NASCE IL PROGETTO MOSCIANO CIVICA

Mosciano Sant’Angelo, 13 aprile 2024. A seguito di proficui e intensi incontri con il tessuto sociale, i professionisti del territorio, le attività produttive e le associazioni da sempre impegnate a sostegno della collettività, è nato un nuovo progetto politico, di natura civica, che intende dare alla realtà di Mosciano Sant’Angelo quel cambio di passo che, da troppo tempo, attende.

Il progetto prenderà forma nella lista Mosciano Civica, che parteciperà alla competizione elettorale dell’8 e del 9 giugno prossimi per il rinnovo del Consiglio comunale di Mosciano Sant’Angelo.

Il comitato elettorale, a sostegno del progetto e della lista Mosciano Civica, sta ultimando la composizione della lista, i cui candidati si distinguono per essere persone impegnate, a vario titolo, nella crescita sociale della realtà moscianese, oltre che del programma di una nuova visione del paese.

Il progetto Mosciano Civica è aperto e si rivolge a tutte le forze politiche, ai giovani, alle donne e agli uomini che non si ritrovano nella politica fallimentare di Mosciano Democratica, ormai deflagrata in conflitti interni e spaccature, che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico e con il bene della comunità moscianese.

Il comitato elettorale, inoltre, ha individuato nella persona del dottor Ercole Core – medico conosciutissimo e da sempre stimato dalla comunità moscianese per l’impegno professionale e umano dedicato non solo ai suoi pazienti – il nome del candidato sindaco che avrà il compito, insieme alla sua squadra, di realizzare, per Mosciano, il cambiamento tanto sperato.

Il dottor Core, contattato in proposito, ha chiesto qualche giorno di tempo per valutare la proposta di candidatura, ringraziando, in ogni caso, sin d’ora, tutti coloro che pensano che il cambiamento della comunità moscianese possa realizzarsi per il tramite di un suo impegno diretto.

Comitato per la formazione della lista “Mosciano Civica”

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https://www.abruzzocitta.it/comune/mosciano-sant-angelo




MORTE DI MONS. FRANCESCO DI FELICE

Nelle prime ore di oggi, 13 aprile, presso l’ospedale “San Pietro – Fatebenefratelli” di Roma, è morto Mons. Francesco Di Felice, presbitero della nostra diocesi.

Roma, 13 aprile 2024. Mons. Francesco Di Felice è nato l’11 luglio del 1934 a Santa Margherita di Atri. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici nel Pontificio Seminario Regionale di Chieti, al termine dei quali è stato ordinato Sacerdote, il 29 giugno 1961, dal Vescovo Mons. Amilcare Stanislao Battistelli. Ha poi completato gli studi a Roma, conseguendo il Dottorato in Teologia nella Pontificia Università Lateranense; ha ottenuto poi la Licenza in Scienze Bibliche nel Pontificio Istituto Biblico e conseguito il Diploma “in re pastorali” nell’Istituto di Pastorale del Laterano.

Nei primi anni di servizio ecclesiale alla diocesi ha svolto le funzioni di Vicerettore del Seminario diocesano e di insegnante di lettere; nello stesso tempo è stato Responsabile del Centro Vocazionale Diocesano, incarico che gli ha dato l’opportunità di visitare, per l’animazione vocazionale, moltissime comunità parrocchiali della diocesi.

Nel 1967 viene chiamato a Roma a ricoprire l’incarico di Vicerettore del Seminario Romano per gli Studi Giuridici (Apollinare) e nello stesso tempo è incaricato come professore di teologia biblica presso la Pontificia Università Lateranense. Nel 1971 il Santo Padre Paolo VI, lo chiama, in qualità di Minutante, al servizio della Segreteria di Stato, dove ben presto diviene Capo Ufficio per i problemi dottrinali, dirigendo la sezione del gruppo degli “italianisti”. Viene anche nominato assistente ecclesiastico del sodalizio degli Abruzzesi “San Camillo de’ Lellis”, associazione che, dal 1946, è luogo di incontri spirituali, culturali e assistenziali degli Abruzzesi, residenti a Roma.

Nel 1986 il Santo Padre Giovanni Paolo Il lo ha nominato Prelato d’Onore di Sua Santità, e successivamente Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia. In tale veste ha potuto fare il giro del mondo per la promozione della causa della famiglia e della vita. Papa Benedetto XVI lo ha chiamato a far parte del Capitolo dei Canonici Liberiani nella Basilica di Santa Maria Maggiore e nella nostra diocesi era canonico del Capitolo della Concattedrale di Atri.

Come studioso di esegesi biblica e di pastorale familiare, ha al suo attivo, oltre ad articoli apparsi in vari giornali e riviste, diverse pubblicazioni, soprattutto sul tema della vita e della famiglia.

La salma di Mons. Francesco Di Felice verrà portata presso Ia casa funeraria “Di Furia” (pianura di Notaresco, Strada Statale 150) nel primo pomeriggio di lunedì 15 aprile. I funerali, presieduti dal nostro Vescovo Lorenzo, saranno celebrati martedì 16 aprile alle ore 16 nella chiesa di Santa Margherita di Atri.

Ci uniamo al dolore della famiglia e sosteniamo con la preghiera questo ultimo viaggio di don Francesco verso la casa del Padre.




OPPOSIZIONE SERRATA con Luciano D’Amico

Centrodestra litiga solo per le poltrone

L’Aquila, 13 aprile 2024. Marinelli e Paolucci su nuovo Consiglio regionale: “Con Luciano D’Amico per un’opposizione serrata ad un centrodestra che già litiga per le poltrone.”

“A partire da un’opposizione molto serrata, seria e concreta, il Partito Democratico vuole essere nel consiglio regionale l’infrastruttura che rafforza e cementa la coalizione – affermano a margine della prima seduta del XII Legislatura del Consiglio Regionale, il segretario del Partito democratico abruzzese Daniele Marinelli e il Capogruppo del Pd in Consiglio Silvio Paolucci – Fuori dal consiglio, nei territori, in ogni angolo della nostra regione, la nostra sfida sarà quella di essere ancora più presenti, più vicini alle persone, più attenti a recepire le molte esigenze dei cittadini e trasformarle in proposte politiche in grado di rendere più efficace la nostra attività di opposizione. Riconosciamo a Luciano D’Amico il ruolo di guida e punto di riferimento di una coalizione che resta coesa per il bene dell’Abruzzo.

La nomina di Sospiri – partorita tra ripensamenti e assenze – dimostra che nel merito e nel metodo la destra non propone alcun genere di discontinuità così come la nomina dell’assessore Verì, alla salute, rappresenta qualcosa di già visto con i problemi enormi sulla sanità di tutti i giorni.

Di fronte all’irresponsabilità di questa maggioranza, che già litiga e si divide su questioni di potere di cui ai cittadini non interessa nulla, noi dobbiamo invece assumere un atteggiamento di umiltà e responsabilità: l’Abruzzo ha bisogno di un consiglio regionale che si occupi dei tanti problemi aperti e di rilanciare una regione ferma da troppo tempo.

Il discorso programmatico di Marsilio è stato deludente e lontano dai problemi degli abruzzesi: non può essere una priorità iniziare la legislatura regionale parlando di legge elettorale regionale e del numero degli assessori della giunta regionale.

Per noi la priorità è incalzare il governo nazionale sul fondo nazionale per la sanità, sulle infrastrutture strategiche che sono state definanziate, sull’agricoltura e sull’opposizione al disegno di autonomia differenziata, che non può vedere la nostra Regione assecondare lo Spaccaitalia di Calderoli e della Presidente Meloni. Sull’idea di un Abruzzo che deve sostenere le priorità di Roma noi non ci stiamo dunque e dal prossimo consiglio regionale ribadiremo le priorità per la nostra terra”.




COLLINE TERAMANE E TERRE DE L’AQUILA AL VINITALY

Dal 14 al 17 aprile a Verona Fiere, grazie al protocollo con la Camera di commercio Gran Sasso

L’Aquila, 13 aprile 2024. Vini Doc e Docg e olio Evo, rigorosamente “Made in Abruzzo”, si preparano a conquistare il palato degli appassionati di enogastronomia a Vinitaly e a SOL – Salone internazionale olio di oliva, le due fiere di riferimento per il settore agroalimentare in programma alla Fiera di Verona dal 14 al 17 aprile, grazie al protocollo d’intesa siglato dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia con la Regione Abruzzo e la Camera di Chieti Pescara.

I produttori di vino delle Colline teramane e Terre de L’Aquila, le sottozone provinciali delle Doc abruzzesi, saranno presenti al padiglione 12 di Verona Fiere, all’interno del grande stand di 1.500 mq allestito dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, che ospiterà 50 cantine dell’area consortile. Altre 50 saranno presenti da tutto l’Abruzzo. Confermata anche l’area tasting consortile con 350 etichette in degustazione e una sala dedicata, dove si alterneranno conferenze, presentazioni e degustazioni.

“Le nostre cantine e i nostri frantoi vi aspettano da domenica prossima a Vinitaly e SOL, un viaggio alla scoperta dei sapori autentici e della ricca tradizione enogastronomica abruzzese. Un’occasione unica per conoscere e degustare le eccellenze delle province teramane e aquilane: dal Montepulciano al Pecorino, all’olio extravergine d’oliva prodotto nel nostro territorio” è l’invito della presidente della Camera di commercio Gran Sasso Antonella Ballone.

“Anche quest’anno, grazie al protocollo che abbiamo siglato con la Regione e con la Camera di Chieti Pescara, ci presentiamo alle principali fiere di settore in maniera compatta e unitaria per promuovere il brand Abruzzo nel mondo accompagnando le nostre aziende ai principali eventi di settore a cui possono partecipare a prezzi calmierati” conclude Ballone.

Ampio spazio sarà dedicato anche alla promozione dell’olio d’oliva abruzzese. Infatti, in contemporanea a Vinitaly 2024,si terrà anche Sol – Salone internazionale olio di oliva, giunto alla 28^ edizione trasformandosi in International Olive Oil Trade Show, con un padiglione dedicato esclusivamente all’olio di oliva, con l’obiettivo di creare opportunità commerciali con iniziative mirate, migliorare il posizionamento di quelle esistenti e incrementare la partecipazione di espositori e visitatori professionali. Tra le novità anche l’ampliamento dei prodotti in esposizione, a partire dai derivati dell’oro verde, come le olive da tavola, i sott’oli, le paste spalmabili a base di olio EVO e i prodotti per la cosmesi.

I prossimi eventi in calendario che vedranno l’Abruzzo protagonista alle principali fiere internazionali sono: Cibus (Parma, 7-10 maggio), Sana(Salone del biologico, Bologna, 5-8 settembre), Terra Madre Salone del Gusto (Torino, 26-30 settembre), Golosaria 2024(Milano, 2-4 novembre) e Merano Wine Festival (Merano, 8-12 novembre).

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ALBERI: carbon sink di CO2 sempre, vivi o morti che siano!

Pescara, 13 aprile 2024. Quando ero studente universitario, sui libri di ecologia trovavo scritto che la concentrazione di CO2 in atmosfera era, da quasi un milione di anni anche se con varie oscillazioni al ribasso, di 300 parti per milione (ppm), un quantitativo infinitesimo ma che però gioca un ruolo unico nel determinare l’equilibrio climatico mondiale. Oggi, appena dopo solo 45 anni, sulle piattaforme on line di rilevamento trovo scritto che siamo a 420 ppm, quasi il 50% in più (in meno di 2 secoli).

Tutta la massa vegetale presente sul nostro pianeta costituisce un carbon sink, ovvero un pozzo di carbonio: una enorme e inestimabile riserva. Anche l’oceano lo è, come il suolo, nella sua componente organica. In altre parole, per carbon sink si intende un deposito di carbonio, naturale o artificiale, in cui è stoccata in varie forme l’anidride carbonica: ciò evita che questa vada a aumentare il quantitativo presente nell’atmosfera e quindi a diminuire il riscaldamento del pianeta causato dal cosiddetto effetto serra, di cui la CO2  è appunto responsabile.

Più il carbonio resta intrappolato a terra, meglio è. Pertanto, una delle cose assolutamente da non fare per evitarne la dispersione in atmosfera è, come è a tutti noto, non favorire i processi di combustione, di qualsiasi tipo, che consumano ossigeno e hanno come prodotto di scarto la CO2 .

Ed è quello che in tema di appalti pubblici per la gestione del verde (codice degli appalti per il green public procurement – GPP) impongono i Criteri Ambientali Minimi (CAM).

In un recente confronto pubblico andato in onda su Ricicla TV, alcuni interlocutori del Ministero, dell’ANCI e di organizzazioni di categoria si sono confrontati sull’applicazione del codice degli appalti in materia di gestione del verde pubblico, ed in particolare dei CAM.

Lo ha detto in modo molto esplicito Laura D’Aprile (Capo del Dipartimento Sviluppo Sostenibile MAS): i CAM, ai sensi del Codice degli appalti, sono obbligatori.

L’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nella persona di Walter Giacetti, Direttore Tecnico Ecoambiente srl Rovigo, considerato che il compost è prodotto “povero”, ha proposto di incentivarlo (si incentiva il biometano, che brucia, e perché non il compost, che al contrario trattiene la CO2?).

Il Direttore generale di  Assoimpredia (Associazione che raggruppa il 70% delle imprese che si occupano della realizzazione e manutenzione del verde), Alberto Patruno, ha lamentato una evidente difficoltà degli enti appaltanti (Comuni) a costruire un corretto disciplinare di gara per la gestione del verde pubblico, denunciando una scarsa conoscenza delle modalità applicative dei CAM).

In tutti gli appalti del verde di molte città, troppe, i CAM sono disattesi, anzi, sembra siano superati dal loro contrario. In alcune, come nella mia, invece che applicarli, prevedendo nei progetti coinvolti le necessarie attività di recupero degli scarti vegetali in termini di materia, cioè compost, nei disciplinari di gara addirittura si attribuiscono punteggi premiali per utilizzi che prevedano finalità energetiche (produzione di CO2).

In questo settore, pertanto, l’operato di molte amministrazioni si sviluppano ancora e irresponsabilmente nel solco insostenibile dell’economia lineare, e non circolare, ponendosi quindi in contrasto con il Piano Nazionale d’Azione per la Sostenibilità Ambientale a cui i Comuni italiani sono chiamati e tenuti ad aderire e a dare il loro contributo.

Giancarlo Odoardi




INVITO PER SALOTTO CULTURALE

Tra colpa, pena, riparazione e rinascita nella Giustizia biblica

Teramo, 13 aprile 2024. Mercoledì 17 aprile 2024, alle ore 18.30, presso la Sala Annunziata di Via Nicola Palma di Teramo, in occasione dei mercoledì culturali organizzati dal Centro di Ricerche Personaliste (patrocinio MIC e Fondazione Tercas) verrà presentato il tema Tra colpa, pena, riparazione e rinascita nella Giustizia biblica. Introduce Vincenzo Di Marco, presidente del Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero”.

Approfondimento

L’incontro, introdotto da Vincenzo Di Marco,  avrà come relatore  Carmine Di Sante, già altre volte ospite del  Salotto culturale, e  prende lo spunto dal suo ultimo libro Giustizia biblica e grazia. Tra colpa, pena, riparazione e rinascita pubblicato dalla Queriniana (Brescia 2023).   Carmine Di Sante ivi consegna pagine nelle quali si confronta e lotta con i grandi temi biblici del peccato e del castigo, della colpa e della pena, della legge e della grazia, della croce e del perdono. In dialogo con la contemporaneità, li sottopone a uno scavo re-interpretativo che ne fa rilucere la bellezza, la forza liberatrice e l’appello persuasivo. Per i diseredati e gli oppressi del mondo, che attendono i tempi messianici della fine delle violenze e delle guerre. Per i responsabili dei popoli e delle istituzioni, chiamati a promuovere ordinamenti che difendano e garantiscano la giustizia. Per i lettori del testo sacro, credenti e non credenti, perché non ne fraintendano il linguaggio, che parla a tutti ed è rispettoso della decisione di tutti. Il filo conduttore del libro è l’alleanza: alleanza è Dio che crea l’uomo libero e si consegna alla sua libertà; ed è l’uomo che dice sì a Dio pur potendo dirgli di no. È l’istante in cui l’essere fiorisce dal dover essere, l’ontologia sgorga dall’etica e il distopico cede il passo all’utopico. È Gesù di Nazaret sulla croce che, privo di potere, fa esplodere la potenza dell’amore suo e del Padre, rinnovando per sempre l’alleanza tra Dio e l’uomo.

Carmine Di Sante è nato a Bisenti (TE) nel 1941, ha studiato teologia all’Istituto Teologico dei Frati Minori di Assisi, si è specializzato in Scienze liturgiche al Pontificio Istituto S. Anselmo di Roma, si è laureato in Psicologia all’Università «La Sapienza» di Roma e ha lavorato per quasi vent’anni al SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) di Roma. Ha pubblicato molti saggi, tra i quali Il perdono nella Bibbia, nella teologia, nella prassi ecclesiale, Queriniana , Brescia 2016; Dentro la Bibbia. La teologia alternativa di Armido Rizzi, Gabrielli Editore, Verona 2018, Giustizia biblica e grazia. Tra colpa, pena, riparazione e rinascita pubblicato dalla Queriniana, Brescia 2023. 




AL VIA VINITALY

Occasione unica per avviare piano strategico del vino per la prossima legislatura europea

di On. Lucia Vuolo, Europarlamentare Forza Italia/PPE

Verona, 13 aprile 2024. Domenica 14 aprile inizierà la fiera del vino più importante in Italia che radunerà le eccellenze del settore vitivinicolo italiano e internazionale. Non solo, sarà una vetrina anche per gli altri prodotti come l’olio d’oliva che rende il nostro Paese unico nel mondo.

Sarà un’occasione per dialogare con i viticoltori e produttori per esprimere la vicinanza di Forza Italia ad un settore che viene spesso preso di mira. La demonizzazione del vino che si è vista negli ultimi tempi e mi riferisco ai casi Irlanda, Portogallo e ultimamente Belgio che ha deciso di creare etichette allarmistiche da apporre su etichette o pubblicità, deve essere fermata. Abbiamo assistito ad alcuni intoppi, come per esempio “Linee guida su etichettatura” poco chiare creando preoccupazioni nel settore.

Grazie poi al supporto e pronto intervento di Forza Italia nei confronti della Commissione europea sono stati tempestivamente risolti. L’Italia del vino è forte e competitiva, come dimostrano i grandissimi risultati raggiunti sia a livello di export che in termini qualitativi, che ne fanno uno dei paesi di punta nel panorama vitivinicolo mondiale. Ecco perché Vinitaly sarà un’occasione per improntare un piano strategico per il vino nella prossima legislatura europea. La mia volontà e di Forza italia è quella di creare, attraverso il costante dialogo con le associazioni di categoria, una strategia per promuove e proteggere il settore vitivinicolo in tutte le sedi europee.

Colgo l’occasione per complimentarmi con tutte le Associazioni di categoria italiane che a Bruxelles dimostrano grande professionalità e competenza. Nella prossima legislatura si dovrà impostare e approvare la nuova Politica Agricola Comune (PAC) ed auspico che il vino sia al centro delle proprie disposizioni. Tentativi di togliere il vino dalle politiche di promozione saranno rispedite al mittente. Al contrario, servirà un piano promozionale europeo per aiutare in maniera più concreta il settore, soprattutto dal punto di vista della semplificazione burocratica. Come già richiesto in una Lettera alla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il ruolo delle donne dovrà essere centrale all’interno delle prossime normative in campo agricolo. Aggiungo che non c’è futuro senza giovani: il ricambio generazionale sarà uno dei temi sui cui lavoreremo come Forza Italia – Gruppo PPE per aumentare l’assegnazione di fondi per le nuove generazioni di agricoltori, in particolare creando piani per lo sviluppo rurale a vantaggio delle zone limitrofe soprattutto al SUD.

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https://www.luciavuolo.eu/2024/04/12/vinitaly-vuolo-forza-italia-piano-strategico-vino-europa/




MASTERCHEF POLONIA

Il Pizzaiolo Abruzzese Valerio Valle, ospite speciale

Giulianova, 13 aprile 2024. Valerio Valle sarà ospite e maestro speciale in una puntata di Masterchef Teenager in Polonia. Con una carriera lunga 27 anni nel settore della pizzeria e una dozzina nella formazione professionale, Valle porterà la sua esperienza e la sua passione per la pizza ai giovani talenti di Masterchef Teenager.

Durante la puntata, Valle insegnerà ai giovani chef come fare un’ottima pizza in casa in sole 3 ore, presentando una pizza classica e una pizza con una farcitura gourmet a base di zafferano di Navelli. Valle sfiderà i giovani aspiranti Chef a replicare la sua pizza, ma ognuno di loro dovrà poi farcirla cercando di stupire i giudici, soprattutto il maestro italiano, con la propria interpretazione personale. La peggiore delle pizze porterà all’esclusione dal programma di uno dei partecipanti.

Valle, titolare della pluripremiata pizzeria “Compagnia della Pizza” di Giulianova, è famoso in Polonia per la sua collaborazione nello sviluppo delle pizzerie “Tutti Santi”, un progetto fondato insieme a Sergiusz Urbaniak, imprenditore polacco, iniziato circa 10 anni fa che conta oggi 18 punti vendita nelle principali città polacche, con ulteriori aperture previste tra giugno e luglio. Valerio Valle si occupa principalmente della formazione dei pizzaioli e del controllo della qualità del lavoro, garantendo che ogni pizza servita rispecchi gli elevati standard che caratterizzano la cucina italiana.

La puntata andrà in onda domenica sera alle ore 20:00 sul canale nazionale TVN.




PERICOLO RADON

L’Ordine dei Geologi della Lombardia punta i riflettori

Milano, 13 aprile 2024. Federica Ravasi  (Vice – Presidente Ordine Geologi Lombardia): “Il radon è un gas naturale che si trova nel suolo, nelle acque ma anche nel materiale da costruzione è comunque un gas con cui tutti i giorni abbiamo a che fare. Ruolo geologi è fondamentale”.

Fabio Conti  (Docente di Ingegneria Sanitaria dell’Università dell’Insubria): “Per ridurre il rischio Radon al quale sono esposti sia la popolazione ma anche i lavoratori che si occupano di manzioni in locali sotterranei, interrati, dobbiamo conoscere meglio la distribuzione di questo gas naturale che è pericoloso per la salute umana”.

Andrea Cattaneo  (Ricercatore del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria di Varese) : “Il Radon è la seconda causa di tumore ai polmoni, in Italia e in Europa dopo il fumo di sigaretta. Dunque, è un fattore di rischio estremamente rilevante. In Italia abbiamo regioni dove il rischio Radon è più elevato   come ad esempio in prima linea Lombardia e Lazio, con livello che supera di quasi tre volte la media mondiale, poi a seguire la Campania, Friuli-Venezia Giulia”.

Cristiana Morosini  (Dipartimento Scienza e Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria di Varese) : “Abbiamo voluto accendere i riflettori sul rischio Radon”.

Rossella Rusconi  (ARPA Lombardia) : “In Lombardia 90 comuni in area prioritaria, ma la mappatura prosegue”.

 “Il radon è un gas naturale che si trova nel suolo, nelle acque ma anche nel materiale da costruzione è comunque un gas con cui tutti i giorni abbiamo a che fare. L’Ordine dei Geologi della Lombardia ha sempre posto grande attenzione a quello che è il rischio Radon, alla possibilità  che il gas Radon possa interferire con la salute umana. Siamo sempre intervenuti nei tavoli tecnici, nella politica locale e nazionale, per far capire come il geologo sia una figura fondamentale e possa portare, grazie alle sue competenze tecniche, una marcia in più anche a livello di progettazione”. Lo ha affermato Federica Ravasi, Vice – Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia.

In Italia la presenza di radon, gas naturale cancerogeno, è superiore alla media mondiale.

“Il problema è assolutamente rilevante dal punto di vista della tutela della salute umana. Il Radon è la seconda causa di tumore ai polmoni, in Italia e in Europa dopo il fumo di sigaretta. Dunque, è un fattore di rischio estremamente rilevante. In Italia abbiamo regioni dove il rischio Radon è più elevato – ha affermato Andrea Cattaneo, Ricercatore del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria di Varese – come, ad esempio, in prima linea Lombardia e Lazio, poi a seguire la Campania, Friuli Venezia Giulia. Ci sono disparità territoriali ma l’impatto nazionale è di 3000 casi di tumore polmonare l’anno per Radon. Questa differenza dipende dalla composizione delle rocce e dei suoli sui quali sono presenti le abitazioni. Il Radon ha origine naturale, è un gas nobile di origine geologica. Bisogna aumentare la ventilazione, dunque aumentare  la ventilazione di spazi chiusi come le abitazioni. Inoltre, le più alte comcentrazioni di Radon sono riferibili ad ambienti sotterranei, ai seminterrati e dunque concentrarsi sulla ventilazione, poi ci sono interventi specifici che vanno progettati da esperti nei casi più importanti.

Le concentrazioni di radon rilevate nelle abitazioni, si attestano sui 40Bq al metro cubo, questa è l’unità di misura di questo gas cancerogeno, a livello mondiale. In Europa siamo a 50 – 60 Bq al metro cubo, mentre in Italia abbiamo una media di 80 Bq al metro cubo ma in alcune regioni come Lombardia e Lazio superiamo anche i 100 Bq al metro cubo”.

Il grande impegno dell’Arpa Lombardia.  Iniziata la mappatura, ben 90 i comuni in area prioritaria.

“Su mandato della Regione, Arpa ha raccolto ed elaborato i dati disponibili sulle concentrazioni  di Radon in indoor, al chiuso, nella nostra regione ed ha proceduto alla prima individuazione dei comuni in area prioritaria ottemperando secondo le indicazioni tecniche contenute nella norma nazionale di riferimento. La Regione ha recepito la relazione tecnica e ha ufficializzato questo primo elenco di comuni in area prioritaria. In Lombardia – ha affermato Rossella Rusconi, dell’Unità Operativa, Centro Regionale Radioprotezione di Arpa Lombardia – attualmente sono 90 i comuni in area prioritaria, però l’indagine è ancora in corso. Si parla di aree prioritarie, cioè dove è prioritario intervenire, ma il problema dell’esposizione al Radon è un problema ubiquitario esteso a tutto il territorio e dunque è importante che tutti prendano consapevolezza dell’esistenza di questo potenziale rischio e che quindi in qualche modo cerchino di conoscerlo e di prevenirlo. In questi 90 comuni entrano in vigore degli adempimenti ulteriori per i datori di lavoro che devono provvedere a tenere sotto controllo le concentrazioni di Radon anche negli ambienti al piano terra e la Regione dovrà attuare ulteriori misure di prevenzione e di verifica per l’edilizia residenziale pubblica”.

Conoscere meglio, a livello nazionale, la distribuzione di questo gas cancerogeno.

“Per ridurre il rischio Radon al quale sono esposti sia la popolazione ma anche i lavoratori che si occupano di mansioni in locali sotterranei – ha affermato Fabio Conti , Docente di Ingegneria Sanitaria dell’Università dell’Insubria –  interrati, dobbiamo conoscere meglio la distribuzione di questo gas naturale che è pericoloso per la salute umana. Dunque da una parte bisogna aumentare il monitoraggio del gas sia nel suolo che all’interno delle abitazioni e intervenire opportunamente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro con interventi di risanamento”.

In Lombardia più del 50% dei comuni ha dato riscontro in materia di ricognizione sul recepimento delle linee guida.   

“Su richiesta della Regione Lombardia, sulla ricognizione dei Comuni che hanno recepito all’interno dei propri regolamenti edilizi comunali, locali o nei piani di governo del territorio, le linee guida della Regione per la tutela da esposizione a Radon – ha affermato Roberta Corrao, referente della Radio protezione dell’Ats Insubria –  risulta che più del 50% dei Comuni ha dato questo riscontro”.

Ordine dei Geologi della Lombardia e Università dell’Insubria insieme nella divulgazione e nel contribuire alla conoscenza. 

“Questa problematica del Radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro è di grandissima attualità –  ha affermato, Cristiana Morosini del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia – e noi abbiamo voluto accendere i riflettori perché si sentiva davvero l’esigenza,  di fare chiarezza su questo argomento. Come Dipartimento e come Università siamo costantemente in prima linea, anche su queste tematiche. Inoltre, il Comitato di Indirizzo dei Corsi di Studi in Ingegneria, da me coordinato, si occupa di interfacciarsi in maniera permanente con le parti sociali, al fine di recepire dei suggerimenti per erogare un’offerta formativa in linea con le esigenze del mercato, Di questo Comitato ne sono parte professionisti, Ordini Reionali come ad esempio l’Ordine dei Geologi della Lombardia nel sottogruppo Ambiente”.




UNA MATTINATA D’ASCOLTO E APPROFONDIMENTO

Cecilia Sala, 28 anni, giornalista, autrice di podcast e inviata di guerra, racconta di sé e delle donne in Ucraina e Medio Oriente agli studenti delle Superiori

Giulianova, 13 aprile 2024. Ha raccontato del giorno in cui si è sentita in trappola, assediata dai talebani, ha spiegato di come, a 28 anni, si può essere collaboratori di programmi televisivi importanti, autori di podcast, inviati di guerra, conoscitori e osservatori di politica estera. Questa mattina, al Kursaal, la giornalista Cecilia Sala ha incontrato i ragazzi del Liceo Curie e dell’ Istituto Crocetti-Cerulli.

Di Scenari di guerra e condizione femminile ha parlato con scioltezza, semplicità e franchezza, lasciando ai presenti la sensazione di essere di fronte ad una professionista giovanissima all’anagrafe ma matura nella coscienza, di ascoltare una ragazza che, il giornalismo, non lo teorizza ma lo mette in pratica, con il risultato di poter e saper restituire una verità taciuta o raccontata a mezza bocca.

All’incontro di questa mattina, moderato da Marzia Tassoni, è intervenuta il Vicesindaco Lidia Albani  ed hanno portato i saluti il Sindaco Jwan Costantini ed il Presidente della Commissione Pari Opportunità Marilena Andreani. L’evento è stato finanziato con i fondi ministeriali messi a disposizione degli amministratori vittime di intimidazioni. Soldi ben spesi, se si compara il torto subito da chi governa e la bellezza dei contenuti espressi stamattina.




LA PREVENZIONE DEI TUMORI GIOVANILI

Al Polo Pantini Pudente Lions Club Vasto Vittoria Colonna e Lanciano

Vasto, 13 aprile 2024. Circa 500 ragazzi del Polo Liceale Pantini Pudente sono stati interessati, mercoledì 10 aprile, dal Progetto Martina, il service permanente del Multidistretto Italia dedicato a superare le barriere del silenzio che spesso avvolgono il confronto sui tumori dell’età giovanile.

Grazie alla piena collaborazione e sensibile condivisione ella dirigente scolastica Prof.ssa Anna Orsatti e dei docenti, il service è stato promosso nell’istituto vastese dai Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna e Lanciano da sempre molto attivi nelle campagne di sensibilizzazione e prevenzione che vedono impegnati i Lions su più fronti, con una particolare attenzione verso il mondo della scuola e verso i giovani.

Ragazzi che, raccolti in due sessioni distinte per l’elevato numero, sono stati messi di fronte ai fattori di rischio, alla genesi dei tumori, ai più diffusi tumori giovanili, alle tecniche di prevenzione e diagnosi grazie alla competenza della Dr.ssa Gina Valerio, che si è soffermata sulle forme che maggiormente colpiscono il sesso femminile, e della Dr.ssa Maria Pia Smargiassi, che, invece, ha acceso i riflettori su quelle che colpiscono il sesso maschili. Ampio spazio è stato dedicato alla nutrizione e allo stile di vita con la nutrizionista Dott.ssa Angela Moscufo.

L’incontro è stato introdotto dal cerimoniere Luca Russo e dai saluti dei presidenti dei due Lions, Club Nicola Scaricaciottoli e Massimo Molino, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione e di un service capace di squarciare il silenzio attorno ai tumori dei ragazzi, il presidente della Zona A della VII Circoscrizione Luigi Spadaccini ha spiegato ai presenti chi sono e cosa fanno i Lions soprattutto per i giovani che ha spinto ad avvicinarsi al mondo Lions.




ART, BIKE & RUN + WINE

Aperte le iscrizioni per la delta 1 Sunset Run e La Bike For Fun. Tre giorni festa, all’insegna dello sport, dell’arte, dell’enogastronomia e del divertimento. Entra nel vivo l’edizione 2024 di Art Bike & Run + Wine. Appuntamento dal 17 al 19 maggio a Fossacesia Marina

Fossacesia, 12 aprile 2024. Entra nel vivo l’edizione 2024 di Art, Bike & Run + Wine, la manifestazione in programma dal 17 al 19 maggio prossimi a Fossacesia Marina. In attesa della tre giorni di divertimento tra sport, arte, enogastronomia, promozione del territorio, incontri, aperte in questi giorni le iscrizioni per i due momenti della Delta 1 Sunset Run e Bike For Fun.

La Delta 1 Sunset Run è in programma il 18 maggio alle 18. Due opzioni, entrambe non competitive e aperte a tutti, di 5 e 10 chilometri, con partenza dal Village nell’area dell’ex stazione ferroviaria di Fossacesia Marina. Quota di partecipazione 10 euro per gli adulti, 5 euro fino a 12 anni; la quota include maglietta, pettorale, oltre ad assicurazione e assistenza medica.

“Una grande festa all’insegna dello sport e del divertimento – commentano gli organizzatori -. Invitiamo i runner a partecipare con abbigliamenti bizzarri, stravaganti, a venire in gruppo, con la famiglia, gli amici, i passeggini. Il percorso può essere completato anche camminando, non è una competizione. Per vivere questo splendido territorio all’insegna di un bel momento di attività fisica e di svago. Il tutto, accompagnati dalla musica e dai checkpoint con i conduttori di Radio Delta 1”.

Una corsa podistica non agonistica aperta a tutti, quindi, nell’attimo più romantico della giornata, il tramonto appunto, dando libero spazio alla creatività dei partecipanti.

Non da meno la Bike For Fun promossa da Citra, in programma dalle 10 del 19 maggio, anche questa con partenza libera dal Village nell’area dell’ex stazione ferroviaria di Fossacesia Marina. Una ciclopedalata enogastronomica, un modo originale e insolito per vivere la Via Verde della Costa dei Trabocchi in sella a una bicicletta con le tappe di Food&Wine lungo tutto il percorso che permettono di scoprire sapori e profumi dei prodotti tipici del territorio.

Quota di partecipazione di 25 euro per gli adulti e 12 euro fino ai 12 anni. La quota comprende sacca con maglietta e quattro ticket Food&Wine, oltre ad assicurazione e assistenza medica. Sorpresa finale per chi completa tutte le tappe.

Durante i giorni dell’evento, servizio navetta disponibile dalle 10 alle 22, da e per la stazione nuova di Fossacesia – Torino di Sangro e il Village, allestito nell’area dell’ex stazione ferroviaria di Fossacesia Marina per accogliere atleti, visitatori, ospiti dei talk, espositori, turisti, per un week-end di attività da vivere insieme all’aria aperta.




VISITA MICRON PER I RAGAZZI DEL PCTO INCLUSIVO

Avezzano 12 aprile 2024. Seconda attività esterna per gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Amedeo d’Aosta che, mercoledì 10 aprile, si sono recati ad Avezzano in visita all’azienda Micron, un’altra delle tappe previste nel percorso di Alternanza scuola lavoro avviato dall’Istituto d’Istruzione Superiore Amedeo D’Aosta con l’Agenzia delle Entrate dell’Aquila e sostenuto da Micron Foundation e Autismo Abruzzo Onlus. Il PCTO Inclusivo è il primo che è riuscito a coinvolgere attivamente nelle attività previste e nelle escursioni ragazzi con autismo.

La visita alla Micron di Avezzano, dopo quella ai Laboratori del Gran Sasso, è stata la seconda uscita dei ragazzi con autismo dell’Istituto Amedeo d’Aosta dell’Aquila, nell’ambito del PCTO inclusivo che ha portato sei studenti nell’Agenzia delle Entrate per svolgere uno stage che li proiettasse nel mondo del lavoro, nella realtà, cioè, che li attende fuori dalla scuola. Ai sei ragazzi dell’Istituto industriale aquilano, inoltre, si è aggiunto un settimo studente proveniente dall’Istituto comprensivo di Carsoli, che ha potuto prendere parte alle visite e allo stage in corso di svolgimento.

Ad Avezzano i ragazzi sono arrivati nella giornata di mercoledì 10 aprile, accompagnati da un pullman messo a disposizione dal Consorzio Trasporto Abruzzese, grazie alle risorse fornite da Micron. Insieme ai ragazzi c’erano anche i docenti, alcuni assistenti ed accompagnatori.

Gli ospiti sono stati accolti nella sala convegni dell’azienda dove – la docente Tiziana Falancia, referente del PCTO, ha portato il saluto della dott ssa Maria Chiara Marola, dirigente scolastica dell’ITIS. Dopo aver fruito della presentazione dell’azienda da parte dei referenti de vari settori il via alla visita dei laboratori, dove nascono le progettazioni delle migliori memorie ad alta velocità che, nel giro di 3/4 anni, vengono messe a disposizione sul mercato. “Abbiamo potuto osservare da vicino i macchinari utilizzati nell’azienda, inoltre abbiamo visto come si lavora il silicio, ma anche come si stampano i microchip. Una giornata intensa e molto interessante, conclusa con il pranzo insieme nel locale della mensa aziendale, condiviso con dipendenti e dirigenti della struttura”, riferisce Dario Verzulli, presidente Autismo Abruzzo Onlus. Terminata la visita, ragazzi ed accompagnatori sono saliti nuovamente sul pullman per fare ritorno a L’Aquila.

Il carattere innovativo del PCTO avviato tra Istituto d’Istruzione Superiore Amedeo d’Aosta e Agenzia delle Entrate con la collaborazione di Micron e Autismo Abruzzo è costituito dalla possibilità che hanno avuto i ragazzi con autismo di uscire dalla scuola ed essere coinvolti nel cuore delle iniziative di grande qualità e strategiche per il nostro territorio.

“I PCTO sono ormai standardizzati: mai prima d’ora i ragazzi con autismo andavano a svolgere attività in esterna. Con il percorso che invece siamo riusciti ad organizzare, i ragazzi non sono solo arrivati all’interno dell’Agenzia delle Entrate, ma hanno anche svolto ulteriori visite alla scoperta di aziende che sono vere e proprie eccellenze internazionali. Un progetto inclusivo che siamo felici abbia coinvolto anche un ragazzo di Carsoli, già frequentante La Casa di Michele, struttura asl dedicata all’attività riabilitativa“ evidenzia Verzulli.

“Il cambiamento – conclude – si fa a piccoli passi. Spesso bastano azioni semplici, ma inclusive, come quella proposta nel PCTO che ha permesso ai ragazzi con lo spettro dell’autismo di vivere la vita vera e, al contempo, ad insegnanti e lavoratori di conoscere tutte le sfumature delle persone con autismo. Ragazzi tutti diversi tra loro: alcuni hanno particolari talenti, altri capacità nascoste. Proprio attraverso percorsi come questo, possibili grazie alle risorse messe a disposizione da Micron, si è potuto ideare un cammino condiviso che ha aiutato tutti i partecipanti a conoscersi meglio. Senza queste risorse i ragazzi sarebbero rimasti, ancora una volta, dentro le pareti delle loro classi”.

Giovanni Cappelli: “Da volontario dell’associazione la felicità è immensa nel vedere aziende pubbliche e private collaborare attivamente in percorsi dedicati all’inclusione di ragazzi afferenti allo spettro autistico. La nostra forza è quella di mettere in evidenza i migliori processi per includere le persone autistiche nel mondo del lavoro e con il primo PCTO organizzato, grazie ai fondi formazione Micron, gettiamo le basi per l’avvio al lavoro”




VOLONTARIATO, SOLIDARIETÀ E AIUTO ALLE PERSONE FRAGILI

Parte all’Istituto Algeri Marino di Casoli, il progetto Il dono donato ideato e coordinato dall’Associazione Articolo 3 Odv di Pescara

Pescara 12 aprile 2024. Migliorare la condizione psicofisica degli over 65 che vivono in condizioni di solitudine, dare sostegno ai nuclei familiari fragili e far comprendere ai giovani l’importanza di mettersi al servizio degli altri. Sono gli obiettivi de “Il dono donato”, progetto che partirà domani 13 aprile  a Casoli e che ha come capofila l’associazione Articolo 3 Odv di Pescara. La prima attività vedrà come beneficiari gli studenti di due classi dell’istituto Superiore Algeri Marino (diretto dalla professoressa Costanza Cavaliere) che parteciperanno a un corso di sensibilizzazione sui temi e sulla cultura del volontariato e della cittadinanza attiva.

“Cercheremo di far comprendere ai ragazzi quanto sia importante donarsi agli altri per promuovere il volontariato nella loro comunità e favorire la partecipazione in azioni di solidarietà e aiuto alle persone più deboli – spiega Antonella Allegrino, fondatrice dell’associazione – Questa attività di sensibilizzazione verrà realizzata in collaborazione con  le Avis di Casoli, Pennadomo e Torricella Peligna, che sono nostre partner e che testimonieranno il loro impegno nella donazione del sangue. Nella fase successiva del progetto, ci sarà uno scambio intergenerazionale tra giovani e over 65. Alcuni studenti, infatti, saranno impegnati nella progettazione e realizzazione di una App gratuita, che proporrà offerte e richieste di doni materiali e immateriali da mettere a disposizione di persone fragili come anziani, disabili e famiglie disagiate. Per programmarne i contenuti, i giovani parteciperanno ad alcuni incontri con gli over 65 allo scopo di condividere le loro necessità e le priorità rispetto ai beni da inserire nella piattaforma”.

 Gli incontri sul volontariato si terranno anche in alcune classi delle scuole primarie e secondarie dell’Istituto comprensivo Palena – Torricella Peligna, dove gli alunni parteciperanno anche a un concorso di disegni ispirati al tema della solidarietà. Il progetto Il dono donato riguarderà i territori di Casoli, Pennadomo, Torricella Peligna e Montenerodomo. I beneficiari saranno ragazzi e bambini delle scuole, over 65 e famiglie in difficoltà economica e sociale.

È stato ideato ed è coordinato dall’associazione Articolo 3 (capofila) che ha come partner le Avis di Casoli, Pennadomo e Torricella Peligna e come collaboratori l’Istituto superiore Algeri Marino di Casoli, l’Istituto comprensivo Palena-Torricella Peligna di Palena, i Comuni di Casoli, Torricella Peligna e Pennadomo.

È finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Abruzzo nell’ambito  del sostegno alle iniziative e progetti di rilevanza regionale e promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo Settore per la realizzazione di attività di interesse generale di cui all’art. n. 5 del Codice del Terzo Settore e D.M. 141/2022 Risorse ADP 2022 – 2024, Determina di approvazione Avviso pubblico DPG022/164 del 23/08/2023, Determina di approvazione esiti DPG022/16 del 06/02/2024  CUP C29I24000150008.




LA MUSICA E LA BELLEZZA DI DIO

Un libro di Padre Bruno Forte al Teatro Rossetti martedì 16 aprile 2024 alle ore 19:00

Vasto, 12 aprile 2024. Martedì 16 aprile 2024, alle ore 19, presso il Teatro Rossetti in Vasto, S. E. Mons. Bruno Forte presenterà il libro “La musica e la bellezza di Dio”. Il programma prevede il saluto del Sindaco Francesco Menna, l’introduzione del Vicario per Vasto Don Gianni Sciorra e l’intervento dell’Arcivescovo. Il Maestro Giuliano Mazzocante eseguirà al pianoforte alcuni brani musicali. Seguirà il dialogo con il pubblico.

Del libro ha scritto don Marco Frisina:  “Questo bel testo ci spinge a riflettere e meditare sulla musica, dono stupendo di Dio, che ci rende capaci di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la nostra anima. Bruno Forte descrive il potere straordinario della musica, indagando sul suo valore non solo spirituale, ma anche teologico. Sono pagine che potranno aiutare tanti ad amare la musica e ad accostarsi ad essa per riceverne luce, forza, consolazione, anche sul piano spirituale”.

Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, è stato ordinario di teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli e ha tenuto lezioni e conferenze in università dei principali Paesi europei, oltre che in Nord e Sud America, in Israele e in Cina. Delle sue opere, molte delle quali tradotte nelle più diffuse lingue europee, le principali sono la Simbolica Ecclesiae in otto volumi (San Paolo, Milano) e la Dialogica in più volumi (Morcelliana, Brescia). Tra le pubblicazioni più recenti recenti con Queriniana: La trasmissione della fede (Brescia 2014); La santa radice (Brescia 2017); Vorrei parlarti di Dio (Brescia 2021).

L’ingresso è libero.




SCIOPERO DEI GIORNALISTI DE IL CENTRO

Oggi venerdì 12 aprile il sito ilcentro.it non sarà aggiornato e domani il giornale non sarà in edicola

Pescara, 12 aprile 2024. Il comitato di redazione del quotidiano il Centro, su mandato dell’assemblea, proclama lo sciopero per oggi venerdì 12 aprile, quindi il sito ilcentro.it non sarà aggiornato e domani il giornale non sarà in edicola. La decisione è stata presa dopo aver accertato che è in programma per domani la pubblicazione del supplemento di economia denominato Top 200 commissionato a un’agenzia esterna e dopo aver atteso invano una risposta del management aziendale al documento interno dell’assemblea di giovedì.

Un lavoro, quello del supplemento, realizzato dalla redazione fino all’anno scorso. Una redazione che nel frattempo è stata impoverita dal mancato rinnovo di tre contratti a termine. Da una parte si ridimensiona l’organico dei giornalisti e dall’altra si commissiona a un’agenzia esterna il confezionamento di un’iniziativa editoriale. Si tratta dell’esternalizzazione del lavoro giornalistico che nessuna redazione può accettare.

Men che meno la nostra nel corso di una vertenza in atto che svaria dai carichi di lavoro alla competitività del web, passando per la mancata adesione al percorso sui prepensionamenti che non ha ancora una motivazione. I giornalisti restano esterrefatti dal silenzio dell’Azienda su questioni cruciali e dalle decisioni assunte che continuano a penalizzare il giornale e i giornalisti. Che lavorano in carenza di organico e cercano di mantenere alto il livello dell’informazione, malgrado il management aziendale sembra essere interessato solo ai tagli. Si parla del ridimensionamento dei costi di gestione e poi non si sfrutta la legge messa a disposizione dallo Stato: siamo di fronte a una situazione poco chiara alla quale nessuno, nemmeno le istituzioni, può girare le spalle.  

C’è da rimanere increduli nel vedere la firma del direttore su un supplemento che non porta alcun contenuto prodotto dalla redazione. Ma ormai questa direzione non finisce mai di stupire, nonostante la sfiducia all’unanimità votata il primo febbraio scorso e ribadita più volte.

Alla rinuncia all’inserto per il quindicinale del terremoto all’Aquila si aggiunge un’altra ferita inferta alla redazione che non riesce a comprendere la differenza tra le intenzioni manifestate dagli Editori e le decisioni adottate dal management aziendale.

Si diffida inoltre l’Azienda dal pubblicare qualsiasi inserto di un’agenzia esterna copiato nella sua interezza da un progetto grafico firmato da un dipendente, non citato tra l’altro come autore.

Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro




CONTE, M5S E DESTRA

Breve analisi sui puritani nuovi e vecchi

di Don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 12 aprile 2024. Troppo digiuno formativo in materia politica ha ingrossato le schiere dei puritani, come quelle dell’antipolitica, dell’astensionismo, della chiusura in un privato individualista, razzista e meschino

Cosa c’entra un movimento religioso inglese (XVI-XVII sec) con la politica italiana? Molto; a partire dal fatto che i puritani, all’epoca, erano coloro che vivevano “secondo principî morali e religiosi più rigidi: il che dimostra come questa severità fosse l’aspetto del movimento che richiamò, e richiama, più fortemente l’attenzione degli estranei” (Treccani on line). Quelli nostrani – in questo momento storico Conte e i 5Stelle, in compagnia di diversi della destra – non ammettono errori, credono che la politica sia il regno della sintesi perfetta tra teoria e azione, della bacchetta magica che risolve tutti i problemi e, se sono religiosi, si spingono anche a pensare che la politica possa conformarsi perfettamente al credo religioso e tradurlo in legge.

Troppo digiuno formativo in materia politica ha ingrossato le schiere dei puritani, come quelle dell’antipolitica, dell’astensionismo, della chiusura in un privato individualista, razzista e meschino. Certo il quadro presente non brilla affatto: una cultura fascista galoppante, il tentativo di imbavagliare quei pochi residui di libertà di stampa che ci sono in questo Paese, gli attacchi continui agli immigrati, il tema europeo usato come strumento per misurare (proporzionalmente) chi è il più forte. Tutto ciò non invoglia a partecipare al voto. Ma perché non dovremmo andare a votare: perché (quasi tutti) i politici sono cinici, attaccati a sé stessi, al potere e a interessi come l’edera al muro, continuando a rubare, ovunque e comunque? Motivazione troppo debole. Se così fosse non dovremmo andare più a lavorare, o divertirci, mandare i piccoli a scuola e i giovani all’università, o frequentare istituzioni culturali, religiose, sportive. I problemi umani, etici e tecnici che presenta la politica italiana sono, grosso modo, gli stessi che presentano le altre istituzioni.

Se la politica è “sporca” (non del tutto), lo sono, in parte, anche le famiglie, la scuola, l’università, la pubblica amministrazione, i media, la cultura, le comunità di fede religiosa, il mondo sportivo e via dicendo. Ovunque, in tutti i partiti e in tutte le istituzioni, a Bari come a Torino, a Roma o altrove, ci sono corruttori e corrotti, ladri, impostori, ego stratosferici, cinici, razzisti e individualisti; ma anche tanta brava gente matura, proba e competente. Se ci impegniamo in queste aggregazioni per renderle migliori, lo stesso dobbiamo fare in politica, nel senso più ampio e nei contesti più diversi che il termine “politica” intende. Iniziando col voto.

Ma non ci sono solo i puritani che non vogliono “sporcarsi le mani”, nemmeno col voto; ci sono anche i puritani del “come noi non c’è nessuno”. Sono quelli (tipo Conte e 5Stelle, ma non solo) che hanno da dire su tutto e su tutti, che non si alleano, non dialogano, non collaborano con nessuno. Sono perfetti: puri e santi come loro non c’è nessuno. Pontificano da giornali e cattedre, sempre alla ricerca dell’ottimo che è nemico del bene; dimenticando che la politica (come ogni realtà umana) è il campo del bene possibile non di quello perfetto. Spesso ho il forte dubbio che questo comportamento abbia un po’ favorito – pur non volendolo – la crescita di quei leader ed elettorati individualisti, cinici, affaristi e razzisti, di cui oggi ci lamentiamo.

Una parola sulle alleanze politiche. Qui la confusione regna sovrana: Ego colossali si aggirano in cerca di voti da divorare, profeti della prima come dell’ultima ora sanno già tutto, prevedono già tutto e hanno la soluzione per tutto. Non fa male ricordare che le alleanze non si fanno con la puzza sotto al naso, né col puritanesimo intellettualoide. Le alleanze, come la politica, devono avere due solidi fondamenti: principi e strategie, teorie e azione, contenuti e programmi, politics and policies, direbbero gli anglosassoni. I primi sono i fondamenti (etici e costituzionali), i secondi sono le scelte concrete, sempre frutto di dialogo e mediazione, discernimento etico e studio della situazione. Si media sui secondi, ma si tengono fermi i primi; le “agende” hanno valore se contengono gli uni e gli altri. La politica, diceva La Pira, è l’arte di “meditare intorno ai problemi sociali ed apportare ad essi la nostra collaborazione di pensiero e di opere”.

Non andremo a votare “turandoci il naso” o con una sensazione di nausea, ma con scienza e coscienza, direbbe l’etica medica. In altri termini con un grande senso di responsabilità, che si può fortificare discutendo tra amici e in piccoli gruppi su contenuti e programmi dei partiti e dei candidati, approfondendo su cosa sta distruggendo alcune democrazie, in Europa e nel mondo, per evitare di cascare negli stessi baratri.




LO SPETTACOLO DEL TERZO POLO SENZA UN PROGETTO

PoliticaInsieme.com, 12 aprile 2024. Quello che fu il cosiddetto Terzo Polo non sta dando una bella prova di sé. Siamo dinanzi all’ennesimo fallimento di un tentativo di dare vita ad una terza via perché si rinuncia ad elaborare una reale e vigorosa proposta in grado di porsi in alternativa e come autentico scardinamento del bipolarismo che ha fatto perdere qualità e sostanza al sistema politico ed istituzionale italiano.

Le ragioni del fallimento sono numerose. Certamente brilla quella da connettere all’ubriacatura da leaderismo che ha finito per pervadere anche quanti parlano di un’altra cosa rispetto al sistema trentennale che ancora continua nonostante ne sia evidente la crisi. E per come stanno andando le cose, in questa lunga stagione elettorale, sembra che l’obiettivo sia quello di limitarsi a fare una sommatoria di capi e capetti locali pur di giungere al superamento della fatidica soglia del 4% alle prossime elezioni europee.

Tanti gli spunti che ci dicono di uno spettacolo desolante che costringe a rimandare a tempi migliori l’obiettivo di creare una vera alternativa sulla base di una reale immersione nel profondo dei veri problemi dell’Italia e degli italiani.

Qualche giorno fa, Nino Labate ci ha parlato dei rischi della disgregazione diventata nel corso degli ultimi decenni un fenomeno sociale di ampie proporzioni e in grado di definire una caratteristica specifica della società italiana al pari delle altre occidentali dei nostri tempi. Con le inevitabili conseguenze che hanno investito pure la politica. In particolare, nella sua capacità di tenere insieme il pluralismo con il sempre più rampante individualismo. E un tale  individualismo sembra essere diventato una caratteristica propria del gioco della nostra politica nonostante il tutto sia apparentemente sublimato con la semplicistica idea che i partiti debbano avere un leader (anche questo termine andrebbe tra virgolette) pena la loro mancata definizione nell’agone pubblico e, quindi, una ridotta capacità attrattiva.

Si tratta di uno dei peggior frutti del bipolarismo che stiamo sperimentando da  trent’anni. Che se ha avuto una parvenza di credibilità, almeno nella prima fase dei celeberrimi scontri Berlusconi Prodi,  ha poi via via perso sostanza e diventato uno sterile gioco di gestione del potere e di vaniloquio riformatore.

E questo è valso, e tuttora vale, pure per le forze minori che, invece, a ben altro dovrebbero puntare. Con partitini e partitucoli già di per sé felici solo di avere un qualche posto in televisione, sui giornali e su qualche trapuntino nel salotto delle decisioni.

La ragione dell’aborto del Terzo polo sta nella mancata elaborazione di una prospettiva progettuale da indicare al Paese che vada oltre i metodi e la sostanza espressi dell’attuale assetto dirigente del Paese. Si continua, insomma, a sposare un atteggiamento di sostanziale accettazione della realtà delle cose, del gioco della politica degli ultimi trent’anni basati su sistemi elettorali iniqui e antidemocratici.

Inevitabilmente, tutto si riduce alle candidature di personaggi più o meno noti, più o meno credibili, in gran parte alla ricerca di autore e…senza voti o di volti del passato che si portano il peso di vicende che sarebbe il caso, invece, di lasciare nell’oblio.

Il Terzo polo, che abbiamo visto sprizzare energia per pochi attimi in occasione delle elezioni del settembre 2022, non è riuscito ad andare oltre tutto ciò che parte di quel  verticistico individualismo che chiamiamo leaderismo.




CONOSCERE LA CIVILTÀ CONTADINA

Scolari a lezione  a Castelvecchio Subequo

di Giovanni Pizzocchia

Lanciano, 12 aprile 2024. La generazione digitale non può ignorare le radici culturali dei propri antenati, poiché un paese senza memoria non può avere un futuro. È questo il senso dell’incontro  formativo voluto dai docenti professori Adornati Mariana, Enza Chiara Ricci, Maria Carmela Di Cesare, Antonio Piotti, operanti nella sede di Castelvecchio Subequo dell’Istituto Scolastico  Comprensivo di Raiano, diretta dalla prof.ssa Paola Ruscitti,  con l’Azienda Agricola “Marinopiccoli”, grazie agli  interventi di Giuseppe Cera, cultore di storia locale e lo scrivente Giovanni Pizzocchia, già dipendente della Comunità Montana Sirentina, sociologo pubblicista e già operatore dell’ufficio stampa e dell’Ecomuseo d’Abruzzo.

Danilo Marinopiccoli, titolare dell’Azienda, intitolata al bisnonno, ha allestito ed illustrato nei propri locali, di ottocentesca memoria, un vero museo con gli attrezzi agricoli, utilizzati soprattutto nel passato dai braccianti agricoli, quando ancora la moderna tecnologia non aveva rivoluzionato le modalità delle lavorazioni agricole. I discenti hanno avuto modo di scoprire il mondo del passato, quando nei piccoli  paesi si nasceva nelle proprie abitazioni, in una società solida, coesa, patriarcale, contadina con le sue tradizioni e consuetudini, e confrontarla con quella del presente, più individualista, liquida, come insegnava il sociologo Baumann, di cui, come metafora, ne è eloquente testimonianza ed espressione anche il patrimonio immobiliare.

Dai centri storici in cui le case, arroccate, intorno al castello medievale,  venivano costruite in pietra e calce,  attaccate le une alle altre, nell’ottica di un’economia rurale, di mutua assistenza e d’uso comunitario, nell’accessibilità con la chiave nella toppa. In contrapposizione con la parte nuova del paese con case singole, costruite in cemento armato, spesso con recinto, cancello e con la scritta “Attenti al cane”.

Pietre e cemento parlanti che raccontano chi eravamo e cosa siamo…

Felici gli scolari e i docenti. Compiaciuto Danilo che, da eccellente interprete di un modo innovativo nell’essere imprenditori agricoli, ha offerto l’occasione anche per far degustare una piccola “colazione contadina” a tutti i partecipanti, per chiudere così in bellezza l’incontro didattico nella sua fattoria.




BRONZO AI CAMPIONATI NAZIONALI GIOVANILI DI RICCIONE

Successi della Lanciano Nuoto con Pierpaolo Di Paolo. Buon quinto posto anche per Martina Capuzzi

Lanciano, 12 aprile 2024. “Ci complimentiamo con i nostri ragazzi per i risultati raccolti ai campionati italiani di nuoto giovanili, ai Criteria a Riccione. Terzo posto per Pierpaolo Di Paolo e buoni piazzamenti per Martina Capuzzi. Si tratta di giovanissimi atleti della società Lanciano Nuoto – Sport Center Le Gemelle che hanno dimostrato impegno, abnegazione, caparbietà, ottenendo risultati che ci inorgogliscono, considerato anche che si tratta di una società sportiva che è in attività da pochissimo tempo. Ringraziamo per questo anche il tecnico Luca Fasoli. Andiamo avanti in questa direzione” così Franco D’Intino, presidente della Lanciano Nuoto.

Pierpaolo Di Paolo, di Lanciano, ha conquistato una medaglia di bronzo nei 200 dorso e si è piazzato settimo nei 100 dorso, nella categoria Ragazzi 2008. Di Paolo è risultato anche primo negli Assoluti in Abruzzo nei 200 dorso. Martina Capuzzi, di Guardiagrele, è giunta quinta nei 200 rana, categoria Ragazze del 2010.

“Sono molto contento di questi Criteria, conclusi ieri 10 aprile – dice l’allenatore Luca Fasoli – oltre che per gli eccellenti risultati conseguiti, soprattutto per l’atteggiamento propositivo e per l’ottimo approccio alle gare dimostrati da entrambi i ragazzi, fatto non scontato in un contesto del genere. Sicuramente la soddisfazione più grande è il podio di Pierpaolo Di Paolo, fiore all’occhiello di una manifestazione aperta molto bene da Martina Capuzzi con un ottimo progresso nei 200 rana, che ha portato la giovane atleta al 5° posto della classifica ragazze 2010. Riguardo alla medaglia, era l’obiettivo di inizio stagione di Pierpaolo: essere riusciti ad ottenerla è un’enorme soddisfazione, considerando da dove siamo partiti un anno fa. Si tratta della prima medaglia per la nostra società, frutto del buon lavoro svolto finora, che ci ha visti crescere sia come singoli che come squadra. Spero sia solo l’inizio di un percorso colmo di soddisfazioni per il nuoto lancianese”.

“Sono state tre giornate molto impegnative  – afferma Pierpaolo Di Paolo – a livello fisico ma soprattutto a livello mentale. Ero piuttosto agitato, ma alla fine tutto è andato per il meglio, ed essere saliti sul podio tricolore è stata una esperienza unica, frutto di tanti sacrifici. Ora ricominciamo subito a lavorare per la parte migliore della stagione, quella in vasca da 50 metri, puntando sempre più in alto”.

“Da parte mia, dell’amministrazione comunale e di tutta la città – dichiara Danilo Ranieri, vice sindaco e assessore allo Sport del Comune di Lanciano – le congratulazioni a tutta la struttura e ai due ragazzi, che, ancora una volta, hanno dimostrato che, anche nelle discipline d’acqua, impegno e duro lavoro costanti, portano a crescere e ad ottenere risultati”.




BRIGANTI FILM FESTIVAL

Due panel per i professionisti del settore, ecco tutte le info

Sante Marie, 12 aprile 2024. Festival del Cinema Briganti Film Festival a Sante Marie organizzato dalla società di produzione cinematografica Oro Studios, in collaborazione con il Comune. Con la direzione artistica di Marianna Adamo, regista, attrice e sceneggiatrice e la Presidenza di Marco Monno, produttore, il Festival prepara il suo debutto e presenta due panel rivolti ai professionisti del settore.

Collaborazioni Internazionali nel Cinema: opportunità e sfide in questa sessione speciale, il significato e l’importanza delle coproduzioni internazionali nel panorama cinematografico contemporaneo.

Guidati da Luigi Moscogiuri, responsabile delle Coproduzioni Internazionali presso il Ministero della Cultura, si affronterà tematiche cruciali quali il coinvolgimento dei paesi stranieri, le opportunità offerte dal MiC e il ruolo delle coproduzioni minoritarie.

Il Cinema nei Borghi: Valorizzazione e Sviluppo Con la direzione di Catello Masullo, questo panel esplorerà il legame tra cinema e territori non metropolitani, con particolare focus sui borghi. Presenteremo inoltre la seconda edizione di “Borghi sul Set”, festival gemellato con il Briganti Film Festival, per evidenziare ulteriormente l’importanza della valorizzazione dei borghi nel contesto cinematografico.

Attraverso la discussione su come il cinema possa promuovere le bellezze dei nostri territori e favorire lo sviluppo delle professioni cinematografiche nei piccoli comuni, si esaminerà il potenziale delle scenografie naturali dei borghi per la creazione di capolavori d’autore.

Entrambi i panel offriranno preziosi spunti e consigli pratici per i professionisti del settore e saranno un’occasione per approfondire tematiche di grande rilevanza nell’industria cinematografica contemporanea.




PRIMO APPUNTAMENTO DI VINCONTRI

Dibattiti e Confronti in Cantina: al centro il futuro del Montepulciano, del vino abruzzese e il ruolo delle bollicine autoctone

Ortona, 12 aprile 2024. Si è svolto ieri il primo appuntamento di «VINCONTRI» – Dibattiti e Confronti in Cantina – una serie di iniziative per riflettere sul futuro vitivinicolo regionale, promosse da VINCO, la prima cantina di spumanti da uve autoctone in Abruzzo. Al centro dell’incontro, moderato da Fabio Piccoli, direttore responsabile del magazine online Wine Meridian, si è discusso del futuro del Montepulciano, del vino abruzzese e il ruolo delle bollicine autoctone. I vari relatori hanno posto l’attenzione su quanto sia importante valorizzare le uve autoctone attraverso gli spumanti abruzzesi e il marchio collettivo Trabocco, per integrare l’offerta vitivinicola dell’Abruzzo che rappresenta un vero e proprio continente enologico. In esame le trasformazioni in atto nel settore del vino nazionale e internazionale: quali i cambiamenti climatici, le nuove abitudini di consumi dei consumatori, la sostenibilità, e la loro relazione con lo sviluppo futuro del vino abruzzese.

“Il titolo di quest’incontro è volutamente provocatorio: «C’ERA UNA VOLTA IL MONTEPULCIANO D’ABRUZZO». – dichiara Luciano Di Labio, presidente VINCO – Non vogliamo assolutamente mettere in discussione il glorioso Montepulciano d’Abruzzo che sarà sempre importante per la nostra Regione; ma è fondamentale riflettere con tutti gli attori del mondo vitivinicolo d’Abruzzo per tracciare insieme nuovi percorsi e strategie che guardino al futuro del vino abruzzese. Molti sono i cambiamenti in atto che spingono a rivedere le nostre produzioni ponendo al centro il territorio e la biodiversità attraverso i vitigni autoctoni. Sicuramente le bollicine e il marchio Trabocco giocheranno un ruolo centrale perché insieme promuovono la nostra identità.”

“I dati esaminati mostrano come il consumo dei vini rossi ad alta gradazione sia notevolmente diminuito nei mercati esteri e in quello nazionale. Inoltre, i consumatori di questa tipologia sono soprattutto persone di età adulta con un consumo abituale.” – afferma Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma S.p.A. – “C’è molta più attenzione alla sostenibilità e all’aspetto salutistico, vedi l’estremizzazione con i vini no alcol. Contestualmente assistiamo ad un incremento del consumo di vini bianchi e delle bollicine. In questo caso i giovani risultano i consumatori più frequenti e numerosi, soprattutto nel vino “mixato”.

Cambiano anche i consumi: calano quelli quotidiani e aumentano quelli occasionali. Il vino rosso è penalizzato dal calo del consumo abituale, mentre le bollicine sono favorite nei momenti occasionali e di consumo collettivo. In definitiva, i cambiamenti climatici, sociali, economici e demografici si riflettono nei consumi di vino, portando ad una crescita degli spumanti a discapito dei rossi fermi, privilegiando vini più leggeri, da vitigni autoctoni, di bassa gradazione e sostenibili. Rispetto a questi nuovi trend l’Abruzzo del vino ha tutte le carte in regola per giocare una buona partita nello scenario di mercato nazionale e internazionale, diversificando la propria offerta vinicola attraverso una valorizzazione dei vitigni autoctoni e lo sviluppo di vini spumanti.”

“Credo che si possa parlare – racconta Alessandro Regoli, direttore WineNews – di «sociologia della bollicina». Le bollicine appassionano i giovani, sono un vino “orizzontale”, destagionalizzato e sdoganato nel consumo, un vino a tutto pasto. Le bollicine rappresentano la festa, la convivialità, un modo di vivere all’italiana, che tutto il mondo ci invidia. Se interrogassimo degli antropologi autorevoli penso che definirebbero le bollicine come dei vini “contemporanei”: in mezzo a mille difficoltà tutti cercano momenti di convivialità e festa che puntualmente vedono protagoniste le bollicine che ben si abbinano a piatti della tradizione ma anche alla cucina contemporanea, per incontri a due o in compagnia, occasioni importanti o serate tranquille.

Sono contemporanei per la freschezza, per la gradazione e la loro versatilità, o forse per essere quasi un vino-non vino, tanto da arrivare a sostituirlo in tante occasioni di consumo, che sono ormai appannaggio esclusivo delle sole bollicine. I giovani della Generazione Z sono meno legati al vino e se lo consumano lo fanno con un’attenzione alla salute e al grado alcolico. Per l’Abruzzo del Montepulciano, Pecorino, Trebbiano, Cerasuolo (che nella flessione dei mercati e dei consumi mondiali dovuti alla difficile congiuntura internazionale, crescono in controtendenza sia in Italia che all’estero), la scelta di puntare anche sulle bollicine da uve autoctone, con il marchio “Trabocco” è, sicuramente, una buona idea. Ma “Trabocco” non è e non deve essere solo un’operazione commerciale bensì anche culturale. La stessa parola Trabocco è un pezzo dell’identità regionale dell’Abruzzo, come le antiche macchine da pesca, che vantano un testimonial d’eccezione come il poeta ed intellettuale Gabriele d’Annunzio che le paragonava a dei “ragni colossali”. Uno strumento utilizzato dagli agricoltori per pescare senza allontanarsi dalla costa e stare sul mare: si tratta di continuare su questa strada, di fare un vino “pop” (ma stando attenti alla giusta remunerazione di chi produce le uve da cui hanno origine queste bollicine) e costruire contenuti semplici, ma non banali, che valorizzino il Trabocco, legandolo comunque fortemente al territorio, in maniera moderna, contemporanea, leggera, spensierata, e rimanendo anche aperti alla mixology”. “Questo titolo “C’era una volta il Montepulciano d’Abruzzo” pone al centro una riflessione. Chiaramente con il Montepulciano sappiamo da dove siamo partiti.

Il rinascimento del vino abruzzese avviene a fine anni ‘90 con l’affermazione dei vini rossi. – afferma Giovanni Pasquale, Presidente Assoenologi Abruzzo Molise – E noi abruzzesi siamo stati pronti ad intercettare questo nuovo stile di consumo che si affacciava in maniera globale con i nostri vini che ben si prestavano ad assecondare questi gusti: opulenti, corposi e concentrati. Il Montepulciano è un grande vitigno. Negli anni 2000 ci ha fatto diventare attori in una fase molto positiva del vino italiano. Oggi assistiamo ad un calo dei consumi dei vini rossi, che per una Regione come la nostra offre delle preoccupazioni. Ma è pur vero che abbiamo delle soluzioni introdotte da qualche decennio.

È chiaro che il Montepulciano la parte sua l’ha fatta e probabilmente ha trainato tutta la Regione, ma è necessario che ci sia qualcuno che gli dia il cambio. In questi ultimi anni, il Montepulciano ha trovato degli ottimi compagni di viaggio nei vitigni autoctoni, che hanno alleggerito la sua responsabilità, e si sono fatti conoscere ed apprezzare. Sicuramente la svolta delle bollicine è la conferma della grandissima potenzialità che abbiamo in Regione; penso a vitigni come Cococciola, Montonico, Passerina, Pecorino che ben si adattano a questo tipo di lavorazione. Ma è chiaro che il Trabocco non può essere una mera operazione commerciale. L’Abruzzo ha bisogno di qualcosa in più per alzare il tiro. Il vino finora ha dovuto trainare una Regione. Il Montepulciano è stato il primo ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo: ha avuto una funzione, anche sociale, di far crescere e dare visibilità alla Regione. È stato un compito molto importante che ha avuto il Montepulciano, ma forse è stato anche un limite perché l’Abruzzo ha puntato sempre su questo grandissimo vitigno e forse incerte fasi doveva osare e non ha osato. L’idea che si passi da un concetto di vitigno ad un concetto di denominazione territoriale è, sicuramente, la svolta più importate che si potesse fare negli ultimi anni.

L’idea di rimanere attaccati al Montepulciano e di difenderlo a tutti i costi, è un qualcosa che bisogna fare, ci batteremo fino all’ultimo per questo, ma dobbiamo trovare una strada di uscita, che è stata individuata nelle nuove denominazioni e nuove sottozone. Queste mettono in rilievo al primo posto la denominazione territoriale; quindi, è importante la centralità della denominazione della zona. Ancora più centrale in questo caso è il marchio Trabocco, che qualcuno oggi ha ricordato come il luogo più iconico della nostra Regione, ed è stato fatto diventare il testimonial di un progetto ambizioso e di una delle tendenze più attuali e importanti di mercato, quella delle bollicine. Per la prima volta abbiamo messo al centro il territorio e un simbolo fortemente identificativo della Regione. Su questo dobbiamo fare tutti uno sforzo perché il mondo del vino abruzzese “da solo” non va da nessuna parte. Le sfide si vincono insieme se si fa sinergia con tutto ciò che circuita intorno: turismo, ristorazione, giornalismo, Enti e Regione. Noi possiamo anche fare le bollicine Trabocco ma se poi non c’è una crescita culturale, un elevarsi generale, se non si trasmette tutto ciò che rappresenta il Trabocco quando si viene in vacanza in Abruzzo si rischia che il progetto diventi un’operazione commerciale fine a sé stessa. Per questo motivo è fondamentale l’esperienza che il consumatore riporta dalla sua visita in Abruzzo: quello che si associa a tutto ciò che si riporta da una Regione. È importante che tutti facciano squadra e si faccia sistema per affrontare le sfide che il futuro riserva, soprattutto qui in Abruzzo dove gran parte della produzione è affidata alla Cooperazione. Per valorizzare il nostro territorio e il nostro vino dobbiamo continuare a lavorare con i nuovi disciplinari e il marchio Trabocco per fare in modo che chi venga in Abruzzo, conservi il sapore della nostra Terra: il suo ricordo sarà il miglior ambasciatore dei nostri prodotti.”




LE ECCELLENZE DEL MERCATO DRONI & AEROSPACE

Carbotech Innovative ad Aero Friedrichshafen 2024  

Teramo, 12 aprile 2024. Carbotech Innovative, leader nella produzione di materiali compositi avanzati per settori come Aerospace, Automotive e Marine, è orgogliosa di annunciare la propria partecipazione ad Aero Friedrichshafen 2024. Questo evento è uno dei più rilevanti nel settore aerospaziale e si svolgerà dal 17 al 20 aprile al Messe Friedrichshafen in Germania.

Dal 17 al 19 aprile, il team di Carbotech Innovative sarà presente all’interno dell’area Aero Drones – Hall A2, Stand 109, dove esporrà il suo approccio innovativo e le competenze specialistiche nel settore dei droni. L’Aero Drones è lo spazio dedicato esclusivamente alla tecnologia dronica e alle sue applicazioni in campi come l’agricoltura, la sicurezza e la fotografia.

Carbotech Innovative si distingue per l’impegno nella sostenibilità e nella ricerca e sviluppo, volti a creare soluzioni innovative che integrano le alte prestazioni e l’efficienza dei materiali compositi con la flessibilità d’uso dei droni di ultima generazione. Impiegando tecnologie avanzate e processi di stampaggio in pressa, RTM (3D resin transfer moulding), SMC (sheet moulding compound) ed in autoclave, l’azienda assicura alti standard qualitativi dei componenti compositi destinati all’industria aerospaziale, offrendo assistenza completa nel ciclo produttivo, dalla progettazione fino alla verniciatura.

Il presidio nel settore dei droni è merito anche della sinergia con AMC Innovative, azienda piemontese certificata EN 9100 e Boeing D1-4426 – parte dell’Ecosistema Carbotech Innovative – e specializzata nella produzione di scocche e strutture in carbonio per il mercato Aerospace. Il mercato dei droni sta attraversando una fase di rapida evoluzione, con un incremento delle applicazioni in settori come l’agricoltura di precisione, l’ispezione industriale, la sicurezza e la produzione televisiva.

 In particolare, si registra una interessante espansione dell’uso dei droni per i sistemi di sorveglianza autonoma per infrastrutture critiche, che integrano sensori avanzati e intelligenza artificiale per rilevare e rispondere a minacce in tempo reale. In questa prospettiva di forte spinta all’innovazione, la presenza ad Aero Friedrichshafen è un’opportunità significativa per Carbotech Innovative di interfacciarsi con altri player internazionali ed esperti del settore. “Il nostro impegno ad Aero Friedrichshafen è un’opportunità cruciale per presentare a livello internazionale le nostre soluzioni progettate specificatamente per l’Aerospace”, afferma l’Ing. Marco Pistillo, CEO di Carbotech Innovative.

“Il settore dei droni è un pilastro strategico nel nostro piano di sviluppo aziendale, continuamente spinto dall’innovazione e dalla tecnologia, elementi fondanti il nostro DNA aziendale”.




LO SCIOPERO GENERALE PER I SETTORI PRIVATI

Cgil Abruzzo Molise e Uil Abruzzo, le rivendicazioni della mobilitazione: zero morti sul lavoro, giusta riforma fiscale, nuovo modello sociale e di fare impresa

Pescara, 12 aprile 2024. Sono state presentate durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sala Camplone della Camera di Commercio Chieti Pescara, le motivazioni dello sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati, proclamato per oggi da Cgil e Uil.

Il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, hanno illustrato le motivazioni della mobilitazione che rivendica zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale e di fare impresa.

Sul tema del lavoro e della sicurezza, i sindacati tornano a chiedere la cancellazione delle leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; il superamento del subappalto a cascata e il ripristino della parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; maggiori attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali; un’adeguata formazione e il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; la  patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; l’obbligo delle imprese ad applicare i CCNL di settore firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, quali condizioni per poter accedere a finanziamenti e incentivi pubblici.

Altro argomento caldo dell’agenda sindacale firmata da Cgil e Uil è la necessità di una giusta riforma fiscale. I punti sono la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, la tassazione delle rendite e il contrasto all’evasione; la promozione di un fisco progressivo abolendo la flat tax ed estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; l’indicizzazione all’inflazione reale delle detrazioni da lavoro e da pensione e la detassazione degli aumenti contrattuali.

Infine diventa necessario, secondo Cgil e  Uil, rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro – a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza – la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Per il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo: “Questa è una settimana molto importante per il nostro Abruzzo. Lo sciopero generale cade nelle ore dell’insediamento del nuovo governo regionale, al quale torniamo a chiedere di dare maggiore attenzione a tematiche vitali per la nostra regione. Sul tema della sanità, crediamo che il tempo perso vada recuperato, perché ci troviamo di fronte ad una situazione che desta molta preoccupazione. Le strutture ospedaliere sono insufficienti e inadeguate e allo stesso tempo c’è carenza di medici e operatori sanitari.

C’è necessità di stanziare subito fondi per la sanità pubblica.  Poi c’è da affrontare l’argomento del futuro dell’automotive in Abruzzo e dello stabilimento Stellantis, dove sono impiegati 30mila lavoratori. Infine il tema delle infrastrutture. Siamo una regione cerniera tra il Nord e il Sud del Paese, e tra l’Est e l’Ovest, non possiamo permetterci di perdere altro tempo e altre opportunità.

Bisogna potenziare subito il porto di Ortona, che deve diventare il porto di riferimento per gli scambi commerciali e turistici della nostra regione, recuperare le perdite dell’aeroporto d’Abruzzo, potenziando i voli verso il Nord e per le maggiori città europee, far diventare la A14 una vera autostrada come via di collegamento tra la parte settentrionale e quella meridionale del Paese, e attivare al più presto la linea ferroviaria ad alta capacità e velocità Roma Pescara.  È una partita importante che determinerà l’assetto futuro dell’Abruzzo”.

Per il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri: “Questo sciopero rimarca la necessità di intervenire tempestivamente per fermare le stragi sul lavoro che nella nostra regione vedono un numero altissimo di vittime. Nel 2023 in Abruzzo 36 persone hanno perso la vita lavorando. Un dato in continua crescita che riguarda tutti i settori lavorativi ed in maniera più consistente quello dell’edilizia. Numeri che evidenziano tutte le criticità ed i limiti del mondo del lavoro in Abruzzo, per cui vi è l’urgenza di adottare politiche nazionali e regionali efficaci di contrasto, a partire dalla assunzione degli ispettori negli enti preposti al controllo, che in regione sono assolutamente carenti.

Temi dello sciopero sono anche la necessità di rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e di cambiare una riforma fiscale iniqua che colpisce i lavoratori dipendenti e i pensionati, i quali pagano oltre il 90% del gettito totale IRPEF. Tra l’altro, ciò avviene in un contesto nel quale oltre la metà dei lavoratori italiani ha il contratto scaduto e con l’alta inflazione degli ultimi anni il potere di acquisto dei salari è crollato del 22%. Crediamo che questi dati siano eloquenti per dimostrare come il lavoro sicuro, stabile e ben retribuito non rappresenti una priorità per il Governo e per le imprese.”

Le rivendicazioni in materia di salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari saranno ribadite, inoltre, in occasione della manifestazione nazionale di Cgil e Uil, che si terrà sabato 20 aprile a Roma.

Barbara Del Fallo




CONCORSO FOTOGRAFICO ZACCARIA

Sabato la premiazione

Francavilla Al Mare, 12 aprile 2024. “Siamo molto felici della grande partecipazione, che ha raccolto la prima edizione del concorso fotografico Francesco Zaccaria ” Terra-Mare e cielo la bellezza degli elementi”, per far rimanere vivo il ricordo di Francesco, che ha regalato a questa città scatti meravigliosi. Sono arrivate oltre venti proposte, molte delle quali di grande qualità e capaci di interpretare con grande originalità il contest proposto”, a dirlo la Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla al Mare, Francesca Buttari.

Il concorso fotografico era aperto a tutti coloro che volevano  esprimere la propria creatività, senza limiti di età, interpretando personalmente il concorso attraverso la propria sensibilità. Dopo la prima fase di raccolta che si è conclusa sabato 30 marzo, nel corso della quale ogni partecipante poteva inviare 3 proposte fotografiche secondo quanto stabilito dal regolamento del concorso, la Giuria composta dalla stessa Presidente, dal fotografo Francavillese Gianni Catena che ha lungamente collaborato con Francesco Zaccaria , da Bruno D’Antonio, Presidente del Club Rotary Francavilla al Mare  e dai soci del club Rotary Francavilla al Mare Ugo Iezzi e Giuseppe Rosati, hanno scelto le tre migliori per originalità , qualità della proposta e valorizzazione del tema del contest.

A loro, nel corso dell’evento finale che si terrà  il 13 aprile al MUMI alle 10.30, sarà conferita una targa. Le immagini rimarranno esposte al MUMI insieme a due scatti di Francesco, anche queste scelte dalla Giuria. Nel corso della mattina verranno comunque condivise tutte le fotografie proposte. “Il Rotary sin da oggi si impegna a proporre una seconda edizione di questo concorso, che oltre a permetterci di ricordare Francesco Zaccaria ci aiuta a mantenere vivo il legame con la comunità, attraverso progetti culturali di valore  ” chiude il Presidente del Rotary.




NOTE ETNOGRAFICHE SULLE VESTITURE DELL’ABRUZZO CITERIORE ED ULTERIORE

[Pubblicato in: AA. VV. Costumi diversi di alcune popolazioni de’ Reali Domini di qua del Faro “Centro Studi Panfilo Serafini, Sulmona 1994.]

di Franco Cercone

Il tema iconografico delle Vestiture del Regno di Napoli, da trasferire sulle porcellane prodotte nella Real Fabbrica “Ferdinandea” a Napoli, rappresenta una operazione culturale ed economica di prima qualità a firma del marchese Domenico Venuti, assai influente a corte ed ascoltato particolarmente da Ferdinando IV. Il re, in tale circostanza, tutto appare, come vuole uno stantio cliché storiografico, fuorché il monarca indolente ed insensibile nei confronti dell’arte, come dimostra l’incarico affidato nel 1778 dal sovrano a Philip Hackert di ritrarre i Porti del Regno di Napoli, una serie di veri e propri capolavori, purtroppo incompiuta, la cui idea era scaturita probabilmente dalla conoscenza delle tele

di J. Vernet, che in Francia aveva ricevuto un medesimo incarico anni prima da parte di Luigi XV.

Siamo nel 1782 e su “regal determinazione” di Ferdinando IV, a tal riguardo stimolato da Domenico Venuti, Intendente della Real Fabbrica di Porcellana, viene indetto un concorso da svolgersi nella stessa Fabbrica al fine di scegliere due pittori da inviare nelle varie Province del Regno a ritrarre le fogge di vestire più caratteristiche e di rilevante effetto cromatico.

Le modalità stabilite per l’esecuzione dell’artistica “tenzone” si rivestono di colore prettamente partenopeo. Gli artisti concorrenti devono infatti ritrarre a tempera una Luciana, cioè una giovane donna del quartiere di Santa Lucia in Napoli, colta nel suo caratteristico abito festivo da riprodursi di fronte ed a tergo.

Il compito di formulare la graduatoria, diremmo oggi, fu assunto dallo stesso Ferdinando IV, che proclama vincitori artisti Saverio Della Gatta (sostituito poco dopo da Antonio Berotti), ed Alessandro D’Anna.

Dopo una prima indagine sul campo fatta nel 1783 in Terra di Lavoro, la missione dei due artisti viene interrotta per due anni e mezzo circa ed alla ripresa dei lavori troviamo al posto del D’Anna il giovane pittore Stefano Santucci, che dunque insieme ad Antonio Berotti continua l’avventuroso viaggio attraverso le Provincie del Regno di Napoli.

Il compito preciso affidato ai due artisti itineranti è quello di ritrarre le fogge di vestire più caratteristiche, da utilizzare come affascinante documento etnografico nella decorazione delle porcellane prodotte nella Real Fabbrica Ferdinandea.

Va ricordato a tal riguardo che malgrado i pesi daziari, la concorrenza delle ceramiche inglesi, pur nella loro fredda e stereotipata decorazione, era molto forte a Napoli, ed i servizi erano particolarmente ricercati dall’agiata borghesia e dalla stessa nobiltà.

Donde la necessità di un rinnovamento cromatico delle porcellane avvertito dallo stesso Pietro Fabris, il quale – ironia della sorte – aveva dato alle stampe nel 1773 la famosa Raccolta di vari vestimenti ed arti del Regno di Napoli con la supervisione di Sir William Hamilton, personaggio di spicco negli ambienti culturali partenopei e nella stessa Corte.

Il compito di Berotti e Santucci non è facile, anche se si può immaginare che i due artisti chiedessero continuamente informazioni sui paesi cui dirigersi a cavallo, non mancando anche di recarsi nelle località dove si svolgevano fiere o feste particolari, in modo da poter osservare direttamente le fogge di vestire del luogo e del contado.

Già nel «Vojage pittoresque on Description des Royaumes de Naple et de Sicile» (Parigi 1781-86), opera pregna di esotismo preromantico, l’Abate R. de Saint Non sottolinea che i costumi popolari dei dintorni di Napoli “sont aussi variés que le language”, una “varietà” che investe essenzialmente l’abito femminile, perché – aggiunge l’Autore – sono le donne che hanno “dans la manière de se vêtir quelque particularité qui les distingue”.

Questa realtà non era sfuggita ai due “regi disegnatori” allorché nella loro prima missione in Terra di Lavoro inviano a Napoli i primi disegni.

Il Venuti infatti, nel presentarli a Ferdinando IV, viene rampognato dal re il quale raccomanda che nelle raffigurazioni devono essere riprodotte, accanto a quelle femminili, anche le fogge di vestire maschili. I due artisti diventano così testimoni inconsapevoli di un fenomeno latente nel regno di Napoli, la omologazione cioè del vestito maschile, che per quanto concerne l’Abruzzo può essere confermata da L. Dorotea, che riferendosi al costume di Castel di Sangro afferma: “L’abito degli uomini non merita alcuna riflessione, essendo lo stesso nella maggior parte degli Abruzzi”.

Le cause del fenomeno vanno ricercate nella struttura economica del regno, che determina continui spostamenti dell’uomo nell’attività transumante ed in una miriade di lavori stagionali che incidono sulla identità del costume tradizionale maschile, con la perdita di ogni riferimento alle località di origine, come dimostrano anche ex-voto pittorici nei nostri Santuari.

L’ attività manifatturiera è infatti vivace ed alle Fiere di Foggia, Lanciano, Montorio, ecc. si può acquistare di tutto in fatto di “abbigliamento” maschile, comprese le note giamberche (giacche) confezionate con panno ruvido prodotto dalle gualchiere regnicole.

Al contrario l’abito femminile, in tutte le parti che lo compongono, conserva fedelmente i tratti delle fogge tradizionali. È la donna infatti che resta in paese, che coltiva i campi ed accudisce i figli, che si improvvisa – come scrive A. Macdonell – muratore e ciabattina, provvedendo alla raccolta della legna nel bosco come le “bestie da soma” del Patini e che nei momenti di pausa riesce a trovare il tempo per tessere al telaio indumenti da indossare nel giorno di festa.

Sono appunto quelli ritratti a Pietransieri, Pescocostanzo, Collelongo e Gioia dei Marsi da Berotti e Santucci, ma più tardi anche da Michela De Vito e Luiggi (sic) Del Giudice, forse al corrente dei “regali intendimenti” del sovrano. Al Del Giudice infatti si deve il dipinto a tempera dal titolo Uomo del Paese di Casoli (Ch), in cui il personaggio, quasi in ossequio al volere del monarca, è raffigurato di fronte e di spalle in abbigliamento festivo ed indossato per l’occasione.

Vestiti per un giorno di festa, dunque. Ma come va intesa la festa, in particolar modo nella realtà dei tre Abruzzi?

La festa, sottolinea A. Di Nola, nella società arcaica e tradizionale abruzzese, va osservata “come principale occasione rituale nella quale si esprime la religiosità rurale”. Festa, festività, festivo, sono termini che per noi evocano un periodo di esultanza, di liberazione, di divertimento vissuto in connessione con talune ricorrenze di carattere civile o religioso.

Nella realtà abruzzese – e non solo in essa – la festa è collegata invece a specifiche fasi del ciclo coltivatorio o allevatorio; è festa il 17 gennaio, ricorrenza di S. Antonio Abate che ha preservato dalla morìa il bestiame da cortile, è festa il pellegrinaggio, che nel mese di maggio assume il valore di un ex voto per scongiurare le incertezze che incombono sul raccolto; è festa a giugno e a settembre, mesi che segnano rispettivamente il ritorno e la partenza del lavoratore stagionale e che non a caso coincidono con la maggior parte delle festività patronali.

È festa la domenica ma anche nel giorno di mercato, momento aggregante e “culturale” per il mondo rurale. Il vestito tradizionale “festivo” viene così a coincidere, nel mentre lo si indossa, con un particolare momento del ciclo dell’anno e diventa in molte occasioni il simbolo della liberazione dalle cariche angoscianti e dalle tensioni, un segno del malessere storico che ha modo di emergere soprattutto nei pellegrinaggi, nei quali, sottolinea ancora il Di Nola, “l’esplosività festosa del gruppo quasi nasconde, sotto il paradiso cromatico delle fogge di vestire, i rischi di cancellazione della propria presenza storica”.

Il vestito tradizionale, in tutta la sua bellezza, viene così a nascondere una attesa: la soluzione dei mali economici ed esistenziali.




LA DESTRA ABBANDONA L’AULA

Uno degli album più famosi degli Afterhours, uscito nel 1997, venne chiamato dalla band capitanata da Manuel Agnelli “Hai paura del Buio?”

Chieti, 11 aprile 2024. Se questo album fosse uscito oggi, a Chieti, e fosse stato composto dal centrodestra, si sarebbe certamente chiamato “Hai Paura di Pace e Diritti?”

“La minoranza del centrodestra – afferma Paci Paride, consigliere del Partito Democratico – sfrutta due assenze della maggioranza (entrambe certificate per malattia) ed abbandona l’aula durante la discussione dell’Odg a firma Silvio Di Primio, buttando una mannaia sul numero legale e troncando sul nascere qualsiasi discussione sia sulla questione del cessate il fuoco in Palestina, sia sull’ordine del giorno da me depositato, che chiedeva il sostegno da parte dell’amministrazione comunale alla PdL sul suicidio medicalmente assistito.

Non mi soffermo sulla scelta di abbandonare l’aula e far valere, quindi, il mancato numero legale – continua Paci – è questo uno strumento politico ben noto e valido. Ciò che spaventa è, piuttosto, il perseverare da parte di questa minoranza nell’utilizzo di tale modalità di dissenso, sia quando si tratta di tematiche centrali per l’ente (questione TeateServizi), sia quando all’ordine del giorno vi sono questioni etiche, sociali e generali (vedi il caso odierno).

La minoranza – conclude il consigliere del PD – non discute, non elabora, non affronta le questioni presentate in aula. Vota il primo Odg per garantirsi il gettone di presenza e, come suo solito, abbandona la nave”.




FARE CULTURA PER CREARE VALORE SUL TERRITORIO

Il ruolo degli alumni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Biblioteca Diocesana, 13 aprile 2024, ore 10

Teramo, 11 aprile 2024. In data 13 aprile 2024 presso la Biblioteca diocesana di Teramo, in via S. Berardo 22, si svolgerà il primo incontro del comitato della diocesi di Teramo-Atri della associazione “Ludovico Necchi”.

L’associazione rappresenta un punto di incontro degli alumni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, una vasta community di ex-studenti che, ravvivando rapporti di amicizia, concorrono nel diffondere i tradizionali valori etici della Università Cattolica nel mondo del lavoro e delle professioni e creano occasioni di formazione continua di carattere culturale, religioso e professionale.

Nell’incontro, insieme alle figure rappresentative accademiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed agli amici ex studenti e professionisti, si discuterà del ruolo degli alumni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella creazione di iniziative culturali e di valore per il nostro territorio. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare!

Al termine dell’incontro si celebrerà la Santa Messa nel Duomo di Teramo presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Lorenzo Leuzzi.




MILLE E UNA DI QUESTE NOTTI

Al Maxxi Gea Casolaro. Proiezione dedicata al sisma del 2009. Sala della Voliera 13 aprile 2023, ore 19.00. Ingresso libero con prenotazione sul sito maxxilaquila.art

L’Aquila, 11 aprile 2024 – Sabato 13 aprile alle 19.00 il MAXXI L’Aquila ospita nella Sala della Voliera la proiezione del documentario Mille e una di queste notti di Gea Casolaro. È questa la seconda iniziativa della Fondazione MAXXI per condividere con la comunità aquilana il quindicesimo anniversario del sisma del 6 aprile 2009, dopo l’installazione nella corte di palazzo Ardinghelli dell’opera commemorativa In un battito d’ali dell’artista aquilana Emanuela Giacco.

La proiezione, a ingresso libero con prenotazione sul sito www.maxxilaquila.art, è patrocinata dal Comune dell’Aquila ed è realizzata in collaborazione con il Soroptimist Club L’Aquila e l’Istituto Cinematografico “Lanterna Magica”. Presente alla proiezione l’artista Gea Casolaro che introdurrà il video, con lei la Presidente del Soroptimist Club Nora Concordia per i saluti.

Mille e una di queste notti è un documentario realizzato nei vicoli deserti del centro storico dell’Aquila il 31 dicembre 2011, proprio nella notte di Capodanno, solitamente dedicata ai bilanci e ai buoni propositi, esattamente mille notti e un giorno dopo il 6 aprile 2009. Il lavoro ritrae la città ancora completamente disabitata, ingabbiata in ponteggi di sicurezza e propone un viaggio della memoria nel cuore del centro che proietta oltre la consapevolezza della tragedia.

È come rivivere la notte del 6 aprile, in un tempo sospeso tra la veglia e il sonno. Suoni ovattati e voci lontane accompagnano le immagini delle strade care agli aquilani, con le case ancora crollate, lesionate, ferite, puntellate e per troppo tempo abbandonate. Come all’interno di un tunnel, lo spettatore è coinvolto emotivamente in un percorso individuale e collettivo, con la speranza di trovare una via di uscita, un approdo, una speranza di rinascita che, secondo l’autrice, è legata alla poesia, unica possibilità che rimane dopo la distruzione, la rovina, la sconfitta: “Ricostruire L’Aquila, per chi dal 6 aprile 2009 è rimasto nel buio. E per tutti quelli che, da allora, sono venuti alla luce”.




LO SGOMBERO DI UN IMMOBILE DI VIA CAVONI

Confiscato alla criminalità organizzata, è il secondo, dopo quello di via Orbetello. Il vicesindaco Lidia Albani, presente alle operazioni, ringrazia la prefettura e le forze dell’ ordine.

Giulianova, 11 aprile 2024. Dopo lo sgombero della scorsa settimana in via Orbetello, questa mattina si è proceduto con la medesima operazione in un villino di via Cavoni. Anche in questo caso, il bene immobile, composto da fabbricato con relativi magazzini, è stato acquisito dal Comune di Giulianova in virtù di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione che, nel 2015, ha stabilito la confisca dell’edificio alla criminalità organizzata, edificio gestito per legge dall’ affidataria Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità.

Le operazioni di oggi, a cui ha assistito il Vicesindaco Lidia Albani, sono state coordinate dai Carabinieri della Compagnia di Giulianova, dalla Polizia Municipale e dai Vigili del Fuoco.

Il lungo iter che ha portato alla presa di possesso è stato seguito dalla Prefettura di Teramo. 

L’immobile, come stabilito dalla giunta comunale in una delibera del 7 settembre 2023, sarà utilizzato per  sopperire ad esigenze legate all’emergenza abitativa, secondo modalità di gestione diretta da parte del Comune.

“Un secondo grande risultato – commenta il Vicesindaco Lidia Albani – Ringraziamo per questo il vigile e costante coordinamento della Prefettura di Teramo e le Forze dell’ Ordine che questa mattina hanno reso possibile il perfetto svolgersi delle operazioni. L’edificio avrà un ruolo non irrilevante nell’alleggerimento della complessa problematica dell’emergenza abitativa. Le istituzioni e gli organi democratici hanno oggi segnato un ulteriore punto a favore della legalità e dei diritti civili della comunità”.