DUE BREVI ATTI UNICI COMICI

Presentazione dello spettacolo il 12 gennaio alle ore 21

Chieti, 11 gennaio 2024. Nel primo (l’orso) protagonista è una vedova inconsolabile che ha giurato di non uscire più di casa e di non frequentare più alcun uomo, ma la situazione si capovolge quando un ex ufficiale di artiglieria bussa a casa della vedova per riscuotere delle cambiali.

Nel secondo, La domanda di matrimonio, fra ruggini antiche di buon vicinato e comici squarci di vita campestre, si assiste al ruvido approccio fra due rampolli di buona famiglia in cui i battibecchi si alternano a riappacificazioni preludendo a quella che sarà la futura vita matrimoniale.

Note di regia (Dario Iubatti): “Se temete la solitudine non sposatevi” [A. Čechov] Anton Čechov è uno dei più grandi drammaturghi che sia mai esistito. Di umili origini, studia presso la scuola greca per intraprendere successivamente gli studi in medicina.

Ancora studente, inizia a scrivere brevi racconti e a collaborare con giornali umoristici. Comincia ad esercitare come medico, ma smette dopo poco tempo, per dedicarsi a tempo pieno alla letteratura. Ai racconti alterna opere per il teatro: la prima è “Ivanov”, dramma che viene messo in scena nel 1887. L’anno seguente scrive e pubblica il racconto lungo “La steppa”, che si rivela un grande successo e lo fa conoscere al pubblico e alla critica letteraria. Da lì in poi produrrà un vastissimo repertorio letterario e teatrale.

È noto che il teatro di Čechov diventò di successo quando Stanislavskij iniziò a mettere in scena i suoi drammi. Čechov, infatti, pensava di aver scritto delle “commedie”, che riuscivano però ad ottenere sempre poco successo. Stanislavskij invece interpreta le opere di Čechov come “drammi” dando dei risvolti completamente diversi da quelli pensati dallo stesso autore.

Gli atti unici fanno eccezione ed in particolare i due scherzi teatrali “L’orso” e “La domanda di matrimonio”: sono commedie, non si possono recitare o interpretare altrimenti. Anche qui troviamo lo sguardo che Čechov posa sull’umanità, e col quale la esplora, sia nei racconti, sia nel teatro, ossia attento, penetrante, soffuso di un’amara eppur benevola ironia, mai incline a sentimentalismi. Però restano opere frizzanti, estremamente dinamiche e scritte con una perizia dei meccanismi comici notevole, e non è possibile scardinarla.

Čechov riesce a replicare in maniera impeccabile dialoghi estremamente realistici ma immersi in situazioni a dir poco grottesche. E spesso nelle Accademie D’Arte Drammatica si scelgono proprio questi due testi da far recitare agli allievi perché la sfida sta proprio nel cercare di essere veri nonostante le circostanze in cui l’autore immerge i suoi protagonisti. Ed è questo uno dei pochi casi nella letteratura teatrale che personaggi estremamente profondi e complessi come quelli cechoviani, forse per bellezza secondi solo a quelli shakespeariani, vengono messi a servizio del vaudeville, ed è difficile rimanere seri perché appena ci si lascia andare alla grandezza della scrittura scaturisce un divertimento antico, bambinesco, giocoso, splendente, che spegne i cattivi pensieri, che illumina e rende viva qualsiasi cosa attraversi: sia essa un’attrice, un attore un salotto, o lo spazio polveroso di un teatro abbandonato.




DROGA SEQUESTRATA IN CARCERE

Confisca a detenuto che rientra dal permesso premio

Chieti, 11 gennaio 2024. Brillante operazione da parte del personale di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Chieti. La notizia arriva da Giuseppe Ninu, segretario per la regione Abruzzo del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Martedì 9 gennaio, al termine di un’attività di Polizia volta alla repressione dell’introduzione di sostanze non consentite in carcere, il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Chieti ha rinvenuto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente introdotta da un detenuto all’atto del rientro da permesso premio, occultata all’interno del proprio organismo. Il ritrovamento è degno di lode e vanto per tutto il personale di polizia penitenziaria, coordinati e supportati dal Primo Dirigente di Pol. Pen. Dr.ssa Alessandra Costantini, solo con la perseveranza e la costanza di controlli mirati alla conoscenza dei soggetti da custodire e responsabilizzare, hanno saputo individuare, tra tanti, il detenuto prestatosi ad introdurre in carcere sostanze stupefacenti, e data la quantità, indubbiamente, a fini di spaccio”.

Ninu evidenzia che “l’attività, protrattasi per alcuni giorni, sempre nel rispetto delle leggi penitenziarie e della dignità umana, fa emergere, ancora una volta, la finalità del lavoro della Polizia Penitenziaria: garantire la sicurezza, interna ed esterna agli istituti detentivi e restituire alla società uomini più consapevoli”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia che “il primo e più rappresentativo Sindacato della Categoria, il Sappe, torna a richiamare l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché vengano date risposte concrete, alla risoluzione delle problematiche in atto nel penitenziario di Chieti, anche dotando le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, da sempre in prima linea sul fronte dell’ingresso e possesso di droga in carcere, di adeguati strumenti tecnologici di controllo”.

“Il problema dell’ingresso della droga in carcere – afferma il leader del SAPPE – è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Rispetto a tale problema bisognerebbe fare molto di più, seguendo l’esempio del carcere di Rimini, dove da tanti anni esiste un piccolo reparto, con 16 posti, dedicato a soggetti tossicodipendenti, i quali sottoscrivono con l’amministrazione un programma di recupero, impegnandosi a non assumere sostanze alternative, come il metadone, a frequentare corsi di formazione, a lavorare”.

“Superato questo percorso iniziale – aggiunge – vengono poi destinati alla comunità esterna e quasi tutti non fanno più ritorno in carcere, riducendo la recidiva quasi a zero. Peraltro, esiste una legislazione molto favorevole che consente a coloro che hanno superato, o abbiano in corso un programma di recupero, di uscire dal carcere. Questa è la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l’ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l’utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere”.




PIANO MATTEI È LEGGE

Attendiamo sviluppi e concretezza operativa

Roma, 11 gennaio 2024. “Un altro passo avanti è stato fatto, ora attendiamo gli sviluppi e la concretezza operativa di questo tanto acclamato Piano Mattei per l’Africa. Le aziende attendono prima di procedere con gli investimenti. Siamo già in ritardo rispetto ai competitor internazionali” questa la dichiarazione del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia dopo l’approvazione della Camera dei deputati e la conversione in Legge del Decreto.

Continua Marsiglia “Il 2023 si è concluso con delle criticità internazionali sul fronte energetico e l’inizio del 2024, con le situazioni di conflitto tra Medio Oriente ed Africa stanno compromettendo diversi comparti dell’energia a livello mondiale. Come FederPetroli Italia abbiamo fissato un ‘tempo limite’ al 28-29 gennaio, come anticipato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, data di apertura della Conferenza Italia-Africa e occasione per illustrare le prime fasi del Piano” conclude la nota.




PORTE APERTE ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO

Due open day il 14 e il 28 gennaio a Villa Santa Maria

Villa Santa Maria, 11 gennaio 2024. Dopo il successo del primo open day del 17 dicembre scorso, l’istituto alberghiero “G Marchitelli” di Villa Santa Maria apre di nuovo le porte ai visitatori. I due nuovi appuntamenti con “Scuola aperta” sono previsti per domenica 14 gennaio e domenica 28. La possibilità di visitare l’istituto alberghiero, che dal 1939 forma professionisti di successo, e i convitti annessi è finalizzata all’orientamento scolastico in entrata per gli alunni delle scuole secondarie di primo grado. Le visite all’istituto e ai convitti che ospitano gli studenti fuori sede si potranno effettuare dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Inoltre, saranno in funzione tutti i laboratori, in modo che le famiglie e i ragazzi avranno l’opportunità di conoscere dal vivo il funzionamento della scuola, l’offerta formativa, le opportunità e gli sbocchi professionali che essa offre. Sarà possibile assistere ad alcuni show-cooking, che vedranno protagonisti gli studenti di Enogastronomia, ed essere accolti dagli studenti dei settori di Accoglienza turistica e Sala-bar.

Per maggiori informazioni contattare l’Istituto “G. Marchitelli” (0872/944422 – E-mail: chrh01000n@istruzione.it) oppure visitare il sito www.istitutoalberghierovillasantamaria.edu.it




PARENTI SERPENTI

Premio Marrucino 2024 rassegna di teatro amatoriale. Venerdì 12 gennaio – ore 21:00, Compagnia “Amici della ribalta” di Lanciano

Chieti, 11 gennaio 2024. Venerdì 12 gennaio alle ore 21:00 inizierà ufficialmente la settima edizione della Rassegna di Teatro Amatoriale “Premio Marrucino 2024”, organizzata dall’Istituzione Deputazione Teatrale Teatro Marrucino presieduta dal Presidente Ing. Giustino Angeloni e dal Direttore Amministrativo Dott. Cesare Di Martino e dal Comitato Regionale Fita Abruzzo (Federazione Italiana Teatro Amatori) presieduto dal Presidente Antonio Potere, con il patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Chieti nella persona del sindaco dottor Diego Ferrara.

La Rassegna, composta da otto spettacoli in concorso e due fuori concorso, organizzata e realizzata per dare spazio alle compagnie teatrali amatoriali abruzzesi che, con passione ed impegno, contribuiscono a salvaguardare e valorizzare un importante patrimonio linguistico collettivo. Le otto compagnie in concorso verranno giudicate da due giurie: popolare e tecnica. La giuria tecnica, presieduta dal noto critico d’arte Prof. Massimo Pasqualone e composta dalla psicologa Adriana Gaspari, dal consigliere Fita Abruzzo e attore Manlio Cocco, dal dottor Alberto Cremonese, dal dottor Ugo Iezzi e dallo studente di lettere classiche Stefano Simone. La giuria tecnica avrà l’arduo compito di aggiudicare i seguenti premi: alla migliore compagnia verrà assegnato il Premio Marrucino 2024 ovvero al migliore spettacolo più gradito sul piano drammaturgico, registico ed interpretativo, poi la migliore regia, il migliore allestimento scenografico, la migliore ricerca linguistica, la migliore attrice e il migliore attore protagonista, la migliore attrice e il migliore attore non protagonista, la migliore attrice e il migliore attore caratterista. Sulla base del giudizio espresso esclusivamente dagli abbonati sarà conferito il Premio della Giuria Popolare alla compagnia più gradita, compilando un’apposita scheda con una valutazione da 5 a 10.

La rassegna verrà condotta dalla presentatrice Loredana Verticelli, attrice della storica compagnia teatrale “I Marrucini” di Chieti.

Aprirà la rassegna la Compagnia teatrale “Amici della ribalta” di Lanciano. E’ ormai lontano il 1989, anno della fondazione dell’Ass. “Amici della Ribalta” (anzi rifondazione, in quanto esisteva già dal 1964, un gruppo che militava nel piccolo teatro di S. Antonio, fucina di attività teatrali e musicali. Trentaquattro anni di piacevoli ricordi, di prime teatrali, di allegre tournée in piccoli e grandi teatri regionali ed extraregionali, in tante piazze estive, rumorose, gremite di pubblico, tanti anche i successi e i riconoscimenti. Tutti gli attori e le attrici della Compagnia hanno saputo mettere a nudo, anno dopo anno, quella forza espressiva con la quale hanno dato spessore umano – comico – drammatico a personaggi Eduardiani, del Vaudiville francese e quelli più nostrani legati alla letteratura di terra d’Abruzzo. Con dedizione e passione, il gruppo si è trasformato in una realtà affidabile del teatro amatoriale e tutt’ora promuove il ruolo culturale dei teatranti non professionisti attraverso il Festival del Teatro dialettale “Città di Lanciano, premio Maschera D’Oro”, inserito nel programma della stagione del Teatro Fenaroli, orai dal 2003 e arrivata alla XVIII edizione. Nel corso degli anni, non solo teatro, ma pubblicazioni, mostre, convegni, la “Rassegna nazionale della vignetta umoristica” con l’estemporanea riservata agli studenti delle scuole medie e superiori della provincia e il “Corso di avviamento all’espressione”. Tutte le iniziative sono state vissute con passione esaltante e profonda amicizia, quest’ultima, infatti, ancora oggi consente agli “Amici” di portare avanti un progettto comune: fare teatro sperimentando la fatica di farlo.

La compagnia porta in scena una commedia brillante in due atti intitolata “Parenti serpenti” scritta da Carmine Amoroso e diretta da Mario Pupillo. Ripropongono questo allestimento dopo il felicissimo debutto del 2003 con tante repliche e riconoscimenti. Il film, ormai un cult del 1992, con la regia di Monicelli e la partecipazione di Paolo Panelli, ha molti legami con Lanciano. Il primo importante rapporto è quello che il film parte da un testo teatrale, scritto da Carmine Amoroso, sceneggiatore e regista nato a Lanciano. I personaggi, le situazioni sono tipicamente frentane, ma facilmente trasferibili ad ogni latitudine che esprimono, dietro un apparente attaccamento ai valori tradizionali, una società cinica ed egoista. Si ride tanto nelle due ore di spettacolo, ma il plot drammaturgico si dirige verso un’amara conclusione. Dopo la cena e la messa Natalizia la madre preannuncia ai figli la necessità di non poter vivere più da sola con il marito, ormai in pieno decadimento cerebrale. La richiesta scatena un gioco di rimandi e un tragicomico scarica barile fra i figli con rapida deriva verso lo scontro frontale fatto di ripicche, rancori ed accuse che scoppiano in famiglia. In sintesi, nessuno vuole occuparsi dei due anziani. Insomma, alla fine tutti e quattro i figli mostrano il loro egoismo difronte a genitori bisognevoli di affetto e sostegno. Lo spettacolo disegna una società in lenta deriva morale in una piece, che con gli anni, con i cambiamenti della società, acquista ulteriore forza drammaturgica.

Saliranno sul palcoscenico i seguenti attori: Gabriele Pasquini, Vincenzo Torosantucci, Mario Pupillo, Clara Labrozzi, Raffaella Di Florio, Marcello Cipolla, Ludovica Simigliani, Claudio Foria, Anna De Sanctis, Gino Marfisi, Gigliola D’Antonio e Claudia Di Rocco, aiuto regia Luigi Marfisi.

I prossimi appuntamenti teatrali di questa rassegna sono i seguenti: venerdì 2 febbraio la Compagnia “Theatre Ensemble” di Torino Di Sangro con lo spettacolo “Na fame nere” scritto da Antonio Potere e diretto da Luciano Martelli, venerdì 16 febbraio la compagnia “I giovani amici del teatro” di Pescara si esibirà con la commedia “Pure lu Paradise è d’accorde!” scritta e diretta da Paolo Crisante, venerdì 1 marzo la compagnia “Lu Passatempe” di Penne porterà in scena la commedia “Ma vì lì so arcundat mai? Ovvero “La cose chiù belle” scritta da Antonio Ranalli e diretta da Valeria Almonti, venerdì 15 marzo si esibirà la compagnia “Atriana” di Atri con la commedia “Non è mai troppo tardi” scritta e diretta da Giancarlo Verdecchia, venerdì 5 aprile salirà sul palcoscenico la compagnia “Drago D’Oro” di Atessa con la commedia “Io non so niente!” scritta e diretta da Paolo Villanese, venerdì 19 aprile la compagnia teatrale “Da grande voglio crescere” di Chieti porterà in scena la commedia “Tenere in serbo la vita – La resistenza di Pizzoferrato” scritta e diretta da Carmela Caiani e liberamente tratta dal libro “Pizzoferrato, un paese in guerra”, e venerdì 26 aprile la compagnia “I Temerari” di Chieti concluderà la rassegna in concorso con la commedia “Ddù rape strascenate” scritta da Antonio Potere e diretta da Paolo Pieretti. Venerdì 17 maggio la compagnia “La bottega del sorriso” di Castellalto si esibirà fuori concorso, poiché ha vinto la scorsa edizione della rassegna aggiudicandosi il Premio Marrucino della giuria tecnica, e porterà in scena la commedia “Nin va tante bone” scritta da Antonio Ranalli e diretta da Elisabetta Gianforte. A chiudere la rassegna, venerdì 24 maggio dopo la cerimonia di premiazione del Premio Marrucino, sarà lo spettacolo fuori concorso rappresentato dalla Compagnia teatrale “I Marrucini” di Chieti intitolato “Na socera… da maretà!” scritto e diretto da Antonio Potere. 

Ingresso unico 13 euro. Abbonamento 10 spettacoli 97 euro. Per Info e prenotazioni è possibile acquistare presso il botteghino del Teatro Marrucino aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20 – Tel. 0871 330470, oppure è possibile acquistare online sul sito www.ciaotickets.com e nei punti vendita autorizzati Ciaotickets.




ARTI NEL CONTRADDITTORIO

Il 27 gennaio  ore 10:30 la terza data con uno spettacolo dedicato alla memoria della deportazione e con il contributo particolare di Serpentini che mostrerà un diario Originale di uno dei deportati Lino Manocchia

Teramo, 11 gennaio 2024. Lo spettacolo, in programma è costruito dall’intreccio di voci di Sara Palladini, Nancy Fazzini, Ilenia Molinis e Daniele Di Furia, è un modo per ricordare l’abominio della Shoah, non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici.

La scena è praticamente vuota. A riempirla, 3 sedie, 3 donne ed un militare. I cambi di costume da parte degli attori ci riportano a quegli anni di orrore. Ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Un atto unico di 50 minuti in cui le voci e le storie di molti s’incontrano da se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, ai monologhi di Liliana Segre e Daniela Palumbo fino a Nelly sachs. Un recital teatrale, concerto di piano strumenti etnici e voci cantate e teatrali, alla scoperta delle parole della vita.

Lo spettacolo, ad ingresso a soli 5 euro grazie alla compartecipazione del gruppo d’Archivio, si terrà all’interno della sala Falcone Borsellino, che vuol essere cassa di risonanza per la riqualificazione del concetto di giustizia che, nell’era moderna sembra frammentarsi. Partner del progetto di Attori senza sipario ideato da Nancy Fazzini (criminologa- attrice), Sara Palladini(educatrice attrice e regista e lenia Molinis(danzatrice), il Presidente del Tribunale Carlo Calvaresi, il procuratore della repubblica di Teramo Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo), il presidente dell’ordine degli avvocati Lessiani, l’Avvocato Giuliani Diana, la presidente delle CPO Amelide Francia la psicologa Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore) e il Conservatorio Braga di Teramo nella Persona del Direttore Paci che si esibirà in una coda musicale dedicata.

Interverranno il Professor Serpentini e De Berardinis come storici di rilievo me le autorità nelle persone di Quaresimale, D’Alberto e Tiziana Di Sante che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Presenta Enzo delle Monache.




MAGNA GRECIA COMICS

Prima edizione. Tanti ospiti e novità per la kermesse del fumetto d’autore

Isola Capo Rizzuto, 11 gennaio 2024. Si terrà il 23/24 e 25 febbraio la prima edizione del Magna Grecia Comics. La progettazione dell’evento, in collaborazione con il Comune di Isola di Capo Rizzuto, è stata inserita nella programmazione della XXII edizione Festival dell’Aurora Ri(e)voluzione, realizzata dalla Fondazione Odyssea. La manifestazione ha avuto il finanziamento della Regione Calabria. I partner ufficiali di riferimento sono il Ministero della Cultura; la Regione Calabria; Calabria Straordinaria; il Festival dell’Aurora.

Il Festival dell’Aurora (FdA) è una rassegna musicale internazionale nata nel 1997, che si svolge a Crotone da oltre vent’anni; viene considerato come uno dei più importanti festival internazionali musicali del Sud Italia ed ha ottenuto il riconoscimento di “evento storicizzato” dalla Regione Calabria, con DD n. 7654 del 22 luglio 2015. Il Festival dell’Aurora viene organizzato da Fondazione Odyssea e Fabbrica delle Arti.

La prima edizione del ““Magna Grecia Comic” si svolgerà nell’affascinante cornice del castello aragonese, struttura unica per le sue peculiarità: una fortezza che si erge dall’acqua del mar Ionio, collegata alla terraferma da una sottile lingua di sabbia.

L’evento verrà proposto in tre giorni nel mese di febbraio, periodo di relativa affluenza turistica, e ospiterà i migliori talenti della graphic novel.

All’interno della manifestazione saranno presenti mostre con tavole originali degli artisti presenti e non. Troveranno spazio anche in tale contesto workshop sulle ultime novità del settore.

L’affluenza sarà contingentata in modo da permettere ai fan di incontrare i maestri più amati con serenità e farsi autografare gli albi preferiti ed acquistare le loro creazioni. L’idea progettuale è quella di garantire ad ogni partecipante l’accesso a panel e creatori.

Nel fine settimana verranno invitati a partecipare alla rassegna le case editrici che potranno allestire banchi espositivi per eseguire i firmacopie del materiale presentato. 

Le case editrici o autori che vogliano candidarsi ai premi devono far pervenire copia del fumetto promosso all’organizzazione che poi verrà conservato in una “biblioteca” in via di evoluzione negli anni venturi.

La manifestazione prevede la creazione di un portfolio con le stampe originali numerate delle illustrazioni degli artisti presenti.

L’iniziativa è stata curata dal prof. Romano Pesavento, per quanto riguarda la progettazione e l’ideazione dei contenuti; invece, il dott. Simone Carozzo si è occupato della logistica e dei rapporti con le case editrici.

Tale prestigioso evento permetterà di ospitare nel nostro territorio sceneggiatori e disegnatori di fama internazionale e contestualmente consentirà di richiamare l’attenzione del pubblico e dei mass media nei confronti di luoghi ricchi di storia, cultura ed elevato potenziale turistico ancora inespresso.

Ringraziamo per l’opportunità concessa il presidente, Fabio Brescia, e il direttore, dott. Giovanni Lentini, della Fondazione Odyssea, che hanno reso possibile la realizzazione di uno “spazio” culturalmente stimolante e innovativo per il nostro territorio. Notizie più dettagliate circa gli illustri ospiti e l’attribuzione dei premi saranno disponibili sui canali social ufficiali (https://www.facebook.com/MagnaGreciaComics/) o nel corso delle conferenze stampa programmate.




LA PACE SI ONORA

Non calpestando i diritti di qualcuno ma facendo vincere la giustizia

di Rocco D’Ambrosio

Glopbalist.it, 11 gennaio 2024. La pace si raggiunge con azioni concrete, perché l’invito di Isaia diventi realtà: “Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre”

“Non posso in questa sede non ribadire la mia preoccupazione per quanto sta avvenendo in Palestina e Israele – ha detto papa Francesco ricevendo il corpo diplomatico (8.1.2024). Tutti siamo rimasti scioccati dall’attacco terroristico del 7 ottobre scorso contro la popolazione in Israele, dove sono stati feriti, torturati e uccisi in maniera atroce tanti innocenti e molti sono stati presi in ostaggio. Ripeto la mia condanna per tale azione e per ogni forma di terrorismo ed estremismo: in questo modo non si risolvono le questioni tra i popoli, anzi esse diventano più difficili, causando sofferenza per tutti. Infatti, ciò ha provocato una forte risposta militare israeliana a Gaza che ha portato la morte di decine di migliaia di palestinesi, in maggioranza civili, tra cui tanti bambini, ragazzi e giovani, e ha causato una situazione umanitaria gravissima con sofferenze inimmaginabili”.

Non è la prima volta che il pontefice interviene sui vari conflitti di guerra esistenti nel mondo, manifestando una prima e fondamentale preoccupazione: porsi dalla parte delle vittime, specie piccoli, ammalati e indifesi. Dovrebbe essere abbastanza semplice e scontato, specie in coloro che credono nella pace ed operano e manifestano per essa. Ma non è così. Se si prendono, per esempio, le manifestazioni per la pace, la stragrande maggioranza di esse – se ci fermiamo a un dato simbolico ma fortemente indicativo – è sì per la pace, ma per la pace di una parte invece di un’altra: Israele o Palestina.

Manifestare per la pace credendo che alcune vittime siano più “vittime” delle altre vuol dire non credere nella pace ma solo strumentalizzare il tutto per finalità politiche, spesso di piccolo cabotaggio elettorale o, ancora peggio, crede di essere allo stadio e di dover tifare per gli uni contro gli altri.       

Così non è solo la spada ad uccidere, ma anche la lingua, la comunicazione diremmo oggi. Lo ricorda la Scrittura: “Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua” (Sir 28, 18). Mi è sembrato – ma posso sbagliarmi – che negli ultimi tempi uno dei settori più attraversati da spade e lingue sia stato quello religioso, con tante strumentalizzazioni. In questo clima si fa ancora fatica ad affermare, con ferma ragione e cuore aperto, che chi uccide nel nome di Dio non crede in Dio.

Tra i tanti Papi ad averlo detto con forza, ricordiamo, per esempio, Giovanni Paolo II: “non si può uccidere e distruggere in nome della religione né manipolare la stessa secondo propri interessi” (28.6.2000). Per non parlare dell’opera di Papa Francesco, in tutti questi anni di pontificato, fino ad arrivare al documento di Abu Dhabi, firmato con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb. Li scrivono: “chiunque uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chiunque ne salva una è come se avesse salvato l’umanità intera”. Chi usa la religione per giustificare guerre e violenze non crede in Dio e credo che ciò valga per tutte le religioni (ebrei, cristiani, musulmani e via discorrendo). Non si tratta di gareggiare a quantificare chi ha sofferto di più (pensiamo ai vari olocausti avvenuti nella storia) o chi ha sbagliato di più, nemmeno di radicalizzare le posizioni degli uni e degli altri, ma di rendere più solido il cammino della pace evitando estremismi, semplificazioni, radicalizzazioni, strumentalizzazioni, muri e razzismi vari.

E l’uso strumentale e ideologico delle parole e della religione, come anche il riproporre la religione su base etnica, rendono questo cammino fragile e indeboliscono il processo di pace.

Inoltre, non va dimenticato che la pace – insegna la Scrittura (Is 32,17) – è “opera della giustizia” per cui, per quanto esiste un diritto a difendersi (anche per l’etica cattolica), la difesa deve essere proporzionata e non strumento incontrollato di vendetta: ciò vale per tutti, nessuno escluso. La giustizia richiede anche che vadano rispettati le norme internazionali e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Il papa, come è nel suo stile, non esita nel riferirsi ad aspetti politicamente concreti e determinanti per garantire la pace. Li propongo sinteticamente: 

l’invito al “cessate-il-fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano, e per l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza”;

l’impegno di tutta la Comunità internazionale perché “percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese, come pure di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la Città di Gerusalemme, affinché israeliani e palestinesi possano finalmente vivere in pace e sicurezza”;

rivitalizzare le “strutture di diplomazia multilaterale”, come anche il multilateralismo attraverso la gestione della questione climatica globale, in un mondo in cui i problemi ambientali, sociali e politici sono strettamente connessi”;

“cercare soluzioni nuove, perché il popolo siriano non abbia più a soffrire a causa delle sanzioni internazionali. Inoltre, esprimo la mia sofferenza per i milioni di rifugiati siriani che ancora si trovano nei Paesi vicini, come la Giordania e il Libano”;

l’impegno perché il Libano, “il Paese dei Cedri abbia presto un Presidente”.

Tutti riferimenti concreti, perché l’invito di Isaia diventi realtà: “Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre” (32, 17).




QUANDO DI NOTTE

Uscito il nuovo singolo di Angela Donato

Genova, 11 gennaio 2024. Angela Donato è una cantante pop solista. Nata a Genova, città di forte tradizione per la musica e per la canzone italiana, punteggiata dalle storie di grandi interpreti e cantautori, Angela Donato ha partecipato a numerose manifestazioni musicali e televisive. Ieri è uscito il suo nuovo singolo “Quando di notte”, sotto il marchio Marika Records. Abbiamo rivolto all’artista alcune domande.

Com’è nata la passione per la musica?

“La passione per la musica l’ho sempre avuta fin da bambina. I miei genitori mi portavano a fare diversi concorsi sia in Liguria che nel basso Piemonte riscuotendo discreti successi ” racconta Angela. “Poi all’età di 18 anni mi ritirai dal canto fino a quando ho deciso di riprendere diventando così una cantante pop”.

Quali progetti per il futuro?

“I progetti futuri prevedono la promozione del nuovo singolo “Quando di notte”, alcune interviste e la partecipazione a trasmissioni musicali televisive.”

In rotazione radiofonica in Italia e all’estero dal 9 gennaio, “Quando di notte” è disponibile in tutti gli store musicali digitali, in TV e in diversi programmi musicali, tra cui Spazio Musica, programma tv ideato e prodotto da Francesco Lacalamita.

“Quando al mattino ti svegli e ti accorgi che i sogni più che raccontare delle storie, ti hanno lasciato dentro delle sensazioni che ti portano a fare domande su quello che senti e vedi dentro ed intorno a te” spiega Angela “domande sulle tue paure ed i tuoi desideri, parli con l’altro ma in realtà stai parlando soprattutto con te stesso”.

ANGELA DONATO SUI SOCIAL

Angela Donato è attiva sui social: si può trovare su Facebook, Instagram, Twitter e sul suo canale YouTube, dove si può essere aggiornati per quanto riguarda le interviste e i prossimi progetti musicali.




LA CARTA DEI SERVIZI CIMITERIALI

Uno strumento che favorisce la trasparenza migliora le attività e il rapporto con i cittadini

Roseto degli Abruzzi, 11 gennaio 2024 . Il Comune di Roseto degli Abruzzi, con l’approvazione di un’apposita Delibera di Giunta, si è dotato della Carta dei Servizi Cimiteriali.

La Carta dei Servizi cimiteriali costituisce un importante strumento di trasparenza ed informazione, sintetica ma completa, per orientare i cittadini nelle numerose attività e nei servizi offerti in ambito cimiteriale dal Comune. Inoltre, rappresenta un importante canale di comunicazione e dialogo tra l’Amministrazione comunale, il Gestore del Servizio e gli utenti per valorizzarne l’apporto ai fini del miglioramento dei servizi attraverso la conoscenza da vicino dell’attività svolta, dei propri diritti e delle modalità per colloquiare con l’Ente.

Lo strumento, visionabile sul Sito Internet del Comune, contiene informazioni utili sui seguenti aspetti: le modalità di accesso ai servizi cimiteriali e funerari; le tariffe, le modalità di pagamento e le eventuali agevolazioni; le caratteristiche e le tipologie delle sepolture disponibili e le relative modalità di assegnazione, manutenzione e rinnovo; i diritti e i doveri dei cittadini, del gestore e dell’amministrazione comunale in materia di decoro, sicurezza, tutela del patrimonio storico-artistico e partecipazione degli utenti; gli standard qualitativi e quantitativi; le modalità di presentazione dei reclami, dei suggerimenti e delle segnalazioni da parte degli utenti.

“Siamo impegnati da tempo, con determinazione e convinzione, nel perseguimento di obiettivi finalizzati al miglioramento, all’innovazione, al potenziamento ed alla qualificazione dei servizi offerti alla cittadinanza e anche i servizi cimiteriali sono interessati da questo importante processo di miglioramento. Per questo abbiamo varato la carta dei servizi cimiteriali che è un documento che illustra i diritti e i doveri dei cittadini e dell’Amministrazione comunale in materia di gestione dei cimiteri e delle attività funerarie – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco Angelo Marcone – Lo scopo è quello di garantire la qualità, la trasparenza e l’efficienza dei servizi offerti, nonché il rispetto della dignità e della memoria dei defunti e delle esigenze dei loro familiari. Si tratta di uno strumento che ribadisce la politica della trasparenza e della buona organizzazione varata dalla nostra amministrazione sia nell’ambito delle opere pubbliche che nella gestione dei servizi. L’approvazione della Delibera di Giunta si inserisce in un percorso di potenziamento del servizio che ha già riguardato anche l’ufficio preposto alla parte contrattualistica che si affianca efficacemente alla ditta esterna che si occupa delle operazioni cimiteriali”.




CACCIA ALL’AFFARE. Il mercatino del vintage e non solo

Fiera di Pescara – 13 e14 gennaio

Pescara, 11 gennaio 2024. Dopo la pausa natalizia torna a Pescara l’undicesima edizione di Caccia all’affare, il Mercatino del Vintage.

Il mercatino dove fare il vero affare, scoprire il vintage di tendenza e perdersi nel mondo del collezionismo. Abbigliamento d’epoca, musica, accessori, arredo, quadri, libri, elettronica da collezione e tanto tanto altro per tutti i gusti.

Il luogo ideale per immergersi nell’atmosfera di un vero mercatino vintage, scovare rarità e fare ottimi affari. Ospitato nella comoda struttura del centro fieristico di Pescara (ex centro vaccinale) in Via Tirino 427, il mercatino torna il 13 e 14 gennaio, prima edizione dell’anno.

Dilaga sempre di più la moda del second hand, abbigliamento vintage che profuma d sostenibilità. Infatti sempre più persone scelgono di acquistare capi più consapevolmente, riciclando vestiti e accessori che hanno già avuto una vita e in questo modo permetterci capi firmati ad un prezzo più abbordabile. Per molti la moda di seconda mano è diventata una componente fondamentale del guardaroba: un capo vintage veste di una storia cui si possono aggiungere ricordi personali. Invece di essere solo un’aggiunta stravagante a un capo fresco di acquisto, il vintage ha lentamente preso il sopravvento, diventando la base di ogni outfit. Questa moda parte proprio dalle case di moda che recuperano stili del passato che sono stati icone di stile e ne hanno fatto oggi una bandiera della sostenibilità.

Caccia all’Affare è anche questo, l’occasione di trovare abbigliamento e accessori vintage da aggiungere al proprio guardaroba.

La moda vintage ha raggiunto da tempo anche le case degli italiani inserendo degli elementi di arredo in un contesto classico. L’epoca dell’usa e getta è arrivata infatti al capolinea. Anche i più giovani hanno preso la buona abitudine di controllare la composizione di un articolo e di preferire un prodotto di qualità rispetto ad uno economico. Non solo: si cerca di fare scelte intelligenti per l’ambiente e che permettano di esprimere la propria unicità.

Lo stesso vale anche nel settore dell’arredamento e del Design, dove la tendenza degli ultimi anni è quella di acquistare mobili Vintage e di seconda mano. Scordatevi i grandi magazzini e le librerie componibili, è arrivato il momento di dare un’altra occasione alle cose vecchie!

Per questa prima edizione dell’anno sarà presente l’ “Old Motors club d’Abruzzo” con l’esposizione di auto d’epoca per gli appassionati di motori e fasti del passato.




ADA GENTILE, gli impegni di lavoro della compositrice

Avezzano, 11 gennaio 2024. Numerosi sono i prossimi impegni di lavoro della compositrice abruzzese ADA GENTILE (è nata ad Avezzano, è vissuta a Roma ed ora ad Ascoli Piceno).

Il 12 gennaio un suo pezzo sarà eseguito ad Ascoli Piceno dall’Ensemble PENTARTE nell’ambito dell’Omaggio ad Italo Calvino che si svolgerà all’Auditorium Neroni.

Il 25, 26 e 28 gennaio un altro suo lavoro, commissionatole per l’occasione dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, verrà eseguito in Prima assoluta, rispettivamente a Lecce, Bari e Roma nell’ambito della rassegna “Incontri di Musica Sacra Contemporanea” ideata da Sandro Gindro nel 1988.

Il 18 febbraio, nel Mini Festival Cameristico di S. Giovanni in Marignano, verranno eseguiti due suoi pezzi da Roberta Pandolfi (pianoforte) e Raffaele Damen (fisarmonica).

Il 27 marzo, a L’Aquila, il complesso de “I Solisti Aquilani” eseguirà il suo “Improvviso per archi”. Il 4 aprile, invece, la Gentile terrà una conferenza sulla sua musica al Conservatorio Rossini di Pesaro.

Infine, il 18 aprile, a Vienna, nella prestigiosa sede dello “Schoenberg Center”, l’ensemble “Wiener Collage” eseguirà il suo pezzo dal titolo “Staccato dal mondo”.




EMERGENZA BENESSERE ANIMALE

Appello urgente delle associazioni animaliste per una gestione responsabile dei canili comunali romani

Roma, 11 gennaio 2024. Le associazioni accreditate presso i canili comunali romani Animalisti Italiani Onlus Sez. Roma, Zampe Pulite, Odv, LNDC Sez. Ostia, Enpa Sez. Roma, Giardino delle Esperidi odv, AVCPP odv, AMANT odv, evidenziano, da mesi, al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il mancato rispetto del bando della gestione dei canili comunali in corso dal 6 agosto 2023.

Tra le criticità più gravi figurano l’assenza di rieducazione e socializzazione dei cani, in violazione delle specifiche professionalità richieste dal bando. Inoltre, si segnala il mancato rispetto dei servizi veterinari, con la totale disattenzione ai giorni, agli orari e al numero di veterinari indicati nel bando stesso. Tale situazione compromette non solo la salute degli animali ospitati, ma mette anche a rischio la sicurezza di volontari, operatori e del pubblico presente nei canili.

Un’altra criticità rilevante riguarda la mancata manutenzione ordinaria, già deficitaria, e assente manutenzione straordinaria, con evidenti rischi per la sicurezza di tutti coloro che operano e visitano le strutture.

La mancanza di risposte da parte del gestore del bando triennale, della Direttrice del Dipartimento Ambiente Maria Teresa Orlando, dell’Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi e del Sindaco Roberto Gualtieri, ha portato a un ulteriore peggioramento della situazione, creando un vuoto di responsabilità e di attenzione verso le legittime preoccupazioni delle associazioni accreditate.

Le segnalazioni dei volontari sono spesso sottovalutate, come dimostrano i casi specifici di Lupo (matricola 2022/0476) e Bulla (matricola 2021/2217). Lupo è stato segnalato per zoppia evidente e visita ritardata, mentre Bulla ha subito un intervento per un tumore mammario solo dopo numerose insistenze delle associazioni animaliste, dimostrando una grave inefficienza nella gestione sanitaria degli animali.

Le associazioni coinvolte, dopo oltre cinque mesi di inadempienze, si vedono costrette a considerare il ricorso all’Autorità competente sui bandi di gara come unico passo successivo, nella speranza di suscitare un interesse reale per la tutela degli animali e una più attenta gestione delle risorse pubbliche destinate a questo importante settore.

Si ribadisce l’impegno costante delle associazioni coinvolte nella cura e nel benessere degli animali, e si auspica un tempestivo intervento da parte delle autorità competenti per risolvere le criticità denunciate e garantire un futuro migliore per gli animali che, con dedizione e amore, seguono da tanti anni.




CONTRIBUTI ORDINARI alle società e associazioni sportive

Pubblicato il bando

Martinsicuro, 11 gennaio 2024. Anche quest’anno sarà possibile, per tutte le associazioni e società sportive truentine, richiedere un contributo economico per le attività svolte nel 2023. L’obiettivo dell’ente è quello di sostenere la ricchezza e la varietà del sistema sportivo cittadino, che è da sempre un elemento fondamentale per uno sviluppo integrato della città. L’ammontare massimo stanziato per i contributi è di 7mila euro e le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del 31 gennaio esclusivamente tramite pec. Sul sito istituzionale del Comune di Martinsicuro è disponibile il bando completo.

“Anche quest’anno abbiamo riconfermato questo bando grazie anche al sempre impeccabile lavoro degli uffici preposti  – le parole del delegato allo Sport, Alessandro Casmirri – per la città l’operato di queste realtà sportive è di fondamentale importanza: lo sport è soprattutto una palestra di vita che forma uomini e donne prima che atleti, e non si può non ringraziare tutte quelle persone che quotidianamente, da volontari, dedicano gran parte del loro tempo per permettere a tantissimi ragazzi di Martinsicuro di praticare il proprio sport preferito. Tra i nostri obiettivi, così come è stato già dal nostro primo mandato, c’è quello di creare un legame sempre più profondo tra l’amministrazione e le società sportive del territorio fornendo loro sempre il massimo sostegno”.

Ufficio Stampa




BENEDETTA RENCUREL E GLI SPIRITI CELESTI

di Don Marcello Stanzione. Recensione

NuovoArengario.it, 10 gennaio 2024. In questo nuovo libro, “Benedetta Rencurel e gli spiriti celesti” (edito da Segno), Don Marcello Stanzione ci fa conoscere una delle più grandi mistiche della Storia. Benedetta ha un posto importante, e lo slancio mistico ne qualifica la spiritualità: infatti Benedetta per 54 anni vedrà la Madonna senza interruzioni.

Maria le appare regolarmente a Le Laus in Francia e così il suo angelo, ma in una forma molto più discreta. “Vedere la Madonna mi provoca una dolcezza mille volte più intensa rispetto alla vista di tutti gli angeli del paradiso”, affermava spesso.  L’angelo assume le stesse funzioni indicate nella Sacra Scrittura: è il servitore, la guida, il messaggero della volontà divina. Anche a Fatima assumerà le stesse mansioni, attento nel preparare i veggenti alle grandi apparizioni. L’angelo le si mostrava sotto forma di un piccolo bambino brillante come il sole, ma Benedetta ebbe il dono di vedere altri angeli belli e luminosi e venne a sapere che adempivano il compito di fare compagnia alla Vergine Maria.

Il suo custode invisibile le rimase vicino ogni ora della sua vita; si interessava dei suoi problemi, le suggeriva comportamenti, l’aiutava nel disbrigo delle faccende, le faceva dei regali, le suggeriva parole di confronto dopo ogni prova demoniaca, le era sempre accanto in chiesa, si ritirava solo quando si spogliava la sera e si rivestiva la mattina per esplicito desiderio di Benedetta. Due vite intrecciate dunque in modo talmente intimo che il passaggio dal terreno al soprannaturale avveniva con la massima naturalezza. Come accadde il 2 agosto 1700 quando le capitò di scorgere due angeli sull’altare, ed uno le chiese se desiderava fare la comunione.

“Ma io devo prima confessarmi, come faccio sempre”, risponde Benedetta. “Voi non avete nessun peccato e allora accendete le candele, mettetevi in ginocchio dietro le balaustre, recitate il Je crois en Dieu”. La porticina del tabernacolo si apre lentamente da sola, l’angelo prende un’ostia, la depone sulla lingua della veggente, inviandola a prolungare il ringraziamento assistita dai due messaggeri celesti in profonda adorazione. Commossa: “Grazie, mio bell’angelo, mi hai riempito di gioia”, dice salutandoli.

Una notte si ritrova in un luogo sconosciuto in compagnia  di una miriade di angeli che intonano le litanie della Passione e la invitano ad unirsi al loro canto e lei prova una felicità inesprimibile. La notte di Natale del 1700, dopo la messa di mezzanotte, entra in chiesa un lungo corteo di angeli cantando il Gloria in excelsis Deo tenendo delle fiaccole nelle mani.

Lei non capisce il latino e il suo angelo glielo traduce in francese fino all’amen finale, quando il corteo esce e girando tre volte attorno all’edificio sacro canta: “Benedetto sia il padre celeste che ha scelto questa chiesa come luogo per la conversione dei peccatori, e coloro che qui lo adoreranno saranno da lui paternamente benedetti”.

Benoite si è avvicinata al mondo sovrannaturale in modo incredibile. O piuttosto sembra che sia stato il mondo sovrannaturale a discendere nella valle dell’Avance. La Vergine Maria, Il Cristo in Croce, san Giuseppe e altri santi della Chiesa sono venuti a presentarsi a parlare con la veggente di Laus e allo stesso modo gli angeli, un numero consistente di angeli. Sono ovunque si trovi Benoite e vengono continuamente a consolarla in occasione degli attacchi del demonio. Fanno parte della vita quotidiana di Benoite che li chiama “suoi amici”. I manoscritti sono pieni di testimonianze che parlano di angeli che dettano a Benoite, a nome della Vergine Maria, le risposte da dare alle domande  poste dai pellegrini . La accompagnano nel giudicare situazioni difficili e arrivano addirittura a suggerire delle ammonizioni nei confronti di alcuni peccatori che le si presentano. Si percepisce dunque una fraterna intimità, una grande complicità tra Benoite e gli angeli e viceversa. Gli spiriti celesti collaborano davvero con la veggente per aiutarla a compiere l’opera di Dio e per realizzare la parola della Vergine Maria.




A PROPOSITO DI… FAMIGLIA

Riprendo il filo del discorso laddove l’ho interrotto qualche giorno fa:

La famiglia generativa. Motore di crescita della società – di Mario Antenucci

di Mario Antenucci

Politicainsieme.com, 10 gennaio 2024. Accennavo alla famiglia “come luogo primario della vita e degli affetti delle persone, ambito della generazione dei figli e del futuro di una comunità, trovi tutela, sostegno e promozione da parte dello Stato e di tutti gli organi pubblici”.

Oggi molte madri di famiglie sono costrette a lavorare fuori dall’ambito territoriale in cui vivono e il valore della loro missione di madre non viene riconosciuto.

A livello di vita lavorativa la Famiglia deve essere supportata adeguatamente nella crescita e nella formazione dei piccoli con l’impiego di personale specializzato in campo sociopsicologico, oltre che educativo, all’interno di pubbliche istituzioni ed aziende private.

Se è vero-. come ritengo che sia vero- che la famiglia costituisce la “spina dorsale del Paese”, è opportuno che la politica faccia il proprio dovere riprendendo in mano le redini del comando affinché, in un clima di concertazione con le parti sociali, con il mondo imprenditoriale, con le istituzioni, ridisegni uno stato sociale sopportabile che metta al centro dei problemi quelli della famiglia.

È il momento in cui da parte del legislatore e dei governanti vengano approvate ed emanate norme che: favoriscano l’armonizzazione tra lavoro e famiglia creando asili nido all’interno di aziende ed uffici; che sostengano le famiglie in difficoltà nell’ambito della salute (razionalizzazione territoriale dei ricoveri, acquisto di farmaci e sussidi sanitari senza pagamento di ticket); che favoriscano equità fiscale.

Per questo più aiuti alle aziende che organizzano, al loro interno, servizi di assistenza ai figli dei lavoratori dipendenti. Oggi molte donne abbandonano il posto di lavoro dopo la maternità per la mancanza di asili nido. Dal 2001 al 2021 le dimissioni delle madri sono raddoppiate passando da 17mila a 37mila senza considerare che l’11per cento delle donne in Italia non ha mai lavorato per prendersi cura dei figli. Nel 2022 hanno lasciato il lavoro circa 44mila mamme e padri entro i primi tre anni dalla nascita dei figli (relazione Ispettorato Nazionale del lavoro.) – Dopo la nascita di un figlio 1 donna su 5 – tra i 18 e i 49 anni – non lavora più. E tal proposito è il caso di citare, quale esempio virtuoso, quello del Gruppo Mondadori che ha rafforzato – con Mondadori Care –  l’impegno per la promozione di una cultura aziendale sempre più inclusiva con il piano aziendale che mette al centro il concetto di cura nel significato più esplicito ed ampio, come cura di sé, dei propri figli, dei propri genitori e della società.

Per non parlare di aiuti alle famiglie in difficoltà per l’assistenza agli anziani non autosufficienti o totalmente inabili. Anche qui il c.d. assegno di accompagnamento andrebbe rivisto e maggiorato: per poter ricoverare un inabile all’interno di una casa di cura non bastano 1.200/1.500 euro al mese. Non più bonus a pioggia senza un progetto mirato per la famiglia e per le imprese che si adoperano per il benessere della stessa.

In conclusione, poiché la famiglia costituisce la cellula vitale della società che custodisce e trasmette valori e principi e come tale deve promuovere il bene comune, dobbiamo evitare che la stessa sia vittima delle ingiustizie e delle manchevolezze dello Stato e delle sue istituzioni che hanno il compito precipuo di difenderla e rafforzarla nei diritti, accoglierne le istanze, di sostenerla nei doveri di solidarietà e di sussidiarietà, incoraggiarla per affrontare l’attuale momento storico economicamente sfavorevole che stiamo vivendo, per una società più equa e più giusta.




UTENTI RASSICURATI: non subiranno disservizi

A chi cavalca la polemica dice: “Non affannatevi a gettare ombre sull’ Amministrazione Comunale perché i cittadini sanno valutare”

Giulianova, 10 gennaio 2024. In merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’esito della gara per l’affidamento del Servizio di Igiene Urbana, l’Amministrazione Comunale rassicura la cittadinanza. La gestione dei rifiuti non subirà alcun disservizio.

Si evidenzia inoltre che gli Uffici, per quanto riguarda la gara d’affidamento dell’appalto, hanno seguito, in maniera imparziale e trasparente, l’iter previsto, stabilito per legge. Nella commissione che ha stilato la graduatoria finale, oltre al dirigente d’Area, figuravano due membri esterni, uno residente a Rieti, l’altro a Palermo, entrambi individuati tramite sorteggio pubblico del 29 ottobre 2021, tra i 14 professionisti che risposero al bando aperto, affisso all’albo pretorio per 15 giorni dal 13 al 28 agosto 2021. La correttezza della procedura è stata peraltro acclarata dalla Magistratura in tre gradi di giudizio.

L’Amministrazione Comunale ha rispettato quelle sentenze e farà altrettanto con il pronunciamento del Consiglio Di Stato. Come già ribadito dall’assessore Giampiero Di Candido, ciò che sta a cuore è il funzionamento del sistema Ambiente e non il nome della ditta che se ne occupa.

In questa vicenda, che peraltro getta ombre pesanti sullo scenario politico di Sinistra, restano interrogativi insoluti, che l’ Amministrazione Comunale sta ancora aspettando di vedere sciolti.

  1. Come ha potuto, Francesco Mastromauro, acquisire documenti interni del Comune sulla questione del software per il tracciamento dei rifiuti, senza seguire l’iter richiesto a tutti i cittadini? Il software, peraltro, all’epoca delle sue esternazioni, era già installato e funzionante nel sistema informatico dell’Ente.
  2. Perché non ha avuto alcun interesse a chiedere e leggere la relazione stilata a suo tempo dal dirigente, a seguito della diffida in materia della ditta ricorrente?
  3. Perché omette di dire che la sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribaltato le precedenti sentenze del Tar, in cui il comune era vincente, non riguarda in alcun modo le vicende legate al software per il tracciamento dei rifiuti?
  4. Come mai è stato così tempestivo nel reperire la sentenza del Consiglio di Stato immediatamente dopo la sua pubblicazione sul sito istituzionale dell’organo stesso?

In attesa delle sue risposte ci corre però l’obbligo di illustrare ai cittadini il passo fondamentale di detta sentenza che ha portato i giudici del Consiglio di Stato a valutare il ricorso della ditta interessata in modo opposto a quello fatto dai giudici del Tar.

Si legge: Ed infatti il riferimento contenuto nel bando allo svolgimento del servizio “ove” operi la tariffa puntuale deve, anche secondo il criterio teleologico e sistematico, essere dunque interpretato quale avverbio di luogo (“ove” nel senso di “dove”) e non  quale  proposizione  condizionale  (“ove”  nel  senso  di  “laddove”  e  cioè “qualora”), come opina infondatamente la Diodoro Ecologia s.r.l.”

Il Consiglio di Stato, nella stessa sentenza, “condanna il Comune di Giulianova e la Diodoro Ecologia s.r.l. , in solido, alla rifusione …delle spese del doppio grado che si liquidano complessivamente, in euro 10.000”

Se l’Amministrazione Comunale può tranquillamente dimostrare di non avere interessi trasversali e di non star difendendo le ragioni di nessuno, altrettanto è chiamato a fare l’avvocato Mastromauro, che, in questa partita, si comporta più da tifoso che da spettatore. Francesco Mastromauro, infatti, unitamente ai partiti della Sinistra, tenta di tornare in scena con dichiarazioni,  che si commentano da sole,  relative ad una sentenza chiarissima che non ha bisogno di interpretazioni, tanto meno di quelle suggerite da consulenti, probabilmente interessati. Nel volere apparire come vittima sacrificale della verità, l’avvocato confonde i diversi piani dell’accertamento amministrativo, rispetto al quale la “politica” deve essere totalmente estranea. A differenza sua e dei suoi compagni di cordata, a noi interessa il funzionamento del sistema ambiente cittadino e non la tutela di profili personali che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione.




ACCA LARENZIA, 46° ANNIVERSARIO

Pugni sul cuore e saluti romani

Chieti, 10 gennaio 2024. Sono ancora accese le polemiche sul rito del ricordo dei tre giovani militanti del Fronte della gioventù,  uccisi a Roma il 7 gennaio 1978 nel Piazzale di Acca Larentia, due da estremisti di sinistra, un altro da uno dei carabinieri mobilitati per sedare la conseguente violenta manifestazione di protesta. Vi sono state due cerimonie: la prima, in mattinata, istituzionale, nel piazzale dove c’è la targa con le foto delle tre vittime e l’epigrafe “IL MITO SI INCARNA NELLA LOTTA”.

Erano presenti: il  presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca l’assessore alla Cultura Miguel Gotor per il Campidoglio e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Il  presidente e l’assessore hanno deposto due corone di alloro, Rampelli ha proposto una  legge per la costituzione di una commissione sugli anni di piombo. Quando tre giovani hanno deposto una corona ai piedi della lapide,  i giovani presenti, in silenzio, hanno salutato col pugno chiuso sul cuore.  La seconda cerimonia, organizzata da CasaPound, si è svolta in serata, davanti alla ex sede del Msi, Erano presenti un migliaio di nostalgici neofascisti, militarmente allineati davanti a una grande croce celtica dipinta in terra con vernice nera.

Uno di loro ha comandato a gran voce “CAMERATI ATTENTI!”; poi ha scandito i nomi dei tre giovani. I camerati hanno urlato in coro “PRESENTE!”, facendo il saluto romano. La cerimonia si è chiusa con l’ordine “CAMERATI RIPOSO!”.

Le opposizioni, in coro, chiedono lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste, attuando la XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, che recita ”É vietata la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. É vero, però, che nessun governo ha mai attuato né tale disposizione, né la severissima Legge 20 giugno 1952, n. 645 (è la nota Legge Scelba), secondo la quale (art. 1°) “ […] si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando un’ associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque […] …compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.” La legge prevede anche sanzioni penali e pecuniarie.

Francesco Rocca, Miguel Gotor e Fabio Rampelli, nei video sulla loro cerimonia, pur essendo certamente al corrente dell’organizzazione del rito serale dei neofascisti, non ne hanno parlato. Tutti gli altri componenti dell’attuale governo quasi certamente taceranno, perché la presidente del consiglio Giorgia Meloni, per calcolo politico, si è ripetutamente rifiutata di  togliere la fiamma, simbolo del neofascismo, dal logo del suo partito. Le opposizioni insisteranno per l’applicazione della citata XII disposizione transitoria della Costituzione e della Legge Scelba? 




DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

La scure della Regione si abbatte su Pescara: disposte due soppressioni con un procedimento ambiguo, non condiviso con i tavoli provinciali e a rischio di impugnazione

Pescara, 10 gennaio 2024. Con la delibera n° 1 del 3 gennaio 2024 la Giunta Regionale ha approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che ha di fatto previsto sette accorpamenti così ripartiti: tre in Provincia dell’Aquila, due in quella di Chieti, due in quella di Pescara e zero in quella di Teramo. Nello specifico per la provincia di Pescara sono stati unificati i due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, e l’istituto comprensivo 1 di Pescara è stato accorpato all’Istituto comprensivo 7.

Il provvedimento disattende però ampiamente le proposte di razionalizzazione emerse dai tavoli provinciali, a cui hanno partecipato sindacati, ufficio scolastico ed enti provinciali. In base ai nuovi parametri imposti dal decreto interministeriale n° 127 del 30 giugno 2023, che prevedono in sostanza per l’anno scolastico 2024/2025, a causa della crescente denatalità, l’attivazione di una sede scolastica ogni 961 alunni, per quanto riguarda l’Abruzzo era stata prospettata la riduzione di 11 dirigenze, contingente successivamente sceso a 7 a seguito dell’intervento del decreto mille-proroghe. 

Nella delibera citata in apertura, la Regione afferma di aver «cercato di redistribuire – in modo razionale e con un criterio di equilibrio e proporzionalità alla luce della situazione concreta di ciascuna autonomia – l’inevitabile soppressione» di queste 7 dirigenze. In realtà la logica seguita non sembra corrispondere a quanto affermato, poiché la richiamata “solidarietà” – che non è un criterio specifico ma un indirizzo -avrebbe dovuto scongiurare decisioni eccessivamente penalizzanti in alcune province, mentre la scelta dei 7 istituti sacrificati si è rivelata nettamente sbilanciata a favore della Provincia di Teramo e a sfavore di quella di Pescara.

Infatti, sulla base del piano di razionalizzazione formulato dall’ufficio scolastico regionale – che ricordiamo, contemplava 11 soppressioni – la Regione ha deciso di confermare le tre soppressioni previste all’Aquila, ridurre da 4 a 2 quelle attese a Chieti – evidentemente per preservare la specificità di alcune aree interne – di annullare le due soppressioni inizialmente previste per Teramo – malgrado una di queste, l’accorpamento del liceo artistico per il design “Grue” di Castelli al liceo scientifico “Einstein” di Teramo fosse stata avallata dalla stessa provincia teramana anche in considerazione dei soli 46 alunni iscritti – e confermare infine le due prospettate per Pescara.

Stentiamo ad afferrare i motivi per cui Pescara abbia pagato un prezzo così alto, in quanto a livello numerico le province di Teramo e Pescara hanno dati sostanzialmente simili – in entrambi i casi in linea con i nuovi parametri nazionali sul dimensionamento – e Pescara inoltre è stata già fortemente penalizzata negli ultimi anni con altre soppressioni come Civitella Casanova, e l’accorpamento degli istituti comprensivi di Scafa e San Valentino. Allo stesso modo stentiamo a comprendere il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara di fronte ad un piano di razionalizzazione così sbilanciato, come pure dei Consiglieri regionali Pescaresi: D’Addazio, D’Incecco, Sospiri, De Renzis, oltre che dell’assessore Verì, che ha addirittura votato favorevolmente in giunta.

In sostanza, i numeri della nostra provincia non esigevano accorpamenti. Tuttavia, se comprendiamo la ratio per cui, in virtù dell’accennato criterio di solidarietà regionale più volte riecheggiato nei Tavoli provinciali, si era pensato di distribuire in maniera equa sul territorio gli iniziali 11 accorpamenti, ci chiediamo perché, quando gli accorpamenti sono scesi a 7, Pescara abbia subito ben due soppressioni mentre Teramo nessuna.

Oltretutto, la scelta delle due dirigenze da immolare sull’altare, nell’ottica di questa presunta solidarietà tra le province, appare ambigua e poco trasparente. Per quanto concerne l’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, ci si sarebbe potuto appellare, come fatto per altri comuni, al principio di salvaguardia delle aree montane. Questi comprensivi dispongono infatti di plessi dislocati nei paesi di Villa Celiera e Farindola. La domanda sorge dunque spontanea: se questo meccanismo è valso ad escludere Pescasseroli dal dimensionamento, perché non è valso anche per Penne che vanta plessi in Comuni montani?

Stupisce anche la scelta della seconda scuola sacrificata, l’istituto comprensivo 1 di Pescara. Infatti, il piano di razionalizzazione proposto dall’Ufficio scolastico regionale non contemplava affatto gli istituti comprensivi pescaresi, prevedendo bensì l’accorpamento dell’ITCG Marconi di Penne con l’IIS L. da Penne – M. Dei Fiori, o in alternativa la costituzione a Pescara di un polo tecnico professionale unificando Manthonè e Di Marzio. Il piano, tuttavia, come testimoniano i verbali dei tavoli provinciali, era stato bocciato sia dai sindacati che dalla Provincia, che avevano chiesto di riconfermare l’attuale assetto organizzativo, quindi in sostanza di non fare tagli, visto che non ve n’era bisogno.

Dunque, come è nata l’idea di accorpare l’istituto comprensivo 1 di Pescara all’istituto comprensivo 7?

A proporre la soluzione sarebbe stato direttamente il presidente De Martinis, senza peraltro informare il Tavolo provinciale, che con una nota del 27 dicembre, avrebbe prospettato questa seconda ipotesi, prontamente recepita dalla Regione, in virtù del prossimo pensionamento della Dirigente dell’I.C. 1.

Ma come è stato possibile procedere in questa direzione se il Comune di Pescara, competente sulle due scuole, non ha proferito parola né deliberato in merito?

Come è stato possibile procedere all’accorpamento di due istituti comprensivi di Pescara che mai erano stati oggetto di proposte presentate o discusse al Tavolo provinciale. Come si può delegare una decisione del genere al Presidente della Provincia senza ascoltare i Comuni interessati?

Dobbiamo pensare che i Comuni siano stati sentiti e abbiano avallato la decisione nella speranza di passare inosservati?

I Sindaci di Pescara e Penne ci dicano come sono andate le cose, e come sia stato possibile procedere in questo modo senza informare i Tavoli provinciali. Questo procedimento rischia di essere viziato da un vizio di forma e di essere quindi impugnabile, il Comune di Pescara e di Penne dovrebbero farlo immediatamente.

Non vorremmo tra l’altro che, essendo quella del mille-proroghe una deroga temporanea, valida solo per il 2024-2025, la Provincia di Pescara possa essere nuovamente colpita dal taglio di ulteriori 4 scuole previsto per l’anno successivo. Oltretutto, come può la semplice quiescenza di una dirigente giustificare un simile accorpamento?

Mi sorge il dubbio che dietro questa decisione ci sia in realtà un preciso disegno politico condiviso da Regione e Provincia, con finalità che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività, o magari qualche screzio legato alla Nuova Pescara. Un disegno che ha senza dubbio beneficiato della colpevole indifferenza dei Comuni, della mano della Provincia e del silenzio dei consiglieri regionali, che ancora una volta si scagliano contro le scuole di Penne, sebbene vantino plessi in comuni montani.

La totale remissività alle scelte della Giunta Marsilio è un colpo ferale per la nostra provincia.

Antonio Blasioli




INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNO ACCADEMICO

Sarà presente il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini – Auditorium del Rettorato – 17 gennaio 2024, ore 11:30

Chieti, 10 gennaio 2024. Sarà il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a chiudere la Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in programma il 17 gennaio prossimo, alle 11,30, nell’Auditorium del Rettorato a Chieti. Per la prima volta la Cerimonia sarà presieduta dal Rettore, Liborio Stuppia, eletto il 24 febbraio 2023, proprio poco dopo la cerimonia inaugurale dello scorso anno, ed insediatosi ufficialmente il successivo 7 giugno.

La solenne cerimonia che vedrà la presenza dell’intera comunità accademica della “d’Annunzio”, di Rettori di altri Atenei italiani, di autorità civili, religiose e militari, prenderà il via alle 11:20 con l’ingresso del Corteo in Auditorium e l’intervento del Coro “Ud’A Incanto” che eseguirà gli inni. Dopo il discorso del Magnifico Rettore, Prof. Liborio Stuppia, sul tema “L’Università aperta e i suoi orizzonti”, lo stesso proclamerà ufficialmente aperto il nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Seguirà la Prolusione ufficiale “Cultura e Salute: verso un modello di welfare culturale” del professor Prof. Pierluigi Sacco, Ordinario di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.

Sarà poi la volta dei saluti della dottoressa Annarita Tomei, in rappresentanza del Personale T/A dell’Ateneo, e del signor Francesco Colangelo, rappresentante degli Studenti della “d’Annunzio”. Prima della esecuzione del “Gaudeamus” da parte del Coro, la Cerimonia si chiuderà con l’atteso intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca, Avv. Anna Maria Bernini, previsto per le 12,15.

Ci prestiamo ad inaugurare un nuovo Anno Accademico – annuncia il Rettore, Liborio Stuppia – con i migliori auspici e con un rinnovato impegno da parte dell’intera Comunità della “d’Annunzio”.

La presenza del Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini alla nostra cerimonia testimonia non solo la particolare attenzione del Governo verso la d’Annunzio, uno dei grandi Atenei italiani, ma la sua personale ed affettuosa determinazione a voler mantenere l’impegno preso il 17 novembre scorso, in occasione della sua visita al Campus di Pescara, quando ci ha promesso di voler essere presente a questa solenne cerimonia. Sapere che l’Università “Gabriele d’Annunzio” è un così importante riferimento per le tante istituzioni del territorio – aggiunge il Rettore – è una fortissima motivazione a moltiplicare l’impegno per la crescita ed il successo del nostro Ateneo.

Oltre al prestigio istituzionale dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, che vado verificando in questi giorni, quel che mi sta particolarmente a cuore – conclude il Rettore Stuppia – ed è la mia più forte emozione è la partecipazione corale della interna comunità accademica della “d’Annunzio” che si va manifestando concretamente già nella preparazione della Cerimonia. È un segno importante di quanto sia viva la nostra realtà e di quanto sia capace di esser unita, coesa, propositiva e spontaneamente attiva quando c’è da raggiungere un obiettivo comune.             

Maurizio Adezio




VERDE URBANO

Pronto il regolamento di Roseto Degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi, 10 gennaio 2024. Il Regolamento del Verde Urbano della Città di Roseto degli Abruzzi è pronto e, a breve, sarà portato all’attenzione del Consiglio Comunale per l’adozione. A sancirlo, nelle scorse ore, è stata Delibera di Giunta varata dall’Amministrazione Nugnes con la quale, oltre a condividere i contenuti del Regolamento stesso si propone la sua approvazione all’Assise Civica.

La realizzazione del Regolamento, che sarà seguita dal censimento del patrimonio verde nelle aree più sensibili, è fondamentale perché propedeutica alla redazione del vero e proprio Piano di gestione del verde, affidato ad inizio dicembre 2023 al dottor Agronomo Stefano Castorani.

La nuova normativa entrerà in vigore dalla data di pubblicazione della Delibera consiliare di approvazione e contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per la corretta progettazione, gestione, tutela e fruizione del patrimonio vegetale della città. Il regolamento ha lo scopo di promuovere la qualità ambientale, il benessere dei cittadini e la biodiversità urbana, attraverso l’adozione di criteri e modalità di intervento sul verde pubblico e privato. Inoltre, prevede anche le sanzioni per chi danneggia o trascura il verde urbano, nonché le modalità di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nella cura e nella progettazione degli spazi verdi.

“Il patrimonio verde della nostra città rappresenta una componente di primaria importanza dell’ambiente urbano, che svolge innumerevoli funzioni a beneficio dell’uomo e che valorizza il contesto metropolitano con i suoi aspetti culturali, architettonici, estetici, ornamentali e storici – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco Angelo Marcone – Il nostro patrimonio verde è costituito da alberi, giardini, parchi urbani, aree agricole e riserve naturali protette, che rappresentano una ricchezza da preservare e valorizzare. L’Amministrazione comunale, consapevole dell’esistenza di questo notevole patrimonio, sia pubblico che privato, si impegna costantemente a realizzare tutte le misure necessarie a salvaguardarlo e tutelarlo. Per questo motivo, abbiamo avviato anche una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza, la fruizione e la cura del verde urbano, coinvolgendo le scuole, le associazioni, i privati e tutti i cittadini interessati. Vogliamo che il nostro patrimonio verde sia un elemento distintivo della nostra città, una fonte di orgoglio e di benessere per tutti noi. Con l’approvazione definitiva del regolamento andremo, quindi, a mettere ordine in un ambito da sempre delicato con un atto che fa seguito all’affidamento per la redazione del Piano del Verde, avvenuta per la prima volta nella storia della nostra città. Già all’interno del nostro programma elettorale avevamo chiaramente indicato, quale opera strategica da perseguire nel nostro mandato, la riqualificazione del verde urbano che non rappresenta solo un importante segnale di decoro della nostra città, ma anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per una realtà come la nostra che è fortemente vocata al turismo e che deve diventare sempre più sostenibile, bella e attraente”.




CONFERENZA DI FEDERICA ZALABRA E FEDERICA MARINI RECCHIA

Giovedì 11 gennaio, ore 16:30 – Auditorium della Fondazione Carispaq

L’Aquila, 10 gennaio 2024. “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo della mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”.

Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra su Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, in corso al MuNDA,  giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 16.30, all’Auditorium della Fondazione Carispaq,  Federica Zalabra direttore delegato del Museo Nazionale d’Abruzzo e Federica Marini Recchia, restauratrice, terranno la conferenza “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo esposti nella  mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”. Saranno indagati gli aspetti storico-artistici, le problematiche del restauro, le scelte critiche di materiali e metodologie sui quattro dipinti ad olio su tela del Museo Nazionale d’Abruzzo : Madonna del Rosario e San Giacomo Maggiore di Giulio Cesare Bedeschini, il Ritratto di Agatone I di Cesare Fantetti e San Trofimo di Arles di Francesco Bedeschini.

Viene così inaugurato un ciclo di conferenze ad ingresso libero dedicato ad approfondimenti che culminerà il 28 e 29 febbraio 2024 con il convegno internazionale Drawing and Invention in Central-Southern Italy (16th-18th centuries) nell’Aula magna “Alessandro Clementi” dell’Università degli Studi dell’Aquila e nell’Auditorium della Fondazione Carispaq.

La mostra al MuNDA “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”  a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra, sarà visitabile fino al 3 marzo dal martedì alla domenica, orario 8.30/19.30, utima entrata ore 19.00.




IL DRAGAGGIO DEL PORTO

Castiglione certifica il fallimento della sua amministrazione

Ortona, 10 gennaio 2024. Solo grazie alle sollecitazioni dell’opposizione e del Comitato Porto, dopo cinque anni, finalmente iniziano i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona. Martedì 9 gennaio si è tenuta l’assemblea generale del Comitato Porto del Comune di Ortona, alla presenza del Comandante del Porto, del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e dei rappresentanti della Regione Abruzzo Mauro Febbo e Daniele D’Amario. 

“Durante la riunione – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – è stato finalmente firmato il contratto di appalto per i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona, finanziati nel 2013 dalla Giunta Regionale d’Abruzzo nell’ambito del programma PAR FAS 2007-2013 con cui è stato concesso al Comune di Ortona (soggetto attuatore) un finanziamento di euro 9.350.000.”

“Con la farsa della firma del contratto, il sindaco Castiglione ha certificato per l’ennesima volta il totale fallimento della sua amministrazione – continuano i consiglieri comunali di opposizione – Da dicembre 2018, quando si è concluso il relativo contenzioso, l’amministrazione Canosa/Castiglione non ha saputo far iniziare i lavori, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina.

Solo grazie alle nostre continue sollecitazioni sin dall’estate 2022 e al monitoraggio che abbiamo avviato con il Comitato Porto siamo riusciti a far sbloccare una situazione gravemente compromessa dall’inerzia dell’amministrazione comunale, incapace di andare oltre l’ordinario e la sterile propaganda elettorale.

Purtroppo, rispetto alle previsioni iniziali di oltre 10 anni fa, riusciremo ad effettuare solo il 60% dei lavori previsti, con la rimozione di 300.000 mc di materiale a fronte dei 500.000 mc previsti nel 2012. Tutto ciò a causa dell’aumento dei costi che si è avuto in questi anni di mancato inizio dei lavori!”

“Finalmente – concludono i consiglieri comunali di opposizione – dopo cinque anni, l’impresa aggiudicataria potrà iniziare i lavori. Desideriamo ringraziare la Regione Abruzzo e l’Autorità di Sistema Portuale per il supporto tecnico – amministrativo fornito e il Comitato Porto per aver condiviso con noi le attività di monitoraggio della procedura amministrativa che hanno prodotto questo importante risultato per la città di Ortona.”




MANUTENZIONI SCUOLE: al via interventi per oltre 40.000 euro

Sindaco e assessori Rispoli e Giammarino: “Al via nuova tranche di lavori in diversi plessi comunali. Ecco le priorità”

Chieti, 10 gennaio 2024. Si sono svolti nei giorni scorsi diversi sopralluoghi operativi nelle scuole su cui stanno per partire lavori di manutenzione per oltre 40.000 euro. Sul posto il sindaco Diego Ferrara, con gli assessori a Lavori Pubblici e Istruzione Stefano Rispoli e Teresa Giammarino, la funzionaria del settore lavori pubblici del Comune Ivonne Elia, le ditte che effettueranno gli interventi.

“Al via la nuova tranche di manutenzioni ordinarie e straordinarie in diversi plessi scolastici comunali della città – così il sindaco e gli assessori Rispoli e Giammarino – Si tratta di interventi richiesti dalle scuole stesse e risultati necessari a fronte dei monitoraggi effettuati sugli edifici anche a fronte del maltempo. Si interverrà nella scuola dell’infanzia di via Pescara del 3, lavori previsti anche alla primaria in via Pescara, poi in quella di Madonna del Freddo, zona stadio, alle scuole medie Chiarini, alla primaria di via Arniense, alla scuola dell’infanzia Brigata Maiella e Sant’Andrea. I lavori prevedono la sostituzione di porte bagni, manutenzione e sostituzione di rubinetti, vasi, cassette di scarico, lavabi e raccordi, procederemo anche all’installazione di scaldabagno elettrici e al rifacimento di tratti di intonaci nonché di guaine impermeabilizzanti. I tratti di canali di gronda e i discendenti pluviali saranno sostituiti dove necessario, così come saranno ripitturate le pareti usurate. Si tratta della prima fase di intervento per il 2024, a cui abbiamo voluto dare subito sfogo cercando delle risorse dedicate in bilancio e dopo aver destinato già nel 2023 circa 300.000 euro di interventi. A causa delle condizioni di dissesto dell’Ente dobbiamo procedere in modo selettivo, affrontando le situazioni più urgenti, ma non mancheremo di dare ascolto a tutte le istanze, cercando di affrontarne il più possibile”.




ALLA MEMORIA DI PADRE GIACOMO RAINERI

Centinaia di fedeli e istituzioni per rendere omaggio al religioso

Giulianova, 10 gennaio 2024 – Centinaia di persone provenienti anche da Croazia, Slovenia, Serbia e Bosnia; alti rappresentanti delle istituzioni e autorità civili, militari e religiose arriveranno sabato mattina a Roseto degli Abruzzi per l’intitolazione del piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi alla memoria di Padre Giacomo Raineri.

La cerimonia laica, organizzata dall’Amministrazione Comunale, si svolgerà in loco a partire dalle ore 10 e vedrà la partecipazione anche di una delegazione proveniente da Makarska, città gemellata con Roseto degli Abruzzi.

L’evento, moderato dal dottor Biagio Di Giuseppe, si aprirà con il saluto istituzionale del Sindaco Mario Nugnes e delle autorità presenti. A seguire, il ricordo di Eusebio Astiaso Garcia e Don Piergiorgio De Angelis, responsabile dell’equipe del Cammino neocatecumenale d’area. L’intitolazione sarà sancita dallo svelamento della stele realizzata per l’occasione dall’Amministrazione Comunale e, a concludere la cerimonia, sarà l’intervento del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Prevista la presenza anche dei Parlamentari Giulio Cesare Sottanelli e Luciano D’Alfonso, del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo e delle Autorità Militari.

Padre Giacomo Raineri è stato vice Parroco della Parrocchia “Sacro Cuore” dal 1970 e poi si è dedicato alla evangelizzazione dei territori martoriati dalla guerra dell’ex Jugoslavia di Tito, subendo anche ritorsioni e persecuzioni e lasciando in queste popolazioni un ricordo e un sentimento di gratitudine per l’operato svolto, molto forte tanto che la sua tomba, che si trova nel Cimitero di Roseto degli Abruzzi, è meta di centinaia e centinaia di fedeli provenienti anche da Croazia, Serbia, Bosnia e Slovenia. Nato a Palazzolo sull’Oglio ma rosetano d’adozione, padre Giacomo, che nella cittadina marittima aveva la sua comunità Neocatecumenale (la prima nata sulla costa adriatica), amava profondamente la Città delle Rose, tanto da tornarci ogni qualvolta gli era possibile.

“La cerimonia di intitolazione del Piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi a Padre Giacomo Raineri è un evento importante per la comunità di Roseto degli Abruzzi e per tutti coloro che hanno lo hanno conosciuto e amato – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – La partecipazione alla cerimonia è un modo per onorare la memoria di Padre Giacomo e per mostrare il proprio sostegno alla comunità di Roseto degli Abruzzi e ci piace sottolineare come, per l’occasione, sia prevista la presenza di tanti fedeli che arriveranno da tutta Europa per rendere omaggio alla missione che ha caratterizzato la sua vita. Padre Giacomo Raineri ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Roseto degli Abruzzi e non solo. La sua vita e il suo lavoro sono stati un esempio di dedizione e amore per il prossimo e la sua memoria continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo”.




PADEL PER LA RICERCA

Sport e divulgazione scientifica 13 e 14 gennaio 2024 – Circolo Padel Zero4, Torrevecchia Teatina

Chieti, 9 gennaio 2024. Si terrà il 13 e 14 gennaio prossimi, presso il “Circolo Padel Zero4” di Torrevecchia Teatina, un importante evento che coniuga sport e ricerca scientifica “Padel per la Ricerca”, infatti, è un evento di divulgazione scientifica legato al Progetto di Ricerca sulle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.) promosso da Next generation EU.

Nell’occasione dell’evento sportivo, il 13 gennaio alle ore 9:00, sarà presentato il progetto “Novel-terpenoid prodrugs with antimicrobial and antinflammatory activities for the treatment of severe gastrointestinal diseases”, finanziato dall’Unione Europea e vinto dalle dottoresse Marilisa Pia Dimmito e Valentina Puca, ricercatrici presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Interverrà il dottor Francesco Laterza, Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale clinicizzato “SS. Annunziata” di Chieti.

Il programma sportivo che seguirà questa presentazione, organizzato per tutti i livelli di gioco, sarà aperto a quanti avranno fatto preventivamente la propria iscrizione. Questo è il programma sportivo previsto: 13 gennaio – ore 9.00 – Doppio maschile; 13 gennaio – ore 15:00 – Doppio femminile; 14 gennaio – ore 9:00 Doppio misto. 

Questa nostra iniziativa – spiega la professoressa Ivana Cacciatore, docente di Chimica Farmaceutica nonché Presidente del Corso di Laurea in Tecnologie Eco-Sostenibili e Tossicologia Ambientale presso il Dipartimenti di Farmacia della d’Annunzio – ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i fattori di rischio e i sintomi caratteristici delle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.). Al contempo punta ad ampliare e consolidare il sostegno per la ricerca scientifica dedicata alla prevenzione ed al trattamento di tali patologie. Perciò una parte delle quote di iscrizione al torneo, che ci auguriamo siano davvero numerose – precisa la professoressa Cacciatore – sarà devoluta all’Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (A.M.I.C.I. onlus).

Maurizio Adezio




LO SCHIACCIANOCI. Russian Classical Ballet

Musiche di P.I. Cajkovskij. Direttore Artistico M° Gaetano Di Bacco. Teatro Comunale Maria Caniglia lunedì 14 gennaio ore 17:30

Sulmona, 9 gennaio 2024. Terzo dei tre speciali appuntamenti natalizi della Camerata Musicale, dopo il pienone registrato per i Gospel e per il Concerto di Capodanno con l’Orchestra di Odessa, al Teatro Caniglia domenica 14 gennaio alle ore 17.30 è il momento della danza con il Russian Classical Ballet che presenta Lo Schiaccianoci su musiche di Cajkovskij  e coreografie di Marius Petipa. Un’occasione imperdibile per rivivere una delle storie più celebri e amate di sempre in uno spettacolo indimenticabile, adatto a tutte le età, dai più grandi ai più piccini, un’occasione per tutti per immergersi nel regno della fantasia.

Fondato nel 2005 nella città di Mosca, il Russian Classical Ballet è composto da un cast di stelle del balletto russo. Con la direzione artistica di Evgeniya Bespalova, che firma anche i costumi di questo allestimento, si propone di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo.

Il Corpo di ballo  è composto da 35 ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole di Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm. Un ensemble dove preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con la fantasia e l’innovazione di talenti emergenti nel panorama della danza classica moscovita.

Basato sulla fiaba di E.T.A. Hoffmann , Lo schiaccianoci e il re dei topi, il balletto (due atti di 45 minuti) racconta di una festa organizzata per la Vigilia di Natale. Tra addobbi e danze, un vecchio amico di famiglia intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. Clara, figlia del padrone di casa, riceve in dono uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino. Alla fine della serata si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci, immaginando un mondo fantastico. Dopo aver combattuto contro il Re dei Topi e il suo esercito, annientandolo, rompe l’incantesimo e lo schiaccianoci diventa un bellissimo principe che la porta nel suo Regno dei Dolci, in cui le leccornie diventano personaggi e la Fata dello Zucchero fa felici i bambini che, come Clara, possono ancora sognare.    

Lo Schiaccianoci è considerato un capolavoro immortale nato dal genio di Pyotr I. Tchaikovsky  e brani come la “Danza dello zucchero fatato” e “Il valzer dei fiori” sono entrati nell’immaginario collettivo.

Il balletto  fu commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi, Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij. Il compositore  compose le musiche tra il 1891 e 1892 seguendo minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. 

Una novità in quest’opera è la presenza di uno strumento, la celesta,  che Čajkovskij aveva visto a Parigi. Lo volle assolutamente inserire nell’organico strumentale e lo aggiunse nel secondo atto nelle scene della Danza della Fata Confetto. Lo schiaccianoci è uno dei soggetti più rappresentati oggi nelle scuole di ballo. 




BORSACCHIO: DIBATTITO PUBBLICO

Anticipo al giovedì 11 gennaio ore 18:30 presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi

Giulianova, 9 gennaio 2024. Si comunica che l’evento di chiusura del Dibattito Pubblico sulla riserva del Borsacchio, già da noi convocato per venerdì 12 gennaio, per via della convocazione del Consiglio comunale straordinario sul Borsacchio nello stesso giorno alle ore 18:30, è stato anticipato a Giovedì 11 Gennaio alle ore 17:30, presso il Palazzo del Mare a Roseto.

Tale decisione è stata presa poiché si vorrebbe offrire all’assise civica maggiori elementi di riflessione e la nostra relazione conclusiva, derivante da un ampio e qualificato dibattito di merito, potrebbe rappresentare uno di essi.

Demos Associazione Culturale




IN CAMMINO CON GIORGIO LA PIRA CON I SEGNI DELLA PACE

Di Nino Giordano

Politicainsieme.com, 9 gennaio 2024. E se un giorno Giorgio La Pira – ritornando ad operare tra noi a 120 anni dalla sua nascita – decidesse di scrivere una lettera aperta al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Egregio sig.  Vladimir Putin,

«dopo un lungo silenzio, sento ancora una volta il bisogno di intervenire in questo momento in cui, come me, tanta gente in tutti i continenti sta provando angoscia e dolore per le guerre in atto e in particolare per la guerra in Ucraina: un crudele paesaggio di distruzione e di cimiteri.

Fin dai tempi giovanili, a Messina – la città che è da sempre riconoscente nei confronti del popolo russo e di quegli eroici marinai russi che salvarono molte vite dopo il terremoto del 1908 – con Salvatore Quasimodo, il futuro premio Nobel per la letteratura, leggevo le opere di Dostoevskij e di altri scrittori russi.  È così che mi sono sentito attratto, quasi affascinato, dall’anima russa, un mondo esteso quanto tutto l’infinito. Trovo infatti nell’anima del vostro popolo un’ansia di infinito che spinge verso un processo di resurrezione; la sola logica dell’anima russa è il bisogno della fraternità, del rinnovamento, dell’amore.

Mi permetta, anzitutto, di ricordarLe alcuni passi fatti durante il mio lungo impegno al servizio della pace e dei miei decennali sforzi   per ristabilire i legami tra l’Est e l’Ovest, ai tempi ormai lontani della guerra fredda: una ferita nei rapporti Ovest-Est e che curata per anni si riapre oggi con pesanti conseguenze in altre aree geo-politiche ed anche tra i paesi del Terzo Mondo.

Ho sempre sperato in un’Europa unita con una presenza operativa della vostra Russia: l’importanza di una scelta della Russia verso l’Europa compare già intorno al 1600, con le scelte dello Zar Pietro il Grande e, più tardi, della Zarina Caterina la Grande, e che costruisce in San Pietroburgo, la prima grande porta verso l’Europa.

Ricordo sempre con affetto il mio incontro con il patriarca ortodosso di Mosca, nel ricordo di Massimo il greco compagno del nostro Gerolamo Savonarola, e uniti nella forza e nella divina ricchezza della fede cristiana; ho voluto e fatto realizzare a Firenze l’Università Europea. Tutta l’Europa: non solo il nord o l’ovest, ma anche l’est e il sud; ma non solo l’Europa ma Europa e l’Africa. Europa e l’Asia.

A Leningrado il 10 luglio 1970 parlai della necessità di unire le città per unire le nazioni; a Berlino nel giugno del 1969 di denuclearizzare l’Europa e il Mediterraneo: togliere dall’Europa e dal Mediterraneo le due tende del terrore (la Nato e il Patto di Varsavia) e piantare in essa- al servizio dei popoli del terzo mondo e di tutti i popoli della terra- la tenda della pace! La pace nella giustizia, nella sicurezza per tutti e nel rispetto della vita degli individui e dei popoli.

Sig. Presidente, oggi sono ritornati gli spettri della guerra fredda, con il pericolo nucleare più volte scongiurato. Già nel 1954 a Ginevra, in occasione dell’assemblea della Croce Rossa Internazionale parlai che dinanzi alla minaccia di una guerra nucleare “le generazioni attuali non hanno il diritto di distruggere una ricchezza che è stata loro affidata in vista delle generazioni future! Si tratta di beni che derivano dalle generazioni passate e di fronte ai quali le presenti rivestono la figura giuridica degli eredi fiduciari: i destinatari ultimi di questa eredità sono le generazioni successive (et ereditatem acquirent eam, Salmo 68). Ci troviamo di fronte ad un caso che i Romani definivano sostituzione fide-commissaria, cioè di un commesso di una famiglia destinato a perpetuare in seno al gruppo familiare l’esistenza di un determinato patrimonio”. 

In pace i figli seppelliscono i loro padri, ma in guerra sono i padri a seppellire i loro figli, diceva Erodoto. Perché non sperare?

Non sperare nella pace?

La speranza è, in certo senso, una avventura ed è un rischio: ma forse che, per il rischio di perdere la sementa, il contadino smette di seminare?

Proverei grande sollievo nel vedere cessare, una volta per tutte, la guerra fratricida tra due città a me tanto care: Kiev e Mosca. Mosca guardandola illuminata dall’aereo, mi ricordai di una visione della Gerusalemme celeste che ebbe sant’ Antonio di Kiev quando ammirando la bellezza di Mosca, riconobbe in essa l’immagine terrena della città di Dio, la Gerusalemme celeste; Kiev, gemellata con la mia Firenze e culla del cristianesimo russo: città dove andai in pellegrinaggio nelle antichissime grotte, dove si ritiravano in preghiera i primi eremiti cristiani russi. Ogni città è sacra. Perciò le città non vanno toccate, non vanno distrutte dalla guerra. Bisogna consegnarle, intatte ed arricchite, alle generazioni future.

Oggi con le bombe nucleari, che annienterebbero l’intera umanità, non si può fare la guerra, fisicamente essa è un’assurdità. L’interlocutore non è un nemico da uccidere in guerra, ma è un uomo con cui si deve competere nella pace. 

Edificare la pace – o spezzare la pace- non è più opera che spetti a coloro che sono preposti alla direzione della vita politica degli Stati e delle nazioni. Consiste sempre più in un processo di edificazione che esige vaste analisi e tocca tutti gli interessi più vitali della comunità umana. La parola ultima, la più impegnativa e decisiva, spetta ormai direttamente, in certo senso, ai popoli.

I Popoli non possono e non devono più attendere il giudizio della storia su quanto è accaduto piangendo i propri cari di fronte alle loro tombe. Due guerre mondiali hanno già sconvolto il “vecchio continente” che oggi rischia di vederne nascere una Terza con il conflitto in essere tra la Federazione Russa e la Repubblica Ucraina e il possibile e incombente pericolo nucleare.

Di fronte al crinale apocalittico della storia, uno spartiacque tra la minaccia dello stermino e la pace perenne, è inevitabile il negoziato globale tra le forze in lotta.

Signor Presidente, perché non dare al mondo presente una prova che solo l’accordo, il negoziato, l’edificazione comune, l’azione e la missione comune per l’elevazione comune di tutti i popoli sono gli strumenti che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova e una civiltà nuova? Perché non ripartire dalla Conferenza di Helsinki del 1975, che – insieme ad altri rappresentanti di tanti paesi del mondo – preparai con il presidente Aldo Moro e mons. Agostino Casaroli?

La conferenza di Helsinki fu il primo passo che doveva portare alla distensione, al negoziato, all’unità, al disarmo, alla giustizia, alla libertà e alla pace fra tutti i popoli della terra; la firma dell’Atto finale prefigurava una svolta nei rapporti e nelle relazioni tra Est ed Ovest, con sviluppi produttivi nei confronti delle popolazioni africane. La Conferenza di Helsinki, una cosa incredibile, non fu soltanto europea: l’Europa unita e con essa l’America, il Canada…tutto il mondo. E il capitano di questa conferenza europea fu il Papa Paolo VI. La pace universale.

Fu un rivoluzionario e pacifico coinvolgimento diretto degli Stati e -dal basso- di tutte le città “ come libri vivi della storia. Ciascuna città è legata a tutte le altre: formano tutte insieme un unico grandioso organismo portatrici di proposte di pace e non di afflizione, nella prospettiva storica del disarmo universale e della trasformazione dell’arsenale atomico in aiuti economici ai Paesi del Terzo Mondo.

È questa la strada per ricostruire insieme, Oriente ed Occidente, una casa comune in grado di reggere alle tempeste, una casa costruita che deve fondarsi sulla roccia come dice il vangelo di Matteo. E la roccia sono i santi che Occidente e Oriente venerano insieme: i santi Cirillo e Metodio, San Vladimiro, Sant’Antonio di Kiev, San Teodosio, San Sergio di Radonigi, San Nilo e tutti gli altri che sono il comune tessuto di santità della Chiesa d’Oriente e della Chiesa d’Occidente. In cammino con i segni della pace.

La pace è il sorriso di Dio».

Lettera a cura di Nino Giordano, a nome dell’Associazione Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo, che – nata per volontà del compianto prof. Fabrizio Fabbrini – incentiva la conoscenza del pensiero e della testimonianza del Professor Giorgio La Pira, il sindaco santo della città di Firenze.

In cammino con Giorgio La Pira, con i segni della pace – di  Nino Giordano – Politica Insieme




CONTRO LA CHIUSURA DEL CANILE SANITARIO

Consegnate 7mila firme. Berardinetti: la Marsica non può perdere questo servizio

Sante Marie, 9 gennaio 2024. C’erano anche gli amici a quattro zampe ieri mattina durante la consegna delle settemila firme alla Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie. La struttura di proprietà dell’Unione dei Comuni Montagna Marsicana è stata aperta 13 anni fa e accoglie in media mille cani l’anno.

A fine 2023 l’azienda sanitaria locale ha deciso di pubblicare un bando per creare un nuovo canile sanitario all’Aquila – dove ce n’è già uno da 50 posti – con dei box dove poter ospitare i cani. L’apertura del secondo canile sanitario nel capoluogo comporterebbe la chiusura di quello di Sante Marie, strutturato e attivo da anni, dove arrivano cani non solo dalla Marsica ma anche dalla Valle Peligna e dell’Alto Sangro.

“In dieci giorni abbiamo raccolto settemila firme”, ha commentato Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie e promotore della petizione, “proprio perché la Marsica non può perdere un altro servizio importante come questo. Ho consegnato personalmente la petizione all’ufficio protocollo della Asl chiedendo da subito di poter incontrare i vertici della Asl insieme agli amministratori locali e ai volontari che operano in modo egregio ogni giorno nel canile sanitario per lavorare a una nuova convenzione con l’obiettivo di contrastare ulteriormente il randagismo”.

Insieme a Berardinetti ieri mattina sono arrivati nella sede Asl di via XX Settembre ad Avezzano l’assessore del Comune di Avezzano, Cinzia Basilico, e i rappresentanti delle associazioni, come “Adotta anime randagi Trasacco” e “Associazioni volontari abruzzesi animali ambiente” che hanno a cuore il futuro del canile sanitario di Sante Marie.