COME LA VITE, LE BICI AGLI ALBERI E AI PALI STANNO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 15 gennaio 2024.  Nella lunga attività di ricognizione svolta in città, ci si è spesso imbattuti in filari di biciclette attaccate ai pali e agli alberi, invece che trovarsi in aree riservate e magari presidiate (nelle foto la situazione rilevata in via Benedetto Croce).

Questa pratica mette in luce l’insufficienza di stalli dedicati. Più di una norma prevede, o per lo meno suggerisce, di posizionare in modo diffuso apposite rastrelliere o parcheggi per incoraggiare e facilitare l’uso delle biciclette. Quando mancano tali strutture, coloro che si spostano sulle due ruote si trovano spesso nella condizione di dover utilizzare pali e alberi, e questa condizione contribuisce a dare un aspetto disordinato alle aree urbane.

Dal punto di vista della sicurezza, la presenza di biciclette attaccate casualmente ai pali può ostacolare il passaggio pedonale e può aumentare il rischio di furti o danneggiamenti alle stesse. Un’infrastruttura adeguata non solo protegge il mezzo di trasporto, ma ne incoraggia anche l’uso, contribuendo così a ridurre l’inquinamento atmosferico e a promuovere uno stile di vita più sano.

Attaccare le biciclette a pali e alberi riflette in sostanza la necessità di una maggiore consapevolezza e educazione sulla mobilità sostenibile. La promozione di iniziative che informino i cittadini sulle opportunità e i vantaggi dell’utilizzo della bicicletta, insieme a investimenti in infrastrutture adeguate, contribuisce a creare una cultura più favorevole all’uso delle biciclette come mezzo di trasporto quotidiano.

In conclusione, le biciclette attaccate ai pali e agli alberi sollecitano un impegno maggiore delle autorità locali per garantire che le normative esistenti vengano applicate, mettendo a disposizione dell’utenza a due ruote infrastrutture adatte a sostenere un aumento dell’utilizzo delle biciclette. Questo sforzo contribuirà non solo a migliorare la qualità della vita nelle città, ma anche a promuovere un modo di spostarsi più sostenibile e responsabile.




SI INSEDIA LA CONFERENZA PER L’AMBIENTE

Luciana Del Grande nominata presidente

Teramo, 15 gennaio 2024. Nella serata di giovedì l’insediamento della Conferenza per l’ambiente con la nomina di Luciana Del Grande come presidente e di Riccardo Ferrara come vicepresidente.

Le cosiddette “Conferenze” (art. 10 dello Statuto della Provincia di Teramo) costituiscono organismi di consultazione “su temi specifici e progetti di particolare interesse” e “possono essere convocate dal Presidente della Provincia, sentito il Consiglio provinciale”. Attraverso la Conferenza, la Provincia persegue le seguenti finalità:

• essere luogo di confronto e di collaborazione tra associazioni, enti, popolazione e gruppi per sviluppare la capacità di comprendere i valori dell’ambiente come bene comune;

• essere occasione per valorizzare le risorse, al fine di promuovere nuove iniziative capaci di diffondere la cultura della difesa del territorio e della valorizzazione dell’ambiente;

• promuovere la reale partecipazione della popolazione al governo dell’ambiente.

La Conferenza svolge funzioni di impulso e sostegno alla realizzazione, da parte della Provincia di Teramo, di politiche rispettose del principio di sussidiarietà, attraverso attività consultive, propositive e di attiva collaborazione alle politiche e agli interventi che vengono promossi sul territorio provinciale. La partecipazione a qualsiasi titolo alla Conferenza è volontaria e gratuita.

“È iniziato un percorso virtuoso di partecipazione e coinvolgimento da parte della Provincia verso le associazioni, per far sì che le istituzioni possano sempre più tornare vicine alle istanze che provengono dai nostri concittadini. Non è una scelta casuale quella che ha visto la Conferenza per l’Ambiente essere la prima a riunirsi ed insediarsi, bensì è frutto di un programma politico preciso che vede nelle tematiche ambientali uno degli elementi essenziali dell’agenda del nostro mandato” dichiarano il vicepresidente Andrea Core ed il consigliere delegato a parchi e riserve Flavio Bartolini.




L’INASPETTATO FIORIRE

La pittura di Gaetano Paloscia (1871-1942).Presentazione del catalogo della mostra Giovedì 18 gennaio 2024, ore 17:30 Sala Convegni | Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 15 gennaio 2024.  Giovedì 18 gennaio, alle ore 17:30 presso la Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo, si terrà la presentazione del catalogo della mostra “L’inaspettato fiorire. La pittura di Gaetano Paloscia (1871-1942)”.

Dopo il grande successo della prima e più importante mostra sull’artista promossa dalla Fondazione Pescarabruzzo a settembre scorso, che ha attirato numerosi visitatori anche a Palazzo D’Avalos a Scerni (CH) catturati dalla bellezza delle decorazioni parietali di Paloscia, la Fondazione stessa è entusiasta di presentare il primo percorso monografico sul pittore.

Il volume racchiude in maniera completa sia il meglio della sua arte (su parete e su tela) sia il suo percorso professionale, con un’ampia biografia che lo colloca tra i personaggi più vivaci che hanno saputo interpretare con grande sensibilità lo spirito culturale del suo tempo, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. 

Gaetano Paloscia, dopo l’infanzia trascorsa nella città natale (Terlizzi, BA) e un fruttuoso periodo di studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove conosce Francesco Paolo Michetti, si stabilisce a Francavilla al Mare (CH), lavorando molto in Abruzzo e in altre regioni centro meridionali, decorando con il suo intimo pensiero, tra natura e sogno, palazzi signorili d’epoca e dipingendo opere floreali, per lo più tempere su tela.

Il volume, edito dalla Fondazione Pescarabruzzo e curato da Giovanbattista Benedicenti, Simonetta Paloscia e Daniela Peca, è arricchito dalle fotografie di Mauro Vitale, da un excursus biografico basato su ricordi familiari e testimonianze personali, da un inedito racconto del figlio Tommaso, giornalista e critico d’arte scomparso qualche anno fa, da un ampio saggio storico che lo colloca nella fase culturale ricchissima di stimoli del cenacolo michettiano e nel più ampio periodo dell’arte Liberty, ed infine da un’interessante studio grafologico, utile per la datazione delle sue opere ma anche per la comprensione della sua intima personalità.

«All’ampia retrospettiva di opere, con la quale la Fondazione ha reso omaggio al percorso di uno degli interpreti più rappresentativi dello stile europeo del Liberty, segue questo catalogo ricco di contributi che intendono fare memoria e documentare, sotto vari aspetti, la pittura di Paloscia. Nella gran parte dei casi si tratta di decorazioni parietali di cui restano ad oggi poche tracce nei palazzi nobiliari dell’Italia centro meridionale. Altre opere ci sono pervenute su tela o su seta destinate originariamente per lo più ad una raffinata clientela. Pertanto, assume particolare rilevanza aver raccolto, per la prima volta in questa monografia, un’ampia testimonianza della produzione artistica del Maestro», scrive nell’introduzione al volume Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.

All’evento, dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, presenterà il catalogo lo storico dell’arte e curatore, Giovanbattista Benedicenti. A seguire, interverranno: il Presidente dell’Associazione Grafologi Aternini Forensi, Maurizio Biondi, e le curatrici e nipoti dell’artista, Daniela Peca e Simonetta Paloscia.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.




BORSA DI STUDIO UNIVAQ

Otto studenti su dieci senza

L’Aquila, 15 Gennaio 2024. I dati raccolti evidenziano una situazione allarmante: l’80% delle studentesse e degli studenti iscritti all’Università degli studi dell’Aquila, partecipanti al bando per la borsa di studio, sono attualmente in attesa di risorse fondamentali per garantire loro la borsa di studio e quindi la prosecuzione degli studi. Tra loro, anche numerose e numerosi fuorisede che devono chiaramente affrontare spese ingenti.

Il numero totale ammonta a ben 1306 studentesse e studenti che devono ancora attendere la borsa di studio. La denuncia pubblica si rivolge alle istituzioni coinvolte, ADSU e Regione, ed è accompagnata da un urgente appello: si deve assicurare l’immediato sblocco delle risorse necessarie al diritto allo studio. Attendere fino a giugno per ricevere i fondi mette a rischio il percorso formativo di migliaia di studentesse e studenti, specialmente i fuorisede che, con le loro spese fisse, non possono permettersi ritardi nei pagamenti di affitti e mezzi di trasporto.

La situazione richiede interventi immediati e chiarezza sulle tempistiche di erogazione dei fondi. I dati sono sconcertanti, le attese e le incognite provocano gravi disagi e problemi seri. Non si può ignorare questo evento così assurdo e grave. La questione dei ritardi nei pagamenti e la necessità di anticipare gli scorrimenti finanziari sono punti cardine che richiedono una risposta pronta ed efficace da parte degli organi preposti, che fino ad ora hanno continuato a tacere di fronte al disastro prospettato e che si è verificato. Bisogna capire che non devono essere gli studenti a pagare lo scotto di una burocrazia e un’amministrazione lenta con molte problematiche.

L’UDU L’Aquila sollecita le istituzioni a prendere seriamente in considerazione queste questioni. La trasparenza, la tempestività e l’efficienza nell’erogare le risorse sono fondamentali per garantire un sistema di diritto allo studio equo e accessibile.




ABOLIZIONE ESENZIONE IRPEF per l’agricoltura

Nuova Legge di Bilancio 2024. Cia “Provvedimento che mette in difficoltà il settore”

Pescara, 15 Gennaio 2024. Il governo ha ufficialmente annunciato l’abolizione dell’esenzione Irpef per il settore agricolo, nel contesto della nuova Legge di Bilancio 2024. Una decisione che ha sollevato preoccupazioni significative per il settore agricolo. Da quest’anno le rendite catastali dei terreni torneranno ad essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell’80% per il reddito dominicale.

“L’annuncio dell’abolizione dell’esenzione IRPEF per l’agricoltura è estremamente preoccupante per la nostra comunità agricola. Questo provvedimento mette in difficoltà il settore, già soggetto a molte pressioni fiscali, creando ulteriori perdite per gli agricoltori locali. È fondamentale sottolineare che questo provvedimento rischia di mettere a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole. Gli agricoltori dovranno affrontare un aumento dei costi operativi senza l’ausilio dell’esenzione IRPEF, rendendo ancora più difficile il mantenimento della redditività”, commenta così il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba.

La Legge di Bilancio 2017 aveva introdotto un’esenzione temporanea per i redditi dei terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla relativa previdenza agricola. Questa esenzione era stata poi di anno in anno prorogata fino al 2023. 

“Chiediamo al governo di valutare attentamente l’impatto diretto su un settore già vulnerabile”, continua Bomba, “Le agevolazioni fiscali per il settore primario vanno confermate, mentre questo provvedimento va nella direzione contraria”.




PREMIO GENNARO MANNA DEDICATO ALL’ABRUZZO. Grande attesa

Gli insigniti. Il Premio e le Rosse Pergamene a Roma, Sala Igea della Treccani, il 22 gennaio 2024 ore 15:30

di Alessandro Clementi

Roma, 15 gennaio 2024. Grande attesa per la prima edizione del Premio internazionale “Gennaro Manna”, dedicato al grande scrittore e critico letterario abruzzese. L’evento si svolgerà a Roma il 22 gennaio prossimo, a partire dalle ore 15:30, nella splendida Sala Igea della prestigiosa Enciclopedia Treccani, in Piazza dell’Enciclopedia Italiana 4, nel cuore della capitale. La prima edizione del Premio sarà interamente dedicata all’Abruzzo, in omaggio ai natali di Gennaro Manna (Tocco da Casauria, 24 maggio 1922 – Roma, 11 aprile 1990), come desiderio della famiglia e in particolare di Anna Manna, figlia dello scrittore ed infaticabile operatrice culturale che con intenso impegno sta curando la preparazione dell’evento. Questi che seguono i nomi degli insigniti, vincitori della prima edizione del Premio.

MASSIMO PAMIO – Sezione Poesia

NICOLETTA DI GREGORIO – Sezione Poesia Donna

ROSA GIORDANO – Sezione Giovani ed Emergenti

ANGELO DE NICOLA – Sezione Saggistica

LETIZIA AIROS – Sezione Giornalismo

MIRA CARPINETA – Sezione L’Italia con sentimento

La manifestazione intitolata La Cultura dei Sentimenti, nel contesto meraviglioso di Palazzo Mattei dov’ha sede l’Enciclopedia Italiana Treccani – così chiamato dall’antica famiglia patrizia romana Mattei-Orsini che per circa secolo ebbe il Ducato di Paganica, fino al 1753 – si svolgerà in due distinte parti. La prima parte riguarderà la presentazione del Premio Gennaro Manna, ricordando il grande scrittore abruzzese, cui seguirà la cerimonia di premiazione dei vincitori della prima edizione. La seconda parte “Le Rosse Pergamene del nuovo Umanesimo 2024” riguarderà la consegna Premi speciali, cui seguirà una finestra poetica “Ghirlanda dei versi della Speranza”, con liriche di autori che hanno dedicato i loro versi al tema della Speranza. 

Nella prima parte dell’evento la Cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio Gennaro Manna, prima edizione. Per la Sezione POESIA la giuria del Premio, presieduta dal giornalista e poeta Mario Narducci, l’insignito è MASSIMO PAMIO. Nato a Tollo (Chieti) e residente a Chieti, saggista e scrittore, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, museo unico al mondo, ed è direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo. Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per meriti culturali, ha lavorato nell’editoria fin dal 1978, ha diretto le Edizioni Noubs per 20 anni. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città, indicizzato da IMDb, il database mondiale di film e audiovisivi. Ha pubblicato in volume numerose opere. Le più recenti: le monografie Arrivabene/Pamio (2023); Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Padovani/Pamio (2020); di saggistica Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019); di poesia Anonimie (Poesie 2010-2020), infine la curatela di D’Annunzio. Le più belle poesie e molto altro (2023).

Per la Sezione POESIA DONNA la giuria del Premio, presieduta dalla poetessa Anna Maria Giancarli, l’insignita è NICOLETTA DI GREGORIO. Nata e residente a Pescara, poetessa, è Presidente dell’Associazione Eremo Dannunziano e già Presidente della Fondazione PescarAbruzzo, delle Edizioni Tracce e dell’Associazione Editori Abruzzesi. Ha pubblicato dieci libri di poesia. Hanno scritto di lei autorevoli personalità, tra le quali Tara Gandhi, Dante Maffia, Walter Mauro, Plinio Perilli, Davide Rondoni e Maria Luisa Spaziani. Ha vinto numerosi premi, tra cui Milano International alla Carriera, Roberto Farina, Laudomia Bonanni, Un Bosco per Kyoto, Camaiore. Le è stato inoltre conferito il Ciattè d’Oro, massimo riconoscimento della Città di Pescara ai suoi personaggi illustri.

Per la Sezione GIOVANI-EMERGENTI la giuria del Premio, presieduta dalla poetessa Daniela Fabrizi, l’insignita è ROSA GIORDANO. Campana di nascita, interessata all’arte da sempre, si è occupata all’inizio di ricerca e sperimentazione teatrale fino a divenire interprete delle scritture di Eduardo Zampella e di Enzo Moscato. Nel 2003 è interprete in Metrafonos presso il teatro nuovo di Napoli ed è protagonista nella Rassegna Teatrale di Erfurt (Germania). Dal 2020 frequenta il Corso di Poesia presso l’Università Popolare Eretina mostrando la sua versatilità con una produzione poetica inedita degna di ammirazione. Presente in numerose raccolte antologiche e alle manifestazioni di poesia a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi del 2021. Esordisce nell’edito con la silloge poetica “Il Volo dell’Alce”, sempre nel 2021. Imminente la pubblicazione della seconda silloge.

Per la Sezione SAGGISTICA la giuria del Premio, presieduta dalla saggista e critica letteraria Liliana Biondi, l’insignito è ANGELO DE NICOLA. Nato a L’Aquila, laurea in Sociologia, giornalista professionista dal 1991 ed esperto in comunicazione con varie docenze universitarie, dal 1996 è caposervizio della cronaca dell’Aquila del quotidiano Il Messaggero. E’ autore di quindici libri, tra cui i saggi “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” (2003, Edizioni Tracce), “Da Tragnone a Fidel Castro, gli eventi che sconvolsero L’Aquila” (2004, Edizioni Textus) e “La centesima rocca” (1998, edito da Bnl). Ha pubblicato il diario sul sisma del 6 aprile 2009 “Il nostro terremoto” (2009, One Group), e i saggi “Don Attilio Cecchini – Il giornalista di razza, il principe del foro, l’impolitico” (2018, One Group) e “Passione & futuro” (2019, One Group). Sulla figura di Papa Celestino V e sulla Perdonanza Celestiniana vanta otto pubblicazioni: i due romanzi “La maschera di Celestino” (2005, Edizioni Textus) e “La missione di Celestino” (2006, La Nuova Editrice) e i saggi “Il Mito di Celestino” (2010, One Group), “Trent’anni di Perdonanza” (2014, One Group),“Dante, Silone e la Perdonanza” (2021, One Group), “I Papi e Celestino V”  (2022, One Group), “Il primo Giubileo della Storia” (2023 One Group) e, con il giornalista Alberto Orsini, il libro-game “La Maschera di Celestino V” (2022, One Group). Numerosi i premi e riconoscimenti per l’attività letteraria e giornalistica.

Per la Sezione GIORNALISMO la giuria del Premio, presieduta dal giornalista e scrittore Goffredo Palmerini, l’insignita è LETIZIA AIROS. Pseudonimo di Anna Letizia Soria, è nata a Roma ma con origini paterne abruzzesi, figlia del magistrato Nicola Soria. Laurea in Sociologia alla Sapienza Università di Roma, si è trasferita all’estero all’età di 23 anni, dapprima come dipendente del Ministero degli Esteri, lavorando per quasi 7 anni a Mosca.

Dal 1993 vive e lavora soprattutto negli Stati Uniti, dove, lasciato l’impiego nelle sedi diplomatiche, inizia la carriera giornalistica collaborando con diverse testate, sia italiane che americane. Nel 2008 fonda a New York la testata i-Italy che, sotto la sua direzione, diventa negli USA il maggior network multimediale in lingua inglese dedicato all’Italia. Il network, negli anni, ha sviluppato un programma televisivo in onda nella città di New York, una rivista bimestrale a stampa distribuita nelle maggiori città americane, un portale web e una web Tv con un raggio d’azione molto ampio sui social media. Diversi organi di stampa italiani ne hanno riferito con giudizi assai lusinghieri (Corriere della Sera, La Stampa, America Oggi, RAI ed altri). Tra i suoi libri si citano “L’America da vicino, l’Italia da lontano” (Edizioni Scientifiche Italiane) e “Guido: Italian/American Youth and Identity Politics” (Bordighera Press) co-curato con Ottorino Cappelli. Come direttore ed executive producer dell’unità video-Tv di i-Italy Network, ha prodotto e curato la regia di diversi corti, spot informativi e pubblicitari, documentari sulla realtà italiana a New York e negli Stati Uniti. 

Tra questi una serie di documentari dedicata al rapporto tra le nuove e vecchie generazioni italo-americane intitolata “Nonni e nipoti dell’America italiana” e, più recentemente, la raccolta di centinaia di testimonianze video tra Italia e America sull’impatto economico-sociale, ma anche esistenziale, della pandemia (#standupforItaly e #standupTogether). Nel 2010 Anna Letizia Soria è stata insignita dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà italiana. Tra i premi e riconoscimenti ricevuti, legati alla sua attività all’estero, si citano: “Donna ILICA” (2011); il Premio Dean Martin (2016); il Premio internazionale di giornalismo “Gaetano Scardocchia (2018)”;  “Woman of distinction” dalla Scuola d’Italia Guglielmo Marconi di New York (2019); Cultural Heritage and Communications Award e AIAE-Association of Italian American Educators Awards (2019) .

Per la Sezione L’ITALIA CON SENTIMENTO la giuria del Premio, presieduta dalla poetessa Anna Manna, l’insignita è MIRA CARPINETA. Nata a Teramo, laureata in Comunicazione Internazionale e Interculturale, con una tesi su Giornalismo e Politica, è giornalista pubblicista. Ha diretto per alcuni anni il periodico mensile cartaceo abruzzese Prima Pagina, di cui oggi cura i contenuti del sito web. Collabora con diverse testate italiane ed internazionali dirette alle comunità italiane all’estero. Attualmente ricopre l’incarico di vicedirettore del giornale on line Italianitalianinelmondo.com. Con il libro Na ota no’…, edito nel 2022 da Tabula Fati, esordisce nella scrittura narrativa, raccontando emozioni e sensazioni che scaturiscono dalle memorie ritrovate e da un lessico familiare evocativo di affetti profondi e di storie di straordinarie persone comuni.

La seconda parte della manifestazione prevede la consegna dei Premi Speciali de LE ROSSE PERGAMENE 2024 e il Recital poetico “Ghirlanda dei versi della Speranza”. Tra i Premi Speciali il PREMIO GENIUS LOCI è conferito al giornalista internazionale GOFFREDO PALMERINI, che ha diffuso la cultura e le notizie della vita culturale italiana in tutto il mondo. Nato a L’Aquila nel 1948, già dirigente d’esercizio delle Ferrovie dello Stato, per quasi trent’anni amministratore della Città capoluogo d’Abruzzo, è stato più volte assessore e Vicesindaco dell’Aquila. Scrive su giornali e riviste in Italia e sulla stampa italiana all’estero. Suoi articoli sono pubblicati in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela. È in redazione presso numerose testate giornalistiche in Italia e collaboratore presso la stampa italiana all’estero.

Ha pubblicato i volumi “Oltre confine” (2007), “Abruzzo Gran Riserva” (2008), “L’Aquila nel Mondo” (2010), “L’Altra Italia” (2012), “L’Italia dei sogni” (2014), “Le radici e le ali” (2016), “L’Italia nel cuore” (2017), “Grand Tour a volo d’Aquila” (2018), “Italia ante Covid” (2020), “Mario Daniele, il sogno americano” (2021) tradotto e pubblicato anche in Usa, “Mosaico di Voci” (2021), Il mondo che va (2022), Il mondo di Mario Fratti (2023). Nel 2008 gli è stato tributato il Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per il contributo reso alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo.

Conferiti nel 2014 il Premio Roccamorice e a Lecce il Premio Speciale “Nelson Mandela” per i Diritti Umani. Gli sono inoltre stati conferiti Premi alla Cultura a Galatone (2016), Spoleto e Montefiore Conca (2019), a Firenze (2021) ed Erice (2022). Vincitore nel 2007 del XXXI Premio Internazionale Emigrazione per il Giornalismo, gli sono poi stati tributati, sempre per l’attività giornalistica: lo Zirè d’Oro nel 2008, il Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” (2017), il Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli” (2017), il Premio internazionale “Fontane di Roma” (2018), il Premio Eccellenza Italiana a Roma (2021), il Premio internazionale Federico II nel 2022 a Cefalù, Menzione speciale al Premio Silone 2023 e a Nola il Premio Napoli Cultural Classic per il Giornalismo internazionale. Studioso d’emigrazione, è esponente di prestigiose istituzioni culturali in Italia e all’estero.

Per la sezione L’ESPRESSIONE ARTISTICA PER LA TERRA D’ORIGINE, con Presidente di giuria la poetessa e pittrice EUGENIA SERAFINI, ci sarà un collegamento con la Maratona pittorica nella città di Spoleto, che ANNA MANNA ha lanciato lo scorso luglio in occasione della presentazione del suo ultimo libro di poesia “Questa mattina 24.2.2022” presso la galleria La Bottega dell’Arte di KATY LAUDICINA, con i riconoscimenti agli Artisti. La serata si concluderà con il Recital di Poeti rappresentativi di varie realtà culturali, sul tema della Speranza.




L’ABC DEL TERRITORIO

Primo appuntamento a La Conviviale

Vasto, 15 gennaio 2024. Martedì 16 gennaio 2024, alle 18, primo appuntamento de L’ABC del territorio alla Casa del Popolo La Conviviale in Corso Dante 50/52 a Vasto, con A come Ambiente, in cui prenderà parola Rossano Pazzagli, docente di Storia del territorio e dell’ambiente all’Università degli Studi del Molise, nonché uno dei più autorevoli studiosi italiani di politiche territoriali, del mondo rurale, del paesaggio e delle aree interne, e autore di numerose pubblicazioni di storia economica e sociale e di storia ambientale.

Sarà l’occasione per discutere e ragionare sui processi di sviluppo urbanistico e industriale contemporaneo che hanno segnato una profonda spaccatura tra le aree urbane e quelle rurali e montane, segnando inoltre una differenziazione territoriale anche in termini di diritti di cittadinanza e di accesso ai servizi essenziali delle comunità locali.

Partendo da queste considerazioni, l’incontro mira a stimolare una riflessione sul modo attraverso cui le comunità umane interagiscono con l’ambiente circostante, facendo leva sulla necessità oggi di abbandonare modelli estrattivi e sviluppisti, per tentare di attivare quelle pratiche di autosviluppo sostenibile attraverso uno sguardo allargato a quei sistemi territoriali urbani che interagiscano con le aree interne, montane e rurali




I CINQUE UOMINI PIÙ RICCHI AL MONDO

Hanno raddoppiato le loro fortune in tre anni

Politicainsieme.com, 15 gennaio 2024. Secondo l’ultimo rapporto di Oxfam, Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi, a partire dal 2020 i cinque uomini più ricchi al mondo (Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett) hanno più che raddoppiato le proprie fortune passando da una ricchezza loro complessiva di 405 a 869 miliardi di dollari.

Ciò significa che questi paperoni hanno accumulato in più 14 milioni di dollari all’ora, mentre 5 miliardi di persone più povere hanno visto complessivamente invariata la propria condizione.




L’ABOLIZIONE DELLA RISERVA DEL BORSACCHIO

Mare colline, speculazioni e possibili connivenze

Roseto degli Abruzzi, 15 gennaio 2024. Mi è capitato in questi giorni per l’Associazione Demos, di occuparmi di una vicenda che presenta risvolti e sfaccettature a dir poco incredibili: l’approvazione in Consiglio regionale di un emendamento alla finanziaria che riduce la perimetrazione della Riserva del Borsacchio da 1100 ettari a soli 24,7 confinati nella fascia marina. Uno stravolgimento degli equilibri ambientali e naturalistici di un’are di grande pregio, nella quale insistono interessi pubblici di tutela e di valorizzazione che attendevano solo di trovare riconoscimento, avvio e realizzazione attraverso un Piano Ambientale e Naturalistico che dopo quasi vent’anni stava per essere approvato. Questo avrebbe finalmente interrotto su quei territori il regime giuridico (certamente restrittivo) derivante dalla normativa di salvaguardia e avrebbe finalmente creato un sistema di regole volto allo sviluppo sostenibile dell’intera area. Era tutto pronto. Vero, con un ritardo di quasi due decenni, ma il Tavolo tecnico Regione/Comune di Roseto degli Abruzzi aveva concluso i suoi lavori due giorni prima e mancava solo l’atto definitivo del Comune. Il PAN era ormai cosa fatta, ma con questo emendamento la Riserva del Borsacchio viene inaspettatamente quasi abolita.

Il fatto si è verificato alle due e mezza di notte del 28 dicembre 2023. Si trattava in realtà di una votazione talmente importante che avrebbe dovuto indurre anche il più “dormiente” dei consiglieri regionali a scattare in piedi per chiedere: cosa succede? Da 1100 ettari a 24,7? Ma che è? Mi spiegate meglio prima del voto? Invece no. L’emendamento è passato a maggioranza.

Tutto si può fare, anche la riperimetrazione di un’area protetta e di un parco naturalistico, ma per fortuna ci sono delle regole stabilite da direttive europee e dalla legge dello Stato. In questo caso, però, tale “riperimetrazione” non è in effetti una riperimetrazione, bensì l’istituzione di una nuova riserva, dato che l’emendamento ne modifica quasi il 90%. L’iter avrebbe dovuto coinvolgere, per legge e in via preventiva, tutti gli enti locali interessati con un notevole dispendio di informazioni, confronti e dibattiti. Lo ha ribadito più volte la Corte costituzionale, ma chi ha proposto l’emendamento non ci ha badato, anzi, studiando bene tempistica e circostanze, ha chiesto un voto in fretta e furia a un Consiglio regionale un po’ addormentato.

Non amo girare attorno alle cose e non ne vale la pena, ma sembra che si sia avuto il voto contrario del solo Movimento cinque stelle mentre il PD, che almeno avrebbe potuto fare altrettanto, si sarebbe esibito in una performance poco comprensibile: ci sarebbe stato un voto contrario poi diventato astensione, ma nessun consigliere di opposizione avrebbe chiesto la parola per discutere, capire, vederci chiaro, contestare tempi e procedure, esercitare insomma, come sarebbe nei doveri di ogni consigliere regionale, un minimo di controllo su quello che si stava decidendo.

Se tutto questo fosse vero, ci troveremmo di fronte a uno schieramento politico forse già predisposto perché non si potrebbe dare dell’«impreparato» a nessuno: né a chi proponeva, né a chi accettava, né a chi votava contro senza dire una parola; tanto meno a chi prima votava contro, poi si asteneva; ancor meno a chi si assentava. Tutti avevano capito che si trattava della riserva del Borsacchio e questo doveva bastare, credo, per far suonare i campanelli d’allarme.

Ammesso che, come dice il consigliere regionale Mariani «I consiglieri hanno avuto gli emendamenti alle 02:15 circa, alle 02:22 è iniziato il voto e alle 02:33 si è discusso l’emendamento sulla Riserva del Borsacchio: circa 15 minuti» – che a me non sembra una spiegazione sufficiente per i campanelli che non si sono accesi – come si fa ora a proporre l’improponibile? Aggiunge Mariani, infatti, «il 30 gennaio prossimo abbiamo l’ultimo Consiglio Regionale nel pieno dei poteri: all’ordine del giorno c’è un progetto di legge per modificare alcune norme regionali, tra le quali anche l’ultima legge finanziaria, ancora non pubblicata e quindi non vigente, nella quale è inclusa la riperimetrazione del Borsacchio», ma il 30 gennaio non sarà ancora legge, cosa si propone di modificare? la realtà è un’altra: il collega Enzo Di Salvatore ha già spiegato per primo che siamo completamente fuori tempo. Egli dice in un post: «i consiglieri regionali di opposizione hanno annunciato la presentazione di un progetto di legge finalizzato a ripristinare l’originario perimetro della Riserva del Borsacchio […] il prossimo 30 gennaio si terrà l’ultima seduta utile del Consiglio regionale, prima dell’entrata in regime di prorogatio, durante il quale il Consiglio non potrà più legiferare. Ora, se la legge che ha soppresso la Riserva verrà pubblicata, come pare, solo a febbraio, questo vuol dire che il 30 gennaio non ci sarà ancora niente da abrogare; e d’altra parte, quando saremo a febbraio il consiglio regionale sarà ormai “scaduto” e non potrà più legiferare. Peraltro, questo comporta anche che il Governo Meloni, avendo 60 giorni di tempo per impugnare la legge a partire dalla sua pubblicazione, la impugnerà, semmai, solo dopo le elezioni. Solo un cretino potrebbe, infatti, farlo durante la campagna elettorale, con le elezioni regionali alle porte».

Insomma, non c’è più tempo per fare nulla. È evidente che questi calcoli erano stati già fatti a tavolino da chi ha proposto l’emendamento e l’opposizione sembrerebbe esserci cascata scioccamente. O no?…

In realtà, nella quasi totalità dell’area del Borsacchio, all’entrata in vigore della legge finanziaria emendata (sembra a febbraio) sarà in vigore «il Vincolo Paesaggistico – come detto dall’Arch. Maria Antonietta Adorante nella sua relazione introduttiva al Dibattito Pubblico promosso da Demos – è molto più leggero, pensato per mediare fra le esigenze costruttive e il rispetto di un’area. Ma è un vincolo che varia da situazione a situazione, oscillando fra discrezione amministrativa locale e varie opportunità». E si tratta di una situazione che si protrarrà per molti mesi se non per anni. Chi ha avuto interesse a tutto questo? Lo scopriremo solo vivendo.

Però una domanda viene spontanea: come fanno i rappresentanti politici autori di questo indegno blitz e coloro che non sarebbero stati capaci neanche di chiedere la parola per tentare un minimo di ostruzionismo democratico a presentarsi o ri–presentarsi alle prossime elezioni regionali? Con quale faccia potranno chiedere voti ai cittadini depauperati di un immenso patrimonio culturale, ambientale e naturalistico in una notte in cui tutti i lupi sembravano grigi?

Carlo Di Marco

Già Professore di Diritto Pubblico Università degli Studi di Teramo, Italy

Foto: www.abruzzocitta.it




L’AMICACCI SUPERA A DOMICILIO TARANTO

Un match combattuto

Giulianova, 15 gennaio 2024. La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo riparte con una vittoria dopo la pausa natalizia, espugnando il parquet della Comes Boys Taranto nella quarta giornata di ritorno del Girone B di Serie A, penultimo turno di regular season prima dei play-off.

Parte base la compagine abruzzese che nel primo quarto si porta a condurre trascinata dalle giocate offensive di Galliano Marchionni e Shay Barbibay. Il primo tentativo di fuga degli ospiti viene respinto da Taranto, affidandosi al proprio leader Luciano Felipe Da Silva, ma l’Amicacci chiude al meglio la prima frazione con un canestro di Jaylen Brown sulla sirena (11-16).

Secondo quarto con le polveri bagnate per la squadra di coach Carlo Di Giusto, che subisce il parziale del sorpasso dai tarantini, che si portano avanti con i canestri di uno scatenato Da Silva e dell’algerino Zakarya. Il match diventa un botta e risposta tra le due contendenti in cui prevale la Comes Boys che realizza in contropiede con il lettone Rukavisnikovs e va all’intervallo sul +3 di vantaggio (25-22).

L’inizio della ripresa vede Taranto resistere agli assalti dell’Amicacci, guidata dai canestri di Barbibay, prima di cedere alla pressione difensiva degli avversari. La Deco Metalferro ritrova il vantaggio con Gabriel Benvenuto che finalizza una palla recuperata dalla squadra abruzzese, chiudendo il terzo quarto avanti nel punteggio (34-36).

Nell’ultimo quarto la Comes Boys continua a dare filo da torcere all’Amicacci, impattando con un caparbio canestro di Flavio Cardoso, ma i tarantini pagano lo sforzo e viene fuori la differente caratura tra le due squadre. Gli ospiti trovano risorse da capitan Marchionni, che si prende sulle spalle l’attacco giuliese con canestri e assist per i compagni, costruendo il margine decisivo. La squadra di coach Di Giusto arriva a toccare il +11 può e gestire agevolmente i minuti finali del match (46-55).

Nel prossimo turno di campionato la Deco Metalferro ospita al Palacastrum la Dinamo Lab Sassari, sfida che decide il primo posto nel Girone B, con la griglia play-off (che prevede incroci con le prime quattro piazzate nel Girone A) ancora da definire.

Tabellino

Comes Boys Taranto: Magrì, Rukavisnikovs 8, Caceido Montano, Latagliata 2, Messina, Cardoso 6, Da Silva 21, Veinbergs, Salmi 9. All. L’Ingesso.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Brown 10 (5reb, 3rec), Nagle 2, Benvenuto 10 (6reb, 3rec), Marchionni 15, Blasiotti, Cavagnini 4 (7reb), Stupenengo, Mandjam, Boganelli, Greco Brakus 2, Barbibay 12 (8ass, 6reb). All. Di Giusto.

Serie A – Risultati 4^ giornata di ritorno

Girone A

Kos Group Santo Stefano – Montello Bergamo 67-54

Santa Lucia Roma – UnipolSai Briantea84 Cantù 42-81

GSD Porto Torres – Farmacia Pellicanò Reggio Calabria 62-68

Classifica (W/L):

Cantù 9/0 | Santo Stefano 8/1 | Reggio Calabria 5/4 | Bergamo 4/5 | Porto Torres 1/8 | Roma 0/9 |

Girone B

Comes Boys Taranto – Deco Metalferro Amicacci 46-55

Banco di Sardegna Sassari – Menarini Volpi Rosse Firenze 71-48

Riposa: Crich PDM Treviso

Classifica (W/L):

Sassari 7/0 | Amicacci 6/1 | Firenze 2/5 | Treviso 2/5 | Taranto 1/6 |

Stefano D’Andreagiovanni

Foto: Daniele Capone




STRADA PARCO. Difendere l’ambiente ed anche la mobilità sostenibile

L’infrastruttura strategica per Nuova Pescara. Un confronto indispensabile

Pescara, 15 gennaio 2024. Smettiamola con le contrapposizioni ideologiche sulla Strada Parco, tra pedonalità e trasporto pubblico, tra verde e qualificazione urbana, tra progetto del passato e città futura. Occorre confrontarsi, cercare soluzioni compatibili, pubbliche, trasparenti e partecipate. É questa un’occasione irrinunciabile. I programmi dei sindaci diventino un’occasione per costruire la nuova città resiliente del Medio Adriatico.

– La mobilità sostenibile nei progetti e piani comunali

– Ridurre il traffico veicolare, migliorare l’ambiente, qualificare la città nuova

– I corridoi ecologici verdi del programma Pettinari

– La rete degli itinerari a mare, verdi, ciclopedonali

– Un piano particolareggiato per la Strada Parco un PUMS per la grande città del medio Adriatico

– Partecipazione dei cittadini e discussione dei piani integrati per la grande città prima del 2027.

Giuseppe Di Giampietro

(Arch, phd, Webstrade.it già direttore del CMG sicurezza stradale  Comune di Pescara)




A GROTTAZZOLINA LA SPUNTA LA YUASA 3-1 ma che Sieco!

Ortona, 15 gennaio 2024. Che sarebbe stata una partita difficilissima, quasi proibitiva, era assodato. La Sieco torna sì a mani vuote dalla vicina Grottazzolina, ma ha disputato una gara di ottimo livello, dimostrato di essere grado di mettere in pratica un gioco efficace. I primi della classe, per avere la meglio degli impavidi devono fare affidamento ai singoli con un Fedrizzi autore di ben quattro aces e Breuning autore di 32 punti con il 62% di positività. La Sieco ha invece condotto una gara corale con Dimitrov pronto ad innescare indifferentemente tutte le sue bocche da fuoco. Cantagalli mette a segno 21 punti con un ottimo 66%. Un soffio dietro Marshall, 20 punti e 65% di positività. Il Capitano sarà anche il miglior muratore della serata: 5 stampate per lui. Non tutto il male viene per nuocere, si può dire, se questa è la qualità che gli impavidi introdurranno da oggi alla fine del campionato.

Avvio di primo set equilibrato, ma il primo break è per i padroni di casa con un Ace. Qualche errore di troppo dal servizio dà la possibilità a Grottazzolina di dare un altro piccolo strappo che aumenta il gap tra le due formazioni. Più brava la Yuasa in questa primo parziale a gestire la difesa e soprattutto la ricostruzione positiva. Si scuotono gli impavidi nella fase finale del set. Fabi a muro e Bertoli al servizio rimettono in gioco gli Impavidi che riducono ad un solo punto il distacco. Alla fine, i padroni di casa troveranno la vittoria del parziale con il minimo scarto.

Ancora un avvio equilibrato nel Secondo Set. Le due squadre forzano molto il servizio incappando in qualche errore. È Ortona che guadagna il primo punto – break di questo parziale. La Sieco in questa prima fase di gioco sfrutta molto bene il mani-fuori. Grottazzolina sfrutta molto bene il video-check ribaltando in un paio di occasioni la decisione dell’arbitro così da ricucire lo strappo quando il set è alla sua metà. È Fedrizzi il fattore fondamentale di questo set. Due servizi imprendibili valgono il break. Ora è la Sieco a dover rincorrere. Rincorsa che però non arriva. La Sieco accusa il colpo mentre Grotta sfrutta al massimo la potenza di Breuning ma Ortona è resiliente e riduce al minimo il distacco.

Le due squadre giocano punto a punto nella prima parte del terzo set. La Yuasa continua a fare affidamento su un servizio potente e Ortona punta sul mani-fuori. Tenta l’allungo Ortona quando si è a metà parziale. La Sieco va a +4 e costringe Grottazzolina ad aumentare i giri del motore. Ortona fa altrettanto e tiene botta mantenendo le distanze dagli avversari che sentono la pressione e aumentano gli errori personali. Nel rush finale Ortona può gestire una forbice di cinque punti ma Grotta rosicchia tornando a servire forte ma la Sieco tiene e fa male con Cantagalli. È lui a riaprire la gara mettendo a terra la palla che vale il terzo set.

Più fallosa Grottazzolina all’avvio del quarto Set. Ortona ne approfitta e scava subito un piccolo solco tra sé e gli avversari. Il muro e il servizio della Yuasa salgono di qualità e così il gap è presto colmato. Fedrizzi va al servizio e la Sieco non riesce a contenere le sue bordate. I padroni di casa acquistano un vantaggio che permette loro di gestire il resto del gioco in piena tranquillità.

PRIMO SET

I padroni di casa si dispongono con Marchiani al palleggio e Nielsen opposto. Fedrizzi e Cattaneo schiacciatori, Mattei ed Andrea centrali con Marchisio Libero.

Coach Lanci risponde con il palleggiatore Dimitrov e l’opposto Cantagalli. Al centro ci sono Patriarca e Fabi. Schiacciatori di posto quattro Capitan Marshall e Matteo Bertoli. Libero Benedicenti.

Il primo servizio è tra le mani di Marchiani, per i padroni di casa ma il primo punto è di Ortona. Cantagalli ammette il tocco a muro, 2-1 per Grottazzolina. Invasione per Canella 2-2. Fabi mette in difficoltà la ricezione dei padroni di casa e per Marshall è facile andare a muro 3-4. Muro anche per Cattaneo 5-4. Errore al servizio di Cantagalli 6-5. Muro per Patriarca 6-6. Ace per Grotta che trova il primo break 8-7. Tesa al centro sfruttata da Fabi 9-8. Out il servizio di Dimitrov 10-8. Cantagalli murato 12-9. Mani-fuori ben sfruttato da Cattaneo 15-11. Lungo il servizio di Marshall 16-12. Non si intendono Dimitrov e Patriarca 17-12. Buona la palla spinta in parallela da Bertoli 17-13. Mani-out stavolta a favore di Cantagalli 18-14. Dimitrov mette in difficoltà la ricezione di Cattaneo e per Ortona è facile il punto 18-15. Fuori il muro di Ortona 19-16. Out il servizio di Fedrizzi 20-17. Muro di Fabi 20-18. Bertoli finta la botta dai nove metri e invece serve corto: Ace 20-19. Non buona la ricezione di Bertoli che non prende la free-ball ed è punto per Grotta 21-19. Invasione per Marshall, ma il muro aveva comunque mandato la palla fuori 22-20. Imprendibile la diagonale di Breuning 23-21. Marshall sbaglia il servizio e regala il set-point alla Yuasa 24-22. Bertoli passa 24-23. Ancora Breuning chiude il set 25-23.

SECONDO SET

Ad iniziare questa volta sono gli impavidi con Dobri Dimitrov. Fuori il muro a tre di Ortona 1-0. Ortona lascia cadere una palla a terra valutandola erroneamente fuori 2-0. Fuori l’attacco della Yuasa, stavolta Ortona battezza bene 3-3. Marshall attacca una palla staccata di seconda intenzione 6-7. Invasione per i padroni di casa per Fedrizzi ma il video-check ribalta la decisione e l’azione è da ripetere. Ottimo il pallonetto di Cantagalli 7-8. Ancora Cantagalli che trova il mani-out 7-9. Cantagalli cerca le mani del muro ma non le trova e la palla vola fuori 10-11. Non c’è tocco a muro sull’attacco ortonese 11-11, poi Marshall mura Breuning 11-12.  Troppo forte l’attacco di Cantagalli 13-14. Buona la ricostruzione dei padroni di casa 16-15. Ace per Fedrizzi 17-15. Out stavolta il servizio di Fedrizzi 18-16. Fuori il primo tempo di Fabi 20-16. Passa la diagonale di Cattaneo 22-18. Marshall tenta il tutto per tutto dai nove metri ma la palla è sulla rete 23-19. Fuori di pochissimo l’attacco di Cantagalli 24-19. Ed è il solito Breuning a chiudere anche il secondo set 25-19.

TERZO SET

Marchiani è al servizio ma il primo punto è per Ortona 0-1. Out il servizio per Ortona 1-2. Cantagalli tira sul muro e la palla vola fuori 2-4. Fuori di poco la diagonale di Marshall 4-5. Muro di Cantagalli 6-9. Ace fortunato di Fedrizzi con la palla che si ferma sul nastro e cade a piombo sul campo di Ortona. 8-9. Muro di Fabi 8-12. Ancora Cantagalli, ancora mani-out 9-14. Out il servizio di Breuning 10-15. Invasione fischiata a Marshall 12-15. Invasione di Mattei 12-17. Out il servizio di Patriarca 14-18. Marshall dalla seconda linea 14-19. Fuori la stoccata di Breuning 15-20. Ace di Breuning 18-21. Grotta ricostruisce e Fedrizzi finalizza 20-22. Fuori il servizio di Vecchi 20-23. Patriarca ferma Breuning 20-24. Marshall forza il servizio ma la palla è sulla rete 21-24. Pallonetto di Fedrizzi 22-24. Cantagalli chiude il set: 22-25.

QUARTO SET

Si parte con Dimitrov al servizio. Ortona ricostruisce bene con Bertoli 0-1. Dimitrov impensierisce Grottazzolina che non può attaccare. La Sieco rigioca e la pipe di Marshall vale lo 0-3. Invasione fischiata a Cubito 1-5. Errore di Bertoli che serve sulla rete 2-5. Ace di Breuning 5-7. Fischiato un fallo di invasione a Bertoli che però sostiene di aver toccato la rete all’esterno rispetto all’asticella. Il video-check da ragione allo schiacciatore impavido e l’azione deve ripetersi: 7-8. Patriarca sbaglia il servizio 8-9. Ace di Mattei 9-9. Fabi murato 10-9. Dimitrov pesta la riga al servizio 11-10. Muro di Marshall 11-12. Doppio Ace di Fedrizzi 14-12. Vecchi ferma Cantagalli 15-12. Breuning 16-12. Patriarca il primo tempo 17-14. Bordata di Cantagalli che nessuno può difendere 19-16. Dimitrov intercetta una palla di ritorno 19-17. Vincente la pipe di Marshall 21-19. Cantagalli ferma Breuning 22-21. Mani-fuori a favore di Marshall 23-22. Breuning in diagonale strettissima 24-22. Fuori di pochissimo la palla di Marshall e la Yuasa Battery di Grottazzolina si aggiudica set e gara.

YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA – SIECO SERVICE ORTONA 3-1 (25-23 / 25-19 / 22-25 / 25-23)

Durata Set: I: 26’ II: 29’ III: 27’ IV: 31’

Durata Incontro: 1h 53’

Arbitri: Mesiano Marta e Angelucci Claudia

Yuasa Battery Grottazzolina:  Cubito 2, Vecchi 4, Lusetti, Canella 8, Mattei 8, Breuning 32, Ferraguti  ne, Mitkov, Fedrizzi 14, Marchiani, Romiti R. ne, Marchisio (L) 73% – 73% perfetta, Cattaneo 7.

Coach: Ortenzi Vice: Minnoni

Aces: 8  – Errori Al Servizio: 16 – Muri punto: 8

Sieco Service Ortona: Fabi 8, Broccatelli (L) % –% n.e., Bertoli 10, Benedicenti (L) 74% – 47% perfetta, Del Vecchio, Marshall 20, Patriarca 5, Cantagalli 21, Falcone n.e., Tognoni n.e., Donatelli n.e., Di Giulio n.e, Dimitrov 3, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 2 – Errori Al Servizio: 14 – Muri punto: 13




PIAZZA OVIDIO: PIAZZA, NON PARCHEGGIO!

di Giancarlo Odoardi, Direttore Ri-media.net

Pescara, 14 gennaio 2024. Scrive il noto botanico e saggista Stefano Mancuso, a pagina 148 del suo: Fitopolis, la città vivente, che “in Italia l’avvento del traffico automobilistico non significò soltanto la scomparsa delle strade come luogo pubblico, ma anche quella, ancora più dolorosa, delle moltissime piazze storiche che diventarono enormi parcheggi nel bel mezzo delle nostre città. Oggi questi obbrobri sono (quasi) del tutto scomparsi ed è difficile trovare una piazza storica trasformata in un parcheggio. (…) È un buon segno: oggi a nessuno, tranne a pochi squilibrati, verrebbe mai in mente di trasformare delle piazze storiche in parcheggi a cielo aperto“.

Ho diverse foto di Piazza Ovidio, che chi è di Pescara conosce (di fronte al Palazzo della Ex Caserma Di Cocco), che da diversi anni non è una Piazza, ma un parcheggio auto, anche abbastanza usato. Ci sono 24 stalli, con tanto di linee di delimitazione (quindi c’è una delibera che autorizza quella funzione) ma sono riuscito a contare anche 44 automobili parcheggiate, di cui quindi 20 abusive. Nella zona nord della piazza, da un anno e più è presente un Ecomobility Point, smart station dedicata alle e-bike, ma che credo ad oggi nessuno abbia mai usato.

Per curiosità sono andato a vedere come negli anni passati la piazza è stata utilizzata, utilizzando il timeline di google. Ho scoperto che in effetti solo nel 2022 compaiono le linee bianche del parcheggio libero, mentre per negli altri anni non sono rilevabili, anche se il parcheggio auto credo fosse tollerato.

Andando ancora indietro negli anni, ma con la mia memoria, ricordo che questa piazza era adornata da due splendidi esemplati di Cedro del Libano, quello con i rami a candelabro, e che un bel giorno sono spariti.

Mi chiedo come sia ancora possibile, stante la riflessione di Mancuso, che ad oggi si possa ancora destinare a parcheggio per auto una piazza come questa, seppur non storica ma certamente identitaria di una parte non remota della città, davanti ad un bel palazzo, quello si monumentale e testimone di una certa epoca e di una certa funzione, con sul retro un’area verde di 4 ettari ancora nascosta dalle vecchie mura militari perimetrali, ma soprattutto porta di ingresso a comparti urbani di pregio, come quello universitario e più avanti quello naturalistico della Riserva Dannunziana?

Smantellerei tutto e ne farei una ovvia appendice dell’area verde adiacente, con funzioni di porta, come accennato, ma anche di hub didattico storico e snodo di connessione di una più diffusa rete sostenibile di mobilità e cultura.




ECCO LE STRANE ELEZIONI REGIONALI

Andare a votare, ma chi votare ?

Chieti, 14 gennaio 2024.  Fra poco gli elettori abruzzesi saranno chiamati al voto per il rinnovo degli organi di governo regionale. Tralasciando l’aspetto sull’utilità o meno per i cittadini di questo costosissimo Ente e sulle dinamiche formative sempre meno democratiche dei raggruppamenti politici, molto utile invece sembrerebbe indirizzare la nostra attenzione sui candidati che si offrono al cosiddetto servizio amministrativo, lautamente rimunerato.

L’appuntamento del 10 marzo prossimo è già alle porte, due sono i raggruppamenti che si contenderanno il governo regionale. I due raggruppamenti maggiori, dunque, con le proprie e rispettive liste a supporto, oramai, appaiono qua e là nei classici luoghi della più scontata propaganda.

Manifesti, simboli e faccioni sui muri della mobilità; incontri, convegni ed inaugurazioni varie, a ritirare indennizzi elettorali per un servizio, un impegno una promessa; dibattiti di rito, passaggi televisivi e comunicazioni di simpatia varia a confermare una presenza istituzionale utile; a dirimere, comunque, ogni dubbio sulle questioni di potere sugli altri e del notevole denaro in gioco.

Ecco, dunque, si ripresentano le Elezioni Regionali, per la gioia dei contendenti vincenti.

Tristi ambizioni, subdolo agire e tecniche d’ogni genere per raggiungere quel luogo di potere, per rivestire quel ruolo strapagato, quello strano mondo nelle mani di una partitocrazia oramai in una fase più che decadente.   

Chi votare allora ?

Fatte le più che dovute considerazioni, intanto, non rimane che andare a votare e poi affidarsi al quadro, delle scelte, che si presenta alla vigilia.

Tutt’altro che chiusa la questione candidati nelle liste, definitivi invece i nomi dei due contendenti alla presidenza: il piacione e fascinoso Marsilio e il D’Amico discreto e timido. Due uomini che arrivano a conquistare ruolo leader per diversi e reconditi motivi; tutt’altro che aperti. Due uomini, comunque, che sembrano lontani anni luce dal mondo reale dei problemi veri del disagio, della sofferenza e del dolore umano.

Tutto si sceglie, si risceglie e si decide ai vertici fra pochi intimi ed illuminati: ecco la democrazia tanto elargita e reclamizzata. Se da una parte rimane impossibile la partecipazione alle scelte preliminari, nell’altra si ricorda solo qualche condivisione e lontane primarie; tutto il resto è solo questione d’ambizioso potere, con le sue relative e subdole tecniche d’agire umano.

Tornando al quadro: oggi si presentano i due prescelti alla presidenza; due uomini che circolano disordinati sul territorio, guidati da una schiera di candidati, più o meno della stessa estrazione, già in consiglio alcuni, già trombati altri, fuori del tutto quelli che restano.

L’invito che viene dal cuore è quello di cercare di individuare in questa massa di candidati, che a breve si scatenerà nella più delirante delle dinamiche elettorali, la persona che potrà garantire un servizio il più serio e vicino possibile. Tanti di questi nomi circolano oramai in modo più che convincente, nomi come quelli di Francesco Ricci, Mario Pupillo, Marco Alessandrini e Fabrizio Montepara, ex sindaci di Chieti, Lanciano, Pescara ed Orsogna; Mario Colantonio, Marinella Sclocco, Raffaele Daniele, Franco Vanni, Carla Zinni e Domenico Molino, consiglieri comunali di Chieti, Pescara, L’Aquila, Ortona, Casalbordino e Vasto; Domenico Pettinari, Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Sabrina Bocchino, Simone Angelosante, Daniele Damario, Pierpaolo Petrucci e Paolo Gatti, consiglieri regionali uscenti ed ex assessori regionali.

Ecco, mancheranno altri nomi, forse anche più bravi, sembra comunque abbastanza facile individuare un proprio candidato di fiducia, se si adottano criteri di buon senso.

Abbandonando ogni fisima di chiusura e fissazione mentale, scegliere la persona di servizio, dunque, non rimarrà difficile. Con il patetico quadro  istituzionale attuale, con quella poca democrazia rimasta, con l’eclissi dei buoni riferimenti e con la decadenza culturale in atto da tempo, non rimane altro che affidarsi all’uomo vero e vicino, con il proprio bagaglio di preparazione, di etica e di onestà provata; considerando che la novità comunque fa sempre bene all’istituzione democratica.

nm




GESÙ ERA UN VERO LEADER

Sapeva guardare negli occhi per parlare al cuore senza vendere frottole

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 14 gennaio 2024. Rileggere le pagine del Vangelo ci deve dare una profonda nostalgia per la vera leadership. Non solo ci deve portare ad amare di più il Cristo, ma ci deve far diventare scaltri su questo mondo. Di leader veri, oggi come nel passato, ce ne sono pochi.

Il Vangelo odierno: In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.

Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro (Gv 1, 35-42).

Fu Gesù un leader? Certamente. Ma di quale tipo? Per chi crede in Lui: il migliore mai esistito, colui che ha sintetizzato il meglio umanamente possibile. Proviamo a seguire quanto scrive questo brano per ricordare o imparare qualcosa sulla sua leadership. Il brano ha un elemento fondamentale: gli sguardi. Sono quelli di Giovanni, dei discepoli, di Gesù, di Andrea, di Simone. Sono tutti intensi, curiosi, interessati, carichi di emozioni, destinati a Gesù o da lui provocati.

Forse questi sguardi hanno tanto da insegnare sia a chi leader lo è già, sia a chi lo vuole diventare, sia a chi ricerca veri leader ed è stanco di essere preso in giro da mezze figure, venditori di tappeti e di promesse, di riduttore di tasse e di inventori di riforme strampalate, adolescenti incoscienti o vecchie eminenza grigie, uomini e donne ostaggi dei loro addetti stampa (o spin doctor) che sembrano recitare testi imparati a memoria. Però quasi tutti adoratori del “dio” consenso. Le elezioni europee sono già il palco su cui stanno salendo per il solito show. Pochi si salvano. Ascoltando i più, se ci resta ancora un po di analisi critica, non si mai se ridere o piangere.

Ma ritorniamo al guardare. Un leader guarda negli occhi. Non li fugge, anzi li cerca per comunicare in maniera profonda. Il leader autentico cerca il cuore delle persone attraverso gli occhi. Perché, come diceva il card. Newman, cor ad cor loquitur, il cuor parla al cuore. E Gesù parla al cuore. Parla al cuore perché non vende frottole e soluzioni facili ma invita alla ricerca: “Venite e vedrete”. Gesù parla al cuore perché ci pensa singolarmente e ha un progetto per ognuno di noi. L’incontro con Lui non è un evento, nel senso mediatico, ma determina una svolta perché apre la nostra povera vita a nuovi orizzonti. E ciò continuamente, quotidianamente.

Rileggere le pagine del Vangelo ci deve dare una profonda nostalgia per la vera leadership. Non solo ci deve portare ad amare di più il Cristo, ma ci deve far diventare scaltri su questo mondo. Di leader veri, oggi come nel passato, ce ne sono pochi.

Molti, presunti tali, non solo non guardano negli occhi, né parlano al cuore, ma hanno la loro testa e il loro cuore così pieni di sé, da non poter guidare nessuno verso bellezza, bontà, pace e giustizia in questa vita. Per il semplice fatto che non le hanno mai scoperte, non sanno dove abitano e sono capaci di ricondurre tutto solo a sé stessi. Gesù non è così, anche pochissimi altri leader non sono così. Ringraziamo il Cielo perché c’è ancora qualcuno che fissa lo sguardo su di noi e ci apre nuovi orizzonti. Di bellezza, bontà, pace e giustizia.




FORZA UMANI

L’esortazione di Elon Musk…superstar!

di Massimo Brundisini

Politicainsieme.com, 14 gennaio 2024. Prima del suo intervento ad Atreju, il convegno di FdI (qui con traduzione, purtroppo solo dal minuto 12:50, mi ero già occupato di Elon Musk in tre precedenti articoli: sono andato a rileggermeli per verificare quanto scritto allora alla luce delle sue ultime esternazioni.

Sicuramente ho potuto verificare una grande coerenza: detto questo cercherò di analizzare le motivazioni della sua presenza al convegno di FDI, ma soprattutto proverò a vagliare il valore dei messaggi che ha voluto dare. Una considerazione a latere è quella di trovarsi davanti ad una persona molto sorridente, ma che quando deve affrontare argomenti importanti, come l’Intelligenza Artificiale, diventa serissimo e si concede lunghe pause di riflessione. Altra osservazione è che molte sue affermazioni sono state accompagnate da vere ovazioni. Ci troviamo sicuramente, comunque la si pensi, di fronte ad una persona eccezionale, capace di concepire la dimensione cosmica della realtà.

La presenza ad Atreju può essere vista come la naturale risposta ad un invito della Primo Ministro italiano, quindi motivazioni pratiche al di là delle simpatie politiche, o forse no.

Analizziamo i fatti: la sua preoccupazione principale, sottolineata presentandosi sul palco con il suo ultimo figlio, è la crisi demografica, in particolare in Italia. Al convegno si è allegramente, e con grandissimo realismo politico, sorvolato sul fatto che Musk avesse avuto uno dei suoi undici figli, l’ottavo, non so se era quello con lui sul palco, ricorrendo alla GPA (gestazione per altri), pratica duramente attaccata da FDI, ma tant’è. È stato il tema iniziale e ha lanciato un accorato invito ad invertire la tendenza negativa della natalità per non perdere la continuità con l’immenso patrimonio culturale ed umanistico vanto della nostra Nazione, ma non solo, che a suo avviso rischia di essere disperso. Ha poi anche realisticamente affermato che, si, l’Italia è un buon posto per investire, ma il basso tasso di natalità potrebbe creare dei problemi.

Altro tema affrontato, e anche qui con grandi manifestazioni di approvazione, è stato quello ambientale. Da provato ambientalista, ha però affermato che le mucche non sono pericolose per il clima, e che l’abbandono delle materie fossili, peraltro necessario, debba avvenire gradualmente e senza traumi, e questo per evitare di perdere la speranza per il futuro. Ha poi affermato che dobbiamo essere eccitati per quanto ci può portare il futuro, e ha esortato a mantenere una grande carica di entusiasmo. Ecco, entusiasmo è la sua nota peculiare, e non è cosa da poco.

A domanda sul cosiddetto “woke mind virus”, ossia il virus della mentalità “woke”, in poche parole del “politicamente corretto” portato all’estremo, altro suo bersaglio preferito, ha affermato che è fondamentalmente antiscientifico, antimeritocratico e antiumano in generale, e che se non verrà fermato, la civiltà non potrà evolvere e non diventerà mai “multiplanetaria”. A suo dire l’ideologia “woke” è deprimente, mette le persone le une contro le altre, ma mette anche a rischio addirittura l’evoluzione. Al contrario, lui parla di eccitazione verso il futuro, che deve essere invece divertente ed emozionante. Parla poi di espansione della nostra coscienza collettiva, per poter infine diventare una civiltà spaziale, per cercare di capire la natura dell’Universo e il significato della vita, ma sempre cercando di fare tutto in maniera divertente!! La sua guerra contro il politicamente corretto è stato il motivo per cui ha acquistato Twitter, che per lui era il regno del “woke”, un virus che, a sua detta, sembra che ti voglia sempre rimproverare, che è contro la civilizzazione e che volendo imporre il suo punto di vista finisce per instaurare una censura di fatto. Prima del suo arrivo Twitter era presidiato dall’FBI che aveva accesso anche a tutte le chat private. In pratica Elon Musk si ritaglia un ruolo di difensore dei deboli e degli oppressi contro i manipolatori della realtà e contro l’oppressiva pressione della propaganda: il suo scopo dichiarato è restituire al popolo parte della libertà che gli era stata sottratta dal Grande Fratello, una sorta di Angelo Vendicatore mandato dal Cielo. Ecco la sua dichiarazione: “A essere sinceri, quasi tutte le teorie complottiste che la gente aveva su Twitter si sono rivelate vere”, ovvero censura contro tutte le notizie contrarie al main stream, controllo dei twit da parte dell’FBI e dei servizi segreti, ma soprattutto apologia estrema della “wokeness”.

Interpellato poi sull’argomento immigrazione, si è detto favorevole all’immigrazione legale, quindi necessità di qualche regolazione nei flussi.

Si è poi soffermato molto sull’Intelligenza Artificiale (IA), definendola un’arma a doppio taglio, capace di migliorare la vita di tutti noi, ma con incognite che vanno analizzate e al bisogno gestite: ci ricorda infatti che all’IA manca la coscienza. Subito dopo afferma, con tutta calma, che l’idrogeno, in ultima analisi, arriva a parlare con sé stesso e che noi potremmo essere costituiti da atomi derivati dall’esplosione di una stella!! Auspica quindi la creazione di un regolatore, di un arbitro, per quanto riguarda l’IA, perché c’è il rischio che possa manipolare l’opinione pubblica.

Ricorre poi ad una buffa analogia tra i lacci che bloccavano il gigante Gulliver e le tante normative emanate a livello europeo, essendo lui, come si sa, poco amante delle regole. E ancora, tema sempre legato all’acquisto di Twitter, ribadisce l’importanza per la democrazia della libertà di parola, che in fin dei conti ha un senso solo se si consente alle persone che non ti piacciono di dire le cose che non ti piacciono: se si impedisce alle persone di dire quello che pensano, come sta succedendo con le attuali normative contro le fake news, stiamo con tutta evidenza parlando di censura.

Verso la fine dell’incontro, sua sponte, non dovendo cioè rispondere a domanda precisa, ricordando il famoso paradosso di Fermi, dice che gli viene chiesto molto spesso,” dove sono gli alieni”? E allora spiega, un po’ sibillinamente, che In questa parte della galassia siamo gli unici ad avere coscienza, che quindi è proprio una piccola candelina, e dobbiamo fare il possibile affinché questa candelina non si spenga. Per preservare quella coscienza, se dovesse capitare qualcosa al Pianeta, dovuta all’uomo o ad eventi naturali, dovremmo essere pronti a diventare una specie multistellare, e allo scopo il suo obbiettivo è quello di approntare una flotta di mille astronavi per colonizzare Marte.

Ma quello che mi ha veramente colpito è stata la sua esortazione finale, accompagnata da un grande sorriso:” GO HUMANS!!!”, ovvero “FORZA UMANI”, e si è avuta la netta impressione che provenisse da un essere di altri mondi catapultato qui per aiutarci a superare le enormi difficoltà in cui ci troviamo.

Ricordiamo in proposito le parole di Walter Isaacson, autore della sua biografia (e anche di quella di Steve Jobs):” Non ci stupiremmo troppo se si strappasse la camicia e scoprissimo, dall’assenza dell’ombelico, che non è nato su questo Pianeta. L’ho sentito parlare con la convinzione di un profeta della necessità di alimentare la fiamma della coscienza umana, decifrare l’Universo e salvare il Pianeta: mi sono convinto che il senso di una missione da compiere sia parte integrante delle sue motivazioni. Mentre altri imprenditori hanno maturato a poco a poco una visione del mondo, lui ha maturato una visione del cosmo”.

Riporto alcuni brani dal saggio di Fabio Chiusi “L’uomo che vuole risolvere il futuro”: che cosa rappresenta l’estrema frontiera del “soluzionismo tecnologico”: “Musk annuncia comunque un futuro di benessere e felicità infiniti, dove miseria, malattia, scarsità, perfino il lavoro non saranno altro che ricordi di un’epoca passata di barbarie e irrazionalità. L’ Intelligenza Artificiale potrebbe – meglio, quasi certamente potrà, dice Musk – superare l’umano e, per errore o diletto, annientarci ora e per sempre. O forse potrebbe essere la stupidità umana a mettere fine alla storia, questa volta per davvero, con qualche sua perversione ideologica, una qualche conseguenza del suo agire senza considerare le conseguenze di lunghissimo termine delle proprie azioni. Qualunque sia la causa, la diagnosi è certa: è ora che c’è bisogno di salvarci. Ora che i “rischi esistenziali” minacciano la fine della civiltà umana si impone la necessità di un cambiamento. Anche la religione del muskismo ha le sue apocalissi, dunque. Solo che non recano ad alcun giudizio universale: l’universo, direbbe Musk, con il suo idolo e guida Douglas Adams (l’autore della “Guida galattica per autostoppisti”), ha già da sempre giudicato; è già la risposta. Tutto ciò che possiamo fare è cercare le domande giuste, porle, e tentare di meglio avvicinarci alla sua comprensione – oppure estinguerci, sparire nel silenzio di un cosmo che potrebbe essere vuoto, senza di noi, privo della “luce della coscienza” che Musk vorrebbe, con la sua vita e le sue opere, estendere il più possibile, sulla Terra e nello spazio. Siamo noi, insomma, l’apocalisse. E solo a noi spetta il compito di evitarla”.

“Non importa quanto le sfide poste dalla realtà siano imbevute di storia, discriminazione, violenza. Importa la loro riduzione a risposta computabile, quantificabile, algoritmica. Quello che importa, insomma, è la loro riduzione scientifico-matematica, il loro essere sostanzialmente problemi di calcolo, di efficienza. Musk è elevato a rango di divinità perché incarna meglio di ogni altro questo mito soluzionista, che sta al fondamento dell’innovazione secondo Silicon Valley e insieme della nostra stessa idea di progresso. Perché gli ha dato un volto irriverente e affascinante. E perché, contrariamente alla maggioranza dei soluzionisti, qualche soluzione l’ha prodotta davvero”.

Speriamo che la sua noncuranza e spavalderia nell’opporsi a personaggi di grande potere mondiale come Klaus Schwab, patron del World Economic Forum, o George Soros, ma anche Gates, Zuckerberg, Bezos e compagnia cantante, personaggi equivoci, falsi filantropi e feroci difensori delle proprie ricchezze e del proprio potere, non provochi reazioni scomposte, come già cominciano a palesarsi sui media main stream: un esempio è l’accusa che gli è stata mossa di utilizzare sostanze varie, accusa che paradossalmente potrebbe rivelarsi un boomerang, visti i risultati.




SCENDE IN CAMPO ERNESTO GRAZIANI

Elezioni regionali Abruzzo 2024. Il sindaco di paglietta, candidato al consiglio regionale per luciano d’amico, con il partito democratico

Paglieta, 14 gennaio 2024. Lunedì 15 gennaio, alle ore 11, presso la sala Polivalente di Via Pertini a Paglieta, il Sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ufficializzerà la sua candidatura al Consiglio regionale con il Partito Democratico, in vista delle prossime Consultazioni regionali in Abruzzo del 10 marzo 2024.

Durante la conferenza stampa, Graziani presenterà le motivazioni della sua candidatura e il suo sostegno al Prof. Luciano D’Amico, candidato del centrosinistra alla carica di Presidente della Giunta regionale. Saranno presenti  il Prof. Luciano D’Amico, l’On. Michele Fina, Senatore e tesoriere nazionale del PD, e Daniele Marinelli, Segretario regionale PD in Abruzzo.

Graziani, noto per la sua dedizione al servizio pubblico e la sua abilità nel collaborare con la comunità, porta con sé una vasta esperienza da Sindaco di Paglieta.

Il cuore della sua campagna è “Per un Abruzzo Protagonista”, sottolineando l’importanza di conferire al territorio la possibilità di diventare protagonista, riducendo tempi e distanze. Graziani, cittadino abruzzese orgoglioso, intende affrontare le sfide regionali con attenzione alle esigenze della popolazione.




IL CENTENARIO DELLA MORTE DI KAFKA

Inaugurate a Termoli le celebrazioni. Una riflessione a più voci stimolata dal saggio di Pierfranco Bruni sul grande scrittore boemo

Termoli, 14 gennaio 2024. Inaugurate a Termoli le celebrazioni per il Centenario della scomparsa di Franz Kafka con la presentazione ufficiale del libro Kafka. La verità tragica di Pierfranco Bruni (Solfanelli) dedicato al grande scrittore boemo, presenti all’incontro l’autore e anche l’editore Marco Solfanelli. In un salone gremito e con un pubblico di spessore culturale si è sviluppato un importante colloquio proprio su Kafka, partendo dal concetto di processo. Ovvero su Il processo all’intenzione o l’intenzione di processo, la tematica al centro del convegno.

Hanno dato il loro contributo, patrocinando l’iniziativa, l’Ordine degli avvocati, la Camera degli avvocati penalisti, l’Ordine dei Giornalisti, l’Istituto Terra dei Padri, il Sindacato Libero Scrittori, il Centro studi e ricerche Francesco Grisi, la UIL Polizia. Nel suggestivo scenario del salone di Cala Sveva di Termoli le problematiche emerse sono state un intreccio tra letteratura e giustizia nell’età contemporanea. Ha coordinato i lavori Roberto d’Aloisi, presidente della Camera Penale di Larino che ha chiosato, con molta acutezza, gli interventi.

Dopo i saluti del Consiglio direttivo di Larino Camera Penale, dell’Ordine degli Avvocati, dell’Ordine dei Giornalisti e del Presidente di Terra dei Padri, Franca De Santis, che ha esposto gli obiettivi organizzativi, la prolusione su “Kafka dal ‘processo’ ad Albert Camus” è stata svolta da Pierfranco Bruni, autore del saggio su Kafka e Presidente del Comitato Capitale del Libro del Ministero della Cultura.

Pierfranco Bruni ha sottolineato l’importanza di rileggere Kafka soprattutto in un tempo in cui la dialettica su cultura e giustizia è ritornata ad essere centrale. Ponendo l’accento sulla letteratura come elemento filosofico, Bruni ha tracciato un profilo delle opere dello scrittore praghese. Sono intervenuti Vincenzo Cimino, presidente dell’ordine dei giornalisti del Molise, Antonella Colonna Vilasi, Rettore Centro Studi Intelligence, Giovanni Alfano, segretario generale provinciale UIL Polizia di Campobasso, Michele Urbano, presidente dell’Ordine degli avvocati.

Una serata ricca di spunti, stimolazioni, riflessione voluta fortemente dalla vera madrina della manifestazione Franca De Santis, che ha concluso la serata con i ringraziamenti al pubblico numerosi e al tavolo dei relatori, sostenendo la necessità di meditare su tutta l’opera di Kafka.

A cento anni dalla scomparsa, Kafka rappresenta un riferimento tra Otto e Novecento, ha ribadito Pierfranco Bruni, e occorre farlo conoscere nelle scuole e tra le nuove generazioni. Nel corso della manifestazione Franca De Santis, ricoprendo il ruolo di presidente della Commissione Tradizione per l’Ente Nazionale Attività Culturali, ha consegnato al professor Pierfranco Bruni il prestigioso Premio Mameli conferitogli con delibera il 03 dicembre 2023 a Roma per l’impegno e il coraggio nella vera interpretazione della tradizione.




LA SEDE BARICENTRICA DI DIRIGENZA

Le sorprese del dimensionamento scolastico in Abruzzo sembrano infinite

Pescara, 14 gennaio 2024. La Giunta Regionale adotta un nuovo principio ovvero la collocazione della sede di dirigenza nel comune baricentrico dell’istituzione scolastica. Nella Delibera DGR n. 16 del 10/01/2024 si legge: “Considerato che da un’attenta verifica è risultato che l’istituto comprensivo di Monteodorisio ha un numero di studenti di gran lunga superiore rispetto a quelli dell’Istituto Agrario di Scerni e che inoltre il Comune di Monteodorisio risulta avere una posizione baricentrica rispetto ai plessi derivanti dal nuovo accorpamento”.

Alquanto distratti precedentemente nel non accorgersi della differenza tra l’Istituto Comprensivo di Monteodorisio (530 alunni) e l’ITA di Scerni (182 alunni), per cui è stata necessaria “un’attenta verifica”. Forse è da attendersi un’ulteriore sorpresa dalla verifica che Cupello è il comune con maggiore popolazione e alunni (Cupello 333, Monteodorisio 197, Scerni 182). La CISL Scuola Abruzzo Molise ha sempre indicato la necessità di dare una piena autonomia scolastica all’ITA di Scerni, soprattutto in considerazione dell’elevatissima complessità e dell’unicità di indirizzo provinciale, sostenendola con l’immediata e piena revisione del trasporto scolastico e l’apertura del convitto femminile.

Inoltre, ha sempre invitato i politici coinvolti direttamente e/o indirettamente nel dimensionamento scolastico ad ascoltare innanzitutto i tanti dirigenti scolastici che in questi anni sono stati all’Istituto Omnicomprensivo di Scerni Casalbordino per comprendere la necessità di avere una dirigenza ed una direzione amministrativa in una scuola che si compone di un’azienda agraria, di un “albergo” (il convitto), un “ristorante” (la mensa del convitto), “un attività commerciale” (la vendita del vino), “una lavanderia” ( il guardaroba del convitto), oltre alla normale complessità di un istituto tecnico con la gestione dei vari laboratori.




INAUGURATA LA SEDE ELETTORALE

Franco Vanni candidato alle Elezioni regionali 2024

Ortona, 14 gennaio 2024. “Un punto di ascolto, aperto a tutti i cittadini della provincia di Chieti e in particolare agli ortonesi; un luogo di confronto e di proposta: l’apertura di una sede elettorale non è per me un atto puramente formale, ma la scelta coerente di chi vuole proporsi concretamente al servizio del territorio” così Franco Vanni, candidato al Consiglio regionale d’Abruzzo nella lista di Fratelli d’Italia.

La sede, in corso Matteotti 30 ad Ortona  è stata inaugurata oggi pomeriggio con la partecipazione del Presidente della Regione Marco Marsilio e del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, senatore Etel Sigismondi, dei vicecoordinatori, senatore  Guido Quintino Liris e onorevole Guerino Testa. Medico prestato alla politica, Vanni, responsabile provinciale per la sanità di Fratelli d’Italia, ha lavorato perché l’Ospedale Civile  “Gaetano Bernabeo” fosse riconosciuto, così come poi è stato, ospedale di base; ha difeso senza mai fare un passo indietro la necessità di mantenere presidi efficaci sul territorio.

È stato lui a portare e sostenere il reparto di oncologia nell’ospedale di Ortona, attivando anche campagne di volontariato per la donazione di importanti attrezzature. Ed è questo stesso impegno che vuole portare in Consiglio regionale: “Devo ringraziare – ha detto – il presidente Marco Marsilio per l’impegno profuso in favore del territorio ortonese in particolare e più in generale per tutta la provincia. Lo scorso anno la vetrina offerta dalla partenza e dal passaggio del Giro d’Italia è stata una vera e propria boccata d’ossigeno per il turismo ortonese,  così come fondamentale è stata l’attenzione per la nostra costa e per il porto”.

All’inaugurazione della sede erano presenti anche i rappresentanti delle forze civiche che, con Fratelli d’Italia, compongono l’opposizione nel  consiglio comunale sotto il logo di “Uniti per Ortona”. All’incontro ha partecipato anche Forza Italia, tornata ad essere gruppo in consiglio comunale: un messaggio politico importante che potrebbe essere un segnale di svolta per il futuro dell’amministrazione cittadina.




LUCIANO D’AMICO CON ELLY SCHLEIN IN MARSICA

Un’idea di Abruzzo per tornare a crescere. Rete ospedaliera approvata dalla destra di carta e senza visione strategica. Ritireremo adesione dell’Abruzzo all’autonomia differenziata

Avezzano, 14 gennaio 2024.  “Il piano della nuova rete ospedaliera appena approvato dalla Regione Abruzzo oltre a essere di carta, nel senso che non è attuabile, manca di visione strategica, non fa scelte di specializzazioni e di vocazioni”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, nel corso del tour nella Marsica con la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein. La sanità è stata al centro, con i sopralluoghi agli ospedali di Tagliacozzo e Avezzano, seguita da un incontro con le forze sindacali e datoriali, dalla visita al centro antiviolenza di via Orazio Mattei, da un evento al Castello Orsini. In mattinata Schlein era stata ad Aielli, Celano e Sante Marie.

D’Amico, che ha detto che, come primo atto da Presidente, ritirerà “l’adesione dell’Abruzzo al progetto dell’autonomia differenziata” ed è tornato a sostenere la proposta del trasporto pubblico gratuito, ha sottolineato: “Faremo un piano ospedaliero e lo raccorderemo con la medicina del territorio. Vanno insieme affrontate le urgenze, le liste d’attesa, i pronto soccorso, la mobilità passiva. Dell’Abruzzo, in sanità come negli altri ambiti, bisogna tenere conto delle peculiarità, del suo territorio montuoso dove gli spostamenti sono più difficoltosi. È grave che, come dice l’Istat, il 7,6 per cento degli abruzzesi abbia smesso di curarsi”.

Elly Schlein ha definito quella di D’Amico una “candidatura credibile, trasversale, che parla alle persone e che ha già dimostrato di sapere lavorare per comunità, sostenuto da una coalizione che si è riunita attorno a proposte concrete per costruire un’idea di futuro”. Sulla sanità ha detto che quella abruzzese “sta soffrendo a causa della cattiva gestione di Marsilio e del governo ha che tagliato risorse, la risposta non può essere che il personale deve lavorare di più. Vanno sbloccate le assunzioni”.

La segretaria nazionale del Pd ha poi definito il taglio della Riserva del Borsacchio “un atto spregiudicato, la petizione promossa per tornare indietro è una battaglia giusta. Bisogna tutelare quel territorio e preservarlo dalla speculazione edilizia”.

Per D’Amico “serve un’idea di Abruzzo, dobbiamo riprogettare la Regione che deve tornare a crescere. Il problema principale è il lavoro, sia dal punto di vista di posti disponibili che di quello povero che si sta diffondendo. È necessario creare un ambiente favorevole, infrastrutture materiali e immateriali. Alcune vanno poste con attenzione sul tavolo del governo nazionale, stabilendo le priorità che possono rendere competitive le imprese che lavorano sul territorio. Ora ci ritroviamo all’anno zero”. Poi “serve trasferimento tecnologico dalle università, e la formazione è strategica per affiancare le imprese per fare innovazione, in cinque anni abbiamo visto solo un bando. Le partecipate regionali devono traghettare l’Abruzzo nel futuro, Tua deve passare all’idrogeno e produrselo, l’aeroporto deve individuare i flussi turistici, e fare gli accordi di fine raggio per raggiungere tutte le destinazioni del mondo attraverso gli hub continentali. Vogliamo con forza pianificare lo sviluppo del territorio, sarà decisivo spendere bene le risorse comunitarie, che in futuro non saranno la stessa mole di adesso”.




RISOTTO CON CREMA DI CAROTE E GORGONZOLA                                                           

di Luciano Pellegrini

Chieti, 14 gennaio 2024. È una pietanza vegetariana che è apprezzata da tutti. È semplice da preparare, gustosa, cremosa per il formaggio gorgonzola, ed ha un bel colore arancione, per le carote. La carota è un ortaggio, una radice, dalle numerose proprietà benefiche per l’organismo. È ricca di sali minerali, (ferro, calcio, magnesio, zinco, potassio, rame), ha un discreto quantitativo di fibre e il betacarotene, che viene trasformato in vitamina A. La dolcezza delle carote, viene contrastato dal gusto del formaggio utilizzato per la mantecatura … IL GORGONZOLA DOLCE. Questo formaggio non contiene né glutine né lattosio ed è provvisto di vitamine B2, B6, B12, importantissime per il sistema nervoso e quello immunitario. Inoltre, rende cremoso il risotto. La sua particolarità è quella di presentare venature di muffe commestibili, che danno un gusto deciso e un odore pungente.

INGREDIENTI PER 2 persone

Riso Carnaroli 160 g

Brodo vegetale 1 L

Carote 300 g

Gorgonzola Dolce 70 g

Burro 20 g

Olio extravergine di oliva 1 cucchiaio – 10 g

Pepe nero q.b.

Sale fino q.b.

Parmigiano grattugiato 20 gr (chi lo gradisce)

PREPARAZIONE

Preparare il brodo vegetale con i classici ingredienti: CAROTA, CIPOLLA, SEDANO, PATATA. Le carote serviranno per la crema, ma saranno più gustose perché cotte nel brodo. Quando il brodo sarà pronto, tenerlo in caldo

e trasferire le carote lesse in un frullatore, per ridurle in una purea omogenea, da aggiungere poi in cottura. Lasciare una carota intera, per decorare il piatto. Iniziare a cuocere il riso, (circa 20 minuti secondo il fornitore scelto),

in un tegame antiaderente, con 10 grammi di olio extravergine di oliva. Farlo tostare – (accorgimento indispensabile. In questo modo i chicchi favoriscono la cottura, sono cremosi e al dente) –  sino a renderlo semitrasparente, girandolo spesso con una paletta di legno, per non farlo attaccare. Aggiungere un mestolo di brodo vegetale caldo e, appena il riso comincia ad asciugarsi, mettere altro brodo caldo. La cottura del riso dovrà avvenire a fuoco medio, in modo che rilascia l’amido. A metà cottura, unire la crema di carote, lasciandone un paio di cucchiai. Cinque minuti dal termine della cottura del riso, sciogliere in un pentolino antiaderente, il gorgonzola e il burro. Quando il riso risulta al dente, ma deve essere morbido, spegnere il fuoco e versarci il burro e il gorgonzola sciolti. Aggiungere anche il pepe e la rimanente crema di carote, coprire con un coperchio e farlo mantecare, due minuti. Trascorso questo tempo, mescolare bene per amalgamare gli ingredienti e per rendere il riso cremoso. Versarlo nei piatti, con una piccola decorazione, con la carota lessa rimasta, tagliata a piccole rondelle. (chi lo gradisce, aggiunge il parmigiano grattugiato). Ora, si può mangiare! Generalmente, al cibo a gusto dolce, si abbina un vino bianco sapido. Ho scelto il vino PECORINO d’Abruzzo, che non contrasta il piatto, ma lo valorizza senza essere aggressivo. Ogni regione può scegliere il suo vino bianco che può accompagnare questo risotto.




A DIFESA DEL TRATTO SUD DELLA SPIAGGIA DI FOSSACESIA MARINA

Erosione: il sindaco di Giuseppantonio chiede interventi della regione

Fossacesia, 13 gennaio 2024

“Chiederò alla Regione Abruzzo di promuovere interventi per la difesa dei cinque chilometri della spiaggia di Fossacesia. Sono anni che il fenomeno dell’erosione, in particolare nella zona sud, ha fatto svanire oltre il 50% dell’arenile, limitando di fatto lo sviluppo turistico”.

È quanto è tornato a ribadire il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, ai rappresentanti delle associazioni di categoria e agli operatori delle attività pluriennali e stagionali, nel corso dell’incontro svoltosi il 9 gennaio scorso, presso il teatro Nino Saraceni, di Fossacesia, per illustrare il nuovo Piano Spiaggia, recentemente adottato dal Consiglio Comunale.

“Nell’area sud, proprio a causa della notevole riduzione delle spiagge libere ed in concessione, ci saranno pochi spazi per i numerosi bagnanti  che scelgono Fossacesia – ha sottolineato il sindaco Di Giuseppantonio – e per una località che negli ultimi anni sta facendo registrare una considerevole crescita per presenze tutto ciò rappresenta un grave danno perché il turismo è una delle voci più importanti della nostra economia. Per questi motivi, insisterò con la Regione perché vengano adottate tutte le misure necessarie per arginare il fenomeno erosivo nel tratto sud in particolare  e il rafforzamento delle protezioni nella parte nord”. Tra l’altro, uno studio dell’Enea riporta il problema di Fossacesia tra le spiagge italiane da preservare con interventi tempestivi.




CORSO PER DIRETTORI SPORTIVI

Gigi Buffon inaugura

Teramo, 13 gennaio 2024 − Il capo delegazione della Nazionale di calcio Gianluigi Buffon e il vicepresidente della Figc Daniele Ortolano saranno gli ospiti dell’inaugurazione del secondo anno del Corso di formazione dell’Università di Teramo in Politiche e strategie delle società calcistiche, che lunedì 15 gennaio alle ore 11 comincerà il suo ciclo di lezioni. L’evento, riservato on line ai corsisti, sarà fruibile anche e solo dal pubblico in presenza nella Sala delle lauree del Polo didattico G. D’Annunzio dell’Università di Teramo.

Dopo i saluti istituzionali del rettore Dino Mastrocola, del direttore del Dipartimento di Scienze politiche Francesca Fausta Gallo e di Romano Orrù e Adolfo Braga, rispettivamente presidente e direttore generale della Fondazione Università di Teramo, il dibattito sarà condotto da Luigi Mastrangelo, delegato del Rettore allo sport.

Il coordinatore didattico Giuseppe Tambone illustrerà il piano del Corso di formazione, riconosciuto e accreditato come percorso formativo per l’abilitazione dei Direttori Sportivi (elenco speciale federale).

L’intervento di Buffon sarà particolarmente significativo, perché il Campione del Mondo del 2006 ha sostenuto proprio nell’ultima sessione di dicembre la sua prova abilitante presso il Settore tecnico Figc a Coverciano.

Nella prima edizione – spiega Luigi Mastrangelo – i corsisti dell’Ateneo teramano hanno tutti conseguito il titolo di Direttore sportivo e si sono distinti per l’elevata media registrata nelle valutazioni finali. L’Università di Teramo conferma ancora una volta la sua consolidata tradizione a livello nazionale nella formazione dei dirigenti sportivi, come testimonia anche la ricchezza del piano didattico che, oltre alle discipline curriculari previste dal protocollo di accreditamento federale, propone un ampio ventaglio di percorsi di approfondimento in tutte le aree gestionali di una società calcistica (tecnico-sportiva, organizzativo-gestionale, giuridica, economica, marketing e comunicazione, psico-sociale e laboratori).

FOTO: www.tendenzediviaggio.it




LA TOMBESI FA SUO IL BIG MATCH

Partita vibrante, nervosa, ma anche spettacolare e ricca di gol e giocate. La spunta la Tombesi, 6-5, a quindici secondi dalla fine. Massimo Morena: «Ogni partita questa squadra si supera, facendo un’impresa dopo l’altra. Il campionato è lungo, ma per una settimana godiamoci il primo posto solitario».  

Ortona, 13 gennaio 2024. Le ha mantenute tutte le promesse della vigilia: il big match del PalaCaldari tra Tombesi e Sporting Hornets, che si presentavano al fischio d’inizio a pari punti e in testa alla classifica, doveva essere una gara emozionante e divertente, equilibrata e nervosa, ed è riuscita ad essere tutto questo, oltre tutto di fronte a un pubblico numeroso e caloroso come mai prima d’ora a Caldari.

Partita piena di rovesciamenti di fronte e di risultato: ospiti avanti dopo 33 secondi con Mejuto, ma Tombesi pronta a rispondere e ripetutamente in gol con Masi (2.04), Scarinci (4.21), ancora Masi (9.00) e Iervolino (18.07). I problemi di falli hanno pesantemente limitato i padroni di casa nel primo tempo, come dimostrano i due tiri liberi concessi agli Hornets ma entrambi respinti da un Mambella sontuoso. A un secondo dal riposo, su una disattenzione ortonese su calcio d’angolo, Mejuto ha trovato il gol del 2-4, capace di ribaltare l’inerzia della partita.

Nel secondo tempo, gli Hornets hanno fatto vedere tutta la loro forza e la profondità del loro roster, mentre la Tombesi doveva fare a meno di Scarinci, espulso per doppia ammonizione. Terzo gol di Lancellotti, quarto di Mejuto, gol del sorpasso di Pochesci al minuto 9.04. I padroni di casa, però, non si sono dati per vinti e hanno continuato a giocare, fino al gol del 5-5 di Iervolino (13.19). Nel finale, con il ritmo calato per la stanchezza e tanto nervosismo sia dentro che fuori dal campo, l’espulsione per doppia ammonizione di Lancellotti ha permesso alla Tombesi di chiudere la partita in superiorità numerica: a 15 secondi dalla fine, ancora Iervolino (tripletta per lui) ha siglato il gol del definitivo 6-5. Con la nona vittoria consecutiva la Tombesi conquista, a quota 28 punti, la vetta solitaria del girone C del campionato di A2.

«Sono molto felice, abbiamo fatto una grande prestazione e meritato la vittoria – questo il commento finale di mister Massimo Morena –. In nessun momento, neanche dopo l’espulsione di Scarinci o sul 5-4 per loro, ho mai avuto la sensazione che l’avremmo persa. Abbiamo commesso alcuni errori gratuiti sui loro gol, in particolare sul secondo a fine primo tempo, che abbiamo pagato tanto nella ripresa.

Giocavamo contro una squadra fortissima, e ha confermato di esserlo, con rotazioni estremamente più ampie delle nostre, ma anche oggi questi ragazzi hanno fatto un’impresa, dando il massimo. Il campionato è ancora lungo, prossima settimana ci aspetta una gara difficile contro l’Italpol, l’unica squadra che finora ci ha battuti quest’anno, e la affronteremo senza gli squalificati Iervolino e Scarinci: ma per sette giorni godiamoci questo primato solitario, un risultato inatteso a inizio campionato e che ci stiamo meritando sabato dopo sabato. Sono sicuro non dei risultati futuri, quello è impossibile, ma assolutamente sì dello spirito e dell’impegno di questa Tombesi, una squadra che davvero non muore mai».




DELIBERA BIPARTISAN: ELIMINARE TAGLIO

L’assise civica chiede alla Regione di eliminare il taglio della riserva del Borsacchio nel corso del prossimo Consiglio regionale

Roseto degli Abruzzi, 13 gennaio 2024. Una delibera congiunta, approvata da tutta la maggioranza e da una parte dell’opposizione (Ciancaione, Di Girolamo e Ginoble), per chiedere alla Regione Abruzzo, già nel corso del prossimo Consiglio Regionale, di abrogare in ogni caso l’emendamento che ha tagliato del 98% la Riserva del Borsacchio e per chiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri di impugnare l’atto di fronte alla Corte Costituzionale.

È questo l’importante risultato raggiunto al termine del Consiglio Comunale straordinario e aperto di Roseto degli Abruzzi che, ieri sera, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, di tante associazioni e di diversi rappresentanti delle Istituzioni. Una vera e propria festa della democrazia.

Ad intervenire, tra gli ospiti invitati dalla Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti: gli Onorevoli Giulio Sottanelli, Luciano D’Alfonso (da remoto) e Daniela Torto; i Consiglieri Regionali Barbara Stella, Sandro Mariani, Dino Pepe e Mauro Febbo, e il Consigliere Provinciale Flavio Bartolini in rappresentanza del Presidente Camillo D’Angelo.

Il Consiglio è stato preceduto da una manifestazione pacifica in piazza della Repubblica durante la quale le associazioni che si battono contro il taglio della Riserva hanno consegnato al Sindaco Mario Nugnes le 11mila firme raccolte negli ultimi giorni.

Al termine di una lunga e intensa discussione, che ha vissuto anche degli interventi dei rappresentanti delle associazioni che si battono contro il taglio della Riserva, la maggioranza e parte dell’opposizione hanno trovato un accordo durante una Conferenza dei Capigruppo per uscire con una voce univoca sulla vicenda. Lo hanno fatto integrando la proposta di Delibera N.1 (presentata dalla maggioranza) con alcune richieste arrivate da tre consiglieri di minoranza e contenute nella proposta di Delibera N.2 da loro presentata.

Il documento, come d’altronde buona parte degli interventi in Aula, condanna il metodo adottato dalla Regione rimarcando la mancata condivisione di una scelta altamente impattante per tutto il territorio e traccia tutti i profili di illegittimità che l’approvazione dell’oramai famigerato emendamento contiene.

Inoltre, alla luce della discussione in Aula e delle segnalazioni arrivate dai Consiglieri Regionali, con la Delibera bipartisan l’Assise Civica chiede alla Regione Abruzzo di inserire, già nel corso del prossimo Consiglio Regionale convocato per il 30 gennaio, la modifica della Legge Finanziaria e, nello specifico, l’abrogazione dell’emendamento che ha portato alla riperimetrazione in base alla quale la Riserva naturale guidata Borsacchio è stata ridotta da 1.140 ettari a 24,7 ettari. Riportando, quindi, la situazione allo stato precedente.

Infine, si chiede di dare seguito e completare, tempestivamente e senza indugio, l’esame delle osservazioni al Piano di assetto naturalistico adottato nel maggio del 2021.

Oltre alle azioni politiche, poi, si chiede ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri di impugnare la norma approvata notte tempo dal Consiglio regionale abruzzese dinanzi alla Corte costituzionale, perché palesemente illegittima in quanto adottata in disprezzo del procedimento dettato dalla Legge sulle Riserve naturali.

“Voglio ringraziare tutto il Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi che ha dimostrato, ancora una volta, una grande capacità e di maturità e responsabilità – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Oggi sono ancora più fiero di essere Sindaco della nostra città che in questa occasione raggiunge un importante obiettivo grazie alle diverse sensibilità che la compongono, che siano esse politiche, associative o spontanee. Abbiamo dimostrato, come avvenuto già nel 2021 con l’Adozione del Pan, che di fronte alle battaglie giuste non si deve guardare il colore politico ma si devono valutare unicamente gli atti senza farsi condizionare dalle ideologie. Se c’è qualcuno che ha sempre creduto nel Pan, che non ha perso tempo, e che ha fatto di tutto per arrivare alla sua approvazione quella è di certo la nostra Amministrazione. A dimostrarlo sono gli ultimi 24 mesi di lavoro che, poche ore prima dell’emendamento notturno votato in Consiglio Regionale, si era proficuamente concluso con l’analisi delle ultime osservazioni – aggiunge il Sindaco – È questo lo strumento adatto per coniugare le esigenze ambientali con quelle di chi produce e vive nella Riserva, capace di far esprimere tutte le potenzialità, economiche e turistiche dell’area, non di certo un taglio frettoloso non suffragato da alcun dato tecnico o scientifico. Ringrazio, ovviamente, tutti i rappresentanti istituzionali intervenuti, le associazioni e i tanti cittadini che hanno partecipato all’Assise Civica che hanno dimostrato interesse a vicinanza al territorio di Roseto degli Abruzzi e la voglia di confrontarsi sui temi senza preconcetti”.




RISCHIO DI STOP AL GASOLIO agricolo agevolato in Italia

Allarme che segue l’esempio tedesco, preoccupazione di Cia

Pescara, 13 Gennaio 2024. In seguito all’implementazione della decisione tedesca di interrompere gli incentivi fiscali sul gasolio agricolo, Cia Chieti-Pescara esprime profonda preoccupazione riguardo al rischio di adottare una misura simile in Italia.

Il gasolio agricolo agevolato, nonostante la sua importanza cruciale per il settore agricolo italiano, ha subito negli ultimi tempi incrementi vertiginosi che hanno inciso pesantemente sul bilancio delle aziende agricole. Questo sostegno è stato fondamentale per garantire un costo del carburante più accessibile agli agricoltori, ma la recente escalation dei prezzi mette a rischio la sostenibilità economica delle imprese agricole.

“La decisione della Germania di interrompere gli incentivi fiscali sul gasolio agricolo ha sollevato una seria preoccupazione nel nostro settore. Tale misura minaccia la stabilità economica delle aziende agricole, già sotto pressione per vari fattori, tra cui le sfide climatiche e la crescente competitività a livello globale”, commenta il Presidente Cia provinciale, Domenico Bomba.

Per ora l’Italia non sembra essere coinvolta dal provvedimento ma, stando alla normativa vigente, le agevolazioni per il gasolio agricolo potrebbero presto scomparire. Infatti, come previsto dall’Art. 68 della Legge 221/2015, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) redige una lista dei sussidi caratterizzati da un impatto dannoso (Sad) o favorevole sull’ambiente, tra i quali compaiono i contributi legati al gasolio agricolo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede, nel capitolo REPowerEU, una revisione dei sussidi ambientalmente dannosi a partire dal 2026: quindi anche in Italia sarà probabile un ridimensionamento del gasolio agricolo agevolato, con il pretesto di contrastare i cambiamenti climatici e promuovere l’economia verde.

Bomba continua sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo tra il governo italiano e i rappresentanti del settore agricolo, “È fondamentale che il governo ascolti le preoccupazioni del settore. Il gasolio agricolo agevolato è un elemento chiave per la nostra competitività e un provvedimento del genere rischierebbe di produrre solo abbandono dell’agricoltura e nessun beneficio. Rendere sostenibile l’agricoltura significa incentivarla con sgravi fiscali che interessano gli agricoltori e non eliminarli”.




UN ASSURDO E SGRADITO REGALO

La seconda rata di un consumo di acqua riferito a vecchissime bollette

Pescara, 13 gennaio 2024. Protagonisti della incredibile e contorta vicenda sono due enti pubblici: l’ATER di Pescara (gestore di 4329 alloggi popolari tra Pescara e provincia) e l’ACA (gestore della rete idrica pescarese e di altri 63 comuni).

I due soggetti diciotto anni fa stabilivano di trasformare alla radice le regole di gestione del servizio idrico: il 19 giugno 2006 l’ATER, tramite raccomandata comunicava all’ACA la decisione di recedere dai contratti in essere per la somministrazione di acqua negli immobili di proprietà e contestualmente invitava la stessa ACA a sottoscrivere i nuovi contratti, per la somministrazione di acqua, direttamente con i singoli inquilini degli alloggi.

L’ACA aderendo alla richiesta dell’ATER, quindi procedeva dal 2006 alla sottoscrizione dei nuovi contratti di fornitura direttamente con i singoli inquilini, con l’installazione di contatori parziali riferiti ai singoli alloggi, dismettendo i vecchi contratti intestati all’ATER e aventi a oggetto il contatore generale dei fabbricati.

Il 19 giugno 2006 è dunque una data importantissima, perché segna il passaggio da un modello gestionale basato sull’esistenza di un contatore unico generale (detto “padre”), presente in ogni edificio e dalla cui lettura scaturivano i consumi da ripartire per ciascun alloggio secondo un’approssimativa formula matematica; a un modello di gestione basato sulla reale e trasparente rilevazione dei consumi attraverso il contatore installato in ciascun alloggio, allo scopo di responsabilizzare gli inquilini e favorire la riduzione di sprechi e perdite, quindi migliorare nell’insieme la qualità del servizio erogato.

Il progetto due enti, di rivoluzionare il processo di rilevazione dei consumi per renderlo finalmente equo e giusto verso gli inquilini, è però naufragato nell’attimo in cui l’ACA, nonostante la dismissione dei vecchi contratti intestati all’ATER e l’attivazione dei nuovi contratti con i singoli inquilini, ha continuato a inviare bollette per l’addebito dei consumi idrici all’ATER, per il periodo di consumo dall’1.1.2007 al 31.12.2018.

È in questo modo emerso un evidente e mostruoso paradosso: il vecchio modello di gestione, dapprima fondato sulla rilevazione dei consumi attraverso il contatore generale e poi superato nel 2006, è infatti incomprensibilmente riapparso sulla scena, sovrapponendosi al nuovo modello di gestione basato unicamente sulla rilevazione dei consumi per mezzo di singoli contatori.

La citata sovrapposizione ha causato devastanti ricadute economiche per le famiglie assegnatarie, poiché dopo aver sempre regolarmente pagato i consumi dall’1.1.2007 al 31.12.2018 tramite i bollettini ricevuti dall’ACA, adesso si vedono costrette dall’ATER a pagare, per lo stesso periodo, importi per migliaia di euro di consumi relativi a bollettini/fatture che non hanno mai visto e ricevuto e che contengono, secondo quanto dichiarato dalla stessa Ater, “consumi incerti, non identificabili, errati nei conteggi, in svariate ipotesi già corrisposti, imputati erroneamente all’ATER e non ai condomini legittimamente costituiti”, per complessivi 590.000 euro.

Una quota consistente di questa spropositata somma è peraltro da imputare alle conseguenze degli innumerevoli e impuniti allacci abusivi, un fenomeno questo che scaturisce dall’annosa e irrisolta emergenza abitativa causata da una serie di fattori, quali occupazioni abusive, redditi insufficienti, povertà, esclusione sociale, ecc.

Gli inquilini nei giorni scorsi sono stati sollecitati dall’ATER a pagare la seconda di quattro rate annuali pur non essendo in possesso delle fatture emesse dall’ACA e pur non potendo verificare se i consumi fatturati siano reali o presunti; se l’ACA abbia rispettato o no la regolarità di fatturazione annuale o se abbia emesso fatture di conguaglio riferite a più anni, tali da incorrere nella prescrizione, secondo le norme vigenti.

Le scriventi organizzazioni sindacali rappresentate da Giuseppe OLEANDRO, segretario interregionale Abruzzo Molise del SUNIA-CGIL; Alberto CORRARO, segretario interregionale Abruzzo-Molise del SICET-CISL; Antonio MAZZA, presidente dell’UNIAT-UIL Abruzzo e Walter RAPATTONI, coordinatore dell’UNIONE INQUILINI Abruzzo, oggi denunciano l’avvenuto, disastroso fallimento dell’operazione avviata dall’ATER e dall’ACA nel 2006 al fine di rivoluzionare, senza riuscirvi, il modello di gestione del servizio idrico per renderlo trasparente, equo e efficiente.

Contestano la delibera n. 35 del 21 agosto 2021 per mezzo della quale l’ATER, con comportamento ingiusto e vessatorio, ha stabilito di addebitare alle famiglie assegnatarie il pagamento di consumi di acqua per 590.000 euro, relativi al periodo di doppia fatturazione 1.1.2007-31.12.2018.

Chiedono il ritiro immediato della delibera e la sospensione delle rate di pagamento, per non sovraccaricare i bilanci delle famiglie già colpiti e indeboliti da forti aumenti dei prezzi di beni e servizi.

Chiedono alla Regione Abruzzo, ente di vigilanza dei due enti coinvolti, di convocare urgentemente le rappresentanze sindacali degli inquilini, per discutere della problematica e dei rimedi da trovare per riportare serenità tra le famiglie assegnatarie.

Giuseppe OLEANDRO SUNIA-CGIL                           

Alberto CORRARO SICET-CISL                        

Antonio MAZZA UNIAT-UIL                    

Walter RAPATTONI UNIONE INQUILINI




CRONACHE DA DINTERBILD

Appuntamento con il gruppo di lettura alla Macondo

Pescara, 13 gennaio 2024. La Scuola Macondo di Pescara, per il quarto appuntamento con il Gruppo di Lettura previsto per martedì 16 Gennaio alle ore 19 ha scelto l’ultimo romanzo del suo fondatore ossia “Cronache da Dinterbild” (Neo edizioni) dello scrittore Peppe Millanta che gioca in casa e sarà presentato dall’editore Francesco Coscioni: qui ci si può immergere nello straordinario mondo offerto dallo spin-off del luminoso romanzo “Vinpeel degli orizzonti”, tradotto in Francia, Argentina, Cile e Romania, uno “sprequel” (che è un sequel, ma anche un prequel) con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.

La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, appunto.

Peppe Millanta, diplomato in drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico, dopo alcuni anni come musicista di strada esordisce con il romanzo Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni, 2018) con cui si aggiudica numerosi riconoscimenti tra cui il Premio John Fante Opera Prima, il Premio Città di Cuneo e il Premio Alda Merini, oltre a essere stato candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi e selezionato per il Campiello Opera Prima.

Come sceneggiatore ha firmato per Rai1 la prima stagione della serie Blackout – Vite sospese” (Eliseo Entertainment, 2023) e collabora con la Rai Abruzzo per le rubriche “Quota Mille” e “Macchemito”,  ed ora “Scorci d’Abruzzo” in onda su Buongiorno Regione. È il fondatore della Scuola Macondo – L’officina delle Storie di Pescara, che tiene corsi dedicati alla scrittura creativa e alle arti narrative, ed è direttore artistico del festival SquiLibri di Francavilla al Mare (Ch), oltre che di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche nel cuore del Parco Nazionale della Maiella a Sant’Eufemia (Pe) dove sono custodite le statue, scolpite in pietra, di tanti personaggi misteriosi.

Dirige la collana “Comete – Scie d’Abruzzo” per la Ianieri Edizioni, dedicata alla narrativa di viaggio, e ha pubblicato “La rotta delle nuvole. Piccole bussole per sognatori testardi” (Ediciclo, 2020).

Per partecipare o ricevere il link, è necessario contattare la Scuola al 370.3525381, o via mail a scuolamacondo@gmail.com; sui social @scuolamacondopescara. La Scuola Macondo si trova in via De Cesaris 36, Pescara.




TANTO VALE DIVERTIRSI

Uno spettacolo che racconta da una prospettiva inusuale e originale il dramma della shoah

Sulmona, 13 gennaio 2024. Mercoledì 24 gennaio alle ore 21:00  il Teatro Maria Caniglia di Sulmona, in occasione del vicino Giorno della Memoria, ospiterà lo spettacolo Tanto vale divertirsi, scritto da Damiano Nirchio, diretto e interpretato da Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci,  e prodotto da UNO&Trio ETS.

Meta Aps propone come quarto appuntamento della rassegna Oltre la stagione un momento di riflessione e di condivisione della memoria storica attraverso uno spettacolo ispirato a fatti realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici dell’epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio. Un lavoro di esplorazione dei meccanismi della risata fatto muovendosi su un terreno delicatissimo, basandosi su ricerche e testimonianze storiche e cercando di omaggiare il potere di quella risata che storicamente riuscì a “rovesciare la scansione del lutto”. 

Tanto vale divertirsi è un’operazione che racconta da una prospettiva piuttosto inusuale e originale il dramma della Shoah e, di riflesso, di tutte le situazioni in cui si trovano faccia a faccia oppressi ed oppressori, e che mostra come, anche in un contesto di morte e sofferenza, l’Arte e la Risata riuscirono a farsi spazio per aiutare a sopravvivere o anche solo per dare una chance in più. E proprio per il duplice fine dello spettacolo, trasmissione della memoria e dell’idea del valore salvifico dell’arte, Meta Aps e UNO&Trio ETS accoglieranno in una matinée gli studenti dei due poli liceali cittadini e delle scuola secondaria di primo grado Istituto Comprensivo Lombardo Radice Ovidio; prima della rappresentazione dedicata agli studenti un importante momento di riflessione sarà affidato al Prof. Mario Giulio Salzano, Dottore in Storia dell’Europa dal Medioevo all’età contemporanea.

«Levi ha affermato che “La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace”, e in questo periodo storico, in cui siamo inondati da una sovrabbondanza di informazioni, in cui è difficile districarsi, è importante fermarsi, riflettere, in questo caso specifico attraverso il Teatro, ed agire sulla trasmissione della memoria per avere la capacità di riconoscere e affrontare situazioni analoghe, per agire sul presente» dichiara Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia, che prosegue «Meta Aps invita la cittadinanza tutta ad assistere a questo spettacolo intenso, che porterà alla riflessione attraverso la risata».

Si ricorda che i singoli biglietti al costo di € 20,00 (tariffa unica) sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com