GESÙ, IL POTERE DI COMPIERE IL TEMPO E COLMARE LE ATTESE DEL POPOLO

Gesù compie il tempo, cioè colma le attese del suo popolo e afferma che ciò che hanno sempre cercato sta ora li, a portata di mano: “il regno di Dio è vicino”. È Lui vicino e ciò che Lui inaugura, si realizza con Lui

di Don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 21 gennaio 2024. Il Vangelo odierno: Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. (Mc 1,14-20).

“Il tempo è compiuto” è un’affermazione che ha un suo profondo fascino. Spesso per noi il tempo non si compie mai: corriamo, progettiamo, rinnoviamo, inseguiamo persone, mete, risultati e così via. Il guardare l’orologio è uno di quei gesti simbolici di rincorsa del tempo. Ovviamente c’è un’eccezione: quando otteniamo quello che abbiamo sperato e cercato con tutto noi stessi. Allora vorremo che il tempo si fermasse. Ma poi non va così e via verso un altro compimento del tempo. È questa la vita, in ambedue i casi, di “rincorsa o trattenimento” del tempo: Agostino direbbe che viviamo costantemente di tempo come “ricordo del passato, attesa del futuro e attenzione al presente”. E, in temi di crisi e di guerre, ricordi, attese e attenzioni hanno un sapore tutto particolare.

Gesù compie il tempo, cioè colma le attese del suo popolo e afferma che ciò che hanno sempre cercato sta ora li, a portata di mano: “il regno di Dio è vicino”. È Lui vicino e ciò che Lui inaugura, si realizza con Lui. Che significa tutto questo per me o per te, che spesso o corriamo verso compimenti del tempo o ci aggrappiamo nostalgicamente a tempi che furono? Penso voglia dire molte cose.

Prima di tutto ci insegna che è Gesù a compiere il tempo, Lui, non noi. Per quanto bravi possiamo essere è Lui il padrone del tempo, dell’agenda del mondo e della mia personale agenda. Lui solo dispone e governa il mondo, tutto, in maniera mite e amorosa. Secondo elemento. Il compimento è vicino, è a portata di mano. La nostra fede non è mai ricerca di Dio fuori del mondo e della storia, ma sempre in ogni ambiente e in ogni frangente temporale. Terzo elemento: per quanto vicino è un po’ sfuggente, ci vuole un po’ di fatica. Questa fatica si chiama conversione. “Convertitevi e credete nel Vangelo”.

Il termine conversione è un termine pesante: in genere richiama peccati e tentativi falliti di migliorare. In greco il termine – metanoeite – ha a che fare con un cambio di mentalità. Per ora fermiamoci qui. Per capire Gesù che compie il tempo dovremmo cambiare un po’, o forse tanto, della nostra mentalità. Dovremmo cedergli lo scettro del nostro tempo. Troppe corse con il tempo o troppe nostalgie di tempi passati non ci aiutano. Il tempo è ora. E Lui è vicino. Ci porta pienezza. Come? Chiedetelo a chi lo vive…




COMMEMORAZIONE DEL PROF. ADELMO MARINO

A un anno dalla scomparsa. Giovedì 25 gennaio, presso la biblioteca regionale Delfico a cura dell’istituto abruzzese di ricerche storiche

Teramo, 21 gennaio 2024. Relatore ufficiale dell’evento commemorativo sarà il prof. Giuseppe Ignesti, già docente di Storia Moderna nella facoltà teramana di Scienze politiche, con cui il professor Marino collaborò per molti anni. Il professor Ignesti per oltre un ventennio è stato prorettore della LUMSA di Roma, attualmente è professore emerito di Storia delle relazioni internazionali nello stesso ateneo.

Nell’occasione sarà presentato un numero speciale della rivista “Aprutium”.

Dopo i saluti istituzionali del sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto De Annuntiis, del presidente della provincia Camillo D’Angelo, del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e del responsabile della Biblioteca Delfico, Dimitri Bosi seguiranno gli interventi di

  • Nicolino Farina, vice -presidente IARST

Adelmo Marino: una finestra sulla teramanità attraverso l’istituto Abruzzese di Ricerche Storiche;

  • Ottavio Di Stanislao, direttore IARST

Il numero speciale della rivista “Aprutium”

  • Luigi Ponziani, bibliotecario emerito

Il contributo della rivista “Aprutium” alla ricerca storica in Abruzzo

  • Roberto Ricci, vice-presidente Deputazione Abruzzese di Storia Patria

Il Centro, poi Istituto di Ricerche Storiche di Teramo, nel panorama degli istituti culturali d’Abruzzo

Moderatore dei lavori Egidio Marinaro, presidente IARST




L’AMICACCI DOMINA SASSARI

Conclude al primo posto il girone

Giulianova, 21 gennaio 2024. Si chiude nel migliore dei modi la regular season di Serie A della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo, che batte la Dinamo Lab Banco di Sardegna Sassari con un sontuoso 62-32 e conquista così il primo posto nel Girone B.

Partenza formidabile della squadra di coach Di Giusto, chiamata a ribaltare il -20 subito all’andata, che piazza un 15-0 in apertura lanciato da Barbibay e consolidato da Benvenuto, a finalizzare le ottime combinazioni offensive abruzzesi. Sassari soffre la pressione difensiva dei padroni di casa che però trovano solo una tripla di Shay Barbibay nella parte finale del primo quarto (18-3).

L’inizio del secondo quarto vede gli ospiti che provano a reagire affidandosi all’olandese Bellers. L’Amicacci risponde con una spettacolare giocata in transizione sull’asse Barbibay-Brown. Non demorde la Dinamo che trova il -11 con McIntyre e Lindblom a segno dalla distanza ma Giulianova riprende il largo grazie alla solidità nel pitturato di Matteo Cavagnini. Nel finale di frazione gli abruzzesi non sfruttano una conclusione di Jaylen Brown sul +17 e i sardi chiudono il primo tempo con un gioco da tre punti di Enrico Ghione (32-18).

Al rientro ancora l’azzurro realizza il -12 Sassari ma sale ulteriormente l’intensità difensiva dell’Amicacci, che non subisce più canestro e mette il turbo all’attacco, trovando un primo strappo con un 6-0 firmato dalle magie di Cavagnini e Marchionni. Il vantaggio cresce ancora nel finale del terzo quarto con la squadra di casa che opera il sorpasso nel doppio confronto con le giocate Marco Stupenengo, elemento chiave nel mega parziale degli abruzzesi. I canestri di Gabriel Benvenuto valgono il +24 Amicacci all’ultima pausa nel visibilio del pubblico (47-23).

Nel quarto conclusivo non cala il livello del gioco della squadra di casa, che tiene in difesa e trova canestri di pregevole fattura dai propri terminali offensivi, consolidando il proprio margine di vantaggio e mettendo così in sicurezza il primo posto nel girone (62-32).

Con questo successo la Deco Metalferro si assicura il vantaggio del fattore campo fino in semifinale scudetto. I play-off scatteranno il 10 febbraio con la compagine abruzzese che affronterà in trasferta Reggio Calabria nella gara di andata dei quarti di finale, quarta classificata nel Girone A. Gli altri incroci saranno quelli tra Cantù e Treviso, Santo Stefano e Firenze, Sassari e Bergamo. Nel prossimo week-end il massimo campionato lascerà spazio alle Final Four di Coppa Italia, di scena a Porto Torres il 27 e 28 gennaio, che vedrà l’Amicacci tra le contendenti al trofeo.

Tabellino

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Brown 13 (5 reb), Nagle, Benvenuto 14 (6 reb), Marchionni 5, Blasiotti, Topo, Cavagnini 14 (11 reb), Stupenengo 2 (4 ast), Mandjam, Boganelli (7 reb), Greco Brakus, Barbibay 14 (7 ast). All. Di Giusto.

Banco di Sardegna Dinamo Lab Sassari: Cegil, Esteche 4, Hansson, Spanu, Lindblom 6, Diene 2, Bellers 8, Uras, Quaranta, McIntyre 4, Ghione 8. All. Foden.

Serie A – Risultati 5^ giornata di ritorno

Girone A

UnipolSai Briantea84 Cantù – Kos Group Santo Stefano 70-51

Montello Bergamo – Farmacia Pellicanò Reggio Calabria 63-52

GSD Porto Torres – Santa Lucia Roma 84-40

Classifica (W/L):

Cantù 10/0 | Santo Stefano 8/2 | Bergamo 5/5 | Reggio Calabria 5/5 | Porto Torres 2/8 | Roma 0/10 |

Girone B

Deco Metalferro Amicacci – Banco di Sardegna Sassari 62-32

Crich PDM Treviso – Menarini Volpi Rosse Firenze 39-68

Riposa: Comes Boys Taranto

Classifica (W/L):

Amicacci 7/1 | Sassari 7/1 | Firenze 3/5 | Treviso 2/6 | Taranto 1/7 |

Play-off Scudetto – Quarti di finale

UnipolSai Briantea84 Cantù vs Crich PDM Treviso

Banco di Sardegna Sassari vs Montello Bergamo

Deco Metalferro Amicacci vs Farmacia Pellicanò Reggio Calabria

Menarini Volpi Rosse Firenze vs Kos Group Santo Stefano

Stefano D’Andreagiovanni




STATO DI AGITAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE

i lavoratori hanno manifestato dinanzi al municipio

Silvi, 21 gennaio 2024.  Nella mattinata del 19 gennaio si è svolta, dinanzi al Municipio di Silvi, la preannunciata manifestazione/presidio degli addetti alla Polizia Locale, proclamata dal sindacato CSA RAL, maggiormente rappresentativo della categoria.

Nutrita la presenza di lavoratrici e lavoratori, unitamente ai rappresentanti regionali e provinciali del CSA, che rivendicano il riconoscimento di diritti sanciti dal contratto nazionale e disconosciuti in sede decentrata.

Una delegazione composta dai Coordinamenti Regionale e Provinciale e dalla RSU di riferimento è stata ricevuta dal Sindaco Scordella, il quale ha mostrato disponibilità a riaprire nel breve le trattative con la convocazione del tavolo negoziale per la contrattazione decentrata 2024, confermando inoltre l’impegno al versamento entro fine mese delle quote contributive omesse.

Il CSA RAL esprime soddisfazione per il passo avanti compiuto dall’amministrazione, e provvederà nei prossimi giorni a richiedere formalmente l’incontro concordato, evidenziando che lo stato di agitazione proseguirà fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale della Città di Silvi.




L’URLO DEI POETI alla fondazione La Rocca

Omaggio a Edvard Munch a ottant’anni dalla morte Martedì, 23 gennaio, alle ore 18:00

Pescara, 21 gennaio 2024. “Il poeta – confidò Franz Kafka a Gustav Janouch in una delle loro conversazioni – è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri la pesantezza della sua presenza nel mondo. Il suo canto, per lui personalmente, è soltanto un grido. Per l’artista, l’arte è una sofferenza della quale si libera in vista di una sofferenza nuova.”

Da queste parole dello scrittore praghese è nata l’idea di celebrare, nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della morte, il grande artista norvegese Edvard Munch, universalmente conosciuto come l’autore dell’Urlo, o Grido, anche se in realtà è stato un assai prolifico artista e ci ha lasciato, oltre alle cinquanta versioni diverse del suo capolavoro, un patrimonio di grande valore, il cui pensiero dominante sembra essere l’ossessione degli attimi e dei fantasmi e il desiderio di dipingere le emozioni provocate dal dolore che lo abita, in cui l’immaginazione ha spesso il sopravvento sulla figurazione, e con un linguaggio straordinariamente innovativo, che pone spesso la donna al centro del suo universo, anche se sovente il piacere si trasforma in sofferenza.

Tutto questo Munch lo esprime non solo nelle opere pittoriche, ma anche nei suoi innumerevoli scritti, nei suoi diari e nei suoi taccuini, non tralasciando di considerare le grandi innovazioni scientifiche del suo tempo, come la rivoluzionaria scoperta delle onde elettromagnetiche. A proposito dell’ispirazione alla realizzazione dell’Urlo o Grido, Munch ci ha lasciato una preziosa testimonianza: “Camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. Il cielo all’improvviso diventò rosso sangue. Mi fermai appoggiato al corrimano, mortalmente stanco, sopra il fiordo blu scuro e la città.

Il sangue aleggiava in lingue di fuoco. I miei amici proseguirono e io rimasi indietro, tremante d’angoscia, e sentii un immenso urlo interminabile percorrere la natura.” I 23 poeti di seguito elencati, che, insieme all’attrice Franca Minnucci, leggeranno i loro componimenti martedì alla Fondazione La Rocca, in un evento ideato da Dante Marianacci e curato dalla casa della poesia in Abruzzo e dalla Fondazione La Rocca, si sono liberamente ispirati al capolavoro munchiano, non ignorando, in diversi casi, la quasi “spaventevole” realtà dei giorni nostri. Ecco i nomi dei poeti partecipanti: Antonio Alleva, Eleonora Bellini, Franco Cajani, Antonio Cantamesse, Vittorina Castellano, Daniele Cavicchia, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bella, Nicoletta Di Gregorio, Grazia Di Nisio, Piero Fabris, Anna Maria Giancarli, Raffaele Giannantonio, Maria Lenti, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Daniela Quieti, Stevka Smitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Bogdana Trivak, Serena Zitti.




MERAVIGLIOSE! LE BIANCOROSSE VINCONO 3-1

Le ragazze dell’adriatica press sbarrano la strada alla capolista Energy system Catania

Teramo, 21 gennaio 2024. L’Adriatica Press, batte la capolista Energy System Catania dopo due ore esatte di ottima pallavolo. Le biancorosse sbarrano la strada alle siciliane imponendosi 3-1 condannando così le ragazze isolane alla seconda sconfitta stagionale. Bella a vedersi la Futura Teramo, capace di non disunirsi anche quando il tabellone segna 1-0 per le ospiti che chiudono il primo set, combattuto 20-25 in 29 minuti. Dalla ripresa delle ostilità in poi, l’Adriatica Press ha sciorinato ottimo volley costringendo le siciliane alla resa.

La seconda frazione, ancor più combattuta della prima, ha visto le teramane  sempre avanti, 11-6, 12-19. Ma anche quando Catania ha provato a rientrare nel set, 16-15, Costantini e compagne hanno saputo mantenere la giusta lucidità, chiudendo 25-22 ed impattando 1-1. Ci si aspetta la reazione ospite, ma Teramo viaggia sulle ali dell’entusiasmo ed il terzo parziale è un monologo biancorosso, condotto sempre avanti fino al 23-18, 24-19, 25-20 finale. Sul 2-1, l’Adriatica Press cavalca l’onda, giocando bene in difesa e soprattutto in fase d’attacco.

La quarta frazione, durata 30 minuti, ha visto sempre la Futura avanti nel punteggio, fino al 24-20 quando Catania ha tentato in tutte le maniere di portare  il match al tiebreak: 24-21, 24-22, 24-23, poi il punto finale del trionfo che chiude il set 25-23 e la partita 3-1. Orgogliosi di queste ragazze!! Una vittoria importante che permette alla squadra biancorossa di scalare la classifica.

Ora il campionato osserverà il turno di riposo per la Coppa Italia. L’Adriatica Press tornerà in campo, sempre in casa, il prossimo 11 Febbraio ospitando Fasano. Una sola cosa da aggiungere: Meravigliose!!!

ADRIATICA PRESS FUTURA TERAMO 3

Vendramini, Ragnoli, Poli 12, Di Diego 2, La Brecciosa, Costantini 12, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 10, Fanelli 6, Capulli, Ventura, Lestini 25. All Nanni.

ENERGY SYSTEM CATANIA   1

Cicoria, Cecchini 8, Galasso 2, Clemente, Panucci, Davi, Galuppi, Rotella, Giucovaz 10, Gridelli 8, Botorelli 24, Garofalo 8, Barbato 1. All. Jimenz

PARZIALI: 20-25 (29’); 25-22 (30’); 25-20 (31’); 25-23 (30’).




MESSA IN SICUREZZA VIA LANCIANO

L’amministrazione comunale incontra i cittadini

Fossacesia, 21 gennaio 2024. Il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, accompagnato dall’assessore alla Mobilità, Umberto Petrosemolo e dal comandante della Polizia Locale di Fossacesia, Sebastiano Arboretti Giancristofaro, ha incontrato una delegazione degli abitanti di via Lanciano, che da tempo chiedono alla Provincia di Chieti di rendere più sicura la strada provinciale ex 524 Lanciano-Fossacesia, all’ingresso della cittadina,  nei pressi del viadotto sull’autostrada.

Due anni fa, era stata promossa anche una petizione, alla quale avevano aderito 75 cittadini, le cui abitazioni si trovano alle porte di Fossacesia, sulla importante arteria per chi giunge da Lanciano. Nel documento che accompagnava la raccolta firme , era stata messa in evidenza la situazione di pericolo che devono sopportare ogni giorno a causa di un traffico che, in quella zona, procede a velocità elevate. L’ex 524 Lanciano-Fossacesia, tra l’altro, è stata teatro di numerosi incidenti, anche di grave entità.

È comprensibile che la Provincia, debba gestire numerose strade, ma la sicurezza, come in questo caso, ha la priorità. Chiederò al presidente Francesco Menna e al Settore tecnico dell’ente provinciale – dice il sindaco Di Giuseppantonio – perché diano seguito alla petizione con la quale i cittadini di via Lanciano hanno espressamente chiesto che vengano sistemati dei dissuasori e altri strumenti consentiti dalla legge per rallentare la velocità delle auto e realizzare tratti di marciapiedi salvagente. Da parte del Comune di Fossacesia, c’è la massima disponibilità a collaborare,  anche sul piano economico, con la Provincia purché si faccia in fretta”.




EPISODIO NO VAX

Profeta e Di Santo: non è una campagna corretta, prendete i criminali

Pescara, 21 gennaio 2024. Ignoti hanno imbrattato quattro giorni fa la facciata e la scalinata del Palazzo della Provincia di Pescara con scritte e simboli appartenenti a sedicenti gruppi No Vax; sull’episodio si sta indagando e potrebbero risultare utili le immagini delle telecamere di video sorveglianza su Piazza Italia per risalire ai responsabili. Imbrattare i monumenti è da idioti e spero che le telecamere di sorveglianza assicurino i criminali alla Polizia e soprattutto alla giustizia che deve agire perché a Pescara non c’è un problema di sicurezza, c’è un problema di certezza della pena.

Intanto il mondo della politica, indignato di fronte a tale gesto dice la sua, come Carola Profeta, Responsabile Dipartimento Famiglia Fratelli d’Italia Pescara: “Io pretendo dalle istituzioni che questi criminali vengano presi e vengano condannati. Le scritte sono riconducibili a gruppi estremisti No Vax che denunciano anche l’Agenda 2030. Il modo con cui hanno agito è assolutamente da condannare, e lo sottolineo, ma non facciamo le solite generalizzazioni. Io sono stata e sono tuttora una convinta no Covid Vax e credo che i dubbi avuti, alla luce dei fatti ai quali assistiamo, siano stati più che leciti. Così come mentre corriamo tutti i giorni per lavorare, per prenderci cura della famiglia sopra le teste ci passano delle Agende mondiali come quale la 2030 che prevede: più gender, più aborti, più eutanasia, più lotta al maschio etero brutale e cattivo, meno figli, più solitudine, più ecologismo insensato e pericoloso, incorrendo in una cancellazione della nostra cultura. Javier Milei Neopresidente eletto dell’Argentina prima di arrivare a Davos, aveva annunciato che avrebbe partecipato con l’obiettivo di “proporre le idee della libertà in un foro contaminato dall’agenda socialista 2030”.

Nel suo intervento in Svizzera, ha affermato che l’agenda ambientale e quella di genere sono invenzioni dei socialisti a fronte del fallimento del loro modello collettivista: “hanno messo da parte la lotta di classe e l’hanno rimpiazzata con altri presunti conflitti sociali ugualmente nocivi per la società e la crescita economica”, ha detto Milei.

Per il leader argentino la prima di queste “battaglie ridicole” è stata quella instaurata tra l’uomo e la donna. “L’unico risultato di quest’agenda femminista radicale è un maggior intervento dello Stato e la creazione di una burocrazia nazionale e internazionale dedicata a promuovere quest’agenda – ha detto – l’altra battaglia instaurata dal socialismo è quella dell’uomo contro la natura e che afferma che l’uomo danneggia il pianeta, che dev’essere protetto a tutti i costi, anche arrivando a promuovere il controllo della natalità e la tragedia dell’aborto” ha aggiunto.

Per Milei, i neomarxisti hanno saputo cooptare il buonsenso comune e queste idee hanno pervaso tutte le istituzioni, dalle università fino alle organizzazioni internazionali, e quest’ultima è “la conseguenza più grave”. Il presidente argentino ha concluso il suo discorso affermando che “per fortuna siamo sempre di più quelli che si oppongono a questa forme di collettivismo e invitiamo tutti a riprendere il cammino della prosperità e della libertà”. Ciò per far capire cos’è l’agenda 2030 e perché è così pericolosa. Quanto successo però evidenzia che c’è un segnale inascoltato.

“La campagna vaccinale ha danneggiato moltissime persone che sono state dimenticate. Nessuno gli è stato vicino, nemmeno il SSN, così come la Magistratura. Anche se a tratti qualche sentenza confortante c’ è stata; Ha causato effetti collaterali: morti e malori improvvisi sono riconducibili all’inoculazione del siero vaccinale anticovid e lo dicono moltissimi studi ed esperti. Abbiamo cercato di arginare la folle campagna vaccinale sui minori, abbiamo lottato affinché il green pass fosse tolto. Per molte cose abbiamo avuto ragione. Abbiamo lottato nelle sedi opportune e con i mezzi democratici, anche se nei nostri confronti c’è stata poca democrazia” – dichiara Nicoletta Di Santo.

Alessandra Renzetti




LE GIORNATE SPECIALI DEI CATTOLICI

Impegni di lavoro ed incontri di preghiera, di studio e d’agape fraterna

Vasto, 20 gennaio 2024. Giornate di lavoro e d’incontri speciali: ecco una giornata speciale, quella vissuta nella città del Vasto in un calendario intriso di un fitto impegno sociale. Al mattino l’impegno di lavoro, al pomeriggio la preghiera nelle celebrazioni liturgiche nei luoghi delle telecomunicazioni malinconiche, poi l’incontro sulla partecipazione e la democrazia nei palazzi del centro ed infine nei luoghi vivaci  dell’agape fraterna.

La città del Vasto, un luogo straordinario per vivere la bellezza di un incontro, di un ascolto, di una condivisione, di un arricchimento essenziale.

La preghiera quale momento di profonda meditazione e di preparazione per i cattolici; per quel mondo che vuole aprirsi agli impegni sociali. Ecco, dunque, il percorso che dalla chiesa, lungo un cammino aperto ad un orizzonte mozzafiato, giunge ai palazzi, ai piani alti, nella sala dei dipinti di Palazzo D’Avalos: i cattolici, i maestri e la guida.

Ci prepariamo, appunto, alla settimana dei cattolici in Italia, ci prepariamo a comprenderne le analisi, le indicazioni, ma soprattutto le motivazioni che muove questa inquieta umanità. La disaffezione all’impegno politico è oramai accertata, più che dalle analisi [retoriche o meno poco importa], tutto chiaro solo e semplicemente dai fatti. Assenza totale delle nuove generazioni alle dinamiche politiche.

La partecipazione alla vita politica deve ripartire e la passione per l’impegno politico deve essere riaccesa seguendo speciali decaloghi. Padre Bruno arcivescovo elenca sette punti del proprio, con citazioni, aneddoti e memorie esclusive.

Partendo dall’individuazione di un orizzonte certo ed affidabile, ecco aprirsi il cammino sicuro per il cattolico impegnato. Un cammino che dalla necessità di un giudizio morale del proprio agire si concentra sul fine ultimo del bene comune da perseguire, per definire l’utilità della formazione alla parola e puntare direttamente alla santità, attraverso la responsabilità di un agire solidale ed uno stile di vita fedele e testimone.

Un bagno di nozioni, informazioni, indicazioni utili per un agire serio, per un impegno cattolico vero, un impegno democratico di tutti per il prof. Cascavilla. Partecipazione, metodo e contenuti certi ad evitare ogni ingiustizia. Democrazia vera senza esclusioni, senza derive elitarie o populiste, senza individualismo e relativismi di sorta. Impegno chiaro, così sembrerebbe. Si dia inizio, dunque, alla formazione delle coscienze, con profonda ispirazione nella dottrina della chiesa e concentrati sui valori essenziali: la persona e la sua dignità.

Dall’incontro di preghiera a quello formativo, la sintesi di un compito inconfondibile per noi cattolici in una giornata così completa ed esaustiva sembrerebbe.

Il cammino comunque volge al termine. Informazione e formazione sicuramente, ma anche e soprattutto preghiera e condivisione. Ecco dunque aprirsi quel momento prezioso per confermare un’appartenenza, per confermare i chiari obiettivi, per confermare amicizia e comunità: l’agape fraterna di riflessione e condivisione quale momento essenziale se non decisivo per un impegno vero e concreto, senza il quale tutto svanisce, senza il quale tutto si rende inutile. Tutti al caldo di un locale: pane, vino e sorrisi. Convinzioni o meno seduti e felici per aver vissuto insieme momenti importanti, momenti di grande interesse per il proprio futuro.

Lontani da ogni forma d’individualismo, personalismo, soprattutto leaderismo. Impegnati sulla e per la verità, lontani da ogni vanità: ecco dunque un cammino speciale, un cammino accorto, un cammino gratificante in una città degli uomini, delle idee e della bellezza: in una giornata davvero speciale. Vasto, venerdì 19 gennaio 2024.

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IL RITROVAMENTO DEL MAMMUT

Al Museo Nazionale d’Abruzzo cerimonia di donazione della documentazione fotografica e libraria relativa

L’Aquila, 20 gennaio 2024. A circa 70 anni dal rinvenimento del Mammut, il 25 marzo 1954, nella Fornace Santarelli a Madonna della Strada, frazione di Scoppito, il Museo Nazionale d’Abruzzo acquisisce oggi, attraverso la generosità di  due famiglie, Santarelli e Pietrosanti, una rilevante documentazione, parzialmente inedita, sul ritrovamento del fossile.

Le eredi dell’Ing. Mario Santarelli, Cecilia ed Eugenia, proprietarie della cava attiva fino agli anni ‘70, hanno donato 23 foto originali scattate nel momento della scoperta e stampate dallo studio Ludovico Carli dell’Aquila.

La narrazione ufficiale, riportata su testi scientifici pubblicati dall’Istituto di Paleontologia dell’Università di Roma che seguì i lavori, cita testualmente: “durante un saggio di perforazione per ricerca di acqua, si è trovato lo scheletro dell’elefante…”

Più precisamente, nelle parole degli operai della cava, raccolte anni fa dalla famiglia Santarelli, emerge una ricostruzione più dettagliata “Le macchine di scavo avevano superato di molto il sito del ritrovamento e operavano più avanti perché il deposito di argilla era esaurito. Rimanevano gli strati sottostanti di sabbie, raccolte a braccia e badile, usate per separare i mattoni appena trafilati di argilla fresca, umida, che venivano poi impilati sui carrelli destinati all’essiccazione. Appunto un badile si imbattè in qualcosa di duro, un “cucuzzolo” biancastro che non voleva saperne di fuoriuscire dalla sabbia e impegnava lo scavo sempre più profondo. A poco a poco veniva fuori la zanna…”

La seconda donazione riguarda la famiglia Pietrosanti: 6 foto originali e parzialmente  inedite oltre a due volumi della Prof.ssa Angiola Maria Maccagno “l’Elephas Meridionalis Nesti di Contrada Madonna della Strada, Scoppito” ,  1962 e “Relazione sulla tecnica di scavo, restauro e montaggio dell’elefante  fossile rinvenuto presso L’Aquila” , 1958.

Il nonno del Sig. Claudio Pietrosanti, Antonio Ferri, fu incaricato del recupero e restauro delle ossa fossilizzate dalla Prof.ssa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma. “Mio nonno –sono le parole del nipote- svolgeva lavori di palificazioni nel deserto libico e a Bengasi, dove abitava, conobbe il Prof. Carlo Petrocchi direttore del Museo di Scienze Naturali di Tripoli. Fu proprio quest’ultimo a segnalarlo alla Prof.ssa Maccagno quando, rimpatriato come profugo in Italia fu incaricato, come consulente esterno,  al recupero nella cava Santarelli e poi al restauro delle ossa dal 1954 al 1959” anno in cui il Mammut venne portato nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco ed esposto infine al pubblico nel 1960.

Nel corso del 2024, in cui ricorre il 70° anniversario dal rinvenimento, il Museo Nazionale d’Abruzzo si farà promotore di una serie di iniziative che celebreranno questa importante ricorrenza.

È del 31 marzo 1954 il video realizzato dall’Istituto Luce “Uscito dalla Preistoria” sull’incredibile avvenimento, accessibile nell’archivio storico al link

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000030582/2/-34157.html&jsonVal=

Hanno presenziato alla cerimonia la Dott.ssa Federica Zalabra, direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo,  e i donatori: le eredi Santarelli, Cecilia ed Eugenia,  Claudio Pietrosanti e la paleontologa Maria Adelaide Rossi, direttori dei lavori dell’ultimo restauro del Mammut.




LA CATTIVA NOVELLA di Christian Farina

Un nuovo cd musicale; una collaborazione tra un medico e un professore

Avezzano, 20 gennaio 2024. È in distribuzione il concept album La cattiva novella di Christian Farina, Medico chirurgo ortopedico presso il P.O. di Avezzano. L’album rispecchia appieno la vena poetica del tradizionale cantautorato italiano. Si tratta di una raccolta di brani interamente scritti ed interpretati dal medico.

Il titolo dell’album si ispira a La buona novella di Fabrizio De André, dove si racconta di personaggi biblici. I protagonisti di questo Album sono delusi ed insoddisfatti del ruolo che gli è stato assegnato e pertanto per loro si tratta di una cattiva novella.

A volte sono soggetti motivati da sentimenti e propositi ben diversi da quelli che la storia ha loro assegnato. Altre volte si tratta di gente comune che semplicemente non nasconde il lato perverso della natura umana.

L’album è stato realizzato presso lo studio di registrazione Fonorecord (attivo dal 2007), con la partecipazione di musicisti internazionali. Arrangiamenti originali di Emiliano Bucci, professore di musica nelle scuole superiori. L’album è disponibile per l’ascolto presso tutti gli stores musicali del web (Spotify, YouTube Music, Apple Music, Amazon Music…)




SALOTTO CULTURALE prospettiva persona 2024

Tema: Publio Ovidio Nasone

Teramo, 20 gennaio 2024. Il prossimo 24 Gennaio  2024 alle 18:15  il salotto culturale continua i suoi appuntamenti settimanali. Il tema Parco letterario è Publio Ovidio Nasone, a cura di Elisabetta Di Biagio e Margherita Di Francesco.

Approfondimento

Tenerorum lusor amorum: così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità.

«Cantore dei teneri amori» (tenerorum lusor amorum): così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità. Ma chi era Ovidio? Publius Ovidius Naso, uno dei massimi poeti dell’antichità latina, nacque a Sulmona il 20 marzo del 43 a.C. da una famiglia benestante di rango equestre, che ancora giovane lo inviò a Roma insieme al fratello Lucio (morto poco dopo) a studiare grammatica e retorica, volendolo avviare alla carriera forense e politica. Ma, come dice egli stesso, quod temptabam dicere versus erat («ciò che provavo a scrivere erano versi»: Tristia IV, 10, 26) e quindi ben presto abbandonò gli studi per dedicarsi solo alla poesia, malgrado la diffidenza del padre.

In realtà il suo grande talento consentì fin da subito alle sue opere giovanili a tema amoroso (Amores, Ars amatoria, Remedia amoris, Heroides, Medicamina faciei femineae) di godere di una grande diffusione tra i lettori di Roma e lo spinse a dedicarsi anche ad altri generi, come la poesia didascalica con i Fasti (incompleti) e, soprattutto, l’epica mitologica con le Metamorfosi, considerate universalmente il suo capolavoro.(A. Bencivegna https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05626ID=05626)




L’ABRUZZO PROTAGONISTA per cinque giorni al Sigep

Pastry&Culture Italian Style, Regione Abruzzo e Arap da oggi alla fiera di Rimini

Rimini, 20 gennaio 2024. L’Abruzzo è pronto a mettere in mostra le proprie eccellenze nel campo dell’arte bianca con uno stand dedicato all’interno dell’edizione 2024 del Sigep – The Dolce World Expo, il salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè organizzato da Italian Exhibition Group, in programma alla Fiera di Rimini da oggi al 24 gennaio.

Sono numerose le aziende abruzzesi che quest’anno partecipano alla 45esima edizione dell’evento fieristico grazie al felice sodalizio tra l’associazione Pastry&Culture Italian Style, presieduta dal maestro pasticciere abruzzese Federico Anzellotti, Ice/Ita (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) di cui Anzellotti è consulente, Regione Abruzzo e Arap, con cui l’associazione da tempo collabora in importanti progetti di internazionalizzazione.

Le diverse realtà dedicate alla promozione delle imprese italiane all’estero, che condivideranno uno stand all’interno del padiglione espositivo di Sigep, hanno deciso quest’anno di aprire le porte della propria vetrina anche alle imprese del territorio, così da consentire loro, durante i cinque giorni di manifestazione, di incontrare gli oltre 260 mila visitatori previsti, tra cui 70.000 buyer accreditati provenienti da tutto il mondo.

«Dal 2018, con P&C Italian Style, espressione del mondo associazionistico italiano nel settore dell’arte bianca», ricorda Anzellotti, «sviluppiamo progetti internazionali con l’obiettivo di esportare lo stile made in Italy attraverso formazione, tecnologia e materie prime. Quest’anno, dopo diversi anni di partecipazione con un nostro stand all’interno del Sigep, di cui sono consulente e organizzatore del Forum Pastry & Culture, abbiamo pensato che i tempi fossero maturi per rendere l’area espositiva più operativa, ospitando una serie di aziende abruzzesi del settore. Riteniamo, infatti, che questo importante appuntamento annuale rappresenti, per chi opera in questo settore, un’opportunità unica per rafforzare la propria presenza sul mercato nazionale e affacciarsi su quello internazionale. La nostra associazione, insieme a ICE/ITA, ad Arap e alla Regione Abruzzo, vuole accompagnare e supportare le imprese del territorio in questo percorso».

«Siamo particolarmente soddisfatti di partecipare a questo evento», dichiara Antonio Morgante, direttore generale di Arap, «che, dai numeri che genera, è ricco di aspettative e prospettive per il settore. All’interno della fiera, abbiamo realizzato uno spazio di rilievo a disposizione delle aziende abruzzesi che hanno partecipato alla manifestazione di interesse, ma vogliamo essere anche un punto di riferimento per le altre aziende abruzzesi che già da tempo partecipano alla fiera, ritenendo da sempre centrale la promozione del marchio Abruzzo che è un driver fondamentale per la crescita dell’export. All’interno del percorso di internazionalizzazione, che vede Arap soggetto attuatore per conto dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo, oggi aggiungiamo un importante tassello certificato dalla presenza di 70 mila buyer. Saranno cinque giorni molto impegnativi ma sono sicuro che saranno positivi per l’intero sistema Abruzzo. Ringraziamo Federico Anzellotti che, anche e soprattutto in qualità di coordinatore dello stand del Ministero, ha promosso l’intera partecipazione dotandoci di un ruolo centrale ed estremamente rappresentativo».

Le imprese abruzzesi presenti nel padiglione dell’associazione P&C Culture Style (settore A3, stand 057) sono: Cake On di Pescocostanzo, Le Colline di Evagrio di Cupello, Confetti G. Di Carlo & Figlio di Sulmona, Scuppoz di Campovalano di Campli, Adamah di Avezzano, Palombaro di Ortona, Colle Salera di Pratola Peligna, Il dolce del perdono di L’Aquila, Ageva&Partners di Pescara, Emozioni Italiane di Pescara.

L’Abruzzo, inoltre, avrà un’occasione di visibilità ulteriore dettata dal fatto che il maestro Anzellotti sarà anche coordinatore dello stand da 150 metri quadrati del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e di ISMEA dedicato alla promozione della frutta a guscio. All’interno di quest’area espositiva andrà in scena “Dulcis in guscio”, un programma ricco di master class con degustazione, coordinate da Anzellotti, che vedrà alternarsi sul palco 20 maestri pasticcieri di fama internazionale. Particolarmente importante sarà la giornata di domenica durante la quale è prevista la presenza del ministro Francesco Lollobrigida, impegnato in un talk con il maestro Iginio Massari.  




IL LIBRO COME CATENA DI RELAZIONI 

Libro Sospeso a cura della Neo edizioni per Libridine

Francavilla al Mare, 20 gennaio 2024.

C’è un modo insolito per rinsaldare la comunità attraverso le storie, per imparare a fidarsi dello sguardo dell’altro, facendosi prendere per mano dalle pagine che sono state formative per un’altra persona: a Francavilla al Mare (CH) questo processo è possibile grazie a “Libro sospeso”, uno dei 14 progetti di Libridine per il Cepell, che verrà portato a compimento nell’arco del 2024 dalla Neo edizioni di Francesco Coscioni e Angelo Biasella.

In cosa consiste questo progetto? Ogni cittadino potrà acquistare un libro per lui particolarmente significativo e scriverci un augurio prima di affidarlo a chi verrà dopo di lui. La libreria lo incarterà lasciandolo esposto, cosicché ogni altro cittadino potrà aderire all’iniziativa prendendo il pacchetto e scoprendo di quale libro si tratta, e donandone uno a sua volta.

Una sorta di lunga catena per creare relazioni attraverso le storie, per condividere passioni, e per vivere uno spazio come la libreria non soltanto per acquisti ma anche per scambiarsi esperienze e vissuti. Durante il corso del progetto verranno invitate delle personalità della cultura a partecipare, in modo da tenere vivo l’interesse durante tutta la durata dell’iniziativa; ogni mese, infatti, a sorpresa e senza una data fissa, si potrà scoprire il nome dell’ospite del progetto e quale libro consiglia, seguendo le pagine social @neoedizioni.

Come spiega Francesco Coscioni: “Dalla Neo siamo felici di far parte di questo grande progetto “Libridine” finanziato dal Cepell e che coinvolge Francavilla al Mare e si propone di mettere in movimento lettrici e lettori e, ci auguriamo, di farne nascere di nuovi. Come casa editrice seguiamo tre iniziative, la prima a cui diamo il via è il Libro sospeso. Coinvolgeremo scrittrici, scrittori, personalità della cultura e dello spettacolo, ciascuno sceglierà un libro e lo lascerà, con tanto di dedica, ‘sospeso’ al primo lettore curioso che deciderà di unirsi a questa rete, che man mano si creerà, fatta di consigli e letture”.

“Il nostro desiderio – conclude – è che chi vorrà scoprire di che libro si tratta approfittando di questo fragrante regalo, faccia lo stesso, ossia che a sua volta compri un libro che desidera tanto regalare e lo lasci ‘sospeso’ per chi verrà. Il bancone dove troverete il libro è quello della Libreria Mondadori di Francavilla al Mare, in piazza Sirena, proprio sul mare, e se le onde portano storie, ogni mese noi vi porteremo un libro con dedica, starà ai lettori tener vivo questo vento fatto di storie, consigli, gioco, tener vivo il desiderio di condividere ciò che per noi è stata una bella lettura, un libro che regaleremmo alla persona cara che ancora non conosciamo”.

Si ricorda che Libridine è promosso dal Centro Per il Libro e la Lettura (CEPELL), istituto del Ministero della Cultura; le associazioni partecipanti al fianco del Comune di Francavilla al Mare sono l’Aps Macondo, Fonderie Ars, l’Associazione Alphaville – nonsolocinema, la Neo edizioni snc di Francesco Coscioni e Biasella Angelo, Sophia Aps e l’Associazione Identità Musicali che a loro volta coinvolgeranno location strategiche, culturali, turistiche del territorio, oltre alla Mondadori di Francavilla e all’Azienda di Trasporti Abruzzese TUA.




NUOVA LEGGE REGIONALE GOVERNO DEL TERRITORIO

I Giuristi confermano le tesi Unitel: occorre rivedere le norme di salvaguardia

Pescara, 20 gennaio 2024.  “Durante i lavori della tavola rotonda sul tema Il regime transitorio nella nuova legge urbanistica regionale, tenutasi venerdì scorso presso l’Università di Teramo, gli interventi dei proff. Stefano Scosa, Donato Di Ludovico e Pierluigi Manini hanno sottolineato le criticità delle norme della nuova legge, in particolare per quanto riguarda il regime transitorio.” E quanto sottolinea l’UNITEL – Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, sezione Abruzzo, a margine dell’incontro organizzato dal prof. Diego De Carolis del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Teramo.

“Lo stesso intervento della dirigente regionale, dott.ssa Anna Caporale, ha confermato che nella prossima riunione del Consiglio regionale verranno proposte modifiche alla norma, per superare le problematiche riscontrate in prima applicazione – evidenzia UNITEL – Il Presidente della sezione regionale dell’Unione, Arch. Raffaele Di Marcello, ha ribadito, nel suo intervento, la richiesta già avanzata alla Regione, di estendere, nel periodo transitorio, la piena validità dei Piani regolatori dei Comuni fino all’approvazione dei nuovi PUC (Piani Urbanistici Comunali)”.

“Si tratterebbe – dichiara Di Marcello – di equiparare le norme di salvaguardia dei PRG a quella dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali, estendendone la validità, anche per le aree sottoposte a piani attuativi, fino all’approvazione dei PUC, che dovrà avvenire entro quattro anni dall’approvazione della legge (21 dicembre 2027). Ciò permetterebbe – continua il presidente regionale UNITEL – di attuare tutti quei piani particolareggiati, dove sono consolidati diritti edificatori e, spesso, concentrate aree destinate ad urbanizzazioni secondari, infrastrutture e servizi strategici per i Comuni, che l’attuale assetto della legge retrocederebbe a zona agricola”.

“Ribadiamo la condivisione dello spirito della norma – conclude l’Arch. Di Marcello – e ringraziamo la Regione per aver portato all’approvazione una legge attesa da decenni, ma ora occorre affinare quelle previsioni che, in fase di applicazione, rischiano di confliggere con la potestà pianificatoria dei Comuni e di creare non pochi problemi a cittadini ed amministrazioni locali. Prendiamo atto dell’apertura evidenziata dalla dott.ssa Caporale e attendiamo, fiduciosi, le modifiche che il Consiglio Regionale vorrà apportare nella prossima seduta utile”




PAPA FRANCESCO: LA SUA MARATONA PER LA PACE

di Carlo Di Cicco

Politicainsieme.com, 29 gennaio 2024. Una cura radicale del male della guerra che sconvolge la vita delle persone e sfilaccia i rapporti internazionali è la proposta di Papa Francesco per quest’anno preparatorio al Giubileo della speranza che si aprirà nel prossimo Natale. La proposta è compresa nel pacchetto di discorsi e omelie, appelli natalizi, concentrati nella forma più organica, nell’incontro per gli auguri del nuovo anno con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Possono apparire parole di circostanza e, invece, costituiscono una sorta di “maratona per la pace” che Papa Francesco invita ogni paese del pianeta a correre con determinazione. Egli motiva la sua parola sulla certezza della fede unita al pizzico di utopia che sorregge la vita quotidiana nella speranza di un futuro migliore.

Quest’anno – si legge a conclusione del discorso agli ambasciatori ispirata al profeta Isaia – la Chiesa si prepara al Giubileo che inizierà il prossimo Natale: “Esso può essere per tutti – cristiani e non cristiani – il tempo in cui spezzare le spade e farne aratri; il tempo in cui una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, né si imparerà più l’arte della guerra”.

Obiettivo ambizioso, ma verso cui bisogna tuttavia avviare un cammino concreto. Che fare dunque? Rileggendo il magistero sulla pace proposto da Papa Francesco nel tempo di Natale, si scopre un disegno compiuto:

– aiutare a cambiare mentalità generale di prospettiva;

– aiutare a conoscere i punti di conflitto operativo nel mondo con le cause prossime e remote;

– aiutare a scegliere e imboccare vie concrete per la pace.

Temi che ricorrono come filo rosso nei diversi interventi papali. Vengono indicate le vie della pace, considerata un valore inestimabile strettamente congiunto con la vita da promuovere a ogni costo, con la coscienza che, se veramente si vuole porre fine alle guerre legittimate da grandi interessi economici, la prima cosa da fare è non costruire armi e non alimentarne il commercio.

Senza le armi le guerre non possono combattersi e quindi ogni Paese – grande e piccolo che sia – dovrà risolvere le contese con mezzi pacifici. “Elementare, mio caro Watson, elementare”, direbbe Sherlock Holmes. Ma sulle armi non pare proprio, poiché manca la volontà politica di risolverlo per la pace invece che per interessi di pochi potenti. Ne consegue la fatica nell’imboccare le vie per la pace che richiedono una mentalità nuova che non si improvvisa. Si tratta di una mentalità urgente da acquisire. Anzitutto, rispetto alla questione della parità della donna che potrebbe accelerare la volontà di pace nel mondo.

Di Maria – ha chiarito Papa Francesco a Capodanno – la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno. Ma anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono”. La prima cosa da vedere è appunto

la questione delle armi. Papa Francesco ripropone alla Diplomazia il coraggio di guardare in faccia un tema ritenuto tabù: “Le guerre possono proseguire grazie all’enorme disponibilità di armi.

Occorre perseguire una politica di disarmo, poiché è illusorio pensare che gli armamenti abbiano un valore deterrente. Piuttosto è vero il contrario: la disponibilità di armi ne incentiva l’uso e ne incrementa la produzione. Le armi creano sfiducia e distolgono risorse. Quante vite si potrebbero salvare con le risorse oggi destinate agli armamenti? Non sarebbe meglio investirle in favore di una vera sicurezza globale? Le sfide del nostro tempo

travalicano i confini, come dimostrano le varie crisi – alimentare, ambientale, economica e sanitaria – che stanno caratterizzando l’inizio del secolo” e la minaccia tuttora incombente degli arsenali nucleari.

Dove passano – occorre chiedersi – le vie della pace?

Le guerre, la povertà, l’abuso della nostra casa comune e il continuo sfruttamento delle sue risorse, che sono alla radice di disastri naturali, sono cause che spingono pure migliaia di persone ad abbandonare la propria terra alla ricerca di un futuro di pace e sicurezza. In proposito Papa Francesco ribadisce: “la vocazione propria del Mare Nostrum, che non è quella di essere una tomba, ma un luogo di incontro e di arricchimento reciproco fra persone, popoli e culture”.

Dinanzi a questa sfida “nessun Paese può essere lasciato solo, né alcuno può pensare di affrontare isolatamente la questione attraverso legislazioni più restrittive e repressive, approvate talvolta sotto la pressione della paura o per accrescere il consenso elettorale”.

Stimolante poi la saldatura tra pace e vita prospettata da Papa Francesco: “La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio”.

La via della pace “esige il rispetto dei diritti umani, passa per il dialogo politico e sociale, poiché esso è alla base della convivenza civile di una moderna comunità politica”. La via della pace “passa pure attraverso il dialogo interreligioso, che innanzitutto richiede la tutela della libertà religiosa e il rispetto delle minoranze”. Infine, la via della pace passa per l’educazione, che è il principale investimento sul futuro e sulle giovani generazioni.

E in questo contesto va curato “un uso etico” delle nuove tecnologie. “Occorre dunque una riflessione attenta ad ogni livello, nazionale e internazionale, politico e sociale, – chiede Papa Francesco – perché lo sviluppo dell’intelligenza artificiale si mantenga al servizio dell’uomo, favorendo e non ostacolando, specialmente nei giovani, le relazioni interpersonali, un sano spirito di fraternità e un pensiero critico capace di discernimento”.

L’invito a partecipare alla “maratona della pace” – se fosse raccolto – troverebbe eccellenti materiali di riflessione e azioni non violente nel pacchetto di magistero natalizio proposto dal Papa come compagnia di vita cristiana per l’intero 2024 che per la Chiesa potrebbe segnare, anche con la conclusione autunnale del Sinodo, un anno memorabile.

Papa Francesco: la Sua maratona per la pace – di Carlo Di Cicco – Politica Insieme

Pubblicato su Comunità in Cammino – Periodico della Parrocchia Nostra Signora delle Nazioni di Palermo




GLI «EDITTI» DI MONS. PIETRO ANTONIO CORSIGNANI

Vescovo della diocesi di Valva e Sulmona (1738 – 1751)

di Franco Cercone

[Pubblicato in Atti del Convegno di Studio “Pietro Antonio Corsignani nel terzo centenario della nascita (1686-1986)” – Celano 8-9 nov. 1986, Deputazione Abruzzese di Storia Patria.  Japadre editore, L’Aquila 1987.]

Ho avuto recentemente la possibilità di acquistare un volume manoscritto la cui importanza è sfuggita al rigattiere venditore. Oltre a diverse Notificazioni, Circolari ed Avvisi il volume in questione contiene anche la copia di alcuni Editti emanati dai vari vescovi della Diocesi di Valva e Sulmona nel corso del XVIII secolo e tra questi ben sei sono di Mons. Pietro Antonio Corsignani, che resse la Diocesi dal 1738 al 1751.

I titoli (o gli «argomenti») degli Editti sono i seguenti e vengono riportati in ordine cronologico:[1]

1) Editto de l’Investigati, 29 ottobre 1738;

2) Editto sulla prima “clerical tonsura” e sugli “ordini minori”, 2 marzo 1740;

3) Editto sull’Elemosina, 30 gennaio 1742;

4) Editto sulla vita et onestà de’ chierici, 30 agosto 1744;

5) Editto “de li giuochi”, 26 settembre 1744;

6) Editto sulla applicazione de’ le “limosine”, 30 ottobre 1744.

In qualche punto i testi manoscritti non sono chiari a causa di larghe macchie di umidità o d’inchiostro e rivelano anche errori di trascrizione da parte del parroco titolare della chiesa (difficile da individuare) da cui proviene il prezioso volume.

Sarà compito di altri studiosi quello di mettere in luce la personalità del Corsignani come storico e come “pastore di anime”. Va sottolineato comunque che la figura del vescovo, nato a Celano il 13 gennaio 1686, si evince in parte dal volume di A. Chiaverini dal titolo La Diocesi di Valva e Sulmona, vol. VIII, (p. 157 segg., Sulmona 1980), in cui è posta in evidenza «la cultura umanistica» dell’autore della Reggia Marsicana. Questi Editti ci aiutano soprattutto a chiarire l’azione episcopale del Corsignani che si preannuncia già all’inizio dell’editto «de li Investigati»: “Sovvenuti – scrive egli – per disposizione dell’Altissimo alla residenza di questa nostra Diocesi di Valva e Solmona, desideramo per quanto si stendono le nostre debolezze… pascere il numeroso gregge, alla nostra cura commesso, con pascoli saluberrimi de’ Divini Sagramenti…”.

Gli Editti rappresentano i documenti più importanti della vita di una Diocesi e la loro emanazione è susseguente per lo più alla violazione di norme etico-religiose in vari modi accertata dal vescovo. Tramite il cosiddetto corsore episcopale, che raggiungeva a cavallo i vari paesi della diocesi, essi venivano portati a conoscenza dei singoli parroci i quali, come si apprende dalle disposizioni finali, erano tenuti ad affiggerli nelle sagrestie oppure ne’ luoghi soliti, in modo che la popolazione ne venisse comunque a conoscenza.

Il parroco era tenuto a redigere una copia dell’editto nell’apposito Libro de li Editti, da mostrarsi al vescovo in occasione delle visite pastorali effettuate in vari periodi nei paesi della diocesi.

Come strumento coercitivo affidato all’autorità del vescovo, l’editto è diretto spesso a far rientrare il «gregge dei pastori d’anime» – così viene definito il clero – nella giusta via tracciata dalle leggi della Chiesa, dai dettami evangelici ed anche dalle indicazioni contenute nei Sinodi indetti dagli stessi vescovi e pertanto esso rappresenta uno specchio fedele della religiosità della diocesi in un determinato periodo storico. L’editto, infatti, costituisce pur sempre una reazione dell’autorità episcopale alla trasgressione, da parte del clero, di precise disposizioni, norme comportamentali e chiesastiche.

Alla luce degli Editti emanati da Mons. Corsignani e finora inediti, si avverte infatti un disorientamento morale del clero assai sorprendente e notevole nella Diocesi di Valva e Sulmona, già denunciato per altro dal suo predecessore Matteo Odierna, i cui editti sono richiamati spesso per ricordare ai trasgressori le pesanti pene previste e comprendenti anche la scomunica ed il carcere.

Ma evidentemente tali sanzioni e minacce non avevano raggiunto l’effetto voluto e sia i chierici che gli ecclesiastici continuavano a giuocare pubblicamente alle carte, alla morra ed alla ruzzola, ad indossare vesti indecorose per un ministro del culto, a speculare sull’elemosine e sulle offerte dei fedeli in chiesa e via dicendo. Singolare appare poi il divieto di Mons. Corsignani, rivolto al clero diocesano, di celebrare funzioni religiose in onore di San Gennaro e San Crispino, «officii – sottolinea il vescovo – che quantunque conceduti a qualche Diocesi del Regno, non vi è stata concessione però

in questa nostra Diocesi».

Questo mosaico sullo stato morale del clero è arricchito da ulteriori tasselli che proiettano sconcertanti ombre sulla diocesi peligna nella metà del XVIII secolo.

Di un processo contro un frate «specializzato» nella ricerca dei tesori, ho dato notizia nella «Rivista Abruzzese» [n° 3-4, Lanciano 1979, p. 148 sgg. Processo per magia nella Sulmona del XVIII sec]. Esso si concluse a Sulmona nel 1726 con la condanna alla galera “in perpetuo” dell’intrepido frate, cui, tra l’altro, il vescovo Matteo Odierna fece somministrare “salutari punizioni corporali”. In un altro processo coevo, che mi riprometto di pubblicare il più presto possibile, un prete viene condannato lo stesso alla galera in perpetuo per aver consigliato ad un cittadino di Corfinio di stuprare una vergine affinché potesse guarire dalla lue.

È contro un tale decadimento dei costumi del clero che si esplica l’azione di Mons. Corsignani ed i suoi Editti, che sottopongo al vaglio degli studiosi, ci aiutano a valutare la sua complessa personalità.


[1] [N.d.r.: Gli Editti completi sono pubblicati in “Pietro Antonio Corsignani … ecc.” op. cit., con trascrizione e note dell’A., qui sono rappresentati nelle tre foto jpg allegate all’articolo]




TUTTO PRONTO PER LA FESTA DI SANT’ANTONIO

Martinsicuro, 20 gennaio 2024. Tutto pronto per l’edizione 2024 della storica festa di Sant’Antonio. L’evento, tornato in auge grazie alla collaborazione tra i ragazzi del quartiere Tronto, l’associazione Fenicie e l’amministrazione comunale, si terrà domani tra via Piave e via Marconi a Martinsicuro. Alle 11 è prevista l’apertura degli stand, alle 15 via alla storica processione con gli animali, mentre dalle 16.30 in scena la band Quei bravi ragazzi che allieterà i presenti con un concerto live.

“Una festa tornata agli antichi splendori grazie all’impegno dei volontari del quartiere e alla collaborazione con l’associazione La Fenice – le parole del consigliere con delega ai quartieri, Marco Massetti – come amministrazione siamo molto soddisfatti di aver contribuito al ritorno di un evento che non è solo una festa di quartiere ma di una città intera. Preservare le tradizioni mantiene vivo il senso di appartenenza e di identità di una comunità, il nostro impegno continuerà sicuramente in questa direzione”.




PIANO DI EMERGENZA COMUNALE

Al via il censimento delle persone con fragilità per poter adottare soluzioni efficaci. I cittadini invitati a rispondere entro il 23 febbraio

Giulianova, 20 gennaio 2024. Gli Uffici Comunali rendono noto che è stato avviato un censimento, su base volontaria, dei cittadini residenti nel territorio comunale affetti da gravi patologie, disabilità o inabilità Obiettivo dell’iniziativa è predisporre, nel rispetto della normativa per la protezione dei dati sensibili, un quadro completo e dettagliato dei fabbisogni, in modo da poter garantire a tutta la popolazione una risposta efficace in caso di calamità.

” Il censimento è finalizzato – spiega il Vicesindaco Lidia Albani – alla redazione del Piano di emergenza comunale. Sono pertanto interessati non solo i cittadini affetti da patologie o disabilità permanenti, ma anche quelli che, per un infortunio o un problema passeggero, siano limitati nei movimenti e che dunque necessitano particolari precauzioni qualora si verifichino fatti emergenziali”

Si invitano pertanto i cittadini che si trovano in condizione di non autosufficienza, come detto per malattie o disabilità, o i loro familiari e caregiver, a compilare l’apposita scheda informativa per l’acquisizione di tutti i dati necessari agli interventi di assistenza e soccorso. Il modulo è reperibile in forma cartacea presso gli sportelli del Comune di Giulianova o scaricabile dal sito istituzionale. Il documento potrà essere recapitato all’Amministrazione, tramite l’Ufficio protocollo, entro il 23 febbraio 2024, in due diverse modalità: via pec all’indirizzo protocollogenerale@comunedigiulianova.it, oppure a mano, in una busta chiusa recante la dicitura CB4- Censimento persone fragili.

Avviso e modulo dal link https://www.comune.giulianova.te.it/area_letturaNotizia/320908/pagsistema.html




GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI AVVOCATI IN PERICOLO

Nel 2023 sono stati 128 gli avvocati nel mondo minacciati, aggrediti, detenuti e scomparsi

Roma, 20 gennaio 2024. Nel 2023 sono stati 128 gli avvocati nel mondo minacciati, aggrediti, detenuti, scomparsi e uccisi. È quanto riporta l’Organismo Congressuale Forense, in vista della Giornata Internazionale degli Avvocati in Pericolo (24 gennaio), citando i dati pubblicati da OIAD (Osservatorio Internazionale sugli Avvocati in Pericolo. Si tratta di una stima certamente incompleta, come precisa lo stesso OIAD, posto che in alcuni Paesi l’uscita di notizie è resa realmente difficoltosa dalla censura governativa e dalle limitazioni all’accesso a internet e al world wide web e, più in generale, alle comunicazioni con l’esterno.

“Si tratta, perlopiù, di colleghi che svolgono la propria attività in Paesi governati da regimi totalitari, come la Turchia, l’Iran o l’Afghanistan, l’Egitto o oligarchici come la Russia e la Cina, o ad altissimo tasso di criminalità e di corruzione delle Istituzioni, come il Messico, la Colombia e le Filippine – spiega l’Organismo Congressuale Forense – in tutti questi Paesi, essere o difendere attivisti dei diritti umani, rappresentanti di comunità o etnie considerate avverse al potere o vittime della criminalità organizzata o delle stesse forze dell’ordine espone gli avvocati a pesanti rappresaglie. In molti casi essi pagano le conseguenze, in termini di incriminazione, arresto o persecuzione giudiziaria per cosiddetti reati d’opinione o perché difendono dissidenti, in altri casi perché la loro attività si pone in contrasto con le leggi “morali” imposte dai regimi teocratici.

Ma sarebbe erroneo e limitativo pensare che gli avvocati siano in pericolo soltanto in determinati contesti sociopolitici: alcuni di loro esercitano anche in Paesi europei come la Bielorussia, L’Azerbaigian, il Belgio, il Regno Unito e l’Ucraina”.

Secondo l’OCF, coordinato dall’avvocato Mario Scialla al fine di individuare per intero gli ambiti di osservazione e di intervento “è necessario definire correttamente il perimetro del concetto di pericolo. Se partiamo dall’idea che qualsiasi limitazione al libero esercizio da parte dei legali del diritto/dovere di difesa vada a minare il diritto fondamentale del ricorso a un equo processo (art. 8 UDHR e artt. 6 e 13 CEDU), violi il principio di eguaglianza davanti alla legge (art. 7 UDHR e art. 14 CEDU) e, in molti casi, anche il divieto di tortura e trattamenti inumani (art. 5 UDHR e art. 3 CEDU), dobbiamo necessariamente rivedere la casistica e i necessari strumenti di intervento. Infatti, sia pure in termini diversi rispetto a quelli riportati nei dati dell’OIAD, anche le pesanti limitazioni ai colloqui difensivi, all’accesso alle accuse e agli atti del processo e agli strumenti difensivi imposte agli avvocati di Julian Assange nel corso dei diversi processi per le accuse di violenza sessuale in Svezia e per estradizione nel Regno Unito (documentate perfino dall’ex Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla tortura Nils Melzer) e di Aleksej Naval’nyj nei processi farsa cui viene sottoposto dal regime russo ormai da almeno quindici anni, per limitare il discorso a due degli esempi più eclatanti di compressione del diritto di difesa, rappresentano appieno altrettante ipotesi di arbitraria limitazione del libero esercizio del diritto di difesa.

Anche in Italia, l’esperienza quotidiana ci consegna episodi sempre più frequenti di minacce rivolte, soprattutto via social, ad avvocati rei di aver assunto incarichi difensivi a favore di soggetti già definiti colpevoli dalla gogna mediatica che puntualmente si sviluppa a seguito di fatti di cronaca particolarmente efferati”.

In occasione della Giornata Internazionale degli Avvocati in Pericolo, OCF ritiene necessario, più che mai, ribadire che “il ruolo del difensore, chiamato ad assicurare il corretto esercizio da parte del proprio assistito del diritto fondamentale alla difesa non può essere compresso o limitato in alcun modo e che ogni Stato ha il dovere di assicurare strumenti idonei di protezione a favore degli avvocati le cui libertà e incolumità siano, in qualsiasi modo, poste in pericolo in ragione dello svolgimento della loro funzione”.




LA STRANEZZA AL TALIA

Prima proiezione cinematografica della stagione di prosa, cinema e musica 2023/2024 di Meta Aps

Tagliacozzo, 20 gennaio 2024. Domenica 28 gennaio  alle ore 18:00  il Teatro Talia ospiterà la prima proiezione cinematografica della stagione: La stranezza di Roberto Andò, un film che racconta la bellezza e la genialità della creazione teatrale attraverso l’incontro tra Pirandello, interpretato da Toni Servillo, e due attori amatoriali, interpretati da Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Il film che oltre a Servillo, Ficarra e Picone, vede tra i suoi interpreti nomi del calibro di Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio e Galatea Ranzi, racconta di Nofrio e Bastiano che nella Girgenti del 1920 sono becchini ma anche attori dilettanti professionisti intenti a mettere in scena la tragicommedia La trincea del rimorso; l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini.

Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, Sei personaggi in cerca d’autore. Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte e Pirandello, silenzioso testimone della prima del duo strampalato, raccoglierà spunti per il debutto della sua nuova creazione, debutto al quale Nofrio e Bastiano verranno invitati.

Meta Aps dal 2022 propone una stagione composta da spettacoli di prosa, show musicali e proiezioni cinematografiche, nella convinzione condivisa con l’Amministrazione Comunale di Tagliacozzo che sia fondamentale promuovere in Città momenti di aggregazione molteplici che siano essi sociali, culturali o di svago purché rappresentativi di linguaggi artistici diversi.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: tariffa unica in ogni posto e settore di € 5,00 + DIP. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




IL SERVICE TRACCE DI LEGALITÀ

Lions Club Vasto Host, alla Settimana della Scienza del Liceo Mattioli

Vasto, 20 gennaio 2024. Tracce di legalità è lo spazio che il Lions Club Vasto Host ha inteso dedicare soprattutto ai giovani nell’ambito del service Tracce di legalità proposto all’interno della 25.ma edizione della Settimana della Scienza, il cartellone di manifestazioni che il Polo liceale statale R. Mattioli, diretto da Maria Grazia Angelini, promuove ogni anno.

L’evento è stato interamente dedicato al rapporto uomo – donna, alle implicazioni etiche e giuridiche, al femminicidio perché solo la conoscenza può aiutare a superare certe barriere, come ha detto il presidente del Lions Club Francesco Pietrocola, che, in apertura di incontro, ha inteso ricordare chi sono e cosa fanno i Lions per poi ringraziare la prof.ssa Rosa Lo Sasso, organizzatrice di queste giornate, con la consegna di una targa ricordo.

Gli applauditissimi interventi del prof. Giovanni Maddalena, docente di Filosofia teoretica all’Università del Molise, e della Dott.ssa Manuela Colanzi, psicologa dell’associazione Emily Abruzzo sono stati moderati dalla Socia avv. Giuseppina Di Risio.

A conclusione il magistrale intervento il dr. Italo Radoccia, magistrato presso il tribunale dei minori de L’Aquila. Tantissimi i partecipanti tra ragazzi, ospiti e Soci Lions, che hanno gremito l’aula magna del Liceo Mattioli.




INCONTRO PUBBLICO AMISTAD [AMICIZIA]

Penne, Riserva Naturale Regionale Lago di Penne

Penne, 19 gennaio 2024. L’incontro pubblico Amistad organizzato a Penne, Sabato 20 gennaio 2024 nel salone del Centro di Educazione Ambientale a Collalto, affronta il tema dei migranti da un punto di vista ambientale, sociale e occupazionale.

Due importanti strutture pubbliche all’interno della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne adibiti a CAS dalla Prefettura di Pescara, accolgono attualmente 200 richiedenti asilo distribuiti anche nei centri di Picciano e di Cugnoli con la direzione dei CAS Lapiss e Collalto.

Da 8 anni la cooperativa COGECSTRE che gestisce, su incarico del Comune di Penne, la Riserva Regionale Oasi del Wwf Italia, si occupa dell’accoglienza continua di numerosi giovani migranti provenienti da 50 paesi diversi sia asiatici sia africani.

Oltre duemila persone in questi anni hanno trovato accoglienza nei Centri di Collalto. Uno staff qualificato di oltre 30 operatori ogni giorno si occupa dei diversi aspetti dell’accoglienza: rapporti con la Prefettura, assistenza sanitaria e burocratica per i permessi di soggiorni, corsi di italiano, integrazione sociale, spostamenti e anche gestione dei conflitti.

Al Forum di sabato partecipano i Comuni coinvolti nella gestione dei CAS (Penne, Picciano e Cugnoli) la Prefettura di Pescara, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Wwf Italia, Legambiente, Ambiente e Vita e la Biocantina di Orsogna.

Il programma prevede tre fasi, dopo i saluti istituzionali di Gilberto Petrucci, Flavio Ferdani, Tommaso Navarra, Giancarlo Sciarra, Vincenzo Catani e Ornella Ordituro verrà proiettato il Documentario inedito “Amistad tra la terra e il cielo della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne” di Fernando e Rachele Di Fabrizio prodotto dal Comune di Penne. Seguirà il Forum delle associazioni con Antonio Canu, Giuseppe Di Marco, Patrizio Schiazza, Damiano Ricci e Camillo Zulli coordinati dal Direttore della Riserva Fernando Di Fabrizio. Al dibattito che seguirà partecipano i richiedenti asilo, funzionari pubblici, dipendenti della struttura di gestione e singoli cittadini interessati. Una particolare attenzione verrà riservata alla nuova possibilità formativa con l’inserimento lavorativo dei giovani dei Cas di Penne nelle numerose imprese del pescarese e chietino che continuano a richiedere manodopera specializzata.

In spagnolo il termine Amistad significa Amicizia. L’integrazione dei migranti è un tema importante e complesso che coinvolge diverse sfaccettature sociali, economiche e culturali. Nel contesto dell’“Amistad”, la storia della nave ribelle (Amistad è un famoso Film di Spielberg) potrebbe essere collegata alle sfide e alle opportunità dell’integrazione dei migranti. Può rappresentare una metafora dei conflitti e delle lotte che spesso accompagnano il processo di integrazione, ma anche la possibilità di ottenere la libertà e i diritti attraverso la comprensione reciproca. Affrontare i temi dell’immigrazione e dell’integrazione richiede un approccio comprensivo e collaborativo per costruire società più inclusive e tolleranti Con questa iniziativa si vuole confermare infine i notevoli valori dell’accoglienza che l’area protetta vestina, con i progetti Armonia, Centro Diurno per la disabilità, Servizio Civile e presto un nuovo Centro Diurno per Anziani ha voluto avviare in tutti questi anni.

La “Riserva Sociale Lago di Penne” invita tutti gli interessati a partecipare




LUTTO CITTADINO A ROSETO

I funerali di Don Pietro Cappelli

Roseto degli Abruzzi, 19 gennaio 2024. Con un’Ordinanza firmata dal Sindaco Mario Nugnes l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi ha proclamato il lutto cittadino per domani, sabato 20 gennaio, in occasione della celebrazione dei funerali di Don Pietro Cappelli. Il Parroco della Parrocchia di Santa Maria Assunta è deceduto nella giornata di giovedì all’età di 74 anni.

La Camera Ardente è stata allestita a partire dalle 12 di oggi nella chiesa parrocchiale di “Santa Maria Assunta”. Qui, alle 20.30 di stasera, si svolgerà una veglia di preghiera che vivrà anche di momenti di ricordo dell’opera di Don Pietro.

Il funerale, presieduto dal Vescovo S.E. Lorenzo Leuzzi, sarà celebrato sabato 20 gennaio, alle ore 11, nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore” di Roseto degli Abruzzi. Il funerale sarà preceduto da una solenne processione che accompagnerà il feretro, a partire dalle ore 10.30, dalla chiesa di “Santa Maria Assunta” a quella del “Sacro Cuore”

La proclamazione del lutto cittadino rappresenta un segno di cordoglio, di vicinanza e di riconoscenza a Don Pietro da parte della comunità cittadina tutta, rappresentata dal Sindaco, che si unirà in tal modo al dolore dei familiari, degli amici e della comunità religiosa. L’Ordinanza prevede l’esposizione della bandiera italiana e della comunità europea a mezz’asta presso la sede municipale; la partecipazione alle esequie da parte dell’Amministrazione Comunale mediante la presenza del Gonfalone Comunale e di un Picchetto d’Onore della Polizia Locale.

Inoltre, attraverso l’atto, si invitano i concittadini, le organizzazioni politiche, sociali e sportive, le attività commerciali e produttive, ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino mediante la parziale sospensione delle rispettive attività nella fascia oraria che va dalle ore 11 alle ore 12 del giorno 20 gennaio 2024, nelle modalità ritenute più opportune.

“La scomparsa di Don Pietro è sentita profondamente da tutta la comunità di Roseto degli Abruzzi – il ricordo del Sindaco Mario Nugnes – Don Pietro è stato per me non solo un punto di riferimento spirituale, ma anche una guida preziosa per la mia crescita umana e quindi politica. Il suo spirito altruista e la sua dedizione rimarranno un faro per tutti noi. Da parrocchiano e da primo cittadino vorrei arrivasse a lui la mia immensa gratitudine”.




PREMIO SCRIBO IN GIALLO

Proclamati i vincitori

Lanciano, 19 gennaio 2024. L’agenzia Scribo ha decretato i vincitori della seconda edizione del Premio “Scribo in Giallo”, concorso letterario, organizzato dalla stessa agenzia, dedicato a racconti inediti di genere giallo, noir thriller, poliziesco.  Primo classificato è risultato il racconto “Il castello di carte” di Tiziana Colosimo (Latina), secondo “Vuoti di memoria” di Ilario Giannini (Empoli) e terzo “Melissa tra gli orchi” di Francesca Santi (Livorno)

Vista l’alta qualità stilistico-narrativa dei testi pervenuti, l’agenzia Scribo ha creduto di attribuire una menzione speciale ai seguenti racconti (in ordine alfabetico per cognome dell’autore):

“La pandemia in giallo” di Franco Amato – Lucca;

“Paradosso in giallo” di Franco Cadenasso – Genova;

“Occhio per occhio” di Analisa Casali – Cremona;

“Una vita, forse due” di Stefano Cossara – Treviso;

“Testimone silenzioso” di Antonino D’Accorso Li Destri – Varese;

“La bagnante dagli occhi verdi” di Roberto Dal Bianco – Manerba del Garda (BS);

“Un amore da magnum” di Franco Fiorucci – Soldano (IM);

“Thursday club” di Fabio Forlivesi – Cervia (RA);

“Il quinto comandamento” di Manuela Fucci – Napoli;

“Michi Martello” di Luigi Lazzaro – Pescara;

“La gita scolastica” di Mariangela Maretti – Mirandola (MO);

“Cravatta al ristorante” di Gisella Paccoi – Roma;

“Mutazione” di Fulvio Rombo – Sanremo (IM);

“Intrigo bollente” di Bruno Volpi – Alessandria.

I primi tre classificati vincono un premio in denaro, mentre i menzionati un attestato e un buono sui servizi di Scribo. Come da bando, non è prevista la cerimonia di premiazione, ma Scribo organizzerà nel mese di febbraio un incontro on-line per far conoscere i racconti premiati e i relativi autori.

“Questa seconda edizione ha registrato una crescita rilevante sia in termini numerici – 108 i racconti in gara da ogni parte d’Italia – sia dal punto di vista qualitativo. Ringraziamo tutti gli autori partecipanti per la fiducia che ci hanno accordato” affermano Giuseppina Fazio e Nicoletta Fazio, titolari di Scribo. “Il giallo, ma anche il thriller, il noir e il poliziesco si confermano generi molto amati da lettori e scrittori, oltre a costituire uno specchio, spesso impietoso, della nostra società e una sonda nei recessi più nascosti della psiche umana.”.

CHI SONO I VINCITORI

Prima classificata: docente di Musica, da sempre appassionata di arte, storia e mistero, Tiziana Colosimo ha pubblicato sette romanzi per ragazzi: “La Maledizione dello Scarabeo Blu” e “Il Tesoro del Pirata Fantasma”, rispettivamente finalisti al “Premio Dickens” 2007 e 2010; “Il Segreto del Settimo Sigillo”, risultato vincitore del Primo Premio al Concorso “I Gialli di Giò” e selezionato dalla Fondazione Città del Libro di Pontremoli tra i venti finalisti del “52° Premio Bancarellino 2009”; “Maschere e Segreti”, ambientato nella Venezia del ‘700, “La Chiave di Pietra”, risultato vincitore della III Edizione del Concorso Letterario “Giana Anguissola 2012” e finalista al Concorso Letterario Pontegobbo 2012 e “Un Magico Luna Park”, finalista al Concorso “6 Romanzi in cerca d’autore” bandito da Kobo Writing Life – Mondadori.

Il suo ultimo romanzo di avventura per ragazzi, “Il Mistero delle Tre Torri”, è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2022.

Con racconti gialli, mistery e noir ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui il 1° Premio al Concorso GialloLatino, il 1° Premio al Concorso BSF Contest Giallo-Noir, il 1° Premio al Concorso Scribo in Giallo, il 2° Premio all’Abruzzo Horror Festival, il 2° Premio Alcova Letteraria, il 2° Premio al Termini Book Festival, il 2° Premio Rodrigo di Nepi, il 3° premio al Concorso Torre Crawford, 3° Premio al Concorso Appuntamento in Nero, il Premio della Critica al Premio Letterario Città di Ascoli, Premio Costa Miglior Horror ed è stata finalista al Premio Nebbiagialla Giallo Mondadori.

Secondo classificato: Ilario Giannini è nato il 4 ottobre 1972 a Empoli (FI) dove tuttora vive ed esercita la professione di avvocato penalista del Foro di Firenze. Dopo la laurea ha coltivato privatamente per passione personale studi in materia di psicologia e criminologia e ha pubblicato diversi articoli e contributi in materia di diritto penale su varie riviste giuridiche quali: “Rivista di polizia”, “Rassegna penitenziaria e criminologica” e “Il nuovo diritto”. Tuttavia, la sua vera grande passione per la lettura e la scrittura è stata da sempre orientata alla narrativa. Lettore onnivoro e insaziabile, fin da giovane avverte l’impulso di scrivere, di raccontare storie, come uno sfogo, un bisogno personale. Ma solo di recente ha deciso di tirare fuori dal cassetto alcuni dei suoi scritti. I suoi romanzi ad oggi pubblicati sono: “La cura dal male”, Porto Seguro Editore (marzo 2023), “Sono qui per te – L’uomo delle scatole”, Edizioni Dialoghi (aprile 2023), “A caro prezzo” scritto assieme a Max Zocca, Porto Seguro Editore (dicembre 2023).

Terza classificata: Francesca Santi nasce a Livorno nel 1978, città dove tuttora vive e lavora. Dopo essersi diplomata alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, si laurea a Pisa in Letteratura Francese.

Dal 2008 al 2014 si dedica quasi esclusivamente alla sceneggiatura: vince “Lanciano nel Fumetto” con la storia breve “Senza parole”; pubblica in Francia la miniserie “Loumyx”; in Belgio, il primo volume della saga “Alo du Vent” e, in Italia, la graphic novel “Nelle lande dei giganti”, vincitrice del Lucca Project Contest nel 2010. In seguito, pubblica le sue storie brevi su varie antologie e riviste letterarie.

Nel 2020, vince il Premio Scerbanenco con il racconto “Fugu” e nel 2022 pubblica la sua prima raccolta di racconti con Watson Edizioni.




IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

Gestione delle emergenze e ruolo dei cittadini

Castiglione Messer Raimondo, 19 gennaio 2024. Far sì che i cittadini, in caso di emergenze, sappiano come comportarsi e siano in grado di mettersi in salvo, così da dare il proprio contributo e collaborare con il volontariato. Queste le finalità dell’incontro di presentazione del Pec – Piano di emergenza comunale di protezione civile promosso dal Comune di Castiglione Messer Raimondo.

L’appuntamento è per domenica 21 gennaio, alle ore 9:45, nella Sala Polifunzionale di Castiglione. Oltre ai saluti del sindaco, Vincenzo D’Ercole, e del referente dell’associazione Protezione Civile Gran Sasso sezione Valfino, Mauro Bossi, sono previsti gli interventi del direttore dell’Agenzia regionale Protezione Civile Abruzzo, Mauro Casinghini, e del redattore del Piano di Emergenza comunale, Mario Mazzocca. Prevista, inoltre, l’esposizione dei mezzi in dotazione all’associazione Gran Sasso.

Il Piano di Protezione Civile, ricorda il Comune di Castiglione Messer Raimondo, è lo strumento principale per la corretta gestione di un’allerta meteo. Al suo interno sono presenti la descrizione delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e le indicazioni utili da seguire in caso di criticità, non solo da parte degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto da parte dei singoli cittadini.

“In un’epoca in cui i fenomeni meteorologici estremi e repentini sono sempre più frequenti – afferma il sindaco Vincenzo D’Ercole – è fondamentale che i cittadini sappiano come comportarsi in caso di criticità. Conoscere i comportamenti idonei e le azioni da mettere in pratica in caso di emergenza può consentire di mettersi in salvo e salvare vite umane. Le associazioni e il volontariato sono sempre pronti a fare la propria parte, ma è importante che vi sia anche il contributo della popolazione, per gestire al meglio eventuali situazioni di pericolo. Si tratta di un’iniziativa che ho fortemente voluto, interamente dedicata alla cittadinanza. Proprio per questo – conclude il sindaco – invito tutti i cittadini ad intervenire, con l’auspicio che vi sia ampia partecipazione”.




IMPIANTO DI IDROGENO NELLA VALLE PELIGNA

Patto di Intesa tra il Comune di Ortona dei Marsi e la società Infinite Green Energy Italia Spa

Ortona dei Marsi, 19 gennaio 2024. Il Comune di Ortona dei Marsi e Infinite Green Energy -IGE Italia Spa, hanno sottoscritto un patto di Intesa, alle ore 16,00 presso il Municipio di Ortona dei Marsi, con richiesta di Manifestazione Pubblica d’Interesse e locazione di spazi adatti a produrre energia da fonti rinnovabili.

È stata sottoscritta presso il Municipio del comune di Ortona dei Marsi, l’intesa tra l’Amministrazione comunale e la società Infinite Green Energy – IGE Italia SpA, finalizzata ad avviare una Manifestazione d’Interesse per la locazione di spazi da destinarsi a investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, da utilizzare in Valle Peligna, per la produzione di idrogeno verde in larga scala. La lettera d’intenti è stata firmata dal sindaco Giuseppe Buccella e dal General Manager di IGE Italia Spa, Rocco La Rovere.

L’evento è stato coordinato da Abrex srl area sviluppo locale, nell’ambito del “Progetto Italico” che ha come obiettivo l’utilizzo di risorse esistenti con la compartecipazione di soggetti operanti sul territorio per creare benessere sociale e ambientale.

Il Sindaco, favorevole al Patto d’Intesa, ha dichiarato: “Il Comune di Ortona dei Marsi ha deciso di investire nella costruzione e nell’installazione di pale eoliche per la produzione di energia alternativa, riteniamo che tutto questo può portare a diversi vantaggi sia economici sia a livello locale. Le pale eoliche possono generare lavoro, perché richiedono manodopera locale e quindi si possono creare opportunità nella comunità, contribuendo a stimolare l’occupazione e l’economia del posto. Riteniamo che ci sarà una forte attrazione di investimenti perché l’implementazione di progetti di energia eolica può rendere la comunità più attraente per gli investitori interessati alle energie rinnovabili. Crediamo che gli investimenti nella produzione di energia pulita possono portare a ulteriori sviluppi economici e di crescita e ci potranno essere entrate da vendita di energia, se il comune produce un eccesso di energia eolica rispetto alle sue esigenze, può venderla alla rete nazionale. Tutto questo può generare entrate aggiuntive, aiutando a coprire i costi di investimento e manutenzione delle pale eoliche e soprattutto porterebbe ad un conseguente abbassamento delle tasse sulle case e alla costruzione di opere necessarie a tutta la comunità. La presenza di un parco eolico può stimolare l’industria locale fornendo opportunità per la produzione di componenti eoliche, la fornitura di servizi di manutenzione e la formazione di personale specializzato”.

Il primo cittadino ha poi concluso con un pensiero rivolto alla questione ambientale e climatica nonché all’economia del territorio: “Abbiamo fatto questa scelta perché crediamo fortemente che l’energia alternativa, ovvero pulita, sia la soluzione definitiva a tutti i problemi climatici che purtroppo ci stanno sommergendo e perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per poter risollevare le sorti del nostro Comune”.

La società Infinite Green Energy è impegnata alla realizzazione nella Valle Peligna di un impianto di produzione di idrogeno verde certificato che verrà fornito all’industria e alla mobilità pesante del territorio. L’azienda australiana, con sede anche in Italia, sta valutando aree idonee alla installazione di impianti strumentali e diretti alla produzione di energie rinnovabili e in quest’ottica si colloca la lettera di intenti. Pertanto, la richiesta mostrata al Sindaco di Ortona dei Marsi è quella della disponibilità  a procedere ad una Manifestazione Pubblica d’Interesse per la valutazione della proposta IGE.

L’intesa sarà funzionale al progetto più ampio di investimenti che IGE Italia SpA ha programmato sul territorio.




SFILATA DEI TRATTORI E BENEDIZIONE ANIMALI

Il Vescovo Valentinetti alla giornata del ringraziamento domenica 21 gennaio 2024 dalle ore 9:30

Pianella, 19 gennaio 2024. Torna domenica 21 gennaio a Pianella la Giornata provinciale del ringraziamento di Coldiretti Pescara per celebrare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana. Agricoltori e semplici cittadini anche provenienti dalle comunità limitrofe, si ritroveranno per un antico rito che, inaugurato dalla Confederazione nazionale Coltivatori diretti nel 1951 e replicato ogni anno nelle diverse province italiane, nacque per ribadire l’ispirazione dell’organizzazione professionale alla dottrina sociale cristiana e per ringraziare il Signore del raccolto concesso. Saranno presenti il presidente regionale di Coldiretti Pietropaolo Martinelli, il direttore regionale Roberto Rampazzo, il presidente di Coldiretti Pescara Giuseppe Scorrano, la delegata regionale dei Giovani Carla Di Michele e i componenti dei consigli provinciale e sezionale.

L’appuntamento è alle 9:00 a Pianella con il raduno dei mezzi agricoli (Viale Regina Margherita) e alle ore 10:00 degli animali (piazza Garibaldi), seguito alle 10:30 dalla Messa nella Chiesa di Sant’Antonio officiata dall’arcivescovo di Pescara-Penne S.E. Mons. Tommaso Valentinetti con l’offertorio dei prodotti agroalimentari della provincia pescarese. Alle 12:00, al termine della celebrazione, benedizione e sfilata dei trattori nelle vie del centro storico e pranzo sociale.

In occasione della Giornata del Ringraziamento verrà consegnata al vescovo Valentinetti la statuina del Presepe 2023 nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. Il personaggio di quest’anno è doppio: il maestro imprenditore e il suo apprendista simbolo del passaggio di competenze tra generazioni.




DEMOCRAZIA A RISCHIO …

… la leaderpatia è una pericolosa malattia dell’ego

di Nino Labate

Politicainsieme.com, 19 gennaio 2024. Occorrono vaccini forti. E occorre che i partiti pongano dei freni e investano  urgentemente e per tanto tempo sulla  ricerca di antidoti immunizzanti. La mascherina non basta. E l’isolamento in casa favorisce, paradossalmente come non mai, la sua diffusione.

La democrazia e i partiti  politici del nostro paese si sono infatti ammalati gravemente, sino al  punto di scomparire dalla scena. E il virus della leaderpatia – malattia psicotica dell’ego – si è diffuso a macchia d’olio sotto i nostri occhi, toccando  perfino fasce di età cresciute e formate nel solco di una convinta democrazia rappresentativa, fondata sui rapporti interpersonali. E ciò è avvenuto senza che ce ne rendessimo conto, trascurando così le conseguenze autoritarie e post-democratiche che esso nasconde e si porta dietro.

Da un lato, come abbiamo letto in questi giorni, quasi tutti i leader di partito avrebbero  coltivato la strampalata  idea  di volersi candidare alle prossime elezioni europee. Idea ancora presente e non del tutto e per tutti accantonata. La prevedibile, conseguente assenza dal Parlamento di Bruxelles non scuote le coscienze, sia per un minimo di buon gusto etico-politico, sia per il rispetto dovuto ai propri elettori, essendo la coerenza un bene da preservare.

Conta solo avere le facce e i nomi sulle schede elettorali del prossimo giugno, avvalorando perciò la tesi di Bernard Manin secondo la quale il partito ai giorni nostri non conta più niente e non è più importante. Perché, grazie ai media e a quant’altro sopraggiunto di social diversivo, ingannevole e fazioso, arrivati al punto in cui siamo si vota solo per una faccia e per un nome. Per un leader. Il resto non interessa più. Anzi è superfluo.

Da un altro lato, Ilvo Diamanti ci ha fatto sapere su ‘La Repubblica’ che un suo recente sondaggio ha verificato come ormai ci sia una diffusa domanda di autonomi e solitari leader, e che i partiti farebbero bene a scomparire: soltanto il 37% degli italiani è convinto che i “Leader forti” siano un reale pericolo per la democrazia; mentre nella media degli elettori fra i 30 e i 54 anni, il 60 % è convinto che la democrazia può funzionare anche senza partito: forse, appunto, basta e avanza il viso del leader!

Da questo allarme, e da questa  tragica voglia di leaderismo e di segnali antidemocratici, si può dedurre che il momento che attraversa l’Italia – e sicuramente non solo l’Italia –  non è dei più favorevoli alla democrazia liberale. Anzi, che siamo maturi per sposare una monocrazia, depositata nelle sole mani di un Capo, unico detentore delle dinamiche parlamentari e solitario monarca.

Si badi anche bene, che queste tendenze si collocano all’interno dell’attuale governo di Giorgia Meloni con la sua proposta di Presidenzialismo mascherato e addolcito dal  Premierato, tanto cara al suo Giorgio Almirante.

Non si tratta, evidentemente, di fascismo storico e istituzionale, benché da qui provenga la Meloni: grazie a Dio questi pericoli non ci sono. Ci sono invece comportamenti e desideri, insondabili pulsioni, psicosi mentali che spingono ad essere dei leader a tutti i costi, anche senza averne le qualità e le competenze, come ci ha detto Umberto Eco nel suo Fascismo eterno.

C’è un Dante Alighieri di destra con le sue radici  patriottiche,  c’è Benito Mussolini, grande statista emerito da ricordare per il bene che ha fatto agli italiani, ci sono linguaggi, posture con l’indice della ‘mano destra’ minaccioso, desideri sottili mascherati di modernità sovranista e antieuropea. E c’è appunto un ego psicotico di elevata autostima con una certa spocchia di superbia e senza dubbi, tipica di un Narciso che si ammira  ogni giorno nello stagno.

Devono entrambi  preoccupare molto. Anche perché si riscontrano in una certa base sociale ed elettorale.

E perché è da un po’ di tempo che in Italia circola una voglia politica cesarista: il premier, il leader, il capo, l’uomo forte, il comandante, il capitano, il  primo, l’unico, perfino l’influencer. Insomma, l’individuo, il singolo e l’IO innanzitutto. E poi se rimane tempo il NOI, la comunità e la collettività, i mondi della vita. Il partito. Stiamoci bene attenti, e apriamo gli occhi.




RISCHI DELLA RETE E LA RESPONSABILITÀ EDUCATIVA

Al polo liceale Ovidio una giornata dedicata questi temi. Premio “Ovidio Giovani” a Crepet

Sulmona, 19 gennaio 2024. L’educazione, la scuola, la famiglia e i rischi della rete. Sarà una giornata dedicata a questi grandi temi quella di sabato 20 gennaio al polo liceale Ovidio di Sulmona. Prima due conferenze, una dedicata agli studenti e una aperta a tutta la città, sull’uso consapevole di Internet; in serata, il premio “Ovidio Giovani” allo psichiatra Paolo Crepet

Il primo appuntamento riguarderà gli studenti delle classi seconde e terze dell’Istituto d’istruzione superiore Ovidio: alle 9:30 saranno al teatro Maria Caniglia per incontrare e dialogare con Carlo Di Noto, direttore dell’associazione METER, che da anni lavora sul territorio in diversi ambiti dal cyberbullismo alla pedofilia.

“Navigare, incontrare e comunicare senza cadere nella rete” è il titolo della conferenza che ha come obiettivo quello di guidare ragazzi e ragazze ad un uso consapevole del web e dei social, tenendo alti i livelli di guardia sui rischi che spesso il mondo online porta con sé. L’associazione METER nasce in Sicilia nel 1989 per contrastare la piaga della pedofilia e della pedopornografia online.

Fondatore e Presidente dell’Associazione è un sacerdote, don Ferdinando Di Noto che, insieme a suo fratello Carlo, è costantemente in prima linea contro ogni forma di violenza, di sfruttamento e di abuso sui minor ed è riconosciuto come massima autorità nel contrasto alla pedofilia e pedopornografia online.

L’incontro è inserito all’interno del Progetto per il Contrasto al bullismo e cyberbullismo, coordinato dalla professoressa Alessia Verrocchi, a cui l’IIS Ovidio lavora da anni. In occasione dell’incontro si esibiranno la VicOvidio music band e un gruppo di ragazzi che metterà in scena una piccola rappresentazione.

Nel pomeriggio, alle 15, lo stesso Di Noto terrà un altro incontro, nell’aula magna del liceo Artistico Mazara: “Formarsi e intervenire per non cadere nella rete”. Sarà aperta alle famiglie, docenti e a tutta la cittadinanza.

In serata, in occasione della sua conferenza-spettacolo Prendetevi la luna al teatro Maria Caniglia una rappresentanza di studenti e docenti, insieme al dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, consegnerà il premio Ovidio Giovani a Paolo Crepet. Il polo liceale Ovidio ha deciso di conferire il riconoscimento al noto psichiatra e scrittore “perché con convinzione richiama scuola, famiglia e giovani alla responsabilità, alla collaborazione per la costruzione di un futuro migliore”.

“Quella di sabato sarà una giornata molto importante per tutto il polo liceale Ovidio – afferma la dirigente Caterina Fantauzzi – perché sarà interamente dedicata ad un tema, quello della responsabilità, responsabilità educativa, familiare, sociale, che deve vedere impegnati tutti, e la scuola in prima linea, per la formazione di giovani che siano costruttori consapevoli del proprio futuro e di quello della società in cui vivono.”