GLI INCONTRI MISTICI di Giovanna d’Arco

… con san Michele e santa Caterina

di don Marcello Stanzione

Durante il processo contro la santa francese morta al rogo, hanno provato a mettere in discussione i fenomeni mistici che le accadevano

Nel 2022 ricorre il primo centenario della proclamazione di santa Giovanna D’Arco (Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) a patrona della Francia. La santa aveva una particolare famigliarità con gli angeli che fanno parte della missione profetica, politica e militare della Pulzella d’Orleans.

San Michele

Gli angeli in genere e San Michele in particolare, infatti, occupano un posto troppo importante, nella spiritualità di Giovanna d’Arco, perché li si possa passare sotto silenzio. Fin dalla sua prima chiamata ella parla di angeli, che saranno costantemente presenti nei suoi ricordi, e per questo spesso li troveremo rievocati nel corso degli interrogatori.

Nel giardino di suo padre

La “voce di Dio” che si rivela inizialmente ad ella nel giardino di suo padre, la terza volta le si manifesta chiaramente come “la voce di un angelo” (interrogatorio del 22 febbraio 1431). In un successivo interrogatorio, i giudici vorranno chiederle alcune precisazioni a proposito di questa “voce”: “La voce che vi parlava era di un angelo, di un santo o di una santa, oppure la voce di Dio senza intermediari?”. “Erano le voci di santa Caterina e di santa Margherita”, ella risponde.

Quale è stata prima voce?

Ma poco più tardi, nel corso del medesimo interrogatorio, ella preciserà che “ha avuto il consiglio di san Michele”: “Qual è stata la prima voce?” “Quella di san Michele”. Ma il giudice le chiederà di essere più precisa: “Quale fu la prima voce che si comunicò all’età di tredici anni circa?”. “Fu quella di san Michele, lo vidi con i miei occhi. Non era solo, ma era accompagnato da angeli del cielo” (27 febbraio).

In carne ed ossa?

E i giudici la spingeranno ad essere più precisa ancora: “Vedevate san Michele e gli angeli veramente in carne ed ossa?” “Li vedevo coi miei stessi occhi. Altrettanto bene quanto vedo voi ora. E quando mi lasciavano, io piangevo e avrei voluto che mi portassero via con loro”.

Il ferimento ad Orleans

Invano il giudice tenterà poi di ottenere ulteriori particolari intorno a quelle sue visioni di san Michele e degli angeli. Quel giorno, Giovanna vi si sottrarrà e durante il medesimo interrogatorio ella stessa vorrà precisare che, quando venne ferita nell’assalto delle Tourellese nel corso dell’assedio di Orléans, venne “confortata da santa Caterina”.

La chiaroveggenza di Giovanna d’Arco

Durante l’interrogatorio successivo, il giovedì 1° marzo, i giudizi sarebbero ritornati a lungo sulla parte spinti da una rivelazione della stessa Giovanna, che nel frattempo aveva dichiarato sicuramente a uno dei suoi carcerieri: “Prima che siano passati sette anni, gli inglesi patiranno una sconfitta ancora più grande di quella di Orléans e perderanno tutta la Francia”. “Come lo sapete?”. “Lo so dalle sante Caterina e Margherita”.

Hanno capelli?

Giovanna è evasiva e talvolta apertamente canzoniera: “E le sante che vi appaiono, hanno capelli?”. “Buona, questa domanda!”. Ed è proprio in quello stesso giorno che Giovanna darà la sua risposta più famosa.

L’albero delle fate

Le viene chiesto se santa Margherita parli inglese. “Perché dovrebbe parlare inglese, se non parteggia per gli inglesi?”. Tenteranno anche di chiamare in causa l’ “albero delle fate”, a proposito delle rivelazioni di santa Caterina e santa Margherita: “E’ per caso nell’albero delle fate, che vi hanno parlato?”.

La compagnia delle sante

Al che, Giovanna d’Arco si limita a rispondere seccamente: “Non ne so nulla”. Ciò che più le sta a cuore è la compagnia stessa delle sante, l’assicurazione, da loro ricevuta, che esse non le dicono né promettono nulla senza che Dio lo permetta, e la promessa che le hanno fatto di portarla un giorno in paradiso.

L’aspetto di san Michele

Ma vi sarà anche, subito dopo, un altro scambio di battute, che sarebbe rimasto altrettanto famoso: “Che aspetto aveva san Michele quando vi apparve?”. “Non gli vidi in capo alcuna corona, e dei suoi vestiti non ne so nulla”. “Era nudo?”. “Credete che Dio non abbia di che vestirlo?”. “Aveva dei capelli?”. “Perché mai avrebbe dovuto farseli tagliare?”.

Non ne so nulla

E infine, quando le si chiede: “Aveva una bilancia?”. “Non ne so nulla”. Ma subito aggiunge, come riferisce il verbale: “Quando lo vedo, provo una grande gioia; ho la sensazione, quando lo vedo, di non poter essere in stato di peccato mortale”.

Una ragazza ignorante

È davvero sorprendente, leggendo in dettaglio gli atti del processo, osservare come ella, la ragazza ignorante, sappia riportare all’essenziale le questioni complicate volutamente dai maestri sapienti che la interrogano.

Una devozione profonda

Giovanna mostra per gli angeli una devozione profonda, di cui senza esitazioni fornirà tutti i particolari che le verranno chiesti, e in un caso andrà anche molto più in là di quanto i giudici avrebbero potuto immaginare. Non possiamo evitare di soffermarci su questa sorta di confidenza sull’aldilà cui ella giunge, ancora una volta, in tutta semplicità.

Vengono spesso tra i cristiani

Il giudice le chiede sospettoso (interrogatorio della mattina di lunedì 12 marzo). “Facevate la genuflessione davanti a san Michele e agli angeli, quando vi apparivano?”. “Si. E dopo la loro dipartita baciavo la terra che avevano calpestato”. “Questi angeli si trattenevano a lungo con voi?”. E qui, ella risponde qualcosa che questa volta va ben oltre ciò che le viene chiesto: “Essi vengono spesso tra i cristiani, senza che nessuno li veda; ed io ho visti molte volte in mezzo a loro”.

Una confidenza sconcertante

È una confidenza davvero sconcertante, che sembra implicare in lei facoltà di visione mistica che vanno ben al di là di quelle su cui il giudice vuole avere dei dettagli. La presenza degli angeli è evocata da Giovanna d’Arco come qualcosa di familiare, in qualche modo perfino naturale, come un modo invisibile che si mescola al mondo visibile.

Gli incontri mistici di Giovanna d’Arco con san Michele e santa Caterina (aleteia.org)




BREVETTI EUROPEI: boom di domande in provincia di Chieti

Nel 2022 l’Abruzzo registra una crescita del 93% rispetto al 2021

Chieti, 15 maggio 2023. Con 63 domande di brevetto pubblicate dall’EPO (European Patent Office), la provincia di Chieti nel 2022 ha registrato un vero e proprio boom che la pone ai primi posti della classifica stilata da Unioncamere e Dintec. Un’analisi che mette in luce la crescita costante delle domande italiane di brevetto europeo registrate dal 2015 ad oggi (33 per cento) e, soprattutto, durante lo scorso anno quando il Belpaese ha raggiunto il miglior risultato del decennio, mantenendo così la quinta posizione per capacità inventiva nell’EPO tra i paesi UE e l’undicesima tra tutti i paesi del mondo.

Nel 2022, infatti, in tutta l’Italia sono state 4.773 le domande, 218 in più di quelle del 2021, con una crescita del 5%. A contribuire in maniera lusinghiera al risultato italiano è stata proprio la provincia teatina che ha registrato 47 domande in più rispetto alle 16 dell’anno precedente. Un dato che consente alla provincia di primeggiare sul podio di quelle in cui è stato registrato il migliore incremento, staccando anche il risultato eccellente di Bologna (+38), Milano (+25) e di Bolzano e Pordenone (+22). Dei 63 brevetti, 27 fanno riferimento al settore “tecniche industriali e trasporti”, 23 al settore “necessità umane”, 8 all’area meccanica, illuminazione e riscaldamento, 4 al settore della “fisica”, 1 all’area della “chimica e metallurgia” e 1 ai “prodotti tessili e carta”. Quanto ai richiedenti, ben 62 provengono da imprese. Buono anche il risultato ottenuto dalla provincia di Pescara con i suoi 16 brevetti registrati nel 2022, più del doppio rispetto ai 7 del 2021 (+9).

Ampliando il raggio di azione all’Abruzzo, nel 2022 sono state complessivamente 92 le domande di brevetto europeo, di cui 63 appunto nella provincia di Chieti, 16 nella provincia di Pescara, 7 in quella aquilana e 5 nel teramano. Per quanto riguarda i settori, i brevetti sono così suddivisi: 33 per “necessità umane”, 33 per “tecniche industriali e trasporti”, 9 per “meccanica, illuminazione e riscaldamento”, 9 per “fisica”, 4 per “chimica e metallurgia”, 2 per “elettricità”, 1 per “prodotti tessili e carta” e 1 per “costruzioni fisse”. A fare richiesta di iscrizione per i 92 brevetti abruzzesi, sono state principalmente imprese (82 brevetti, con una percentuale dell’89,6%), seguite da privati (6, pari al 6,8%) ed enti di ricerca (3, pari al 3,5%). 

L’Abruzzo guadagna anche un altro primato, piazzandosi al primo posto della classifica relativa alla crescita delle domande pubblicate dall’EPO nella macroarea Mezzogiorno, con il +93%, scattando di molto il secondo e terzo gradino della lista, occupati dalla Campania (+46%) e dalla Puglia (+14%).

«I dati emersi dall’analisi condotta da Unioncamere e Dintec non possono che riempirci di soddisfazione», commenta il presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. «Il boom ottenuto dalla provincia di Chieti e, più in generale, l’ottima crescita delle domande di brevetto europeo registrate nel 2022 e provenienti dall’Abruzzo, ci dimostrano che la nostra regione è dotata di menti e professionalità che stanno lavorando con impegno e ottenendo eccellenti risultati sul fronte dell’innovazione. Così come è da leggere in maniera estremamente positiva il fatto che la maggior parte delle domande proviene dalle imprese che l’Ente camerale sostiene con ogni mezzo a disposizione nel loro percorso verso l’innovazione». 




EVENTO BENEFICO

La SOMS ospita i Kiev Virtuosi

Spoltore, 15 maggio 2023.  Sabato 20 maggio, alle ore 21.00 presso la SOMS Società Operaia Mutuo Soccorso – Spoltore (Pe) con la presentazione di Serena Zitti, con l’Accademia degli Insepolti, l’Associazione Cinqueborghi ed ASI, Associazioni Sportive Sociali Italiane, arriva il violoncellista e direttore d’orchestra, nominato ai Grammy, Dimitry Yablonsky, il quale è stato direttore principale dei Solisti di Kiev per 3 anni prima di decidere di organizzare un’orchestra rinnovata, i Kiev Virtuosi. L’evento è a scopo benefico ed il costo del biglietto è di 5,00€.

Il presidente della Soms di Spoltore, Luigi Spina, li accoglie anche in ricordo dei propri avi materni vissuti ed Odessa ed a Kerc e coinvolti nella Tragedia degli Italiani di Crimea (anni 1917 / 1942) e come interviene: “invito tutta la cittadinanza a partecipare perchè il prestigio della serata nel borgo si accompagna all’importanza benefica dell’evento”.

Tutti i musicisti sono stati scelti con cura per unirsi a questo ensemble esclusivo e il successo immediato è stato evidente. Tutti i concerti a Kiev hanno sempre registrato il tutto esaurito.

I musicisti dei Virtuosi di Kiev sono alcuni dei migliori musicisti da camera e solisti professionisti e si sono esibiti in tutto il mondo, da Parigi al Giappone e da Londra a San Francisco, oltre a numerosi paesi del Sud America e dell’Australia. Oltre all’intensa attività come orchestra da camera, i Virtuosi di Kiev sono anche un’orchestra sinfonica molto richiesta per progetti speciali.

Nell’estate 2016, l’orchestra da camera dei Virtuosi di Kiev e l’orchestra sinfonica dei Virtuosi di Kiev erano entrambe residenti al Gabala Music Festival in Azerbaigian e hanno tenuto insieme tournée in Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Una rassegna sinfonica con importanti solisti è stata organizzata al Teatro Nazionale Ivan Franko di Kiev, con grande accoglienza da parte del pubblico e della critica specializzata.

I Kiev Virtuosi si esibiscono e fanno tournée in tutto il mondo e stanno iniziando un programma discografico molto vasto e intenso per la Naxos Records, con le sinfonie da camera tra gli altri di Shostakovich e Silvestrov, per cui sono stati nominati ai Grammy Edizione 2018 per la categoria “Contemporary”.

Dal 2022, sono residenti al Teatro Marrucino di Chieti, grazie al supporto del Comune stesso a causa della guerra. Nel 2023 è prevista un’intensa tournée.




EFFICIENZA ENERGETICA: quale opportunità?

Confindustria Teramo incontra il futuro patrocinando l’evento organizzato da SGR

Mosciano Sant’Angelo, 15 maggio 2023. Lo scorso venerdì 12 Maggio presso il Blu Palace i vertici dell’azienda SGR hanno tenuto un convegno esplicativo sulle possibilità di risparmio energetico, efficientamento idrico per aziende ed enti pubblici.

Nello specifico i relatori, Massimiliano Gula, Andrea Migliozzi, Alessandro Fiorino e Matteo Maselli, tutti quadri del gruppo SGR, hanno spiegato ad una platea accorta e interessata come l’efficientamento energetico e la nascita di comunità energetiche sia il vero passo verso il futuro.

Altro importante passo verso un domani sempre più vicino è, secondo SGR, il monitoraggio idrogeologico, altro importante servizio offerto dalla società riminese: attraverso l’istallazione di particolari sensori è possibile monitorare eventuali smottamenti.

La parte più corposa, poi, ha riguardato la spiegazione delle CER che sposta il concetto di produzione/consumo spostando il tutto da un sistema centralizzato ad uno distribuito dell’energia.

Infine, si è parlato di smartcity e dei servizi offerti mediante i famosi project financing tra pubblico privato: illuminazione con led solari con telecamere abbinate per la videosorveglianza di imprese e paesi, la riqualificazione di scuole, asili e il loro relativo efficientamento energetico.

Il tutto gestito da una piattaforma “Level4” capace di integrare i dati da tutti i protocolli standard per poi renderli fruibili attraverso i servizi offerti.

La piattaforma “Level4” è dotata anche di intelligenza artificiale intuitiva per dare la giusta regia di sostegno decisionale.




RESPONSABILITÀ DELLA DESTRA, valutazioni per la ricorrere alla Procura della Corte

Paolucci e Fina evidenziano chiaramente la situazione economica-finanziaria del Comune di Chieti

Chieti, 15 maggio 2023. “Le radici del nuovo dissesto della città di Chieti arrivano da lontano, ed è bene che oltre alle cause, vengano cristallizzate anche le responsabilità di chi ha male amministrato per lungo tempo, ben 10 anni di gestione del centrodestra hanno portato il Comune di Chieti nel baratro. Sono fatti, oggi documentati dai numeri e a cui bisogna affiancare anche chiare responsabilità.

Per questo ci riserveremo di fare ricorso alla Procura della Corte dei Conti perché ciò accada, affinché non ci siano strumentalizzazioni di turno e, soprattutto, ricostruzioni fantasiose da parte di chi ha governato prima dell’esecutivo attuale e lo ha fatto male e perché sulla situazione economica e finanziaria dell’Ente venga fatta luce a 360 gradi, come il centrosinistra ha cominciato a fare da quando governa la città”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il segretario regionale del Pd, il senatore Michele Fina a seguito della conferenza stampa convocata in città per fare il punto sulla sentenza emessa dai giudici della Corte dei Conti d’Abruzzo sul piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione Ferrara, alla guida della città dall’ottobre 2020.

“Andando all’analisi del provvedimento della Corte, sono quattro i punti messi in chiaro dal pronunciamento dei giudici – illustrano i due esponenti del PD – 1.il tentativo (impossibile) del piano di riequilibrio, 2 le cause del dissesto, 3. la situazione della riscossione negli anni, 4. L’unico miglioramento, pur lieve maturato durante l’Amministrazione di centrosinistra nel periodo 2021/22. Su questi fatti, ora bisogna ancorare delle responsabilità, che sono precisamente indicate nelle 115 pagine di pronunciamento”.

La mala gestio storica dell’Ente (2010-2020). “La mancata omologazione del piano deriva da una serie di criticità sedimentate negli anni, inerenti sia la situazione patrimoniale, sia quella strutturale, organizzazione amministrativa compresa, che secondo i giudici hanno minato l’efficacia e l’applicabilità dello stesso, condizionato anche dall’emergenza Covid.

Il centrosinistra ha cercato di porre rimedio alla catastrofe generata dall’inerzia del centrodestra, era un atto doveroso tentare il salvataggio e al sindaco e all’esecutivo e maggioranza tutta arrivi il nostro ringraziamento per averci provato e per aver fatto il possibile per dare un’opportunità alla città. La situazione di Chieti è unica, non è da tutti darsi da fare in una situazione come quella ereditata”.

–              A pag. 37 della sentenza c’è la prima e fortissima censura sulla gestione precedente: “Il trend negativo appare prendere le mosse già nel 2010, quando la cassa comincia a registrare le prime tensioni, con una forte contrazione rispetto all’esercizio precedente. Un successivo punto di svolta è individuabile nel 2012, anno a partire dal quale la cassa diventa pari a zero in modo costante anche per gli esercizi successivi e il risultato di amministrazione inizia ad essere “vincolato”, non comparendo più i fondi liberi ancora presenti nell’esercizio precedente. Al contempo, nel medesimo anno inizia il percorso di costante crescita dei residui attivi – come emergente dai due grafici di seguito riportati – dove si individua chiaramente il peso sempre maggiore dei residui relativi ad esercizi precedenti, quale evidente indicatore delle difficoltà nell’attività di riscossione. Ulteriore punto di svolta in negativo è individuabile intorno all’esercizio 2017……. il disavanzo comincia a segnare un profondo peggioramento (2018-2020), nonostante il 2019 sia, com’è noto, un esercizio connotato da diversi interventi legislativi eccezionali, di supporto agli enti locali. Causa prima del disavanzo, come si vedrà meglio nel corso dell’analisi, è l’insufficiente attività di riscossione.

Le radici del dissesto (2010-2020) “La Corte fa un dettagliato excursus sulle radici del dissesto, corredandolo anche dai numerosi richiami promossi verso l’amministrazione comunale di centrodestra, anno dopo anno, affinché intervenisse (pag. 106-107). La situazione odierna è il risultato dell’inerzia di allora e della consolidata incapacità di intervenire per salvare la città”.

–              A pag. 106, in particolare la Corte a fronte di una dettagliata analisi, torna sulle origini del default e definisce ancora una volta: Lo stato persistente di grave compromissione delle finanze comunali, con conseguente potenziale impossibilità di far fronte alle obbligazioni e all’erogazione dei servizi essenziali, confermando la correttezza delle valutazioni svolte dal Comune in sede di quantificazione del disavanzo da recuperare. Al contempo, l’approfondimento svolto a più ampio spettro anche sugli esercizi precedenti ha permesso di evidenziare come i fattori genetici dell’attuale disequilibrio – inefficienza dell’attività di riscossione, con conseguente accumulo di residui attivi e sofferenza di cassa – inizino a delinearsi a partire dal 2012, con un ulteriore aggravamento negli anni 2017-2018, innescando una dinamica negativa viziosa, che ha compromesso anche l’organizzazione amministrativa del Comune e gli strumenti che avrebbero dovuto supportare la corretta programmazione ed attuazione del PRFP in esame.

La difficoltà, ormai strutturale, del Comune di realizzare le entrate proprie ha prodotto, per quanto qui maggiormente interessa, effetti su un duplice piano. In primo luogo, è risultata completamente compromessa la normale gestione di cassa, con uno strutturale e illegittimo ricorso continuato all’anticipazione di tesoreria e con il tiraggio di tutte le anticipazioni di liquidità eccezionalmente garantite dallo Stato, nonché con l’accumulo di un enorme mole di residui attivi, che ha superato i 100 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (euro 100.677.567,14), con una lieve, ma assolutamente non significativa riduzione delineata nei dati di preconsuntivo al 31 dicembre 2022 (euro 97.081.598,75); a ciò si è unito un progressivo e costante irrigidimento del bilancio stesso, che, seppur in ritardo, ha cominciato a registrare – attraverso la valorizzazione del FCDE – la necessaria svalutazione dei predetti residui, con la conseguente emersione di un disavanzo non più gestibile con gli ordinari strumenti di recupero.

Teateservizi. “Nelle considerazioni sulla partecipata, non viene incluso il piano di risanamento della partecipata Teateservizi, omologato dal Tribunale e da sottoporre ai creditori che si riuniranno il 13 luglio prossimo per approvarlo, anche se nel testo si legge un chiaro auspicio a che il tentativo possa contribuire a restituire liquidità all’Ente tramite la riscossione. Il miglioramento deriva dalla capacità di riscossione che il centrosinistra ha riattivato, cercando di tutelare servizi e lavoratori della partecipata”.

–              A pag 112 il miglioramento delle performance di riscossione rappresentato dal Comune nella propria memoria conclusionale, lo stesso può, in via estremamente ottimistica, essere considerato indice di un possibile progressivo ritorno allo svolgimento di un’ordinaria attività di riscossione, del tutto insufficiente ad assicurare il proprio effettivo concorso, nei termini ora delineati, al percorso di risanamento del Comune……. Incidentalmente, dunque, non può che nuovamente ribadirsi come tale prospettata ed auspicata dal Comune prima inversione di tendenza nell’attività della società avrebbe dovuto avvenire, per conseguire effetti valutabili in questa sede negli esercizi precedenti, essendo come sopra evidenziato uno dei fattori che, a partire dal 2012, ha concorso al progressivo formarsi del disavanzo in analisi.

L’azione della Giunta Ferrara. (2021-2022) “Il declino del Comune è narrato dai giudici con una cronistoria numerica da cui emergono l’incapacità di fronteggiare problemi e proporre soluzioni da parte di chi ha governato e l’assenza di azioni positive per evitare il peggio quando era ancora possibile. Cosa avvenuta solo a partire dal 2020, con la gestione del sindaco Diego Ferrara. Cercare di attribuire a chi governa oggi le colpe di un baratro causato da altri è solo l’ultimo atto di una politica inadeguata e incapace di costruire una proposta seria per il bene della città”.

–              A pag. 107 infatti si legge: La ricostruzione ora svolta, del resto, trova immediato riscontro nei dati, in lieve miglioramento per l’esercizio 2022, che, seppur ancora a livello di preconsuntivo, appaiono delineare una chiusura dell’esercizio con un disavanzo di euro 62.035.466, con una maggior recupero, rispetto al target del PRFP, per euro 597.985.

Alla luce delle osservazioni sopra svolte, in vero, tale miglioramento appare riconducibile all’eccezionalità degli esercizi 2021-2022, ove a differenza dei precedenti in cui si sono originati i fattori di squilibrio finanziario del Comune, sono risultati significativi i trasferimenti diretti da parte dello Stato, sopra dettagliatamente riportati. Ciò testimonia sia che tale dato ex se non è in grado di poter dimostrare la sostenibilità del PRFP in esame – in quanto singolo e caratterizzato da variabili esogene – sia che, ancora una volta di più, per quanto qui maggiormente interessa, la causa prima dello squilibrio dell’Ente è riconducibile alla mancata capacità di assicurare l’incasso delle proprie entrate.




IL PIANO DI MARKETING turistico

Santinato incontrerà operatori e e cittadini domani 16 maggio alle 14:30 in Sala Buozzi

Giulianova, 15 maggio 2023. Il presidente della Teamwork, la società che sta stilando il Piano di marketing turistico, condividerà le linee di azione dello strumento e ascolterà i partecipanti.

Mauro Santinato ancora a Giulianova per incontrare gli operatori turistici e i cittadini e, con loro, fare il punto sul Piano di marketing turistico.

Il presidente di Teamwork, società di consulenza e formazione nel settore della promozione territoriale, sarà infatti in città domani, martedì 16 maggio, per un incontro che si terrà alle 14:30, in sala Buozzi.

È importante – sottolinea l’assessore al Turismo e al Commercio Marco Di Carlo – condividere le linee programmate nel Piano di Marketing Turistico. Insieme parleremo degli strumenti introdotti e di come l’attuazione strategica, per essere efficace, debba avvenire attraverso il coinvolgimento di tutte le categorie commerciali ed  economiche. L’invito a partecipare è dunque rivolto ai balneatori, agli albergatori, ai titolari di attività ricettive, agli esercenti, ai commercianti e a tutti i giuliesi interessati allo sviluppo e alla promozione della propria città.




SETTIMANA DELLA CELIACHIA, oggi menù speciale per tutti i bambini nelle scuole cittadine

Sindaco e assessore Giammarino: “Un modo concreto per sensibilizzare su corrette abitudini alimentari”

Chieti, 15 maggio 2023. In occasione della Settimana Nazionale della Celiachia, che si celebra dal 13 al 21 maggio, il Comune di Chieti ha proposto alla Ladisa, concessionaria del servizio di ristorazione scolastica, di modificare il menù prevedendo la somministrazione del pasto di oggi con alimenti senza glutine per tutti i bambini e gli adulti che mangiano a mensa.

Un modo per sensibilizzare sulla condizione e gli effetti causati dall’infiammazione cronica dell’intestino tenue che viene, di norma, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti predisposti geneticamente. Un menù provato direttamente alla mensa della primaria Celdit, anche dall’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino, dalla dirigente del Comprensivo 4 Elvira Pagliuca, dalla responsabile del servizio Ladisa, Maria Giovanna Flora, dalla dietista Ilenia Sbaraglia dalla vicepresidente del Aic Abruzzo, Marta D ‘Amico.

“A tavola tutti insieme è un esempio concreto di inclusione alimentare – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alla Pubblica istruzione Teresa Giammarino abbiamo voluto promuoverlo insieme al gestore del servizio, perché diventi un tema di interesse ancora più generale. Le diete speciali sono motivo di grande attenzione per l’Amministrazione comunale, a tutela dei bambini che hanno esigenze particolari per il cibo a causa di intolleranze e predisposizioni alla celiachia.

Cogliamo l’occasione di questa settimana per fare un unico menu, abbattendo ogni differenza e mettendo tutti i bambini, i docenti e il personale scolastico che fruisce della mensa davanti agli stessi piatti. Oggi nelle mense delle scuole comunali si è mangiato come primo piatto il risotto con le zucchine, per secondo ciliegine di mozzarella e insalata di pomodori, ciabatta senza glutine come pane e per fine pasto yogurt. Ringraziamo l’Aic e la Ladisa per essere stati parte di questa iniziativa, che ripeteremo per tenere l’attenzione al giusto livello sul cibo e sulla qualità e la specialità delle diete per i nostri bambini”.

“L’Aic Abruzzo, da oltre vent’anni presente sul territorio, si occupa di formare ed informare a vari livelli la popolazione sulla malattia celiaca e le sue problematiche, coinvolgendo le istituzioni scolastiche, le realtà turistiche e ristorative, le associazioni di categoria e le istituzioni politiche, al fine di normalizzare la vita del celiaco nella quotidianità – riferisce la vicepresidente del Aic Abruzzo, Marta D ‘Amico per l’associazione – tra i tanti progetti viene portato avanti da anni con grande successo In fuga dal glutine, basato su attività ludico-educative grazie alle quali si racconta in classe la diversità (sia essa alimentare, culturale o religiosa) da vivere non come limite ma come risorsa: ogni anno Aic Abruzzo entra negli Istituti Scolastici di tutte le province formando insegnanti, lavorando nelle classi con i bambini e coinvolgendo i dirigenti scolastici.

Nell’ambito di queste attività di sensibilizzazione nelle scuole, grazie anche alla partecipazione e all’impegno dei comuni e delle aziende di ristorazione collettiva si porta avanti, durante la settimana della celiachia l’iniziativa Tutti a tavola, tutti insieme, una giornata in cui in tutte le mense scolastiche delle scuole d’Infanzia e primaria che aderiscono al progetto si serve un pasto naturalmente privo di glutine, per far comprendere anche ai bambini e alle loro famiglie che mangiare senza glutine si può e anche con gusto e in questa edizione 2023 si supereranno i 5.000 pasti a livello regionale.

Il Direttivo di Aic Abruzzo è attualmente impegnato, oltre che al fianco dei Comuni, anche al fianco dell’assessorato alla Salute e Pari Opportunità della Regione Abruzzo per raggiungere l’obiettivo della dematerializzazione dei buoni cartacei in tutto il territorio regionale in modo uniforme, puntando ad ottenere un sistema ben strutturato per far sì che si potranno utilizzare i buoni digitali anche fuori regione”.

“L’azienda Ladisa ha aderito con entusiasmo al progetto poiché sensibile alle problematiche legate alla celiachia – così Maria Giovanna Flora della ditta – tematiche che la nostra realtà gestisce già quotidianamente con la preparazione dei circa 1.300 pasti di Chieti, fra cui diversi menu speciali proprio per celiaci”.




LA CITTÀ DI ROSETO FESTEGGIA il 163° compleanno

Il 22 maggio per l’occasione, l’Amministrazione Comunale ha deciso di rendere omaggio a chi ha contribuito alla storia del territorio attraverso l’impegno quotidiano

Roseto degli Abruzzi, 15 maggio 2023. Donne e uomini che per decenni, ogni mattina, hanno sollevato la saracinesca della loro attività commerciale, tanto da diventare un simbolo e un punto di riferimento per l’intera comunità.

Per questo domenica 21 maggio, alle 10.30 in piazza della Repubblica, si svolgerà la cerimonia dal titolo Onore al Merito nella quale gli Amministratori consegneranno un riconoscimento alle attività commerciali storiche di Roseto degli Abruzzi. A presentare l’evento sarà Francesca Martinelli.

Saranno consegnate le opere musive che il Maestro Bruno Zenobio ha creato per questa occasione. Opere che andranno ad impreziosire gli esterni delle nostre attività storiche e le identificheranno ancora di più come appartenenti proprio alla nostra Città e alla nostra cultura.

La premiazione diventerà un appuntamento fisso durante le future celebrazioni per la nascita di Roseto e, ogni anno, verranno consegnati altri riconoscimenti alle tante attività storiche, che caratterizzano il nostro tessuto commerciale.

La Pro Loco Roseto, inoltre, omaggerà la Città di Roseto realizzando una splendida infiorata nella centralissima piazza mentre, lungo le strade che portano da piazza della Libertà a piazza della Repubblica, risuoneranno le note della Banda di Montepagano.

In caso di maltempo la cerimonia si terrà in Sala Consiliare.

“Ogni città è il riflesso di tante storie. Quella di Roseto degli Abruzzi, sia pur “recente” (l’atto di nascita fu firmato il 22 maggio del 1860), racconta di un borgo nato sulla collina di Montepagano e poi sceso verso il mare, cambiando il proprio nome prima in Le Quote e successivamente in Rosburgo, fino ad arrivare nel 1927 ad assumere l’attuale denominazione di Roseto degli Abruzzi – affermano il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti e l’Assessore al Commercio Annalisa D’Elpidio – Come in un mosaico, poi, nella storia della città si inseriscono le storie di donne e uomini che con la loro vita e con la loro attività ne caratterizzano il tessuto imprenditoriale e commerciale. Per questo, in occasione della ricorrenza del 163esimo compleanno di Roseto, l’Amministrazione Comunale ha voluto premiare per la prima volta le dieci attività più resilienti della città ed ancora presenti sul territorio. Vogliamo premiare il forte radicamento urbano di queste attività e promuovere e valorizzare tutte le attività commerciali, artigianali e dedite alla ristorazione che costituiscono testimonianza storico-culturale del territorio rosetano. Vogliamo premiare un’ampia varietà di piccole ma grandi imprese che raccontano l’operosità, la capacità di rinnovarsi, l’impegno costante ed il coraggio di tanti imprenditori nell’affrontare le sfide dei tempi che cambiano, la ferma volontà di trasmettere i valori della tradizione e la memoria delle esperienze del passato, di imprese orgogliosamente tramandate, magari, di generazione in generazione. Infine – aggiungono il Sindaco, la Presidente del Consiglio e l’Assessore – vogliamo ringraziare il maestro Zenobio per le splendide opere, la Banda di Montepagano che renderà gioiosa la giornata di festa e la Pro Loco di Roseto che lascerà un segno tangibile della ricorrenza con la realizzazione di una infiorata in piazza”.




CAMPIONATO NAZIONALE MAJORETTES-Sport ANBIMA APS

I numeri di Montecatini Terme

Roma, 15 maggio 2023. Il Palaterme di Montecatini Terme, nello scorso fine settimana, ha ospitato il V Campionato Nazionale Majorettes-Sport ANBIMA APS; fondamenti anche di questa nuova edizione della competizione nazionale sono stati eleganza, energia e perfezione.

L’evento è stato coordinato da Monica Rizzi, responsabile del settore Majorettes e coordinatrice del Team Nazionale e dal Segretario Nazionale ANBIMA APS, Dr. Andrea Romiti coadiuvati da Valentina Maino, dallo staff tecnico Majorettes costituito da Valentina Schäfuerm Erika Zedde, Eros Cabiddu, Laura Nave, Erika Turri, Tiziana Goletti, Giuliana Baldass e dal Presidente Anbima Veneto, Raffaele Pallaro.

La cerimonia di apertura è stata scandita dai saluti istituzionali del Presidente Nazionale ANBIMA APS, M° Giampaolo Lazzeri, dalla Presidente MWF (Majorettes World Federation), Zeljka Banovic, da tutti i membri della Giuria, dal presentatore Luca Cristofori e dalla sfilata delle oltre 600 majorettes delle 24 Unità di base partecipanti, provenienti da varie regioni italiane e suddivise in 47 categorie.

Sabato 6 maggio si sono celebrate le premiazioni delle categorie della giornata scandite per età in cadets, juniors e seniors; domenica 7 maggio le Trainers dei 24 gruppi partecipanti e le nuove categorie vincitrici delle esibizioni della giornata, con la presenza, per la prima volta nella competizione, della categoria Kids.

La giuria ha valutato le 228 coreografie presentate nel weekend della competizione. Le diverse formazioni qualificate, divise nelle specialità baton, pom pon, mace, mix e flag, potranno partecipare al XVIII Campionato Europeo Majorettes Sport MWF che si svolgerà a Maribor (Slovenia), presso lo Sport Hall Lukna, dal 22 al 25 giugno 2023.




LA PERSONALIZZAZIONE del Potere

La complessità da governare

Politicainsieme.com, 15 maggio 2023. Il presidenzialismo, come ogni forma di centralizzazione e personalizzazione del potere, dovrebbe fare i conti con quell’ insieme di processi che riconduciamo sotto il termine di complessità. Per concludere che si tratta dell’impianto istituzionale meno adatto a governare un simile contesto.

Anzitutto, chiedendoci se consideriamo la complessità sociale alla stregua di una calamità o almeno una pietra d’inciampo di cui faremmo volentieri a meno o piuttosto un arricchimento, un’ opportunità offerta al nostro tempo. In altri termini, è possibile addomesticare la complessità, darne conto senza mutilarla, senza impoverirla e, nel contempo, disegnarne il profilo?

Ma cosa intendiamo esattamente per complessità?

È possibile farne una risorsa piuttosto che un nodo scorsoio?

“Complessità” è un vocabolo che segnala una chiave di lettura inedita, una di quelle nuove categorie interpretative di cui abbiamo bisogno per darci ragione del mondo in cui siamo immersi. È un concetto tipicamente post-moderno, nella misura in cui non è facilmente riconducibile all’ordinata razionalità cui aspirava la modernità. È, però, un termine cui troppo spesso ricorriamo in modo improprio.

Lo sciupiamo, ne facciamo una delle tante parole-passe-partout di cui volentieri ci riempiamo la bocca. Parole magiche che letteralmente consumiamo a furia di ripeterle a luogo e fuori luogo, con la pretesa che dicano tutto, cosicché le riduciamo a non dire più nulla. In altri termini, le arruoliamo nel vocabolario del nostro quotidiano discorrere come schermo della nostra sostanziale ignoranza.

Per complessità si deve intendere una matassa di cui abbiamo smarrito il bandolo. Una tale sovrapposizione di stati, di processi, di eventi e di percorsi disposti su più livelli che si incrociano, attecchiscono l’uno all’altro, da una parte simbiotici, dall’altra incomponibili, per un verso si appianano reciprocamente, ma soprattutto, al contrario, stridono l’un contro l’altro, cosicché crescono a dismisura le variabili in campo e viene meno una passabile lettura della consequenzialità tra cause ed effetti.

Si approda, in sostanza, ad una condizione impredicibile, tipica, in natura, dei sistemi non-lineari, non a caso ascrivibili al cosiddetto “caos deterministico”. Il quale rispetta due condizioni.

In primo luogo, un minimale scostamento delle condizioni iniziali di un processo genera un tale ampio ed imprevedibile allargamento a ventaglio dei suoi esiti possibili, da rendere aleatoria ogni possibilità di dirigerne gli sviluppi.

In secondo, luogo, in tanto incoercibile disordine, ad un certo punto, compare misteriosamente un attrattore, attorno a cui le dinamiche del processo in corso si ricompongono in una nuova ordinata costellazione.

Si intravede una certa analogia tra processi fisici e processi sociali o, almeno, si possono assumere i primi come metafora dei secondi. Senonché questi ultimi non possono essere abbandonati alla spontaneità

della loro evoluzione naturale, ma vanno governati nella misura in cui mettono in gioco valori umani.

E qui si giunge al dato politico. È possibile, in definitiva, governare la complessità?

Intendiamo farlo?

Conviene farlo ?

Oppure torna più comodo lasciar fare al corso degli eventi, abbandonarci, più o meno fiduciosi, all’alea, si potrebbe dire, della destinazione che abita nel profondo delle cose ?

Sperando che, anche nel nostro caso, compaia, ad un certo punto, un attrattore e magari confidando che sia la tecnica ad assumere questo ruolo ? Non sarebbe comodo sgravarci da ogni responsabilità, adattarci e lasciar correre gli eventi giù per la loro china, accontentandoci di lucrarne i possibili utili marginali ?

Se manteniamo, invece, la pretesa di orientare il corso della storia, al momento – sia pure a grandi linee – il mercato delle opzioni possibili offre, da un lato le soluzioni, per intenderci, presidenzialiste, dall’ altro quelle incentrate su processi di una vasta partecipazione democratica e popolare, che si compendia nella forma rappresentativa e parlamentare dell’ordinamento istituzionale.

Si tratta, ovviamente, di due campi, che contemplano, ambedue, paradigmi applicativi differenti. Senonché, il modello orientato alla centralizzazione del potere evoca un sistema chiuso. Il quale, a fronte della complessità non può fare altro, per cercare di domarla, se non operare semplificazioni arbitrarie, potature forzose. S’impoverisce la realtà sociale, si riduce la ricca arborizzazione delle questioni in campo ad un torsolo nudo che perde per strada la varietà di suggestioni, di valori, di nuove domande di libertà e di senso che la società incessantemente propone.

Contro l’illusione di una semplificazione drastica e risolutiva, contro ogni apparenza, solo sistemi democratici, non elitari, popolari ed aperti che non dettano soluzioni per via deduttiva, calandole dall’ alto, bensì sanno apprendere dall’esperienza, sono in grado di governare l’ esuberante ricchezza della società complessa.

Domenico Galbiati

https://www.politicainsieme.com/la-personalizzazione-del-potere-e-la-complessita-da-governare-di-domenico-galbiati/




L’INTOLLERANZA strisciante

La pagliuzza nell’occhio dell’altro …

Politicainsieme.com, 15 maggio 2023. Tutto rientrato: Carlo Rovelli andrà alla Fiera del libro di Francoforte in rappresentanza ufficiale dell’Italia dopo che ne era stato escluso per decisione di Ricardo Franco Levi, il Commissario straordinario nominato da Governo Draghi per gestire la presenza italiana al celeberrimo evento culturale che, quest’anno, vedrà proprio il nostro Paese come principale ospite d’onore.

L’esclusione di Rovelli era stata provocata dalle sue affermazioni, sul palco del Concertone del Primo Maggio, dirette a criticare l’invio delle armi in sostegno dell’Ucraina e, pur senza nominarlo, a contestare al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, la vicinanza “ad una delle più grandi fabbriche di armi al mondo, Leonardo”. Con l’aggiunta: “il Ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte”. Apriti cielo e cancellazione dell’invio di Rovelli!

La cosa si è inserita all’interno delle polemica esplosa per la contestazione da parte del Domani che ha contestato il ruolo svolto da Crosetto in Leonardo, con tanto di pubblicazione delle cifre dei compensi ricevuti  tra il 2018 e il 2021, in qualità di “advisor” in rappresentanza di Aiad, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende della difesa e dell’aerospazio, e da presidente di Orizzonte sistemi navali, società partecipata al 51 per cento da Fincantieri e al 49 per cento dalla stessa Leonardo. L’accusa del giornale di De Benedetti, che parla di pagamenti pari a circa 1,8 milioni di euro, ha rinfocolato così quanti hanno sin da subito sostenuto l’esistenza di un conflitto d’interesse da parte dell’esponente di Fratelli d’Italia. Egli, invece, nega mentre promette un po’ di querele perché sostiene di essere stato diffamato. L’eventuale vicenda giudiziaria chiarirà quel che ci sarà da chiarire.

Comunque, torniamo a Rovelli. Perché la rientrata decisione di escluderlo dall’evento di Francoforte ha naturalmente fatto sollevare una gran parte del mondo della letteratura e della politica. Lo stesso Ministro Crosetto, oltre a negare di essere dietro l’esclusione, è stato tra i primi a ritenere la decisione eccessiva ed inopportuna. Tra le voci più autorevoli a favore dello scrittore è stata di spicco quella del professor Giorgio Parisi eminente scienziato di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma, e Premio Nobel nel 2021 a conferma della sua indiscussa fama mondiale. Si tratta di quello stesso Parisi che intervenne clamorosamente per impedire, nel 2008, la partecipazione di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico del suo ateneo. Il Papa sarebbe stato reo, a suo avviso, di  aver rotto il patto “tra fede e scienza” con le prese di posizione contro l’evoluzionismo. Un reato di opinione, dunque, della stessa sostanza di quella contesta a Rovelli.

Tutto questo cosa ci dice? Premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, soprattutto nei confronti di chi, per tanti motivi, svolge una funzione pubblica o assurge alla notorietà sulla base di una esposizione mediatica c’è da riflettere su come molte volte, anche inconsapevolmente, si finisce per vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nei propri.

Un’ultima notazione, giacché ci siamo. Non si può che essere incuriositi della nomina di un Commissario governativo per la presenza italiana alla Fiera di Francoforte che i poveri mortali pensano sia sostanzialmente cosa un po’ più semplice e poco costosa. Si tratta di un evento d’incontestabile importanza. Cioè della famosa  “Frankfurter Buchmesse” che sembra abbia trovato i natali addirittura ai tempi di Gutemberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili e, dunque, autentico padre della stampa moderna.

Nella nostra ingenuità pensavamo che la presenza italiana ad un salone di presentazioni di libri, e che ovviamente riguarda un’attività di natura privatistica, com’è quella editoriale, non avesse bisogno addirittura di un decreto di nomina di un Commissario, con relativa struttura di supporto. Ma, in effetti, trattandosi di un provvedimento che prevede la spesa di risorse pubbliche era cosa inevitabile. Così abbiamo avuto modo di rintracciare il testo del Decreto (CLICCA QUI) anche per capire, per dirla in soldoni, quanto ci costa. Sei milioni di euro distribuiti negli anni 2020 -2023. Ovviamente, saranno tutti necessari e documentati, ci mancherebbe altro. E sicuramente serviranno a far vendere più libri degli autori e degli editori italiani.

https://www.politicainsieme.com/lintolleranza-strisciante-la-pagliuzza-nellocchio-dellaltro/




CHE FINE HA FATTO il concetto di spazio?

Pescara, 15 maggio 2023. Questa bici sta lì da giorni, sotto il sole e sotto la pioggia, dì e notte. Lo so perché ce l’ho messa io, avendola raccattata dal prato adiacente dove era stata apparentemente abbandonata. Forse per un impeto di rabbia più che per sfregio, perché bloccata nei movimenti delle ruote da una sorta di ganascia elettronica, sopraggiunta per una qualche ignota ragione. Ho fatto fatica, infatti, a tirarla fuori dall’erba perché la ruota davanti non girava, e quindi l’ho trascinata e messa lì, in bella vista, perché almeno la si notasse e venisse recuperata dai gestori del servizio.

Si, perché questa bici appartiene alla flotta di bike sharing free floating di Bit Mobility, l’azienda che opera a Pescara e che gestisce anche i monopattini. Non è insolito trovare mezzi disponibili in modalità “condivisa” (sharing) messi, lasciati, nei posti più improbabili, che ostacolano, quando va bene, il transito soprattutto di persone, oppure letteralmente abbandonati se non buttati.

Il senso di fastidio e di irritazione per queste azioni accomuna molte persone, e anch’io devo dire ho avuto, anzi ho un moto di contrarietà verso coloro che si rendono responsabile di tali comportamenti.

Poi però alzo la testa e noto che ciò che riempie il mio sguardo non sono immagini di bici o monopattini messi fuori posto, ma anche in ordine, ma una coltre di automobili che occupano ogni centimetro della strada, senza soluzione di continuità, a perdita d’occhio. E allora mi chiedo come mai ci rendono così facilmente irascibili e intolleranti alcuni mezzi, tra l’altro di ridotte dimensioni, lasciati in disordine e fuori posto ma facilmente spostabili, come ho fatto io, ma per nulla ci irritiamo per migliaia e migliaia di auto parcheggiate, certamente in modo regolare, in ogni angolo di via? Ma neppure quelle poste abusivamente ad occupare marciapiedi, scivoli e attraversamenti pedonali nonché ferme, senza alcun timore, in seconda fila lungo le strade cittadine? Mi chiedo: ma che fine ha fatto il nostro concetto di spazio pubblico, quello libero dei cittadini? U po’ di sana ribellione per ciò che deturpa realmente le nostre città io l’auspicherei.

Comunque, se qualcuno di Bit Mobility legge questa nota, la bici sta lì, ingresso Riserva Dannunziana, provenendo da Francavilla, a destra.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




PAROLE TRA I LIBRI

Tutto pronto per il secondo incontro

Chieti, 15 maggio 2023. Si terrà domenica 21 maggio alle 18:30, nella sala di lettura  Card. Loris Capovilla della Libreria Bosio di Chieti, il secondo incontro di Parole tra i libri, la rassegna ideata e diretta dal critico letterario Massimo Pasqualone che, per l’occasione, presenterà il volume di Sonia Viani, Come spilli sull’arenile, per i quaderni di irdidestinazionearte.

Nata a Chieti nel 1966, Sonia Viani dedica la propria vita all’insegnamento della letteratura e della  lingua inglese nella scuola secondaria, approdando alla narrativa in età matura.  Come spilli sull’arenile è un racconto lungo, di ambientazione abruzzese,  che segna il suo esordio come scrittrice.

Nella prefazione lo stesso Pasqualone scrive che Il racconto di Sonia Viani procede in modo sinestetico e profondo, quasi un viaggio all’interno delle sue emozioni, sensazioni e passioni, un viaggio ricco di immagini e richiami a quella che è la dimensione sensoriale, una perfetta commistione tra realtà e ricordi. Davanti al mare, la protagonista del racconto descrive come in un diario i suoi incontri particolari e alcune volte bizzarri, che si avvicendano davanti a questo straordinario palcoscenico naturale e gli occhi vedono e percepiscono e, specchio dell’anima, mostrano ai lettori la sua personale rielaborazione, il suo sentire. Alla sua prima prova narrativa, Sonia Viani mostra un talento particolare, per un cammino che sicuramente sarà foriero di ulteriori successi.




LAUDAR VOLLIO PER AMORE san Francesco protagonista

Secondo concerto della XXVII Rassegna di Musica Antica “I Concerti di Euterpe”.

L’Aquila, 15 maggio 2023. Sabato 20 maggio 2023 alle ore 18 presso la splendida chiesa medievale di Santa Maria ad Cryptas di Fossa va in scena il secondo concerto della XXVII Rassegna di Musica Antica I Concerti di Euterpe.

Lo spettacolo nasce come un viaggio sonoro attorno alla figura di S. Francesco che non vuole ripercorrere cronologicamente la sua vita, ma vuole rievocare attraverso le sue parole, affidate ad una voce recitante, e quelli dei biografi a lui contemporanei, o di poco successivi, l’atmosfera che si respirava in quegli anni, sottolineate e commentate attraverso una scelta di musiche significative sia per il periodo storico che per gli argomenti trattati. La narrazione presenta alcune delle pagine più significative dedicate e scritte dal santo di Assisi, tra cui il Saluto alla Vergine, e il Cantico delle Creature interpretate dall’attore Luca Serani, Aquila Altera e Le Cantrici di Euterpe interpreteranno musiche di autori e codici medievali tra cui: R. de Vaqueiras, il Laudario di Cortona, i Carmina Burana, il Codice di Londra.

Protagonisti del concerto saranno:

Luca Serani, voce recitante

AQUILA ALTERA ensemble

Antonio Pro, liuto

Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, flauto e tamburo, ceccola

Lorenzo Lolli, canto, organo portativo, percussioni

Beatrice Dionisi, arpa

LE CANTRICI DI EUTERPE

Maria Antonietta Cignitti, canto e direzione musicale




A LEZIONE di teatro a Popoli

Un progetto di Drammateatro e DILASS sulla drammaturgia di Samuel Beckett

Popoli, 15 maggio 2023. Vanno a lezione a Popoli dal Drammateatro gli studenti del Dilass, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, per approfondire sul campo, anzi sulla scena,  la drammaturgia di Samuel Beckett, pietra miliare della letteratura teatrale contemporanea che ha in Aspettando Godot la punta di diamante della sua poetica. Insieme ad altri testi celebri come Finale di Partita, L’ultimo nastro di Krapp e Giorni felici.

E sarà proprio Giorni felici il motivo sul quale si soffermano gli studenti che il 18 Maggio saranno al Teatro comunale della cittadina della Val Pescara dove è in corso H2O Rispecchiamenti Festival all’interno del quale si sviluppa il lavoro per la realizzazione del nuovo spettacolo di Claudio Di Scanno Sarà un altro giorno felice, con in scena Susanna Costaglione. Dopo l’incontro preliminare dello scorso mese di aprile nelle aule del Dilass al Campus universitario di Chieti nel corso delle quali sono stati illustrati gli elementi centrali della drammaturgia beckettiana, adesso è la volta del riscontro concreto rappresentato dalla partecipazione ad una prova dello spettacolo che il Drammateatro si accinge a mettere in scena.

Tanti i motivi di approfondimento e conoscenza, riferiti in particolare al passaggio dal testo alla messa in scena seguendo un principio di riscrittura drammaturgica che restituisce linfa vitale e sensibilità contemporanea ad un grande classico della drammaturgia quale è Giorni felici di Beckett. E insieme, il lavoro dell’attore e quello del regista, l’ideazione della scenografia e il disegno luci, il lavoro sul tappeto sonoro e tutti gli elementi di cui si compone lo spettacolo teatrale. Ivi compresa la composizione dell’azione scenica che tenga conto della relazione con lo spettatore affinché lo spettacolo teatrale raggiunga i suoi obiettivi di comunicazione.

Percorsi di cultura teatrale quindi, che rimarcano un prezioso metodo di coinvolgimento degli studenti universitari all’agire scenico, all’esperienza artistica, allo studio e alla produzione di cultura teatrale. Per Drammateatro e Dilass non è una novità innescare delle collaborazioni inerenti all’agire teatrale. Già nel 2019 infatti ebbe luogo un grande progetto sui temi de Il teatro e il sacro, un lungo laboratorio che condusse gli studenti partecipanti, diretti da Claudio Di Scanno e da Susanna Costaglione, a realizzare una efficacissima azione scenica al Teatro Marrucino di Chieti. Dopo l’interruzione delle attività dovute alla pandemia, con il progetto Beckett riprende la collaborazione tra Drammateatro e Dilass sempre foriera di ottimi esiti partecipativi e culturali.

Foto del repertorio Drammateatro.




IL CAMPIONATO si chiude

Sconfitta in trasferta con la Us Roma

L’Aquila, 14 maggio 2023. A conclusione di un girone di ritorno in crescendo nel campionato di serie B, nell’ultima partita della stagione, la Rugby L’Aquila rimedia in trasferta una sconfitta con la Us Roma per 34 a 17. E chiude sesta a metà classifica, con 50 punti.

Sul campo della Sapienza sport i neroverdi non sono riusciti a costruire il loro gioco, e i padroni di casa si sono invece resi protagonisti di una ottima prestazione, meritando la vittoria.

La partita inizia con qualche placcaggio robusto, e con una certa confusione di gioco. Sono però i neroverdi a prendere l’iniziativa. con un ottimo avanzamento di Pupi e Niro, neutralizzato dalla difesa dei padroni di casa. La prima meta, che fa ben sperare, è infatti neroverde, con una percussione della mischia che spinge quella avversaria fin oltre la linea di meta. Schiaccia Suarez e non trasforma Pupi.

Dura poco: Us Roma pareggia i conti sugli sviluppi di una punizione, e passa in vantaggio sul 7 a 5 con la trasformazione.

Simone Alfonsetti sfiora la meta, a stretto giro però i padroni di casa indovinano il buco dopo una mischia nei pressi della linea di meta.

Facile la trasformazione da posizione centrale, siamo sul 14 a 5. Rocambolesca la terza meta dei padroni di casa. Dopo essere stati schiacciati dai neroverdi nei 10 metri, dopo aver resistito a ben tre insidiose mischie, i romani, strappata di forza la palla ovale partono in contropiede per tutto il campo e volano indisturbati a meta, con la difesa neroverde completamente sguarnita. 

A seguire altra  distrazione della difesa neroverde, e la Us Roma dilaga con la quarta meta e il risultato si fa ancor più pesante, 28 a 5.

Il secondo tempo comincia con lo stesso registro: i neroverdi che non riescono a costruire il gioco e risultano poco efficaci. Us Roma con una punizione sale 31 a 5. La Rugby L’Aquila prova a reagire e a raddrizzare la partita, e con una bella azione corale manda a meta Tasca. Da posizione laterale estrema Pupi non riesce a trasformare. Siamo sul 31 a 10 e si riaccendono le speranze di un recupero, subito smorzato da un calcio piazzato dei romani, che allungano ancora, e si portano sul 34 a 10.

Favorita da una finalmente poderosa percussione del drive, i neroverdi accorciano le distanze, con una a meta di Pietrinferni, e trasformazione di Petrolati. Dimezzato lo svantaggio, sul 34 a 17, ma è l’ultima vera fiammata: fino alla fine accade poco, e il risultato non si sbocca.




COME INTERPRETARE I SEGNALI non verbali

Presentazione  libro dell’attore regista e inviato Rai Mirko Mascioli alla Biblioteca regionale G. Capograssi

Sulmona, 14 maggio 2023. Un grandissimo evento per la città di Sulmona, soprattutto per la biblioteca Regionale Giuseppe Capograssi a Sulmona, in via G. Sardi, n.23 ( sede Inps ). Giovedì 18 Maggio ore 15:30, si terrà la presentazione del libro ”Come interpretare i segnali non verbali” dell’attore, regista, produttore, conduttore e inviato Rai l’abruzzese  Mirko Mascioli. Questa iniziativa è stata voluta espressamente da Roberta Salvati(psicologa, video blogger e organizzatrice eventi), che modererà l’evento. L’obiettivo è quello di riconoscere il talento, e coinvolgere i  personaggi del nostro territorio  per valorizzare la loro arte e la nostra città.

Per questo evento sono stati coinvolti anche alcuni volti noti dello spettacolo. Ho proposto a Mirko di presentare il libro alla città presso il luogo che più di tutti è rappresentativo, la Biblioteca Regionale Giuseppe Capograssi, che, come spazio, andrebbe potenziato ed ampliato. Ringraziamo anche tutti i dipendenti della biblioteca per la loro efficiente collaborazione e lavoro.

Oltre all’amicizia che ci lega con Mirko abbiamo in programma tante altre iniziative. Asserisce la Salvati. L’autore del libro Mascioli ha coinvolto per l’evento, anche la cantante e attrice Anna Capasso, l’attrice e produttrice Daniela Fazzolari e tanti altri volti noti dello spettacolo e politica. Alcuni di loro saranno in presenza altri in collegamento.

L’evento verrà trasmesso in diretta da una radio internazionale Radiohomestudiomusicmem di Pino D’Alessio, che consegnerà anche un premio all’interno del programma condotto da Deborah Parisi e Antonio Napolitano.

“Il linguaggio del corpo è una forma di comunicazione la più importante, la più potente. Come percepire se una persona ci sta mentendo o tradendo. Come vincere un colloquio di lavoro. Si comunica meglio con la comunicazione non verbale. Il libro ti dona le armi essenziali per smascherare davvero chi hai dinnanzi a te. Ringrazio Roberta Salvati senza la sua collaborazione e il suo appoggio non l’avrei mai fatto qui. stiamo   lavorando e collaborando  bene e vedrete tante altre cose belle. Sarà un evento unico per la città e  per la  Biblioteca. Afferma Mascioli. Il libro è disponibile in tutte le librerie e store online dal  2 aprile 2023 al costo di  18 €. Per chi ha già  acquistato il libro l’artista farà il firma copia .

Inoltre, l’artista sto girando l’Italia  per presentare il suo cortometraggio per occhi azzurri di cui è regista ,  attore protagonista è co-produttore assieme a Daniela Fazzolari. Recentemente è stato ospite di Switch Style su la7d con Elisabetta Gregoraci. È stato inviato di Rai 2 del programma Leggerissima estate con Savino Zaba. È stato ospite fisso sempre su Rai 2 nel programma Star Bene.




NEL CIRCUITO DELLA XIII Giornata Nazionale dell’Associazione dimore storiche italiane

Domenica prossima, tutte le sale espositive della pinacoteca civica casa museo Vincenzo Bindi saranno aperte al pubblico

Giulianova, 14 maggio 2023. Domenica prossima, 21 maggio, in occasione della Giornata Nazionale dell’ Adsi (Associazione dimore storiche italiane) 2023, sarà possibile visitare, in gruppi di massino 15 visitatori, tutte le sale espositive della Pinacoteca Civica Casa Museo “Vincenzo Bindi” di Giulianova.  La visita, guidata, sarà a cura del Polo Museale Civico e potrà essere effettuata, su prenotazione, alle 11 e alle 16.30.

Il costo è quello del biglietto unico del Polo Museale (intero 3 euro, ridotto 2 euro). Prenotazioni alla mail  museicivici@comune.giulianova.te.it o telefonando allo 085 8021290.

Riaperta al pubblico il 18 luglio 2021 dopo 17 anni di chiusura e dopo puntuali interventi di restauro degli ambienti, delle opere e degli arredi partiti nel 2019, la Pinacoteca e Casa Museo, cuore del Polo Museale Civico di Giulianova, lasciata al Comune di Giulianova da Vincenzo Bindi alla sua morte nel 1928, è uno dei musei più prestigiosi d’Abruzzo e del Meridione. Autentica dimora storica, è stata in parte ricostruita proprio come appariva quando Vincenzo Bindi, sua moglie Rosa Carelli, e gli amici artisti e intellettuali frequentavano le sue sale. La raccolta spazia su più di tre secoli di pittura napoletana, meridionale e abruzzese: dal Sei-Settecento di Jusepe de Ribera, Luca Giordano e Francesco Solimena, al Paesaggio napoletano dell’Ottocento e della Scuola di Posillipo, da Giacinto Gigante, Teodoro Duclère, Eduardo Dalbono, Raffaele e Gonsalvo Carelli, fino agli abruzzesi Filippo e Nicola Palizzi, Teofilo Patini, Francesco Paolo Michetti, Raffaello Pagliaccetti, Costantino Barbella, Gennaro Della Monica e Pasquale Celommi. Gli ambienti ospitano inoltre alcune opere di scultura, arredi di pregio, tendaggi antichi e la collezione ceramica con pezzi di maioliche dal Settecento fino all’Otto-Novecento della Ginori di Doccia e di Castelli d’Abruzzo. Bindi, vero e proprio fondatore della storia dell’arte abruzzese, rivive nella sua casa e attraverso le sue raccolte artistiche e bibliografiche, conservate anche nella Biblioteca civica a lui dedicata. Un testamento di vita e di ricordi, un patrimonio da custodire e comunicare.




LA TRASPARENZA, questa sconosciuta

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Sempre meno trasparenti e sempre più discrezionali le procedure di nomina del Direttore, anche facente funzione, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Pescara, 14 maggio 2023. È stato pubblicato il 12 maggio 2023, l’interpello che interessa i 3 funzionari (solo 3!) dell’Ente Parco per candidarsi al ruolo di Direttore facente funzioni. L’incarico decorrerà dalla scadenza del Direttore uscente, l’Ing. Alfonso Calzolaio, ossia il 16 maggio, fino al completamento delle procedure di selezione, attraverso bando pubblico aperto all’esterno, per individuare la terna di nomi che sarà comunicata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la nomina del nuovo Direttore. In soli 3 giorni lavorativi (pur essendo nota da un anno la scadenza dell’incarico del Direttore Calzolaio) verrà dunque scelto il funzionario che avrà, fra gli altri, il ruolo di traghettare l’Ente da un Direttore ad un altro.

L’interpello richiama, ma solo in parte, in premessa la nota del Ministero dell’Ambiente, prot. n. 0019718/PNM del 1° ottobre 2014: “in casi eccezionali e per durata limitata, lo svolgimento delle funzioni proprie del Direttore, qualora questo sia cessato dall’incarico per qualsiasi motivo e, comunque, fino a nuova nomina, possa essere eventualmente preposto personale con contratto a tempo indeterminato, inquadrato nell’Area C”. Stranamente la nota Ministeriale è richiamata in maniera del tutto incompleta, in quanto il Ministero specifica chiaramente che il personale eventualmente incaricato deve essere non solo inquadrato in Area C, ma anche “titolare di posizione organizzativa”. L’omissione trova spiegazione (ma evidentemente non legittimazione) nel fatto che, contrariamente a quanto previsto dal Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi e diversamente da quanto sempre avvenuto fino alla nomina del Direttore Calzolaio, le posizioni organizzative non sono mai state attribuite, e dunque Calzolaio ha avocato a sé la responsabilità di tutte le Aree dell’Ente.

Eppure nel precedente interpello del 2017, quando il precedente Direttore Domenico Nicoletti aveva precocemente rinunciato all’incarico e bisognava dunque nominare un facente funzioni fino alla nomina del nuovo Direttore, la nota del Ministero era stata correttamente richiamata per intero, ed erano dunque stati interpellati tutti i funzionari di area C titolari di posizione organizzativa, estendendo la possibilità anche dall’Ing. Calzolaio, nonostante fosse, e sia tuttora, inquadrato all’Ente in area B, ma titolare di posizione organizzativa, con attribuzione di mansioni superiori, per dieci anni, circostanza su cui questa O.S. sta svolgendo opportuni accertamenti. Sta di fatto che l’Ing. Calzolaio, in turnazione con gli altri funzionari interpellati, svolse il ruolo di facente funzioni, e questo fu, probabilmente l’esperienza che gli permise di entrare nella terna e, in seguito, essere nominato Direttore.

In questa situazione di mancanza di titolari di posizioni organizzative (del tutto anomala perché la nomina dei Responsabili di Area risultava già essere l’obiettivo della Performance del Direttore per gli anni 2018 e 2019) si dovrebbe dunque, come previsto dal già citato Regolamento, ricorrere  un facente funzioni di Direttore a “personale esterno all’Ente, purché lo stesso possegga i requisiti per l’esercizio delle funzioni del Direttore, e previo procedura di valutazione comparativa”.

L’interpello prevede che i 3 candidati inviino il proprio curriculum vitae, un documento di identità e “una sintetica relazione d’intenti”. Si prefigura dunque una procedura selettiva, con valutazione di elaborati oltre che del curriculum del candidato, per la quale allora sarebbe stato necessario prevedere criteri di valutazione, nomina di una commissione, nomina di un RUP ecc… Al contrario, niente di tutto ciò risulta nell’interpello.

Ma non è finita qui. La candidatura (unitamente all’elaborato originale che determinerà la scelta del candidato, insieme al Curriculum) va inviata non al protocollo dell’Ente e non in plichi separati, in modo da consentire una valutazione obiettiva, bensì all’indirizzo di posta elettronica del solo Presidente, senza alcuna garanzia minima rispetto al corretto trattamento della documentazione in termini di trasparenza, anticorruzione e privacy.

Stupisce non poco tanta superficialità ed approssimazione in questa procedura, soprattutto alla luce di quanto già denunciato da questa O.S. in merito alle procedure di nomina di Calzolaio come Direttore. Ricordiamo infatti che l’Unione Sindacale di Base, ha fornito ampia ed esaustiva documentazione al Ministero e ai Consiglieri in carica presso l’Ente Parco, chiedendo di verificare la correttezza di molti passaggi che non sembrano rispettare i basilari principi di trasparenza ed equità. Il Ministero ha risposto confermando il diritto all’accesso agli atti dei candidati esclusi, accesso agli atti già tentato 3 volte e a cui l’Amministrazione non ha mai risposto.

Il Parco del Gran Sasso non sembra tuttavia un caso isolato, fra gli Enti Parco Nazionali, in quanto a carenza di trasparenza quando si parla di nomina del Direttore. Infatti, in una recente nota inviata da USB al Ministero e, per opportuna conoscenza, ai Consiglieri del Parco del Gran Sasso, si evidenzia come, negli ultimi bandi pubblicati, i criteri di attribuzione dei punteggi siano del tutto arbitrari, come nel caso della Val grande o dell’Arcipelago Toscano. Ciò in netto contrasto con una chiara linea di indirizzo del Ministero che invece chiede procedure rigorosamente trasparenti ed oggettive.

Come mai per concorsi di prestigio molto inferiore (si veda ad esempio il bando pubblicato recentemente dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise per 14 ausiliari Guardia Parco a tempo determinato per 1 anno) i criteri per l’attribuzione dei punteggi sono invece dettagliati e minuziosi? Le numerose segnalazioni, da parte di alcuni dipendenti dell’Ente a questa O.S., circa comportamenti escludenti, ritorsivi e mobbizzanti, hanno un nesso con queste domande?

Infine, l’Unione Sindacale di Base desidera sottolineare che l’attenzione rivolta alle procedure di nomina è alta perché essa rappresenta un modus operandi che, purtroppo, spesso si riscontra anche negli aspetti gestionali che riguardano il territorio di competenza degli Enti Parco.

Riteniamo fondamentale il ripristino della legalità, a partire dalle procedure di nomina, per dare impulso e nuova linfa a Enti che sembrano sempre più in difficoltà.

Teodoro Pace

Silvio Di Primio

USB Pubblico Impiego. Federazione Abruzzo e Molise




DEMOCRISTIANI appassionati del Centro

A margine di un convegno

di Giancarlo Infante

Politicainsieme.com, 14 maggio 2023. Sono stato presente ieri ad un incontro organizzato a Roma da Mario Tassone ed Ettore Bonalberti per lanciare l’idea della creazione di un nuovo partito di centro. Ho ascoltato tante cose interessanti e tante buone intenzioni per superare la cosiddetta diaspora in politica dei cattolici. Annoso tema cui, da più parti, anche con più di un certo disinvolto piroettismo da parte di taluni,  si cerca di dare una risposta, ma ottenendo magri risultati.

Di positivo è che questa abnegazione, come l’avrebbe definita Aldo Moro, è adesso propria di molti che quella diaspora l’hanno vissuta, più o meno collocati nel centrosinistra o nel centrodestra. Che adesso il riconoscimento della necessità di muoversi seguendo una logica di autonomia sia sincero non ci sono dubbi. Così come la constatazione del fallimento del progetto del Pd, da un lato, e la poca credibilità della destra estrema nel tentare di riproporsi come la nuova Democrazia cristiana.

Giustamente, ieri è stato detto come non basti vestirsi di bianco come Papa Francesco per ammantarsi di una immagine che significa popolarismo, solidarietà sociale. Oltre che il richiamo ad una particolare postura politica e a un particolare metodo da applicare nell’azione politica e di governo. Se ce l’hai nella tua cultura politica bene, sennò resti sempre quello che eri, com’è ampiamente confermato anche questi giorni.

Il punto di partenza di chi ha convocato l’incontro di ieri è dunque quello della collocazione al Centro. Che poco ha a che vedere, è stato detto, con il fallimentare tentativo appena appena collassato in cui si sono cimentati Renzi e Calenda.

Nonostante la nostra ritrosia a ragionare in termini di mero schieramento, diciamo pure che fin qui andrebbe tutto bene. Pure se c’è da considerare che altri federatori sono intervenuti nel corso degli anni passati. Forse troppi. Al punto che talvolta abbiamo avuto l’impressione che ci siano più federatori di quanti dovrebbero essere coinvolti in un processo di agglutinamento che, ieri, è stato prospettato addirittura con l’idea di dare vita ad un partito nuovo.

Ma su questo non sembra esserci la convita adesione di tutti i rappresentanti delle tante democrazie cristiane nate negli ultimi trent’anni, e finora finite un po’ sui giornali quasi esclusivamente per gli echi di un’infinita serie di vicende legali e giudiziarie che riguardano la proprietà e l’utilizzazione di denominazione e di simbolo. Da un oratore siamo venuti a sapere che sarebbero circa dieci o 11; e allora, ammesso che siano davvero così tante, e realmente intenzionate a fare qualcosa assieme, si porrebbe il problema di fare l’unica cosa buona e giusta.

Cioè, organizzare una congiunta visita all’Istituto Sturzo cui affidare lo Scudo della Democrazia cristiana in doveroso e perenne ricordo e sua effettiva salvaguardia.

Ma anche questo non basta. Ci sono delle riflessioni che, per quanto velocemente, vanno assolutamente fatte se davvero si crede possibile avviare un processo di convergenza in grado di portare frutti nuovi, originali ed efficaci.

La prima non può che riguardare l’analisi della diaspora e la necessità di comprendere quanto essa sia frutto di quel pluralismo politico che tra i cattolici italiani c’è sempre stato. Non meravigliò don Luigi Sturzo e neppure Alcide De Gasperi visto che, anche ai loro tempi, l’enorme maggioranza del Paese, che si diceva cattolica, non votò certamente sempre e solamente, prima, per il Partito Popolare e per la Democrazia Cristiana, poi. Certo, il fenomeno è diventato sempre più crescente con il passare dei decenni fino all’esplosione finale degli inizi degli anni ’90 culminando nella subitanea e improvvisa chiusura della Democrazia cristiana.

Questo cosa significa?

Che ci si deve acconciare all’idea che il totale superamento della diaspora sarà sempre impossibile e che, quindi,  è necessario definire l’area di riferimento cui ci si intenda rivolgere.

Non si può certo cadere nell’errore di proporre un’ipotesi confessionale, o para confessionale, come sta facendo la destra cattolica oramai tutta imbarcatasi sul carro Meloni – Salvini.

Può bastare a risolvere il problema la proposta di superare l’esistenza di una miriade di gruppi e gruppetti creando solamente una sigla unica che li raccolga tutti?

Che poi li raccolga proponendo l’iscrizione con una tessera comune o con una collaborazione improntata al federalismo poco cambia. E su che base dovrebbero mettersi insieme?

Sulla generica idea di creare un Centro mentre esiste una legge elettorale che premia le opposte estremizzazioni?

Forse i ripetuti fallimenti degli ultimi decenni, nel provare a dare una rinnovata voce al popolarismo cristiano, stanno paradossalmente proprio in quel che sta alla base delle buone intenzioni espresse. Si provano a mettere insieme spezzoni di ciò che già c’è.

Nonostante, spesso, si tratti di spezzoni che hanno vissuto a lungo andare i propri fallimenti per un’oggettiva distanza e incomprensione dei fenomeni sociali che determinano il mutare o la continuità degli equilibri politici ed istituzionali. E persino il permanere o il superare le leggi elettorali.

Non si tratta certo di aspirare a metterci insieme tra di noi e finire così per essere dei reduci. Anche se nessuno di noi vuole essere reduce.

Sappiamo, infatti, di non esserlo perché agitiamo un pensare alto. Quello della solidarietà, della sussidiarietà. E della libertà che coincide con il rispetto della dignità umana, di tutta la dignità umana indelebilmente connessa alla tutela della Vita e della qualità delle relazioni tra le Persone, che per noi non sono solo atomizzati e alienati individui.

E crediamo in una libertà autentica come quella finalizzata alla ricerca della Giustizia sociale. Questi non sono messaggi di nostalgia. E meglio emerge la necessità che noi per primi non li si faccia apparire con una patina che sappia soprattutto di riflusso e di moderatismo piccolo borghese, tanto per usare un termine desueto, ma che pure fa spesso capolino in un’ampia parte dei ragionamenti che vengono dall’interno del mondo cattolico.

Dunque, è forse necessario saltare a più pari il tentativo di superare la diaspora pensando di farlo solo limitandoci a parlare tra chi e con chi questa diaspora l’ha prodotta e consumata. Preoccupiamoci della diaspora vera. Quella che riguarda una comunità decomposta, individualizzata e senza speranze come quella che l’Italia sperimenta da anni; e, riconosciamolo in questo, complici anche quelle forze politiche cui i cattolici hanno comunque portato acqua in una cieca mancanza di visione prospettica. Una diaspora antropologia, culturale ed esistenziale verso cui è mancata la risposta che anche il mondo cattolico italiano era chiamato a dare. Anzi, soprattutto esso.

E dobbiamo chiederci se non discenda da essa quella diaspora elettorale frutto di una disillusione e di un sospetto che non sono riusciti a fugare neppure i nuovi fenomeni politici degli ultimi periodi come sono stati, in progressione, il berlusconismo, il Pd, la voglia di rottamare di Matteo Renzi, la Lega e i Cinque stelle.

Noi siamo nati per indicare, a cattolici e no, un’idea di autonomia politica da fondare su proposte programmatiche e garantite dall’impegno assicurato dalla presenza di immagini nuove, al di là del dato anagrafico, e sappiamo, comunque, che il nuovo non nasce in un’asettica provetta da laboratorio. Per questo da tempo creiamo il dialogo con l’autentico civismo che cresce in tutti i territori.

Abbiamo recentemente seguito con interesse, come è stato con Letizia Moratti alle regionali della Lombardia, tutti quei fenomeni che si muovono sulla base della necessità di superare il nefasto bipolarismo che ha distrutto la politica, indebolito le istituzioni e creato profonde fratture nel corpo civile.

Stiamo partecipando ad un’idea nuova di presenza popolare da parte di chi, come Giuseppe Fioroni e Giuseppe de Mita, ma anche esponenti del mondo laico,  sta maturato le nostre stesse scelte. Non abbiamo quindi nessuna difficoltà a far sì che anche gli amici riuniti ieri facciano parte dell’avvio di un processo che, però, non può ottenere alcunché se si limita a partire dal vertice e con l’obiettivo di riunire ciò che troppo spesso è solamente una sigla con scarso seguito.

INSIEME nel corso del congresso dello scorso 25 febbraio ha proposto una serie di punti da porre di un tavolo comune che possa vedere la partecipazione di una specifica realtà culturale e politica, e non fatta solo di cattolici, cui ciascuno partecipi con il proprio patrimonio di contenuti e di storia che deve essere per ognuno rispettato.

Rimando al documento di INSIEME e mi limito ai titoli di alcuni impegni comuni possibili su cui verificare la fattibilità di un’opera condivisa di costruzione di quella novità politica cui gli italiani, tutti gli italiani disillusi e sconfortati, possono sentire come propria:

Ripensare e riproporre il valore universale della democrazia. contrastare, fin d’ora, il presidenzialismo

Per una legge elettorale proporzionale

Regioni ed enti locali tra autonomia e corresponsabilità

Una piena e rinnovata affermazione della vocazione europea dell’Italia

Per un nuovo Statuto del lavoro. I diritti sociali, la famiglia, il contrasto alle diseguaglianze

Il rispetto integrale della vita come fondamento della libertà

Per una nuova politica del credito e della relativa responsabilità sociale

Si tratta di punti su cui esiste, o può esistere, un’ampia convergenza e questo è già un aiuto.

https://www.politicainsieme.com/a-margine-di-un-convegno-di-democristiani-appassionati-del-centro-di-giancarlo-infante/




IL PRIMO MUSEO storico rionale

L’evento per città di Sulmona

Sulmona, 14 maggio 2023. L’associazione Culturale Borgo di Santa Maria della Tomba, il prossimo 27 maggio 2023, alle ore 17:30, presso la sede sociale sita in via Corso Ovidio 96,  inaugurerà il primo museo storico rionale della città di Sulmona.

Il Presidente dell’ Associazione Borgo di Santa Maria della Tomba, Angelo La Civita, ringrazia quanti interverranno.




[LA FOTO]

Non è proprio una bella foto ma disegna molto bene lo stato delle cose nel Mondo

Il nostro Papa, arguto e deciso come sempre, con questa foto ci pone domande profonde sul mondo e sullo stato dei nostri pensieri e del nostro agire.

Poteva offrirci una foto diversa per il 13 maggio per la ricorrenza delle apparizioni di Fatima, invece ha scelto questa, e, come vediamo, le reazioni, anche nel nostro piccolo, sono e sono state sicuramente diverse, le più disparate, per lo più negative.

Il fatto più importante, comunque, è che questa foto invita a riflettere davvero adesso, ecco: obiettivo centrato.




ASPETTANDO IL FESTIVAL: Concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato

Venerdì 19 maggio grande anteprima della XXIII edizione del Festival Internazionale di Bande Musicali & Majorettes con il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato

Giulianova, 14 maggio 2023. Lo annunciano con soddisfazione il presidente e il vicepresidente del comitato organizzatore, Mario Orsini e Gianni Tancredi.

Sotto la guida del Maestro Direttore Maurizio Billi, considerata figura di riferimento nel panorama delle orchestre di fiati a livello internazionale, il complesso musicale ha raggiunto livelli di indiscussa qualità, testimoniata da registrazioni discografiche che hanno ottenuto unanimi consensi.

La Banda della Polizia di Stato, composta da 70 elementi, si esibirà nel grande palco allestito in Piazza Buozzi a Giulianova Paese, dove dal 24 al 28 maggio prossimi, si celebrerà una nuova entusiasmante avventura del Festival con i gruppi bandistici che arrivano da Messico, Giappone, Ungheria, Polonia, Portorico, Repubblica Ceca, Svizzera e naturalmente Italia.

Alla serata, presentata da Antonio Bernardelli, parteciperà il soprano Federica Caseti Balucani.

La Banda Musicale della Polizia di Stato, con una storia lunga 90 anni, nel suo vasto repertorio annovera pagine di autori classici accanto a composizioni originali per Orchestra di fiati di autori moderni e contemporanei come Hindemith, Schonberg, Holst, Barnes, Reed, Sparke Nel suo organico, oltre a fiati e percussioni ci sono l’arpa, i contrabbassi, il pianoforte e la chitarra.

La serata sarà scandita da diversi generi musicali, fra cui un omaggio al maestro Ennio Moricone, legato da un particolare sentimento di affetto alla Banda della Polizia di Stato.

Mario Orsini e Gianni Tancredi esprimono profonda gratitudine al Maestro Billi e a tutti i componenti del complesso musicale che con il suo prestigio illumina il Festival Internazionale di Bande Musicali di Giulianova: “Siamo onorati di poter ospitare la banda Musicale della Polizia di Stato, che attraverso la sua musica, contribuisce ad avvicinare i cittadini al concetto di prossimità”.




L’HAPPENING-PERFORMANCE la Stanza del Colore

Anna Seccia nel Benessere dell’Anima, 2° Giornata nazionale del benessere. Sabato 28 maggio dalle 10,30 alle 13 al Vecchio Bosco contrada Sant’Elena-Ortona

Ortona, 14 MAGGIO 2023. Tutto pronto per il Benessere dell’Anima a Ortona: domenica 28 maggio presso il Vecchio Bosco, organizzato da Samya Ilaria Di Donato, Alberto La Morgia e Jenny Paola Tacconelli

Dalle ore 9 alle 21 operatori olistici e del mondo del benessere si alterneranno tra attività di gruppo, laboratori, conferenze, trattamenti e consulenze individuali rivolte alla ricerca della bellezza, armonia e gioia della nostra anima, quale fonte primaria di felicità.

Benessere che anche l’Arte è un grado di donare quando si apre alla comunità, al desiderio di sperimentare e darsi alla vita. In tale contesto, dalle ore 10, 30 fino alle 13, si inserisce l’happening-performance di arte partecipata pittorica dell’artista Anna Seccia con la sua Stanza del Colore.

Un evento aperto a tutti dove non è necessario saper dipingere ma lasciarsi andare la flusso creativo che diventa gioia afferma Anna Seccia un momento in cui facciamo giocare il nostro bambino interiore attraverso un’operazione artistica che diventa opera relazionale condivisa.

Tre ore in cui i partecipanti si immergeranno in uno spazio meditativo attraverso suoni primordiali, tecniche di rilassamento e di interconnessione con gli altri per giocare con le emozioni attraverso una gestualità libera con il colore.

La Stanza del Colore è infatti una forma d’arte relazionale e partecipativa in grado di sviluppare un microcosmo in cui non esiste una solo performer ma una collettività di performer che traducono su una tela bianca tracce di colore attraverso il ritmo universale della musica. Nasce così la bellezza di una pittura scandita dal fluire del segno e del colore che esprime, attraverso il linguaggio visivo del gruppo, una coralità di intenti con una energia che narra il presente.

Attraverso una pittura intuitiva, in un processo circolare di costruzione e decostruzione del fare creativo, nell’interscambio tra dimensione visiva, forme archetipiche e stesura del colore, verrà svelato un racconto di senso comune e di memoria in una progressiva dilatazione della fantasia

Durante la performance ad ogni partecipante della Stanza del colore verrà donato il talismano della creatività, creato appositamente dall’Artista per favorire il processo espressivo. Il messaggio che l’artista vuole dare è “unire insieme” dove non c’è un io senza un tu. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria al numero 338 751 8834.

BIOGRAFIA

Anna Seccia, visual artist, performer, hand artist vive a Pescara e ricerca percorsi alternativi di creatività attraverso l’arte, coinvolgendo nei suoi eventi di arte partecipata pittorica con il progetto “la Stanza del colore”, persone di tutte le età.

Numerose sono le performance attuate dal 1994 ad oggi in spazi pubblici ed istituzionali con la creazione di opere di grandi dimensioni.Per citarne alcune ricordiamo:1998 Università D’Annunzio ,Pescara; 2003 Piazza S, Battista Vico Chieti; 2008 Museo Colonna Pescara; 2011 Centicolella, durante il terremoto dell’Aquila; 2012 Spazio Aurum Pescara;2013 Palazzo Merati Venezia; 2016 Liceo Classico Pescara;2019 Biblioteca Provinciale, Matera; 2023 Fondazione Gaia-Rea (Pv); e Piazza del Santuario S. Marco, Bomba(Ch)




SEDE UNICA DI REGIONE ABRUZZO nell’area di risulta

M5S: solo una grande sceneggiata politica per coprire i fallimenti di Masci

Pescara, 13 maggio 2023. Il Movimento 5 Stelle Pescara interviene nel dibattito sulla realizzazione della nuova sede unica di Regione Abruzzo nell’Area di Risulta e tuona contro il centrodestra di Regione e Comune.

“Come cittadini di Pescara siamo invitati inconsapevoli alla più grande messa in scena politica che il centrodestra di Regione e Comune potessero mettere in piedi per nascondere i loro fallimenti” – commentano lapidari i consiglieri del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – “Per il Comune di Pescara il totale fallimento è quello di Carlo Masci proprio sulla progettualità dell’Area di Risulta, in cui prima ha adottato il progetto della giunta Alessandrini contro il quale aveva costruito la sua campagna elettorale, poi ha inserito in quel progetto elementi baldanzosi come la pista da sci e infine ha lanciato una gara europea che è andata deserta, non essendoci stata nemmeno un’impresa nell’intero continente che ha ritenuto valido tale progetto e la sua realizzazione. Oggi, a meno di un anno dalle elezioni il centrodestra sta tentando di camuffare l’incapacità del primo cittadino pescarese senza accorgersi che sta sprofondando con lui nelle contraddizioni, montando un’inutile sceneggiata nella quale lasciano al sindaco Masci il meritato ruolo di comparsa”.

Secondo i consiglieri pentastellati la destra regionale, nel tentativo di correre in soccorso dell’amministrazione pescarese, si confonde e contraddice sé stessa già nella stessa conferenza di presentazione dell’accordo di programma siglato con il Comune di Pescara, proprio per la nuova sede unica regionale nell’Area di Risulta. “Da una parta il presidente del Consiglio regionale, Sospiri, parla di un progetto iconico e sontuoso con una torre alta 50 metri, cioè quanto le torri Camuzzi, e dall’altra Marsilio, parlando di un edificio “decoroso e dignitoso” mette a disposizione risorse pari a 48,5 milioni di euro che, conti alla mano, basterebbero appena alla realizzazione di 20.000 mq di case popolari e non certo di uffici governativi regionali. In poche parole, si potrebbe rispolverare il vecchio adagio “poche idee e ben confuse” proseguono i consiglieri M5S Alessandrini, Sola e Di Renzo.

Infine, rimane l’aspetto più rilevante e concreto del progetto portato avanti dal centrodestra che è rappresentato dalla non corrispondenza tra quanto dichiarato pubblicamente sulle caratteristiche del progetto e quanto emerso ufficialmente nel procedimento di Valutazione di impatto ambientale e denunciato in Consiglio comunale diverse volte dal M5S.

“La Regione Abruzzo ha finalmente ammesso a chiare lettere che nell’Area di Risulta vorrebbe realizzare la sede unica dei suoi uffici pescaresi contraddicendo quanto dichiarato dal Comune di Pescara nei documenti ufficiali della VIA – proseguono i consiglieri Alessandrini, Sola e Di Renzo – A seguito di interlocuzione con il Comitato Tecnico istituito successivamente alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa, è emerso che nella sede regionale nell’area di risulta non saranno insediati tutti gli uffici regionali compresi quelli delle strutture politiche, nonché di gran parte delle società partecipate né ci saranno attività di front-office è quanto scritto sui documenti VIA.”

Questo elemento è dirimente della necessità di sottoporre a VIA l’intero progetto, mentre il Comune di Pescara con tale dichiarazione, pensando di bypassare la procedura ne ha invece dichiarato l’illegittimità che porterà, probabilmente, ad un blocco del progetto e alla perdita di ulteriori risorse economiche pubbliche e di ulteriore tempo.

“Il bene di Pescara e la tutela dei denari pubblici dovrebbe venire prima degli interessi di partito e delle partite elettorali” concludono i consiglieri pentastellati Alessandrini, Sola e Di Renzo “mentre Masci e Sospiri utilizzano la nostra città come una tela dove rinchiudere il proprio ego e vanità, né più né meno che come fece nel romanzo di Oscar Wilde un certo Dorian Grey.”




CAMERA DI COMMERCIO, la richiesta del PD

Escludere dal piano delle alienazioni il palazzo storico di Pescara e il Pala Becci. In caso contrario pronti a richiedere un Consiglio comunale straordinario aperto alla città

Pescara, 13 maggio 2023. La conferenza di una settimana fa sulla paventata vendita dello storico palazzo della Camera di Commercio in Via Conte di Ruvo e del Pala Becci ha prodotto un primo risultato: informare i cittadini del piano della Giunta Camerale ed avviare il dibattito.

Rispettiamo il lavoro della Camera di Commercio e ringraziamo il Presidente Strever per i toni garbati con cui ha inteso illustrare gli obblighi di legge e la posizione della Camera di Commercio, ma le sue dichiarazioni – riportate a dire il vero con qualche asimmetria dai vari organi di stampa -, secondo cui ad oggi non ci sarebbe alcuna disposizione definitiva, cozzano con la delibera della Giunta camerale n. 9 del  31 gennaio 2023, che denota inequivocabilmente una decisione già presa.

Leggiamo nella stessa: «…ritenendo l’ipotesi n. 2 dello stesso piano la più rispondente alle esigenze dell’ente e conforme al D.M. istitutivo 25/9/2015, con la demolizione e la ricostruzione della palazzina uffici del complesso “Foro Boario” di Chieti Scalo, gli interventi di adeguamento statico e miglioramento sismico dei padiglioni “B” e “C” presenti nello stesso complesso, il mantenimento dei locali adibiti a Registro delle Imprese di Pescara, via Conte di Ruvo, 14/16, degli uffici di Via Conte di Ruvo 18-20-22, della sala televisiva e della sala Master e con conseguente messa a reddito o alienazione dei restanti immobili descritti nel piano».

Stando a quanto ci risulta, il prossimo 16 maggio, alle ore 15, è in programma una nuova riunione della Giunta Camerale, avente come primo punto all’ordine del giorno proprio la nostra posizione sulla dismissione degli immobili in questione. Da quel consesso attendiamo questa volta rassicurazioni formali e concrete, in caso contrario chiederemo la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per discutere del tema con la città.

Non possiamo oggi non rilevare come, tra tutti gli interventi, sia mancato quello del Sindaco di Pescara, rimasto stranamente e colpevolmente in silenzio sulla questione. Abbiamo trovato invece più che apprezzabile e ben argomentata la proposta alternativa, pervenuta da alcuni membri di precedenti Giunte Camerali (Ardizzi, Di Carlo e altri), di vendere la sede del Foro Boario a Chieti scalo. Ma in ogni caso non ci diremo contrari ad altre scelte che l’attuale governance dell’ente camerale vorrà assumere, purché si tutelino la sede di Via Conte di Ruvo e il Pala Becci, garantendo la permanenza della sede secondaria a Pescara (prevista dal decreto del MISE), che è cosa ben diversa dalla permanenza di un paio di sportelli.

In questi giorni abbiamo letto e ascoltato indirizzi che ci sembrano un po’ contraddittori.

•             Malgrado il Presidente Strever sostenga come questo avviso vada letto come una semplice ricognizione del mercato immobiliare, la deliberazione del 31 gennaio non lascia adito a molti dubbi, esplicitando come “sarà effettuata la messa a reddito o alienazione“ degli  immobili in questione. Anche perché risulta evidente come le due sedi storiche di Pescara e Chieti,  così come il Pala Becci – un vero fiore all’occhiello della città adriatica proprio in virtù del lavoro della Camera di Commercio -, garantiscano maggiore appetibilità sul mercato rispetto alla sede inagibile del Foro Boario di Chieti Scalo.

•             Abbiamo letto sulla stampa che il piano di razionalizzazione sarebbe stato imposto dal Mef al termine di una visita ispettiva risalente alla scorsa estate. Il Ministero avrebbe preteso la messa a reddito degli immobili inutilizzati a seguito della fusione. La domanda che ci poniamo è: se la sede del Foro Boario non viene usata poiché inagibile, perché vendere il palazzo di Pescara e il Pala Becci, che invece vengono adoperati quotidianamente? Ci sembra una scelta in direzione contraria rispetto alle richieste del Mef.

•             Nel medesimo articolo di stampa, il Presidente prova a rassicurare spiegando come ci sia “invece, l’intenzione di affittare e non vendere le sedi di Pescara e Chieti”. E ancora: “Non affitterei mai né venderei il Pala Becci”. Sotto questo aspetto, innanzitutto occorre sottolineare che anche l’affitto della sede storica comporterebbe un depauperamento della sede pescarese, che accuserebbe senz’altro la perdita di tutta la governance camerale, ogni dirigenza, l’Azienda speciale, oltre al trasferimento di gran parte dei dipendenti e dei relativi servizi cui sono assegnati. Va aggiunto, inoltre, che quanto detto dal Presidente diverge dagli atti adottati dalla Giunta Camerale, il cui piano di razionalizzazione è pienamente operativo e vigente e, da questo punto di vista, definitivo, e comprende anche l’alienazione del Pala Becci.

•             In una dichiarazione dello stesso giorno, apparsa su un altro quotidiano, il Presidente Strever ha spiegato invece che “anche per il Pala Becci ci sarà un’esplorazione per una sua messa a reddito”. Affermazione in questo caso coincidente con gli atti Camerali, ma contraria a quanto riportato sull’altro quotidiano. A questo punto ci chiediamo: quale delle due rappresenta l’orientamento della Camera di Commercio? Attendiamo una formalizzazione che ci auguriamo possa avvenire nella giunta camerale fissata per il 16 maggio.

Volendo tracciare un quadro carte alla mano, abbiamo quindi ancora ragione di temere per la vendita delle sedi pescaresi della Camera di Commercio, con il contentino di qualche servizio per l’utenza lasciato in via Conte di Ruvo, che, come abbiamo già avuto modo di dire, non possono integrare la sede secondaria espressamente prevista nella delibera del MISE a seguito della fusione delle due Camere di Commercio.

Chiediamo dunque alla Giunta Camerale, che ci risulta essere in prorogatio, di non proseguire nel piano di razionalizzazione corrente, che prevede, per Pescara, il semplice “mantenimento di un presidio per i servizi all’utenza”, trasferendo a Chieti Scalo “la quasi totalità del personale della Camera” e la totalità degli uffici e dei servizi, nonché delle dirigenze e della stessa governance, oltre che dell’Azienda Speciale.

Confidiamo che il Presidente Strever e la Giunta Camerale, in virtù dell’intelligenza e la lungimiranza che li contraddistingue, possano tornare sui loro passi mettendo in vendita l’edificio del Foro Boario, paradossalmente il più recente edificio di proprietà della Camera di Commercio (escluso il Pala Becci), ma l’unico inagibile.

Aggiungiamo che la famosa relazione del MEF del 2022, citata da più parti, a noi risulta non pubblicata. Non l’abbiamo infatti rinvenuta tra gli atti pubblicati dalla Camera di Commercio nella sezione trasparenza. Sarebbe il caso di portarla a conoscenza della città, e siamo pronti a richiederla nel caso dovesse rendersi necessario il Consiglio comunale straordinario.

«Noi crediamo fermamente che Pescara debba conservare la sede della Camera di Commercio» afferma Piero Giampietro. «A questo proposito vogliamo lanciare un’altra proposta: perché non svincolare l’ex Cofa dal progetto Eassitech condiviso con l’ateneo e realizzarlo al Foro Boario di Chieti Scalo?». 

Anche perché, come sostiene Francesco Pagnanelli, «Pescara già conta enormi difficoltà nel recupero degli spazi abbandonati, guardiamo ad esempio all’ex Fea, alla casa di riposo di via Arapietra la cui asta ieri è andata di nuovo deserta. Così rischiamo soltanto di aggiungerne di nuovi e di perdere un luogo come il Pala Becci, l’unico in città in grado di ospitare fiere e convegni di caratura nazionale». Sulla salvaguardia del palazzo storico in via Conte di Ruvo si sofferma invece Marco Presutti: «La questione tocca nel profondo l’identità pescarese, in quanto l’edificio della Camera di Commercio venne progettato specularmente a Palazzo di Città al fine di segnalare la presenza delle istituzioni sull’altra sponda del fiume, la sua dismissione comprometterebbe l’originario disegno armonico della città».

Il Consigliere Regionale

Antonio Blasioli

E i Gruppi consiliari Pd,

Sclocco Sindaco e Città Aperta

al Comune di Pescara




FESTA DEI POPOLI la conclusione

Veglia Mariana Internazionale dei Popoli

Teramo, 13 maggio 2023. È terminata con la partecipazione di diverse centinaia di giovani e famiglie, nonostante il maltempo, la Prima Festa dei Popoli tenutasi oggi al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo) insieme alla sesta edizione della Veglia Mariana Internazionale dei Giovani nel giorno della solennità della Beata Maria Vergine di Fatima.

Dal mattino, e sino al tardo pomeriggio, ventidue stand rappresentativi di associazioni del territorio e di comunità da tutto il mondo hanno fatto conoscere ai visitatori le loro attività, le loro tradizioni e la loro cultura, in una festa di colori e suoni animata anche da cinque band musicali che si sono esibite dal vivo durante la giornata: “I tamburi di Gorée” dal Senegal, gli “Althein”, i “Ritmo do Brasil”, il “Coro Folkloristico di Picciano” e i “Venezuela Habla Cantando”.

Nel pomeriggio si è svolto un momento di preghiera anch’esso dal respiro mondiale, con la ormai tradizionale Veglia Mariana Internazionale dei Giovani. In questa sesta edizione il Santo Rosario è stato recitato dai giovani di San Gabriele insieme ad altri cinque gruppi di giovani e comunità (laiche e religiose) collegate dal Brasile, dallo Sri Lanka, dall’India, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica Democratica del Congo. La celebrazione è stata presieduta dal pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione, l’Arcivescovo Rino Fisichella, insieme al Vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi e al Rettore del Santuario di San Gabriele Padre Dario Di Giosia. La liturgia è stata trasmessa in diretta tv sui Canali Tv6 e Super J e sulle pagine Facebook e Youtube della Diocesi di Teramo-Atri.

I pellegrini oggi in visita al Santuario hanno potuto visitare sia la cripta di San Gabriele dell’Addolorata che le reliquie di San Berardo, giunte nel pomeriggio per la prevista tappa a Isola del Gran Sasso della Peregrinatio dell’urna del Santo Patrono della Diocesi in occasione del nono centenario della sua morte.




ASSISTENZA EDUCATIVA Scolastica 

Mancata continuità

Chieti, 13 maggio 2023. L’associazione Carrozzine Determinate ha ricevuto e prontamente accolto la denuncia della mamma di una ragazza con disabilità gravissima frequentante il terzo anno del liceo artistico N. da Guardiagrele di Chieti.

Da ieri 12 maggio 2023 la ragazza di nome Tanya è rimasta priva dell’assistente educativa scolastica che la segue da circa due anni e con la quale ha ottenuto risultati cognitivi e comportamentali miracolosi.

La mamma, sig.ra Marina Finocchio, racconta che la figlia non riusciva a socializzare, risultava anaffettiva e intollerante, non autonoma nel mangiare e bere.

Oggi, grazie anche all’empatia che la stessa ha sviluppato con l’assistente, frequenta la palestra, gioca con la palla, partecipa a vari laboratori scolastici, vuole stare con i suoi compagni e cerca il loro contatto. Riesce a bere autonomamente con piccoli sorsi e sorregge un panino con due mani portandolo in bocca. Cammina sorridendo fiera e veloce.  Risultati strabilianti date le condizioni di partenza e realizzati grazie alla perseveranza e alla dedizione di una assistente che ha sfruttato tutte le potenzialità di un rapporto speciale.

Tanya riesce a comunicare con la sua assistente attraverso gli occhi e riesce a farlo solo con lei, si è instaurata tra le due una relazione unica.

Vani sono stati i tentativi della madre di incontrare il Sindaco o il referente della Società Chieti Solidale che fornisce i servizi assistenziali per il comune.

Il Sindaco di Chieti Diego Ferrara dimentica cosa sia e cosa significhi “continuità educativa scolastica” per una ragazza come Tanya con sindrome di Rett e non verbale.

Forse alla politica, che ormai ha dimostrato di essere anni luce lontana dal problema reale dei cittadini, non importa nulla di come questa assistente abbia reso felice questa ragazza ed abbia totalmente cambiato la sua qualità della vita, o di come grazie al lavoro portato avanti con dedizione amore ed empatia dall’assistente questa meravigliosa alunna si sia integrata ed abbia sviluppato la volontà di frequentare la scuola e i suoi compagni di classe!  

La stessa scuola, con una nota della bravissima e sensibilissima dirigente Paola Di Renzo, ha chiesto al Sindaco e al Presidente di Chieti Solidale di garantire la continuità necessaria con quella specifica educatrice perché solo così Tanya potrà raggiungere gli obiettivi del PEI! 

La mancanza di continuità didattica distrugge ogni forma di inclusione. Troppi alunni con disabilità subiscono gravissime ingiustizie e cambiano continuamente assistenti e insegnanti di sostegno. Tutto questo in spregio a quanto statuito dalla legge e ribadito dalle sentenze del Consiglio Di Stato n° 4074 del 2008 e  n° 3.104 del 2009. 

Tali sentenze affermano che le attività integrative di valenza socioeducativa devono essere prestate con modalità idonee a realizzare lo sviluppo della personalità dell’alunno e a garantire la presenza stabile di un educatore che segua costantemente l’alunno disabile nel processo di integrazione. Pertanto, l’Ente Locale, dunque il Comune di Chieti, deve garantire negli anni la nomina dello stesso assistente per l’autonomia o la comunicazione al medesimo studente.

La mamma, Marina Finocchio, ricorda che “cambiarla per nominarne un’altra significa distruggere tutti i risultati ottenuti, far regredire mia figlia e costringerla ad abbandonare la scuola!”  

Più di qualcuno si deve vergognare, chiedere scusa e convocare questa mamma che con coraggio e amore cerca di rendere felice la propria figlia.    Sindaco, Chieti Solidale, consiglio comunale, ci aspettiamo immediatamente la soluzione che consenta la continuità educativa che per buon senso sensibilità, ma soprattutto per norma dovrebbe esserci, se così non sarà significherà il fallimento dell’intera società, ma naturalmente la battaglia non finisce qua, perché annunciamo fin da ora battaglie clamorose ed eclatanti.

Cav. Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




TENTATIVO DOVEROSO per la città

Sebbene le condizioni dell’ente non consentivano salvataggi

Chieti, 13 maggio 2023. “Nelle 115 pagine della Corte sul pronunciamento relativo al piano di riequilibrio, viene ricostruita perfettamente, con fatti e motivazioni, come si è giunti all’attuale e difficile situazione economica e finanziaria. Viene messa in chiaro la sedimentazione delle criticità, rimaste irrisolte anno dopo anno, dal lontano 2012 e nonostante i diversi richiami della Corte dei conti che, costantemente, ha chiesto al Comune una soluzione ai problemi di cassa e di struttura che solo l’attuale governo cittadino ha cominciato ad affrontare”, così il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo sulla sentenza.

“L’Amministrazione Ferrara ha percorso la doverosa via del tentativo di riequilibrio, scelta politica motivata soprattutto dalle condizioni in cui versava la città nel 2020, ma, come si legge nel testo dei giudici, non abbastanza efficace per escludere lo scenario a cui non avremmo voluto ricorrere – spiega Febo – Abbiamo avuto sulla strada anche il Covid, che ha paralizzato la nostra attività, bloccando la capacità di riscossione, riattivata solo al termine della pandemia e anche grazie alle scelte fatte su Teateservizi. Senza entrate ben poco si poteva incidere, ma il riequilibrio andava tentato. Una scelta condivisa dalla maggioranza e dal Consiglio che con la delibera del dicembre 2021 ha imboccato la difficile via del risanamento. Aspettiamo ora il pronunciamento dei Revisori dei conti del Comune, entro i termini stabiliti si deciderà il da farsi, nel frattempo sarà attivata un’operazione verità sullo stato dei conti e la situazione dell’Ente, di cui è giusto che la città venga messa al corrente in modo trasparente, carte e fatti alla mano”.




ECO PARCO l’inaugurazione

Domenica 14 maggio

Paglieta, 13 maggio 2023. Taglio del nastro, domenica 14 aprile, alle ore 11,00, in contrada Piano la Barca (ex Istituto Agrario) di Paglieta  del nuovo Eco Parco  comunale. Con l’inaugurazione di quest’area rigenerata dal punto di vista urbanistico, un centro per l’ambiente, oggi Paglieta celebra  uno straordinario primato perché il  borgo  si pregia di vantare  il terzo e più ampio insediamento di tale  tipologia  esistente in Abruzzo. Un impianto concepito per ospitare sistemi di ultima generazione per il conferimento di rifiuti, per l’erogazione dell’acqua microfiltrata.

«Un grande giorno per la mia comunità e per tutto il territorio: la consegna di un’oasi verde, un’eco sistema naturale».  afferma il sindaco di Paglieta» avv. Ernesto Graziani. «Tutti i servizi realizzati all’interno del nuovo spazio verde entreranno in funzione proprio da domani, 14 maggio. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Paglieta ed EcoLan, con la finalità di promuovere il benessere e la responsabilità ambientale.   Vanta di strutture per il conferimento della plastica e olio vegetale, e in cambio, con un sistema di accumulo punti, se ricicli hai diritto in forma gratuita ad acqua refrigerata filtrata liscia o frizzante, detersivo biologico e una borraccia di alluminio per consegnare  un regalo all’ambiente e a se stessi senza far circolare denaro. All’interno dell’Eco Parco: pensiline, la cui copertura è costituita da pannelli solari, e nella parte retrostante una rastrelliera destinata ad accogliere le bici, soprattutto quelle elettriche perché potranno ricaricarsi; ci sono  i tavoli e le panchine inclusive, dotati di prese di ricarica usb, sia per cellulari che tablet, wifi gratuito, dog area per sgambamento cani (con recinzione). L’area ospiterà », aggiunge Graziani, «i giochi tradizionali e inclusivi per i bimbi con delle difficoltà, perché l’inclusione giova a tutti, bambini normodotati o con disabilità. Un posto accessibile proprio a tutti.   Questo luogo di benessere e armonia sociale avrà anche una  funzione didattica per i bimbi che lo frequenteranno, perché contribuirà ad aumentare e a stimolare la loro sensibilità ecologica, nel rispetto dell’ambiente e dell’importanza delle energie rinnovabili. L’Amministrazione comunale punta a far diventare il nostro, un Comune totalmente eco-sostenibile. Incentivare il cittadino a adottare, far proprie,  le regole delle  “buone maniere” per la salvaguardia dell’ambiente, per assistere  così  ad un aumento dell’indice di raccolta differenziata, più produzione di  energia rinnovabile. Fondamentale  è l’aspetto ricreativo che si instaurerà all’interno della spaziosa ed attrezzata area che si appresta a diventare un piacevole luogo di ritrovo, un ambiente per trascorrere delle ore di relax  in compagnia, praticando sport, o semplicemente per trascorrere del tempo insieme. I servizi saranno fruibili a tutti, a costo zero». L’opera, il cui progetto è stato redatto dall’ingegner Luca Zaccagnini, è stata interamente  finanziata per l’intero importo  complessivo di  €150.000,00 con il finanziamento  statale riguardante alla linea progettuale e finanziaria ”sviluppo territoriale sostenibile”, la complessiva somma di € 100.000,00, ecobonus di provenienza statale, la somma di € 20.000,00 proveniente da fondi del bilancio  comunale e con la somma di €30.000,00  che  la  società  partecipata ECOLAN SpA ha reso disponibile per cofinanziare l’iniziativa. Il parco potrà essere usufruibile a tutti anche nelle ore serali/notturne, in virtù dei n.27 punti luce  offerti.