ASILI NIDO, da domani due le strutture comunali attive

In bocca al lupo a operatori e bambini del Riccio e la Volpe di via Amiterno e benvenuti a quelli del Bambi in via Buracchio

Chieti, 31 agosto 2022. Parte con un’importante novità la nuova stagione degli asili nido cittadini dopo l’estate: da domani le strutture comunali attive saranno due, quella storica e unica rimasta aperta dal 2018 e a gestione diretta, di via Amiterno e la nuova data in affidamento in concessione alla cooperativa Piccoli passi Bio di Miglianico, in via Nicola Buracchio.

“L’attività riprende ufficialmente con il primo settembre: a tutti, operatori, bambini e famiglie, giunga un grande in bocca al lupo e buon anno da parte dell’Amministrazione – così il sindaco Diego Ferrara – e quest’anno siamo lieti che altri bambini possano usufruire di un servizio per noi fondamentale, grazie all’apertura della struttura di via Buracchio che appartiene al Comune e che da oggi ha un gestore che abbiamo individuato tramite bando per un affido in concessione, non essendo in grado di sostenerla altrimenti. Però, dopo anni il Comune di Chieti nei fatti tornerà ad avere un servizio perso nel 2018 che accoglierà bambini attinti sia dalla graduatoria comunale, sottoposta ad Isee, sia dalle iscrizioni ricevute dal soggetto che animerà quei locali nuovi e all’avanguardia.

E questo ci sembra un traguardo da celebrare. A queste due strutture a breve si aggiungerà anche la ludoteca di viale Amendola, che aprirà come centro gioco “Bambini al centro”, per le famiglie che hanno fatto richiesta e finché non partirà il progetto di riqualificazione e messa in sicurezza anche lì. In pentola c’è molto altro, nei giorni scorsi ci è giunta notizia dell’ottenimento di due milioni di euro dal PNRR per la realizzazione di un nido al Villaggio Mediterraneo e con gli uffici tecnici stiamo vagliando la situazione delle altre strutture in cantiere e su cui intervenire”.

“Siamo davvero lieti di aver confermato l’apertura del nido storico “Il riccio e la volpe”, nonché del fatto che ad esso si aggiunga il Bambi, che abbiamo fortissimamente voluto, perché la città deve potenziare offerta e servizi per la fascia di età da 0 a 6 anni e questo oggi tornerà ad accadere – aggiunge l’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino – Domani saremo in via Amiterno per ringraziare il personale e gli ospiti del nostro unico nido a gestione diretta, ma venerdì andremo in via Buracchio, per festeggiare ufficialmente un nuovo inizio con una piccola inaugurazione.

Ci sembra dovuto, perché è una risposta positiva alle esigenze della città. Il Comune ha tanti problemi, stiamo cercando di fare il meglio per risolvere quelli più gravi, rispondendo alle istanze più sentite e quella dei servizi all’infanzia è fra le maggiori richieste che abbiamo. Ci auguriamo che lo stato dei luoghi ci consenta anche di procedere ad altre aperture, l’asilo di piazza Carafa è praticamente finito, ma è ancora in un’area di cantiere, speriamo la situazione cambi per il 2023. Con l’apertura del Bambi, siamo riusciti a portare a termine una finalità ambita, ma complessa e finalmente a dare una risposta alle esigenze anche della parte alta della città e del suo nuovo quartiere residenziale dove vivono tante giovani famiglie”.




QUESTIONI SOCIOSANITARIE e diritti femminili nell’ottica progressista di Luigi Marchesani

Presentazione del libro di Gabriella Izzi Benedetti

Martedì 6 settembre, ore 17:30 ai Giardini di Palazzo d’Avalos

Vasto, 31 agosto 2022. Appuntamento martedì 6 settembre, alle ore 17.30, presso i Giardini di Palazzo d’Avalos, a Vasto, dove Gabriella Izzi Benedetti presenterà il suo libro, freschissimo di stampa, “Questioni sociosanitarie e diritti femminili nell’ottica progressista di Luigi Marchesani” (Edizioni Mondo Nuovo). L’incontro sarà aperto dai saluti del Sindaco di Vasto, Francesco Menna e dell’Assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta. A dialogare con l’autrice saranno Gianni Oliva e Costantino Felice. Moderatore Emanuele Fiore.

La presentazione sarà intervallata dalle letture di alcuni estratti dal libro, a cura di Simona Cieri, Letizia Daniele e Raffaella Zaccagna.

L’evento si concluderà con un cocktail di saluto.

In questo saggio biografico l’autrice esamina la vita e le opere del medico e filantropo vastese Luigi Marchesani, antesignano di una evoluzione della medicina verso un’attenzione più specifica nei confronti della donna. Figura di spicco della società vastese dell’Ottocento, pilastro nella gestione scientifica dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, animato da idee decisamente pionieristiche per l’epoca, il Marchesani lotta per ottenere un rinnovamento sociale, dalla considerazione per la donna (le patologie femminili erano spesso travisate dalla medicina ottocentesca) al senso di una società più giusta, nella quale tutte le classi sociali abbiano la possibilità di accedere alle cure mediche.

Gabriella Izzi Benedetti, vastese, vive a Firenze città di suo marito. Laurea in Lettere presso l’Università di Genova, docente in istituti inferiori e superiori. Responsabile di biblioteche scolastiche. Parte del Comitato Scientifico del Centro per l’UNESCO di Firenze. Presidente della Società Vastese di Storia Patria L. Marchesani. Insignita del titolo di Ambasciatrice della cultura italiana in Europa dall’Accademia il Machiavelli. Collabora con riviste culturali e di attualità. Presente in Antologie, Testi di Letteratura contemporanea, Dizionari. Numerosi i riconoscimenti.

Tra le pubblicazioni: Momenti; Prima che il cerchio si chiuda; Luigi Marchesani, medico, storico, archeologo; Inseguendo le stelle; L’isola felice; 1844: Nascita dello Spedale Comunale di Vasto in coll. con P. Benedetti; Il Dramma della Passione nel Medioevo; Il Demiurgo; Guida alla lettura della Storia di Vasto di L. Marchesani  in coll. Con P. Benedetti; Krónos; Tempo d’autunno; Artisti vastesi nel mondo; Aspetti letterari del Settecento italiano; L’evoluzione dell’etica e della scienza in medicina: il contributo del dottor fisico L. Marchesani, in coll. Con G. Muraro; Dai Collegia alle Società di Mutuo soccorso; Puccio Benedetti, il suo contributo agli ideali UNESCO; Il lato oscuro; Ogni tuo respiro, è stato il mio respiro; Oltre il Neorealismo. Arte e vita di Roberto Rossellini in un dialogo col figlio Renzo, intervista a Renzo Rossellini; Il percorso artistico di Cesare Giuliani.




ALLA GUIDA di un gruppo di ricerca europeo

La d’Annunzio allo studio della relazione tra modelli dietetici locali e le malattie

Chieti, 31 agosto 2022. L’analisi della composizione alimentare dei piatti tradizionali potrebbe aiutare a identificare i modelli dietetici delle popolazioni e l’associazione con le malattie osservate. È quanto emerge dallo studio internazionale Traditional dishes, online tools, and public engagement: a feasible and scalable method to evaluate local recipes on nutritional content, sustainability, and health risks. Insight from Abruzzo, Italy, pubblicato sul Journal of food composition and analysis.

La ricerca vede coinvolti l’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, attraverso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione e Salute, presieduto dal professor Angelo Cichelli, il CREA (Research Centre for Food and Nutrition, Council for Agricultural Research and Economics) di Roma, e la Universitat Rovira i Virgili di Tarragona (Spagna).

Per sviluppare la ricerca sono state raccolte, attraverso la popolazione locale, 17 ricette regionali dell’Abruzzo: Fiadoni, Anellini alla pecorara, Brodo di cardone con stracciatella e pizza rustica, Pan cotto, Pasta alla mugnaia, Pasta allo sparone, Pizz’e foje, Spaghetti alla chitarra con pallottine, Agnello cac’e ove, Baccalà con patate e cipolle, Brodetto alla vastese, Pallotte cac’e ove, Ciabbotte o Tijelle, Bocconotti, Ferratelle, Parrozzo e Pizza doce.

Elaborate da una scuola di cucina, la “Red Academy” di Treglio (CH), su di esse è stata quindi calcolata la composizione di micro e macronutrienti e la sostenibilità ambientale secondo protocolli e procedure standardizzate, così come è stato valutato anche il contenuto di allergeni alimentari presenti in quelle ricette. Il profilo nutrizionale dei piatti variava in base al tipo e alla quantità degli ingredienti.

I piatti prevalentemente a base di carne rossa, formaggio e uova presentavano un impatto ambientale maggiore rispetto ai primi e ai contorni a base vegetale, non erano in linea con il modello mediterraneo e contenevano un alto contenuto di colesterolo e grassi saturi, che contribuiscono al rischio aterogeno.

Glutine, soia, uova e alimenti a base di latte – spiega il presidente del CDLM in Scienze dell’Alimentazione e Salute della “d’Annunzio”, il professor Angelo Cichelli – sono stati identificati come gli allergeni più importanti, in quanto ingredienti poveri utilizzati nelle ricette tradizionali. I nostri risultati – aggiunge il professor Cichelli –  contribuiscono all’arricchimento della banca dati italiana sulla composizione degli alimenti e ci consentono sia di conoscere i modelli alimentari locali attraverso un metodo facilmente realizzabile sia di poter informare i consumatori sull’impatto sulla salute alimentare e portarli a una maggiore consapevolezza.

Maurizio Adezio




LA PANORAMICA: dal Prefetto per esigere 400 mila euro

Stanziati dalla Regione e assegnati al comune di Chieti, le risorse garantite dalla Regione Abruzzo sono ancora oggi inesigibili e ostaggio di un ricatto aziendale con il quale si pretenderebbe dai lavoratori e in contropartita l’espressa  rinuncia ad un accordo nazionale: per il sindacato tutto ciò è inaccettabile e non resta che portare il caso dal Prefetto

Pescara, 31 agosto 2022. Un caso più unico che raro nello scenario del Trasporto Pubblico Locale: la Regione Abruzzo grazie alla mobilitazione delle 3 sigle sindacali e attraverso la Legge Regionale 33 del 28.12.2021 ha stanziato 400.000€ per il servizio urbano del Comune di Chieti, il quale a sua volta e con una delibera di indirizzo, ha deciso di ripartire 150.000€ per il ripristino di corse e 250.000€ per il ristoro degli oneri contrattuali dei dipendenti di La Panoramica, un assegno esigibile che oggi è ostaggio di un “ricatto”.

Va ricordato infatti che questi lavoratori hanno subìto la disdetta di tutti gli accordi aziendali che costituendo un contratto aziendale (di secondo livello) remuneravano prestazioni lavorative per circa 300€ mensili per ciascun dipendente. Durante il primo tentativo prodotto dalle Segreterie Regionali Filt Cgil, FIT Cisl e Faisa Cisal al fine di ricreare una piattaforma contrattuale che potesse recuperare il massimo possibile degli accordi disdettati, il Comune di Chieti, in una condizione di predisse sto finanziario, effettuò dei tagli ai servizi che determinarono la chiusura delle trattative e la rimodulazione dei turni da parte dell’Azienda. Da quel momento (dicembre 2020) all’ammanco di questa spettanza, si è altresì assistito ad un aumento di carichi di lavoro accentuato da percorrenze inadeguate e soste inesistenti assorbite dai ritardi oltre che dall’asseveramento dei turni. 

Ha dell’inverosimile quello che è avvenuto nell’incontro tenutosi ieri presso la sede di Confindustria e alla presenza del Sindaco di Chieti: l’azienda sarebbe disponibile a mettere in busta paga dei lavoratori le 250.000€ lorde stanziate dalla Regione e deliberate dal Comune di Chieti a patto che le stesse maestranze firmino una espressa rinuncia al riconoscimento di una vertenza nazionale sulle ferie pregresse, accettando quale contropartita un valore simbolico di 100€ senza aver più nulla a pretendere a fronte di circa 2000€ pro capite orientativamente spettanti. Si tratta infatti di un riconoscimento sancito dalla Corte Europea e recepito dall’ultimo accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale (oggetto di referendum nazionale) che fissa il valore di partenza per il ricalcolo delle spettanze unificato a livello nazionale al quale va aggiunto il valore dei contratti aziendali da individuare per ogni singola azienda.

Ma solo a Chieti e nello specifico nella sede di Confindustria Chieti-Pescara la Panoramica, che in quella sede è espressione dell’Associazione Datoriale ANAV Abruzzo, chiede alle delegazioni sindacali di FILT-CGIL, FIT CISL e FAISA-CISAL di cancellare 18 mesi di trattativa tra Segreterie Nazionali delle OO.SS. e le imprese di trasporto, sconfessando anche il rinnovo di Contratto Nazionale firmato da 5 sigle sindacali nazionali.

Questa la “conditio sin equa non”: diversamente il trasferimento di fondi da Regione Abruzzo non arriverebbe ai lavoratori perché a detta della società “La Panoramica non è un utero in affitto della Regione, ma è una società che deve fare impresa e non farà il passa-soldi dell’Ente”. Per le OO.SS. è inaccettabile che si voglia fare impresa sulle spalle dei lavoratori anche con un assegno di Regione Abruzzo destinato al Trasporto Pubblico di Chieti in un contesto che vede tutte le aziende di TPL obbligate a ristorare il ricalcolo delle ferie. L’Azienda è rimasta impassibile anche di fronte al senso di responsabilità e alla disponibilità di FILT-CGIL, FIT CISL e FAISA-CISAL di lavorare su una modalità che rendesse economicamente sostenibile l’esborso di questa spettanza attraverso una dilazione dei pagamenti che salvaguardasse tuttavia quel diritto esigibile che i lavoratori potrebbero assicurarsi a mani basse attraverso ricorsi giuridici che obbligherebbero l’azienda al pagamento forzoso anche delle spese legali in un’unica soluzione e con una tempistica stabilita dalla Magistratura.

Dopo questa inevitabile rottura il Dott. Diego Ferrara Sindaco di Chieti, che ha assistito a tutto il confronto prendendo preziosi appunti, si è fatto carico di dare mandato all’ufficio legale affinché individui una procedura che permetta al Comune di Chieti di girare direttamente ai lavoratori di La Panoramica gli oneri contrattuali sulle loro buste paga sbloccando uno stallo non più sostenibile.

Se le cure del Dott. Ferrara non riusciranno a garantire questo parto (siamo già a 8 mesi dalla Legge Regionale 33/2022) non ci resta che intraprendere la prevista fase conciliativa della procedura vertenziale, chiamando in causa Sua Eccellenza il Prefetto di Chieti; è alquanto evidente, infatti, che a nulla sono serviti gli ultimi tentativi di raffreddamento registrati negli incontri del 2 e 30 agosto se non ad allungare i tempi.

Auspichiamo pertanto una risoluzione immediata che riporti nel vivibile il clima rovente in cui questi lavoratori continuano con grande senso civico a garantire i servizi all’utenza.

Franco Rolandi FILT-CGIL                            

Andrea Mascitti FIT-CISL                                                                        

Luciano Lizzi FAISA-CISAL




CULTURA E TRADIZIONE tra le sponde del Tronto

Porterà i visitatori alla scoperta dei borghi di Campli e Cupra Marittima

Martinsicuro, 31 agosto 2022. Il 2, 3 e 4 settembre prossimo si terrà a Martinsicuro la quarta edizione della manifestazione “Cultura e Tradizione tra le sponde del Tronto”. L’evento, organizzato dal Comune di Martinsicuro, Assessorato alla Cultura, vedrà ancora una volta protagonisti i territori e le ricchezze artistiche, culturali ed enogastronomiche delle province di Teramo e Ascoli Piceno.

“L’obiettivo è ancora una volta quello di valorizzare e promuovere la cultura e il territorio, puntando a sviluppare percossi culturali e della tradizione, dando così visibilità a quello splendido comprensorio che abbraccia il fiume Tronto in un parallelismo tra due realtà, quello teramano e quello ascolano che sono unite da tante affinità storiche e culturali da riscoprire e valorizzare” dichiarano il Sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni e il Consigliere delegato alla Cultura Giuseppina Camaioni.

Quest’anno i borghi coinvolti sono Campli per l’Abruzzo e Cupra Marittima per le Marche.   “A Campli, con un percorso storico-archeologico guidato, andremo alla scoperta della Necropoli di Campovalano, del Museo archeologico nazionale e della Scala Santa” spiegano il primo cittadino e il delegato alla Cultura. “A Cupra Marittima invece andremo a conoscere il Parco Archeologico Naturalistico Civita, il Museo archeologico, il Presepe Poliscenico di arte spagnola nella chiesa cinquecentesca dell’Annunziata e il Borgo medioevale Marano”.

Il percorso della tre giorni terminerà domenica 4 settembre alla Torre Carlo V dove, dalle ore 18:00, si terrà una tavola rotonda dal titolo “Le Tradizioni del Carnevale tra le sponde Tronto”. A seguire, ore 20:00, degustazione di dolci tipici dei due territori: ravioli dolci teramani (a cura del ristorante Zenobi) e ravioli “incaciati” ascolani (a cura di Ze Migliori). Per terminare dolci tipici del carnevale. Il costo della degustazione è di euro 15,00, posti limitati obbligatoria prenotazione. “Invitiamo tutti a partecipare – concludono Vagnoni e Camaioni – si tratta di una manifestazione molto amata e che, negli anni, ha registrato tantissime presenze e unanime gradimento, attirando tanti visitatori a Martinsicuro e non solo”.




VICOLI IN CALICE, prima edizione

Alla scoperta delle cantine del territorio, 3 settembre 2022

Chieti, 31 agosto 2022. Calici pieni di magia, nei vicoli de La Civitella, tra arte, artigianato, storia ed enogastronomia, sulle note di jazz e blues per un indimenticabile fine settimana di fine estate.

V’Incanto, con il patrocinio del Comune di Chieti, presenta la prima edizione di Vicoli in Calice, manifestazione nata e pensata per valorizzare le eccellenze del territorio in ambito vinicolo e gastronomico e scoprire un quartiere tra i più suggestivi della città di Chieti.

Il percorso avrà inizio nei pressi dell’enoteca V’Incanto, in Via Vernia Nicoletto 16, per poi snodarsi attraverso i vicoli del quartiere La Civitella e concludersi in Piazza Trento e Trieste. Durante l’itinerario sono previsti stand gastronomici, momenti di approfondimento sulle origini e la storia della città di Chieti, oltre a musica dal vivo e ovviamente degustazioni ad opera di 13 tra le migliori cantine a rappresentare le quattro province della Regione Abruzzo.

Basterà acquistare un ticket da 10€ all’ingresso per avere diritto a 5 degustazioni a scelta tra tutte le cantine presenti durante la manifestazione:

– Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj – L’Aquila

– Azienda Agricola Buzzarone – Chieti

– Azienda Agricola Ciccone – Chieti

– Azienda Agricola Cingilia – Pescara

– Cantina Wilma – Chieti

– Cantine Maligni – Chieti

– Cascina del Colle – Chieti

– Fattoria Teatina – Chieti

– Rajca Liquori – L’Aquila

– Tenuta Cerulli Spinozzi – Teramo

– Tenuta Ferrante – Chieti

– Vini Biagi – Teramo

– Zappacosta Vini – Chieti

A coadiuvare il tutto, i ristoranti del quartiere offriranno menu appositi preparati per la manifestazione e saranno presenti presidi gastronomici nei vicoli del quartiere:

– V’Incanto

– Pizzeria Braceria La Civitella

– Il Solito Posto

– La Piccola Fattoria (degustazione formaggi)

– Fritto Street Gourmet (frittura e street food)

– Oli Di Luzio (degustazione olio)

– Oli Iacovella (degustazione olio)ù

Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di vino e delle eccellenze enogastronomiche abruzzesi, con una serata unica nel suo genere nel territorio circostante.

Giulio Nacci




LA SETTEMBRATA ABRUZZESE compie settant’anni

Annullo postale della cartolina con la riproduzione del testo originale di Vola,Vola, Vola che compie cent’anni

Sabato 3 settembre 2022 Largo Madonna Dei Sette Dolori

Pescara, 31agosto 2022. L’associazione Settembrata Abruzzese che, quest’anno, compirà 70 anni di vita è da sempre protagonista nella valorizzazione del Patrimonio culturale e della tradizione della nostra regione. Uno degli aspetti più importanti è la valorizzazione della poesia dialettale che è da sempre centrale nella vita dell’associazione, sin dalla sua nascita che ormai affonda le radici nel 1952.

Si legge in un articolo pubblicato nel 1953, precisamente il 18 settembre: “Domenica 20 corrente alle ore 18, avrà luogo al Largo Madonna Colli di Castellammare la annunciata audizione delle nuove canzoni della “Seconda Settembrata abruzzese”. Lo spettacolo è imperniato su dieci nuove canzoni, sceneggiate da Oberdan Merciaro, e ritrae nei suoi aspetti poetici e folkloristici i vari momenti della nostra agricoltura; il tutto nella intelligente regia di Francesco Teodori, scenari di Vincenzo Colti e luci di Ferri …(…)  Alla manifestazione, del cui comitato d’onore fanno parte le più spiccate personalità della Regione, fra cui S.E. Spataro, Presidente, S.E. Rocchetti, Senatori e Deputati hanno promesso di essere presenti, oltre ai molti abruzzesi, il Se. Lauro Sindaco di Napoli e l’On. La Pira Sindaco di Firenze, che ha inviato al Comitato due artistici doni da assegnare ai vincitori del concorso Regionale della canzone. Anche l’On. Lauro ha messo a disposizione una coppa”

Segue nell’articolo il programma dello spettacolo diviso in quattro tempi, sottolineando che si esibisce il Coro della Settembrata dei Colli di Castellamare.

L’articolo si chiude con nomi che hanno fatto la storia della cultura abruzzese: “Maestro concertatore e direttore: Cav. Stefano Fiorentino.  Adattamento scenico: O. Merciario; regia: F. Teodori; scene di V. Conti.

Ci preme ricordare i tanti Presidenti che dal 1952 ad oggi si sono alternati nella guida della Settembrata abruzzese:

1952 – Rino Fabiano

1953 – Saverio Sechini

1954- Pierino Malagrida

1955 – Rino Fabiano

1956 – Giuseppe D’Incecco

1957 – Mario Guido Ciattoni

1964/1976 – Rino Fabiano

1977/1990 – Rino Fabiano

1991/2001 – Antonio De Laurentiis

2002/2003 – Aldo Ferri Teodori

2004/2006 – Marcello De Giovanni

2007/2008 – Camillo De Leonardis

2009/2013 – Antonio Luise

2014/2016 – Gabriella Serafini

2017/2019 – Luigi Orsini

Dal 2020 – Licio Di Biase

La nuova stagione che si è aperta, con il rinnovo dei vertici dell’associazione e la mia elezione a Presidente, ha prodotto una nuova spinta per tornare ad essere protagonisti nella valorizzazione del mondo culturale abruzzese dalla poesia al teatro sempre rigidamente dialettali fino alla musica popolare, elemento identitario di caratterizzazione culturale.

La Settembrata è entrata a far parte del comune sentire della nostra regione, ma ora l’obiettivo non può essere quello semplicemente di ripercorrere le strade che ne hanno innalzato il valore, ma andare oltre, occorre aprirsi al mondo globalizzato, ai tanti giovani che vivono nuove esperienze di conoscenza e valorizzazione della culturale popolare e dialettale e, ovviamente, ai nuovi mezzi della comunicazione, sempre in sintonia con quanto affermava Tolstoj: “Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”, e la Settembrata nell’epoca della globalizzazione parlerà sempre di più e sempre meglio del proprio villaggio e della cultura del proprio villaggio.

Le iniziative per celebrare i 70 anni di vita si intersecheranno con il centenario di Vola, vola, vola, canto identitario per eccellenza dell’Abruzzo. A tal proposito la nostra associazione, unitamente all’Istituto Tostiano di Ortona, ha organizzato con Poste spa per l’annullo POSTALE della cartolina con la riproduzione del testo originale della canzone Vola, Vola, Vola per celebrarne il centenario .




LA SAGRA DELLA VONGOLA nel prossimo fine settimana

Domenica, la conclusione della Festa in onore di Maria SS. Annunziata

Giulianova, 31 agosto 2022. Dopo la tre giorni iniziale ( 25-28 agosto) torna domani la Sagra della Vongola nell’ambito dei Festeggiamenti della SS. Annunziata.  Gli stand allestiti in via Simoncini  propongono, per l’intero fine settimana, piatti tipici della cucina marinara giuliese, e non solo a base di vongole.

Sabato e domenica, 3 e 4 settembre, si potrà stare anche a pranzo, anche in caso di pioggia. Il culmine della Festa,  domenica prossima, con l’attesa processione della statua della SS. Annunziata per le vie del quartiere e la Messa presieduta dal Vescovo, monsignor Lorenzo Leuzzi.

In serata, alle 21 il concerto in piazza di Edoardo Vianello. 




DRAGAGGIO DEL PORTO, tempi lunghi e incerti

La minoranza chiede spiegazioni al Sindaco e sollecita la nomina del nuovo Comitato Porto

Ortona, 31 agosto 2022. I Consiglieri comunali di Ortona Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza ed Emore Cauti, con una interrogazione presentata al Sindaco e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio comunale, hanno chiesto delucidazioni sullo stato dell’appalto dei lavori per l’escavazione dei fondali del bacino portuale di Ortona.

“Sono ormai trascorsi ben quattro anni dalla conclusione del relativo contenzioso ma i lavori di dragaggio del porto non sono ancora iniziati.”

“Questa situazione sta provocando gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina, nonché rischia di arrecare un danno economico agli operatori portuali che, facendo affidamento sugli annunci dell’Amministrazione comunale di un imminente avvio dei lavori, hanno effettuato importanti investimenti per il potenziamento delle attrezzature logistiche in previsione di un aumento dei traffici portuali derivante dall’aumento della profondità dei fondali del bacino portuale.”

“Per queste ragioni abbiamo chiesto al Sindaco quali azioni ha intrapreso o intende intraprendere per assicurare con la massima e dovuta urgenza l’avvio dei lavori di dragaggio. Inoltre, abbiamo sollecitato il Presidente del Consiglio comunale a adottare, con la massima urgenza, tutti i provvedimenti di propria competenza per la nomina dei componenti dell’Assemblea generale del Comitato Porto di Ortona.”    




ITALIANI, gli ultimi della classe!

di Giuseppe Arnò *

Una cosa è certa, in Italia, di alto, non abbiamo soltanto il debito pubblico, ma purtroppo anche il tasso d’ignoranza. Per essere precisi risultiamo essere i più ignoranti d’Europa e i dodicesimi più ignoranti del mondo.

Oibò, un primato di cui faremmo sinceramente a meno, ma tanto è! Questo è un triste dato che ci viene rivelato non solo dal leader di Azione Carlo Calenda (ospite a Mezz’ora in più su Rai Tre il 21 giugno 2020), ma anche dall’indagine condotta da Ipsos (The perils of perception), su un campione di 30.000 individui provenienti da 38 vari Paesi.

Ma v’è di più, siamo il Paese europeo più arretrato nel campo della ricerca scientifica e i motivi sono a tutti noti: taglio dei finanziamenti con conseguente fuga di cervelli all’estero; impoverimento dei laboratori di ricerca; e disinteresse per il progresso scientifico in generale.

E la cultura scolastica? Beh, meglio non parlarne! Uno sfascio anche quella; un progressivo e avvilente decadimento. Infatti, i risultati dei test INVALSI ci dicono che la scuola italiana offre un’istruzione piuttosto scadente (in particolar modo se comparata con quella di altri Paesi europei) e fallisce nella sua funzione formatrice, senza contare che, secondo i dati di una ricerca svolta da Skuola.net in collaborazione con l’Università di Genova, circa mille e cinquecento studenti di medie, superiori e IeFP di tutta Italia, in pratica, non sono stati affatto orientati prima di decidere quale strada intraprendere dopo la fine dei propri cicli di studi.

Per giunta, dati Unesco riferiti al 2015 sottolineano che solo in Europa gli analfabeti funzionali sarebbero 80 milioni e, come se non bastasse, con l’indice più basso in Norvegia e il più alto in Italia.

Nel nostro Paese l’analfabetismo funzionale, sempre secondo i dati Unesco, riguarda quasi la metà della popolazione, il 47%. In particolare, un giovane su sei non riesce a capire ciò che legge e la maggior parte di loro non è in condizione di sviluppare un pensiero critico dopo aver letto un testo.

E il mondo accademico? È tutto dire! Nella recente classifica dello Shanghai Ranking (Academic Ranking of World Universities) tra le prime cento università non appare nessuna che sia italiana. È il peggior risultato tra i Paesi del G7.

Detta vergognosa situazione non è comunque nuova, tant’è che le indagini dei sociologi e degli studiosi della didattica si appuntano sulla continua decadenza della scuola italiana a partire dagli anni ´60 ad oggi e, per finire, sul recente colpo di grazia che il Covid ha inferto all’intera struttura scolastica nazionale.

E dulcis in fundo, ci vengono affibbiati altri tristi primati: siamo tra i più corrotti del continente ovvero al 54º posto nel Transparency International Index e poi ancora, secondo i dati CEPEJ del Consiglio d’Europa, nel 2018, la nostra giustizia è stata la più lenta d’Europa. Dato successivamente corroborato da quanto emerge dal rapporto 2020 EU Justice: «L’ultimo grado di giustizia civile in Italia è il più lento d’Europa». Qui però non c’entra l’ignoranza: tutt’altro! Beh, a questo punto ci fermiamo… per amor patrio.

Sinceramente stentiamo a credere che il Paese più bello del mondo e il popolo più meraviglioso del mondo (frase quest’ultima di Alberto Sordi) siano afflitti da così tanti mali e che gli italiani debbano essere classificati ignoranti, analfabeti, corrotti e vittime di malagiustizia. E meno male che non sia stata ancora realizzata un’indagine sul malaffare, altrimenti ragionando per stereotipi e abusando di un certo sintagma cristallizzato (italiano = mafioso), si correrebbe il rischio di vederci appioppato un altro infamante primato. Ciò posto, di fatto e filosoficamente ragionando, andiamo a ricercare la causa per la quale qualcosa è, ed è così come è.

La colpa è nostra.

La fonte di questa penosa situazione va ricercata nella scelta che facciamo nell’eleggere chi ci governa e, conseguentemente, la culpa in eligendo, ovvero la responsabilità oggettiva di ciò che accade, ricade sugli elettori e né potrebbero giovare a loro favore l’ignoranza (l´errore rimproverabile o scusabile) e il comportamento fedifrago (concorso di colpa e induzione in errore) degli eletti. Il “vizietto” di votare a capocchia è cronico: di elezioni ce ne sono state tante!

In sostanza, da che mondo è mondo i governanti prediligono il popolo asino (utile, paziente e… bastonato) e non a caso Che Guevara sosteneva che un popolo ignorante è un popolo facile da ingannare. Ecco dunque perché la cultura, intesa in senso lato, non rientra nell’agenda principale di taluni governi “conservatori”.

Eppoi essa… non dà lucro anzi è misurata come spesa sul PIL (a titolo di cronaca in Italia nel 2015 era dell’1,1%); è considerata un peso e non una risorsa; e più che mai è utilizzata, deplorevolmente, come belletto contabile da parte di fondazioni, banche e associazioni varie.

Certo è che con l’avvento della c.d. Seconda Repubblica il già fragile rapporto prima esistente tra la politica e la cultura si è completamente annacquato. Oggi, purtroppo, la cultura viene “relegata” nei musei, considerata non come un bene dinamico, necessario e attuale, ma come un’eredità etichettata “beni culturali” e affidata alle cure dell’omonimo dicastero. E finisce lì. Tant’è che neanche i programmi dell’attuale governo dei “presunti” migliori si discostano nella sostanza da questo misero andazzo.

Questa volta, magari, si darà la colpa allo scioglimento anticipato delle Camere, ma cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia. Il governo, infatti, non ha più la pienezza dei poteri e la capacità programmatica per cui, con il Pnrr in fieri, la riforma del settore istruzione ancora una volta rischierà di patire più che mai. E torniamo così a punto e daccapo!

Ma comunque sia e tanto per intenderci, cerchiamo di capire di che cosa parliamo quando accenniamo alla riforma della cultura. Ci riferiamo forse ad una riforma basata su nuovi principi valutativi dettati dai canoni europei di educazione, improntati al conformismo del pensiero unico? Ovvero a quella sovrastruttura che non accetta la mediazione dialogica socratica; le idee divergenti; e non confuta ma proscrive? Ci riferiamo ancora a una riforma che vedrebbe la scuola non come la palestra dell’insegnamento e dell’apprendimento del sapere, ma come un luogo di uniformazione al laicismo e alla cancel culture (cultura della cancellazione)?

E no, se questa dovesse essere la riforma, grazie signori governanti, la cultura non ha colore politico. Un concetto, questo, che va preso sul serio e non può davvero essere oggetto di ciarle elettorali. Le carenze culturali sono ben chiare: voi le conoscete bene, ma non le sanate! La nostra scuola abbisogna di validi docenti atti a formare i giovani e renderli soggetti capaci di esprimersi correttamente in italiano e di ragionare liberamente senza farsi condizionare soprattutto dalla sciatta politica di Bruxelles, in cui la cultura è stata ignorata nella distribuzione delle deleghe e in cui i riferimenti alla formazione e all’istruzione spariscono sorprendentemente!

Ormai, sempre di più ci si rende conto che siamo di fronte ad una seria alternativa: o si realizza una rivoluzione culturale per salvare i nostri valori e per svincolarci dalla dittatura finanziaria, attraverso la quale ci viene inculcato il globalismo e l’eurocrazia, o saremo inesorabilmente inghiottiti dalla globalizzazione, che ha come target il denaro e un’umanità disumana e omologata.

In considerazione di quanto sopra esposto, l’altra parte della colpa di questa tragica situazione va addebitata ai politici fedifraghi che rompono i patti con gli elettori, trascurando il bene comune sociale e cedendo al potere economico. È grazie a loro se oggi siamo classificati ignoranti, analfabeti, corrotti, senza giustizia e quant’altro.

La politica, ahinoi, ha da tempo diseredato la cultura, lasciandola agonizzare tra micragna, clientelismo e farragine burocratica. È dalla malapolitica, dunque, che dobbiamo affrancarci se vogliamo liberarci dagli epiteti ingiuriosi e riabilitarci al mondo, alla famiglia, a noi stessi! E affrancarci significa perdere l’ingenuità atavicamente radicata in noi e azzerare il sistema politico attuale per ricominciare tutto ex novo. A tal proposito Giordano Bruno (1600) affermava: «Che mortificazione… chiedere a chi ha il potere di riformare il potere! Che ingenuità!».

Orsù, dunque, riprendiamoci la nostra cultura per ritornare ad essere i primi della classe. Ciò accadrà se sceglieremo la buona politica e non permetteremo che l’ignoranza, il conformismo, il poltronismo e la sciatteria abbiano il potere.

Tra poco ci saranno le elezioni, ma serviranno per davvero a qualcosa?  Stante l’egemonia del potere economico-mediatico che condiziona gravemente la formazione del sistema di credenze sulla cosa pubblica, potrà il voto cambiare realmente le cose che vorremmo cambiassero?

Meglio sperare che disperare.

Goethe ci esorta a sperare sempre perché è meglio sperare che disperare. Bene, se concordiamo col drammaturgo tedesco, bando al canto delle sirene, alla telecrazia, ai giornali schierati e alle elucubrazioni partitiche dalle toponomastiche mentali vecchie di oltre mezzo secolo e facciamoci sotto!

 «Qui si fa l’Italia o si muore» ripeterebbe oggi Garibaldi agli italiani! Nella turba confusa e discordante di così tanti candidati in lizza, tra imberbi e vegliardi, chissà che qualcuno non eccella. Non importa il vessillo (ce ne sono oltre cento), ma il condottiero, uomo o donna che sia. C’è forse un predestinato, parafrasando Dante, cui non si può impedir lo suo fatal andare. Lo si sappia individuare e a lui vada la nostra fiducia e… una prece, ricordandoci che la situazione è grave e che se si sbaglia ancora una volta non potremo di certo imprecare contro la mala sorte: «Chi è causa del suo mal, pianga se stesso».

*direttore La Gazzetta italo brasiliana – http://rivistalagazzettaonline.info




MISERICORDIA E UMILTÀ: le chiavi di Celestino e di Francesco

La Perdonanza è il dono che papa Celestino V, il 29 settembre 1294, un mese dopo la sua incoronazione, fece alla città dell’Aquila, al tempo dilaniata da dure lotte intestine. La Bolla della Perdonanza, che istituiva il primo Giubileo nella storia della Chiesa, prevedeva l’indulgenza plenaria per i peccati commessi a … quanti sinceramente pentiti e confessati saranno entrati nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività. (la traduzione dal latino è di A. Clementi).

di Giuseppe Lalli

L’Aquila, 31 agosto 2022. Pietro da Morrone, al secolo Pietro Angelerio (1209/10-1296), eremita della Maiella, fu eletto papa il 5 luglio 1294, al termine di un conclave durato più di due anni e ridotto a soli 12 cardinali, e per giunta in lite tra loro. Sulle prime l’eremita, già molto avanti con gli anni, esitò, accettando poi per dovere e facendo, il 28 luglio 1294, in groppa ad un asinello, sull’esempio di Gesù, il suo ingresso all’Aquila, sulla spianata di Collemaggio, dove trovò ad attenderlo, insieme ad una numerosa ed entusiastica folla, Carlo II d’Angiò (1254-1309), re di Napoli, e suo figlio Carlo Martello (1271-1295).

La sede papale fu trasferita a Napoli, all’ombra del potere angioino. L’ex eremita, avvezzo a vivere nelle ristrettezze delle spelonche dell’Appennino abruzzese, mal sopportando i lussi sontuosi della residenza pontificia, si fece costruire una piccola e sobria cella di legno dove rifugiarsi per ritemprare lo spirito.

Celestino non tardò molto a rendersi conto di essere ingannato da quelli che lo circondavano, a cominciare dal suo protettore, il re di Napoli. Si approfittava della sua inesperienza nel governo della macchina curiale, al tempo già complessa, per strappargli prebende e incarichi, molto spesso del tutto immeritati. E così il vecchio eremita, con lo stesso spirito di servizio col quale aveva accettato il gravoso peso del pontificato, vi rinunciò.

                “Io, Celestino V papa, considerandomi incapace di questa carica, sia a causa della mia ignoranza, sia perché sono vecchio e debole, sia anche per la vita puramente contemplativa sin qui da me condotta, dichiaro di volere abbandonare questo incarico che io non posso più rivestire. Abbandono la dignità papale, i suoi impegni, i suoi onori”.

Questo fu il suo semplice ed inequivocabile atto di rinuncia. Riconoscendo i propri limiti umani, dava un esempio eroico di umiltà, e salvava l’unità della Chiesa. Non ci fu alcuna viltade nel fare il gran rifiuto, con buona pace di quel Dante Alighieri (1265-1321), che – sempre ammesso che sia Pietro da Morrone il destinatario dei suoi versi diventati celebri – fu sì poeta sublime, ma fu grande anche nella passionalità dei suoi risentimenti (con la sua rinuncia Celestino avrebbe avuto il grande torto, agli occhi del poeta, di aprire le porte del papato a quel Bonifacio VIII (Benedetto Caetani – 1235-1303) che Dante riteneva il principale responsabile delle sue disgrazie).

Deciso a far ritorno nel suo eremo abruzzese, dopo molte peripezie, fu recluso, vittima della impietosa ragion di stato di Bonifacio VIII, suo successore, che intendeva sottrarlo alla strumentalizzazione di fazioni a lui avverse, nella rocca di Fumone, dove Celestino rese l’anima a Dio il 19 maggio 1296. Sarà l’inizio della gloria in Cielo e in terra. Nel 1313 Clemente V (Bertrand de Got – 1264-1314), il primo papa avignonese, ne riconobbe le virtù eroiche, sia pure limitatamente al periodo precedente alla elezione a papa (pesava l’episodio delle dimissioni).

Il gesto di rinuncia di Celestino V è stato assai spesso caricato di significati che hanno a che fare più col romanzo che con la storia, la cui nota dominante – non bisogna dimenticarlo – è sempre il chiaroscuro. La rivelazione ebraico-cristiana, nel suo realismo antropologico, come oggi si direbbe, ci parla di una creatura umana che, fintanto che cammina sulla terra, è un angelo con le ali appesantite dal fango del peccato originale.

La Bolla della Perdonanza, che invano papa Caetani cercherà di sottrarre alla città dell’Aquila, fu opportunità di misericordia data a uomini e donne, dono inestimabile di Celestino V alla sua città che da solo può “giustificare” il suo brevissimo pontificato. Celestino fu maestro di misericordia ed esempio eroico di umiltà. All’umile eremita del Morrone l’effimero e tormentato governo della Chiesa nulla tolse e molto aggiunse alla sua santità, la quale è intreccio di virtù cristiane con tutte le miserie e umane debolezze, che ne sono superate, come ebbe a scrivere un altro papa che meditò le dimissioni, quel Paolo VI (Gianni Battista Montini – 1897/1978) grande e un po’ dimenticato.

Di umiltà e misericordia ha parlato anche papa Francesco, in visita all’Aquila per la 728esima edizione della Perdonanza, nella sua bella omelia di domenica 28 agosto. Ha usato immagini assai eloquenti. A proposito della misericordia, ha evocato la difficoltà incontrata dal pilota dell’elicottero che lo portava all’Aquila ad atterrare a causa della fitta nebbia che era scesa sul capoluogo abruzzese. Alla fine ha trovato un buco e ci si è ficcato: ha detto proprio così Francesco con quel suo stile semplice e folgorante.

La misericordia – ha insinuato poi con un sorrisetto rischiarato da uno sguardo pieno di luce – è come quel buco: una via di uscita che Dio sempre ci offre. Parlando poi dell’umiltà, virtù cristiana richiamata dal passo del Vangelo del giorno:

                “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti ‘Cedigli il posto!’… Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14, 1. 7-14).

Francesco ha invitato a considerare che per il cristiano non è il posto che si occupa in società quello che conta, ma quello che si occupa nel cuore di Gesù e vicino alla sua croce. Parole semplici e chiare, dirette a tutti, anche, ovviamente, ai signori che occupavano la prima fila, ma rivolte soprattutto alle tante persone che stavano in carrozzella, come Francesco in questi ultimi tempi, che assistevano alla messa, tra le quali io che scrivo ho riconosciuto facce che rassomigliano molto a Gesù sofferente, e che erano i veri pezzi grossi presenti alla celebrazione eucaristica.

Misericordia e umiltà: questa è la lezione che ci viene da Pietro Celestino, l’eremita diventato papa. L’errore di questi nostri confusi tempi è quello di aver collocato lo spirito troppo in alto e di aver confinato la santità, cioè lo sforzo del cristiano per essere coerente col Vangelo, in una zona rarefatta, irraggiungibile agli sforzi umani. Il cristiano non ha bisogno di miti, ma di seguire il suo Maestro vivendo nel mondo insieme ai suoi fratelli e non avendo paura di sporcarsi le mani.

                “Il cielo e la terra, figli miei – scriveva un grande direttore di anime del secolo scorso – sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria…”.

Si tratta di trasformare in endecasillabi sciolti la prosa quotidiana. È più facile coltivare il mito del papa angelico che durare ogni giorno la fatica di essere migliori nelle circostanze in cui Dio ci pone.

Il Giubileo siamo chiamati a farlo non una volta all’anno, ma tutti i giorni: in famiglia, con gli amici, e sul luogo di lavoro.




IL PCI VUOLE i Comitati di Quartiere

Organismi territoriali di partecipazione democratica

Ortona, 30 agosto 2022. I Comitati di quartiere sono organismi territoriali di partecipazione democratica dei cittadini e delle cittadine, che svolgono un ruolo propositivo e consultivo, limitatamente all’ambito territoriale del proprio quartiere.

Al fine di poter rendere fruibile e finalmente realizzabile il regolamento dei comitati di quartiere della nostra città, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 27 del 26.02.2016, il Partito Comunista di Ortona chiede all’amministrazione di applicare lo statuto fermo da più di cinque anni e mai, di fatto, entrato in funzione.

Auspichiamo che al più presto si attivi in consiglio comunale un dibattito costruttivo in merito all’argomento, che coinvolga le forze di maggioranza e di minoranza. Noi comunisti, riteniamo fondamentale, oggi più di ieri, che si debbano ristabilire i principi della democrazia rappresentativa favorendo nuove forme di partecipazione, controllo e gestione da parte dei cittadini. Le alte percentuali di astensionismo al voto a tutti livelli e l’allontanamento degli stessi dalle istituzioni devono essere da monito per tutti.

Il PCI di Ortona, pur non presente in consiglio comunale, è aperto comunque a dare il proprio contributo a questa amministrazione nella sua interezza, apportando idee e soluzioni costruttive per il buon funzionamento della democrazia e della macchina amministrativa e per il bene di tutti, ponendo particolare attenzione ai più deboli che troppo spesso non hanno voce.

Il Partito Comunista Italiano di Ortona                 




ALTALENA PREZZO GAS, dimostra che è solo speculazione

La dichiarazione del Presidente di FederPetroli Italia

Roma, 30 Agosto 2022. “L’altalena dei prezzi del Gas e le continue forti oscillazioni a rialzo o ribasso sono dimostrazione solo di una forte speculazione che si è innescata a seguito del conflitto russo-ucraino. Stanno creando solo panico sui mercati” – lo dichiara il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia all’Agenzia di Stampa internazionale LaPresse.

“Un Price-Cap non ha senso, se dovesse cessare il conflitto, come successo per altre situazioni belliche, tutto ritorna alla normalità. In questo momento per l’Italia serve una Politica Energetica e non elettorale. Stiamo rincorrendo rigassificatori ed altre strutture senza capire che, sono importanti ma nell’immediato valgono zero e le famiglie ed aziende italiane vertono in gravi difficoltà per il pagamento delle bollette”.

Sul capitolo degli extra-profitti per Marsiglia “Non esiste alcuna morosità da parte delle aziende energetiche, una tassa uguale definita Robin Tax e voluta dall’ex ministro Tremonti a suo tempo fu dichiarata incostituzionale, quindi quella sugli extra-profitti è uguale. La nuova tassa ha generato solo ricorsi. Bisogna modificare la norma e stabilire la tassazione solo di alcune aziende, altrimenti si crea solo crisi economica”.

In merito alle voci su un possibile Ministero dell’Energia il Presidente di FederPetroli Italia “E’ anche ora, esiste in diversi stati, o meglio, dove vi è energia. Che sia costruito con persone competenti in materia e che si occupi solo di energia. Paradossale a dirlo ma siamo una nazione con molteplici risorse energetiche; quindi, questo possibile nuovo Dicastero avrà da lavorare”.




STUDIO INTERNAZIONALE DELLA D’ANNUNZIO per la diagnosi di infezione congenita da Citomegalovirus

Integrazione tra ecografia e risonanza magnetica

Chieti, 30 agosto 2022. L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara è ancora una volta protagonista nel settore della ricerca sulla medicina prenatale. La Clinica Ostetrica e Ginecologica, diretta dal professor Marco Liberati, è autrice di uno studio internazionale, pubblicato su “Ultrasound in Obstetrics and Ginecology”, che rappresenta il risultato di una collaborazione tra i più importanti centri di medicina prenatale in Europa e Canada e che riporta come l’integrazione tra l’ecografia prenatale e la risonanza magnetica si associa ad un aumento dell’accuratezza diagnostica nella predizione dell’infezione congenita da Citomegalovirus. Lo studio è stato disegnato dal professor Francesco D’Antonio, Specialista in Medicina e Chirurgia Fetale, rientrato alla “d’Annunzio”, dove ha studiato e si è laureato, dopo un periodo di nove anni all’estero, tra Regno Unito e Scandinavia, ed il professor Massimo Caulo, docente di Diagnostica per immagini e Radioterapia nonché Direttore U.O.C di Radiodiagnostica presso il Policlinico “SS. Annunziata” di Chieti, ed ha visto il coinvolgimento attivo del dottor Danilo Buca, dirigente medico presso la UOC di Ginecologia ed Ostetricia e la dottoressa Luigia Gentile, dirigente medico della UOC di Radiologia.

La pubblicazione di questo studio testimonia la qualificata collaborazione scientifica tra la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università “d’Annunzio” ed i più importanti centri internazionali interessati alla ricerca in Medicina Prenatale ed alla Chirurgia Fetale. L’attività di ricerca svolta a livello universitario è fortemente interconnessa con l’attività clinica del “Centro di Medicina Prenatale e Gravidanza a Rischio” del Policlinico “SS. Annunziata” di Chieti, volta ad assicurare la migliore assistenza alle future madri ed al loro nascituro. Tra le sue attività, il centro di Medicina Prenatale si occupa della gestione delle donne in gravidanza con infezione da Citomegalovirus, in congiunzione con la UO di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale diretta dal professor Diego Gazzolo e la UOC di malattie Infettive diretta dal professor Jacopo Vecchiet.

I risultati di questo studio – spiega il professor Francesco D’Antonio – dimostrano come l’integrazione tra ecografia prenatale e risonanza magnetica fetale aumenta l’accuratezza diagnostica di infezione congenita da Citomegalovirus. Questo studio conferma inoltre che, contrariamente a quanto riportato in passato, la prognosi dei bambini con infezione congenita da Citomegalovirus ed ecografia o risonanza magnetica nella norma, risulta ottima in una larghissima percentuale di casi.

Maurizio Adezio

Foto: saperesalute.it




PROGETTO ERASMUS + BREED. Il Parco promuove formazione e allevamento suino di razze rustiche

Assergi, 30 agosto 2022. La tutela delle attività antropiche, in un’area protetta fortemente legata alle pratiche agro-zootecniche, rappresenta per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga una necessità ma anche un’opportunità di rilancio di un’economia rurale che, per generazioni, ha garantito la sussistenza di popoli anche in zone impervie.

La maggior parte di queste attività vedono prevalere l’adozione di tecniche estensive con produzioni tradizionali di qualità; in ambito zootecnico il settore ovi-caprino e bovino risulta predominante, favorito nel periodo primaverile ed estivo, dalla disponibilità di pascoli caratterizzati da una tale varietà di specie pabulari da conferire a latte e carne particolari proprietà aromatiche.

Per quanto riguarda il comparto suinicolo, pur in presenza di una tradizione norcina molto radicata e dalle origini antiche, nell’Area protetta si riscontra la presenza di un numero relativamente modesto di allevamenti: negli ultimi tempi, tuttavia, è costantemente cresciuto l’interessamento degli operatori locali nei riguardi dell’allevamento del maiale, ai fini della diversificazione del reddito e dell’offerta di carni di qualità da utilizzare nelle successive fasi di trasformazione.

Il ricorso a razze autoctone e all’allevamento all’aperto di piccoli nuclei di animali sta prendendo sempre più piede e rappresenta un’opportunità che consente di coniugare benessere animale, difesa dell’ambiente, conservazione della natura e qualità delle produzioni.

Particolare interesse sta suscitando il Suino Nero d’Abruzzo, animale rustico, di medie dimensioni, dal pelo ispido di colore nero caratterizzato da grandi orecchie ricadenti sugli occhi, tradizionalmente allevato in tutto l’Abruzzo e presente anche nel territorio dell’Area protetta.

Una spinta al recupero di questa antica razza è stata svolta dal Consorzio Allevatori Suino Nero d’Abruzzo, che ne cura la fase di promozione e valorizzazione definendo al contempo, attraverso uno specifico Disciplinare di Produzione, aspetti zootecnici e gestionali ritenuti fondamentali.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto finale, quindi, sono il risultato della predisposizione genetica dell’animale ma anche di mirate tecniche di allevamento e rispondenza a particolari requisiti quali ad esempio, la presenza di aree sufficientemente estese da consentire all’animale di muoversi, pascolare, espletare le funzioni fisiologiche, etologiche e sociali e un’alimentazione fornita da farine aziendali o locali opportunamente miscelate, atte a garantire una dieta bilanciata.

Generalmente i soggetti di Suino Nero d’Abruzzo, al pari di molte razze rustiche allevate all’aperto, mostrano accrescimenti in peso più lenti, con pesi delle carcasse inferiori ai suini commerciali allevati al chiuso, pur garantendo buone rese di macellazione.

La carne che ne deriva, si presenta più rossa e con un lardo più compatto e resistente ai processi di ossidazione lipidica e quindi più adatta alla trasformazione e conservazione.

Il consumatore moderno è attento e sensibile a queste prerogative ed è disponibile a pagare un prezzo superiore per l’acquisto di salumi e insaccati ottenuti dalla carne di questi animali.

Appare chiaro, quindi, che per sfruttare in pieno ed in modo rispettoso le potenzialità di questa razza, l’allevatore deve necessariamente possedere capacità ed esperienza acquisite anche attraverso un processo di formazione continua.

È fuori dubbio che l’operatore zootecnico deve essere aiutato e indirizzato nella fase di accrescimento professionale ed un ruolo fondamentale può essere sicuramente svolto anche dalle Istituzioni pubbliche.

L’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, attento anche a questo aspetto, ha implementato uno specifico corso di formazione online sull’allevamento del suino di qualità denominato BREED.

Il progetto Erasmus + “BREED – Rafforzamento del sistema di formazione professionale attraverso il sostegno all’imprenditorialità sostenibile nell’allevamento suinicolo di qualità” co-finanziato dall’Unione Europea, infatti, mira a supportare le aziende suinicole nell’affrontare i tre principali pilastri della sostenibilità: benessere degli animali, redditività e impatto ambientale, con un approccio moderno e intuitivo.

Il partenariato europeo coinvolto nella realizzazione del progetto BREED vede la presenza di Enti, Istituti e Organizzazioni di notevole competenza e caratura internazionale ed è composto da:

             Dinamica, Italia;

             Szkola Glowna Gospodarstwa Wiejskiego, Polonia;

             Università della Tessaglia, Grecia;

             Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Zanelli”, Italia;

             Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Italia;

             Escola Profissional Cooperativa EPRALIMA, Portogallo;

             Association Minities Bites, Lituania.

Obiettivo principale di BREED è quello di mettere a disposizione degli operatori ma anche degli studenti, tecnici e portatori di interesse un pacchetto completo di formazione di alta qualità, allo scopo di fornire gratuitamente online, l’opportunità di acquisire o ampliare le loro competenze nel settore suinicolo.

Il progetto, iniziato a settembre 2019 ha portato alla realizzazione di tre principali strumenti:

             una guida all’allevamento suinicolo di qualità per formatori, a supporto dei docenti per favorire l’uso migliore del corso BREED all’interno dei loro programmi educativi e formativi e per incoraggiare l’autoapprendimento degli utilizzatori;

             il corso online vero e proprio, composto da 14 moduli formativi per l’approfondimento delle principali tematiche legate all’allevamento del maiale, alla trasformazione delle carni e alla vendita del prodotto finale;

             una guida motivazionale all’allevamento del suino di qualità atta ad incentivare e stimolare l’iscrizione e la frequenza al corso di formazione BREED.

Punto di forza del corso BREED, consiste nella possibilità da parte di chi lo frequenta, di affrontare i vari moduli tematici in completa autonomia, secondo propri tempi e possibilità e di verificare il grado di apprendimento attraverso lo svolgimento di un semplice test di autovalutazione al termine di ogni modulo.

L’Ente Parco, nella convinzione che la qualità di un prodotto agroalimentare derivi dalle caratteristiche dell’area di produzione, dalle buone pratiche zootecniche adottate e da idonee tecniche di produzione, attraverso il corso BREED, vuole essere di aiuto agli operatori che puntano all’impiego di razze autoctone, espressione di biodiversità zootecnica del territorio.

Stando ai primi feedback relativi all’andamento degli iscritti al corso e al numero di visualizzazioni del sito web dedicato www.pigbreedtraining.eu, l’idea progettuale BREED sembra soddisfare pienamente le aspettative.




IN ARRIVO IL PERMESSO ROSA. Il  comune istituisce gli stalli rosa

Parcheggi riservati a donne in dolce attesa e genitori con figli fino a due anni

Paglieta, 30 agosto 2022. Con approvazione della delibera di Giunta n.74 del 23 agosto scorso, e successivo relativo regolamento   a cura del responsabile del Settore Polizia locale dr.ssa Giuliana Del Bianco, in alcune aree ubicate nei poli nevralgici del paese, sono stati creati spazi riservati e destinati alla sosta dei veicoli adibiti al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con bambino di età non superiore a 2 anni. In pratica è stato disposto sul territorio del comune la realizzazione di N. 4   spazi riservati alla sosta denominati “Parcheggi Rosa”, riservati alle categorie su citate.

Le 4 aree assegnate a chi ne potrà usufruire,  sono state individuate nelle aree Parcheggio di P. Marconi, V.le delle Rimembranze e nelle vicinanze delle due scuole materne  situate in C.da Piano la Barca e Via A. Pertini. La fermata in questi spazi  è subordinata all’esposizione del “Permesso Rosa”, ed è consentita per massimo di 60 minuti. Per usufruire di tale agevolazione,  le cittadine in dolce attesa o con un figlio/a di età che non superi anni 2, dovranno  presentare richiesta direttamente al Comando di Polizia municipale, al fine di ottenere il contrassegno da esporre in auto. La Polizia locale che provvederà  al rilascio degli stessi potrà altresì  fornire ogni chiarimento al riguardo.

«Gli stalli di sosta rosa gratuiti sono in fase di completamento nelle zone diverse del paese, già individuate», dichiara il sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani. «Ovviamente», prosegue il sindaco, « ho allertato i vigili al fine di effettuare un controllo capillare affinché gli spazi rosa non vengano occupati da chi  non possiede  i privilegi richiesti. Quindi, se non si ha diritto a parcheggiare nell’area rosa,  vi invito a rispettare quanto stabilito ; è prevista una sanzione economica nei confronti di tutti coloro che non hanno diritto e fermano le loro vetture nelle strisce rosa». «Questa innovativa iniziativa per il paese»,  dichiarano all’unisono il sindaco Graziani e il suo vice, Antono Demattia, si inserisce in un  più ampio quadro di politiche a sostegno delle famiglie, e vuole rappresentare un segnale di attenzione e un contributo sociale per le donne in stato di gravidanza e per i genitori con prole al seguito fino a due anni, residenti nel nostro  Comune. A questa iniziativa inclusiva a breve ne seguiranno altre,  rivolte non solo alle donne che aspettano un bimbo e con figli di età inferiore a due anni, ma anche verso altre  categorie fragili».

Le interessate, per poter fruire degli stalli dovranno munirsi di un “permesso rosa” rilasciato




ENERGIA, SUBITO INTERVENTI per evitare ecatombe imprese

Confartigianato Chieti L’Aquila rilancia l’allarme: caro-energia costa di milioni di euro in più

Chieti, 30 agosto 2022. Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese italiane hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Il dato, considerando solo le province di Chieti e L’Aquila, si traduce in centinaia di milioni di euro. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021. A lanciare l’allarme è Confartigianato Chieti L’Aquila, che analizza l’impatto sulle Mpi della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas.

Dalla rilevazione di Confartigianato emerge che, a livello nazionale, gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traducono in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle Mpi.

Nonostante l’Abruzzo, per dimensioni, non sia tra le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le Mpi supera il miliardo di euro, l’incremento raggiunge comunque le centinaia di milioni di euro. Sono nove le regioni che superano il miliardo, guidate da Lombardia (4,3 miliardi), Veneto (2,1 miliardi) ed Emilia-Romagna (1,9 miliardi). I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

“La questione, anche nel nostro territorio – afferma il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – sta letteralmente mettendo in ginocchio le piccole imprese. In Italia la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia. La situazione è insostenibile. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura”.

Secondo l’associazione “servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti. Vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre, va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento – osserva Saraullo – in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Tra gli interventi sollecitati da Confartigianato anche la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’.




UN’ESTATE DA INCORNICIARE. Ora serve programmazione

Confartigianato: “Una strategia che coinvolga le forze vive della città”

Pescara, 30 agosto 2022. Un’estate da incorniciare: per molti versi, almeno da una prima valutazione, quella del 2022 è stata una stagione che ha visto Pescara tornare ai livelli pre-Covid. La conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, di una forte vocazione turistica della città, che dovrebbe aver convinto anche i più scettici. Una fase di ripresa importante che adesso, superando logiche di particolarismo, bisogna portare avanti con il massimo impegno. “Questo vuol dire – afferma il direttore di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale – che fin da ora bisogna ragionare sui progetti per la prossima estate, che dovranno essere già pronti, almeno nella loro ossatura fondamentale per il prossimo me-se di aprile.

 È importante – conferma ancora Vianale – che ci sia il tempo di far conoscere gli eventi programmati, che ovviamente devono essere all’altezza di una città che vuole essere attrattiva e aperta a varie fasce di turismo”. Giovani, dunque, ma non solo: l’importante sarà formulare un’offerta che attraversi tutta l’estate offrendo manifestazioni piccole e grandi, ma tutte di qualità”. In questi giorni già si comincia a parlare del Natale: “E non siamo in anticipo – afferma il presidente di Confartigianato Pescara, Giancarlo Di Blasio – Il commercio a Pescara ha bisogno di un forte sostegno in questo momento e lavorare su un programma di iniziative, magari concordandolo anche con le associazioni di categoria, può essere utile a regalare un prodotto sempre migliore. Bisogna ragionare sia con eventi stagionali che con progetti strutturati durante più mesi dell’anno, in modo da restituire al-la città quella dinamicità che era il suo marchio di fabbrica”.

Una strategia vera e propria, insomma, quella che chiede Confartigianato, in cui ogni soggetto coinvolto sia pronto a fare la sua parte: “In questo momento – conclude Vianale – Pescara ha un grande bisogno di idee e di novità. Giovedì ci incontreremo in Comune per parlare del programma per le festività natalizie. In quella sede cominceremo già a ragionare sul fatto che, entro febbraio, dovremmo già avere un’idea di quale sarà il budget per gli eventi e quindi di quali saranno le opportunità a disposizione. C’è necessità di riuscire a coinvolgere anche importanti realtà private che potrebbero sostenere economicamente gli sforzi, pure importanti, dell’amministrazione comunale”.




INVESTIMENTO GREEN: cento nuovi bus a metano per TUA

De Angelis: “Rispetto per l’ambiente, rinnovo della flotta per la collettività e abbattimento dei costi” Un ordine per cento nuovi autobus a metano.

Pescara, 30 agosto 2022. È stato questo il primo atto licenziato dal nuovo Consiglio di Amministrazione della TUA, guidato da Gabriele De Angelis, che ieri si è riunito per la prima volta dalla nomina. Cento nuovi bus interurbani, ordinati tramite la piattaforma Consip, per un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro.

L’inserimento nella flotta TUA dei cento nuovi bus è previsto dal Piano Strategico Triennale degli Investimenti, autorizzato dalla Regione Abruzzo. I primi 25 bus a metano saranno a disposizione di TUA a partire dal prossimo mese di aprile, con step quadrimestrali successivi di consegna; sostituiranno i bus Euro 3 in dismissione entro la fine del 2023.

“Un investimento green che sottende – ha spiegato il presidente TUA, Gabriele De Angelis – un triplice riflesso positivo: il primo – ha continuato – si inquadra nel pieno rispetto ambientale, con un’alimentazione rispettosa e non impattante.

I nuovi autobus, inoltre, contribuiranno a sostituire quelli omologati Euro 3 e, di riflesso, anche ad abbassare complessivamente l’età media della nostra flotta. Infine, grazie anche agli investimenti già fatti e da farsi sugli impianti di rifornimento di metano gassoso, verranno abbattuti in modo significativo i costi relativi al carburante”.




PARAGONE IN ABRUZZO. Domani a Pescara

La presentazione delle liste per l’Abruzzo alle elezioni politiche

Pescara, 30 agosto 2022. Domani, Mercoledì 31 Agosto, alle ore 15:00, presso Aurum (Largo Gardone Riviera, Pescara), conferenza stampa di presentazione dei candidati alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, della lista di Italexit per l’Italia. Saranno presenti il Leader nazionale, Gianluigi Paragone, il Senatore William De Vecchis e il Dr. Giovanni Frajese.

Arianna Salvatore




CAMPIONATI EUROPEI di pattinaggio corsa

Dal 4 all’11 settembre a L’Aquila

Aracu: Il capoluogo abruzzese, già protagonista nel 2004 con i Campionati mondiali, ospiterà il più grande evento rotellistico internazionale dell’anno

L’Aquila, 30 agosto 2022. “L’Aquila, dopo essere stata protagonista nel 2004 con i Campionati mondiali di pattinaggio Corsa, si appresta ad ospitare il più grande evento rotellistico internazionale dell’anno. Sono convinto che, ancora una volta, la città celestiniana saprà essere all’altezza e ripagare la fiducia riposta dalla Federazione europea ed italiana, dando un ulteriore segnale della sua ormai consolidata rinascita. Da aquilano, poi, sono particolarmente onorato ed orgoglioso che il pattinaggio, nell’anno del suo Centenario, torni da protagonista in Abruzzo, subito dopo la presenza di Papa Francesco, all’apertura della Porta Santa della Perdonanza!”

Così il Presidente Fisr e World Skate, Sabatino Aracu, commenta l’imminente inizio dei Campionati Europei di pattinaggio corsa su Pista, Strada e Maratona che, dal 4 all’11 settembre prossimi, saranno protagonisti nel capoluogo abruzzese, con i 66 titoli da assegnare nelle categorie Youth, Junior e Senior previsti dalla massima competizione continentale.

La manifestazione sportiva è organizzata dall’ormai collaudato Centro Polisportivo Giovanile Aquilano, coordinato da Mario Miconi, con il supporto dell’Amministrazione comunale e provinciale dell’Aquila e della Regione Abruzzo. Tutto pronto ad accogliere gli oltre 600 atleti che arriveranno da tutta Europa per arricchire il già nutrito calendario di eventi previsto per il 2022, anno in cui L’Aquila è stata indicata come Città europea dello Sport.

I tre campionati di Pista (4-6 settembre), Strada (8-9 settembre) e Maratona (11 settembre) si articoleranno rispettivamente lungo i 200 metri della pista Vesmaco di Santa Barbara, di recente rinnovata per l’occasione, l’anello asfaltato di 320 metri presso l’Aeroporto dei Parchi di Preturo ed il circuito stradale di viale Corrado IV.

La squadra azzurra del Commissario tecnico Massimiliano Presti, che ha trascorso i giorni scorsi con i suoi ragazzi in ritiro sul territorio aquilano, sembra ben carico e pronto a recitare il ruolo di protagonista in questi Campionati Europei.

Giovani Centenari   




L’INVITO a fare squadra

Non può essere dato solo a chi ha il posto garantito al parlamento nazionale

Cupello 30 Agosto 2022. Nei giorni scorsi i vicesindaci di Casalbordino e San Salvo hanno condiviso una comune posizione politica dove hanno fatto appello ai sicuramente eletti del centrodestra a fare squadra nella difesa del territorio e dei suoi articolati interessi.

Nel mentre è condivisibile la natura dell’appello fa riflettere che ancora prima del voto dei cittadini, che ci sarà solo il prossimo 25 Settembre, alcuni dei candidati già si sentono onorevoli e senatori; tutto ciò per un sistema elettorale per nulla democratico dove il voto degli elettori non è unico, libero e democratico, come è scritto nella nostra carta costituzionale, ma di semplice ratifica della volontà dei notabili di partito.

È assurdo che nel voto dei Comuni, delle Regioni e del parlamento europeo gli elettori abbiano la più ampia libertà di scelta di sindaci, presidenti, consiglieri e parlamentari mentre, laddove si fanno leggi in favore del popolo e si dà la fiducia al governo della cosa pubblica, i cittadini non hanno alcun potere decisionale.

Poi ci si lamenta della distanza tra paese reale, di noi cittadini, e paese legale, fatto dai nominati delle segreterie di partito.

Tornando al merito degli appelli a fare squadra sento il dovere di commentare che questo non può e non deve riguardare i futuri parlamentari della propria parte politica ma tutti gli eletti nominati ed i rappresentanti di tutti i livelli istituzionali.

Il nostro territorio ha tanti, troppi problemi discussi ed evidenziati che non hanno sinora trovato sintesi e soluzioni unitarie; a memoria e senza alcuna vena polemica ne rammento qualcuno come: arretramento della SS 16, costruzione del nuovo ospedale di Vasto, costituzione della Zona Economica Speciale, situazione occupazionale ed industriale, servizi reali al cittadino e loro distribuzione nel territorio dove, nelle aree interne, continua inesorabile lo spopolamento ed aggiungo, vista la notevole differenza di veduta soprattutto tra amministrazioni del centrodestra, il futuro del consorzio intercomunale Civeta alla vigilia della costituzione degli ambiti da parte della Regione Abruzzo con l’avvio concreto dell’Agir.

Su tutti questi ed altri argomenti si resta divisi e su posizioni lontane.

Bene, quindi, l’appello a fare squadra ma il territorio deve trovare anche un modus operandi dove, sui temi, ci siano meno personalismi e più azione comune ed unitaria nel trovare soluzioni e dare al vastese un futuro di maggiore speranza.

Camillo D’Amico




AVEZZANO BIMBI 2022 al castello Orsini

Prenderà vita anche un Festival di Teatro per le famiglie e i ragazzi realizzato dalla cooperativa Fantacadabra, il Comune di Avezzano – Assessorato alla Cultura e la collaborazione con la Coop Arcobaleno e il Teatro Stabile d’Abruzzo

PROGRAMMA
VENERDÌ 2 SETTEMBRE

Castello Orsini
Ore 15 Laboratorio di attività artistiche e gioco
Ore 17 Spettacolo di clown per bambini una produzione TSA e Compagnia
Brucaliffo
“CANTI, CONTI E FANTASTICI RACCONTI”

Ore 21 Spettacolo per bambini Compagnia Teatro B. Brect
“PULCINELLA MON AMOUR, Incubi, lazzi e sogni di Pulcinella “

SABATO 3 SETTEMBRE

Castello Orsini
Ore 15 Laboratorio di attività artistiche e gioco
Ore 17 Spettacolo per bambini una produzione TSA e Compagnia Teatrabile
“BARBABLÙ”

Ore 21 Spettacolo per bambini una produzione TSA e Compagnia
Fantacadabra
“IL GATTO CON GLI STIVALI”

DOMENICA 4 SETTEMBRE

Castello Orsini
Ore 15 Laboratorio di attività artistiche e gioco
Ore 17 Spettacolo per bambini una produzione TSAe Compagnia Fantacadabra
“I VIAGGI DI ALICE”

ore 21 Spettacolo per bambini una produzione TSA e Compagnia
Fantacadabra
“A CHE ORA ARRIVA L’ARCA DI NOÈ”
A causa del previsto maltempo le manifestazioni si terranno tutte al
Castello Orsini di Avezzano

AVEZZANO BIMBI 2022

PROGRAMMASPETTACOLI 1, 2, 3 SETTEMBRE
Venerdì 2 Settembre ore 17
una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con
Brucaliffo
“CANTI, CONTI E FANTASTICI RACCONTI”
con Francesca Catenacci e Cecilia Cruciani
regia di Fabrizio Pompei
Uno spettacolo dedicato ai bambini di ogni età direttamente dalla tradizione popolare. Recuperare i racconti e i canti delle differenti tradizioni popolari italiane ci porterà a riscoprire un personaggio
controverso: IL LUPO. Amato e odiato il lupo è lo spirito arcaico che porta in scena la paura umana ma anche lo spirito solidale e comunitario del branco. Nelle fiabe la tradizione ci restituisce strumenti per
elaborare le paure, viverle nei panni di personaggi narrati e le canzoni popolari evocano e allontanano gli stessi. Uno spettacolo interattivo che invita i piccoli spettatori a interagire con le storie, creare
atmosfere, cantare insieme, fare scelte difficili. In scena una attrice che prova a cantare e una cantante che si presta a fare l’attrice.

Venerdì 2 Settembre ore 21
Uno spettacolo del Teatro Bertold Brecht di Formia
“PULCINELLA MON AMOUR Incubi, lazzi e sogni di Cetrulo Pulcinella”
con Maurizio Stammati, Pompeo Perrone, Chiara Ruggeri, Chiara Di Macco,
Dilva Foddai
regia Maurizio Stammati

Strutturato come fosse un gran carnevale di maschere e tamburi, coriandoli e bandiere, si narra l’arte difficile del sopravvivere di Pulcinella Cetrulo, maschera dai mille volti sempre in fuga da qualcuno,
sempre in cerca di qualcosa. Nel riscrivere per attori e musica le avventure guarattellesche della maschera in bianco e nero, si racconta degli incontri terreni e sovrannaturali del Cetrulo Pulcinella, condannato a morte per essere sfuggito al suo burattinaio. Rappresentato per la prima volta nel teatro di Fleury in Francia, lo spettacolo ha una doppia vita: il palcoscenico e la strada. Può infatti essere rappresentato in palcoscenico per un pubblico di adulti e di bambini, ma anche nelle piazze e nei vicoli delle città, costruito come un percorso a quadri. Sempre il pubblico viene portato a compiere un viaggio, al di là dei facili stereotipi, autentico, ironico, amaro e grottesco nel mondo variopinto di Pulcinella

Sabato 3 Settembre ore 17
una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con
Teatrabile
“STORIA DI BARBABLÙ”
Con Alessandra Tarquini, Michele Di Conzo, Fabrizio Villacroce.
Regia, musiche e drammaturgia di Eugenio Incarnati.

Lo spettacolo, partendo dalla struttura della fiaba trascritta da Perrault, recupera elementi tratti dalle storie della tradizione popolare abruzzese. Una logica a-logica sospinge lo spettacolo: ogni possibile linguaggio è messo in discussione, tutto è finto, tutto è visibile, svelato… e tutto è improbabile. Tutto, d’altro canto, è veloce, quel tanto che serve a frustrare i sensi e ad abbandonarsi al flusso del racconto. Nella (apparente) semplicità dell’allestimento, nel grottesco, nell’onirico e nel ridicolo si ritrova, alla fine, il senso del linguaggio del teatro.

Sabato 3 Settembre ore 21
una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con
Fantacadabra
“IL GATTO CON GLI STIVALI”
Liberamente ispirato alla favola omonima di Perrault
Con Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti.
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua.
Ideazione e regia Mario Fracassi

Un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto (assumendo su di sé il ruolo dell’eroe e, dunque, del bambino), usando l’astuzia e l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potere costituito; tale potere è rappresentato da un Orco da operetta…
Il ragazzo, terzo figlio di un povero mugnaio, riceve in eredità una maschera e un vestito da gatto. Naturalmente è disperato, ma, quando capisce il valore dell’eredità che il padre gli ha lasciato… Lo
spettacolo si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli
interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco.
Abbiamo voluto leggere in questa fiaba un riferimento esplicito alla Maschera e alla Commedia dell’Arte, trasformando il costume del “Gatto con gli stivali” (che indossa il giovane ragazzo) in una sorta di
costume che rimanda all’idea di un Pulcinella o un Arlecchino.

Domenica 4 Settembre ore 21
Una coproduzione FANTACADABRA e Teatro Stabile d’Abruzzo
“I VIAGGI DI ALICE”
Interpreti: Laura Tiberi
Aiuti di scena e burattinai Santo Cicco Mario Fracassi
Testo e Regia Mario Fracassi
Musiche Paolo Capodacqua
Burattini e Pupazzi Wally Di Luzio

Una quinta come “Palazzo dei burattini” e un tappeto, faranno da sfondo alle storie che coinvolgeranno Alice, la protagonista dello spettacolo. Questa volta Alice ci dirà che : C’era una volta una bambina, che si
chiamava… Prezzemolina, bella, innocente e arguta, che avrebbe dovuto presto imparare a guardarsi da pericoli meno fantastici di fate cannibali e dalle facili promesse di futuri adulatori, senza tuttavia perdere la curiosità per la scatola a sorpresa, un po’ beffarda, un po’ meravigliosa, che è la sorte. Una fiaba da cui a emergere è una certa sfrontatezza di Prezzemolina che non aspetta passivamente o con spirito sacrificale di essere riscattata da un eroe: anche quando è terrorizzata, in preda allo sconforto, non cede, sa il fatto suo, resiste per salvarsi letteralmente la pelle. Eppure in questa storia piena di movimento e dialoghi vivaci, tutti tendenti alla migliore soluzione finale c’è una casa materna, una donna incinta ed un orto, un’immagine familiare, che si popola di presenze ostili. Ma chi è in realtà la protagonista, cosa rappresenta? Come spiegare la sventatezza della madre, la sua sparizione nello svolgersi della trama?
.

Domenica 4 Settembre ore 21
una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con
Fantacadabra
“A CHE ORA ARRIVA L’ARCA DI NOÈ”
Con Santo Cieco, Laura Tiberi, Roberto Mascioletti, Natascia
Pietrangeli, Mario Fracassi.
Musiche e canzoni di Germana Rossi Regia Mario Fracassi

“Dovete essere sull’arca alle otto in punto se volete salvarvi, perché ci sarà una terribile alluvione… Uno spettacolo che presenta una versione moderna e diversa del Diluvio Universale raccontata dalla prospettiva di tre pinguini. Una storia che tocca le corde della pancia, muovendo al riso e al pensiero. Uno spettacolo giocato su un registro che mescola l’umorismo alla riflessione e all’indagine esistenziale. Uno spettacolo che cerca, con facilità e ironia, di prendere sul serio la grande questione di Dio giocando sul diluvio in modo divertente e arguto. La storia si svolge tra i ghiacci e le nevi del Polo dove tre pinguini, annoiati e litigiosi, sono sorpresi da un evento straordinario: il volo di una farfalla. Non hanno mai visto niente di cosi bello…Proprio in quel momento una colomba viene ad annunciare il diluvio universale. Ma loro non possono salvarsi: c’è posto solo per due pinguini sull’arca di Noè, perché solo due animali di ogni specie potranno sopravvivere salendo a bordo. Che fine farà il terzo pinguino? Fortunatamente hanno un’idea brillante…
Un racconto dove poesia e ironia si intrecciano, capaci di suscitare un sorriso che rende più consapevoli. Uno spettacolo divertente e poetico sull’amore, una favola e una storia di amicizia e di solidarietà per
tutti. Nello spettacolo tre pinguini e una colomba (con Noè come comparsa) sono protagonisti di un racconto fuori dall’ordinario che intreccia questioni e quesiti metafisici fondamentali (l’esistenza di
Dio, il problema del male, il peccato) con un umorismo irresistibile entro la narrazione del mito universale del Diluvio. Ma visto dal basso, con occhi di bambini.




POTENZIALITÀ RIDOTTA AL 20%.Tac da 450mila euro

Inaugurata a marzo 2021. Il consigliere Blasioli in visita ispettiva

Pescara, 29 agosto 2022. Questa mattina, accompagnato dal coordinatore sanitario Dott. Antonio Pallini, mi sono recato in visita ispettiva presso il Covid Hospital per verificare la funzionalità della TAC a 128 strati, apparecchio costosissimo (circa 450mila euro) quanto estremamente utile, poiché in grado di garantire un importante salto tecnologico alla diagnostica radiologica. Inaugurato nel marzo 2021 dal governatore Marco Marsilio e l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, il macchinario era stato installato in un locale inutilizzato al seminterrato della palazzina rossa riservata ai pazienti covid, e dunque principalmente destinato a questi ultimi, che così non avrebbero dovuto transitare in radiologia e nelle aree pulite dell’ospedale di Pescara.

Tuttavia, da quattro mesi a questa parte, a seguito dell’ordinanza regionale che ha disposto il dislocamento dei positivi dal Covid Hospital in aree dedicate individuate all’interno dei reparti del corpo centrale, gli esami dei contagiati vengono eseguiti nella radiologia centrale e la sezione radiologica del Covid Hospital è stata conseguentemente aperta a pazienti esterni. In questo lasso di tempo, ci riferiscono alcune fonti che gli esami eseguiti sarebbero solo un centinaio, mentre il Primario parla di circa 400 indagini radiologiche (riferite esclusivamente all’utenza esterna, non ai degenti), un numero, in entrambi i casi, davvero esiguo se si tiene conto del costo dell’apparecchio e della sua potenzialità: almeno 30 esami al giorno, e che comunque stiamo accertando formalmente.

La criticità principale è di natura tecnica e risiede nell’impossibilità di svolgere esami con mezzo di contrasto, a causa dell’assenza di un respiratore automatico, indispensabile per sopperire ad eventuali emergenze. Allo scopo i tecnici erano stati perfino dotati dell’apposito iniettore per l’infusione del mezzo di contrasto, in comodato d’uso fino a dicembre e di fatto mai impiegato. In queste condizioni il macchinario ha una potenzialità ridotta al 20%, limitandosi a due-tre esami al giorno, peraltro per soli due giorni a settimana.

A fronte dell’ingente spesa sostenuta, viene lecito domandarsi perché la TAC inaugurata più di un anno e mezzo fa sia sottoutilizzata, specie dopo il trasferimento dei pazienti covid nei vari reparti, e non si sia intervenuti per adeguare gli impianti e consentire gli esami con contrasto. Abbiamo chiesto con una nota alla Asl di conoscere quante diagnosi siano state complessivamente effettuate dal marzo 2021 ad oggi, e quante invece negli ultimi quattro mesi sia su pazienti covid che esterni. Nel frattempo, i tempi d’attesa per gli esami del pubblico senza priorità continuano ad allungarsi. Venerdì ci siamo rivolti al CUP. Per le risonanze, perfino quelle senza contrasto, le prenotazioni sono addirittura chiuse. Discorso analogo per le Tac con mezzo di contrasto, mentre per quelle che non lo richiedono la prima data utile risulta dicembre.

È evidente che un apparecchio debitamente funzionante consentirebbe di erogare le prestazioni in tempi più rapidi rispetto a quelli previsti. Quali sono le intenzioni della direzione della Asl? La sezione radiologica del Covid Hospital verrà messa a disposizione stabilmente dei pazienti esterni? E soprattutto, come intendono intervenire affinché il macchinario lavori quotidianamente e a pieno ritmo? E in quali tempi?

Antonio Blasioli




PASCOLI, IMPEGNO DEI COMUNI ad ottenere la valutazione di incidenza ambientale

A sostegno degli allevatori incontro promosso da Coldiretti tra Sindaci, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ed allevatori

Pescasseroli, 29 agosto 2022. Si è svolto nella sede del Centro Visite del Parco Nazionale d’Abruzzo, a Pescasseroli,  un importante incontro tra il mondo allevatoriale dei Comuni aquilani ricadenti nell’area del Parco e gli stessi rappresentanti dei Comuni interessati.

L’incontro, promosso dal Direttore della Coldiretti di L’Aquila Domenico Roselli, deriva dall’esigenza di dare completa attuazione ad una norma ormai strutturata nel quadro generale, che mira a tutelare i pascoli in quanto habitat naturali ma anche come “capitale” su cui viene condotta una delle attività tradizionali più importanti nel territorio. Il processo di adeguamento alla norma, richiesto dal Parco ed al quale hanno già aderito molti dei Comuni del territorio, è ineludibile ma rappresenta anche una grande opportunità di riqualificazione di vaste superfici che nel corso degli ultimi decenni sono andate via via degradandosi per la mancanza di cure e attenzioni.

Il tema è stato affrontato e voluto dall’Ente Parco e da Coldiretti L’Aquila, rispettivamente nelle persone del Presidente Giovanni Cannata, del Presidente della Comunità del Parco (e sindaco di Opi) Antonio Di Santo e del Direttore Luciano Sammarone per il Parco Nazionale, il Direttore Domenico Roselli per Coldiretti L’Aquila, attraverso un incontro, aperto alle categorie allevatoriali, con i rappresentanti dei Comuni di Alfedena, Civitella Alfedena, Gioia dei Marsi, Ortona dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga.

L’attuazione dell’art.6 della direttiva Habitat e delle conseguenti Linee Guida Nazionali per la valutazione di incidenza (VIncA), necessitava di individuare una strategia comune che potesse consentire alla collettività e agli allevatori che operano nei Comuni ancora privi di VinCa di beneficiare delle tutele poste dalla Direttiva Habitat, da una parte, e di operare nel rispetto della stessa Direttiva, dall’altra.

L’incontro, che ha visto la numerosa partecipazione di allevatori, in particolare di Pescasseroli, ha definito da parte dei Comuni presenti, anche sulla scorta dell’esperienza già adottata da altri Comuni come Barrea e Opi, l’impegno a far in modo che siano gli stessi Comuni a farsi carico dell’onere di richiedere e far predisporre la VinCa senza farlo gravare sugli allevatori.

Al di là del rispetto di una norma, questo impegno pubblico rappresenta da parte degli stessi Comuni l’intendimento di “ridisegnare”, a vantaggio di tutti gli attori interessati, l’economia di un territorio che, essenzialmente, deve puntare alle filiere di qualità agricola e del turismo.

Degna di nota la richiesta di Coldiretti, affinché le concessioni dei pascoli non siano limitate ad un solo anno rinnovate a ridosso delle scadenze delle domande comunitarie ma che, al pari di quanto fatto già da taluni Comuni, siano ultrannuali. Solo in questo modo, il “patto tra gentiluomini” troverebbe corpo e sostanza negli impegni degli stessi imprenditori agricoli che devono far si che il territorio sia manutenuto e salvaguardato nell’ambito di una programmazione che non può essere nell’arco temporale angusto di un solo anno ma che, necessariamente, deve essere pluriennale.   

Alessandra Fiore




URGE TERZA CORSIA e più integrazione treno+bici!

Sulla via verde della Costa dei trabocchi

Costa dei Trabocchi, 29 agosto 2022. Ennesima ricognizione/gita sulla Via Verde della Costa dei Trabocchi, per accompagnare visitatori  (in questo caso della Calabria) venuti a godere di un gioiello territoriale la cui fama precede ormai da diversi anni l’opera stessa, ancora incompiuta.

Anche questa volta abbiamo avuto la conferma, ormai consolidata, della felice intuizione di una ciclabile lungo la costa teatina (sull’ex tracciato ferroviario), tra l’altro inserita nel progetto regionale “Bike to Coast” incluso a sua volta nella tratta nazionale della Ciclovia Adriatica, di cui al Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche  già citato nella L. 2/2018 e ripreso dal recente Piano Generale della Mobilità Ciclistica – PGMC (come mega segmento cicloviario del progetto Bicitalia di FIAB).

Paradossalmente, i 40 km della via verde, ormai massicciamente frequentata da pedoni e ciclisti, sono ancora da collaudare da parte della Provincia di Chieti, che si accinge a farlo a breve; ma nonostante questo il percorso è stato messo a disposizione delle due ruote man mano che i singoli tratti venivano portati a compimento: difficile transennare 40 km di pista!

A coloro a cui sfuggissero le dimensioni dell’opera, vale la pena ricordare che oltre alla già richiamata lunghezza, il tracciato è complessivamente largo 4 m, di cui 2,5 ciclabili bidirezionali e 1,5 pedonale. Una progettazione nata vecchia e non rivolta a futuro, che già all’epoca FIAB segnalava come insufficiente per ospitare il traffico che si sarebbe sviluppato (e che infatti oggi sta crescendo a dismisura, saturando lo spazio a disposizione).

Rimane un mistero il fatto che progettisti e amministratori sono vincolati ancora oggi ad una bizzarra interpretazione della norma che regolamenta la materia (557/99): questa impone come “limiti minimi” quelli richiamati mentre, in sede di realizzazione, questi vengono poi ritenuti dai primi come “massimi” e tali applicati.

Agli stessi sfugge anche una evidentemente sconosciuta direttiva del luglio 2018 del Ministero dei Trasporti (oggi MIMS) che per le ciclovie turistiche individua le dimensioni segnalate come “base” rispetto a tre livelli di sviluppo, su cui già quest’anno, ad opera ancora incompiuta, la stessa si trova indietro.

Perché diciamo tutto questo? Perché solo nella giornata di sabato abbiamo avuto modo di intercettare continue lamentele e imprecazioni di ciclisti nei confronti di altri ciclisti (ma anche di pedoni per via della inevitabile promiscuità!) che, procedendo affiancati, invadevano la corsia opposta. Tradotto: all’aumentare del traffico ciclistico le due ruote devono stare in fila indiana e quindi procedere in “solitudine” nel godimento del paesaggio. Cosa molto triste e difficile da fare, perché cicliste e ciclisti amano andare in coppia e commentare il loro andare/pedalare: è nell’anima dell’uso della bicicletta, dovunque, ma evidentemente detta consapevolezza non appartiene a chi progetta le opere. Eppure, le norme ci sono (dal 2018) e sono chiare.

Tutto ciò ci porta a fare una immediata proposta, visto lo spazio a disposizione (non siamo in un contesto urbano): come per le autostrade, ma in maniera di gran lunga meno costosa e molto più sostenibile, mettere subito mano alla progettazione della terza corsia, che si aggiungerebbe a quelle esistenti per portare la pista a 4 m di larghezza e rientrare con la classifica almeno di “buono” nella direttiva ministeriale richiamata (oltre c’è “ottimo”).

Per rimanere ai regolamenti, ci lascia interdetti il limite riportato nella segnaletica ripetuta lungo l’intero tracciato che impone di non superare la velocità di 10 km/h. Si tratta di un valore al di sotto del  quale un ciclista rischia di rimanere fermo, visto che alla stessa velocità si muove un podista che fa un banale allenamento e chi cammina ad andatura sostenuta raggiunge i 7 km/h. Tra l’altro le bici non hanno tachimetri in dotazione: quindi, come rilevare la velocità?

Allo stesso modo abbiamo trovato veramente curiosa la dotazione di stalli diffusamente distribuiti lungo il tracciato, non tanto per il numero, di cui non abbiamo contezza, ma per la tipologia, modello “scolapiatti”, assolutamente dannosi per le bici (tra l’altro non adatte per le diffusissime “fat bike” da spiaggia), rischiando di rovinare i raggi,  e non garantendo alcuna sicurezza contro eventuali furti non potendo legare il telaio. Prodotto economico la cui scelta  andrebbe assolutamente rivista e aggiornata.

Cambiamo argomento con una notazione relativa alla formula di trasporto “treno + bici”. Nella giornata della trasferta abbiamo volutamente scelto il treno con la carrozza dedicata al trasporto gratuito delle bici di Trenitalia denominata “Bike Area”. Nell’apprezzare la rilevante novità (64 posti lo sono), non possiamo che segnalare ancora due criticità: in primo luogo, l’altezza della salita/discesa, ovvero l’assenza del pianale ribassato (tre gradini da superare per quasi un metro di dislivello), cosa che costituisce un grande ostacolo, soprattutto per gli utenti con bici a pedalata assistita (da 25 kg), e in secondo luogo, lo stallo a “gancio”, di uso per niente agevole, oltre che per il peso anche per una certa “inarrivabilità” per utenti meno alti o fisicamente meno robusti. Per il resto abbiamo contato oltre 20 bici trasportate all’andata e quasi 40 al ritorno: inimmaginabile pensare una condizione del genere con l’offerta dello scorso anno oppure con quella disponibile oggi su tutti gli altri convogli. Quindi: molto bene!

In conclusione, non possiamo non fare riferimento alla mancanza di dotazioni infrastrutturali che abbiamo rilevato in alcune stazioni, tra cui Ortona, Fossacesia, Vasto – San Salvo. Arrivare con le bici all’altezza della banchina di transito del treno comporta doverle trasportare a mano lungo ripide e pericolose scalinate, in discesa e in salita, che per certe e-bike si traduce nella presenza di due persone. Non esistono ascensori, per la cui realizzazione sappiamo essere necessari grandi investimenti, ma neanche banali scivoli laterali ai gradini, di cui RFI insieme alla Regione Abruzzo potrebbero/dovrebbero invece farsi carico con sollecitudine, coprendo una lacuna che ad oggi sminuisce il prezioso lavoro, ancorché ancora da implementare, che si sta facendo sui convogli.

Le nostre sollecitazioni al riguardo sono numerose e saranno ancora tali nel futuro; ma ora sappiamo di poter contare su una rinnovata disponibilità dei vari interlocutori, che non possiamo che apprezzare, che sarà comunque sempre oggetto delle nostre attenzioni e valutazioni.

Giancarlo Odoardi

Coordinatore FIAB Abruzzo Molise




ULTIME PROIEZIONI al Teatro d’Annunzio

Edizione da record di Cinema Sotto Le Stelle

La rassegna si chiude con Belfast, Decumano Maximo e Upside Down

Pescara, 29 agosto 2022. Si avvia alla conclusione, con la proiezione delle ultime tre pellicole in cartellone, un’edizione da record di “Cinema sotto le stelle”, la rassegna organizzata dall’Ente Manifestazioni Pescaresi in collaborazione con Multicinema srl: oltre 10.000 sono stati infatti gli spettatori che, a partire da domenica 31 luglio, hanno affollato tutte le sere l’arena del Teatro d’Annunzio, trasformata per l’occasione in una spettacolare sala cinematografica a cielo aperto.

Martedì 30 agosto il Teatro d’Annunzio ospiterà “Belfast” (ingresso 5 euro), film diretto da Kenneth Branagh e ambientato negli anni ’60 durante l’inizio dei Troubles, ovvero il conflitto nordirlandese, che ebbe inizio nel 1968 per durare ben trent’anni. Il film racconta la storia di Buddy (Jude Hill) un bambino di nove anni che vive con i genitori (Jamie Dornan e Caitriona Balfe) e i suoi nonni (Judi Dench e Ciarán Hinds), due arzilli anziani, nel North Belfast. La sua famiglia appartiene alla working class, ma dove abita tutti si conoscono e questo fa sì che la famiglia di Buddy sia un po’ in tutta Belfast.

Mercoledì 31 agosto “Cinema sotto le Stelle” proseguirà con “Decumano Maximo” (ingresso gratuito), un innovativo documentario storico che narra il viaggio del regista Alessio Consorte nel percorso dell’antica Via Valeria, segnato dalle cruente fasi della Guerra sociale dal 91 all’88 a.C, epico conflitto che oppose le città italiche dei Marsi, dei Sanniti e di altri popoli contro Roma. Il regista ci porta sui reali campi di battaglia che furono teatro dei sanguinosi scontri fra gli alleati italici e la Repubblica romana, offrendo allo spettatore una visione inedita del panorama storico e naturalistico abruzzese.

La visione del film verrà preceduta dalla presentazione e da una breve conversazione con due ospiti d’eccezione: Alessio Consorte, regista della pellicola, e Marida De Menna, archeologa. Presenteranno e modereranno Arianna Di Tomasso ed Ezio Budini.

Mercoledì 1° settembre la rassegna si chiuderà con “Upside Down” (ingresso gratuito), film diretto da Luca Tornatore, che racconta la storia di Paolo (Gabriele Di Bello), un giovane con sindrome di Down, che cerca in ogni modo di condurre un’esistenza il più possibile “normale”. Sua madre (Donatella Finocchiaro) è una donna vivace e solare che ha deciso di affrontare la sindrome del figlio con ironia, accettandola senza alcuna remora; suo padre (Fabio Troiano), invece, è quello che ne soffre di più, perché incerto sul da farsi e non in grado di prendersi cura del figlio come vorrebbe. La proiezione è realizzata in collaborazione con Endas Abruzzo e sarà introdotta da una breve chiacchierata in compagnia dell’attore protagonista del film, Gabriele Di Bello.

Il box office del Teatro d’Annunzio aprirà alle 18:00 per il ritiro dei biglietti omaggio, nel caso di proiezioni gratuite, e alle 19:30 per l’acquisto dei biglietti delle proiezioni a pagamento. Le proiezioni, tutte con inizio alle ore 21: 15, saranno annullate in caso di pioggia. Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il numero 342.9549562.

Vincenzo d’Aquino




CAMPIONATO di Eccellenza al via

Gli auguri del sindaco all’Union Fossacesia

Fossacesia, 29 agosto 2022. In occasione della presentazione della squadra e delle nuove divise di gioco dell’Union Fossacesia, che si è svolta nel Parco Aldo Moro, di Fossacesia, il Sindaco, Enrico Di Giuseppantonio e l’Assessore allo Sport, Maura Sgrignuoli, hanno rivolto i loro auguri per il prossimo Campionato d’Eccellenza, alla società guidata dal Presidente, Giuseppe Ursini.

“Il prossimo 4 settembre, segnerà una data importante per gli appassionati di calcio di Fossacesia. Prenderà infatti il via il Campionato regionale di Eccellenza, il primo della storia della nostra città, chiamata a cimentarsi in un torneo difficile e a competere con squadre blasonate – hanno sottolineato il sindaco Di Giuseppantonio e l’assessore Sgrignuoli – Un’avventura sportiva che non sarà semplice, sappiamo che dopo il cammino trionfale verso la promozione della scorsa stagione, questa sarà diversa e dovremo misurarci con sensazioni differenti ma sicuramente belle ed emozionanti. La società del Presidente Ursini ha dimostrato d’essere fatta da un gruppo tenace, che ancora una volta potrà contare sul sostegno di tutta Fossacesia e del suo territorio in un percorso che immagino sarà esaltante. D’altro canto, quando si raggiungono certi traguardi vuol dire che dietro c’è una squadra e un club importanti. La città si è già riconosciuta in questo sogno, pronta a creare un forte senso di comunità e partecipazione. Rivolgiamo a nome nostro e dell’Amministrazione comunale, l’augurio più sincero all’Union Fossacesia perché raggiunga, nel rispetto dei valori dello sport, i più importanti successi”.




ENERGIA: DA GAS A BARATTOLI tsunami su prezzi cibo

Autunno caldo con 11% consumi energetici per agroalimentare

Pescara, 29 agosto 2022. Dal gas ai barattoli, dal gasolio alle etichette, è in arrivo uno tsunami sui prezzi del cibo in Italia con un autunno caldissimo sul fronte economico con la produzione agricola e quella alimentare che in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in riferimento agli spaventosi rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie, anche abruzzesi.

Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. In agricoltura si registrano rincari dei costi che – sottolinea Coldiretti – vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.

Nelle campagne – denuncia la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.

Il comparto alimentare richiede – continua la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro  Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che – evidenzia Coldiretti – vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

“Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per conserve, succhi e derivati: dagli ortaggi ai legumi, dal vino all’olio, dai salumi e prosciutti Dop ai formaggi, dal latte alla carne fino alla pasta, dalla frutta alle passate di pomodoro usate su tutte le tavole italiane e all’estero”

“L’Italia è un Paese deficitario che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame e con l’esplosione dei costi dell’energia – conclude Prandini – rischiamo di perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agricole italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese”.

Alessandra Fiore




IL PRIMO FESTIVART è stato un successo!

Si conclude la prima grande manifestazione del CAL – Comitato Artistico Lancianese, che al suo interno ha visto dieci spettacoli in una sola serata fra concerti, mostre, teatro, poesia e animazione, nella cornice suggestiva delle Torri Montanare a Lanciano.

Lanciano, 29 agosto 2022. Il presidente Gennaro Spinelli: “Siamo molto soddisfatti di come il primo grande evento del CAL sia venuto su spontaneamente dalla volontà dei suoi partecipanti e degli artisti stessi, unendo tutte e sette le aree che comprendono questa organizzazione di persone e associazioni. Dalla musica al grande cinema, il tutto senza sponsor né finanziamenti esterni, solo gli artisti lancianesi per l’arte e per Lanciano.

Abbiamo dimostrato che l’arte si può fare, e questa è solo una parte degli artisti che compongono il CAL, ora i fondi dovranno arrivare. Un sentito ringraziamento a “Il Grappolo” per lo splendido stand enogastronomico, Benedetta Tieri e Miriana Cipolla per l’animazione, Enrico D’Amico e Angelo Venditti per il supporto tecnico e l’Associazione “Civita Nova” per la disponibilità dimostrataci. A loro un grande in bocca al lupo per la curatela dello splendido quartiere.”

Alla prima edizione di FestivArt hanno aderito in quanto soci del CAL numerose realtà del territorio: “Il Leggio di Amélie” con la lettura del Canto V dell’Inferno di Dante Alighieri, Stefano Barbati, “The Blest Nest” (Stefano di Matteo e Blerina Shera), l’APS “Ancestral Chamber Music”( Maria Chiara Papale Soprano, Leila Vinciguerra Flauto, Angelo Centofanti Oboe e fondatore, Sandra Rojas Violoncello, Antonella Salvatore pianoforte e direzione Artistica) , Cristian Zulli e l’Associazione “Favole in Valigia”, The Greys’ Band, “PICSAT Abruzzo” e “Altri Orizzonti OdV”, dulcis in fundo di giornata con la presentazione del progetto “Apertamente Cinema”, che si propone di utilizzare il media cinematografico per rinnovare il dialogo sulla salute mentale ed i rapporti interpersonali.

Francesco Di Bucchianico durante il primo episodio di Radio CAL, il podcast della DiUnoZero.net per raccontare il comitato e l’evento. Durante la giornata, il contiguo Parco delle Arti Musicali ha visto la realizzazione di una mostra di uso e riuso e il “Villaggio Arcobaleno”, laboratorio creativo per bambini per la realizzazione di una piccola città di cartone portatrice di messaggi di pace, uguaglianza e amore curato da Marisa Orsatti.

“La prima festa del Comitato è andata e siamo tutti molto entusiasti dei risultati” conclude il vicepresidente Gianmaria Tantimonaco “Ovviamente ci sono molte cose da migliorare sotto diversi punti di vista, ma è stato emozionante riuscire a dare voce a tutti coloro che si sono mostrati disponibili a condividere competenze ed arte al servizio del Comitato e soprattutto della cittadinanza.

Nei prossimi mesi verrà svolta una continua campagna di informazione sul CAL per continuare il lavoro di rete tra associazioni, artisti ed organizzatori del territorio, nel frattempo lavorando ad eventi ricorrenti e dedicati ognuno ad una delle aree facenti parte del Comitato Artistico Lancianese. L’invito a supportare direttamente o meno questa realtà è apertissimo e non vediamo l’ora di accogliere nuove realtà pensando insieme cartelloni condivisi da riportare a tutta Lanciano”.