I FIORI DI BACH
Intervista a don Marcello Stanzione
di Letizia Landi Scotese
Salerno, 16 agosto 2024. Don Marcello Stanzione è nato a Salerno il 20 marzo 1963, ordinato sacerdote il 14 novembre 1990. Da oltre tre decenni esercita il ministero di parroco in una zona rurale della Diocesi di Salerno. Ha rifondato l’8 maggio 2002 l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo con il sito www.miliziadisanmichelearcangelo.org per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 350 libri di spiritualità cristiana, di medicina naturale, di psicologia per 30 diverse case editrici europee ed americane sia cattoliche che laiche tradotti in numerose lingue.
Don Marcello buongiorno e innanzitutto la ringrazio tantissimo per questa intervista. Lei è un appassionato e uno tra i massimi esperti di medicina naturale, come possiamo evincere nei tanti libri che ha scritto mettendo in risalto il legame forte tra angeli e tutto ciò che riguarda la natura quindi piante e fiori. Stamani ci concentriamo sui fiori di Bach e volevo chiederle
- Qual è la sua personale impressione sulla filosofia del dottor Bach?
I famosi “Fiori di Bach” sono un gruppo di 38 rimedi floreali, scoperti da un medico inglese, il dott. Edward Bach. Questi rimedi sono naturali, innocui e facili da usare. Si prendono diluiti, alcune gocce sotto la lingua. I rimedi floreali trattano la persona come individuo, alla luce del suo temperamento e personalità. Operano sulle emozioni in squilibrio, aiutano a potenziare le virtù e a purificare gli stati d’animo negativi. Non sono un farmaco per i dolori fisici, però proprio perché il corpo risponde al modo di pensare positivo o negativo della persona, aiutano a ripristinarne l’equilibrio globale e il corpo ne trae beneficio. Ogni rimedio tratta specificamente uno stato emozionale. E’ un sistema completo in cui ciascun fiore influisce su uno specifico stato d’animo sperimentato dalla persona, nei diversi contesti della vita. Io sono un ammiratore del dottor Bach e della sua visione terapeutica e lo dico pure, a livello personale, da sacerdote cattolico.
- Pensa che sia attualizzabile il pensiero di Bach sul “guarisci te stesso” e quindi sia possibile abbinare i rimedi di Bach con qualsiasi terapia farmacologica?
Sono un semplice sacerdote cattolico e non un medico o un farmacista e non saprei risponderti con precisione se i fiori di Bach si possano abbinare sempre a qualsiasi terapia farmacologica… Certamente se talvolta non fanno bene… certamente non fanno neppure male. Ho scritto, come tu ben sai, diversi libri sull’Enneagramma che è uno strumento spirituale e psicologico che permette di conoscersi e soprattutto di ri-conoscersi e ri-conoscere l’altro a livello caratteriologico. Solo così si può intraprendere un cammino reale di crescita, felicità e saggezza.
Certo il raggiungimento di questo traguardo comporta un impegnativo lavoro: purificare i sentimenti, sviluppare le virtù, accettare le ombre per integrarle. Esistono dei tratti che rappresentano tendenze ricorrenti del carattere e della personalità, che sono chiamati “enneatipi” nell’Enneagramma e “tipologie” nel linguaggio floreale. Ogni enneatipo o tipologia manifesta stati emozionali più abituali. Eliane Ganem nel libro “Fiori di Bach ed Enneagramma”, suggerisce che osservare e utilizzare i Fiori alla luce dell’Enneagramma è come fare un passo ampio, rapido e certo verso l’armonia del corpo, della mente e dello spirito, nella ricerca di sé stessi. Tanto l’Enneagramma come i Fiori di Bach contemplano, direttamente o indirettamente, la personalità come un tutto integrale. Unire entrambi è amalgamare i tasselli di un mosaico.
L’Enneagramma aiuta a rendersi più consapevoli di chi si è veramente e ad osservare il momento, di stress o meno, nel quale ci si trova; i Fiori aiutano a cambiare quello che ci impedisce di essere sereni e realizzati, potenziando quello di cui si ha bisogno e risolvendo quelle emozioni che turbano l’animo umano. L’Enneagramma non è un sentiero interiore facile da percorrere, perché porta a confrontarsi con quelle parti di sé che a volte non si vogliono vedere.
Ho notato che in genere quelli che sono contro questo strumento di autoconoscenza che è l’Enneagramma e pure contro i rimedi floreali di Bach in genere sono personalità rigide e talvolta fanatiche pure a livello religioso… I Fiori di Bach facilitano questo incontro e aiutano ad accettare i propri errori, le proprie passioni, le proprie ombre e, così facendo, ad accettare anche gli errori degli altri.
I Fiori di Bach danno l’opportunità di incontrare il vero sé, sfogliando, come una cipolla, quegli strati che coprono il vero sé. La personalità nel corso del tempo, aggiunge strati su strati a questa cipolla, a volte nascondendo la vera essenza della persona. I Fiori, rispettando il processo interiore di ognuno, vanno sbucciando quegli strati della cipolla che precludono l’incontro con il vero sé. Per raggiungere questo obbiettivo bisogna fare un percorso spirituale.
L’Enneagramma lo mostra e i Fiori contribuiscono a superare i limiti che ostacolano il cammino di vera integrazione della personalità. Il resto è compito di ognuno. Occorre prendere l’iniziativa e fare il primo passo, assumendosi la responsabilità di prendere in mano le redini della propria vita. Il dott. Bach invitava a prendere in mano il timone della propria barca in modo da conseguire la vera libertà, individualità ed indipendenza.
Ho notato, collaborando con la dottoressa Elisa Giorgio, chimico farmaceutico, esperta sia della medicina ildegardiana che dei Fiori di Bach che le indicazioni per i vari nove enneatipi potrebbero essere questi:
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 1, il perfezionista, sono: Beech, Rock Water, Cherry Plum, Agrimony, Oak, Vervain, Holly, Crab Apple.
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 2, l’aiutante, sono: Chicory, Centaury, Red Chestnut, Walnut, Heather, Water Violet, Larch, Elm
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 3, L’organizzatore, sono: Oak, Elm, Impatiens, Vervain, Rock Water, Vine, Heather
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 4, Il romantico, sono: Clematis, Honeysuckle, Gorse, Mustard, Pine, Larch, Chestnut Bud, Willow, Holly, Gentian, Scleranthus.
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 5, l’osservatore. sono: Water Violet, White Chestnut, Mimulus, Beech.
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 6, il leale o fobico, sono: Aspen, Mimulus, Rock Rose, Gentian, White Chestnut, Scleranthus, Cerato, Rock Water
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 7, l’ottimista o edonista, sono: Agrimony, Clematis, Wild Oat, Vervain, Heather, Chestnut Bud
I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 8, il boss o leader, sono: Vine, Vervain, Cherry Plum, Rock Water, Chicory, Oak, Beech, Impatiens
I Fiori di Bach indicati pe questo enneatipo 9, il diplomatico o pacifista, sono: Centaury, Wild Rose, Agrimony, Hornbeam
Come ben sa ci sono molte similitudini con la filosofia orientale: la malattia non è “mandata” all’individuo ma “nasce” nell’individuo stesso perché si sviluppa uno squilibrio interno all’organismo e Bach metteva proprio in risalto questo concetto di armonia e disarmonia nell’animo umano.
- Cosa ne pensa di questa sorta di spiritualizzazione della malattia?
Come prima hai ricordato, il sottoscritto con la collaborazione sempre di medici e farmacisti ha scritto molti libri sulla terapeutica di santa Ildegarda di Bingen. Io ritengo che la medicina naturale di Ildegarda come pure i Fiori di Bach si possano inserire senza forzatura nel grande gruppo dei metodi naturali che hanno una visione spirituale della malattia e della guarigione, che oggi vengono praticati anche dai medici che curano con terapie non solo allopatiche. In considerazione dell’aumento nel nostro tempo di malattie come la cirrosi epatica, l’infarto cardiaco, il tumore polmonare e il diabete, l’esortazione di Ildegarda a una condotta di vita responsabile è una proposta terapeutica di sorprendente attualità.
Non dimentichiamo però che la responsabilità personale, per Ildegarda, deve attuarsi anche nella vita spirituale. Come tutto ciò che il corpo riceve è trasformato in linfe che portano all’organismo la malattia o gli assicurano la salute, così anche i pensieri, il desiderio di male e di bene, producono mutamenti nell’anima che danno felicità e soddisfazione o confusione e malessere.
Perciò per Ildegarda non esiste un’anamnesi nell’accezione odierna.
Heinrich Schipperges, che ha studiato per decenni la vita e l’opera di Ildegarda, scriveva riguardo la concezione della malattia di santa Ildegarda: “Non esiste quindi neppure un processo patologico, ma solo un non-fare, un tralasciare, un mancare la presa, una carenza. La malattia è una debolezza essenziale, mentre la salute è un processo, una produzione permanente, una struttura ordinata, un mondo in ordine”.
Per Ildegarda la malattia non è un destino, ma una condizione esistenziale di cui l’uomo e società debbono rispondere. Con tutte le riserve che si possono avanzare su questa rigorosa etica della responsabilità, l’attualità della diagnosi e della proposta di Ildegarda è sorprendente. La prevenzione e la cura delle malattie psicosomatiche, sempre più diffuse ai nostri giorni, implicano, inespressa, quella etica di seguire la via delle virtu’.
Non esiste comunque il metodo naturale, ma diversi metodi naturali. Avviene così ad esempio che in Germania quasi ognuno degli oltre 6000 medici interessati alla medicina naturale pratichi un suo metodo personale. Essi alternano i loro metodi preferiti (ad esempio, uso dell’acqua secondo Kneipp, Schlenz, Schrott; dieta e cure di digiuno, omeopatia, medicina con le erbe, sauna, massaggi, chiroterapia, terapia neurologica, floriterapia, psicoanalisi) a seconda delle necessità, con i rimedi oggi generalmente usati contro febbri e dolori e con altri moderni metodi di cura della medicina classica allopatica. È il caso dei medici di famiglia, che, curando a domicilio, non hanno a loro disposizione apparecchiature specializzate.
La conoscenza di trattamenti naturali comprende anche quella delle medicine di altri paesi, purché siano razionali, e non si avvalgano della magia. A questo sapere appartiene buona parte della storia della medicina, la conoscenza dell’arte medica dei tempi antichi, degli antichi Romani e Arabi, senza tuttavia avere nei loro confronti più interesse di quanto meritano. Nessuno degli innumerevoli metodi naturali è ancora risultato vittorioso sugli altri. La medicina di Ildegarda insieme ai Fiori di Bach, sono metodi di guarigione secondo natura. I loro rimedi e i loro metodi sono più conformi alla natura umana di tutti quei i prodotti chimici che oggi (purtroppo) aumentano sempre più di numero.
- Infine, don Marcello che consiglio può dare a chi si affaccia per la prima volta a questo mondo dei Fiori di Bach?
Mi permetterei di dare due consigli di buon senso: il primo riguarda la liceità e l’opportunità dei Fiori di Bach per i cattolici. Diverse volte alcuni credenti mi hanno chiesto se i Fiori di Bach sono satanici. Ricordo bene di una signora che si curava con i Fiori di Bach e frequentava pure un prete esorcista che le disse di lasciare la cura con i fiori di Bach perché il famoso esorcista defunto don Gabriele Amorth come pure il carismatico defunto Tarcisio Mezzetti avevano detto che erano di natura diabolica.
La signora che con la cura dei Fiori stava veramente bene, come lei mi disse, lasciò i Fiori e stette per molti anni male…Io consigliai la signora a riprendere la cura dei Fiori dicendole che la domanda intelligente da farsi da cristiani su qualsiasi terapia sanitaria era se la cura con i Fiori di Bach metteva in crisi il suo credo nell’esistenza di Dio, nella divinità di Gesù Cristo e la frequenza ai sacramenti della Chiesa…
Siccome questo non avviene poteva tranquillamente riprendere tale cura e che quello che dicevano i compianti e stimatissimi don Amorth e Tarcisio Mezzetti erano loro particolari opinioni non dottrina ufficiale della Chiesa. Secondo consiglio pratico: I fiori di Bach potrebbero pure non funzionare come terapia, ma questo non significa che siano negativi… solamente che con quel tipo di persona non vanno bene… ma questo succede con tutte le terapie… una medicina che a te fa bene e ti cura a me non porta benefici, è acqua fresca…
La ringrazio tantissimo per la sua attenzione e la sua testimonianza e speriamo che possa aiutare, chi non conosce questo mondo, ad informarsi di più e a focalizzarsi come diceva Bach, sul nostro “io” più profondo.