RICERCA SLA: Centri NeMO, conoscere la malattia per l’efficacia dei trials clinici

Gli esperti sulla patologia si incontrano per formare i professionisti dei territori alle nuove sfide della ricerca

Milano, 30 maggio 2023. Gli approcci innovativi negli studi clinici sulla SLA; l’attenzione a nuovi biomarcatori per la malattia; l’identificazione precoce dei sintomi sono tra i temi affrontati nel workshop Criticalities in ALS. From disease characterization to clinical trial design. L’appuntamento formativo, dedicato a ricercatori e professionisti sanitari e promosso dai Centri Clinici NeMO, si è svolto presso il Policlinico Gemelli, la sede romana del network nazionale esperto nella cura delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari. Solo nell’ultimo anno, la rete NeMO ha attivato 36 studi clinici sulla SLA e preso in carico oltre 2.500 persone con la patologia.

Le questioni affrontate dalla seconda tappa del percorso formativo, che ha visto riuniti cinque clinici esperti del network NeMO, colgono le sfide a cui sono chiamate la comunità scientifica e dei pazienti oggi. E dove la ricerca apre a nuovi scenari, l’alleanza del lavoro di rete diventa la risposta che pone la persona al centro del suo progetto di vita.

Ed è su questa capacità che si focalizza il contributo della prof.ssa Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro NeMO di Milano e professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano, che ha aperto i lavori. Il valore dell’alleanza, infatti, diventa opportunità per traslare l’esperienza costruita su altre patologie neuromuscolari, per meglio approcciare la complessità della SLA, in un momento storico in cui inizia ad esservi un numero crescente di studi clinici farmacologici sulla malattia, fondati su nuovi razionali scientifici.

L’urgenza e la necessità è l’identificazione precoce dei sintomi, approfondita dalla dott.ssa Federica Cerri, medico neurologo e referente area SLA del Centro NeMO di Milano. Intervenire tempestivamente è importante non solo nella fase della diagnosi di malattia. Le evidenze scientifiche, infatti, mostrano come una presa in carico mirata e anticipata sia fondamentale nel prevenirne il peggioramento clinico, con un impatto concreto nel migliorare qualità di vita e sopravvivenza. Evidenze che aprono a nuovi scenari di ricerca nel comprendere la SLA come un processo biologico, che inizia con una fase presintomatica – definita Mild Motor Impairment – e che è necessario sempre di più imparare a identificare ed interpretare precocemente per essere efficaci anche nei trattamenti di cura.

Proprio il percorso di presa in carico mirata deve considerare ogni aspetto funzionale – respiro, nutrizione, movimento e comunicazione – anche come indicatore utile di monitoraggio della malattia, per contribuire dal punto di vista scientifico a comporre i tasselli del puzzle della SLA. Tra questi, il ruolo dei disturbi cognitivo-comportamentali nell’evoluzione della patologia, affrontati dal dott. Emanuele Costantini, medico neurologo del Centro NeMO Ancona. Spesso considerate tardivamente dal punto di vista clinico, le correlazioni della funzione cognitiva con il decorso della SLA sono supportate da un’ampia letteratura scientifica. La sfida sarà comprendere come rendere sempre più misurabile l’impatto di questi sintomi sulla diagnosi e su nuovi trattamenti di cura.

E inevitabilmente il riferimento va al farmaco Tofersen per chi ha la mutazione del gene SOD1, approvato da qualche settimana dell’Agenzia regolatoria americana (FDA) e alle ragioni scientifiche che pongono in primo piano il dosaggio dei neurofilamenti quale possibile biomarcatore surrogato di malattia. Tema affrontato dal prof. Mario Sabatelli, direttore clinico del NeMO Roma, area adulti, e presidente della commissione medico-scientifica di AISLA Onlus. Ad oggi la scienza e la pratica clinica evidenziano come nelle persone con SLA vi sia un aumento dei neurofilamenti, proteine che costituiscono una sorta di scheletro delle fibre nervose.

A seguito della degenerazione dei motoneuroni i neurofilamenti vengono rilasciati nel siero e nel liquido cerebrospinale della persona ammalata. Il dosaggio dei neurofilamenti nel siero può fornire un contributo importante nella diagnosi precoce e, come nel caso del Tofersen, un supporto di grande utilità per valutare la risposta ai farmaci.

In questo contesto, il primo messaggio che emerge è la priorità di porre al centro della relazione di cura la persona e il suo diritto all’autodeterminazione. Una overview presentata dalla dott.ssa Stefania Bastianello, direttore tecnico di AISLA onlus, sugli approcci scientifici e sulla normativa europea e nazionale, a partire dalla L.219/2017 in merito alla Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC). Strumenti a sostegno dell’alleanza medico – paziente che permettono alla comunità scientifica e dei pazienti di costruire strategie nuove per far fronte alla complessità della malattia.

Nuove strategie di presa in carico, dunque, che cambiano il paradigma della qualità di vita. È questo il tema affrontato dal dott. Riccardo Zuccarino, direttore clinico del Centro NeMO Trento, che chiude i lavori. La SLA costringe, infatti, la persona a ricostruire nuovi contenuti di vita alla luce dell’esperienza di malattia; la risposta clinica allora deve necessariamente partire dalla relazione e dare risposte che ripensino ogni volta ad interventi riabilitativi, adattati alle esigenze specifiche di ciascuno. È guardare al dettaglio del quotidiano con un pensiero creativo, per trovare soluzioni orientate alla ricerca del benessere di ciascuno, come il gesto semplice di riadattare la forchetta per essere portata alla bocca in autonomia. 

Con il patrocinio di AISLA Onlus, nell’ambito delle celebrazioni dei suoi 40 anni di attività, di Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Policlinico Universitario Fondazione A. Gemelli, la formazione ha visto gli esperti condividere il valore della continuità tra ricerca e cura per conoscere e cambiare la storia naturale di questa grave malattia neurodegenerativa.




IL PROGRAMMA di formazione natatoria

All’insegna della men sana in corpore sano

Giulianova, 30 maggio 2023.  Più che una cena, quella che è stata offerta ieri sera dal vicesindaco Luca Ragonici e dalla consigliera Simona D’Angelo, rinunciando ai loro gettoni di presenza consiliari, è stata molto di una festa di fine corso.

È stata molto più di una serata in allegria, per festeggiare la fine di un riuscitissimo programma di formazione natatoria, organizzato dal Comune di Valle Castellana in una delle più importanti strutture sportive ascolane. La cena di ieri sera è stata una sublimazione dell’idea dello sport quale strumento di coesione e di crescita.

«Un’idea che il Comune sta portando avanti da anni e nella quale abbiamo investito impegno e risorse – spiega il vicesindaco Ragonici – perché per noi affermare che i ragazzi sono il nostro futuro, non è mai stata solo una facile frase fatta, ma il senso stesso di un progetto condiviso, pensato perché i ragazzi che nascono e crescono in un Comune di montagna, non abbiano alcuna possibilità in meno dei loro coetanei di città».

Un progetto che, quest’anno, ha già visto i ragazzi partecipare alla settimana bianca, sulle nevi di Monte Piselli, nel quadro di una formazione sportiva a tutto tondo che, all’insegna della men sana in corpore sano, esalta i valori più sani. E dopo la neve e la piscina, non potrà certo mancare il sole delle nostre spiagge: nelle prime due settimane di luglio partirà infatti la colonia estiva organizzata dal Comune, nel quadro di una programmazione annuale dell’offerta sportiva e formativa, che vede l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Camillo D’Angelo da sempre impegnata in favore dei cittadini del futuro.




NUOVO PIANO TERRITORIALE di coordinamento provinciale

Adozione e avvio della consultazione pubblica

Chieti, 30 maggio 2023. Il Consiglio provinciale di Chieti ha adottato il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e il contestuale avvio della consultazione pubblica per l’apertura alle osservazioni dei Comuni e degli enti. Tra le principali novità introdotte dal nuovo piano ci sono l’assorbimento delle norme che facevano capo al Piano territoriale delle attività produttive (che verrà eliminato), l’istituzione di un sistema informativo dei dati del territorio aperto e accessibile a chiunque tramite web, il passaggio da un sistema di cartografia statico ad uno dinamico e in costante aggiornamento, la suddivisione del territorio in nove ambiti programmatici, la forte attenzione al contenimento del consumo di suolo e il monitoraggio periodico degli effetti del piano grazie alla digitalizzazione del servizio.

“Con orgoglio adottiamo il nuovo PTCP, al termine di un lungo e complesso lavoro di ascolto e confronto con le parti interessate. Dall’approvazione del piano attualmente in vigore sono passati vent’anni: era fondamentale aggiornare lo strumento di governo del territorio e siamo orgogliosi di essere i primi in Abruzzo a fare questo passo ponendo grande attenzione al consumo di suolo e alla digitalizzazione del servizio. L’obiettivo è quello di tutelare il territorio e semplificare il lavoro degli enti attraverso un sistema digitale che rimette al centro il ruolo della Provincia quale ente di coordinamento a servizio dei Comuni.

Un ringraziamento va al dirigente del servizio Nicola Pasquini, all’ufficio di Piano coordinato dall’architetto Margherita Fellegara, a tutti i dipendenti che hanno dato il proprio contributo per la redazione del piano, ai dipendenti dell’OPS che hanno realizzato una piattaforma open source accessibile a tutti e da ultimo, ma non per importanza, al prof. Roberto Mascarucci per la sua preziosa collaborazione”, sottolinea il Consigliere provinciale delegato all’Urbanistica e alla Pianificazione del Territorio, Carlo Moro.

“La Provincia ha bisogno di uno strumento agile e chiaro, flessibile e dinamico, moderno e informatizzato, che sia pronto a fornire ai Comuni indicazioni e regole certe per poter efficacemente esercitare la funzione di governo del territorio in capo all’ente. Per questi motivi l’adozione del nuovo Piano con l’avvio della fase di consultazione pubblica rappresenta un obiettivo importante centrato dall’Amministrazione provinciale per dare risposte concrete e tempestive ai 104 Comuni del nostro territorio”, commenta il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.

Il PTCP è uno strumento di pianificazione territoriale utilizzato per regolare l’uso del suolo e lo sviluppo territoriale a livello provinciale, che definisce le linee guida per lo sviluppo del territorio, stabilendo norme e obiettivi per la pianificazione urbanistica, la gestione del territorio, la protezione ambientale, le infrastrutture e altri aspetti legati alla pianificazione territoriale. Una volta adottato, il PTCP diventa uno strumento di riferimento per gli enti locali, che devono conformarsi alle sue disposizioni nella pianificazione del territorio e nella redazione dei propri piani regolatori. In questo modo, il PTCP contribuisce a garantire da un lato una pianificazione territoriale coerente e sostenibile all’interno della Provincia e dall’altro a dare una cornice strategica fondamentale agli interventi prioritari, con particolare riguardo a quelli finanziati dal PNRR.




L’OPPOSTO DEI RECORD torna a vestire la maglia della SIECO

Ortona riabbraccia l’opposto Diego Cantagalli, che già nella stagione 2020/2021 aveva vestilo la maglia bianco azzurra degli impavidi

Ortona, 30 maggio 2023. Classe 1999 per 203 centimetri d’altezza, Diego Cantagalli è un opposto che di certo non ha bisogno di presentazioni. Figlio d’arte, Diego si scrolla subito di dosso l’eredità di un cognome pesante intraprendendo un cammino vincente che lo porterà a vestire anche la maglia della nazionale maggiore.

Il cammino nel mondo della pallavolo comincia inevitabilmente presto, per il giovane Cantagalli e a 13 anni è già a disposizione della blasonata Lube di Macerata, dove disputa la trafila delle giovanili giocando anche in Serie D. Tempo due stagioni e la carriera di Diego Cantagalli prende l’ascensore giocando la stagione 2014/2015 con la maglia della Pallavolo Paoloni Appignano. Qui rimarrà per tre stagioni accompagnando la squadra marchigiana prima in Serie B2 e poi in Serie B Unica.

La prima volta arriva grazie ai radar del Club Italia, che lo considera tra i giovani italiani più promettenti e lo porta a disputare un campionato in Serie A2. Con la selezione, Cantagalli disputa un ottimo campionato. L’opposto fa così bene che la Lube Macerata lo rivuole a casa per fargli occupare la casella di secondo opposto in Superlega. Con la Lube, Diego vincerà sia il titolo italiano, che quello europeo. Nello stesso anno arriva anche l’argento con la Nazionale Italiana ai mondiali categoria Under 21.

Il nostro opposto, però, scalpita e la voglia maturare ulteriormente giocando in pianta stabile lo porta in Serie A3, dove nella stagione 2019 / 2020 e con la Gamma Chimica Brugherio mette a terra ben 411 punti, il che vuol dire una media di 23 punti a partita. La consacrazione definitiva, però, arriverà proprio con la SIECO SERVICE ORTONA. È infatti con gli impavidi che Diego metterà a segno il super-record di 46 punti messi a segno in una singola partita (Sieco Service Ortona – Emma Villas Aubay Siena) di pallavolo a livello Élite.

L’anno successivo Diego Cantagalli si trasferisce a Reggio Emilia e la sua Conad si classifica al quarto posto della serie A2. Quarto posto che vale l’accesso ai Playoff che poi gli stessi emiliani vinceranno guadagnando il diritto a disputare la Superlega.

La Conad, tuttavia, rinuncerà al privilegio di disputare il massimo campionato Italiano e si iscriverà ancora al torneo di A2 potendo contare ancora sul suo opposto di razza. Nel frattempo, la Sieco scivola in serie A3 ma è lesta a rialzarsi vincendo il campionato (senza passare dai Playoff) e, di ritorno nella seconda serie nazionale ritrova il suo potente opposto Diego Cantagalli.

«Sono contentissimo di tornare dopo due anni in una cittadina che mi aveva accolto con tanto calore e che devo dire mi piace anche molto». Esordisce Diego. «Nonostante il COVID quell’anno abbiamo compiuto insieme un grandissimo percorso che mi ha anche regalato quel record personale dei 46 punti che porterò sempre con me. Per la prossima stagione ho un buon presentimento. Il roster è di alto livello e sono straconvinto che tutti daremo non il cento ma il 110% per riuscire a regalare alla società e ai tifosi gli obiettivi ed i risultati che meritano»

DIEGO CANTAGALLI

Data di Nascita: 13/02/1999

Luogo di Nascita: Palermo

Nazionalità Sportiva: Italiana

Ruolo: Schiacciatore Opposto

Altezza: 203 cm

CARRIERA:

2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2022/2023 Conad Reggio Emilia (Serie A2)

2021/2022 Conad Reggio Emilia (Serie A2)

2020/2021 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2019/2020 Gamma Chimica Brugherio (Serie A2)

2018/2019 Cucine Lube Civitanova (Serie A1)

2017/2018 Club Italia Crai Roma (Serie A2)

2016/2017 Paoloni Appignano (Serie B)

2014/2016 Paoloni Appignano (Serie B2)

2012/2014 Pallavolo Lube Macerata (Serie D)

Palmares

– Record Di Punti (46) punti messi a segno in una singola partita (Sieco Service Ortona – Emma Villas Aubay Siena) in un campionato di pallavolo a livello Élite. (2020 / 2021)

– Campionato Italiano (2019)

– Champions League (2019)

– Junior League (2019)

– Medaglia D’Argento Mondiali Under 21 (2019)




LANCIANO PALLANUOTO CONQUISTA LA SERIE C. Traguardo storico per la città 

Al centro sportivo Le Gemelle tifo da stadio

Lanciano, 30 maggio 2023. Con secco 19 a 9, Lanciano Pallanuoto, sabato sera, in casa, ha sconfitto la Rosetana Nuoto e ha conquistato, dopo un campionato in cui è stata sempre tra i primi della classifica, la serie C. Un risultato storico per Lanciano, che non ha una tradizione in questa disciplina. Splendida la cornice di pubblico, con gli spalti del centro sportivo Le Gemelle gremito e con un coreografico tifo da stadio, con tanto di palloncini, bandiere e un tripudio di colori rossoneri. Lanciano Pallanuoto è partita segnando subito e, a mano a mano, ha aumentato il proprio vantaggio. Gli avversari hanno retto per due tempi e poi, sotto i colpi delle calotte bianche, hanno subito pesantemente un Lanciano che non si è risparmiato, trascinato anche dai numerosi supporter.

Questa mattina, conferenza stampa, a Le Gemelle, per fare il punto su presente e futuro. “Un traguardo accarezzato per l’intera stagione e raggiunto introducendo forza e impegno – dice Franco D’Intino, presidente di Lanciano Pallanuoto, che aggiunge – Quello che stiamo facendo è il frutto dell’unione di organizzazione professionale e passione. Stiamo cercando di riportare a Lanciano emozioni, che mancano ormai da diversi anni. Ci stiamo riuscendo e vogliamo continuare così. Vogliamo ricreare quell’entusiamo che decine di anni fa, a Lanciano,  c’era con Padre Lorenzo e con la pallavolo. Nel mese di giugno avremo altri due eventi importanti, con migliaia di ragazzi. L’attenzione, attorno a questa nostra realtà, continua a crescere e ne siamo orgogliosi”.

“Un risultato che abbiamo inseguito e agguantato mettendoci preparazione, talento e cuore tutto l’anno – afferma Alessandro Di Muzio, coach di Lanciano Pallanuoto – L’ultima partita, quella decisiva – racconta – è stata impegnativa e sofferta nei primi due quarti. A quel punto, dopo aver analizzato in dettaglio le giocate dell’avversario, siamo passati da una difesa a uomo a una difesa a semizona, e questa è una la chiave di svolta della gara. Poi   ci siamo avvalsi di  ripartenze repentine, aprendo il gioco e favorendo il nostro attacco per la realizzazione dei gol.

Un plauso alla squadra, a tutti i ragazzi, per questo importante traguardo.  Poi un grazie allo staff al completo: al presidente Franco D’Intino, ai responsabili  di ogni singolo settore (Michela Tudini, Antonio Carbone, Sara Seccia, Luca Fasoli), al Ds Francesco Mammarella, ai preparatori atletici Andrea Paglione e Daniele Di Labio; ad Antonio La Scala, che è sempre a nostra disposizione per risolvere qualsiasi problema. Adesso ci godiamo questi momenti, aspettando di rimetterci in acqua per il campionato di C nazionale”.

Questi gli atleti protagonisti della promozione: Romano Adezio (portiere), Andrea D’Intino, Alessandro Silvestri, Pasquale Di Frenza, Simone Esposito, Daniele Gammelli, Lorenzo Cocchia, Matteo D’Onofrio, Mattia Di Giovanni, Andrea D’Aloisio, Antonio Monaco, Marco Travaglini e Federico Carbone.

“Un plauso a questi ragazzi – esordisce Danilo Ranieri, assessore allo Sport del Comune di Lanciano – che sono veramente da lodare. Sarebbe bello, in futuro, trasformare questo impianto, che sta diventando un punto di riferimento del territorio, in una cittadella dello sport. Questo è il progetto e ci lavoreremo”.

Il settore agonistico di Lanciano Nuoto e Lanciano Pallanuoto conta un vivaio di circa un centinaio di giovani.




CONOSCERE PROPRI PUNTI di forza e debolezza

Il libro Enneagramma di don Stanzione

di Annamaria Maraffa

DentroSalerno.it, 27 Maggio 2023. L’editrice cattolica Mimep-Docete ha stampato il libro di don Marcello Stanzione intitolato Enneagramma. Scopri le tue luci e le tue ombre.

Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi vi era scritta la massima: Conosci te stesso. La via per la conoscenza di sé stessi è anche per il mistico cattolico Taulero, il ritornare dentro di sé, per tendere al fondo della propria anima. Tuttavia, le persone rinunciano volentieri a questa esplorazione, dato che in un primo momento la conoscenza di sé stessi è dolorosa, perché si scoprono spietatamente l’oscurità e la cattiveria, la viltà e la falsità che giacciono nascoste dentro di noi. Per Taulero, una caratteristica dei falsi amici di Dio è quella di condannare gli altri, ma non se stessi. I veri amici di Dio, al contrario, non condannano nessuno se non se stessi.

Per Taulero, un segno che lo Spirito Santo opera nell’uomo è quando questi comincia a conoscere sé stesso.

Noi pensiamo che le persone si debbano proteggere dagli sconvolgimenti della mezza età. Al contrario, Taulero vede in ciò l’opera dello Spirito Santo. Dobbiamo lasciarci scuotere dallo Spirito di Dio, per poter penetrare nel fondo di noi stessi, per giungere al nostro vero essere. Dobbiamo lasciare tranquillamente che cada sopra di noi la torre del nostro autocompiacimento e della nostra autogiustificazione, ed affidarci completamente all’opera che Dio compie in noi in queste traversie della vita.

Egli descrive come l’uomo debba osservare ed esaminare attentamente il proprio agire e le proprie omissioni, i pensieri ed i desideri preferiti, e specialmente le debolezze della propria natura. Dobbiamo interrogarci continuamente su quali siano i motivi ultimi del nostro agire, se cioè mettiamo al centro noi stessi o Dio. Dobbiamo esaminarci se siamo attaccati alle cose esteriori, al nostro successo, ai ruoli che ricopriamo, al nostro ufficio o professione, alle nostre proprietà, alle forme della nostra devozione, alla fama.

L’enneagramma costituisce una particolare tipologia caratteriale della personalità molto antica che permette di conoscere sé stessi e gli altri. L’enneagramma che si basa su nove tipologie di base e di ventisette sottotipi, oggi è stata riscoperta e apprezzata anche dagli specialisti di psicologia che l’hanno applicata al manuale dei disturbi della personalità e dagli studiosi del carattere specialmente in Nord e Sud America, in Francia e in Germania. Le sue radici affondano sia nella saggezza dei primi Padri cristiani del deserto sia nella sapienza orientale dei Sufi islamici. L’enneagramma è una sorta di specchio, tramite il quale guardare dentro di sé, per andare alla ricerca dei nove volti dell’anima.

Si tratta semplicemente di una mappa, di uno strumento utile per rappresentare quel particolare territorio, che è l’individuo.  è fondamentalmente uno strumento di lavoro in vista del cambiamento personale. Esso punta a quel tipo di conversione cui fa riferimento l’apostolo Paolo là dove egli insegna che “la mente è cambiata e l’intera esistenza è trasformata”. Secondo la teoria dell’enneagramma e l’insegnamento di Paolo, noi abbiamo un sé redento e un sé irredento. Il sé irredento è formato e condizionato dalle esperienze della vita.

Col tempo ci identifichiamo col sé irredento e col corpo materiale. Al termine della fanciullezza siamo a tal punto identificati con il sé irredento e non con il corpo, che il sé redento ci è completamente sconosciuto. Normalmente non ci rendiamo conto della sua esistenza. Eppure, esso c’è, eccome! Appena sotto la superficie, appena al di là della confusione e del frastuono della personalità, appena dietro le preoccupazioni per il corpo fisico, vi è un sé interiore, più profondo e più autentico che sperimentiamo, benché solo saltuariamente, come pace, presenza, essenza. Secondo l’apostolo Paolo e secondo pure la teoria dell’enneagramma, è possibile – quantunque raro per noi – arrivare a sperimentare regolarmente ed anche in modo duraturo questo sé redento. Lo possiamo fare attraverso la purificazione del sé irredento, attraverso la separazione della nostra identità dai pensieri e dai condizionamenti della personalità, consentendole di unirsi con il sé redento.

Il primo passo in questo processo consiste nell’identificare il nostro tipo di personalità, che è l’aspetto più rozzo e coercitivo del nostro condizionamento. Il nostro tipo di personalità si basa sulla scelta inconscia di una delle nove passioni del cuore (i setti vizi capitali – ira, invidia, superbia, lussuria, avarizia, gola e accidia – più l’autoinganno e la paura). Grazie all’identificazione e all’osservazione del nostro tipo di personalità noi riusciamo a separarci un poco da essa (l’osservazione consente la separazione). Il passo successivo in questo processo consiste nell’acquietarla e separarla dalle nove passioni del cuore, che costituiscono il centro del sé irredento. Una volta che le passioni sono acquietate, noi iniziamo a sperimentare l’essenza, il sé superiore, l’io vero.

Sempre secondo l’enneagramma e san Paolo, il sé irredento vede il mondo come se fosse riflesso da uno specchio distorto. E tale visione distorta, che comporta la (falsa) comprensione di un sé limitato e spesso alienato, alimenta le passioni del cuore. Nella misura in cui riusciamo a mettere a fuoco la visione distorta, iniziamo ad acquietare le passioni del cuore, cominciando a sperimentare momenti di vita a livello del sé redento e ad avere fugaci percezioni di conoscenza nascosta tipica della mente superiore.

La parte del sistema recepito dalla psicologia contemporanea e dai membri della Chiesa che lo utilizzano riguarda i nove tipi di personalità. La maggior parte dei libri e dei corsi sull’enneagramma si è focalizzata su questi nove tipi.

E per la maggior parte degli studiosi di enneagramma c’è solo la presentazione dei nove tipi, che resta valida per sé stessa, con solo un cenno alla pratica un po’ esoterica della conversione.  Di fatto, il solo studio delle nove personalità può portare a formidabili trasformazioni della percezione e dell’essere. Lavorando sui nove tipi, perveniamo alla conoscenza di noi stessi e degli altri.

Questa conoscenza migliora le nostre relazioni professionali, familiari e sociali e ci consente di vedere gli altri così come loro si vedono. Il libro di don Marcello Stanzione sull’enneagramma edito dalla Mimep è quindi di grande utilità pratica per conoscere i propri e gli altrui punti di forza e di debolezza della personalità e lavorarci spiritualmente.

Conoscere propri punti di forza e debolezza con libro “Enneagramma” di don Stanzione  – Dentro Salerno




INVERSIONE DI TENDENZA: la fame nel mondo torna a crescere

Le donne quelle che ne soffrono di più

Politicainsieme.com, 29 maggio 2023. Secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il dieci per cento della popolazione mondiale, oltre 800 milioni di persone, va a letto affamata ogni notte. Inoltre, recenti dati raccolti rilevano che circa258 milioni di persone in 58 paesi e territori hanno affrontato un’insicurezza alimentare acuta a livelli di crisi o peggiori nel 2022, rispetto a 193 milioni di persone in 53 paesi e territori nel 2021 ( Global Report on Food Crisis CLICCA QUI).

Pur considerando che i dati risentono della crescita della popolazione, è evidente come ci si trovi di fronte ad una inversione di quella tendenza che nei decenni scorsi andava verso una diminuzione della fame mondiale. Dal 2019 in poi il numero di individui denutriti è aumentato di oltre 150 milioni. Le cause principali sono da individuare nei conflitti, nei cambiamenti climatici, a causa degli shock economici e della pandemia da COVID-19. In ogni caso, da quando la Fao ha cominciato a realizzare questo tipo di rapporti, questo è il numero più alto mai registrato.

Nel 2022, la gravità dell’insicurezza alimentare acuta è aumentata al 22,7%, rispetto al 21,3% nel 2021 e fa registrare una tendenza al deterioramento dell’insicurezza alimentare acuta globale.

“Più di un quarto di miliardo di persone stanno affrontando livelli acuti di fame, e alcuni sono sull’orlo della fame. Questo è inconcepibile”, ha scritto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nella prefazione del rapporto.

 “Questa settima edizione del Global Report sulle crisi alimentari è un fermo atto d’accusa contro l’incapacità dell’umanità di fare progressi verso l’obiettivo di sviluppo sostenibile due per porre fine alla fame e raggiungere la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione per tutti”.

Cinque sono i paesi più interessati dai livelli acuti di fame: Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, aree della Nigeria e Yemen. Le donne sono le più colpite e rappresentano circa i due terzi dei più affamati. L’80% vive in aree soggette a cambiamenti climatici.

La crescita della fame mondiale è determinata anche dal consistente aumento del costo del cibo. La Fao ha calcolato che, tra il 2019 e il 2022, l’Indice dei prezzi alimentari – che misura la variazione dei prezzi globali di un paniere di prodotti alimentari, tra cui zucchero, carne, cereali, latticini e olio vegetale – è passato da 95,1 punti a 143,7 punti. Un deciso contributo al peggioramento della situazione è poi venuto, ma i dati ufficiali saranno conosciuti in un prossimo futuro, dalla guerra d’Ucraina perché il paese attaccato e la Russia sono due dei maggiori produttori mondiali di cereali di base, semi oleosi e fertilizzanti.

La maggior parte della popolazione mondiale denutrita vive in Asia, dove circa 425 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021, mentre in Africa, in quello stesso anno, con 278 milioni colpiti quell’anno, si è registrato il tasso più alto in relazione al numero della popolazione.

Inversione di tendenza: la fame nel mondo torna a crescere. Le donne quelle che ne soffrono di più – Politica Insieme




IL CAMPUS ESTIVO, il programma

Occasione di socializzazione, inclusione e crescita

Pescara, 29 maggio 2023. Il Presidente del CRAD, Costantino Tiziano Zuccarini insieme a Matilde Della Valle e altri esponenti del Consiglio Direttivo, illustreranno il programma del Campus Estivo per i figli, in età scolare, dei Docenti, del personale tecnico-amministrativo, delle cooperative di sostegno all’azione amministrativa e aperta al territorio come servizio tenendo fede alle direttive della Terza Missione, come occasione di socializzazione, inclusione e crescita personale riprendendo una consuetudine attuata da anni, dopo la forzata interruzione per le restrizioni impostate nel corso della emergenza sanitaria (Covid 19).

Interesserà circa 100 bambine e bambini, nel periodo dal 12 giugno al 8 settembre 2023, con la interruzione dal 7 al 16 agosto per la chiusura nel periodo delle ferie dell’Ateneo G. D’Annunzio.

Il Campo Estivo, affidato alla ADS di Matilde Della Valle, si terrà nella sede di Chieti Scalo presso il PalaUda di Via dei Vestini, a Madonna delle Piane e a Chieti Colle, presso la Capanna di Betlemme (ex Scuola Convitto Beata Vergine del Carmine delle Suore Orsoline) di Via Ravizza n.107.




STREET FOOD TIME, a Pescara la nona edizione dell’evento più autentico di cibo da strada

Al porto turistico Marina di Pescara dal 1 al 4 giugno. Food truck aperti anche a pranzo

Pescara, 29 maggio 2023. Torna l’appuntamento fisso con l’evento principe in fatto di gastronomia di qualità in modalità street. E questa volta sarà il lungo ponte della Festa della Repubblica a contenere la nona edizione di Street Food Time. Da giovedì 1° giugno a domenica 4 il consueto sito del porto turistico Marina di Pescara accoglierà l’evento più autentico di cibo da strada che ha conquistato negli anni i primi posti delle manifestazioni di settore.

Qualità, varietà e professionalità sono gli elementi che contraddistinguono il festival che nell’edizione di quest’anno porta con sé una novità. Si potrà infatti  anche pranzare, in tutte le giornate. L’ingresso all’evento e il parcheggio saranno gratuiti, i truck saranno aperti dalle 11.00 del mattino fino a mezzanotte. Così da garantire agli affezionati ospiti una full immersion nelle eccellenze gastronomiche italiane e anche internazionali.

Le offerte gastronomiche sono quelle che raccontano la tradizione italiana della buona cucina, perfettamente rappresentata dalle specialità provenienti dai singoli territori.

Dalle Marche arrivano gli hamburger di scottona, serviti con pane fatto in casa, salse artigianali e pomodori freschi, e le immancabili olive all’ascolana, classiche, vegetariane e al tartufo, cotte al momento e servite in cartoccio.

La Campania partecipa con il classico panuozzo, preparato con ingredienti accuratamente selezionati. Tra i più gourmet c’è Nato di notte, un fragrante panuozzo di Gragnano farcito con speck, pecorino, noci e miele.

La Toscana propone un prodotto di eccellenza tutta italiana: il panino fatto con grani antichi, farcito con succulenta carne di maiale 100% italiana, cotta per dodici ore a bassa temperatura , marinata e sapientemente  speziata.

Sempre presente l’Abruzzo con i suoi arrosticini, i conosciutissimi spiedini di carne di pecora o di castrato, che sono strettamente legati alla tradizione pastorale dell’Abruzzo e al conseguente consumo di carne ovina. E con la frittella con pasta a lunga lievitazione, tirata a mano come facevano anticamente, fritta e servita calda, farcita con il meglio dei salumi abruzzesi.

La Sicilia propone gli arancini, i cannoli farciti al momento con ricotta di pecora, canditi e gocce di cioccolato, e le cassatine.  E poi l’esplosione di gusto dell’hamburger di chianina, che è una certezza per il pubblico di Street Food Time, hotdog, asado, empanadas e bife argentini, e lo stracotto, con  carne tenerissima e succosa, cotta molto lentamente.

L’angolo dessert si arricchisce invece con i donuts, ricoperti di glassa, confettini o cioccolato. Ad accompagnare i sapori della cucina italiana più autentica, con qualche tocco internazionale, ci sono le sessanta tipologie di birre artigianali selezionate tra i migliori birrifici dello Stivale.

L’evento, organizzato da Blunel, con il patrocinio di Confartigianato Pescara, Marina di Pescara ed Estatica 2023, è ormai una certezza nel panorama italiano dei festival di cibo di qualità.

Barbara Del Fallo




FESTIVAL POETAMI III^ edizione

Miglianico Borgo in Poesia ecco i vincitori

Miglianico, 29 maggio 2023. Nella serata di ieri, sabato 27 maggio, sono stati decretati i vincitori, delle rispettive categorie previste per il premio PoetaMi – Miglianico Borgo in Poesia, III Edizione in onore e memoria di Paride Di Federico organizzato dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara fondata dallo scrittore Peppe Millanta e diretta dalla Dott.ssa Elisa Quinto, e  in collaborazione con la Pro Loco di Miglianico e con il patrocinio del Comune di Miglianico (Ch) grazie al sindaco Fabio Adezio e della Regione Abruzzo.

Queste le categorie ed i vincitori.

Per la categoria A:

1 – Monia Casadei con “Io ti sarò stilobate”;

2 – Emanuela Dalla Libera con “Io le ricordo quelle sere”;

3 – Franco Fiorini con “Le rughe sai non sono tutte uguali”;

4 – Pietro Catalano con “Il canto dell’usignolo”,  ex aequo con Daniela Gregorini con “Dove l’eterna onda”;

Per la categoria B:

1 – Andreina Trusgnac con “Pingulauenca. L’altalena che non c’era”;

2 – Virgilio Atz con “Vita asimmetrica”;

3 – Livio Bottani con “Senza Paradiso”, ex aequo con Vittorio Di Ruocco con “Il destino di un poeta”;

4 – Daniela Gregorini con “Senza di voi non sarei”;

5 – Maurizio Gimigliano con “Alma”;

Il Premio Margherita Anzellotti è stato conferito ad Alessandra Bucci per la raccolta “Verso la luce”; mentre il Premio Under 35 a Chiara Albertazzi per la poesia “Compostela”.

Le borse di studio Macondo a:

 – Emanuele Rocco;

 – Daniela Febbraro;

 – Giovanna De Filippis.

“Abbiamo acceso il borgo con la poesia. Lo abbiamo fatto implementando Poetami – già premio e atelier di poesia – con una serie di interventi di poeti del territorio (Fiorucci, Bucci) e di fuori regione (Mosesso, Costantino) che ci hanno mostrato in quanti modi si può trasformare la parola per farla diventare metro, parola poetica” – spiega Elisa Quinto.

“Miglianico si arricchisce di alcuni progetti ai quali da tre anni stiamo lavorando, perfezionandoli: la Biblioteca Poetica, il Muro della Poesia e il Cammino Poetico attraverso il quale scoprire il borgo. Da quest’anno abbiamo anche realizzato un’intera giornata dedicata ai più piccoli, con l’intervento di Caporaso – un momento davvero speciale di questa due giorni – oltre che con laboratori, e la cerimonia di premiazione del Paride Di Federico. Siamo soddisfatti di questa terza edizione che ha il sapore di un vero e proprio rinnovamento, di un nuovo percorso da fare insieme all’Amministrazione e a tutti i poeti che vorranno accordarci la loro fiducia nelle prossime edizioni” – conclude.

Ad impreziosire la serata è stata la conduzione di Sara Caramanico della Segreteria organizzativa del Premio PoetaMi – Miglianico Borgo in Poesia con le letture di Tiziana Tarantelli con le musiche di Pierluigi Zappacosta, Pierpaolo Tolloso al clarinetto e sax, Francesco Di Tizio alla fisarmonica.




KURSAAL GREMITO ieri pomeriggio

La recita dei bambini della Scuola dell’ Infanzia Bambin Gesù

Giulianova, 29 maggio 2023. L’ Amministrazione Comunale ringrazia il personale per la bella occasione di incontro e per il lavoro svolto durante l’anno.

Tante persone e tanti applausi, ieri pomeriggio, al Kursaal, dove sono saliti sul palco i bambini della Scuola dell’Infanzia Bambin Gesù per la recita di fine anno. Lo spettacolo, dal titolo Questa pazza storia della musica, patrocinato dal Comune di Giulianova, è stato una dimostrazione di bravura ed anche un piccolo saggio delle attività ritmico-musicali svolte durante l’anno. Bambini piccolissimi hanno cantato, suonato e ballato.  Uno degli alunni ha addirittura interpretato La donna è mobile, dall’ultimo atto del Rigoletto di Verdi. La sala, gremita, ha applaudito tutti i bambini e le loro maestre.




ASCENSORE RIPARATO alla stazione

Montesilvano, 29 maggio 2023. Come per magia anche questa volta così come a marzo dopo la denuncia dell’associazione Carrozzine Determinate l’ascensore della stazione di Montesilvano è stato riparato.

Riparazione in tempi record. Stranamente non è stato più necessario aspettare il 9 giugno.

Come associazione non possiamo che essere soddisfatti dell’azione di pungolo continuo per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini con disabilità, ma dall’altro ci rendiamo conto che il ripetersi delle stesse situazioni sfiora quasi il ridicolo.

È sufficiente una denuncia pubblica per far arrivare pezzi di riparazione dapprima impossibili da reperire.

Non può essere più tollerabile che le persone con disabilità debbano essere prese in braccio per salire e scendere dai binari. Questa situazione deve finire!

RFI deve garantire il servizio, munirsi di un sistema di monitoraggio, manutenzione costante e di interventi urgenti per le riparazioni degli ascensori e smettere di prendere in giro i propri utenti con disabilità.

I guasti agli ascensori vanno riparati immediatamente perché le persone con disabilità vivono, lavorano, viaggiano, studiano e non possono far dipendere la loro vita dai capricci di una gestione noncurante dei loro diritti.

Come associazione Carrozzine Determinate continueremo sempre a vigilare e lavoreremo continuamente per far comprendere che l’accessibilità universale è ormai un diritto umano imprescindibile.

Cav. Claudio Ferrante

Associazione Carrozzine Determinate




LE DIVERSE OPPORTUNITÀ

Contro tutti i muri: la rivoluzione culturale di Franca Ongaro Basaglia

Teramo, 29 maggio 2023. Si è svolto sabato mattina presso la Sala Consiliare della Provincia il convegno Le Diverse Opportunità organizzato dalla Commissione Pari Opportunità provinciale.  Presente all’incontro anche il consigliere Luca Pilotti che ha portato i saluti dell’amministrazione.

Un dibattito partito dalla Legge Giolitti del 1904 sino ad arrivare alla Legge Basaglia del 1978, attraverso un viaggio all’interno delle mura manicomiali dell’istituto psichiatrico di Gorizia dove avvenne la rivoluzione culturale attuata da Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, che riportò l’attenzione sulla centralità della persona e sulla sua dignità, esaminando la metodologia dell’epoca e quella attuata dai coniugi Basaglia attraverso il testo Contro tutti i muri, scritto da Annacarla Valeriano, con il prezioso contributo delle presidenti Amelide Francia, Tiziana Di Sante e Italia Calabrese, della Vice presidente Angela Mascia e del Dott. Domenico Di Sante.

Al termine del convegno è stato proiettato il documentario sull’ex ospedale psichiatrico di Teramo realizzato dalle Soroptimist Teramo.

Mi no firmo diceva Franco Basaglia quando si rifiutava di firmare il registro degli internati che dovevano essere legati al letto di contenzione; una rivoluzione culturale, quella dei coniugi Basaglia, che restituì dignità e centralità alle persone ristrette all’interno degli ospedali psichiatrici, fu una vera e propria conquista di civiltà, restituendo loro dei diritti costituzionalmente garantiti. È fondamentale conoscere il passato per comprendere ed apprezzare il presente – dichiara la Presidente Amelide Francia.




MODELLI 730, oltre 44mila quelli presentati

Annarita Di Domenicantonio, presidente Caaf Uil Abruzzo: “È bene rivolgersi agli sportelli autorizzati. Al centro c’è la persona, non solo numeri e calcoli”

Pescara, 29 maggio 2023. Sono 44.269 i modelli 730 presentati tramite i Centri autorizzati di assistenza fiscale di Uil Abruzzo nel 2022. Numeri importanti che rispecchiano perfettamente la media nazionale. Lo scorso anno, infatti, su circa 22.644.684 modelli 730 presentati in Italia, 18.355.664 sono passati per i Caaf e i professionisti. Di questi numeri i Caaf della Uil ne hanno predisposti complessivamente 1.022.534.

Annarita Di Domenicantonio, presidente del Consiglio di amministrazione del  Caaf Uil Abruzzo spiega perché è bene rivolgersi agli sportelli autorizzati: “I Caaf predispongono il modello 730 sulla base della documentazione esibita dal cittadino relativa ai redditi posseduti e alle spese sostenute nel 2022 che danno diritto a benefici fiscali. Previa autorizzazione scritta del contribuente possono accedere ai dati della precompilata e confrontarli con quelli già inseriti nella dichiarazione predisposta al fine di garantire una maggiore tutela. Compilare il 730 non è solo riportare numeri ed effettuare calcoli: dal colloquio con l’operatore del Caaf solitamente emergono situazioni reddituali o soggettive che possono determinare benefici o risparmi economici differenti.

Potendo consultare i dati della precompilata ci si può accorgere di spese dimenticate nel cassetto o certificazioni uniche variate successivamente al primo rilascio o addirittura dimenticate. L’operatore del Caaf prende in carico la persona, valuta le convenienze e redige la dichiarazione dei redditi introducendo tutta la propria esperienza e professionalità”.

“Ma c’è di più – aggiunge – Proprio per la complessità delle norme fiscali in vigore, il cittadino preferisce rivolgersi al Caaf per presentare la propria dichiarazione 730, perché il centro autorizzato controlla i documenti esibiti e verifica che siano riconosciute tutte le detrazioni e/o deduzioni spettanti, oltre ad assicurare la corretta tassazione dei redditi percepiti nel 2022 (terreni, fabbricati, lavoro, redditi diversi)”.

Roberta Faieta , responsabile regionale degli operatori del Caaf Uil Abruzzo argomenta il perché utilizzare la precompilata non è conveniente per il cittadino: “Non tutte le spese sanitarie sono state trasferite dal Sistema Tessera Sanitaria ad Agenzia delle entrate per la predisposizione del 730 per cui vi sono spese non comprese fra quelle indicate nella precompilata. Parliamo di spese relative all’acquisto o affitto delle protesi, ad esempio quelle per protesi dentarie il cui costo non è compreso nella fattura del dentista oppure protesi ortopediche.

Acquisti presso le parafarmacie o supermercati di farmaci senza prescrizione medica, test di autodiagnosi Covid, apparecchi aerosol o per la misurazione della pressione, dispositivi medici con marcatura CE. Non risultano nella precompilata quelle spese mediche per le quali il cittadino si è opposto all’invio dei dati all’Agenzia, talvolta a sua insaputa, sottoscrivendo una dichiarazione all’atto dell’acquisto o dell’erogazione della prestazione sanitaria. Tutte le spese sanitarie sostenute all’estero, in particolare quelle relative a cure dentistiche. In ultimo, le spese mediche generiche, sostenute da persone con disabilità accertata, sono indicate nella precompilata come spese detraibili ma il cittadino potrebbe avere convenienza invece a dedurle dal proprio reddito”.

“I motivi per rivolgersi al Caaf per la propria dichiarazione sono quindi molti – conclude Annarita Di Domenicantonio, presidente del Caaf Uil Abruzzo – e pur sostenendo un costo sostenuto per il servizio di consulenza e compilazione del 730, e a tariffe  agevolate per gli iscritti Uil,  o gratuito per alcune categorie Uil convenzionate, si ha la certezza di essere assistiti con cura, a salvaguardia dei propri diritti e interessi, perché per i Caaf Uil al centro c’è la persona, non solo numeri e calcoli”.




IMMIGRAZIONE 2022 Presentazione Dossier Statistico

Arci Solidarietà L’Aquila

L’Aquila, 29 maggio 2023. Verrà presentato martedì 30 maggio 2022 alle ore 11:30, presso il Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila, il Dossier Statistico Immigrazione 2022 realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, con il sostegno dei fondi Otto per mille della Tavola Valdese e dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V.

Il Dossier analizza il contesto internazionale ed europeo e i flussi e le presenze in Italia, a più di due anni dalla pandemia e nel mezzo di una guerra scoppiata alle porte dell’Europa. Attraverso le analisi sviluppate da una vasta pluralità di studiosi e organizzazioni – a questa trentaduesima edizione hanno contributo oltre cento autori – il Dossier approfondisce le caratteristiche strutturali dei flussi migratori e della popolazione straniera in Italia, ne osserva i processi di inserimento territoriale, integrazione sociale e partecipazione alla vita collettiva, fino a misurarne la presenza nel mercato del lavoro e il contributo all’economia nazionale.

La presentazione si terrà nel quadro del corso di Geografia culturale, tenuto da Luigi Gaffuri, docente nell’Università dell’Aquila, che sarà preceduto dai saluti sia del Rettore dell’Ateneo cittadino, Edoardo Alesse, sia del Direttore del Dipartimento di Scienze umane, Marco Segala.

Seguirà la relazione di Alessandro Vaccarelli, docente di Pedagogia interculturale nell’Università dell’Aquila. Ci sarà quindi un approfondimento sulle esperienze locali di accoglienza a cura di Arci Solidarietà L’Aquila SCS, ente gestore del progetto SAI dell’Aquila, e un breve focus sui bisogni, le necessità e le risorse delle famiglie in accoglienza nel contesto locale, curato da Arci L’Aquila APS, ente gestore del progetto SAI di Pizzoli.

Si potrà così approfondire la conoscenza su un fenomeno epocale, sia con l’aiuto dei numeri e di una corretta analisi, ma anche attraverso spunti di riflessione e di approfondimento, oltreché di illustrazione del contesto aquilano e regionale, proponendo una visione maggiormente ancorata alla realtà concreta per sollecitare maggiore consapevolezza sulla necessità di politiche capaci di migliorare la vita e il futuro delle persone.

Ai partecipanti sarà distribuita copia gratuita del Dossier Statistico Immigrazione 2022.




[VIENI SPIRITO]

Volto Santo, 28 maggio 2023. Senza lo Spirito siamo un mucchio di ossa aride, questa è l’immagine di un uomo quando si pone fuori dalla grazia di Dio.

Quando sorge la paura, quando si entra nell’insicurezza e si vive nell’affanno: ecco l’uomo mucchio di ossa aride.

Tutti siamo liberi,  sicuramente, ma solo con lo Spirito possiamo superare le nostre incertezze, le nostre preoccupazioni, le nostre inquietudini.

Ecco, dunque, l’occasione per aprirsi allo Spirito.

Anche se l’occhio malvagio è contro e malevolo, non disperare: lo sguardo orientato alla carità e alla luce di Cristo: sempre uniti.

Con lo Spirito ecco l’aiuto decisivo per i nostri fragili fratelli, per sostenerli nel cammino dalle ombre alla luce.

Un aiuto ad aprirsi alla grazia, alla santità, perché il male si vince solo con il bene.

Vieni Spirito Santo e porta Luce nella nostra vita.




AISLA RICEVE LA MENZIONE della Rosa Camuna per i 40 anni dell’Associazione

Lavoro, umiltà, serietà, inventiva e solidarietà verso i più fragili. Persone che aiutano persone nell’ottica di aprire nuovi orizzonti per un futuro sempre più inclusivo

Milano, 28 maggio 2023. Con la conduzione di Max Laudadio, nel tardo pomeriggio di sabato 27 maggio si è svolta la cerimonia di consegna dei premi 2023 Rosa Camuna che ha visto, per i suoi 40 anni di attività, il conferimento della menzione ad AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Con la motivazione: Una grande organizzazione impegnata nel sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica attraverso il finanziamento di molteplici progetti nel campo dell’assistenza, formazione, informazione e ricerca. Per i 40 anni di attività che hanno visto l’Associazione coraggiosamente al fianco di migliaia di famiglie che convivono con questa grave malattia. A ritirare il premio la Presidente nazionale AISLA Fulvia Massimelli insieme a Luca Ruggeri, Presidente Aisla Brescia.

“Questo premio rappresenta un importante riconoscimento per la nostra associazione. In questi quarant’anni di attività, abbiamo sempre lavorato con tenacia e coraggio. Aisla fonda le sue attività creando risorse sì, ma in un’ottica di ribaltamento del paradigma, scegliendo di aprire nuovi orizzonti. Siamo persone che aiutano persone e la nostra storia dimostra che essere fragili non significa essere deboli e che insieme è possibile, senza abdicare, contribuire allo stato sociale per un futuro sempre più inclusivo” ha dichiarato la Presidente nazionale AISLA, Fulvia Massimelli.

In un paradigma che vuole a tutti i costi essere lineare, si insedia il pensiero di Aisla rivolto alla Vita, l’insieme di tutte le fragilità umane. AISLA è grata a tutti coloro che, offrendo la loro disabilità nel bisogno, in realtà offrono l’opportunità di crescita e la capacità di produrre pensieri ed immaginare soluzioni concrete.

“Ringrazio Regione Lombardia per aver scelto di conferirci questo prestigioso riconoscimento – scrive in una nota Luca Ruggeri presidente di AISLA Brescia, che prosegue – Aisla è una realtà che ben rispecchia i valori del popolo Lombardo. Valori che comprendono: lavoro, umiltà, serietà, inventiva e solidarietà verso i più fragili. Il popolo Lombardo è tanti fatti e poche parole. Basti pensare che, solo nel bresciano e nonostante le grandi difficoltà dovute alla pandemia, supportiamo circa cento persone con SLA e le loro famiglie. È un numero considerevole e anche una grande responsabilità ma, come ho già detto, il lavoro e l’inventiva non mancano. Ringrazio di cuore tutti i volontari, la rete delle persone di buona volontà che ci ascoltano per davvero. E ringrazio i donatori che, con la loro generosità, ci permettono ogni giorno di offrire risposte concrete ai bisogni complessi della nostra comunità.”

I riconoscimenti vengono conferiti, ogni anno, in occasione della Festa della Lombardia, che si celebra il 29 maggio, e sono destinati – su indicazione del presidente Attilio Fontana, della Giunta e del Consiglio regionale – alle associazioni, agli enti e alle persone che si sono contraddistinte per particolari attività di interesse pubblico.

Elisa Longo




GRANDE SUCCESSO PER IL CONCERTO DELLA BANDA della Marina Militare Italiana

Ospite d’onore del Festival Internazionale Il Giappone vince la 20° edizione. Mario Orsini e Gianni Tancredi a lavoro per il Festival del 2024

Giulianova, 28 maggio 2023. In una gremita piazza Buozzi, sabato 27 maggio si è svolto il concerto della banda musicale della Marina Militare Italiana, special guest della 23° edizione del Festival Internazionale delle Bande musicali e Majorettes.

Le note dei 102 orchestrali, diretti dal capitano di fregata maestro Antonio Barbagallo, hanno spaziato dalla sinfonica alle arie d’orchestra, dal rock alle colonne sonore di celebri film, fino alle interpretazioni della soprano Elena D’Angelo, creando un ponte tra vari generi musicali.

Con il bis finale, il Maestro Barbagallo ha coinvolto il pubblico facendolo cantare sulle note della canzone di Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu: “Siccome ci stiamo avvicinando alla Festa della Repubblica, abbiamo scelto di fare dei brani che rappresentano il concetto di italianità coinvolgendo anche voi pubblico che siete il sale dei nostri concerti. Senza pubblico, che è mancato in tutti questi anni di restrizioni sanitarie, la musica non può andare avanti. Ricordiamoci che la musica, ed in particolare le bande musicali sono una risorsa preziosa per il Paese Italia” ha detto il maestro Barbagallo, “non dobbiamo guardare all’estero con invidia ma solo per cercare di valorizzare bene quello che abbiamo perché dobbiamo renderci conto delle grandi qualità che molte bande sia civili che militari custodiscono”. 

Tra le autorità militari e civili presenti in piazza il comandante della Banda musicale della Marina Militare – Capitano di Fregata Aniello Grasso, il comandante della Capitaneria di Porto di Giulianova Fiorentino Alessio, il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini, l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, il presidente emerito del consiglio comunale Paolo Vasanella, il segretario Anbima Nazionale Andrea Romiti.

La cerimonia di premiazione, presentata da Mirella Lelli, è stata preceduta nel pomeriggio dalla grande parata allo Stadio Fadini, dove undici bande si sono esibite in parata concludendo con l’esecuzione di due brani d’insieme Amazing Grace, interpretata da Elena D’Angelo e Radetzky March.

“Siamo molto soddisfatti del grande successo ottenuto in questa 23esima edizione – hanno commentato Mario Orsini e Gianni Tancredi, organizzatori del Festival  – abbiamo avuto ospite d’onore la banda musicale della Marina Militare italiana, una delle migliori orchestre militari del mondo. La qualità degli 11 gruppi in gara arrivati da 8 diverse nazioni è stata molto elevata e tutte le bande hanno conquistato il cuore del pubblico.”

Ad aggiudicarsi il primo premio assoluto è stata la banda giapponese Waseda Setsuryo Hhigh school Wind band che ha vinto il prestigioso trofeo in oro realizzato dal maestro orafo Luigi Valentini. Il Giappone ha inoltre conquistato il premio come migliore banda da parata e primo premio come banda sinfonica. 

Seconda classificata la banda musicale Licinio Refice di Patrica. Terza posizione per la Banda musicale di Fiano Romano. Premio come miglior gruppo majorettes al Studio Tanca Tif di  Medzychod (Polonia)

Altri premi:

Miglior gruppo folcloristico la banda musicale folkloristica della Magnifica Comunita’ di Folgaria (Italia)

Miglior gruppo giovanile e miglior banda con majorettes per la  Dechovy orchestra Hana, Prevov & Majorettes Fantasy Prevov (Rep Ceca).

Premio per la migliore coreografia alla Banda Sum di Porto Rico.

Al gruppo svizzero di rievocazione storica Les Milices Vaudoises è stato assegnato il premio per i migliori costumi.

Gli organizzatori ringraziano la Regione Abruzzo per l’eccellente  lavoro svolto dalla Tua per il servizio di trasporto dei gruppi durante le giornate del Festiva.




VILLA GREMITA PER LA FESTA di San Giustino con la Tatangelo

De Cesare: “Il pubblico ha risposto, gli eventi servono a sostenere la città. Animeremo l’estate con le manifestazioni possibili”

Chieti, 28 maggio 2023. In tantissimi hanno assistito al concerto di Anna Tatangelo alla Villa comunale, ieri sera. L’evento, previsto per chiudere la Festa di San Giustino, è stato spostato per le condizioni meteo e ieri ha richiamato nel parco più importante della città un pubblico numerosissimo e vario.

“Il successo di ieri sera è il segno che pur in un momento così delicato e importante per il futuro della città non si può rinunciare a costruire occasioni non solo di svago, ma soprattutto di sostegno e sviluppo per l’economia cittadina e per due settori strategici quali sono intrattenimento e turismo, per i risvolti anche commerciali ed economici che hanno – così il vicesindaco e assessore agli Eventi e al Turismo Paolo De Cesare – Va specificato che sin dal primo momento e conoscendo le difficoltà dell’Ente, abbiamo coinvolto tutte le forze culturali della città, dando loro spazio e il supporto logistico necessario, non potendo elargire risorse.

Così sono nati ormai tre anni di manifestazioni eccezionali, di calendari unici sia per la stagione primaverile ed estiva, sia per quella invernale, delle feste natalizie. Stiamo cercando di organizzarli senza che pesino sulle casse del Comune, facendo i passi possibili: infatti il concerto della Tatangelo è frutto di una sponsorizzazione del centro commerciale Megalò e con la tassa di soggiorno, si tratta dunque di fondi dedicati, che nulla tolgono alle tante e importanti emergenze che stiamo affrontando sulla città e così è stato per tutti i maggiori eventi portati avanti finora.

Quella che si avvicina, non sarà da meno, avremo un’estate con nomi amati e di grande richiamo, da Mika e Madame, previsti il 16 e il 15 luglio alla Civitella, a Massimo Ranieri che sarà da noi il 6 agosto e altri nomi che sveleremo con l’ufficializzazione del calendario estivo. Il Maggio Teatino, intanto, con i suoi cento eventi di qualità e importanza è la conferma che questa era ed è la strada da seguire.

Un riscontro che arriva soprattutto dai dati: da serate come quella di ieri, che hanno portato a Chieti migliaia di persone; ma anche dalle presenze registrate lo scorso anno e anche quest’inverno, specie in corrispondenza degli eventi; nonché dal ritorno di immagine che ne consegue, che ci consente di arrivare lontano investendo pochissimo. Un esempio recentissimo è il video di Mika che annuncia il suo concerto a Chieti, parlando benissimo della nostra città e di una tappa, la nostra, che chiuderà il tour di un artista speciale e conosciuto in tutto il mondo, che ha vissuto un periodo particolare e ce lo racconta con la sua musica.

Ma è accaduto già lo scorso anno con una galleria di ospiti illustri, quali LP, Venditti e De Gregori, Elisa, Brignano, divenuta possibile anche grazie alla sinergia che si consolida con le società locali che si occupano di musica ad alti livelli e alla gestione delle strutture della Civitella, l’Arena, lo Stellario e gli altri spazi da parte della Deputazione Teatrale del Marrucino, un meccanismo che abbiamo voluto come Amministrazione e che sta dando grandi frutti.

Come sta dando frutti il supporto dato alla direzione regionale dei musei per il personale, potenziato grazie ai percettori di reddito di cittadinanza utilizzati cosa che abbiamo proposto e promosso perché riaprissero i nostri musei archeologici dopo il covid, come abbiamo richiesto e ottenuto a livello ministeriale un importante potenziamento degli organici attraverso i concorsi fatti. L’offerta culturale di Chieti è straordinaria, non può rimanere improduttiva. Musica, arte, storia, teatro, manifestazioni sono un patrimonio che ci appartiene e che produce economia e che soprattutto nei momenti di difficoltà deve essere attivato il più possibile, perché il valore aggiunto di questo comparto ha effetti diretti non solo sull’animazione cittadina, ma soprattutto sulla sua linfa vitale, l’economia”.




PD CONTRO TUTTI. Il profondo degrado della politica ortonese

Un segretario si risveglia dal letargo e si dice pronto. A che cosa?

Ortona, 28 maggio 2023. Dopo aver fatto sparire il Pd dalla scena politica locale, l’attuale segreteria improvvisamente si risveglia dal lungo sonno!

“Non sarà con noi chi era alla sala EDEN contro Castiglione – dichiara su il Centro stamattina il Musa segretario locale del PD, che nelle ultime elezioni amministrative del 2022 ha ritenuto di non presentare la lista PD, che poi aggiunge – il PD di Ortona dopo aver riorganizzato i suoi apparati cittadini, va verso l’elaborazione di un progetto alternativo di governo per la città. (Dichiarazione, davvero incomprensibile questa, viste le attività inesistenti del suo PD).

Quindi PD contro tutti, ovvero alternativo anche alla Giunta Castiglione e tutti quelli che stanno con Castiglione non saranno con il PD.

Anche se in maniera confusa, incomincia a delinearsi un nuovo quadro politico in città.

La squadra del Castiglione, che si regge con un solo voto di maggioranza [quello di Cauti eletto nelle liste di Cocciola e che, per il bene della città, dice lui, è passato nella maggioranza di governo], l’attuale gruppo d’opposizione composto da otto consiglieri, uno in meno della maggioranza, ed infine questo PD rianimato.

Sembrerebbe stia lavorando alla costruzione di un terzo polo, un polo alternativo sia all’attuale maggioranza che all’attuale opposizione.

Un bellissimo quadro di degrado politico che sicuramente incuriosirà i cittadini ortonesi che invece attendono soluzioni ai tanti problemi che sono sul vero tavolo politico e che sembra non interessare né chi governa la città né questi rianimati politici, presi più dai giochi della fantapolitica che da cose serie.

La Redazione




LAVORO, ECONOMIA e il ruolo del Cnel

Il convegno: domani lunedì 29 maggio

di Michele Marino

Politicainsieme.com, 28 maggio 2023. Com’è ben noto, il legislatore costituente dedicò grandi e molte energie, culturali, professionali ed esperienziali al dibattito, allo studio e alla formulazione dei quattro commi che compongono l’art. 39. In essi viene affermato  – direi perentoriamente – il principio dell’assoluta libertà dell’organizzazione sindacale (per cui si batteva già da decenni il sindacalista mondiale Giuseppe Di Vittorio), la qual cosa è facilmente comprensibile succedesse a seguito del lungo periodo del regime con l’imposizione del corporativismo.

L’importanza dell’attività sindacale nel nostro ordinamento, tanto nel settore pubblico quanto nel privato, è fuori discussione in questo 75.mo anniversario della Costituzione repubblicana. Ma non lo è altrettanto nei  fatti, in larghi strati dell’opinione pubblica e specialmente tra i giovani che, per lo più, sono insensibili al richiamo o indifferenti ad un impegno all’interno di organizzazioni sindacali; magari propendono per il sindacato autonomo o di base, oppure si costituiscono in comitati di protesta estemporanei e transitori per obiettivi precisi (v. pantera rosa di alcuni anni or sono).

E già nella mia esperienza di fondatore del sindacato di categoria dei dirigenti e funzionari della Presidenza del Consiglio, dagli anni ’90 in poi, avevo potuto constatare questo atteggiamento critico e di distacco dal sindacato confederale.

Si può quindi affermare tranquillamente che alla crisi del partito politico, appunto come organo di intermediazione del cittadino con l’apparato statale secondo il dettato costituzionale dell’art. 40, fa da pendant quella del sindacato come soggetto di rappresentanza e di pressione degli interessi dei lavoratori, espressione di quei valori costituzionali, fondamentali e insopprimibili che afferiscono alla dignità umana, alla salute e alla sicurezza in ogni ambiente di lavoro (omissis, le immani, interminabili tragedie che avvengono quotidianamente!), al trattamento economico necessario per una vita decorosa, da cui il dibattito recente in tema di salario minimo da comparare anche a quello medio nei Paesi dell’U. E.

Non va escluso, peraltro, il fatto che negli ultimi decenni si sono verificati non pochi fenomeni, a dir poco imbarazzanti, come gli scandali degli stipendi e gettoni vari da sceicchi, dei cumuli pensionistici senza aver versato i doverosi contributi previdenziali; per non dire degli enormi patrimoni accumulati senza alcun controllo pubblico, né un minimo di trasparenza!

Nonostante tutto ciò, anzi proprio alla luce di una situazione alquanto critica ed oggettivamente condannabile con particolare riguardo all’onestà intellettuale ed alla passione civica con cui i padri costituenti ne decretarono i valori democratici, alti e nobili, abbiamo ideato e promosso in piena condivisione con il prof. Giulio Prosperetti ed in concomitanza con la recentissima nomina del prof. Renato Brunetta alla presidenza del CNEL la Tavola rotonda Attualità della Costituzione. Lavoro, Economia e Ruolo del CNEL che si terrà presso la Sala Marco Biagi (ex parlamentino), domani, lunedì prossimo, a partire dalle ore 9:30.

È d’uopo sottolineare entrambe le circostanze come premesse oggettivamente imprescindibili del dibattito che sarà svolto dagli illustri partecipanti che, con ogni probabilità, non potranno esimersi dal rievocare il rilievo considerevole ed il valore alto che i Padri costituenti – in primis i deputati Calamandrei, Di Vittorio e Fanfani – vollero conferire sia alle norme di garanzia della libertà sindacale di cui all’art. 39, sia al susseguente art. 99 Cost., introduttivo del Consiglio dell’Economia e del Lavoro.

Dal combinato disposto costituzionale si evince che il CNEL possiede il rango di rilievo costituzionale, quale  organo ausiliario all’interno del nostro sistema democratico-parlamentare; anzi, è indicato come il primo tra gli organi ausiliari del Governo, ex Sezione III del Titolo III. Ma è fuor di dubbio  che il mancato riconoscimento della necessaria autonomia abbia danneggiato la stessa esistenza istituzionale e perciò la sua funzionalità, che è doveroso rilanciare, invocando una più adeguata attuazione dell’articolo 99, cioè svincolando il CNEL da quel rapporto stretto di dipendenza finanziaria ed amministrativa dal potere politico che ne rallenta l’operatività e contiene lo spazio di azione ed iniziativa.

Il tentativo di soppressione, maldestro e fallimentare, esercitato dal Governo Renzi, ha ovviamente condizionato in modo negativo l’attività dell’Ente fino al termine di quella legislatura. Tuttavia, la gestione condotta da Tiziano Treu è stata in grado di superare la crisi dell’apparato, fornendo una serie considerevole di pareri, relazioni ed in particolar modo un atto di iniziativa legislativa, approvato in sede assembleare nella seduta del 26 maggio 2021, concernente Modifiche alla legge 30 dicembre 1986, n. 936. Progetto di legge che consta di quattro articoli, brevi ma incisivi in relazione sia al profilo ordinamentale e regolamentare e sia all’autonomia gestionale e finanziaria. Viene, altresì, disciplinato l’obbligo di redigere “una relazione annuale al Parlamento e al Governo sull’attività svolta in attuazione del programma …, integrata con valutazioni di impatto sociale e sulla regolazione nelle materie di propria competenza.”

Siffatta, auspicata autoriforma potrebbe significare, inoltre, quel necessitato adeguamento e potenziamento del CNEL, come organismo neutrale e obiettivo alla pari o analogamente a quanto successo per l’Ufficio parlamentare di bilancio, che lo renda efficiente e – appunto – autorevole persino a livello comunitario, con particolare attenzione ai rapporti istituzionali con il Comitato di politica economica.

Quale paradigma si profila per il ruolo del CNEL nel III millennio?

Di tale quesito, del quale dibatteremo ed a cui cercheremo di dare una qualche risposta, plausibile e condivisibile, o quanto meno indicare delle linee direttrici di pensiero razionale e positivo, è – per l’appunto : quale ruolo spetta, sia istituzionalmente, sia utilitaristicamente, al C. N. E. L. nella prospettiva di una nazione, come l’Italia, che occupa una posizione di tutto rispetto nel consesso europeo ed internazionale, tenuto conto del rapido, irrefrenabile processo di evoluzione e continuo cambiamento cui stiamo assistendo.

Al convegno di domani partecipano, tra gli altri, anche il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone,  il prof. Stefano Zamagni, e Giorgio Benvenuto

https://www.politicainsieme.com/lavoro-economia-e-il-ruolo-del-cnel-convegno-29-maggio-di-michele-marino/




L’ANGELO CUSTODE nell’ora della morte

Attivamente presente con la sua protezione e i suoi consigli

di Don Marcello Stanzione

Il Nuovo Arengario, 28 Maggio 2023. Avendo Dio affidato la cura delle nostre anime ai nostri Angeli custodi, questi amici celesti sono animati da un sincero desiderio di condurci ad una morte felice. Non ci sono mezzi che essi non impiegano per incoraggiarci e prepararci per essa; in particolar modo essi ci spronano a condurre una vita virtuosa. Quando vedono che il momento della morte si avvicina, raddoppiano le loro cure e le loro attenzioni. Essi risvegliano la vigilanza di coloro che ci circondano.

Gesù concesse a San Filippo Neri qualche volta di vedere gli Angeli che suggerivano a coloro che erano vicino ai malati le parole che essi dovevano dire loro. Infine, essi non risparmiano niente affinché possiamo lasciare questa vita solo dopo aver lavato i nostri panni e averli resi bianchi col sangue dell’agnello.

Nelle vite di molti Santi leggiamo che i loro Angeli custodi erano visibilmente presenti nella loro ultima ora, confortandoli nella loro ultima lotta, rafforzandoli contro i raddoppiati attacchi dell’inferno, annunciando loro l’ora della loro morte e dando loro la certezza che essi sarebbero stati eredi del Regno dei cieli. Non pochi santi alla loro morte furono visti essere portati da angeli esultanti in Paradiso.

Spesso, i santi Angeli custodi assicuravano ai loro protetti la grazia di una morte felice chiamando un sacerdote per ricevere gli ultimi Sacramenti. Gli angeli custodi ispirano nel malato buoni sentimenti e la loro assistenza continua anche dopo la morte.

“Una delle più belle e consolanti caratteristiche degli insegnamenti della Chiesa riguardante gli Angeli Custodi è il fatto che la missione dei santi angeli non termina con la vita terrena ma solo all’entrata nel Paradiso di quelle anime affidate alla loro cura. Assistetelo, santi di Dio, la chiesa prega quando l’anima si separa dal corpo, “venite angeli del Signore, accogliete la sua anima e presentatela al trono dell’Altissimo”. Sicuramente l’Angelo Custode gioca allora un importante ruolo. Accompagnato inoltre da altri spiriti angelici, l’Angelo custode presenta a Dio l’anima del giusto al momento della sua dipartita da questa vita.”




INGIUSTIZIA PER CRISTIAN!!!

L’ ingiustizia per Cristian è fatta

Pescara, 28 maggio 2023. La morte di Cristian Terilli avvenuta in ex Sevel (oggi FCA ITALY) il 3 gennaio 2020, ha mostrato il cinismo del sistema degli appalti presente in tanti ambiti del mondo del lavoro odierno. Tale sistema antepone gli interessi economici alla sicurezza dei lavoratori.

Cristian quel maledetto giorno si trovava all’interno dello stabilimento Sevel e qualcosa non è andato come sarebbe dovuto e non per proprie responsabilità.

In questi giorni il Tribunale di Lanciano ha emesso la prima sentenza sul procedimento a carico del responsabile legale della ditta in subappalto, che si è avvalso del rito abbreviato in merito all’ accusa di omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, della quale Cristian era dipendente: 1 anno e 6 mesi di reclusione con pena sospesa.

Gli altri due rinviati a giudizio vedranno l’inizio del processo a settembre mentre la posizione dei vertici SEVEL era stata archiviata.

Tanto vale la vita di un lavoratore? Questa sentenza è l’ennesima dimostrazione che l’attuale legislazione crea ingiustizia, altro che giustizia. Sia chiaro che il dito non va puntato sulla magistratura che applica la legge ma sulla legislazione attuale in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e quella inerente la regolamentazione degli appalti, che l’attuale governo ha pensato bene di modificare nei mesi scorsi in senso opposto a quanto richiede la drammatica situazione degli infortuni mortali e non.

Il bollettino ufficiale emesso nei giorni scorsi dall’INAIL sugli infortuni in Abruzzo nel 2022 è la fotografia di una situazione inaccettabile: quasi 15.686 infortuni (nel 2021 erano stati 11.413) di cui 41 mortali (21 erano quelli del 2021).

L’Usb da anni chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e nel mese di aprile ha presentato alla Camera dei deputati la proposta di legge che prevede come pena minima 10 anni di reclusione perché morire sul lavoro non è mai un caso ma ha delle responsabilità ben precise.

Le responsabilità sono da ricondurre anche alla politica regionale in quanto da tempo richiediamo il potenziamento degli organi di controllo delle ASL e una loro riforma strutturale per effettuare vera prevenzione e non controlli ex post.

Nel mese di dicembre del 2022, in occasione di un presidio sotto il palazzo regionale a Pescara, avevamo inviato nostre proposte in merito a tutti i gruppi consiliari ma nulla si è mosso e tantomeno nulla è cambiato.

Senza decisioni drastiche purtroppo continueremo ad assistere alla carneficina in atto e potremo solo indignarci per sentenze che hanno il sapore di ingiustizia.

Il Responsabile Federazione USB Abruzzo e Molise

Luigi Iasci

Il Responsabile USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise

Romeo Pasquarelli

Il Responsabile USB P.I. Abruzzo e Molise

Teodoro Pace

Unione Sindacale di Base

Federazione Abruzzo e Molise




ROSETO GRANDE PROTAGONISTA della festa nazionale dello sport scolastico

In 2000, tra studenti e accompagnatori, hanno soggiornato in città per la manifestazione

Roseto degli Abruzzi, 28 maggio 2023. Una piazza della Repubblica strapiena e colorata, con centinaia di giovani protagonisti, ha salutato giovedì pomeriggio la conclusione della Festa Nazionale dello Sport Scolastico.

Un evento animato dai circa 1800 studenti provenienti da ogni regione d’Italia per misurarsi, soprattutto a Roseto ma anche in altri Comuni costieri, con ben otto discipline olimpiche. Un’esperienza unica nel suo genere che ha permesso anche ai 200 docenti accompagnatori di vivere momenti di grande significato formativo e godersi le bellezze del territorio.

Roseto è stata, senza ombra di dubbio, il centro nevralgico della manifestazione che si è svolta dal 22 al 26 maggio. Tutti i 1800 giovani atleti e i 200 accompagnatori, infatti, hanno soggiornato nelle strutture ricettive rosetane, vivendo anche i momenti di tempo libero in città e frequentando le attività commerciali cittadine. Inoltre, delle otto discipline sportive che hanno caratterizzato la Festa Nazionale dello Sport Scolastico ben cinque si sono svolte negli impianti della Città delle Rose, nonostante l’evento fosse condiviso con altri Comuni limitrofi.

Infine, Roseto è stata anche protagonista della grande festa finale che ha visto il piazzale antistante il municipio trasformarsi in un caleidoscopio di colori, voci e volti, caratterizzato anche dai vari stand dove sono stati collocate le specialità tipiche delle regioni di provenienza degli studenti e la gioia sul viso per ognuno di sentirsi. Sul palco, a premiare i vincitori delle varie discipline, anche gli Amministratori rosetani.

“La Manifestazione, organizzata da Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo, Coordinamento Educazione Motoria, Fisica e Sportiva con il Patrocinio del Comune, ha dimostrato ancora una volta la capacità attrattiva, organizzativa e di accoglienza della città di Roseto che si è fatta trovare pronta per un evento che ha rappresentato una prova generale in vista della stagione turistica – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – Ringraziamo Antonello Passacantando, anima e motore di della “Festa Nazionale dello Sport Scolastico”, per aver organizzato la manifestazione nella nostra città. Noi, da parte nostra, abbiamo lavorato per supportare l’iniziativa per quanto di nostra competenza. Ringraziamo, poi, i tanti volontari che hanno lavorato quotidianamente e che sono stati fondamentali per la riuscita della manifestazione. Infine, non possiamo non citare gli albergatori, i ristoratori, i commercianti, e tutti coloro che, come sempre, hanno lavorato in modo professionale per confermare la nostra città come capitale dello sport e come uno dei centri turistici meglio organizzati e più attrattivi della regione”.




INAUGURAZIONE DEL MUSEO STORICO del Borgo Santa Maria della Tomba

È stata inaugurata sabato 27 maggio 2023, alla presenza delle autorità civili locali, il primo museo rionale della città di Sulmona

Sulmona, 27 maggio 2023. A fare gli onori di casa il Presidente dell’Associazione Culturale Borgo di Santa Maria della Tomba Angelo La Civita. Sono intervenuti complimentandosi per la splendida iniziativa Il sindaco della Città di Sulmona  Gianfranco Di Piero, Il Presidente della fondazione CARISPAQ  Domenico Taglieri , il Commissario Reggente della Giostra Cavalleresca Maurizio Antonini, il Presidente della Casa Santa dell’Annunziata Armando Valeri e L’Assessore Attilio D’Andrea.

All’interno del museo saranno custoditi gli abiti, i gonfaloni, le bandiere e molti altri cimeli storici che hanno accompagnato i figuranti del Borgo di Santa Maria della Tomba in tutti questi anni di Giostra Cavalleresca e non solo. Hanno partecipato all’inaugurazione anche alcuni rappresentanti di altri Borghi e Sestrieri della città, segno dei rapporti di stima e rispetto tra coloro che il prossimo 29 e il 30 luglio scenderanno in piazza Maggiore in occasione della 27^ edizione della Giostra Cavalleresca di Sulmona, ognuno rappresentato dal proprio cavaliere a contendersi l’ambito Palio.

Il Capitano del Borgo Angelo La Civita durante il discorso ha voluto ringraziare le persone e il consiglio direttivo del Borgo che hanno lavorato affinché il museo prendesse vita.

Durante la visita al museo in molti hanno rivissuto momenti passati e raccontato aneddoti che li hanno visti protagonisti negli anni passati, creando un clima di festa e di unione. Il Capitano La Civita ha poi dichiarato che l’intento era quello di creare un luogo capace di far rivivere quelle emozioni che si respirano all’interno del Borgo durante tutto l’anno.

Il Sindaco Di Piero, il Presidente della fondazione Carispaq Taglieri e il  Capitano del Borgo hanno avuto il privilegio di tagliare il nastro che ha dato vita al museo. 

Pasquale Pagliafora




I PAPI E LA CHIESA della fine dei tempi

Nella profezia di san Malachia di Don Marcello Stanzione. Recensione di Annamaria Maraffa

Il Nuovo Arengario, 27 Maggio 2023

È fresco di stampa il libro di don Marcello Stanzione intitolato I papi e la Chiesa della fine dei tempi. Nella profezia di san Malachia, edito da Sugarco.

Per i cattolici il Papa è segno di unità delle varie Chiese particolari, le diocesi, ed è il vicario di Cristo in terra. Con il termine Papa (dall’ebraico Abbà, cioè padre) si indica oggi il sommo pontefice che, in quanto successore di San Pietro nel governo universale della Chiesa, ne è insieme pastore e padre.

Non sempre l’appellativo papa fu riservato esclusivamente ai sommi pontefici; inizialmente erano così chiamati anche semplici preti. Il primo pontefice a chiamarsi Papa fu San Siricio (384-399). Poco dopo, Ennodio Felice Magno (473-521) riservò l’appellativo di papa quasi unicamente a coloro che sedevano sulla cattedra episcopale di Roma. Infine, Gregorio VII (1073-1085) nel 1076 estese il titolo di papa a tutti i suoi predecessori, a partire dall’apostolo Pietro.

Da quel primo papa fino all’attuale, Francesco, sono ben 266 i papi avvicendatisi sulla cattedra romana: diversi per provenienza, nazionalità, cultura, personalità e valore umano, intellettuale e spirituale, furono tutti testimoni di una identica fede.

Sono attribuite a San Malachia le profezie riguardanti i papi che si dovrebbero avvicendare sul trono di Pietro prima che il mondo abbia fine. Sono 112 motti per 112 Pontefici di cui definiscono le caratteristiche. Queste profezie, specialmente quelle sugli ultimi papi sono analizzate da don Marcello Stanzione.

L’arcivescovo inglese, primate d’Irlanda, il cui vero nome era O’Morgair (Armagh 1094- Clerveaux 1148), autore di una vita di S. Bernardo, rinunciatario all’età di 44 anni dell’alto ufficio episcopale per ritirarsi e dedicarsi alla vita monastica, fu quasi certamente estraneo alla stesura dei vaticini, pubblicati nel 1595 dal benedettino Arnold Wion sotto il titolo di Lignum vitae, redatti forse per il Conclave del 1590 che avrebbe eletto Gregorio XIV. È stato osservato infatti come per i primi 74 papi, ultimo dei quali Urbano VII (1590), le sentenze risultino pertinenti, essendo invece vaghe per i successivi, per i quali l’adattamento è trovato in base a posteriori sforzi interpretativi dei rispettivi nomi, delle date di elezione, degli stemmi, delle vicende del pontificato, delle connotazioni psicologiche, ecc. Il conteggio, tuttavia, è indubbio: tanti Papi quanti all’incirca ne contiene il periodo che si conclude col giro di boa del secondo millennio.

Veniamo a parlare del nostro secolo: Ignis ardens sarebbe Pio X per la sua carità; Religio depopulata, Benedetto XV per gli avvenimenti della Prima guerra mondiale; Fides intrepida, Pio XI per la condanna di Hitler e della sua politica; Pastor angelicus, Pio XII per il suo aspetto ieratico, che lo faceva apparire come sospeso fra Cielo e Terra.

Secondo la profezia di San Malachia, in seguito non vi sarebbero che sei Papi: Pastor et nauta, che, come Nunzio apostolico prima e poi come ‘Papa buono’, possiamo riferire a Giovanni XXIII; Flos Florum, da vedere in Paolo VI, De medietate lunae (della durata di una luna?), Giovanni Paolo I; De labore Solis (Il travaglio del sole), in Giovanni Paolo II; e infine gli ultimi due: De gloria olivae per Benedetto XVI  e Petrus romanus per Francesco I.

Con il secondo Pietro finisce la Chiesa, poiché Roma viene distrutta, e finisce la storia stessa della terra:

“In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus rimanus”, dice il profeta, che per l’ultimo dei pontefici non redige un semplice motto, ma si diffonde in un oracolo più articolato “qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civica septis –collis diruetur, et Iudex tremendus judicabit populum suum. Amen”.

Se Roma, epicentro del cattolicesimo, con tutto quello che possiede e con tutto quello che rappresenta, viene meno, crollando sotto i colpi della persecuzione estrema, tutto il mondo va in rovina, è distrutto, si estingue per l’eternità. L’anima religiosa scorge tuttavia, nello scenario della desolazione totale che inghiottisce l’uomo insieme alla Terra che lo ha visto nascere, la venuta del Giudice che supera ogni volere come ogni velleità umana.

La Profezia di Malachia è un  testo, sul quale sono scritte innumerevoli pagine per avvalorarne o smentirne la credibilità, di cui la prima pubblicazione conosciuta  risale al 1595, quando  il benedettino fiammingo Arnold de Wyon la inserì nell’opera in cinque volumi Lignum Vitae, una storia dei personaggi illustri dell’ordine monastico fondato da san Benedetto. Nel secondo volume viene citato san Malachia, l’arcivescovo di Armagh in Irlanda che morì nel 1148 a Chiaravalle con l’assistenza spirituale  di san Bernardo, il quale successivamente ne scrisse la biografia, descrivendo anche il viaggio che il santo irlandese aveva compiuto nel 1139 a Roma per incontrare papa Innocenzo II.

Secondo la leggenda, proprio durante questa permanenza romana Malachia avrebbe ricevuto in visione un elenco di 111 motti relativi ai papi che sarebbero succeduti a Innocenzo, a cominciare da Celestino II nel 1143. De Wyon non offrì alcuna spiegazione sulla modalità con cui era entrato in possesso di quella che lui definì la profezia dei sommi pontefici. Si limitò a precisare il rapporto epistolare tra Malachia e Bernardo, del quale ci restano tre lettere, e a definire da molti desiderata la divulgazione del testo integrale di quei motti.

In realtà gli studiosi hanno concordato, sin dalla metà del Seicento, sull’idea che sia falsa l’attribuzione all’arcivescovo di Armagh. I motivi sono molteplici: in particolare, la totale assenza nei quattro secoli precedenti di notizie riguardo a questa profezia e la constatazione che i motti risultano molto precisi per i papi fino al sedicesimo secolo e decisamente più enigmatici per quelli successivi. Recentemente, lo storico Lorenzo Comensoli Antonini ha però rinvenuto negli archivi dell’Accademia Carrara di Bergamo una lettera di Maurizio Cattaneo, segretario del cardinale bergamasco Giovanni  Girolamo Albani, al pronipote di quest’ultimo, Claudio Albani, nella quale  si ragiona sull’ipotesi che il cardinale Albani divenisse papa. Tra i riferimenti veniva citata anche la profezia di Malachia: “Io dico bene a V ( ostra ) S ( ignoria)  che ci sono di boni riscontri per noi, ma due gliene voglio dire, che son profetie non moderne ma antiche; la prima di Malachia che contiene più di 200papi che dice De rore coeli che si applica mirabilmente al nostro, et la passata diceva: Axis  in medietate signi, et quella che seguirà dopo: Ex antiquietate urbis”.

La data della  missiva, 27 giugno 1587, consente di retrodatare di almeno sette anni, rispetto al volume di de Wyon, la pubblica conoscenza dell’elenco di motti, con la perfetta corrispondenza della breve sequenza citata.

L’indicazione dei 200 papi, un’approssimazione di cui non c’è ulteriore dettaglio ma che puntualizza la notevole lunghezza dell’elenco, consente di affermare che in ambedue i casi si tratta della medesima lista. Comunque, prescindendo dagli interrogativi sulla qualità della profezia, resta il fatto che proprio nel nostro tempo si è giunti alla fine dei motti, poiché il 111° riguarderebbe papa Ratzinger, che è defunto il 31 dicembre 2022, che per nome ha scelto quello di Benedetto, ispirandosi al santo che incredibilmente si trova proprio al 16° posto della sequenza di statue cui abbiamo accennato. Ed è curioso vedere che al suo fianco si trova Bernardo, che fu l’ultimo confidente di san Malachia, mentre agli estremi di questo ideale poker sul colonnato destro di piazza san Pietro ci sono sant’Ignazio e san Francesco, con un immediato collegamento a papa Bergoglio, in quanto il primo è il fondatore dell’ordine dei Gesuiti e il secondo è il santo prescelto dal cardinale gesuita come nome da pontefice.




IL PERICOLO DELL’INFERNO

Don Marcello Stanzione

Il Nuovo Arengario, 27 Maggio 2023. Noi cattolici dalla Bibbia abbiamo appreso che dopo la morte, ci attende un doppio Giudizio: ci attende dapprima il Giudizio particolare, che è come la presa di coscienza del proprio stato, da parte dell’anima in presenza del Signore. Questo giudizio particolare introduce ogni anima nell’eternità soprannaturale dell’inferno o del Paradiso oppure nella situazione temporanea del Purgatorio nell’attesa del Paradiso. Vi sarà   poi, alla fine dei tempi, quel Giudizio generale sulla storia dell’umanità che introdurrà la Chiesa in cielo.

Purtroppo, sembra che queste verità della nostra fede cristiana siano un po’ passate sotto silenzio attualmente. Il buonismo oggi è una nuova visione ideologica di un certo cattolicesimo annacquato che consiste nell’idea che tutti gli uomini, compresi i peggiori peccatori, alla fine siano buoni e che la Misericordia di Dio salverà tutti e che l’inferno se esiste è vuoto.

Pare bene che non si voglia mettere l’accento che sull’Amore e la Misericordia infinita di Dio, nascondendo la Giustizia … Si è, d’altronde, perduto il senso del peccato, e le nostre debolezze non sono finalmente altro che l’attuazione di complessi psicologici … almeno alcuni lo pretendono. Ne consegue comunque che la teologia cristiana non li segue.

Occorre dunque meditare, tremando un po’, su quel momento che la Chiesa designava come “giorno di miseria, di calamità e di collera”.

L’inferno è il campo del dubbio e della divisione, le facoltà mentali stesse non sfuggono a questa contraddizione. Mai la pace. “Il nostro Dio è un Dio di Pace!” dice la Bibbia. Là dove Dio non è, non può esservi la pace.

Si dice che la bellezza di un’anima traspare nel suo corpo – il fenomeno della luminosità di cui sono stati oggetti diversi Santi, e del tutto ultimamente Padre Pio, mostra bene che questa asserzione è veritiera. Dio, la Bontà infinita, abitando nell’anima dei Santi e trasfigurandoli con la Luce di Gloria, irradia anche per trasfigurarli con le sue influenze, nel loro corpo e nei loro sensi. E l’abitazione divina è così la radice più profonda attraverso la quale i corpi dei Santi sono per sempre incorrotti, esenti da sofferenze, ripieni delle delizie più pure, spiritualizzati, “angelizzati”. “In cielo si è come gli Angeli …”, diceva il Signore, splendidi.

Ma Dio non abita più l’anima dei dannati, ne è stato bandito, cacciato, dal peccato ed un atto di volontà. Si comprende facilmente che l’anima dannata è di una pesantezza indicibile, tutto all’opposto della bellezza di quella dei Santi, e le sue facoltà sono anch’esse orribilmente insozzate: l’intelligenza, la volontà, l’immaginazione, la memoria.

Dio assente, non irradia più la carne ed i sensi dei dannati. E’ oramai il male ed il peccato che si riflettono nei corpi dei dannati. Gli esorcisti hanno sovente visto questa pesantezza dipingersi sul volto dei posseduti che essi tentavano di strappare dalle grinfie diaboliche.

San Paolo (1Cor. 15, 42), diceva che i corpi dei Santi, seminati nella corruzione, risusciteranno incorruttibili, come gli angeli… I corpi dei dannati risusciteranno anch’essi, ma per una sofferenza eterna. Eppure, quei corpi erano destinati ad essere, per l’eternità, i Templi dello Spirito Santo!

E queste anime, per l’eternità, rimarranno bruciate da quel fuoco eterno. Cos’è questo fuoco? Nessuno lo sa e se alcune anime privilegiate, come Caterina Emmerich, Maria d’Agreda, ed anche i tre piccoli veggenti di Fatima hanno avuto esperienza del fuoco, può benissimo non essere che una visione simbolica, benché molto reale. Il fuoco eterno della Geenna, di cui parla Gesù, non è che la discarica pubblica della città di Gerusalemme, sulla quale si gettavano i cadaveri degli animali morti, e quelli dei suicidati e dei condannati a morte. Non avendo diritto alla sepoltura, essi si trovavano da ciò, esclusi dalla comunità. E’ esattamente quello che accade in inferno, dove le anime bruciano di desiderio, di vergogne e di odio.

Secondo san Tommaso, e molti altri teologi, il fuoco dell’inferno fa piuttosto soffrire alla maniera di una catena che renderebbe prigioniere le facoltà delle anime dannate. Queste anime, come i demoni, erano fatte per l’immensità divina e per l’immensità del mondo, ed esse si trovano destinate all’oscurità ed al ripiegamento su sé stesse…

Senza dubbio state chiedendovi perché tante considerazioni sui dannati, sull’Inferno… Noi non abbiamo fatto altro che interrogare la Scrittura, la Tradizione ed i Teologi, e noi non abbiamo avanzato nulla che non sia solidamente stabilito. Ma riflettere su questo soggetto deve del tutto semplicemente condurci a vedere il minimo peccato come qualcosa di estremamente pericoloso. Un difetto che non si corregge, un vizio al quale ci si dona senza pensare che questo può essere grave, una colpa nella quale ricadiamo sovente, tutto questo contribuisce ad insozzare in noi l’immagine di Dio, ed indebolisce la nostra volontà e l’amore che dovremmo avere per Dio. E si ama Dio, non già col suo cervello, ma col proprio cuore. Sappiamo bene, realizziamolo bene, che uno stato di peccato, liberamente accettato, è perfettamente capace di condurci, alla fine della nostra vita, ad una mancanza d’amore di Dio tale che noi saremmo capaci di preferire il nostro peccato alla Luce di Dio?

Si concepisce allora il pericolo che tutta la Chiesa, ed ognuno di noi in particolare, corre in questo momento, in cui la nozione stessa di peccato è rimessa in questione in nome della psicanalisi… Lo sfinimento dell’uomo, la sua realizzazione totale di cui si parla talmente oggi, non potranno realizzarsi che nella linea segnata da Dio e sotto il suo sguardo. Il demonio è riuscito nell’accecarci su questo punto. Occorre del coraggio oggi per affrontare un soggetto come quello che ci ha occupati per alcuni minuti. Caterina Emmerich diceva che Satana doveva essere scatenato sulla terra 50 o 60 anni prima dell’anno 2000.  E’ all’Esercito di Maria, l’Esercito della Donna che è stato designato da tutta l’eternità per schiacciargli la testa, ed il cui Cuore Immacolato alla fine trionferà, come l’ha detto a Fatima, di riflettere, di custodirsi dall’errore e di allarmare i poveri uomini presi da questo turbinio.

Le preghiere di esorcismo di Leone XIII, quelle rivolte a san Michele, e che una volta si recitavano dopo ogni messa, dovrebbero figurare in mezzo alle nostre abituali devozioni. Satana sarà cacciato, l’inferno sarà vinto da queste preghiere. La speranza esiste.




RIAPERTURA DELLA CASA NATALE di Francesco Paolo Michetti

Il Gruppo Consiliare Insieme in Comune Agorà di Tocco da Casauria intende esprimere soddisfazione per il sostegno trasversale incassato per la sottoscrizione del progetto di legge

Tocco da Casauria, 27 maggio 2023. A raccogliere il nostro invito sono stati infatti sia esponenti dell’opposizione che della maggioranza, dai consiglieri regionali  del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, al consigliere della Lega Vincenzo D’Incecco.

Mentre il consigliere del M5S Domenico Pettinari, impossibilitato a raggiungerci stamane a Tocco a causa di impegni istituzionali, ha manifestato l’intenzione di firmarlo quanto prima. Continueremo a chiedere il sostegno anche agli altri rappresentanti del territorio perché riteniamo fondamentale questo primo passaggio.

Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito  e auspichiamo che la legge venga calendarizzata e approvata nel più breve tempo possibile affinché la casa natale di uno dei più celebri figli di Tocco possa tornare ad essere fruibile per la collettività.




NUOVO CANILE: NO ufficiale dal Comune

M5s: progetto ormai tramontato, a rischio oltre 500 mila euro di finanziamenti e nessuna  

Spoltore, 27 maggio 2023. Dopo mesi di discussione sul progetto del nuovo canile che il Comune di Pescara avrebbe voluto realizzare sul territorio di Spoltore, arriva lo stop ufficiale e (probabilmente) definitivo alla sua realizzazione. A dare la notizia è il Movimento 5 Stelle Pescara che questa mattina, in conferenza stampa insieme a volontari e associazioni animaliste, ha mostrato il diniego formale con cui il Comune di Spoltore nei giorni scorsi ha risposto alla richiesta di permesso presentata dall’amministrazione pescarese per poter avviare la costruzione dell’opera. Alla base del rifiuto c’è quanto stabilito dalla legge regionale n. 47/2013 che attribuisce ai Comuni il compito di “individuare strutture di ricovero deputate alle funzioni di canile rifugio, sul proprio territorio”.

“Una battuta d’arresto che sancisce l’ennesima promessa da marinaio del Sindaco Carlo Masci – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – che dopo aver alimentato per mesi la narrazione di questa opera avveniristica che avrebbe risolto il problema annoso di avere finalmente un’adeguata struttura di ricovero, oggi con il diniego espresso da Spoltore non solo vede tramontare il progetto, ma con esso ormai anche il finanziamento pubblico di oltre 500mila euro il cui termine ultimo era fissato al 31 maggio prossimo. Un epilogo drammatico – aggiunge il consigliere Sola – aggravato dal fatto che, nel frattempo, non è stato fatto nulla per cautelarsi con una soluzione alternativa qualora fosse mancata la disponibilità del Comune di Spoltore. Ipotesi tra l’altro già ampiamente preannunciata, visto che quest’ultimo da tempo lamentava il suo mancato coinvolgimento nelle scelte progettuali dell’opera e della sua collocazione”.

“Non si può non sottolineare però come ci sia una grave corresponsabilità di entrambe le amministrazioni – proseguono i consiglieri Sola, Alessandrini e Di Renzo – perché, se è vero che Pescara possa aver gestito male i rapporti con Spoltore, quest’ultimo è rimasto fermo sulle proprie posizioni negando la disponibilità ad una struttura che potesse accogliere degnamente gli amici animali di entrambi i Comuni. D’altronde, in tema di attenzione alla tutela animale, non ci si poteva aspettare niente di più da un’amministrazione come quella spoltorese che continua a consentire l’allestimento dei circhi sul proprio territorio”.

Grande preoccupazione, ora, anche da parte di volontari e associazioni animaliste che, con il canile di Via Raiale sempre più in sofferenza a causa delle tante problematiche strutturali e sanitarie, temono per eventuali scelte sbrigative dell’amministrazione Masci, come lo smantellamento della struttura e la deportazione di tutti i suoi ospiti in altri rifugi di dubbia gestione.

“Un’eventualità che siamo pronti ad ostacolare in ogni modo – concludono i consiglieri pentastellati – rilanciando il tema affinché si possa, invece, lavorare da subito ad una soluzione alternativa facendo affidamento quantomeno sulla parte di fondi presenti nelle casse comunali, circa 150mila euro, che siamo riusciti a far vincolare nel bilancio 2023. Una somma che, da sola, non risolverebbe il problema di una nuova struttura, ma che può rappresentare una certezza da cui partire, finalmente, con una programmazione seria”.




TRIPADVISOR PREMIA il Sea Park Resort

Nella classifica Best of the Best, l’albergo di Andrea Tafà  è tra i migliori 25 del mondo

Giulianova, 27 maggio 2023. Il Sindaco Jwan Costantini, l’assessore Marco Di Carlo e l’Amministrazione Comunale, si congratulano con Andrea Tafà, proprietario dell’ Hotel Sea Park Resort,  per il riconoscimento ottenuto, anche quest’anno, nell’ambito della speciale valutazione periodica del sito web Tripadvisor. Nella classifica Best of the Best,  stilata dalla celebre piattaforma di recensioni turistiche, il Sea Park Resort entra infatti tra le migliori 25 strutture alberghiere del mondo, risultando al 10° posto a livello mondiale, al 6° in Europa, al 5° in Italia.

“Il piazzamento – commenta l’assessore Marco Di Carlo – non solo qualifica ulteriormente l’hotel , ma promuove l’immagine di Giulianova nel mondo. Per questo, ringraziamo e ci congratuliamo con Andrea Tafà per l’esempio di professionalità e di altissima capacità imprenditoriale che ha permesso il raggiungimento di simili standard di ospitalità”.