JOB DAY domanda e offerta di lavoro

Azzurra Formazione, capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo in Rete, organizza per venerdì 6 ottobre, dalle 10 alle 17

Chieti, 2 ottobre 2023. Appuntamento presso la sede di Azzurra, in via Madonna degli Angeli 229, per una giornata di confronto tra realtà lavorative in cerca di nuovi talenti e giovani disoccupati. L’evento rientra nel progetto Nuove vie per l’Apprendistato promosso dall’ATS con l’obiettivo di favorire la diffusione dell’apprendistato di II livello sul territorio abruzzese.

La giornata offrirà ai job seeker la possibilità di partecipare ad attività di recruiting, workshop e laboratori gratuiti per aumentare la propria competitività sul mercato del lavoro.  I workshop saranno incentrati su come affrontare un colloquio di lavoro, come redigere un curriculum efficace e quali sono le migliori tecniche per la ricerca attiva del lavoro. 

Le attività saranno curate da psicologi del lavoro e orientatori di Anpal Servizi e delle principali Agenzie per il Lavoro, come Etjca Spa, Humangest, Gi Group, Generazione Vincente e APL Azzurra. Un incontro da non perdere, sia per le imprese in cerca di personale aggiornato che per i giovani che desiderano migliorare le proprie chance di trovare lavoro. La partecipazione ai workshop è gratuita. È possibile iscriversi visitando la pagina www.azzurraformazione.it/job-day




IN RICORDO DI DON FORTUNATO RADICIONI

Celebrazione Eucaristica nella Chiesa del Monastero Santo Volto e benedizione del contanier in partenza per il Congo

Giulianova, 2 ottobre 2023. Partecipano il Sindaco Jwan Costantini, il Presidente dell’ Assise civica Matteo Francioni ed il consigliere comunale Gianni Mastrilli, Presidente dell’associazione promotrice Insieme per costruire.

È stata benedetta ieri mattina, nel giardino del Monastero Santo Volto, la partenza del container che porterà attrezzature e beni di varia natura alla comunità di Butembo, nella Repubblica Democratica del Congo.

Prima della benedizione, la Celebrazione Eucaristica in suffragio di don Fortunato Radicioni, amatissimo, ad un anno dalla scomparsa. Alla Messa erano presenti il Sindaco Jwan Costantini ed il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni, a testimonianza della vicinanza dell’ Amministrazione alla comunità benedettina e alle iniziative benefiche che dal Monastero traggono ispirazione e concertazione. 

La donazione è stata promossa dall’ associazione Insieme Per Costruire ed ha potuto contare su un’adesione massiccia. Hanno infatti fattivamente collaborato la Regione Abruzzo, la Asl di Teramo, le aziende locali, tanti cittadini giuliesi e numerose istituzioni,anche straniere. Tra i beni raccolti figurano strumentazioni mediche,  batterie per il fotovoltaico, macchine da cucire, una motozappa, attrezzature per l’apicultura e  libri in francese, donati, questi ultimi, dal liceo francese Charlemagne di Thionville.

Il consigliere comunale, Presidente di Insieme Per Costruire, Gianni Mastrilli , è intervenuto per ringraziare quanti hanno reso possibile il progetto.

La spedizione di un container – ha sottolineato – rappresenta un impegno significativo ed è la dimostrazione tangibile del nostro amore per la missione, in Terra d’Africa, voluta e fondata, ormai tanti anni fa, dal nostro caro don Fortunato. Attraverso questo gesto, non solo inviamo beni materiali, ma anche speranza, solidarietà e amore a chi ne ha bisogno e soprattutto continuiamo ad alimentare quanto di buono è stato fatto fin qui.”




SERATA DI SOLIDARIETÀ

Cena di beneficenza con Vladimir Luxuria per gli animali salvati dagli animalisti italiani onlus

Roma, 2 ottobre 2023. Hai mai sognato di condividere una serata speciale con una vera icona? Ecco la tua occasione! Vladimir Luxuria, amica di tante battaglie in difesa dei diritti degli animali e dei più deboli, sarà la guest star della nostra straordinaria cena di beneficenza per aiutare i pelosetti che abbiamo salvato, un evento imperdibile organizzato dagli Animalisti Italiani Onlus proprio in occasione della Festa di San Francesco d’Assisi, fratello e protettore di tutti gli animali.

Appuntamento, mercoledì 4 ottobre 2023, a partire dalle ore 20, presso la Pizzeria Frontoni in Via Assisi 117 a Roma.

La meravigliosa Vladimir Luxuria, madrina dell’evento, non solo sarà presente durante la cena, ma regalerà una sorpresa speciale da lei offerta al fortunato partecipante dell’estrazione a premi! In palio anche altri doni messi a disposizione dall’Associazione Animalisti Italiani.

Vladimir Luxuria afferma: “Sono onorata di partecipare a questa cena di beneficenza per gli animali. È fondamentale che ci uniamo per proteggere i più vulnerabili tra di noi, inclusi i nostri amici pelosi. Sarà una serata indimenticabile. Solo insieme possiamo fare la differenza.”

L’obiettivo principale della serata sarà raccogliere fondi per implementare le strutture d’accoglienza, cure, cibo, medicine, visite veterinarie per i nostri amati amici a quattro zampe, i cani e i gatti salvati e mantenuti a vita dagli Animalisti Italiani Onlus. Durante la serata, si avrà l’opportunità di incontrare alcuni tra questi adorabili pelosi, che sono i veri protagonisti indiscussi. Potrete anche decidere di adottarli direttamente o sostenerli a distanza. Ogni piccolo gesto farà una grande differenza nelle loro vite e nei vostri cuori.

Dettagli dell’evento:

Cena di beneficenza in onore della festa di San Francesco per gli animali che abbiamo recuperato da situazioni di abbandono, malattia e maltrattamento.

Serata di solidarietà e divertimento con estrazione a premi riservati ai partecipanti.

Quota di partecipazione: 23 euro.

Per partecipare, è obbligatoria la prenotazione via e-mail all’indirizzo news@animalisti.it o inviando un messaggio al numero 329 629 2948.

Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, conclude: “Questa cena di beneficenza è un momento speciale per dimostrare quanto possiamo fare insieme quando ci uniamo per una causa nobile. I nostri amici pelosi contano su di noi, e con il vostro aiuto, possiamo garantire loro un futuro migliore. Non vediamo l’ora di accogliervi numerosi il 4 ottobre per una serata che rimarrà impressa nei vostri cuori.”




AL  CENTRO … COME PENELOPE

La notte disfano quel che tessono di giorno

Politicainsieme.it, 2 ottobre 2023. Disfano di notte quel che tessono di giorno. Intanto che i Proci gozzovigliavano nella reggia di Ulisse, Penelope, non sapendo che pesci pigliare – o meglio che partito prendere – prendeva tempo, facendo e sfacendo la tela, in attesa che, di là dal mare, giungessero tempi nuovi. Succede la stessa cosa al centro.

C’è chi non appena si propone di federare gli altri, comincia a perdere pezzi della casa madre. Capita a Renzi che ha lanciato Il Centro e, nel contempo, regala alla concorrenza i pezzi forti della sua argenteria: Elena Bonetti da una parte, niente meno che verso Azione, Ettore Rosato altrove. C’è, al contrario, chi incassa, senza batter ciglio, come fosse un inatteso dono, anche quel po’ che si sfarina dal PD e non gli resta che ringraziare.

Succede a Calenda. C’è chi investe le proprie fortune sul collasso di Forza Italia, chi sogna addirittura di subentrarle, chi scommette sulla scomposizione del PD.

Insomma, il solito gioco dei quattro cantoni, che, tutto interno al sistema così com’è, non fa altro che confermarne la struttura. In altri termini, il Centro – così concepito – sempre più assomiglia ad una rotonda in cui molti ci si ficcano senza sapere a chi tocchi la precedenza o comunque senza rispettarla. Il traffico diventa talmente caotico che per venirne fuori, anziché programmare la prima, la seconda o la terza uscita, bisogna accontentarsi della prima che sia praticabile, qualunque essa sia, a meno di girare in tondo senza soluzione. Infatti, chi volesse tracciare il percorso dei singoli attori, pensando di poterlo leggere sul presupposto della cultura di provenienza di ognuno, si troverebbe spiazzato.

Per lo più tutti invocano la moderazione, senza sapere cosa esattamente sia. Sembra la considerino un passe-partout in grado di aprire le porte della destra o piuttosto che l’uscio della sinistra per catturare gli scontenti dall’una o dall’ altra parte. Questa difficoltà a costruire questo benedetto Centro è tutta di ordine politico. Non può essere derubricata a rivalità personale oppure a concorrenza tra i vari attori della vicenda, che pure c’è. Dipende dal fatto improprio di volerlo interporre tra i due estremi di una polarizzazione, che anziché essere superata, dato che in nessun modo riesce a dar conto della complessità del contesto civile, continua a farla da padrona.

Almeno finché non la si metta radicalmente in discussione.




COOKING CUP 2023

L’imbarcazione Idea Fissa vince la combinata vela-cucina

Pescara, 2 ottobre 2023. In un piacevole clima di festa ed amicizia si è conclusa a Pescara la veleggiata “Cooking Cup 2023” organizzata dal Circolo Nautico Pescara2018 in collaborazione con il porto turistico Marina di Pescara e il patrocinio del Comune. Vince il “Trofeo Challenge Cooking Cup Scavolini Store”  l’equipaggio di “Idea Fissa”, armatore Luigi Volpe, su Comet 1050, che si aggiudica anche il primo premio della categoria Vele Bianche.

Un risultato ottenuto dalla somma della posizione conquistata in regata con il punteggio attribuito dai giurati al piatto cucinato a bordo con ingredienti rigorosamente fissi ossia pasta del Pastificio Zaccagni, pomodori pelati dell’azienda Ciro Flagella, olio extravergine di oliva della Tenuta agricola Capponi, guanciale del Salumificio Marzari, una varietà di odori dell’Ortofrutta Dante, più un ingrediente a scelta del regatante.

Nella categoria A si è classificato al primo posto “MGS” di Alessandro Pavone, seguito da “Mexical” di Antonino Lamante e “Osiris” di Davide Andolfi. Categoria B primo classificato “Strega 2” di Alessandro Simionato, mentre secondo si è piazzato “Trilly” di Massimo Di Bernardo che ha avuto la meglio sul terzo ossia “Shaula” di Franco Aurisicchio. Nella categoria C vince “Liberty” di Andrea Di Nicolantonio, seguito da “Cecilia” di Massimo Cerimele, terzo invece “Mascé” di Roberto di Nisio. Categoria Vele Bianche primo “Idea fissa” di Luigi Volpe (vincitore anche del Trofeo Challenge), seconda “Marilù” di Luca Cecamore, terza “Jampy J” di Stefano Marzoli.

Santino Strizzi, chef professionista e sommelier: “È sempre un piacere presiedere questa giuria e vedere con quanta passione si sfidano gli equipaggi nella cucina di bordo. Soprattutto perché partecipano famiglie intere con bambini al seguito e rispolverano le ricette delle nonne, unendo i sapori del mare con la tradizione abruzzese”. 

Insieme a Strizzi hanno lavorato come giurati lo chef e campione del mondo di pizza Luciano Passeri, l’assessore allo sport del comune di Pescara Patrizia Martelli, il titolare del ristorante Caldora Punta Vallevò Luca Caldora, il titolare dell’azienda Ciro Flagella Franco Flagella, l’attrice Franca Minnucci e Anna Venditti (presidente onorario).

Ferdinando Ciccozzi,  del CNP2018: “Una bella giornata di sole con vento sugli 8 nodi ha accompagnato quest’ultima tradizionale veleggiata del cartellone di appuntamenti velici del Circolo che unisce sempre tutti attraverso l’unione dell sport con la sfida culinaria. Un grazie particolare alla Scavolini, da cui prende il nome il trofeo messo in palio, che anche quest’anno ci ha supportato”.




SI PUÒ SPERARE IN UN GOVERNO PERFETTO?

Anche in Abruzzo in migliaia hanno partecipato alla campagna mondiale dei Testimoni di Geova

Chieti, 2 ottobre 2023. In un periodo in cui molti in tutto il mondo discutono su quali riforme dovrebbe attuare un buon governo, i Testimoni di Geova hanno lanciato una campagna internazionale per portare all’attenzione delle persone una soluzione.

Nel mese di settembre anche i volontari locali della provincia di Chieti hanno distribuito l’edizione speciale della rivista La Torre di Guardia dal tema “Cos’è il Regno di Dio?”, disponibile in oltre 780 lingue in formato cartaceo e digitale.

Nel corso dei secoli, milioni di persone hanno pronunciato le parole della preghiera del Padre nostro “venga il tuo Regno”, ma molti si chiedono cosa sia davvero questo Regno.

Questo numero della Torre di Guardia contiene le risposte alle seguenti domande:

•             Perché abbiamo bisogno del Regno di Dio?

•             Chi è il Re del Regno di Dio?

•             Quand’è che il Regno di Dio governerà la terra?

•             Cosa farà il Regno di Dio?

Per rispondere a queste domande, la rivista fa riferimento a diversi passi della Bibbia. Le spiegazioni chiare e semplici sono state concepite sia per i lettori appassionati della Bibbia che per chi non l’ha mai letta prima.

“Non è un segreto che per molte persone ci sia bisogno di un governo in grado di risolvere i problemi, ma pochi si trovano d’accordo su come raggiungere questo obiettivo”, ha dichiarato Luca Didò, portavoce dei Testimoni di Geova. “La buona notizia è che Gesù sarà il governante perfetto che può risolvere, e lo farà, tutti i problemi che stiamo affrontando. La nostra campagna ha portato questo messaggio di speranza, di cui c’è così tanto bisogno, alle persone della nostra zona”.

Per ottenere una copia digitale gratuita di questo numero speciale della Torre di Guardia e informazioni sulle attività dei Testimoni di Geova visitate jw.org. Il sito dei Testimoni offre utili contenuti basati sulla Bibbia per persone di ogni età e credo, in oltre 1.070 lingue.




MARSICUP 2023

Teatro Talia al completo, Human in The Loop si aggiudica il premio di 5.000€

Tagliacozzo, 2 ottobre 2023. MarsicUp, l’evento dedicato all’innovazione e all’imprenditorialità organizzato da Marsica Sharing ETS, ha conquistato il pubblico nella sua seconda edizione tenutasi sabato 30 settembre presso il Teatro Talia di Tagliacozzo.

Le 200 persone presenti in sala e la giuria, composta da Raimondo Castellucci, General Manager presso BluHub e vicepresidente di Boost Abruzzo, Alessandro Bianchi, CEO di ISWEB e Viktor Malacukzi, Designer e Ricercatore presso La Sapienza Università di Roma, hanno premiato come vincitore MarsicUp 2023 il progetto “Human in The Loop” presentato dal gruppo composto da Alessandra Condello, Architetta, Roberto Beragnoli, Informatico, Matteo Urbani, Ingegnere Ambientale. Il gruppo si è candidato con un progetto ambizioso che aspira a ribaltare il tradizionale rapporto tra uomo e macchina nell’arte, attraverso l’intelligenza artificiale (IA) che assume un ruolo direttivo nella creazione artistica. Questo progetto promuoverà residenze artistiche ed eventi nel territorio marsicano, creando un dialogo dinamico tra arte, tecnologia e cultura. Si pensi alle potenzialità dell’applicazione di questo progetto in luoghi come Borgo Universo, Aielli. Come vincitori riceveranno un premio di 5.000€ e servizi che li aiuteranno a sviluppare ulteriormente l’idea come scontistica sulla costruzione del sito web e sviluppo della Brand Identity, creazione di contenuti da un Social Media Manager, consulenza dal Commercialista e uno spazio fisico dove poter sviluppare il progetto.

In tutto sei i progetti in gara, tutti di grande valore e che hanno ricevuto diversi riconoscimenti e premi: “Human in The Loop”, “Mario Shopping Kart”, il primo carrello della spesa motorizzato e con sofisticati sensori, “Centro Educazione Ambientale Aielli” un luogo dove piccoli e grandi possano immergersi nella cultura ambientale – tutti e tre si sono aggiudicati l’interesse e supporto di Boost Abruzzo per sviluppo ed espansione – “Calypso” un Apiario Didattico, Apituristico e Apiterapeutico, “Il Cubo” uno studio di produzione video in green screen per privati e aziende e “Coworking Avezzano”, uno spazio di coworking innovativo nella città marsicana. Tutti i finalisti, grazie al supporto di Innovalley, avranno anche l’opportunità di ricevere consulenze sui progetti da Invitalia, mentre il CNA garantirà assistenza consulenziale tramite Uni.co e la partecipazione al Premio Cambiamenti 2024. Sono due, infine, i progetti selezionati per la StartCup Abruzzo 2023, “Mario Shopping Kart” e “Human in The Loop”.

Durante l’evento, di ispirazione gli interventi dei principali supporter Opoa Marsia, la più grande Organizzazione di Produttori del Fucino, ISWEB, partner tecnologico di riferimento della PA per l’erogazione di servizi e applicativi web di nuova generazione, OLE – Catering & Banqueting, servizio di ristorazione a domicilio e organizzazione di eventi. Un ringraziamento anche a Copy Zone, Maurizio Rinaldi s.r.l., Select Car, Magic  Wash, CNA Abruzzo, Morgante Iolanda – Edilizia e Energia.

Il supporto di questi partner è stato fondamentale per la realizzazione della MarsicUp 2023.

Presenti in sala anche il Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, il Sindaco di  Sante Marie, Carmine Silvagni e Pierluigi di Stefano Assessore dell’amministrazione di Avezzano, comuni marsicani che hanno dimostrato un forte entusiasmo per l’iniziativa. All’evento hanno assistito anche Raimondo Castellucci giudice in gara e presidente di Boost Abruzzo, Sergio Galbiati presidente di Hubruzzo, Federico Fioriti Managing Director Innovalley, Marcello Sansone Professore di Marketing presso Unicas e Luiss, Fabrizio Lucci, Gesta consulting.

MarsicUp costituisce ad oggi un’opportunità unica per la Marsica, un momento in cui la comunità si unisce per promuovere l’innovazione e il talento locale, dimostrando che il nostro territorio è pronto ad affrontare le sfide del futuro.

Marsica Sharing

Marsica Sharing è un ente del terzo settore (ETS) e nasce nel 2020 dalla volontà di un gruppo di ragazzi e ragazze di creare uno spazio dove poter condividere progetti e connessioni che possano favorire lo sviluppo della Marsica.

A tre anni dal suo avvio, l’associazione, un vero e proprio incubatore di idee, conta 10 membri attivi che lavorano ai progetti sempre più rivolti all’ecosistema lavorativo e socioeconomico della Marsica. Grazie anche al supporto di persone che nella loro quotidianità danno contributo al territorio che vivono, sono molte le partnership attivate con le numerose realtà, associative e no, presenti sul territorio, con le quali collaborano e si sostengono a vicenda.




NUOVO TRENO PESCARA-ROMA

Dubbi Di Girolamo e D’Andrea (M5S)

Sulmona, 2 ottobre 2023. “Aspettiamo di capire la reale portata di quanto annunciato oggi da stampa e media. Non vorrei si trattasse di un contentino offerto agli abruzzesi per mascherare i recenti insuccessi del governo regionale e le marcie indietro di quello nazionale”.

Esordisce così la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo (M5S) nel commentare la notizia di un nuovo collegamento veloce tra Pescara e Roma che sarà operativo dal prossimo dicembre. “Si tratta senza dubbio di una buona notizia, che accolgo però con moderato entusiasmo. Poche settimane fa il governo ha infatti deciso di escludere il raddoppio della linea Pescara/Roma dal PNRR, de finanziando completamente il progetto. Oggi ci dicono che con un interregionale si potrà comunque raggiungere la capitale in meno di tre ore. Bene, meglio di niente. Ma conoscendoli mi chiedo se stiano cercando di dirci altro, sbandierando un piccolo risultato per coprire un grande insuccesso”.

“Il governo regionale alza bandiera bianca sull’alta velocità? Mi auguro proprio di no. Ad ogni modo sarebbe il caso di capire da dove e quando arriveranno i fondi promessi da Marsilio per la realizzazione dell’opera proprio all’indomani della sciagurata decisione di Roma, che ha se non altro avuto il merito di smascherare le bugie e le ridicole rassicurazioni del governo regionale”, taglia corto la senatrice.

“Senza dimenticare” – conclude la Di Girolamo – “che lo studio di prefattibilità della linea ad alta velocità Pescara/Roma prevedeva la velocizzazione dei servizi tra Pescara, Sulmona ed Avezzano e inseriva la stazione di Sulmona tra le fermate del treno”.

E proprio da Sulmona, a quanto pare al momento esclusa dal percorso del nuovo treno, arrivano le prime reazioni di cittadini e classe politica.

L’assessore ai Trasporti Attilio D’Andrea (M5S) non nasconde sentimenti contrastanti: “La notizia di un ulteriore collegamento veloce tra la Regione Abruzzo e la Capitale è da accogliere con soddisfazione. I nostri territori e i tantissimi pendolari avranno finalmente a disposizione un’alternativa in più. Certo, non è l’Alta velocità che era stata finanziata dal PNRR ma è comunque un passo avanti. Una soddisfazione che personalmente però si ferma ai titoli dei vari quotidiani che hanno riportato la notizia”, sottolinea D’Andrea, che continua  “Sì perché leggendo nel dettaglio si capisce agevolmente che Sulmona e il suo hinterland sembrano essere tagliati fuori dal nuovo percorso”.

 “Non si tratta di mero campanilismo ma di assicurare ai nostri concittadini diritti e servizi”.

Per D’Andrea infatti “dal punto di vista di trasporti e collegamenti Sulmona e tutto il territorio Peligno hanno già oltremodo subito le conseguenze della pandemia e di un’organizzazione del sistema che lascia molto a desiderare. Non sono io a dirlo, parlano fatti e persone, come i tanti costretti ogni giorno a fare i conti con treni e autobus non in grado di offrire collegamenti e servizi efficienti”.

“Proprio un mese fa”, continua D’Andrea, “diversi pendolari si sono recati in Regione per manifestare il proprio disagio e le crescenti difficoltà che si trovano ad affrontare e quasi quotidianamente ascolto le loro lamentele per servizi di collegamento più scarsi e più costosi. La notizia di oggi, con la nuova linea veloce che bypassa la nostra città, sembra quindi essere una beffa per quanti si aspettavano delle risposte concrete: Sulmona era e resta in qualche modo tagliata fuori”.

“Sul perché di questa decisione ho un’idea ben precisa, che al momento preferisco tenere per me. Spero solo che le anticipazioni riportate dai quotidiani sulle fermate di questo nuovo servizio di trasporto e collegamento vengano riviste. Io continuerò a fare la mia parte, anche in questo caso. Sulmona merita molto in più”.




PRIMA PARTITA DI CAMPIONATO DI SERIE A

 Calcio a cinque femminile Tikitaka Futsal – Kickoff

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. “La stagione di Serie A Futsal Femminile inizia con il botto al Palarigopiano, dove il Tikitaka Futsal Francavilla ottiene una importante vittoria per 4-2 contro il Kick Off C5. Il Tikitaka prende subito il controllo del match con un tiro magistrale all’incrocio dei pali di Xhaxho, unica marcatura del primo tempo in cui non sono mancate opportunità da entrambe le parti.

Girandola di gol nella ripresa con Guidotti che realizza la seconda marcatura della partita, seguita immediatamente dalla rete di Spadano, che dimezza lo svantaggio portando il punteggio sul 2-1. Pochi minuti più tardi Prenna da una parte e Lanziloti dall’altra mettono il proprio nome sul tabellino dei marcatori, mantenendo alta la tensione fino alla rete di Berte, migliore in campo delle giallorosse, che dopo aver centrato due pali nel corso del match, mette il sigillo alla vittoria per 4-2 del Tikitaka.

Ottimo inizio di stagione, dunque, per la squadra di Francavilla, che conquista i primi tre punti in classifica di fronte a una calorosa cornice di pubblico già pronto a emozionarsi di nuovo tra due settimane nel derby contro il GTM Montesilvano.”




DAL RIFUGIO PISCHIOLI ALL’ARA DEI PRETI

Chieti, 1° ottobre 2023. Perdurando il caldo afoso, ho scelto nuovamente una escursione boschiva e con acqua. Il rifugio Pischioli, (1135m), Parco Nazionale della Maiella. Però la partenza, no dal belvedere del Balzolo (700 m), Pennapiedimonte CH, ma dalla strada in cemento che porta al serbatoio dell’acquedotto, vicino al parcheggio vetture. Dopo circa 600 metri, ad una curva sulla sinistra, ho abbandonato la strada in cemento e, ho iniziato a camminare su una sterrata, a destra. Con questa sterrata (che in un tratto diventa ripida e si procede su una placca di roccia), in circa 30 minuti, sono arrivato ad un palo, con la segnaletica per il rifugio Pischioli, (850 m), che però non è tale e quale a quella riconosciuta dal CAI.

Mi ha incuriosito e fatto riflettere il tempo… 20 minuti, per arrivare al rifugio Pischioli, (circa 300 metri di dislivello). Non è un tempo indicativo preciso, per un medio escursionista, per raggiungerlo a piedi. Poi, sul sentiero, nessun segnavia a vernice di colore bianco – rosso, né su alberi e né su pietre, ma tanti OMETTI realizzati da qualche prudente escursionista. Il sentiero è godibile, passa nella zona lu ceràscë, il toponimo rispecchia il nome ceraso “ciliegio”.

La zona era piena di questi alberi da frutto. C’è una abitazione, ora rudere, con molte incisioni, sicuramente non rupestri, ma sarebbe interessante conoscere la spiegazione dei simboli. L’area è ancora terrazzata, significa che anticamente era coltivata ed adibita a pascolo. Si esce dalla fitta faggeta, su un terrazzo panoramico con una piccola collinetta di sassi. Penso che sono la testimonianza della faticosa vita agricola dei residenti, che bonificavano il terreno per le coltivazioni. Si incrocia il sentiero del parco G1, in località LA CROCE (1055 m). C’è un’altra indicazione … fai da te… su pietra che raggiunge la grotta Fratanallo.  Ancora mezz’ora di saliscendi e si arriva al rifugio Pischioli, (1135 m), una costruzione tipica di pietra a secco, all’interno di uno sgrottamento ed in ottima posizione panoramica. La località è nota come “li pischjùlë”, un diminutivo di “pischie”, (sono le rocce alte e appuntite). Il panorama spazia verso alcune vette della Maiella, il lago di Casoli CH e la costa.

Arrampicatomi su uno spuntone di roccia, ho visto la Dea Maia dall’alto, mentre veglia il sepolcro del figlio Mercurio, il dio messaggero, ma con un’altra visione e con entusiasmo. Si continua il sentiero per arrivare all’Ara dei Preti, (1250 m), così chiamata perché i monaci benedettini, che alloggiavano nel X secolo all’abbazia di Santa Maria, lungo il corso del torrente Avello, ci coltivavano il grano, che poi portavano alla grotta Fratanallo, (una piccola dipendenza del monastero, utilizzata sia come zona eremitica e sia per il ricovero delle greggi per il pascolo). Ora, la voglia era di proseguire per la GROTTA CAVALIERA, ma devo tornare indietro e fra tante grotte e sentieri pastorali, mi viene in mente la poesia “i pastori, di Gabriele D’Annunzio”. 

Con malinconia, perché affascinato dal silenzio, dal panorama e dai sentieri pastorali, ho accettato questa decisione.

È un percorso di meditazione, di ricordi, di tradizioni e di storia.

Tempo di percorrenza A/R: 4 ore senza soste

Difficoltà: E

Distanza: A/R 8 km

Dislivello: in salita 550 m

Luciano Pellegrini 




EUROPEI MASTER ATLETICA LEGGERA

Si sono conclusi gli Europei Master di Atletica Leggera

Pescara, 1° ottobre 2023. Un evento durato dieci giorni che ha richiamato l’interesse di 6000 atleti provenienti da tutta Europa e da diverse parti del mondo. Un successo straordinario, con Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare come protagoniste. Un movimento turistico importante e tanto sport. Il main event della giornata conclusiva, è stato la mezza maratona. Oltre 400 iscritti alla gara con un “corridore” d’eccezione come il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio che ha completato il giro con un pettorale d’eccezione, con il numero 1111, donato dall’ASD Runners Pescara.

La mezza maratona è stata vinta da Umberto Persi dell’ASD AT Running di Viterbo, con un tempo di 1:06:30. Secondo posto per il marsicano, Italo Giancaterina dell’ASD Atl. Vomano, con un tempo di 1:06:55. Terzo classificato il francese, Joseph Schiro con un tempo di 1:10:57. Per quanto riguarda le donne, le prime tre arrivate, andate a medaglia d’oro vista la diversa categoria di appartenenza sono state, in ordine di arrivo: Sara Green (W40 – Gran Bretagna) con un tempo di 1:18:14; Claudia Gelsomini (W50 – Italia) con un tempo di 1:19:15; Fotini Dagli Pagotto (W35 Grecia) con un tempo di 1:19:34.

Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’ASD Runners Pescara, Pietro Nardone: ”Sono stati dieci giorni intensi, pieni di sport, competizione e rispetto tra gli atleti. Ha vinto l’Abruzzo, hanno vinto Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare. Siamo entusiasti del lavoro svolto. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta. Ringrazio tutti quelli che hanno fatto sì che gli EMACS2023 si svolgessero senza problemi. Adesso qualche giorno di pausa e poi iniziamo a lavorare per altri eventi fi questa portata e anche per qualcosa di ancora più grande”.

Valerio De Carolis




PACENTRO E L’ARTE DEL PRESEPE ABRUZZESE

Un’antica tradizione delle nostre terre

[Articolo pubblicato in «ABRUZZOSETTE», Settimanale indipendente fondato da Remo Celaia, Anno XIII n. 2 del 18 gennaio 1979 L’Aquila.]

di Franco Cercone

Al turista frettoloso che raggiunge Pacentro si apre subito davanti agli occhi la realtà di una nuova vocazione e cioè quella turistica e gastronomica, confermata dai numerosi ristoranti tipici che vanno sorgendo un po’ ovunque in questo paese da considerarsi tra i più belli d’Abruzzo. Pochi però si soffermano ad osservare i suoi monumenti artistici e gli incomparabili scorci che hanno come scenario finale le torri del castello, teatro di lotte violente fra Cantelmo e Caldora e tantomeno i magici presepi che vengono allestiti nelle case private e nei luoghi pubblici.

L’ultimo grande artista del presepio pacentrano è stato Giuseppe Avolio, che morto sedici anni fa ha lasciato tuttavia ai suoi paesani l’impronta di un certo stile, di una vera e propria scuola nella composizione delle figure e del paesaggio che animano la Sacra Rappresentazione.

L’erede di questa antica arte pacentrana è oggi il prof. Francesco Buccitelli, validamente assistito dalla sorella Vera, nella cui abitazione il presepio, composto secondo i canoni di G. Avolio, occupa una intera stanza. I personaggi che affollano il luogo della Natività e creati per lo più – particolare degno di nota su cui torneremo appresso – nei primi decenni del nostro secolo, presentano misure diverse e sono in cartapesta o terracotta.

Le statuette più grandi raggiungono circa 75 cm., sono collocate all’inizio dello scenario mentre le più piccole, di 25 cm., sono poste in fondo alla parete e ciò dunque in ossequio a quelle leggi prospettiche spesso carenti nei famosi presepi settecenteschi napoletani, i quali comunque hanno esercitato una forte influenza su quello pacentrano. In quest’ultimo, come mi ha precisato il prof. Buccitelli, la capanna non assume un posto fisso per cui il presepio pacentrano risulta, ad una attenta osservazione, anno per anno, diverso e perciò ricco di inventiva e fantasia.

Sulla rivista Civiltà della Campania (n.1 dic. 1974) Domenico Rea ha osservato che i famosi presepi napoletani conservati nel Museo di San Martino costituiscono “per scenografia e paesaggio, un’imitazione abbastanza al naturale della scenografia e del paesaggio urbani napoletani, in cui una volta trionfava l’idea del mercato bazaar…”

Il che significa che fra scenario del presepio e quello della vita quotidiana esistono strette relazioni ed il primo è spesso uno specchio fedele del secondo. In tal senso il presepio pacentrano è più sobrio di quello napoletano e non presenta una vasta gamma di personaggi dai caratteristici mestieri, forse perché l’abruzzese fin dai tempi lontani, è stato solo pastore e contadino. Nel primo mancano quei personaggi allegri e scanzonati, colti sorridenti nell’attività quotidiana, come nel famoso Presepio Cuciniello del Museo San Martino[foto2], oppure modellati come quelli della Sacra Rappresentazione di Andrea Perucci (1651-1704), la cosiddetta “Cantata dei pastori”, nella quale i doni portati da questi ultimi alla sacra famiglia consistono “in un cesto di pomodori alla Madonna, un corno contro la jettatura a San Giuseppe ed una seggiolina a Gesù Bambino” (A. Perolini Il Presepio popolare italiano, pag.13,Roma dic.1972-genn.1973).

Le statuette pacentrane invece si presentano con volti austeri che a stento trattengono quell’atavico senso di solitudine, frutto anche dello storico isolamento della regione, che sonnecchia un po’ nel cuore di tutti gli abruzzesi.

Anche la capanna perciò – che è il cuore del presepio – risente nella concezione pacentrana di questa particolare atmosfera. Il Bambino è semplice, San Giuseppe ha lo sguardo di un uomo vissuto sui campi, mentre la Madonna, che si presenta come una povera contadina, ci rammenta i versi danteschi del XX canto del Purgatorio: “…dolce Maria…/povera fosti tanto / quanto veder si può per quell’ospizio / ove ponesti il tuo portato santo”.  

Fra i personaggi che animano il presepio pacentrano un cenno a parte meritano le contadine dell’area peligna riprodotte nei costumi tipici dei paesi d’origine. Giuseppe Avolio infatti, per aver modellato le sue statuette nei primi anni del nostro secolo, ci ha offerto la possibilità di ricostruire con una certa fedeltà sia la foggia che i colori dei tessuti adoperati per le varie componenti del costume. Per quanto ci risulta mancano in Abruzzo esempi di presepi sceneggiati derivati dal dramma liturgico medioevale o da sacre rappresentazioni, come quella allestita a Greccio da San Francesco e di cui Tommaso da Celano ci ha lasciato una palpitante descrizione. Il cosiddetto “Presepe vivente” rappresentato a Rivisondoli, dopo gli entusiasmi iniziali, è andato infatti man mano perdendo quell’importanza che all’inizio sembrava rivestire, dimostrando ancora una volta come sia necessaria alla continuità di tali manifestazioni una solida eredità tradizionale che nel caso di Rivisondoli manca del tutto, essendo il “Presepe vivente” sorto ex novo per esigenze turistiche.

Queste sono ovviamente solo alcune fra le numerose considerazioni che il presepio di Pacentro, magistralmente allestito dal prof. Buccitelli, suscita all’osservatore. Perciò su questo importante tema di vita tradizionale torneremo a parlare al più presto fra le pagine di Abruzzo Sette.  




A DONATELLA SPAZIANI Premio Digital Michetti 2023

Oltre 500 voti online arrivati da tutto il mondo

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. È l’artista laziale Donatella Spaziani, con l’opera “Tutto m’intenerisce e tutto mi ferisce / Everything softens me and everything hurts me”, la vincitrice della seconda edizione del Premio Digital Michetti, nell’ambito del Premio Michetti 2023 “Libertà di avere tre idee contrastanti”, a cura di Costantino D’Orazio.

Donatella Spaziani, che vive e lavora a Roma, con la sua installazione composta da carta da parati, tende e tappeto, è stata ispirata dai decori della Casa Natale di Gabriele d’Annunzio di Pescara.

La Spaziani ha raccolto il 35% del totale degli oltre 500 voti online espressi dagli appassionati d’arte di tutto il mondo per le opere dei 10 artisti in gara al Premio Michetti.

Fino al 28 novembre la Spaziani sarà in mostra a Roma (Zoo Zone Art Forum, Via del Viminale39) con la personale site specific “GIUGNO2023”: un grande collage realizzato con frammenti di carte da parati sul quale è intervenuta col disegno a matita, che nella sua semplicità ha il compito di connettere i diversi elementi nello spazio fisico dell’opera.

Il Premio Digital Michetti 2023 è stato assegnato al termine del finissage della 74esima edizione del Premio Michetti, che si è tenuto negli spazi del MuMi di Francavilla al Mare lo scorso 30 settembre, al quale hanno partecipato Angelo Piero Cappello (Comitato Tecnico Fondazione Michetti), Federico Boni (Sociologo, Professore Ordinario Università Statale di Milano) e Paolo Bozzacchi (Condirettore The Watcher Post).

Il Presidente della Fondazione Michetti, Andrea Lombardinilo: “Il 2023 per il Premio Michetti sarà ricordato come un anno di successi. Anzitutto per il livello degli artisti che hanno partecipato, per quello della Giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per la curatela di Costantino D’Orazio e per le migliaia di visitatori che hanno scelto il MuMi in questi due mesi di mostra. Ma anche per la conferma della passione espressa dalle centinaia di votanti online del Digital Michetti, premio che rappresenta il faro acceso della Fondazione Michetti sull’innovazione artistica”.

Donatella Spaziani nasce nel 1970 a Ceprano. Nel suo lavoro utilizza principalmente disegno e fotografia, ma la sua ricerca si estende anche ai campi della scultura, performance e installazione. La Spaziani approfondisce l’intimo rapporto tra spazio e corpo dell’artista, che svuotato della sua vitalità, abbraccia lo spazio circostante in una forma decisa, seppur fragile, di compenetrazione totale. Tra le mostre a cui ha partecipato la Spaziani:  MoCa – Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2010), Expo Universale di Shanghai (2010), Industria SuperStudio, New York (2011), National Centre for Contemporary Arts, Mosca (2011), Museo MACRO, Roma (2016).

Il Premio Michetti 2023 è stato assegnato lo scorso 8 luglio a Flavio Favelli, per l’opera “Profondo Viola”, dalla Presidente di Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

FONDAZIONE E PREMIO MICHETTI

Costituita nel 1952, sulla scia di successo del Premio Michetti nato nel 1947, la Fondazione Michetti diventa Ente Morale nel 1955. Tra i curatori del Premio Michetti si annoverano Palazzeschi, Angioletti, Apollonio, Bellonzi, D’Amico, Caramel, Daverio. Il Premio coniuga da sempre spinte moderniste e linguaggi della tradizione artistica, in un processo di equilibrio tra valorizzazione della realtà locale e nazionale. Numerose le mostre dedicate a Francesco Paolo Michetti. Ultimo omaggio al Maestro di Francavilla a Roma, con la retrospettiva del 1999 a Palazzo Venezia. Il Museo Michetti (Mumi) di Francavilla al Mare, ospita le cosiddette due tele giganti del maestro, Le serpi e Gli storpi, realizzate intorno al 1900. Il Mumi è ospitato nella sala ipogea posta a fianco di Palazzo San Domenico, storica sede della Fondazione.




LA PRIMA VOLTA DELLE CUGINE da quando sono in A2

Pineto ed Ortona si sono allenate congiuntamente in quel del Palavolley di Pineto in un incontro che alla fine ha visto i padroni di casa vincere 3-0, aggiudicandosi alla fine anche il quarto set-extra.

Pineto, 1° ottobre 2023. Entrambe le formazioni sono scese in campo prive degli opposti. Cantagalli bloccato da un leggero stato febbrile mentre Padura Diaz ha da risolvere qualche acciacco fisico. Coach Tommasello schiera Loglisci come opposto mentre Ortona può contare sul giovane Falcone.

Il primo set ha visto le due squadre lottare punto a punto ma, nonostante gli sforzi, il set è stato vinto da Pineto con un punteggio di 25-22.

Nel secondo set, La Sieco parte con grinta e determinazione riuscendo a mettere in più occasioni sotto pressione i padroni di casa. La Sieco potrebbe gestire meglio un buon vantaggio e addirittura anche una palla set. Pineto, però non molla e dapprima raggiunge e poi supera gli ortonesi ai vantaggi con il punteggio di 29-27.

Anche nel terzo set è la Sieco a partire con un piglio migliore, Tuttavia è Pineto, che grazie ad una grande pazienza e ad un servizio insidioso e ad un muro quasi insuperabile, riesce a portare a casa anche il terzo set 25-20.

I due coach hanno deciso di giocare anche un quarto set extra, che ha visto Pineto consolidare il suo vantaggio, vincendo 25-16.

Tra i giocatori della Sieco Service Ortona, Marshall si è distinto come il miglior marcatore della squadra con 13 punti, seguito da Fabi con 8 e Patriarca con 7.

Abba Pineto – Sieco Service Impavida Ortona  3-0 (25-22 / 29-27 / 25-20 / 25-16)

Durata Incontro: 1.35. Durata Set:   

I: 24′

II: 31′

III: 24′

IV: (extra) 16′

Sieco Service Ortona: Fabi 8, Broccatelli (L) 33% – perfetta 11%, Bertoli 3, Benedicenti (L) 54% – 42% perfetta, Del Vecchio 1, Marshall 13, Patriarca 7, Falcone 5, Tognoni, Donatelli 1, Ferrato 5, Di Giulio, Lanci E. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 2  – Errori Al Servizio: 17  – Muri punto: 8

Abba Pineto: Mignano, Pesare (L) 100% – perfetta 50%, Sorgente (L) 68% – perfetta 41%, Jeroncic 5, Chavers 13, Basso 5, Di Silvestre 15, Paris 6, Nikacevic 6, Loglisci 8, Msatfi 3, Benavidez 11. Coach: Tommasello. Vice: Palermo

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 26  – Muri punto: 16




L’IMPORTANZA DEL SILENZIO

Come la grande folla dell’Apocalisse, abbiamo pregato in silenzio, ascoltando un “grande silenzio” (cfr Ap 8,1).

di Papa Francesco

Roma, 1° ottobre 2023. Il silenzio è importante, è potente: può esprimere un dolore indicibile di fronte alle disgrazie, ma anche, nei momenti di gioia, una letizia che trascende le parole. Per questo vorrei brevemente riflettere con voi sulla sua importanza nella vita del credente, nella vita della Chiesa e nel cammino di unità dei cristiani. L’importanza del silenzio.

Primo: il silenzio è essenziale nella vita del credente. Sta infatti all’inizio e alla fine dell’esistenza terrena di Cristo. Il Verbo, la Parola del Padre, si è fatto “silenzio” nella mangiatoia e sulla croce, nella notte della Natività e in quella della Pasqua. Stasera noi cristiani abbiamo sostato silenziosi davanti al Crocifisso di San Damiano, come discepoli in ascolto dinanzi alla croce, che è la cattedra del Maestro. Il nostro non è stato un tacere vuoto, ma un momento carico di attesa e di disponibilità. In un mondo pieno di rumore non siamo più abituati al silenzio, anzi a volte facciamo fatica a sopportarlo, perché ci mette di fronte a Dio e a noi stessi. Eppure, esso è sta alla base della parola e della vita. San Paolo dice che il mistero del Verbo incarnato è stato «avvolto nel silenzio per i secoli eterni» (Rm 16,25), insegnandoci che il silenzio custodisce il mistero, come Abramo custodiva l’Alleanza, come Maria custodiva nel grembo e meditava nel cuore la vita del suo Figlio (cfr Lc 1,31; 2,19.51). D’altronde la verità non ha bisogno, per giungere al cuore degli uomini, di grida violente. Dio non ama i proclami e gli schiamazzi, le chiacchiere e il fragore: Dio preferisce piuttosto, come ha fatto con Elia, parlare nel «sussurro di una brezza leggera» (1 Re 19,12), in un “filo sonoro di silenzio”. E allora anche noi, come Abramo, come Elia, come Maria abbiamo bisogno di liberarci da tanti rumori per ascoltare la sua voce. Perché solo nel nostro silenzio risuona la sua Parola.

Secondo: il silenzio è essenziale nella vita della Chiesa. Gli Atti degli Apostoli dicono che, dopo il discorso di Pietro al Concilio di Gerusalemme, «tutta l’assemblea tacque» (At 15,12), preparandosi ad accogliere la testimonianza di Paolo e Barnaba circa i segni e i prodigi che Dio aveva compiuto tra le nazioni. E questo ci ricorda che il silenzio, nella comunità ecclesiale, rende possibile la comunicazione fraterna, in cui lo Spirito Santo armonizza i punti di vista, perché Lui è l’armonia. Essere sinodali vuol dire accoglierci gli uni gli altri così, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da testimoniare e da imparare, mettendoci insieme in ascolto dello «Spirito della verità» (Gv 14,17) per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese» (Ap 2,7). E il silenzio permette proprio il discernimento, attraverso l’ascolto attento dei «gemiti inesprimibili» (Rm 8,26) dello Spirito che riecheggiano, spesso nascosti, nel Popolo di Dio. Chiediamo dunque allo Spirito il dono dell’ascolto per i partecipanti al Sinodo: «ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama» (Discorso in occasione della Veglia di Preghiera in preparazione al Sinodo sulla Famiglia, 4 ottobre 2014).

E infine, terzo: il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile. Gesù, infatti, ha pregato perché i suoi discepoli «siano una sola cosa» (Gv 17,21). Il silenzio fatto preghiera ci permette di accogliere il dono dell’unità “come Cristo la vuole”, “con i mezzi che Lui vuole” (cfr P. Couturier, Preghiera per l’unità), non come frutto autonomo dei nostri sforzi e secondo criteri puramente umani. Più ci rivolgiamo insieme al Signore nella preghiera, più sentiamo che è Lui a purificarci e ad unirci al di là delle differenze. L’unità dei cristiani cresce nel silenzio davanti alla croce, proprio come i semi che riceveremo e che raffigurano i diversi doni elargiti dallo Spirito Santo alle varie tradizioni: a noi il compito di seminarli, nella certezza che Dio solo dona la crescita (cfr 1 Cor 3,6). Essi saranno un segno per noi, chiamati a nostra volta a morire silenziosamente all’egoismo per crescere, attraverso l’azione dello Spirito Santo, nella comunione con Dio e nella fraternità tra di noi.




L’ADA ABRUZZO INCONTRA I CITTADINI

In guardia dalle truffe: ecco cosa non bisogna fare

San Vincenzo Valle Roveto, 1° ottobre 2023. Attenzione quando aprite la porta, evitate di far entrare sconosciuti in casa, di fornire dati sensibili al telefono o di aprire mail o messaggi sospetti. Sono questi alcuni degli input lanciati ieri durante l’incontro Occhio alle truffe agli anziani che si è svolto a San Vincenzo Valle Roveto. L’appuntamento, organizzato da Ada Abruzzo, ha visto la partecipazione di molte persone, perlopiù di mezza età, che hanno voluto ascoltare quali sono gli atteggiamenti da assumere per evitare di essere truffati.

A dare il benvenuto ai presenti è stato il primo cittadino, Carlo Rossi, che ha ricordato la validità del progetto Inclusione attiva per la qualità della vita finanziato con i fondi anno 2021 a valere sull’avviso pubblico della Regione Abruzzo: “Per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale promossi da organizzazioni di volontariato associazioni di promozione sociale e fondazioni del terzo settore per la realizzazione di attività di interesse generale – di cui all’art 5 del Codice del terzo settore”, soprattutto durante il periodo covid e post covid.

“Spesso nei nostri paesi – ha spiegato Rossi – ci sono persone che sole e hanno nei membri di alcune associazioni, per esempio, dei punti di riferimento. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Ada L’Aquila est, Croce Rossa di Carsoli e Avis comunale San Vincenzo Valle Roveto e Roccavivi, è servito proprio per supportare chi non ha nessuno su cui contare”.

Proprio in linea con quanto affermato dal sindaco Rossi è stato il racconto di Luciana Di Battista, presidente Avis San Vincenzo – Roccavivi e referente del progetto che è per le persone del posto un punto di riferimento. C’è chi si rivolge a lei per compilare un modulo, chi le mostra il telefono perché ha ricevuto un messaggio sospetto e chi invece le chiede supporto per problemi quotidiani.

Come spiegato dalla presidente Ada Abruzzo, Eleonora Pensa, grazie a iniziative come queste “si va ad affiancare chi è fragile e sensibile. Proprio per questo abbiamo voluto lanciare la campagna Occhio alle truffe agli anziani per poter consigliare le persone di una certa età e suggerirgli gli atteggiamenti da assumere quando si trovano in delle situazioni particolari”.

Anche Rosa Lusi, in rappresentanza della Uilp pensionati Abruzzo, e Augusto Di Bastiano, responsabile Centro giuridico del cittadino, hanno ringraziato l’Ada per il lavoro svolto in linea con la quotidiana domanda delle persone anziane. L’incontro, al quale ha preso parte anche il maresciallo Salvatore Pletto, comandante stazione carabinieri Balsorano, si è concluso con un animato dibattito durante il quale i presenti hanno dialogato con i relatori e chiesto consigli su come comportarsi in alcuni frangenti.




GRANDI E PICCOLI IN PINETA

Per scoprire l’importanza del riciclo dei rifiuti e ripulire l’area

Pescara, 1° ottobre 2023. Volontari grandi e piccoli fanno tappa in Pineta per scoprire l’importanza del riciclo dei rifiuti. Sono stati proprio i bambini i protagonisti della giornata ecologica organizzata dal Comune di Avezzano e da Tekneko, società che si occupa del servizio di igiene urbana in città, alla Pineta in collaborazione con la Protezione civile di Avezzano, la Croce blu, l’associazione “Dogs e horses” e i bambini della “Fenice Academy”.

I partecipanti sono stati accolti dal personale Tekneko che ha consegnato a tutti il materiale per raccogliere rifiuti e una sacca realizzata con materiale di riciclo. Il focus del giorno è stata la plastica e per questo nel momento informativo che ha preceduto l’ingresso in Pineta è stato illustrato ai più piccoli perché è importante non abbandonare bottiglie, bicchieri e stoviglie in plastica nelle aree verdi, nel mare o anche in strada.

Tutti in fila indiana, poi, sono entrati in Pineta e seguendo un percorso con pannelli illustrativi sistemati di tanto in tanto hanno raccolto i rifiuti, differenziandoli grazie alle buste precedentemente fornite, e hanno ascoltato i consigli per evitare di inquinare l’ambiente.

La seconda parte della giornata si è svolta invece nell’area dedicata ai cani. L’associazione Dogs e horses ha catturato l’attenzione dei partecipanti con una piccola lezione su come comportarsi se si porta il proprio cane a passeggio in un’area pubblica. È fondamentale raccogliere le deiezioni canine e gettarle negli appositi cestini perché lasciandole a terra si può danneggiare l’ambiente.

«È stata sicuramente una giornata positiva perché protagonisti sono stati i bambini che rappresentano il nostro futuro – ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo -, vederli ascoltare attentamente i consigli dei nostri addetti e poi raccogliere con attenzione la plastica e gli altri rifiuti abbandonati in Pineta ci ha riempito di gioia. Ringraziamo il Comune e le associazioni che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita di questa bella giornata ecologica sicuramente da ripetere».

«È stata una giornata bella e positiva – dice l’assessore all’ambiente Antonietta Dominici – anche per la risposta dei ragazzi, circa una cinquantina, che hanno partecipato a questa Giornata Ecologica, la prima da quando rivesto il ruolo di assessore. Voglio ringraziare il consigliere Maurizio Seritti che ci ha affiancato, aiutato e sostenuto concretamente con la partecipazione preziosa della Protezione Civile.

Importante la presenza della Fenice Academy che ha organizzato e reso interessante e divertente la partecipazione dei bambini. Non è stata solo una giornata tesa a sensibilizzare e istruire i più piccoli alla raccolta differenziata, ma è stato fatto vedere e capire, dagli operatori Tekneko, che ringrazio, cosa si fa con il materiale raccolto, cioè la fase successiva. I ragazzi hanno potuto vedere cosa può diventare una bottiglia di plastica una volta che è stata riutilizzata. Gli operatori – prosegue la Dominici – hanno anche voluto far comprendere come sia importante non produrre rifiuti e, ad esempio, preferire prodotti a basso impatto ambientale, quando si fanno gli acquisti.

L’associazione cinofila Dogs & Horses, poi, ha mostrato perché è necessario raccogliere e gettare nei contenitori appositi le deiezioni canine, capaci di causare conseguenze all’uomo e all’ambiente stesso. Un’esperienza che sicuramente rifaremo – conclude l’assessore Dominici – e nella quale, nelle prossime giornate, punteremo a coinvolgere ancora più associazioni e ragazzi. Il nostro fine è aumentare sempre più la sensibilità sulla necessità di produrre meno rifiuti, di contribuire al riutilizzo degli stessi e, in generale, a contribuire al miglioramento del nostro ambiente e della nostra città».




PESCARA E LA CICLOVIA ADRIATICA

Pescara, 1° ottobre 2023. – Apprendo dagli organi di informazione che sono prossimi lavori di sistemazione del tratto stradale compreso tra P.zza Le Laudi e Fosso Vallelunga. L’intervento dovrebbe vedere il rifacimento anche del tratto ciclabile attualmente adiacente all’asse viario carrabile, realizzato dalla Provincia di Pescara neanche qualche anno fa, e che, coincidendo con il marciapiede lato monte, vede la critica promiscuità con i pedoni. L’opera venne ampiamente e ripetutamente criticata all’epoca da diverse associazioni, soprattutto per la scelta politica, e non tecnica, che allora si mostrò debole e timorosa nei confronti di rivendicazioni di presunto spazio rubato al transito delle auto e soprattutto ai parcheggi.

Chi percorre il tratto ciclabile sa bene quanto sia disagevole il transito: il fondo è ammalorato e senza manutenzione, bisogna dividere e condividere uno spazio striminzito (e fuori norma) con i pedoni, e bisogna stare attenti ai tanti passi carrai e strade laterali, con antipatici e continui saliscendi. Ma a chi si sposta sulle due ruote, che non è gente “appassionata” della bici ma che si sposta con quel mezzo, è anche noto quanto siano pericolosi i due attraversamenti che a nord e a sud del segmento in esame collegano i tratti lato mare con quello lato monte.

Bene, allora, anzi benissimo che si restituisca finalmente linearità al percorso e dignità a quella pista ciclabile che, voglio ricordarlo con forza, non va considerata come un semplice tracciato urbano, ma come segmento costitutivo della Ciclovia Adriatica, asse di attraversamento dell’intera costa Adriatica in quanto elemento costitutivo strategico del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche (Art. 4 – L. 2/2018: Le infrastrutture della Rete Ciclabile Nazionale costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale) .

Al riguardo la mia speranza è che nella progettazione dell’asse ciclabile si sia tenuto conto di quanto previsto dall’Allegato A della Direttiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Protocollo 375 del 20/07/2017, contenente i “Requisiti di pianificazione e standard tecnici di progettazione per la realizzazione del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistche” di cui all’articolo 1, comma 640, della legge n. 208 del 2015. In particolare, alla voce “caratteristiche geometriche“, la norma dà chiare indicazioni circa la dimensione delle piste, che vanno ovviamente interpretate con la logica del futuro, e quindi non del minimo, ma dell’ampliamento della sede: in altre parole, da un livello “minimo”, cioè da 2,5 metri di larghezza, ad uno almeno “buono“, di almeno 3 (per la ciclovia bidirezionale, oggetto dell’intervento). Poi c’è anche l'”ottimo” con un altro mezzo metro in più, come già accade a Tortoreto e Giulianova, dove si raggiungono i 4,5 m.

Giancarlo Odoardi – Coordinatore FIAB Abruzzo Molise




SOLD-OUT IL CONCERTO di Toquinho

Per il «Festival Cicognini»  ideato e diretto da Davide Cavuti

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. Il concerto della star brasiliana della musica, previsto il prossimo 15 ottobre all’Auditorium Sirena, è il primo appuntamento del Festival Internazionale Cicognini diretto dal compositore e regista Davide Cavuti e celebra la vocazione alla musica da film della città di Francavilla al Mare con i suoi compositori.

È già tutto esaurito il concerto di Toquinho previsto domenica15 ottobre alle ore 21, all’Auditorium Sirena di Francavilla al Mare, per il primo appuntamento del «Festival Internazionale Alessandro Cicognini». In poche settimane, sono andati esauriti tutti i tagliandi disponibili per l’evento che apre la rassegna internazionale di musica, fondata e diretta dal maestro Davide Cavuti, compositore cinematografico e teatrale e autore di ricerche e studi che hanno permesso la riscoperta e la divulgazione delle opere del celebre compositore di colonne sonore Alessandro Cicognini.

Il «Festival Internazionale Cicognini» è un progetto multidisciplinare di musica, teatro, danza e cinema finanziato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Abruzzo, dal comune di Francavilla al Mare e da vari enti e prestigiose istituzioni culturali come l’Università di Chieti-Pescara G. d’Annunzio, il «Centro Studi Nazionale Cicognini», la «Biblioteca Luigi Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia» di Roma, il «Festival Internazionale Giuseppe Dell’Orefice».

Nel 2022, Toquinho aveva ricevuto il «Premio Internazionale Cicognini», riconoscimento assegnato ai grandi compositori di colonne sonore che, nel corso degli anni, è stato conferito ai Premi Oscar Ennio Morricone, Nicola Piovani, Dario Marianelli, Michael Giacchino e agli autori di musiche da film Bruno Zambrini, Franco Piersanti, Manuel De Sica, Detto Mariano.




UBER ALLES di Stefano Labbia

Il nuovo romanzo è disponibile in tutte le librerie italiane

Roma, 1° ottobre 2023 . Severo è un timido ragazzo di origine umbra, trapiantato a Roma: un giovane dal cuore puro e pieno di sogni. Severo voleva diventare uno scrittore di libri. Best sellers, possibilmente.

Aveva così tanto da dire… così tanto da dare! Invece era diventato – dopo gli studi al liceo turistico – un giardiniere, come suo padre che si spaccava la schiena per due lire, pardon, pochi euro, in un una villetta a schiera di un riccone, nel centro di Roma.

 Alfio era uno – anzi il solo – dei compagni di scuola delle Superiori che ancora frequentava, seppur di rado. Un amico, per così dire. Alfio era un giovane di poche ambizioni, poche aspirazioni tutto casa e calcio. Aveva anche altri interessi, come il cinema (trash), la lettura (trash) e il recitare (in modo trash). I due non avevano alla fin fine nulla in comune.

Eppure, andavano d’accordo. Ma i sogni, si sa, sono destinati a cambiare gli uomini che li vivono… e anche coloro che li circondano. NOTE DELL’AUTORE: Uber Alles è uno spaccato di vita, sensazioni, emozioni di una gioventù a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, dove sognare era concesso ma considerato, spesso, sbagliato, in favore di sicurezze incerte, false speranze che avrebbero poi procreato dando alla luce cocenti delusioni nelle generazioni che in quei periodi hanno vissuto.

Chi non si riconoscerà in Severo, timido ma brillante, ingabbiato ed oppresso da ciò che lo circonda, divoratore bulimico di “vorrei ma non posso”?

O in Alfio, giovane romano dal cuore buono ma, in sostanza, vuoto dentro? I comprimari, poi, che girano attorno ai due, regalano al libro una veridicità assoluta, un microcosmo essenziale di umanità precaria, vacua e vagante. Anche l’amore troverà spazio in questa avventura metropolitana dal sapore agrodolce. BIO: Stefano Labbia, classe 1984, nato a Roma, è poeta, sceneggiatore, scrittore e autore di fumetti.

SCHEDA DEL LIBRO: AUTORE: Stefano Labbia TITOLO: Uber Alles – Come in un sogno

EDITORE: Amazon

GENERE: Narrativa

ANNO: 2023

PAGINE: 126

COPERTINA: Stefano Labbia




GRAPHIC NOVEL della Editrice Carabba

La rivolta di Lanciano del 5-6 ottobre ‘43

Lanciano, 1° ottobre 2023. Una graphic novel per raccontare, in maniera diversa, la Rivolta del 5 e 6 ottobre 1943, per cui la città di Lanciano (Ch) è stata insignita della Medaglia d’oro al Valor Militare.

È stata pubblicata, ad ottant’anni da quei tragici eventi bellici, dalla casa editrice Carabba di Lanciano (Ch). E sarà presentata, il prossimo 3 ottobre, alle 18, a Lanciano, nella Biblioteca regionale, situata in via dei Frentani

L’opera s’intitola “Partigiano” e porta la firma del disegnatore e fumettista Ernesto Carbonetti che, per Carabba, ha già realizzato la graphic novel “Fantini e Bartali”, ispirata ai ciclisti Alessandro Fantini e Gino Bartali.

“Questo lavoro – spiega Gianni Orecchioni, storico e presidente della Editrice Carabba – vuole porre l’attenzione sull’insurrezione di Lanciano contro l’oppressione nazi-fascista, sul passaggio del fronte in Abruzzo e, più in generale, intende soffermarsi su quella Resistenza del Sud sviluppatasi nell’autunno del ’43 lungo la Linea Gustav e ancora poco conosciuta”.

Protagonista della storia è Americo Di Menno Di Bucchianico, che aveva 31 anni all’epoca ed era il comandante della Brigata partigiana “Trentino la Barba”. “Una figura – riprende Orecchioni – rimasta nell’ombra rispetto ad altri personaggi, nonostante guidasse la formazione partigiana. Su di lui abbiamo acquisito documentazione storica”. Nato il 17 aprile 1912, fu chiamato più volte alle Armi, dove svolse anche le funzioni di elettricista e telefonista-telegrafista. È morto il 25 settembre del 1968.

L’opera, di 106 pagine, sarà presentata, il 3 ottobre, dallo stesso Orecchioni, dallo scrittore Remo Rapino e dalla vicepresidente Anpi Lanciano, Francesca Iannucci. Saluti introduttivi del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, e del vicesindaco e assessore alla Cultura, Danilo Ranieri. Per l’occasione saranno esposte, e potranno essere acquistate, anche stampe che riproducono le illustrazioni del libro.

L’AUTORE

Ernesto Carbonetti frequenta l’Accademia Disney nel 1999-2000. Attualmente collabora con la Clementoni nello sviluppo di videogiochi per l’infanzia. Per la 80144 Edizioni ha realizzato “Suburbans”, “Punk is Undead”, “Lola. Principessa dei giocattoli” e “Chiedi a John. Quando i Beatles persero Paul”; per la Magic Press, “Lazzaro. Il primo zombie”; per la Chiaredizioni, “Inferno, Purgatorio e Paradiso di Dante e Leonardo. Ossessione”; per la Image Comics, “Jim Lives. The Mystery of the Lead Singer of The Doors and the 27 Club”; per la Solferino, “Il re scugnizzo”; per la Carabba, “Fantini e Bartali”.




SIMPOSIO UNICO NEL SUO GENERE

Una conferma per il VI° Forum Internazionale del Gran Sasso. 360 relatori e 1300 partecipanti alla sesta edizione del grande simposio interdisciplinare organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri e dall’Università di Teramo dal 28 al 30 settembre sul tema Conoscere per costruire

Teramo, 30 settembre 2023. Numeri in crescita per il Sesto Forum Internazionale del Gran Sasso, con oltre 1.300 persone che hanno partecipato ai lavori, inaugurati giovedì 28 settembre dalla Lectio Magistralis del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, e appena concluso nell’Aula Magna “Benedetto Croce” dell’Università degli Studi di Teramo.

 Il tradizionale simposio, organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri e dall’Università di Teramo, ha confermato anche in questa sesta edizione la sua vocazione interdisciplinare ed internazionale nonché l’ormai consolidata apertura al mondo della ricerca. Grande attenzione come sempre, poi, alla cooperazione per lo sviluppo con la quinta edizione della Conferenza di partenariato euro-africana. L’ambizioso tema scelto per il Forum 2023,“Conoscere per costruire”, ha chiamato al confronto 360 relatori, provenienti da tutta Italia e da numerosi paesi stranieri, in ventisei sessioni di lavoro parallele nelle aule del campus su tutte le branche del sapere.

Dopo i lavori dei differenti panel e il momento di sintesi nel pomeriggio di ieri, questa mattina si è tenuta la cerimonia conclusiva, moderata dal presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, con gli interventi del Magnifico Rettore Dino Mastrocola e del Vescovo Lorenzo Leuzzi.

«Dal saper fare al saper costruire: è la svolta culturale di cui c’è tanto bisogno per conoscere la realtà e le diverse problematiche che sempre più assumono una dimensione internazionale» ha sostenuto Monsignor Leuzzi. «La quinta conferenza del partenariato euro-africano è un segno concreto non solo dell’accoglienza della Carta di Teramo, ma dell’impegno delle nostre comunità accademiche, di ricerca e di formazione ad allargare gli orizzonti del cammino che è davanti a noi, evitando ogni forma di autosufficienza che favorisce l’isolamento e l’emarginazione storica» ha ribadito il Vescovo.

«Le aspettative create dal titolo di quest’anno si sono rivelate ampiamente soddisfatte» ha commentato il Magnifico Rettore Dino Mastrocola. «Le relazioni che abbiamo ascoltato in questi giorni sono state di altissimo livello. Si è ribadito il ruolo della conoscenza, degli atenei e dei centri di ricerca, in un intreccio interdisciplinare tale da poter dire che pochi simposi riescono ad eguagliare quanto viene realizzato nel Forum Internazionale del Gran Sasso. In merito alla cooperazione universitaria euroafricana, proseguiamo sui percorsi avviati di double degree, ma la novità di quest’anno in particolare è stata l’attenzione alla food safety e alla food security, temi particolarmente sentiti in Africa. Procedere con la ricerca e con il trasferimento tecnologico in questi settori significa riuscire a arginare tutte le problematiche generate dai cambiamenti climatici e tutte le crisi che si susseguono sullo scenario internazionale. Teramo, sede di un centro d’eccellenza nell’Agroalimentare, vuole giocare un ruolo importante in quest’ambito».

Anche in occasione della VI edizione del Forum del Gran Sasso e della V Conferenza del partenariato universitario euro africano, il Ministero degli Affari Eteri e della Cooperazione Internazionale ha offerto il proprio sostegno agli organizzatori per la tenuta degli eventi. Il sostegno, ormai tradizionale, è stato esteso anche in considerazione della rinnovata priorità attribuita dal Governo al tema dell’educazione e della formazione, come presupposto di un’occupazione dignitosa e diffusa, e alla materia della sicurezza alimentare, oggetto da ultimo del vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari che si è tenuto a Roma lo scorso luglio. Entrambi i temi sono oggetto di qualificato approfondimento e dibattito in seno al Forum e alla Conferenza sul partenariato universitario euro africano e in linea con lo sforzo dell’Italia a livello internazionale per l’avanzamento dell’Agenda 2030 e per lo sviluppo sostenibile, con il contributo delle migliori competenze accademiche e produttive italiane e con particolare attenzione all’Africa e al Mediterraneo. Ai lavori hanno preso parte il Vicedirettore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero, Roberto Colaminè, e il referente per la cooperazione universitaria Consigliere Adriana Apollonio. 

Al Forum 2023 ha partecipato anche il Segretario Generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche Francois Mabille, che lasciando il capoluogo abruzzese ha dichiarato: «Il VI Forum Internazionale del Gran Sasso è stata per me un’esperienza incredibile di incontri, arricchimento intellettuale e umano! La varietà e la qualità degli interventi collocano definitivamente questo Forum e il campus di Teramo tra i luoghi accademici internazionali da frequentare, in una città da vedere!».

Ai partecipanti del sesto Forum sono giunti anche i saluti nel Ministro dell’Università e della Ricerca, attraverso un messaggio letto da Monsignor Leuzzi: «Permettetemi di ringraziare il Comitato scientifico per il suo lavoro – le parole il Ministro Anna Maria Bernini – e permettetemi di porgere un affettuoso saluto alla comunità accademica di Teramo, che anche quest’anno si è impegnata per ospitare una vasta rappresentanza del mondo della ricerca e delle istituzioni, che abbraccia anche una grande componente proveniente dall’estero. Come Ministero crediamo fermamente nella diplomazia scientifica quale strumento virtuoso di cooperazione internazionale. Per questo l’Italia punta a diventare un centro propulsore in tutta l’Europa per i rapporti con i nostri partner africani. Ne abbiamo le capacità e ne abbiamo soprattutto la volontà».

Come da consuetudine, il Vescovo Lorenzo Leuzzi ha congedato gli ospiti dando appuntamento al prossimo Forum, che si terrà dal 27 al 29 settembre 2024 sul tema della Carità intellettuale per la promozione di un nuovo sviluppo dei popoli.




CLEAN UP DI PLASTIC FREE

Cento ragazzi alla Villa. L’Amministrazione e la Onlus: “Felici della crescita del progetto GreenTa che eliminerà la plastica dalla vita scolastica di Chieti, la pulizia di oggi è un segnale per la città”

Chieti, 30 settembre 2023. Si è conclusa con una pulizia generale delle aree verdi della Villa comunale la prima fase di GreenTa, progetto progetto promosso e coordinato dall’Amministrazione Comunale di Chieti (assessorati Ambiente e Politiche Giovanili) e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’Avviso pubblico “Fermenti in Comune” gestito dall’ANCI e in collaborazione con la Onlus Plastic Free.

“È stato il giusto coronamento di un percorso avviato con il bando Fermenti in Comune – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente e transizione ecologia Chiara Zappalorto – Quella di oggi è stata una giornata bellissima con tanti giovani e tante famiglie che si sono presi cura della città. Ora le scuole potranno usufruire delle colonnine che erogano acqua e aiutarci ad abbattere l’uso della plastica, come previsto dalla prima fase del progetto. Ci aspetta un lavoro diretto con la dimensione scolastica tutta per continuare a lavorare a tutela dell’ambiente per rendere Chieti sempre più green. Ringrazio tutti i nostri partner, le scuole che sono state preziose con i rispettivi dirigenti e un grazie grande a Plastic Free, perché non avremmo potuto avere miglior compagno di viaggio in questa sfida positiva per l’ambiente e che comincia dalla nostra città”.

“Sono felicissimo di questa grande partecipazione dei volontari di ogni età oggi a Chieti – così Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free – . La scorsa edizione eravamo dieci, ma molte cose sono accadute e oggi siamo stati dieci volte tanto. Chieti così rinnova il grande impegno verso una tematica così importante, come si conviene anche a una Città Plastic free 2023. A tale propostito voglio ringraziare tutte le scuole che hanno deciso di arrivare a questa pulizia ambientale, simbolo di un momento di sensibilizzazione che è utile alla città, a chi la vive e alla comunità tutta”.




CONSORZIO DI BONIFICA, CITTADINI ESASPERATI

Scaparrotta (Azione): gli amministratori abruzzesi dove sono?

Pescara, 30 settembre 2023. È solo di pochi giorni fa, come da lancio Ansa del 28-09-2023, un nuovo e non certamente piacevole capitolo della vicenda Consorzio di Bonifica. Consorzio Bonifica chiede tributo per allaccio potenziale, il titolo del suddetto lancio che spiega: “Avvisi di pagamento per appartamenti al terzo piano di condomini senza giardino o in zone dove non c’è traccia della rete idrica consortile: sono alcuni esempi di quelli inviati nei giorni scorsi a molti residenti nelle province di Chieti e Pescara dal Consorzio di Bonifica Centro che per il 2023 ha ampliato la contribuenza, complessivamente 26.956 soggetti, chiedendo il contributo di dotazione idrica a proprietari di immobili urbani che potrebbero allacciarsi alla rete del Consorzio per innaffiare orti o giardini o per altri usi civili, diversi da quelli tipicamente agricoli. Questa mattina”, prosegue l’Ansa riferendosi a giovedì 28 c.m., “gli uffici del Consorzio sono stati presi d’assalto da utenti che ritengono ingiusto questo contributo e chiedono chiarimenti”.

Quindi il Contributo di Bonifica che generalmente viene collegato all’attività agricola; invece, oggi interessa anche imprese e privati cittadini. Nel comprensorio del Consorzio di Bonifica Centro i contribuenti quest’anno sono 56.335 dei quali 26.956 sono interessati ad una tassa particolare che potremmo chiamare una sorta di MINI IMU. Sono giorni che sono contattato da cittadini perché il consorzio di bonifica centro sta mandando delle tasse da pagare a chiunque abbia un immobile all’interno dell’area consortile e fuori.

Di che si tratta?


Lo chiama
contributo di dotazione idrica e riguarda i proprietari di immobili urbani che anche solo potenzialmente potrebbero allacciarsi alla rete idrica del Consorzio per l’innaffiamento di orti o giardini o per altri usi civili, diversi da quelli più tipicamente agricoli, l’irrigazione dei campi.

Ma la tassa sta arrivando anche a proprietari di appartamenti al terzo piano e in che modo questi potrebbero allacciarsi alla rete del consorzio e soprattutto a che scopo?


Alla fine, si parla di un contributo medio di 22 euro, cosicché la stragrande maggioranza dei contribuenti paga in silenzio senza chiedersi se sia effettivamente dovuto.
Ed in effetti non lo è, almeno in molti casi.

 
Infatti, il contributo di bonifica è dovuto solo se il beneficio
, che il contribuente può ritrarre, è effettivo e non solo teorico, e questo è un principio che la Corte costituzionale ha confermato già dal 2018. Invece il Consorzio ritiene di tassare anche il solo beneficio potenziale, cioè la sola possibilità che ci si possa allacciare alla rete idrica del Consorzio. Il bello è che se non ti allacci paghi lo stesso, se invece ti allacci oltre questa tassa devi pagare anche il contributo di allacciamento condominiale che va da 335 euro all’anno in su, a seconda della superficie servita.


Un gioco che interessa 58.961 immobili in 31 comuni e pesa sulle tasche dei cittadini per 599.830,71 euro. Ci sono già ricorsi tributari, che hanno ottenuto la condanna del Consorzio alla restituzione dei contributi pagati dal 2018 per immobili situati fuori del perimetro di contribuenza proprio perché non traevano alcun beneficio dalle opere consortili e dall’attività svolta dall’ENTE.


E gli amministratori abruzzesi dove sono?

Il consorzio di bonifica è sotto il diretto controllo della Regione. Ogni tanto appaiono sui media rassicurando gli utenti della regolarità delle tasse e degli importi, nonostante nelle altre regioni le cose non vadano proprio così. Approfondiremo la questione in modo da capire perché i cittadini abruzzesi devono affrontare anche questa tassa.




IL PROCESSO DEL MILLENNIO SUL CLIMA

Una delegazione dell’Ordine degli Avvocati di Teramo a Strasburgo

Strasburgo, 30 settembre 2023. C’era anche una delegazione dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, mercoledì scorso, a Strasburgo, davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani, per il “processo del millennio” in tema di diritti umani e ambientali.

La vicepresidente, Serena Monina, i consiglieri dell’Ordine Elena Concordia, Gaetano Luca Ronchi e Mario Cheng Chi Chang e gli altri avvocati del foro teramano, hanno infatti assistito, insieme a centinaia di persone arrivate a Strasburgo da tutta l’Europa e alle delegazioni dei vari Stati membri dell’Unione, alla storica udienza di discussione del caso Duarte A. ed altri vs Portogallo ed altri 32 Stati (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Croazia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna e Svezia, Norvegia, Russia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Regno Unito), che si è tenuta dinanzi alla formazione più solenne della Corte, la Grande Chambre, composta da 17 giudici (dove viene dibattuto solo lo 0,03 per cento dei ricorsi, quelli più rilevanti).

La partecipazione al processo si è svolta in seno al viaggio istituzionale organizzato dal Consiglio dell’Ordine per visitare le sedi delle istituzioni europee e confrontarsi sul ruolo e sul funzionamento della Corte Europea dei Diritti Umani con il giudice nazionale, Raffaele Sabato, e con Giovanna Bilò, magistrato distaccato presso la Cancelleria della Corte.

Il Processo Del Millennio è stato intentato nei confronti degli Stati da sei giovani portoghesi (tra gli 11 e i 24 anni di età) per il mancato rispetto dell’accordo di Parigi sul clima del 2015, volto a limitare il riscaldamento globale.

“Un contenzioso di importanza epocale – spiega la vicepresidente Monina – non solo per il numero degli Stati coinvolti, il più alto mai citato dinanzi alla Corte, ma anche perché rappresenta una delle più rilevanti iniziative giudiziarie nell’ambito dei diritti umani e contenziosi strategici sul clima, avviati per sollecitare risposte giurisdizionali globali al fine di far rispettare, proteggere e attuare i diritti umani su problemi di vasta scala, come quello del clima”




ECCO IL TERZO TRENO Coradia Stream 2.0 intitolato a Benedetto Croce

Elettrotreni green: riciclabili al 97 %, abbattimento del 30 % di energia

Lanciano, 30 settembre 2023. Il terzo elettrotreno Coradia Stream 2.0 è arrivato a Lanciano da Savigliano, sede della Alstom che ha costruito il veicolo ferroviario. L’elettrotreno Coradia Stream 2.0 è intitolato a Benedetto Croce. Green e Made in Italy sono le caratteristiche principali dell’ultimo arrivato in casa TUA.

Il nuovo elettrotreno ETR 104 166-A, infatti, è riciclabile per il 97 per cento e consuma il 30 per cento di energia in meno rispetto alla precedente generazione; può raggiungere una velocità massima di 160 km/h, dispone di oltre 300 posti a sedere.

I treni Coradia Stream sono prodotti da Alstom in Italia. Lo sviluppo del progetto e gran parte della produzione e della certificazione viene eseguita nel sito di Savigliano, in provincia di Cuneo.

La progettazione e la produzione dei sistemi di trazione e di altri componenti avvengono a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, mentre i sistemi di segnalamento sia di bordo che di terra vengono progettati e realizzati dalla sede di Bologna.

La Divisione Ferroviaria della TUA sta completando le attività di natura amministrativa, formativa per il personale equipaggi e di manutenzione e relative ai sistemi di gestione della sicurezza che sono propedeutiche alla messa in servizio dei nuovi treni del gruppo Coradia Stream 2.0. Terminata tale fase i nuovi elettrotreni potranno iniziare a circolare.

La TUA ha ordinato altri sei elettrotreni della Alstom, attualmente in costruzione, che entreranno a far parte del parco veicoli ferroviari dell’impresa ferroviaria nei prossimi mesi.




SPORT E CUCINA, PARTE LA COOKING CUP

A Pescara domani venti equipaggi pronti a sfidarsi tra vela e fornelli

Pescara, 30 settembre 2023. Le previsioni meteo sono ottimali, sole e vento leggero, per la partenza domani domenica 1° ottobre dell’edizione 2023 della Cooking Cup Scavolini Store organizzata dal Circolo Nautico Pescara 2018 in collaborazione con il porto turistico Marina di Pescara e con il patrocinio del Comune di Pescara.

Una ventina di equipaggi già affilano vele e coltelli per la conquista del Trofeo Scavolini Store che andrà a chi taglierà per primo il traguardo Overall cucinando al meglio un bel piatto di pasta. Il punteggio finale sarà determinato dalla somma dei punteggi ottenuti nella veleggiata e quelli del piatto cucinato. A disposizione degli equipaggi una cassetta con gli ingredienti necessari da usare obbligatoriamente: pasta  (Pastificio Zaccagni), pomodori pelati (Ciro Flagella), olio extravergine di oliva (Tenuta agricola Capponi), guanciale (Salumificio Marzari) e una varietà di odori (Ortofrutta Dante). I cuochi potranno aggiungere un solo ingrediente a loro scelta. Poi cinque giudici qualificati ossia lo chef e campione del mondo di pizza Luciano Passeri, l’assessore allo sport del comune di Pescara Patrizia Martelli, il titolare del ristorante Caldora Punta Vallevò Luca Caldora, il titolare dell’azienda Ciro Flagella Franco Flagella e Anna Venditti (presidente onorario di giuria) guidati dallo Chef professionista e sommelier Santino Strizzi dovranno votare il piatto migliore in base a “gusto, difficoltà di esecuzione e presentazione” dello stesso. Le imbarcazioni iscritte, appartenenti ai circoli velici di Pescara, Vasto, Ortona, Giulianova e Francavilla, sono tutte tra i 6 e i 20 metri. Il briefing per armatori con istruzioni di veleggiata e regolamento culinario domenica mattina alle 9,30.

Lo start è previsto domani, domenica, per le 11 circa nel mare davanti alla Nave di Cascella per proseguire con percorso a triangolo (bolina, traverso, lasco) dalla lunghezza approssimativa di 8/12 miglia. L’arrivo è previsto in prossimità dell’imboccatura del porto canale e le premiazioni del primo pomeriggio.

Ad affiancare il CNP2018 nell’evento sportivo, oltre a Scavolini Store ea i produttori abruzzesi degli ingredienti, gli abituali sponsor Banca Generali Private, Citra vini e Vittoria Rms.




SHARPER CONCLUSA la decima edizione

Una giornata incentrata sul divertimento e sulla celebrazione dell’importanza della ricerca!

L’Aquila, 30 settembre 2023. Si è conclusa la decima edizione di SHARPER a L’Aquila, un evento promosso nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici che ha costituito un’occasione d’incontro tra centinaia di ricercatori e migliaia di cittadini.

Nel corso della mattinata, 1500 studenti e studentesse, accompagnati dai loro insegnanti, hanno partecipato a diverse attività dedicate alle scuole: dal fascino delle proiezioni del Planetario all’osservazione del Sole in diretta, dai laboratori di statistica alla conferenza sui vulcani, dagli spettacoli dedicati alla scienza alla conferenza che ha illustrato il lungo percorso che ha portato alla scoperta delle onde gravitazionali.

Piazza Duomo e Corso Vittorio Emanuele hanno fatto da cornice a tanti laboratori a cielo aperto. LNGS, GSSI, INGV, Dompé, Leonardo Spa, SOCOTEC e Istat hanno affascinato grandi e piccoli con dimostrazioni, laboratori, strumentazioni, giochi e spiegazioni di fenomeni geologici.

Il percorso interattivo DALLE PARTICELLE AL COSMO ha permesso di scoprire con altri occhi la natura che ci circonda: un viaggio dal mondo subatomico, passando ai rivelatori di particelle, fino ad arrivare allo spettacolare fenomeno astrofisico della kilonova con una divertente dimostrazione adatta a grandi e piccini.

La presenza di esperti dell’Arma dei Carabinieri, con i suoi reparti speciali, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato,  della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco ha evidenziato come sofisticate apparecchiature all’avanguardia possano contribuire alla salvaguardia del cittadino.

La Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile hanno mostrato le applicazioni della ricerca sui dispositivi e gli strumenti dedicati alla tutela della salute e sulla prevenzione dei rischi. L’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila ha attirato l’attenzione del pubblico illustrando la visione dell’Universo nella storia dell’Arte.

L’Emiciclo e la Villa Comunale hanno garantito l’intrattenimento dei più piccoli con lo spettacolo LA PACE DI PIERO, il Planetario e Rocce venute dallo Spazio. Il Ridotto del Teatro ha ospitato SCIENCE MOVIE SHOW: LA SCIENZA BATTE IL CIAK, una conferenza spettacolo dedicata agli adulti incentrata sui più bei capolavori di fantascienza e sulle tecnologie e ricerche diventate oggi realtà.

SHARPER 2023 è stata anche l’occasione per conoscere da vicino due scrittori in ambito scientifico: Dario Menasce con L’Urlo dell’Universo e Enrico Pedemonte che ha presentato il suo ultimo libro Paura della Scienza attraverso un dialogo con Fernando Ferroni, professore del GSSI. Rimanendo nell’ambito delle opere di divulgazione scientifica, nel corso della mattinata e in anteprima nazionale, è stata annunciata  la nuova cinquina di libri in lizza per il premio ASIMOV: Dieci cose che ho imparato – Piero ANGELA; L’universo su misura. Viaggio nelle incredibili coincidenze cosmiche che ci permettono di essere qui – Filippo BONAVENTURA, Lorenzo COLOMBO, Matteo MILUZIO; Clima 2050.  La matematica e la fisica per il futuro del sistema Terra – Annalisa CHERCHI, Susanna CORTI; Altre Terre: Viaggio alla scoperta di pianeti extrasolari – Giovanni COVONE; La scorciatoia.  Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano – Nello CRISTIANINI.

Ora la parola passa alle decine di migliaia di studenti di tutta Italia, che formano la giuria del premio e sceglieranno il migliore tra i cinque. Il premio ASIMOV, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, funziona grazie ad una commissione scientifica di 1000 ricercatori e professori di scuola superiore, ed è  coordinato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso e dalla Sezione INFN di Cagliari.

SHARPER – L’Aquila è stato organizzato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso con la collaborazione del Comune dell’Aquila e del Gran Sasso Science Institute, a cui si è affiancata una rete di partner consolidata ormai negli anni e altre importanti realtà scientifiche, culturali e istituzionali del territorio quali la Regione Abruzzo, l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, la società biofarmaceutica Dompé, il MAXXI L’Aquila, la Leonardo S.p.A. e l’Associazione Scienza Gran Sasso. Come ogni anno l’evento ha visto la fondamentale partecipazione di Enti e Istituzioni, tra cui Polizia di Stato, Corpo dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Accademia di Belle Arti, Protezione Civile, Croce Rossa, Istat.

SHARPER ( SHARPER – SHAring Researchers’ Passion for Enhanced Roadmaps ) si è svolto in 14 città italiane: Ancona, Camerino, Cagliari, Catania, Genova, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Sassari, Terni e Trieste, con il coordinamento dall’impresa sociale Psiquadro e realizzato in collaborazione con un consorzio che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l’associazione Observa Science in Society, e 5 Università: Politecnica della Marche, Università di Cagliari, Università di Catania, Università di Palermo, Università di Perugia.

Il progetto SHARPER è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dei progetti Notte Europea dei Ricercatori – azioni Marie Skłodowska-Curie. GA 101061553




I CATTOLICI HANNO ANCORA BISOGNO DI UN PARTITO?

… a ottant’anni da Camaldoli

di Rocco D’Ambrosio [con un commento]

Politicainsieme.it, 30 settembre2023. [L’intervento che segue, a firma di Rocco D’Ambrosio, affronta una questione che sta alla base della nascita, prima, di Politica Insieme, e poi di INSIEME. E cioè tutto quello che segna l’enorme differenza che sta tra l’idea del partito cattolico e quello dell’impegno nella cosa pubblica sulla base dell’ispirazione cristiana. Quell’ispirazione cui Jaques Maritain si riferiva parlando della forza trasformatrice, di liberazione, di solidarietà e di uguaglianza che il Vangelo è in grado di scatenare.

Del resto, tutta la storia dei movimenti politici d’ispirazione cristiana dalla seconda metà del secolo XIX° quello sta in maniera incontrovertibile a dimostrare. Così come tutta la presenza successiva al Concilio precisa la laicità di ogni iniziativa politica di questo genere e viene segnata quella chiarezza talvolta mancata nonostante con grande lucidità don Luigi Sturzo avesse ben spiegato decenni prima che la religione è universalità e la politica è scelta di parte. E non a caso il fondatore del PPI aveva sempre visto nel conservatorismo cattolico, quello che con gran disinvoltura mischiava Chiesa e patria, tanto per stare a più di un ritorno di fiamma dei giorni nostri, il suo principale avversario.

Infine, il professor D’Ambrosio ha ragione quando definisce, anche nella pratica, l’adeguata relazione tra il cosiddetto mondo cattolico ufficiale e associativo con l’impegno politico. In particolare, quando parla delle scuole di formazione ad una nuova cultura del rapporto e dell’impegno per la cosa pubblica. E forse nessuno più dei cattolici italiani, che pure restano in qualche modo tra le forme più forte di presenza anche organizzata, hanno bisogno di riscoprire quel ragionare politico di Paolo VI e del professor Lazzati cui pure noi dobbiamo ogni tanto pensare malinconicamente come si fa per un bene prezioso sbiadito, se non addirittura “perduto”. Giancarlo Infante]

Alcuni toni presenti nel mondo cattolico fanno temere che l’importante discussione sul Codice di Camaldoli possa a volte nascondere la voglia di far rinascere la Democrazia Cristiana, tra le più longeve che la società italiana riesca a vantare. Si assopisce e si risveglia con ritmi e modalità quasi incomprensibili, anche per le menti più esperte e navigate.

Voglia di Dc come una sorta di influenza stagionale?

O di seme benefico che nessuna esperienza riesce a sostituire?

Grano buono o zizzania?

La Dc fu segnata, specie nei suoi primi decenni, dallo sforzo di elaborare una cultura religiosa e politica frutto di un’analisi concreta della società contemporanea; fu ispirata e vivificata dai valori cristiani. Il Codice di Camaldoli fu una pietra miliare in questo sforzo culturale e politico. Questa era la vera Dc.

I padri della Dc, infatti, hanno sempre voluto un partito con giovani maturi moralmente, colti, preparati tecnicamente, dotati di mezzi idonei a una vasta diffusione culturale e opera politica. Era Murri, per esempio, a ricordare come l’impegno politico doveva essere il segno di un “ritorno a un concetto più cristiano della vita e dei suoi scopi, delle cose terrene e del loro valore di mezzi a un fine etico e spirituale, della carità intesa come principio fattivo di giustizia nei contratti, di assistenza reciproca nelle difficoltà della vita, di solidarietà fraterna ed illimitata” (Battaglie d’oggi).

Mentre Aldo Moro più tardi precisava: “Un partito cristiano – scriveva nel 1946 – che non abbia un autentico spirito d’amore, profonda comprensione, assoluta delicatezza non può rendere alcun servizio né alla patria, né alla causa cristiana”.

La fine della Dc, la complessità della storia che l’ha causata, e quella che ne è seguita, ci impongono di ripartire da due punti fermi che don Luigi Sturzo indicava, dal suo esilio, già nel 1936: “Ispirata alla scuola cristiano-sociale e dentro il quadro dell’etica cattolica (…). il primo problema di un partito di cattolici è quello di un disimpegno dalla gerarchia cattolica, nel senso dell’autonomia politica di partito il che era necessario da una parte e dall’altra per non coinvolgere nella responsabilità di un partito la Chiesa, né rendere menomata la personalità del partito di fronte agli altri partiti e al Governo. L’altro problema, connesso in sostanza con il primo, riguardava le direttive sociali ed economiche, e sotto questo aspetto non poteva non avvenire una specificazione e divisione tra cattolici conservatori e cattolici democratici o sociali”.

Basandoci su questa lezione sturziana e seguendo il cammino storico e dottrinale si può affermare che oggi la questione di un nuovo partito dei cattolici è e deve essere superata; esprimo ovviamente personalissime considerazioni. “Una medesima fede cristiana può condurre a impegni diversi”, scriveva Paolo VI già nel 1971.

L’affermazione sintetica di Papa Montini si comprende più pienamente se si ricorda l’insegnamento del Vaticano II° e, in materia di impegno politico, i suoi punti fondamentali. Prima di tutto la famosa precisazione: “La Chiesa, in ragione del suo ufficio e della sua competenza, in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico” (Gaudium et Spes, poi GS, 76).

L’affermazione conciliare pone fine a qualsiasi collateralismo fra comunità cristiana e partiti politici – vedi il caso Dc in Italia – proprio perché presenta con chiarezza l’autonomia della sfera temporale da quella religiosa, restituendo alla comunità cristiana il suo proprio ruolo di profezia e coscienza critica, il suo evangelico servizio nei confronti dei detentori del potere e dell’intera comunità civile.

Tuttavia, il collateralismo è duro a morire. A volte si ha l’impressione che rinasca in nuove forme: si pensi all’agire di alcuni movimenti e associazioni ecclesiali con prassi simili a quelle di lobby pronte a sacrificare tutto, persino l’integrità morale, pur di conseguire gli interessi prefissi. Per nessun motivo la comunità cristiana può perdere la libertà che le è propria, confondendosi con soggetti e progetti particolari. “Il crocifisso è una verità senza colore”, scriveva don Primo Mazzolari.

Consegue che l’impegno diretto in politica – cioè l’assunzione di cariche politiche e istituzionali – non spetta alla comunità cristiana, né ai pastori direttamente o per interposta persona, ma è, quindi, attività propria dei fedeli laici e questi lo fanno in proprio nome, come cittadini, guidati dalla coscienza cristiana (GS, 76).

Alla comunità intera spetta il compito di formare alla politica e ai pastori di essere guida in questa formazione, secondo i principi del magistero sociale. Bisogna riconoscere che spesso, eccessivamente concentrati sul problema della rappresentanza politica (questione DC, ricomposizione dell’area cattolica, frantumazione in diversi partiti, creazione di associazioni di cattolici e così via), i cattolici non si sono interrogati abbastanza sulla coerenza di cattolici e comunità in rapporto alla realtà sociopolitica. In particolare, non si è riflettuto abbastanza su quanta formazione cristiana, personale e comunitaria, ci sia sulle tematiche sociali e politiche e se questa sia adeguata per i nostri tempi.

In forza della loro fede e della formazione ricevuta sono tanti i laici cristiani che si impegnano in politica, a ogni livello istituzionale, vivendo una particolare vocazione: responsabilmente si dedicano al bene della cosa pubblica, il Concilio Vaticano II° riserva loro la sua stima e la sua lode (GS, 75).

Il riferimento assume ancor più valore nell’attuale contesto se si pensa al qualunquismo con cui si giudica la classe politica.

Sono molti coloro che fanno di tutt’erba un fascio, non riconoscendo e apprezzando i politici coerenti e ispirati da grandi riferimenti etici e confortati da positivi e onesti risultati, cristiani e no. Per essi alla fatica dell’attività politica si aggiunge la scarsa o negativa considerazione dei cittadini e, in particolare, relativamente ai credenti, delle comunità cristiane, specie quelle di provenienza.

Mi è capitato tantissime volte, sia in incontri personali che pubblici, di constatare il senso di solitudine e di isolamento provato da coloro che, nonostante tante difficoltà, continuano a impegnarsi in politica, ispirati dalla fede e con passione, rettitudine e competenza. Chi è veramente dedito al bene più grande va ringraziato privatamente e pubblicamente, con la stessa intensità con cui si è pronti a denigrare chi opera disonestamente in politica; in uno spirito fraterno va anche aiutato e sostenuto.

È il 30 aprile 2015 quando le agenzie di stampa riportano le parole di papa Francesco, in un discorso a braccio nell’aula Paolo VI°: “Si sente: Noi dobbiamo fondare un partito cattolico!: quella non è la strada. La Chiesa è la comunità dei cristiani che adora il Padre, va sulla strada del Figlio e riceve il dono dello Spirito Santo. Non è un partito politico. No, non diciamo partito, ma … un partito solo dei cattolici: non serve e non avrà capacità convocatorie, perché farà quello per cui non è stato chiamato (…) Ma è un martirio quotidiano: cercare il bene comune senza lasciarti corrompere”.

È interessante notare come il Papa sposta l’attenzione dalla questione partito cattolico a quella del martirio quotidiano nel cercare il bene comune.

L’affermazione del papa si può interpretare come un invito a concentrarsi più su problemi di coerenza che di appartenenza.

Non abbiamo bisogno di un partito cattolico, nuovo o rinato che sia, ma di chi sappia, attuare, pagare e soffrire per il bene comune. Al di là dei diversi schieramenti, i cattolici impegnati in politica sono tenuti, a qualsiasi livello istituzionale, ad incontrarsi, dialogare e operare per l’unità sui temi fondanti ed inderogabili. In questo, tanto potrebbero fare le comunità cristiane, specie gli organismi diocesani, nel promuovere incontri di formazione e di confronto per tutti i cattolici impegnati in politica. Questi incontri possono aiutare anche a recuperare un clima di stima e rispetto reciproci.

Il collaborare dei cattolici con politici di sinistra o di destra o di altre formazioni, passa attraverso la loro accettazione del metodo democratico e del loro non coinvolgimento con estremismi populisti e/o totalitari. Per cui essere cattolici nel centrodestra, quanto esserlo nel centrosinistra, o altrove, ha la medesima responsabilità: richiede discernimento e prudenza.

Tutte le collocazioni sono degne di rispetto, se vissute con coerenza morale e competenza professionale e per ambedue resta il dovere di testimoniare il regno di giustizia e di pace e ispirare la città umana a quella di Dio.

Lo stesso dicasi per il voto e per i rischi che ha di essere diretto a persone non degne. Il Concilio afferma: “Si ricordino perciò tutti i cittadini del diritto, che è anche dovere, di usare del proprio libero voto per la promozione del bene comune” (75).

Perché venga promosso il bene comune è necessario e moralmente doveroso che si votino persone mature umanamente, coerenti eticamente e con una sufficiente competenza per svolgere il ruolo a cui si candidano. Queste sono le condizioni che rendono il nostro voto etico, sempre fermo restando un divieto: quello di collaborazione, promozione e partecipazione ai gruppi massonici.

Sono convinto che ci potrà essere una rinnovata stagione di impegno dei cattolici in politica solo se diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti si impegneranno per una formazione seria e autentica.

Ciò che scriveva Milani, in Esperienze pastorali, ha ancora un grande valore, prima di tutto per i nostri giovani: “Non vedremo sbocciare dei santi, finché noi ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale. Qualcosa, cioè, che sia al centro del momento storico che attraversiamo, al di fuori dell’angustia dell’io, al di sopra delle stupidaggini che vanno di moda”.




SAN MICHELE: Chi è forte come Dio?

di don Marcello Stanzione

DentroSalerno.it, 30 Settembre 2023. Nelle nostre società, una volta a regime di cristianità, assistiamo ad un generale tracollo della moralità sia pubblica che personale. Una delle cause del degrado dell’occidente è certamente l’influsso negativo sulle masse dell’ateismo, del materialismo e del relativismo morale. Un brano della Bibbia  proclama la  forza di Dio. “Signore, hai mostrato al tuo servo la forza del tuo braccio ed ho capito che nessuna forza può essere paragonata alla tua forza”.

Nulla in effetti resiste a Dio. Lucifero aveva creduto potergli resistere. Facendo appello alle forze prodigiose della sua natura, egli aveva detto: “Io salirò”. Ma Dio fece un segno ed il ribelle rotolò nell’abisso. Vi furono lungo i secoli degli uomini che hanno voluto misurarsi con Dio, che hanno deriso la sua potenza e sfidato la sua forza. Dio ha disteso la mano, e non li si è neanche più visti. Nei giorni di pioggia accade talvolta che la folgore colpisca un gigante della foresta. Il gigante cade con fracasso nella valle, ed il rumore della sua caduta si ripercuote in un lungo gemito, poi è per sempre il silenzio e l’oblio. Leggiamo la storia, essa ci racconta queste cadute famose di uomini che minacciavano il cielo e Dio: teste superbe che la forza divina ha colpite, querce insolenti che la tempesta ha rovesciate. Per qualche tempo, talvolta, Dio lascia gli uomini agitarsi e ordire i loro sacrileghi complotti. Ma ben presto giunge la sua ora, ed è l’ora della sua giustizia. Vi fu la sua ora nei primi tempi.

Gli uomini lavoravano alla Torre di Babele. Ora Dio si mostrò e discese per vedere la città e la torre, e seminò in mezzo ad essi la confusione. Vi sarà ancora la sua ora: Dio non resiste sempre ai superbi? Tantissimi uomini e donne del nostro ventunesimo secolo pretendono di finirla con Dio e con la chiesa Cattolica. Quello che essi vogliono, purtroppo, è non solamente di agire senza Dio, ma agire contro Dio ed i suoi comandamenti. Dio mostrerà loro che non s’insorge impunemente contro di lui. Dio ha dei modi di colpire che sono terribili! Per punirci non è necessario che ci maledica, basta che si ritrai da noi. Qual è oggi la vera causa del declino dell’Occidente? Del declino culturale ed economico dell’Italia?

È stato l’introduzione dell’euro come moneta unica europea? Niente affatto! Ora per molto tempo il  nome di Dio e l’idea della sua giustizia hanno trattenuto il flusso dell’empietà e della corruzione sociale, come lo sbarramento trattiene le acque di un fiume in piena. Ma il  nome di Dio è oggi andato in oblio quasi ovunque, l’idea della giustizia divina non domina più gli spiriti, è per questo che il flusso della corruzione sale di giorno in giorno, sempre, minacciando di portar via tutto.

È vero che se Dio stesso non costruisce, quello che s’innalza non tiene affatto; che se egli non custodisce la città, è invano che si veglia intorno ad essa. Quando Dio non è con gli uomini, non vi è presso di essi che debolezza e impotenza, e tra di essi che egoismo, diffidenza, insubordinazione. Dio disprezzato si vendica lasciandoli a sé stessi.

“Essi sapranno che sono il Signore”, dice Dio per bocca del profeta. Possiamo comprenderlo, non spezzarci sotto i terribili colpi della forza divina ma vinti dall’amore e illuminati dalla fede! Chi è forte come Dio? Alla vista dei complotti dell’empietà,  ricordiamoci il grido di san Michele. Nella lotta accanita che si scatena, il vinto non sarà né  Dio né la  Chiesa, sarà Satana ed il mondo amico di Satana. Gli empi possono applaudirsi e cantare vittoria solo momentaneamente.

Noi sappiamo che Dio rimane il più forte, così noi abbiamo fiducia. In una predica di Cirillo di Gerusalemme si legge: “Quando Gesù volle venire dagli uomini sulla terra, Dio Padre scelse una forza potente, Michele, e affidò Cristo alle sue cure”. Un vescovo del nostro tempo ha dichiarato: “Riflettiamo: “Chi è San Michele Arcangelo?

La Bibbia ci dice che è uno dei sette Arcangeli presso il Trono di Dio. Ma San Michele ha anche una caratteristica unica. La seconda lettura del Libro dell’Apocalisse (12, 7-12a) ci presenta lui come Principe e Capo degli Angeli. Insieme con loro combatte contro “il grande Drago, il Serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo e Satana”. Il suo nome “Michele” significa “Chi come Dio”. Questo nome è quasi un grido di lotta contro i nemici di Dio. Un grido contro le potenze del male.

Infatti, San Michele Arcangelo viene spesso rappresentato come un militare e guerriero, rivestito di una robusta armatura, con la corazza d’oro, la spada fulminante e in un alone di luce”. (Mons. Edoardo NOWAK, Dall’Omelia pronunciata il 28 settembre 2003 nella Basilica di San Michele Arcangelo al Gargano (FG)).Michele non è un Angelo leggiadro, ma un Angelo dotato di grande forza. E Dio manda questa forza ad ogni uomo affinché non sia vinto dalla forza di questo mondo. È un messaggio consolante. Accanto a noi c’ò un angelo che combatte per noi. Egli interviene per noi, quando gli uomini combattono contro di noi, ma anche quando noi siamo in lotta con noi stessi. Paola Giovetti in un suo bel libro sull’Arcangelo ha scritto: “L’Arcangelo Michele che domina senza violenza e senza sforzo deve essere un punto di riferimento per ciascuno di noi: l’Arcangelo ha in mano la spada, ma con il distacco di chi ha la forza vera, di colui cioè al quale è sufficiente mostrarla. E regge anche la bilancia, simbolo della giustizia e dell’equilibrio che devono regolare ogni azione.

L’impulso di Michele è quello della trasmutazione delle forze del male sulla nostra coscienza: trasmutazione in senso alchemico, come consapevolezza collettiva di una forza che non si esprime in forma violenta. L’arcangelo invita a creare fari di luce, a trasformarci in guerrieri come lui, ad accendere energia vitale, a lottare per cause buone, a proteggere noi stessi e l’ambiente”. (Paola GIOVETTI, Le Vie dell’Arcangelo, Edizioni Mediterranee, Roma 2005, p. 169). Una autrice americana ha scritto: “L’Arcangelo Michele, viene spesso scelto come patrono e protettore delle diocesi che sperimentano la persecuzione, la tortura, la sofferenza e la morte per mano di coloro che usano la violenza così come le sparizioni e le calunnie contro quelli che cercano di onorare Dio  e seguire la resistenza non violenta al male da parte di Gesù. Oscar Romero, il vescovo martire di San Salvador, invocò l’Arcangelo Michele come difensore della sua diocesi e del popolo nella sua lotta per la vita. Egli proclamò che San Michele Arcangelo combatteva al loro fianco. La sua presenza era, ed è tuttora, invocata in difesa di tutti i santuari, i templi, le chiese e le cattedrali del Paese e di tutta la gente che si raduna per lodare Dio, in mezzo alla violenza e alla morte.

È Michele, diceva Romero, che si trova alle entrate delle chiese e davanti ai loro altari come guardiano e protettore dei servi di Dio”. (Megan Mc KENNA. Angeli. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1997, p. 30) Padre Grun con il suo solito acume nota: “Da sempre il significato del culto di San Michele è consistito nel  fatto che, grazie ad esso, le persone riprendevano contatto con la propria forza. Quando io addito San Michele a queste persone ferite, queste prendono le distanze dalle offese ricevute. Esse guardano alla forza che Dio ha messo al loro fianco. Se riescono ad immaginarsi che l’arcangelo Michele combatte con loro, non si arrenderanno malgrado tutte le frustrazioni che hanno già sperimentate, ma affronteranno la lotta che sino a quel momento hanno cercato di eludere. Nell’arcangelo Michele si sentono sicure e protette in modo particolare. San Michele rimanda alle forze che sonnecchiano nella nostra anima e che sono ridestate in noi dalla fiducia nell’angelo”

(Anselm GRÜN, Ciascuno cerca il suo angelo, Queriniana, Brescia 2002, p. 127).