Il Vizietto

Guido Barilla chiede finanziamenti stataliPerò si vedeva che era consenziente. #lavoro #vignette #satira #barilla “Rivolgo un appello ai ragazzi – ha dichiarato Barilla – non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco. Entrate nel mercato del lavoro, c’è bisogno di tutti e specialmente di voi”




 La ricetta

Calamarata con orata e calamari

Chieti, 18 marzo 2022 –

La calamarata, è un formato di pasta che nel napoletano, è conosciuta con il nome di mezzi paccheri. Questa pasta si sposa bene con il pesce, specialmente il calamaro. Ingredienti per quattro persone

Calamarata 320 g

Orata fresca 200 g

Calamari (da pulire) 200 g

Pomodorini ciliegino 250 g

Aglio 1 spicchio

Prezzemolo 1 ciuffo

Sale q.b.

Olio extra vergine di olivo q.b.

pepe e peperoncino se graditi

Procedimento

Primo impegno, la pulizia del pesce. All’orata si tolgono le squame e le interiora per ricavarne due filetti. Con pazienza, togliere la spina centrale e le spine laterali.  Adagiarla in una padella dove abbiamo rosolato uno spicchio di aglio nell’olio. Facciamo cuocere l’orata sino a quando diventa morbido. Ora, togliamo la pelle che si stacca facilmente e tagliamo il pesce intero in modo da ricavarne la polpa.

La pulizia del Calamaro è più facile, perché non ci sono le spine. Alla fine, sciacquarli e si tagliano a strisce sottili, di circa mezzo centimetro. Si adagiano e si fanno cuocere, nella stessa padella dove è stata cotta l’orata, per una decina di minuti. Togliere i calamari che li uniamo all’orata e, nella stessa padella, mettiamo i pomodorini ciliegino tagliati a metà. Quando i pomodorini sono cotti, aggiungiamo l’orata e i calamari. Nel frattempo, cuocere la pasta al dente, (prelevare un mestolo d’acqua di cottura), scolarla e versarla nella padella dove abbiamo fatto assaporare il pesce e i pomodorini, così da realizzare un condimento profumato e gustoso.

Mescolare, se occorre unire acqua di cottura, il prezzemolo fresco e, servire il piatto caldo. Se è gradito, si può aggiungere il pepe o il peperoncino. Si accompagna con un vino bianco secco, o anche molto secco, in quanto si abbina nel modo migliore al loro gusto salato e iodato.

N.B. La pulitura dei pesci, che necessitano tempo e bravura, la eseguono i pescivendoli dove si fa la spesa.

Luciano Pellegrini




Torta di mele

Una mela al giorno toglie il medico di torno

Chieti, 11 novembre 2021 –

La mela è una preziosa difesa per la nostra salute. Una ricerca scientifica ha evidenziato che Il rischio di tumore nei consumatori di mele diminuisce. Il polifenolo, un antiossidante naturale di cui la mela ne contiene la più grande quantità, è la sostanza principale per abbattere questo rischio. Molte sono le varietà di mele ed ognuna di esse ha qualità primarie sulla salute, come l’influenza, i dolori reumatici, la gotta, la colite. La mela in cucina può essere cotta al forno, fritta, lessata o cotta al vapore. 

Ottima per le torte, le confetture, le insalate e le salse. Ogni qualità di mela è indicata per risolvere inconvenienti e fastidi. La mela rossa è consigliata se si desidera perdere peso. La mela verde è il frutto della giovinezza. La mela gialla è antirughe ed utile per la vista. La mela Fuji è utile in caso di colite. La mela renetta difende dal tumore. La mela stark protegge il cuore e le vene. La mela annurca idrata e tonifica. Inoltre, la mela contiene molte vitamine. La vitamina B1, la riboflavina B2, la niacina B3, l’acido folico B9, la vitamina A, la vitamina C. Tra i sali minerali della mela troviamo il sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, zinco.

INGREDIENTI

·       2 mele grandi Fuji

·       2 uova

·       200 g di zucchero

·       200 g di farina tipo 00

·       1 bicchiere di latte, circa 200 ml

·        1 bustina di lievito per dolci

·        ½ tazzina da caffè di Olio di oliva

·       Zucchero a velo q.b. per spolverare la torta

La torta di mele è la più conosciuta ed apprezzata. Facilissima da realizzare, è il classico ciambellone con l’aggiunta di mele. Io preferisco le mele Fuji, perché la polpa è soda, dolce, croccante, succosa e dal sapore acidulo e aromatico. Quando la mangi si sente sotto i denti.

PREPARAZIONE                                                                                                                                                                                                        Sbucciare le mele, togliere il torsolo, tagliarle in quattro PARTI.  Ricavare una decina di fettine sottili, quanto basta per decorare la torta, il resto tagliare a tocchetti, (pezzi di media dimensione). In un recipiente alto, montare le uova con lo zucchero, aggiungere l’olio con il quale abbiamo oliato la tortiera ed il latte, con il lievito sciolto. Seguitiamo a mescolare l’impasto e versiamo la farina. Per ultimo uniamo le mele a tocchetti.

L’impasto deve essere sufficientemente denso in modo tale che, una volta versato nella tortiera, le mele a fettine non devono affondare all’interno della torta. Ora, infornare la torta nel forno preriscaldato ad una temperatura di 180 gradi, al secondo livello di inserimento, per circa 30 minuti. Quando la superfice della torta è dorata e risulta umida e soffice si sforna, si lascia intiepidire e si cosparge di zucchero a velo.

È una bomba di energia, impossibile non mangiarla, a colazione, a merenda, la sera dopo cena, quando si ha un languorino allo stomaco. Quando vado in montagna, sostituisco ben volentieri il panino, con la torta di mele. Mi carica…

Luciano Pellegrini 




Spaghetti al limone

È una ricetta semplice, gustosa che si prepara in poco tempo

Chieti, 10 aprile 2022 –

Il limone è un agrume, la cui pianta fiorisce circa due volte l’anno, con i bellissimi e profumatissimi fiori bianchi.

Sia la buccia gialla e rugosa, che la polpa, si prestano per numerosi utilizzi in cucina. (Pasta, riso, obbligatorio in qualsiasi tipo di carne, sia alla marinatura, che alla cottura, sul pesce, nei contorni lessati e conditi con olio crudo, le marmellate e nei dolci?

È la prima donna! Oltre che in cucina, il succo di limone è un ottimo ingrediente naturale, per le pulizie della casa.

Benefici del limone

Favorisce la digestione – è ricchissimo di vitamina C – rafforza le difese immunitarie – contrasta il raffreddore e l’influenza – assicura le funzioni intestinali – contribuisce ad assorbire il calcio e il ferro – Contiene fosforo, calcio e potassio – riduce i livelli di colesterolo cattivo e aumenta il colesterolo buono – ha proprietà depurative e disintossicanti ed è in grado di favorire l’eliminazione di scorie e tossine, accumulate nell’organismo.

Ingredienti per quattro persone

320 gr di Spaghetti o Linguine                                                                                                              

1 limone grande

4 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 etto di ricotta

Pepe e Sale q.b.

Prezzemolo

Procedimento

Lavare bene il limone e grattugiare la scorza. Fare attenzione a evitare la parte bianca, di sapore amarognolo. Spremere il limone e ricavare il succo.

Posare sul fuoco una pentola, con acqua e sale. Appena bolle, mettere a cuocere la pasta. In una padella antiaderente dai bordi alti, versare l’olio e la scorza di limone, avendo cura di lasciarne un po’ da parte. Farla appassire a fuoco molto dolce. Poi, aggiungere il succo di limone filtrato. Scolare gli spaghetti molto al dente e farla saltare nella padella, per insaporirli nel condimento.

Aggiungere DUE mestoli di acqua di cottura bollente. Lasciare RISOTTARE gli spaghetti a fuoco lento, girando di tanto in tanto. A fine cottura, unire la ricotta, per rendere gli spaghetti cremosi e, mantecare. Spegnere il fuoco, impiattare e servire gli Spaghetti al limone ben caldi, con una spolverata di buccia grattugiata restante, una grattata di pepe e prezzemolo fresco.

Il vino? Un bianco, che non copre o altera il gusto, ma che contrasta l’acidità del limone.  Chardonnay o Pecorino.

Luciano Pellegrini 




Benvenuto al quarantottesimo

Prossimo obiettivo le nozze d’oro al 2 febbraio 2024

Chieti, 2 febbraio 2022 –

Avevo ritento giusto, dopo tante squallide vicende (aggressioni a tante ragazze indifese come a Milano la notte di capodanno e in altre parti del nostro e di altri Paese) sulle quali spesso i commenti sono stati decisamente discutibili ed offensivi per le vittime e anche dopo le vicende politiche non propriamente esaltanti che si sono verificate prima, durante e anche dopo la rielezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – da me fortemente apprezzata e condivisa sulla quale peraltro mi ero già favorevolmente espresso, da cittadino elettore, il 4 gennaio scorso con un articolo intitolato “Mattarella bis? Perché no? – 

evitare di continuare a fare anche polemiche sia con chi aveva ed ha opinioni politiche diverse dalle mie sia contro i purtroppo ancora tanti sostenitori NO VAX, NO GP ecc. convinto come sono sempre stato e continuo ad essere, che solo la ricerca scientifica, gli scienziati, gli studiosi ai diversi e alti livelli e non con improvvisati sciamani in cerca del loro minuto di celebrità sui mass-media, il covid-19, questo ennesimo pericolo per il genere umano, possa finalmente essere sconfitto per dare nuova serenità a tutti, come è già successo nel passato remoto e recente della nostra storia millenaria.

Oggi torno volentieri a riutilizzare questo moderno strumento di comunicazione di massa per scrivere di un fatto privato ma, almeno mi auguro, significativamente positivo che voglio condividere con tutti coloro che mi sono amici su FB o leggono le cose che scrivo,

Sembrava ieri.

Sono invece trascorsi 48 anni dal giorno in cui – era un sabato mattina il 2 febbraio 1974 –l’allora Assessore Guido Angelini celebrò, al glorioso Palazzo d’Achille, sede storica del Comune di Chieti, il mio matrimonio con Eleonora, che sugellò anche un certo periodo di fidanzamento.

Nonostante qualche litigata (ma non si usa, giustamente, dire che l’amore non è bello se non è litigarello?) siamo ancora una coppia solida, con due splendide figlie – Tatiana ed Erika – che hanno allietato la nostra unione.

Che dire?

Evitando ogni retorica, che 48 anni dopo rifarei esattamente la stessa cosa, magari evitando qualche errore comportamentale che avrei dovuto e potuto impedire che potessero accadere e di cui mi scuso. Adesso, prossimo obiettivo per proseguire un bel cammino, le nozze d’oro al 2 febbraio 2024.

Per il momento, un grandissimo grazie a tutta la mia meravigliosa famiglia.

Giustino Zulli




Se si vuole

Le leggi possono essere sempre rispettate

Chieti, 13 gennaio 2022 –

Sono molto soddisfatto per il fermo di due giovani, a Milano e Torino, per le molestie e violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno.

I due – uno di 18 anni l’altro di 21 – sono stati riconosciuti dalle ragazze (tre giovanissime aggredite in Piazza Duomo, quattro giovani turiste tedesche e quattro aggredite e derubate in Galleria Vittorio Emanuele II) vittime del branco. I due giovani sarebbero responsabili di “pesanti violenze sessuali quasi complete, accompagnate da rapine di cellulari e borsette”, come è stato scritto nell’ordinanza di custodia della questura milanese.

Ora i provvedimenti dovranno essere esaminati e convalidati dal gip di Milano e Torino. I due incarcerati sono stati  accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina.

Ora, è chiaro che la giustizia dovrà fare il suo corso, anche per accertare altre eventuali responsabilità di 18 ragazzi, 12 dei quali già indagati, tra cui diversi minorenni, che avrebbero partecipato alla stupida bravata; è importante quanto è successo perché, grazie alle immagini di telecamere puntate sulla piazza e sulle strade limitrofe, alcuni dei presunti responsabili sono stati individuati in tempi relativamente brevi.

Questo, a mio parere, vuol dire che, quando si vuole, possono essere individuati delinquenti, più o meno giovani, protagonisti di brutali avvenimenti. A volte sono utili le telecamere fisse, a volte le riprese televisive, a volte anche quelle che si fanno con i cellulari.

Allora, è possibile chiedere perché questi moderni strumenti non vengono utilizzati anche per individuare molti dei tanti delinquenti che hanno assalito la sede della CGIL nazionale il 9 ottobre scorso o i tanti partecipanti alle varie manifestazioni organizzate dai NO VAX, NO GREEN PASS ma SI DUX, tutti rigorosamente senza mascherine e senza rispettare le distanze di legge per evitare i contagi?

Quel giorno, a Roma, sono stati ben 38 gli agenti feriti negli scontri provocati da questi facinorosi. Gli arrestati appena 13.

Eppure, le tante immagini trasmesse da quasi tutte le emittenti televisive hanno documentato che i manifestanti, molti dei quali sono anche entrati nella sede sindacale per tentare di distruggerla, erano molti di più.

È chiedere troppo assicurare alla giustizia tanti altri di questi teppisti?

Giustino Zulli




Mattarella bis?

Perché no

Chieti, 4 gennaio 2022 –

Il Presidente della Camera Roberto Fico ha convocato i 1009 “grandi elettori” (321senatori, 630 deputati, 58 delegati regionali) che il prossimo 24 gennaio, a partire dalle ore 15,30, saranno chiamati a scegliere il futuro Presidente della Repubblica

Tra e nei partiti sono in corso riunioni più o meno segrete che spesso lasciano filtrare notizie che servono solo a fare qualche altisonante titolo sui quotidiani e a dare vita ad infuocati dibattiti nei vari talk-show televisivi dove si confrontano, o meglio, si scontrano le opinioni più disparate che spesso, come insegnano molti risultati di precedenti elezioni, sono del tutto irrilevanti.

C’è un problema che, a mio avviso, potrebbe far saltare molti dei disegni elaborati dalle menti più esperte delle vicende parlamentari su cui mi sembra che ci sia poca attenzione: la pandemia in atto.

I “grandi elettori” sono persone come tutte le altre e potrebbero, purtroppo, rimanere contagiati dalla variante Omicron del Covid 19 che ha già determinato numerose assenze in occasione del voto sulla fiducia per l’approvazione della Legge di Bilancio 2022.

Come dicono molti scienziati esperti della materia, in Italia il picco dei contagi, a causa anche delle basse temperature tipiche della stagione invernale, dovrebbe coincidere proprio con uno dei momenti più importanti della vita democratica di un Paese qual è l’elezione del Presidente della Repubblica, custode e garante della nostra Costituzione.

Tutti i piani studiati a tavolino potrebbero saltare a causa della pandemia che potrebbe ridurre, anche di molto, il numero dei votanti.

Per non correre questo possibile rischio, una soluzione ci sarebbe: confermare, con un accordo politico capace di coinvolgere tutti i partiti, l’attuale Presidente Sergio Mattarella che potrebbe rimanere in carica fino alle prossime elezioni politiche previste per la primavera del 2023 che, tra l’altro, ridurranno considerevolmente il numero dei deputati (da 630 a 400) e senatori (da 315 a 200).

Sarebbe anche la più logica delle soluzioni visto che molti parlamentari, proprio per effetto di questa riduzione, non torneranno a Monte Citorio o Palazzo Madama e che, dovendo eleggere un nuovo Presidente della Repubblica che rimarrebbe in carica per i successivi sette anni, i futuri “grandi elettori” sarebbero anche legittimati dal voto popolare.

Non sarebbe, la rielezione di Mattarella – stimato, apprezzato e  benvoluto dalla stragrande maggioranza degli italiani- una forzatura costituzionale perché già con Napolitano il limite dei sette anni è stato superato.

Sarebbe, più semplicemente, un tener conto di una situazione oggettivamente nuova, imprevista e imprevedibile, caratterizzata dalla presenza del covid-19 e varianti.

Fantapolitica? Forse.

Ma Niccolò Machiavelli ci ha insegnato che “la politica è l’arte del possibile”.

A me pare che siamo proprio in questa situazione.

Giustino Zulli




Costruire la pace

Un nuovo rinascimento per l’Europa

Teramo, 25 febbraio 2022 –

Cari fratelli e sorelle,

questa mattina ci siamo svegliati con le tristi e preoccupanti notizie che provengono dall’Europa dell’Est. Poche ore prima avevo partecipato alla organizzazione del prossimo Forum internazionale del Gran Sasso che avrà per tema: “Un nuovo rinascimento per l’Europa”.

Con il cuore e la mente protesi verso la chiusura del Giubileo di San Gabriele, il Signore affida a tutta la Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà una grande responsabilità: costruire la pace in Europa e nel mondo.

   Accogliendo l’invito di papa Francesco desidero dedicare la celebrazione della Santa Messa che presiederò nel Santuario di San Gabriele Domenica 27 febbraio alle ore 16 alla preghiera per la Pace.

    Invito tutte le comunità ecclesiali ad unirsi nella preghiera e a prepararsi alla Giornata di digiuno per la Pace con la quale, Mercoledì delle Ceneri, inizieremo la Santa Quaresima, guidati dal messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2022.

         Alle ore 18.30 presiederò la Santa Messa e il rito dell’imposizione delle ceneri nella Cattedrale di Teramo.

         Nei prossimi giorni Vi invierò la mia lettera ai giovani per il mese di marzo.

           Augurando a tutti un fecondo cammino quaresimale, Vi benedico di cuore.

Vostro

X Lorenzo, vescovo




 Al presidente Marsilio

Le inadempienze del management della Tua S.p.A. mettono a rischio servizi e lavoro

Abruzzo, 20 gennaio 2022 –

È un grido di allarme quello lanciato dalle Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal: “La lotta alla pandemia, tuttora in corso, ha generato risorse e normative che non possono essere sprecate, anche nell’ambito del Trasporto Pubblico Locale.

La Giunta regionale, presieduta dal Governatore Marsilio, ha scommesso sul rilancio occupazionale della Società regionale di TPL, TUA S.p.A., ma le inadempienze del management, unitamente a consulenze esterne di discutibile efficacia (peraltro affidate molto spesso a ex funzionari aziendali collocati di recente in pensione!), stanno mettendo seriamente a rischio il raggiungimento dell’obiettivo“.

Questa la sintesi della posizione delle Organizzazioni sindacali, impegnate a cercare un confronto che possa portare a risultati importanti per la nostra Regione: “lo scorso 19 ottobre 2021, facendo riferimento alla Società regionale di trasporto, il Presidente Marsilio ha avuto modo di preannunciare un piano di 127 assunzioni, parlando di un’importante iniezione di fiducia e della creazione di nuovi posti di lavoro attraverso concorsi pubblici in grado di offrire occupazione stabile e superamento del precariato.

Tutto questo sarebbe stato possibile attraverso la sottoscrizione con le parti sociali di un “Contratto di Espansione”, ovvero di uno strumento legislativo atto ad ottenere ricambio generazionale abbinato a percorsi formativi per fornire nuove competenze.

Da parte nostra, condividendo appieno le finalità evidenziate dal Presidente Marsilio, abbiamo lavorato per la sottoscrizione in tempi celeri degli accordi necessari risultando la prima realtà in Italia a redigere un testo condiviso di Contratto di Espansione nel trasporto pubblico locale.

Non c’è stata altrettanta attenzione al tema da parte della dirigenza di TUA, e questo pressapochismo mette a rischio il raggiungimento degli importanti obiettivi prefissati.”

In merito a quest’ultima affermazione le Organizzazioni Sindacali mettono in evidenza tre inadempienze che sono alla base del rischio di fallimento del progetto occupazionale stabile e tutelato, dell’accordo sindacale e quindi del buon esito dell’iter relativo al Contratto di Espansione:

  1. ASSUNZIONI DA MERCATO – Assunzioni con contratto di apprendistato professionalizzante part time disciplinati dalla sola normativa legislativa e da quella prevista dal CCNL di riferimento: IMPEGNO DISATTESO
  2. PIANO D’ESODO – Scivolo pensionistico indirizzato al personale viaggiante che entro il 30 novembre 2021 si trovasse a 36/60 mesi dalla decorrenza della pensione di vecchiaia di cui all’art. 24, commi 6 e 7 del DL n. 201/2011 convertito con modificazioni dalla L. n. 214/2011: IMPEGNO DISATTESO
  3. PIANO D’ESODO – Il datore di lavoro presenterà apposita domanda all’INPS, accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi. L’azienda si obbliga a versare mensilmente all’INPS la provvista per la prestazione e per la contribuzione figurativa: IMPEGNO DISATTESO

Su questo ultimo aspetto, peraltro, ci preme evidenziare che la norma legislativa per il Contratto di espansione, prevede espressamente che l’azienda presenti obbligatoriamente una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi previsti.

Il dato drammatico si evidenzia ancor di più analizzando l’andamento occupazionale in TUA dalla sua nascita ad oggi:

“la gestione della TUA SpA, ha prodotto una diminuzione della forza lavoro passando dai 1620 dipendenti del 2015 a poco meno di 1300 di oggi, con una perdita secca per la Società regionale e per l’Abruzzo di oltre 300 posti di lavoro, il tutto con una situazione di risorse certe derivanti dall’affidamento decennale dei servizi attraverso lo strumento dell’in house e con un aumento delle corse bis causa Covid.

Solo nel 2021 di fatto si contano 107 posti di lavoro full time in meno e ammontano a 22702 le giornate in somministrazione (lavoro interinale) che la TUA SpA ha utilizzato.

“L’esatto opposto del concetto di lavoro stabile e lotta al precariato auspicato dal Presidente Marsilio e da noi condiviso.”

A poco è servito l’immissione di lavoratori precari che peraltro pur essendo stati “sfruttati” in termini salariali e normativi, rischiano addirittura la beffa di non poter partecipare al concorso pubblico in ragione dei limiti di età e dei requisiti previsti per le assunzioni con contratti di apprendistato.

I disservizi all’utenza aumentano esponenzialmente. Lavoratori pendolari e studenti vengono continuamente appiedati a causa della carenza di conducenti.

Numerose corse, in particolare sulle relazioni di traffico più frequentate, vengono quotidianamente soppresse.

Alla luce di quanto sopra esposto, le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno chiesto  un confronto con il Presidente della Giunta per evitare il fallimento del progetto occupazionale di una delle più importanti realtà lavorative della nostra Regione.

SEGRETERIE REGIONALI

Franco Rolandi FILT CGIL           

Andrea Mascitti FIT CISL            

Vincenzo Marcotullio UILTRASPORTI          

Luciano Lizzi FAISA CISAL

                                                         Sig. Presidente Regione Abruzzo

                                                         Dott. Marco MARSILIO

                                                  e p.c.             Agli organi di stampa

Oggetto: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO MARCO MARSILIO

Sig. Presidente,

circa tre mesi fa, esattamente lo scorso 19 ottobre 2021, Lei è stato artefice, unitamente al Presidente di TUA Spa, di una conferenza stampa  nella quale, facendo riferimento alla Società regionale di trasporto, ha avuto modo di preannunciare un piano di 127 assunzioni da distribuire in un arco temporale di 14 mesi, (una notizia che peraltro venne anticipata nel mese di giugno dello stesso anno e sempre con un comunicato stampa dallo stesso Presidente Giuliante, alla vigilia della sottoscrizione con le parti sociali di un “contratto di espansione”).

Parlando di un’importante “iniezione di fiducia” e della creazione di nuovi posti di lavoro attraverso concorsi pubblici in grado di offrire “occupazione stabile e superamento del precariato“, sono state altresì esplicitate e specificate le 127 posizioni oggetto di assunzione da tenersi anche attraverso il contratto di apprendistato per il quale, come è noto, la legge di bilancio 2022 ha confermato lo sgravio contributivo totale per le aziende che ne facciano ricorso.

Assunzioni mediante concorso pubblico che, soprattutto per il personale addetto alla guida degli autobus, costituirebbero una novità attesa da ben 7 anni. Risale infatti al 5 marzo 2015 (TUA non era ancora nata) quando a firma dell’allora presidente di Arpa SpA, la pubblicazione del bando per l’assunzione di autisti part time.

Da allora ad oggi, tra affidamenti (sottocosto e in sub concessione) a vettori privati prevalentemente a conduzione familiare (non a caso nessuna impresa privata abruzzese degnamente strutturata ha formulato offerte per aggiudicarsi tali servizi) e con ricorsi massicci al precariato e ai contratti di somministrazione, la società regionale di trasporto, nello stesso arco temporale, ha visto dilapidare la propria forza lavoro passando dai 1620 dipendenti del 2015 (anno in cui nacque TUA Spa) a poco meno di 1300 di oggi con una perdita secca per la società regionale e per l’Abruzzo di oltre 300 posti di lavoro. Il tutto, va precisato, con una situazione di risorse certe derivanti dall’affidamento decennale dei servizi attraverso lo strumento dell’in-house ed i ristori derivanti dall’emergenza covid.

            Solo nel 2021 di fatto si contano 107 posti di lavoro full time in meno, ammontando a 22702 le giornate in somministrazione lavoro che la TUA SpA ha utilizzato. L’esatto opposto del concetto di lavoro stabile e di lotta al precariato da Lei auspicato e da noi condiviso.

Le immissioni di nuovo personale dipendente, abbinate alle trasformazioni a tempo pieno degli attuali lavoratori TUA che da anni operano con prestazioni part time e con retribuzioni altrettanto ridotte, sono state peraltro oggetto del summenzionato Contratto di Espansione(1) che le scriventi organizzazioni sindacali hanno responsabilmente sottoscritto, prime in Italia nell’ambito del TPL, lo scorso 12 agosto 2021 presso il Ministero del Lavoro, condividendo con l’impresa la necessità di agevolare il turn over generazionale mediante l’inserimento di nuove risorse da assegnare a specifici percorsi formativi.

Il programma di assunzioni che l’azienda intende perseguire attraverso il solo contratto di apprendistato (e che peraltro impedisce ai tanti lavoratori interinali con età maggiore di 29 anni e che finora hanno prestato la propria attività in TUA, di poter partecipare al concorso con la speranza di un rapporto stabile) , il progetto di formazione e di riqualificazione del personale, il piano di riorganizzazione dell’impresa nonché il piano d’esodo, costituiscono parte integrante del verbale di che trattasi (di cui si allega copia), siglato, come detto, oltre che dalle parti sociali, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dalla società TUA (assistita peraltro – e a differenza delle parti sociali – dallo studio legale Pessi e associati e dallo studio di consulenza del lavoro Brisciani& Partners Stp).

Ebbene a fronte di questa ampia premessa, siamo a segnalarLe una serie di gravi inadempienze aziendali, che non attengono soltanto gli impegni assunti in conferenza stampa rispetto all’immissione di nuovo personale, ma che disattendono anche quanto sottoscritto in sede ministeriale e nei verbali di accordo correlati e risalenti al 30 giugno 2021.

A tal proposito e per avvalorare le nostre affermazioni, ci permettiamo di elencare sinteticamente le inadempienze e le anomalie:

  • CONTRATTO DI ESPANSIONE (accordo Ministero del Lavoro del 12 agosto 2021)
  1. ASSUNZIONI DA MERCATO – Assunzioni con contratto di apprendistato professionalizzante part time disciplinati dalla sola normativa legislativa e da quella prevista dal CCNL di riferimento: IMPEGNO DISATTESO
  2. PIANO D’ESODO –Scivolo pensionistico indirizzato al personale viaggiante che entro il 30 novembre 2021 si trovasse a 36/60 mesi dalla decorrenza della pensione di vecchiaia di cui all’art. 24, commi 6 e 7 del DL n. 201/2011 convertito con modificazioni dalla L. n. 214/2011:

IMPEGNO DISATTESO

  1. PIANO D’ESODO – Il datore di lavoro presenterà apposita domanda all’INPS, accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria (2) a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi. L’azienda si obbliga a versare mensilmente all’INPS la provvista per la prestazione e per la contribuzione figurativa:

IMPEGNO DISATTESO

            Premesso che Ad oggi la forte carenza di organico produce disservizi giornalieri all’utenza, numerose corse nell’area metropolitana vengono regolarmente soppresse, studenti e pendolari Lavoratori vengono privati del servizio minimo contribuito dalla regione, le scriventi Segreterie, con il fine di poter dare un fattivo contributo agli obiettivi che la sua Giunta si prefigge, chiedono un incontro, certi di poterLe fornire elementi e considerazioni utili ad una valutazione complessiva delle prospettive aziendali e dell’operato dell’attuale management.

  1. di cui all’art. 41 del d.lgs. n 14/2015, come sostituito dall’articolo 26-quater del decreto-legge n.34/2019 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 58/2019 e successivamente modificato dall’art.1, comma 349, legge 178/2020 e dall’art.39 del D.L.73/2021
  2. Il comma 5-bis del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, come modificato dall’articolo 1, comma 349, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 prevede che il datore di lavoro, allo scopo di dare attuazione al contratto di cui al comma 1, sia obbligato a presentare una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi prescritti dalla norma.La fideiussione garantisce l’adempimento degli obblighi assunti dal datore di lavoro nei confronti dell’Istituto… (omissis)…Il datore di lavoro esodante deve consegnare alla Struttura territoriale presso la quale assolvei propri obblighi contributivi il documento bancario attestante la fideiussione a garanzia degli obblighi di cui al programma di esodo. La predetta Struttura territoriale, verificata la conformità della fideiussione agli obblighi indicati nel prospetto INPS, ne comunica l’accettazione al datore di lavoro e alla banca… (omissis)…In caso di mancato versamento della provvista in unica soluzione e di mancata sottoscrizione della fideiussione, l’Istituto provvederà a dare comunicazione al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per gli eventuali adempimenti di competenza. Come sopra precisato, la fideiussione garantisce l’adempimento degli obblighi assunti dal datore di lavoro nei confronti dell’Istituto aventi ad oggetto il versamento anticipato della provvista per la prestazione e per la contribuzione correlata.

FILT CGIL (Rolandi)

FIT CISL (Mascitti)  

UILTRASPORTI (Marcotullio) 

FAISA CISAL (Lizzi)




Lettera al sindaco

In risposta al comunicato sull’antenna

Anversa degli Abruzzi, 11 maggio 2021 –

Caro Sindaco,

nel comunicato si afferma: “A seguito della richiesta di installazione pervenuta nel 2018, è stato avviato l’iter previsto dalla legge per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie.” Dire 2018 è troppo vago. Ti prego di specificare la data precisa della prima richiesta della Wind. Quindi, vediamo un po’, ti è arrivata la richiesta e subito ti sei attivato per le autorizzazioni. Ma che solerzia! Che efficienza! 

Nella richiesta veniva specificato il sito in questione o andava bene qualsiasi sito?

In altre parole, nella prima richiesta della Wind veniva specificato anche il sito?

O c’è stata una trattativa?

Se sì su quali punti si è trattato?

Ma una domanda impertinente mi sorge: siete stati voi a fare la richiesta alla Wind o quest’ultima a voi?

Come puoi ben immaginare non è cosa di poco conto. E chiedo venia ma la discussione tra i membri dell’amministrazione (come quelle che facevamo su ogni argomento importante) c’è stata?

E con chi?

Nel 2018 sono stato fisso a Castro e passavo spesso in comune chiedendoti se c’era qualcosa di importante di cui discutere, ma di questa fantomatica richiesta della Wind non mi è stato mai fatto cenno.

La corretta governance o prassi decisionale per una richiesta così delicata prevede prima un passaggio in consiglio con discussione e forte della decisione consiliare procedere alla richiesta delle autorizzazioni. Si è sempre proceduto in questo modo, dove delle volte al posto del consiglio, ci riunivamo nella stanza del sindaco per trovare un consenso generale su progetti importanti.

In questo caso non si è proceduto in questo modo ed in più la richiesta della Wind è stata tenuta volutamente sottotraccia e comunicata solo ad altri due consiglieri. Alcuni consiglieri storici non ne sapevano nulla perché stavano subendo un processo di marginalizzazione proprio in quel periodo. Mi riferisco a Gabriele Gianni.

L’allora ed attuale sindaco Gianni Di Cesare sapeva e sa benissimo della mia sensibilità verso il rispetto del paesaggio e più volte mi ero lamentato con lui dello stato di abbandono delle antenne sul colle di S. Michele e gli avevo esternato la necessità di un intervento. A maggior ragione avrei dovuto essere informato per prima visto che una delle mie proprietà ovvero l’ara di Camillo confina con il sito del serbatoio dell’acqua. Invece ripeto che sono stato tenuto all’oscuro di tutto e a questo punto posso affermare che solo pochi fedelissimi lo sapevano.

Un punto sul quale sto indagando in questi giorni e se l’ufficio tecnico del comune era in potere di richiedere le autorizzazioni senza una delibera consiliare. È evidente, infatti, che in questo caso il carro è stato messo davanti ai buoi! Mi sembra quanto meno strano di essere stato tenuto informato su tutti i progetti importanti ma, guarda caso, su questo no. In questi giorni mi sono chiesto il perché di questo comportamento peculiare della vecchia politica anversana, da cui mi avevano messo in guardia personaggi storici della opposizione anversana. Mi riferisco ovviamente a Nunzio Marcelli.

Durante le mie passeggiate solitarie su quest’isola sperduta nel Mediterraneo, mi sono chiesto con rabbia, delusione e incredulità il perché di uno sfregio così macroscopico ad un gioiello così importante per il territorio e per l’intero Abruzzo. Per stupidi e banali 5000 euri si deturpa Castrovalva?

L’amministrazione non aveva bisogno di questa entrata. Il bilancio sempre chiuso in pareggio come da legge. La copertura WiFi di Castro?

Ma quando mai!

A Castrovalva avevo più copertura che in Toscana e sin dal 2012 con il servizio offerto da SINET lavoravo da casa quando ne avevo bisogno. Copertura WiFi di Anversa?

Si poteva scegliere la sede delle altre antenne a Colle S. Michele. Tra le altre cose questa antenna non serve nemmeno per la banda larga che arriverà con la fibra (che è arrivata a Casale di Cocullo). Consiglio a tutti gli Anversani di andare al min 44 della registrazione streaming del consiglio comunale del 23/4/2021 per scoprire che il comune sta creando un ponte radio tra Cocullo e Castro per dare la banda larga in anticipo al comune di Anversa per rientrare all’interno di un censimento di due università del nord sui comuni adatti allo Smart working (a me sembra assurdo). Ovviamente la società che sta offrendo questo servizio è la SINET. Ma allora questa antenna Wind a cosa serve?

Ovvio per la continuità territoriale del servizio Wind per la copertura del tratto autostradale. Ma perché sfregiare Castro per una simile necessità? Devo dire che ci ho messo un paio di giorni ma dopo ho fatto due più due ed ecco la ragione. Nel 2018 si era iniziato a discutere cosa fare della vecchia scuola di Anversa ed ex sede della comunità psichiatrica. Se ne discuteva spesso sia in consiglio che nelle riunioni nella stanza del sindaco alla presenza di vari consiglieri. C’era un problema: lo stato di conservazione interna dello stabile non era dei migliori e da una stima richiesta i lavori avrebbero richiesto una spesa di ca 100mila euro.

Dove trovarli. Un mutuo ventennale per quella cifra significava uno sbilancio di ca 6mila euro annui. E il comune non poteva chiudere il bilancio senza una entrata di finanziamento. Se ne discuteva sempre. Ma ad un certo punto è tutto uscito fuori dal radar. Ora si scopre che il finanziamento lo avevano trovato ma comportava lo sfregio. Ma non si doveva informare gli altri e specialmente il sottoscritto. Ovviamente hanno informato la consigliera storica di Castrovalva ma non me, perché avrebbero trovato un muro su quella localizzazione e non per il mio orticello ma per rispetto a Castro. La consigliera storica la dovevano coinvolgere per rendere accettabile lo sfregio presso gli abitanti e i proprietari che si sarebbero di sicuro lamentati una volta messi di fronte al fatto compiuto. Quindi il flusso annuo di entrata per accendere un mutuo per il riordino interno della ex sede della comunità è stato trovato con la svendita del paesaggio e seguendo un processo decisionale opaco, truffaldino e sotterraneo che ha coinvolto tutta l’amministrazione per la maggior parte ignara. Ovviamente nessuna decisione condivisa ma solo decisione finale in consiglio dove il sindaco sa di avere la maggioranza.

Vedi, caro sindaco, per quel poco che ti conosco, so perfettamente che ti vergogni di questo sfregio a Castrovalva, anzi te ne vergogni profondamente, ma, moralmente e politicamente, ti senti giustificato dal fatto che lo hai fatto per la comunità, perché vuoi ristrutturare un immobile da mettere a sua disposizione. Ma, caro Gianni, hai negoziato un tuo desiderio politico con la bellezza di Castrovalva. Ne prendi coscienza per favore! Questa bellezza è un assoluto che non puoi negoziare perché non è né tua né mia e nemmeno dei castresi; questa bellezza è dell’umanità.

Castro non è negoziabile!

Se vuoi riparare a questa improvvida decisione, dalla quale non ti ho potuto difendere o consigliare perché me ne hai tenuto all’oscuro, è necessario da parte tua un comportamento di umiltà e schierarti a fianco di tutti gli abruzzesi e chiedere alla Wind di spostare l’antenna sul colle di S. Michele. Questo sarebbe un comportamento da nuova politica di cui noi abbiamo bisogno per riacquistare la fiducia nei tuoi confronti. La riunione che hai avuto con la Wind per un intervento di mitigazione dell’impatto (che la dice tutta della superficialità con la quale hai preso questa decisione) non va in questa direzione. La mitigazione della bruttezza non genererà mai bellezza!

Noi siamo qui ad attendere un tuo atto di presa di coscienza ma se si continua su questa strada attenditi una stagione infuocata di manifestazioni e rimostranze in cui chiameremo in campo tutte le associazioni abruzzesi e nazionali.

Ed ovviamente porteremo in tribunale il comune ed il tuo operato in questa decisione. Sta a te decidere cosa è meglio per l’attuale amministrazione. Un tuo atto di umiltà liberebbe anche la consigliera storica di Castrovalva che si è spinta financo a scrivere che il sottoscritto non ha mai dimostrato amore per il paese di Escher.

L’umiltà è la più grande delle virtù perché ti libera dai tuoi fantasmi e ti apre al futuro!

Un caro abbraccio, Roberto Isidoro




Targa alla Provincia

Il ringraziamento per il ruolo nella Tirreno-Adriatico

Teramo, 21 aprile 2022 –

A nome della RCS e dell’organizzazione della Tirreno-Adriatico, questa mattina, Luigi Di Giosia, attivo organizzatore locale della manifestazione ciclistica che ha attraversato il territorio teramano con tappa a Bellante nel mese di marzo, ha consegnato al presidente della Provincia la targa ricordo della manifestazione

È stato un grande lavoro di squadra e ringrazio il Presidente per aver coordinato bene e con impegno i tecnici e le squadre della Provincia per i lavori di sistemazione delle strade interessate al percorso. Realizzati in modo perfetto e in tempi record” queste le parole di Di Giosia accolte con soddisfazione da Di Bonaventura: 

“Ovviamente abbiamo pensato, oltre che alla buona riuscita della manifestazione, all’opportunità che questa rappresenta per il nostro territorio. A mia volta devo ringraziare la Regione Abruzzo per la sua sensibilità: alla fine della storia rimangono le strade, in condizioni migliori, e tutta la cittadinanza ne beneficia”.

Pina Manente




Regata dei trabocchi

Celebrare i colori del paesaggio con spirito agonistico

Pescara, 21 aprile 2022 –

Un abbraccio ideale tra sport, natura e turismo. È tutto pronto per la prima classica “lunga” delle regate d’altura organizzate dal Circolo Nautico di Pescara (Cnp 2018), la Regata dei Trabocchi, in questo caso confezionata in collaborazione con il Circolo nautico di Vasto

Domenica 24 aprile più di 30 imbarcazioni issano le vele davanti al Porto Turistico Marina di Pescara all’inseguimento del trofeo “Banca Generali Cup”, dal nome dello sponsor principale della manifestazione e che sarà assegnato al primo classificato. 

Una sfilata di barche a vela provenienti da tutta la regione, lunghe dai 6 ai fino ai 16 metri, si concentrano lungo il panorama marino d’eccellenza d’Abruzzo che passa davanti a Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto. Le barche, l’Eremo e i trabocchi, icone della regione e simboli della costa centro-meridionale, uniti in un connubio paesaggistico che lega anche i due circoli nautici che rientrano nella IX Zona Fiv Abruzzo e Molise che patrocina l’iniziativa.

La partenza è prevista per le ore 10 del 24, dopo l’accoglienza ai natanti nella Club House del Cnp. Il giorno prima, il 23, i velisti sono impegnati anche nella prima regata del Campionato primaverile organizzato dal circolo. Le barche sfilano con le loro vele colorate al largo dei trabocchi per superare una boa di disimpegno a Vallevò, a San Vito Chietino. Un gran bel panorama per chi percorre in mattinata e a ridosso dell’ora di pranzo la pista ciclo-pedonale della Via Verde. Il traguardo è previsto nel pomeriggio al molo di Punta Penna di Vasto.

Le imbarcazioni sono ospitate nel circolo nautico di Vasto e le premiazioni si svolgono in serata, nel ristorante dell’Hotel Perrozzi. Previsti premi anche per le intramontabili barche “classiche”, ossia quelle immatricolate entro il 1992. Lunedì 25 le imbarcazioni poi tornano ai porti di appartenenza. Alessandro Di Tonno, District manager Abruzzo e Molise della Banca Generali Private: “Siamo felici di sostenere questa ed anche altre iniziative del Cnp che rafforzano la rinascita della nautica e soprattutto dello stesso Circolo nautico di Pescara, una struttura storica che risponde pienamente alla nostra filosofia aziendale di sodalizio con il territorio.

Ci auguriamo che questa regata in particolare, ma anche le altre che succederanno nell’anno, segnino una ripartenza dopo i periodi bui del lockdown”. Andrea Di Nicolantonio, dello staff organizzatore di Cnp: “Siamo orgogliosi di promuovere la nostra regione mettendo in risalto la costa e anche la montagna che vi si specchia. E poi anche soddisfatti del gemellaggio con gli amici Circolo nautico di Vasto. Questa è la prima di due regate classiche lunghe organizzate dal Cnp di Pescara, la seconda è prevista per luglio, cioè la Pescara-Tremiti”. 




Esordio amaro

Atoms’ Chieti subisce doppia sconfitta contro Macerata (10-0 – 13-2)

Chieti, 21 aprile 2022 –

Esordio amaro per l’Asd Atoms’ Chieti nel campionato di softball di serie A2: la squadra teatina, al ritorno nella serie nazionale dopo tre anni di assenza, subisce una doppia sconfitta ad opera del Macerata, per 10-0 e 13-2

Nonostante il passivo però, per buona parte di gara 1 il Chieti ha tenuto testa alla capolista Macerata (ricordiamo che l’anno scorso le marchigiane hanno vinto il campionato e partecipato ai playoff per la A1), concedendo pochissimo spazio al temibile attacco avversario: merito della lanciatrice Anna Salvatore che è riuscita a tenere la squadra in partita fino alla quinta ripresa. 

Poi l’inconsistenza in attacco del Chieti e qualche imprecisione difensiva hanno fatto la differenza. Stesso copione in gara 2, ma questa volta l’attacco del Chieti si fa notare grazie a un bel triplo di Giorgia Di Santo e un lunghissimo fuoricampo da 90 metri, firmato da Micaela Capitanio. Tra le note positive della giornata, sconfitta a parte, l’esordio assoluto di ben 5 atlete teatine in serie A2: tra loro la quattordicenne Giada Pavone, schierata titolare nel ruolo di prima base.

Questo il line-up del Chieti: Marcone (7), Di Santo (8), Mammarella (2), Capitanio (5), Salvatore, D’Andreamatteo (1), D’Aviero Giorgia (9), D’Aviero Giulia (6), Gigante, Pasqualoni (4), Pavone (3), Terrenzio (DP). All. Casano.

Il prossimo turno si giocherà domenica 24 aprile alle ore 11, in trasferta, contro le Nuove Pantere Lucca, sul diamante di Capannori. Previsto anche il rientro delle veterane Del Sindaco e Diana, finora indisponibili per infortunio




Skyline luminoso

Accogliere i viaggiatori nel territorio del Parco del Gran Sasso

L’Aquila, 21 aprile 2022 –

Il progetto è frutto della proficua collaborazione di SdP con l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Proseguono le iniziative nate dalla collaborazione tra Strada dei Parchi e l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questa mattina il Presidente del Parco Nazionale Tommaso Navarra e l’Amministratore delegato di SdP Riccardo Mollo hanno inaugurato uno skyline luminoso, installato su un cavalcavia che attraversa la A24 nel territorio di Lucoli. Il profilo del Massiccio del Gran Sasso, attraversato dall’iconico camoscio che identifica il Parco Nazionale, da oggi introduce i viaggiatori alla scoperta di un ecosistema irripetibile e delicato che Strada dei Parchi vuole invitare a conoscere e a rispettare.

Un patrimonio di straordinaria biodiversità e paesaggi incontaminati che l’Ente Parco tutela da quasi 30 anni.

“Si consolida una positiva sinergia istituzionale che vede utilmente operare l’Ente e la Società Strada dei Parchi S.p.A. cui va il nostro ringraziamento a nome della nostra Comunità identitaria che vive il nostro territorio.” ha dichiarato il Presidente Navarra “Oggi inauguriamo una porta, non solo simbolica, di accesso alla nostra area protetta; tutti coloro che la percorreranno avranno modo di riflettere sullo straordinario valore delle matrici ambientali cui si approssimano.”

“Si tratta di un piccolo nostro contributo ad una importante collaborazione con un grande Ente, che fornisce un servizio prezioso alla comunità” ha aggiunto l’AD Riccardo Mollo. “I lavori di ristrutturazione dell’autostrada in questa zona procedono spediti anche e soprattutto grazie all’intesa e alle sinergie che Strada dei Parchi ha stabilito con il territorio. Vorremmo operare con la stessa proficua unità di intenti con il Concedente, ma viene continuamente rimandata l’approvazione dell’unica fonte certa di programmazione, il PEF. Senza questo strumento, la ristrutturazione dell’autostrada si blocca a questa zona e al solo adeguamento sismico”.

“Il programma complessivo, già definito con il Commissario straordinario, che prevede investimenti per oltre sei miliardi di euro senza ulteriori insostenibili aggravi per i nostri Clienti, è fermo da dieci anni”, continua Riccardo Mollo. “Di questi fondi, ben ottocento milioni sono relativi ad interventi urgenti e non più differibili. Il paradosso è che sono progettati e finanziati, si potrebbero eseguire immediatamente ma, nonostante tutti gli sforzi profusi da Strada dei Parchi negli anni, non viene dato il via”.

Per aggiornamenti in tempo reale sulle condizioni di traffico e di viabilità si raccomanda di visitare il sito www.stradadeiparchi.it, di seguirci sul profilo Twitter @viabilitasdp o su Facebook, prima di mettersi in viaggio. Si raccomanda inoltre di consultare il Televideo Rai e Mediavideo, di ascoltare i notiziari CCISS e Isoradio, o chiamare il numero telefonico 803.111.

Strada dei Parchi SpA:

Strada dei Parchi SpA è la società che gestisce la concessione di costruzione ed esercizio della A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Avezzano-Pescara). Le due autostrade rappresentano il sistema di collegamento tra il versante tirrenico e quello adriatico della penisola. Nata nel 2002, Strada dei Parchi conta su uno staff di circa 500 professionisti per la gestione dei 166,5 km della A24 e 114,9 km della A25.




Giornata della terra

Dai giovani le nuove idee per garantire

Roma, 20 aprile 2022 –

CIBO ED ENERGIA ALL’ITALIA

Apre Salone creatività Made in Italy in tempo di guerra con gli Oscar Green della Coldiretti

Giovedì 21 aprile 2022, ore 9 – Roma, via XXIV Maggio 43 presso il Centro congressi di Palazzo Rospigliosi

Alla vigilia della Giornata mondiale della Terra apre il primo salone della creatività Made in Italy con i giovani innovatori che presentano le rivoluzionarie idee nate nelle campagne per garantire l’autosufficienza alimentare ed energetica al Paese di fronte alla crisi scatenata dalla guerra con il blocco dei rifornimenti di materie prime agricole e il ricatto russo sul gas e sul petrolio.

L’appuntamento con le novità dell’Oscar green dei giovani della Coldiretti è per giovedì 21 aprile 2022 dalle ore 9,00 in via XXIV Maggio 43 al Centro Congressi Rospigliosi a Roma (diretta streaming su www.coldiretti.it) dove giungeranno centinaia di ragazzi da tutte le regioni. Un’occasione, alla quale parteciperanno anche gli imprenditori abruzzesi, per toccare con mano decine di invenzioni delle nuove start up, scelte dopo una lunga selezione territoriale, destinate a promuovere la svolta verso un Paese più indipendente dalle importazioni, capace di non dover scendere a patti per difendere i propri valori democratici.

Saranno presenti, tra gli altri, il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, la Delegata Nazionale del Movimento Giovani Imprese Coldiretti Veronica Barbati, il Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi, il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella, il presidente della Commissione Ambiente della Camera Alessia Rotta, il Presidente di Ismea Angelo Frascarelli, il Presidente del Crea Carlo Gaudio, mentre effettuerà un collegamento video il Ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone.

Per l’occasione sarà presentata la studio Coldiretti-Divulga su “Il ritorno dei giovani alla terra in tempo di guerra” che fotografa il profondo cambiamento nelle abitudini dei ragazzi under 35 a livello di scelte professionali ed educativo, con un focus dedicato allo storico ritorno alla terra che non avveniva dalla rivoluzione industriale tanto nei campi quanto nelle scuole.




Dopo lo stop

R(abd)OMANTICA 2022 in tour

L’Aquila, 20 aprile 2022 –

“L’Associazione Culturale I Guastafeste torna con R(abd)OMANTICA 2022 IN TOUR … Dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza pandemica, riparte il TOUR di R(abd)OMANTICA, l’appuntamento è per  SABATO 23 Aprile a Cagnano Amiterno, presso la sede della proloco nella frazione di San Cosimo, grazie alla sinergia tra il Comune e la Proloco di Cagnano Amiterno tornano dalle ore 10.00 le interviste con coloro che ne “hanno passate, viste e sentite più di noi”, i racconti nella loro forma più genuina dove emergono momenti di vita vissuta, con l’ascolto delle storie più vere e semplici, a volte inimmaginabili del nostro passato, come eravamo, come e dove hanno vissuto i nostri genitori, zii, nonni.

 In “R(abd)OMANTICA In tour” i racconti divengono un rituale aggregativo, familiare dove sappiamo che ritroveremo persone con cui far crescere avventure a voce calda, delle storie. Un lavoro di ricerca sul territorio per generare un rapporto con le fonti attraverso la pratica della narrazione orale, una pratica di libertà ed intelligenza, la capacità di stare fianco a fianco, e di confrontarsi in modo indiretto, cioè mediato proprio attraverso parabole sulle questioni semplici o complesse della vita, il racconto mantiene vivo il detto popolare, il dialetto, i nomi delle piazze, delle vie, dei personaggi che popolano il quotidiano e l’immaginario, la storia della collettività così come il particolare del singolo…

Marco Valeri




Tre personaggi in cerca di priapo

Il culto di San Cosma e Damiano ed i rapporti fra Andrea Pigonati, William Hamilton e Michele Torcia

Abruzzo, 3 agosto 2020 –

La recente pubblicazione del Diario segreto di Sir William Hamilton (1730-1803), ministro plenipotenziario di Sua Maestà d’Inghilterra a Na­poli (i), e di alcuni documenti finora sconosciuti sugli antichi “rituali fallici” che si svolgevano nella notte fra il 26 e 27 settembre presso il Santuario di San Cosma e Damiano ad Isernia nel (presunto) dies natalis dei due santi anargiri (ii), hanno contribuito a gettar luce sui rapporti, finora insospettati, tra Andrea Pigonati, Sir William Hamilton e Michele Torcia, personaggi che a vario titolo interessano la storia degli Abruzzi nell’ultimo ventennio del XVIII secolo.

Il fulcro di questi rapporti è costituito dalla complessa personalità di Andrea Pigonati, “l’architetto” siciliano entrato nelle grazie di Sua Maestà Ferdinando IV di Borbone. Tra numerose polemiche ed avversità, egli ave­va progettato infatti la Real Strada degli Abruzzi da Napoli alla fortezza di Pescara, ed in special modo il difficile tratto Castel di Sangro-Sulmona at­traverso gli Altopiani Maggiori (i), il ripopolamento (ma forse sarebbe meglio parlare di “incremento demografico”) dell’isola di Ustica e la riapertura del porto di Brindisi (ii), inaugurato nel 1776 e dipinto più tardi, nel 1789, dal ce­lebre pittore di corte Jacob Philipp Hackert, su incarico di Ferdinando IV (iii).

Non si vuole in tale sede affrontare il tema “viabilità” nel regno di Na­poli, decisamente assai complesso, in cui emerge comunque la genialità del Pigonati, malgrado le astiose riserve del Torcia nella fase di progetta­zione e direzione dei lavori della Strada degli Apruzzi. Diciamo solo che i lavori della costruzione dell’arteria da Napoli fino a Castel di Sangro, passando per Venafro ed Isernia, erano stati agevolmente completati nel 1783 e nell’anno successivo, come ci informa lo stesso Pigonati, “si do­veva intraprendere il prolungamento da Castel di Sangro in avanti”, cioè per Roccaraso e Sulmona, lungo il terribile e funesto Piano delle Cinque Miglia.

È proprio in questo periodo che entra in scena Sir William Hamilton, ambasciatore e ministro del re d’Inghilterra a Napoli. Nella capitale del regno egli era noto come “antiquario”, che commerciava tuttavia in re­perti archeologici per lo più provenienti da scavi clandestini a Pestum, Pompei ed Ercolano e che finivano – alla luce del sole – al British Museum di Londra, malgrado qualche protesta inoltrata al Tanucci da parte di stu­diosi napoletani, e fra questi Michele Torcia, Bibliotecario di Sua Maestà Ferdinando IV.

Agli inizi del 1784 finisce nel celebre museo londinese anche “una rac­colta di modelli di cera a forma di membro virile”, donata personalmente da Sir William e proveniente dal santuario di San Cosma Damiano di Isernia.

Il colto ministro inglese, che nel 1773 aveva pubblicato insieme a Pietro Fabris la famosa Raccolta di vari vestimenti ed Arti del Regno di Napoli, si interessava in questo momento – alla luce dei reperti restituiti dagli scavi di Pompei ed Ercolano – al culto di Priapo, di cui gli ex voto fallici, offerti dalle donne al santuario “più di San Cosma che di San Damiano”, costituivano secondo Sir William una incredibile “continuità concettuale e cultuale” proprio nel Secolo dei Lumi.

Nel 1786 appare a Londra una “Dissertazione” di Sir W. Hamilton e R. Payne dal titolo “An account of thè remains of thè worship of Priapus, lately existing at Isernia, in thè Kingdom of Naples”.

Hamilton scrive di “essere stato in questa cittadina del Molise nel feb­braio del 1781 e di essersi riproposto di assistere alla successiva festa di San Cosma e Damiano (27 settembre)” (iv). La suddetta dissertazione riporta il testo di una “Lettera da Isernia nell’anno 1780”, scritta da un “anoni­mo” informatore il quale, qualificandosi come “ingegnere che sovrintende a Isernia alla costruzione della Real Strada degli Apruzzi”, è stato facil­mente individuato. Si tratta proprio di Andrea Pigonati, e se ne ha una conferma non solo da Michele Torcia, ma anche da Sir William Hamilton nel suo “Diario segreto napoletano”, il quale conferma che la sua prima esperienza ad Isernia risaliva al 1779 ed a tale data devono fissarsi anche i suoi primi contatti con l’architetto di Ferdinando IV, “informatore” di Sir William in merito ai rituali di Isernia, che furono osservati personalmente dal ministro inglese nella notte fra il 26 e 27 settembre 1780, travestito per l’occasione da frate.

In tale ricorrenza le donne sterili (e non solo del contado di Isernia) giacevano da sole nel Santuario di San Cosma e Damiano. Era interdetta infatti la presenza dei loro uomini, che trascorrevano in ansia la notte nei pressi del Santuario, nella erronea convinzione che la sterilità fosse da addebitare solo alle donne e non anche ai mariti. Il giorno dopo, la festa terminava, come si apprende dal Diario segreto di Sir William, con la spar­tizione da parte dei canonici del danaro offerto e dei falli di cera depositati la sera precedente nel Santuario dalle pie donne, le quali – sottolinea Ha­milton – “tornano gravide al loro paese e la grazia si estende senza destare meraviglia anche a zitelle e vedove”.

Nel Diario segreto viene svelato così l’arcano mistero. Sir William ed il suo amico D’Ancarville “assistono segretamente al rito notturno” grazie ai buoni uffici dell’ingegnere, cioè Andrea Pigonati, che conosceva un vec­chio monaco, il quale “dietro pingue offerta pecuniaria e copiosa libagio­ne”, offre a Sir William ed a D’Ancarville “due oscuri sai da cappuccino”, due magici mantelli con cui, calata la notte, si introducono “nel tempio avvolto dall’oscurità”. Dai sedili del coro, dove immobili si erano acco­vacciati, essi assistono al furtivo ingresso di “uno stuolo di frati giunti dai conventi di Isernia. I loro volti balenano infuocati di sacro ardore al lume delle candele, mentre portano alla bocca le capaci borracce di vino gene­roso legate ai fianchi”. Così “le nere Madonne schiavone, prive del figlio e vogliose della gratia piena del nascituro”, restano “in attesa che il Santo (quale dei due?) assuma le spoglie dell’ariete infuriato”.

Il resto non reclama delucidazioni… Tuttavia una copia della “disser­tazione” dal titolo “An account of thè remains of thè worship of Priapus”, in precedenza citata, pervenne nelle mani del bibliotecario di Sua Maestà Ferdinando IV, cioè Michele Torcia, che ne da contezza nell’opera Saggio Itinerario Nazionale pel Paese de’ Peligni fatto nel 1792 (Napoli 1793) e di grande importanza per la storia d’Abruzzo. “

Fra Torcia e Hamilton – sottolinea il Carabelli – non correva buon sangue”, dato che il Bibliote­cario di Ferdinando W, nel suo saggio sullo “Stato presente d’Inghilterra”, aveva accusato i viaggiatori inglesi dì “far incetta e rapina del patrimonio archeologico e d’arte italiano”, donde le rimostranze ufficiali espresse da Sir William Hamilton allo stesso Tanucci. Ma il giudìzio negativo era stato esteso dal Torcia anche ai “fiancheggiatori” che favorivano il commercio di reperti archeologici, fra cui Andrea Pigonati, accusato dal Torcia nel suo “Saggio Itinerario Nazionale pel Paese de’ Peligni” di essere anche “l’informatore” di Sir William in merito al rito di Isernia, che tanto discre­dito aveva gettato sulle miti e “devote” popolazioni abruzzesi e molisane.

In tale circostanza il Torcia appare proprio “filosofo e bacchettone”, data la precisa testimonianza sui “portentosi episodi” nel Santuario di San Cosma e Damiano ad Isernia, e sembra ignorare gli straordinari ed imper­scrutabili miracoli che avevano reso famosi i due Santi anargiri.

Il culto dei “due Santi Medici” appare codificalo, infatti, in una agio­grafia ormai ovunque diffusa nell’Europa cristiana e fatta di episodi che affascinavano forse il fedele per il paradossale modo con cui si manifesta il loro provvidenziale intervento. Ad un paralitico, per esempio, che chiede di essere guarito. San Cosma e Damiano “prescrivono come cura di violen­tare una donna muta, che si metterà ad urlare, facendo scappare di corsa il paralitico” (v).

Una doppia guarigione, dunque, che si realizza al di fuori degli schemi devozionali, ma in modo comprensibile. Vi sono altri episodi invece che lasciano perplessi e ingenerano non pochi dubbi. Così, non si comprende l’episodio narrato in un affresco dipinto nella chiesa dì San Paolo Vecchio a Ferrara, in cui i due Santi medici sono raffigurati mentre trapiantano ad un malato bianco la gamba nera di un etiope! Forse un esempio profetico ed antìcipatore delle odierne esigenze di “convivenza multietnica”?

Non lo sappiamo. Tuttavia i miracoli più straordinari avvenivano cer­tamente nei “santuari-ospedale” come appunto quello di Isernia, dove si praticava “il rito dell’incubazione cristiana” grazie al quale anche “le ve­dove”, malgrado le rimostranze del buon Torcia, riacquistavano la propria fertilità. È proprio il caso di dire: potenza della fede!

[i] Cfr. A. pigonati, La parte di strada degli Apruzzi da Costei di Sangro a Sulmona descritta dal Cavalier Andrea Pigonati, Napoli 1783; rist. anast. A.S.T. Roccaraso, a cura di F. Cercone, Genova 1983;

[ii] Nel 1781 il Pigonati aveva pubblicato a Napoli, per i tipi dello Stampatore M. Morelli (lo stesso che due anni dopo pubblicherà La parte di Strada degli Apruzzi ecc., in precedenza citata) una Memoria del riaprimento del porto di Brindisi sotto il Regno di Ferdinando IV, che Giulio Cesare – assediando a Brindisi Pompeo – aveva fatto ostruire per impedire la fuga del rivale e che da allora non era stato più riaperto. Su questo episodio cfr. il saggio di R. lefevre Su e giù per Brìndisi in tempo di guerra (“Le Vie d’Italia”, n° 11, 1942), la cui conoscenza devo all’Arch. Giacomo Pignatone di Palermo che in tale sede ringrazio vivamente. Assecondando il suo “desiderio di conoscenza”, tipico dell’Età dei Lumi, Andrea Pigonati si interessò nel suo periodo di permanenza a Brindisi (1775-1779) anche del fenomeno del tarantismo e dello scottante problema del concubinato in cui vivevano i “canonici locali”;

[iii] II dipinto fa parte di una serie dedicata ai Porti del Regno di Napoli, commissionati a Ph. Ackert dal re Ferdinando IV, ispirato dal­l’esempio di Luigi XV che aveva affidato a J.Fernet il compito di ritrarre i porti di Francia. La serie dei porti borbonici è tuttavia incompleta: essa consta solo di 15 tele che sono conservate oggi nella Reggia di Caserta;

[iv] G. carabelli, op. cit. p. 17;

[v] A. acconcia longo, La cultura bizantina. In Lo spazio letterario del medioevo,p. 205, Salerno Ed., Roma 2004.




Un reading

Le risposte da Mark Twain

Teramo, 17 aprile 2022 –

Mercoledì 20 Aprile  2022 alle ore 18,  nella Sede Caritas, la stagione primaverile del Salotto culturale “Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio  MIC e Fondazione Tercas), insieme con l’UPM, propone un Reading da Mark Twain a cura di Lucia Pompei

L’incontro sarà contemporaneamente in presenza e sulla piattaforma Google Meet

È possibile iscriversi gratuitamente, inviando l’adesione all’indirizzo segreteriasalottoculturale@gmail.com

In presenza: si richiedono Green Pass  e mascherina FPP2.    

Come si comporterebbero Adamo ed Eva se, invece che nell’Eden, vivessero nel Parco delle Cascate del Niagara?

E siamo sicuri che sia meglio essere bambini buoni piuttosto che bambini cattivi?

Mercoledì 20 Aprile avrete le risposte, direttamente da Mark Twain




Un ritorno perfetto

Al lavoro perché la processione diventi patrimonio immateriale dell’umanità

Chieti, 17 aprile 2022 –

Il giorno dopo la processione arriva il ringraziamento dell’Amministrazione agli organizzatori, alla città e a tutte le forze dell’ordine e volontarie che hanno lavorato alla buona riuscita del ritorno in presenza del rito più antico e partecipato d’Abruzzo

“Un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine, alle associazioni di protezione civile, ai volontari, ai sanitari del 118, che, con ammirevole senso del dovere e grande competenza, hanno reso possibile vivere in totale sicurezza uno dei momenti di più alta spiritualità e identità qual è la processione del Venerdì Santo a Chieti – così il sindaco Diego Ferrara – Ringrazio il Prefetto e il Questore che non mi hanno fatto mancare la loro vicinanza in questi giorni non facili di organizzazione dell’evento. 

Un pensiero affettuoso al nostro arcivescovo, monsignor Bruno Forte, che ha sempre parole buone e incoraggianti che ci confortano sulla strada del perseguimento del bene comune. Una lode incondizionata a tutti coloro, arciconfraternite, musici, coristi (spero di non dimenticare nessuno) che con la loro bravura continuano, anno dopo anno, a farci sentire i “brividi sulla pelle” al loro passaggio cantando il Miserere di Selecchy.

Un grazie ai miei concittadini che si sono comportati benissimo al passaggio della processione: ieri a Chieti c’erano oltre 12.000 persone, molte sono tornate alla propria  processione, altre sono arrivate da fuori, ma tutti hanno partecipato con le mascherine e con il trasporto che rende questo appuntamento di fede unico in Abruzzo e fra i più belli e intensi d’Italia.

Un saluto carico di gratitudine arrivi anche a tutti i commercianti che hanno dovuto patire qualche disagio per motivi logistici e organizzativi, nella speranza che il dialogo e la collaborazione con l’Amministrazione rimanga sempre fertile. Tutto ha funzionato anche perché la città ha risposto nel migliore dei modi, a tutti giunga la mia Buona Pasqua”.

“Aspettavamo con particolare attenzione questo ritorno – così il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare – perché vogliamo vedere crescere la processione e farla assurgere fra i riti tutelati dall’Unesco. Com’è noto, abbiamo iniziato il cammino per il riconoscimento, affinché la solenne Processione del Venerdì Santo di Chieti, scandita dalle note potenti del Miserere di Selecchy, diventi patrimonio dell’Umanità: non è un percorso facile, perché per arrivare al traguardo c’è bisogno di un rigido iter, ma siamo fiduciosi di poter toccare questo orizzonte, capace di dare al rito che si ripete da secoli in città e che potrebbe addirittura essere fra i più antichi d’Italia, la sua origine, infatti, risalirebbe all’842, il riconoscimento che merita e alla città un grandissimo onore.

La nostra appartenenza, così fusa nella storia, nella cultura di Chieti e anche nelle testimonianze religiose, ha un valore grande su cui vogliamo puntare, perché tanta bellezza è un motore anche economico che non può restare spento e perché siamo certi che possa contribuire a un patrimonio nazionale di tradizioni, che bisogna tramandare e rafforzare”.




Campionato Nacra 15

Secondo giorno di regate giovanili under 19 a Pescara

Pescara, 17 aprile 2022 –

Seconda di tre giornate di regate per gli oltre 30 atleti che partecipano alla Tappa Nazionale specialità Nacra 15, catamarano da competizione del settore giovanile della Federazione italiana vela, che ha portato a Pescara velisti anche dal Lazio, dalla Sardegna e dalle regioni limitrofe al Lago di Garda come il Trentino. Le gare sono iniziate venerdì scorso con quattro prove nel tratto di mare antistante lo stabilimento “Il Traghetto” sede del circolo velico che ha organizzato tutto, Svagamente, diretto dall’istruttore federale Mauro Di Feliciantonio, in collaborazione con la Fiv IX Zona Abruzzo e Molise e con il patrocinio dell’assessorato allo Sport del Comune di Pescara. 

La giornata di ieri è stata caratterizzata da cielo azzurro e un buon vento proveniente da nord tra i 5 e 8 nodi che ha permesso ai giovani atleti, tutti under 19, di mettere in luce le proprie doti tecniche e tattiche. In testa nella classifica provvisoria odierna dopo 8 prove totali ci sono i laziali Carlo Mustacchi e Nicole Bianco del circolo velico 3V del Lago di Bracciano con 18,5 punti seguiti con 27 punti da Giorgio Bona e Isotta Poggi del circolo velico Riva del Garda che ieri erano primi.

Al terzo posto in rimonta gli abruzzesi Vincenzo Sebastiani e Maria Sofia Rubino, entrambi pescaresi e quattordicenni, del circolo velico Svagamente diretto da Mauro Di Feliciantonio, che ha organizzato questa bellissima tre giorni, con 27 punti. L’altro equipaggio locale formato da Enrica Morelli e Stefano Troiano, sempre di Svagamente, per ora ha raggiunto il settimo posto con 41 punti. Domani, terza e ultima giornata di regate, la partenza è prevista per le ore 10 e si disputeranno almeno altre 4 prove.

Nel pomeriggio le premiazioni con il podio alla presenza dei vertici federali nazionasli Fiv, del presidente della IX Zona Fiv Abruzzo e Molise Domenico Guidotti, del sindaco di Pescara Carlo Masci e dell’assessore allo sport Patrizia Martelli che hanno patrocinato con entusiasmo l’iniziativa. Intanto continuano ad iscriversi atleti alla settima edizione della Tappa Nazionale Multiclasse prevista per il prossimo fine settimana, il 23, 24 e 25 aprile, sempre organizzata dall’instancabile Di Feliciantonio.

Parteciperanno le classi Hobie Cat 16 spi under 21, Hobie Cat classico, Hobie Cat Dragoon e Catamarani Formula 18 open: già previsti circa 150 atleti provenienti da tutta l’Italia e anche dall’Estero. Le squadre abruzzesi sono presenti in quasi tutte le categorie. 




Buona Pasqua 2022

La passione, la morte e la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo ci dice che l’Amore è più forte del tradimento, che l’Amore è più forte della morte e che l’Amore dura nel tempo.

Buona Pasqua da tutta l’associazione Abruzzo Popolare, dal presidente, Tommaso Coletti, dalla redazione e dal direttore Nando Marinucci. 




Videosorveglianza: nella graduatoria dei comuni ammessi al finanziamento per il 2021

Civitella Alfedena, 16 aprile 2022 –

Tra gli ammessi al finanziamento statale, sulla base degli importi richiesti, insieme ad altri 416 comuni, tra cui molte grandi città, c’è anche il piccolo borgo di Civitella Alfedena nel PNALM. Il decreto che approva la graduatoria  al finanziamento statale pari a 27 milioni di euro, diretto a sostenere gli oneri sopportati dalle amministrazioni municipali per l’installazione dei sistemi per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza urbana,  previsti nell’ambito dei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra i prefetti e i sindaci per l’anno 2021 e stato firmato  dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. 

“Un intervento fondamentale per il potenziamento della sicurezza del  nostro Comune, di cui, com’è noto, i sistemi di videosorveglianza sono un elemento essenziale”, commentano dalla sede Municipale, dove emerge  soddisfazione di aver potuto beneficiare di questa iniziativa e della relativa provvista economica per poter soddisfare una richiesta avanzata da diverso tempo dagli abitanti.

Per la piccola comunità si tratta di un importante contributo statale e investimento per migliorare la sicurezza dei cittadini e tutto il Consiglio Comunale, si ritiene soddisfatto e apprezza il lavoro del tavolo tecnico del Prefetto e del Questore di L’aquila, che, “ha compreso in pieno che si tratta di uno strumento che  serve a contrastare anche nei piccoli centri le attività illecite ed episodi di microcriminalità , sia facilitando l’attività di repressione dei reati, ma anche quella di prevenzione e deterrenza , nonché  di controllo e tutela di un territorio interessato da flussi turistici proventi da altre regioni”.

La sfida di una migliore qualità della vita per i propri cittadini, la necessità di creare un’effettiva percezione di vivibilità in termini di sicurezza, abitabilità, salubrità, era uno degli obbietti che l’Amministrazione Comunale del piccolo borgo si era posta e ha affrontato e preannuncia l’avvio delle procedure per  l’installazione del sistema.




I due mondi, quale umanità stiamo diventando.

Pescara, 11 aprile 2022 – C’è un mondo in cammino alla ricerca di una salvezza e invece un altro che è rimasto fermo agli istinti primordiali.

C’è un mondo del buon senso, che vive con buoni propositi ed obiettivi puliti, ed un altro del malessere, che vive nel disagio e nella miseria; un mondo pericolosissimo, oscuro ed imprevedibile che vive vicino, accanto, dentro ognuno di noi, di cui tener conto e farsi carico in qualche modo, senza ignorare e tralasciare nulla.

[Un mondo che vive dentro ognuno di noi, pronto ad esplodere]

La cronaca dell’ultimo evento pazzesco registrato in terra d’Abruzzo ci racconta di un tentato omicidio nella nostra Pescara. Ucciso o meno, non sappiamo ancora se e per cosa, un cameriere, studente e giovane padre di 23 anni, intento al suo lavoro, viene preso di mira e fatto oggetto di una violenza inaudita.

Siamo umani e anche questi sono fatti umani che, necessariamente, hanno bisogno di una dovuta, giusta analisi; soprattutto, visti i caratteri delle ultime sciagure umane nel mondo, hanno bisogno del dovuto approfondimento per capire quale umanità stiamo diventando.

Siamo diventati davvero brutti …

nm




Cuore abruzzese

Avezzano, 15 giugno 2021 –

In Abruzzo c’è un lago a forma di cuore, perchè la nostra sorgente è l’Amore, la nostra fonte è Dio che è il cuore dell’Amore

Siamo chiamati a dare amore, perché riceviamo da tutti i fiumi e ridoniamo a tutti i fiumi l’amore: l’essenza della vita.

In Abruzzo c’è un’anfiteatro romano ad Alba Fucens, una città costruita in onore del Sole, in questo teatro dove parli o canti, senza microfono, ascolti la tua voce amplificata pulita e chiara, senza eco e senza rumori che disturbano, grazie alle pietre che i geniali romani hanno messo. Noi siamo “pastori” schietti, senza maschere, senza il politicamente corretto o il linguaggio diplomatico, semplici, spontanei e genuini.

L’ Abruzzo: terra bagnata dal mare Adriatico ed elevata verso il cielo dalle vette delle bellissime montagne, mistica e incontaminata, terra di santi e di briganti, di orsi e di agnelli, di eremiti e di inventori. Se usiamo ogni giorno questa “geografia” del nostro carattere unendo: la forza e la gentilezza, la creatività e la perseveranza, la solitudine e l’accoglienza, la responsabilità e l’umorismo: solo allora sarai un vero abruzzese.

fra Emiliano Antenucci




I luoghi dell’Amore

La bellezza della nostra religione

Avezzano, 29 agosto 2021 –

Dio è vicino più di quanto noi immaginiamo. Il cielo è il nostro cuore, e questa è la bellezza della nostra religione, del Cristianesimo. Ma cos’è veramente il Cristianesimo, cos’è la nostra fede? La nostra fede? Chiaramente ognuno pensa e vive a modo proprio, ma se non facciamo esperienze concrete d’amore … a cosa serve pregare, andare a messa o fare processioni ? Tutto è inutile. L’amore dunque; abbiamo imparato che bisogna amare Dio e amare il prossimo.

Ma qui, oggi  sembra di vivere in un mondo diviso tra Buoni e Cattivi. Buoni e Cattivi?

Ma è chiaro che abbiamo contratto un virus che è quello dell’egoismo; quello che ci porta a sbagliare sempre; a peccare sempre e gli errori, i peccati li facciamo noi tutti, nessuno escluso!

Per noi cristiani, siamo tutti peccatori dunque, ma amati dal Signore; da un Signore che è fallito. Si fallito sulla Croce, che si carica di tutti i nostri fallimenti per amore. E allora dove troviamo Dio ?

lo troviamo proprio nel nostro cuore, che è il luogo dell’amore, il luogo meno visitato.

L’auspicio migliore non è che cercare di scoprire questo luogo, e di visitarlo per renderlo meno misterioso di quanto sembra.




Tumore del polmone

Un nuovo studio sulla rivista Cell Death & Disease

Chieti, 1 aprile 2022 –

È stato pubblicato sulla rivista internazionale “Cell Death & Disease”, uno studio sulle potenzialità terapeutiche di una nuova combinazione di farmaci a bersaglio molecolare per la cura di un particolare tipo di tumore del polmone

Lo studio è il frutto di una collaborazione tra i ricercatori del CAST (Center for Advanced Studies and Technology) dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, del King’s College di Londra coordinati dal professor Tony Ng, e di MediaPharma, biotech nata nel 2009 come spin-off della “d’Annunzio”.

Gli studiosi hanno dimostrato che per mezzo della terapia di combinazione con l’anticorpo monoclonale anti-HER-3, chiamato EV20, è possibile contrastare l’insorgere della di resistenza all’Osimertinib, farmaco utilizzato in prima linea nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma del polmone con mutazioni del recettore EGFR.

Il tumore del polmone – sottolinea il professor Gianluca Sala, docente di Biochimica presso il Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina & Odontoiatria della “d’Annunzio” e co-autore dello studio – rappresenta la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati.

Sebbene le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia abbiano aumentato in maniera significativa la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro al polmone, l’insorgenza di fenomeni di resistenza legati alle terapie rappresenta un grave problema a livello clinico.

Questo nuovo studio, seppur preclinico, – spiega il professor Sala – identifica una nuova efficace formulazione terapeutica composta da due farmaci a bersaglio molecolare, un inibitore chimico delle tirosin-chinasi (small molecule) ed un anticorpo monoclonale (immunoterapico). È importante notare – conclude il professor Gianluca Sala – che questo studio pone le basi molecolari per sviluppare terapie di combinazione personalizzate trasferibili alla sperimentazione sull’uomo in tempi ragionevolmente rapidi.”

Maurizio Adezio




Arte Internazionale

Niente di speciale… Menomale! L’ordinario nello straordinario

Fontecchio, 1 aprile 2022 –

Sabato 2 aprile dalle 16 alle 23 oltre 30 artisti per 14 mostre, concerti e performance organizzati in cantine, vicoli, abitazioni private, spazi culturali e sociali del paese medievale da residenti e nuovi abitanti arrivati da vari luoghi d’Italia e del mondo

Collegamento streaming con MAPPA Mission Art & Performance Project di San Francisco e gallerie di Barcellona.  Niente di speciale… menomale! un raduno internazionale di artisti, amici, residenti e sconosciuti che ha l’intento di ravvivare e nutrire l’ecosistema di relazioni dimostrando come l’anima della cultura può ripopolare, risollevare, incoraggiare condividendo esperienze di arte visiva, performance, musica, poesia e videoarte che esplorano tematiche attuali e incisive nelle nostre vite.  

Sette intense ore con protagonisti oltre 30 artisti, 14 mostre in cantine e piazzette lungo i vicoli del paese, in abitazioni private e spazi pubblici, da trascorrere sabato 2 aprile, dalle ore 16 alle 23 a Fontecchio, in provincia dell’Aquila, paese medievale di 300 abitanti nel Parco regionale Sirente-Velino che, dopo essere stato colpito duramente dal sisma del 6 aprile 2009, sta ora vivendo un rinascimento culturale, con oltre venti nuovi abitanti arrivati anche dall’estero, a costituire una vera e propria comunità.

L’evento, arrivato alla seconda edizione e che avrà una cadenza periodica, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Fontecchio e prevede un gemellaggio con il MAPPA Mission Art & Performance Project, che si svolgerà nelle stesse ore a San Francisco, in California, e un collegamento streaming con Dina Zarif direttrice del celebre spazio interdisciplinare e culturale Red Poppy art House. Lo stesso avverrà in contemporanea con gallerie, librerie e artisti a Barcellona.

Organizzatori del “niente di speciale… menomale!” sono gli artisti Sebastian Alvarez dal Perù, Todd Brown dagli Usa, Patryk Kalinski dalla Polonia, Nespy5€ dal Messico, Bruno Morello dall’Argentina, Alessandro Costa da Roma: solo una parte degli artisti e creativi che si sono trasferiti a vivere a Fontecchio negli ultimi due anni.

“In un momento storico in cui accade di tutto, dalla pandemia all’innesco di una guerra che rischia ogni giorno di diventare mondiale – spiegano gli organizzatori -, per gli artisti residenti a Fontecchio la cosa migliore che ci si possa augurare per il futuro è che, appunto, niente di speciale accada.

La realtà ormai è iperbole di se stessa, perciò concetti quali la specialità, la straordinarietà rappresentano paradossalmente l’ordinario. La conquista di una qualche normalità piuttosto, è la vera chimera a cui tendere. “niente di speciale… menomale!” quindi, si configura come la normalità auspicata, sognata, desiderata che si dipana tra i vicoli di Fontecchio e si concretizza nelle cantine riempite d’arte, sia essa figurativa, astratta o concettuale, di foto, di performance artistiche e teatrali, di letture, di musica, di contenuti audio e video”.

Queste le mostre d’arte in programma.

Allo Spazio Officine, nello studio personale di Massimo Piunti opere opere dalla serie “Universo parallelo”, un live paintig curato dall’artista argentino Bruno Morello, opere di alcuni artisti dell’Associazione YAW (Young Artist Workers), e ancora l’artista Francesca Racano e l’installazione di Luca De Julis. 

Mentre nello spazio della Libera Pupazzeria porte aperte al laboratorio permanente sulla tradizione della pupazza abruzzese a cura di Silvia Di Gregorio. 

Nello Spazio Circolare, a cura di Teresa Ciambellini, la mostra “Sineddoche (guarda che non sono io)” dell’artista Monica Zeoli.

Nelle cantine messa a disposizione dal fontecchiani Davide Benedetti e Sara Ciancone, opere degli artisti Stefano Divizia, Davide Serpetti, Davide Figurelli e performance di Franco Di Berardino, fotografie di Tahani Hadia, sculture di Mascia Cima e musiche di Javier Stalinski. 

Nella cantina Capocroce la proiezione video del collettivo Afedia.

All’ex Mattatoio mostra fotografica di Debora Panaccione; alla Yoni House, a cura di Debora Frasca, opere di Serena Ciccone, Raffaella Capannolo, Alessandro Costa, Debora Panaccione, Collettivo Fuori Genere, Nespy5€, Filippo Tronca, Yoni e Francesca Racano, con uno spazio libri a cura di Radici dell’Aquila.

Nello Spazio “Fonte d’Arte” a cura di Alessandro Costa opere di Alessandro Costa, Nespy5€, Debora Frasca, Bruno Morello, Lorenzo Mucè, Debora Panaccione.

Nella Cantina studio di Todd Thomas Brown, una mostra di dipinti a tecnica mista su carta e tela.

Nell’adiacente abitazione di Sebastian Alvarez, la mostra di video e animazioni a cura dello stesso artista e regista peruviano.

Nella cantina Arcoinpietra mostra delle opere fotografiche di Filippo Zoccoli e Linda Pezzano con installazioni polimateriche di Cervo Zoppo.

In via Balzorelle, il Teatro delle Essenze a cura di Iana proporrà la performance  Morfologica mè, una passeggiata che “a partire dalla forma la trascende, incorporando una relazione al contempo sacra e profana del paesaggio”.

Nello spazio sociale e culturale La KAP opere di Nespy 5€, Debora Frasca, Debora Panaccione e Raffaella Capannolo. 

Ricco anche il programma musicale e teatrale. Si esibirà con uno spettacolo di manipolazione l’attore comico Franco Di Berardino in arte Mister Musthace, con le tarantelle lungo il tratturo i Cadicanpo, i pirotecnici The Colleagues, band composta da Francesca Catenacci, Fabio Iuliano e Stefano Millimaggi.

Infine, la proposta culinaria: in Piazza del Popolo con food truck e bevande, mentre in via del Vallone saranno offerte preparazioni salate e dolci della tradizione dalla comunità locale per i partecipanti alla manifestazione.

Gli eventi si svolgeranno nel rispetto delle vigenti norme anti-covid ed è richiesto il possesso del green pass e l’uso della mascherina Fpp2 negli spazi chiusi; alcune cantine – adeguatamente segnalate – prevedono un ingresso contingentato.




Cittadinanza onoraria

CITTADINANZA ONORARIA
Il Prof. Francesco Sabatini candida la città a Capitale dell’Appennino

di Groffredo Palmerini

L’Aquila, 28 marzo 2022 –  Una cerimonia sobria ma densa di suggestioni ha fatto da cornice al conferimento della Cittadinanza onoraria de L’Aquila al prof. Francesco Sabatini, linguista e filologo insigne, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca. A mezzogiorno del 18 marzo scorso, nell’auditorium progettato da Renzo Piano nel Parco del Castello cinquecentesco, l’accoglienza del prof. Sabatini con il saluto del presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari e del sindaco Pierluigi Biondi, quindi la lettura della pergamena con le motivazioni del conferimento della più alta onorificenza civica, qual è la Cittadinanza onoraria, e la consegna della riproduzione in argento del magnifico rosone di Collemaggio. 

Alcuni minuti di forte emozione per tutti, rappresentanti della Municipalità aquilana e pubblico che ha ricolmato l’Auditorium del Parco. Intensa la commozione del prof. Sabatini, grande amico dell’Aquila. Sulla particolare amicizia verso la città si era parlato nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocata alle 10 per trattare l’unico argomento all’ordine del giorno di convocazione – il conferimento al prof. Francesco Sabatini della Cittadinanza onoraria dell’Aquila – e per deliberare al riguardo.
 
Dopo l’introduzione del presidente dell’Assemblea civica, Roberto Tinari, e la lettura della proposta di deliberazione, i due gli interventi concordati tra i gruppi consiliari: il primo del consigliere Stefano Palumbo a nome dei gruppi di minoranza in Consiglio, il secondo di Ersilia Lancia per i gruppi di maggioranza.
 
Entrambi gli interventi sono stati contrassegnati dalla solennità del momento e dalla particolare rilevanza per la città capoluogo con l’atto di conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Sabatini, non solo per gli indiscussi meriti scientifici e culturali, ma soprattutto per quanto egli ha fatto per L’Aquila dopo il terremoto del 2009, rafforzando quel legame affettivo nutrito da sempre per l’amata città capoluogo d’Abruzzo. Il voto unanime del Consiglio comunale ha suggellato il conferimento della Cittadinanza onoraria, seguito da un prolungato applauso, certamente appropriato pur se un po’ fuori dalle regole formali dell’organo consiliare.
 
E a questo punto che il presidente Tinari e il sindaco Biondi sono andati ad accogliere al suo arrivo il prof. Sabatini e ad accompagnarlo in auditorium, salutato da un caloroso applauso del pubblico in piedi. E quindi seguita la cerimonia ufficiale. Il presidente del Consiglio comunale, dopo parole di affettuoso saluto al prof. Sabatini, ha espresso tra l’altro le considerazioni che seguono.
 
Come tutti sappiamo – ha evidenziato il presidente Tinari – il prof. Sabatini è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce OMRI, della Medaglia d’Oro quale benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte, e di altri mille riconoscimenti ancora… La medaglia più grande, la più preziosa, che gli Aquilani le riconoscono, caro Professore, è quella che porta nel cuore. Ed è quella che tutti gli Aquilani le hanno riconosciuto quando le sue commoventi ed efficaci iniziative hanno concentrato l’attenzione nazionale sulla nostra città ferita dopo il disastroso terremoto…


La gente dell’Aquila non dimenticherà mai come quali espressioni, gesti e parole Lei ha fatto sentire quando nei momenti bui ha parlato di noi, della nostra città, della sua indiscussa rinascita.


E per questo che oggi siamo qui, caro Prof. Sabatini. Allora eravamo nelle tende e non l’abbiamo potuto fare. Siamo qui per dirle grazie, un grazie carico di affetto e di profonda stima e riconoscenza…


E da quel momento che lei è per tutti noi Cittadino onorario della nostra città. E per lei, per i suoi figli, per i figli dei figli e per le generazioni che verranno ci sono e ci saranno sempre porte aperte nella città dell’Aquila!”. Tinari ha quindi ricordato come il prof. Sabatini sia un figlio della nostra terra, essendo nato a Pescocostanzo e “soprattutto colui che più di tutti, con i suoi studi ovunque conosciuti e universalmente considerati in modo profondo, ha insegnato a intere generazioni l’uso corretto e il valore della lingua più bella del mondo: l’italiano. 


Per quanto riguarda noi – ha concluso Tinari – abbiamo avuto il privilegio di avere il nostro beneamato concittadino quale Presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, da sempre punto di riferimento istituzionale della nostra città in fatto di cultura. Inoltre, essenziale è stato il suo apporto che ha consentito di tagliare il traguardo del riconoscimento della Perdonanza come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco”.
 
Tinari ha infine ricordato che la proposta della cittadinanza onoraria al prof. Sabatini sia pervenuta dal Lions Club dell’Aquila, presente all’auditorium del Parco con il presidente Massimiliano Laurini e con altri esponenti, tra i quali Duilio Chilante dal quale l’idea era nata.
Il sindaco Pierluigi Biondi, sottolineando il valore della cittadinanza onoraria tributata al prof. Sabatini, ne ha voluto richiamare il particolare significato: “Conferire la cittadinanza onoraria al professor Francesco Sabatini in questo tempo di guerra che ha colpito il cuore dell’Europa, non è solo un gesto di riconoscenza da parte della municipalità nei confronti di una personalità di indubbia caratura culturale nel campo della linguistica e della filologia, ma è anche un gesto etico che pone l’accento sul portato valoriale delle donne e degli uomini che hanno fatto della salvaguardia della cultura e del patrimonio storico-artistico il fulcro della loro esistenza.


Le terribili immagini che giungono dall’Ucraina, con le strade affollate di profughi, le città oltraggiate dalle fiamme e dalla distruzione, i bombardamenti sul patrimonio culturale e lo spettro che si aggira tra le macerie di una possibile quanto antistorica epurazione culturale, ci raccontano di un popolo fiero e coraggioso che difende la propria identità culturale e del personale museale che disperatamente cerca di mettere in salvo le opere d’arte. A Kiev, per spostare nei depositi cittadini la collezione del museo nazionale di storia, gli ucraini, lo scorso 3 marzo, hanno impiegato 12 ore.


Intanto, si cerca il sostegno internazionale per evacuare opere d’arte, archivi, libri, da tutto il territorio ucraino. La Pace di Antonio Canova, era esposta nel museo di Kiev fino a pochi giorni fa, ora è in un bunker, protetta dalle bombe, affinché il valore universale che esprime, umiliato dalla guerra in atto, possa presto disvelarsi di nuovo in tutta la sua potenza evocativa. Salvare il patrimonio culturale significa salvare la propria storia, le proprie radici, quelle radici che sono la forza viva delle donne e degli uomini in tutte le latitudini.


All’Aquila – in una scala storica, esistenziale e territoriale indubbiamente minimale rispetto a un teatro di guerra – la distruzione causata dal sisma, le conseguenze dolorose, la comunità dispersa, l’incommensurabile vuoto identitario che ne è derivato hanno trovato nella cultura – nella sua potenza emotiva, nella sua capacità di declinare e finalizzare la caparbietà e la determinazione degli aquilani – la forza per rivendicare e costruire un futuro.


E, in questo processo di ridefinizione fisica e identitaria, il professor Sabatini ha contribuito a permeare di conoscenza e bellezza la rinascita dell’Aquila, sollecitando l’attenzione e la solidarietà degli ambienti culturali anche attraverso la Deputazione Abruzzese di Storia Patria, di cui è autorevole componente.


La città è espressione dell’umanità e, nella divaricazione tra la città amabile e la città funzionale, irrompe la cultura a storicizzare la trama urbana. Questo sta accadendo all’Aquila, questo ci dobbiamo augurare accadrà in Ucraina, dove sono a rischio importanti monumenti e siti Unesco, come la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev o il centro storico di Leopoli. A proposito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, nel segno dell’Aquila rinascente nel suo tessuto urbano e nella ridefinizione della propria anima, Sabatini è stato uno dei principali artefici del riconoscimento, da parte dell’Unesco, della Perdonanza celestiniana quale patrimonio immateriale dell’umanità.


E se L’Aquila si va sempre più caratterizzando come un laboratorio di idee – in un’alterità feconda dove il sapere è fabbricatore di crescita, la memoria è nutrimento per la rifioritura e la contaminazione delle culture è visione e progettualità – lo si deve a uomini come il professor Sabatini che ha condiviso la sua conoscenza con tantissimi studenti, ma anche con studiosi, ricercatori e appassionati della lingua. La grandezza di Sabatini sta nella generosità con la quale ha saputo trasmettere il suo sapere alle giovani generazioni, il suo sentimento di appartenenza all’Aquila in uno dei momenti più drammatici della nostra storia cittadina, la sua disponibilità a dare alla linguistica una comprensione la più ampia possibile. Il nostro grazie, convinto e imperituro, al professor Sabatini si concretizza oggi nel conferimento della cittadinanza onoraria dell’Aquila.”
 
È a questo punto che il prof. Sabatini, ringraziando per il riconoscimento tributatogli, ha fatto al Consiglio comunale, al pubblico presente e a tutti gli Aquilani, il dono d’un discorso memorabile, elevato, culturalmente solenne. Una vera e propria lectio magistralis, sebbene proclamata con il personale suo tratto di sobrietà, quasi di discrezione, che ha colpito nel profondo la silenziosa e assorta attenzione degli astanti.
 
Un discorso di alta politica economica e infrastrutturale, riguardante il presente e il futuro di una città di grande cultura, qual è L’Aquila, che deve aspirare a diventare “Capitale dell’Appennino”. Una visione progettuale di ampio respiro, ancorata alla gloriosa storia civica, che ha intrigato tutti i presenti che magari s’attendevano altre considerazioni di circostanza. Si è respirata un’atmosfera sospesa tra lo stupore e l’incanto di tanta sapienza, scioltasi con una interminabile ovazione finale, tutti in piedi in calorosa acclamazione.
 
Il prof. Sabatini, lo ha pronunciato in piedi il suo discorso, del quale chi scrive è riuscito a registrare solo la parte che qui di seguito è trascritta. La prima parte, affidata alla labilità della mia memoria per la quale chiedo indulgenza, ha avuto per incipit il richiamo ai suoi natali in Pescocostanzo, il ricordo di suo padre Gaetano e dell’amore che serbava per L’Aquila dove aveva seguito gli studi nel prestigioso convitto liceo classico “Cotugno”, poi medico e fine storico, peraltro tra i fondatori della Deputazione Abruzzese di Storia Patria. Dell’istituzione ha quindi a lungo parlato il prof. Sabatini, un po’ sorvolando per discrezione sul triennio della sua presidenza vivace e stimolante – durante la quale si sottolinea il forte impulso da lui dato alle attività della Deputazione, anche con la nascita del Notiziario semestrale –, affiancato dal vicepresidente vicario Walter Capezzali, che gli sarebbe succeduto alla presidenza e che l’ha visto poi guidare l’istituzione per quasi un trentennio.
 
Proprio Capezzali è stata la prima persona che il prof. Sabatini ha citato, richiamandone il rapporto di amicizia e di forte collaborazione, ringraziandolo peraltro per la presenza. Nel contempo, illustrando il valore culturale della Deputazione, Sabatini ha voluto sottolineare il contributo scientifico reso all’istituzione dalle nuove leve, come le docenti Silvia Mantini, Maria Rita Berardi, Valeria Valeri e il dr. Paolo Muzi. 
 
E seguito quindi il puntuale richiamo alla consuetudine di relazioni che egli ha intrattenuto con la città capoluogo e le intense collaborazioni culturali con persone speciali, come il prof. Alessandro Clementi, il prof. Marcello Vittorini, il prof. Ferdinando Bologna, il prof. Raffaele Colapietra, il prof. Fabrizio Marinelli. E inoltre Duilio Chilante, anch’egli presente all’evento. Per ciascuno di loro, ma anche di qualche altro di cui la memoria non mi viene in soccorso, il prof. Sabatini ha in sintesi richiamato i progetti condivisi e realizzati, come pure le grandi amicizie che si sono cementate con loro.
 
Con altri studiosi aquilani – ha poi continuato il prof. Sabatini, come in questa trascrizione letterale – ho lavorato ad altre iniziative, professionisti eccellenti nei loro campi, ma anche fervidi operatori culturali, come Giandomenico Cifani e Mario Centofanti e i docenti dell’università aquilana Carlo De Matteis e Francesco Avolio, Luigi Gaffuri e Lina Calandra. C’è un tema di studio che mi ha sempre condotto a visitare la storia aquilana, quella della via degli Abruzzi, l’asse delle comunicazioni che da Firenze collegava la Toscana per l’Italia centrale con Napoli, soprattutto dal Duecento al Cinquecento. L’asse al quale è legato il sogno del fiorire del comune aquilano dal Medioevo al Rinascimento, fino a quando non ha preso il sopravvento il ramo lombardo emiliano, e quindi adriatico, di questo asse peninsulare.


Molti dei miei rapporti di amicizia con cittadini aquilani sono legati a questi miei studi, dai quali è partita anche la scintilla dell’iniziativa del riconoscimento Unesco della tradizione della Perdonanza, una battaglia alfine vinta e consegnata alla vittoria con l’apporto di tanti aquilani a questa città. Per concludere questo mio ringraziamento desidero tornare al gran tema della viabilità. Un tema che ora vorrei consegnare ad un’altra categoria che non è più quella degli studiosi del passato, ma quella degli operatori del presente, soprattutto gli ingegneri, gli urbanisti, gli architetti.


Da questo settore delle professioni ho ricevuto attestati di amicizia e di stima dei quali ancora una volta li ringrazio, mostrando anche il segno tangibile di questa loro benevolenza consegnandomi in una cerimonia del 5 ottobre del 2013 questa meravigliosa riproduzione del rosone di Collemaggio. Li ringrazio ancora, ma anche li sollecito a studiare bene i problemi della viabilità esterna regionale ed interregionale che riguardano L’Aquila.
 
Nonostante il sopraggiungere da più di 30 anni del collegamento autostradale, L’Aquila non è stata ancora strappata al suo isolamento. Un centro urbano, se non è un grande o addirittura un grandissimo polo di vita e di attività, non riesce ad essere un polo di riferimento. Rischia di essere solo legato da un cordone ombelicale ad un altro grande centro. E’ proprio questa la situazione dell’Aquila nei confronti di Roma, con la quale ha per fortuna un collegamento veloce e sicuro per tutte le attività o in caso di calamità, ma si tratta di un legame di dipendenza o poco più. Un centro cittadino di media o medio-piccola dimensione ha necessità di essere anche un centro di passaggio aperto e funzionale nelle due direzioni.


Ebbene la funzione vitale per L’Aquila deve essere quella di centro di passaggio nelle due direzioni. Mi sto avventurando su un terreno che non è certo quello delle mie modeste e ben diverse competenze. Ma la lezione che ho ricevuto dalla conoscenza storica delle comunicazioni appenniniche dall’epoca delle attività delle banche e dei commerci della grande Firenze del Duecento e Trecento e dell’allora capitale Napoli, quelle comunicazioni attraversavano e facevano fiorire L’Aquila. La lezione ricavata da quegli studi mi porta a concludere che la città vive e soffre per la sua mono-dipendenza da Roma e che è ancora poco collegata con gran parte della regione di cui è tuttavia la capitale amministrativa e che dunque soffre dello scarso lungo e tortuoso collegamento con l’altro polo importante dell’intera regione, la concorrenza – e lo sappiamo su quali piani – di Pescara e del suo territorio.
 
Lasciatemi dire, anzi lasciatemi sognare che si realizzi un collegamento più diretto tra L’Aquila e Pescara, e Chieti con il suo entroterra pulsante di industrie e di feconda agricoltura. Un collegamento che parta dall’autostrada subito dopo l’uscita dal traforo del Gran Sasso e che raggiunga il semi-anello che aggira alle spalle la città di Pescara e la congiunga al grande asse adriatico.


Con il grande flusso dalla riviera adriatica, ancor meglio da una posizione di transito, la città vivrebbe di una posizione di incrocio non solo per traffici tra Roma e l’Adriatico ad una latitudine maggiore rispetto al braccio autostradale Avezzano Sulmona Pescara, ma per traffici che dal cuore dell’Umbria e dell’alto Lazio siano diretti alla sponda adriatica per San Benedetto del Tronto, il Molise e la Puglia. Perdonate questa incursione in campi che non sono quelli del filologo e del linguista quale io sono professionalmente, ma che è dettata dalla conoscenza storica e in misura meno sufficiente da quella geografica ed economica di questo nostro territorio.


Nei tempi in cui L’Aquila è fiorita prodigiosamente si incrociavano qui traffici delle merci che venivano dalla città adriatiche, ce lo dicono gli studi di uno storico giapponese Idetoshi Hoshino, pubblicato dalla Deputazione di Storia Patria. E c’era qui anche il baricentro del commercio della lana. Questa grande risorsa del passato non ha certo il ruolo del tempo antico, ma la rete dei tratturi era orientata in questo senso e in particolare il Tratturo magno L’Aquila-Foggia seguiva esattamente a grandi linee il tracciato ideale che ho indicato poco sopra. Non posso spingermi oltre.
 
Qualche anno fa dal gran tumulto di idee seguite al trauma del terremoto sono emerse due indicazioni che hanno avuto anche un seguito, come il riconoscimento della Perdonanza celestiniana come Patrimonio culturale dell’Umanità. Dopo tanti sforzi di tanti soggetti l’iniziativa ha avuto successo, come certamente sapete, ed ora è affidata alle vostre mani perché dia i suoi frutti. Parallelamente ha preso forma, anche definitiva e statutaria, l’idea di un Centro italiano di studi storici e geografici sull’Appennino affiancato all’università di questa città. Il sopraggiungere delle tante difficoltà create dalla pandemia del Covid ha impedito che questo Centro avviasse le proprie attività. Finora me ne sono assunta la responsabilità principale, essendo affiancato da validissimi compagni di lavoro.


Si tratterà di ripartire con maggiore decisione ed iniziative precise non appena possibile. Confesso che la propulsione a questo ben amato organismo attende ora la guida più incisiva di un vertice pienamente operante in questa città. Le forze non mancano, ma saranno chiamate a prendere direttamente le redini dell’organismo che può portare proprio a quella ridefinizione o meglio al riconoscimento di questa città come Capitale dell’Appennino.


O, se volete, potrà condurre a raccogliere l’eredità di quella città peligna che nel primo secolo avanti Cristo, in antagonismo con Roma, si definì capitale d’Italia. Si tratta, come avrete ben capito, dell’antica Corfinio. L’allora capitale dell’Appennino non è più nemica di Roma, ha dato moltissimo con trasferimenti di capitale umano a tutti i livelli alla capitale della nuova Italia. Ha ricevuto appoggi qualificati, che oggi permettono l’esistenza di grandi centri di ricerca – il Laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso e il Gran Sasso Science Institute -, ma c’è tutto lo spazio perché con molte strutture di studio e di ricerca la città dell’Aquila prenda su di sé il carico di promuovere gli studi sull’intera catena dell’Appennino.


Il tema che ad Ascoli Piceno ha affrontato un gruppo di studio – che ha preso nome, non lo credereste, dal santo protettore contro i terremoti Emidio di Treviri, nato appunto a Treviri in Germania -, è cresciuto ad opera di giovani ricercatori dotati di grande slancio in tutti i sensi, punto di riferimento nelle vicine Marche, in Umbria, nell’alto Lazio e nell’Abruzzo. Il tema è riassunto nel titolo di un loro recentissimo libro a più voci, che mi fa piacere mostrarvi e nominare nel titolo “Sulle tracce dell’Appennino che cambia”, a cura di Emidio di Treviri.


È ora che l’altera città dell’Aquila sposi decisamente il ruvido e tumultuante Appennino, si sciolga un po’ dai lacci dell’ammaliante Roma e si congiunga appunto al ruvido e tumultuante Appennino. Con questa immagine di amore coniugale tra montagne e città, vie e mari, ringrazio tutti voi e il Consiglio comunale che mi ha dato questo riconoscimento di straordinaria impressione per me a compimento dell’itinerario alle mie spalle. Vi ringrazio di cuore, ringrazio tutti i presenti, tra i quali ci sono gli amici che ho nominato. A voi questo avvio a celebrare il matrimonio tra L’Aquila e l’Appennino. Grazie! “


Ora qualche breve annotazione biografica. Destò non poca sorpresa, nel marzo del 2000, l’elezione di Francesco Sabatini alla presidenza dell’Accademia della Crusca. E non certo perché mancasse di fama, ma per il fatto che il prof. Sabatini rompeva una tradizione secolare secondo la quale alla guida della più antica e prestigiosa istituzione linguistica del Paese c’era sempre stato un toscano, docente dell’Università di Firenze.
 
Francesco Sabatini invece è abruzzese, nato nel1931 a Pescocostanzo, in provincia dell’Aquila. Laureatosi nel1954 inLetteratura italiana all’Università di Roma, dal 1971 egli è stato professore ordinario nella stessa disciplina. Ha insegnato nelle università di Lecce, Genova, Napoli, Roma, dapprima alla Sapienza e infine alla Terza Università della capitale.
 
E stato presidente della Società Linguistica italiana e poi dell’Associazione per la Storia della Lingua italiana. Socio dell’Accademia della Crusca dal 1976 ed Accademico dall’88, ne diventò Presidente appunto nel marzo 2000, confermato per tre successivi mandati. Il 16 maggio 2008, in coincidenza con l’approvazione del nuovo Statuto e con un anno d’anticipo, Sabatini lasciò la guida dell’Accademia della Crusca e della prestigiosa istituzione fu nominato Presidente onorario. A succedergli fu eletta presidente Nicoletta Maraschi, d’origine pavese – ormai la tradizione dell’Accademia era già stata infranta – docente all’Università di Firenze, prima donna a guidare dell’Accademia.
 
Nel suo lungo mandato Sabatini ha portato nella storica istituzione una vera e propria rivoluzione organizzativa. Sotto la sua innovativa e feconda presidenza l’Accademia della Crusca ha attuato un vasto programma di informatizzazione che ha reso ogni ricerca su documentazione e storia della lingua italiana funzionale ed efficiente, ha realizzato un sito web molto curato ed ha messo in rete l’intero archivio storico. Un impegno particolare la presidenza Sabatini ha profuso nella promozione della lingua italiana all’estero, progettando e dirigendo i programmi della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che ormai dal 2001 annualmente si svolge in tutti gli Istituti Italiani di Cultura nei cinque continenti.
 
Iniziativa davvero preziosa per la nostra cultura all’estero, arricchita dal forte impulso dato dall’Accademia alle relazioni con la scuola, in Italia ed all’estero, attraverso seminari con gli ispettori della Pubblica Istruzione e con i docenti delle Scuole europee, quindi con corsi d’aggiornamento per gli operatori dell’educazione linguistica.
 
L’Accademia della Crusca, riconosciuta nelle sue competenze e funzioni “nella revisione del dizionario della lingua italiana e nella conservazione della purità della lingua medesima”, per oltre quattro secoli – nacque a Firenze nel 1583 ed è la più antica accademia linguistica del mondo – ha portato avanti la sua missione, ampliando progressivamente lo spettro delle iniziative a favore della nostra lingua. Dopo la riforma del 1923 ad opera di Giovanni Gentile, promuove lo studio e l’edizione critica degli antichi testi e dei classici della letteratura italiana, dalle origini al XIX secolo, mentre per le attività lessicali è insediato nella sede dell’Accademia un Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche che con essa opera sinergicamente.
 
Al governo dell’ente, Francesco Sabatini ha costruito uno speciale rapporto con la Presidenza della Repubblica, la quale ha concesso in via permanente all’Accademia l’Alto Patronato sulle numerose iniziative. Le nostre comunità all’estero ricordano davvero fortemente l’utilissimo programma televisivo di Rai International “Le voci dell’italiano”, che il prof. Sabatini curava quale autore e conduttore. Successivamente il suo straordinario contributo scientifico si è spostato su Rai Uno con la seguitissima rubrica settimanale “Pronto Soccorso linguistico”. Numerosi i riconoscimenti tributati all’illustre accademico, quali le lauree honoris causa conferitegli dall’Università “Aldo Moro” di Bari in Lingue e Letterature moderne e dall’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara in Scienze Sociali.
 
Come pure gli sono state conferite le cittadinanze onorarie dai comuni di Gravina di Puglia, Introdacqua e nel 2019 dal comune di Palermo, consegnatagli nel corso della XXIII Settimana di Studi Danteschi dal sindaco Leoluca Orlando. Infine, nell’ottobre 2021, presso la sede centrale della Società Dante Alighieri a Roma, nell’ambito del VII Premio Letterario internazionale “Città del Galateo”, gli è stato tributato honoris causa il Premio d’Eccellenza per la Cultura. Francesco Sabatini è un abruzzese di grande valore, una delle personalità più eminenti della cultura letteraria italiana.
 
E tuttavia egli non perde un filo dell’indole dell’uomo di montagna, retaggio dei propri natali nell’incantevole borgo dell’Abruzzo interno, situato lungo l’antico tracciato del Tratturo magno che per oltre due millenni e mezzo ha visto passare le greggi transumanti dai monti dell’aquilano fino al Tavoliere delle Puglie. Il carattere degli abruzzesi di montagna è essenziale, semplice, ispirato alla modestia ed al profilo discreto. Sabatini ne porta l’impronta. Palese. Immediata. Un cordone ombelicale lo riporta nella sua terra in ogni occasione culturale di rilievo, quasi a ricollegarsi alle proprie origini, come in questo caso per diventare Cittadino onorario dell’Aquila.




Finalmente

Riapre il Cinema Zambra!

Ortona, 28 marzo 2022 –

Un’iniziativa ideata ed avviata dalla passata amministrazione, guidata dal Sindaco d’Ottavio e dal Presidente del Consiglio Comunale Ilario Cocciola, oggi candidato alla carica di Sindaco, dopo cinque anni, finalmente si realizza con soddisfazione della cittadinanza ortonese

Il recupero del Cinema Zambra è stato avviato, infatti, nel 2015 quando, dopo una serie di incontri tra i vertici del Comune e quelli della “Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale”, il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 50 del 6 luglio 2015, ha approvato una mozione con la quale ha impegnato il Sindaco e la Giunta a trovare un accordo tra l’Ente Comune e la famiglia Salesiana per la gestione del Cinema Zambra.

Successivamente con nota del 24 ottobre del 2016 i vertici della famiglia Salesiana hanno formalmente manifestato il desiderio di mettere a disposizione del Comune il fabbricato dello Zambra per contribuire al bene della Città di Ortona.

Con deliberazione della Giunta Comunale n. 331 del 24 novembre 2016 l’Amministrazione comunale ha accettato la proposta ed ha dato mandato ai dirigenti competenti di predisporre il contratto da portare in approvazione in Consiglio Comunale e da sottoscrivere tra le parti.

Il Consiglio Comunale, pochi giorni prima del suo scioglimento, con l’impegno dell’allora Vice Sindaco Luigi Menicucci, con deliberazione n. 9 del 27 marzo 2017, votata all’unanimità, ha approvato il contratto di comodato dell’immobile del Cinema Zambra per la durata di anni sessanta così come proposto dalla “Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale”.

A luglio del 2017 si è insediata la nuova Giunta comunale guidata dal Sindaco Leo Castiglione che ha continuato il lavoro avviato dalla precedente amministrazione con la progettazione dell’intervento di ristrutturazione, il finanziamento e l’appalto dei lavori.

Finalmente, quindi, un’altra delle numerose opere programmate ed avviate dalla passata Amministrazione guidata da Vincenzo d’Ottavio si concretizza con grande soddisfazione di quanti hanno contribuito a portare avanti l’iniziativa e di tutta la comunità ortonese profondamente legata alla famiglia salesiana.

Un grazie di cuore da parte mia al compianto Don Antonio Di Renzo e a Don Alvaro Forcellini che hanno aiutato noi amministratori comunali, coadiuvati anche dall’ex assessore Pasquale Alfery, a portare a termine la stipula del contratto con i vertici dei Salesiani.

Tommaso Coletti




IL BUON SENSO

Ogni giorno che passa, anche noi lontani, leggiamo, ascoltiamo e viviamo notizie sempre più incredibili ed assurde

Una guerra brutale che uccide e distrugge nel cuore dell’Europa, eserciti che invadono, popoli sotto le bombe, gente che fugge, capi di stato che dichiarano guerra, leader che alimentano violenza, discordia ed ostilità perfino con minacce nucleari, con le logiche e note conseguenze.

Rimaniamo senza parole e senza idee; sembra rimanere addirittura senza difese. Quello che accade nel mondo, e che stiamo vivendo anche direttamente, ogni giorno che passa sembra più slegato dalle nostre piccole logiche quotidiane. Con  gli strumenti a nostra disposizione, però, possiamo sempre registrare le nostre pur limitate capacità che, se tese al bene, possono offrire utili e forse necessari contributi. 

Si può essere inermi di fronte alle armi e all’inquietante crudezza della guerra, ma fondamentalmente possiamo sostenere la pace ed essere vicini, concordi e solidali, in tutte le forme possibili, al popolo che soffre; abbiamo tutto quello che serve, non ci manca nulla. Il mondo che viviamo è sicuramente complesso, disordinato e belligerante. Mondo squilibrato e soprattutto irrazionale, con linguaggi, strumenti e metodi, sembrerebbe, altamente imprevedibili. Comunque, per i portatori di pace, comportamenti prevedibilissimi quelli tendenti al male. 

Facile riconoscerli, adesso sono molto chiari. Una volta riconosciuti, cosa si può fare? 

Intanto avere riferimenti di garanzia e sicurezza istituzionale per la pace chiari, sicuri e fermi. Ognuno ha il dovere di tutelare la propria esistenza, quale principale dei doveri dettati dal nostro codice genetico; questo può rendersi possibile attraverso il riconoscimento del proprio ruolo, delle proprie capacità e soprattutto dei propri limiti. Sarebbe poi opportuno adottare linguaggi e comportamenti composti con informazioni e comunicazioni dirette, precise e trasparenti, solo così si potrebbe riconquistare quel tanto agognato buon senso delle idee, dei pensieri e delle intenzioni per evitare azioni, decisioni e scelte istintive, imprudenti ed avventate e magari rendersi davvero utile per la pace. 

NM