ZAFFERANO. L’ORO D’ABRUZZO

[Articolo apparso su Il Gambero Rosso (n. 39, 1990 Roma). Pubblicato anche in Franco Cercone: Articoli. Contributi. Spunti. Edizioni Nuova Gutemberg, Lanciano 2021]

Un piccolo fiore violaceo, con al centro tre lunghi fili di color rosso fuoco: il suo nome è croco o zafferano [dall’arabo za’fa-ranj]. La leggenda, tramandata da Ovidio nel­le metamorfosi [IV, 283], narra come il giovane Croco, innamorato della ninfa Smilace, ven­ne trasformato in fiore di zafferano. In realtà questa pianta, originaria dell’Asia centrale, attecchì in molti paesi dell’area Mediterra­nea, e trovò il suo habitat ideale in Italia, in particolare lungo gli altipiani dell’Abruzzo, a Navelli e nella Conca di Sulmona.

E, a detta degli esperti, lo zafferano abruzze­se è il migliore del mondo, di gran lunga supe­riore a quelli prodotti nella penisola iberica o in Turchia, che attualmente   monopolizzano   il mercato mondiale per via del prezzo più competitivo.  Oggi   l’offerta   di zafferano sui mercati mondiali è assorbita pressoché totalmente dal settore gastronomico, ma fino alle soglie dell’età contem­poranea gli impieghi di questa spezia erano ben più vari. Oltre che nell’arte culinaria, infat­ti veniva utilizzata nella preparazione dei profumi, nella farmacopea, e soprattutto nella pre­parazione dei colori e nella tintura di stoffe pregiate. E qui conviene introdurre qualche cenno storico sullo zafferano d’Abruzzo, e sul ruolo cardine che ebbe in passato nell’economia della zona.

Epi­centri storici della coltivazione dello zafferano abruzzese sono la Piana di Navelli e la Conca di Sulmona, distanti tra loro 35 chilometri e geograficamente situate lungo una direttrice nota nel Medioevo come “la via degli Abruzzi”, annoverata tra i gran­di itinerari commerciali, cultu­rali e militari dell’Italia trecente­sca. La via degli Abruzzi, che congiungeva Firenze con Napo­li    attraverso l’Umbria, Rieti, L’Aquila, Sulmona, l’Altopiano delle Cinque Miglia, Castel di Sangro, Venafro e Caserta, era nota in epoca medievale anche come la via della lana, delle stoffe, della seta e soprattutto dello zafferano, assai richiesto sulle piazze europee.  

Di tali scambi commerciali si coglie ampia eco negli Statuti Civitatis Aquilae [sec. XIV], negli Statuti della Bargliva di Sulmona e in numerosi istrumenti della prima metà del XIV secolo conservati negli Archivi di Stato de L’Aquila e di Sul­mona. Il documento più antico relativo al commercio dello zafferano è un diploma di re Ro­berto (D’Angiò), datato marzo 1317, che attesta la condi­zione di privilegio fiscale della quale godevano i mercanti aquilani.

Nel 1343 un diploma emanato dalla regina Gio­vanna I D’Angiò decretò il raddoppio del prezzo all’ingrosso di seta cruda e zafferano, con tutta probabilità in relazione all’aumento della doman­da sui mercati europei.  Si può dare un’idea dell’importanza e del volume degli scambi commerciali che ruotavano attorno alla prezio­sa spezia citando un documento del 17 settembre 1395, conservato presso l’Archivio di Stato di Sulmona. È la prova testimoniale che tal Onofrio di Carnizio, mercante sulmonese, aveva consegnato a ser Jacobello di Giorgio, mercante veneziano, “due fardelli di croco del peso di 200 libbre”, cioè l’equivalente di circa 70 chilogrammi di prodotto: una quantità enorme, se si considera che il raccolto totale per il 1989 nella Piana di Navelli è stato di 80 chilogrammi.

Lo zafferano veniva acquistato per lo più da mercanti veneziani, inviato verso i porti abruzzesi dell’Adriatico e spedito via mare nel­la città di San Marco, principale piazza europea di smistamento del prodotto. Da Venezia, la spezia prendeva in gran parte la via delle Fian­dre, dove era particolarmente richiesta per i suoi impieghi nella tintura della seta e nella pit­tura a tempera, tecnica questa che esigeva co­lori minerali e vegetali, a differenza di quella “a fresco”, per la quale occorrevano colori a base di calce.

Parte dello zafferano finiva ovviamen­te nelle cucine della ricca borghesia europea e delle case regnanti: gli antichi trattati ci tra­mandano molte ricette che ne prevedono l’im­piego. Al contrario, non è ipotizzarle il suo uso nell’alimentazione di sussistenza dei contadini produttori, i quali lo adoperavano per colorare la pasta solo in occasione di determinate ricor­renze. La spezia costituiva una delle poche ri­sorse per entrare in possesso di denaro liquido, indispensabile all’acquisto di sementi e attrezzi agricoli o di altri beni di consumo.

Non a caso nella cucina popolare, soprattutto meridionale, è stato tramandato un solo piatto con largo uso di zafferano, cioè la scapéce [pezzi di pesce razza macerati in botte di legno con aceto e odori vari]. Una curiosità: ancora nel XIX secolo, come leggiamo nel IV volume degli Usi e Costumi Abruzzesi di A. De Nino, “l’applicazione in loco di zafferano in fili” era considerata un efficace analgesico per i dolori mestruali. Nel corso dei secoli la destinazione e gli usi del croco non hanno subito mutamenti sostanziali.

È intorno alla seconda metà del­l’Ottocento, con l’avvento dei colori sintetici, che la situazione cambia radicalmente: dei tra­dizionali impieghi di questa preziosa spezia permane prevalentemente quello gastronomi­co. La domanda sul mercato viene cosi in gran parte a cadere, mentre aumenta la concorren­za di prodotti analoghi, dal basso costo ma dalla qualità decisamente inferiore. Inevitabile conseguenza è stata la decadenza – se non ad­dirittura l’abbandono, come è avvenuto nella Conca di Sulmona – di coltivazioni un tempo fiorentissime. Fortunatamente, in questi ultimi anni si sta assistendo ad una “rinascita” dello zafferano d’Abruzzo: a Sulmona, in particolare, la coltivazione della spezia è ripresa su iniziati­va di alcuni giovani agronomi, decisi a recupe­rare quella che era stata una delle principali ri­sorse del territorio.

Vale la pena a questopunto accennare, sia pure in sintesi, al ciclo di produzione di questa straordinaria pianta dai fioriviolacei. Il Crocus satìvus richiede innanzi tutto un particolare ter­reno, di originealluvionale, drenato e dunque filtrante, perché i bulbi, estremamente sensibili al ristagno idrico, tenderebbero altrimenti a marcire. I limiti altimetrici per l’impianto delle coltivazioni oscillano tra i 350 e gli 800 metri, sicché il rispetto di queste condizioni assicura quella che oggi viene definita una produzione DOC, riconoscimento per il quale i produttori abruzzesi si stanno battendo da tempo. I bulbi vengono annualmente spiantati, selezionati e messi a dimora nella prima decade di settem­bre, in filari semplici oppure a file binate o ter­nate. Dopo appena un mese comincia la fiori­tura. Da ogni bulbo sbocciano più fiori di colore violaceo, i quali in condizioni climatiche otti­mali possono raggiungere il numero di undici. La raccolta comincia all’incirca alla metà di ot­tobre per terminare entro la prima decade di novembre. La tecnica atavica consiste nel separare delicatamente dal resto del fiore gli stig­mi, carichi della preziosa polvere gialla, e farli essiccare con vari metodi vicino a una fonte di calore. Quest’anno, nella piana di Navelli sono stati raccolti circa 80 chilogrammi di prodotto finito, mentre le risorte piantagioni sulmonesi ne hanno resi appena due chilogrammi, desti­nati ad aumentare nel corso dei prossimi anni. Un mondo di molteplici interessi sta quindi nuovamente ruotando intorno all’ oro giallo d’Abruzzo.

Franco Cercone




PREMIO NAZIONALE GIOVANNI GRILLO NONA EDIZIONE

Dedicato alle migliaia di Internati Militari italiani della Seconda Guerra Mondiale, ideato e promosso dalla Fondazione Giovanni Grillo.

Roma, 4 febbraio 2024. Lo scorso 25 gennaio, presso la Sala Regina della Camera dei deputati, si è svolta la cerimonia di premiazione delle scuole vincitrici. L’iniziativa si svolge in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e gode del patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Aeronautica Militare, dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, di Rai per la Sostenibilità ESG e Media Partnership di Rai Cultura.

L’edizione 2024, “MEMORIA: bene comune di ogni popolo e fulcro di un rinnovato impegno sociale”, ha inteso far riflettere gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sul valore della Memoria, intesa come bene comune di ogni popolo, da cui trarre l’ispirazione per un rinnovato impegno sociale e la cerimonia di premiazione ha rappresentato un momento di celebrazione e riflessione su questo importante percorso educativo che il Premio Nazionale Giovanni Grillo offre agli studenti.

Sono intervenuti alla cerimonia il Vicepresidente della Camera dei deputati On. Le Giorgio Mulé che ricordando gli Internati italiani, ha detto: “800 mila persone, 650 mila militari, prese e rubate alla loro vita quotidiana perché non giurarono fedeltà al nazifascismo. Giovanni Grillo è stato l’esempio quotidiano nell’essere retti rispetto ad una missione civica e civile che ognuno di noi ha”.

 Anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha inviato un messaggio per la cerimonia di consegna dei premi: “La storia degli internati militari è un promemoria cruciale della necessità di difendere i diritti umani e la dignità di ogni individuo indipendentemente da circostanze politiche e storiche e la memoria collettiva è simbolo che ci unisce tutti come cittadini e custodi dei valori della nostra civiltà”.

Michelina Grillo, Presidente e ideatrice del Premio, sottolinea l’importanza della Memoria come tesoro inestimabile che illumina il passato, il presente e il futuro di ogni nazione. “La Memoria non è solo l’insieme di eventi storici, ma un patrimonio immateriale che plasma l’identità e il carattere di una comunità. Grillo invita a un nuovo e più intenso impegno civico ispirato al dovere sacro di difendere la Patria, richiamando l’esempio degli Internati Militari italiani che, rifiutando il nazifascismo, hanno sacrificato la loro vita per la democrazia e la pace. L’articolo 52 della Costituzione repubblicana richiama un patto morale di difesa della Patria che si manifesta non solo attraverso le armi, ma anche tramite azioni di solidarietà, amore per il dialogo e rispetto reciproco. La difesa della Patria diventa così un impegno personale per contribuire alla tutela dei valori fondamentali della Repubblica”.

A premiare gli studenti sono stati il generale di squadra aerea dell’Aeronautica Militare, Alberto BIAVATI, il direttore di Rai Per la Sostenibilità ESG Roberto NATALE, il Vicedirettore di Rai Cultura Giuseppe Giannotti e la dott.ssa Maria Costanza CIPULLO del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Per gli Istituti secondari di primo grado il Premio è stato attribuito all’elaborato:

“Quello che le foto ci dicono” – video – presentazione sito internet- realizzato dalla classe 2°B della Scuola Media Giovanni Pascoli di POLCENIGO –Istituto Comprensivo ZANZOTTO di CANEVA(Pordenone).

Per gli Istituti secondari di secondo grado, il Premio è stato attribuito ex aequo agli elaborati:

“Liberi di scegliere” (video)realizzato dalla classe 4°E dell’Istituto Istruzione Superiore “B. CELLINI di Firenze;

“Never Forget” (cortometraggio) realizzato dalla classe 5°A dell’Istituto Istruzione Superiore Camillo RONDANI Parma.

Menzione Speciale agli elaborati:

“La marcia del soldato” – Canzone – realizzata dalla classe 2°B dell’Istituto Comprensivo Statale “M. BUONOCORE- A. FIENGA” di META (NA);

“Giorno 22 Novembre” – video – realizzato dalle classi 2°F e 3° B dell’istituto Comprensivo Statale “Dante ALIGHIERI” di SALZANO (VE).




CARO CANDIDATO TI SCRIVO

Otto domande ai candidati alla Presidenza alla Regione Abruzzo

Pescara, 4 febbraio 2024. Cosa farà, una volta eletto, per le persone autistiche? Sanità e sociale, oltre che costituire pilastri importanti della gestione regionale, contemplano servizi vitali per le famiglie con disabilità.

Non conosciamo ancora i vostri programmi e ci auguriamo che l’autismo possa essere tra gli argomenti che affronterete. La nostra Regione è stata la prima ad aver recepito la normativa nazionale, ma la concreta attuazione dei provvedimenti da essa derivanti avviene in modo non uniforme nel territorio. Molte sono le zone prive di servizi adeguati e le strutture territoriali della sanità stentano a comprendere ed applicare i nuovi percorsi riabilitativi. Partendo da quelle che sono le maggiori difficoltà e quelle che sembrano le esigenze più sentite dalle famiglie abbiamo pensato di rivolgere delle domande puntuali ai candidati alla Presidenza delle Regione. Ci farebbe inoltre piacere conoscere il punto di vista dei Consiglieri candidati nei diversi schieramenti.

Dal territorio in cui è nata la prima legge regionale sull’autismo e che dunque per primo ha dato interesse e valore alle persone autistiche e alle loro famiglie, ci attendiamo un cambio di passo, una programmazione rilevante che assicuri i percorsi riabilitativi senza ritardi e senza liste di attesa. Una programmazione che contempli finalmente l’integrazione sociosanitaria e un effettivo percorso di avvio al lavoro, inteso come primo processo di creazione del “durante e dopo di noi”. Tante le esperienze positive provenienti da famiglie, associazioni ed enti locali. Alla Regione spetta il compito di coordinare e indicare strumenti adeguati e assicurare i fondi necessari per tutto quanto previsto dalla normativa nazionale al riguardo.

Pertanto, senza indugiare oltre esponiamo di seguito le nostre istanze.

1 – Accesso alle terapie – Cosa farà per le tante famiglie in lista di attesa?

La Legge nazionale 134/2015 e i nuovi LEA hanno di fatto segnato una vera e propria rivoluzione normativa che impone alle Regioni e alle ASL l’erogazione di specifici servizi riabilitativi per le persone con autismo. La DGR 360/2019 e la DGR 807/2022 ha regolamentato per l’Abruzzo setting, criteri di accesso e budget per il triennio 2022-2024 ma ad oggi riscontriamo tanti bambini e ragazzi in lista di attesa. La nostra associazione, negli ultimi 5 anni ha proposto e conseguito oltre 100 ricorsi, sembra dunque molto urgente rivedere il modello organizzativo dei servizi.

2 – Protocollo per la salute orale di utenti non collaboranti. Quale risposta intende dare?

Le famiglie con autismo chiedono l’immediata attuazione di un Protocollo per la salute orale di utenti non collaboranti. Non più mesi di attesa per interventi per la tutela della salute orale, non più solo anestesia generale e sale chirurgiche per estrazioni, cure o pulizia dentale. I nostri figli, i nostri familiari, hanno il diritto di essere curati e di poter contare su un servizio accessibile e funzionale che assicuri anche attività di prevenzione e igiene orale.

3 – Accesso semplificato e diretto ai servizi sanitari – Applicazione delle norme nazionali sulla semplificazione dei processi. Cosa intende fare per giungere all’azzeramento della burocrazia, impraticabile nella nostra condizione?

Per un prelievo, per una valutazione, per una prestazione ambulatoriale, nonostante esenzioni e diritti, si è costretti a procedure inutili e dispendiose. Un vero e proprio calvario la verifica della disabilità presso le Commissioni medico legali. Norme e circolari indicano procedure semplificate, ma le Commissioni continuano a stabilire revisioni annuali per l’autismo, che come noto è una condizione con cui si nasce e che permane per tutta la vita, costringendo famiglie ed utenti ad un inutile percorso ad ostacoli. La semplificazione dei processi e l’accesso diretto ai servizi migliora la vita quotidiana delle persone con disabilità.

4 – Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo (CRRA) – Occorrono risorse finanziarie dedicate e risorse umane stabili per continuare a garantire il servizio di grande qualità. Come intende valorizzare e potenziare questo organismo di eccellenza della nostra Regione?

Il CRRA, organismo di valenza regionale, fu istituito nel 1997 con Legge regionale n. 92 e la Legge nazionale 134/2015 ha attribuito ulteriori compiti. Ogni anno si rivolgono a questa Struttura ospedaliera circa 5/600 famiglie, molte delle quali alle prese con l’emissione della prima diagnosi. L’esperienza e la professionalità acquisita è riconosciuta in campo nazionale, ma questa struttura, coordinata dalla ASL 01, è priva di risorse da anni ed è costretta a lavorare con personale precario. Il CRRA individua il percorso riabilitativo o abilitativo più adeguato e centrato sulla persona con autismo (e non sulle risorse disponibili); questo permette di ridurre sensibilmente i costi sociosanitari per la presa in carico, cura ed assistenza. Un valore importante per le famiglie con autismo ed anche una risorsa per il rilancio della città dell’Aquila.

5 – Inclusione scolastica. servizi sociali e diritto allo studio degli studenti con disabilità. Come intende garantire il diritto allo studio e l’inclusione?

Con il Decreto Interministeriale 182/2020 le basi dell’inclusione scolastica sono state pesantemente minate. Dalle attività avviate per la tutela dell’inclusione scolastica sta nascendo la federazione nazionale Osservatorio 182, composta da oltre 20 associazioni e che si proporrà al tavolo ministeriale per l’inclusione scolastica. Una collaborazione proficua con il sistema scolastico regionale potrebbe rendere l’inclusione scolastica più concreta e dare risposte puntuali anche nelle situazioni complesse.

6 – Formazione specifica per docenti di sostegno. Ritiene possibile l’utilizzo di risorse del Fondo Sociale Europeo sia nella programmazione in corso sia in quella futura per organizzare ed erogare percorsi specifici ed efficaci?

Sono necessari percorsi formativi specifici per docenti di sostegno. Nonostante l’impegno del MIUR con la piattaforma standard non esistono percorsi formativi rispondenti alle necessità delle persone con autismo. Lo spettro autistico richiede costanti aggiornamenti e sinergia diretta con le Istituzioni sanitarie preposte.

7 – Avvio al lavoro tutelato per le persone con grave disabilità. Quali azioni prevede al riguardo?

I nostri figli spesso non possono essere inclusi nelle liste agevolate previste dalla Legge 68/99, da ciò consegue la preclusione all’inserimento nel mondo del lavoro. Un percorso semplificato, attraverso tirocini di avvio al lavoro col supporto di tutor aziendali, può garantire l’accesso al mondo del lavoro anche per loro.

8 – Dopo di Noi – È la preoccupazione più grande per le famiglie con autismo. Quale sarà la sua azione per il riconoscimento di questo diritto?

È necessario un percorso di accompagnamento per gli adulti che devono imparare a vivere senza il supporto delle famiglie. Ma è altresì importante che ciò avvenga non troppo distante dal contesto familiare: non è pensabile il “ricovero” dei nostri familiari presso strutture specializzate attualmente presenti solo in pochissime Regioni (Campania, Lombardia, Toscana, Piemonte … ) e con costi per le ASL della nostra regione a dir poco esorbitanti, parliamo di circa 300€ al giorno!

Un percorso virtuoso è già nato a L’Aquila con l’Accordo sottoscritto tra Comune e ASL per la sperimentazione di piccole comunità residenziali. Beni immobili del Comune e risorse umane specializzate della ASL 01 potrebbero dar vita alla prima sperimentazione di un “Durante e dopo di noi”.




TORNANO I CARRI ALLEGORICI PER IL CARNEVALE

Uno degli eventi più amati in città torna in auge grazie alla sinergia tra amministrazione comunale, quartieri e associazioni.

Martinsicuro, 4 febbraio 2024.  Due sfilate di gruppi mascherati e carri pronti di nuovo ad animare tutta Martinsicuro per la gioia di grandi e bambini: si parte domenica 11 febbraio a Villa Rosa (appuntamento in via Filzi) mentre martedì 13 via al Carnevale per le strade di Martinsicuro. 

“È un lavoro che l’amministrazione comunale sta portando avanti da anni – commenta il consigliere con delega al Turismo, Umberto Barcaroli –  Riportare il Carnevale di Martinsicuro ai vecchi splendori è un percorso che stiamo affrontando insieme ai quartieri e alle associazioni, passo dopo passo. Già in questa edizione verranno riportati in auge tre carri allegorici, i quali daranno un bell’impatto alla manifestazione. Ovviamente speriamo già questa estate e negli anni avvenire di ampliare la manifestazione con ulteriori carri e gruppi mascherati. Un evento sicuramente importante per il nostro turismo e per la città tutta. Ringrazio i quartieri e le associazioni per il grandissimo impegno, senza il loro aiuto, tutto questo non sarebbe possibile”.

“Il carnevale è tornato a Martinsicuro – le parole di un soddisfatto Marco Massetti, consigliere con delega ai Quartieri – Come sempre, l’unione fa la forza e la sempre più stretta collaborazione tra quartieri, associazioni ed amministrazione comunale ha fatto la differenza. Sarà una nuova occasione per rilanciare questo bellissimo evento che negli ultimi anni si era perso”.




AENIGMA volume a fumetti

Al CLAP Museum presentazione giovedì 8 febbraio 2024, ore 18 CLAP Museum

Pescara, 4 febbraio 2024.  La sala incontri del CLAP Museum di Pescara ospita la presentazione del volume a fumetti Aenigma, alla presenza dell’autore Alberto D’amico, in dialogo con il designer e editore Maurizio Ceccato (IFIX edizioni), preceduto dai saluti del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, giovedì 8 febbraio prossimo, dalle 18, con ingresso gratuito. Il formato del libro ricorda gli albi dei fumetti degli anni Sessanta.

I testi, i disegni, scherzano su alcuni personaggi famosi dei fumetti americani: l’uomo mascherato, i fantastici quattro che D’Amico chiama i fanatici quattro, Superman, Nembo Kid, e nostrani come Diabolik, la cui classicità sembra così ovvia e stereotipata da meritare una interpretazione in chiave parodistica. L’autore si diverte da un lato a sovvertire i modelli di comportamento usualmente proposti al lettore, i supereroi sono di una moralità noiosa, e dall’altro a rilevare la sfera intima dei singoli personaggi immaginando, e disegnando, sulla base della caratterizzazione propria di ciascuno di essi, quali potessero essere le loro reazioni ad un approccio con la sessualità.

NOTA DELL’EDITORE: Un albo ellenistico, sottratto all’oblio della tecnica, dove Kant incontra l’Übermensch e sposa seducenti haiku con collage in technicolor che tramano sequenze distoniche in asemici fumetti: forme in continuo conflitto tra artificio e feticcio in salsa erotica. Poliedrici omaggi su un immaginario carico di icone provenienti dal nostro passato recente, mixate con la postmoderna classicità dei fumetti. Icastiche divinazioni in formato strip. Cabine retrofuturiste abbandonate.

Uomini mascherati depressi. Donne volanti arrapate. Cartoline con caroselli pornografici. Uraniche visioni freudiane nello spazio siderale. Supereroi col senno di poi. Rappresentazioni iconoclaste come alfabeti scenici dove fanno capolino i Supererhaiku di Marco Giovenale che generano un ulteriore corto circuito semantico minacciando senza via di scampo il rito dell’industria del mito. Alberto D’Amico si definisce un dilettante professionista. Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei come lo Studio Miscetti, il PalaExpò, lo GNAM, il Museo Pecci di Prato e numerosi festival, tra cui la Biennale del Cinema di Venezia.




ELEZIONI EUROPEE: UNA OCCASIONE IMPORTANTE DA NON SPRECARE

di Maurizio Cotta

Politicainsieme.com, 4 febbraio 2024. Tra il 6 e il 9 giugno i cittadini europei (cioè tutti coloro che hanno la cittadinanza di uno dei 27 stati membri dell’Unione Europea e per effetto di questo anche quella europea) potranno votare per l’elezione del Parlamento Europeo (PE). In Italia si voterà il 9 giugno.

La campagna elettorale non è ancora ufficialmente aperta ma è già di fatto in pieno svolgimento e vediamo sotto i nostri occhi le prime mosse dei vari partiti. Per ora in Italia sembra che la questione principale sia se Meloni si

presenterà in tutte le circoscrizioni (per poi ovviamente rinunciare al seggio al PE!), se questo avrà effetti negativi sugli altri partiti della sua coalizione di governo e come andrà la competizione tra PD e M5Stelle. Ma non succede solo in Italia: se guardiamo oltralpe, vediamo che la prospettiva di un risultato poco buono a giugno ha portato il Presidente Macron a indurre le dimissioni del Primo Ministro in carica e a sostituirlo con il giovane Gabriel Attal (anche se le elezioni europee non avranno nessun effetto diretto sul parlamento francese da cui dipende la fiducia al governo).

Gli effetti nazionali dell’elezione europea sembrano dunque prevalere! Per carità, tutto lecito … ma non c’è forse prima di tutto qualcosa di più importante e non strettamente nazionale nelle elezioni europee? Sebbene possa sembrare ovvio, ricordiamoci (e se possibile ricordiamolo ai nostri politici) che queste elezioni sono elezioni europee per un Parlamento europeo!

Partiamo da questo e, lasciando per il momento la cronaca politica nazionale, soffermiamoci invece sul significato di un evento che ha molti aspetti peculiari ai quali si presta troppo poca attenzione. Il primo aspetto da sottolineare è che si tratta di un grande evento democratico, grande proprio nel senso della misura: dopo quello indiano, l’elettorato europeo è il secondo elettorato democratico più grande nel mondo.

I votanti nel 2019 sono stati 198 milioni (su 392 milioni di aventi diritto), a fronte dei 614 milioni in India, dei 158 milioni in USA e in Indonesia (ovviamente escludiamo dal novero l’elettorato cinese che opera in ambiente totalitario e quindi è tutt’altra cosa). E aggiungiamo che questo evento democratico si svolge ormai regolarmente e senza contestazioni ogni cinque anni dal 1979 quando solo nove paesi facevano parte dell’Unione. Si dirà che è un elettorato composito, che mette insieme componenti nazionali, linguistiche, culturali, religiose molto diversificate e che spesso faticano ad intendersi; è certamente vero e tuttavia merita proprio sottolineare il fatto che queste realtà convivono insieme ormai da anni in un quadro giuridico, politico ed economico comune e crescentemente integrato e lo hanno largamente accettato come un “terreno di gioco” condiviso. D’altra parte anche in vari stati nazionali, in Europa e altrove, convivono componenti etniche diversificate e a volte non del tutto pacificate tra loro (basti pensare al Belgio o alla Spagna). Ma soprattutto, se ci guardiamo intorno, anche limitandoci alle regioni confinanti con l’Unione (l’Africa del Nord e il Medio Oriente, oppure gli stati successori dell’ex Unione Sovietica), vediamo che popoli (in qualche caso anche più simili tra loro per religione, lingua e cultura) non convergono in processi elettorali comuni ma sono addirittura impegnati in aspre contese o guerre (per non parlare del fatto che le loro elezioni nazionali sono per lo più eventi non democratici).

Possiamo certo evidenziare i difetti delle elezioni europee (e lo faremo), ma…teniamocele intanto ben strette e usiamole al meglio! Le consultazioni europee che portano tante realtà nazionali diverse a concorrere insieme ad un comune obiettivo – l’elezione di un parlamento nel quale saranno tutte rappresentate – costituiscono di per sé un fattore di grande importanza per la riduzione delle distanze tra i paesi, per mostrare come sia possibile lavorare insieme e quindi costruire e tenere in vita uno spazio di pace in gran parte dell’Europa.

Il secondo punto sul quale soffermarsi è la posta in gioco di queste elezioni. Le elezioni europee, che riproducono il modello istituzionale prevalente nei paesi dell’Unione, sono elezioni parlamentari e non presidenziali; è quindi sul parlamento europeo e il suo ruolo nell’Unione che occorre soffermarsi. Contrariamente a quello che spesso si dice questa istituzione, dopo la sua evoluzione negli ultimi anni, non sfigura affatto nei confronti di gran parte dei suoi omologhi nazionali se pensiamo alle funzioni tipiche di questi – dare legittimità democratica all’esecutivo e controllarlo, partecipare all’attività legislativa, essere un foro fondamentale del dibattito politico.

Quanto al primo punto guardiamo al rapporto tra Parlamento Europeo e Commissione, lasciando per ora da parte il fatto che il governo dell’Unione è una realtà composita nella quale convergono appunto la Commissione, ma anche il Consiglio Europeo (composto dai capi di stato e di governo dei paesi membri) e il Consiglio dell’Unione (composto dei ministri nazionali dei vari dicasteri). In questo campo il modello parlamentare classico (per esempio quello oggi in vigore in Germania o in Italia) è pienamente rispettato. Infatti, dopo la designazione del presidente della Commissione ad opera del Consiglio Europeo (che funziona quindi come una sorta di capo dello stato collettivo e

deve tener conto dei risultati elettorali), l’incaricato si presenta al parlamento per un voto di approvazione, vengono quindi nominati i commissari (poi scrutinati dal PE) e infine tutta la Commissione si sottopone ad un voto di fiducia del PE.

D’altra parte il PE può successivamente esprimere un voto di censura nei confronti della Commissione costringendola a dimettersi. Il Parlamento, nella configurazione partitica che esce dalle elezioni, ha quindi un peso determinante nella definizione dell’orientamento politico di una delle componenti fondamentali del governo europeo. Il pluripartitismo, finora emerso dalle elezioni europee, e la presenza di forze estreme ed euro-critiche sulla sinistra e sulla destra ha favorito il formarsi di larghe coalizioni tra i partiti (Popolari, Liberali e Socialisti) che più convintamente sostengono il processo di integrazione europea.

La partecipazione determinante del PE al processo legislativo comunitario è il secondo elemento caratterizzante di questa istituzione. Dopo il Trattato di Lisbona il PE opera sostanzialmente come una delle due camere di un sistema bicamerale: il PE ha quindi potere di emendamento e di veto su tutta la legislazione ordinaria dell’Unione. Inoltre, partecipa al processo di definizione del bilancio comunitario. Questi processi sono spesso risolti attraverso i cosiddetti “triloghi”, cioè le trattative a tre tra Commissione, Consiglio Europeo e PE. Infine, terzo elemento, il PE è diventato ormai uno dei luoghi principali dove avviene un pubblico e vivace dibattito sulle grandi questioni europee.

Se mettiamo insieme questi elementi (elezioni che consentono la partecipazione democratica del grande bacino dei cittadini europei e accresciuti poteri del PE) e le importanti sfide che l’Europa tutta deve oggi affrontare sul terreno della sicurezza, della competitività mondiale, della transizione ambientale, possiamo ben dire che l’appuntamento del 6-9 giugno offre un’occasione da non sprecare. Una occasione per i politici per presentare ai cittadini le loro idee sull’Europa e per i cittadini per chiedere ai partiti serietà di proposte e non modesti giochetti ad uso politico interno.

Naturalmente ci sono dei problemi. Come molti hanno sottolineato le elezioni europee rimangono in buona misura la somma di 27 elezioni nazionali.

I partiti che si presentano sono partiti nazionali; i candidati sono quasi esclusivamente di provenienza nazionale; i programmi e le campagne elettorali sono fortemente focalizzati su problematiche nazionali. Se pensiamo al nostro caso sembra (almeno per ora) che la questione principale sia l’effetto che potranno avere sugli equilibri della coalizione di governo o su quelli dell’opposizione. La ragione essenziale di questo è che i partiti europei sono ancora entità molto deboli, aggregazioni “leggere” di partiti nazionali che trovano una loro capacità di azione nella istituzione parlamentare piuttosto che nel momento elettorale.

Assomigliano un po’ ai partiti del parlamentarismo ottocentesco di molti paesi europei (Italia compresa). Ma di fronte all’importanza crescente delle sfide che l’Unione Europea deve affrontare unitariamente possiamo prevedere che i partiti europei dovranno presentare sempre più un profilo politico proprio e unitario sulle scelte da offrire agli elettori. E gli elettori possono cominciare a chiedere con forza ai candidati che cosa pensano di fare in Europa.

Maurizio Cotta




LO INSEGNAVA ANCHE GESÙ

Buttare ciò che è quantità e accrescere le qualità

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 4 febbraio 204. Spesso c’è spazio per tante cose nella nostra vita, ma forse poche sono di qualità. Le quantità ci distruggono, solo le qualità ci edificano.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. (Mc 1, 29-39 –  V TO/B).

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Con il Vangelo di domenica e quello di oggi, Marco ci propone una giornata tipo di Gesù, che si svolge a Cafàrnao, di sabato. I cardini di questa giornata sono: insegnare, curare e pregare. Se fossimo dei bambini il primo esercizio da fare sarebbe confrontare la nostra giornata tipo e quella di Gesù. I piccoli – ma non solo loro – farebbero tante domande, forse metterebbero persino in dubbio che sia possibile un paragone. Gesù è Gesù e noi siamo noi: vite, contesti, relazioni e mondi tanto diversi. Eppure, questa giornata tipo ha molto da insegnare, a piccoli e grandi. Anche in giornate in cui siamo chiamati continuamente a rivedere tempi e impegni, considerate le varie limitazioni.

Partirei da una premessa: Gesù fa sostanzialmente tre cose. Noi più di tre, spesso tante, veramente tante. Sono numerose le attività (familiari, professionali, relazionali magari anche ecclesiali, civili, politiche, sociali) che ci assorbono in una nostra giornata tipo. E ci tolgono energie contemporaneamente. Pensieri che passano da un problema all’altro in un battito d’ali; attività che si sovrappongono (digitare al computer, rispondere al telefono, sbrigare faccende pratiche e cosi via. Forse è troppo, ma veramente troppo; specie se si considera che la nostra velocità mentale non è tanto diversa dall’homo sapiens. Direbbero i tecnici che il nostro microprocessore non è tanto più potente del suo. Quindi facciamo troppo, spesso e in poco tempo. Le tre attività di Gesù, nella quantità e qualità, ci aiutano a migliorare la nostra vita? Vediamo un po’.

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Nella quantità. Dovremmo assolutamente selezionare ed eliminare qualcuna delle nostre attività, forse dovremmo seguire una gerarchia di valori e di priorità, altrimenti rischiamo di essere assorbiti e distrutti dalla mole di impegni programmati. E poi c’è il riposo; sacrosanto: spesso dimentichiamo che anche il buon Dio si è riposato dopo la creazione! E noi ci riposiamo? Conosco bene le risposte – perché sono quelle che anch’io esprimo per difendermi: ma non posso dire di no – ho preso impegni – ho delle scadenze – non so dove ridurre… Il criterio per ridurre impegni è: buttare ciò che è “quantità” e accrescere le “qualità”. Forse non fa male ricordarci che la qualità è più importante della quantità. magari riprendendo la riflessione di Bonhoeffer: “Le quantità si contendono lo spazio, le qualità si completano a vicenda”. Spesso c’è spazio per tante cose nella nostra vita, ma forse poche sono di qualità. Le quantità ci distruggono, solo le qualità ci edificano.

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Nella qualità. Gesù sceglie tre cose di qualità. Le ripeto in un’altra formula: comunicare, aver cura e pregare. Le tre attività le potremmo leggerle anche “economicamente”: servono? accrescono le nostre risorse e quelle altrui? Ci aiutano a investire in qualità più che in quantità? Le potremmo anche leggere in termini di felicità e serenità. Comunicare, aver cura e pregare ci rende più felici e sereni? Ci aiuta a star meglio? Per Gesù è stato così, potrebbe essere anche per noi. Se non l’avessimo già fatto, potremmo provarci: eliminando molto superfluo, il comunicare, l’aver cura e il pregare possono diventare l’asse portante della nostra giornata…




ANDREA ACQUAVIVA

Il conte fotografo a Giulianova tra Otto e Novecento

Giulianova, 4 febbraio 2024. Sala Buozzi al completo e grande apprezzamento per l’incontro organizzato ieri dall’ Associazione Fare Giulianova. Le immagini. di una Giulianova che non c’è più sono di assoluto interesse. Se poi ad illustrarle è Sandro Galantini, il successo di un incontro sull’argomento è assicurato.

Era strapiena, infatti, la sala Bruno Buozzi, dove alle 18 di ieri l’altro si è tenuta la conferenza Andrea Acquaviva. Il conte fotografo a Giulianova tra Otto e Novecento organizzata dall’ Associazione giovanile Fare Giulianova.  Relatore, come detto, lo storico Sandro Galantini.

Il suo intervento è stato preceduto dal saluto del Sindaco Jwan Costantini, del Vicesindaco Lidia Albani, del Console regionale dell’ Abruzzo del Touring Club Elio Torlontano e del direttore dell’ Istituto Ricerche storiche di Teramo Ottavio di Stanislao. Nelle parole del Presidente di Fare Giulianova, Andrea Marà, tutto l’entusiasmo per un’iniziativa che ha caratterizzato in senso culturale un’originale e vitale proposta associativa.

Moderato da Azzurra Marcozzi, l’incontro ha dato la possibilità di godere di un patrimonio fotografico preziosissimo, messo generosamente a disposizione dal collezionista Marco Marà.




LE BELLEZZE DI ROSETO DEGLI ABRUZZI

In mostra alla borsa internazionale del turismo di Milano

Roseto degli Abruzzi, 4 febbraio 2024. Il Comune di Roseto degli Abruzzi è lieto di annunciare la sua partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT), che si terrà presso l’Allianz MiCo a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024. L’evento rappresenta uno delle principali fiere di settore per gli operatori del settore turistico e offre l’opportunità di favorire l’incrocio tra domanda e offerta.

L’obiettivo della partecipazione ad uno degli eventi più importanti nel settore è soprattutto quello di valorizzare le bellezze di Roseto degli Abruzzi e di portarle all’attenzione dei tanti operatori provenienti da tutto il mondo che prenderanno parte alla manifestazione milanese.

Grazie allo spazio messo a disposizione dalla Regione Abruzzo, nello stand condiviso di circa 300 metri quadrati, sarà esposto il materiale informativo, ma non solo. La Città di Roseto e tutto il suo territorio saranno tra le poche in Abruzzo ad avere a disposizione un importante spazio di promozione esclusiva grazie alla conferenza, intitolata “Roseto degli Abruzzi, che scoperta!”, che si terrà martedì 6 febbraio alle ore 11:00 presso lo stand dell’Abruzzo.

Durante l’evento, il Sindaco Mario Nugnes presenterà le bellezze e le peculiarità di Roseto degli Abruzzi anche grazie alla proiezione di un video promozionale realizzato appositamente per la BIT. Sarà un’occasione per raccontare la storia, la cultura e la natura della nostra affascinante località e di promuovere il portale Visitroseto.it. Assieme al Sindaco interverrà l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio che racconterà le strategie messe in atto per promuovere il turismo familiare e le iniziative in corso e quelle future per valorizzare tutto il territorio di Roseto e l’area del Borsacchio. A seguire, sono previsti gli interventi dei rappresentanti delle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere che si incentreranno sulle esperienze offerte ai turisti e sul turismo sostenibile.

“Come amministratori di Roseto siamo felici di condividere l’autenticità e il patrimonio del nostro territorio con il mondo attraverso la BIT 2024 – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – Dopo la partecipazione a TTG di Rimini per due anni consecutivi, Roseto sbarca anche a Milano con un ruolo d’eccezione visto che sarà protagonista di uno degli spazi messi a disposizione dalla Regione per organizzare le conferenze promozionali. Durante la fiera avremo inoltre l’opportunità di incontrare numerosi operatori del settore, giornalisti, blogger e visitatori interessati alle proposte turistiche della nostra città. Inoltre, prenderemo parte a workshop e seminari che ci permetteranno di approfondire le tendenze e le sfide del mercato turistico internazionale. Questa manifestazione rappresenta un’occasione unica per promuovere Roseto degli Abruzzi come destinazione turistica di qualità e per creare nuove opportunità di business e di collaborazione con altri operatori del settore”.




PADEL SENZA BARRIERE

Ieri mattina l’incontro con le scuole al Kursaal, oggi l’allenamento al Chico Padel

Giulianova, 3 febbraio 2024. Il Sindaco Jwan Costantini ha partecipato ieri mattina, al Kursaal, all’incontro conclusivo di “Padel Senza Barriere”, incontro che ha visto  protagonisti oltre 400 studenti dell’Istituto Comprensivo 2 di Giulianova. I ragazzi  hanno potuto ascoltare dalle voci di Marco Ciafardoni  ed Eugenio Maglia i tratti salienti  di un progetto europeo fondato sui valori dello sport e dell’inclusione.

Il sindaco ha ribadito il ruolo centrale della città di Giulianova, in questo ambito punto di riferimento regionale.

Presente anche Michela Core, delegato provinciale Cip, che ha illustrato tutte le azioni portate avanti sul territorio e sottolineato come un progetto come questo del Padel senza barriere possa essere virtuoso e vitale  per l’intero tessuto sociale.

L’appuntamento è per oggi,  3 Febbraio,  alle 15,  presso l’impianto Chico Padel, per un’esibizione ed un allenamento inclusivo.




I BEDESCHINI INCONTRANO LA CITTÀ

Venerdì 9 febbraio, ore 18, Oratorio di Sant’Antonio de’ Cavalieri de Nardis. concerto dell’Ensemble Anima&Corpo “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini”

L’Aquila, 3 febbraio 2024. Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento, in corso al MuNDA fino al 3 maggio prossimo, venerdì 9 febbraio, ore 18, all’Oratorio di Sant’Antonio de’ Cavalieri de Nardis (via San Marciano) è in programma il concerto dell’ensemble Anima&Corpo diretto dal violinista Gabriele Pro con Aloisia de Nardis soprano, Sara Meloni violino e Nicola Procaccini organo. Il programma “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini” comprende musiche di Frescobaldi, Colista, Mannelli, Rainaldi e Landi, tutti autori attivi in Italia nella prima metà del Seicento.

L’evento promosso dalla Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli, dall’Università degli Studi dell’Aquila e dall’Associazione Angelo de Nardis di Prata, sarà introdotto dai saluti istituzionali del professor Edoardo Alesse, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila e della dottoressa Federica Zalabra, Direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo. Interverranno i Professori Michele Maccherini e Arnaldo Morelli, docenti dell’Università degli Studi dell’Aquila.

L’ensemble Anima&Corpo nasce nel 2015 con l’intento di diffondere e riscoprire i tesori musicali della musica vocale e strumentale dal XVII al XVIII secolo con uno sguardo ai repertori eseguiti meno di frequente e tenendo presente i contesti artistici e culturali in cui i compositori hanno operato.

L’ingresso è libero.

NOTE STORICHE SULL’ORATORIO

L’Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de Nardis è un edificio religioso edificato da e per la famiglia de Nardis,  a partire dal 1646, dal Cavaliere di Santo Stefano di Toscana Ottavio de Nardis, insieme ad altri esponenti della nobile famiglia aquilana. Sembra sia stato eretto come ex voto per l’aura devozionale che il dipinto di San Antonio da Padova,  eseguito ad affresco da Francesco Bedeschini e collocato come pala dell’altare maggiore, acquisì.

L’edificio fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1703. Numerosi, quindi, i  rimaneggiamenti  e le  modifiche successive, tra cui la sostituzione del soffitto voltato con uno ligneo ad opera dell’ebanista Ferdinando Mosca da Pescocostanzo, autore anche del magnifico soffitto di San Bernardino, arricchito da un dipinto di Vincenzo Damini, raffigurante Sant’Antonio da Padova che riceve il Bambino Gesù dalla Madonna.

Fra le due porte di ingresso, una nicchia contenente una statua a grandezza naturale di Sant’Antonio è opera dello scultore comasco Ercole Ferrata. Tra le opere rilevanti, il paliotto dell’altare maggiore composto da ventisette formelle istoriate di maiolica di Castelli e due pale d’altare di Lorenzo Berrettini e del cavalier Giacomo Farelli: la Fuga in Egitto e l’Immacolata Concezione.

All’interno l’organo di Luca Neri del 1650, fieramente italiano con influenza olandese. Quando venne realizzato, infatti, ancora esistevano in città  quelli di Balthasar Ruytsgheens, venuto all’Aquila con Madama Margherita e  specializzato nella costruzione di questi strumenti studiati dal leonessese Luca Neri per carpirne segreti e peculiarità riproposti nello splendido organo dell’Oratorio, giunto fino a noi nella totalità della sua composizione fonica. Preziosa testimonianza  e punto di riferimento per tutti gli esecutori specializzati nella prassi esecutiva storicamente informata,  la “voce” del Luca Neri è espressione fedele dell’epoca.

L’Oratorio è stato restaurato a seguito del sisma del 2009.




REGALI A STUDENTI MERITEVOLI

Il dono della signora Concetta De Luca

Paglieta, 3 Febbraio 2024. Una storia toccante e ispiratrice, proveniente da Paglieta, viene resa nota oggi dal sindaco, avv. Ernesto Graziani e dal vicesindaco, il dott. Antonio Demattia. La protagonista di questa straordinaria vicenda è la  stimata concittadina, la signora Concetta De Luca, che, in occasione del suo novantesimo compleanno, ha compiuto un gesto di grande altruismo rinunciando ai regali ricevuti e decidendo di donarli al  Comune di Paglieta.

La decisione della signora Concetta di devolvere i regali ricevuti da familiari e amici alle borse di studio per gli studenti meritevoli di Paglieta è stata accolta favorevolmente e  condivisa anche dal figlio, il prof. Michele Di Matteo. Le borse di studio sono state istituite dall’Amministrazione Graziani tre anni fa e rappresentano un fondamentale sostegno per gli studenti locali che si distinguono per il loro impegno e merito accademico.

Il sindaco Graziani ha dichiarato con profonda gratitudine: “Il gesto generoso di questa eccezionale concittadina riflette la vera solidarietà e il senso di comunità che caratterizzano Paglieta. Questo atto di altruismo contribuirà significativamente alla formazione educativa degli studenti locali, dimostrando quanto sia preziosa la connessione tra generazioni nella nostra comunità. La signora Concetta è un esempio luminoso di dedizione al bene comune.”

Il vicesindaco, il dott. Antonio Demattia, ha aggiunto: “La signora Concetta non è nuova a queste attenzioni verso la comunità di Paglieta, in particolare nei confronti dei più giovani. In passato, al taglio della torta per le sue ottanta candeline, aveva già fatto una donazione al nostro Comune. Le borse di studio saranno conferite a conclusione dell’Anno Scolastico 2023/2024 e al termine degli Esami di Stato, suddivise per gli studenti degni di lode per la licenza della scuola primaria, secondaria  di 1° e 2° grado, e saranno intitolate alla nostra concittadina che le ha date in dono.  Oltre a rinnovarle gli auguri, la ringraziamo di cuore per questo nobile gesto che lascerà un’impronta indelebile nella storia della nostra comunità.”

Da parte sua, la signora Concetta ha affermato: “Sono veramente contenta che gli studenti di Paglieta possano ricevere anche con il mio contributo un piccolo, ma comunque importante, stimolo per la loro crescita. Auguro ai vincitori delle borse di studio un futuro ricco di soddisfazioni”.

Si ricorda che l’Amministrazione comunale di Paglieta ha già un regolamento per l’erogazione di borse di studio attraverso i fondi del Bilancio comunale. Questa ulteriore erogazione si andrà ad aggiungere a quella  esistente,  restando divise.




SMART BUSINESS CIA

L’innovativa consulenza aziendale per le imprese presentata a Fieragricola

Pescara, 3 Febbraio 2024. È stato presentato, durante l’edizione 2024 di Fieragricola a Verona, il Progetto Smart Business, l’innovativo servizio di consulenza alle imprese di CIA Chieti-Pescara. Il servizio fornisce consulenze personalizzate e flessibili, in presenza, a distanza e in modalità ibrida, offrendo un’esperienza semplice, intuitiva e altamente personalizzata.

Il Progetto Smart Business, sviluppato in collaborazione con Zoom, permette di accedere alla consulenza aziendale in modo del tutto facilitato. Basta seguire pochi semplici passaggi: scegliere il servizio di cui si ha bisogno, selezionare giorno e ora più comodi, inserire i propri dati e scegliere la modalità di partecipazione preferita, sia essa in videoconferenza su Zoom, al telefono o presso gli uffici Cia nelle innovative Business Rooms.

Una mail di conferma e il successivo promemoria permetterà di non perdere l’appuntamento. Il portale permette di gestire e tenere d’occhio le proprie pratiche, i  contratti ed essere sempre in contatto con i consulenti. Il progetto Smart Business ha ricevuto anche un contributo dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, al fine di condurre un’analisi dei fabbisogni sulla digitalizzazione e l’innovazione delle imprese agricole.

Circa 200 aziende sono state intervistate e presto verranno presentati i risultati, che contribuiranno a informare ulteriormente le iniziative del progetto e a adattarle alle esigenze del settore.

“La presentazione del Progetto Smart Business è stato un momento fondamentale per il nostro settore”, ha dichiarato il direttore Alfonso Ottaviano, “Smart Business elimina i confini e ti permette di scegliere in quale modalità usufruire della tua consulenza. Siamo consapevoli che ogni impresa ha esigenze diverse e con Smart Business vogliamo garantire un servizio che si adatti perfettamente alle loro necessità.”

La presentazione del Progetto Smart Business a Fieragricola rappresenta solo l’inizio di un percorso che promette al settore di affrontare sfide e opportunità con una mentalità orientata al futuro.                               




IL SECOLO DI CALVINO

Un tributo di affetto a una intelligenza proteiforme

Teramo, 3 febbraio 2024.  Il prossimo 7 Febbraio  2024 alle 18:15  il Salotto culturale di Prospettiva persona 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) anno XXIV  presso i locali della SS. Annunziata, Teramo, via Nicola Palma 33 , propone: IL SECOLO DI CALVINO

Impressioni e ricordi in margine al Calvino favoloso

Il salotto di mercoledì 7 Febbraio presenta un percorso particolare: un tributo di affetto a una intelligenza proteiforme e insieme rigorosa, ma soprattutto trascinante, invitante, liberatoria: Italo Calvino. Dalle Fiabe italiane ascoltate da bambino alle numerose suggestioni intellettuali e fantastiche dei suoi scritti, Calvino ha esercitato su molti di noi un’impressione profonda,   coltivata con  assiduità,  sentita, goduta e apprezzata.

L’incontro con Calvino, quello favoloso – ammesso che sia davvero “bifronte” – non può che avvenire nel terreno dell’antichità. Si tratta soltanto di sottolineare la longevità di alcuni motivi che esaltano la capacità di intuizione dello scrittore e la sua intelligenza.

Ne parlerà il prof. Raffaele Giannetti, accademico dei Fisiocritici di Siena, professore di lettere italiane e latine presso il Liceo Poliziano. Ha scritto testi di archeologia e di botanica oltre che di letteratura  e una fiaba andata in scena nel 2010 con la regia di R. Nemack e la musica di S. Taglietti (RAI Trade 2014).




LA CITTÀ CHE MUORE

Civitella del Tronto secondo l’Associazione Nuova Rotta

Civitella del Tronto, 3 febbraio 2024. Civitella del Tronto come Civita di Bagnoregio, ma mentre quest’ultima oggi è più che mai viva grazie ai grandi flussi turistici e morirà (si ipotizza) fra centinaia di anni a causa di un problema geologico, il borgo dell’entroterra teramano si sta a mano a mano “spegnendo”.  

Il Paese, che un tempo pulsava di vita e attività, si trova oggi ad affrontare una crisi profonda e dolorosa. Lo spopolamento, la chiusura delle attività commerciali, la carenza di servizi e l’assenza di aggregazione e circoli culturali locali hanno trasformato il centro storico in un luogo desolato, quasi spettrale. Attraversare le strette vie lastricate, una volta animate dalle voci degli abitanti e dai visitatori, è diventato un viaggio nel passato, un’esperienza nostalgica che oggi si scontra con la cruda realtà di un borgo in totale declino.

Le serate nel centro storico di Civitella del Tronto sono particolarmente tristi, con le serrande abbassate dei tanti esercizi commerciali. La mancanza di iniziative culturali e di intrattenimento ha contribuito a un’atmosfera cupa, accentuata dall’assenza di colori e attività che animano le vie nelle vicine località più vivaci. L’Amministrazione comunale sembra non curarsene, immobile, incapace di rispondere al declino che la Città Fortezza sta vivendo.

L’assenza di politiche efficaci nell’ambito della promozione culturale e turistica, ha fatto sì che Civitella smarrisse la sua attrattività, perdendo visitatori ed investitori. Le attività commerciali, gravate dai crescenti costi e dalla mancanza di sostegno, stanno chiudendo una dopo l’altra. Per quelle poche realtà, che con tanta fatica riescono ancora ad andare avanti, la riduzione degli orari di apertura è diventata la strategia per sopravvivere, segno tangibile delle difficoltà che affrontano quotidianamente.

L’Amministrazione Di Pietro, che è al Governo della Città da più di dieci anni, ha mostrato tutti i suoi limiti. Leggere ed ascoltare il Sindaco che per le strategie turistiche declina ancora i verbi al futuro invece che al passato o al presente, non è più accettabile.

La Fortezza, che per fortuna grazie alla sua importanza storica continua ad essere il monumento più visitato d’Abruzzo, ha visto in questi anni diminuire drasticamente il numero dei visitatori. Il bando della gestione del forte è scaduto nel 2017 e da allora l’Amministrazione comunale va avanti di proroga in proroga: in 7 anni non sono stati capaci di elaborare un nuovo bando che permettesse nuovi investimenti in promozione ed un nuovo progetto per il rilancio della Fortezza.

I calendari estivi degli eventi, se realizzati, vengono pubblicati sempre ormai a stagione iniziata, poco pubblicizzati e poco attrattivi. Non esistono, inoltre, politiche di destagionalizzazione turistica che consentano la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi. Il Comune di Civitella, a differenza di quelli limitrofi, non partecipa mai alle fiere nazionali ed internazionali per la promozione turistica. Il turismo odierno vive di programmazione e pianificazione, termini che, visti i risultati, la Giunta Di Pietro a quanto pare non conosce o conosce molto poco.

“Ci vogliono politiche serie per rivitalizzare il Paese, investimenti mirati per attirare nuovi residenti e turisti, e misure concrete per sostenere le attività economiche locali. La Città sta morendo, è indispensabile un cambio di rotta, un impegno concreto per invertire la tendenza negativa che sta segnando negativamente il destino di Civitella.” conclude Marco Di Berardino Presidente dell’Associazione Nuova Rotta




LE SACROSANTE RAGIONI DEL SUD

di Michele Rutigliano

Politicainsieme.com, 3 febbraio 2024. Forse è un po’ prematuro tracciare un bilancio della politica meridionalista di questo Governo. Ma, se il buon giorno si vede dal mattino, a chi ci chiede come stanno effettivamente le cose, potremmo  tranquillamente rispondere (parafrasando Erich Maria Remarque) che non c’è  “Niente di nuovo sul fronte meridionale” .

Se al Sud, contrariamente alle indicazioni del Pnrr, continuano ad essere riservate solo avanzi e briciole , allora non ci resta che proclamare Vincenzo De Luca  unico, vero e autentico “Avvocato del popolo meridionale”.  Lui sì che difende le regioni del Sud, altro che i fratelli, le sorelle o i cognati d’Italia.  Ma quali sono  gli argomenti  su cui sta martellando il Governatore della Campania?  Questa volta, dobbiamo riconoscerlo, non c’entra né il piagnisteo né il mai sopito vittimismo di alcuni politici meridionali che non vogliono mai assumersi la responsabilità dei loro fallimenti.

Questa volta non è così.  Il Presidente della Regione Campania ha ragioni da vendere quando protesta contro le discriminazioni e le umiliazioni che il Governo sta riservando al Mezzogiorno. Dopo aver definito una “Legge Truffa”, quella sull’Autonomia differenziata, De Luca è andato giù ancora più duro. Ha accusato il Governo di centralizzare i fondi europei destinati al Sud, sottraendoli alle amministrazioni locali e affidandoli al Ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, da lui sfidato ad un dibattito pubblico sui dati  forniti e sui criteri utilizzati nella ripartizione dei fondi. Un altro provvedimento, anche questo bersaglio delle sue critiche, è la creazione di una Zes Unica per il Mezzogiorno. Una Zona Economica Speciale che vorrebbe scimmiottare la Cassa per il Mezzogiorno.

Ma non è aria per i tempi che corrono.  Se consideriamo la penuria di risorse e la lentezza nella realizzazione dei progetti previsti nel Pnrr a favore del Sud, con ogni probabilità la Zes Unica andrà a finire su un binario morto.  Ebbene, pur considerando la forte diversità storica, economica e politica del nostro Secondo dopoguerra con il tempo attuale, balza subito agli occhi una cosa. La totale assenza di visione per il Mezzogiorno, oggi più che mai, in preda alla desertificazione industriale, alla denatalità e al progressivo spopolamento delle sue aree interne.  E allora, cosa fa il Governo, per contrastare questo scenario? Fa votare alla sua maggioranza una legge come quella sull’Autonomia differenziata. Un provvedimento molto simile ad una estrema unzione per le regioni più svantaggiate del nostro Paese.

Come sono lontani i tempi della Cassa per il Mezzogiorno. Un Ente che, nei suoi primi vent’anni, operò una vera e propria rivoluzione per il Sud. Vogliamo ricordare ai patrioti quali erano i suoi punti di forza? Innanzitutto, la sua dotazione finanziaria. Ebbe la capacità di attrarre risorse finanziarie sia nazionali che internazionali, sia dallo Stato italiano che da organismi internazionali, c come la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca europea per gli investimenti. Tutto questo  permise alla Cassa di disporre di un ampio budget, che raggiunse, nel 1962, il 4,5% del PIL nazionale.

Un secondo punto di forza fu la capacità di innovare la struttura e la funzione dell’amministrazione pubblica. La Cassa fu  un modello di riforma amministrativa che si distinse per la sua autonomia, la sua efficienza, la sua competenza tecnica e la sua visione strategica. Si dotò, inoltre, di una pianificazione degli interventi, basata su studi e analisi scientifiche. Con una programmazione dei complessi organici, ovvero di insiemi coordinati di opere e progetti che miravano a creare poli di sviluppo integrato. In questo modo, esercitò  un ruolo di coordinamento tra i vari ministeri e le regioni interessate, con  una strategia che seppe evitare sovrapposizioni e conflitti di competenza.

Un terzo punto di forza fu la capacità di realizzare opere e progetti di grande rilevanza come strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, acquedotti, centrali elettriche, scuole, ospedali, case popolari.

Senza dimenticare che fu proprio la Cassa a favorire  lo sviluppo economico del Mezzogiorno, attraverso la creazione di aree industriali, la concessione di incentivi fiscali e finanziari, la partecipazione a società miste pubblico-private, la promozione di settori strategici come la siderurgia, la chimica, la meccanica, l’elettronica, la petrolchimica. Così come sostenne  lo sviluppo agricolo e sociale del Sud, attraverso la riforma agraria, la bonifica di aree paludose, la lotta alla malaria, la formazione professionale, la cooperazione e la cultura

Ma la più grande soddisfazione per De Luca e, sia detto per inciso per tutti i meridionali che non vogliono rassegnarsi al lento declino del Sud, non è tanto il risalto e l’eco che sta ottenendo sulla stampa e presso l’opinione pubblica più avveduta. La soddisfazione è  ben altra.  La sua battaglia per difendere le ragioni del Sud risale nientedimeno che ai primi del Novecento. Con le stesse argomentazioni e lo stesso rigore documentale, fu Francesco Saverio Nitti a denunciare lo stato di abbandono in cui si sarebbe trovato il Sud se si fossero  applicati due pesi e due misure nel governo del neonato Regno d’Italia. Andiamo a vedere cosa scrisse Nitti in un suo volumetto, pubblicato a Torino nel 1900, dal titolo “Nord e Sud”, proprio sul tema della ripartizione territoriale delle entrate e delle spese dello Stato. A soli trentadue anni, già docente ordinario di Scienza delle Finanze e Diritto finanziario presso l’Università di Napoli, affrontò il tema del bilancio dello Stato dal 1862 al 1896-97. E subito fece notare l’iniqua ripartizione della Spesa pubblica in Italia. Dall’unità in poi il Mezzogiorno aveva subito un continuo e costante drenaggio di risorse solo per favorire lo sviluppo infrastrutturale e industriale dell’Italia settentrionale.  Confutate, in poche righe, quelle analisi di comodo e superficiali  che tentavano di ridurre a motivazioni antropologiche la natura del divario,  documentò  con  analisi, studi e  statistiche che il divario tra le due aree del paese era diventato così consistente  a  seguito di precise scelte di politiche finanziarie, economiche e doganali.  E contestò duramente  quella tesi  «molto comune […] non solamente radicata nel Nord d’Italia», che il Sud avesse sfruttato il bilancio nazionale.

Era del tutto falso, scriveva Nitti, che i meridionali pagassero meno tasse e meno imposte e conservassero i propri risparmi in maniera improduttiva. Era esattamente il contrario. E fu il solo a documentare come il  Mezzogiorno, fino al 1860, avesse conservato «più grandi risparmi che in quasi tutte le regioni del Nord». Prima delle politiche doganali del 1887, tra il 1880 e il 1888, aggiunse ancora Nitti,  «la ricchezza agraria del Veneto non era superiore a quella della Puglia, e tra Genova e Bari, tra Milano e Napoli era assai minore differenza di sviluppo economico e industriale che ora non sia».

Ma a fine Ottocento, «insieme a una diminuzione nella capacità di consumo», si notavano chiaramente «i sintomi allarmanti dell’arresto del risparmio, dello sviluppo della emigrazione povera, della pigra formazione dell’industria di fronte al bisogno crescente. Tra il 1870 e il 1888 la importanza del Mezzogiorno nella vita sociale ed economica dell’Italia era molto maggiore che oggi non sia».  Quanto sarebbe utile al governo dei sovranisti e dei patrioti ripassare un po’ di storia della questione meridionale.  Dice bene De Luca: al Sud non servono le nozze con i fichi secchi dei tagli, dei rinvii e degli accantonamenti. Servono certezze e coraggio nell’affrontare le sfide. Don Luigi Sturzo sosteneva che la questione del Sud la dovevano risolvere soprattutto i meridionali. E, in larghissima parte, dovrebbe essere così. Ma oggi, in questo rinnovato contesto europeo, da questione economica è diventata soprattutto una questione politica e morale. Ed è in questi termini che andrebbe affrontata. E non con provvedimenti discriminatori e punitivi che, ove mai fossero attuati, sposterebbero indietro di 163 anni l’orologio della nostra Storia.

Michele Rutigliano




LE EPURAZIONI POLITICIZZATE

Condannato Luciano Marinucci

San Giovanni Teatino, 3 febbraio 2024. Il Partito Democratico di San Giovanni Teatino esprime forte preoccupazione e sconcerto per la notizia appresa ieri a mezzo stampa in merito alla sentenza della Corte dei conti nei confronti di Luciano Marinucci, Sindaco di San Giovanni Teatino all’epoca dei fatti descritti dal giudice contabile e attuale candidato per Marsilio presidente alle prossime elezioni regionali del 10 marzo.

La sentenza farebbe riferimento alle azioni intraprese dallo stesso Marinucci nei confronti di un ex lavoratore ingiustamente rimosso dall’incarico. Nelle motivazioni si legge che tale scelta da parte di Marinucci “si basava su motivazioni pretestuose e finalità epurative”.

La nota del PD locale fa riferimento alla sentenza dove si legge che “la decisione di revocarne l’incarico avesse l’intento di ridurne il ruolo e le funzioni, emarginandolo, in quanto vicino all’ex sindaco e non gradito alla nuova classe politica” di cui il Marinucci era espressione.

Per il segretario cittadino Domenico Di Michele “Questa vicenda è molto grave, non solo per l’ex sindaco Marinucci, al quale chiediamo direttamente se queste siano le buone pratiche che intende portare in dote all’intero Abruzzo con la sua candidatura per Marsilio, ma anche per l’attuale primo cittadino Giorgio Di Clemente, vicesindaco ai tempi di quella amministrazione, al quale chiediamo di esprimersi in merito. Agire nei confronti di lavoratori e lavoratrici con le modalità accertate dal giudice contabile e descritte nella sentenza non rappresenta una macchia solo per il condannato, ma in presenza di un danno erariale si trasformano in un danno all’intera cittadinanza che proprio gli amministratori avrebbero il compito di rappresentare con trasparenza, lealtà e onestà”.




GEO IN ABRUZZO

Il documentario Rai Tre martedì prossimo alle 16

Roma, 3 febbraio 2024. Martedì 6 febbraio, dopo le ore 16, durante la puntata di RAI Tre Geo andrà in onda un nuovo documentario di 23 minuti ambientato in Abruzzo con la regia di Diego D’Innocenzo e prodotto da TERRA dal titolo: “Cento erbe d’Abruzzo”.

SINOSSI

Il centerbe è il liquore verde più famoso d’Abruzzo. Fu inventato dai monaci dell’Abbazia di San Clemente a Casauria, vicino a Pescara, nel medioevo, ed è uno dei primi liquori in assoluto della storia italiana. I monaci erano esperti nella preparazione dei medicinali a base di erbe, che raccoglievano sulle montagne della Maiella, e crearono un elisir, con l’aggiunta dell’alcool, come ristoro per i pellegrini di passaggio. Nell’ottocento un farmacista di Tocco a Casauria scoprì la ricetta originaria dell’Abbazia e la trasformò in un liquore di successo. Giovanna, una talentuosa chef proprio di Tocco da Casauria, ci insegna a preparare tre gustosi piatti, un risotto, un secondo di pesce e un dolce, partendo dal prezioso elisir verde, il liquore delle cento erbe d’Abruzzo

 N.B.: la messa in onda potrebbe essere posticipata per eventuali e imprevedibili cambi di palinsesto Rai.

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MIGLIOR SCRITTRICE DELLA REGIONE ABRUZZO

Annarita Di Paolo premiata al Concorso Letterario Ossi di Seppia

Chieti, 3 febbraio 2024. Annarita Di Paolo, originaria di Fallo, piccolo borgo della Provincia di Chieti, è la vincitrice del “Premio Speciali della Giuria – Miglior Scrittrice della Regione Abruzzo” della 30° edizione del Premio Letterario Nazionale “Ossi di Seppia” indetto dal Comune di Taggia, provincia di Imperia.

“È un grande onore per me ricevere questo prestigioso premio letterario. Sono molto emozionata e soddisfatta. La poesia è una sublime arte che parla direttamente all’anima delle persone” afferma la scrittrice.

Le poesie del Premio “Ossi di Seppia” sono state valutate da una Giuria di indiscusso profilo, composta da:

Claudio Damiani, poeta, saggista e critico letterario;

Mauro Ferrari, poeta, saggista e traduttore;

Lamberto Garzia, poeta e critico letterario, coordinatore della Giuria.

La Giuria è stata supervisionata da illustri personalità:

Stefano Zecchi, saggista, ex Professore ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano;

Giuseppe Conte, scrittore e critico letterario;

Tommaso Kemeny, poeta e critico letterario italiano.

Queste tre personalità sono state i principali esponenti del movimento del Mitomodernismo, che si basa sulla riscoperta del valore della bellezza e della spiritualità nella poesia. Il loro contributo al premio è un’ulteriore conferma della sua importanza e del suo prestigio.

La Cerimonia di Premiazione del 30° Premio Letterario Nazionale “Ossi di Seppia” si terrà sabato 17 febbraio 2024 alle ore 17.00, presso la Villa Boselli di Arma di Taggia.

Chi è Annarita Di Paolo

Poetessa affermata, ha conseguito numerosi Premi Letterari a livello nazionale e internazionale. Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda sensibilità e da una grande capacità di evocare emozioni. È un’intellettuale colta e raffinatissima, come dimostrano i rimandi nascosti nei suoi versi. Parole classiche senza tempo che parlano direttamente al cuore e che fanno sentire le vibrazioni profonde del suo essere.

Da sempre affascinata dal potere magico delle parole, nel 2022 ha pubblicato la sua plaquette dal titolo “La Metafisica dell’Anima” edito da IrdiDestinazionearte. Ha pubblicato anche alcune poesie nell’antologia “The Alchemy of Poetry” presentata a Londra e nell’antologia ” “Du còtè de la beautè. Anthologie bilingue d’ecrivains italiens à Paris” presentata nella capitale francese.

Annarita Di Paolo è citata nell’Archivio della Regione Abruzzo come prima fonte che ha scoperto il letterato, educatore e filosofo Alceste Tito de Lollis, nato a Fallo nel 1820 e morto a Casalincontrada nel 1887.




ECCO L’INIZIATIVA ANFASS

L’otto febbraio stati generali sulle disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo in Abruzzo

Pescara, 3 febbraio 2024. Si svolgeranno giovedì 8 febbraio 2024 in Abruzzo, più precisamente a Pescara – dalle ore 9:00 alle ore 17:30, presso l’Hotel Mood in Via Tito de Caesaris, 8, Marina di Città Sant’Angelo – gli “Stati Generali sulle Disabilità intellettive e Disturbo del Neurosviluppo”, iniziativa realizzata da Anffas Abruzzo in collaborazione con Anffas Nazionale che rappresenta la seconda tappa di quel percorso virtuoso che, iniziato nel dicembre 2023 in Sicilia, vedrà progressivamente coinvolte tutte le regioni d’Italia, per culminare all’organizzazione degli Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo a livello nazionale nel 2025 e supportare l’iniziativa di Fish Nazionale che a sua volta andrà a celebrare gli Stati Generali di tutte le disabilità.

Obiettivo, anche per questo appuntamento, è realizzare un focus sui punti di forza e di criticità presenti nell’attuale sistema dei servizi e sull’esigibilità dei diritti nella Regione Abruzzo, con espresso riferimento alla condizione delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari e corposo in tal senso è il programma che vede anche l’intervento del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

Dopo l’apertura dei lavori con Maria Pia Di Sabatino, presidente Anffas Regione Abruzzo,  e Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, ed i saluti istituzionali – con Marco Marsilio, Presidente Regione Abruzzo, Carlo Masci, Sindaco di Pescara, Mons. Tommaso Valentinetti, Vescovo di Pescara, Vincenzo Falabella, Presidente FISH, Nazaro Pagano, Presidente FAND* – infatti, si svolgeranno le diverse sessioni previste, iniziando con “I diritti delle persone con disabilita intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari in Abruzzo. Quadro Generale” (con l’avv.Valentina Di Bonaventura, Consulente Anffas Regione Abruzzo, l’Avv. Alessia Maria Gatto e l’Avv. Corinne Ceraolo Spurio, entrambe componenti del Centro Studi Giuridici e Sociali di Anffas Nazionale), proseguendo con “L’impatto della normativa sulla programmazione sanitaria e sociale della Regione Abruzzo” (con Nicoletta Verì, Assessore Regionale Salute e Pari Opportunità, e Pietro Quaresimale, Assessore Regionale Politiche Sociali), e con la sessione dedicata al tema “Nuovo PEI e quadro generale sull’inclusione scolastica nella Regione Abruzzo” (con Massimiliano Nardocci, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo). I lavori della mattina vedranno anche la consegna del documento realizzato dagli Autorappresentanti delle strutture Anffas del territorio abruzzese – che raccoglie le opinioni, le idee e le richieste degli Autorappresentanti proprio in merito all’esigibilità dei loro diritti nei vari ambiti della società – ai rappresentanti della Regione Abruzzo e al Ministro Alessandra Locatelli e proprio l’intervento del Ministro Locatelli chiuderà la prima parte della giornata dei lavori.

Il pomeriggio riprenderà con la tavola rotonda “Punti di forza e punti di debolezza del sistema di presa in carico delle persone con disabilita intellettive e disturbi del neurosviluppo in Abruzzo” (a cui prenderanno parte Raimondo Pascale e Tobia Monaco, Dipartimento Lavoro e Sociale Regione Abruzzo, Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo, Daniela Arcieri Mastromattei, UVM ASL Pescara, Giuliano Bocchia, dirigente tecnico USR Abruzzo – referente per l’Inclusione e Scuola in Ospedale, Gabriele Perfetti, portavoce Forum Terzo Settore Abruzzo, Marco Stornelli, commissario FAND Abruzzo, Casto Di Bonaventura, presidente Centro Servizi Volontariato Abruzzo, Germana Sorge, presidente Federautismo Abruzzo, Vittorio Morganti, coord. Aism Abruzzo, Mariangela Cilli, segreterio Ass.ne Carrozzine Determinate, Tiziana Arista, presidente Cosma Odv, Maria Cristina Falone, UIL Abruzzo, Carmine Ranieri, Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise, Giovanni Notaro,  Segretario Generale Cisl Abruzzo, a cui seguiranno gli interventi della presidente di Anffas Regione Abruzzo, Maria Pia Di Sabatino, e del vicepresidente di Anffas Nazionale, Emilio Rota, dedicati ad offrire una sintesi di quanto esposto in precedenza e ad illustrare quelle che sono le prospettive e gli impegni per il futuro. A chiudere i lavori sarà Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, con le sue conclusioni.

A moderare sarà Angela Trentini, Caposervizio TGR Abruzzo.

Così come per gli Stati Generali della regione Sicilia, l’evento sarà nuovamente occasione per evidenziare le specificità del territorio, dialogare e confrontarsi con tutti gli attori – famiglie, persone con disabilità, amministrazioni, istituzioni, realtà associative del Terzo Settore e sindacali – del territorio coinvolti, con l’obiettivo di ribadire quali sono i diritti delle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo e il loro livello di esigibilità in Abruzzo, inquadrare il nuovo ruolo assunto dal Terzo Settore nelle relazioni con le istituzioni ed evidenziare come vengono declinati i nuovi istituti della co-programmazione e co-progettazione e, più in generale, dell’amministrazione condivisa.

Maria Pia Di Sabatino, presidente Anffas Regione Abruzzo: “Anffas Abruzzo, unitamente alle diciotto realtà Anffas dislocate nei diversi territori della nostra regione e al nostro livello nazionale, ha fortemente voluto la realizzazione di tale importante evento che, mettendo insieme le voci di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano delle persone con disabilità e soprattutto a partire proprio dalla voce dei diretti interessati, rappresenterà certamente un momento di confronto costruttivo su cui porre nuove basi per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie e, di conseguenza, per la costruzione di un futuro migliore e più inclusivo a beneficio di tutta la collettività”.

“Continua il percorso di approfondimento, confronto e dialogo di Anffas per comprendere la realtà della condizione delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e delle loro famiglie in tutti gli ambiti che le riguardano su tutto il territorio italiano: siamo certi che anche questo appuntamento in Abruzzo sarà fonte di nuovi spunti e opportunità per il futuro e per mettere un altro tassello a quelli che saranno gli Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo a livello nazionale del 2025”: così Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas a pochi giorni dall’incontro abruzzese.

*presenza in fase di conferma




SORPRENDENTE SUCCESSO PER L’ISA

La grande musica della stagione concertistica dell’ Isa tornerà a Giulianova il 7 aprile con il pianista Antonio De Cristofano

Giulianova, 3 febbraio 2024. Un Kursaal gremito, domenica scorsa, ha tributato il giusto riconoscimento al concerto “Sinfonia InCanto” promosso dall’associazione Nota Fulgens, con il patrocinio del Comune di Giulianova. Sul palco sono saliti, nell’ambito della stagione concertistica 2024, l’orchestra  dell’ Istituzione Sinfonica Abruzzese ed il soprano Giorgia Cinciripi.

La presidentessa dell’ Associazione organizzatrice Nota Fulgens, Susy Paola Rizzo,  ha espresso il proprio compiacimento per la risposta dei cittadini giuliesi, che non hanno esitato ad acquistare il biglietto d’ingresso per assistere all’evento. Il prossimo appuntamento con i concerti della Istituzione Sinfonica Abruzzese, diretta da Ettore Pellegrino, è per il 7 aprile con il pianista Antonio De Cristofano. Nota Fulgens ringrazia per la sensibilità l’Amministrazione Comunale, in particolare l’ assessore Paolo Giorgini.

“Corteggiamo da tre anni la Sinfonica Abruzzese  – commenta proprio Giorgini –  Quest’estate c sarà un concerto tributo ai Pink Floyd con 70 elementi, sulla banchina di riva. Come si vede, questa Amministrazione continua a scommettere sulla grande musica, ed il pubblico ci sta dando ragione. L’evento di domenica scorsa è stato messo su in una settimana ed il Kursaal era gremito. 220 presenze in sala non rappresentano una rarità, ma il tutto esaurito si verifica in genere con concerti ad ingresso libero. La risposta del pubblico, pagante,  a Sinfonia InCanto è stata sorprendente ed ha evidenziato come la qualità, a Giulianova, venga apprezzata e premiata. Una scommessa vinta, dunque, che da sola  sottolinea come la città abbia urgente bisogno di un teatro – auditorium di dimensioni importanti, con caratteristiche e attrezzature adeguate”.




KIT BENVENUTO NUOVI NATI

si rinnova l’iniziativa del Comune

Martinsicuro, 3 febbraio 2024. Torna per il secondo anno consecutivo il kit benvenuto nuovi nati,  l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Martinsicuro, e fortemente sostenuta dal consigliere comunale con delega Servizi demografici e URP Martina Pollastrelli,  riservata ai neogenitori del proprio territorio.

“Si tratta – fa sapere la consigliera comunale Martina Pollastrelli – di un modo affettuoso per accogliere i nuovi membri della nostra comunità e supportare le famiglie in questa meravigliosa avventura della genitorialità. Nell’anno 2023 abbiamo avuto l’onore di accogliere nella nostra comunità 112 bimbi ( 62 maschietti e 50 femminucce)”.

aggiunge al consueto pacco anche il dono di un libro al fine di promuovere la lettura in famiglia sin dai primi mesi di vita.

“L’iniziativa – affermano la consigliera delegata alla Biblioteca Valentina Coccia e la consigliera delegata alla Cultura Giuseppina Camaioni – si inserisce nel percorso portato avanti dall’amministrazione nell’ambito del progetto nazionale Nati per Leggere che, con la collaborazione e il coinvolgimento di pediatri, bibliotecari, educatori e volontari, vuole favorire la diffusione della lettura ad alta voce dai primi mesi di vita, per stimolare lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino, come numerose ricerche scientifiche dimostrano”. Ai neogenitori verrà consegnata anche una pergamena ricordo.

I kit possono essere ritirati direttamente dalle famiglie presso l’ufficio Stato Civile del Comune di Martinsicuro al momento della registrazione del nuovo nato/a. Si ringraziano gli uffici preposti per la fattiva collaborazione.




SCENDONO I FIOCCHI DI NEVE SULL’ABRUZZO

Firmati dal maestro orafo Giuliano Montaldi

Ovindoli, 3 febbraio 2024. Uno dei simboli caratteristici dell’Abruzzo è la neve e per questo il maestro orafo Giuliano Montaldi ha deciso di arricchire la sua collezione “I love Abruzzo” con cinque fiocchi di neve dedicati alle cinque stazioni sciistiche del territorio.

Sono ispirati ai fiocchi di neve, dei cristalli in argento con i nomi delle mete preferite dagli sciatori: Ovindoli, Campofelice, Pescasseroli, Campo Imperatore e Roccaraso. Saranno lanciati nei prossimi giorni con l’auspicio che insieme a loro arrivi anche la neve copiosa sulle montagne abruzzesi.

A guidare il maestro orafo Giuliano Montaldi nella creazione della nuova linea che andrà ad arricchire l’ormai celebre I Love Abruzzo, è stato proprio il poeta abruzzese per eccellenza: Gabriele D’Annunzio.

Il vate nella sua Neve descrive l’arrivo dei fiocchi come un qualcosa di magico. “Scende la neve su la terra madre, placidamente. E lei bianca riceve la terra ne’ suoi giusti ozi, dà poi che all’uomo copia di frutti ha partorito”.

La collezione sarà presentata domani, domenica 4 febbraio, a partire dalle 11, al rifugio Chalet anfiteatro Monte Magnolia di Ovindoli. Oltre al maestro Montaldi parteciperanno il sindaco di Ovindoli, Angelo Ciminelli e il patron di Ovindoli Monte Magnola, Giancarlo Bartolotti.

“L’Abruzzo è una terra ricca di storia, di luoghi simbolo e di bellezze naturalistiche”, ha spiegato il maestro orafo Montaldi, “per questo dopo aver omaggiato eccellenze di casa nostra non potevo rendere onore anche alla neve e a quelle località che ogni anno accolgono migliaia e migliaia di turisti da tutta Italia e da tutta Europa mettendo in bella mostra la nostra regione”.




MEMORIAL GIOVANNI SPAVENTA

Terza edizione

Villa Santa Maria, 3 febbraio 2024. Terza edizione per il Memorial Chef di cucina “Giovanni Spaventa” che si terrà lunedì 5 febbraio alle ore 10:00 all’istituto alberghiero di Villa Santa Maria.

All’incontro interverranno:

– Giuseppe Finamore, presidente dell’Associazione cuochi Valle del Sangro e sindaco di Villa Santa Maria;

– Lorenzo Pace, presidente dell’Unione regionale cuochi abruzzesi;

– Giuseppe Tinari, chef di cucina;

– Walter Giardinelli, chef di cucina.

L’evento, attraverso diverse testimonianze, ripercorrerà la storia dello chef villese Giovanni Spaventa, nato a Villa Santa Maria nel 1933 da una famiglia di cuochi, della quale ha seguito le orme, prima frequentando l’istituto alberghiero e poi diventando un apprezzatissimo chef di cucina.

Barbara Del Fallo




OMNIA ARTIS

Nel segno di Dioniso

Chieti, 3 febbraio 2024.  L’Associazione ArteMind organizza la manifestazione OMNIA ARTIS, Patrocinata dal Comune di Chieti con direzione scientifica di Angela Rossi. Sono previsti 3 incontri mensili nel Museo Barbella, in cui verrà dedicato uno spazio culturale intitolato NEL SEGNO DI DIONISO con presentazione della Rivista di letteratura e didattica greca Scholia e approfondimenti sul mito di Dioniso e la relativa nascita del teatro greco. Saranno presenti gli Allievi della Scuola del Teatro Marrucino con la regia di Giuliana Antenucci per conferenze spettacolo. Saranno allestite tre mostre a cura del Critico d’arte Massimo Pasqualone

Omnia Artis è un progetto culturale, che vuole mettere insieme tutti gli aspetti dell’arte: pittura, scultura, scrittura, musica, recitazione, letteratura, perché- L’opera d’arte è un messaggio fondamentalmente ambiguo, una pluralità di significati, che convivono in un solo significante. – (Umberto Eco).

PROGRAMMA

Nel primo appuntamento il 22 febbraio alle ore 17:30 verranno esaminati la nascita del mito di Dioniso, i suoi epiteti cultuali, attributi ed elementi simbolici.

Inaugurazione della Mostra di Romeo Battisti, che espone dal 22 al 28 febbraio.

Nel secondo incontro il 21 marzo ore 17.30 saranno considerate le origini della tragedia e della commedia greca, del ditirambo e del significato della maschera, il tema dell’apollineo e del dionisiaco, il ruolo dei misteri dionisiaci, del teatro nelle feste dionisiache e nelle Lenee.

Inaugurazione della Mostra di Carmine Galiè, che espone dal 21 al 28 marzo.

Nella terza conferenza-spettacolo prevista per il 18 aprile alle ore 17.30 saranno letti passi scelti delle Baccanti di Euripide e delle Rane di Aristofane, soffermandosi sul culto e sull’iconografia di Dioniso.

Inaugurazione della Mostra di Mario Di Paolo, che espone dal 18 fino al 24 aprile.

L’ingresso è libero




OGNI SPERANZA NELLE MANI DELL’ETERNO

Torniamo indietro nel tempo, ma non proprio

Torrevecchia Teatina, 2 febbraio 2024. A volte tornano in mente ricordi, fatti ed eventi memorabili: momenti da incorniciare, come foto della propria vita, nella grande sala dei ricordi. Solite circostanze del quotidiano, i soliti saluti incrociando amici e conoscenti ed ecco quelle due o tre parole veloci e secche che si fissano nella mente e che d’improvviso ti risolvono ogni arcano, ogni dubbio e ti sciolgono d’un tratto quell’assillante nodo gordiano.

Il più classico dei commenti di un conoscente sulle note questioni amministrative e politiche del momento:  

“Non ci si capisce più niente. Incredibile… siamo tornati indietro di cinquant’anni!”  

Ecco puntuale ed immediata la risposta di un noto prelato scomparso qualche tempo fa:

“La verità è che siete rimasti fermi. Non siete mai andati avanti!”

Cosa aggiungere a questa chiara, veloce ed inconfutabile analisi con verifica e risposta immediata?  

Nulla di più per un mondo cristallizzato nell’oscuro passato, con i suoi singolari cammini fra tristi simulacri, per svanire nelle più anonime delle conclusioni. Siamo rimasti imprigionati nel passato.

Si possono tentare analisi, ragionamenti per cercare di capire le proprie sciagure, i propri guai, le proprie ansie e tutto il male che ci scoraggia: i fatti sono sempre lì presenti, che si succedono uno dopo l’altro  per sconfessare tutti e tutto.

C’è poco da ragionare quando la ragione è ferma.

Se si è asserviti a quell’ego ossessivo e perverso che condensa solo superbia, invidia e tradimento, rimangono poche possibilità di salvezza. Per chi vuole tentare il cammino è duro sicuramente, intanto bisogna svegliarsi.

Cercare, poi, di rimettere in moto la propria ragione intorpidita per capire, almeno, dove ci si trova ed affrontare in coscienza il male, il malessere con tutte le sue derivazioni; dunque, cercare di trovare i giusti strumenti del buon senso per abbattere questo maledetto male e distruggerlo fin nei più insignificanti ma nocivi residui, per rinascere, infine, nella piena bellezza. Tutto questo solo se connessi con la volontà.

Se il noto prelato, alla fine, anche lui abbandonò l’ultimo dei tentativi scuotendo la polvere sotto i suoi piedi, le possibilità di rinascita, a questo punto, non possono essere riservate che all’Eterno.

[Nelle Sue mani ogni nostra speranza].

nm




WEEK END AL MuNDA

4 febbraio entrata gratuita per #domenicalmuseo

L’Aquila, 2 febbraio 2024. Sabato 3 febbraio, alle ore 16:30,  nell’ambito delle attività collaterali alla mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento, in corso al MuNDA fino al 3 maggio,  si svolgerà la seconda delle quattro visite guidate a cura di Atlante servizi culturali. Biglietto 4 €, ridotto 2, gratuito al di sotto dei 18 anni.

Domenica 4 febbraio  si rinnova l’appuntamento di  #domenicalmuseo, con l’entrata  gratuita sia al MuNDA , in via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle, orario 8:30/19:30 ultima entrata ore 19:00,  che al Mammut al Castello Cinquecentesco, orario 9:30/18:30 ultima entrata ore 18:00.

I biglietti di accesso al Museo Nazionale d’Abruzzo possono essere acquistati direttamente in biglietteria oppure sul portale dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it o sull’app Musei Italiani




LA CENA DEI TRE AMORI

Tre amori e tre sapori in scena! Spettacolo teatrale 15 febbraio 2024 ore 20.00 Ristorante Hai Bin

Pescara, 2 febbraio 2024. A Pescara in scena La cena dei 3 Amori, uno spettacolo e una cena dedicati alle tre tipologie di Amore che si confronteranno tra loro per averla vinta una, sulle altre …e il pubblico sarà chiamato a dire la sua!

A Pescara, il 15 febbraio, divulgazione, divertimento e cena gourmet in un’unica soluzione. Uno spettacolo innovativo, scritto e messo in scena per informare e fare cultura sui tipi di amore, argomento ancora poco investigato, e sui tipi di cucina possibili. Una opportunità da non perdere per tutti gli abruzzesi!

La Cena dei 3 Amori è uno spettacolo teatrale in tre atti, messo in scena in un ristorante. È un viaggio curioso, inedito, originale, su che cosa ci spinge in amore, giocato sul doppio binario dei Sentimenti e della Cucina, sulla comune matrice che muove entrambi i mondi: tre punti di vista sull’amore/dell’amore, tre anime, tre ispirazioni, tre combinazioni, tre alchimie, tre attrazioni possibili. Nello sviluppo di ciascuno dei tre atti, gli attori, smessi i panni della coppia, vestono i panni di tali amori, confrontandosi in scena tra loro, interrogandosi in modo acceso, provocatorio, contrapposto, divertente, profondo e realistico su qual è la vera natura dell’amore, giocando tra immagini e metafore enogastronomiche, sconfinando in un confronto sul rapporto tra cibo, vino e l’Amore e nella possibilità di assaporare piatti ispirati a ciascuno dei tre amori e ai tre tipi di cucina. Tra un atto e l’altro, infatti, si gusteranno le pietanze gourmet dedicate a ciascuno dei tre amori. (È previsto anche un menu vegetariano).

Come dice Carl Gustav Jung, «L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito». Sarà proprio questa dimensione così aperta e variegata a coinvolgere gli spettatori, impegnati a partecipare, a degustare, a scoprire le verità dell’amore per comprendere come ogni considerazione su una dimensione, ci apre dimensioni di comprensione e riflessione sull’altra. Quale dei tre tipi di passione fa al caso tuo? Quale sceglierai?

La cena dei 3 Amori, ideata e prodotta dallo studio SELF bioenergetica dello psicoterapeuta e regista Marco Di Giovanni, con la partecipazione degli attori Chiara Dimaggio, Fabrizio Paluzzi, Stefania Zeoli (organizzazione e comunicazione a cura di cui comunicazione umanistica integrata), sarà messa in scena giovedì 15 febbraio 2024 presso il ristorante Hai Bin a Pescara. La cena è patrocinata dal sodalizio delle Lady Chef abruzzesi che presterà la supervisione dei piatti gourmet.




SONORITÀ BRASILIANE

Domani all’aquila per la quarantanovesima stagione Isa

L’Aquila, 2 febbraio 2024. Sabato 3 febbraio 2024 alle 18.00 sul palco del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese propone al pubblico della quarantanovesima Stagione un’esperienza di ascolto emozionante, densa e coinvolgente con le sonorità del Trio Correnteza. In “Attenzione al Tubarone! Il Brasile degli italiani” i musicisti Gabriele Mirabassi, Roberto Taufic si uniranno a una delle voci più “brasiliane” d’Italia, quella di Cristina Renzetti, in un concerto incentrato sul rapporto a doppio filo che storicamente lega l’Italia al Brasile. Canzoni dei grandi autori italo-brasiliani storici e contemporanei, traduzioni di canzoni italiane in portoghese e viceversa e canti dell’emigrazione italiana rappresentano il cuore del lavoro.

L’intento è strettamente autobiografico. La cantante Cristina Renzetti ha vissuto anni a Rio de Janeiro dove ha cominciato la sua carriera musicale, il clarinettista Gabriele Mirabassi collabora da due decadi con grandi musicisti brasiliani e ha passato tantissimo tempo con loro sia in Europa che in Brasile. Il chitarrista Roberto Taufic, infine, ha vissuto e si è formato a Natal, nel nordest brasiliano, prima di trasferirsi in Italia. Sulla propria pelle gli artisti hanno imparato per primi a fare attenzione col “tubarone”, lo squalo, italianizzazione della parola tubarão, simbolo del pericolo estremo per quanti dall’Italia partivano affrontando l’Oceano in nave per far fortuna nel sud delle Americhe. Un’immagine, quella degli emigranti italiani, che evoca le immagini dei viaggi che in tanti compiono oggi per arrivare oggi nel nostro Paese.

I PROTAGONISTI Gabriele Mirabassi fra i massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale, nella sua carriera ha spaziato tra il jazz e la musica classica, collaborando con numerosi artisti da Richard Galliano a John Cage e Mario Brunello, da Enrico Pieranunzi e John Taylor a Mina, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, da Stefano Bollani e Roberto Gatto a David Riondino e Marco Paolini. Conduce una appassionata e appassionante ricerca sulla musica strumentale popolare brasiliana, e sudamericana in generale, collaborando con i musicisti più autorevoli in questo repertorio.

Cristina Renzetti cantante, autrice, didatta, da vent’anni fa ricerca sulla canzone d’autore italiana e del mondo, ha all’attivo nove album da leader con diverse formazioni musicali. Dal 2006 al 2011 ha vissuto e lavorato tra l’Italia e il Brasile, qui ha pubblicato il suo primo disco solista “Origem é giro” e grazie alle prestigiose collaborazioni con i musicisti della scena strumentale carioca, è considerata oggi una delle più importanti interpreti di musica d’autore brasiliana a livello europeo. Ha suonato in importanti festival e rassegne in Italia e nel mondo, tra cui Umbria Jazz, I suoni delle dolomiti, Brotfabrick (Francoforte), Sesc Santana (São Paulo, Brasile), Torino Jazz Festival e insegna Canto Pop-Rock al Conservatorio Statale di Musica di Milano.

Roberto Taufic, Nato nell’Honduras, di origine araba da parte di madre, si trasferisce con la famiglia in Brasile all’età di sei anni. Partecipa fina da giovanissimo a diversi festival in varie formazioni di musica popolare brasiliana. A 18 anni inizia compare in numerose produzioni discografiche come chitarrista e arrangiatore e si esibisce in apertura dei concerti di grandi artisti. Arriva in Italia nel 1990 e diventa un punto di riferimento per il repertorio brasiliano a livello internazionale con una intensa attività concertistica e discografica.

I BIGLIETTI sono disponibili in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite del circuito. L’acquisto diretto presso il Botteghino dei concerti è possibile a partire dalle ore 16.




KURSAAL BLU per le vittime civili

L’ Amministrazione Comunale aderisce all’iniziativa di Anci e Anvcg.

Giulianova, 2 febbraio 2024. Nella serata di ieri, Primo Febbraio, palazzo Kursaal è stato illuminato di blu. In questo modo l’ Amministrazione Comunale ha manifestato la sua adesione all’iniziativa promossa da  Anci e Anvcg  (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra) in occasione della   Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, nell’ambito della campagna “Stop alle bombe sui civili”.

La Giornata, giunta al suo settimo anno, vuole ricordare tutte le vittime civili dei conflitti passati e riflettere sull’impatto delle guerre contemporanee sulla popolazione mondiale.

Già nel 2023, centinaia di Comuni, insieme a Palazzo Chigi, a Camera, Senato, e ai principali Ministeri, hanno aderito illuminando di blu i propri palazzi o monumenti simbolo. Quest’anno, in un contesto internazionale profondamente segnato dalle sofferenze delle popolazioni civili nei teatri di guerra vicini e lontani, Anci e Anvcg hanno invitato nuovamente ad aderire alla Giornata, per lanciare un appello universale alla collettività e alla comunità internazionale affinché cessino ovunque i bombardamenti sui civili e le convenzioni, i trattati e le dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili, vengano estesi, attuati e rispettati.