LE LINEE GUIDA: CHE FARE?

Tutto quello che avresti voluto sapere per affrontare le violenze di/del genere in classe

Pescara, 29 febbraio 2024. Sabato 2 marzo alle 17:30 presso la libreria Primo Moroni l’associazione “La Formica Viola” presenterà le LINEE GUIDA “Che fare? Tutto quello che avresti voluto sapere per affrontare le violenze di/del genere in classe” – ingresso gratuito.

Le linee guida sono il frutto di un processo di ricerca e scrittura collettiva durata due anni, la cui stesura ha coinvolto tutte le associazioni della rete nazionale “Educare alle differenze”, di cui la Formica Viola è parte.

Il tema della violenza di genere è oggi più che mai presente nel discorso pubblico: dalle notizie di cronaca che coinvolgono persone sempre più giovani all’ultimo report di Save the Children, che mostra quanto sia presente e normalizzata la violenza nelle relazioni tra adolescenti.

La scuola è il luogo fondamentale della prevenzione e del contrasto al sessismo, ai femminicidi, all’omofobia e alla transfobia, ma in Italia non vi è una legge che promuova l’educazione all’affettività e al consenso. Ci si limita a interventi emergenziali, a posteriori, spesso legati all’inasprimento delle pene, senza rispondere al problema in maniera sistemica e strutturale.

Per questo la rete Educare alle differenze ha elaborato delle linee guida che hanno lo scopo di fornire strategie di intervento per contrastare la violenza di genere nelle sue svariate forme; maschile contro le donne, omolesbobitransfobica, la normatività di genere.

“Che fare?” vuole essere uno strumento pratico, una bussola per cercare di navigare insieme verso la costruzione di spazi sicuri per chi li attraversa.

Siamo tutte e tutti coinvolti; cittadine e cittadini, scuola, famiglie, istituzioni, perché gli immaginari che costruiamo, la lingua che usiamo, la postura che assumiamo hanno un ruolo determinante nella prevenzione e contrasto alla violenza di e del genere.

Durante l’incontro ci saranno approfondimenti, giochi e discussioni per ampliare insieme lo sguardo sul tema, invitiamo la cittadinanza a partecipare sabato 2 marzo ore 17:30 presso la libreria Primo Moroni, in via dei Peligni 93, a Pescara.




ALBERI, BAMBINI E PUBBLICA UTILITÀ

A cura dell’Associazione Politico Culturale

Pescara, 28 febbraio 2024. Il Comune di Pescara per realizzare un impianto sportivo in via Di Girolamo continuerà a consumare suolo e abbattere alberi adulti. Nessuna strada verso la rigenerazione di quello che abbiamo già, è più semplice continuare per la vecchia strada, utilizzando lo strumento della pubblica utilità. L’area era da tempo destinata a impianto sportivo, ma proprio perché passato molto tempo le dinamiche territoriali e i fatti sono cambiati totalmente.

Ora sappiamo che Pescara è tra le città con più consumo di suolo, che ha un estremo bisogno di connessioni ecologiche verso le fasce pedecollinari (come in questo caso), che è una delle città maggiormente colpita dall’isola di calore per via della sua cementificazione e che sta perdendo alberi adulti, continuamente, uno stillicidio per tutto il territorio.

Eppure, per pubblica utilità tutti i nuovi temi, le opportunità, i dibattiti e le discussioni sulla città che verrà, vengono sepolti sotto lo zerbino. Aree verdi contro le future generazioni si direbbe. Sulle aree verdi si fanno asili e impianti sportivi, ai bambini resterà poca scelta tra spazi aperti e edifici.  Opere di pubblica utilità sono interventi a beneficio di parte della collettività. Ma se queste opere vanno a eliminare beni dei quali usufruiscono le comunità? Spazi che potrebbero migliorare lo stato di salute delle comunità?

Si dice che in questi casi la decisione si prende per priorità. E qui la priorità diventa l’edificio sportivo. Alberi abbattuti, suolo consumato, questo e altro per i nostri ragazzi. Perché la salute è importante, e lo sport è uno dei mezzi indicati per mantenerla. Eppure, il tema della salute è un tema considerato a scacchiera, parrebbe solo per le opere grigie, mentre per altre modalità la salute dei ragazzi non è così importante. Un esempio?

Vi sarà capitato di portare a scuola degli studenti: una cappa di smog nauseabonda accoglie i nostri ragazzi in quei fatali 300 metri intorno agli edifici scolastici. Li lasciamo in una altissima concentrazione di inquinanti, di polveri sottili, ma nessuno pensa a opere necessarie per la collettività dei ragazzi.

Non ci sono centraline per la misurazione della qualità dell’aria, meglio non sapere. Non ci sono alberi o siepi per l’abbattimento delle polveri, servono i parcheggi. Non ci sono zone pedonali, nemmeno quelle temporanee all’uscita e all’entrata, troppo complicato gestirle. Non arrivano ciclabili, troppo pericolosa la bicicletta. Non ci sono nemmeno concertazioni con i dirigenti scolastici, perché il problema non esiste.  Cosa sarà mai respirare ogni santo giorno scolastico un mix micidiali di gas e polveri tossiche?

Qui la salute delle bambine e dei bambini, con i loro polmoni giovani e in pieno sviluppo, non è importante, qui l’interesse prevalente è lo status quo, il traffico che non può essere fermato, le auto che devono arrivare dappertutto.

Allora sarebbe meglio alla fine dire: qui costruiamo l’asilo, l’impianto sportivo, l’asl, perché abbiamo i finanziamenti e per noi il suolo libero corrisponde a vuoto. Semplicemente, senza prendere in giro i cittadini con discorsi retorici e vuoti. Perché la pubblica utilità e il bene comune sono temi coerenti e costanti.




GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE 2024

Fossacesia, 28 febbraio 2024. Il 29 febbraio, la facciata della chiesa e la torre campanaria di San Donato, dalle ore 19, saranno illuminate di verde e lilla in occasione della diciassettesima edizione della Giornata mondiale delle malattie rare. L’Amministrazione Comunale di Fossacesia ha aderito all’iniziativa di sensibilizzazione.

In Italia le persone con malattia rara sono oltre 2 milioni: 1 su 5 è un bambino.

UNIAMO, l’associazione che organizza la Giornata da 25 anni, opera per migliorare la loro qualità di vita. “Uniamo le forze- scrive nel messaggio il sindaco Enrico Di Giuseppantonio-per non lasciare indietro nessuno”.

L’appuntamento è dedicato alle persone con malattia rara di tutto il mondo, per i loro familiari, per gli operatori sanitari e sociali. Istituita per la prima volta nel 2008, cade il 29 febbraio, il “giorno raro” per eccellenza, come quest’anno, altrimenti il 28 febbraio. Partita in sordina, è ormai diventata un’ iniziativa di portata mondiale in cui attraverso eventi pubblici si cerca di attirare l’attenzione sulle necessità e i bisogni di convivere ogni giorno con una malattia rara. Esistono infatti tra le 7000 e 8000 malattie rare conosciute, ma solo nel 5% dei casi è disponibile una cura e i tempi della diagnosi sono ancora molto lunghi (in media 4/5 anni), per questo è importante creare consapevolezza organizzando eventi di sensibilizzazione mondiale.




CONTRO LE INFILTRAZIONI CRIMINOSE

Protocollo d’intesa per la legalità; accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Prefetto Mario Della Cioppa e Commissario Zes Abruzzo Mauro Miccio

Chieti, 28 febbraio 2024 – È stato firmato questa mattina un importante accordo sulla legalità tra le organizzazioni sindacali abruzzesi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, la Prefettura Chieti e il commissario straordinario Zes Abruzzo Mauro Miccio. Si tratta di un atto di  adesione al Protocollo di intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nelle aree portuali di Ortona e Vasto del 7 settembre 2022,  che rafforza la tutela del preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nell’economia attraverso meccanismi di maggiore rigore rispetto agli ordinari strumenti di controllo, con particolare attenzione agli interventi ed alle attività più esposte al rischio di infiltrazioni criminali.

L’intesa di oggi è stata firmata dal prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, dal commissario straordinario Zes Abruzzo, Mauro Miccio, dal  segretario generale Cisl Abruzzo Molise, Giovanni Notaro, dal delegato del segretario regionale Cgil Abruzzo Molise, Antonio Iovito, dal segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, e del segretario regionale Abruzzo Ugl, Carlo Pentola.

Grande soddisfazione è stata espressa durante l’incontro di stamane dal commissario Miccio che ha ringraziato il prefetto per aver consentito la firma del protocollo con le organizzazioni sindacali e la struttura della Zes

Abruzzo, sottolineando peraltro  l’importanza dell’accordo su un tema di grande rilevanza. Poiché, come si evince dall’atto di adesione “risulta determinante la sinergia tra tutte le componenti del mondo economico e dell’associazionismo sindacale, ciascuna per la rispettiva competenza, al fine di mettere a disposizione tutti i dati utili in relativo possesso, in maniera tale da agevolare i controlli e intercettare eventuali infiltrazioni o condizionamenti”.

“Si tratta di una firma di elevata importanza e di grande positività – dicono Cgil, Cisl e Uil– che garantisce e sostiene un tema così importante come quello della legalità. Ringraziamo il prefetto Della Cioppa e il commissario Miccio per aver permesso la  firma del protocollo da parte delle organizzazioni sindacali”.




ERA È SARÀ METAMORFOSI

Gianni Chiriatti arte e identità culturale, inaugurazione a Pescara sabato 2 marzo. Terza stagione arti visive contemporanee ottobre 2023/maggio 2024

Pescara, 28 febbraio 2024. Sabato 2 marzo dalle ore 16:30, inaugurazione di “Era È Sarà Metamorfosi” mostra personale del pittore e performer pugliese Gianni Chiriatti, da anni impegnato in un progetto di arte identitaria legata al suo territorio. La mostra si terrà presso “Ci vuole un villaggio aps_ArtGallery” (Via Villetta Barrea 24 – Pescara), proseguirà fino a domenica 31 marzo 2024. Promossa da Bibliodrammatica aps e AP/ArteProssima progetto #npittic, direzione artistica curatoriale Beniamino Cardines, nell’ambito della 3^ stagione di arti visive contemporanee, col Patrocinio del Comune di Pescara. Un progetto di promozione scoperta e sensibilizzazione sulla nuova pittura italiana.

Da quest’anno il programma si arricchisce di un’attenzione particolare verso la poesia contemporanea con il progetto #Distorsioni – La Poesia dialoga con l’Arte, ospiteremo: Tania Santurbano, Margherita Bonfilio, Simona Novacco, Caterina Franchetta, Giulia Madonna, Sandra De Felice, Elena Malta, Manuela Di Dalmazi, Antonella D’Arrezzo, Annarita Pasquinelli, Alessio Scancella, Assunta Di Basilico, Mariagrazia Genova. Un dialogo aperto tra poesia e arte, tra poetesse e pittori, da cui scaturisce un momento di confronto e rivelazione, mettendo a nudo la sensibilità di entrambi.

Gianni Chiriatti, artista: “Sono un raccoglitore di pensieri degli elementi della natura. Nei miei quadri c’è la mia terra, la Puglia, che incessantemente mi ispira, mi provoca, lascia affiorare immagini odori sapori. Come artista, ascolto, rido, piango, ammiro e cerco di tradurre in linguaggio artistico ciò che tutti i giorni è già attorno a me.”

Beniamino Cardines, curatore e direttore artistico: “A frequentare le opere pittoriche di Gianni Chiriatti si fanno strani incontri. Incontri originali originari selvaggi. Le sue creature, i protagonisti e le protagoniste dei suoi quadri, sono personaggi antropomorfi che simboleggiano le mille nature della Natura. Si ha come l’impressione che siano loro a guardarci, a interrogarci, a chiederci il perché della nostra presenza, non solo davanti a loro, ma in assoluto sulla Terra? Quella di Gianni Chiriatti è una pittura spontanea divertente drammatica intelligente. Non pesca in nessun altro quadro, di nessun altro pittore. La creatività qui ha una storia con una memoria ancestrale, odori, sapori, forme assolutamente sue. E c’è di mezzo la danza, il gioco, il ribaltarsi continuo, il dialogo necessario, la purezza. L’arte di Gianni Chiriatti è autenticamente contemporanea poiché ha davvero il potere di spostarci in una nuova dimensione. È un’esperienza.”

Collaborano al progetto: Bibliodrammatica aps, AP/ArteProssima_pinacoteca d’arte contemporanea, Ci vuole un villaggio aps, La Casa di Cristina odv-ets, coop La Minerva, OL/Officine Letterarie e Ooops! (scrittura e narrazione), Eracle – Templari Federiciani aps, www.condividiamocultura.it, SL/SegnalazioniLetterarie, www.rtradioterapia.it, www.zaffiromagazine.it, Radio Città Pescara/Popolare Network, Cipas Abruzzo, www.alternewspress.eu.

AP/ArteProssima – terza stagione arti visive contemporanee 2023-2024

Terzo Anno del progetto #npittic/nuova pittura italiana contemporanea a cura di AP/ArteProssima – pinacoteca d’arte contemporanea, direzione artistica curatoriale Beniamino Cardines.

-sabato 28 ottobre/giovedì 30 novembre: (mostra collettiva) AP/ArteProssima – terzo anno di collezione: The Dwarf Artist/Luca Fagioli; EGO/Walter Colombo; Matteo Favi; Mauro Molle; Mauro Bellucci; Fabrizio Molinario; Gino Berardi; Vittorio Vertone; Anja Kunze; Gianni Chiriatti.

-domenica 3 dicembre/sabato 13 gennaio 2024: (mostra personale) Tiziano Calcari (Brescia – Lombardia)

-domenica 4 febbraio/domenica 25 febbraio: (mostra personale) Adriano Segarelli (Roma – Lazio)

-sabato 2 marzo/domenica 31 marzo: (mostra personale) Gianni Chiriatti (Borgagne – Puglia)

-sabato 6 aprile/domenica 28 aprile: (mostra personale) Michel’Art/Michela Di Fabio (Vasto – Abruzzo)

-sabato 4 maggio/domenica 26 maggio: (mostra personale) Vittorio Vertone (Pietragalla – Calabria)

L’intera programmazione si terrà presso Ci vuole un villaggio aps/ART_GALLERY, nuovo spazio per l’arte contemporanea a Pescara (Via Villetta Barrea 24). Ingresso gratuito. Info: 339 5223285




UOMOVIVO: Doc a chi?!

In parrocchia la presentazione del libro della collana di Lisa Zuccarini

Sant’Omero, 28 Febbraio 2024. Sant’Omero, Salone Parrocchiale Parrocchia S.S. Annunziata – Il prossimo 3 Marzo alle 16:00, presso il Salone Parrocchiale della Parrocchia S.S. Annunziata di Sant’Omero, avrà luogo un incontro speciale nell’ambito della presentazione del libro “Doc a chi?!” di Lisa Zuccarini. L’evento si propone di generare un dialogo con l’autrice partendo dal tema “Una famiglia è per sempre, maternità, fede e dintorni”.

Lisa Zuccarini presenterà il suo libro, il primo della sua carriera, che fa parte della collana UOMOVIVO di Berica Editrice. “Doc a chi?!” offre una prospettiva unica sulla maternità, la fede e le sfide quotidiane che ogni genitore affronta.

Il libro è un viaggio sincero attraverso l’esperienza di Lisa come moglie e mamma, condividendo le sue gioie, le sfide e le situazioni esilaranti che accompagnano la vita familiare. Lisa, che ha preferito uno slalom tra Lego, patacche di formaggino nei capelli e carrelli della spesa con le ruote inciampate rispetto alle corsie e alle barelle di un ospedale, offre un racconto toccante e divertente.

“Doc a chi?!” parla di mamme, di pazienti allettati, di incidenti di lavaggio e di Dio, con un mix unico di ironia e speranza. Lisa Zuccarini, cattolica per scelta, moglie dal 2014 e mamma dal 2017, condivide la sua storia con il desiderio di far sentire ogni donna meno sola nelle sue paturnie e di offrire un sorriso a chiunque si trovi a vivere situazioni simili.

L’incontro del 3 Marzo sarà un’opportunità unica per incontrare l’autrice, ascoltare le sue esperienze e immergersi nel mondo di “Doc a chi?!” Un evento aperto a tutti, che promette di regalare momenti di riflessione, risate e condivisione. Per seguire l’autrice e le sue iniziative è possibile trovarla sui social, dove è presente come Lisa Zuccarini (Facebook) e lisazu0 (Instagram).




MAGGIORE INTENSITÀ NELLA PRESENZA

Le ACLI di Chieti hanno incontrato l’Arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte

Chieti, 28 febbraio 2024. Nel tardo pomeriggio di ieri, 27 febbraio, la Presidenza provinciale delle ACLI, guidata dal neopresidente, Antonello Antonelli, ha incontrato l’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, per presentargli la composizione degli organismi direttivi eletti lo scorso 8 febbraio e condividere il programma di mandato per il quadriennio 2024-2028.

Insieme al presidente c’erano i vicepresidenti Giulio Totaro e Mimmo D’Alessio, il responsabile dello Sviluppo Associativo Maurizio Adezio, la segretaria provinciale per l’Amministrazione, Annalisa Sdrubolini, e il delegato al Registro Unico del Terzo Settore e alla piattaforma Proximo, Pietro Scarinci. 

L’incontro svoltosi presso il palazzo arcivescovile, è stato cordiale e familiare: mons. Forte ha espresso apprezzamento per il lavoro finora svolto dalle Acli sul territorio, ricordando alcuni dei passaggi significativi della storia dell’associazione in Italia e in particolare a Chieti, condividendo l’auspicio del presidente per un sempre più forte radicamento nel tessuto ecclesiale e sociale diocesano, in particolare camminando con l’intera Chiesa locale per il Sinodo.

«La nostra associazione provinciale – ha commentato al termine dell’incontro il presidente Antonelli – copre un vasto territorio che insiste su ben quattro diocesi, tra le quali quella di Chieti-Vasto è la più ampia e in cui insiste la maggior parte dei nostri circoli territoriali. Mons. Forte ci è stato particolarmente vicino in questo momento di transizione, partecipando con la sua parola di padre e pastore al nostro congresso provinciale del 20 gennaio scorso e accogliendoci oggi per questo incontro. 

Abbiamo fatto presente all’arcivescovo che le Acli della provincia di Chieti intendono marcare con maggiore intensità la propria presenza sul territorio, riconfermando e instaurando rapporti istituzionali tanto con le nostre realtà ecclesiali, quanto con le realtà istituzionali. Le Acli saranno sentinelle attente al dispiegarsi del dibattito pubblico, intervenendo con la nostra peculiarità, fatta di prudenza e concretezza. Abbiamo rinnovato a mons. Forte il nostro impegno a curare la nostra spiritualità, fonte della nostra azione, e ad essere vicini alle nostre associazioni di base, i circoli, la cui rete vorremmo anche estendere, convinti come siamo della bontà della nostra proposta associativa».




MARIO SETTA, TESTIMONIANZE DI LIBERTÀ

Imminente l’uscita del volume  a cura di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 28 febbraio 2024. “[…] Mario mi mandava i suoi scritti. Erano tutti d’una intensità e d’una profondità etica e culturale straordinarie. Molto spesso ero io stesso che gli proponevo di diffonderli attraverso la rete dei miei contatti stampa, conoscendo la sua discrezione e la sua modestia egli non lo avrebbe mai chiesto. Ed è così che una straordinaria fioritura di scritti è comparsa su decine di testate in Italia e su molte altre all’estero. Sarebbe il caso di raccoglierli, questi scritti, per farne una pubblicazione, e forse lo farò. Temi ricorrenti erano approfondimenti storici, filosofici, artistici, sociali, un ampio spettro di questioni trattate con spiccata competenza, esposte con chiarezza e con il dono d’una magnifica scrittura. […]”

Così, tra l’altro, scriveva Goffredo Palmerini qualche giorno dopo la scomparsa di Mario Setta, storico e intellettuale abruzzese, avvenuta a Sulmona il 25 marzo 2022. Un proposito che il giornalista e scrittore aquilano, amico di Setta, sta ora per portare a compimento, essendo il libro in corso di stampa. Il volume “Mario Setta, testimonianze di libertà” (Edizioni Etabeta), a cura di Goffredo Palmerini, è infatti oltre che una raccolta di scritti dello storico, un tributo alla memoria per ricordarne l’opera intellettuale, i valori etici, l’amore per la libertà latamente intesa, la forte testimonianza di vita. Gli articoli raccolti nel volume, recuperati dal curatore nel suo archivio e dagli archivi delle redazioni cui a suo tempo li aveva inviati, datano Marzo 2015-Marzo 2022 e sono uno spaccato significativo dell’intellettuale e dello storico, ma soprattutto di Mario Setta persona nella sua autenticità, nella ricchezza dei suoi valori civili e spirituali, nella sua profonda umanità.

Questo piccolo tributo – dichiara Palmerinispero sia utile per fare un altro passo in avanti verso la consapevole conoscenza di Mario Setta, della sua poliedrica figura di intellettuale, mai sussiegoso, e di uomo a tratti “profetico”. Mi auguro, inoltre, che contribuisca a consegnare un ulteriore tassello alla sua memoria.” Con il consenso del curatore, qui di seguito si riporta il testo della Prefazione al volume, scritta dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia, e l’INDICE dei capitoli.

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IL CORAGGIO DI UN INTELLETTUALE LIBERO

di Maria Rosaria La Morgia *

Libertà è la parola che più ricorre negli scritti che Mario Setta per sette anni, dal marzo 2015 a quello del 2022, ha affidato a Goffredo Palmerini per diffonderli in diverse pubblicazioni in Italia e all’estero. Articoli che sono stati raccolti in un unico volume, Testimonianze di libertà, pubblicato a due anni dalla scomparsa dello storico abruzzese. Per Mario la libertà era il principio guida: libertà interiore e politica, libertà religiosa e culturale, libertà che coniugava sempre con dialogo e rispetto dell’altro. È stato un intellettuale che non si è mai sottratto all’impegno concreto, nella quotidianità, in continuità con quanto aveva scritto nel suo primo libro Cristo ha le mani sporche (ed. Presenza, 1967) raccontando la storia di un prete operaio, esperienza che aveva vissuto direttamente.

Nato a Bussi sul Tirino in una famiglia operaia era entrato in seminario a quindici anni, nel 1951, e si era formato a Bologna. Per lui si rivelarono particolarmente importanti gli anni trascorsi a Roma come “cappellano degli edili”, dal 1962 al 1970, missione che gli consentì di vivere nella quotidianità quei valori di solidarietà e di amore per l’altro che lo avevano ispirato fin da ragazzino e che ribadì nella lettera indirizzata ai parrocchiani di Badia, frazione di Sulmona, dopo aver celebrato l’ultima messa il 7 aprile 1979, quando si concluse la sua prima vita, quella da prete. Scrisse: «Continuerò a credere nell’Amore Universale, come legge fondamentale dei rapporti tra gli uomini. Continuerò a lottare per una società più giusta, più fraterna, convinto come sono che la vita abbia senso solo se donata».

Nel 1982, dopo essere stato eletto consigliere comunale a Sulmona nella lista del PCI che lo aveva candidato come “indipendente”, fu sospeso a divinis. Una condizione di emarginazione che riecheggia nell’articolo (settembre 2017) dedicato alla memoria dei fratelli Spaventa e allo spazio che veniva riservato a Silvio, di solito maggiore di quello destinato al filosofo Bertrando. Citando Elena Croce scrive: «era naturale essere fiero di un illustre statista, ma più arduo appropriarsi i meriti di un filosofo e superare la circostanza che egli fosse un sacerdote che aveva lasciato l’abito». Mario Setta, per la sua condizione di prete sospeso a divinis, si vide negato il diritto al lavoro pubblico che aveva conquistato vincendo un concorso come insegnante e, per trovare un’occupazione, fu costretto anche ad emigrare. Dovrà aspettare la riforma del Concordato del Governo Craxi nel 1984 e l’abolizione dell’art. 5 che vietava l’assunzione negli uffici pubblici di “sacerdoti apostati o irretiti da censura” per entrare a pieno titolo nel mondo della scuola. Da quel momento inizia la sua vita di docente nel Liceo Fermi di Sulmona dove diventa un punto di riferimento umano e culturale. Ed è nella scuola che la sua passione per la ricerca storica cresce e si rafforza.

Nei primi anni ’90, dopo la visita a Sulmona di J. Keith Killby, fondatore di un’associazione di ex-prigionieri: il Monte S. Martino Trust, il preside di allora, Ezio Pelino, gli affidò il compito di coordinare un laboratorio di ricerca storica sull’aiuto dato dalla popolazione locale ai prigionieri alleati fuggiti dal campo di concentramento di Fonte d’Amore, Campo 78. È del 1995 la prima edizione del libro E si divisero il pane che non c’era, un’opera collettiva di studenti e di docenti su quella che sarà definita la Resistenza Umanitaria. Qualche anno dopo iniziò anche l’avventura del “Sentiero della Libertà”: nacque l’Associazione (Mario ne fu il primo presidente) e la marcia che, in tre giorni, ripercorre il cammino che fecero in tanti per attraversare la Maiella, da Sulmona a Casoli, e raggiungere l’esercito alleato e le zone d’Abruzzo già liberate. Tra loro il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che in Abruzzo, prima a Scanno e poi a Sulmona, aveva trovato rifugio.

Nell’articolo pubblicato il 19 gennaio 2020 Mario Setta scriveva: «Oggi la Marcia Internazionale Il Sentiero della Libertà – Freedom Trail – Freiheitsweg – Chemin de la Liberté è certamente il simbolo di Libertà più attuale, interessante, partecipato, giunto alla ventesima edizione, nato per rievocare il passato e proporre la riflessione sui valori di Libertà, Solidarietà, Pace, espressa dalle parole dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel discorso per la prima edizione del 2001: Oggi un gruppo si accinge a ripercorrere quegli aspri sentieri, i sentieri della libertà. Anch’io fui uno di loro, lasciai Sulmona, lasciai coloro che mi avevano accolto come un fratello, nelle loro case qui a Sulmona. […] Vedo qui oggi tanti giovani, che sono partecipi, con tutta la passione dei loro anni, di questa straordinaria manifestazione… E a voi giovani ripeto l’invito che rivolgeva a tutti gli uomini il vostro grande poeta Ovidio: guardate in alto, rivolgete sempre gli occhi alle stelle; abbiate ideali, credete in essi e operate per la loro realizzazione».

In tutti gli scritti di questa raccolta Mario ha lasciato il segno del suo pensiero che era uno stile di vita. Gli erano estranee ipocrisie e bugie, invidie e cattiverie, era un uomo generoso, libero, capace di scelte coraggiose. È stato un intellettuale che, in tutta la sua vita, si è battuto per la libertà, per i diritti umani, per la diffusione delle conoscenze, per la pace. L’ultimo scritto della raccolta porta la data del 6 marzo 2022, solo diciannove giorni prima della sua scomparsa, e ancora una volta le sue parole rappresentano una denuncia e un appello: «Mai, come in questo periodo di grave crisi socio-economico-politica, sembra così impellente e improcrastinabile il bisogno di una Costituzione universale. La terra è diventata finalmente la “casa comune”, ma la globalizzazione non può ridursi alla compravendita di uomini e di merci.»

*Giornalista, presidente dell’Associazione “Il Sentiero della Libertà”

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INDICE                                                                                                 

PRESENTAZIONE – di Goffredo Palmerini

PREFAZIONE – di Maria Rosaria La Morgia

NOTA DEL CURATORE – di Goffredo Palmerini

L’AQUILA DI FRIEDRICH NIETZSCHE

RELIGIONE E POLITICA: IL CASO SULMONA

L’ITALIA FUORI È MIGLIORE DELL’ITALIA DENTRO

IL SENTIERO DELLA LIBERTÀ – con Goffredo Palmerini

LA RESISTENZA UMANITARIA IN ABRUZZO

LUCI E OMBRE NEI PLEBISCITI

UN UOMO GENIALE, VENANZIO DI BIASE

LAPEDOFILIA NELLA CHIESA

BERTRANDO E SILVIO SPAVENTA: TORNIAMO A BOMBA…

NOI FIGLI DI ABRAMO

55 ANNI FA IL CONCILIO VATICANO II

LA DONNA, IERI E OGGI

500 ANNI FA LA RIFORMA DI MARTIN LUTERO

NOVEMBRE 1943, L’ECCIDIO DI PIETRANSIERI

AMORE OLTRE LE BARRIERE

MEZZOGIORNO TRA IDENTITÀ E STORIA

CELESTINO E FRANCESCO

PREMIO POLIDORO 2017 A MARIA ROSARIA LA MORGIA

NATALE DI SANGUE 1943

EMANUELE FELICE E LA FELICITÀ

AUSCHWITZ, OGGI E IERI

GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO 1945

FEBBRAIO, IL MESE DEI CONCORDATI TRA STATO E CHIESA

NOI SIAMO BRUZZESI DI MAURO TEDESCHINI

MARIA DI MARZIO – con Maria Rosaria La Morgia

PAPA FRANCESCO DAPADRE PIO

IL MISERERE DEL VENERDI’ SANTO

UNO CHEF: DOMENICO SANTACROCE

IL 5 MAGGIO RIAPRE UN TESORO ABRUZZESE

MATTARELLA E LA RESISTENZA UMANITARIA IN ABRUZZO

FAMIGLIA INCONTRA PARENTI EX PRIGIONIERO – con Mario Salzano

FONTE D’AMORE, LEZIONE DI UMANITA’ – con Mario Salzano

19 MAGGIO 1296, LA MORTE IN PRIGIONE DI CELESTINO V

UN ANNO A ROVERE (1943-1944)

RICORDANDO CAVOUR

IL “CASO” PASCAL D’ANGELO

CRISTO, UOMO DEL SUD

UNA SCRITTRICE ABRUZZESE: AIDA STOPPA

UNA NUOVA REALTÀ

DONNE NELLA RESISTENZA: ADA GOBETTI E IRIDE CAMPEROLI

PAPA FRANCESCO: LA CHIESA HA FALLITO

REDENZIONE. LA NUOVA WELTANSCHAUUNG

75° ANNIVERSARIO DELL’ARMISTIZIO

ELOGIO DEI POCHI

A SCUOLA, SEMPRE

QUESTA, L’AMERICA!

LA GRANDE GUERRA: STORIA E PERSONAGGI

M, IL FIGLIO DEL SECOLO, DI ANTONIO SCURATI

NATALE, LA STORIA

LA GRANDE GUERRA DI ARMANDO DIAZ

L’ABRUZZO TRADITO(RE) – con altri firmatari

FARE STORIA, RIFLESSIONI SU METODI E FORMAZIONE

ATTUALITÀ DELL’UTOPIA

LA LIBERAZIONE E LA RESISTENZA UMANITARIA

L’ITALIA, LA CORRUZIONE, LA CHIESA

LA STORIA AL MICROSCOPIO

UNA STORIA DEGLI UOMINI SCRITTA DA UOMINI

IN UN LIBRO LA VICENDA UMANA DI UN ANARCHICO

LE DIMISSIONI DI CELESTINO E BENEDETTO – con Goffredo Palmerini

I SIMBOLI DELLA LIBERTÀ – con Maria Rosaria La Morgia

GIORNATA DELLA MEMORIA, EBREI IN ABRUZZO

PANDEMIA E GLOBALIZZAZIONE

L’UMANITÀ ALLO SPECCHIO DEL CORONAVIRUS

25 APRILE: L’ALTRA FACCIA DELLA RESISTENZA

9 MAGGIO 1974, STORIA DI UN’EVASIONE

SULMONA, 27 AGOSTO 1943

AMOR SACRI, IL RIMOSSO DELL’OCCIDENTE

EVA E IL PECCATO ORIGINALE

L’ENIGMA BERGOGLIO DI MASSIMO FRANCO E FRATELLI TUTTI

LA LIBERAZIONE DELLA CHIESA – con Raffaele Garofalo e Pasquale Iannamorelli

LA GUERRA IN CASA 1943-1944

LA CONQUISTA DELLA LIBERTÀ

LA FRATELLANZA DI CRISTO

IL SENTIERO DELLA LIBERTÀ, EDIZIONE 2022 – con Maria Rosaria La Morgia

FREEDOM TRAIL, XX EDIZIONE – con Maria Rosaria La Morgia

NESSUNA COLPA uguale NESSUNA SCOMUNICA

L’APPELLO PER LA PACE COL PROGETTO DI IMMANUEL KANT




LA STRAGE DI LAVORATORI CONTINUA

Il governo e la politica facciano loro la proposta di legge sul reato di omicidio sul lavoro, lesioni gravi e gravissime introdotta dall’usb e da rete Iside

Teramo, 28 febbraio 2024. Ieri, 27 febbraio, un altro lavoratore è morto in costanza di lavoro. È accaduto alla Amadori di Mosciano Sant’Angelo dove Gaetano Domenico Mastroieni, di 66 anni, lavorava per un’azienda esterna di autotrasporti ed è rimasto schiacciato da un tir in manovra. Stringersi ai familiari è un atto dovuto, da parte nostra e di tutti, ma a questo bisogna accompagnare dei fatti concreti che mettano fine alle stragi quotidiane.

L’Abruzzo, ed in particolare la provincia di Teramo, negli ultimi anni ha il record negativo per incremento percentuale di morti sul lavoro, stando ai dati 2022 e 2023 dell’INAIL, e questo deve porre tutti di fronte alle proprie responsabilità: l’età è un primo dato di cui tener conto perché non si può far lavorare le persone oltre una certa soglia anagrafica, il sistema degli appalti che troppe volte permette alle aziende di fare profitti a discapito anche della sicurezza, i ritmi di lavoro che vengono imposti espongono a maggiori rischi, sistemi di controllo totalmente insufficienti per mancanza di personale e meccanismi di controllo basati troppo sulla correttezza burocratica più che sulle condizioni reali di sicurezza nelle aziende, il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza (RLS) che hanno poco potere decisionale, e pochi strumenti a disposizione, sulle scelte aziendali in materia oltre alla sudditanza nei confronti delle organizzazioni sindacali di riferimento, ecc.

La politica, il governo, e tutte le organizzazioni sindacali bene farebbero a sostenere la proposta di legge elaborata da RETE ISIDE e USB che prevede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime.

La proposta di legge prevede anche tante altre misure che sicuramente sarebbero un argine alla mattanza a cui si assiste da anni (oltre 12.000 morti negli ultimi 10 anni).

Le parole di bocciatura della proposta da parte di esponenti del governo ed in particolare del Ministro Nordio sono inconcepibili, assurde e con motivazioni fuori luogo perché sostenendo che l’introduzione del reato dell’omicidio stradale non ha condotto al calo degli incidenti mortali equivale a dire che chi non rispetta le normative di sicurezza può restare impunito mentre migliaia di famiglie non otterranno mai giustizia vera.

Federazione USB Abruzzo e Molise

Unione Sindacale di Base

Federazione Abruzzo e Molise




MANGANELLI E ORDINE. Il grande problema di questo governo è la Costituzione

Quando la Costituzione è il grande “problema” di un Governo non si tratta di un semplice raffreddore ma di una bronchite che si sta cronicizzando.  

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 28 Febbraio 2024. L’uso dei manganelli, nella maggior parte dei casi, non è una manifestazione di ordine, ma semplicemente una manifestazione di forza che, fatta salva la legittima difesa, è sempre segno di una cultura politica che ha smesso di ragionare e dialogare, ma crede di “mantenere” l’ordine con manganelli e strumenti simili, cioè con la forza illegittima. Le responsabilità delle forze dell’ordine sono ascrivibili a chi, come singolo o responsabile di forze locali, compie abusi, per cui deve essere perseguito e punito; le responsabilità del Governo, invece, sono da riferirsi alla catena di comando e a quelle culturali.

In ogni Paese democratico che si rispetti il Governo ha il compito di indicare chiaramente linee di intervento ineccepibili dal punto di vista costituzionale ed etico, democratiche e lontane da qualsiasi forma di fascismo o neofascismo, aperte al dialogo, lontani da forme di machismo, attenti a prevenire infiltrazioni di facinorosi nelle manifestazioni pubbliche. Troppo semplice dire è colpa della Polizia o di altre forze preposte. Le forze dell’ordine obbediscono agli ordini e alle strategie adottate dal Governo.

Il deficit culturale sembra riguardare il rapporto ordine-giustizia. All’interno di ogni istituzione, ordine e giustizia sono strettamente interdipendenti e interconnessi. La prassi politica ha purtroppo fuorviato la ricerca quando ha connotato partiticamente i temi dell’ordine e della giustizia. Per molti, ieri come ancora oggi, la “giustizia è a sinistra, l’ordine a destra”, come ricordava Mounier negli anni Trenta, lamentandosi di questa “verità approssimativa”. La riduzione partitica del tema fa dimenticare completamente come l’ordine realizza il bene nella misura in cui è giusto e, dall’altra parte, è giusto tutto ciò che è secondo un ordine. Alla stessa maniera l’ordine che realizza il male è disordine (Agostino lo chiamerebbe “grande latrocinio”) e la giustizia che non segue un ordine è una falsa giustizia, cioè un’ingiustizia. La sintesi di tutto ciò è nella Costituzione che presenta un ordine, quello democratico repubblicano e si ancora a un’idea forte di giustizia e pone in dialogo e mutuo aiuto i due pilastri etici.

Ma è proprio la Costituzione il grande “problema” di questo Governo. A volte citata, ma molto spesso maltrattata e tradita: disprezzo e rifiuto dei migranti; occupazione dei mezzi di comunicazione; libertà di espressione compromessa; parlamento mortificato dall’esecutivo; tentativo di spaccare l’Italia, in risorse e servizi, con l’autonomia differenziata; premierato che non corrisponde allo spirito e alla lettera della Costituzione; adesione non piena alle direttive comunitarie europee; scarsa incisività in tema ambientale; ambiguità di giudizio su eventi e culture politiche antidemocratiche (neo fascismi e populismi); mancato rispetto della laicità dello stato; tolleranza verso gruppi eversivi (si pensi a molti settori del tifo calcistico); gestione clientelare e familistica di progetti governativi; scelte economiche neoliberiste e poco solidali, per citare i maggiori.

Ma quando la Costituzione è il grande “problema” di un Governo non si tratta di un semplice raffreddore ma di una bronchite che si sta cronicizzando.




L’ANIMA DELLE ALTE TERRE

Centocinquanta anni con il CAI dell’Aquila per la montagna e gli alpinisti

L’Aquila, 28 febbraio 2024. Sabato 2 marzo 2024, alle ore 16.30, presso l’Aula Magna “Alessandro Clementi” del DSU – Dipartimento di Scienze Umane – dell’Università degli Studi dell’Aquila, verrà presentato il volume «L’Anima delle alte terre», ambizioso prodotto editoriale realizzato dalla Sezione CAI dell’Aquila, in stretta collaborazione con le realtà accademiche e scientifiche della città, con le migliori espressioni del mondo della cultura e del giornalismo, non solo di settore.

I temi trattati nel volume spaziano dall’alpinismo alla storia e struttura del Soccorso Alpino e Speleologico in Abruzzo, dal cinema di montagna in città al tema dei rifugi di montagna, dalla glaciologia alle trasformazioni dell’economia di montagna, dalla storia all’archeologia, dall’ambiente all’idrologia, dalle foreste alla fauna, dalla Perdonanza alla Transumanza e all’Alpinismo, che a L’Aquila vedono realizzarsi un incredibile crocevia di Beni Immateriali Unesco. Un libro – alla cui realizzazione hanno contribuito la Fondazione Carispaq e il Gruppo regionale CAI Abruzzo – pieno di significati simbolici, oltre che di prestigiosi contributi.

Un omaggio alla natura, alla montagna, un richiamo a rendere sempre più attuali i temi che riguardano la salvaguardia di un ambiente possente e delicato al tempo stesso, uno spaccato della nostra contemporaneità, una rappresentazione della necessità attuale, per gli esseri umani, di rivedere un rapporto con la natura liberato finalmente dai lacci del consumismo, nel senso letterale del consumo di una natura non depredabile in eterno. 150 anni di vita, per la Sezione aquilana del Club Alpino Italiano, rappresentano un’età importante. Il 2023 vede tanti Soci impegnati sui temi cari a tutti noi: l’informazione, la formazione, la tutela della natura alpina, la cura dei rifugi e dei sentieri, la diffusione continua di una cultura della montagna, di una montanità sempre più necessaria, continuando ad affermare un costante impegno per queste finalità. Il Club Alpino Italiano sa che mai come oggi è necessario rammentare, agli Associati e a tutti gli appassionati, quanto sia importante custodire, recuperare e valorizzare in modo sostenibile, curare, proteggere un ambiente così delicato, quanto e perché sia utile far crescere la cultura dell’andare in montagna con maturità.

I risultati della ricerca, presso l’Archivio nazionale del CAI, dei documenti attestanti la nascita della Sezione dell’Aquila nel 1873, ci permettono oggi di festeggiare questa ricorrenza così importante: le celebrazioni possono essere vuote esibizioni autoreferenziali ma, se la crescita ha un intrinseco portato di maturità, possono anche rappresentare occasioni per ricordare cosa il CAI è e rappresenta, in questa città e per questa città, da un secolo e mezzo. L’ultima pandemia ha lasciato dietro di sé un enorme vuoto, un desiderio di rivincita, di riscatto, di libertà nel potersi muovere, spostare, vivere i grandi spazi aperti. È stata una reazione più che comprensibile, giusta.

Questa tensione, questo desiderio, ha trovato nei vasti spazi che la montagna offre un naturale terreno di gioco, il primo luogo dove esistevano – non solo nell’emergenza sanitaria ma da sempre – il distanziamento e la possibilità di svolgere attività all’aria aperta. Il risultato di tutto ciò è stato un aumento impressionante dei frequentatori dei sentieri, spesso non educati, molto spesso non rispettosi dell’ambiente, nella maggior parte dei casi impreparati. Moltissimi hanno messo in pericolo se stessi e gli appartenenti al Soccorso Alpino, per inconsapevolezza, prima ancora che per un malinteso senso di avventura. Gli spazi delle montagne abruzzesi non sono paragonabili, per estensione, a quelli dell’arco alpino, anch’essi messi sotto pressione.

Tante persone, troppe, concentrate in poche zone e itinerari che attraversano territori delicati, non in grado di sopportare un impatto antropico così imponente. Cinquanta anni or sono, il bel libro “Omaggio al Gran Sasso”, che la Sezione dedicò ai suoi cento anni di attività, resta ancora adesso un documento fondamentale, perché racconta di un mondo che – pur non così distante nel tempo storico – oggi ci appare lontanissimo: allora la Sezione non disponeva di una sede di proprietà, oggi svolge le sue attività in un palazzo prestigioso, che fa parte del patrimonio culturale tutelato della città, con una bellissima sala conferenze dedicata a Michele Iacobucci, primo presidente del CAI cittadino, spazio acquistato con volontà e lungimiranza grazie alla generosità dei Soci. Il Parco nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga non esisteva, se non nelle illusioni di pochi, considerati all’epoca dei visionari, come non c’erano il Parco nazionale della Majella e il Parco naturale regionale del Sirente Velino.

Il sistema delle aree protette, oggi, fa parte del sentire collettivo, è uno straordinario volano di potenziale crescita, culturale ed economica. L’esistenza di questo sistema è un risultato del quale anche la Sezione aquilana del CAI può vantarsi, avendo sognato, seguito, curato, analizzato, studiato e progettato quella che cinquanta anni fa era solo un’idea utopistica. È sufficiente pensare ai tanti e preziosi contributi, di carattere storico e tecnico-scientifico, ospitati nel “Bollettino” della Sezione, gemma dimenticata per troppo tempo.

La Sezione CAI dell’Aquila, a partire dal 1924, iniziò la pubblicazione di un “Bollettino Mensile”, imprescindibile fonte di sapere multidisciplinare sul Gran Sasso per chiunque volesse (e voglia ancora) approfondirne gli aspetti storici, sportivi, culturali, sociali e scientifici. Nel pieno di una crisi climatica globale, è su questa traccia che il Club Alpino Italiano prosegue il suo cammino, adattandosi ai tempi. La Sezione CAI dell’Aquila è cresciuta, è maturata e oggi è pronta per affrontare con rispetto, umiltà e fermezza, le sfide degli anni a venire.




MARY LATTIMORE

Concerto arpa ed elettronica sabato 2 marzo 2024 ore 21.30 | spazio matta

 Pescara, 28 febbraio 2024. Torna Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 2 marzo debutta la sezione Musica, a cura di Flavia Massimo, con la musicista Mary Lattimore in concerto per arpa ed elettronica dalle ore 21:30, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara

Mary Lattimore è un’arpista originaria della Pennsylvania da tempo residente a Los Angeles, perfettamente a suo agio tanto negli ambienti della classica contemporanea quanto nei circuiti underground. Con la sua arpa e l’ausilio di sottili e calibrati innesti di elettronica, la Lattimore realizza una ambient music languida, lunare e ovattata, in cui è bellissimo perdersi.

“Goodbye, Hotel Arkada” è il titolo del suo ultimo lavoro; un album in cui Mary ha chiamato a raccolta suoi eroi musicali come Lol Tolhurst (The Cure), Rachel Goswell (Slowdive) e Roy Montgomery nonché spiriti affini e collaboratori di lunga data quali Meg Baird, Samara Lubelski e Walt McClements (Lonesome Leash). L’Hotel Arkada del titolo è un albergo su un’isola croata visitato dalla Lattimore poco prima che i suoi ambienti e arredi vecchio stile fossero smantellati e sottoposti ad un’aggressiva opera di modernizzazione. Un disco sul cambiamento e sulla perdita celebra e “piange” la tragedia e la bellezza dell’effimero, di quello che viene vissuto e non più ritrovato nel tempo. 22

Ingresso: 15 euro, Ridotto 10 euro (studenti, pensionati, soci Coop Alleanza 3.0).

ACQUISTO BIGLIETTI ONLINE: https://oooh.events/evento/mary-lattimore-biglietti/

Info: 327 8668760 – prenotazioni@spaziomatta.it – ufficio stampa Paolo Ferri – 347.78.51.667




OMAGGIO ALL’EX SINDACO RAGNOLI

Il comune dedica a lui la cittadella dello sport

Roseto degli Abruzzi, 28 febbraio 2024. La città di Roseto degli Abruzzi rende omaggio all’ex Sindaco Giovanni Ragnoli, la mente visionaria dietro la creazione della Cittadella dello Sport di Fonte dell’Olmo, e lo celebra con l’inaugurazione di un monumento in suo onore che sarà svelato in piazza Olimpia domenica 3 marzo alle ore 11.00. Opera che sancirà anche l’intitolazione della stessa area all’ex primo cittadino.

“La Cittadella dello Sport, che comprende il Palasport “Remo Maggetti”, la piscina comunale, i campi del Circolo Tennis di Roseto, il campo sportivo e il pattinodromo, è un simbolo di unità e di impegno civico per tutto il territorio – afferma il Sindaco Mario Nugnes – La presenza, poi, della scuola media “Fedele Romani”, che sarà rinnovata con un investimento di dieci milioni di euro e i cui lavori sono partiti in questi giorni, completa questa area dedicata allo sport e all’educazione. Un complesso unico nella provincia di Teramo che è il risultato di una lungimirante intuizione di Ragnoli, che ha trasformato un’intera area in un centro sportivo all’avanguardia anche grazie alle azioni delle amministrazioni comunali che si sono succedute a lui nel corso degli anni e che hanno arricchito il suo progetto”.

L’intitolazione fa seguito a la Delibera di Giunta N.29 del 2013, approvata sotto l’Amministrazione dell’allora Primo Cittadino Enio Pavone, nella quale si approvava l’intitolazione della Cittadella dello Sport al Ragnoli, e che è stata concretizzata grazie all’Amministrazione attuale guidata dal Sindaco Mario Nugnes e all’impegno della Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti e di tutta la Giunta.

IL PROGRAMMA. La cerimonia di intitolazione si terrà domenica 3 marzo, con inizio alle ore 11.00, in piazza Olimpia, presso il Palazzetto dello Sport alla presenza degli Amministratori rosetani e dei rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose. La giornata sarà preceduta alle ore 10.30, da una parata festosa dei giovani atleti delle associazioni sportive e delle scuole di Roseto, che partiranno dalla zona del campo sportivo di Fonte dell’Olmo per poi raggiungere il luogo della cerimonia di svelamento dell’opera dedicata a Ragnoli.

“Il monumento, alto cinque metri e realizzato in Corten, rappresenta l’ambizione di Roseto degli Abruzzi di essere oramai riconosciuta come città dello sport a livello regionale – conclude il Sindaco Nugnes – Questo simbolo tangibile dell’eredità di Ragnoli sarà un punto di riferimento per la comunità e un’ispirazione per le future generazioni. L’opera è destinata a diventare un’icona della città e, oltre a celebrare l’ex Sindaco Ragnoli, rappresenta un promemoria dell’importanza dello sport nella vita quotidiana”.




INVERNO D’ESSAI: DOMANI È UN ALTRO GIORNO

Valerio Mastrandrea e Marco Giallini protagonisti del film di Simone Spada

Giulianova, 28 febbraio 2024.  Simone Spada dirige magistralmente Valerio Mastandrea e Marco Giallini in “Domani è un altro giorno”, quarta proposta della rassegna “Inverno d’Essai”, l’ultima di febbraio, che si terrà come sempre al Kursaal.

La storia è quella, toccante, di un addio. Nonostante la malinconia del motivo conduttore, però, la trama non è mai cupa ed ha anzi le tinte forti di un legame che rinasce. Giuliano vive a Roma; Tommaso in Canada. Hanno solo quattro giorni per “ritrovarsi” e lo faranno, allegramente e senza rimpianti. Tutto merito di una dose misurata di ironia e di una leggerezza che non si arrende nemmeno al più drammatico dei finali.

Inizio alle 21. Ingresso libero.




QUEL NATALE NON C’ERA LA NEVE

Il romanzo familiare di Agnese Berardini targato Bertoni Editore, alla Ubik

Pescara, 28 febbraio 2024. … verso oceani sconosciuti, a inseguire le passioni per trovarci e perderci nel volto di ogni essere umano; cercando ogni volta un porto sicuro. (Agnese Berardini, “Quel Natale non c’era la neve – Storia d’amore di una famiglia”, Ottavo capitolo, p.110, Bertoni Editore).

Riprende il viaggio della seconda pubblicazione di Agnese Berardini, uscita a ottobre 2023 e targata Bertoni Editore, casa editrice umbra, con la quale l’autrice aveva esordito nel mondo letterario a ottobre 2021 con la silloge poetica Vagabondaggi di un’anima.

La docente, che insegna lettere classiche al Liceo “D’Annunzio” di Pescara, si è cimentata con il suo primo romanzo: “Quel Natale non c’era la neve”, con il quale ha conseguito il 2° posto del Premio internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria 2022 nella Sezione Narrativa Inedita.

Dopo le due precedenti soste: a Chieti e a San Sebastiano dei Marsi, entrambe ricche della gioia della condivisione, il romanzo sarà presentato a Pescara venerdì 1° marzo, alle ore 17:30 in via Firenze 209, presso la libreria Ubik, per cercare altri occhi, orecchie e cuori aperti all’ascolto della storia d’amore di una famiglia, quella dell’autrice.

Il racconto si snoda dagli anni 70 del Novecento fino al 2006, con numerosi flashback, alcuni negli anni della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra e ci restituisce sogni, aspettative, gioie e i dolori dei protagonisti ‒ in cammino soprattutto tra Puglia e Abruzzo ‒ che costruiscono le loro esistenze nel viaggio realistico e immaginifico che sempre ogni vita regala. Una storia vera, alla quale si intrecciano il fantastico e il meraviglioso: miracoli, leggende, sogni, strane coincidenze in paesi e città italiane ed europee e nella quale entrano in scena personaggi sconosciuti e altri noti, come il grande scrittore Ennio Flaiano.

L’autrice è nata a Foggia ed è per metà di origini marsicane. È laureata in lettere classiche. È stata un’attivista di Amnesty International per quasi vent’anni. Risiede a Montesilvano con suo marito e si dedica con passione all’insegnamento presso il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara.




IL BOMBARDAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 1944

80esimo anniversario giovedì prossimo, alle 10, cerimonia di commemorazione delle dieci vittime in piazza Caduti 29 febbraio 1944,  alle spalle del municipio. La cittadinanza è invitata a partecipare.

Giulianova, 28 febbraio 2024. Ottant’anni fa, il 29 febbraio 1944, le truppe alleate bombardarono il centro storico di Giulianova, mietendo, nella piazza alle spalle del municipio, dieci vittime. Nove morirono sul colpo. Una donna di 30 anni, Elisa Salvati, spirò il 6 marzo per le ferite riportate.

L’ Amministrazione Comunale ricorderà la strage dopo domani, giovedì 29 febbraio, alle ore 10, nel luogo della tragedia, piazza Caduti 29 febbraio 1944. La cerimonia di commemorazione si terrà alle 10, alla presenza delle autorità civili e militari. Interverranno il Sindaco Jwan Costantini, il Vicesindaco Lidia Albani, il Presidente Emerito dell’ Archivio di Stato di Teramo Ottavio Di Stanislao, il parroco di san Flaviano e Vicario della Forania di Giulianova don Enzo Manes. Una corona d’alloro sarà deposta in corrispondenza della lapide che reca i nomi dei Caduti civili della Seconda Guerra Mondiale.

I rintocchi delle campane di San Flaviano ricorderanno le vittime del 29 febbraio alle 13.30, ora del primo dei tre bombardamenti che si susseguirono in rapida successione.




NATURA MORTA

Al CLAP Museum di Pescara presentazione del volume a fumetti

Pescara, 27 febbraio 2024.  Una domanda a Giorgio Morandi Sabato 2 marzo 2024, ore 18 CLAP Museum, Via Nicola Fabrizi, 194 La sala incontri del CLAP Museum di Pescara ospita la presentazione del volume a fumetti “Natura morta – una domanda a Giorgio Morandi”, alla presenza dell’autore Maicol & Mirco, preceduto dai saluti del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, sabato 2 marzo, dalle 18, con ingresso libero.

Scritto e illustrato da Maicol & Mirco, questa graphic novel contemporanea è pubblicata da 24 ORE Cultura, del Gruppo 24 ORE, prestigioso editore di libri illustrati e di cataloghi d’arte, fotografia, architettura, design, moda. NATURA MORTA – Una domanda a Giorgio Morandi, racconta sarcasmo e vita di uno dei più noti artisti italiani, la cui narrazione ci arriva da un altro punto di vista. Cosa direbbero le bottiglie di Morandi se potessero parlare?

Maicol & Mirko ci racconta con ironia, irriverenza, in bilico fra umorismo e pessimismo, la vita che si svolge nello studio dell’artista Morandi. Più precisamente, racconta la vita che si svolge sul tavolo da lavoro, abitato da bottiglie e altri oggetti ritratti nella loro quotidianità.

MAICOL & MIRCO è l’autore di “Gli scarabocchi di Maicol & Mirco”, una tragedia comica quotidiana che da Facebook si è evoluta nel libro cartaceo “Opera Omnia”. Scrive fumetti per bambini e per adulti e le sue storie sono state pubblicate da diversi editori. È docente presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e il suo autoritratto è presente nella “Collezione di autoritratti” degli Uffizi di Firenze.

Informazioni: CLAP Museum Via Nicola Fabrizi, n. 194 – Pescara Orari di apertura 10:30 – 13:30 / 16:00 – 20:00 Ingresso intero 8,00 Euro; ridotto 5,00 Euro




GIULIANOVA SKATE IN LINE

Alberto Rodi vicecampione italiano indoor

Giulianova, 27 febbraio 2024. Si sono svolti sabato 24 e domenica 25 febbraio, al Pattinodromo Comunale ex Gesuiti di Pescara, i CAMPIONATI ITALIANI DI PATTINAGGIO CORSA INDOOR riservati alle Categorie Ragazzi e Ragazzi 12 (12-14 anni).

C’è grande soddisfazione per i dirigenti dell’A.S.D. GIULIANOVA SKATE IN LINE che con i suoi 25 anni di attività nel Comune di Giulianova ha partecipato al Campionato di Pescara con 4 dei suoi atleti. Grazie ai risultati dei suoi atleti ha ottenuto un ottimo piazzamento nella classifica generale per società risultando 30^ su 90 società e prima tra le società abruzzesi partecipanti.

Nella gara 1,5 giri sprint per la categoria Ragazzi, Alberto Rodi, autore di una gara dagli spunti tecnici di grande livello, ha conquistato una splendida medaglia d’argento a un soffio dall’atleta maceratese Sante Pacioni. Lo stesso Rodi si è distinto anche nella gara 3000 metri a punti con un avvincente 4° posto. Per la categoria Ragazzi ha gareggiato anche Natalia Pistilli che, al primo anno di categoria, si è distinta nella gara 1,5 giri con il 39° posto su 211 atlete partecipanti, contraddistinguendosi per la tecnica.

L’Associazione di pattinaggio corsa di Giulianova, con le due Allenatrici Chiara e Marzia Calvarese, sta formando un vivaio di giovani promesse, tra queste hanno esordito ai Campionati Italiani di Pescara Federica Torraco e Sean William Patacca, che si sono fatti valere nella loro prima gara a livello Nazionale, lasciando intravedere un ampio potenziale per le future competizioni.

In realtà le due allenatrici, che hanno indossato i primi pattini all’età di quattro anni, ora si dedicano con cuore ed anima alla preparazione di un gruppo di una quarantina di ragazzini, garantendo loro preparazione tecnica, atletica e tattica, sfidando le intemperie, vista la carenza di impianti sportivi al coperto nella città di Giulianova. Mentre il pattinodromo sito in Zona Orti, all’aperto, in abbandono fin dalla sua realizzazione presso il campo di atletica, è stato reso fruibile per tutte le società di pattinaggio grazie al lavoro volontario della Giulianova Skate in line. Con questi risultati basterebbero già piccoli ma indispensabili interventi, come la sistemazione della pavimentazione, la sostituzione delle balaustre e una tribuna anche mobile, per poter offrire una struttura adeguata ed anche per poter portare a Giulianova competizioni regionali e nazionali, con lustro per la città e ricadute positive per l’economia locale.

Tutto lo staff dell’Associazione sta portando avanti giorno per giorno con grande passione questo splendido sport, che con un semplice attrezzo, il pattino in linea, consente di raggiungere alte velocità in modo assolutamente ecologico. Tutti i ragazzi iscritti di questa Associazione possono testimoniarlo, e i Dirigenti sanno che continuando a lavorare così, ci saranno in un futuro non lontano numerosi altri Campioni a Giulianova!

 A.S.D. GIULIANOVA SKATE IN LINE – Presidente: Emilio Calvarese

Nasce a Giulianova il 02 febbraio 1999, associazione dedita alla promozione dello sport in particolare il pattinaggio corsa nel territorio di Giulianova.

A tale scopo accanto all’istituzione di corsi di pattinaggio partecipa all’attività Federale Regionale, Nazionale e a trofei in tutta Italia, con ottimi risultati.

Ha organizzato a Giulianova, oltre a Campionati Provinciali e Regionali, 9 edizioni del Trofeo Nazionale, sul lungomare Zara di Giulianova, denominato: “Pattinata del Mare” con grande partecipazione di società di pattinaggio e Campioni provenienti da tutto il territorio nazionale.




ANNULLATE FASI FINALI TROFEO INTERAPPENNINICO

Arturo Como costretto a comunicare la cancellazione dell’evento

Alfedena, 27 febbraio 2024. Si è affidato e ha confidato molto nelle precipitazioni nevose previste per i giorni scorsi, Arturo Como, prima di trasmettere, al Comitato Regionale Abruzzese CAB, la nota avente ad oggetto l’annullamento delle gare di Fasi Finali del Trofeo Interappenninico-Comune di Alfedena.

L’evento, per designazione e assegnazione FISI aveva trovato calendarizzazione nel primo week end di marzo. Si sarebbe dovuto svolgere sul Pianoro di Campitelli in Alfedena, un fine settimana all’insegna dello sport, da condividere con lo Sci Club Calabro di Montenero. Quest’ultimo reduce, a sua volta, di un annullamento nel comune di San Giovanni in Fiore delle proprie gare, a causa dell’assenza di neve sulle piste da sci.

Insomma, una faccenda che accomuna regioni distanti e differenti, seppur simili per vocazioni sportive. Tutto si snoda all’interno di una stagione invernale più avara delle precedenti in termini di precipitazioni nevose, che sin dalle prime battute ha mostrato un volto capriccioso e ostico.

Il presidente dello Sci Club di Alfedena, insieme alla giovane figlia Elena Como Direttrice di Gara, d’intesa con i loro collaboratori e con l’efficiente direttivo, hanno  lavorato molto alle fasi di preparazione del tutto, basti pensare ai comitati coinvolti nelle competizioni, Comitato Molisano, Siculo, Calabro-Lucano, Abruzzese, Laziale-Sardo, ai circa 150 atleti interessati, ai tecnici e a tutte le figure professionali necessarie affinché una competizione di questa portata si possa definire riuscita. Per loro tutto un déjà vu, alla luce dello strepitoso curriculum che possono esibire in fatto di gestione e organizzazione di gare ed eventi. 

La notizia, riportata sin da subito sulle pagine social, del Criterium Interappennico Fondo Fisi ha generato enorme dispiacere, soprattutto perché, come recita la nota divulgata, non si può che rinviare tutto all’anno prossimo.

Al lecito rammarico e alle considerazioni, figlie dei momenti della decisione da maturare, si aggiungono considerazioni di più ampio calibro.  Il Presidente dell’associazione sportiva alfedenese, titolare di ruoli Fisi, in ambito Nazionale e Regionale, razionalmente e con cognizione di causa si vede costretto ad approdare a riflessioni più generali che raggiungono gli interessi di più enti comunali della zona.

Affinché il comparto dello Sci di Fondo di Alfedena e delle zone limitrofe, ammontano a circa 8 i comuni interessati per appartenenza all’area, molti di più quelli coinvolti per ricaduta indiretta, non abbiano a dover, nuovamente, subire annullamenti o disdette di eventi sportivi, è indispensabile che queste aree vengano dotate di impianti di innevamento artificiale. L’andamento climatico è ormai, conclamato da studiosi e meteorologi, altrettanto conclamate le ripercussioni economiche, turistiche e sociali che da troppo tempo continuano ad interessare, negativamente, questa parte dell’entroterra abruzzese. Affinché il tessuto economico e sociale smetta di pendere dal lato sbagliato della bilancia è indispensabile investire in maniera strutturale nelle zone interessate.

Gli sportivi si compongono di tratti distinti peculiari e ben identificabili, svettano fra tutti la determinazione e la voglia di superare i risultati conseguiti.  A tal proposito il Presidente Arturo Como ci tiene a precisare che: “si sta, già, rivolgendo l’attenzione a nuove gare di spessore nazionale da disputare nei prossimi mesi, ci si sta rimboccando le maniche per il prossimo inverno, tutto senza tralasciare di chiedere a gran voce l’installazione di cannoni per l’innevamento artificiale, nelle sedi opportune e presso gli organi preposti. Lo sci di fondo, i giovani atleti e le piccole realtà montuose meritano di non perdere opportunità, non invertire la rotta significa accettare di retrocede sotto ogni punto di vista.”




SI TORNA DA CANTÙ CON UN PUNTO

La Sieco rimontata cede al tie-break

Ortona, 27 febbraio 2024. Una Sieco dai due volti quella vista a Cantù. Due set giocati benissimo e poi il solito calo in un terzo set ceduto di schianto che ha dato il “la” alla ripartenza dei canturini. Ortona praticamente perfetta nel primo set ha fatto funzionare bene, anzi benissimo i suoi meccanismi. Lombardi tenuti a galla da un incontenibile Ottaviani che ha obiettivamente impedito agli impavidi di dilagare. Funziona la fase di copertura e contrattacco portata dai ragazzi di Coach Lanci soprattutto quando il terminale offensivo si chiama Cantagalli. Poi, però, la squadra si spegne e anche i cambi optati da coach Lanci non sortiscono effetti. Galliani, altro ex, comincia invece a fare un punto dopo l’altro. Ortona si scuote nel quarto set e a metà parziale riescono anche a scavare un piccolo solco tra sé e gli avversari. Questo, paradossalmente, ha avuto un effetto deleterio per i bianco-azzurri che hanno visto il prepotente ritorno dei padroni di casa. Ormai, per la Sieco, far cadere la palla è più difficile che far passare il biblico cammello nella cruna di un ago. Puoi provarci una, due tre volte di seguito ma alla fine l’attacco vincente sarà di Cantù. Come se non bastasse, anche il muro degli avversari è micidiale. Ferma sedici volte gli attacchi ortonesi e quando non ci riesce, smorza l’attacco facilitando la ricostruzione. Tanti anche gli errori al servizio ma si compensano con quelli degli avversari. Ortona subisce quindi una rimonta che rosicchia qualche punto ad Aversa e Reggio Emilia mentre Pineto, prossimi avversari, si allontana. Vince anche Castellana Grotte in casa contro Santa Croce e stacca Ortona di due punti. Alcun verdetto è stato ancora scritto e la lotta per evitare la Serie A3 è ancora viva.

IN BREVE

Nel primo set, Ortona trova subito il Break e si porta avanti 3-0. Cantagalli parte forte anche a muro mentre dall’altra parte della rete è Ottaviani a spiccare nei primissimi punti. Cantù non ci sta e grazie anche ad un fortunoso punto di Gamba, che rispedisce di Bagher una palla disperata, si rifà sotto. I padroni di casa ritrovano lo slancio e mettono Ortona sotto pressione. La Sieco gestisce bene e trasforma questa pressione in gioco, tornando a guadagnare un buon vantaggio da sfruttare nello sprint finale. Punge dai nove metri l’ex Ottaviani e Cantù si rifà sotto. Ci deve pensare Cantagalli a chiudere i conti e strappare il primo set agli avversari.

Secondo set che si apre con Ottaviani che tira forte e fa male ad Ortona. Nelle primissime battute di questo parziale le squadre giocano alla pari e saranno soltanto gli errori individuali a spostare l’ago della bilancia. Entrambe le squadre giocano bene in copertura e la sfida si sposta quindi tra gli attaccanti ed il muro. Un parziale giocato in perfetto equilibrio quando si è a metà del set. Salgono gli errori al servizio da parte di entrambe le squadre così che nessuna ne approfitta. Tuttavia, Cantù dai nove metri ha un’arma in più di nome Ottaviani. Dai nove metri l’ex impavido riesce sempre a guadagnare punti break. Ortona riesce a rifarsi sotto e poi a chiudere con due muri di Bertoli.

Subito Break dei padroni di casa nel terzo set e Ortona si trova subito ad inseguire. Cantù stringe le maglie del muro e scava un buon margine tra sé e gli avversari. Cala Ortona in ricezione e copertura mentre Cantù continua a svolgere al meglio le fasi di gioco staccando gli avversari sul 14-6 che vale una tranquilla veleggiata verso fine set. La Sieco tira i remi in barca probabilmente con la testa già al quarto importantissimo set.

Il quarto set vede Galliani protagonista. Il Gallo risulta efficiente a muro e ancora una volta le squadre si ritrovano a giocare punto a punto. Cantagalli torna a macinare punti e tiene la Sieco impegnata nel testa a testa con gli avversari. Break di Ortona che torna a coprire bene e a fare ancora meglio in contrattacco. La Sieco riesce a contenere il servizio di Ottaviani ma non è sufficiente a fermare il recupero dei padroni di casa che con un parziale di 4-0 si portano in vantaggio. Arriva anche un ulteriore punto break per i padroni di casa e la Sieco che, una volta bruciato un discreto vantaggio si trovano a dover rincorrere. Meglio i padroni di casa quando si tratta di difendere. Non cade nulla in campo canturino e Ortona, per un soffio si vede trascinata al quinto set.

C’è bisogno del quinto set per decidere chi tra le due squadre avrà la fetta più grande della torta. Cantù subito avanti 3-0. Ortona non riesce a chiudere le ricostruzioni. Dopo il primo giro a vuoto, Ortona ci prova ma non riesce a ricucire lo strappo. Nella prima parte di questo mini-set, è di Cantù, il muro che risulta più efficace. Ortona sale in difesa e Bertoli trova punti fondamentali, al cambio di campo la differenza è di un solo punto. A campi invertiti, ancora una volta, gli avversari riescono a difendere con qualunque parte del corpo capiti tra l’attacco ortonese ed il pavimento. Cantù riesce spesso e volentieri a ricostruire e a sfruttare il muro ortonese per portare a casa punti.

Pool Libertas Cantù – Sieco Service Ortona 3-2 (25/22 – 25/23 – 14/25 – 23/25 – 12/15)

Durata Set: 30’ – 29’ – 21’ – 33’ – 18

Durata Totale: 2h – 11’

Arbitri: Papadopol Veronica Mioara, Scotti Paolo

PRIMO SET

Coach Lanci ritrova una pedina importantissima e schiera Dimitrov regista e Cantagalli opposto. In banda c’è il rientro di Capitan Marshall con Bertoli mentre al centro Fabi e Patriarca. Libero Benedicenti.

I padroni di casa sono invece pronti con Matteo Pedron al palleggio, Kristian Gamba opposto, Andrea Galliani e Giuseppe Ottaviani schiacciatori, Dario Monguzzi e Jonas Aguenier centrali, e Luca Butti libero.

Il primo servizio tocca alla Sieco con Dimitrov. Ortona riesce a ricostruire e finalizza con Cantagalli. Fermato Gamba dallo stesso Cantagalli a Muro 0-2. Fuori l’attacco di Gamba 0-3. Il quarto servizio di Dimitrov va sulla rete 1-3. Ottaviani 2-3. Cantagalli ancora a muro 2-5. Fuori la diagonale di Galliani 3-7. Gamba la fa rimbalzare sul muro di Ortona 5-8. Patriarca trova un ottimo primo tempo 5-9. Errore di Marshall dai nove metri 6-9. Out l’attacco di Gamba, che non trova le dita del muro 6-10. Marshall alza per Cantagalli e l’opposto ortonese fa punto 7-11. Fuori l’attacco di Cantagalli 10-11. Bella l’alzata ad una mano di Dimitrov per Fabi che chiude il punto dell’11-13. Marshall attacca forte sulle mani di Gamba e la palla rimbalza fuori 12-14. Ace di Cantagalli 12-15. Sulla rete invece il servizio di Gamba 13-16. Lo stesso opposto canturino pesta la linea dei tre metri e regala il punto a Ortona 13-17. Bertoli gestisce ottimamente una palla in arrivo dalle sue spalle e segna il punto del 13-18. Fuori il muro canturino su Cantagalli 14-20. Forte l’attacco di Fabi al centro 16-21. Invasione di Cantù 16-22. Fischiata una palla accompagnata a Pedron 17-23. Bertoli sbaglia il suo servizio 18-23. Batte forte Ottaviani, Benedicenti non può trattenere e per Cantù è facile mettere a segno il 20-23. Fuori il servizio di Ottaviani che aveva messo in difficoltà la ricezione ortonese 21-24. Galliani annulla il primo set point ma poi Cantagalli chiude il primo set 22-25.

SECONDO SET

Si riparte con Ottaviani al servizio e Bertoli viene fermato dal muro 1-0. Ancora Ottaviani  batte forte e Ortona in difficoltà 2-0. Cantagalli lotta sotto rete che con una mano scalza Aguenier 2-1. Fuori il servizio di Gamba 4-3. Fuori la pipe di Ottaviani 4-4. Sulla rete il servizio di Galliani 5-6. Ottaviani gran colpo sul muro di Ortona e la palla vola via 6-7. Autentico siluro quello di Patriarca al centro 6-8. Bertoli 7-9. Fuori la diagonale di Ottaviani 7-10. Ace di Ottaviani 9-10. Ottimo muro per. Cantù 11-11. Monguzzi trova il punto della parità 13-13. Fuori l’attacco di Marshall 14-13. Out il servizio di Cantagalli 15-14. Bacco entra per il servizio ma la palla finisce in rete 15-15. Out il servizio di Marshall 16-15. Ace di Ottaviani 18-16. Ottimo l’attacco di Fabi coadiuvato da uno splendido assist di Dimitrov 17-18. Lungo linea di Galliani 19-18. Servizio fortunoso di Bertoli il nastro mette in difficoltà Butti che può solo mandare la palla nel campo di Ortona e Fabi ne approfitta per il 19-20. Out il servizio di Gamba 20-21. Forte l’attacco di Marshall 21-22. Cantagalli non trova le dita del muro ed è parità 22-22. Gamba fermato da Bertoli 23-24.  Ancora Bertoli ferma Ottaviani a muro e il primo punto è per Ortona.

TERZO SET

Si riparte con la stessa rotazione del primo set, per Ortona e Dimitrov va al servizio. Il primo punto è per Cantù con Aguenier. Gamba poi fa 2-0. Galliani con una diagonale stretta fa 3-1. Cantagalli piazza il suo muro su Ottaviani 3-2. Patriarca in qualche modo, con una carambola muro-rete trova il punto del 4-3. Cantagalli tira fortissimo 5-4. Butti difende bene, Cantù ricostruisce per il 7-4. Il muro ferma Patriarca 8-4. Galliani in pipe 9-4. Bertoli di prepotenza 9-5. Gran botta di Bertoli 10-6. Gamba in pallonetto 12-6. Ace di Aguenier 14-6. Ace di Gamba 16-7. Fuori il servizio di Fabi. Cantagalli murato 18-8 e al suo posto entra Lapkov. In rete il servizio di Lapkov 20-9. Murato Patriarca 22-10. Fuori l’attacco di Del Vecchio 23-10. Aguenier 24-11. Ace per Dimitrov 24-13. Fuori il successivo servizio di Dimitrov 25-13.

QUARTO SET

Sono i padroni di casa a servire con Ottaviani che sbaglia il servizio 0-1. Bertoli fermato a muro da Galliani 1-1. Lungolinea di Galliani che approfitta di una ricezione lunga 1-3. Ancora una volta Galliani ferma Cantagalli 2-3. Fabi restituisce lo stesso trattamento a Gamba fermato a muro 2-4. Pedron chiude la porta a Marshall 4-4. Ottaviani 5-4. Galliani serve sulla rete 5-5. Cantagalli dalla seconda linea 6-6. Patriarca altissimo va con un tap-in che vale il 6-7. Gamba trova una piazzata precisa per l’8-7. Fuori il pallonetto di Gamba 8-11. Ace per Patriarca 9-11. Fuori l’attacco di Cantagalli 11-13. Buono il muro di Cantù 12-13. Gamba chiude 13-13. Cantù passa in vantaggio con il muro su Cantagalli 14-13. Fabi in primo tempo 14-14. Ravvisata una invasione a Cantagalli 16-14. Marshall 18-17. Il muro di Bertoli ferma Ottaviani 19-19. Patriarca sbaglia il servizio 20-19. Fuori la diagonale di Bertoli 21-19. La pipe di Marshall per il 21-20. Muro di Bertoli 21-21. Invasione di Fabi 22-21. Galliani finalizza una ricostruzione rocambolesca 23-21. Cantagalli murato 24-21. Gamba chiude con l’auto del muro di Ortona 25-23.

QUINTO SET

A servire per prima sarà la Sieco con Bertoli. Ortona ricostruisce ma Galliani attacca fuori 1-0. Galliani tira forte contro il muro 2-0. Marshall murato 3-0. Marshall 4-2. Facile appoggio di Fabi su una ricezione lunga 7-6. Bertoli trova il punto del 7-7. Galliani attacca un pallonetto complicatissimo con palla che arriva da dietro, la Sieco è spiazzata e si cambia campo sul 8-7. Fuori il muro di Ortona 10-7. Lapkov sbaglia il servizio 13-10. Gamba 14-11. Lapkov trova la punta delle dita del muro di Cantù 14-12. Fischiata doppia a Lapkov 15-12.

Sieco Service Ortona: Fabi 12, Broccatelli (L) % – % perfetta, Bertoli 16, Benedicenti (L) 61% – 34% perfetta, Del Vecchio , Marshall 14, Patriarca 6, Cantagalli 21, Tognoni n.e., Donatelli n.e., Lapkov 2, Dimitrov 2, Lanci E. n.e. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 3  – Errori Al Servizio: 15 – Muri Punto: 9 – Ricezione Positiva: 64% – Attacco:  44%

Pool Libertas Cantù: Pedron 4, Gamba 20, Galliani 24, Ottaviani 12, Aguenier 13, Monguzzi 11, Butti (L) % –% perfetta, Quagliozzi, Magliano, Bacco, Gianotti, Rossi, Picchio (L). % –% perfetta. Coach: Denora Caporusso. Vice: Zingoni

Aces: 4  – Errori Al Servizio: 16 – Muri Punto: 16 – Ricezione Positiva: 64% – Attacco:  48%

NOTA: Vista la delicata situazione di classifica e al fine di preparare al meglio e senza distrazioni l’importantissima gara casalinga di domenica 3 marzo contro l’ABBA Pineto, la Sieco Service Impavida Ortona ha scelto per i propri atleti e staff di mantenere il silenzio stampa




UNA TAPPA DI SPECIAL OLYMPICS

Per la prima volta al Di Poppa di Teramo

Teramo, 27 febbraio 2024. A Teramo, sabato scorso, si è svolta la manifestazione di Special Olympics per il Torneo di Basket 5vs5 Unified. L’evento, organizzato dall’IIS Di Poppa-Rozzi nel Complesso Sportivo dell’Acquaviva, è stata una tappa ospitata per la prima volta nel capoluogo teramano. L’appuntamento, insieme alle due squadre dell’IIS Di Poppa-Rozzi, ha visto la partecipazione dell’IIS Moretti di Roseto degli Abruzzi, della squadra Asd Centro Abruzzo Sulmona, della Asd Team Sport L’Aquila, dell’associazione “Oltre” di Roseto degli Abruzzi e di San Paolo Ostiense.

Al motto: “Che io possa vincere ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”, come ha ricordato l’alunno della squadra ospitante Niccolò Di Giacopo, insieme a Guido Crecchi, direttore regionale Special Olympics, le squadre si sono affrontate creando un coinvolgimento di pubblico, squadra e atleti che ha reso l’incontro non solo un insieme di gare e risultati ma, un’esperienza straordinaria di condivisione e di emozioni.

Tutti i partecipanti sono stati accolti e dal primo collaboratore di staff dell’IIS Di Poppa-Rozzi, Domenico Iobbi che ha porto i saluti della Dirigente scolastica, Caterina Provvisiero, impossibilitata a presiedere per un lutto famigliare e a cui tutte le squadre e gli atleti hanno rivolto un saluto di affetto e vicinanza. Presenti alla manifestazione il coordinatore regionale di educazione fisica e sportiva, Antonello Passacantando, la dirigente dell’USR di Teramo, Clara Moschella, e il coordinatore provinciale Marco Pompa.

Obiettivo di Special Olympics è promuovere lo sport unificato come esempio per le giovani generazioni, per diffondere la cultura del rispetto e dell’inclusione e tutti coloro che sono intervenuti hanno sperimentato all’unanimità che questo nuovo evento ha sicuramente centrato l’obiettivo.

Quando si parla di sport esplode la passione ma, quando si parla di Special Olympics allora si scatena l’empatia.  Le squadre unificate mostrano e trasmettono valori importanti, quali l’inclusione e l’amicizia che nascono dall’allenarsi insieme, dal giocare insieme, dal divertirsi insieme.




MILIONI PER PONTI, STRADE E SCUOLE

Consiglio provinciale approva bilancio e piano triennale lavori pubblici

Chieti, 27 febbraio 2024. Il Consiglio provinciale di Chieti ha approvato a maggioranza, con il bilancio di previsione, il piano triennale dei lavori pubblici 2024-2026 che programma interventi per un totale di circa 125 milioni di euro ripartiti tra strade, ponti e edilizia scolastica di proprietà dell’ente provinciale. Per quanto riguarda in particolare gli interventi nell’ambito del nuovo documento di programmazione finanziario, il piano triennale prevede i seguenti importi per le rispettive annualità: 29.380.453 € per l’anno 2024; 48.626.661 € per l’anno 2025; 41.488.644 € per l’anno 2026.

Di queste somme, 42.865.947 euro riguardano opere e servizi aggiudicati dalla Provincia di Chieti con progetti PNRR nell’ambito delle missioni previste, finanziati anche con fondi propri, per lavori in corso o prossimi all’avvio che riguardano la viabilità, gli edifici scolastici e la Via Verde Costa dei Trabocchi. Lo schema del programma triennale dei lavori pubblici per gli anni 2024 – 2026, adottato con decreto presidenziale n.7 del 19 gennaio 2024 e approvato oggi dal Consiglio provinciale dopo il parere favorevole espresso a larga maggioranza dall’Assemblea dei Sindaci, rappresenta un passo significativo nella pianificazione e realizzazione di opere pubbliche importanti, puntualmente elencate nel documento disponibile per la consultazione nel sito istituzionale www.provincia.chieti.it.

Gli interventi inclusi nel programma dei lavori pubblici per l’annualità 2024 riguardano la viabilità, l’edilizia scolastica e la Via Verde della Costa dei Trabocchi. In tema di viabilità, è prevista la costruzione del nuovo ponte sulla SP 133 tra Pennadomo e Villa Santa Maria (3.950.000 euro), la messa in sicurezza del ponte sulla SP 111 in Val di Sangro (3.300.000 euro), il miglioramento delle condizioni di sicurezza di numerose strade e ponti provinciali per interventi che sommano complessivamente a circa 8.800.000 euro. Un altro pilastro fondamentale dell’elenco dei lavori approvato per il 2024 è la messa in sicurezza degli edifici di proprietà provinciale dal punto di vista sismico, come ad esempio l’adeguamento dell’ITIS “Savoia” di Chieti (5.236.000 euro) e del Palazzo provinciale sede della Prefettura e della Questura di Chieti (4.000.000 euro).

Oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, sono in programma interventi per la realizzazione di nuove strutture scolastiche come la costruzione di una nuova palestra polivalente all’ITIS “De Giorgio-Da Vinci” di Lanciano (2.500.000 euro), la realizzazione di nuovi convitti a servizio dell’istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria (2.500.000 euro) e l’ampliamento dell’istituto superiore “De Titta-Fermi” di Lanciano (1.900.000 euro) per potenziare l’offerta formativa degli istituti e fornire strutture moderne e funzionali agli studenti. Nell’elenco 2024 sono previsti anche gli interventi di completamento della Via Verde della Costa dei Trabocchi attraverso la rigenerazione delle ex stazioni ferroviarie che si trovano lungo la pista ciclopedonale nei comuni di San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto (2.000.000 euro prima annualità).

Oltre al programma dei lavori pubblici, è stato approvato anche il programma relativo a beni e servizi, per il quale saranno investiti oltre 24 milioni di euro nel prossimo triennio: tra gli interventi del 2024, sono stati programmati i finanziamenti per la redazione dei progetti necessari alla nuova strada di collegamento Lanciano-Val di Sangro (3.200.000 euro) e al potenziamento della viabilità tra i caselli A14 Vasto Nord-Vasto Sud mediante la sistemazione e l’adeguamento funzionale delle strade di Fondo Valle e di Bonifica, Sinello-Cena-Treste (940.000 euro), nonché la progettazione per la rifunzionalizzazione delle vecchie stazioni della Via Verde (716.000 euro).




RADUNO INTERREGIONALE DELLE CONFRATERNITE DI ABRUZZO E MOLISE

Il Papa: annunciatori del Vangelo, testimoni della fede

Sulmona, 27 febbraio 2024. Si è tenuta domenica pomeriggio scorso presso il Centro Pastorale Diocesano di Sulmona la riunione nella quale è stato definito il programma per il Raduno Interregionale delle Confraternite di Abruzzo e Molise, che si terrà a Sulmona il 7 luglio prossimo. L’evento, organizzato dalla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia (riconosciute canonicamente) e patrocinato dalla Diocesi di Sulmona-Valva, vedrà la cittadina abruzzese capofila in un evento che, oltre a segnare una tappa importante nella vita delle Confraternite, sarà vissuto durante l’Anno della Preghiera indetto da Papa Francesco in preparazione al Giubileo del 2025.

“Siamo onorati di poter organizzare e portare nella nostra città questa importante manifestazione”, hanno dichiarato Augusto Sardellone e Antonio Di Nino, sulmonesi, rispettivamente Vicepresidente Centro Italia e Vice-Coordinatore Abruzzo e Molise della Confederazione, “la data scelta non è casuale perché cade nel giorno in cui san Pietro dal Morrone, Celestino V, accettò la nomina a Papa 730 anni fa”.

“Proprio il mese scorso Papa Francesco ha esortato le confraternite d’Italia ad annunciare il Vangelo e ad essere testimoni”, ha dichiarato Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, “siamo lieti, dunque, di poter accogliere questo momento di grazia in Diocesi per poter pregare insieme ai fratelli di Abruzzo e Molise in preparazione al Giubileo, nel quale le Confraternite avranno un ruolo significativo”.

In occasione dell’anno giubilare la Confederazione Nazionale ha fatto realizzare da un artista campano l’icona Maria, madre della speranza e delle Confraternite, benedetta a Pompei il 3 luglio scorso e, da giugno, portata in processione tra le Diocesi d’Italia fino a maggio 2025, quando verrà donata a Papa Francesco in occasione del Giubileo delle Confraternite. La Penitenziaria apostolica, inoltre, ha concesso l’indulgenza plenaria a coloro che pregheranno davanti a questa icona, adempiendo le solite condizioni.

Il programma dettagliato della manifestazione, che prevede incontri, un convegno e una processione, sarà reso noto prossimamente.




L’OPPORTUNITÀ DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)

Lettera al Sindaco di Pescara, all’Assessore al Verde, all’Assessore ai Lavori Pubblici

Pescara, 27 febbraio 2024. In attesa delle risposte al question time del cittadino, previste per giovedì 28 febbraio, circa l’adozione del Codice degli appalti per le opere di gestione del verde pubblico (GPP), e conseguentemente dei relativi “criteri ambientali minimi” (CAM) come previsto dalla normativa vigente (il Decreto CAM è del 2020), appaiono evidenti i lavori di “Rimozione delle piante danneggiate dal fuoco nei comparti 4 /5 della Pineta Dannunziana di Pescara” (così recita il cartello di cantiere affisso al recinto della Riserva Dannunziana).

Il materiale legnoso è stato per adesso accuratamente accatastato in un’area adiacente, opportunamente recintata, in attesa di essere evidentemente trasportato in altra sede e successivamente trattato.

Chi scrive non ha avuto modo di visionare il relativo progetto definitivo-esecutivo; pertanto, non è a conoscenza del dettaglio relativo alla destinazione d’uso di detto materiale. In verità gli organi di informazione avevano reso nota una dichiarazione di consulenti che, sottolineando lo scarso valore del materiale, ne suggerivano l’utilizzo per finalità energetiche. Ecco, “scarso valore” rimanda ad una interpretazione decisamente produttivistica del patrimonio in esame, che invece costituisce una preziosa riserva di CO2 stoccata all’interno delle fibre legnose grazie ad un processo di fotosintesi durato decenni e che non andrebbe mandato in fumo in pochi giorni, soprattutto quando viene chiesto a tutti di produrre meno CO2.

Ma a leggere i CAM, che suppongo siano stato adottati all’interno dell’appalto, non dovrebbero esserci dubbi (Allegato A: punto 8: Reimpiego di materiali organici residuali): il materiale di risulta di detta operazione di “rimozione” dovrebbe essere destinato a “compostaggio”, in loco ovvero presso aziende di riferimento operativo, come piattaforme di compostaggio, dotate di cippatrici in grado di ridurre la pezzatura del materiale e destinarlo a processi di compostaggio verde e produzione del relativo ammendante (ACV), ovvero utilizzarlo come strutturante in processi dei produzione di ammendante compostato misto (ACM). Diversamente deve essere recuperato in microfiliere per la realizzazione di arredi. I CAM sono chiari: il materiale in esame non può avere destinazione d’uso energetica, ovvero non può essere utilizzato per produrre energia, ma solo materia: cioè compost! Questa opzione deve essere stata già evidenziata nel progetto di appalto per cui facilmente rendicontabile.

Come dovrebbe essere evidente, perché anch’esso è previsto dai CAM, il relativo piano della comunicazione (Allegato A, punto 6. Piano della comunicazione): “L’aggiudicatario deve proporre e condividere con l’amministrazione un piano di comunicazione avente lo scopo di promuovere il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei vari portatori di interesse e di garantire la corretta informazione dei cittadini e degli operatori in caso di richieste specifiche al fine di migliorare la valorizzazione delle aree verdi gestite”.

L’ente appaltante, l’Ente locale, effettua in tal senso una “Verifica”: “proposta di piano di comunicazione nel quale siano definiti gli argomenti che si intendono comunicare e le attività di comunicazione con i relativi tempi, modalità e costi di realizzazione, mirati a garantire la condivisione con i cittadini e i vari portatori di interesse delle informazioni sugli interventi previsti favorendo la costruzione del senso di appartenenza al territorio”.

Ecco, tutto questo non si è ancora visto, né credo abbia ad oggi corredato, per quanto noto, le procedure messe in atto per la gestione del verde dalla data di pubblicazione dei CAM (DECRETO 10 marzo 2020) sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 4/4/2020.

Ma sono certo che le risposte al question time chiariranno tutti i miei dubbi.

Giancarlo Odoardi




INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2023-2024

Cerimonia questa mattina nella sala Rivera del centro congressi Luigi Zordan

L’Aquila, 27 febbraio 2024. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha partecipato questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi dell’Aquila, che si è svolta nell’aula magna “Vincenzo Rivera” del Centro congressi “Luigi Zordan”, nel convento di San Basilio, recuperato nella sua piena e totale funzionalità.

Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, la presidente della Corte d’Appello Fabrizia Francabandera, le autorità civili e religiose e i rettori di oltre venti atenei italiani.

Dopo aver toccato, negli anni precedenti, i temi della prossimità, della resilienza e della riacquisizione dei luoghi, il rettore UnivAQ Edoardo Alesse ha voluto focalizzare la prolusione di quest’anno sul rapporto tra università e città/territorio e sul destino che attende sarà l’università dopo il PNNR.

Rapporto università/città

“Il mio principale impegno prima di lasciare la guida dell’Ateneo” ha dichiarato Alesse “sarà quello di far sì che la relazione tra una città distrutta da un terremoto quindici anni fa ma che sta rinascendo molto bella e la sua Università possa trasformarsi in un modello virtuoso di città universitaria o ancor meglio città della conoscenza, secondo le ben note raccomandazioni dell’OCSE. Per giungere al risultato auspicato sarà necessaria una forte sinergia con gli enti locali, con le associazioni professionali e del terzo settore, con tutti gli stakeholder e con i cittadini. A questi ultimi chiedo di accettare gli studenti come una risorsa preziosa per L’Aquila e per la rivitalizzazione del suo centro storico. La gioia di vivere che trasmettono i ragazzi è benefica per una città austera e compassata come la nostra. Anche gli stranieri, che cerchiamo con il massimo impegno di far arrivare sempre più numerosi, hanno bisogno di alloggi e di adeguata accoglienza e vicinanza. E se i nostri studenti talora eccedono con la loro serotina euforia tipica dell’età, accettiamoli con generosità e benevolenza come figli adottivi”.

PNRR: “Bene aumento numero borse di dottorato, ma serve incrementare il loro importo”

Rispetto al PNRR, e in particolare alla Missione 4-Istruzione e Ricerca, Alesse ha voluto lanciare un allarme sulle borse di dottorato nate grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: “L’aumento significativo del numero di borse di dottorato ha amplificato, senza risolvere, la crisi del terzo livello di formazione e della dicotomia tra la vocazione universitaria e quella aziendale dei dottorati.  Il massivo aumento del numero delle borse non accompagnato da un coerente incremento del loro importo, che è l’unica cosa di cui ci sarebbe un reale bisogno per garantire dignità economica ai nostri allievi, lascia tutti molto perplessi. Se non riusciremo a risolvere questo problema retributivo, difficilmente troveremo in futuro persone disposte a concorrere per queste posizioni.  Queste considerazioni, cui si aggiunge l’importante ondata di assunzioni in ruoli a tempo determinato, che rischia nel momento della chiusura dei progetti, di generare molte situazioni di precarietà, non vogliono minimamente sminuire l’importanza del PNRR, cui vengono riconosciuti notevoli elementi di positività, ma solo gettare le basi per mettere in atto alcune strategie di salvataggio”.

I numeri di UnivAQ: oltre 70 corsi di laurea, nel 2023 effettuate 120 nuove assunzioni

“Siamo un ateneo in buona salute economico-finanziaria, che, nel corso del 2023, ha reclutato circa 120 unità di personale tra docenti e personale tecnico-amministrativo” ha ricordato Alesse “e che mantiene una buona attrattività richiamando studenti e docenti da fuori città e da fuori regione, con i suoi 72 corsi  tra triennali, magistrali e  a ciclo unico (tra cui 15 corsi internazionali che rilasciano titoli congiunti o doppi/multipli, 12 solo in lingua inglese, ndc) tra cui il neo-istituito corso magistrale in Ingegneria delle Infrastrutture”.

“Immatricolazioni in aumento ma futuro sarà difficile”

In merito agli immatricolati, Alesse ha rimarcato come l’Università dell’Aquila abbia fatto registrare, finora, un aumento del 6% rispetto allo scorso anno: “Ma di certo” ha ricordato il rettore “in un prossimo futuro incontreremo non poche difficoltà a mantenere questi  numeri, a causa del  calo demografico in atto nel nostro Paese, della tendenza dei nostri diplomati a non iscriversi in misura adeguata all’università e della concorrenza agguerrita delle università telematiche, che ci sottraggono studenti avviandoli verso percorsi formativi di qualità modesta, inadeguati per i requisiti di docenza ed eversivi rispetto alla logica della formazione superiore, che per natura e tradizione deve essere partecipata e professionalizzante soprattutto in alcune discipline”.

I risultati: corsi SNA e riqualificazione ex Reiss Romoli

Tra i traguardi più importanti raggiunti dall’ateneo nel 2023, Alesse ha voluto ricordare l’avvio dei corsi tenuti da UnivAQ per la Scuola nazionale dell’amministrazione – con la quale esiste una convenzione presentata un anno fa proprio nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, insieme alla presidente Paola Severino e al ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo – e l’inizio dei lavori per la realizzazione del progetto ACCELERATE, che prevede, entro il 2026, il recupero di gran parte del complesso dell’ex Scuola Reiss Romoli, “che diventerà” ha spiegato Alesse “una struttura laboratoriale multivalente atta a promuovere le attività di trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuova imprenditorialità” nonché sede per le attività future di Vitality, l’ecosistema di innovazione del Centro Italia finanziarto nell’ambito del PNRR con 120 milioni di euro di cui UnivAQ è hub e che vede coinvolte tutte e nove le università di Abruzzo, Marche e Umbria.

Schillaci: “Emozionato di essere qui, all’Università dell’Aquila ho iniziato il mio percorso di ricercatore”

“Sono onorato di prendere parte a questa cerimonia e non nascondo anche una certa emozione tornando da Ministro in questa Università dove è iniziato il mio percorso di ricercatore” ha affermato il ministro Schillaci “Lo dico anche per rimarcare l’importanza del ruolo e del valore delle attività svolte dagli Atenei medi o piccoli e di quanto questa consapevolezza sia radicata in me e legata a una esperienza diretta. A tutto ciò si aggiunge, nel caso dell’Aquila, un valore ulteriore che gli eventi drammatici della storia recente consegnano alle funzioni svolte da questo Ateneo nella ricostruzione della città e della sua identità”.

“Tra poco più di un mese” ha proseguito Schillaci “saremo esattamente a 15 anni dal terremoto e questo Ateneo ha compiuto e continua a portare avanti un enorme sforzo per proiettarsi nel futuro. Le università hanno un ruolo chiave nella costruzione del nostro domani: qui si producono e si condividono saperi, formazione di competenze personali e professionali. Un ruolo sempre più complesso, poiché i cambiamenti del nostro tempo ci chiamano a misurarci con sfide sempre più ambiziose. Per questo intorno alla missione formativa, deve essere sempre più stretta anche la sinergia fra tutti i portatori d’interesse e le istituzioni, per costruire insieme un sistema solido e sostenibile. Siamo in un momento di passaggio e di grandi trasformazioni, su molti fronti. L’innovazione e le nuove tecnologie ci aiuteranno a rinnovare il sistema sanitario, ad avvicinarlo ai cittadini. Il cammino in questa direzione è già avviato. La vitalità e l’impegno di questo Ateneo nel campo della ricerca e dello sviluppo dell’innovazione – che sono pilastri fondamentali per la crescita sociale ed economica – sono la prova delle sue capacità di resilienza e delle sue potenzialità”.

Gli altri interventi

Alla cerimonia hanno preso parte anche Francesco Raffaele Dais, in qualità di rappresentante degli studenti, e Antonella Di Nisio, portavoce del personale tecnico-amministrativo,  (PTA), mentre la lectio magistralis è stata tenuta da Marcello Ienca, filosofo, bioeticista e professore di etica dell’intelligenza artificiale delle neuroscienze al politecnico di Monaco di Baviera e all’École Polytecnique Fédérale de Lausanne, e da Simone Gozzano, professore di Filosofia della scienza all’Università degli Studi dell’Aquila, che hanno dialogato sul tema dell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute, tra diritto e algoritmi.




DI NUOVO SUL PROGETTO DI PIAZZA SACRO CUORE

A cura dell’Associazione Politico – Culturale Radici InComune

Pescara, 27 febbraio 2024. In merito alle nostre osservazioni sul progetto su piazza Sacro Cuore riteniamo che sia importante fare delle riflessioni sulla risposta avuta da parte del Presidente Commissione Ambiente, Ivo Petrelli.

Depavimentazione

Nella risposta si fa confusione fra aree con terreno libero, chiamiamole per sintesi aiuole, e aree cosiddette permeabili. Nello stato di fatto della piazza erano presenti circa 700 mq di aiuole continue, le grandi aiuole simmetriche, dove erano inseriti lecci e siepi, 350 mq circa da un lato e 350mq circa dall’altro. Tale continuità e ampiezza è stata eliminata, in quanto le nuove aiuole a raso, così come desunte dalle planimetrie comunali, sono di circa 75 mq per lato, per un totale di circa 150 mq.

Se prima le grandi aiuole erano di 700 mq, e poi dopo diventano 150mq, significa perdere appunto non solo circa 550 mq di suolo libero ma anche la continuità del terreno, fattore importante. Sono cambiati i progetti e quindi ci saranno più aiuole? O forse si fa confusione, eguagliando la parte eseguita con il massetto drenante al terreno libero?

Ma visto che il massetto drenante sarà successivamente pavimentato, ci sembra difficile trovarci nel caso della depavimentazione, che vuol dire per l’appunto non pavimentata.

E perché è importante l’azione della depavimentazione? Perché si tolgono manufatti artificiali che vanno a conservare il calore mentre il terreno si comporta in modo differente, portando beneficio grazie alla evapotraspirazione.

Dalle planimetrie comunali si desume un aumento della pavimentazione (non il contrario) e certo saremmo ben lieti di avere dal settore tecnico un quadro di raffronto tra il prima e il dopo, invece che farcelo da soli.

Soprintendenza

La cosa per noi alquanto curiosa è che la Soprintendenza scrive, ma non vengono mai pubblicati i suoi pareri, ne riusciamo a carpire qualche virgolettato da vari documenti. Forse sarebbe il caso di dare maggiore trasparenza e rendere pubblichi i pareri?

Nel caso di Viale Primo Vere abbiamo potuto leggere parte del parere della soprintendenza nel quale si diceva che gli alberi non dovevano essere abbattuti, però si è fatto il contrario.

Non sarebbe forse il caso di rendere pubblici i documenti, in modo da poter dare vita a un sano dibattito senza passare per interpretazioni? La trasparenza amministrativa e la facilità di reperire le documentazioni sono atti fondamentali verso il cittadino.

Radici in Comune ha interessi politici? Certo che sì!

La partecipazione dei cittadini e delle associazioni di Pescara è stata costantemente svilita. Addirittura, l’ex vicesindaco ci ha più volte redarguito, dicendoci che se volevamo parlare e intervenire, dovevamo candidarci, a dispetto della nostra Costituzione, e delle Leggi a seguire, che incentivano la partecipazione dal basso, alto momento di democrazia. Da associazioni non potevamo parlare. E a quanto pare anche da associazione politica ci è negato il dibattito, da come leggiamo dalla risposta di Petrelli.

Che fare?

E così siamo qui, ormai obbligati a riprenderci degli spazi che erano nostri di diritto, e ci candideremo per il governo di questa città, sotto la forma di Radici in Comune, affinché vengano ristabiliti gli equilibri sani fra politica, partecipazione e governo del territorio.




DIECI MILIONI PER LA MOBILITÀ CICLISTICA

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 27 febbraio 2024.È del 2022, istituito con Legge n. 179, il fondo destinato allo sviluppo di ciclovie urbane intermodali, come individuate ai sensi della legge 2/2018. Il 7 febbraio scorso è stato pubblicato il decreto interministeriale n. 254 del 06/10/2023 che ne stabilisce le modalità di erogazione e di attribuzione dando agli Enti locali ammessi al finanziamento 60 giorni, ovvero entro il 7 aprile, per le richieste.

In particolare, possono presentare istanza per accedere al fondo i comuni, le città metropolitane e le unioni di comuni che hanno approvato in via definitiva uno strumento di pianificazione (come il BICIPLAN) dal quale si evince la volontà dell’ente di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

Il Ministero procederà alla valutazione delle istanze presentate, secondo un ordine cronologico di arrivo, finanziandole fino a concorrenza delle risorse disponibili, pari a 2 milioni di euro per l’anno 2023 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il costo totale del singolo progetto deve risultare almeno pari a euro 500.000,00 e non superare l’importo massimo di euro 1.000.000,00. Qualora l’importo richiesto sia maggiore di euro 1.000.000,00, il soggetto che ha presentato la domanda deve attestare la copertura della restante parte del costo con ulteriori finanziamenti.

Per i progetti sono ammissibili le spese di seguito indicate: spese tecniche documentate risultanti dal livello di progettazione approvato e spese documentate per lavori e forniture risultanti dal livello di progettazione approvati ai sensi del Codice degli appalti, oltre che spese documentate per attività di promozione degli interventi previsti nel progetto.

A fare due conti, è evidente che non potranno essere finanziate molte infrastrutture, considerando il costo a ml di una pista ciclabile (se fosse 100,00 € sarebbero 100 km di piste in Italia). Ma, dovendo cmq predisporre un progetto del valore di almeno 500 mila e massimo 1 milione, potrebbe essere interessante puntare su tutte quelle dotazioni di sostegno alle infrastrutture che solitamente sfuggono all’attenzione dei richiedenti e che lungamente sono state oggetto di attenzione dell’Osservatorio sulla mobilità ciclistica (OSMOCI), soprattutto stalli ed elementi di arredo e sicurezza (presidio meccanico e segnaletica).

Giancarlo Odoardi – Esperto promotore mobilità ciclistica




TIRRENO ADRIATICO 2024

Presentate le tappe teramane della “corsa dei due mari”

Teramo, 27 febbraio 2024.Un momento per promuovere e valorizzare tutto il territorio provinciale”: si apre con le parole del presidente D’Angelo la conferenza stampa di presentazione delle due tappe che transiteranno lungo le strade della nostra provincia il prossimo 7 e 8 marzo.

Un’occasione con una doppia valenza, sportiva e di promozione del territorio e con una risonanza mondiale, che investirà l’intero territorio provinciale tra meno di due settimane. La conferenza stampa di questa mattina ha visto tra i partecipanti tutti gli stakeholder del territorio, a partire da Camillo D’Angelo in doppia veste di presidente della Provincia di Teramo e di sindaco del comune di Valle Castellana, città di arrivo della seconda tappa; quindi Stefano Allocchio, ex velocista e direttore RCS Sport, in collegamento remoto; Teodora Piccioni, assessore al turismo del comune di Valle Castellana; Marco Di Nicola, presidente del Consorzio BIM; i sindaci di Torricella Sicura e di Giulianova, Daniela Palumbi e Jwan Costantini; Massimo Di Cintio, in rappresentanza del GAL Gran Sasso – Laga; Luigi Di Giosia, responsabile RCS della Tirreno – Adriatico.

Il presidente D’Angelo nel suo intervento ha ringraziato in primis tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione di questo evento “di rilievo internazionale, un evento che abbiamo cercato fin dall’inizio e che oggi, grazie al lavoro di tutti, diventerà realtà”.

“Due tappe, la quarta con arrivo a Giulianova, comune al centro delle sette sorelle dell’Adriatico, valorizzando a pieno la perla della nostra costa, e poi la quinta tappa tutta teramana con partenza da Torricella Sicura, quindi la traversata lungo le colline teramane e l’arrivo a Valle Castellana. Questo rappresenta per noi tutti un momento di valorizzazione dello sport, che dà la possibilità ai ragazzi anche di non imbattersi in attività poco consone purtroppo a quelle che sono le abitudini odierne; un momento per ricordare che l’attività sportiva e l’attività fisica sono fondamentali per la salute del corpo e della mente. Grande valorizzazione per i nostri comuni, in particolar modo per quelli collinari, che potranno essere visti in mondovisione da decine di milioni di telespettatori. Ma il turismo della provincia di Teramo non è solo paesaggio, non è solo ambiente, non è solo l’enogastronomia, ma un’esperienza a 360 gradi. I tre comuni interessati si stanno preparando con entusiasmo ad accogliere atleti, addetti ai lavori e appassionati. Sono certo che riusciremo tutti, grazie ad un eccellente lavoro di squadra, ad assicurarne un’ottima riuscita. Ma il nostro obiettivo è quello di dare prosecuzione a questa iniziativa: un quinquennio di tappe che potranno interessare tutti i comuni della provincia di Teramo”, conclude il presidente D’Angelo.

“Un progetto che portiamo avanti da molto tempo e che speriamo possa andare avanti anche in futuro – commenta il direttore di RCS Sport, Stefano Allocchio – l’Abruzzo e la provincia di Teramo rappresentano un territorio molto importante, con dei percorsi stupendi. La tappa teramana è una tappa veramente dura, potremmo considerarla come la tappa “regina” di tutta l’edizione 2024 della Tirreno – Adriatico, una delle più lunghe e con oltre 200 metri di dislivello. Sono convinto che da questa tappa esca fuori un grande campione”.

Ricapitoliamo quindi le tappe che transiteranno nel territorio della provincia di Teramo:

– 7 marzo 2024: partenza da Arrone (Rieti) e arrivo a Giulianova (circa 207 km), sarà la 2° tappa più lunga della Tirrena – Adriatico. La prima parte della tappa, abbastanza impegnativa, con 2 salite, il valico di Castelluccio e il valico di Forca di Presta, per poi sfociare sulla Salaria verso Ascoli entrando nel territorio abruzzese a Sant’Egidio alla Vibrata. Quindi si raggiunge il circuito finale di Giulianova di 22 km, attraversando il comune di Mosciano Sant’Angelo per poi arrivare agli ultimi 3,5 km in leggera salita ed infine il traguardo.

– 8 marzo 2024: partenza da Torricella Sicura ed arrivo a Valle Castellana, sarà la tappa completamente Teramana. Da Torricella verso Teramo dove verrà dato il via ufficiale, la tappa andrà quindi verso Montorio al Vomano per poi transitare sulla SS 150 a Penna Sant’Andrea, Cermignano, Cellino Attanasio e Castellalto, dove sarà posto il primo gran premio della montagna. Quindi Campli, Civitella del Tronto, per prendere poi la salita di San Giacomo versante Est (Collebigliano): salita di 12.5 km con una pendenza che varia dal 7% al 12%, fino ad arrivare al 2° gran premio della montagna di San Giacomo. Segue una picchiata verso San Vito per poi riprende la provinciale per Valle Castellana con i 15 km finali al 2% di pendenza e l’ultimo chilometro all’8% di pendenza.




JEC WORLD 2024

La Carbotech Innovative vola a Parigi tra le eccellenze dei materiali compositi

Teramo, 27 febbraio 2024. In linea con il proprio piano di sviluppo del business, la CARBOTECH INNOVATIVE − azienda italiana specializzata nella produzione di materiali in composito avanzati – parteciperà a JEC WORLD 2024, la più importante vetrina a livello internazionale dedicata al mondo dei materiali compositi che si terrà a Parigi dal 5 al 7 marzo presso il parco espositivo ParisNord Villepinte.

Presso il Padiglione 5 D91, all’interno dello spazio espositivo del Made in Italy coordinato da ICE (Istituto per il Commercio Estero), la CARBOTECH INNOVATIVE porterà alcuni dei propri prodotti in carbonio realizzati per i settori automotive, aerospace, marine e altre industrie. I punti di forza della produzione sono strettamente collegati con il know-how, sempre orientato all’innovazione tecnologica fatta di materiali (carbonio, fibre naturali, vetro, matrici epossidiche e termoplastiche ecc ) e di processi in continua evoluzione ( autoclave, pressa, iniezione, infusione, rtm ecc ecc) ed alla sempre garantita certificazione di qualità.

La CARBOTECH INNOVATIVE è in grado di offrire una diversificazione importante dei processi produttivi, in base alle specifiche e alle esigenze del cliente. Tra gli elementi differenzianti, la CARBOTECH INNOVATIVE e il team di aziende collegate, vanta una tra le autoclavi più grandi d’Europa, possibilità di stampaggio in pressa, verniciatura, fresatura stampi e modelli e servizi di consulenza e progettazione nei vari ambiti di prodotto e attrezzi. A completare l’ecosistema progettuale e produttivo, si è recentemente integrata una nuova business area dedicata allo sviluppo di componenti termoplastici per il mondo automotive.

La scorsa edizione della fiera JEC WORLD 2023 ha visto la partecipazione di oltre 40.000 visitatori, tra professionisti, giornalisti ed addetti ai lavori. Anche quest’anno si prevede un appuntamento immancabile, un’importante occasione di condivisione di best practice e idee sulle nuove frontiere dei materiali compositi. “Sono entusiasta di portare la nostra realtà a JEC WORLD a Parigi, la vetrina più prestigiosa per chi opera nel settore dei materiali compositi avanzati. Per noi è un’opportunità importante per far conoscere le nostre eccellenze made in Italy, per fare networking ed allargare la rete di partner a livello internazionale.” – dichiara Marco Pistillo, CEO di Carbotech Innovative – “Puntiamo ad una crescita sostenibile, e per fare questo ci ispiriamo sempre di più ad aziende che, come noi, sono focalizzate sull’innovazione e la qualità. Vi aspettiamo a Parigi!”




IL PRIMO MASTRO ARTIGIANO FORMATORE

Un’opportunità per le aziende dell’edilizia che possono migliorare il loro posizionamento sul mercato

Pescara, 27 febbraio 2024. Dare nuove opportunità alle aziende attraverso la qualificazione del personale e l’innovazione tecnologica: l’Abruzzo ha il suo primo mastro formatore artigiano. È Davide Daventura, che ha ricevuto in questi giorni l’attestato, consegnato dal presidente regionale di Confartigianato Giancarlo Di Blasio.

Quarantotto anni, laureato in ingegneria delle infrastrutture a L’Aquila, è titolare, insieme con i fratelli, della Clama, impresa che ha realizzato importanti opere pubbliche, restauri conservativi di condomini e ristrutturazioni complesse. È presidente di Confartigianato Edilizia – Anaepa di Pescara.

Quella del mastro formatore è una figura introdotta nell’ultimo contratto nazionale di lavoro dell’edilizia-artigianato, con lo scopo di rafforzare il ruolo dell’imprenditore nella qualificazione del personale. Di fatto certifica quella trasmissione di competenze che è il vero valore delle piccole e medie imprese italiane.

Per acquisire la qualifica sono necessari requisiti di esperienza, imprenditorialità, regolarità fiscale e contributiva, formazione del personale dipendente, capacità tecnico – finanziaria – organizzativa, bisogna inoltre essere in regola con la normativa relativa alla sicurezza e dimostrare capacità di trasmissione delle competenze.

Le imprese in cui opera il Mastro formatore artigiano aumentano il loro valore sul mercato nei confronti dei committenti pubblici e privati: hanno infatti in questo modo l’opportunità di investire nello sviluppo professionale e nella qualità dei servizi offerti.