CHE VIAGGIO FA IL VIRUS WEST NILE?

Una ricerca scientifica condotta dall’IZS di Teramo ricostruisce la strada anche a doppio senso di marcia del virus che può infettare l’uomo attraverso la puntura di comuni zanzare

Teramo, 8 febbraio 2024. Nonostante sia stato isolato quasi 90 anni fa – in Uganda nel 1937 – e sia uno dei virus più diffusi al mondo, solo negli ultimi anni il West Nile Virus (WNV) è entrato nel vocabolario comune, destando interesse presso l’opinione pubblica e una crescente preoccupazione da parte delle autorità sanitarie.

Al centro delle dinamiche di diffusione del virus ci sono uccelli e zanzare: gli uccelli infetti vengono punti dalle zanzare che a loro volta si infettano e possono trasmettere nuovamente il virus ad altri uccelli. Le zanzare che si nutrono del sangue anche di esseri umani, cavalli e altri mammiferi, possono trasmettere il virus anche a loro. Tuttavia, esseri umani, equidi e altri mammiferi sono ospiti accidentali “a fondo cieco”, ovvero non sviluppando concentrazioni elevate di virus nel sangue non possono quindi trasmetterlo ad altre zanzare.

Nella maggior parte dei casi l’infezione nell’uomo è asintomatica. I casi sintomatici si presentano per lo più con manifestazioni leggere riconducibili a una comune influenza, mentre le forme più gravi possono coinvolgere il sistema nervoso in particolare negli anziani o in coloro che hanno un sistema immunitario compromesso.

“In qualità di Centro di Referenza Nazionale per le malattie esotiche degli animali e di Laboratorio di Referenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale per la West Nile da anni monitoriamo e studiamo il virus costantemente – esordisce il DG dell’IZS di Teramo Nicola D’Alterio – “La situazione non deve destare allarmismi, tuttavia i dati del 2023, in calo rispetto al 2022, ci dicono che in Italia sono stati confermati 332 casi di infezione da West Nile virus nell’uomo, di cui 190 con coinvolgimento neurologico. Tra i casi confermati sono stati notificati 27 decessi, tutti nelle regioni del nord Italia. Questi numeri ci obbligano a tenera alta la guardia”.

“Come ricercatori il nostro compito è comprendere le modalità di trasmissione dell’infezione in modo da pianificare interventi preventivi” – conclude D’Alterio – “la prevenzione è un’arma fondamentale perché non esiste un vaccino per proteggere l’uomo dal virus: ad esempio bisogna evitare il più possibile le punture di zanzara tramite l’uso di repellenti cutanei, insetticidi ad uso domestico e soggiornare in ambienti riparati da zanzariere”.

Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications sul virus West Nile i risultati di uno studio condotto dall’IZS di Teramo, in collaborazione con l’Università di Trento, la Fondazione Edmund Mach e l’Istituto Pasteur di Dakar in Senegal. Lo studio ha esplorato le modalità di diffusione del WNV, scoprendo percorsi complessi e inaspettati che legano Africa ed Europa. I ricercatori hanno utilizzato tecniche avanzate di analisi genetica e filogeografica ricostruendo così la dinamica evolutiva dei vari ceppi del virus West Nile nel tempo e nello spazio. La combinazione dei due metodi ha permesso di tracciare le rotte di diffusione del virus, fornendo dettagli sulle sue origini e sulla modalità con cui si è diffuso nel corso del tempo. In particolare, la ricerca si è concentrata sui due principali lineage del virus, L1 e L2, che hanno percorsi e storie evolutive diversi.

In proposito la ricercatrice Giulia Mencattelli, prima autrice dello studio, fa notare che è interessante quanto scoperto in relazione al lineage 1: “Esiste un vero e proprio ‘corridoio’ tra Senegal, Marocco e i Paesi europei del Mediterraneo occidentale come Portogallo, Spagna, Francia e Italia, ma secondo le nostre analisi non è un corridoio a senso unico: avvengono anche incursioni che vanno dall’Europa all’Africa”.

Il responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell’IZS di Teramo, Giovanni Savini, coordinatore del gruppo di ricerca, specifica riguardo alle diverse dinamiche evolutive dei due lineages: “Dai risultati ottenuti sembra che L1 si diffonda più efficientemente di L2 sebbene infettino le stesse specie di uccelli e utilizzino gli stessi vettori. La diversa suscettibilità degli uccelli all’infezione rappresenta solo uno dei possibili fattori che hanno determinato queste differenze, sappiamo infatti ancora poco del ruolo delle zanzare come vettori e della loro recettività all’infezione. Questi sono tutti aspetti del ciclo vitale del virus ancora poco conosciuti e che intendiamo esplorare”.

Proprio l’integrazione dei dati genetici virali con informazioni relative ai movimenti degli uccelli migratori e alla suscettibilità all’infezione delle varie specie potrà portare a una comprensione più profonda di come il virus si diffonde, con l’obiettivo di prevedere e quindi mitigare l’impatto delle future epidemie, costituendo un modello di studio anche per altri virus emergenti.




TANGOS CRUZADOS. CONCERTO APERITIVO

Domenica 18 febbraio 2024, ore 18:30

Pescara, 8 febbraio 2024. Franco Luciani e Fabrizio Mocata in concerto per il primo e il secondo appuntamento della rassegna Vuelvo al Sur. La casa della musica e del cuore patrocinata dal Comune di Pescara. Milonga Vuelvo al Sur – 18 febbraio 2024, ore 21.00 casa de tango de i Luoghi dell’Anima – via di sotto 120/8 – Pescara

Un doppio appuntamento in compagnia di Franco Luciani e Fabrizio Mocata, quello del 18 febbraio a inaugurare la rassegna Vuelvo al Sur. La casa della musica e del cuore, che si propone attraverso musica e danza, di farci viaggiare nel Sud del mondo nell’atmosfera accogliente e familiare de i Luoghi dell’Anima a Pescara, in cui si potranno anche degustare ottimi aperitivi.

Gli artisti, Fabrizio Mocata (pianoforte), presenza ricorrente nei cartelloni dei più importanti Tango Festivals di Buenos Aires e Montevideo e Franco Luciani (armonica e voce), senza dubbio il più influente armonicista della scena musicale del tango e folclore  presenteranno, di ritorno dal tour argentino, Tangos Cruzados, il nuovo disco che racconta il tango in una forma elegante e moderna, adatta all’ascolto di oggi, ma anche rispettosa della sua matrice originale. Il progetto nasce dall’incontro dei due artisti sul palco del più antico Festival di Tango d’Europa, quello di Granada, che da subito si sperimentano nell’intesa e nella sinergia che li conducono fino ad oggi per farci assaporare insieme, la conoscenza del tango classico, i componimenti originali e la contemporaneità più vicina a entrambi: il doveroso tributo al grande Hugo Diaz, di cui Luciani è considerato l’erede, e brani che fanno omaggio a grandi compositori come A. Troilo e A. Piazzolla.

Il dialogo, l’improvvisazione, le note della tradizione trascineranno il pubblico in un meraviglioso e ricco viaggio che continuerà, dopo l’aperitivo, dalle 21.00, nella milonga, con la selezione musicale del Tdj Adan Schwindt e musica dal vivo sempre a cura dei due artisti.

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e realizzato mediante la partecipazione di Partner tecnici e Main Sponsor quali Pizzeria Giampiero al 58/1, Bonjour Boulangerie, Volavola audiovisivi e Franco Glieca Fotografia che l’organizzazione ringrazia vivamente.

È previsto uno sconto del 50% sull’acquisto dei biglietti per persone con disabilità. Per informazioni, acquisto biglietti e abbonamenti è necessario chiamare il 3388008599 o recarsi presso la libreria in via di sotto 120/8 a Pescara.




SCIOPERO AEREI 9 FEBBRAIO: cosa fare per salvare il viaggio

Trapani, 8 febbraio 2024. I disservizi aerei continuano a creare difficoltà ai passeggeri. Voli cancellati, voli in ritardo e scioperi aerei, infatti, rovinano le vacanze a milioni di italiani.

Disagi da record a cui si aggiunge l’imminente sciopero di venerdì 9 febbraio, che coinvolgerà, secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 120mila passeggeri italiani che subiranno un disservizio per lo sciopero aereo.

Per lo sciopero di venerdì 9 febbraio, l’Enac ha specificato le fasce orarie di tutela per i passeggeri, previste dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21. L’intero elenco è consultabile all’interno del sito web di Enac.

Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di venerdì 9 febbraio. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco, quindi, che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.

In caso di sciopero aereo, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

“Nei casi di scioperi – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad un claim company”.

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che va da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta”.

Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.




LA PROPAGANDA DELL’OCCIDENTE

Riflessioni su interviste ad uno dei più grandi intellettuali viventi: NOAM CHOMSKY

di Massimo Brundisini

Politicainsieme.com, 8 febbraio 2024. Le seguenti riflessioni sono partite dall’essermi imbattuto, avendo un po’ più di tempo per via dell’influenza, in due interviste dello scorso anno a Noam Chomsky, considerato il più importante intellettuale vivente, una vera e propria superstar, da sempre impegnato sul fronte della ricerca della Pace.

Chomsky ha scritto, sempre lo scorso anno, il libro Autorità Illegittima. È anche famoso per essere, da ebreo e da sempre, il più incalzante critico della politica di Israele, e questo particolare forse riesce a smentire e smontare, una volta per tutte, la ricorrente, falsa e deleteria associazione che viene fatta tra la critica alle politiche di Israele e l’accusa di antisemitismo. Questa ultima considerazione forse può essere anche trasferita all’iniziativa dei più di 800 funzionari, di Stati Uniti e vari paesi europei, che hanno diffuso una lettera pubblica di dissenso contro il sostegno fornito dai propri governi a Israele nella sua disumana e spietata guerra a Gaza, considerandolo una forma di complicità palese che potrebbe avere pesanti ricadute.

In proposito, mi chiedevo, certo un po’ ingenuamente, del perché non riconosciamo lo Stato della Palestina. Penso infatti che possa essere un’esperienza comune quella di vedere in qualche Tg le immagini di un dibattito alle Nazioni Unite dove compare il seggio dello State of Palestine. L’Italia non riconosce lo Stato di Palestina, e si limita ad ipocrite e inutili visite di facciata all’assediato Abu Mazen, che governa sì e no il suo Palazzo Presidenziale (parlare di Autorità Palestinese è ancora ipocrisia e una palese presa in giro), nonché a qualche recente timido accenno critico al problema esiziale degli insediamenti abusivi dei coloni (ben 700000 mila gli occupanti illegali).

Contro questi ultimi si è espresso finalmente anche Biden, che ha addirittura emanato delle sanzioni  a carico di alcuni loro esponenti. Nel frattempo, potenti ruspe spianano di notte il campo profughi di Jenin, appunto in Cisgiordania, già sede di massacri, come mostrato nel programma “In mezz’ora” della RAI. Attaccare campi profughi mi ha sempre evocato per analogia, come immagine, quella di sparare sulla Croce Rossa.

Nella prima di queste interviste illuminanti, allora incentrate più sulla guerra in Ucraina l’intervistatore inizia col dire che Chomsky è l’autore più consultato di tutti i tempi, al pari di Shakespeare e addirittura della Bibbia, e poi fa una domanda riguardo le possibili conseguenze della guerra in Ucraina. Chomsky dice subito che in Ucraina l’occidente ha fatto una terribile scommessa, dal momento che tutti sapevano, da trent’anni, che c’era una linea rossa da non superare, assioma valido per tutti i presidenti russi, da Eltsin a Gorbaciov: l’entrata nella Nato di Georgia e Ucraina.

Non si è voluto trattare, anche quando un accordo era stato raggiunto nel marzo 2022 grazie alla Turchia, e fu Boris Johnson in quel caso a far saltare il tavolo. Nella seconda intervista, Chomsky, con calma olimpica e ferma lucidità, non si fa coinvolgere, come vorrebbe il giornalista del Times (con una dizione davvero invidiabile!), nella critica tout court all’intervento russo, ma anzi afferma che ormai il sud del mondo non si fa più ingannare dalla bolla di propaganda dell’Occidente.

Fa al riguardo un raffronto un po’ cinico tra i circa 10000 civili morti in Ucraina e quelli morti nelle guerre di El Salvador, Libano, ma soprattutto Iraq, forse un milione, si disse allora per difendere gli interessi USA …. a 10000 km di distanza: i soliti due pesi e due misure e quindi niente sanzioni. Ricordiamo per inciso che il PIL russo è cresciuto più di quello dei paesi del G7 (3% nel 2023) e lo stesso farà nel 2024, come si evince da uno schema in fondo a questo articolo, dal titolo inquietante, di Maurizio Blondet (CLICCA QUI). Le sanzioni sono un boomerang e la Germania è in recessione.

Racconta poi che a Baghdad non c’erano a testimoniare giornalisti ed ONG, e che per ricordare la tragica distruzione della bellissima città di Falluja, dove tra l’altro fu usato fosforo bianco, la marina statunitense ha varato una nave con quel nome. Ma anche per quel che riguarda l’occidente è giusto che vengano ben definite le posizioni: quella USA, con interessi propri, culminati con l’obbiettivo che Biden si era riproposto fin dall’inizio del conflitto, la distruzione del Nord Stream 2, che è costata alla Germania, governata da un mollusco (leggasi invertebrato), 12 miliardi di euro e l’attuale grave recessione, e quella Europea, sottomessa e succube a quegli interessi, agli antipodi dai nostri, ma sostenuti con fermo piglio masochistico e autolesionistico.

E all’intervistatore, a dire il vero un po’ sbeffeggiato poi nei commenti degli utenti, che gli chiedeva perché una nazione libera non potesse decidere di aderire alla nato (il minuscolo è voluto, n.d.a.), Chomsky risponde chiedendosi a sua volta cosa potrebbe succedere se Cina e Russia installassero sistemi d’arma avanzati in Messico: la sua risposta è precisa, il Messico sarebbe spazzato via. Dice poi che la nato è molto più aggressiva degli antagonisti, ha invaso ad esempio la Jugoslavia e la Libia (dimenticando forse il Tibet), abbandonando la sua statutaria missione difensiva, ma la cosa sembra non interessare a nessuno. Ripete poi che il Sud del mondo, che si sta accodando in forze ai BRICS, se la ride bellamente quando qualcuno parla di guerra ingiustificata, ritenendo cosa evidente a tutti, e difficilmente confutabile, che la guerra ucraina sia in realtà il seguito, ricercato con puntigliosa determinazione, del conflitto freddo USA-URSS, in realtà mai concluso, in questo caso però portato avanti sacrificando vittime e strutture ucraine e soldi anche nostri.

Purtroppo, a parlare ancora di guerra ingiustificata, e qui so di suscitare reazioni e critiche, è il nostro osannato Presidente, ma l’impressione è che sia rimasto quasi solo lui a farlo apertamente, visti anche i retropensieri della nostra Premier alle prese con buontemponi russi (ma anche del nostro Ministro della Difesa): forse qualcuno dovrebbe avvisarlo della cosa. Mattarella si appella, una volta si e l’altro pure, ai valori europei da difendere in Ucraina, e li conosciamo bene e li apprezziamo tutti, ma il bicchiere è solo pieno per metà: ci si dimentica facilmente dei disvalori, nei quali siamo ugualmente campioni, uno fra tutti il neo-colonialismo. Purtroppo, se ne sta accorgendo a sue spese la Francia, in ritirata strategica dalla fascia sub-sahariana, area per troppi decenni depredata a man bassa e vessata dal signoraggio del franco, come ebbe a denunciare con durezza estrema la Meloni quando era di lotta e non ancora di governo. E comunque moltissimi auguri al Piano Mattei, comunque la si pensi.

Interrogato poi sulla contrapposizione con la Cina, Chomsky mette in guardia dalle provocazioni come quella di posizionare dei B-52 con testate nucleari nella base di Guam, a una distanza dalla Cina a portata di quegli aerei. Come disse tempo fa un politico cinese, la Cina ormai confina con gli Stati Uniti, avendo intorno stati che addirittura si vorrebbe fossero integrati nella nato. Anche noi da buoni sudditi, invieremo una nostra nave nella zona, un’arma micidiale, forse con lo scopo recondito di far morire dal ridere i cinesi: stessa cosa (stessa nave?) faremo con gli Houthi, missione di cui ci hanno subdolamente e furbescamente messi a capo, o forse, meglio, ad eventuale “capro” espiatorio. Spezzeremo le reni agli Houthi? È stato aperto un serio dibattito sulle motivazioni che sono dietro gli attacchi alle navi mercantili (guarda caso tranne quelle cinesi e russe)? La benemerita operazione di aiuto ai bimbi palestinesi bisognosi di cure portati in Italia con la nave Vulcano, si scontra purtroppo con il bombardamento nelle stesse ore di un asilo a Rafah, con due bimbe uccise, che vanno ad aggiungersi alle migliaia di bambini già morti. Ci siamo salvati l’anima? Non è possibile fare di più? Con il bombardamento di Rafah, ultima spiaggia per milioni di profughi, sembra che stia prendendo corpo, a detta di molti, il piano in realtà architettato prima del 7 Ottobre e di cui avevo parlato in due precedenti articoli, per l’espulsione dei Palestinesi da Gaza, e, perché no, dalla CisGiordania. Allego i link nel caso qualche eventuale lettore avesse tempo e voglia di dare un’occhiata.

L’impero USA si muove con meccanismi che sono difficilmente arrestabili, anche considerando il peso politico enorme del complesso militare-industriale (e nonostante un debito monstre di 34000 miliardi di dollari), come denunciato coraggiosamente già nel 1960 dal Presidente Eisenhower, ma la nostra bimillenaria esperienza riguardo gli imperi e la loro caduta ci dovrebbe aprire gli occhi: con più di metà del mondo dichiaratamente ostile, ovvero i BRICS con sempre nuovi aderenti, l’impero è costretto a giocare la carta militare, con il rischio per tutti noi che sia la carta finale della nostra civiltà (o inciviltà). Per Roma il colpo definitivo fu sferrato dai barbari: dopo 2000 anni forse siamo ancora in tempo a far sì che questa volta sia l’Umanità più avanzata a disinnescare l’escalation, e magari a farlo potrebbero essere, per contrappasso positivo, proprio gli eredi dell’Impero Romano.

Dovrebbe essere doveroso ipotizzare soluzioni alternative allo scontro perenne, dagli esiti imprevedibili, che ci impedisce di avere uno sguardo sereno e positivo sulla vita sul nostro bellissimo Pianeta. Ripropongo quindi, sulle orme del visionario Don Sturzo, la creazione del Partito della Pace e della Felicità, con il programma da me accennato in un precedente articolo. Sono nato ottimista, e di solito dopo questa affermazione, spunta sempre qualcuno che dice che bisogna essere realisti, ma sognare non è proibito e non costa nulla, e allora il mio sogno è la nascita di un Partito della Pace e della Felicità sostenuto da una Federazione cristiana di Centro che possa stravincere le elezioni europee.

Noam Chomsky e la “propaganda” dell’Occidente – di Massimo Brundisini – Politica Insieme




VIABILITÀ PROVINCIALE:  DUE INTERVENTI SULLE FRANE

Al via Lungo la sp 187 Trignina per 550.000 euro

Chieti, 8 febbraio 2024. La Provincia di Chieti ha consegnato lavori per oltre 550.000 euro alle ditte aggiudicatarie che dovranno realizzare gli interventi programmati per risolvere le gravi criticità dovute ai movimenti franosi che interessano la SP 187 “Trignina”.

Nello specifico, gli interventi introdotti dalla Provincia di Chieti riguardano la frana in località Canaloni di Lentella e lo smottamento nel territorio di Palmoli.

La frana di Canaloni, che da un ventennio interessa l’area, sarà oggetto di un intervento che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza e ripristinare le migliori condizioni di sicurezza per la transitabilità della SP 187 che collega il centro abitato di San Salvo a Carunchio (circa 35 km), attraversando i comuni di Fresagrandinaria, Lentella e Palmoli. Gli interventi urgenti di sistemazione e consolidamento del movimento franoso sono stati consegnati oggi alla Marinelli Group di Marinelli Antonio di San Salvo, per un importo complessivo dell’intervento di 240.000 euro. La circolazione non verrà interrotta durante i lavori.

L’altro intervento è localizzato nel comune di Palmoli a nord est del paese, in località Fonte Troccotello nei pressi della frazione Fonte La Casa al km 21+660 della SP 187, dove si è verificata una frana nel 2023 che ha comportato il cedimento di parte della carreggiata con la conseguente chiusura al transito. L’importo complessivo dell’intervento è pari a 317.000 euro. I lavori sono stati affidati alla LaMoviterra di Lentella che nei giorni scorsi ha avviato la realizzazione di un’opera strutturale di sostegno del corpo stradale, che sarà successivamente ricostruito. A completamento dell’intervento saranno realizzate le barriere di sicurezza e la segnaletica stradale. Le opere previste sono calibrate in continuità rispetto alle opere di consolidamento già esistenti nel tratto.




IL CINEFORUM FATTO DALLE CELEBRITÀ ABRUZZESI

Primo appuntamento il 18 febbraio con l’abruzzese fuori sede

Roseto degli Abruzzi, 8 febbraio 2024. Prenderà il via domenica 18 febbraio alle ore 17.00, presso il Palazzo del mare di Roseto, la prima edizione di “Il mio cult”, il cineforum dedicato ai film che hanno lasciato un segno indelebile nel cuore di tre famosi abruzzesi.

Tre appuntamenti per tre ospiti, ciascuno dei quali introdurrà la visione del proprio film del cuore, il cui titolo verrà rivelato al momento, assisterà alla proiezione e ne discuterà al termine col pubblico.

L’ospite del primo appuntamento sarà Gino Bucci – L’Abruzzese fuori sede.

Il progetto, che gode del patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi, è il primo messo in cantiere dalla neonata associazione culturale “Human Friendly” con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi.

“Ci siamo resi conto che il tanto apprezzato aggettivo friendly, giustamente applicato agli animali e all’ambiente, viene del tutto accantonato quando si tratta di relazionarsi con gli esseri umani – spiega la Presidente dell’Associazione Manuela Collevecchio – Ci siamo quindi chiesti quale mezzo potesse venire in soccorso di questa difficoltà relazionale e la risposta che ci siamo dati immediatamente è stata la cultura. Abbiamo pensato alle tante piacevoli forme di interazione che è in grado di favorire e ai tre grandi pilastri che la sorreggono: cinema, musica e letteratura”.

Su questi tre pilastri Human Friendly intende costruire la sua missione, ovvero riportare il benessere dell’uomo al centro, gratificandolo con eventi capaci di fargli ritrovare la voglia di interagire serenamente con l’altro.

Il cineforum, che da sempre rappresenta un momento di fortissima empatia e condivisione, si presta bene allo scopo.

“Ci auguriamo che la presenza di un ospite speciale, ma diverso da registi e attori, dia vita ad un dibattito inedito e stimolante”, conclude Collevecchio.

“Poter sostenere iniziative che puntano a stimolare la discussione e, allo stesso tempo, a favorire momenti di cultura è per noi motivo di orgoglio – aggiungono il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Cultura e al Sociale Francesco Luciani – Allo stesso tempo siamo felici per la nascita di nuove realtà sul territorio che si impegnano per favorire il confronto e per organizzare eventi che mettono al centro la socialità e l’essere umano. Per questo facciamo i nostri auguri a “Human Friendly” che, siamo certi, darà il suo contributo fattivo anche in futuro e sarà un attore del movimento culturale di Roseto degli Abruzzi, assieme alle altre associazioni che già lavorano con grande impegno”.




IL LUPO, TRA MITO E REALTÀ

Centro Educazione Ambientale Bellini, 10 febbraio 2024 ore 18:00

Penne, 8 febbraio 2024. Incontro pubblico al Centro Ambientale Bellini: tutto sul Lupo




CORSO GRATUITO DI ITALIANO

Sportello gratuito di assistenza legale per migranti e rifugiati a La Conviviale

Vasto, 8 febbraio 2024. Altri due importanti presidi sono stati avviati alla Casa del Popolo La Conviviale di Vasto. Il primo è il corso gratuito di alfabetizzazione di lingua italiana per stranieri tenuto da insegnanti specializzate in “didattica dell’italiano come lingua straniera e seconda lingua”, che si tiene tutti i martedì e venerdì dalle 17:15 alle 18:30; il secondo è lo sportello gratuito di assistenza legale per migranti e rifugiati, che si terrà tutti i giovedì dalle 17 alle 19.

La Casa del Popolo La Conviviale è un presidio di comunità, aperto, solidale e inclusivo, all’interno del quale vengono svolte presentazioni di libri, conferenze, incontri, dibattiti, letture per bambini, doposcuola così via. Tutte le attività, i laboratori e gli sportelli sono gratuiti e aperti a tutti, e si basano su tre principi fondamentali, ovvero la solidarietà, l’accoglienza e il mutualismo.

Per questo, ad oggi, La Conviviale, nonostante la sua recente fondazione, ha già all’attivo numerose attività e sportelli, senza ricevere alcun finanziamento esterno, ma solo con il sostegno dell’autofinanziamento e delle sottoscrizioni delle persone solidale che credono che un altro mondo non solo è possibile, ma anche necessario.

Per chiunque volesse partecipare alle attività de La Conviviale, può rimanere aggiornato attraverso i canali social, nonché può passare direttamente alla Casa del Popolo in Corso Dante 50/52 a Vasto.




SPAZI CONDIVISI PER QUATTRO ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Taglio del nastro per il coworking del sociale

Roseto degli Abruzzi, 8 febbraio 2024. Taglio del nastro per il primo “Coworking del Sociale” di Roseto degli Abruzzi con sede e postazioni dedicate esclusivamente alle Associazioni di Volontariato del territorio. L’Amministrazione Comunale, attraverso un apposito avviso, nei mesi scorsi ha deciso di mettere a disposizione di queste ultime due stanze del primo piano della Palazzina di via Silvio Pellico, oggetto di interventi di risanamento che si sono da poco conclusi e dove è già presente anche lo Sprar della città.

L’inaugurazione ufficiale, culminata con la consegna delle chiavi ai rappresentanti delle prime quattro associazioni che condivideranno gli spazi (Confad, On the Road, Lory a Colori e Dimensione Volontario) si è svolta questa mattina alla presenza del Sindaco Mario Nugnes, del Vicesindaco Angelo Marcone, dell’Assessore al Sociale Francesco Luciani, della Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti, del Consigliere Comunale e Provinciale Enio Pavone, del Consigliere Comunale Christian Aceto, della Consigliera Comunale Simona Di Felice, della Funzionaria del Comune Lorena Marcelli, del Parroco di Santa Maria Assunta Don Lucio e del Dirigente Scolastico del Liceo Saffo Achille Volpini.

L’occasione è stata utile per avviare ufficialmente anche le altre attività che insistono nella struttura, che sarà utilizzata per i servizi dedicati alla comunità, e del rinnovato campo polivalente che sarà usato dagli studenti del vicino Liceo per svolgere attività sportiva e motoria.

IL COWORKING DEL SOCIALE. Il sistema del “coworking” prevede la condivisione degli spazi permettendo, allo stesso tempo, di mantenere la propria attività indipendente grazie ad una turnazione ben precisa. Questo metodo permette di favorire la collaborazione, il confronto e il supporto reciproco tra le realtà del Terzo Settore che lavorano quotidianamente territorio di Roseto degli Abruzzi.

“Ringrazio l’Assessore Luciani per aver avuto l’intuizione di far sì che il mondo del volontariato potesse lavorare in rete attraverso la condivisione degli spazi – ha detto il Sindaco Mario Nugnes – Oggi festeggiamo anche la conclusione di un’opera pubblica e doniamo uno spazio rigenerato che sarà al servizio di tutta la comunità e della scuola, anche grazie al lavoro ereditato dalla passata amministrazione che aveva intercettato il finanziamento e portato a compimento dalla nostra. È grande la soddisfazione nel vedere viva un’opera che rappresenta una bella eccellenza per tutto il nostro territorio e che, mi auguro, sarà conservata in perfetto stato. Tutte le Associazioni coinvolte nel progetto del Coworking hanno dato una grande dimostrazione di maturità e di lungimiranza perché hanno manifestato la voglia di aprirsi anche al mondo dei giovani che, grazie alla vicinanza della scuola, saranno pronti a cogliere l’opportunità messa a disposizione e a dare il proprio contributo alle loro iniziative”.

“Inauguriamo questo spazio con grande emozione – ha aggiunto l’Assessore Francesco Luciani – abbiamo lavorato molto per creare un luogo di condivisione, di scambio di idee e competenze e di contaminazione facendo nostro il sistema del Coworking che ha dimostrato di dare importanti risultati nell’ambito privato. In questo modo proviamo a rinsaldare la collaborazione nel mondo dell’associazionismo e ringrazio le associazioni e le cooperative che, assieme a noi, hanno creduto a questo progetto mettendosi in gioco. Sono sicuro che la loro già importante attività sul territorio sarà rafforzata grazie a questo spazio comune messo a loro disposizione dall’Amministrazione Comunale. Ringrazio anche la dottoressa Marcelli e i ragazzi del Servizio Civile per il sostegno fondamentale nella realizzazione del progetto. Il mio auspicio è che altre associazioni entrino in questo sistema che, sono certo, acquisirà sempre più fiducia tra gli operatori. Importante è anche la prossimità fisica nei confronti del Liceo Saffo che permetterà ai tanti giovani studenti di conoscere il mondo del sociale e di avvicinarsi alle sue lodevoli iniziative”.




CAMPIONATI NAZIONALI DI RITMICA

Il 17 e il 18 febbraio al Pala Tricalle. Assessore Pantalone e Anna Mazziotti: “Chieti sempre più protagonista dei grandi eventi sportivi”.

Chieti, 8 febbraio 2024. Chieti città della ritmica, in occasione della prima prova dei Campionati Nazionali di ginnastica ritmica di Serie A, A2 e serie B che si svolgerà il sabato 17 e domenica 18 febbraio al PalaTricalle.  Un evento che si aggiunge alle iniziative promosse per riportare la città al centro dei calendari sportivi nazionali e internazionali, grazie alla sinergia fra Comune di Chieti e Armonia d’Abruzzo, fucina di atlete e talenti della ginnastica ritmica. I dettagli sulla manifestazione sono stati illustrati dall’assessore allo Sport Manuel Pantalone, da Anna Mazziotti e Germana Germani, motori di Armonia d’Abruzzo, erano presenti la consigliera comunale e provinciale Silvia Di Pasquale e il consigliere Vincenzo Ginefra.

“Questo evento porta la grande ritmica in città, confermando la vocazione di Chieti ai grandi eventi dello sport in vista anche del riconoscimento di Città europea dello sport – illustra l’assessore allo Sport Manuel Pantalone – . Si tratta di una prima prova che sarà trasmessa in diretta su Rai Sport e La 7D, avrà come scenario una struttura che ha ospitato già tanti eventi di qualità, come il Fight Clubbing, la più grande ribalta per gli sport da combattimento, più volte abbiamo avuto la nazionale di pallamano, stiamo ora lavorando per un evento importante sul pattinaggio che vedrà Chieti protagonista su panorami internazionali. In vista di questa possibilità abbiamo fatto tanti interventi anche per ottimizzare il Pala Tricalle e renderlo accogliente e di nuovo aperto a un evento nazionale. Chieti si conferma città europea dello sport la prima è di caratura nazionale e porterà in città tantissimi atleti, i loro team e le loro famiglie e questo significa agevolare un’operazione di marketing territoriale di cui la nostra città ha bisogno. Siamo felici che ad organizzarlo sia l’Armonia d’Abruzzo, che ha una storia e un palma res d’eccezione che assicurerà spettacolo, competizione e un grande richiamo di pubblico a questa opportunità che accogliamo a braccia aperte”.

“Questo nuovo evento è un segno tangibile che la comunità cresce anche a livello sportivo – così la consigliera Silvia Di Pasquale – , accompagnando una società che ha dato lustro alla città di Chieti in cinquant’anni e oltre di attività e di formazione di generazioni di atlete. Conosco da vicino e da lungo tempo il lavoro che viene svolto a vantaggio delle ragazze e sono felice di poter fare la mia parte anche a livello istituzionale per promuovere l’attività e il talento di questa importante fucina abruzzese. Avremo tante eccellenze in competizione il 17 e il 18, sarà il modo migliore per dare rilievo a un’attività che si svolge da tanto a Chieti e che tiene alti i nostri colori in tutte le competizioni maggiori, in Italia e nel mondo. Per queste ragioni è indispensabile sostenere con la presenza questo spettacolo e che il comparto ricettivo e commerciale crei le giuste sinergie per accogliere il movimento generato da un evento di tale portata”.

“Ancora una volta l’Armonia d’Abruzzo dimostra di essere la più importante realtà formativa sportiva della regione – aggiunge il consigliere Vincenzo Ginefra – , come Amministrazione abbiamo raggiunto l’obiettivo di avere un centro federale per la pallamano, la ginnastica ritmica, grazie alla tenacia di Armonie d’Abruzzo sta diventando una disciplina in crescita per utenza e riconoscimenti, avendo già al suo attivo 8 scudetti. Un riscontro che fa di Armonia d’Abruzzo una delle società sportive più rappresentative della regione. Sarà un grande evento sportivo, invitiamo la città a partecipare numerosa”

“Sarà la prima prova di un campionato emulato in tutto il mondo, dalla finale di maggio a Torino uscirà il campione d’Italia – così Anna Mazziotti di Armonia d’Abruzzo – .  L’appuntamento ci emoziona molto e ci responsabilizza, perché vogliamo portare in città uno spettacolo vero e per tutti, come facciamo da cinquant’anni per l’Abruzzo e per i tanti talenti che abbiamo scoperto e formato. Speriamo sia il primo di una serie grandi eventi anche per la ritmica. Una promessa e un sogno, insieme dopo questo appuntamento è quello di portare a Chieti le Farfalle Azzurre, a luglio, prima delle Olimpiadi”.

“Tutte le sezioni saranno in diretta su la 7 D e riprese anche da Rai Sport, ringrazio l’Amministrazione per aver reso possibile che questa possibilità si concretizzasse perché farà di Chieti sia un punto fermo e sia di ritrovo della ginnastica ritmica italiana – aggiunge Germana Germani -. Un gran bel risultato. Saranno 12 le squadre che si affronteranno per la A1 e 12 per la A2, alle ore 15 di sabato la A2, alle 18 la A1; domenica, invece, le 13 squadre di B saranno in pista dalle ore 10. Le prime tre squadre approderanno a Torino: in tutto avremo oltre 600 atlete molte anche straniere, perché ogni squadra ne ospiterà una in seno, rappresentative da tutti i paesi europei e dalla Bielorussia, che gareggeranno per i colori delle proprie società. Alta la qualità anche delle allenatrici internazionali. Sui nomi: Darja Varfolomeev campionessa che competerà per la Germania, Viktorija Onoprijenko che gareggerà per noi, come Sofia Raffaeli, campionessa del 2022 e vicecampionessa nel 2023, insieme alle migliori ginnaste junior che a maggio hanno preso medaglie ai campionati svoltisi in Romania. Per assistere sarà attiva una prevendita acquistabile mandando mail ad armoniadabruzzo@outlook.it, oltre al botteghino”.




IN MONDOVISIONE SU RAI UNO

Santa Messa dall’abbazia di San Giovanni in Venere il 10 Marzo

Fossacesia, 8 febbraio 2024. Il prossimo 10 marzo, in mondovisione, dall’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, con collegamento alle ore 11, su RAI UNO verrà trasmessa la Santa Messa. Ad officiare Mons. Bruno Forte, Arcivescovo della Diocesi Chieti-Vasto. Dopo vari tentativi di ottenere la trasmissione della diretta, padre Marcello Pallotta, priore del convento dei Padri Passionisti,  ha ricevuto la tanto attesa notizia. La richiesta di una diretta della Santa Messa, infatti, era stata avanzata in più occasioni e sarà l’occasione di promozione del cenobio benedettino, uno dei più belli d’Italia, e per i fedeli abruzzesi.

Soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione Comunale di Fossacesia. “Sono molto felice in particolare per la comunità religiosa di San Giovanni in Venere, che da circa settant’anni custodisce con grande impegno e generosità l’abbazia, che è luogo di culto e di arte – afferma il sindaco, Enrico Di Giuseppantonio – Sono felice che a celebrare la Messa sia Mons. Forte, al quale tutti ci sentiamo molto legati. Un grazie a tutti i fedeli, al coro e ai volontari della Chiesa di San Giovanni”.  I Padri Passionisti hanno diffuso un invito a tutti i fedeli ad essere presenti nell’abbazia, il prossimo 10 marzo,  alla celebrazione della Santa Messa.




VANESSA SCALERA AL TEATRO MARIA CANIGLIA

Sabato 17 febbraio va in scena con “la sorella migliore”, sesto appuntamento della stagione di prosa 2023/24

Sulmona, 8 febbraio 2024. Vanessa Scalera salirà sul palco del Teatro Maria Caniglia sabato 17 febbraio alle ore 21:00 con La sorella migliore di Filippo Gili per la regia di Francesco Frangipane; la produzione Argot Produzioni e Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro in coproduzione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle arti è un intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto, ciò che è morale.

Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona propone quale sesto appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 uno spettacolo in cui gli interpreti Vanessa Scalera – conosciuta e amata dal grande pubblico per il personaggio di Imma Tataranni – Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini trasportano il pubblico in quella che pare essere una partita a scacchi con la vita, instillando una serie di dubbi: come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, solo tre mesi di vita?

Sarebbe riuscito a sopportare, con minor peso, gli anni del dolo e del lutto, gli stessi in cui vivono per chissà quanti anni ancora, le persone legate alla donna uccisa?

E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo, macchiatosi di una tale nefandezza, una scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso?

Ma poi siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità?

Oppure a suo modo, mettendo da parte l’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?

«È la storia di due sorelle e un fratello che commette un errore gravissimo nella sua vita; una delle sorelle gli perdona questo errore, l’altra di meno; lo spettacolo è definibile come una partita a scacchi dove una delle due sorelle conduce il gioco e non sappiamo quale delle due sia la migliore. A deciderlo sarà il pubblico» dichiara Vanessa Scalera, che aggiunge «Il teatro è una forma di resistenza, e noi siamo ancora qui a farla».

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, X del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




I BEDESCHINI INCONTRANO LA CITTÀ

Venerdì 9 febbraio, ore 18, Oratorio di Sant’Antonio de’ Cavalieri de Nardis. Concerto dell’Ensemble Anima&Corpo “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini”. Ingresso Libero

L’Aquila, 7 febbraio 2024. Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento, in corso al MuNDA fino al 3 maggio prossimo, venerdì 9 febbraio, ore 18, all’Oratorio di Sant’Antonio de’ Cavalieri de Nardis (via San Marciano) è in programma il concerto dell’ensemble Anima&Corpo diretto dal violinista Gabriele Pro con Aloisia de Nardis soprano, Sara Meloni violino e Nicola Procaccini organo. Il programma “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini” comprende musiche di Frescobaldi, Colista, Mannelli, Rainaldi e Landi, tutti autori attivi in Italia nella prima metà del Seicento.

L’evento promosso dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, dall’Università degli Studi dell’Aquila e dall’Associazione Angelo de Nardis di Prata, sarà introdotto dai saluti istituzionali del professor Edoardo Alesse, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila e della dottoressa Federica Zalabra, Direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo. Interverranno i Professori Michele Maccherini e Arnaldo Morelli, docenti dell’Università degli Studi dell’Aquila.

L’ensemble Anima&Corpo nasce nel 2015 con l’intento di diffondere e riscoprire i tesori musicali della musica vocale e strumentale dal XVII al XVIII secolo con uno sguardo ai repertori eseguiti meno di frequente e tenendo presente i contesti artistici e culturali in cui i compositori hanno operato.

L’ingresso è libero.

NOTE STORICHE SULL’ORATORIO

L’Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de Nardis è un edificio religioso edificato da e per la famiglia de Nardis,  a partire dal 1646, dal Cavaliere di Santo Stefano di Toscana Ottavio de Nardis, insieme ad altri esponenti della nobile famiglia aquilana. Sembra sia stato eretto come ex voto per l’aura devozionale che il dipinto di San Antonio da Padova,  eseguito ad affresco da Francesco Bedeschini e collocato come pala dell’altare maggiore, acquisì.

L’edificio fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1703. Numerosi, quindi, i  rimaneggiamenti  e le  modifiche successive, tra cui la sostituzione del soffitto voltato con uno ligneo ad opera dell’ebanista Ferdinando Mosca da Pescocostanzo, autore anche del magnifico soffitto di San Bernardino, arricchito da un dipinto di Vincenzo Damini, raffigurante Sant’Antonio da Padova che riceve il Bambino Gesù dalla Madonna.

Fra le due porte di ingresso, una nicchia contenente una statua a grandezza naturale di Sant’Antonio è opera dello scultore comasco Ercole Ferrata. Tra le opere rilevanti, il paliotto dell’altare maggiore composto da ventisette formelle istoriate di maiolica di Castelli e due pale d’altare di Lorenzo Berrettini e del cavalier Giacomo Farelli: la Fuga in Egitto e l’Immacolata Concezione.

All’interno l’organo di Luca Neri del 1650, fieramente italiano con influenza olandese. Quando venne realizzato, infatti, ancora esistevano in città  quelli di Balthasar Ruytsgheens, venuto all’Aquila con Madama Margherita e  specializzato nella costruzione di questi strumenti studiati dal leonessese Luca Neri per carpirne segreti e peculiarità riproposti nello splendido organo dell’Oratorio, giunto fino a noi nella totalità della sua composizione fonica. Preziosa testimonianza  e punto di riferimento per tutti gli esecutori specializzati nella prassi esecutiva storicamente informata,  la “voce” del Luca Neri è espressione fedele dell’epoca. L’Oratorio è stato restaurato a seguito del sisma del 2009.




TORNA IL CARNEVALE

Domenica 11 febbraio carri allegorici, maschere e artisti di strada sfileranno per le strade del centro storico

Tornareccio, 7 febbraio 2024. Carri allegorici, maschere e costumi di ogni genere sfileranno nel centro storico di Tornareccio, domenica 11 febbraio, per il tradizionale appuntamento con il Carnevale.   L’evento, organizzato dall’Associazione Good Friends con il patrocinio del Comune di Tornareccio, inizierà alle ore 15.00 e proseguirà, dalle 20.00 in poi, nel Salone “Remo Gaspari”, con l’intrattenimento curato dall’associazione Pro Loco.

Le strade dello splendido borgo d’Abruzzo, famoso per il miele e per i mosaici, saranno animate da  una decina di carri allegorici, dalla banda musicale del paese, dai Musici e gli Sbandieratori della Città di Lanciano e dalla follia divertente degli artisti di strada. Non mancheranno tanti gruppi mascherati e costumi di ogni tipo.

I carri, quest’anno, sono stati realizzati dal Comitato Bentornato Carnevale e dalle contrade di Collecase e San Giovanni, da gruppi di amici e dai paesi vicini di Casalanguida, Scerni e Piano Ospedale.

La grande festa, che torna dopo qualche anno di assenza, rinsalda il legame di Tornareccio con la tradizione storica carnevalesca, portata avanti, e quest’anno riproposta, dagli “amici carnevalini” e dalla loro voglia di stare insieme e fare qualcosa di bello per tutti.

L’appuntamento con la magia del Carnevale è per domenica prossima nel cuore del borgo. Gli organizzatori annunciano che, in caso di maltempo, la manifestazione sarà rinviata alla domenica successiva.




PAROLE D’ABRUZZO

Daniela D’Alimonte ospite dell’Associazione Villa Badessa

Rosciano, 7 febbraio 2024. Domenica 11 febbraio alle ore 17.00 l’Associazione Culturale Villa Badessa ospita presso il complesso parrocchiale (ex asilo) dell’omonima frazione di Rosciano (PE) “Parole d’Abruzzo” di Daniela D’Alimonte: il primo volume della nuova serie di Ianieri Edizioni targata “Comete. Scie d’Abruzzo”, collana  di 36 volumi diretta dallo scrittore e sceneggiatore abruzzese Peppe Millanta con itinerari consigliati. La prefazione di questo primo volume è a cura di Giovanni D’Alessandro.

Daniela D’Alimonte, con questo lavoro, ha da poco ritirato in Campidoglio il prestigioso Premio Nazionale dedicato al linguista Tullio De Mauro.

L’evento di domenica sarà moderato da Peppe De Micheli; ospite dell’appuntamento è uno degli “ambasciatori” della terra d’Abruzzo, Gino Bucci, alias “L’Abruzzese fuori sede”; presente anche la giornalista pescarese Alessandra Renzetti, Ufficio stampa della collana “Comete – Scie d’Abruzzo”.

Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D’Alimonte, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre, sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

Come spiega l’autrice: “questo volume vuole essere una raccolta di parole ‘iconiche’ abruzzesi che delineano, cioè, gli aspetti peculiari della nostra regione e ne individuano le usanze, le tradizioni, i modi di dire, i cibi caratteristici. Di ogni termine, trascritto sia nella grafia dialettale che in quella dell’alfabeto fonetico internazionale, è stata ricostruita la propria etimologia scoprendo interessanti derivazioni dalle basi latine greche, a volte in maniera più diretta rispetto ai corrispondenti termini in italiano”.

“Chiaramente – sottolinea la D’Alimonte – per le dimensioni del libro e della stessa collana, è stata effettuata una cernita selezionando le parole più originali e quelle che meglio definiscono l’idea di abruzzesità sotto i vari punti di vista. La ricostruzione delle parole è stata effettuata con rigore scientifico ma nello stesso tempo il testo vuole presentarsi come divulgativo per offrirsi a tutto il pubblico interessato a conoscere il significato, la diffusione e la peculiarità di alcuni termini dialettali abruzzesi. Nello stesso tempo il volume cerca anche di far conoscere e preservare quelli che sono alcuni termini ormai in disuso e destinati altrimenti a scomparire”.

Anche questa nuova serie, come accade per quella dedicata alla narrativa di viaggio (collana blu) di “Comete”, gode della fiducia de I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici, I Parchi Letterari ed il Parco Nazionale della Maiella.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.

Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice e vive a Pescara. Nella vita svolge la professione di Dirigente scolastico, ha insegnato per 15 anni materie letterarie; è giornalista pubblicista e ha collaborato con la testata ‘Il Centro- Quotidiano d’Abruzzo’. É cultrice di ‘Dialettologia e Linguistica italiana’ presso la Facoltà di Lettere dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara e di ‘Linguistica e linguaggi settoriali’ presso la facoltà di Scienze Sociali della stessa Università. Studiosa ed appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di numerosi volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese e la toponomastica. Dal 2007 è uno dei direttori artistici del Premio Nazionale Parco Majella; è organizzatrice di manifestazioni ed eventi culturali che tendono a promuovere e valorizzare il dialetto della propria regione; è presente nella giuria di numerosi Premi di poesia dialettali abruzzesi. Ha ricevuto il Premio Cultura 2016 della città di Moscufo.




PER UN TERRITORIO PROTAGONISTA

Ernesto Graziani inaugura la nuova sede elettorale

Paglieta, 7 febbraio 2024 –  “Per un territorio protagonista, apriamo una nuova sede.” È con questo slogan che l’avvocato Ernesto Graziani, candidato alle  regionali 2024 con il  Partito Democratico, a sostegno del candidato presidente alla Regione, il prof.  Luciano D’Amico (Patto per l’Abruzzo) , annuncia l’apertura della nuova sede elettorale nella città Frentana.

Il punto di incontro è destinato a diventare il cuore pulsante delle attività politiche per sostenere la candidatura di Graziani. Dettagli dell’Evento: Data: Venerdì 9 prossimo Orario: 18:30 Luogo: Corso Trento Trieste, n. 28 (sotto i portici), Lanciano.

La cerimonia di apertura vedrà la partecipazione  della vasta schiera dei   giovani democratici, che contribuiranno a creare un’atmosfera vibrante e inclusiva. Inoltre, per rendere l’iniziativa  ancora più

L’avvocato Ernesto Graziani auspica che la nuova sede elettorale diventi un punto di riferimento per tutti coloro che condividono la visione di un Abruzzo e della sua gente come protagonisti del cambiamento. L’invito è esteso a tutti i cittadini interessati a partecipare attivamente alla costruzione di un futuro migliore per la regione Abruzzo.

Il sindaco del Comune di Paglieta, Ernesto Graziani, esprime la sua soddisfazione per l’inaugurazione  di questa nuova sede elettorale nel cuore della comunità, sottolineando l’importanza di coinvolgere i cittadini nella costruzione del futuro della regione.

Il gruppo di  Graziani è disponibile per concordare  interviste e ulteriori informazioni. Per contatti stampa, si prega di rivolgersi a Linda Caravaggio – cell.3342092410




LA STRAGE TRA I SENZA DIMORA

Politicainsieme.com, 7 febbraio 2024. Nel corso del 2023 sono morte in strada 415 persone senza dimora, 16 in più rispetto al 2022. Questi i dati emersi con la “Strage invisibile”, il report annuale  della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, fio.PSD,

Il rapporto parla di una “tragedia silenziosa” che attraversa tutto il territorio nazionale e che , dal 2020, appare in costante crescita. Il 2023 ha rappresentato, soprattutto nella stagione invernale, uno dei punti più alti di quella che è diventata una vera piaga sociale.

Per quanto riguarda il profilo delle persone decedute, i dati raccolti consentono di ricostruire un profilo socioanagrafico prevalente che indica che le morti in strada interessano soprattutto uomini (93%), persone
di nazionalità straniera (58%), con un’età media di 47,3 anni.

Rispetto alla nazionalità, emerge una significativa prevalenza di persone straniere provenienti da paesi
extraeuropei (44%), in particolare dal Marocco (8%) e dalla Tunisia (4%). I cittadini stranieri di nazionalità
europea, pari al 14%, provengono principalmente dalla Romania (8%). La quota di italiani deceduti pari
complessivamente al 31% aumenta leggermente rispetto allo scorso anno (28%).

Per quanto riguarda l’età del decesso, notiamo che muoiono cittadini di tutte le fasce età dai 16 anni agli
86 anni. Come dicevamo, l’età media dei decessi si attesta a 47,3 anni, maggiore per gli italiani e pari a 55,7,
minore per gli stranieri pari a 42,6. Un dato questo cruciale, se pensiamo che l’età media di morte della
popolazione italiana è di 81,9 anni, che rende tutta la drammaticità delle conseguenze della vita in strada.

La strage tra i senza dimora – Politica Insieme

Seconda copertina (fiopsd.org)




IN MOSTRA ALLA BIT DI MILANO

Berardinetti: vetrina fondamentale per il nostro territorio

Sante Marie, 6 febbraio 2024. Le bellezze di Sante Marie conquistano la Bit di Milano. Grande affluenza e grande curiosità hanno destato gli itinerari, le attrazioni e le peculiarità del territorio comunale in mostra alla Borsa internazionale del turismo che si sta svolgendo alla Fieramilano.

Un appuntamento importante volto a richiamare operatori turistici, agenti di viaggio, aziende e ditte di promozione turistica e a fargli conoscere nuovi luoghi da visitare in Italia. Tra questi angoli dello Stivale tutti da scoprire c’è anche Sante Marie che ha presentato il Cammino dei Briganti, la Riserva naturale Grotte di Luppa, la Grande panchina Sante Marie #241 e i sentieri de La Brigantessa grazie alla collaborazione con Appennini for all.

“Come sempre la Bit di Milano rappresenta una vetrina fondamentale per le nostre attività”, ha commentato il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, “fino a qualche anno fa pensare anche solo di partecipare a un evento di questo genere era impossibile. Oggi, grazie all’articolata attività di promozione che abbiamo portato avanti, è invece possibile. Tanti hanno chiesto informazioni sulle nostre “attrazioni” e tanti hanno mostrato interesse annunciando fin da subito di essere pronti a venirci a trovare per percorrere il Cammino dei Briganti o per visitare le bellezze del nostro territorio. Il lavoro di squadra e il costante lavoro di promozione iniziano a dare frutti. Ringrazio Mirko Cipollone per la collaborazione”.




IN VETRINA ALLA BIT DI MILANO

Successo per la conferenza di promozione nello stand di regione Abruzzo

Roseto degli Abruzzi, 6 febbraio 2024 – “Roseto degli Abruzzi, un mosaico di meraviglie, paesaggi e tesori nascosti in un abbraccio di bellezza”. È il claim del video promozionale, proiettato durante la conferenza che si è svolta questa mattina, a racchiudere il successo di Roseto alla Borsa Internazionale del Turismo, in svolgimento in questi giorni presso l’Allianz MiCo di Milano.

La Città delle Rose, infatti, si è messa in mostra durante la fiera internazionale grazie allo spazio di promozione esclusivo: una conferenza nello stand della Regione Abruzzo che ha visto intervenire il Sindaco Mario Nugnes, l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio e, in rappresentanza degli operatori alberghieri ed extralberghieri, Catia Soardi di Faita Abruzzo e Lucia Simioni di AbruzzoBnB. Ad accompagnarli l’allegra presenza di “Ros”, la mascotte di Roseto degli Abruzzi e, come detto, la proiezione del video promozionale realizzato per l’occasione. Gli interventi hanno valorizzato le bellezze del territorio e le hanno portate all’attenzione dei tanti operatori provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato alla manifestazione milanese.

“Ringrazio la Regione Abruzzo per l’accoglienza e la disponibilità dimostrata nel creare un lavoro di squadra che rappresenta un una ricchezza per tutti – ha detto il Sindaco Nugnes – Fondamentale, in questa collaborazione, è la consapevolezza di far parte di una realtà più ampia, che abbraccia tutta la costa teramana e tutta la regione Abruzzo. Il dovere di ogni buon amministratore è quello di lavorare in rete con gli altri Enti per far sì che si creino dei ponti, sia strutturali e culturali, affinché la costa abruzzese sia unita nella promozione e nella realizzazione di grandi manifestazioni. Stiamo lavorando su un brand che vuole dare una caratterizzazione alla nostra offerta e che punta sull’innovazione. Perché è giusto partire dal passato ma, allo stesso tempo, è necessario ragionare sul presente e sul futuro di una città che esprime un’enorme potenzialità. Un territorio di alto livello naturalistico e culturale e capace di offrire servizi importanti. Ma capace anche di attirare sia le famiglie che i giovani, fatto di spiagge e divertimento ma anche di natura, di percorsi, di storia, di tradizioni e di enogastronomia”.

“Fondamentale nel successo della promozione turistica è il lavoro di squadra, soprattutto tra amministratori e operatori – ha aggiunto l’Assessore D’Elpidio – I nostri punti di forza sono rappresentati dalla spiaggia, dai riconoscimenti come la Bandiera Blu e la Bandiera Verde, dalla capacità di offrire un turismo dedicato alle famiglie. Roseto è un territorio caratterizzato anche dalla Storia, dai borghi antichi e dalla natura, con la presenza della Riserva Borsacchio. Una Riserva che rappresenta un fiore all’occhiello della nostra offerta e capace di attirare tutti gli amanti della natura. Voglio sottolineare, inoltre, la capacità di Roseto di attirare e organizzare grandi eventi sportivi che permettono, grazie all’arrivo di centinaia di atleti provenienti anche dall’estero, di contribuire al processo di destagionalizzazione avviato dalla nostra Amministrazione”.

“Il nostro obiettivo è quello di crescere ogni anno con l’umiltà di ascoltare e di apprendere anche da altri – ha concluso il Sindaco – Tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare e credo che Visitroseto.it, come nuovo brand e come nuovo strumento digitale, abbia tutte le caratteristiche per poter raccontare in modo completo il nostro territorio e per aiutarci nella promozione e nella crescita dell’offerta turistica”.




CITTÀ DEL VINO, PROPOSTE A SOSTEGNO

Quattro le principali proposte introdotte da Zappalorto insieme a Paolucci a sostegno delle iniziative illustrate da Angelo Radica in veste di presidente nazionale di “Città del vino”, una associazione che racchiude oltre 500 Comuni in Italia e 31 in Abruzzo.

Chieti, 7 febbraio 2024. «Il primo punto di cui ci occuperemo appena eletti riguarda l’aumento degli aiuti e dei fondi messi a disposizione per gli agricoltori colpiti dalla piaga della peronospora. I fondi già proposti da un emendamento presentato da Silvio Paolucci saranno destinati per intero al settore. Aiuti, ricordiamolo, dimezzati dall’attuale governo regionale. Nel 2023 abbiamo vissuto la  crisi della produzione peggiore degli ultimi dieci anni. La Regione non ha dato alcun tipo di risposta ma ha preferito finanziare altre attività come il Napoli calcio a discapito dei 15mila viticoltori abruzzesi. Vogliamo salvaguardare il tessuto produttivo attraverso i ristori da mettere a disposizione per la salvaguardia della filiera produttiva».

A questo si aggiunge uno dei «punti più delicati per coloro che svolgono impresa: quello legato a una insostenibile burocrazia e assenza di consulenza. Riprogettare un’assistenza tecnica è una delle cose più importanti che ci chiedono i viticoltori che lamentano una grande distanza delle istituzioni. Ad esempio, oggi un agricoltore che deve fare i trattamenti è solo: non c’è un soggetto istituzionale che può fornire consigli a riguardo. Questo nasce dall’abolizione dell’Arsa, l’ente che svolgevo questo tipo di servizio, eliminata dall’amministrazione Chiodi con l’assessore Mauro Febbo. L’ascolto degli agricoltori deve essere una priorità: noi ri vogliamo il ripristino di questo servizio di assistenza tecnica.

Successivamente intendiamo dare maggiore sostegno ai consorzi di tutela e lanciare un progetto che vede vino e salute insieme: proposte di consumo consapevole e di lotta all’abuso. Un lavoro importante per il bene  dei cittadini abruzzesi.

Poi c’è sicuramente da attuare il protocollo d’intesa proposto nel 2018 da Città del Vino. La Regione anche qui, finora, è risultata assente. Una sinergia che può trovare seguito, ad esempio, con le “Strade del vino”: dei consorzi che vedono il pubblico e privato insieme per promuovere l’accoglienza turistica. Per comprenderne l’importanza per la regione basti pensare che il settore dell’enogastronomia è scelto, come prima preferenza, da 21 milioni di turisti europei.

Per questo bisogna puntare sulla connettività e la formazione: la Regione può sostenere ad esempio la scuola di enoturismo introdotta da Città del Vino mediante gli enti di formazione e promuovere l’accoglienza attraverso eventi iniziative strategiche strategici. Esistono esempi virtuosi che possiamo percorrere per rilanciare il nostro Abruzzo».




L’UOMO CREATORE DI SÉ STESSO

Alla ricerca di una nuova definizione di Transumanesimo

di Angela Casilli

Quando parliamo di Transumanesimo dobbiamo aver chiaro che stiamo parlando di un’istanza nata con l’uomo. Non è una novità, perché da sempre l’uomo cede alla tentazione di essere come Dio, cioè di superare la condizione di creatura, per essere artefice del proprio destino. Non è un caso che il Manifesto dei Transumanisti italiani auspichi una vera e propria rivoluzione prometeica, dal nome del titano che portò agli uomini il fuoco, inteso come conoscenza, disobbedendo agli dei.

Al di là del mito, si tratta di una corrente di pensiero che, pur avendo radici storiche e filosofiche che risalgono a molti secoli fa, negli ultimi tempi ha trovato terreno fertile in molti ambienti, perché è una corrente di pensiero che si fa portatrice di un nuovo modo di concepire l’uomo, nella sua essenza e nel suo rapporto con il mondo che lo circonda.

Grazie alle recenti scoperte e conoscenze in campo scientifico, gli ambiti sono molti e vanno dalla psicologia, alla nanotecnologia, alla genetica, fino alla intelligenza artificiale, l’uomo può finalmente essere artefice della propria evoluzione e costruire il proprio sé, per migliorare le proprie condizioni di vita, sconfiggere le malattie ereditarie e quelle incurabili e combattere l’invecchiamento.

Tuttavia, sarebbe un errore definire il movimento transumanista, come un movimento monolitico, perché molteplici sono le correnti di pensiero che si richiamano ad esso pur nelle diversità di approccio e di espressione, arrivando persino a considerare l’immortalità dell’uomo, come possibile mediante l’impianto di dispositivi cibernetici sul corpo umano.

Non mancano però pensatori più pragmatici che, preferiscono rimanere ancorati alle conoscenze scientifiche del momento, anche se riconoscono le enormi potenzialità, ad esempio, dell’intelligenza artificiale per migliorare la vita di tutti. Il 2024 sarà l’anno dell’intelligenza artificiale, che diventerà centrale nella vita di milioni di persone pur con gli inevitabili rischi che ogni novità nel campo della ricerca scientifica comporta.

Il movimento transumanista, c’è da esserne certi, si farà nella sua totalità promotore di una assoluta libertà della ricerca scientifica, che potrà così svilupparsi a velocità impensabile fino a poco tempo fa. Il transumanesimo è un pensiero ben lontano dall’essere solo teorico; è, invece, ben radicato in moltissime istituzioni nazionali e sovranazionali e in ampi strati del mondo accademico, e con ricadute concrete sempre più evidenti.

Il 2024 sarà l’anno di un confronto, di uno scontro cruciale per il nostro futuro. Gli autocrati si sentono sempre più forti e le democrazie appaiono intimidite ma, forse, la realtà non è solo questa. Certamente i tempi sono bui, sono tornate le guerre che non sono mai scomparse del tutto, perché quando le dittature e le autocrazie diventano asservite, i conflitti esplodono. C’è, però, anche un mondo che va nella direzione opposta e in gioco sono le numerose e straordinarie positività che abbiamo di fronte, in primis la scienza con il supporto del transumanesimo.




STAGIONE DI PROSA 2024 AL DE NARDIS

Il 9 febbraio alle ore 21 ottavo appuntamento presenta un’altra compagnia teatrale abruzzese, il Teatro Scomposto di Carlo Codagnone e il riadattamento di Il Bar Sotto il Mare, liberamente tratto dal libro di Stefano Benni, che sarà in scena venerdì 9 febbraio alle ore 21.

Orsogna, 7 febbraio 2024. La ricca Stagione di Prosa 2024 del nostro teatro, giunta all’ottavo appuntamento presenta un’altra compagnia teatrale abruzzese, il Teatro Scomposto di Carlo Codagnone e il riadattamento di Il Bar Sotto il Mare, liberamente tratto dal libro di Stefano Benni, che sarà in scena sabato 9 febbraio alle ore 21.

Un uomo senza nome vaga per motivi sconosciuti nell’immaginario porto di Brigantes, quando, all’improvviso, vede un vecchio scendere le scalette che portano al mare e scomparire tra le onde. L’uomo, nel tentativo di fermarlo, lo segue. Si troverà catapultato in un luogo fantastico: un bar incredibile dove ognuno dei suoi misteriosi avventori dovrà raccontare, nell’arco di una notte, una storia.

Ispirato dalla penna dissacrante di Stefano Benni, uno spettacolo teatrale ironico e sagace, che si snoda tra divertissement puro (Il verme disicio) e riflessioni critiche sulla società odierna (“Il dittatore e il bianco visitatore”, “Matumaloa”, “Il più grande cuoco di Francia”, “Autogrill horror”).

Un viaggio fantastico tra sogno e realtà, tra gli abissi più profondi del mare fin dentro al bagno di un autogrill, tra balene innamorate, insetti mangialettere e diavoli mangioni. Un viaggio in cui il surreale fagocita la realtà e la realtà contagia il surreale e che ha come destinazione la contraddittorietà della natura umana.




GIORNATA DELLA SICUREZZA IN INTERNET

I ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado “V. Bindi” coinvolti nelle iniziative promosse dalla Polizia di Stato per educare ad un corretto utilizzo della rete.

Giulianova, 7 febbraio 2024. La Polizia Postale dalla parte dei ragazzi per un uso consapevole degli strumenti telematici e la riduzione dei rischi legati alla rete. Dopo l’incontro della scorsa settimana rivolto alle famiglie, la Scuola Media “V. Bindi” è stata di nuovo protagonista della campagna promossa dalla Polizia di Stato contro il cyberbullismo e le possibili, drammatiche conseguenze causate da  un errato approccio a internet. 

L’iniziativa di oggi, Giornata della Sicurezza in Internet (Safer Internet Day), si è tenuta appunto in sinergia con la Polizia Postale, nell’ambito di un progetto didattico più ampio, voluto dalla Dirigente dell’ IC2 Angela Pallini, in collaborazione con l’animatore digitale, il professor Michele Alesiani, e con il  corpo insegnante. Le docenti Francesca Pistilli e Alessandra Pomante hanno coordinato la mattinata formativa rivolta ai ragazzi, che sempre più precocemente si accostano al web, spesso senza conoscerne implicazioni e possibili effetti.

A palazzo Kursaal, a partire dalle 10.30, gli studenti delle Seconde classi hanno ascoltato i consigli, le esortazioni, le sottolineature degli agenti Domenico Taraborelli e Mauro Pennafina  della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Teramo. Ha portato i saluti dell’ Ufficio Scolastico Regionale la dottoressa Maria Cristina De Dominicis. Il Vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione Lidia Albani ha aperto l’incontro ponendo l’accento sulla pericolosa convinzione che siano al sicuro, bambini e ragazzi, quando, in solitudine, trascorrono ore nella propria camera davanti allo schermo di uno smartphone, di un tablet, di un pc.

Obiettivo del Safer Internet Day, non è demonizzare internet, ma anzi valorizzarlo dando a genitori e ragazzi la chiave per utilizzarlo al meglio, schivando i rischi delle false identità, delle truffe, dei tentati adescamenti, dello stalking, dei ricatti. I ragazzi, alcuni al Kursaal, altri in aula, hanno ascoltato in video conferenza interviste e interventi contenuti in “Cuoriconnessi”, efficace progetto di informazione e salvaguardia telematica messo in campo dalla Polizia Postale.




IL BUSTO DI PANNELLA E LA CASA DEL VESCOVO

Ogni azione della nostra vita, anche la più piccola, è responsabile della bellezza o della bruttezza del mondo.                                                                                                   (Augusto Daolio)

Teramo, 7 febbraio 2024. Come giudicare l’installazione della statua a Don Giacinto Pannella in una aiuola ormai ex, l’unica dell’omonima via. Cinque vasi a terra , una platea di quadrotte, ex prati verdi recintati da una rete di una trentina di centimetri non rigida  e busto senza indicazioni. Nella stessa via di fronte alla chiesa del Sacro Cuore, troviamo un giusto raffronto, Don Matteo Di Bartolomeo, ha reso bello e funzionale lo spazio antistante alla chiesa, ormai diventato anche un luogo di incontro.

Don Camillo batte Peppone alla stragrande,  sono convinto che il valore della bellezza e della estetica siano superati da un pezzo a Teramo. Resta però il dovere civico di denunciare e marcare una presenza, che, come nel passato, ha consentito ad opere belle di rimanere in vita, tra i primi ricordo: Casa Urbani (ora museo del gatto), gli affreschi liberty di Palazzo Castelli o Muzi, villa Blandina,  l’isolato di fronte all’ex seminario ed il parco fluviale del Vezzola.

Il busto immerso nel verde  dell’aiuola, con un corollario di una siepe dietro ed una idonea illuminazione notturna, avrebbe valorizzato l’opera dell’artista Silvio Mastrodascio,  e reso il luogo più bello e rispettato.

L’Associazione Robin Hood di Teramo, ritiene che debbano essere sostenute le motivazioni del consigliere Arch. Berardo Rabuffo. Si collocano perfettamente  nell’alveo della salvaguardia dei luoghi storici per i quali l’associazione si batte da anni.

L’associazione per questo concorda sulla necessità di salvaguardia e recupero, denunciando come quell’area d’interesse sia stata nel passato oggetto di una urbanizzazione popolare, dove furono trasferiti gli abitanti del centro storico di Teramo, sventramento di Santa Maria a Bitetto. Nessuna un’idea di conservazione dei luoghi e delle  aree d’interesse. Per non parlare di tutela del paesaggio, arrivando a Teramo, non si vede la città, ma questa serie di edifici, oggetto di diverse progettazioni, attuali detrattori ambientali.

Bene fa il Consigliere Rabuffo a ricordare che di tale edificio la casa vacanze del vescovo  è  fatta menzione anche nel Palma e nel Muzii per essere stato, l’edificio medesimo, contesto di importanti eventi della storia teramana: lì sostò, nel 1514 la Regina Giovanna d’Aragona per pregare, prima di fare il suo ingresso trionfale a Teramo, da Porta Reale; e proprio da quel luogo, le piane del Vescovo, il 17 novembre 1521 le truppe di Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona assisterono attoniti al Miracolo di S. Berardo e della Madonna delle Grazie che apparvero  sulle mura teramane per  fermare l’esercito invasore.

L’associazione Robin Hood si unisce nella richiesta  di acquisizione alla disponibilità  del patrimonio comunale ed inoltra  alla Sovrintendenza  una richiesta di valutazione allo scopo di apporre sull’edificio un vincolo-artistico nel nuovo PUC, in vista di un futuro restauro e di una sua doverosa valorizzazione.




TRE LETTERE INEDITE di G. Finamore a G. Pansa

[Pubblicato in “Rivista Abruzzese” A. XXVI, N.2, 1973 Lanciano, pp.119-122]

di Franco Cercone

Devo alla cortesia della signora Clara Pittoni-Pansa, figlia dell’illustre Sulmonese, la possibilità di pubblicare tre lettere inedite del Finamore a Giovanni Pansa, tratte da un ricco carteggio con insigni personaggi, quali B. Croce, A. D’Ancona, F. Novati, G. Mazzantinti, G. Cocchiara, R. Corso ed altri, che sarebbe stato sicuramente pubblicato dal Pansa se la morte non lo avesse colpito improvvisamente nel 1929. Infatti, sulla cartella che custodisce tale voluminoso carteggio, G. Pansa aveva scritto di proprio pugno: “Da conservare: contiene lettere di illustri e sommi uomini”.

La prima delle tre lettere del Finamore, è datata Gessopalena, 12-7-1885, località dove 1’illustre folklorista si trovava “per le faccende della stagione”, sbrigate le quali si riprometteva di compiere ulteriori ricerche per la sua “raccolta di canti, già ordinata e quasi pronta per la stampa” [1].

La nuova pubblicazione che G. Pansa promette di inviargli è probabilmente il “Saggio di uno studio sul dialetto abruzzese”, edito da R. Carabba nel 1885, poiché l’unico altro scritto del Pansa relativo allo stesso anno, «Carlo V a Napoli», era già apparso ne “La Domenica Letteraria” [2].

La seconda lettera è datata Lanciano, 6-2-l886 e parla delle difficoltà incontrate con l’editore Clausen di Palermo, il quale, stampando un numero limitatissimo di opere, non permette al Finamore di poter inviare ai suoi amici e collaboratori delle copie in omaggio. Pertanto, spera che G. Pansa non mediti “rappresaglia” e lo prega di “continuare a volergli bene”.

La terza lettera è datata Lanciano, 21-1-1899 ed è forse la più interessante. In essa Finamore ringrazia G. Pansa per l’invio dello scritto “La leggenda macabra in Abruzzo” e si congratula per il successo della “Rassegna abruzzese” (rivista diretta da G. Pansa e P. Piccirilli), che tanto onora l’Abruzzo. Ricorda anche all’amico che sulle «Romantische Forschungen» [3], prosegue la pubblicazione dei “Proverbi abruzzesi” che “non senza fatica” ha raccolto per 30 anni ed aggiunge: “Quanto a me, sono entrato in una fase di quiete che, forse, non avrà termine. Sfiduciato dall’esito delle ultime prove, non sogno nemmeno ad altri tentativi…”.

Fra le “ultime prove” che gli hanno procurato non poca amarezza, deve includersi anche 1’aspra polemica avuta con F. Novati, direttore del “Giornale storico della letteratura italiana” in merito ai rapporti letterari tra l’ alta e la bassa Italia durante il periodo delle origini …”, svoltasi proprio sulle pagine della “Rassegna abruzzese” [4]. Ma, a ben guardare, lo stato di sfiducia che spinge il Finamore a ripiegarsi in se stesso, sembra trascendere i motivi occasionali che l’hanno generato e la “fase di quiete, che, forse, non avrà termine”, nasconde ragioni ben più profonde che investono il futuro della scienza del folklore agli inizi del XX secolo. Se la seconda metà dell’800 è caratterizzata da frenetiche indagini dirette alla raccolta di leggende, costumanze, canti e proverbi, già verso la fine del secolo stesso, sotto la spinta del positivismo sociale, che tende sempre più ad accentuare il concetto romantico della storia come manifestazione progressiva dell’Infinito, si afferma l’ esigenza di studi paralleli e comparati capaci di apportare unità alle molteplici manifestazioni dei fatti sociali, poiché “La cultura o civiltà, presa nell’ ampio senso etnografico del termine, è quel complesso che include insieme conoscenza, credenze, arte, morale,  tradizione, e qualsiasi altra capacità o abitudine acquisita dall’uomo come membro della società” [5]. Ora, pur distinguendosi “per il rigore del metodo che risponde alle esigenze della critica più severa”[6], manca al Finamore la conoscenza profonda di discipline come l’archeologia, la storia delle religioni[7], la numismatica ecc., senza le quali è impossibile pervenire a una comprensione unitaria dei fatti sociali. Le stesse monete, per esempio, “rappresentano un mezzo per mostrare, come da nessun altro documento è possibile, filiazioni e rapporti di popoli e città, e per darci contezza di leggende e credenze caratteristiche di regioni e razze” [8].  A tal riguardo G. Pansa afferma inequivocabilmente che “la numismatica occupa un posto assai importante nella soluzione dei problemi che oggi si agitano intorno alla origine, alle vicende e alle trasmigrazioni dei popoli antichi” [9].

In questo nuovo clima di valutazione e comparazione, in cui l’etnologo, o, se si preferisce, l’antropologo, si sente cittadino dello spazio e del tempo, “un passo innanzi si fa con G. Pansa. Se lo studioso di Lanciano [Finamore] si ferma di tratto in tratto a rilevare ‘quanto di comune abbia la tradizione del popolo abruzzese con quella di altri popoli della Penisola’, quello di Sulmona [Pansa] va oltre. Inserita la tradizione nel grande quadro delle analoghe tradizioni conosciute in Italia, in Europa e talvolta in Asia e Africa, nel mondo antico e nel mondo contemporaneo, egli passa all’ esame dei dati che determinano la differenza. Mediante questo lavoro, arriva a stabilire, da una parte l’origine o la natura magica o mistica di un uso, di una cerimonia, di una leggenda; e dall’ altra a scoprire o mettere in evidenza i caratteri indigeni o esotici di tali manifestazioni popolari” [10].

Ora questi limiti del Finamore che sono, per limitarci all’Abruzzo, anche propri del De Nino, rivelano a ben riflettere una carenza di scuola che impedisce di “orientarsi nella società a chi non abbia ricevuto dalla scienza degli schemi che lo guidino” [11].

Ben diverso è invece l’ambiente di formazione del Pansa. Il collegio «La Quercia» a Firenze, dove il Sulmonese dal 1883 al 1886 studiò legge [12], era diretto dai Barnabiti, che annoveravano tra le loro file valenti umanisti, storici e numismatici in continuo contatto con insigni studiosi, come l’archeologo romano Giovambattista De Rossi, Bruzza, Bellucci e lo stesso Antinescu.  E’ proprio qui che G. Pansa, mentre si forgia autorevolmente nelle singole discipline, apprende il metodo della unità nel molteplice, per cui «attraverso il suo rigore dialettico e la sua mirabile umanità di cultura, il folklore diventa filologia, archeologia, etnografia: scienza e arte insieme» [13].

Evidentemente a uomini come il De Nino e Finamore studiosi isolati e colti all’improvviso dall’appello del Pitrè e De Gubernatis per la raccolta di tutto ciò che fosse ancora presente nella tradizione del popolo abruzzese, non si poteva chiedere di più. Ma ciò non diminuisce affatto il loro

merito e la loro importanza: senza l’opera di questi due studiosi il ricco patrimonio del folklore regionale sarebbe andato irrimediabilmente perduto.

Sei lettere inedite di G. Pansa a G. Finamore.

[Pubblicato in “Rivista Abruzzese” A.XLV, N 4, 1992 Lanciano, pp. 281-286.]

Molti anni fa ebbi l’occasione di pubblicare sulla “Rivista Abruzzese” (n. 2, 1973) tre lettere inedite di G. Finamore a G. Pansa. In quel periodo avevo riordinato la Biblioteca Pansa (su incarico della figlia dell’illustre sulmonese) e soprattutto il fitto carteggio dello studioso con altri letterati italiani e stranieri. Ignoro dove si trovino oggi le altre missive del Finamore al Pansa, dopo l’acquisto della biblioteca da parte della Provincia di Pescara.

Grazie al “fiuto folkloristico” di M. Concetta Nicolai sono in grado ora di sottoporre all’attenzione dei lettori 6 lettere inedite di G. Pansa a G. Finamore. La Nicolai le ha scovate presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari a Roma e poiché coprono un arco di tempo ragguardevole (1889-1918), esse ci dicono che la corrispondenza intercorsa fra i due studiosi deve essere stata copiosa e non limitata solo alle 20 lettere giacenti un tempo presso la biblioteca Pansa di Sulmona.

Ma v’è di più. La Nicolai infatti ha individuato nel suddetto “Archivio Storico” anche alcune lettere del Köhler al Finamore ed esse saranno pubblicate sulla “Rivista Abruzzese” appena decifrate, data la grafia quasi illeggibile del mitologo tedesco. Viene spontaneo chiedersi come mai le 6 lettere del Pansa al Finamore siano finite al Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma insieme a quelle del Köhler. I rapporti fra i tre sembrano infatti intrecciarsi, poiché in una lettera lo studioso tedesco ci informa di aver inviato al Finamore la versione italiana di un noto canto popolare albanese, cioè La leggenda di Parentina, di cui marginalmente si era interessato anche il Pansa. Di ciò si parlerà tuttavia in occasione della pubblicazione delle lettere del Köhler al Finamore.

Le 6 lettere che appaiono ora sulla “Rivista Abruzzese” costituiscono un ulteriore contributo diretto a focalizzare la complessa personalità del Pansa, di cui ho curato il volume Miti, leggende e superstizioni. Scritti inediti e rari (apparso in una nota Collana diretta da G. Profeta), il saggio Due

discorsi inediti di G. Pansa (Bullettino DASP, 1979) e soprattutto l’indice cronologico degli scritti apparso con il titolo Giovanni Pansa. Vita ed opere, sul Bullettino DASP (an. 1973), dove per mero errore di registrazione è stato omesso il noto lavoro Saggio di uno studio sul dialetto abruzzese (Lanciano 1885), dedicato “All’egregio amico Prof. Antonio De Nino, cultore dotto e solerte delle patrie memorie”.

Circa il contenuto delle 6 lettere che si riportano nel loro testo integrale, bisogna ammettere che esse non apportano contributi innovativi alla conoscenza dei rapporti intercorsi fra il Pansa ed il Finamore, improntati sempre ad una grande stima ed ammirazione. Si può affermare oggi che in un primo momento il Pansa subisce l’influsso del De Nino, come dimostra la dedica apposta al “Saggio” sul dialetto abruzzese in precedenza citato. Siamo nel 1885 ed il Pansa è appena ventenne. Quattro anni dopo, cioè nel 1889, questo giudizio risulta completamente mutato nella prima delle 6 lettere in questione. Il Pansa scrive infatti al Finamore (29-1- 1889) con malcelata allusione al De Nino: “Non mi private dei vostri bei scritti, perché siete dei pochi, anzi l’unico che qui in Abruzzo, letterariamente parlando, faccia qualcosa di serio e di pensato e che rifugga dalle frivolezze cui sono soliti a cascare altri”. Inutile sottolineare che il giudizio del Pansa, mai mutato in seguito, è apparso agli studiosi alquanto frettoloso e contraddittorio. Ma esaminiamo il contenuto della lettera datata 16 marzo 1892, che contiene un particolare gustoso e consono ai nostri tempi. Il Pansa aspira alla nomina di professore di storia “nei Licei del Regno”.  Il D’Ovidio, amico del Finamore, è colui che dovrà vagliare le pubblicazioni del Pansa, che chiede pertanto all’amico lancianese una raccomandazione dalla quale, comunque, non sortirono effetti. Nelle lettere del gennaio ed aprile 1907 il Pansa esprime dei giudizi su alcune monete che il Finamore gli ha inviato in visione e che risultano sotto il profilo numismatico di nessun valore. Si può immaginare pertanto la delusione del Finamore!

Nel testo delle 6 lettere che qui appresso si riportano interamente [14] appaiono di frequente riferimenti a scritti sia del Pansa che del Finamore. Per un loro riscontro si può consultare sia il mio lavoro in precedenza citato, cioè Giovanni Pansa. Vita ed opere, che la “Bibliografia delle principali opere di Gennaro Finamore”, appendice al volume di scritti inediti del Finamore dal titolo: Kryptadia. Racconti erotici, indovinelli, proverbi e canti popolari abruzzesi, a cura di M. Concetta Nicolai (Chieti 1987).


[1] Si tratta dell’opera Tradizioni popolari abruzzesi. Canti, voll. 2, pubblicata infatti l’anno dopo, 1886, per i tipi di R. Carabba.

[2] Anno V, n. 26, Roma, 1885.

[3] Edita, insieme all’ altra rivista “Quellen und Forschungen” dal R. Ist. Prussiano di Roma.

[4] Anno I, num. 3, pagg. 280 e segg.; anno II, n. 4, pag. 103 e segg.

[5] E. B. Tylor, Primitive Culture, pag. 1, in “Storia della sociologia moderna” di G. Duncan Mitchell, pag. 78, Mondadori 1971.

[6] R. Corso, G. Pansa folklorista, datt. presso la Biblioteca Pansa, Sulmona.

[7] Importante, al riguardo, è il carteggio di G. Pansa con lo storico francese Salomon Reinach, autore fra 1’altro di “Orpheus. Histoire gènèrale des Religions” e di “Cultes, mytes et religions”, opere che G. Pansa cita spesso nei suoi scritti.

[8] F. P. Tinozzi, G. Pansa numismatico, R. Università di Napoli, 1929. Datt. presso la Biblioteca Pansa, Sulmona.

[9] G. Pansa, L’influsso della colonizzazione siculo-illirica nella monetazione pesante dell’Umbria e del Piceno, p. 1, Milano, 1914, L. F Cogliati Editore.

[10] R. Corso, op. cit.

[11] M. Horkheimer-Th. W. Adorno, Soziologische Exkurse, 4. Band, pag.167, Frankfurt am Main, 1956.

[12] Nello stesso collegio aveva frequentato anche Ginnasio e Liceo.

[13] A. Corvi, G. Pansa. L’uomo, datt. Presso la Bibl. Pansa, Sulmona.

[14] [n.d.r.: Il testo delle 6 lettere è riportato integralmente in Appendice su “Rivista Abruzzese”. Qui sono riprodotte, in foto, alcune lettere]




LA DISABILITÀ NELLA CITTÀ DELL’AQUILA

L’Aquila, 6 febbraio 2024. L’Associazione Comunità XXIV luglio e UDU  L’Aquila organizzano l’evento per il giorno 12 febbraio 2024 dalle 9 alle 13 presso l’aula 0.A del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila sito in Viale Nizza 14. Evento focalizzato sui seguenti punti:

  • Illustrazione delle attività svolte dalle associazioni per migliorare la Qualità di Vita delle persone con disabilità
  • Illustrare le problematiche riscontrate da studenti con disabilità motorie
  • Puntualizzare sul tema delle disabilità invisibili

All’evento parteciperanno anche le associazioni 180 amici ed Abitare Insieme. L’Associazione XXIV luglio sarà lieta di offrire il coffee break. Parteciperanno anche:

  • Prof. Alessandro Vaccarelli – Prorettore disabilità e DSA
  • Prof.ssa Maria Giulia Vinciguerra – DISCAB
  • Dott. Massimo Prosperocco – disability manager UNIVAQ
  • Dott.ri Federico Papi e Christian Perone – Terapisti occupazionali
  • Giacomo Piccolo – Coordinatore UDU L’Aquila
  • Emanuele Palmieri – Associazione Comunità XXIV luglio
  • Matteo Spedicato e Giulia Zaffram – Rappresentanti studenti con disabilità e DSA – UNIVAQ

Al termine di tutto ci sarà l’opportunità di effettuare una “passeggiata empatica” tra l’edificio e il centro storico. Ringraziamenti alle associazioni 180 Amici ed Abitare insieme.




TUA ARRIVA ALLA PETOGNA

Trasporto pubblico atteso da decenni

Luco dei Marsi, 6 febbraio 2024. Si è svolta tra la soddisfazione generale di residenti e Amministratori comunali la prima corsa della TUA con sosta nella frazione Petogna, popolosa area che si estende da Luco dei Marsi fino a pochi metri dall’Incile, attraversata dalla Circonfucense.

Un servizio di base essenziale, quello della disponibilità dei mezzi pubblici, che finora, per decenni, è rimasto inaccessibile agli abitanti della zona. Anni addietro, per un certo lasso di tempo, i residenti alla Petogna avevano fruito di un punto di sosta direttamente sulla Sp. 22, in un tratto di estrema pericolosità, elemento che ne aveva decretato l’eliminazione. L’istituzione di una fermata nella frazione, seguita nell’iter con particolare attenzione dal vicesindaco, Giorgio Giovannone, era stata richiesta a più riprese dagli abitanti della Petogna.

“É una soluzione che abbiamo cercato a lungo e che assicura un servizio fondamentale anche ai residenti della nostra bella frazione, un’area in espansione e sempre più popolata”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Una zona magnifica già al centro della nostra attenzione, ma i cui residenti hanno dovuto a lungo sostenere i disagi legati all’obbligo di muoversi unicamente con mezzi privati, problemi avvertiti particolarmente dalle famiglie con studenti.

Ringrazio la TUA Abruzzo per la disponibilità dimostrata, il vicesindaco Giorgio Giovannone, che ha seguito in prima persona l’iter, e l’architetto Piergiorgio Iannuzzi, responsabile dell’Ufficio tecnico, per la consueta opera di essenziale supporto”. Attualmente, da lunedì 5, lungo la Strada Circonfucense all’interno della frazione, transitano le corse 201350310 delle ore 07.20 “Trasacco – Luco – Petogna – Avezzano”; la corsa 205150300 delle ore 13.40 “Avezzano-Petogna-Trasacco-Ortucchio-Gioia-Vallemora” .




VIGILANZA SULLE ATTIVITÀ DI PESCA

La Guardia Costiera sequestra oltre cinque quintali di vongole

Roseto degli Abruzzi, 6 febbraio 2024. Continuano le attività di verifica dei militari delle Corpo delle Capitanerie di porto negli approdi teramani. La scorsa settimana, infatti, il personale dell’Ufficio Locale marittimo di Roseto ha effettuato una serie di controlli alle operazioni di sbarco del pescato ed in due distinte operazioni ha rinvenuto a bordo di un’unità da pesca ed in alcune autovetture, 533 kg di vongole occultate e pronte per essere immesse illecitamente sul mercato.

Il pescato è stato sequestrato e rigettato in mare da parte delle unità navali dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova, trattandosi di prodotto che era stato appena pescato. I soggetti individuati dai militari sono stati sanzionati per un importo complessivo di 8.000 euro, poiché in spregio alle norme nazionali ed unionali in materia di pesca professionale, detenevano prodotto ittico non tracciato, pescato in quantità superiori rispetto a quanto consentito e che sarebbe poi stato destinato alla vendita, privo delle necessarie informazioni per il consumatore finale.




A LEZIONE DI EMPATIA E FELICITÀ

Al MIBE studenti per scoprire la ricchezza della diversità

Sulmona, 06 febbraio 2024. Al Liceo Artistico Musicale Coreutico di Pescara, accantonati per un giorno righe e tavole i ragazzi di quattro classi hanno partecipato al Progetto Sentinelle Civiltà e Felicità realizzato dal suo ideatore cav. Claudio Ferrante. In uno dei licei più inclusivi della provincia che conta tra gli iscritti un buon numero di studenti con disabilità, si è portato questo progetto, voluto anche quest’anno dalla Dirigente Raffaella Cocco.

I ragazzi sono stati condotti da Ferrante dapprima ad una seria riflessione su loro stessi, sul proprio vissuto, sulle proprie fortune emotive, fisiche e relazionali per arrivare poi a parlare di disabilità. È stato affrontato e condiviso, anche con l’intervento dell’avv. Mariangela Cilli, segretaria dell’associazione Carrozzine determinate che patrocina il progetto, il concetto di disabilità contenuto nella convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità, sganciato dallo stigma del pregiudizio e della malattia e considerato come una condizione di vita in un ambiente sfavorevole.

“I ragazzi sono stati davvero attenti e incuriositi dal progetto, ci sono stati momenti di assoluto e quasi magico silenzio nell’aula magna. Non sempre a scuola si è in grado di parlare delle proprie emozioni, della propria vita, di come si affrontano i momenti difficili e di mettersi davvero nei panni dell’altro per capire le situazioni che attraversano le persone che incontriamo nella nostra vita. Questo progetto, in cui credo fortemente tanto da averlo proposto in un estratto anche ai miei insegnanti, sarà per i miei studenti molto utile per la loro formazione e per la crescita personale, li aiuterà nel percorso scolastico e di vita. Ringrazio Claudio Ferrante, grande comunicatore, capace di toccare le giuste corde nel cuore e nella testa dei ragazzi. La passeggiata empatica è poi un laboratorio empatico dall’alto valore pedagogico” queste le parole della Dirigente Cocco.

Nella giornata di oggi  i 100 studenti del MIBE sono seduti sulle carrozzine, fornite grazie alla sensibilità e alla collaborazione con l’ortopedia Artes di Montesilvano,  per provare direttamente le sensazioni di chi affronta il percorso cittadino e  vive la propria vita in carrozzina ventiquattr’ore su 24, consapevoli al termine dell’esperienza di poter anche loro, con il loro comportamento, fare la differenza per l’abbattimento delle barriere che ostacolano la libertà delle persone con disabilità.

Claudio Ferrante, Presidente Associazione Carrozzine Determinate




SCUOLA FUTURA

L’IIS Ovidio a Cagliari. Premiata anche la studentessa del liceo classico Annagiulia Ranalli

Sulmona, 06 febbraio 2024. Anche l’IIS Ovidio a Cagliari per la seconda tappa del progetto Scuola Futura, il Campus itinerante del PNRR Istruzione. Studenti e docenti da tutta Italia si sono dati appuntamento in Sardegna, dal 2 al 5 febbraio, durante la settimana delle STEM, per partecipare a laboratori di formazione incentrati sulla didattica digitale.

Protagonisti della bellissima esperienza, che li ha messi in contatto con ragazze, ragazzi insegnanti e scuole di tutta la Penisola, sono stati sei studenti del liceo classico Ovidio delle classi quarte: Niccolò Desiati, Zeno Franciosa Domenico Giampietro, Rossella Mercurio e Asia Santavenere e Annagiulia Ranalli, accompagnati dal professore Carlo Felli.

Docenti e studenti sono stati coinvolti in laboratori didattici, coordinati dalle scuole polo nazionali per lo sviluppo di modelli innovativi di didattica digitale, per la scuola del domani. Si sono svolte attività didattiche sullo sport, il cibo e le nuove tecnologie digitali alle discipline scientifiche e tecnologiche. Uno dei laboratori più coinvolgenti è stato il laboratorio Stem. L’idea vincitrice porta anche la firma del polo liceale Ovidio: della squadra che ha ottenuto il primo posto fa parte, infatti, anche la studentessa del Liceo Classico sulmonese, Annagiulia Ranalli.

Quella di Cagliari è stata un’altra importantissima partecipazione per l’Istituto d’Istruzione superiore cittadino, tra le prime otto scuole polo nazionali per l’implementazione di metodologie didattiche innovative.

Annalisa Civitareale