MULINO, MONASTERO, TOMBA, PIPISTRELLO, CASCATA RUSCELLO RIO

Chieti, 6 maggio 2024. Una seconda esplorazione accompagnato da Antonio de Acetis, esperto del suo territorio. Essendo questo percorso abbastanza impegnativo ed impervio, c’era anche un altro amico, Claudio. Non c’è sentiero, né indicazioni, alcuni passaggi molto difficoltosi, specialmente scendere alla GROTTA DEL PIPISTRELLO ED ALLA CASCATA DEL RUSCELLO RIO. Il fitto bosco è un groviglio di rami e rovi spinosi, avvolti e intrecciati fra loro, quindi è facile inciampare. Necessario procedere lentamente, aiutati dai bastoncini che tuttavia, se non si è esperti, procura problemi. Iniziamo dal vecchio mulino Olivieri, costruito più o meno, a fine anno del 1800. Bellissima, elegante e capiente costruzione, realizzata con rocce appoggiate l’una sull’altra e con ingressi a volta. Oggi è ricoperta da erba ed alberi. Sono rimasto affascinato nel vedere un’opera d’arte naturale, i fusti dell’edera rampicante, che escono dal muro del mulino. Incredibile… mi ha lasciato silenzioso, concentrato! 

È visibile sia l’ingresso che l’uscita dell’acqua. Il ruscello RIO aveva una grande portata di acqua, che si accumulava in un bacino a monte del mulino, dove veniva deviato per fare funzionare le pale.  Il RUSCELLO RIO ha origine nelle vicinanze di Fonte D’Acero, si sviluppa per circa 4 chilometri e si immette nel fiume ORTA, a monte del ponte Luco. La caratteristica di questo breve ruscello è, che s’inabissa nelle cavità carsiche dell’ambiente di rocce calcaree dove scorre, per poi riemergere in superficie. Ora inizia il percorso tecnico, ripido, scivoloso e con qualche passaggio esposto. I rami dell’orniello, chiamato volgarmente anche frassino da manna, (la manna è la linfa estratta dalla corteccia), hanno garantito la sicurezza, perché sono flessibili e resistenti. Il rumore rilassante del ruscello che scorre in un ambiente naturale, fra alberi e rocce, le piccole cascate che riempiono le vasche di un colore verde smeraldo, ispirano uno spettacolo fiabesco e, mentre godiamo del “RUMORE DEL SILENZIO”, arriviamo alla grotta. L’ingresso di piccola dimensione è di forma conica, ed all’interno, c’è un buio immenso. Non devi fare nessun rumore, quasi quasi …neanche respirare, ed ecco… il piccolo pipistrello appeso a testa in giù, è il suo ricovero naturale. All’angolo della grotta, il rumore e l’incanto della cascata del RUSCELLO RIO.

Immagino di stare in Amazzonia! Risalire è stato difficoltoso, perché ripido e fra i rovi, i rami, le liane, devi cercare di appoggiare al meglio i piedi al terreno per non cadere. Proseguiamo sino al Colle Paterno di San Tommaso. Attraversiamo la piana, un prato che era usato a coltivazione, dimostrato dai tanti terrazzamenti. IL Ruscello RIO era abbondante di acqua, necessaria sia al bisogno delle comunità locali, che per le coltivazioni e gli animali. Non terminano qui le scoperte e, nella fitta ed incolta boscaglia, si intravvedono i ruderi di un antico monastero, una muraglia semi circolare ed una tomba. Luogo sacro, con un silenzio tombale che rispecchia il luogo dove ci troviamo. Continuiamo a camminare, ancora un attraversamento di un prato per arrivare in località Vignali, a monte di Paterno. Si suppone che il nome ha origine dalla cospicua coltivazione delle viti. Sul percorso ci sono alcune sorgenti. L’acqua non esce dalla roccia, ma dal terreno carsico…

 Ecco IL POZZO DI PAPE’. Si racconta che PAPE’, (era il soprannome di questa persona), trovò la morte in questo pozzo, per cause ignote. L’acqua del pozzo era usata per la coltivazione del terreno ed altra esplorazione, quella di due ricoveri pastorali, di cui uno ipogeo, perché più basso del terreno. Concludendo, sono venuto a conoscenza di tante informazioni di una comunità agricola pastorale, che viveva in questi luoghi, con ciò che offriva il terreno e l’acqua. E come erano creativi nel realizzare qualsiasi idea, per sfamare la famiglia! 

Luciano Pellegrini




SCOPERTA UNA NUOVA SPECIE BOTANICA!

Pescara, 6 maggio 2024. Fatta una importante scoperta scientifica: dopo il pinus pinea e il pinus halepensis, è stata trovata una specie unica, endemica della Riserva Dannunziana: il Pinus Mobilis.

È unico nel suo genere in quanto modifica spesso il suo areale di radicazione, e come esprime il suo nome volgare, è un “pino che si muove”

Il Pinus Mobilis ha fatto la sua prima comparsa subito dopo l’incendio del primo agosto 2021.

La sua velocità di movimento ha creato molte difficoltà tra gli esperti.

Nei primi monitoraggi dell’Università dell’Aquila ne erano stati avvistati addirittura 7000, ma col passare del tempo, per via di una emigrazione di massa, i pini rimasti erano circa 3000.

A causa dell’esbosco effettuato ultimamente alcuni esperti concordano su una successiva emigrazione, 300 si sarebbero spostati in luogo sicuro (gli esperti mantengono il segreto) mentre altri esperti della Commissione Ambiente del Comune di Pescara dicono che i pini lì non ci sarebbero mai stati, e il tutto sarebbe stato provocato da un evento “illusorio” dovuto appunto alla velocità di spostamento dei Pini, che possono raggiungere punte notevoli.

La nostra associazione, dopo vari appostamenti, è riuscita a documentare una colonia massiccia di pinus mobilis all’interno degli spartitraffico lungo le vie della Riserva.

Grazie a questa segnalazione, oggi personale preparato ed esperto alla cattura , si è recato in zona e con ammirevole professionalità è riuscito a catturare parecchi pinetti per portarli in luogo sicuro.

Ringraziamo l’amministrazione che si prende cura dei piccoli, mantenendo la riservatezza sul luogo nel quale sono custoditi.

In caso di altri avvistamenti, la cittadinanza è pregata di farcelo sapere. Questo e altro per la rinascita della nostra pineta! (per tacere dei pini indisciplinati)

Comunque, per ovviare alla mobilità dei pinetti si è deciso di importare nuovi Pini, circa 200, di tipo stanziale, in modo che l’opportuna riproduzione possa generare pini più moderati e addomesticabili.




FILOSOFIA DELLE PIANTE. Green Deal: un pensiero sostenibile

Convegno Internazionale: Auditorium del Rettorato – 7/8 maggio 2024 – ore 15:00

Chieti, 6 maggio 2024. Martedì 7 maggio 2024, alle ore 15, presso l’Auditorium del Rettorato nel Campus universitario di Chieti, avrà inizio il Convegno Internazionale dal titolo “Filosofia delle piante”, promosso e organizzato dal professor Oreste Tolone, associato di Filosofia Morale ed Etica applicata presso il Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-quantitative, in collaborazione con il centro Europe Direct Chieti dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’incontro si aprirà con il saluto del Pro-Rettore, Tonio Di Battista, del Direttore del Dipartimento Disfipeq, professor Adriano Ardovino, e della responsabile di Europe Direct Chieti, dottoressa Annalisa Michetti.

Il convegno, che si svilupperà su due giorni, il 7 e l’8 maggio, vedrà, oltre alla partecipazione di Massimo Cacciari, opinionista e politico nonché professore emerito di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, gli interventi dei professori Kurt Appel, dell’Università di Vienna, Florence Burgat, della Scuola Normale Superiore di Parigi, Miguel Segundo Ortin, dell’Università di Murcia (Spagna), Francesca Michelini, dell’Università di Kassel (Germania), Luciana Repici, dell’Università di Torino, Andrea Le Moli, dell’Università di Palermo, Marco Celentano, dell’Università di Cassino, Margherita Bianchi, dell’Università di Padova e Piero di Carlo, dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’iniziativa, salutata positivamente dal Commissario Europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha ricevuto il patrocinio della Società Italiana di Filosofia Morale e della Scuola di Studi Superiori “G. d’Annunzio”.

“Il sottotitolo del convegno, Green Deal: un pensiero sostenibile– spiega il professor Oreste Tolone – intende declinare un tema prettamente filosofico, come la questione ambientale e la “cecità” dello sguardo occidentale nei confronti del mondo vegetale, con le politiche europee e le linee guida, su cui sono sintonizzate la ricerca accademica e universitaria. La questione ambientale, pressante da tanti punti di vista, – aggiunge il professor Tolone – ha costretto a ripensare il rapporto dell’essere umano con l’ambiente, inteso sia nella sua dimensione unitaria quanto nelle sue componenti.

Ciò, se da un lato ha condotto a mettere in dubbio un approccio troppo centrato sul soggetto umano, dall’altro ha indotto a espandere progressivamente il “cerchio” di coloro a cui riconoscere, in qualche misura, uno statuto morale, coinvolgendo prima le scimmie antropomorfe, poi i mammiferi superiori e a seguire le diverse forme di vita, nelle loro varie articolazioni. Tale espansione, sganciando l’etica da una dimensione puramente umana, – prosegue il professor Tolone – solleva problemi di “limite”, sollecitando una riflessione importante sull’organico in generale e, per la prima volta forse in modo così significativo, sulla sfera vegetale, delle piante.

L’idea di una “liberazione vegetale”, sula scia di quella “animale” anticipata da Peter Singer nel 1975, supera il tono della pura provocazione, diventando un tema filosofico di primaria importanza. Questa rinnovata attenzione costringe, come di recente è stato fatto per esseri umani e animali, a indagare lo specifico della pianta, nel suo rapporto di identità e differenza rispetto al regno animale; azione che già in parte era stata svolta e anticipata, in qualche misura, dall’antropologia filosofica di inizio Novecento e dall’etologia. In particolare – conclude il professor Oreste Tolone – appare significativa la tendenza a riconoscere, anche alla sfera vegetale, una forma di soggettività, di autonomia”.

Maurizio Adezio




CONCERTO IN GIAPPONE per il compositore Fradiani

Giappone. Sabato 11 maggio il compositore Paolo Fradiani sarà in concerto presso la Kenmin Hall di Yokohama

Yokohama,6 maggio 2024.  Per l’occasione verranno eseguiti alcuni lavori del compositore Kenji Sakai, e in prima esecuzione giapponese il Prélude à l’Après-midi d’un faune di Claude Debussy nella versione per ensemble di Paolo Fradiani.

Prenderanno parte all’esecuzione i musicisti: Ami Oike & Nobuhiro Suyama ai violini, Mikuni Rachel Yui alla viola, Kei Yamazawa al violoncello, Miku Nagasaka al contrabbaso, Yue Ueno al flauto, Ami Kaneko all’oboe, Taira Kaneko al clarinetto, Nobuyo Fukukawa al corno e Mai Fukui all’arpa. L’ensemble sarà diretto da Ryo Moriwaki.

L’incontro pre-concerto sarà curato dal compositore Kenji Sakai e dal musicologo Yuji Numano.




TORNA A VIVERE LA MAGICA YURTA

Voluta da Arotron e distrutta dal maltempo

Pianella, 5 maggio 2024. La Yurta è stata costruita nel 2018 per rispondere all’esigenza di avere uno spazio al chiuso nelle terre di Arotron, a Pianella (Pe), che fosse ecosostenibile e capace di armonizzarsi al meglio con la natura in cui è immerso.

“Quello che ci ha spinto a scegliere proprio la Yurta – spiega il regista e doppiatore Franco Mannella – è il fatto che sia costituita di materiali naturali e che abbia una storia e una tradizione affascinanti, legate ai popoli nomadi della mongolia, che evoca subito l’immagine di una comunità riunita per ascoltare racconti e leggende sotto il suo soffitto circolare, che lascia intravedere le stelle da una finestra al centro”.

Dunque la Tenda Yurta è un luogo magico, che ha ospitato innumerevoli volte l’atmosfera intima e atavica del racconto e che ha fatto da sfondo alla nascita di spettacoli e progetti ma il forte vento dell’ultimo anno, e le avverse condizioni atmosferiche hanno gravemente danneggiato la Tenda Yurta, che “noi di Arotron – spiega la Compagnia – abbiamo creato come spazio di creatività, condivisione e bellezza, come palco per spettacoli, racconti, progetti culturali e tanto altro“.

Necessitando di una ristrutturazione importante e urgente Arotron ha lanciato una campagna di raccolta fondi con cui sarà possibile aiutare questo luogo magico a tornare a vivere, molte sono le persone che amando questo luogo e le attività ad esso connesse hanno voluto dare un contributo spiegano dalla Compagnia dell’Aratro: “abbiamo raccolto fondi tramite la piattaforma gofundme e anche con un evento di raccolta fondi che ha avuto luogo a fine 2023. All’evento, chiamato ‘Una festa per la Yurta’, si sono offerti di partecipare molti artisti amici di Arotron, che hanno messo a disposizione a titolo gratuito il loro lavoro come contributo per organizzare una serata all’insegna dell’arte: l’attore Marcello Sacerdote di Cuntaterra, il cantautore Giuseppe Ippoliti, il pianista Paride Marzuoli per esempio. Noi di Arotron siamo stati piacevolmente sorpresi dall’affetto che ci è stato dimostrato in un momento di difficoltà, dove non volevamo perdere il simbolo della bellezza e dell’amore per l’arte che condividiamo con le persone. La comunità pianellese si è stretta intorno a noi, ed insieme a tanti artisti e amici anche da Roma, ha offerto supporto in diversi modi e donazioni”.

La bontà di quanti amano la magia della Yurta, ha portato i suoi frutti infatti la tenda sarà ricostruita a inizio giugno, pronta ad ospitare danza e teatro durante l’estate dell’Aratro, già a partire dall’inaugurazione della rassegna prevista per il prossimo 30 giugno.




DICHIARZIONI ASSURDE

Pd San Salvo: il neoassessore Tiziana Magnacca ci viene oggi a dire che non c’entra nulla sulla vicenda Civeta

San Salvo, 5 maggio 2024. È paradossale e preoccupante che la destra, che governa la Regione Abruzzo da sei anni, non abbia ancora risolto la questione tanto importante quanto rilevante per il futuro del Polo impiantistico di Cupello. È evidente che quanto sta accadendo è frutto solo della becera diatriba interna tra correnti di partito. Diatriba che però non fa bene al futuro del Civeta, non fa bene al Vastese e non fa bene ai cittadini.

E l’assessore regionale Magnacca, intervenuta a riguardo come se non c’entrasse nulla, ha, all’interno del CdA del Civeta, un suo fidato ed accanito sostenitore. Gli dica di mettersi all’opera per trovare soluzioni visto che il sindaco De Nicolis è evidente che non l’ha fatto.

Una cosa è certa. Alcuni amministratori locali, allineati con l’assessore regionale Magnacca che oggi ha scoperto che esiste il Civeta, dicono No ad un Direttore generale per il Polo Impiantistico parlando di sperpero di denaro. Lo dicono loro che non solo hanno votato per la costituzione dell’Agir, e quindi per la nomina di un presidente e di un direttore con i relativi e dovuti compensi economici a loro corrisposti, ma che nulla hanno detto sull’aumento dello stipendio del Direttore generale della Asl Schael e di tutti i Direttori delle Asl abruzzesi e nulla sul ripristino dei rimborsi per gli assessori regionali.

Oggi però scoprono che esiste il Civeta ma non sanno come farlo camminare. Dicono No ad un Direttore generale per il Polo Impiantistico senza dare alcuna motivazione concreta e senza dare nessuna soluzione fattibile.

Non comprendiamo dunque fino in fondo quali siano le loro ragioni. Ma questo poco importa. Ciò che è importante e deve interessare tutti, è che si salvaguardi e si potenzi il Civeta. E tocca alla destra di questo comprensorio risolvere il problema, trovare soluzioni.

Certo è che qualora si dovesse intraprendere la strada della nomina di un Direttore generale, la sua figura dovrà essere competente e preparata e con una indennità adeguata e confacente alle mansioni e alle responsabilità che assumerà.

Intanto però a San Salvo – che non ha ancora pagato i debiti che ha con il Civeta – e nei Comuni dove amministra la destra, la Tari aumenta con le tasche dei cittadini che sono state alleggerite. Questi sono ad oggi i soli fatti concreti.

Pd del Vastese

foto: abruzzoweb.it




PIETRO GRASSO A TERAMO

In aula magna dialoga con gli studenti

Teramo, 5 maggio 2024. Lunedì 6 maggio, alle ore 11, nell’Aula Magna dell’Università di Teramo, l’ex magistrato Pietro Grasso dialogherà con studenti universitari e degli istituti superiori di secondo grado.

Pietro Grasso è presidente della Fondazione Scintille di futuro che ha lo scopo «di contribuire allo sviluppo della cittadinanza attiva e consapevole e dell’etica della responsabilità, di incentivare la realizzazione dei valori costituzionali e il rispetto delle leggi e delle regole di convivenza civile, di analizzare, studiare e diffondere la conoscenza dei fenomeni mafiosi e della criminalità organizzata, di stimolare la ricerca interdisciplinare e promuovere la collaborazione nel contrasto alla criminalità organizzata».

L’incontro è stato organizzato dalla Scuola di legalità e giustizia dell’Università di Teramo, coordinata da Fiammetta Ricci, che introdurrà l’evento.

Sono previsti i saluti del rettore Dino Mastrocola e dell’amministratore delegato di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando, mentre il confronto con gli studenti sarà moderato da Maria Cristina Alfieri, direttrice della Fondazione Conad ETS.

Pietro Grasso, magistrato e uomo politico italiano, nel 1984 ha ricoperto l’incarico di giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra ed è stato estensore della sentenza che ha inflitto 19 ergastoli e oltre 2.600 anni di reclusione. Consulente della Commissione Antimafia, nel 1991 viene nominato consigliere alla Direzione Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia e componente della Commissione centrale per i pentiti. A Palermo è stato Procuratore della Repubblica dal 1999 al 2004. Dal 2005 al 2012 è stato Procuratore nazionale antimafia. Alle elezioni del 2013 è stato eletto senatore e nello stesso anno è stato eletto Presidente del Senato, ruolo ricoperto fino al 22 marzo del 2018.

Tra le sue pubblicazioni: La mafia invisibile. La nuova strategia di Cosa Nostra (con S. Lodato, 2001); Pizzini, veleni e cicoria. La mafia prima e dopo Provenzano (con F. La Licata, 2008); Per non morire di mafia (con A. La Volpe, 2009); Soldi sporchi. Come le mafie riciclano miliardi e inquinano l’economia mondiale (con E. Bellavia, 2011); Liberi tutti. Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia (2012); Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (2017); Paolo Borsellino parla ai ragazzi (2020).




DIFESA DEL TERRITORIO PELIGNO: questa sconosciuta

La Uil Sulmona Alto Sangro sulla notizia dell’Istat sullo Spopolamento della Città di Sulmona alla quale seguirà una perdita dell’occupazione con la possibile chiusura delle scuole e di tanti uffici pubblici, e no

Sulmona, 5 maggio 2024. Ribadiamo, ulteriormente, la nostra forte preoccupazione (oramai decennale) sulla tenuta occupazionale e demografica del nostro comprensorio poiché è sottoposto ad una continua espoliazione (la cosiddetta Politica del Carciofo) di tutti gli Uffici amministrativi e presidi dello Stato nel territorio, (Tribunale, Punto Nascita, Catasto, ecc.), nel silenzio “ASSORDANTE” della Politica locale (Sindaci, Parlamentari e consiglieri Regionali).

Tutto questo equivarrà ad una contrazione dei diritti e a non garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini.

Come Uil ormai da anni che sui temi come quelli dello sviluppo economico e industriale e su come evitare lo spopolamento che chiediamo e chiedevamo alla politica di passare dalle parole ai fatti, perché non avevamo  e non abbiamo più tempo per le discussioni sterili su temi fondamentali  come quelli del mantenimento dell’occupazione e dello spopolamento  del territorio della Valle Peligna specialmente quello giovanile e ribadiamo che  per invertire la rotta del declino demografico e occupazionale che da tempo vive il territorio sia necessario avviare un tavolo di concertazione permanente sul tema Lavoro, con la partecipazione di tutti gli attori; politici, parlamentari, assessori regionali, sindaci, sindacati, associazioni datoriali di tutti i settori (artigiane, commerciali, industriali), professionali, al fine di arrivare alla elaborazione di un progetto condiviso per il rilancio economico produttivo e occupazionale del territorio che oramai è “all’ultimo miglio “ della desertificazione industriale e artigianale, amministrativo, e per bloccare la fuga dei giovani da questo territorio.

 Ovviamente per fare tutto questo è necessario superare le divisioni e campanilismi perché è fondamentale sviluppare assieme un patto territoriale per la rinascita e la crescita dello stesso.

Riteniamo inoltre che il  ruolo dei Comuni con insediamenti produttivi, industriali e artigianali sia essenziale per intercettare tutte le opportunità concesse dalla ZES e dal PNNR , e tutte le altre misure oggi in essere,  utilizzare le risorse per progetti di riconversione e riqualificazione industriale, artigianale, formazione e riqualificazione dei lavoratori e disoccupati, efficientamento energetico, digitalizzazione degli uffici pubblici.

Occupazione e rilancio delle imprese è una sfida che questo territorio non può perdere.

Pertanto, accogliamo con piacere l’appello che un gruppo di Sulmonesi, tra i quali il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha fatto negli ultimi giorni ai quali chiediamo che si facciano promotori di un incontro, tra tutte le forze sane del territorio e che hanno a cuore lo sviluppo dello stesso,  per avviare immediatamente un confronto sui temi posti.

Maurizio Sacchetta

Il responsabile Uil Sulmona Alto Sangro




#DOMENICALMUSEO

MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo, domenica 5 maggio entrata gratuita

L’Aquila, 5 maggio 2024. Il 5 maggio si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila  sarà aperto nelle due sedi con i consueti orari:

-MuNDA – via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle orario 8.30/19.30. Ultima entrata ore 19.00. La Sala francescana è stata  allestita  temporaneamente con 14 disegni provenienti dalla donazione di un collezionista privato, in memoria di Carmela Gaeta, in dialogo  con i sette dipinti su tela di Giulio Cesare e Francesco Bedeschini delle collezioni del MuNDA. Questo permetterà la manutenzione straordinaria delle opere che erano esposte nella Sala francescana   in previsione della loro futura esposizione negli spazi restaurati del Castello cinquecentesco. L’esposizione è corredata di stampe tattili 3D con descrizioni fruibili tramite QrCode e Braille e di due video realizzati in occasione della mostra, appena conclusa, “ Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento” da Altair4 Multimedia.

-Il Mammut  al Castello Cinquecentesco orario 9.30/18.30. Ultima entrata ore 18.00. In occasione del 70° dal ritrovamento del Mammut mostra documentaria al Bastione Est per ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma. Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data del ritrovamento. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il rinvenimento dei primi resti. La notizia fu poi diffusa  il 25 marzo dal Corriere della Sera e ripresa da altre testate i giorni successivi. Il 15 novembre 1957 il Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.




IL VOLO DI AIRONE IN ABRUZZO. Prospettive di felicità per gli orfani di femminicidio

Nell’ambito del progetto Airone il convegno martedì 7 maggio ore 15, palazzo Kursaal

Giulianova, 5 maggio 2024. Si terrà martedì 7 Maggio, dalle ore 15, a palazzo Kursaal, il convegno “Il Volo di Airone in Abruzzo- Prospettive di felicità per gli orfani di femminicidio”.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Giulianova, in collaborazione con le Commissioni per le Pari Opportunità di Giulianova e Teramo. Organizzata nell’ambito del progetto “Airone”, si avvale del partenariato di Unicef, Fondazione Nazionale Assistenti sociali, Opes Italia, Be Free e Thana Onlus.

Porteranno i saluti istituzionali il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini, il Vicesindaco Lidia Albani, la Presidente della CPO di Giulianova Marilena Andreani. Interverranno la Presidente di Thana Onlus e tutor del progetto Serafina Di Ferdinando, l’avvocato Patrizia Schiarizza, Presidente de “Il Giardino segreto”,  la Presidente della CPO di Teramo, avvocato Amelide Francia.

Il progetto Airone è uno dei quattro progetti selezionati grazie al bando “A braccia  Aperte” promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini”  in virtù del  Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare un modello flessibile e personalizzato di intervento multidisciplinare a sostegno di ciascun orfano di crimine domestico.

Il perimetro di azione si sviluppa nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise,

Toscana e Umbria. Il Progetto verrà realizzato da un partenariato guidato dall’associazione capofila del progetto “Il Giardino segreto”,  da anni riferimento, riconosciuto dalle istituzioni,  degli orfani di femminicidio e delle famiglie.




APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE

Enel-UnivAQ, al via seconda edizione. Apprendistato duale di alta formazione e ricerca Enel-UnivAQ, aperte le iscrizioni alla seconda edizione. Un’opportunità per i futuri ingegneri elettrici di studiare lavorando

L’Aquila, 5 maggio 2024. Muovere fin da subito i primi passi nel mondo del lavoro e sviluppare una comprensione pratica e approfondita dei processi e delle tecnologie che contraddistinguono un settore altamente competitivo e dinamico come quello dell’industria energetica: sono queste le premesse del programma sperimentale dell’Apprendistato duale di alta formazione e ricerca frutto di un accordo siglato dall’Università dell’Aquila con Enel.

Il protocollo d’intesa prevede l’assunzione di 15 studenti e studentesse del secondo anno del corso di laurea magistrale in Ingegneria elettrica. I neoassunti e le neoassunte avranno la possibilità di alternare le lezioni universitarie e lo studio a una formazione tecnico-professionale in azienda, grazie un percorso stimolante e innovativo.

La prima edizione dell’apprendistato è partita nel settembre 2023. Per il prossimo anno accademico – 2024/2025 – è prevista la seconda edizione.

Le candidature potranno essere presentate a partire da oggi, venerdì 3 maggio 2024, e fino al 30 giugno 2024 da studenti e studentesse iscritti al corso di laurea magistrale in Ingegneria elettrica, di età non superiore ai 29 anni, con le modalità indicate nel relativo bando.

Ai candidati selezionati verrà proposto un curriculum di studi integrato che, oltre ad offrire la consolidata formazione in Ingegneria elettrica erogata da oltre 50 anni dall’ateneo aquilano, si arricchirà di ulteriori contenuti definiti e sviluppati in modo congiunto dall’Università e Enel. Nozioni rispondenti alle attuali esigenze del mondo produttivo, collegate alla fase di transizione energetica e di trasformazione tecnologica e digitale dei processi di lavoro, in particolare per le attività inerenti le reti elettriche.

L’integrazione tra l’apprendimento in aula e l’esperienza lavorativa sarà supportata e favorita per ciascuno “studente-apprendista” da un tutor aziendale e da un tutor universitario.

Il contratto di Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca sarà avviato a settembre 2024 e si concluderà con il conseguimento della laurea magistrale in Ingegneria Elettrica entro la durata ordinamentale del corso di studi e comunque non oltre la fine del mese di aprile 2026.

Il programma si inserisce nella cornice normativa definita con l’accordo sindacale del 10 maggio 2021 sull’apprendistato di Alta formazione e ricerca rivolto ai corsi di livello universitario (laurea triennale, ITS, laurea magistrale, master e dottorato).

L’iniziativa mira ad andare oltre la semplice trasmissione di nuove competenze, per configurarsi come un percorso di studi innovativo e stimolante, dove l’acquisizione delle nozioni si accompagna all’orientamento e all’inserimento professionale per innescare nei giovani una nuova consapevolezza circa le innumerevoli opportunità offerte dal settore energetico.

www.univaq.it

https://www.univaq.it/section.php?id=626
https://corporate.enel.it/carriere/notizie/2024/05/seconda-edizione-apprendistato-duale-ingegneria-elettrica-univaq



ROADSHOW NAZIONALE DEL SILVER ECONOMY NETWORK

Lunedì 6 maggio 2024 ore 16:30

Pescara, 5 maggio 2024. Si terrà domani,  lunedì 6 maggio, dalle ore 16:30, presso la sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, la tappa inaugurale della seconda edizione del Roadshow nazionale del Silver Economy Network, la prima rete italiana confindustriale di aziende e associazioni che offrono prodotti e servizi dedicati agli Over 55.

L’evento è parte di un progetto nato per promuovere il dialogo sul presente e il futuro della longevità tra le aziende e le istituzioni di diversi territori per orientare lo sviluppo di un sistema che possa sostenerne le implicazioni socioeconomiche. La Silver Economy rappresenta, infatti, una filiera strategica per l’Italia, con una percentuale di Over 55 destinata a raggiungere il 46,9% della popolazione totale nel 2050, con una maggiore crescita dell’incidenza nelle Regioni del Mezzogiorno dove questo valore, sempre nel 2050, passerà al 49,2% dal 37,3% del 2022.

(“Scenario Longevità, Rapporto 2023”, Osservatorio Silver Economy Network).

Grazie alla collaborazione con la Sezione Sanità di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, il Silver Economy Network affronterà i temi dell’integrazione tecnologica e dell’assistenza territoriale per salute, inclusione e tutela della fragilità.

Un pomeriggio dedicato a un dialogo sulla longevità e al networking tra aziende di tutto il territorio italiano, con relatori di calibro come Nicoletta Verì, Assessora Salute e Pari opportunità Regione Abruzzo, Pierluigi Cosenza, Direttore Agenzia Sanitaria Regionale Abruzzo, Thomas Schael, Direttore Generale Azienda Sanitaria Lanciano, Vasto, Chieti, Antonio Monteferrante, Presidente Sezione Sanità Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che saranno impegnati nella Tavola rotonda “Integrazione tecnologica e assistenza territoriale”.

Inoltre, case history dal mondo delle imprese con Mauro Menzietti, Amministratore dell’Istituto Acustico MAICO, Presidente dell’Associazione nazionale Audioprotesisti (ANA), Rappresentante per l’Italia nello Steering Committee WHF OMS e Davide Presutti, CEO Neosperience Health. I saluti di apertura saranno portati da Silvano Pagliuca, Presidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e Mariuccia Rossini, Presidente Silver Economy Network.

Introduzione e moderazione a cura di Felice Lopane, Segretario Generale Silver Economy Network terrà l’Introduzione e la moderazione. Partecipazione libera e gratuita.




GLI SCONTRI E LE MAGIE

Massimo Mattioli, Sabato 11 maggio 2024, ore 18:00 Claps Museum Via Nicola Fabrizi, n. 194

Pescara, 5 maggio 2024. Arriva un nuovo grande evento dedicato all’arte del Fumetto, un nuovo passo avanti nel percorso del CLAP Museum di Pescara verso la riscoperta dei grandi maestri della nona arte. Dopo le antologiche su Liberatore, Scozzari, Tamburini e sempre in compagnia della collezione permanente di Andrea Pazienza, arriva Massimo Mattioli, ospite nei due dei quattro livelli di un Museo del Fumetto unico nel suo genere, poiché il solo al mondo ad ospitare stabilmente una collezione dedicata ad un unico autore di fumetti, come Paz.

Sabato 11 maggio, alle ore 18:00, sarà inaugurata al CLAP Museum di Pescara, in Via Nicola Fabrizi n. 194, la nuova mostra temporanea “Massimo Mattioli, gli scontri e le magie”, curata da Luca Raffaelli, giornalista, saggista, ricercatore, tra i massimi storici del fumetto in Italia.

Massimo Mattioli, scomparso da poco all’età di 73 anni, il 23 agosto del 2019, a Roma, sua città natale, è stato uno dei grandi maestri del fumetto internazionale, tra i pochissimi a riuscire a trasmettere la propria straordinaria energia creativa in fumetti per ragazzi, ma anche in fumetti dichiaratamente per adulti, volutamente trasgressivi ed esagerati.

Protagonisti della mostra del CLAP Museum sono due dei suoi molti personaggi, esposti in tavole originali e studi preparatori: M le Magicien e Squeak the Mouse. M le magicien (1968-1973) fa parte della sua prima produzione, quando era ancora ventenne per un settimanale per ragazzi: la serie riprende la poesia delle strisce umoristiche del fumetto statunitense. In questa serie, che vede la presenza di tanti e diversi personaggi, ogni storia si sviluppa su una pagina. Il primo episodio di Squeak the Mouse è del 1982, pubblicato su Frigidaire: qui la classica lotta fra un gatto e un topo, tipica dei cartoni animati statunitensi, viene trasformata in epica horror, spesso vietata ai minori. Grattachecca e Fichetto (il cartone amato dai Simpson) deve molto a questa creazione di Mattioli.

Due personaggi che rappresentano due delle molte anime di Mattioli, che ci raccontano un’artista adorato da più generazioni e più tipologie di lettori, a volte bravi, a volte cattivi ragazzi, due anime spesso convergenti e inestricabili.

Il suo percorso artistico lo dimostra perfettamente, sin dagli esordi, a 24 anni, sul celebre settimanale cattolico “L’avventuroso” (lo stesso di Jacovitti), ma che prosegue, alla fine degli anni Sessanta, prima a Londra per collaborare con la rivista per adulti Mayfair, concorrente di Playboy e

poi a Parigi dove collabora con il prestigioso settimanale per ragazzi Pif Gadget. Dal 1968 al 1973 pubblica su queste pagine M le Magicien, una delle due serie protagonista di questa mostra. È del 1973 la creazione di Pinky, il suo personaggio più longevo. Le avventure del coniglietto rosa vengono pubblicate fino al 2014 dal Giornalino, settimanale cattolico per ragazzi, pubblicato dalle Edizioni San Paolo.

Nel ‘77 fonda con Marco D’Alessandro e Stefano Tamburini la rivista underground autoprodotta “Cannibale”. Pochi storici numeri fuori dagli schemi cui prendono parte anche Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Filippo Scòzzari. Con l’aggiunta di Vincenzo Sparagna (e senza D’Alessandro) è la stessa squadra a fondare il mensile Frigidaire nel 1980, in cui i fumetti si alternano a crudi reportage. Qui appare Squeak the Mouse, l’altra serie protagonista di questa mostra.

Tra i premi più importanti, ha ricevuto il Phénix in Francia nel 1971, lo Yellow Kid a Lucca Comics & Games nel 1975, il Romics d’Oro nel 2009 e il Premio Micheluzzi nel 2010 e nel 2012 per Pinky. Durante la sua carriera ha esposto nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1982), nello Studio Marconi Gallery (1984), nello Spazio Memphis (1985), allo Swatch Street Painting di Basilea (1987), al Salão Lisboa (1999) e al Musée des Arts Décoratifs/La Galerie des Jouets a Parigi (2007). La mostra del CLAP Museum è un doveroso omaggio per non dimenticare un maestro senza eguali nel panorama italiano e oltre.

L’inaugurazione della mostra sarà introdotta dai saluti istituzionali di Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, e Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo. Interverrà Luca Raffaelli, curatore della mostra. Sarà presente Petulia Mattioli, figlia dell’artista.

A seguire il curatore accompagnerà il pubblico in visita alla mostra.

L’accesso all’evento delle 18.00 è libero fino a esaurimento posti.




STORIE RITROVATE CON EDMUND WILSON

I suoi tre giorni in Abruzzo all’università D’Annunzio

Pescara, 5 maggio 2024.Attraverso gli Abruzzi con Mattie e Harriet“, pubblicato nel 1947 nel volume Europe Without Baedeker che raccoglie i resoconti dal ‘vecchio continente’ inviati da Edmund Wilson alla rivista The New Yorker durante fasi conclusive della Seconda guerra mondiale, narra le vicende di due giovani donne, Mattie, americana, e Harriet, inglese, durante il loro servizio nella regione Abruzzo in qualità di operatrici dell’U.N.R.R.A.; il volume però è anche il primo di una nuova serie di Ianieri Edizioni della collana “Comete – Scie d’Abruzzo” il cui Direttore è lo scrittore Peppe Millanta che anticipa: “ci sono storie, libri, narrazioni che pur avendo avuto una rilevanza nel loro presente, a un certo punto si perdono, deragliando dai binari del tempo fino a finire fuori dalla memoria collettiva”.

“Ed ecco che – prosegue – questa nuova serie azzurra è dedicata alle storie ritrovate. Storie riscoperte per caso o dedizione, che spuntano fuori come pepite, pronte per essere rimesse in circolo e parlarci del nostro passato. Ma con parole nuove”.

Quello di Wilson è un testo che per la prima volta viene tradotto in italiano e che riguarda l’Abruzzo, nello stesso volume infatti è possibile trovare la versione inglese: introduzione, traduzione e note sono del Professor Carlo Martinez, Docente dell’Università di Roma la Sapienza.

Lunedì 6 maggio alle ore 15:30, questo volume fresco di stampa verrà presentato presso l’Aula De Tommaso nel Polo didattico di Viale Pindaro 42, a Pescara all’Università G. d’Annunzio Chieti – Pescara, nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, interverrà lo stesso Direttore del Dipartimento, Ugo Perolino.

Sono previsti inoltre gli interventi del Dott. Nicola Paladin e della Dott.ssa Francesca Razzi, oltre a quello di Peppe Millanta.

In parte frutto dell’immaginazione dell’autore, ma in larga misura basata sugli avvenimenti del periodo e sulle testimonianze che egli stesso ebbe modo di raccogliere durante i tre giorni che trascorse in Abruzzo nella primavera del 1945, la storia conduce il lettore all’esplorazione di luoghi assai diversi da quelli del Grand Tour, lungo un itinerario off the beaten track.

Percorrendo luoghi devastati dalla guerra, descrivendo le bellezze paesaggistiche e artistiche dell’Abruzzo, così come la vitalità e la resilienza della sua gente, il racconto dà voce a un paese in procinto di trasformarsi in destinazione privilegiata del turismo americano del dopoguerra, ansioso di conoscere e apprezzare i mille volti dell’Italia.

Dopo la presentazione, si terrà il firmacopie presso la Libreria dell’Università (viale Pindaro, 51).

Partner ufficiali del progetto di Ianieri sono I Borghi più belli d’Italia, I Parchi Letterari, Borghi Autentici e Parco Nazionale della Maiella.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.




LA PAURA UN’EMOZIONE NEGATIVA

Salotto culturale Prospettiva persona

Teramo, 5 maggio 2023. Il prossimo 8 Maggio  alle ore 18:15 il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) Via N. Palma, 31- Teramo,  presenta  il tema “ La paura un’emozione negativa”

con i relatori  Anna Colaiacovo e Luigi Collevecchio già ospiti del Salotto col libro “Quale futuro? Una società con i tempi al femminile” . Introduce e modera Elisabetta Di Biagio.

Approfondimenti

Gestire la paura è possibile? La risposta è “sì”.

Le tensioni emotive, i conflitti, i turbamenti, influenzano la salute del corpo e della mente e impediscono di provare un reale benessere psico-fisico.

La paura è un’emozione primaria e, in quanto tale, non potrà mai essere eliminata dal nostro sistema psico-corporeo. È utile, ad esempio, per affrontare o evitare il pericolo e ci protegge dalle situazioni oltre il limite. Inevitabilmente la paura guida i comportamenti e le scelte e diviene un problema quando paralizza e travolge con forti sensazioni negative di angoscia e panico.

Per imparare a gestire la paura e farne un punto di forza è necessario modificare la visione che si ha di se stessi e ridimensionare la percezione del pericolo esterno, riportando in equilibrio il sistema conscio-inconscio. Solo dopo sarà più facile allenare il coraggio e la presa di decisione.

Per gli appassionati i primi  tre pdf de La tenda 2024 . VUOI LEGGERE LA TENDA ON LINE? VISITA  https://www.centropersonalista.it/latenda/




LETTURA AD ALTA VOCE

Il Laboratorio si chiude con la favola di Prokof’ev

Francavilla al Mare, 5 maggio 2023. Il Laboratorio di Lettura ad alta voce” di Fonderie ARS che ha inaugurato “Libridine” a Francavilla al Mare si avvia verso la conclusione che ci sarà martedì 7 maggio alle ore 18.30 con presso la Sala ipogea del MuMi dove gli allievi del laboratorio tenuto da Annalica Bates Casasanta insieme ai musicisti di Identità Musicali diretti dal M°Alfredo Bruno, accompagneranno i presenti alla scoperta della favola musicale di S.S. Prokof’ev, la più famosa di sempre: “Pierino e il lupo”; un appuntamento che vedrà esibirsi anche i solisti dell’Ensemble Baccano. Si tratta di una storia semplice ma non banale dove il cattivo viene punito ma la musica è sublime.

Dopo aver acquisito esercizi di respirazione, elementi di dizione, elementi di recitazione, linguaggio paraverbale, analisi del testo e della punteggiatura, esercizi e giochi di lettura espressiva, quanti hanno partecipato al laboratorio restituiranno il lavoro svolto attraverso la favola scelta, mettendosi ulteriormente in gioco e con maggiori competenze, quelle acquisite durante il percorso.

L’ingresso è gratuito.

Si ricorda che “Libridine” è promosso dal Centro Per il Libro e la Lettura (CEPELL), istituto del Ministero della Cultura; le associazioni partecipanti al fianco del Comune di Francavilla al Mare sono l’Aps Macondo, Fonderie Ars, l’Associazione Alphaville – nonsolocinema, la Neo edizioni, Sophia Aps e l’Associazione Identità Musicali che a loro volta coinvolgeranno location strategiche, culturali, turistiche del territorio, oltre alla Mondadori di Francavilla e all’Azienda di Trasporti Abruzzese TUA.




CABINA DI TRASFORMAZIONE PRIMARIA A LORETO

la risoluzione dei consiglieri Blasioli e Paolucci: «Delocalizzare l’impianto per minimizzare l’impatto ambientale e dare attuazione ai decreti per prevenire casi analoghi»

Pescara, 4 maggio 2024. La vicenda della cabina di trasformazione primaria di Enel Distribuzione in località Remartello di Loreto Aprutino, e di quello che potrà seguirne in termini di occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici, riporta alla ribalta un tema centrale per la nostra Regione, di cui ci siamo occupati anche nella precedente consiliatura con una legge che purtroppo è stata impugnata dal Governo e cassata dalla Corte costituzionale.

Il tema è polare nell’agenda politica, tra la tutela del territorio e la produzione di energia pulita.

Proprio perché condividiamo appieno l’esigenza di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, riteniamo altresì che sia necessario dare al più presto attuazione al D.Lgs. 199/2021, che permette alle Regioni, a seguito di indirizzi forniti da un apposito Decreto Interministeriale condiviso con la Conferenza delle Regioni, di individuare le superfici e le aree idonee e inidonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, al fine di contemperare obiettivi energetici e tutela ambientale. Già l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha avuto modo di trattare di questo tema relativo al consumo di suolo, specie il suolo pianeggiante e collinare, particolarmente adatto alla vocazione agricola ma preso di mira per il raggiungimento degli obiettivi di fabbisogno energetico.

Spetta dunque al Ministero dell’Ambiente disciplinare principi e criteri per l’individuazione da parte delle singole Regioni dei siti idonei e non ad ospitare pannelli fotovoltaici, e qualora ciò non dovesse accadere, quanto sta accadendo a Loreto potrebbe verificarsi anche in altre aree della nostra Regione.

Nel caso specifico, all’interno di un ampio piano di potenziamento della rete elettrica nazionale, E-Distribuzione dovrebbe infatti realizzare in Abruzzo ben 7 cabine primarie di trasformazione, un investimento importante che interessa anche il Molise, prevede una spesa di circa 90 milioni di euro e ha l’obiettivo di migliorare la capacità di ospitare e integrare ulteriore generazione di energia distribuita da fonti rinnovabili.

Tra queste cabine c’è ovviamente anche quella in località Remartello, per la cui realizzazione la società proponente ha individuato un terreno agricolo. Noi sposiamo in toto la richiesta del Comune di Loreto di delocalizzarla nella vicina zona industriale, un dislocamento che consentirebbe di minimizzare l’impatto ambientale senza determinare grossi stravolgimenti per E-Distribuzione, per cui questa mattina chiediamo al Consiglio Regionale di votare la nostra risoluzione. Un atto con cui intendiamo affrontare anche la prospettiva che più spaventa amministrazioni comunali, cittadinanza interessata e associazioni di agricoltori, e che discenderebbe dalla realizzazione della cabina, ovvero l’installazione di pannelli fotovoltaici fino ad un massimo di 400 ettari, costituendo uno dei campi fotovoltaici più grandi d’Italia.

Esiste pertanto una duplice questione ambientale. La prima riguarda la paventata realizzazione della cabina di trasformazione primaria in un’area a forte vocazione agricola e con vincolo paesistico, come effettivamente si evince dalla cartografia del Prg del Comune di Loreto Aprutino (se solo la Regione Abruzzo avesse adottato il Piano Regionale Paesistico del 2004), elemento su cui occorre tenere alta l’attenzione per fare in modo che la delocalizzazione – che, come si evince dalle dichiarazioni apparse sulla stampa, sta incontrando, almeno nelle intenzioni, anche il parere favorevole di numerosi esponenti di maggioranza – venga effettivamente portata a casa. La seconda riguarda invece l’occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici come presumibile e diretta conseguenza della realizzazione della cabina.

L’area in questione, ricordiamo, si trova nella vallata del fiume Tavo e, oltre ad essere soggetta a vincolo paesistico, è anche inserita all’interno del contratto di Fiume “Tavo, Fino e Saline”, costituito da 15 Comuni e oggetto di cospicui finanziamenti, da ultimo circa 1 milione e mezzo di euro di fondi Fesr. È inoltre rinomata per le colture di pregio viticole, olivicole ed ortofrutticole, e per la produzione del fagiolo tondino del Tavo, una varietà autoctona e tradizionale a rischio di estinzione che è entrata a far parte, nel 2018, dei 18 Presidi Slow Food Abruzzesi, progetto di recupero finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nella nostra risoluzione evidenziamo oltretutto quanto messo in atto da altre Regioni, come l’Emilia Romagna, che in questa fase transitoria in cui sulla base del comma 6 dell’Articolo 20 non possono essere disposte moratorie – ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione – al fine di tutelare i suoli agricoli si è comunque espressa con un provvedimento di Giunta, poi approvato dall’Assemblea Legislativa, dettando criteri generali per l’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, e che ha lanciato una raccolta firme nazionale per la tutela dei suoli agricoli, nonché un forte appello al Governo per sollecitare l’approvazione dei Decreti.

Con questo atto intendiamo quindi chiedere anche alla Regione Abruzzo di fare la sua parte, di attivarsi per accelerare le procedure di approvazione del Decreto Ministeriale e soprattutto tutelare con ogni mezzo le zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o interferire negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale.




GIORNATA DELLA SCIENZA

La città si riempie di laboratori ed esperimenti. Assessore Giammarino: “Una grande mobilitazione per la conoscenza”

Chieti, 4 maggio 2024. Corso Marrucino anche quest’anno è diventata contenitore di creatività e di sperimentazione, grazie alla Giornata della Scienza: 9 scuole, 54 classi e 753 ragazzi delle scuole primarie e secondarie teatine sono diventati motore di questo importante evento conoscitivo. Astronomia il tema cardine scelto da alunni e docenti, esplorato attraverso laboratori, esperimenti, piccoli viaggi nel mondo della scienza sotto i portici di Corso Marrucino e lo spazio di piazza Vico per una giornata davvero speciale aperta alla Città.

Un’iniziativa supportata dall’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune e dal Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Chieti che ha coinvolto tutti e quattro i Comprensivi, più primaria e secondaria del G.B. Vico.

“Bello vedere tanto impegno e tanta partecipazione – così l’assessora alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino – , un evento che ha coinvolto tantissimi ragazzi che si sono preparati a scuola settimana dopo settimana per diventare delle guide speciali della conoscenza. Una grandissima mobilitazione che ha coinvolto scuole primarie e secondarie dei quattro Comprensivi cittadini che ringraziamo per la bellissima e colorata risposta che hanno saputo dare, come sempre, a questo evento. Ai ragazzi va il più forte grazie da parte dell’Amministrazione, perché anche attraverso questi momenti di condivisione e aggregazione, dimostrano la passione e l’amore per la città e per il suo futuro di cui saranno interpreti”.

Banchetti ed esperimenti erano a cura delle scuole: Nolli, Cesarii, Sant’Andrea, Brecciarola, Chiarini, De Lollis, Via Arniense, Via per Francavilla e Corradi, Vicentini/Della Porta, Via Lanciano via Pescara e via Amiterno, Antonelli, Villaggio Celdit, via Bosio e Selvaiezzi, Istituto comprensivo Giovan battista Vico.




ADRIATICA PRESS FUTURA TERAMO CROTONE 3-2

Teramo, 4 maggio 2024. L’Adriatica Press si congeda dal proprio pubblico superando 3-2 il Crotone dopo una partita combattuta. Chiude con una vittoria la Futura l’ultimo match della stagione sul proprio parquet. Ora resta da giocare soltanto una gara, quella di sabato prossimo in Sicilia a Catania contro la vicecapolista del girone E della B1. Onori alla squadra calabrese, impegnata nella lotta per non retrocedere, che ha combattuto e portato al quinto set il sestetto di casa. Questo il tabellino dell’incontro:

ADRIATICA PRESS FUTURA TE      3: Vendramini, Ragnoli, Poli 10, Di Diego 3, Ventura 1, Costantini 17, Patriarca 2, Mazzagatti 10, Fanelli 7, Capulli, La Brecciosa, Lestini 23. All. Collavini

PALLAVOLO CROTONE    2: Belotti 6, Sansò, Santambrogi 11, Capone 3, Kus 14, Maggipinto, Bellanca 17, F. Caliò, G. Caliò, Cesario 2. All. Asteriti.

PARZIALI: 25-18;18-25;25-14;23-25;15-6.




L’EUROPA NEL NUOVO ORDINE MULTIPOLARE

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 4 maggio 2024. Le contumelie che si scambiano i leader “scesi in campo” per le europee, ormai ad un tiro di schioppo, poco o nulla hanno a che vedere con le prospettive che si dovrebbero indicare per le istituzioni dell’ Europa e per il loro cammino verso una effettiva unità politica. Per dirla schietta, si tratta di sapere quale e quanta sovranità – e in quale forma – vogliamo riconoscere alle istituzioni europee. Anziché gingillarci con dichiarazioni più o meno forbite ed eleganti che, almeno da parte di taluni, inneggiano all’ ideale europeo, ma non affondano il coltello nella questione.

“Riconoscere” si diceva sopra, non “attribuire” sovranità all’ Europa. Nel senso che vi sono ambiti di “sovranità” che, di fatto, per quanto appunto non riconosciuti, esistono di per sé e, sia pure negletti, stanno, per forza di cose, in capo al vecchio continente o meglio esisterebbero effettivamente solo a condizione che venissero presi in carico secondo la dimensione sovranazionale che ad essi strutturalmente compete.

In sostanza, l’Europa soffre il deficit di una “sovranità” necessaria, cioè scritta nell’ ordine naturale delle cose. In carenza della quale, tutto l’impianto europeo traballa, come fosse sbullonato, perché gli viene meno il termine “ad quem” Cioè quel punto di riferimento conclusivo che funzioni da “attrattore” e risucchi, in un certo senso, il processo politico in corso verso il suo storico approdo finale. Senonché, la sovranità non è un pranzo servito, gratis, a tavola.

La sovranità costa ed il prezzo non lo paga un’ entità astratta, un po’ fantasmatica che si chiama Europa e si arrangia lei. Sono gli europei, uno per uno, che – a costo di una certa sobrietà di vita fin qui trascurata, ma forse necessaria – devono mettersi le mani in tasca. Inutile girarci in giro.

Se non ci difendiamo da soli, se da noi stessi non sappiamo stare nella competizione tecno-scientifica globale, ad esempio, non avremo mai la forza necessaria per stare da protagonisti sulla scena mondiale, al di là dei tanti auspici e delle belle parole con cui lastrichiamo la strada delle buone intenzioni.

 È in grado l’Europa, ha la credibilità necessaria per chiedere, ad esempio, che l’Alleanza Atlantica, ovviamente da tenerci stretta, i paesi che ne fanno parte possano declinare la loro cooperazione non solo sul piano militare, ma anche ricercando un nuovo approccio al tema dello sviluppo, della giustizia e dell’ equilibrio internazionale?

Ha la forza, a fronte della guerra e delle tensioni che stiamo soffrendo, di proporre la piattaforma di una nuova conferenza sulla sicurezza in Europa, come fu ad Helsinki?

È capace di dotarsi di strumenti istituzionali che siano in grado di stabilire rapporti formali, stabili e strutturati con i Paesi dell’ Africa, a cominciare dal bacino del Mediterraneo, per dare una valenza strategica ad una sorta di aggregato intercontinentale?

È consapevole che il fenomeno migratorio allude ad uno sviluppo di società multietniche sul suolo europeo che rappresenterà una sfida secolare e dirimente per il suo futuro?

Insomma, l’Europa può esistere solo se è in grado di guardare al di là dei suoi confini e riconoscersi in un compito di civiltà, di equilibrio e di pace a livello internazionale. Deve decidere a che altezza vuole porre l’ asticella delle sue ambizioni e se intende corrispondervi.




ENNESIMO PASSO INDIETRO DEL SINDACO

Dietrofront sull’impianto sportivo, dopo i semafori, viale Marconi e i parcheggi. Vittoria dei cittadini

Pescara, 4 maggio 2024.  “Ennesimo passo indietro del sindaco Masci, che ieri ha dovuto annullare in autotutela la delibera con la quale aveva approvato il progetto dell’impianto sportivo di Colle Breccia. Vincono ancora una volta i cittadini che da mesi sostengono questa battaglia, a partire da Antonio Di Girolamo”. Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per la coalizione di centrosinistra, Carlo Costantini.

“A Colle Breccia – ricorda il candidato sindaco – era prevista la realizzazione di impianti sportivi, ma il Comune ha approvato un progetto che prevedeva la copertura dei campi con una struttura alta 12 metri che, se realizzata, avrebbe rasentato i balconi degli appartamenti ed oscurato completamente quelli fino al terzo piano della palazzina, come rilevabile dalla foto scattata da un appartamento al quarto piano. Inoltre, sebbene fosse prevedibile un enorme incremento degli accessi all’impianto sportivo, la viabilità sarebbe rimasta la stessa di prima ed i parcheggi (anche questi rimasti invariati) sarebbero stati quasi completamente sottratti ai residenti”.

“Sono serviti mesi di proteste da parte dei residenti per fare comprendere all’attuale amministrazione quello che chiunque avrebbe compreso fin dal primo momento: quel progetto – sottolinea Costantini – non poteva essere approvato e, dunque, andava modificato. Ieri, finalmente, è arrivato l’annullamento della delibera con la quale il sindaco e la sua Giunta avevano approvato questo progetto”.

“L’ennesimo passo indietro, costato anche in questa occasione sacrifici e proteste da parte dei residenti ed un inutile dispendio di spese per un’attività amministrativa che andava evitata sin dal primo momento”, conclude Carlo Costantini.




CRESCITA PASSA DA INFRASTRUTTURE

Ferrante (Mit), Porto Vasto essenziale per la competitività

Vasto, 4 maggio 2024.  “Il Mit sta realizzando interventi importanti per il porto di Vasto, con risorse per oltre 60 milioni di euro, perché dal suo sviluppo dipende la competitività del territorio. È un hub strategico sul piano economico e logistico, che deve esprimere il suo potenziale anche in termini di intermodalità. Le infrastrutture abruzzesi hanno un ruolo determinate non solo per la crescita della regione, ma anche per il rilancio dell’intera area centro-adriatica.” Lo ha dichiarato il deputato e Sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, a margine della visita presso la sede della Guardia Costiera di Vasto, dove è stato accolto dal Comandante della Capitaneria di porto di Ortona, Dario Ambrosino, e dal Comandante vastese Stefano Varone.

“Stiamo avviando una stagione di investimenti mirati sull’ambito portuale di Vasto che – ha aggiunto Ferrante – prevedono il potenziamento delle sue infrastrutture e il miglioramento dell’accessibilità stradale con risorse per oltre 8,5 milioni di euro.

Altri 50 milioni di euro, la metà dei quali a valere su fondi Fsc di cui il Mit mantiene la responsabilità attuativa, sono destinati a interventi per il completamento dell’ultimo miglio ferroviario, per rendere lo scalo sempre più interconnesso e multimodale. Anche l’aeroporto di riferimento dell’area chietina, quello di Pescara, è interessato da interventi importanti come i lavori di prolungamento della pista di volo appena avviati, finanziati con 7,5 milioni di euro dai FSC 2014/2020. Ricordo che, grazie all’accordo di Coesione firmato con la Regione, il Governo ha stanziato in totale più di 1,15 miliardi di euro per l’Abruzzo che consentiranno di realizzare opere fondamentali. Gli interventi che stiamo introducendo – ha concluso Ferrante – dimostrano che la crescita dei territori passa dalle infrastrutture”.




DIGITALIZZAZIONE, CYBERSECURITY, INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Presentate le opportunità per le imprese abruzzesi

Mosciano Sant’Angelo, 4 maggio 2024. Ieri presso il Blu Palace Business Center di Mosciano Stazione si è svolto l’incontro promosso da Confindustria Abruzzo, Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e Match4.0 che ha illustrato gli strumenti destinati alle imprese abruzzesi che permetteranno di restare competitivi in un mondo in costante e rapida trasformazione, attraverso finanziamenti già stanziati, con coperture fino al 100% per le PMI abruzzesi.

Nata nel 2018 da tutte le associazioni Confindustriali abruzzesi, MATCH 4.0 – Digital Innovation Hub Abruzzo è una struttura agile e diffusa sul territorio che ha l’obiettivo di facilitare e promuovere attraverso attività di sensibilizzazione, formazione e affiancamento, processi di trasformazione digitale, di innovazione e sostenibilità nei settori dell’Intelligenza Artificiale e dell’High Performance Computing.  

Muovendo i passi dagli obiettivi indicati dal Programma Europa Digitale, Match 4.0, insieme a partner di prestigio, si è già aggiudicata importanti progetti che avranno significative ricadute sul territorio in termini di Digitalizzazione Cybersecurity e Intelligenza Artificiale. Tra le sfide più importanti, la creazione di un ecosistema resiliente e sostenibile, più efficiente e competitivo. 

Il Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Luigi Di Giosaffatte, introducendo i lavori, ha sottolineato che, “Importanti fondi europei arriveranno grazie al partenariato altamente qualificato, abbiamo quindi la responsabilità collettiva di spendere i fondi sul territorio e per le imprese, in un momento cruciale della storia. In particolare, vogliamo arrivare alle piccole imprese: è fondamentale infatti innalzare il livello di digitalizzazione delle PMI abruzzesi. Se il livello di digitalizzazione e innovazione non crescerà, le nostre medie e piccole imprese non potranno sopravvivere sui mercati internazionali. Le Grandi Imprese e quelle specialistiche, oltre a poter usufruire dei servizi con un intervento finanziario di minore intensità, possono candidarsi per erogare servizi a valore aggiunto per le PMI.”

Per Ercole Cauti – Direttore di Match 4.0: “La vera sfida sono le competenze, i finanziamenti in questo momento non mancano. Tra i nostri partners ci sono competenze altissime portate ad esempio da università, centri di ricerca, ITS, che metteremo a disposizione nei servizi che verranno erogati alle imprese. Ci sono risorse per dare risposte a tutte le imprese che vorranno ricevere i servizi, che verranno forniti anche attraverso selezionati erogatori.” 

Ad esempio, con il progetto EDIHAMO – che coinvolge trentuno partners – si gestiranno servizi che vanno dall’analisi valutativa sulla maturità digitale nelle aziende – per individuare gli eventuali gap presenti in azienda. Servizio che viene offerto alle PMI con il 100% di finanziamento. Ci si occuperà di formazione delle persone presenti in azienda, perché solo con persone motivate e informate ci sarà un pieno passaggio alla digitalizzazione. Dalla cyber sicurezza ai supercalcolatori, per offrire servizi di predittività ed elaborazione dati attraverso network di super computer. Anche qui, vengono finanziati al 100% fino a 24 mesi di formazione per le PMI Sarà fondamentale la capacità di promuovere l’utilizzo dei servizi da parte delle imprese.

In rappresentanza della Regione Abruzzo è intervenuto Daniele Antinarella.

Le opportunità riservate al sistema produttivo, attraverso un catalogo di servizi di digitalizzazione, cybersecurity e intelligenza artificiale, offerti nei settori della valutazione, test before invest, formazione e sviluppo competenza, ricerca finanziamenti e networking, sono state illustrate in dettaglio a beneficio delle tante imprese presenti all’evento anche da Andrea Ciccarelli – per UniTE, Fabio Graziosi – per UnivAQ, Gaetano Vespasiano – per REISS Romoli, Giovanna Frastalli – per Match 4.0, Valentina Carlini – Dirigente area Digitalizzazione e Filiere Confindustria.

Ha moderato l’evento Alessandro Di Emidio, giornalista.

Foto – credits Confindustria Abruzzo Medio Adriatico




FESTA DELL’EUROPA

Opere pittoriche di Guadagnuolo: “Le Panchine blu dell’unione Europea per David Sassoli”

Roma, 4 maggio 2024. Giovedì 9 maggio 2024, anniversario dell’istituzione comunitaria, Francesco Guadagnuolo dedica un progetto di Pace e Libertà, a due anni dalla scomparsa dell’ex Presidente del Parlamento Europeo

Francesco Guadagnuolo da tempo segue l’evolversi della politica italiana ed i rapporti con il Parlamento Europeo.  Dopo il successo perla sua scultura “Femminicidio, quel che resta per non dimenticare”, sulla violenza contro le donne, tenutasi il 25 novembre 2023, nella Sede del Parlamento Europeo a Roma, l’artista ha realizzato il ritratto: “In memoria di David Sassoli”, che richiama Pace in Europa e nel Mondo, secondo il pensiero di Sassoli, sugli argomenti dell’Unione europea: libertà, equità, giustizia, crescita del benessere e la sua divulgazione che diventano, attraverso l’arte, significato di umana libertà.  

Il 9 maggio ricorre la Giornata dell’Europa, per celebrare l’anniversario della Dichiarazione di Robert Schuman e rinnovare i valori di pace e democrazia. É proprio nel mese di Maggio 2024 vede il progetto artistico di Pace e Libertà di Guadagnuolo: “Le panchine blu dell’Unione Europea per David  Sassoli” che diventerà itinerante, in occasione di ricorrenze o avvenimenti associati alla figura di David Sassoli. Due delle tre opere pittoriche di Guadagnuolo con l’uso del collage sono ispirate a Firenze, dove nacque Sassoli, esprimono un’esortazione a sostenere gli ideali comuni all’Unione europea. David Sassoli prendeva in considerazione un moderno programma di fiducia per l’Unione che mettesse alla pari “i nostri valori e la nostra civiltà, un progetto chiaro per tutti gli europei che permetta di unirci”.  

Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel 1941 pensarono ad un programma: Per un’Europa libera e unita”, quando erano stati esiliati sull’isola di Ventotene per essersi messi in contrasto al fascismo, delineando una trasformazione importantissima nella pianificazione di un continente europeo unificato. Il cosiddetto “Manifesto di Ventotene” è una documentazione con la visione europeista di una riforma democratica d’Europa, nell’attuare una federazione europea invogliata agli ideali di pace e libertà, con supporto democratico munito di parlamento e governo, al quale assegnare grandi capacità di tutta la politica estera ed economica.

Ecco che interviene Guadagnuolo ispirandosi, come si può vedere, in un suo dipinto con l’isola di Ventotene su una panchina azzurra una delle tante installate in molte città italiane, che vola metaforicamente sulle ali blu e gialle dell’Europa, nei cieli di Firenze, pronta a cogliere l’anima del suo illustre cittadino David Sassoli che diventerà Presidente del Parlamento Europeo. La panchina è un minimo segno per l’edificazione di quella comunità europea in cui lo stesso Sassoli credeva e prestava fede. In un’altra opera, con tecnica mista e collage, Guadagnuolo interpreta le frasi di Sassoli che ha pronunciato quando era Presidente, una in particolare è stata messa nell’opera: “Il dovere delle Istituzioni Europee è proteggere i più deboli e di non chiedere altri sacrifici aggiungendo dolore al dolore”. In alto a sinistra campeggia la cupola del Brunelleschi e a destra un fascio di rose blu simbolo del Parlamento Europeo, un plauso sia per la persona, che per il genio umano che ha creato qualcosa a cui la natura non aveva pensato. La terza opera dal titolo: “Le panchine blu dell’Unione Europea, in Italia, per David Sassoli” esprime l’affetto del popolo italiano per lo stimato politico che non sarà mai dimenticato.

Questo è il messaggio espresso dall’artista. Non è altro che il principio dello sviluppo di completamento europeo, il quale ha accompagnato l’origine dell’Unione europea.  Guadagnuolo intende così rendere onore all’europeità dei valori e della personalità dell’italiano David Sassoli che con la sua politica umanitaria al di là delle scelte dei partiti si è guadagnato stima e gratitudine.

L’artista lo aveva conosciuto quando ancora era giornalista alla Rai, lo accomunava il fatto di essere nato lo stesso anno, stesso mese e stesso giorno di Sassoli, con strade lavorative diverse, ma con punti convergenti di pensiero. Il progetto comprende, disegni, dipinti e sculture, che prendono il via dalla personalità di David Sassoli e dai valori europei da lui sempre difesi, per estendere l’attenta valutazione sul futuro Europeo e sulle nuove vedute geopolitiche che l’Europa sta passando, anche in conseguenza della tragica guerra Russia Ucraina, alle porte dell’Europa, che ancora oggi non sappiamo come andrà a finire.




INIZIO LAVORI TRIBUNALE DI TERAMO

Protesta l’avvocatura teramana

Teramo, 4 maggio 2024. Il 15 maggio dovrebbe aver inizio la cantierizzazione dei lavori nel Tribunale di Teramo e nel contiguo edificio (ex Caserma Rossi). Tuttavia, ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale al riguardo è pervenuta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, nonostante formale richiesta inviata a tutti gli organi preposti.

Il COA di Teramo esprime tutta la propria insoddisfazione, considerato che i lavori dovrebbero riguardare solo il cosiddetto efficientamento energetico (sostituzione infissi, sistema aerazione) più l’innalzamento di qualche balaustra ed il rifacimento di qualche servizio igienico.

Si spenderanno decine e decine di milioni di euro (non ci è dato ancora sapere quanti) su una struttura il cui progetto risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, che è e che resterà del tutto inadeguata rispetto alle esigenze di un’efficiente amministrazione della Giustizia.

A L’Aquila ci sono un Tribunale e una Corte di Appello da poco riedificati, a Pescara c’è un tribunale grande e moderno, a Chieti si prevede la realizzazione di una moderna cittadella giudiziaria.

A Teramo, invece, si impiegano ingenti fondi su una struttura del tutto obsoleta e inadeguata.

Se, come previsto, i tribunali di Lanciano e Vasto verranno accorpati a quello di Chieti e se quelli di Sulmona e Avezzano verranno accorpati a quello di L’Aquila, il tribunale di Teramo diventerà il tribunale minore d’Abruzzo.

Se a ciò si aggiunge il fatto che, ancora una volta, il tribunale di Teramo si segnala ancora in termini di arretrato, è facile prevedere, da qui a qualche anno, che anche il nostro tribunale diventerà un ramo secco da accorpare a qualche altro ufficio.

Il COA di Teramo si è fatto carico di molte e pubbliche iniziative, di interrogazioni parlamentari, di incontri ai massimi livelli ministeriali.

Come ringraziamento, pare che durante l’esecuzione dei lavori (sedici mesi) gli uffici del COA (e solo gli uffici del COA) verranno trasferiti, non si sa bene dove, lontano dal Tribunale, quando invece, per legge (art. 25 L. 247/2012), il COA deve avere sede presso il tribunale stesso.

Si porta così a compimento, dopo la trattazione scritta e le udienze da remoto, il disegno di allontanare definitivamente l’avvocatura dagli uffici giudiziari.

Anche il bar del Tribunale, per il cui mantenimento il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati si è battuto, pare dovrà rimanere chiuso durante i lavori, all’esito dei quali difficilmente potrà riaprire, posto che i relativi locali verranno probabilmente adibiti ad uffici.

A Teramo ebbe a recarsi l’allora capo dipartimento dell’edilizia giudiziaria del Ministero, Massimo Orlando, con il quale venne discussa la possibilità di realizzare una cittadella giudiziaria nell’area posta alle spalle del santuario della Madonna delle Grazie, sulla quale area vi fu anche un sopralluogo alla presenza di tutti i responsabili.

Ci si chiede che fine abbia fatto quel progetto e chi lo abbia portato avanti. Il COA di Teramo ritiene estremamente grave la situazione sopra descritta, alla quale si aggiungono altrettanto gravi criticità.

Per questo, al fine di valutare la situazione in atto e assumere ogni iniziativa necessaria a tutela della propria sede e del futuro della Giustizia a Teramo, il COA ha indetto una riunione di Consiglio per il 9 maggio, in mattinata, alla quale saranno chiamati a partecipare anche la Camera Penale, la Camera Civile, il CPO, l’AIGA di Teramo, con invito a tutti i colleghi interessati a offrire il loro contributo.

Antonio Lessiani

Presidente del Consiglio

dell’Ordine degli Avvocati di Teramo




IL POLO MUSEALE COMUNALE  

Nascerà a Villa Santa Maria

Villa Santa Maria, 4 maggio 2024. Nella famosa patria dei cuochi nascerà il Polo museale comunale, volto a valorizzare il patrimonio artistico e culturale del paese. Il Polo, che avrà sede a Palazzo Caracciolo,  racchiuderà i tre musei già presenti sul territorio: il Museo dei cuochi, il Museo di San Francesco Caracciolo e il Museo del Casco, che sarà inaugurato ad agosto prossimo.

“Il nostro intento – spiega il sindaco Giuseppe Finamore – è quello di creare un centro culturale e educativo permanente, al servizio della comunità e aperto al pubblico, che custodisce, conserva, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza del patrimonio culturale della città e del territorio di riferimento. Come amministrazione comunale, ci adopereremo affinché  il Polo diventi regionale, in quanto vogliamo che le ricchezze custodite nel nostro borgo possano avere  la giusta visibilità e la completa tutela, non solo a livello comunale”.

Il Museo dei cuochi raccoglie le testimonianze vive degli chef che si sono formati all’istituto alberghiero di Villa Santa Maria e che hanno avuto la considerazione dei migliori alberghi e ristoranti nel mondo. Dalle testimonianze raccolte nel museo, si evince che non c’è forse nel mondo un prestigioso ristorante o un grande albergo che non abbia avuto tra il suo personale cuoco, maître o portieri, nativi di Villa S. Maria o che hanno studiato alla scuola alberghiera.

Il Museo di San Francesco Caracciolo è dedicato al Patrono dei Cuochi d’Italia, al quale Villa Santa Maria ha dato i natali. Nel 1996, i cuochi hanno scelto e voluto come loro Patrono il Santo, non solo perché San Francesco Caracciolo è nato nella patria dei cuochi, ma anche perché, secondo una

tradizione antica, il primo prototipo di scuola alberghiera è stato realizzato proprio a Villa S. Maria dalla famiglia Caracciolo nel XVI secolo.

Il Museo del Casco sarà inaugurato ad agosto e racconterà tutte le testimonianze e gli aneddoti legati a questa geniale invenzione, creata da Luciano Di Lello, nato a Villa Santa Maria.

“L’amministrazione comunale – conclude il sindaco Finamore – analizzerà ogni possibilità di finanziamento per la realizzazione del Polo museale e si occuperà di redigere i progetti necessari alla presentazione delle candidature ai relativi bandi”.

Barbara Del Fallo




CARENZE ALIMENTARI VS CARENZE SCIENTIFICHE

Pescasseroli, 3 maggio 2024. Nei giorni scorsi si sono rincorsi su alcuni account social i video di come i giovani orsi, figli di Amarena avrebbero superato l’inverno. La notizia curiosa, a correlazione dei video, che lascia aperte infinite domande, è quella che un privato cittadino, ha fornito cibo, “naturale” a suo dire, durante il mese di dicembre 2023 agli orsi orfani, ovviamente avendo deciso in totale autonomia che ciò fosse necessario. Naturalmente la notizia ha destato non poche perplessità, normative, procedurali e di opportunità.

Non sappiamo molto della storia antica dell’orso, ma sappiamo che ci sono ancora cose da scoprire sulla sua storia recente. Di sicuro le ricerche sulla genomica ci hanno aiutato a conoscerlo meglio, gli studi in atto ci stanno aiutando ad avere nuovi dati ecologici ed etologici e il prossimo anno, con la stima su base genetica, avremo certamente informazioni più accurate sulla consistenza numerica su tutto l’areale appenninico, dato fino ad ora ignoto.

Nonostante tutto ad attirare l’attenzione di alcuni però è la mancanza di risorse alimentari per la popolazione di orso marsicano, a loro dire, motivo per il quale sarebbe necessario procedere con alimentazione di supporto (supplemental feeding).

Negli ultimi 7 anni il tema  è stato approfondito e molto abbiamo scritto su questo particolare argomento che appassiona diversi amanti degli orsi, proprio perché, molto spesso, fortemente divisivo. Proprio per questo abbiamo sempre tenuto un approccio scientifico, rigoroso e prudenziale rispetto agli effetti negativi che questa pratica potrebbe produrre.  Se il Parco ha deciso di non procedere con il supplemental feeding lo ha fatto sulla base di confronti e ricerche scientifiche, in ambito internazionale, dove a fronte di alcuni studi che ne elogiano i risultati, in alcune precise aree, molti altri, invece, mettono in guardia sugli effetti negativi di questa pratica, che di fatto annullano tutto il resto.

In passato, come abbiamo scritto, più volte il Parco ha adottato questa pratica con le migliori intenzioni, ma è stata proprio l’esperienza, i risultati e le ricerche scientifiche in divenire, su questo tema, che ci hanno fatto desistere perché inutile, anzi in alcuni casi dannosa.

Un anno e mezzo di attività (1985-86), soprattutto nei periodi di iperfagia, è servito a dimostrare che i punti di alimentazione supplementare sono stati frequentati soprattutto da cervi, cinghiali e volpi, dove c’era la frutta, e soprattutto dai lupi, ma anche dai cinghiali, dove c’era la carne. Gli orsi hanno usufruito di questo cibo aggiuntivo poche volte e in modo sporadico.

E tutti gli elementi, oggettivi, raccolti anche da ricercatori terzi rispetto al Parco, non possono essere confutati dalle opinioni di chi basandosi su osservazioni empiriche e senza una base scientifica afferma il contrario.

Inoltre, come si può parlare di carenze alimentari se tra tutti gli orsi che monitoriamo o che abbiamo catturato, nonché tutti quelli oggetto di foto o video che riempiono i social, non ce n’è uno denutrito?

Le carenze alimentari, ormai insinuate nella mente di chi teme per il destino dell’orso marsicano al momento non esistono, e sono ben altri i problemi per questa meravigliosa popolazione. Ma come spesso accade, quelli più macroscopici e anche più complicati da risolvere vengono ignorati.

Il Parco ha sempre sostenuto che in caso di nuove evidenze scientifiche, utili a confutare la non opportunità del supplemental feeding, rivedrà alcune posizioni, attuando altre strategie. Le Linee Guida dell’UICN per la riduzione dei conflitti con la fauna (IUCN SSC Guideline on human-wildlife conflict on 2023), nello scegliere una misura gestionale, suggeriscono che è fondamentale evitare o minimizzare qualsiasi effetto collaterale negativo. Il somministrare cibo alla fauna non è menzionato tra le azioni suggerite, proprio perché la maggior parte degli studi definisce che i rischi di abituazione al cibo e all’uomo, nonché la perdita di diffidenza e la possibilità di veicolare malattie, visto che dove si mette il cibo non ci andrebbero solo gli orsi, aumenta di fatto i conflitti.

La questione degli orsi confidenti, che invece incontriamo nei paesi, e che quindi ha contribuito a creare l’idea della mancanza di cibo in natura, è un fenomeno che riguarda tutte le popolazioni di orso in giro per il mondo. Associare il fenomeno degli orsi confidenti alla carenza di cibo non ha nessuna base scientifica certa, anche perché non si capisce di cosa vivrebbero tutti gli altri in giro per l’Appennino centrale. Non è la fame a spingere qualche orso a scendere periodicamente in aree antropizzate, altrimenti nei paesi avremmo decine e decine di orsi. E questo non è mai accaduto.

Affermare che gli “orsi scendono in paese perché hanno fame” è una risposta troppo semplicistica, che non tiene conto di quanto in Natura tutto sia più complesso di quello che sembra.

Da questo punto di vista noi uomini dovremmo operare una riflessione più attenta e razionale perché spesso è proprio il nostro approccio semplicistico a farci operare scelte sbagliate rispetto all’ambiente, con risvolti che neanche immaginiamo. E troppo spesso ignoriamo la relazione “causa ed effetto”, perché il lasso di tempo che passa, per percepire le conseguenze delle nostre azioni, è molto lungo.

Il Parco opera in modo chiaro, com’è giusto che sia per una Pubblica Amministrazione, e il supplemental feeding non viene fatto perché non è necessario, e anzi come già detto, spesso dannoso

Lavoriamo ogni giorno per una Natura sana e soprattutto che non ha bisogno della mano dell’uomo, non certo per una Natura addomesticata.

Le azioni sconsiderate messe in campo da chi ha deciso di alimentare artificialmente i due orsi figli di Amarena sono di una gravità estrema. Si tratta di azioni clandestine che poco hanno a che fare con il rispetto della legge, perché l’orso marsicano è una specie particolarmente protetta, e nel cui merito abbiamo chiesto alle autorità competenti di fare chiarezza e di cui daremo conto non appena avremo notizie certe.

Ci sarebbe inoltre anche una questione etica, oltre che scientifica e normativa che è bene ricordare: l’effetto emulazione che altri potrebbero adottare nel silenzio e nell’ombra. Leggere che si sarebbe trattato di un “atto di disobbedienza civile”, è molto triste e ha poco a che vedere con una società avanzata che ha nella Costituzione il rispetto per l’Ambiente, dove rispetto è esattamente il contrario di anarchia.

Siamo sicuri che gli orsi avrebbero superato i mesi invernali anche senza cibo supplementare, anche perché non è dato ancora sapere le quantità di questo cibo utilizzato, né quanto in realtà gli orsi abbiamo usato queste e altre risorse. A meno che gli orsi non siano stati “pedinati”, andando ben oltre il semplice gesto dimostrativo e contribuendo in modo significativo alla fase di abituazione all’uomo, con tutte le conseguenze che questo comporterà.

E qui si apre un altro scenario, se possibile ancora più inquietante del precedente.

Come Ente pubblico siamo tenuti a operare in modo trasparente e rendere conto ai cittadini di tutto ciò che facciamo, a maggior ragione quando si opera su una specie come l’orso marsicano di interesse mondiale perché minacciata di estinzione. Proprio per questo, chiunque altro, privato cittadino o associazione, decida di intervenire sulla medesima specie, deve comportarsi allo stesso modo: rendendo pubblico, non ciò che ha fatto ma ciò che vuole fare.

Si è tenuti a comunicare in modo chiaro come si ha intenzione di procedere, quali alimenti si utilizzeranno, in quali località, quali contesti, se e quali altri animali potrebbero frequentato gli stessi siti, come si opererà di conseguenza, e ogni altro elemento utile a rendere conto alla collettività degli interventi a carico di una specie particolarmente protetta. In tal senso, almeno il raccordo con le Autorità competenti, Regione Abruzzo, Ministero e ISPRA, fuori dal Parco, è indispensabile e legalmente necessario, non facoltativo. Così non è stato.

Un altro elemento preoccupante in questa storia è la tempistica.  Si alimentano artificialmente due orsi a dicembre 2023, ma si racconta il tutto solo alcuni mesi dopo, il tempo necessario per verificare che i due orsi stavano bene. Il dubbio che di questa storia non si sarebbe saputo nulla se ai due giovani orsi fosse successo qualcosa è più che lecito, perché una operazione corretta avrebbe dovuto avere una comunicazione preventiva.  Ovvio pensare che nel caso di eventuali problemi agli orsi ci sarebbe sempre stato il Parco su cui scaricare ogni e qualunque responsabilità.

E questo riporta all’etica ed alla responsabilità di come si approccia al proprio lavoro e al proprio ruolo.

Il Parco lo fa in modo trasparente e sentendo il peso di scelte difficili e spesso impopolari, come non procedere col supplemental feeding, ma avendo ben chiaro l’interesse primario del nostro mandato: la tutela e la conservazione di un ambiente unico e di specie minacciate, rispondendone direttamente.

Tutti coloro, privati o Associazioni, che vogliono condividere la mission della conservazione sono i ben venuti, ma le regole del gioco devono essere le stesse perché solo così ci sarà sempre la garanzia della tutela del bene comune.

In questa triste storia, tutta ancora da chiarire, ha perso la razionalità, la scienza e gli orsi vittime, ancora una volta, di azioni umane sconsiderate, anche se apparentemente fatte per il loro bene.




LA FIGURA DI  PADRE GEREMIA

La commemorazione del circolo ricreativo culturale pensionati

Paglieta, 3 maggio 2024 – Il Circolo Ricreativo Culturale Pensionati di Paglieta commemora la figura del missionario Padre Geremia Giannattasio, a un anno dall’intitolazione della piazza antistante il monumento a Padre Pio. In occasione del bicentenario della sua nascita il 5 maggio 1819, il circolo promuove il 19 maggio una giornata in memoria dell’illustre concittadino, missionario e prefetto apostolico nelle Seychelles per 12 anni a partire dal 1862. Padre Geremia Giannattasio, insieme al savoiardo Padre Théophile Pollaz, è considerato il vero iniziatore e fondatore della missione cappuccina delle Seychelles.

“A nome del Circolo Anziani, in questa occasione, ricorderemo la figura del nostro insigne concittadino, Padre Geremia, ritrovandoci nella piazza a lui dedicata,” dichiara il presidente dell’associazione pensionati, Giusto Cimini, aggiungendo: “Commemorare e ripercorrere l’operato di questo missionario nativo di Paglieta ci riempie d’orgoglio. Ringrazio tutte le persone che hanno contribuito al progetto che ha portato alla realizzazione della piazza intitolata a Geremia. Dal 2023, Paglieta può vantare una piazza a lui dedicata, che ricorderemo ogni anno con una piccola ma significativa cerimonia. Un ringraziamento particolare al sindaco di Paglieta, avvocato Ernesto Graziani, e a tutta l’Amministrazione comunale per il sostegno alle iniziative del nostro circolo, che unisce pensionati e le loro famiglie in un gruppo coeso che condivide momenti di aggregazione collettiva.”

 Dichiara il sindaco, Ernesto Graziani:”Sono felice di sostenere queste iniziative che celebrano la storia e il patrimonio della nostra comunità. L’evento del 19 maggio è un’occasione importante per onorare la memoria di Padre Geremia e rafforzare i legami tra i cittadini di Paglieta.”

Il programma dell’evento prevede una santa messa celebrata da padre Domenico Larcinese alle ore 18:30 presso il Monumento di Padre Pio, in memoria di P. Geremia e dei soci familiari scomparsi nel corso degli anni. Prima di questo, il 9 maggio, gli associati e le loro famiglie si riuniranno sul trabocco “Punta Cavalluccio” sulla Costa dei Trabocchi per un momento di convivialità e degustazione di piatti tipici marinari, con pesce fresco catturato dalle reti di Orlandino Verì, noto traboccante, preparato dalle sapienti mani della signora Pina e servito da Tommaso Verì e dallo staff del Trabocco.




PER POI SVEGLIARMI IN UN QUADRO

presentazione libro di Valentina Venti

Sulmona, 3 maggio 2024. Sabato 4 maggio, a partire dalle 17:30, presso la Sala Consiliare del Comune di Sulmona, nell’ambito della manifestazione “Un libro in Comune”, si svolgerà la presentazione del volume “Per poi svegliarmi in un quadro”, opera prima di Valentina Venti, edita da BookRoad – Leone Editore di Monza.

Valentina Venti è nata a Sulmona (AQ) il 14 febbraio del 1976 ed è docente di Italiano e Latino nelle Scuole Secondarie di secondo grado. Da sempre grande appassionata di arte in tutte le sue forme, è soltanto nell’ultimo anno che ha deciso di dedicarsi attivamente alla scrittura.

In questo suo primo libro Valentina parla di sé, del suo essere una donna come tante, che si destreggia tra gestione della famiglia e lavoro. Un giorno, però, quasi per caso, scopre di avere un tumore al seno ed ecco che tutto all’improvviso cambia. La sua vita. Il suo corpo. Le sue emozioni. Il suo modo di affrontare gli ostacoli e di superarli. “Per poi svegliarmi in un quadro” è un viaggio durante il quale Valentina scopre chi è realmente, anche grazie al sostegno delle tante persone che sono riuscite a darle le giuste motivazioni per vincere. Il romanzo di Valentina è dedicato a tutti. Non solo a chi ha affrontato o sta affrontando il cancro, ma anche a chi ha voglia di riflettere sulla paura, la rabbia e le mille sfaccettature della felicità.

Ad accompagnare l’autrice durante la presentazione, interverranno la giornalista Ornella La Civita, l’attrice Maria Francesca Galasso, il giovane musicista Francesco Gasbarre e l’artista Simone D’Amico, le cui tele saranno esposte in sala consiliare per accompagnare il pubblico nella lettura visiva dell’opera di Valentina Venti.




MAXXI L’AQUILA … continua

Tutti gli appuntamenti dei prossimi giorni a Palazzo Ardinghelli

L’Aquila, 3 maggio 2024. Dopo cinque mesi di costante attenzione da parte dei visitatori del MAXXI L’Aquila, continuano gli appuntamenti per scoprire Diario notturno, Di sogni, incubi e bestiari immaginari, mostra collettiva curata da Bartolomeo Pietromarchi con Chiara Bertini e Fanny Borel che dal 1° dicembre popola le sale di Palazzo Ardinghelli con opere di tredici artisti internazionali, nati nell’ultimo trentennio del secolo scorso, che propongono un comune approccio immaginifico, ironico o perturbante e che, nei lavori presentati, invitano ad abitare i sogni e a esplorare gli incubi del presente.

Domani, sabato 4 maggio dalle 17 alle 19, nella Sala polifunzionale del Museo si terrà la tavola rotonda “Sguardi dal margine. Ripensare Scanno attraverso la pratica fotografica” (ingresso gratuito fino a esaurimento posti): un’occasione di riflessione sulle fotografie in bianco e nero del borgo di Scanno provenienti dalla Collezione Franco e Serena Pomilio, realizzate da Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna, e che nell’allestimento espositivo sono poste in relazione con una serie di nuove opere del progetto Giuseppe Stampone e le fotografie di Scanno della collezione Franco e Serena Pomilio.

L’incontro, prima tappa di un approfondimento che proseguirà nei prossimi mesi con workshop e altri momenti di restituzione, propone un approccio a queste immagini con uno sguardo dal margine affinché le donne ritratte, gli ambienti, il bianco e nero solenne, ci accompagnino nel presente delle aree interne, al di là di una risposta nostalgica e antropocentrica. Intervengono durante l’incontro Alessio De Stefano, Elisa Genovesi, Francesca Muzzarelli, Claudia Pajewski, Francesco Pezzuti, Franco Pomilio e Giuseppe Stampone.

Venerdì 10 maggio dalle 14 alle 18, il MAXXI L’Aquila ospita, invece, il workshop Sorvegliare il corpo. L’artificialità come proxy per la sopravvivenza (non)umana di Agnes Questionmark, una delle artiste in mostra con il suo alterego, la scultura Draco Piscis ,che testimonia la sua ricerca sull’homo aquaticus – creatura acquatica dall’identità mutevole e dalla forma fluida – come riflessione sulla condivisione di ecosistemi fra specie diverse, sui cicli della natura.

Agnes Questionmark invita a mettere in discussione l’identità che l’artista vive e investiga come concetto fluido, mutevole, in trasformazione. Durante il workshop la sua indagine sulla dimensione interspecie si focalizzerà sulle dinamiche del destino evolutivo dell’uomo e sul complesso equilibrio del suo rapporto con la scienza e la tecnologia con un riferimento alle riflessioni sulla politica di controllo dell’artista e teorica Hito Steyerl in dialogo con le teorie del Postumanesimo di Rosi Braidotti. Per partecipare al workshop è necessario iscriversi dal sito maxxilaquila.art entro lunedì 6 maggio.

Domenica 12 maggio, alle 17, infine, è in programma una speciale visita guidata a Palazzo Ardinghelli e un’immersione completa nelle opere di Diario Notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari, in dialogo con l’architettura barocca del Museo: un invito al viaggio tra passato e presente attraverso l’arte contemporanea e l’architettura. (Posti fino a esaurimento con prenotazione online sul sito maxxilaquila.art).

Intanto mercoledì 8 maggio alle 19 ultimo appuntamento al MAXXI L’Aquila con la rassegna “L’opera cinematografica tra restauro e conservazione”, realizzata in collaborazione con l’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” ETS e curata da Fabrizio Pompei. Nella Sala della Voliera del Museo verrà proiettata la pellicola I Vinti di Michelangelo Antonioni, con il suo racconto della crisi della gioventù europea del Dopoguerra in Francia, Italia e Gran Bretagna.

Alla serata ha collaborato il Centro Archivio Cinematografico dell’Aquila che ha partecipato, con la casa di produzione Minerva Pictures di Roma, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca Nazionale di Roma, all’operazione di restauro della pellicola.

Introduce la proiezione Mirko Lino docente di Storia del Cinema all’Università degli Studi dell’Aquila. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione online