LA COOPERAZIONE SCIENTIFICA

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise sigla un accordo con l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario dell’Ecuador

Teramo, 20 aprile 2024. La mattina di venerdì 19 aprile, nella sede dell’Istituto di Teramo, è stato ratificato un protocollo d’intesa di cooperazione scientifica strategica tra l’IZS dell’Abruzzo e del Molise e l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario (Agrocalidad) della Repubblica dell’Ecuador: una delle più importanti istituzioni pubbliche del Paese sudamericano che opera sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento come Autorità nazionale per la protezione e il miglioramento della salute degli animali, della salute delle piante e della sicurezza alimentare.

L’accordo firmato dal DG dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio, e dal Direttore di Agrocalidad, l’Ing. Wilson Patricio Almeida Granja, ha una durata di 5 anni e si concentra sul rafforzamento delle collaborazioni scientifiche, il trasferimento di competenze e conoscenze, lo scambio di ricercatori e lo sforzo congiunto nell’intercettare nuove linee di finanziamento per sostenere la ricerca scientifica. Un ruolo primario lo avrà la Formazione: sono previste attività formative specifiche su problematiche relative alla salute e al benessere degli animali, quindi l’organizzazione congiunta di corsi per medici veterinari, studenti e operatori sanitari.

“L’accordo ratificato oggi, oltre al trasferimento delle conoscenze, si fonda anche su una stretta collaborazione finalizzata allo sviluppo di attività di ricerca a livello internazionale nel campo della diagnosi veterinaria di malattie sottoposte a controllo ufficiale” – ha dichiarato il DG dell’Istituto Nicola D’Alterio – “Non è una novità, mi piace ricordare che esattamente due anni fa terminava nella provincia di Manabi, zona costiera dell’Ecuador, una nostra missione scientifica per una collaborazione sulle malattie trasmesse da vettori, in particolare le arbovirosi, studiate in prospettiva One Health. Collaborazione sostenuta dal Fondo Ítalo Ecuatoriano para el Desarrollo Sostenible e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che ha permesso a noi e ai collegi dell’ISS di lavorare sul campo a stretto contatto con esperti ecuadoriani”.

Per la ratifica del protocollo d’intesa è arrivato a Teramo anche Patricio Troya Suárez, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata dell’Ecuador in Italia che ha sostenuto molto questo accordo di cooperazione “tra due prestigiose istituzioni come Agrocalidad e IZS di Teramo”. L’Istituto ha ricevuto il plauso per l’apertura alla negoziazione e il prezioso contributo nel mettere la propria esperienza al servizio dell’Ecuador, rafforzando in questo modo anche le relazioni internazionali tra i due Paesi.

Il Direttore Generale dell’IZS, nel ringraziare il Ministro Plenipotenziario per la presenza a Teramo, ha ricordato che sul finire del 2019, all’inizio della sua Direzione, ha avuto l’onore di ospitare l’allora Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Nelson Robelly Lozada, gettando le basi per possibili scenari di cooperazione nel campo della prevenzione, sorveglianza e diagnosi delle malattie esotiche degli animali: “Cooperazione che con questo protocollo d’intesa viene formalizzata e strutturata” – ha aggiunto D’Alterio – “rimarcando l’importanza della ‘politica internazionale’ per il nostro Istituto che ha nel Dna l’apertura al mondo e che trova linfa vitale proprio nel confronto con realtà scientifiche di primo livello, solo apparentemente distanti da noi, come quelle dell’Ecuador”.

Dopo la ratifica formale dell’accordo gli ospiti dell’Ecuador hanno voluto visitare alcune strutture scientifiche della sede centrale dell’IZS: il reparto Accettazione e Controllo, il Laboratorio Sicurezza Chimica degli Alimenti e dell’Ambiente e il reparto Biologia Molecolare e Tecnologie Omiche.

Nella delegazione presente in Istituto anche l’analista delle relazioni internazionali di Agrocalidad Maria Veronica Velandia Revelo e il teramano Alfredo Aramondi, rappresentante in Italia della CBEI, la Camera Binacional Ecuador Italia, che ha agevolato i contatti tra le due Istituzioni.




TORNA LA MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA

La fiera di settore più longeva d’Abruzzo. Dal 25 al 28 aprile, al porto turistico, la 46esima edizione dell’evento dedicato a piante e fiori

Pescara, 20 aprile 2024. Piante, fiori, mostre di orchidee, bonsai e piante succulente, laboratori di coltivazione, corsi e consigli degli esperti per realizzare magnifici giardini e balconi verdi e fioriti. Saranno quattro giorni dedicati agli amanti della natura e agli appassionati di florovivaismo quelli in programma dal 25 al 28 aprile 2024 al porto turistico Marina di Pescara che ospiterà la 46esima edizione della Mostra del Fiore Florviva.

L’evento, il più longevo del settore in Abruzzo, è promosso da Arfa, Associazione regionale del florovivaismo abruzzese, e Assoflora, Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in collaborazione con la Camera di commercio Chieti Pescara.

Saranno circa 150 gli espositori che coloreranno il padiglione Becci e la piazza esterna del porto turistico con ogni tipologia di pianta e fiore, dalle più comuni alla più rare, arrivando a Pescara da tutta l’Italia, ma anche dall’estero. A esporre i propri prodotti, infatti, saranno anche delle aziende provenienti da Germania, Francia e Paesi Bassi. Anche quest’anno, inoltre, non mancheranno le mostre dedicate ad alcune specie particolarmente apprezzate. La prima sarà quella promossa per il terzo anno di seguito in collaborazione con la sezione abruzzese dell’Associazione Triveneta Amatori Orchidee, rappresentata in Abruzzo da Anna De Medio, che porterà in esposizione numerose varietà di orchidee, di cui alcune anche molto rare, coltivate dai soci di tutta Italia. Ci sarà poi la mostra delle piante succulente, realizzata grazie alla presenza dell’Associazione Italiana Amatori delle Piante Succulente, sezione Abruzzo, Molise e Marche, che consentirà ai visitatori di ammirare queste piante e scoprire le loro peculiarità grazie alla guida del segretario di sezione, Domenico Rocchi, e degli amici dell’associazione. Gli amanti dei bonsai, invece, potranno deliziarsi con tante varietà messe in vetrina grazie alla mostra amatoriale dedicata agli affascinanti alberi in miniatura curata da Raffaello Pellicciotta di Pescara e Carmine Iezzi di Montesilvano.

Tra le novità dell’edizione 2024 ci sarà l’iniziativa “Giardini in Mostra”, un allestimento nella piazza centrale del Marina di Pescara realizzato con la partecipazione di 10 aziende abruzzesi che daranno vita al più grande giardino mai realizzato in 46 edizioni della Mostra del Fiore Florviva.

Durante la quattro giorni pescarese, spazio sarà dedicato poi agli studenti del territorio grazie alla collaborazione tra la Mostra del Fiore Florviva e l’Università europea del Design. La Ued, infatti, porterà in esposizione i quattro progetti elaborati nell’ambito del concorso nazionale “Balconi per Roma” e selezionati per il Festival del Verde e del Paesaggio di Roma. Nel dettaglio, sarà possibile visionare i prototipi: “Il suono della rugiada” di Matteo Ramundi e Melissa Sideri; “Ecozen” di Giammarco Petrillo e Priscilla D’Antonio; “Frame” di Roberta Del Roscio, Flavia Di Petrucci e Alessia Di Marco; “Libertà verde” di Ester Venditti e Lara Di Biase.

«Inauguriamo questa nuova stagione al Porto turistico Marina di Pescara con uno degli eventi più attesi dell’anno: la Mostra del Fiore Florviva», dichiara il presidente della Camera di commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. «Un plauso agli organizzatori che stanno preparando una edizione da record, con oltre 150 espositori provenienti da tutta Italia. La Camera di commercio Chieti Pescara ha da sempre creduto in questa manifestazione che sposa i temi della sostenibilità e dell’ambiente, dando risalto ad uno dei settori più fiorenti dell’economia regionale. Da quest’anno, gli organizzatori potranno anche contare sulla creatività degli studenti di alcuni istituti, testimoniando l’attenzione dell’ente alla formazione di nuove competenze da spendere nel mercato del lavoro».

Nel corso della manifestazione, oltre all’ampia scelta di fiore, piante ornamentali, da orto e da frutta, ci sarà spazio anche per laboratori e corsi gratuiti su temi che spazieranno dalla potatura alla concimazione, passando per la cura delle piante più delicate.

«Il numero di edizioni raggiunte e la qualità dell’esposizione, che aumenta ogni anno», evidenzia Guido Caravaggio, presidente di Assoflora, «dimostra che le aziende di questo settore, in termini di professionalità, hanno molto da dire. In Abruzzo ci sono circa 250 imprese che muovono un volume di affari di circa 80 milioni di euro annui, dando lavoro a un numero di addetti che varia tra le 3.000 e le 5.000 persone, a seconda delle stagioni. Si tratta quindi di un settore piccolo rispetto ad altri, ma il fatto che la nostra associazione è attiva da decenni, così come la fiera, denota la capacità degli operatori di voler collaborare per crescere tutti insieme. E questo non può che renderci orgogliosi».

«Siamo pronti per tornare con un appuntamento diventato, nell’arco di quasi 50 anni, un punto di riferimento in Abruzzo per tutti gli operatori del settore, ma anche per gli amanti delle piante e dei fiori», commenta Remo Matricardi, presidente Arfa. «Dopo gli anni difficili del Covid, finalmente la manifestazione, dallo scorso anno, è tornata a contare sui numeri pre-pandemia, con circa 80 mila visitatori nell’edizione 2023. Numeri che siamo certi aumenteranno in questa edizione in cui avremo a disposizione un giorno in più e la giornata festiva del 25 aprile, quando è in programma il taglio del nastro».

La manifestazione, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dalle 10.00 alle 20.00. Il taglio del nastro è in programma giovedì 25 aprile alle ore 11,30 alla presenza degli organizzatori e dei rappresentanti delle istituzioni locali.

Programma completo:

GIOVEDÌ 25 APRILE

Ore 11.00 Apertura “Giardini in Mostra”

Ore 11.30 Inaugurazione Mostra del Fiore Florviva edizione 2024

Ore 11.30 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Discussione degli inerti nella preparazione dei terricci (Relatore Francesco Zavattaro)

Ore 15.30 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Phalaenopsis: Cura e Concimazione”

Ore 16.30 Parliamo di Bonsai a cura di Amatori Bonsai

VENERDÌ 26 APRILE

Ore 11.00 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Tecnica di rinvaso

Ore 15.30 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Le orchidee da esterno: I Cymbidium

Ore 16.30 Parliamo di Bonsai a cura di Amatori Bonsai

SABATO 27 APRILE

ore 10.00 Recital di poesia a cura di Ass. Culturale Teatranti D’Abruzzo

ore 15.00 Scopriamo il mondo dei Bonsai a cura di Amatori Bonsai

ore 16,00 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – In quanti modi possiamo coltivare le Phalaenopsis

Ore 17.00 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Laboratorio semine

DOMENICA 28 APRILE

Ore 10.00 Recital di poesia a cura di Ass. Culturale Teatranti D’Abruzzo

Ore 12.00 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Phalaenopsis: Cura e Concimazione

Ore 15.30 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Come difendersi dalla Cocciniglia

Ore 16.30 Il mondo dei Bonsai a cura di Amatori Bonsai




DISSESTO IDROGEOLOGICO, nuova ordinanza di interdizione

Riguarda il condominio Bella Dormiente. Il sindaco Diego Ferrara: “Un atto a tutela della popolazione, a fronte di dati che attestano il peggioramento della situazione”

Chieti, 20 aprile 2024. Nella mattinata odierna il sindaco Diego Ferrara ha firmato una nuova ordinanza di interdizione e a tutela dell’incolumità pubblica, a causa del dissesto idrogeologico. L’atto riguarda il Condominio Bella Dormiente situato in via don Giovanni Minzoni.

“Il provvedimento si è reso necessario a fronte degli ultimi dati sul monitoraggio della situazione idrogeologica nella zona interessata, una delle più colpite dal dissesto, per questo tenuta sotto strettissimo controllo dal Comune grazie alla sinergia voluta e attivata con la Protezione civile nazionale, regionale e comunale, nonché con l’Università d’Annunzio, con cui abbiamo un continuo rapporto di collaborazione, che si è rafforzato con il riconoscimento dello stato di emergenza da noi chiesto e ottenuto con decreto del Governo in agosto – spiega il sindaco Diego Ferrara – Proprio l’ultima relazione di questo composito gruppo che coinvolge attivamente il Dipartimento di Ingegneria e Geologia del nostro Ateneo, rileva la presenza di una condizione “estremamente pericolosa” per l’area di Santa Maria, perimetrata con delibera di giunta di luglio 2023 e inserita nel Piano di assetto idrogeologico, un atto che abbiamo prodotto perché da anni mancava un aggiornamento.

L’ordinanza di  “interdizione all’uso” verrà notificata ai soggetti preposti ed è stata assunta perché l’edificio risultava ancora abitato e bisognava mettere in sicurezza i condomini, circa 40 persone, con i quali si sta già interloquendo e molti dei quali hanno già individuato delle sistemazioni alternative. I nuclei rimasti saranno ospitati per ora nelle strutture ricettive convenzionate per l’accoglienza in emergenza, ma è nostra intenzione intercettare anche altre opzioni, non ultima quella di poter usufruire di appartamenti liberi, da affittare grazie ai contributi per autonoma sistemazione, somme di cui può disporre chi si trova in queste condizioni. Molti cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case possono farvi affidamento, richiedendolo attraverso l’avviso pubblico che abbiamo predisposto non appena attivati i fondi di protezione civile dedicati.

Le criticità che hanno portato all’ordinanza hanno visto peggiorare di mese in mese la situazione anche del condominio Bella Dormiente: interessata è soprattutto la zona nord est e l’angolo sud ovest, come emerso anche dalle misurazioni effettuate mediante indagini geognostiche e satellitari.

Le lesioni sono diffuse e di diversa entità, si legge nella relazione: ci sono lesioni di tipo danno leggero (minore e uguale a 2 mm) per un’estensione minore di 1/3 della superficie del fabbricato e di tipo medio-grave (minore di 2 mm e minore-uguale a 5 mm) ed in talune situazioni anche del tipo gravissimo (minore-uguale a 5 mmm) per un’estensione minore di 1/3, chiaramente visibili sulle tamponature tramezzature” e, inoltre: “il cedimento che coinvolge il lato nord est del fabbricato è particolarmente evidente, con danneggiamento di tutti i piani in elevazione e conseguente perdita di orizzontalità dei solai e malfunzionamento degli infissi. Il provvedimento ha carattere di temporaneità, in quanto è legato all’attivazione e alla durata necessaria all’esecuzione di azioni e interventi tesi a riportare le condizioni nei limiti della sicurezza a garanzia della pubblica incolumità. È al momento l’unico strumento possibile ad assicurare i residenti da pericoli, disagi ed eventuali danni. Sapevamo da subito che questo dissesto, insieme a quello economico e finanziario, sarebbe stato uno dei problemi più grandi dell’Amministrazione, per questo, pur avendo altrettanto gravi problemi economici, abbiamo attivato tutte le azioni possibili e mai esperite prima: interventi per la messa in sicurezza della zona, già presenti nel nostro primo triennale delle Opere pubbliche; ampliamento e finanziamento dei monitoraggi  che ci hanno consentito di tenere costantemente sotto controllo la situazione, intervenendo con atti di interdizione sia su condomini e sia sulle due scuole presenti in area; creazione di una unità di studio e intervento con Agenzia della Protezione civile nazionale, con quella regionale e anche con l’Università d’Annunzio; abbiamo aggiornato la perimetrazione delle aree pericolose inserendo quelle non incluse nella cartografia PAI, azione attesa da anni, necessaria per avere ulteriori attenzioni e fondi per agire su un fronte più esteso; lo stato di emergenza lo abbiamo chiesto noi, pressando attraverso la Regione perché anche Chieti potesse avere un fronte aperto e riconosciuto per combattere il fenomeno come altre città abruzzesi e italiane. Nel frattempo, abbiamo messo in cantiere interventi che stanno per partire nella zona, insieme ad altre attività anche per cominciare a parlare del futuro degli edifici dove si trovano alloggi divenuti pericolosi, alcuni dei quali da abbattere. Il tutto condividendo sempre con i residenti, i comitati e le autorità del territorio le azioni necessarie a tutelare la vita delle persone, di cui siamo responsabili come istituzione cittadina”.




ORTONA DEVE RIPARTIRE

Ortona Popolare parteciperà alle prossime elezioni amministrative per un progetto utile alla comunità

di Tommaso Coletti

Ortona, 20 aprile 2024. Dopo tante incertezze provocate dall’amministrazione uscente, guidata da Leo Castiglione, da venerdì 12 aprile la città è stata affidata al Commissario prefettizio, viceprefetto dr. Gianluca Braga, funzionario esperto e capace.

Appena insediato, affiancato dai dirigenti del Comune, si è messo subito al lavoro per esaminare i vari fascicoli da troppo tempo chiusi nei cassetti, per dare le indicazioni necessarie a far ripartire la macchina amministrativa, ormai ferma da mesi a causa dell’instabilità della maggioranza che sosteneva la Giunta Castiglione.

Il secondo mandato del Sindaco Leo Castiglione, già dall’insediamento nell’estate 2022, ha infatti mostrato delle criticità a causa di un’eccessiva litigiosità ed una evidente debolezza della maggioranza.

In due anni, dopo che la Giunta è stata cambiata più volte e dopo che il Sindaco ha coinvolto Emore Cauti e Giorgio Marchegiano nel governo della Città, le tensioni nella maggioranza sono esplose e il Sindaco ha dovuto azzerare per la terza volta la Giunta Comunale,  subito dopo le elezioni regionali del 10 marzo scorso.

Sarà un caso, ma l’iniziativa del Sindaco ha avuto più il sapore di un regolamento dei conti all’interno della maggioranza che un dissidio su questioni amministrative che riguardano la Città!

Dal 15 marzo scorso, comunque, la Città di Ortona era rimasta senza guida, completamente paralizzata a causa dell’impossibilità del Sindaco di adottare provvedimenti utili per l’amministrazione della Città, non avendo ricostituito una Giunta comunale e con il bilancio in gestione provvisoria (in questo caso le uniche spese consentite dalla legge sono quelle per il personale, i mutui, i contratti in essere e in generale quelle obbligatorie per legge, necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’ente).

Il Sindaco, pur non potendo fare da solo, non si è preoccupato di ricostituire una Giunta comunale come previsto dalla legge. Nello stesso tempo ha comunicato alla città che non si sarebbe dimesso, non preoccupandosi così del vuoto amministrativo che aveva provocato.

Inoltre, non solo non ha ricostituito la Giunta ma non ha provveduto nemmeno a portare in Consiglio comunale il bilancio di previsione, già predisposto dalla Giunta dimissionata. Nemmeno la diffida del Prefetto di Chieti è riuscita a fargli cambiare idea (sostanzialmente: non mi dimetto, non faccio niente e resto fino a quando mi cacciano), lasciando il Comune senza amministrazione fino all’arrivo del Commissario!

Di fronte all’inaccettabile posizione del Sindaco, hanno fatto bene i nove consiglieri comunali a dimettersi per evitare alla Città un ulteriore mese di vuoto amministrativo.

Gli ortonesi adesso possono stare tranquilli perché il Commissario, che ha tutti i poteri del Sindaco, della Giunta comunale e del Consiglio Comunale, potrà amministrare senza limiti, naturalmente facendo gli interessi della collettività.

Chi sostiene che il Commissario è un danno per la città sbaglia! Certo è un danno per quelle liste civiche o forze politiche che hanno fallito nell’attuare un progetto su cui avevano ottenuto il consenso degli elettori, facendo commissariare il Comune.

Sono certo che le forze politiche e quelle civiche che operano ad Ortona non faranno mancare il loro sostegno e i loro suggerimenti al Commissario.

Ortona Popolare, forza civica democratica, moderata e popolare, farà la sua parte e lavorerà affinché la città, nel prossimo futuro, possa tornare ad essere guidata da un’amministrazione rinnovata nei metodi e formata da donne e uomini che vogliono davvero mettersi al servizio della comunità.

La nuova amministrazione comunale, ad esempio, dovrà avere la capacità di portare a termine la realizzazione delle infrastrutture portuali e turistiche, di reinserire la nostra zona industriale nell’ambito delle competenze dell’ARAP (Agenzia Regionale per le Attività Produttive) e tutelare il nostro comparto agricolo, magari promuovendo l’unione delle cantine sociali dell’ortonese nell’interesse degli agricoltori. Bisogna ripartire dalle imprese, dai professionisti e dal lavoro per dare modo alla nostra comunità di continuare a vivere assicurando benessere per tutti.

Con questi obiettivi Ortona Popolare, proseguendo innanzitutto il confronto con le forze politiche e civiche che hanno condiviso la qualificata e costruttiva opposizione in Consiglio comunale e con chi ha contribuito a liberare la città dall’immobilismo degli ultimi mesi, parteciperà alle prossime elezioni amministrative con donne e uomini, giovani e meno giovani, con la giusta preparazione e con lo spirito di servizio adeguato per dare vita ad un progetto partecipato e inclusivo, capace di attuare un programma concreto che sia utile alla comunità ortonese.




LA VEGLIA PER LE VOCAZIONI

Domani a Raiano alle ore 21. Mons. Fusco: siamo tutti chiamati a riscoprire la vocazione a “creare casa”

Sulmona, 19 aprile 2024. Si terrà domani 20 aprile, alle 21:00, presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore in Raiano, la veglia di preghiera per le vocazioni che la Chiesa universale celebra in occasione della Giornata mondiale delle Vocazioni, giunta ormai alla sua 61° edizione, e che desidera essere un momento di partecipazione sinodale per chiedere sante e abbondanti vocazioni per il mondo intero.

La liturgia vespertina sarà presieduta dal Vescovo diocesano mons. Michele Fusco e coadiuvata dal parroco di Raiano, don Daniele Formisani, e dall’equipe di pastorale vocazionale, diretta da don Giacomo Tarullo. Saranno presenti anche i seminaristi diocesani, studenti del Seminario Regionale di Chieti, i religiosi e le aggregazioni laicali presenti in diocesi.

“Pregare per le vocazioni – afferma mons. Fusco – significa mettersi in ascolto dello Spirito Santo affinché tutti possiamo comprendere qual è la volontà di Dio per ciascuno nel mondo e all’interno della Chiesa per testimoniare la bellezza del vivere in comunione”. Da qui l’invito di Mons. Fusco a pregare “perché, come ci ha promesso Gesù, dalla nostra preghiera dipenderà il futuro delle vocazioni e, dunque, delle nostre comunità parrocchiali”.

Al centro della veglia il tema scelto direttamente da Papa Francesco: “Creare casa”, che spiega come “in tutte le nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più la nostra capacità di accoglienza cordiale […], le comunità come la parrocchia e la scuola dovrebbero offrire percorsi di amore gratuito e promozione, di affermazione e di crescita […], come evidenziato nel documento Christus Vivit dello stesso papa Francesco, scritto ai giovani nel 2019.

L’appuntamento è, allora, per domani sera, sabato 20 aprile, alle 21:00, per vivere un momento d’intimità col Signore, Buon Pastore, e perciò con la Chiesa madre e custode di ogni vocazione.




LA CRISI ENERGETICA IN EGITTO

Cause, Implicazioni e Prospettive Future

Pescara, 19 aprile 2024. L’Egitto, una volta noto per la sua ricchezza di risorse energetiche e la sua posizione chiave nel panorama energetico regionale, si trova ora sull’orlo di una crisi senza precedenti nel settore. La crescente instabilità geopolitica, i problemi infrastrutturali e la riduzione della produzione di gas naturale hanno scatenato una situazione di emergenza che potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale e internazionale.

Le Cause della Crisi Energetica

L’Egitto, tradizionalmente un esportatore di gas naturale, si trova ora nella difficile situazione di dover diventare un importatore netto di energia. Questo cambiamento di status è dovuto a diversi fattori, tra cui la riduzione della produzione di gas nei giacimenti esistenti. Uno dei principali giacimenti, Zohr, proprietà di Eni, ha registrato una diminuzione della produzione, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema energetico egiziano.

Inoltre, la situazione geo-politica instabile nella regione, inclusa la guerra nella Striscia di Gaza e gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, ha reso difficile il trasporto e il commercio di energia attraverso il Canale di Suez, complicando ulteriormente la situazione energetica dell’Egitto.

Le Implicazioni per l’Egitto

Le conseguenze della crisi energetica in Egitto non si limitano al solo territorio nazionale. L’instabilità nel settore energetico egiziano potrebbe avere ripercussioni significative anche per gli attori regionali e globali. Per l’Unione Europea, ad esempio, l’Egitto è un importante partner nel settore energetico, e una crisi nel paese potrebbe influenzare l’approvvigionamento di energia per l’intera regione mediterranea.

Inoltre, l’Italia potrebbe essere particolarmente interessata a questa situazione, considerando il ruolo chiave del Mediterraneo Orientale nel suo approvvigionamento energetico. La crisi energetica in Egitto potrebbe comportare una maggiore dipendenza dalle forniture energetiche provenienti da altre fonti, con possibili conseguenze economiche e geopolitiche per l’Italia e l’Europa nel suo complesso. Questa dipendenza potrebbe influenzare direttamente il costo per kwh per le famiglie e le imprese italiane, aumentando la pressione sui consumatori.

Maggiori paesi importatori di energia dell’Egitto

in rosso, i paesi più dipendenti. in rosa, quelli dipendenti in misura minore

Le Possibili Soluzioni per fronteggiare la crisi energetica

Nonostante la gravità della situazione energetica in Egitto, esistono ancora alcune prospettive e soluzioni che potrebbero contribuire a mitigare la crisi e a garantire una maggiore stabilità nel settore. Una possibile strada da seguire potrebbe essere l’investimento nelle energie rinnovabili. Attualmente, le rinnovabili coprono solo una piccola parte del fabbisogno energetico egiziano, ma un aumento degli investimenti e degli sforzi potrebbe portare a una maggiore diversificazione delle fonti energetiche e all’introduzione dell’energia solare come alternativa sostenibile. Tali iniziative non solo ridurrebbero la dipendenza dalle importazioni di gas, ma potrebbero anche contribuire a ridurre la bolletta della luce delle famiglie egiziane.

Inoltre, è essenziale affrontare i problemi infrastrutturali che stanno contribuendo alla riduzione della produzione di gas naturale. Investimenti nella manutenzione e nello sviluppo delle infrastrutture energetiche potrebbero contribuire a garantire una maggiore efficienza e una produzione più stabile nel lungo termine.

Dal punto di vista geopolitico, è fondamentale per l’Egitto stabilire relazioni solide con i suoi vicini regionali e con i partner internazionali. La collaborazione con paesi come Israele, Giordania e l’Unione Europea potrebbe portare a soluzioni condivise per affrontare le sfide energetiche comuni e a una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento energetico per tutti gli attori coinvolti. Inoltre, diversificare la base dei fornitori potrebbe ridurre il rischio di interruzioni nell’approvvigionamento energetico e contribuire a una maggiore stabilità nel lungo termine.

Prospettive Future della situazione energetica in Egitto

In conclusione, la crisi energetica in Egitto rappresenta una sfida significativa non solo per il paese stesso, ma anche per l’intera regione mediterranea e per gli attori globali coinvolti nel settore energetico. La riduzione della produzione di gas naturale, la situazione geo-politica instabile e i problemi infrastrutturali stanno contribuendo a una situazione di emergenza che richiede soluzioni urgenti e coordinate.

Tuttavia, nonostante le difficoltà, esistono ancora opportunità per affrontare la crisi e per garantire una maggiore stabilità nel settore energetico egiziano. Investimenti nelle energie rinnovabili, miglioramenti infrastrutturali e una maggiore cooperazione internazionale potrebbero contribuire a superare le sfide attuali e a garantire un futuro più sicuro e sostenibile per l’Egitto e per la regione nel suo complesso.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/crisi-energetica-egitto-2024/




L’ABRUZZO DEI POETI

Giornata Mondiale del Libro Unesco 2024. Un libro, una poesia. I poeti ricordano i poeti. Martedì 23 aprile, ore 17, presso la Fondazione La Rocca

Pescara, 19 aprile 2024. “Alcuni libri sono immeritatamente dimenticati; nessuno è ricordato immeritatamente.” Così scriveva il grande poeta inglese Wystan Hugh Auden. È con questo spirito che, in occasione della Giornata mondiale del libro e della lettura dell’Unesco, che cade quest’anno martedì, 23 aprile, 17 poeti parteciperanno alla terza edizione dell’evento “Un libro una poesia: i poeti ricordano i poeti”.

Nel corso della serata, ideata e condotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, in collaborazione con la Fondazione La Rocca, presieduta da Ottorino La Rocca, ciascun poeta partecipante leggerà una breve poesia di un poeta abruzzese scomparso, da d’Annunzio ai giorni nostri, commemorandolo brevemente, anche attraverso il libro dal quale la poesia è tratta; poi leggerà un proprio componimento in omaggio al poeta che verrà ricordato.

Ecco l’elenco dei poeti partecipanti e, tra parentesi, di quelli che verranno commemorati: Vittorina Castellano, Rosetta Clissa (Gabriele d’Annunzio), Daniela D’Alimonte (Giuseppe Tontodonati), Franca Di Bello (Marco Tornar), Nicoletta Di Gregorio (Rita Ciprelli), Francesco Di Rocco (Ubaldo Giacomucci), Nunzia Macciocca (Domenico Stromei), Elena Malta (Ottaviano Giannangeli), Dante Marianacci (Clemente Di Leo), Mara Motta (Ennio Flaiano), Leda Panzone Natale (Alfredo Luciani), Sonia Pedroli (Annamaria Albertini), Daniela Quieti (Igino Creati), Paolo Rosato (Tonia Giansante), Stevka Šmitran (Carlo Lizza), Flora Amelia Suárez Cárdenas (Benito Sablone), Marco Tabellione, Patrizia Tocci (Vito Moretti)




RESTAURARE L’EX RETTORATO

Conservare un pezzo di storia dell’Università D’Annunzio

Pescara, 19 aprile 2024. Si apprende dalla stampa locale che l’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara ha deciso di abbattere entro breve termine l’edificio che ospitava l’ex Rettorato, realizzato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.

La costruzione del fabbricato fu il primo passo per la realizzazione della città universitaria a Madonna delle Piane di Chieti Scalo, all’interno di una ipotesi generale di assetto di cui voleva rappresentare un caposaldo. Il suo progetto è a firma dello Studio BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers), costituito da professionisti che hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo della cultura architettonica italiana del dopoguerra.

La decisione è stata annunciata dal Rettore e presa dal Consiglio d’ Amministrazione dell’Università a seguito di problemi strutturali e di una parziale inagibilità del fabbricato. Al suo posto si ipotizza uno spazio verde, un piccolo anfiteatro o una piazza. Questo è quello che riporta l’articolo; se ne deduce che la scelta non deriva da un progetto significativo ma solo da una valutazione a priori basata su un discutibile raffronto tra gli oneri della demolizione (comunque superiori ai due milioni di euro) e quelli di un restauro statico e funzionale necessario, del resto, per molti edifici coevi. Dopo il mancato completamento e la successiva demolizione dell’edificio per la Casa dello Studente di Giorgio Grassi, un altro episodio di architettura verrebbe eliminato.

La decisione di abbattere l’edificio non ci sembra condivisibile: con la sua demolizione si elimina una testimonianza importante del percorso formativo del Campus Universitario di Chieti, l’edificio col quale fu posta la sua prima pietra.  Per il progetto fu emanato un Concorso di idee ad inviti, vinto da uno Studio di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e internazionale del ‘900 che ha portato nella ricostruzione italiana il tema del rapporto tra tradizione e modernità, animando il dibattito anche con la direzione che Ernesto Rogers esercitò nelle maggiori riviste del settore.   

Perciò si può dire che l’ex Rettorato, anche al di là della sua qualità intrinseca, ha un valore significativo sia per la formazione del Campus che nell’ambito dell’architettura del ‘900.

L’edificio, inoltre, è stato inserito all’interno del “Censimento delle architetture italiane dl 1945 a oggi” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la sua scheda è stata curata, tramite la Soprintendenza – Direzione Regionale per l’Abruzzo, dal Dipartimento di Architettura della nostra Università. Quindi lo stesso Ateneo che lo ha segnalato adesso ne decreta l’abbattimento.

Chiediamo all’Università di ritornare sui suoi passi; di considerare il valore dell’edificio, di coinvolgere in questa fase anche la Soprintendenza ABAP ed il Dipartimento di Architettura nel trovare modalità e strategie per la sua salvaguardia e conservazione in un restauro che ne recuperi l’utilità per l’Ateneo, finalizzando a questo le somme stanziate. Si tratta di un edificio pubblico con una firma autorevole che tuttavia non gode di tutela perché non presenta ancora il requisito dei 70 anni di vita previsto dal Codice dei beni culturali per la verifica e la dichiarazione dell’interesse culturale. Questo è un grande limite del Codice che ha dilatato il precedente termine di 50 anni. Ciononostante, chiediamo che un Ente preposto alla trasmissione della cultura voglia adoprarsi per conservare una testimonianza della sua stessa origine. Il Comitato Direttivo della Sezione Italia Nostra “L. Gorgoni” di Pescara           




LA FORMA DEL DESIDERIO

Andrea Magno da oggi in libreria e negli store online

L’Aquila 19 aprile 2024. Una raccolta di poesie del direttore artistico del Festival Autori in piazza di Chieti.  Andrea Magno scrive in versi da anni per la sua esigenza di esprimere le proprie emozioni. Lo fa di getto, su un foglio bianco. Esordisce nella poesia con Sotto falso nome, segue Sotto falso nome, Da qui ho un posto comodo, Fuori dal coro.

Ospite al Carta Carbone Festival, Sirmio International Poetry Festival e altri importanti appuntamenti letterari. Presente nelle riviste e antologie di settore. Dal 2016 è direttore artistico del Festival culturale Autori in Piazza a Chieti.

LA FORMA DEL DESIDERIO, ARKADIA, 2024

La poesia è un modo per guardare se stessi e gli altri?

Andrea Magno sperimenta questa ricerca con l’osservazione attenta del mondo

che lo circonda, che si trovi in riva al mare, immerso nel silenzio, puntando lo sguardo all’orizzonte, o nel caos di una metropoli.

L’introspezione scaturisce da momenti particolari, in cui l’occhio metaforico è rivolto alla propria anima, all’esistenza che palpita in ogni angolo dell’universo. Le mani del poeta scavano nelle onde e nell’aria in cerca di legittima felicità e di necessaria bellezza.  

Angelozzi Comunicazione




BEETHOVEN 5

L’Isa conclude la 49° stagione con Marco Boni sul podio, Yuanfan Yang al pianoforte. Sabato 20 aprile 2023, ore 18.00 L’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale

L’Aquila 19 aprile 2024. Con la produzione dal titolo “Beethoven 5” interamente dedicata al genio di Bonn, l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese conclude in grande stile la quarantanovesima stagione dei concerti sabato 21 aprile alle 18.00 sul palco del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. Per l’occasione, i professori dell’Orchestra dell’ISA saranno diretti da Marco Boni, uno dei direttori italiani in carriera più rappresentativo della sua generazione per la sua vasta esperienza internazionale, ospite delle migliori orchestre, nominato Direttore Onorario dai membri della Royal Concertgebouw Orchestra, dopo aver svolto attività di Direttore Principale della Concertgebouw Chamber Orchestra di Amsterdam per 18 anni.

Solista ospite il pianista britannico Yuanfan Yang, vincitore nel 2022 del Primo Premio alla 32ª edizione del prestigiosissimo Concorso Pianistico Internazionale “Alessandro Casagrande” dopo aver concluso precocemente e a pieni voti i suoi percorsi di studio alla Royal Academy of Music e al Royal College of Music di Londra e aver vinto numerose altre competizioni di rilievo in ambito internazionale.

Il ventiquattrenne eseguirà il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op.73 uno dei più famosi concerti di pianoforte e orchestra del repertorio occidentale, potente e audace. Completa il programma un’altra opera iconica di Ludwig van Beethoven: la Quinta Sinfonia, anche detta “Del Destino”, certamente la più eseguita e la più universalmente conosciuta delle nove sinfonie, un vero spartiacque in tutta la storia della musica, noto per il suo vigoroso incipit, probabilmente il più famoso inizio sinfonico scritto, che con le sue quattro note introduttive ricorda il destino che bussa alla porta.

Il concerto, che verrà eseguito anche questa sera a Terni e domenica 21 aprile a Foligno, conclude una stagione molto positiva per l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, come afferma il Presidente, il M° Bruno Carioti: “Quella che si conclude è una stagione che ha visto ancora una volta l’ISA incrementare i propri successi e consolidare la propria immagine di compagine di alto livello artistico. Ci sono stati alcuni eventi realizzati in collaborazione con altre Istituzioni che operano in campo musicale nel nostro territorio. Intendo ringraziarle per la loro disponibilità e confermare il nostro impegno per il territorio anche in futuro coinvolgendo anche altri soggetti. L’aumento del numero di abbonamenti e biglietti venduti testimonia che il rinnovamento dell’offerta artistica operata negli ultimi anni unita alla grande professionalità dei musicisti che compongono l’orchestra sta dando i suoi frutti. – Spiega Carioti che conclude: “Questa appena conclusa è la XLIX Stagione concertistica dell’ISA, la prossima sarà la L Stagione: abbiamo intenzione di celebrarla dal prossimo ottobre nella maniera più consona. Diamo intanto appuntamento al pubblico per la nostra ricca stagione estiva che riserverà grandi sorprese”.




IL MIO IMPEGNO IN POLITICA, PERCHÉ?

 di Mauro Spallucci

PoliticaInsieme.com, 19 aprile 2024. Da cristiano ho deciso di impegnarmi in politica perché oggi la politica serve. Cioè?

Chi ha senso di responsabilità ed ha a cuore il bene non può restare indifferente, a guardare o peggio…. mettersi a fare il “guardiano a pagamento oppure il mercenario” anche in politica. Vale a dire?

Si appartiene alla fede cristiana – religione incarnata – quando coerentemente e volontariamente si sceglie tra “m’importa o non m’importa” dell’altro. Ci vuole coraggio?

Si. Il coraggio dell’amore e del donarsi. Come quando la mamma offre il seno al suo bambino.

Ma la politica non è una cosa sporca?

No. La politica è un servizio nobile. Un servizio utile e necessario per costruire il futuro. Un sogno Comune. Un progetto costruito insieme. Come da sempre ci viene suggerito dalla Dottrina Sociale della Chiesa. La Dottrina Sociale della Chiesa è da attualizzare?

Innanzitutto, da conoscere. Poi da attualizzare. Riconoscendo la centralità della persona umana da cui discendono tutti i diritti che la nostra Costituzione Italiana riconosce e garantisce.

Tutto qui?

Il Bene comune è necessario per garantire ad ogni uomo di realizzarsi al meglio delle sue possibilità. Per questo bisogna sapere attualizzare, oggi più che mai, i principi di sussidiarietà e solidarietà. Vale a dire?

La sussidiarietà che permette ed aiuta i corpi intermedi e gli individui nelle iniziative sociali. La solidarietà per crescere nella  sensibilità verso gli altri, soprattutto per chi è in difficoltà, debole, fragile. E poi?

Di questi tempi il lavoro dovrebbe essere al primo posto nell’agenda delle priorità di ogni partito e politico. Ad ogni livello. Il lavoro dignitoso che serve per generare quel benessere sociale che aiuta la convivenza pacifica e serena in ogni territorio.

Soprattutto in quelli più complicati nei quali è indispensabile e non più derogabile arginare ogni fenomeno malavitoso. Quindi un sogno soltanto per giovani?

La politica serve per dare risposte e per anticipare il futuro. Si ha bisogno di politici coraggiosi,  capaci con il proprio esempio di indicare la strada da percorrere insieme per costruire il futuro. Pertanto, possiamo essere tutti – in alleanza – generativi di decisioni e scelte coraggiose. Per concludere?

Chi è cristiano sa distinguere tra un “prima e un dopo” poiché il cristianesimo fa nascere il “radicalmente nuovo”.

Per questo mi dispiace molto quanto qualcuno definisce i cristiani in politica “moderati”. In Italia oggi si ha bisogno di “risorse cristiane”. Ad iniziare dalla consapevolezza che il “profondo di me” è il rapporto con l’altro, la condivisione anzi essere nell’altro”. Il prossimo.

Il mio impegno in politica, perché? – di Mauro Spallucci – Politica Insieme




I COLLAGE IN CONCERTO

Oggi serata in sostegno del reparto di ortopedia dell’ospedale ore 21 – teatro comunale

Sulmona, 19 aprile 2024. Questa sera, alle ore 21, al teatro comunale, ci sarà il concerto dei Collage, una delle formazioni italiane più note della musica pop italiana nata alla fine degli anni ‘70. L’appuntamento è stato presentato ieri mattina nel capoluogo peligno nel corso di una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione della formazione sarda, composta dal leader Tore Fazzi (voce solista e basso), Francesco Astara (batteria), Fabio Nicosia (tastiere, pianoforte e cori) e Uccio Soro (chitarre e cori).

Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club Un giorno insieme di Sulmona, con il patrocinio del Comune di Sulmona, darà il via alla nuova edizione di “Musica e solidarietà – Una colonna sonora per la vita” a sostegno quest’anno del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Sulmona. I posti a sedere sono numerati con prenotazione obbligatoria (per informazioni sulla serata si può contattare il 389 9737620 oppure scrivere a vbisestile@gmail.com).

“Dopo il successo delle precedenti edizioni – ha spiegato il presidente del Nomadi Fans Club, Vincenzo Bisestile – Ci siamo posti per il 2024 un nuovo obiettivo, che è quello di acquistare un macchinario di ultima generazione da destinare al Reparto di ortopedia dell’ospedale di Sulmona e da rendere disponibile per l’utenza del centro Abruzzo. Abbiamo scelto i Collage che hanno subito sposato questa iniziativa di musica e solidarietà”.

I Collage presenteranno al pubblico tutti i maggiori successi, come “Due ragazzi nel sole”, “Tu mi rubi l’anima” “donna musica”, “Sole rosso” e tutti gli altri, fino al più recente singolo “Rinasco”.

Sono sicuro che questo ecografo portatile arriverà all’ospedale di Sulmona – ha detto il fondatore del gruppo Tore Fazzi – Anche la musica fa bene alla salute e al benessere delle persone. Ringrazio l’associazione Nomadi Fans Club e Vincenzo Bisestile per averci coinvolto in questo progetto. Faremo una grande festa il 19 aprile. Canteremo tutti insieme e ci divertiremo. Sin dai nostri esordi siamo sempre venuti a suonare in Abruzzo. Ogni anno facciamo almeno cinque tappe in questa regione e siamo contenti di tornare a Sulmona, dove abbiamo suonato alcuni anni fa”.

I Collage hanno propiziato gli amori estivi di diverse generazioni. Con la loro musica hanno conquistato notorietà e successo negli anni Settanta e Ottanta, affermandosi con un pop melodico originale e coinvolgente. Nel 1976 si aggiudicarono il Festival di Castrocaro con “Due ragazzi nel sole”, mentre l’anno seguente si piazzarono al secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Tu mi rubi l’anima”.

Un brano, quello che arrivò secondo alla kermesse sanremese, che poi scalò le classifiche di gradimento, affiancandosi a dei big della musica nazionale e internazionale. Della formazione storica del gruppo, l’unico rimasto è Tore Fazzi. Tra un tour e l’altro la band partecipa ad altre tre edizioni del festival di Sanremo (alla XXIX edizione del 1979 con “La gente parla”, alla XXXI edizione del 1981 con “I ragazzi che si amano” e alla XXXIV edizione del 1984 con “Quanto ti amo”) e lancia in Spagna e Sudamerica “Como dos niños”, “Poco a poco…”, “La gente habla” e “Sol caliente”, versioni spagnole di alcuni tra i maggiori successi del complesso. Negli anni ’90 il rilancio discografico con l’album “Replay” (1994) e l’antologia “Settantaseiduemila” (2000). Nel 2003 nascono le nuove atmosfere di “Abitudini e no”, un progetto discografico di inediti dove le melodie italiane si vestono di sonorità e ritmi rock-blues e persino funky. Dal concerto registrato nell’agosto 2008 a Muro Leccese (Lecce) viene pubblicato un doppio album live nel 2010, che raccoglie le atmosfere delle ultime esibizioni e un nuovo singolo inedito: “Non ti dimenticherò”. Nel 2020, in piena pandemia, il frontman Tore Fazzi pubblica il suo primo album solista, “Lughe noa”, contenente tracce inedite in lingua sarda, oltre alla più classica delle melodie sarde, “No potho reposare”. Nel 2022 il gruppo ha pubblicato il singolo “Accanto”, mentre lo scorso anno è uscito “Rinasco”.




NUMERI DA CAMPAGNA ELETTORALE!

Se i numeri parlano, diranno pure qualcosa. E allora analizziamoli

Pescara, 19 aprile 2024. Nel gennaio del 2023 l’Amministrazione comunale fa sapere che la Fondazione Alberitalia darà il suo contributo per la rinascita della Riserva Dannunziana. Gratis, donando pini certificati, geneticamente simili, anzi migliori, di quelli andati a fuoco. La donazione garantisce l’ordine degli agronomi e forestali, prevede inoltre la messa a dimora, le cure colturali per i 3 anni successivi, le spese di progettazione tecnica di agronomi e forestali coinvolti: tutto a ZERO spese per il Comune!

A febbraio del 2023, in sede di Commissione Ambiente, i consulenti del comitato scientifico, coinvolti anche loro a titolo gratuito, danno i primi numeri della rinascita dopo l’incendio di agosto del 2021, che hanno interessato 5 ha del comparto 5, 5 del 4 e 0,5 del 4. Il dr Savini, in particolare, afferma che “il soprassuolo è stato ricostituito e già si potevano contare 1.500-2.000 piantine di Pino d’Aleppo nuove su ogni ettaro di terreno. Poi la siccità ha fatto scendere il numero a 600-1.000 unità per ettaro”. Suggerisce anche la bonifica del terreno dai resti del vecchio vivaio, da rifiuti vari e “l’affidamento di un incarico multidisciplinare per lavorare nelle parti percorse dal fuoco con un progetto SOFT che preveda l’eliminazione dei tronchi bruciati rimasti”.

Pochi giorni fa, aprile 2024, dopo gli incarichi “onerosi” dati a Alberitalia di redigere un documento di linee guida e ad  un agronomo forestale di redigere il piano di esbosco, a seguito dell’affermazione di Radici in Comune che nei numeri qualcosa non tornava, il Sindaco, durante un sopralluogo, fa sapere che “tra i pini d’Aleppo nati spontaneamente nelle varie aree, alcuni spostati per un loro successivo travaso, e i 200 donati da Alberitalia, la Riserva può contare oggi su … 510 esemplari!”. Nessuno scempio ambientale, quindi!

Inoltre, aggiunge accarezzando il novellame in crescita, il legname rimosso andrà all’asta, come dice la legge, “… perché quello che seguiamo è un iter di legge”. Al seguito del primo cittadino, l’Assessore Santilli sottolinea come l’acqua, quella necessaria, sia stata regolarmente data!

Il Sindaco poi in più di un’occasione chiosa sulla vicenda sottolineando che il periodo elettorale ha stimolato diverse persone a riunirsi in una lista “contro di lui” ma che in tale veste non hanno competenze in materia, che invece ha l’ordine degli agronomi e forestali. Punto!

Ma veniamo ai numeri

Alberitalia ha redatto il progetto “Indirizzi operativi per la rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei Comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana e Linee Guida per l’assetto forestale di tutta l’area protetta” per un compenso di circa 43 mila €!

Giuseppe Farina, agronomo forestale, è stato incaricato della “Progettazione Definitiva, Esecutiva, Direzione Lavori e redazione del CRE relativamente ai servizi di Rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana” per un compenso poco oltre gli 8 mila €.

Delle 1.500-2.000 per ettaro, poi diventate per la siccità, contrariamente alle affermazioni dell’assessore al verde, 600-1.000 sempre per ettaro, oggi, comprese quelle “donate da Alberitalia”, la Riserva “può contare in totale su 510 esemplari”.

Ma dove sono finite, allora, le migliaia di piantine dello scorso anno? Decedute per  siccità? Sepolte dai tronchi rimossi nei loro letti di caduta? Sotto i trattori?




ANDREA PIGONATI E LA “REAL STRADA DEGLI ABRUZZI”

[Pubblicato dal “Centro Servizi Culturali” Castel di Sangro – L’Aquila 1983]

Di Franco Cercone

La viabilità da Castel di Sangro a Sulmona, a partire soprattutto dal valico di Roccaraso, ha costituito un problema che storicamente si è risolto solo nei nostri giorni, grazie alle rivoluzionarie tecniche di

costruzione delle autostrade.

Le tre direzioni che si schiudono all’orizzonte dal valico di Roccaraso o dalla piana peligna, cioè il Piano delle Cinque Miglia, il Quadro di S. Antonio (Bosco di S. Antonio) ed il Quarto di S. Chiara (Forchetta Palena), avevano costituito, fin dall’antichità, i canali naturali di comunicazione tra la Valle del Sangro – vera porta per il Sannio – e la Conca di Sulmona.

l diversi periodi storici portarono, in conseguenza di complessi fattori politici ed economici, a privilegiare ora l’una ora l’altra delle suddette direzioni, che avevano comunque a sud, come punto imprescindibile di riferimento, il valico di Roccaraso.

Nella tarda età repubblicana, all’arteria che univa Sulmo con Aufidena, si dà in genere il nome di via Minucia, “nome che certo essa aveva nel tronco meridionale, ben noto perché offriva un’alternativa all’Appia per portarsi a Brindisi”[1].

Poiché, come ha confermato la moderna archeologia, non può non supporsi un collegamento a valle (Conca Peligna) ed a monte (Quarto di S. Antonio) del pagus romano che affiora in località Zeppe, alle falde del Monte Mitra, oggi in tenimento di Cansano, tale arteria doveva snodarsi necessariamente lungo il Vallone della Mazza, che collega direttamente il Quarto di S. Antonio con la piana di Sulmona.

È pertanto nella suddetta località Zeppe (o Pantano), ricca di reperti archeologici, che andrebbero effettuate ricerche dirette ad individuare l’ubicazione del tanto discusso Tempio di Giove Lareno, menzionato dalla “Tavola Peutingeriana”, tanto più che nelle vicinanze è sopravvissuto un toponimo, Casa Minucia, che non richiede ulteriori commenti.

Non sappiamo quali eventi storici determinarono la distruzione dell’insediamento romano sito a valle del Quarto di S. Antonio ed al conseguente declino del Vallone della Mazza come veloce canale di collegamento tra gli Altopiani e l’area peligna.

Certo è che successivamente, tra l’VIII ed il X secolo, la presenza sempre più rilevante dei Volturnesi sul Piano delle Cinque Miglia, con i possedimenti intorno al Monastero di S. Maria de Quinquemilia e la grancia di Florina [2] (attuale Rocca Pia), il lento ma costante vivacizzarsi dell’industria ovina, costituiscono alcune fra quelle decisive premesse che portarono al consolidamento degli interessi e dei traffici sul Piano delle Cinque Miglia, sancito definitivamente, al tramonto del XIII sec., dalla via degli Abruzzi che collegava Firenze con Napoli, assurta a capitale del regno Angioino.

È da ritenersi tuttavia, che il passaggio per il Quarto di S. Antonio non restasse completamente in disuso. Anche se in modo discontinuo, esso dovette essere in parte utilizzato dalla cosiddetta “diaspora lombarda”, cioè “quel grande fenomeno migratorio di artigiani e mercanti che investì tutto il Regno ed in particolar modo l’Abruzzo, e che tracce profonde e durature ha lasciato proprio a Pescocostanzo” [F. Sabatini, op.cit.], nonché in circostanze particolari, come si evince dal seguente documento pubblicato dal Faraglia: “Bartholomeo de Pacili militi, civi Sulmone commissio ad adaptandas stratas et vias quibus itur a Sulmona usque Iserniam per partes vallis oscure, Peschi, Rivinigri et foroli quia sunt adeo occupatae et aquis pluvialibus et saxis et spinis occupatae quod non potest haberi transitus” [N. F. Faraglia , Codice diplomatico Sulmonese.Doc CIX, Lanciano 1888].

E se in tali circostanze non poteva “haberi transitus”, i traffici dovevano svolgersi attraverso il Quarto di S. Antonio, tanto più che le lotte esplose tra Sulmonesi e Pescolani nella prima metà del XIV sec. per il possesso delle Campora, un ampio territorio che si estende da Fonte Sulmontina (alle falde del monte Mitra) fino alla contrada Primo Campo (sita non lungi da Pescocostanzo), rivelano senza dubbio un movimento di merci e viaggiatori attraverso il Quarto di S. Antonio.

Il problema della viabilità sugli Altopiani Maggiori affiora di nuovo nell’ultimo ventennio del ‘700 durante la fase di progettazione della quarta Strada di Fabbrica, cioè la “Real Strada degli Abruzzi”, che doveva congiungere “la Capitale del Regno agli Abruzzi, fino a Chieti e al Mare Adriatico da una parte, e ad Aquila dall’altra”[3].

Il collegamento con l’Abruzzo era quasi inesistente in quanto, sottolinea il Di Vittorio, “solo attraverso piste e sentieri era possibile da Capua – attraverso Venafro, Isernia, Castel di Sangro, Sulmona e Popoli – raggiungere da un lato Avezzano, al confine con lo Stato della Chiesa, dall’altro l’Aquila, Antrodoco, Amatrice e, più a oriente, Chieti, Penne e Teramo” [A. Di Vittorio Gli Austriaci e il Regno di Napoli 1707-1734. Giannini Ed., Napoli 1973].

Secondo il Di Vittorio, “queste carenze del sistema stradale del regno dipendevano, senza dubbio, da difficoltà finanziarie”, mentre da altri Autori sono messe in relazione, per quanto concerneva l’Abruzzo, con un disegno ben preciso dell’amministrazione borbonica, secondo cui le regioni nord-orientali del regno costituivano un baluardo naturale contro eventuali eserciti invasori, donde la necessità che le nostre contrade restassero prive di arterie, capaci di permettere una rapida avanzata di truppe straniere verso il sud[4].

I lavori della Strada di Fabbrica per l’Abruzzo furono eseguiti con una certa celerità da Venafro a Castel di Sangro, mentre per il tratto Castel di Sangro-Sulmona si rendeva necessario, data l’asprezza dei luoghi, uno studio attento delle caratteristiche morfologiche e geologiche del territorio come premessa necessaria al progetto dell’arteria da costruire, che fu affidato, da Ferdinando IV, al “cavalier” Andrea Pigonati, noto architetto dell’epoca.

Nel 1783 il Pigonati pubblicò a Napoli un volumetto dal titolo “La parte di strada degli Abruzzi da Castel di Sangro a Sulmona”, che per iniziativa lodevole del Dr. Mario Liberatore, Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Roccaraso, viene riproposto in forma anastatica all’attenzione degli studiosi in un momento particolare e significativo: l’imminente e completa realizzazione della superstrada Sulmona-Castel di Sangro.

Il Pigonati esaminò direttamente le caratteristiche del Piano delle Cinque Miglia e del Quarto di S. Antonio e nell’omonima chiesetta, sita in quest’ultima località, interrogò alcuni eremiti sulla quantità di neve che ivi d’inverno cadeva.

Alla fine concluse, informandone Napoli, che l’arteria dovesse snodarsi necessariamente lungo il Piano delle Cinque Miglia, in modo che attraverso la gola di Barbatosa potesse raggiungere Rocca Valle Oscura (Rocca Pia) per proseguire a ponente verso Pettorano ed immettersi così nella piana peligna.

Contro la scelta di questo tracciato, che aveva già ottenuto l’approvazione di Napoli, intervenne Giuseppe Liberatore, medico e dottore di filosofia, nato a Castel di Sangro nel l756.

Nel 1789 – anno, come vedremo tra poco, in cui erano iniziati i lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura – il Liberatore pubblicò a Napoli, per i tipi di Vincenzo Manfredi, un volume dal titolo Ragionamento topografico-istorico-fisico-ietro sul Piano Cinque Miglia.

Dopo aver descritto i “fenomeni del Piano Cinque Miglia” e le cause che originavano le terribili tempeste di neve che ivi si scatenavano d’inverno, arrecando morte agli infelici “viatori” (perirono sul Piano, nel 1528, trecento fanti al soldo dei Veneziani ed altri 600 fanti, l’anno dopo, al comando del principe d’Orange), il Liberatore conclude: “Dal fin qui narrato, a ciascuno per istinto sorge, diligentemente ricercare, se, oltre il Piano di Cinque Miglia, altro luogo esista, onde, senza tanti disagi, entrare negli Abruzzi. Dalla Terra di Roccaraso, per tre varie direzioni, pel cennato Piano…, pel Quarto di S. Antonio, pel Quarto di S. Chiara, può andarsi alla Città di Solmona. A fin di decidere quale debbasi alle altre anteporre, fa pria mestieri, cadauna precisamente descrivere, e poscia, tutte fra esse confrontare” [G. Liberatore, Ragionamento topografico …ecc., op.cit.]

L’intento dell’A. è chiaramente polemico: dimostrare, contro le tesi sostenute dal Pigonati nella sua citata “operetta”, che, esclusa ogni possibilità di costruire l’arteria per il Quarto di S. Chiara, restavano solo due tracciati da prendere in considerazione: quello per il Piano delle Cinque Miglia e quello per il Quarto di S. Antonio. “Richiamando a memoria – afferma il Liberatore – gli aggiunti del Piano delle Cinque Miglia, e del Quarto di S. Antonio, opìno potersi decidere, che il secondo, meno periglioso, meno ferale, di minor dispendio del primo, sia a giudicarsi, e che conseguentemente presceglier si debba”. Occorre sempre tener presente, conclude l’A., che le strade si costruiscono “affinché con maggior sicurezza, ed agio, e con minor tempo si cammini, si accresca il commercio, il disbrigo delle faccende, e ‘l trasporto delle diverse derrate da luogo a luogo, pel bisogno, e beatitudine della società”. [G. Liberatore, op.cit.].

Non va esclusa del tutto l’ipotesi che dietro le tesi del Liberatore si nascondessero comprensibili e giustificati interessi della borghesia di Pescocostanzo, proiettata, con il declino della pastorizia, verso “una più attiva ricerca di nuove fonti di guadagno” [F. Sabatini, op. cit.] nel settore dell’agricoltura e dove, come sottolinea il Colapietra, “la borghesia professionistica e l’artigianato si dedicano a più complesse forme di investimento e di speculazione”[5], che certamente si sarebbero potenziate, tramite l’arteria da costruire, con il collegamento diretto tra Pescocostanzo e la conca Peligna.

Ma, come si diceva in precedenza, le “real decisioni” non furono favorevoli al Liberatore ed il progetto Pigonati passò già nel 1789 alle fasi di realizzazione. Osservatore d’eccezione, durante lo svolgimento dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura fu, nel 1789, il marchese tedesco von Salis-Marschlins, che annota: “A tre miglia di distanza da Pettorano, ed uno prima di raggiungere Rocca Valoscura (sic), trovai iniziati i lavori della nuova strada che si ha intenzione di proseguire sino a Pescara, attraverso il piano di Sulmona; e siccome gli operai erano intenti al lavoro, ebbi opportunità di seguire il modo di costruzione della strada, osservando le fondamenta dei ciglioni laterali e della copertura”[6]. Il parere, tuttavia, del von Salis-Marschlins, sull’esecuzione dei lavori e sulla scelta del tracciato, è estremamente negativo: “Questa strada, oltre ad essere stretta, poco solida, e con nessun criterio costruita, è stata tracciata in un punto male scelto, attraverso paesi che non hanno se non pochissima importanza. Pur essendovi cosi vera necessità altrove, la si è voluta far passare presso Rocca Valoscura, nel letto di un torrente che la danneggia ogni anno, in una vallata ripida ed angusta, mentre la si poteva tracciare attraverso paesi più importanti per traffico e posizione e che, sino ad un certo punto, offrivano un livello molto più regolare. Si mormora a questo proposito che gli ingegneri si sieno lasciati corrompere cosi dai privati come dai paesi intressati…” [U.K. von Salis-Marschlins, op. cit.].

Gli eventi politico-militari degli anni seguenti, che culminarono con l’invasione degli eserciti francesi e l’instaurazione della Repubblica Partenopea, non permisero il proseguimento dei lavori tra Pettorano e Rocca Valle Oscura. Essi furono ripresi e completati, come è noto, durante il regno di Gioacchino Murat, per cui tale tratto è chiamato ancora oggi via Napoleonica.

Altri particolari interessanti si apprendono da Giuseppe Del Re, che precisa: “La strada consolare che da Terra del Lavoro s’inoltrava in Abruzzo, terminava a S. Maria di Portella, precisamente presso il miglio 80… (Sui Piano delle Cinque Miglia) il cammino era indicato da una traccia naturalmente fatta da ruote e da some, la quale si rendeva invisibile per le erbe che la ricuoprivano, e che dimenate da’venti facevano smarrire il tragitto a’ viandanti. Si progettò nel 1812 una strada regia che scorresse per quel Piano…; se ne approvò nel 1814 il disegno, e se ne intraprese nel 1817 la costruzione, che nel 1820 ebbe il total compimento”[7].

Nello stesso periodo fu sistemato anche il tratto Fontanella-Rocca Valle Oscura, poiché, nota giustamente il Leone (e una conferma si evince anche dal Del Re e dal von Salis-Marschlins) “i1 percorso Pettorano-Rocca Pia viene denominato ancora via Consolare o Napoleonica, mentre quello che da Rocca Pia sale a Fontanella dai vecchi del luogo veniva indicato come Strada o via Borbonica” [O. Leone, Roccapia…ecc., op. cit.].

Il giudizio severo del von Salis-Marschlins sia sulla scelta del tracciato che sulla conduzione dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura è apparso ai tecnici moderni alquanto frettoloso ed al

riguardo il Di Benedetto precisa che l’arteria “si distingue ancor oggi, sebbene da molto tempo abbandonata dal grande traffico, per la concezione tecnica, ardita, ma accorta. Il tracciato, segnando il fianco della montagna secondo l’andamento più naturale (nessun tornante, nessun viadotto), segue la via più breve con buona esposizione e felice scelta del terreno, privo di zone geologiche di detrito calcareo e, quindi, con risparmio di grandi e costose opere di contenimento. Rimangono ancora oggi, bruniti dal sole, grossi muraglioni di sostegno dell’ampia sede stradale, deliziosi piccoli parapetti, anch’essi in pietra, brevi tratti di muratura a mattoni, a rafforzare il pendio dei terrapieni e, infine, monolitiche colonnine in pietra, terminanti a cupola dopo il collarino, con il numero scolpito delle miglia da Napoli… Allora essa doveva creare dei problemi per la trazione dei carri pesanti, in qualsiasi stagione, e delle vetture, nei periodi di neve e ghiaccio. I cavalli erano allora sostituiti dai buoi, ai cui piedi nell’inverno si applicavano ferri chiodati, antenati delle moderne catene e delle gomme antineve. La strada registrò sempre traffico intenso sia in persone che in merci. La Messaggeria degli Abruzzi, il veloce servizio di posta in partenza da Napoli ogni mercoledì e ogni sabato alle 2 e da Sulmona ogni martedì e venerdì, fu uno dei servizi viaggiatori più frequentati del secolo scorso. Il percorso da Sulmona a Napoli contava 90 miglia napoletane, con 12 poste e mezza per lettere e viaggiatori, e sette cambi di cavalli…” [F. Di Benedetto, op. cit.]

Certamente, non pochi dovevano essere i problemi della viabilità soprattutto nel periodo invernale. Da una relazione del vice Intendente, datata Sulmona, 20 marzo 1845, ed inviata al consigliere distrettuale D. Raffaele Vitto, a Pettorano, si apprende che “il Corriere di Reggia Posta D. Gabriele Guidelli ha avanzato delle doglianze contro il Sindaco di Roccavallescura, come indolente alle richieste fattegli per aiuto di cui aveva d’uopo, attesoché nevi (sic) e contro il di costui fratello bovaro, che pretendeva smodato compenso onde attivare la corsa della diligenza con due bovi…”[8]

E ciò malgrado che nel 1817 fosse stata approvata una risoluzione, la quale stabiliva: “A voler che la corrispondenza sul Piano 5 Miglia non venga interrotta nei mesi invernali, si emette il progetto di due slitte tirate da buoi nel Comune di Roccaraso e di Vallescura, le quali… tenessero attiva la comunicazione della Capitale con le Provincie…” [F. Di Benedetto, op. cit.].

Ancora oggi la Napoleonica non manca di esercitare un certo fascino su chiunque la percorre a piedi per respirare una boccata d’aria del tempo che fu.

E con un po’ di fantasia, si possono ancora udire le grida dei passeggeri, atterriti dagli attacchi dei briganti Crucitto e Tamburrino, entrati ben presto nella memoria dei vecchi e trasfigurati in personaggi da leggenda.

Sotto questo aspetto, la cara, vecchia Napoleonica, attende una pagina di storia che finora non è stata scritta.


[1] F. Sabatini, La Regione degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, Roccaraso, a cura della A.A.S.T., 1960.

[2] F. Sabatini, ivi; O. Leone, Roccapia. Notizie storiche, Sulmona, Stab. Tipogr. Angeletti, 1977.

[3] F. Di Benedetto, Da Sulmona verso il Sannio Carecino e Napoli, in “Bollettino del Rotary Club Sulmona”, Sulmona,   sett. 1979. Le altre tre “Strade di Fabbrica” erano: La Strada di Roma, La Strada di Puglia, e La Strada delle Calabrie.

[4] L. Russi, Viaggiatori europei nell’Abruzzo dell’Ottocento, in “Atti del Terzo Convegno Viaggiatori Europei negli Abruzzi e Molise nel XVIII e XIX secolo”, Teramo 1976 (a cura del “Centro di Ricerche storiche Abruzzo Teramano”).

[5] R. Colapietra, Abruzzo. Un profilo storico, Carabba Ed., Lanciano 1977.

[6] K. U. von Salis Marschlins, Viaggio attraverso l’Abruzzo (1789), Polla Ed., Avezzano 1981. Si tratta della ristampa anastatica dell’edizione italiana dell’opera, pubblicata a Trani nel 1906. Il “Viaggio in Abruzzo” costituisce il cap. IX del volume, pubblicato a Zurigo nel 1790 con il titolo originale “Beitrage zur naturlichen und okonomischen Kenntniss des Konigreiches Beider Sizilien”. Una seconda edizione apparve, sempre a Zurigo, nel 1793 ma con titolo diverso: Reisen in verschiedene Provinzen des Konigreiches Neapel, ed è anche citata da L. Russi.

[7] G. Del Re, Descrizione topografica, fisica, economica politica de’Reali Dominy al di qua del Faro nel Regno delle Due Sicilie, Tomo II, Napoli 1835.

[8] F. Di Benedetto, ivi. I documenti in questione sono tratti dall’Archivio della Famiglia Vitto-Massei, Pettorano.




ELISA MARIA BOGLINO DA COPENAGHEN A ROMA. Tra due patrie nella pittura

L’Imago Museum di Pescara inaugura la mostra

Pescara, 19 aprile 2024. Il 27 aprile 2024 l’Imago Museum di Pescara inaugura la mostra «Elisa Maria Boglino da Copenaghen a Roma. Tra due patrie nella pittura», la prima mostra retrospettiva italiana dedicata ad Elisa Maria Boglino (Copenaghen 1905- Roma 2002), pittrice italo-danese che ha vissuto tra due patrie, la Danimarca che le ha dato i natali, e l’Italia, dove si stabilisce definitivamente dal 1947.

L’inaugurazione si terrà sabato 27 aprile, alle ore 17,30, alla presenza di Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Carlo Masci, Sindaco di Pescara, Marco Nocca, professore all’Accademia di Belle Arti di Roma, curatore della mostra, Sarah Boglino e Nica Schmidt, in rappresentanza della famiglia Boglino. Sono stati invitati S.E. Anders Carsten Damsgaard, Ambasciatore di Danimarca in Italia e la dott.ssa Charlotte Bundgaard, Direttrice dell’Accademia di Danimarca, Roma.

L’esposizione temporanea riunisce gli importanti dipinti degli anni Trenta, esposti a Venezia in Biennale (1930,1934), e ammirati a Berlino nel 1932 nella prestigiosa galleria Gurlitt da Kaethe Kollwitz, Oskar Kokoschka, August Macke, Erich Heckel. Spicca tra essi Le alienate (1931) del Mart, rappresentazione della follia che nei corpi delle recluse contiene quasi un presagio di lager. Provenienti da importanti musei e collezioni private, tra cui lo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, il Mart di Rovereto, e collezioni private italiane, danesi e tedesche, le opere sono affiancate da una notevole selezione dell’opera grafica dell’artista, in cui è evidente la sua ricerca di un segno primordiale.

La mostra offre l’occasione di scoprire l’opera di questa artista singolare, che ha saputo creare un ponte tra la cultura nordica e quella mediterranea. I suoi dipinti e disegni, dalla forte carica espressiva, affrontano temi come la condizione femminile, la maternità, la solitudine e l’amore. Elisa Maria Boglino, artista indipendente e dalle scelte coraggiose, è stata precorritrice di temi poi sviluppati dal femminismo.

Le opere di Elisa Maria Boglino entrano in dialogo con la collezione dell’Imago Museum d’arte impressionistica nordica e con quella degli espressionisti tedeschi, ai quali l’artista guardava con speciale interesse.

Il polo d’arte moderna e contemporanea di Pescara, crocevia ormai fondamentale della sua vita culturale urbana, simbolo sempre più accattivante dello skyline del suo centro pedonalizzato, nonché crescente riferimento per l’intero medio adriatico italiano e non solo, dal 2021, anno della sua apertura, ha accolto prestigiose temporanee di Andy Warhol, Joseph Beuys, degli espressionisti tedeschi, di Joan Miró e, in ultimo, la grande opera scenica COSMO di Mario Schifano.  La coerenza delle mostre selezionate ha coinciso con un percorso dell’arte contemporanea di notevole respiro internazionale. A questo fanno da cornice esposizioni permanenti di non minor profilo, come la documentazione della performance artistica di Mario Schifano, della pittura figurativa italiana, spagnola e nordamericana del secondo Novecento, degli Impressionisti Scandinavi della scuola di Zahrtmann di Civita D’Antino e ancora degli Espressionisti Die Brücke.




REALIZZAZIONE CABINA DI TRASFORMAZIONE PRIMARIA

Regione e Governo prestino ascolto a cittadini e amministrazioni comunali e facciano il loro dovere

Loreto Aprutino, 19 aprile 2024. Ieri mattina mi sono recato a Loreto Aprutino, in località “Remartello”, per partecipare alla manifestazione, indetta dal Comune vestino insieme ai Comuni limitrofi e associazioni di agricoltori, ambientaliste e civiche, contro la realizzazione in loco di una cabina primaria di trasformazione da 220 KW da parte di E-Distribuzione.

La scelta di installare la cabina in un’area prettamente agricola e nota per le produzioni di qualità desta parecchia preoccupazione, specie per gli ulteriori sviluppi prospettati, ovvero la realizzazione di un parco fotovoltaico, fino a un massimo di 400 ettari, che andrebbe a ripercuotersi su diversi terreni destinati all’agricoltura.

L’allarme della comunità Vestina riguarda quindi da un lato la localizzazione della cabina – si tratterebbe oltretutto di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, se solo la Regione Abruzzo avesse approvato il Piano Paesaggistico Regionale -, per la quale viene chiesto lo spostamento nella limitrofa area industriale, ricadente sempre nel Comune di Loreto Aprutino, e dall’altro la potenza prevista, dato che l’impianto avrà la capacità di assorbire l’energia prodotta da un’estensione di pannelli fotovoltaici fino a un massimo di 400 ettari. Un progetto, dunque, che potenzialmente rischia di essere molto più pervasivo di quanto dichiarato.

Proprio nella giornata di oggi ci è giunta notizia di una prima vittoria da parte del Comune di Loreto, che ha ottenuto dalla Regione il rinvio della Conferenza dei Servizi, programmata inizialmente per domani, in virtù della richiesta di integrazioni documentali che E-Distribuzione dovrà produrre entro il prossimo 19 aprile.

Nel frattempo, come ho ribadito nel corso del mio intervento al presidio, occorre che la Regione Abruzzo dia seguito a quanto previsto dal d.lgs. 119/2021, così come approvato dalle Camere nell’aprile 2023. L’articolo 20 del decreto in questione rimanda infatti alle regioni la classificazione delle aree idonee e inidonee all’installazione di pannelli fotovoltaici. Tuttavia, nonostante le numerose bozze circolate, il Decreto interministeriale che dovrebbe fissare i criteri in materia è ancora in fase di discussione con la Conferenza delle Regioni. Per questo motivo chiediamo al Presidente Marsilio di battersi nella Conferenza delle Regioni affinché si arrivi ad una rapida approvazione del Decreto, e al Consiglio Regionale di accertarsi, analogamente a quanto fatto dall’Emilia Romagna, di accertarsi che lo stesso decreto contenga misure che permettano effettivamente di tutelare, con apposita legge regionale, i terreni agricoli, ancor più nel caso di aree presidio Dop, Igp, o comunque destinatarie di certificazioni di qualità.

Antonio Blasioli




STUDENTI A LEZIONE IN SERRA

Il futuro dei giovani agricoltori, confronto tra studenti e imprenditori under 30

Alanno, 19 aprile 2024. Futuri periti a lezione in serra per capire le dinamiche della politica agricola comunitaria. Si è svolta oggi a Ripa Teatina, nell’azienda Oasi vivai piante, l’incontro tra gli studenti dell’istituto agrario di Alanno e gli agricoltori di Coldiretti Giovani impresa nell’ambito del progetto “Aziende agricole aperte”, cofinanziato dall’Unione europea per lo sviluppo e la diffusione della conoscenza della politica agricola comunitaria e delle opportunità per chi sceglie di insediarsi in agricoltura nonché di favorire l’interazione diretta tra i giovani imprenditori e gli studenti degli istituti agrari, che diventeranno futuri tecnici o nuovi agricoltori. In Abruzzo il progetto coinvolge l’istituto agrario di Alanno e l’Oasi Vivai Piante di Ripa Teatina dove, questa mattina, sessanta ragazzi di quanta e quarta hanno partecipato ad una “lezione” particolare.

Un vero tour nelle varie serre del vivaio accompagnati da Guido Di Primio e, alla fine, un confronto con tecnici e giovani agricoltori sulla politica agricola comunitaria e le opportunità previste dalla nuova programmazione. A coordinare gli interventi, dopo l’introduzione del direttore provinciale di Coldiretti Chieti Luca Celestino e la relazione tecnica di Luca Di Giandomenico sul bando di primo insediamento in agricoltura, è stata la delegata regionale dei Giovani di Coldiretti Carla di Michele che si è soffermata sul mondo delle giovani imprese e sulle prospettive che offre il settore agricolo con particolare riferimento alle opportunità della politica agricola comunitaria. A seguire, la presentazione dei servizi offerti da Coldiretti per i giovani agricoltori e il confronto tra i giovani “addetti ai lavori”. “E’ stata una esperienza intensa per fare divulgazione e formazione sulla Pac (politica agricola comunitaria), facendo confrontare i giovani studenti con gli imprenditori che hanno scelto già il proprio futuro – spiega Carla Di Michele, delegata di Coldiretti Giovani Impresa e titolare di un’azienda multifunzionale a Cepagatti  – l’istituto agrario è una scuola di riferimento per chi vive di agricoltura e, con questo progetto vogliamo cementare un confronto partecipe e propositivo di due mondi destinati in ogni caso ad incontrarsi”.

Alessandra Fiore




LA PRIMAVERA DEI LIBRI

Al via sabato 27 aprile la seconda edizione della rassegna. Il primo incontro dell’iniziativa curata dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti vedrà la partecipazione di Marinello Mastrogiuseppe e Pasquale Caranfa

Bugnara, 19 aprile 2024.  Torna sabato 27 aprile la rassegna culturale “Primavera dei libri” promossa dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti. L’incontro, che si terrà all’interno della Biblioteca del Centro Studi in via Borgo San Vittorino a partire dalle ore 17.00, avrà come tema il patrimonio immateriale del territorio. Ospiti del primo appuntamento saranno il fotografo Marinello Mastrogiuseppe, che illustrerà le immagini tratte dal volume Rievocazioni storiche e religiose della provincia dell’Aquila, vincitore a dicembre del Premio Polidoro, e il Presidente dell’Associazione Culturale “La Foce”, Pasquale Caranfa che racconterà l’evoluzione del celebre abito muliebre di Scanno.

Gli altri appuntamenti in programma:

L’11 maggio alle ore 17.00 il volume Mario Setta. Testimonianze di libertà con il curatore Goffredo Palmerini; il 19 maggio il libro di Fabio Maiorano Celestino V al secolo Pietro di Angelerio; il 25 maggio il saggio Parole D’Abruzzo di Daniela D’Alimonte e il 1° giugno il nuovo libro di Stefano Servilio L’INdividuo INcompresente.

«Filo rosso di questa seconda edizione è il patrimonio culturale e storico del territorio che proprio in queste ultime settimane è tornato al centro del dibattito pubblico con importanti iniziative intraprese dai Comuni del Valle. Siamo convinti – afferma il presidente del Centro – che la valorizzazione culturale del territorio possa avvenire attraverso la condivisione dei saperi intorno alla storia, alla lingua, e più in generale ai patrimoni materiali e immateriali che caratterizzano tutti i nostri piccoli centri».




IL DOTTORATO TRA IL FUTURO DELLA RICERCA  e la formazione della classe dirigente del Paese

Auditorium del Rettorato – 22 aprile 2024 – ore 9:40

Chieti, 19 aprile 2024. “Il Dottorato tra il futuro della ricerca e la formazione della classe dirigente del Paese” è il tema del convegno organizzato dalla Scuola Superiore “G. d’Annunzio”, diretta dal professor Angelo Cichelli, con il patrocinio dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’incontro si terrà il 22 aprile prossimo, alle 9,40, nell’Auditorium del Rettorato a Chieti.

Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore, professor Liborio Stuppia, e del Direttore Generale, dottor Paolo Esposito, sono previsti gli interventi del professor Angelo Cichelli, Direttore della Scuola Superiore “G. d’Annunzio”, su “I Corsi di dottorato della d’Annunzio tra evoluzione normativa e strategie di Atenei”, del dr. Enrico Montaperto, Dirigente del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), su “Il dottorato performante per il futuro del Paese”, della dott.ssa Simonetta Iarlori, Chief People & Governance Officer ALIA-ESTRA Multiutility Toscana su “Esplorare nuovi orizzonti: dal mondo accademico alle opportunità di carriera nelle aziende” e del prof. Pierluigi Sacco, ordinario di Politica economica presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-quantitative della “d’Annunzio”, su “Dottorati e competitività del sistema”. Al termine seguiranno interventi e la fase di discussione.

“Il convegno del 22 aprile – annuncia il professor Angelo Cichelli, Direttore della Scuola Superiore “G. d’Annunzio” – affronterà il rapporto tra alta formazione, futuro della ricerca e formazione delle classi dirigenti del Paese. Il dottorato di ricerca, a 40 anni dalla sua istituzione in Italia, – spiega il professor Cichelli – rappresenta il più alto livello della formazione universitaria, poiché coniuga l’avanzamento della conoscenza, tramite una didattica ad hoc nelle diverse aree, e una ricerca avanzata, innovativa e originale. Le potenzialità connesse per un futuro dei dottorandi sia nelle Università sia nei centri di ricerca pubblici e privati sia anche nel mercato del lavoro, sono notevoli, anche con le trasformazioni in atto nei percorsi che oggi sono più trasversali ed integrati, spesso in convenzione con le imprese. In questo senso – conclude il professor Cichelli – i progetti sui dottorati di ricerca hanno visto ricevuto ingenti finanziamenti PON e PNRR e, a breve, anche dalle Regioni attraverso i fondi FSE”.

“I numeri degli iscritti e dei Corsi di dottorato della “d’Annunzio” – commenta a sua volta il Rettore, professor Liborio Stuppia – che per il 40° ciclo saranno 21, a latere della ulteriore adesione a 13 Corsi nazionali, rappresentano una qualificata e articolata offerta di alta formazione a valle di aree disciplinari consolidate nell’Ateneo, con una strategia per far crescere talenti, ed in definitiva l’eccellenza ed il prestigio della comunità del nostro Ateneo “       

Maurizio Adezio




PROCLAMAZIONE STATO DI AGITAZIONE

Servizi integrati – Casa Albergo Inps Pescara

Pescara, 19 aprile 2024. Il 14 marzo scorso l’USB ha avuto un incontro con un responsabile della Servizi Integrati, azienda che gestisce un appalto all’interno della Casa Albergo INPS di Pescara (La Pineta) che era stato preceduto da un incontro con la Direzione della Struttura, nel quale ha messo in evidenza diverse problematiche che i lavoratori lamentano: sull’organizzazione del lavoro, su anomalie nelle buste paga, irregolarità contrattuali, utilizzo di ferie e permessi in modalità anomala, mancato pagamento del tempo vestizione per parte del personale, mancato versamento delle quote associative alla nostra O.S. oltre a situazioni di possibile mancato rispetto del capitolato di appalto.

Al termine di tale incontro ci era stato garantito che a breve l’azienda avrebbe comunicato le proprie posizioni sui vari temi posti, che si sarebbe avviato un percorso sindacale costruttivo con la RSA USB, costituita in azienda, ma ad oggi tutto tace ed i problemi segnalati permangono senza che vi sia stato alcun intervento da parte della Servizi Integrati.

Per la RSA USB Servizi Integrati e per il Coordinamento Provinciale USB Chieti/Pescara tale situazione non è accettabile e pertanto si proclama lo stato di agitazione aziendale che, se non porterà a dirimere le problematiche, ci costringerà a ricorrere a tutti gli strumenti sindacali e legali a tutela dei diritti dei lavoratori, degli ospiti della casa albergo La Pineta e dei contribuenti che sono gli azionisti della stessa.

Con tale azione vogliamo rimarcare anche che riteniamo insufficiente il controllo da parte dell’INPS sulle aziende che gestiscono gli appalti all’interno della struttura, sul puntuale rispetto dei capitolati di appalto e sull’attuazione delle proposte tecniche sulla base delle quali hanno ottenuto l’affidamento dei servizi.

Ci si avvicina alla scadenza naturale dell’appalto, che avverrà nel 2025, e l’ente a nostro avviso dovrebbe internalizzare i servizi e mettere fine al sistema di appalti che scarica sui lavoratori e sugli ospiti enormi problemi in nome del risparmio e dell’efficienza che poi non si materializzano in alcun modo.

È ora di dire basta perché non è più ammissibile che un ente statale sia complice di un sistema che penalizza lavoratori ed utenti.

USB Lavoro Privato Chieti/Pescara

RSA USB Servizi Integrati – Casa Albergo La Pineta




LA GIORNATA DEL DIRITTO

Un incontro per riflettere su forza, ragione e prospettive del diritto internazionale nell’attuale contesto

Pescara, 18 aprile 2024.  La Giornata del Diritto. Questo il titolo dell’incontro che si terrà domani, venerdì 19 aprile alle 17, presso il Teatro Cavour. All’appuntamento, organizzato dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne con il Tribunale Ecclesiastico, l’Unione Giuristi Cattolici e l’Associazione Canonista diocesana, interverranno monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, e il prof. Vincenzo Cannizzaro, Docente di Diritto Internazionale all’Università La Sapienza di Roma.

«Due ospiti importanti, due riflessioni di spessore – afferma monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – per considerare la forza, la ragione e le prospettive del Diritto Internazionale nell’attuale difficile contesto delineato non solo da innumerevoli conflitti, ma anche dal problema dell’ambiente, dal commercio internazionale e dai diritti umani».




VII° CONCORSO ESTER PASQUALONI

La Premiazione al Kursaal Entusiasta la partecipazione di insegnanti e ragazzi.

Giulianova, 18 aprile 2024. Si è tenuta ieri al Kursaal la cerimonia di premiazione del Concorso scolastico Ester Pasqualoni, un’iniziativa che da sette anni l’Assessorato e la Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Giulianova portano avanti con convinzione e determinazione.

L’edizione 2024, che ha voluto focalizzare i pregiudizi e gli stereotipi che troppo spesso affliggono l’ universo femminile, ha assegnato il Primo premio all’elaborato “Elena” di Maria Buono, Caterina Triponi, Aurora Xhafa  della 3^ A dell’IC Roseto 2; il Secondo Premio è andato a  “La realizzazione del sogno”  di Riccardo Bazzi della 3^ C della Media Bindi, I.C. Giulianova 2;  il Terzo classificato è stato  “Il sogno proibito” di  Giorgio Lupidii 3^ D dell’  I.C. Giulianova 1. Menzione speciale, con “Stereotipi e pregiudizi”, a  Dylan Alderisio, Mathias Senise, Francesco Ciarrocchi della  2^ C dell’ I.C. Nereto -Sant’Omero.

Presidente di giuria e moderatrice è stata Mirella Lelli. Sono intervenute il Vicesindaco Lidia Albani, il Presidente della Cpo Marilena Andreani e l’avvocato del Centro Antiviolenza la Fenice di Teramo, Maria Teresa Salbitani,  che ha sottolineato come la violenza possa avere molteplici forme, anche non immediatamente riconoscibili, e come i luoghi comuni possano nuocere ai diritti delle donne.

Il Vicesindaco Albani ha letto una bella lettera scritta dal fratello di Ester Pasqualoni, il medico dell’ Ospedale Val Vibrata, uccisa da uno stolker nel giugno 2017 e a cui il concorso è dedicato. “Al dolore che ogni giorno la cattiveria ed il male disseminano nel mondo, voi siete la risposta più gioiosa e più bella! – sono state le parole rivolte agli studenti – Non affannatevi a guardare lontano, a cose improbabili, cominciate invece a coltivare lo spazio e gli affetti intorno a voi, quelli su cui realmente potete influire. Seminate amore, coltivate amore, prendetevi cura degli altri che sono nel vostro mondo con amore! Avanti, adesso tocca a voi fiorire!”

Il Vicesindaco Lidia Albani ringrazia Mirella Lelli, i dirigenti, i docenti e i ragazzi che hanno partecipato. La Presidente della Cpo Marilena Andreani esprime inoltre riconoscenza  al Centro Antiviolenza La Fenice, agli sponsor e alle componenti della Commissione Elga Paoloni, Marisa Recinelli, Patrizia Pomante, Cinzia Mattiucci e Fulvia Sbei, che si sono impegnate in prima persona per il successo dell’iniziativa.




LEZIONE IN SERRA

Agrario di Alanno con i giovani di coldiretti e la politica agricola comunitaria.

Ripa Teatina, 18 aprile 2024. Futuri periti agrari studiano in campo. Anzi, in serra. È la singolare iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Abruzzo nell’ambito del progetto Infopac 2023 che, intitolato Aziende agricole aperte, ha l’obiettivo di favorire l’interazione diretta tra i giovani imprenditori e gli studenti degli istituti agrari, futuri tecnici o agricoltori.

In Abruzzo il progetto coinvolge l’istituto agrario di Alanno e l’Oasi Vivai Piante di Ripa Teatina dove, giovedì 18 aprile, gli studenti si recheranno per una “lezione” diversa dal solito.

Dopo la visita in azienda curata da Guido Di Primio, i ragazzi delle quinte e delle quarte si confronteranno direttamente in serra con la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo Carla di Michele sul mondo delle giovani imprese e sulle prospettive che offre.

Saranno presenti anche il Direttore di Coldiretti Abruzzo Roberto Rampazzo e il responsabile dei bandi comunitari Luca Di Giandomenico, che illustrerà il nuovo bando di primo insediamento pubblicato dalla Regione Abruzzo e i servizi offerti da Coldiretti per i giovani agricoltori.

“Sarà un modo nuovo di fare divulgazione e formazione sulla politica agricola comunitaria, facendo confrontare i giovani con gli imprenditori che hanno scelto già il proprio futuro – spiega Carla Di Michele, delegata di Coldiretti Giovani Impresa e titolare di un’azienda multifunzionale a Cepagatti  – l’istituto agrario è una scuola di riferimento per chi vive di agricoltura e, con questo progetto vogliamo cementare un confronto partecipe e propositivo di due mondi destinati in ogni caso ad incontrarsi”.

Al termine, degustazione delle tipicità locali e il rientro in classe. 

Alessandra Fiore




LA POVERTÀ, IL LAVORO E LA PACE IN CIMA ALLE ATTESE DEGLI EUROPEI

Smentita l’ansia per i migranti

PoliticaInsieme.com, 18 aprile 2024. Secondo un sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo giugno dal quale emerge che la vera priorità degli europei è quella della povertà.

Salute, lavoro, difesa e sicurezza richiedono una centralità nell’agenda delle istituzioni e dei politici dell’Unione. Tra i giovani è particolarmente sentita come preminente la questione ambientale. Una bella smentita, insomma di tutta quella politica e del mondo e di quella parte della comunicazione che agita lo spettro dell’invasione da parte dei migranti.

Il sondaggio entra poi nello specifico delle opinioni dei cittadini di singoli paesi. E così emerge che in Svezia la maggioranza degli intervistati sostiene la richiesta di mettere il cambiamento climatico in cima a tutto e che in Italia, Ungheria, Portogallo, Romania e Slovacchia, la massima priorità è indirizzata verso il lavoro e all’economia.

Infine, secondo la maggioranza degli europei intervistati, il prossimo Parlamento europeo dovrebbe occuparsi di più delle questioni della pace e della democrazia, della tutela dei diritti umani, della libertà di parola e di pensiero.

Quasi il 60% ha una visione negativa degli Stati Uniti e circa l’83% della Russia.




UIL ABRUZZO LANCIA L’ALLARME

In Abruzzo meno 80mila lavoratori nei prossimi dieci anni. Il segretario regionale Michele Lombardo: “Il sistema produttivo rischia di subire contraccolpi spaventosi”

Pescara, 18 aprile 2024. Secondo il rapporto sui potenziali livelli occupazionali per i prossimi dieci anni in Italia, che è stato reso pubblico qualche giorno fa dalla Cgia di Mestre, l’Abruzzo perderà 80.408 potenziali lavoratori. Da gennaio 2024 a gennaio 2034 la regione passerà da una popolazione in età lavorativa di 794.378 persone nel 2024 a 713.970 nel 2034, con una variazione negativa in termini percentuali pari a un – 10,1%.

“In questa particolare graduatoria, l’Abruzzo si colloca tra le nove regioni messe peggio in Italia – commenta il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo – Nello specifico la provincia dell’Aquila vede un calo del 10,89%, passando dall’attuale platea di 178.318 potenziali lavoratori a quella di 158.907 del 2034. La provincia di Teramo con – 10,53 passa dagli attuali 188.837 a 168.945 del 2034; la provincia di Chieti con – 10,32% passa da 230.164 dell’anno in corso ai futuri 206.413, infine la provincia di Pescara perde un -8,81%, passando da 197.059 a 179.705 potenziali occupati”.

“Le ragioni che inducono ad essere pessimisti per il futuro mercato del lavoro anche nella nostra regione – aggiunge Lombardo – sono riconducibili ad una cronica recessione demografica, allo spopolamento delle aree interne, ad un ritardo strutturale della transizione energetica e digitale, all’assenza di una seria e rigenerata politica industriale e ad una sempre più accentuata instabilità geopolitica. In questo quadro di riferimento il nostro sistema produttivo a tutti i livelli rischia di subire contraccolpi spaventosi. In una regione come l’Abruzzo dove il tessuto produttivo dei vari settori è composto in larga parte da realtà micro, piccole e medie, questa situazione rischia di far perdere in modo irreversibile le sfide future sulla competitività delle nostre imprese rispetto ad un mercato nazionale ed estero in continua evoluzione”.

“Per questo – conclude – le scelte economiche che dovranno esser fatte a partire dal nuovo governo regionale dovranno essere strutturali e di lungo respiro a sostegno del nostro apparato produttivo. Dalla velocità delle decisioni e dalla velocità nella messa a terra di investimenti per il nostro sistema economico e produttivo regionale dipenderà la tenuta sociale dell’Abruzzo nei prossimi decenni. Dalle infrastrutture a tutti i livelli a politiche industriali innovative e di sostegno, dalla spesa totale del miliardo e oltre dei Fondi Strutturali Europei per l’Abruzzo alla messa a terra dei fondi PNRR destinati alla nostra regione, dipenderà la crescita della regione Abruzzo. Anche in termini di attrazione di quelle figure professionali e lavorative che aiuteranno a colmare quel gap negativo che si verrà a creare nella popolazione in età lavorativa abruzzese per le ragioni su evidenziate”.




VINITALY DESIGN AWARD

Successo per l’abruzzese Donatella Mancini di Meghouse

Verona, 18 aprile 2024. Con il progetto di comunicazione e brand identity per i vini subacquei ‘LeProfondità’, i graphic designer Donatella Mancini e Roberto Guarnieri di Meghouse si sono aggiudicati quattro premi al prestigioso concorso internazionale Vinitaly Design Award, diretto dal designer pescarese Mario Di Paolo.

La graphic designer abruzzese Donatella Mancini, artista e fotografa, è reduce da un importante successo al Vinitaly. La sua agenzia creativa Meghouse, guidata con Roberto Guarnieri, si è aggiudicata quattro premi del prestigioso concorso Vinitaly Design Award. Direttore artistico dell’edizione 2024 del premio è stato l’insigne designer pescarese Mario Di Paolo, che ha conferito al concorso una vera evoluzione identitaria siglando la partecipazione di ben 335 progetti di agenzie pubblicitarie, designer e aziende produttrici. In giuria con Mario Di Paolo altri importanti nomi come Luca Fois, docente al Politecnico di Milano, il direttore di Assoenologi Paolo Brogioni e Jana Korkhanek, presidente di Luxoro.

Lo studio Meghouse ha partecipato con il progetto di comunicazione realizzato per i vini del brand “LeProfondità”, ottenendo ottimi punteggi alla competizione internazionale, rispettivamente nelle categorie Red Wine con il massimo premio Trofeo Black per la Tintilia del Molise Doc “Cancellaridae”, White Wine, Rosè  Wine e Series. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 13 aprile durante l’esclusivo evento di gala presso il Teatro Ristori di Verona.

«Per noi è stato un vero onore ricevere questi premi – dichiara con emozione Donatella Mancini – in particolare perché conferiti nell’ambito del Vinitaly, ad oggi la più importante fiera italiana del settore vitivinicolo. Il progetto di comunicazione per “LeProfondità” è stato un lavoro a quattro mani: siamo voluti scendere proprio nelle ‘profondità’ di una storia, di un concetto, di un prodotto: questa è stata la nostra missione».

“LeProfondità” è una start-up tutta al femminile di cui è co-fondatrice del brand Sandra Palombo, amministratore unico della Cobalto srl, e segna un primato importante: quattro vini molisani affinati in mare per 6-8 mesi, a 38 metri di profondità e a 4 miglia dalla costa, che oggi riemerse dai fondali restituiscono nel bicchiere un’esperienza sensoriale unica. L’agenzia creativa Meghouse ha curato l’intera brand identity: dal logo, che richiama il tridente di Poseidone e la forca dei contadini, ai nomi delle etichette, ispirati alle conchiglie del mar Mediterraneo con uno studio condotto anche presso il Museo Malacologico  di Cupra Marittima. Fino alla realizzazione del concept grafico e promozionale.

«Quando ci avviciniamo a un progetto nuovo, ci soffermiamo sul concetto di etimologia – spiegano Donatella Mancini e Roberto Guarnieri – e quando abbiamo letto il nome del brand “LeProfondità”, quella parola ha assunto un suono e un riverbero profondo che abbiamo ritrovato nell’etimologia della parola stessa. Per il logo ci siamo ispirati a Poseidone, il Dio Greco del mare, e al suo Tridente. Questo simbolo assume una doppia valenza: da una parte rappresenta lo strumento del potente dio dei mari; dall’altra una forca, lo strumento contadino che unisce idealmente la terra e il mare. Abbiamo poi concepito un’etichetta rimovibile, una sorta di messaggio in bottiglia che racconta la storia di questa avventura marina. Ringraziamo la proprietà per averci dato piena fiducia e ampio spazio alla nostra creatività, non è un aspetto scontato».

Il progetto di comunicazione di Meghouse si completa con un video emozionale che racconta il territorio, la tradizione agricola, la terra che produce e la poesia del mare, tutti aspetti racchiusi splendidamente in una bottiglia “LeProfondità”.

MEGHOUSE – Donatella Mancini e Roberto Guarnieri

Donatella Mancini e Roberto Guarnieri sono due graphic designer appassionati di arte, fotografia e illustrazione, dopo gli studi artistici nel 2006 hanno iniziato una collaborazione unendo le passioni comuni e trasformandole in un lavoro. Dopo diverse esperienze nel settore editoriale e fotografico e corsi di approfondimento in Italia e all’estero nel 2013 hanno consolidato le diverse esperienze e fondato MEGHOUSE, un’agenzia filo-artistica.

Donatella Mancini approda al mondo del design in modo non convenzionale. Una laurea in Pittura conseguita all’Accademia di Belle Arti la vede proiettata nel mondo dell’arte contemporanea, con una spiccata propensione verso la fotografia. La sua formazione spazia da importanti studi di comunicazione in Italia e all’estero e da importanti workshop formativi, alcuni di questi con due grandi maestri della fotografia italiana: Ferdinando Scianna e Nino Migliori.




SENTIERI D’AUTORE

Giulia Di Rocco da Bruxelles al Festival letterario

Paglieta, 18 aprile 2024. Domenica 21 aprile a partire dalle 10:30 si terrà a Paglieta la seconda edizione del Festival letterario “Sentieri d’autore“ unico  evento nel suo genere , presso la Biblioteca comunale, La giornata inizierà dai saluti del Sindaco Ernesto Graziani, a seguire un coinvolgente caffè letterario: “Due chiacchiere con l’autore”, con la possibilità di conversare durante il work shop con gli scrittori presenti.

La novità di quest’anno è la presenza della Di Rocco, reduce dal Parlamento Europeo con la Romanì Week 2024   come rappresentante  rom per l’Italia , che presenterà il suo libro “Romani Pina – Sorelle Rom “ primo libro i Italia che parla delle donne rom Italiane di antico insediamento ( dal 1300 sul suolo italiano ) pubblicato dalla casa editrice dei diritti umani di Milano la Multimage e finanziato e patrocinato dalla Fondazione FIDAPA  di Roma .

Giulia Di Rocco è un assistente legale e attivista per i diritti umani membro del Forum RSC istituito dall’UNAR – Ufficio antidiscriminazione razziale – presso il Ministero delle Pari Opportunità e membro dell’ IRU – International Roma Union che rappresenta i Rom presso il Consiglio d’ Europa e l’ ONU.




PULIRE LA SPIAGGIA DAI RIFIUTI

I ragazzi della 2A AMFQ dell’IIS Moretti incontrano il Sindaco Nugnes

Roseto degli Abruzzi, 18 aprile 2024. Quando Volontariato, tutela per l’ambiente e scuola si incontrano nascono cose bellissime! Così è stato con i ragazzi della 2A AMFQ dell’ IIS Moretti che ieri mattina, accompagnati da Luciana Del Grande di Rifiuti Zero Abruzzo e dalle insegnanti Patrizia Marchini e Alessia Leonzi, si sono presi cura del tratto di spiaggia dal Mion Hotel al Lido Mirella liberandola dai rifiuti depositati dalle mareggiate.

L’attività di pulizia della spiaggia è parte integrante del progetto A scuola di Rifiuti Zero promosso da Rifiuti Zero Abruzzo all’interno dell’edizione 2024 Scuola e Volontariato del CSV Abruzzo con l’intento di sensibilizzare anche sul grave problema dell’abbandono dei rifiuti. In poco più di un’ora sono stati raccolti diversi sacchi di spazzatura, soprattutto polistirolo, reti da pesca, e tanti altri oggetti in plastica. I sacchi raccolti sono stati prelevati dagli operatori della Diodoro Ecologia che in mattinata hanno consegnato il materiale necessario per la raccolta. 

Luciana Del Grande ha aperto una riflessione sulla velocità con la quale si usano e si buttano gli oggetti, ribadendo la differenza fra beni durevoli e materiali in plastica usa e getta e quanto questi ultimi,

a causa del loro abbandono e della cattiva gestione sulla terraferma, arrivino ad inquinare gli ambienti terrestri e marini fino a contaminare la catena alimentare. È per questo necessario ristabilire un punto di equilibrio tra attività umane e tutela ambientale per preservare gli ecosistemi marini e terrestri.

Dopo l’azione di pulizia gli studenti sono stati accolti nella sala Giunta del Comune dal Sindaco Nugnes e dall’assessore alla cultura Francesco Luciani, presenti anche Alessandra Candelori della Diodoro Ecologia e Simona Mantenuto in qualità di DEC del Comune di Roseto degli Abruzzi. I ragazzi hanno esposto le loro considerazioni sul progetto A scuola di rifiuti Zero e sulla gestione dei rifiuti a Roseto degli Abruzzi e avanzato alcune proposte.

Francesca Di Marzio ha raccontato con entusiasmo quanto appreso dagli incontri in classe e dalle uscite esperienziali al centro raccolta rifiuti e sulla spiaggia, occasioni di riflessione sulle cattive abitudini consumistiche e sull’importanza della raccolta differenziata evidenziando l’insostenibilità del sistema lineare dell’usa e getta e l’urgenza di abbracciare il sistema virtuoso dell’economia circolare. Nicolas Rastelli, dopo aver ringraziato la Diodoro Ecologia per aver distribuito a tutta la classe 2A un kit ecologico contenente anche le borracce, ha esposto i dati del sondaggio che la classe 2A ha effettuato sul consumo di acqua in bottiglie di plastica nell’IIS Moretti.

È emerso che su un campione di 150 alunni, solo il 45% usa la borraccia e il restante 55% in una settimana consuma ben 290 bottiglie di plastica. Un dato significativo dal quale i ragazzi hanno preso spunto per arginare il consumo dell’acqua in bottiglie di plastica. Francesco Pica ha riportato la proposta di disincentivarne il consumo chiedendo al Sindaco la possibilità di installare erogatori di acqua a scuola (collegati alla rete idrica) e di fontanelle in città, dove anche bambini e animali possano ristorarsi soprattutto ora che i cambiamenti climatici hanno prolungato la stagione calda. Ha poi chiesto maggiori controlli sul territorio per individuare e punire gli incivili che abbandonano rifiuti nell’ambiente.

Il sindaco, favorevolmente colpito dalla proprietà di esposizione e dagli argomenti trattati dai ragazzi, ha informato sull’attenzione del Comune nella tutela dell’ambiente e del decoro urbano con il sistema porta a porta e la riapertura del centro raccolta rifiuti che ha contribuito ad innalzare la percentuale di raccolta differenziata portandola al 73%, e anche sugli interventi straordinari di pulizia dei rifiuti abbandonati che sono una vera piaga sociale. Ha poi posto l’accento sul costo economico, ecologico e sociale dei rifiuti che ogni cittadino produce esortando ognuno a fare la propria parte segnalando i comportamenti incivili di chi li abbandona.

Ha poi preso la parola l’assessore Francesco Luciani specificando che la raccolta differenziata è un servizio necessario per il bene del nostro pianeta spiegando che la Tari, così indigesta a tanti, è l’unica imposta che il cittadino paga per la salvaguardia dell’ambiente e quindi della sua stessa salute. Alessandra Candelori ha ribadito l’importanza di una raccolta differenziata ottimale per recuperare più materiali possibile e avviarli a riciclo mentre la dottoressa Mantenuto ha informato del recepimento da parte dell’Italia della direttiva europea SUP che ha determinato l’eliminazione dal mercato di molti prodotti in plastica usa e getta.

L’incontro si è concluso con la foto di rito e con i complimenti da parte di tutti i presenti per l’interesse, l’attenzione e l’elaborazione di proposte migliorative da parte dei ragazzi per tutelare il nostro ambiente e la nostra salute.

“Ringrazio in primis i ragazzi, le docenti, il CSV e l’associazione Rifiuti Zero Abruzzo per l’ottimo progetto proposto – ha concluso il Sindaco Nugnes –  il processo di crescita passa anche per esperienze come questa, che avvicina i giovani alla vita civile, politica e sociale del nostro paese favorendo il senso di comunità e l’amore per l’ambiente”.




IL RITROVAMENTO DEL MAMMUT

Gli eventi di celebrazione del 70° anniversario

L’Aquila, 17 aprile 2024. Il Museo Nazionale d’Abruzzo per i 70 anni dall’eccezionale ritrovamento del fossile del Mammut nella cava Santarelli in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito, avvenuta a marzo del 1954, avvia una serie di eventi nell’anno in corso per un protagonista eccezionale. Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importantissimo della preistoria italiana, fra i più completi d’Europa, ha arricchito enormemente la conoscenza del Patrimonio paleontologico dei grandi mammiferi nel Quaternario sul suolo italiano.

La Mostra documentaria

Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data della scoperta. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il ritrovamento, da parte degli operai della fornace, dei primi resti. La notizia fu poi diffusa qualche giorno dopo, il 25 marzo, dal Corriere della Sera e ripreso da altre testate i giorni successivi.

Questi passaggi, oltre alle recenti donazioni di foto inedite, oggetto di una mostra documentaria visitabile dal 19 aprile nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, permettono di ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma, con la collaborazione di Antonio Ferri nel restauro.

È del 15 novembre 1957 l’importante documento del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, che dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.

L’accessibilità inclusiva

Grazie ad una consolidata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è in corso la realizzazione di due prototipi 3D: uno con  il particolare del cranio e della zanna e l’altro è un modellino di 30 cm del Mammut che vanno ad integrare il disegno in braille già presente nell’attuale allestimento. La progettazione è a cura dei docenti dell’ABAQ Simone Rasetti, Tecniche di modellazione digitale, e Marco Cortopassi, Scenotecnica. È stato effettuato, durante la conferenza stampa, un test di leggibilità con le tecniche di esplorazione tattile di un modellino di prova del cranio e della zanna del Mammut condotte dalla tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi. Questa attività di ricerca sulle modalità di apprendimento dell’immagine e dei processi cognitivi nelle persone non vedenti e ipovedenti si avvale della professionalità accademiche del laboratorio di modellazione dell’Accademia di Belle Arti e della tiflodidattica, tramite le tecniche di percezione tattile del rilievo operate dalla tiflologa,  volte a verificare il grado di acquisizione e restituzione dell’immagine, esperita al tatto e successivamente ricostruita nella mente dell’utente.

I modelli 3D tattili potranno essere fruiti anche dai visitatori normovedenti, preziosa opportunità per attivare una sensorialità troppo spesso inibita, anche per la consapevolezza dell’impossibilità di toccare le opere d’arte nel contesto di una visita museale.

Video

Due documenti storici del 1954 appartenenti all’Archivio Luce Cinecittà, che si ringrazia per la concessione di utilizzo: Uscito dalla preistoria, durata 55’’ e Lo scheletro di un grosso mammuth trovato presso L’Aquila, segnalato dal Presidente del CdA di Abruzzo film Commission Piercesare Stagni, Rep. Incom. senza sonoro, durata 3’, completano la suggestiva ricostruzione animata del Mammut già in proiezione nel Bastione realizzata dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo.

Tecnologia realtà aumentata

È stata possibile la produzione di contenuti digitali 3D fruibili con tecnologia AR core per la ricostruzione 1:1 del Mammuthus Meridionalis. Tramite un QR code sulla pedana, i visitatori potranno avere un’esperienza di visita più dinamica ammirando il Mammut nelle affascinanti forme che aveva quando era in vita. RUP Maria Rita Copersino – Segretariato Regionale MiC -Abruzzo

Convegno scientifico

Nel mese di ottobre avrà luogo un convegno scientifico di rilevanza nazionale “Il Mammut del Castello – Settant’anni dalla sua scoperta. Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene” per condividere i risultati acquisiti attraverso nuove metodologie di indagine e  restauro. Verranno affrontati diversi aspetti scientifici quali l’evoluzione geologica del bacino aquilano, la paleobotanica e paleoclima; il confronto tra il Mammut meridionalis di Madonna della Strada con gli altri elefanti del Pleistocene; lo stato dell’arte della diagnostica e del restauro; l’esemplare nella realtà aumentata 3D e bodymass; i primi risultati della paleopatologia, nonché il tema del ruolo sociale attuale della divulgazione scientifica.

Annullo filatelico

Per rafforzare il potenziale narrativo è stato previsto un annullo filatelico dedicato al Mammut

Accompagnamento didattico

Si sta provvedendo, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento  ai visitatori per una maggiore conoscenza del Mammut.

Premio Fossili regionali

Nel corso della conferenza stampa la direttrice del MuNDA Federica Zalabra ha ricevuto la targa di riconoscimento del Premio Fossili Regionali 2023 al Mammut per la Regione Abruzzo consegnata da due membri del comitato regionale della Società Paleontologica Italiana e la paleonotologa Maria Adelaide Rossi e Marco Romano dell’Università degli Studi della Sapienza. L’iniziativa è nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della società Palaeontologist in Progress e il Consiglio SPI per favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico italiano.




PASSEGGIATA ECOLOGICA

Sulla spiaggia in occasione della giornata mondiale della terra. Appuntamento sabato mattina con l’iniziativa per raccogliere la plastica dispersa nell’ambiente

Roseto degli Abruzzi, 17 aprile 2024. In occasione della Giornata Mondiale della Terra, Plastic Free Onlus organizza, con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi e la collaborazione di altre associazioni del territorio, una passeggiata ecologica per raccogliere la plastica lungo la spiaggia centrale della Città delle Rose.

L’evento si terrà sabato 20 aprile alle ore 10.00 con punto di ritrovo presso Piazza Filippone Thaulero per poi spostarsi lungo la spiaggia (raccogliendo la plastica) fino a Piazza Ponno. Alle ore 12.00 i partecipanti giungeranno a Piazza Ponno, dove saranno accolti dall’Amministrazione Comunale che illustrerà l’importanza della cooperazione tra tutte le istituzioni, pubbliche e private, affinché si raggiungano gli obiettivi per la riduzione della plastica dispersa nell’ambiente e si parlerà delle conseguenze provocate dalla sua presenza in natura. Nell’occasione verrà anche sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Plastic Free Onlus che permetterà a Roseto di fregiarsi di un ulteriore riconoscimento ambientale.

Il fine settimana del 20-21 aprile sarà quindi un momento di grande mobilitazione per la protezione dell’ambiente in Italia della quale anche Roseto sarà grande protagonista. Più di 200 appuntamenti in tutto il Paese vedranno migliaia di volontari coinvolti nell’importante compito di rimuovere migliaia di chili di plastica e rifiuti dall’ambiente circostante. Questa iniziativa è organizzata dall’associazione di volontariato Plastic Free Onlus, impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica.

“Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine  per tutti coloro che parteciperanno all’evento di raccolta della plastica sulla nostra bellissima spiaggia. Questo evento dimostra quanto sia fondamentale l’impegno collettivo verso la tutela dell’ambiente e la sostenibilità – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Ogni pezzo di plastica raccolto è un passo verso un futuro più pulito e sostenibile per la nostra amata città di Roseto. Desidero ringraziare gli organizzatori per aver creato questo momento di sensibilizzazione così importante e al contempo il Dec Simona Mantenuto e la Diodoro Ecologia per il prezioso supporto. La cura del nostro ambiente è una responsabilità che condividiamo e ogni piccolo gesto conta. Ognuno deve fare la sua parte per mantenere pulita la nostra città e proteggere il nostro pianeta”.