciati questa mattina dal Movimento 5 Stelle, in una conferenza stampa volta a chiarire lo scenario delle responsabilità e delle possibili soluzioni.

“Dopo quanto emerso nelle ultime ore dalla Commissione Controllo e Garanzia – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – per prima cosa è stata smentita la narrazione della Giunta Masci che aveva cercato vigliaccamente di addossare alla Lega del Cane, gestore del canile, tutta la responsabilità per l’ordinanza di chiusura arrivata dalla ASL. Ordinanza che, invece, nasce dal fatto che le ormai croniche difformità della struttura non siano mai state affrontate dal Comune, impedendo quindi il rilascio dell’autorizzazione sanitaria, e la colpa di questo lassismo – prosegue Sola – è da imputare completamente all’amministrazione Masci, che per un anno e mezzo ha rincorso il miraggio di realizzare un nuovo canile a Spoltore finendo, invece, col perdere il finanziamento di 600mila euro, ottenuto a quello scopo, e abbandonando a se stessa la struttura di Via Raiale. Ora, dopo un anno e mezzo dalla prima diffida, la ASL non ha potuto far altro che dare seguito a quell’atto e disporre il trasferimento dei cani in una struttura adeguata o  la messa a norma di quella esistente”.

Ed è su questo aspetto che monta la protesta del Movimento 5 Stelle e delle associazioni animaliste, dopo la scoperta di alcuni documenti in merito alla vicenda. “Mentre da una parte la risposta del Sindaco Masci a questa situazione è quella di chiudere il canile e trasferire tutti i cani a Civitella Casanova (nel Parco Zoo La Rupe) – prosegue Sola – dall’altra abbiamo scoperto come l’amministrazione comunale fosse già consapevole della spesa necessaria alla messa a norma di Via Raiale, avendo fatto predisporre relazioni e preventivi che indicavano una somma necessaria di 15mila euro, peraltro già disponibile. Una cifra irrisoria che non può certo valere più del benessere di oltre 50 cani, tra quelli al momento ospitati nel canile e quelli in altre strutture private di ricovero”.

“Quello che va detto chiaramente, quindi – proseguono i consiglieri Sola, Alessandrini e Di Renzo – è che l’opzione della chiusura è una scelta solo ed esclusivamente politica, e questa amministrazione dovrebbe spiegare alla città per quale motivo preferisce smantellare il proprio canile e trasferire tutti i cani a 40 km da Pescara piuttosto che investire 15mila euro per metterlo finalmente a norma! L’assessore Di Nisio, che ha la delega alla tutela del mondo animale, dovrebbe preoccuparsi proprio di questo: fare la scelta migliore per garantire il benessere dei nostri animali. Se non fosse in grado di farlo dovrebbe rassegnare le sue dimissioni”.

A queste parole fa eco la rabbia dei tanti volontari ed associazioni animaliste, presenti anche questa mattina in conferenza stampa, che si preparano a dare battaglia per impedire lo scenario ignobile della chiusura del canile e del trasferimento di tutti i suoi ospiti.

“Organizzeremo nelle prossime settimane una grande manifestazione di protesta – concludono i consiglieri pentastellati – a cui chiamiamo sin d’ora a partecipare tutti i pescaresi che hanno a cuore le sorti dei nostri amici a quattro zampe, per difendere i cani di Via Raiale dalle scelte folli di un’amministrazione vergognosa”.