Se la Destra vincerà le prossime elezioni politiche, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, probabilmente – ma lei non ha dubbi – sarà nominata da Mattarella nuovo Presidente del Consiglio dei ministri
di Paziente Filippo
Chieti, 31 agosto 2022. Rispetterò il risultato del voto democratico, ma non farò salti di gioia. Per questi motivi:
1) Diversamente da Gianfranco Fini, che, fondando nel Congresso di Fiuggi ( 27 gennaio 1995), il partito di Alleanza Nazionale, ebbe il coraggio di abbandonare i riferimenti ideologici al fascismo, giudicandolo in seguito “male assoluto” e riconoscendo i valori dell’antifascismo presenti nella Costituzione, Meloni non ha ancora rotto tutti i ponti con il passato, nonostante le numerose dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale: ”Io non sono fascista. La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni. Nel Dna di Fratelli d’Italia non c’è nostalgia per fascismo, razzismo o antisemitismo.” Liliana Segre ha scritto:” “Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di tanto. Partiamo dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito”.
La Meloni ha risposto: «Con rispetto e stima per la senatrice Segre: la fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri».
La fiamma tricolore non ha nulla a che fare col fascismo? Arde sulla tomba di Mussolini, il fondatore del Partito Nazionale Fascista. Fu inserita nel 1947 nel simbolo del MSI, partito neofascista fondato il 26 dicembre 1946 da Giorgio Almirante, Pino Romualdi ed altri reduci della Repubblica Sociale Italiana. É stata conservata da Fini nel simbolo di Alleanza Nazionale e dalla Meloni nel simbolo del partito di Fratelli d’Italia, da lei fondato il 21 dicembre 2012 con Guido Crosetto e Ignazio La Russa. É presente nel simbolo depositato per le prossime elezioni politiche. Pertanto, la fiamma tricolore rappresenta la continuità storica e culturale dell’estrema destra dalla fondazione del MSI ai giorni nostri.
2) In un post pubblicato sui social network, il partito della Meloni ha pubblicato un elenco delle “devianze giovanili”, mescolando dipendenze, patologie e comportamenti illegali : droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, bullismo, baby gang, anoressia, obesità, autolesionismo. Tali devianze possono essere curate incrementando le attività sportive, per far crescere italiani “sani e determinati”. L’elenco ha suscitato indignazione nella politica e nella comunità scientifica. L’anoressia, l’obesità, l’autolesionismo non sono curabili con lo sport, ma con interventi sanitari e con la prevenzione. Ricordo che anche l’ONB (Opera Nazionale Balilla), istituita da Mussolini con la legge del 3 aprile 1926, n. 224 , era “finalizzata… all’assistenza e all’educazione fisica e morale della gioventù, ma anche a inculcare il senso della disciplina e dell’obbedienza”. Ne facevano parte obbligatoriamente i fanciulli e i giovani dai 6 ai 18 anni.
3) La leader di Fratelli d’Italia mantiene un forte legame affettivo con la storia del Movimento Sociale, in particolare col suo principale fondatore, Giorgio Almirante. Il 22 maggio 2020, lo ricordò con questo post su twitter:
“Ci lasciava 32 anni fa Giorgio Almirante. Un politico di altri tempi stimato dagli amici ma anche dagli avversari, un Patriota. Il suo amore incondizionato per l’Italia, la sua onestà, la sua coerenza, il suo coraggio: valori che ha trasmesso alla Destra italiana e che continueremo a portare avanti ogni giorno.”
Un grande uomo che non dimenticheremo mai.
Nel libro “Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee”, pubblicato nel 1921, si dichiara sua figlia spirituale. Non ha mai ricordato che Almirante, prima dell’arresto di Mussolini, fu capo redattore della rivista “La difesa della razza”; dopo l’8 settembre aderì alla RSI, collaborò coi tedeschi nella campagna antiebraica, firmò bandi per la fucilazione alla schiena dei renitenti alla leva e dei partigiani catturati. Nel secondo dopoguerra, negli anni della strategia della tensione, contro di lui, neofascista in doppiopetto, e il suo partito furono mosse accuse di contiguità col terrorismo nero.
4) Non ha mai partecipato il 25 Aprile alla Festa della Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista; non ritiene che la Resistenza abbia contribuito alla nascita della Costituzione e disprezza l’ANPI.
Se la Destra vincerà le elezioni e Fratelli d’Italia otterrà più voti dei partiti alleati, il Presidente della Repubblica quasi certamente nominerà Presidente del Consiglio di Ministri Giorgia Meloni, che, davanti a Lui, giurerà pronunciando la seguente formula rituale:
«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.»
La leader di Fratelli d’Italia osserverà lealmente la Costituzione, nata dalla Resistenza, che intende modificare con la proposta di legge sul presidenzialismo ?
Penso che neppure il Presidente della Repubblica farà salti di gioia.