IL VIAGGIO

Torna il Presepe vivente il  26 dicembre nel Centro storico la 26° edizione

Giulianova, 4 dicembre 2023. L’associazione Unica Stella porterà in scena nel centro storico di Giulianova,  la 26esima edizione del Presepe Vivente in stile napoletano il prossimo 26 dicembre. Il titolo di questa edizione sarà “Il viaggio”.

Un viaggio fisico, culturale e spirituale. Unico nel suo genere per i costumi e le ambientazioni, che vogliono far immergere lo spettatore nella Napoli del ‘700. 12 saranno le scene. L’ ingresso sarà posto su piazza Buozzi e l’uscita su via della Rocca.

La scena della Natività per la prima volta sarà collocata nella chiesa di Sant’Anna. Sarà un presepe particolarmente musicale, tanti gli strumenti presenti da quelli prettamente napoletani a quelli della cultura folkloristica abruzzese. Infatti, suoneranno: mandolini, chitarre, flauti, fisarmoniche, tamburi, zampogne e dubbotti. L’ingresso sarà sempre gratuito e con prenotazione consigliata attraverso un codice QR (presto disponibile). La manifestazione si aprirà con il corteo dei figuranti alle 17.30 in piazza Buozzi e si protrarrà fino alle 23.00.




LA PATRIA SCONFITTA è il nuovo romanzo storico

Per ricordare gli internati di Borovnica. Anche Armando Volpe, citato nella lapide di Giulianova, trovò la morte a Borovnica. Il ricercatore storico Walter De Berardinis sta cercando i discendenti per il conferimento della  Medaglia d’Onore ai congiunti degli infoibati

Giulianova, 4 dicembre 2023. Dopo il libro “Borovnica e altri campi di Tito (con liste inedite dei prigionieri di Borovnica)”, dell’autore Franco Giuseppe Gobbato e la collaborazione di Giovanni Peco, esce “La Patria Sconfitta” per le Edizioni Ritter. Il nuovo Romanzo storico che copre un periodo che va dal 1943 al 1947. Il soggetto è un uomo, il padre dell’autore, travolto dagli eventi, più grandi di lui e anche di tutta la sua generazione. Quella generazione di diciottenni, di allora, costretti comunque ad una scelta di parte, in entrambi gli ambiti difficile, che vede il protagonista entrare a far parte della R.S.I. in un Battaglione Costiero di Posizione di istanza in Istria. La storia si dipana fra Padova, Gorizia, Pola, Buie, Capodistria nel Carcere mandamentale, Borovnica nel tristemente famoso Campo di Concentramento, Udine, di nuovo Padova per finire a Torino.

La microstoria è inserita negli eventi sconvolgenti della macro-Storia, raccontando anche situazioni poco conosciute e traendo, dalla tragica difesa del confine orientale condotta come possibile dagli ultimi italiani rimasti in armi, i soldati della RSI, spunto per riflessioni sulle anomalie createsi nel Litorale Adriatico, rispetto al resto d’Italia. Anomalie riscontrabili sia durante che nel dopoguerra, non mancando di toccare “l’epurazione” perpetrata anche nel territorio nazionale e le scelte di condotta fatte dal PCI, già dal 1943, con tanto di documenti riprodotti integralmente. Tra i soldati che morirono nello stesso campo, dove era detenuto il papà dell’autore, vi erano quattro abruzzesi: Amantino Alfino di Rocca San Giovanni (disperso in Slovenia dal 7 agosto 1945), Angelo Ippolito di Pescara (disperso in Slovenia dal 31 maggio 1945), Armando Volpe di Castel di Sangro ( disperso dal 22 luglio 1945 e ricordato a Giulianova) e Corradino Liberatore di Castiglione Messer Marino (nome e cognome da verificare)

Anche a Giulianova, sulla lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, posta all’interno del Cimitero monumentale, viene citato un caduto nel campo di concentramento di Borovnica: Armando Volpe, nato a Castel di Sangro il 28 novembre 1919 dal ferroviere Ferdinando e Maria Paolini, trasferito con l’intera famiglia a Fiume (Via Colle del Forno, 5 e successivamente in Via Salita Calvario) insieme ai fratelli: Bruno, Giulio, Gino, Leo ed Elisa Volpe. Il 22 luglio 1945, alle ore 9, moriva all’interno del lager citato nel romanzo di Gobbato. L’intera famiglia, dopo l’esodo Giuliano-Dalmata, fu accolta come profughi a Giulianova. Successivamente all’apposizione della lapide, da parte dell’Associazione Combattenti e Reduci, la famiglia chiese di ricordare il loro congiunto nella lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Lo storico Walter De Berardinis, grazie alla collaborazione dell’autore, sta cercando di rintracciare i discendenti di Armando Volpe per il conferimento della Medaglia d’onore ai congiunti degli infoibati (legge del 30 marzo 2004, n. 92)

Molti invece furono gli abruzzesi che si salvarono da quel campo e tornarono tra l’estate del 1945 e gli inizi del 1946, si segnalano: Guerrino D’Amico e Alfio Ramallo di Pescara; Ermindo D’Annunzio, Arminio D’Aristole, Francesco Ranalli, Guido Ritelli, Domenico Rittoli, Mario Tacconelli, Dino Carducci, Domenico Di Tommaso, Fedele Roddi di Chieti; Francesco Derandi, Gino Rossini di Carpineto della Nora; Fernando Di Tommaso di Cepagatti; Mario Di Valentino di Montorio al Vomano; Raffalele Fantazzi, Florindo Tullio di Balsorano; Donato Genelli di Cugnoli; Dino Mancini e Fido Nardone di Ortona; Guerino Montini, Tito Valentini di Teramo; Ermenegildo Narre di Torricella Sicura; Nicola Colangelo di Pollutri; Antonio Crognale, Giuseppe Crognale, Tommaso Di Donato di Castel Frentano; Giuseppe Petrella di Castiglione Messer Marino; Nicola Lucci di Liscia; Vincenzo Popolare, Eduardo Tritapepe di Lanciano; Fedele Rossi di Monteodorisio;

Franco Giuseppe Gobbato (Vittorio Veneto, 1964), ricercatore storico e scrittore. Nel gennaio 2009 è stato uno degli otto ricercatori del Dipartimento misto (italiani, sloveni e croati) istituito dal Centro Studi e Ricerche Storiche “Si­lentes Loquimur” di Pordenone, per indagare sui fatti tragici avvenuti alla fine della Seconda guerra mondiale sul confine orientale. Dal 2011 è socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, per il quale ha tenuto diverse conferenze su ricerche storiche effettuate. È socio fondatore dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”. Nel 2017 è nominato, dal Comune di Vittorio Veneto, referente del Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto presso il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto quale ideatore dello stesso. Ha curato la parte storica di diverse mostre fotografiche tenute nel vittoriese ed ha al suo attivo una ventina di pubblicazioni, l’ultima delle quali si intitola “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023.

Giovanni Peco (Monza, 1962). Da oltre vent’anni si occupa di ricerche storiche sul confine orientale e del periodo 1943-1945. Ha collaborato con l’autore Pierangelo Pavesi al libro “Le vittime dimenticate” e con Franco Giuseppe Gobbato al libro “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023. È socio dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”.




SIAMO ALLA VIGILIA DI UN DISASTRO

Fina (Pd): Sul superbonus il governo ignora le richieste di proroga.

Roma, 4 dicembre 2023. “Leggiamo oggi sulla stampa nazionale l’appello dell’Ance rivolto al governo per ottenere una proroga del superbonus per i condomini. Si ribadisce quanto aveva già chiesto più volte tutta la filiera delle costruzioni: oltre all’Ance, CNA Costruzioni, ANAEPA Confartigianato, Rete delle Professioni Tecniche, CONFAPI Aniem, Casartigiani, CLAAI, Confcooperative Lavoro e Servizi, Federcostruzioni, Legacoop produzione e servizi, AGCI, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil”: lo dichiara il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Partito Democratico.

Fina prosegue: “Ormai non si contano più gli appelli e le richieste di proroga, del tutto ignorati dal governo e dai partiti di maggioranza. Lo abbiamo detto in tutti i modi: senza una proroga andremo incontro ad un caos per proprietari, imprese e tecnici. Contenziosi giudiziari e fallimenti delle imprese si conteranno a migliaia, con effetti disastrosi per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. Serve urgentemente una proroga capace, in concreto, di risolvere il problema: a tal fine ho depositato un emendamento alla manovra che rinvia il termine per i lavori al 31 dicembre 2024 con SAL al 30%. Prevedere altri parametri renderebbe inutilizzabile la proroga. Un governo responsabile non può i




GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE il 6 dicembre

Raccolta delle firme per L’istituzione del reato di Omicidio sul Lavoro

Chieti, 4 dicembre 2023. USB Abruzzo e Molise richiama l’attenzione di tutte e tutti sull’importanza di continuare con più forza sulla raccolta firme a sostegno della proposta di legge per l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro promossa da Rete ISIDE ONLUS.

Ogni giorno siamo costretti a fare il conto dei morti e degli invalidi permanenti tra chi va al lavoro e non torna più a casa, nel frastuono ipocrita di chi cerca di scaricare ogni volta una responsabilità che sta solo nella ricerca del maggior profitto da parte delle aziende.

Ultimo in ordine di tempo quanto accaduto pochi giorni fa sulla linea Corigliano Calabro/Rossano, con la morte del giovane autista del camion e della capotreno del convoglio che lo ha investito.

È una guerra di cui nessuno vuol parlare!

Negli ultimi 5 anni in Italia oltre 4 mila lavoratrici e lavoratori sono morti sui luoghi di lavoro, quasi 4 milioni hanno riportato ferite a causa di tagli, schiacciamenti, urti, cadute dall’alto…, circa 300 mila hanno subito un danno permanente, oltre 300 mila si sono ammalati perché esposti ad agenti inquinanti ed a ritmi di lavoro usuranti. A fronte di questi numeri impressionanti le pene comminate ai responsabili della mancata osservanza delle previsioni di legge in materia di prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro sono pochissime e spesso irrilevanti.

Con la proposta di Legge di Iniziativa Popolare si intende prevedere nel nostro ordinamento il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi-gravissime, alla stregua della recente introduzione del reato di omicidio stradale, nonché un sistema di sanzioni e di pene che determinino un potere di deterrenza efficace nei confronti di chi, con l’obbiettivo di ridurre i costi ed aumentare il profitto, deliberatamente violi gli obblighi di legge e provochi infortuni mortali e lesioni gravi per lavoratrici e lavoratori.

Nell’occasione del 16°’anniversario della strage della Thyssenkrupp in cui morirono sette operai, l’USB ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale invitando tutte le strutture del sindacato a tornare nelle piazze, ad organizzare quanti più banchetti possibili per fermare questa strage che non conosce tregua.

Conferenza Stampa 6 dicembre 2023. Chieti – Piazza Giambattista Vico ore 17:00 raccolta firme dalle ore 17:00 alle ore 20:00. leggeomicidiosullavoro.it

FIRMA LA PROPOSTA DI LEGGE ONLINE, VAI SUL SITO POTRAI FARLO CON SPID O FIRMA DIGITALE CERTIFICATA




GUARDANDO AL FUTURO CON RADICI PROFONDE

Identità, valorizzazione e sostenibilità della filiera olivicola: riflessioni e proposte. 4 dicembre 2023, ore 9:30

Chieti, 4 dicembre 2023. Si terrà domani, martedì 5 dicembre alle ore 9:30 presso Mood Hotel di Città Sant’Angelo (Pe), il Forum Olivicolo dal titolo “Guardando al futuro con radici profonde”: Identità, valorizzazione e sostenibilità della filiera olivicola: riflessioni e proposte, organizzato da Cia Chieti-Pescara con il patrocinio dell’Associazione Nazionale dell’Olivo e dell’Olio.

L’evento sarà l’occasione per confrontarsi sulle azioni per il rilancio del settore, discutere delle ultime innovazioni, affrontare le sfide attuali ed esplorare le prospettive future dell’industria olivicola. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, del Presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Gennaro Strever e del Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, introduzione del presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba e apertura dei lavori. A seguire tavola rotonda con esperti del settore moderati dal giornalista Enrico Giancristoforo. Saranno presenti l’Assessore alle politiche agricole, Emanuele Imprudente e il Vicepresidente Cia nazionale, Gennaro Sicolo.




LA SIECO DEVE ACCONTENTARSI DI UN PUNTO

La sfortuna si mette di traverso

Ortona, 4 dicembre 2023. Ancora grane per Coach Nunzio Lanci che è costretto a rinunciare ancora a Patriarca e Cantagalli che sembravano invece recuperati. Si prova quindi un’inedita soluzione a “due palleggiatori” con Marshall e Ferrato che, in un certo senso, si scambieranno di ruolo durante la rotazione. È una scelta che paga. Ortona gioca bene e vince meritatamente un primo set nel quale ha lasciato pochissimo spazio agli avversari. Ma forse Cantù era troppo brutta per essere vera ed ecco che la gara si riaccende nel secondo set. Un set equilibrato con gli ospiti che tentano un allungo finale che però si concretizza con il minimo scarto.

E mentre tutti si aspettano un terzo set come quello precedente, ecco che accade il colpo di scena che non ti aspetti. Un colpo di scena di quelli funesti, però. Si fa male Del Vecchio, ed è costretto ad uscire. Era stata ottima la sua gara fino ad allora e la squadra letteralmente crolla. Il contraccolpo di perdere ancora una pedina si fa sentire e la squadra smette di giocare. Cantù ha gioco facile. Ma chi si aspetta ancora un set arrendevole da parte dei padroni di casa, è costretto a ricredersi. Nunzio prova Di Giulio al posto di Donatelli e il ragazzo entra per una lunga serie al servizio, dimostrandosi abile anche in fase difensiva.

La Sieco ne è galvanizzata e gioca bene, ritrovando la grinta introdotta nel primo set. Si apre un divario che sembra incolmabile: 17-5 per i padroni di casa. La differenza di punti permette ad Ortona di gestire in tranquillità e forse anche di commettere qualche piccolo peccato veniale. Cantù accorcia ma non può ribaltare il risultato. La gara si trascina al tie break. Un ultimo parziale equilibrato con Ortona che prova a scappare ma Gamba ha un sussulto finale e trascina i suoi alla vittoria.

Ora testa all’appuntamento infrasettimanale di giovedì alle 20.30 a Pineto con gli impavidi che sperano in un pronto recupero degli infortunati.

IN BREVE

Buona la partenza di Ortona, che costringe gli ospiti al time-out quando Bertoli colpisce il pipe sul 4-1. La Sieco dimostra grinta e concentrazione, il muro funziona così come la fase di copertura. Qualche difficoltà per gli ospiti che soffrono il servizio insidioso degli ortonesi sebbene dai nove metri, i ragazzi di Coach Lanci commettano anche qualche errore.

Secondo set molto più equilibrato, Cantù comincia a girare così che Ortona fa più fatica a difendere e ricostruire. Il set procede sui binari dell’equilibrio. Le due squadre si sorpassano e contro-sorpassano. Costruiscono e sprecano punti break lasciando il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine.

Terzo set. La Sieco ha voglia di rivalsa ma subito un macigno: Del Vecchio sente tirare dietro il ginocchio ed è costretto ad uscire. Ortona perde quindi un importante colonna della ricezione e Cuneo ne approfitta. Ortona si spegne sotto i colpi di Cuneo, ma soprattutto della sfortuna.

Nel Quarto set c’è Di Giulio al posto di Donatelli e il suo turno al servizio è prolifico.  Grazie al giovane talento impavido i padroni di casa conquistano subito un discreto vantaggio. Ora la Sieco è galvanizzata, la fase di muro-difesa non solo è più efficace ma è anche supportata da una ricostruzione efficace. Soffre Ortona nella parte centrale del set quando gli ospiti rosicchiano molti punti fino ad arrivare a cinque lunghezze da Ortona.

Il Tie-Break parte con il doppio vantaggio ortonese, che poi allunga sul 4-1. Cantù trova subito il pareggio e il set torna in equilibrio. Cantù difende strenuamente e Ortona risponde con efficacia. Ma nell’ultima parte del set gli ospiti difendono meglio e alla fine si aggiudicano due punti, lasciandone ad Ortona solo uno.

PRIMO SET

La Sieco si schiera con Ferrato al palleggio e Capitan Marshall opposto. Schiacciatori di posto quattro saranno Del Vecchio e Bertoli. Al centro c’è il ritorno di Patriarca che affianca il suo compagno di reparto Fabi. Libero Benedicenti.

Coach Francesco Denora Caporusso schiera invece Matteo Pedron al palleggio, Kristian Gamba opposto, Lorenzo Magliano e Giuseppe Ottaviani schiacciatori, Dario Monguzzi e Jonas Aguenier centrali. Luca Butti libero

Si parte con Ferrato ma sbaglia subito dai nove metri 0-1. Cantù ricostruisce dopo aver ben difeso un muro ortonese ma Gamba schiaccia fuori 1-1. Fuori il muro di Gamba 2-1. Ace di Bertoli 3-1. Ancora Bertoli, ma stavolta colpisce in pipe 4-1. Aguenier passa al centro, 5-2. Mani fuori di Del Vecchio 6-2. Gamba pesta la linea dei tre metri e regala il 7-2 ai padroni di casa. Marshall serve lungo 9-4 ma subito dopo serve un ottimo assist per Tognoni che non perdona 10-4. Ferrato nell’inedito ruolo di attaccante centra il mani-fuori del 13-4. Invasione di Monguzzi 14-6. Ferrato infila la palla tra muro e rete 17-7. Del vecchio tira forte contro il muro e la palla schizza via 19-11. Ace sporco per Fabi: 20-11. Ancora Del Vecchio tira sulle mani del muro e la palla vola fuori 22-12. Non c’è tocco di Ferrato a muro, il punto è di Ortona 23-12. Ace di Marshall e la Sieco vince il primo set 25-12.

SECONDO SET

Bertoli non riesce a superare il muro 0-1. Forte la schiacciata di Ferrato 6-6. Punto break per Cantù 6-8. Gamba cicca la palla 8-8. Ace per Tognoni 9-8. Bello l’attacco strettissimo in diagonale di Gamba 9-9. Ace anche per Ottaviani 9-10. Fuori l’attacco di Ferrato 9-11 e Coach Lanci chiama time out. Ottima intesa tra Ferrato e Ottaviani, che in pipe attacca per il 12-13. Marshall attacca e trova il. Mani fuori 13-13. Marshall dai nove metri impatta la rete 14-15. Gamba pesta la riga dei tra metri 17-15. Ace di Pedron 17-17. Bertoli schiaccia ma tocca l’asticella 17-18. Stavolta è lungo il servizio di Pedron 18-18. Gamba gira la mano e attacca in parallela 18-20. Ferrato esplode una pipe formidabile 19-21. Invasione di Cantù 20-21. Marshall attacca, il muro sfiora ed è 21-21. Stavolta è fuori l’attacco di Marshall 21-23. Monguzzi trova il set point 22-24. Del Vecchio per il 23-24, annullato il primo set point. Ancora l’attacco al centro di Cuneo vale il pareggio.

TERZO SET

Del Vecchio trova il punto dell’1-1. Esce del Vecchio per un infortunio muscolare, al suo posto entra Donatelli. Subito cercato da Gamba che centra l’ace del 2-3. Gamba sbaglia il servizio 3-4. Monguzzi ferma Ferrato 4-7. Fabi ferma a muro Ottaviani 7-8. Gamba chiude il colpo in parallela 8-10. Aguenier mura bene Fabi 8-12. Ace di Gamba 10-15. Marshall 11-6. Ospiti che dilagano contro una Sieco spenta e demoralizzata: 12-19. Out la diagonale di Ferrato 12-20. Donatelli non trova il muro e la sua schiacciata è fuori 12-22. Fuori l’attacco di Gamba 14-22. Ferrato con un muro solitario 15-22. Gambia 17-24. Fuori il servizio di Ottaviani 18-24. Bakiri mura Bertoli ed è primo punto per gli avversari.

QUARTO SET

Bertoli per il pareggio 1-1, poi fischiata invasione a Cantù 2-1. Ora c’è Di Giulio al posto di Donatelli e fa l’ace del 3-1. Bertoli 4-1. Muro di Bertoli 6-1. Ancora ace per Di Giulio 7-1. Muro di Fabi 11-3. Marshall gira il polso e va in parallela 12-3. Fabi al centro 13-4. Tognoni è ben piazzato a muro 16-5. Fuori l’attacco di Gamba 17-5.  Ace per Ottaviani 17-8. Bertoli la risolve in pipe 18-8. È fuori la diagonale di Ferrato 18-10. Fallo di rotazione fischiato ad Ortona 18-11. Non passa la Pipe di Bertoli e gli ospiti si rifanno pericolosamente sotto 18-13. Gamba tira una bomba dai nove metri ma la palla è al centro della rete 20-14. Fabi per il tocco del 21-14. Bravo Aguenier che la tira forte al centro 21-15. Pesta ancora la linea dei tre metri Gamba 23-15. Muro di Fabi 24-15. Poi Ottaviani schiaccia fuori ed è 25-15.

TIE BREAK

Il primo punto di questo tie-break è di Ferrato con il suo muro 1-0. Ace Marshall 2-0. Fuori di poco il terzo servizio del Capitano 2-1. Marshall serve Tognoni con una mano e lui fa punto 3-1. Fuori di poco il servizio di Di Giulio: 4-2. Ace per Gamba 4-3. Ancora ace, identico per Gamba 4-4. Tognoni sbaglia dai nove metri 5-5. Bertoli non trova le mani del muro e la palla vola fuori 5-6. Fabi al centro 7-7. Fabi segna il punto dell’8-7 e si cambia campo. Punto di Di Matteo, che trova il mani-fuori del 9-7. È dentro l’attacco di Marshall 10-8. Buono il contrattacco dei canturini 10-10. Fuori Ottaviani dal servizio 11-10. Cantù ricostruisce e fa 11-12. Gamba rompe il muro a due ortonese 12-13. Mach point per Cantù e Gamba è al servizio ma Ortona annulla il primo 13-14. È ancora Gamba che chiude set e partita 13-15.

Sieco Service Impavida Ortona Pool Libertas Cantù 3-2 (25-12 / 23-25 / 18-25 / 25-15 / 13-15)

Durata Set: I: 21’  II: 29’ III: 28’ IV: 26’ V: 20’

Durata Incontro: 2h 04’

Arbitri: Toni Fabio (Terni) e Merli Maurizio (Terni)

Sieco Service Ortona: Fabi 10, Broccatelli (L), Bertoli 19, Benedicenti (L) 70% – 25% perfetta, Del Vecchio 6, Marshall 16, Falcone, Tognoni 10, Donatelli, Ferrato 9, Di Giulio 3 , Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 13 – Muri punto: 10

Pool Libertas Cantù: Magliano 7, Monguzzi 5, Butti (L) 50% – 10% perfetta, Gianotti, Ottaviani 9, Aguenier 14, Pedron 3, Quagliozzi 2, Bacco, Picchio (L), Bakiri 8, Rossi, Gamba 18

Coach: Denora Caporusso F. Vice: Zingoni A.

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 11 – Muri punto: 13




A FIRENZE L’AMICACCI ABRUZZO RITROVA LA VITTORIA

Pronto riscatto della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo, che dopo la sconfitta a Sassari di sabato scorso batte la Menarini Volpi Rosse Firenze con il punteggio di 72-61 nella prima giornata di ritorno di Serie A

Giulianova, 4 dicembre 2023. Sul parquet fiorentino la squadra di coach Carlo Di Giusto ottiene un successo che consolida il secondo posto nel Girone B della massima serie.

Nei primi minuti di gioco l’Amicacci si porta avanti affidandosi ai tiri dalla distanza di Marchionni e Barbibay. Firenze risponde e grazie alle giocate di Riccardo Innocenti trova il +2. La fine del primo quarto è però in favore degli abruzzesi che chiudono in vantaggio con i canestri dall’area di Benvenuto e Cavagnini (14-16).

I due azzurri vanno ancora a segno in apertura di secondo quarto ma la squadra di casa si riporta sotto e realizza il sorpasso trascinata da Innocenti e Chakir. L’Amicacci cerca il tiro dalla distanza senza grande precisione e i fiorentini sembrano prendere in mano le redini dell’incontro, portandosi sul +5 con Hosseini e Visser a segno dalla media. Prima della pausa lunga arriva un canestro di Cavagnini ottimamente servito sotto canestro da Greco Brakus a ridare inerzia alla squadra ospite (34-31).

I ragazzi di coach Di Giusto rientrano dagli spogliatoi con un altro piglio, soprattutto in difesa, riportandosi al comando con il solito Matteo Cavagnini a fare da punto di riferimento offensivo. Firenze cerca di resistere con i canestri di Cini e Visser ma gli abruzzesi allungano nel finale di terzo quarto, guidati da un ottimo Conn Nagle. Il vantaggio dell’Amicacci sale fino al +10, realizzato da Gabriel Benvenuto a concludere due belle azioni di squadra (45-55).

La squadra di casa va a segno in apertura di quarto quarto con l’iraniano Hosseini ma l’Amicacci risponde con un Benvenuto che si conferma in grande serata. Gli ospiti rimangono in controllo e piazzano il decisivo allungo con il britannico Nagle ancora protagonista. Nel finale i fiorentini riducono parzialmente lo svantaggio ma la gara è in ghiaccio per gli ospiti che incassano i due punti della vittoria (61-72).

Nel prossimo turno di campionato, in programma sabato 9 dicembre, la Deco Metalferro torna al PalaCastrum di Giulianova dopo due trasferte consecutive. Di fronte la Crich PDM Treviso, reduce dal successo contro la Comes Boys Taranto.

Tabellino

Menarini Volpi Rosse Firenze: Visser 6, Chakir 7, Caiazzo, Hosseini 15, Bassoli 4, Garavello 2, Scandolaro, Pinto Reis 2, Oujedid, Van Trijp, Innocenti 17, Cini 8. All. Castellucci.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Brown, Nagle 9 (7 ast), Benvenuto 16 (9 reb), Marchionni 11, Blasiotti, Topo 2, Cavagnini 14 (6 reb), Stupenengo 2, Mandjam, Boganelli 2, Greco Brakus 4, Barbibay 12. All. Di Giusto.

Serie A – Risultati 1^ giornata di ritorno

Girone A

Montello Bergamo – GSD Porto Torres 67-47

Farmacia Pellicanò Reggio Calabria – UnipolSai Briantea84 Cantù 36-67

Kos Group Santo Stefano – Santa Lucia Roma 101-23

Classifica (W/L):

Cantù 6/0 | Santo Stefano 5/1 | Reggio Calabria 3/3 | Bergamo 3/3 | Porto Torres 1/5 | Roma 0/6 |

Girone B

Menarini Volpi Rosse Firenze – Deco Metalferro Amicacci 61-72

Crich PDM Treviso – Comes Boys Taranto 62-59

Riposa: Banco di Sardegna Sassari

Classifica (W/L):

Sassari 4/0 | Amicacci 4/1 | Firenze 2/3 | Treviso 2/3 | Taranto 0/5 |

Stefano D’Andreagiovanni




POKER! L’ADRIATICA PRESS SUPERA 3-0 ANCHE TERRASINI

La  Futura conquista la quarta vittoria consecutiva ed è  nella zona nobile della classifica

Teramo, 4 dicembre 2023. Come da pronostico, l’Adriatica Press batte Terrasini  e conquista la quarta vittoria consecutiva, lanciando un bel segnale al campionato. Le biancorosse hanno vinto meritatamente 3-0 senza mai dare la possibilità alle siciliane di rientrare in partita. Il primo set è stato combattuto con le teramane avanti 18-11, ma con la squadra ospite attenta a recuperare  e portarsi sul 19-18. Teramo reagisce  e chiude 25-21 in 25 minuti.

Il secondo parziale, che dura la bellezza di 34 minuti per l’infortunio del libero ospite Ruffa, l’Adriatica Press lo gestisce sin dalle prime battute portandosi sull’11-1. Sul 17-10, però, la compagine siciliana ha una reazione fino al 21-15, 22-20, ma con Teramo sempre padrone del match che chiude 25-22 in 34 minuti. Nel terzo parziale, Terrasini prova a scappare sull’0-3, ma Costantini e compagne riescono a limitare i danni dopo il time out chiamato sul 12-13 per le ospiti.

L’Adriatica Press si porta avanti 18-16, 20-16, 22-20, per chiudere a proprio favore la partita  sul 25-22. Le biancorosse conquistano altri tre punti importanti che permettono di navigare nella zona nobile della graduatoria in vista del difficile match in programma sabato prossimo in Sicilia, contro Mazara.

ADRIATICA PRESS FUTURA TE    3

Vendramini 1, Ragnoli 9, Poli 12, Di Diego 3, La Brecciosa, Costantini 17, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 8, Capulli, Ventura, Lestini 11. All. Nanni.

VOLLEY TERRASINI (PA)   0

Bacciottini 2, Ameri 3, Luzzi 10, Tarantino 6, Giambora 2, Patti 9, Biccheri 11.

PARZIALI: 25-21 (25’); 25-22 (34’); 25-22 (27’).

ARBITRI: Danila Villano-Emanuele Renzi




NON È UNA BOMBA DI FARFALLE

di Veronica Chiavaroli

Chieti, 4 dicembre 2023. Il pacchetto fit for 55% (pronti per il 55%) del green deal europeo si propone di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) e, persino, di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La neutralità climatica è elencata anche quale obiettivo globale. Nel 2020, la Cina ha annunciato l’obiettivo di raggiungere il picco delle emissioni di CO₂ entro il 2030 e di smettere di aggiungere carbonio nell’atmosfera entro il 2060.

D’attualità è l’incontro, dal 16 al 18 luglio 2023, tra l’inviato speciale per il clima John Kerry e il primo ministro cinese Li Qiang, a Pechino, per fare opera di tenaci sforzi di dialogo e opinioni di cooperazione in favore della rigenerazione ambientale del pianeta, quantunque, in effettinon siano stati resi noti i dettagli dei temi affrontati.

Speriamo, fiduciosi, sia più proficua la 28sima “Conferenza delle Parti” delle Nazioni Unite (COP 28) a Dubai, tra il 30 novembre e il 12 dicembre 2023, che prevede l’inventario dei conteggi del gas serra prodotti dagli Stati, chiamato global stocktake, e la formulazione collettiva di strategie d’azione, come stabilito nell’Accordo di Parigi, il trattato internazionale delle Nazioni Unite sul clima.

Nell’ambito dell’Unione europea, il green deal, o piano economico verde, è ugualmente un proposito ambizioso che si equipara, citando Ursula Von de Leyen, “allo sbarco sulla luna”. L’intenzione è quella di rivedere ogni aspetto del settore socioeconomico e rimodularlo in modo organizzato e particolareggiato.

Gli sforzi del green deal si dirigono per dare forma (attraverso rilevanti finanziamenti e impegni) a una rigenerazione del pianeta attraverso: 

•L’economia circolare, ossia un modello di produzione e consumo che implica l’autorigenerazione, garantendo l’ecosostenibilità;

•L’energia rinnovabile, vale a dire le fonti energetiche non soggette a esaurimento;

•L’industria sostenibile, che mira al riutilizzo dei prodotti e a rafforzare i processi del riciclo;

•La mobilità sostenibile, ossia diminuire sia gli impatti ambientali (quali inquinamento atmosferico e acustico, congestione stradale, consumo del territorio per realizzazione di strade e infrastrutture), sia i costi degli spostamenti (a carico della comunità e del singolo);

•La biodiversità, che mira al ripristino delle foreste e all’incremento dell’agricoltura biologica.

Per tutto ciò, al singolo cittadino è conteggiata la doviziosa e pragmatica partecipazione civile della gestione dei rifiuti.

Per differenziare di più e più correttamente, bisogna prestare attenzione alle cose di ogni giorno, senza semplificare: foglietti adesivi; cartone della pizza; cristallo; materiale da brucio; abiti usati; sughero; padelle; morchie; biro e pennarelli; siringhe senza ago; scontrini; ossa di pollo; polistirolo; pyrex; medicinali; shampoo pieno; lana di roccia; dispositivi elettronici; olio vegetale; polvere; vaschette di alluminio; ceramiche; stampelle per abiti; scottex; lampadine; rifiuti XL; dentifricio; coppette di gelato.

Successivamente, il riciclaggio deve essere fatto con strumenti conformi (sacchetti, contenitori), in modalità esatte di conferimento (rifiuti personali secondo il domicilio e/o la  residenza e all’interno del dovuto bidone), in giorni e orari definiti dal calendario, poiché diversamente è prevista una multa decisa dai singoli provvedimenti comunali. Anche i turisti devono informarsi sulla pianificazione.

Per diminuire la quantità del secco indifferenziato e rendere il cittadino più responsabile, il CEM Ambiente ha introdotto in molti comuni l’ecuosacco (o sacco rosso), codificato per il rintracciamento, da ritirare, nel numero adeguato alla composizione del nucleo famigliare, presso il municipio per farne uso obbligatoriamente. E se non si differenzia bene, si potranno acquistare, a proprio carico, presso l’Ufficio Ecologia del comune, più sacchi rossi tracciabili: 7.5 € per un rotolo da 15 con capienza di 30 litri.

Per i negozi l’ecuosacco è blu. Anche la brillantezza è politica: la UE porta via le ultime scintille di glamour per raggiungere l’obiettivo. È vietata la commercializzazione di prodotti contenenti glitter sfusi non biodegradabili (cioè composti da microparticelle di polimeri sintetici inferiori a 5 millimetri). Per intanto, la boule de neige (palla di neve)  è prevista quale eccezione del regolamento, e per il resto, aspettiamo, sperando prima di Natale, i brillantini sostenibili, biodegradabili o solubili.

Per un bisogno di festeggiare in modo sostenibile, l’UE conferma il divieto di plastica monouso, tra cui è ricompreso anche il bastoncino usato come supporto per i palloncini che volano. Su iniziative locali non sarà più possibile liberare in aria palloncini in occasione di celebrazioni, manifestazioni, feste o ricorrenze. In una prospettiva ancora più perfezionista e impegnativa, nel futuro c’è un altro modello da raggiungere: l’economia integrale.

Si tratta di “un sistema in cui il valore economico va perseguito sullo sfondo delle relazioni sociali e del valore ambientale” (Massimo Folador, autore insieme a Giuseppe Buffon del libro: “Verso un’economia integrale. La via italiana alla ripresa”).

L’economia integrale è l’integrazione dello sviluppo economico, sociale e ambientale, perché il profitto non ha valore se danneggia l’ambiente, la vita e le relazioni. Si configura un altro modello per un altro futuro: ogni cambiamento è preceduto da un’utopia. Perfettamente in linea con il processo di transizione ecologica è la consapevolezza che la triade ambiente, società ed economia è anche un problema di ordine virtuoso dei rapporti umani, quindi un problema di giustizia. 

La questione ha favorito l’istituzione, su tutto il territorio nazionale, di offerte formative, come corsi di laurea e master, che formano operatori giuridici con conoscenze declinate ai temi dell’ambiente, affinché la Pubblica Amministrazione, le imprese e aziende (pubbliche o private) possano avere specifiche e adeguate figure professionali che possiedano una sicura conoscenza del vigente ordinamento interno, comunitario e internazionale, al fine di rispondere pienamente alle nuove richieste emergenti.

Tra le più innovative e accurate proposte formative spicca il corso di studi in “Diritto dell’ambiente e dell’energia”, con sede in Lanciano presso il Palazzo degli Studi. Nondimeno, c’è una diversa realtà, che ha ragioni diverse: la guerra. Il conflitto armato ha un ulteriore costo, certamente non primario: il costo ambientale. Il conflitto ad alta intensità è l’attività in assoluto più distruttiva perché, in aggiunta alle inaudite sofferenze e perdita di vita di civili e soldati, produce anche danni insanabili con pesanti conseguenze sulla scena climatica e sugli ecosistemi.

Il conflitto armato tra forze militari distrugge palazzi, città, infrastrutture, consuma terre rare (ittrio, terbio) e acqua, immette CO₂ (sono 120 milioni le tonnellate emesse in 12 mesi di conflitto tra Ucraina e Russia), considera ordinario l’uso delle detonazioni a cielo aperto che rilasciano cocktail di composti chimici e frammenti metallici, e non esclude, per le ragioni più rilevanti, finanche il bombardamento atomico.

L’UE ha garantito oltre 25 miliardi di euro per mantenere la catena di approvvigionamento di attrezzature per il sostegno militare all’esercito ucraino. Per impegni presi con la Nato, entro il 2024 l’Italia si è impegnata a raggiungere una spesa per la difesa pari al 2 % del Prodotto Interno Lordo per assicurare prontezza militare alla Nato. Tutto ciò è innegabilmente un contraccolpo alla vocazione protettiva volta alla rigenerazione del pianeta, è pari a una logica senza logica.

Senza scivolare in discorsi di retorica e giudizi misti a utopia, proprio perché la società ha regole complesse e delicate, viene però da considerare che l’avvicendamento dei conflitti e degli scontri potrebbe far pensare a proposte avventate come l’eliminazione della tassa sui rifiuti, facendo però salve le eventuali multe, se non si dà il proprio contributo. Poiché capiamo e caldeggiamo finanziariamente le ragioni dei conflitti ad alta intensità, potrebbe anche bastare il dovizioso, doveroso e indifferibile impegno giornaliero, escludendo con tutto ciò, la tassa sul servizio di smaltimento.




VOLONTARIATO SOCIALE E PERIFERIE

La sinergia tra istituzioni e terzo settore, a supporto della cittadinanza

Chieti, 3 dicembre 2023. Sabato 2 dicembre, presso la sala consiliare della Provincia di Chieti, si è svolto il convegno dal titolo “Il ruolo del volontariato sociale nelle periferie cittadine”, organizzato dall’associazione Erga Omnes.

Attraverso il volontariato sociale rigenerare e ripensare le periferie del Paese per farle diventare sempre di più luoghi di inclusione sociale, rete, solidarietà e sostenibilità.

Tra i relatori, collegato in videoconferenza, il prefetto emerito Luigi Savina, già vicecapo della Polizia di Stato, investigatore impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, arrestò il boss di “Cosa nostra” Giovanni Brusca, autore della strage di Capaci.

Inoltre, Paola Di Pietrantonio, Commissario capo Questura di Chieti; Marialaura Di Loreto, sociologa e presidente della Cooperativa sociale Alpha; Mara Maretti, docente Dipartimento Scienze Giuridiche e Sociali dell’UdA; Pasquale Elia, psicologo e presidente di Erga Omnes.

Ha moderato il giornalista Lorenzo Colantonio.

Il convegno ha voluto tracciare la sinergia tra istituzioni e terzo settore, attraverso interventi duraturi e lungimiranti che permettano di contrastare disuguaglianze sociali ed economiche.

Durante l’incontro sono intervenuti: il Questore di Chieti, Aurelio Montaruli; il Rettore dell’Università d’Annunzio, Liborio Stuppia; la Direttrice dell’Azienda per il diritto agli studi universitari, Teresa Mazzarulli; il presidente del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Abruzzo, Casto Di Bonaventura; il presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Chieti, Mario Colantonio.

Il volontariato di Erga Omnes è stato portato come esempio di cittadinanza attiva e partecipazione giovanile, a sostegno delle istituzioni, attraverso servizi psico-sociali a supporto dei cittadini, in particolare meno abbienti e con fragilità.




BANDO FEDELTÀ AL LAVORO

Premiate 34 aziende teramane dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, tra cui 9 imprese storiche con oltre 50 anni di attività. Assegnato il premio “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE)

Teramo, 3 dicembre 2023. Nel corso della cerimonia di premiazione “Fedeltà al lavoro e del progresso economico”, promossa dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, che si è svolta oggi a Teramo, in via Savini, sono state premiate 34 imprese teramane, alla presenza di tutti i sindaci dei Comuni interessati, delle autorità locali e di tutto lo staff camerale con la presidente Antonella Ballone.

Conferito il premio speciale “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE) dal 1º novembre 2023, che sarà prossimamente a Teramo per il ritiro dell’onorificenza.

Premio speciale anche al primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto, “per le doti di professionalità e dinamismo che hanno consentito il rilancio economico e sociale del territorio teramano”.

Sono 9 le imprese storiche con oltre 50 anni di ininterrotta attività, che hanno ricevuto come premio alla carriera una targa e un diploma di benemerenza:

1.            Baltour Srl di Agostino Ballone

2.            Carulli Srl di Nicola Carulli

3.            Cioci Srl di Luciano Cioci

4.            Della Noce Snc di Marco Falconi & C.

5.            F.Lli Cimorosi & C. Snc di Domenico Cimorosi

6.            Gavioli Arte E Restauri Srl di Nino Gavioli

7.            Lory Hotel Srl di Attilio Iustini

8.            Pizzorante Zio Mamo di Mauro De Gregoriis

9.            Procaccia & C. Srl di Giovanna Procaccia

A seguire sono stati premiati i dipendenti privati con oltre 25 anni di servizio:

1.            Osvaldo Basili, dipendente di Procaccia & C. Srl

2.            Gianluca Catelli, dipendente di Neodecortech Spa

3.            Mario Di Salvatore, dipendente di Gavioli Restauri Srl

4.            Fabrizio Falone, dipendente di Gavioli Restauri Srl

5.            Angelo Luigi Michelucci, dipendente di Edilcassa Abruzzo

6.            Roberto Palumbi, dipendente di Procaccia & C. Srl

Premiati anche 8 dipendenti della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia in servizio da 25 anni:

1.            Antonella Di Stefano

2.            Anna Ferri (dirigente Area economico finanziaria)

3.            Salvatore Florimbi (vice segretario generale vicario e dirigente Area promozione economica e regolazione del mercato anche Responsabile anticorruzione della Camera)

4.            Tiziana Giammaria

5.            Lidia Iannetti

6.            Gabriella Recchiuti

7.            Ricci Stefano

8.            Ruggieri Claudia

Onorificenza anche per la ditta Moschella Sedute Srl di Pasquale Moschella di Montorio al Vomano, che si è distinta per aver realizzato notevoli progressi a livello tecnico e produttivo.    

Infine, sono state conferite 25 medaglie alle imprese teramane in attività da almeno 25 anni:

1.            Camping Duca Amedeo degli eredi di Amedeo Corsi (premio alla memoria) 

2.            Hotel Ermocolle di Eva Antonucci

3.            Hotel La Griglia di Valeria Di Serafino & C. Snc

4.            Alessandro Di Martino & C. Snc, ristorante “Martin pescatore”

5.            Hotel Fabiola S.N.C. di Alberto Censori & C.

6.            Edilizia Tris Srl di Bruno Ciutti, villaggio turistico “Lido D’Abruzzo”

7.            Intertur S.A.S. di Gabriele Di Carlo & C., hotel “Michelangelo”

8.            Luigi Capoferri, negozio di abbigliamento “Stephanie”

9.            Caporaletti Costruzioni di Caporaletti D. & Figli S.A.S.

10.         Gianfranco Ciafardoni

11.         Paolo Cichetti & C. Snc

12.         Mario D’angelantonio, distributore di carburante IP

13.         Leonardo Di Giannatale

14.         Giocondo Di Giulio

15.         Coclite Di Marcello

16.         Paola Di Odoardo

17.         Di Remigio Costruzioni Snc di Elio Di Remigio & C.

18.         Michelino Durante

19.         Ecolux Professional – Protezioni di Claudio Pappagallo

20.         Iervelli Costruzioni Srl

21.         Mare Blu S.P.A. di Gabriele Di Nicola

23.         Nuova S.M.A. S.R.L. di Bernardo Sofia

24.         Graziana Ravicini

25.         Guglielmo Zavatta

La cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming sul canale facebook della Camera Gran Sasso, dove è possibile vedere la registrazione dell’evento al link: https://fb.me/e/4FdatOm3t




LABORATORIO TEATRALE Vedere ad occhi Chiusi

Il 12, 13 e 14 Dicembre dalle ore 17 alle 20 LA SCENA DELL’INVISIBILE Docente Mario Fracassi Regista, attore e formatore

Città Sant’Angelo, 3 dicembre 2023. Il laboratorio prevede l’esplorazione della materia sensoriale e della memoria individuale attraverso giochi ed esercizi per rinvigorire l’immaginazione e la creatività dei partecipanti lavorando sulle fonti di espressione e creazione sia corporea che drammaturgica e di composizione poetica di uno spazio.

Il laboratorio è aperto anche a chi non ha avuto altre esperienze teatrali. “Vedere ad occhi Chiusi”- LA SCENA DELL’INVISIBILE a Città Sant’Angelo dal 12 al 14 Dicembre dalle ore 17 alle 20 è una proposta di laboratorio con cui indagare il senso profondo di questa dimensione conosciuta, temuta, interrogata, rimossa che è l’ascoltare le storie al buio.

Proprio quel “buio che può rappresentare il terrore, il nulla, ciò che si oppone violentemente alla chiarezza della parola, alla trasparenza di ciò che si vede, alla luce che esplora la conoscenza, e invece è qualcosa che deve essere portato in superficie, perché questo è il cammino della conoscenza in cui capita di sognare quando la coscienza diurna si mette da parte.

Al termine del percorso di laboratorio i partecipanti potranno partecipare come attori allo spettacolo di teatro sensoriale LA BAMBINA DEI FIAMMIFERI che verrà presentato il 20 e 21 dicembre a Città Sant’Angelo, il 22 dicembre ad Avezzano, Il 28 Dicembre a Pescocostanzo, il 29 e 30 dicembre a Pescara e il 3 gennaio a Sulmona.




FABRIZIO FERRACANE con Fantasmi di Santeramo

Al teatro Zambra il 9 dicembre prossimo

Ortona, 3 dicembre 2023. Fantasmi è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo, un progetto in collaborazione con Alessandro Brucioni e che sarà sul palco dell’Auditorium Zambra sabato 9 dicembre alle 20.45 grazie ad Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino.

Nel 2022-2023 il ciclo di drammaturgie si è sviluppato in un incontro tra drammaturgia, personaggio e pubblico. Un incontro tra il drammaturgo con il personaggio in relazione stretta e diretta con lo spettatore. Una serata in cui Michele Santeramo si ritrovava per condividere con lo spettatore il senso  del  reciproco “scoprirsi” attraverso il personaggio scritto. Un Michele Santeramo che racconta Bastianazzo. Nel 2023-2024 i Fantasmi cominciano a incarnarsi e subentrano attori e attrici.

Il Fantasma di Bastianazzo viene incarnato da Fabrizio Ferracane. Adesso è l’attore che costruisce una relazione con lo spettatore nel circuito delle apparizioni del Fantasma. La storia di Bastianazzo, uno dei personaggi del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga viene a raccontare della sua condizione, del suo sentirsi estraneo, a dire al pubblico che bisogna avere il coraggio di ammettere d’aver perduto, “a tenerci stretti l’uno con l’altro nel nostro costante farsi del giorno”.

“Perché quelli come me nessuno li aiuta nessuno li guarda e tu lo sai bene che quando le cose si fanno difficili allora l’umanità sparisce”.

Fabrizio Ferracane: attore di carriera essenzialmente teatrale, ha lavorato saltuariamente anche al cinema in Malena di Giuseppe Tornatore, Anime nere di Francesco Munzi, il Traditore di Marco Bellocchio e in varie serie televisive di successo: Il commissario Montalbano, Il capo dei capi, Squadra antimafia – Palermo oggi 2, Il tredicesimo apostolo – La rivelazione, la compagnia del Cigno e The Bad Guy. Riceve numerose candidature come migliore attore, nel 2015 per Anime nere e nel 2022 per Ariaferma di Leonardo Di Costanzo ai David di Donatello. Sempre nel 2015 per Anime nere è candidato come miglior attore non protagonista ai nastri d’Argento, che vince nel 2019 per il film Il Traditore (con Luigi Lo Cascio) di Marco Bellocchio.

Ha lavorato con G. Russo, M. Cuticchio, E. Sideri, P.Sepe, R.Marino, R. Caporossi.




SIAMO IN CAMMINO [25]

Siamo entrati nel periodo dell’Avvento, ci prepariamo alla solennità dell’Immacolata. Celebrazioni straordinarie in corso di preparazione un po’ in tutte le nostre chiese d’Abruzzo

Possiamo vivere con Radio Maria momenti di preghiera con due dirette previste proprio in Abruzzo: Giovedì 7 dicembre, alle ore 16:40 diretta dalla Chiesa di San Nicola Vescovo a Villanova di Cepagatti con Santo Rosario, Vespri e Santa Messa. Don Cristian Evangelista che guiderà la preghiera; venerdì 8 dicembre, alle ore 10:30 diretta dal Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria a Pescara Santa Messa Solenne celebrata dall’Arcivescovo Mons. Tommaso Valentinetti.

Novene di preparazione sono in corso di svolgimento nelle nostre chiese, per entrare nel clima dei festeggiamenti ma utili contributi sono gli approfondimenti, preziosi contributi, di don Guido Carafa e Mons. Panfilo Argentieri.

Utili catechesi, dunque, per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola. Una preghiera per il mondo che soffre. Una preghiera per ogni intenzione di chi segue e ci ascolta

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci, in cammino  a voi tutti amici della Chiesa




L’ITALIA STANCA E DISAMORATA DELLA VITA

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 3 dicembre 2023. Sonnambuli, inerti, stanchi, ciechi e rassegnati, disillusi dalla vita, abbandonati al corso degli eventi. Così il CENSIS vede oggi gli italiani. All’80% convinti che l’ Italia sia in declino, incapaci di reagire alla drammatica crisi demografica, in fuga (36.000 giovani, lo scorso anno) dal proprio Paese, timorosi di essere travolti da una guerra che non saprebbero combattere.

Traditi anche dalla globalizzazione che ha finito per restringere il nostro orizzonte vitale, piuttosto che dilatarlo, cosicché oggi imperversa il sovranismo. Privi di ideali, fosse pure l’ immediato, semplice obiettivo di una vita agiata, appagati dalla “ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano”, gli italiani si afflosciano, incapaci perfino di desiderare.

Lo stesso lavoro smarrisce la dignità di impegno che dà senso alla vita ed e’, per lo piu’, percepito come approvvigionamento di risorse da orientare ai “desideri minori”, ai consumi del momento fuggente, senza una prospettiva di futuro. E per il 74% favorevoli all’eutanasia, il che non e’ un buon segno perché un tale sentimento – a prescindere da ogni considerazione di carattere morale o di ordine etico-giuridico – allude, pur sempre, dal punto di vista esistenziale, a come farla finita, piuttosto che a combattere per la vita.

Concepita, a sua volta, come un bene di consumo, strettamente individuale, di cui non si deve dar conto a nessuno, né in cielo né in terra e che si butta una volta usato oppure quando sia scaduto o non “funzioni” più. Eppure, ci sono momenti in cui – come in questi giorni, per la morte di Giulia – il Paese è percorso da una emozione forte, collettiva, sincera, che testimonia una passione, un desiderio, forse una nostalgia di “valore umano” che è tuttora viva e persiste, in attesa di essere risvegliata. Ma non c’è chi sappia comporre questa energia morale, pulsante per quanto disordinata e confusa e convogliarla, dallo spontaneismo vitale da cui nasce, nell’ alveo di un disegno e di una speranza di riscatto civile. La “politica” – nessun riferimento, per carità, all’attuale governo – scivola via, impotente, come un rivolo d’acqua su una lastra di marmo, senza lasciare traccia.

La Relazione Annuale del CENSIS è, ancora una volta, talmente puntuale da far sì che la descrizione del contesto civile dell’ Italia, nell’ attuale frangente storico, vada oltre l’ analisi sociologica e, tra le righe, consenta di leggere una prima trama di cause e con-cause della situazione. Eppure, queste, al di là della costellazione socioculturale e politica del fenomeno, sono, in ultima istanza, di ordine esistenziale, cioè vanno rintracciate, più a fondo, nella interiorità delle persone, nell’ auto-comprensione, nella coscienza del valore che ciascuno attribuisce a sé stesso ed alla propria vita, al proprio ruolo ed al proprio destino, nell’ immagine di sé, consapevole o inconscia che sia, la quale quotidianamente guida i comportamenti ed i gesti di ognuno di noi .

E volessimo individuare, con tutta l’ approssimazione necessaria, un punto di sintesi estrema, da cui poi tutto si irradia, si dovrebbe dire che il sentimento prevalente è forse questo: come se oggi non sapessimo più che farcene di noi stessi e del tempo della nostra vita; come se trattassimo il nostro “io” alla stregua di un giocattolo rotto che distrattamente manipoliamo.

Il tutto – su cui è opportuno tornare – ha a che vedere con l’autoreferenzialità esasperata e la crisi della trascendenza di cui oggi pericolosamente soffriamo. (Segue)




VEGLIARE IN ATTESA DEL SIGNORE: non è mestiere per populisti e imbonitori televisivi

Vegliare non è neanche un dovere. Vegliare può essere solo un desiderio. È attività del cuore quanto della mente. È puro amore.

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 3 dicembre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.

Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». (Mc 13, 33-37 – I Avv B).

Per quanto i termini attesa, veglia, speranza non siano termini che rientrano spesso nella logica del nostro mondo tecnologico, tecnocratico e super organizzato è innegabile che… facciano ancora parte del vocabolario e della vita. Attendere vuol dire aspettare e vegliare vuol dire attendere con trepidazione, desiderio, attenzione, senza addormentarsi. Il termine non è un’invenzione del Vangelo, fa parte della realtà stupenda dell’amore umano e divino. Si veglia per chi si ama o perché lo si attende o perché lo si custodisce nel suo sonno, nel suo bisogno, nella sua malattia… Si veglia, stando li, aspettando che gli eventi volgano al meglio; magari con l’aiuto di una preghiera, di un sospiro, di una speranza. Si veglia perché si ama, si ha cura e non si abbandona nessuno, dai nostri cari fino a chi il Signore pone sulla nostra strada. E per il Signore?

Se l’attesa del Signore non fa parte normalmente del nostro stile cristiano non è certo colpa del mondo odierno. Il mondo ha le sue logiche e tempi, stile e razionalità. I cristiani farebbero molto bene, senza accusare il mondo, a chiedersi perché non vegliano più per il Signore. Sarà forse che lo amiamo poco? Il Signore è venuto, viene e verrà. Viene nella nostra vita in tanti e tanti modi. Verrà alla fine della nostra vita come alla fine dei tempi. “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati”. Veglio per Lui? Prego? Oppure mi rifugio in idiozie e panacee per non affrontare la realtà? Cresce il numero, anche tra i cristiani, di coloro che si rivolgono a maghi e cartomanti. Peccato gravissimo ed emblematico. Su alcuni hanno più potere e convinzione le chiacchiere che sono dette su una carta che il buon Dio; si vuole sapere tutto e subito e non si vuole aspettare; si vuole persino comprare (inutilmente e dilapidando soldi) una risposta di Dio che certamente non arriva per quelle vie.

Vegliamo poco per il Signore. Sarà per questo che ci sono in giro pochi leader “vegliardi”, nella Chiesa come nel mondo. I “vegliardi” sono quelli che scrutano i tempi, ne colgono i segni più importanti e indicano umilmente strade di rinascita, di vita, di autentico sviluppo di tutte le persone. Non sono vegliardi quelli afflitti dalla sindrome di essere “salvatori della patria” o della Chiesa, né quelli che tra populismi e interessi personali promettono di uscire dalla crisi economica e ambientale in quattro e quattr’otto. Quanti ciarlatani alla Chiesa e nel mondo riempiono social, TV e dialoghi col solo fine di mettersi in mostra, carpire consensi e magari rubare risorse. Dobbiamo essere vigili anche verso di loro e star lontano da loro il più possibile, nella Chiesa come nel mondo.

Vegliare non è il mestiere di populisti e imbonitori televisivi. Vegliare non è neanche un dovere. Vegliare può essere solo un desiderio. È attività del cuore quanto della mente. È puro amore. Chi veglia per lavoro, nei tanti nobili mestieri di assistenza, non veglia, ma appunto assiste. Vegliare è di più, molto di più. Vegliare è protendersi verso l’altro finché questi non abbia pienezza di riposo, o salute, o vita. Vegliare è attendere perché ci manca qualcosa, per noi o per gli altri, che ci può arrivare solo come dono, quando Dio vuole. Vegliare è misura di umiltà autentica: attendo perché tutto è dono e non sono padrone di niente.

Vegliamo !




ANNA KARENINA con Galatea Ranzi

Terzo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024. Il grandioso affresco di tipi umani di Tolstoj sul palco del Teatro Maria Caniglia di Sulmona

Sulmona, 2 dicembre 2023. Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona propone come terzo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura: Anna Karenina di Lev Tolstoj, nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, una produzione Teatro Stabile di Catania e Teatro Biondo Stabile di Palermo, con Galatea Ranzi, per la regia di Luca De Fusco, in scena al Teatro Maria Caniglia di Sulmona sabato 9 dicembre alle ore 21:00.

Nel suo Anna Karenina Luca De Fusco sceglie di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista, con l’obiettivo di analizzarne l’animo inquieto e le sue relazioni con i personaggi che la circondano; l’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione con il drammaturgo Gianni Garrera, non pretende di trasferire sulla scena teatrale tutte le complessità psicologiche e letterarie dell’opera di Tolstoj e si concentra dunque sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty. La protagonista paga il prezzo della sua estrema sensibilità e il desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo, e il pubblico non può non ravvisare la contemporaneità e l’universalità dei temi trattati.

Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina, Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Giacinto Palmarini (Vronskij), Francesco Biscione (Levin), Debora Bernardi (Dolly), Irene Tetto (Lidija), Giovanna Mangiù (Betsy), Mersilia Sokoli (Kitty), sotto un’attenta guida registica e immersi in una scenografia cinematografica imponente, ci trasportano in un mondo che appare cristallizzato nel tempo, e che porta a chiedersi se lo spirito umano rimane immutato nei secoli o se è la realtà a presentarsi sempre allo stesso modo: lo spirito di servizio, la società, la disperata profondità del sentimento che è l’amore, il lavoro come fuga dai propri problemi, l’ipocrisia della nobiltà, l’assurdità della guerra, il rapporto con i figli, la povertà e le condizioni di vita dei contadini, la continua ricerca del senso della vita.

«Insieme al drammaturgo Gianni Garrera – spiega De Fusco – abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj sono interpretati dagli stessi attori. I pensieri dei personaggi sono invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione di Ronconi del Pasticciaccio e configurando degli “a parte”, tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro. A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie».

 Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




LE AREE DELLE EX MINIERE SAMA

Procedono spediti i lavori di ripristino e messa in sicurezza 

Abbateggio, 3 dicembre 2023. Ieri è stata una di quelle giornate che fanno bene al cuore e alla mente, dove vedi realizzato ciò che hai immaginato, nei vari ruoli ricoperti nel corso degli anni, e che pensavi insperato! – dichiara Antonio Di Marco, già sindaco di Abbateggio e presidente emerito della Provincia di Pescara.

Era il 2010 quando avviai l’approfondimento necessario per comprendere se le aree delle ex miniere di Sama ad Abbateggio, in località “Imbocco Pilone”, fossero state ripristinate e messe in sicurezza correttamente; mai avrei immaginato che saremmo arrivati a risultati come quelli che ho visto.

Assieme al sindaco di Abbateggio, Gabriele Di Pierdomenico, al Commissario ad acta per la messa in sicurezza Imbocco Pilone l’Arch. Caterina Di Paolo e al Direttore dei lavori l’Ing. Luca Aceto, ieri (ndr 01.12.2023) abbiamo effettuato un sopralluogo tecnico per vedere il livello di avanzamento dei lavori in corso del primo lotto, per un importo di circa € 300.000,00.

Abbiamo vissuto anni complicati per arrivare a vedere riconosciuto, con il giudizio definitivo del Consiglio di Stato, il diritto di Abbateggio ad avere il ripristino e la messa in sicurezza di questo sito naturalistico e ambientale e la sua piena fruizione turistica – prosegue Di Marco- ; voglio ringraziare l’avvocato Matteo Di Tonno per tutto il prezioso supporto legale fornito in questa vicenda che dieci anni fa sembrava impossibile concludere e vincere e invece oggi questo percorso di affermazione e tutela del patrimonio ambientale e storico delle miniere del territorio comunale di Abbateggio, caparbiamente perseguito, ha dato i suoi frutti!

Devo altrettanto ringraziare le amministrazioni comunali che hanno governato con me per 15 anni e che dal 2010 si sono spesi con me affinché i diritti del nostro borgo e dei suoi cittadini fossero riconosciuti.

Questo risultato ci rende orgogliosi perché è il frutto della tenacia e caparbietà di un piccolo Comune che, più di dieci anni fa, non ha arretrato davanti alla Regione (sin dalla Giunta Chiodi nel 2010) e alla società SAMA, e ricorrendo a TAR e Consiglio di Stato ha fatto valere, sin dall’inizio, i propri diritti di tutela e ripristino ambientale, pretendendo la messa in sicurezza dei siti utilizzati per scavi minerari, come previsto da un regio decreto del 1927! Abbateggio, assieme ai Comuni di Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino e Scafa, fa parte del comprensorio minerario della Maiella, un’area che per decenni è stata oggetto di estrazione della roccia calcarea bituminosa per la produzione di bitume fluido e di manufatti di asfalto e per la lavorazione della roccia calcarea come materiale da costruzione.

Avevamo tutte le ragioni per il nostro territorio e le abbiamo fatte valere.

Saremo attenti affinché Regione Abruzzo eroghi con celerità gli ulteriori step finanziari previsti dalla Legge Regionale e cercheremo di sollecitare la velocizzazione di queste procedure tecnico-contabili per far in modo che la prossima estate luoghi incontaminati, come quelli della Valle del Lejo e nello specifico della località “Imbocco Pilone”, possano essere fruiti turisticamente in modo completo e diventare un volano dal punto di vista culturale, turistico e ambientale.

Ci tengo a precisare che questi interventi non rientrano tra quelli finanziati dal progetto Masterplan, che, rispetto alle aspettative del territorio, ad oggi si ferma alla pista ciclabile a Scafa.

Ringrazio infine l’attuale amministrazione comunale di Abbateggio che sta gestendo la realizzazione delle opere in sinergia con il Commissario ai lavori pubblici per la messa in sicurezza di Imbocco Pilone.




FESTA DEI FUOCHI AD AGNONE

 Comune di Sante Marie e Pro Loco di Santo Stefano protagonisti

Sante Marie, 3 dicembre 2023. Il Comune di Sante Marie e la Pro Loco di Santo Stefano parteciperanno oggi alla seconda edizione della Festa dei fuochi rituali, organizzata dal Comune di Agnone. L’evento si è svolto nella città dell’alto Molise nella suggestiva ieri, dalle ore 17, con 15 comunità dalla Toscana (Abbadia San Salvatore e Pitigliano), dall’Abruzzo (Fara Filiorum Petri e Santo Stefano di Sante Marie), dal Molise (Agnone, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Civitanova del Sannio, Mirabello Sannitico, Montefalcone nel Sannio, Oratino, Pietrabbondante, Roccavivara, Salcito) e dalla Puglia (San Marco in Lamis) che si sono uniti per celebrare la tradizione dei fuochi rituali.

Manifestazione, occasione straordinaria per promuovere e condividere le antiche tradizioni culturali legate al fuoco, che hanno un ruolo di rilevanza nella storia e nell’identità di molte comunità italiane. Opportunità di immergersi in un’atmosfera unica, dove la magia dei fuochi illumina la notte.

Un momento significativo della giornata alle 12, quando, nella Residenza Municipale di Agnone, il Sindaco del Comune di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, e la presidente della Pro Loco di Santo Stefano, Annunziata Gagliardi, hanno affiancato i rappresentanti delle altre comunità per firmare ufficialmente il “Protocollo d’intesa per la conservazione e la riproposizione degli antichi rituali del fuoco delle rispettive comunità”.

Questo accordo mira a preservare e promuovere la ricchezza culturale e storica legata a questa tradizione ultramillenaria, che unisce molte delle comunità rurali della dorsale appenninica. L’intento è quello di allargare il più possibile la partecipazione per dare vita a una vera e propria rete dei fuochi rituali che possa avanzare una candidatura UNESCO quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità e promuovere la partecipazione agli stessi riti, come pure l’organizzare di convegni, mostre e scambi culturali tra le varie comunità per preservare e promuovere le radici culturali che rendono unico il territorio.




SALOTTO CULTURALE

Appuntamento per il 6 dicembre 2023 con la devastazzione de lu ‘nferne

Giulianova, 3 dicembre 2023. Il prossimo 6 Dicembre  2023 alle 18:15  il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) presenta  l’opera semiseria “La devastazzione de lu ‘nferne” di Ottorino Carloni. Presenta Elisa Di Biagio 

Approfondimenti

La devastazzione de lu ‘nferne:  riscrittura in vernacolo dell’inferno dantesco con un occhio di riguardo agli episodi meno celebrati dell’opera, ai comportamenti  meno commendevoli del poeta e alle situazioni più buffe della cantica. Non uno stravolgimento dell’opera ma , nell’assoluta fedeltà ai contenuti,  una reinterpretazione dei dialoghi e dei rapporti tra i personaggi, con un’unica finalità: invitare al sorriso  mostrando  un Dante più leggero, più vicino al lettore.




DI MARCELLO NUOVO PRESIDENTE UNITEL

Rinnovate le cariche sociali dell’Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, sezione Abruzzo

Pescara, 3 dicembre 2023. In una partecipata assemblea tenutasi venerdì 1° dicembre scorso sono state rinnovate le cariche sociali della sezione regionale Abruzzo dell’UNITEL, l’Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali.

Alla presenza del presidente nazionale Claudio Esposito, e dei consiglieri nazionali Fabrizio Notarini e Giuseppe De Iuliis, l’assemblea ha eletto i nuovi componenti nelle figure di Raffaele Di Marcello, nominato presidente regionale, di Mario Crivelli, Simona Di Crescenzo e Salvatore Di Bacco.

Il neopresidente, Arch. Raffaele Di Marcello, già direttore del Nuovo Giornale dell’Unitel e presidente emerito dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, è attualmente funzionario responsabile del Servizio Governo del Territorio del Comune di Giulianova.

L’Ing. Mario Crivelli è responsabile dell’area tecnica del Comune di Rosciano, l’Arch. Simona Di Crescenzo è attualmente istruttore tecnico presso il Comune di Castelfrentano e il Geom. Salvatore Di Bacco è responsabile dell’area urbanistica del Comune di Raiano.

“Il neoeletto direttivo, in continuità con quello uscente – ha dichiarato il neopresidente Di Marcello – si metterà subito al lavoro per affrontare le tematiche più urgenti sia in ambito locale, come l’applicazione della nuova legge urbanistica regionale, che in ambito nazionale. Confidiamo nel contributo dei colleghi e delle colleghe delle strutture tecniche dei 305 Comuni abruzzesi e delle 4 Province, ricordando che la nostra associazione è aperta anche ai tecnici delle altre strutture territoriali e statali della regione Abruzzo”.

Cosa è UNITEL?

UNITEL – Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali – è la storica Associazione che ha l’obiettivo di valorizzare la posizione professionale e tutelare la posizione giuridica dei tecnici degli Enti Locali, nonché di migliorare il servizio reso alle collettività dalle rispettive Aree Tecniche, che gestiscono rilevanti responsabilità amministrative, con significativi impatti sulla finanza locale e sul sistema socioeconomico dei territori di interesse.

La base associativa UNITEL è distribuita su tutto il territorio nazionale, e permette all’Associazione di cogliere in tempo reale i processi innovativi e le istanze di miglioramento dei Colleghi. Riconosciuta come persona giuridica nell’ottobre 2005 con apposito DPR, l’Unione considera obiettivo prioritario la migliore qualificazione professionale dei professionisti tecnici della Pubblica Amministrazione. A tal fine organizza iniziative di formazione, di aggiornamento tecnico e normativo, realizzate attraverso giornate di studio e convegni. A queste azioni si affiancano il sito Internet www.unitel.it, la pubblicazione trimestrale de “Il Nuovo Giornale dell’UNITEL” nonché contributi tecnici su testate specialistiche nazionali.




KILLER LOOP’S volume due finalmente in lavorazione!

È stato un esordio di successo, quello di Stefano Labbia nel mondo delle graphic novel, decretato dalle tre ristampe all’attivo di Killer Loop’S, la saga Pulp noir firmata dall’autore italo brasiliano, il cui primo volume uscì a cavallo tra il 2019 e il 2020.

Ed ora è ufficiale: l’antieroe per eccellenza Kimberly alias Stuart whitman, ex uomo medio, divenuto mercenario prezzolato per colpa di una società estrema e senza valori, tornerà nel 2024 in tutte le librerie italiane con il secondo volume della sua epopea. A darne l’annuncio, rivelando anche la cover del volume, direttamente l’autore sui suoi social network tramite una storia su Instagram.

Il tam tam mediatico che ne è seguito ha generato attesa e suspence tra addetti ai lavori e fan della serie, che attendono spasmodicamente il proseguire delle gesta del protagonista iniziate su un primo volume – oramai introvabile – edito nel 2019 da una casa editrice del Sud Italia, da qualche anno ormai. Lo scontro tra Kimberly e i suoi acerrimi nemici, il Sindacato criminale internazionale Pauraz, continua, dunque e siamo certi, conoscendo la maestria dell’autore, che i colpi di scena non mancheranno nemmeno in questo secondo volume.

La data di rilascio ufficiale di questa seconda opera non è stata ancora comunicata e l’attesa trepidante continua. Quello che sappiamo però è che, come recita l’hashtag scelto dall’autore e dal suo staff, #kimberlyisalive.




AL MAXXI DIARIO NOTTURNO DI SOGNI incubi e bestiari immaginari

Opere di Bea Bonafini, Thomas Braida, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Caterina De Nicola, Anna Franceschini, Diego Marcon, Valerio Nicolai, Numero Cromatico, Wangechi Mutu, Agnes Questionmark, Jon Rafman e Alice Visentin.

Con il progetto speciale Giuseppe Stampone e le fotografie di Scanno della Collezione Franco e Serena Pomilio realizzate da Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna.

Apertura al pubblico 3 dicembre 2023 – 3 marzo 2024. Opening Sabato 2 dicembre 2023

L’Aquila 2 dicembre 2023. Il MAXXI L’Aquila inaugura Diario notturno, Di sogni, incubi e bestiari immaginari, mostra collettiva, curata da Bartolomeo Pietromarchi con Chiara Bertini e Fanny Borel, che presenta le opere di Bea Bonafini, Thomas Braida, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Caterina De Nicola, Anna Franceschini, Diego Marcon, Wangechi Mutu, Valerio Nicolai, Numero Cromatico, Agnes Questionmark, Jon Rafman, Alice Visentin, e un progetto speciale di Giuseppe Stampone in dialogo con le fotografie di Scanno della Collezione Franco e Serena Pomilio. Il progetto di allestimento è di Benedetto Turcano.

La mostra, che omaggia nel titolo Diario notturno (1956), uno dei capolavori letterari di Ennio Flaiano, accoglie le opere di tredici artisti internazionali, nati nell’ultimo trentennio del secolo scorso, in un percorso che invita ad abitare i sogni e a esplorare gli incubi del presente. In una contemporaneità caratterizzata da trasformazioni costanti, gli artisti coinvolti propongono un comune approccio immaginifico, ironico o perturbante, che, mutuando un termine riferito all’intelligenza artificiale, potrebbe essere definito “generativo”.

All’interno della mostra, in continuità con l’atmosfera onirica e visionaria delle opere esposte nelle prime sale, si inserisce il progetto speciale di Giuseppe Stampone che reinterpreta alcuni luoghi significativi del territorio abruzzese attraverso disegni su carta e su legno. Le sue opere sono poi poste in un dialogo con le fotografie del suggestivo borgo di Scanno provenienti dalla Collezione Franco e Serena Pomilio e realizzate da Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna: immagini nelle quali si riscontra uno sguardo sulla vita quotidiana di uno dei borghi più rappresentativi d’Abruzzo, con particolare attenzione all’operosità delle donne di cui si riconoscono gli abiti tradizionali.

Dice il curatore Bartolomeo Pietromarchi: “In Diario notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari, abbiamo riunito artisti che si pongono oggi come l’avanguardia di una nuova sensibilità estetica nella comprensione delle sempre più complesse dinamiche del mondo attuale. Un’arte profondamente influenzata dall’ambiente digitale, ma non necessariamente tecnologica, che si interroga sulle trasformazioni e i mutamenti antropologici e culturali in atto. Ne derivano opere in cui scenari inediti sono pervasi da forme e situazioni visionarie e perturbanti, in cui specie animali e vegetali si innestano con quelle fossili, digitali e tecnologiche creando nuovi ibridi, e in cui emigrazioni oniriche ribaltano i piani tra realtà e finzione. La mostra, infine, omaggia l’Abruzzo e la sua capacità narrativa apprezzabile nel lavoro realizzato da Giuseppe Stampone”.

Fino al 7 gennaio 2023, l’atmosfera onirica di Diario Notturno è in relazione nella Project Room del museo con le opere dell’artista aquilana di adozione, Tiziana Fusari (1951-2012) e il suo immaginario, ironico e magico, popolato da creature fantastiche, giochi di parole, ricordi e memorie. L’allestimento è parte di La Comédie Humaine di Tiziana Fusari, mostra diffusa, nata dalla collaborazione tra il MAXXI L’Aquila e la Fondazione Giorgio Bonanni Onlus dell’Aquila.

Percorso di mostra

Già dalla scalinata che conduce al piano nobile di Palazzo Ardinghelli, figure enigmatiche accolgono il visitatore: The Stuffed Shirt Chorus di Anna Franceschini, una “stira camicie antropomorfa” protagonista di una coreografia programmata dall’artista attraverso un algoritmo, e The oldest e Macello, due sculture dalle forme biomorfe innestate in protesi artificiali di Giulia Cenci che animano il corridoio finestrato e introducono alle grandi sale barocche con i ricchi camini. La prima sala accoglie l’universo ironico, criptico e malinconico di Valerio Nicolai con i tre dipinti Castello in corridoio, Due battitori e un pollo bis/ Pollo in acquario, Poveri fichi, rebus senza chiare soluzioni in cui elementi architettonici fantastici sono immersi in un nonsense generale. Le tele sono in dialogo con opere fotografiche di Caterina De Nicola e con due surreali sculture della serie Yet Another Unrealistic Standard in cui gli elementi realizzati dall’artista costituiscono un espediente per riconfigurare il manichino, generalmente espressione di un canone corporeo standardizzato.

Nella seconda delle sale barocche, il visitatore entra in una dimensione marina abitata dall’opera I Carry You Inside Me di Bea Bonafini – uno scheletro di una balena allude a elementi mitologici affiancati da dettagli del corpo umano, come riflessione sulla condivisione di ecosistemi fra specie diverse, sui cicli della natura – e dalla scultura Draco Piscis, alter ego dell’artista Agnes Questionmark, che testimonia la sua ricerca sull’homo aquaticus, creatura acquatica dall’identità mutevole e dalla forma fluida.

Nel salone centrale del museo, Numero Cromatico presenta la nuova opera interattiva e attraversabile Resterai con me per tutta la notte prodotta e pensata per questa mostra, una grande tenda sulla quale si stagliano 80 “pittogrammi antropomorfi” che richiamano le pitture rupestri delle caverne primitive, archetipo di ogni linguaggio espressivo, e alludono a ombre come proiezioni dell’inconscio.

La sala attigua alla Voliera è abitata dalle figure di Guglielmo Castelli che nei suoi quadri evoca un mondo esistenziale, solitario, puerile e distopico che ritroviamo nella scultura Childhood shows the man, nella raffinatissima tela Dressage e in Truth diminishes and illusion increases. Una voce soave attira il visitatore nella sala successiva: è Ludwig di Diego Marcon, un bambino dai capelli biondi intrappolato in un’azione di pochi minuti in un loop ossessivo che si ripete all’infinito.

Ancora una video animazione, The End of Eating Everything di Wangechi Mutu, accoglie il visitatore in un’altra delle piccole sale attigue alla Voliera proponendo una riflessione sul tema dello sfruttamento sregolato delle risorse della Terra di cui è protagonista la cantante Santigold. I suoni disturbanti dell’opera introducono il bestiario surreale e ironico dei disegni onirici di Thomas Braida.

È proprio nel pieno del percorso di mostra di Diario Notturno che si inserisce il progetto speciale Giuseppe Stampone e le fotografie di Scanno della collezione Franco e Serena Pomilio che pone in relazione una serie di nuove opere dell’artista abruzzese, pensate e prodotte per questa occasione, e una selezione di fotografie storiche di Scanno della collezione Pomilio realizzate a partire dall’inizio del secolo scorso, da fotografi di fama internazionale come Gianni Berengo Gardin, Henri Cartier-Bresson, Hilde Lotz-Bauer, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna e Mario Giacomelli di cui è presente Il bambino di Scanno, entrata a far parte della collezione del Museum of Modern Art di New York.

Le fotografie forniscono il pretesto a Stampone per un dialogo metafisico e surreale che, riprendendo elementi e personaggi da quelle immagini, le ricontestualizza liberamente nei suoi celebri interni domestici, riprodotti alla maniera della pittura fiamminga seicentesca. Ispirandosi a fatti, cronaca, storia e cultura popolare della profonda trasformazione avvenuta nella piana del Fucino l’artista abruzzese propone una nuova narrazione che tenta “di annullare lo spazio tempo sequenziale didascalico della storia” e stabilire nuove connessioni di senso inedite e sorprendenti.

Diario notturno torna con le sue suggestioni nelle ultime sale: il visitatore è proiettato nel deep web con la video installazione immersiva Counterfeit Poasts di Jon Rafman, e poi condotto, attraverso l’installazione Planète di Alice Visentin, in una originale costellazione in cui, attraverso la combinazione fra immagini e parole, la realtà è magicamente in movimento e assume identità differenti.

Chiudono il percorso espositivo le tre sculture cinetiche The Lady Vanishes In A Triangular Reflection, The Witness, Smooth Operators n.4 di Anna Franceschini che anima oggetti comuni dando corpo a una riflessione sull’ibridazione uomo-macchina, naturale e artificiale ed evoca la grande tradizione delle macchine celibi e degli automi.

Orari di apertura

Diario Notturno è visitabile il giovedì dalle 9 alle 13 e dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 19. Per il periodo natalizio, dal 21 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, MAXXI L’Aquila sarà aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19, ad eccezione del 24 e 31 dicembre (apertura 10 – 13) e 25 dicembre (chiuso).




GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ

ACI presenta #tuttonormale in occasione della ricorrenza mondiale del 3 dicembre, l’Automobile Club d’Italia torna con una campagna social per i diritti dei disabili

Chieti, 2 dicembre 2023. Il 3 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità e in questa occasione ACI ha deciso di riproporre – con una declinazione differente rispetto alla precedente – una nuova campagna social destinata a promuovere l’inclusione nella mobilità sicura e sostenibile.

La campagna, sviluppata attraverso immagini di mobilità quotidiana di facile comprensione e di sicuro impatto, si intitola #tuttonormale ed è stata studiata per illustrare come chi si trova a vivere una situazione di disabilità affronta comunque gli stessi problemi, anche piccoli, che tutti fronteggiano ogni giorno.

Le immagini ripropongono scene della vita di ciascuno di noi, con persone con disabilità alle prese con piccoli contrattempi quotidiani, come aver perduto il telecomando o aver scoperto, una su un mezzo pubblico, di non avere l’abbonamento aggiornato.

Questa campagna conferma l’impegno dell’Automobile Club d’Italia a fianco delle persone con disabilità in continuità con la precedente attività a livello mondiale, condivisa e promossa con la FIA, focalizzata sul principio universale di “tutti uguali nella mobilità“.

L’accessibilità e l’inclusività nella mobilità è infatti un tema sociale attuale di primaria importanza, basti pensare che solo in Italia – secondo i dati ufficiali Istat – le persone che soffrono di disabilità sono circa 3,1 milioni ovvero il 5,2% della popolazione nazionale.  Quasi la metà, un milione e mezzo, ha più di 75 anni.

“La disabilità – ha detto il Presidente dell’ACI Sticchi Damiani – non deve significare esclusione. L’impegno delle donne e degli uomini che lavorano per ACI è proprio quello di garantire accessibilità e inclusione anche a chi si trovi in questa delicata condizione, con particolare riguardo al versante che l’Automobile Club presidia, quello della mobilità che deve essere un diritto per chiunque. Campagne come #tuttonornale costituiscono una parte fondamentale del nostro contributo per una società, anche in questo senso, più giusta e accogliente”.




TURANDOT l’ultimo capolavoro di Giacomo Puccini

La Camerata Musicale di Sulmona rende omaggio al grande musicista toscano. Domenica 3 dicembre ore 17:30 Teatro Comunale M. Caniglia

Sulmona, 2 dicembre 2023. La serata dedicata all’opera, al Teatro Caniglia di Sulmona domenica 3 dicembre, presentata dall’Ateneo Internazionale della Lirica, nell’allestimento con l’ Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta dal M° Stefano Giaroli, il Coro dell’Opera di Parma diretto dal M° Ruben Ferrari e con la regia a cura di Alessandro Brachetti, offre al pubblico abruzzese una simpatica sorpresa: 19 piccoli musicisti del territorio di Sulmona saranno sul palco insieme agli interpreti di Turandot.

I ragazzi, di età compresa tra i dieci e undici anni, sotto la direzione del M° Anna Galterio, compongono il coro delle voci bianche che è previsto nella partitura dell’opera pucciniana. I piccoli interpreti, alunni degli Istituti Comprensivi a indirizzo musicale delle Scuole Medie Serafini e Capograssi di Sulmona, tutti iscritti alla prima media sono stati selezionali appositamente per il tour in Abruzzo della produzione di “Turandot” 2023/24.

“È anche questo un modo di avvicinare i ragazzi alla musica più impegnativa, coinvolgendoli in una “avventura unica” e facendoli diventare, anche solo per poco, interpreti nell’allestimento di un’opera che viene rappresentata in teatri prestigiosi come il Teatro M. Caniglia di Sulmona” dice il Direttore Artistico della Camerata Gaetano Di Bacco. Sono 19 gli allievi che, sotto la direzione del M° Anna Galterio, e la regia di Alessandro Brachetti, calcheranno la scena a Sulmona, e al Teatro dei Marsi di Avezzano (2 dicembre). Si tratta di 13 ragazze e 6 ragazzi di cui 7 (Melissa Colalancia, Aurora De Santis, Alessia Drago, Alessandra Piili.

Leonardo Polverino, Alessandro Ramicone e Riccardo Salce) sono allievi iscritti all’I.C. Scuola media “Panfilo Serafini” di Sulmona e 12 (Nina Accardi, Andrea Basile, Anna Bolognesi, Giorgia Ciavarella, Sara Di Natale, Anna Leonzi, Gemma Masciosci, Antonello Massaro, Fediura Miroslava, Gabriele Palmisano, Noemi Patella e Chiara Valentini), allunni dell’ I.C. Scuola Media CapograssI di Sulmona. Il coro di voci bianche,come previsto dalla partitura, è accompagnato al sassofono da Lorenzo Del Monaco, anche lui giovane musicista del territorio, già protagonista nei Concerti del giovedì al foyer del Teatro Caniglia il novembre scorso. Sarà per tutti loro un’esperienza da non dimenticare.




AVVIO AL LAVORO: SI PUÒ FARE! Se ne parla molto negli ultimi tempi

Diversi gli esempi positivi e finalmente l’autistico esce dallo stereotipo della persona che può fare solo alcune semplici attività. Essenziale è comprendere le loro attitudini e svilupparle attraverso realtà attente e disponibili. Lo abbiamo sempre sostenuto e siamo convinti che questa sia la strada migliore per costruire un percorso di vita autonoma per i ragazzi e consapevole per le loro famiglie.

L’Aquila, 2 dicembre 2023. Ma quando venite a trovarmi?!” Ogni volta che abbiamo incontrato Natalia Nurzia questa era la prima esclamazione. Da un paio di settimane abbiamo avviato un ciclo di incontri con il gruppo dei ragazzi e operatori con l’intento di far conoscere il personale del sito di produzione, le modalità operative e le regole da rispettare all’interno del sito. Negli incontri di avvicinamento i ragazzi hanno iniziato ad esplorare la procedura di preparazione del torrone nelle diverse fasi di produzione e sono sempre più volenterosi e preparati. Si sono destreggiati nell’impacchettamento dei torroni, nel confezionamento e nell’imballaggio degli scatoloni per la pronta consegna.

Il grande interesse riscontrato dai ragazzi e la disponibilità degli addetti ci permette di pianificare due incontri settimanali presso l’Azienda dei Fratelli Nurzia, produttrice dell’inimitabile torrone tenero tradizionale, per far conoscere anche ai nostri giovani il mondo del lavoro, accogliendoli direttamente all’interno dell’azienda e facendo loro provare il necessario impegno nelle attività lavorative.

Si tratta di una rilevante azione di innovazione sociale con possibili soluzioni  nei confronti di un bisogno che la società non riconosce ancora come tale; grazie a questa azione, inoltre, si innescano nuove e migliori relazioni sociali e si instaurano collaborazioni virtuose tra il mondo produttivo e non profit. Questa innovazione interviene in maniera tangibile ed efficace su un’esigenza sociale che non si fatica a riconoscere come primaria: ciascuna mente ha diritto ad essere impegnata. Alla società l’onere e l’onore di soddisfare questo diritto.

Desideriamo dare massima visibilità a queste azioni per raggiungere la massa critica affinché queste idee possano essere capillarmente adottate e, non ultimo, innescare cambiamenti positivi nei modi di pensare e agire riguardo l’avvio al lavoro di ragazzi e adulti con autismo.

Abbiamo proposto agli ambiti sociali di sostenere azioni di questo tipo con i fondi del Decreto Stefani (interventi per l’inclusione sociale delle persone autistiche); noi dal nostro canto saremo al loro fianco per la loro attivazione.




BANDIERA AZZURRA FIDAL

L’ex campione olimpico Maurizio Damilano la consegna al Sindaco Jwan Costantini. Presenti il consigliere con delega allo Sport Livio Persiani, il Presidente di Ecologica G Gigi Chiodi, il tesserato Maurizio Pizzuti

Giulianova, 2 dicembre 2023. Ai vessilli già detenuti dal Comune di Giulianova, si è aggiunto questa mattina quello assegnato dalla Federazione italiana di Atletica Leggera. La Bandiera azzurra Fidal è arrivata infatti oggi in sala consiliare, grazie all’adesione dell’ Amministrazione Comunale alla proposta della Federazione e di Anci. Per ottenere il riconoscimento è stato necessario  individuare un percorso, rendendolo riconoscibile da appositi cartelli, ritenuto ideale per la camminata, la marcia o la corsa. Ha seguito l’iter il consigliere Livio Persiani, di concerto con gli organizzatori e con il supporto di Ecologica G.

Questa mattina, dunque, la consegna, da parte di Maurizio Damilano (campione olimpico nel 1980, campione del mondo nel 1987 e  nel 1991 sui 20 chilometri di marcia), accompagnato dalla moglie, signora Fernanda. Erano presenti il Sindaco Jwan Costantini, il consigliere Livio Persiani, il Presidente di Ecologica G Gigi Chiodi ed il tesserato Maurizio Pizzuti.

“Il progetto Bandiera Azzurra – ha spiegato Damilano- nasce dalla sinergia di Anci e Fidal, e da un obiettivo condiviso: promuovere l’attività fisica non agonistica, incentivare la popolazione, di ogni fascia d’età, a muoversi a piedi, sostenere le politiche di avviamento alla pratica sportiva. Un percorso opportunamente contrassegnato costituisce un incentivo al movimento, di cui anche il turista, oltre al residente, può beneficiare”.

Il Sindaco Costantini ed il consigliere Persiani hanno espresso soddisfazione per un riconoscimento che premia Giulianova, unico comune in provincia di Teramo. Da entrambi, l’impegno a potenziare le strutture esistenti e a rendere più agevole la mobilità  sostenibile e le buone pratiche di vita , in centro e in periferia.




SETTE GOL E PRIMATO

La Tombesi raccoglie la quinta vittoria consecutiva con un perentorio 7-2 a Frosinone.

A segno Romagnoli, Ammirati, Zappacosta, Masi e Moragas (tripletta). Massimo Morena: «Grande dimostrazione di forza, mai in sofferenza. Ho sempre creduto in questa squadra». 

Frosinone, 2 dicembre 2023 – La Tombesi non stecca la partita dell’ennesima conferma, quella che seguiva il successo contro l’Academy e che avrebbe portato i gialloverdi, in caso di vittoria, al primo posto in classifica. Nonostante l’assenza di Iervolino infortunato, e nonostante il vantaggio iniziale dei laziali, la Tombesi ha rapidamente ristabilito la parità con Romagnoli e, a partire dal secondo gol firmato da Zappacosta, ha “messo la freccia” e non si è più voltata indietro.

A riposo sul 4-1 grazie alle reti di Ammirati e Masi, la squadra ortonese è arrivata fino al 6-1 e, dopo il secondo gol dei padroni di casa, fino al definitivo 7-2, con gli ultimi tre gol gialloverdi tutti a firma di Lucio Moragas. Con questo successo, il quinto consecutivo, la Tombesi sale a quota 16 punti in classifica, a pari merito con lo Sporting Hornets (a riposo in questo turno) e con Academy e Italpol, che però hanno una partita giocata in più.

«Siamo stati bravi a rispondere subito al loro vantaggio iniziale e ad evitare che la gara diventasse difficile – questo il commento di mister Massimo Morena – Poi, una volta trovato il 2-1, abbiamo controllato la partita in ogni sua fase, senza soffrire più. Al di là dei sette gol segnati, abbiamo fatto benissimo anche in fase difensiva, comprese le sezioni di partita giocate contro il portiere di movimento, e tutti i ragazzi chiamati in causa hanno risposto presente e fatto un’ottima prestazione.

Mi aspettavo che a inizio dicembre saremmo stati primi in classifica? Non abbiamo avuto un inizio facile, qualche amichevole precampionato non era andata bene e la sconfitta interna con l’Italpol aveva fatto sorgere qualche dubbio in alcuni, ma io ho sempre creduto in questa squadra. Conosco il valore dei miei giocatori e so cosa possono fare. Il nostro limite, non è un segreto, è che siamo un po’ corti, ma d’altra parte anche il campionato è corto e se non avremo infortuni, squalifiche o altri problemi, sono convinto che potremo dire la nostra fino a fine stagione».




DIARIO DI VIAGGIO ITINERANTE in Abruzzo

Raccolta di poesie, pensieri e filastrocche, ispirata dal Vate Gabriele D’Annunzio

Chieti, 2 dicembre 2023.  “Diario di Viaggio Itinerante in Abruzzo” é la raccolta di poesie, pensieri e filastrocche in rima libera di Cristiano Vignali, Presidente di Abruzzo Tourism e “Vate Teatino”, dedicata ad alcune città, borghi, località e luoghi visitati durante delle attività di ricerca e dei tour esperienziali, ispirata dal “Vate d’Italia”, l’abruzzese Gabriele D’Annunzio. Il libro edito dalla Casa Editrice Youcanprint può essere acquistato direttamente dall’autore, su ordinazione presso le maggiori librerie nazionali, oppure online, in vendita sui portali dei maggiori distributori librari italiani.

A tal proposito, ha commentato Cristiano Vignali: “Durante i miei giri per l’Abruzzo nel 2018/2019 – ha spiegato Vignali – in cui ho realizzato le interviste per il libro “Gli Antichi Mestieri d’Abruzzo”, una notte ho sognato di trovarmi in una grotta a pranzo con Aligi e Mila di Codra, personaggi del dramma dannunziano “La Figlia di Jorio”, in cui il Vate d’Italia, il Poeta Soldato Gabriele D’Annunzio, mostra una delle anime più ancestrali e selvagge dell’Abruzzo.

In quel periodo – ha continuato l’autore – avevo iniziato anche a scrivere un diario con poesie libere, filastrocche a rime e pensieri su alcuni paesi d’Abruzzo che visitavo nei miei giri.

Proprio in quel momento, ho cominciato a sentire con sogni, luoghi visitati e fatti avvenuti lo spirito del “Vate d’Italia”, l’abruzzese Gabriele D’Annunzio vicino a me nelle mie ricerche e nel mio viaggio alla scoperta di quello che rimane nel XXI secolo dell’Abruzzo più vero e selvaggio che fu proprio il poeta nato a Pescara, all’epoca centro marinaro della Provincia di Chieti, uno dei primi a documentare e a fare conoscere al panorama internazionale  (quando la digitalizzazione era una cosa ancora lontana, futuristica e fantasiosa…), la nostra bella regione, l’Abruzzo,  attualmente una delle cinque dove si vive meglio in Europa e dove ci sono posti rimasti come una volta, almeno secondo la stampa americana.

Ho portato avanti per circa due anni – ha detto Cristiano Vignali – questo lavoro di ricerca che stavo completando, risparmiando fondi per la pubblicazione, proprio prima dello scoppio della Pandemia da Covid19, ispirato dal sommo poeta D’Annunzio, come Dante da Virgilio; ma, poi nel 2020-2021, troppa acqua è passata sotto i ponti e la storia, la vita, troppe cose ha mutato, spazzando via tutti i progetti che mi ero posto, così per non fare andare persa anche questa mia raccolta, consapevole che spesso le cose più semplici sono quelle che riescono meglio, ho deciso di pubblicare le circa 60 frasi che avevo già scritto nel diario, dividendole in parte con ordine cronologico di mia visita, in parte in base alle aree geografiche visitate, comunque sia come mi ha guidato il cuore” ha concluso Cristiano Vignali




LE CRITICITÀ DIETRO IL NUOVO RECORD DI OCCUPAZIONE

di Natale Forlani

PoliticaInsieme.com, 2 dicembre 2023. Il numero degli occupati continua a crescere a dispetto del rallentamento delle attività economiche e dell’impatto dell’inflazione sul potere di acquisto dei salari. Il bollettino dell’Istat relativo al mese di ottobre 2023 segnala un ulteriore aumento di 27 mila occupati rispetto al mese precedente accompagnato da un incremento delle persone che cercano lavoro (+45 mila) e da una corrispondente riduzione di quelle inattive (-69 mila).

Dati positivi anche per l’occupazione registrata nel corso dell’ultimo trimestre (+109 mila) e rispetto all’ ottobre del 2022 (+458 mila), che coincide con l’aumento dei rapporti a tempo indeterminato. Il dato tendenziale risulta positivo per tutte le tipologie dei rapporti di lavoro, in particolare per i dipendenti a tempo indeterminato, di genere e di età con l’unica eccezione della fascia tra i 35 e i 39 anni.

L’analisi delle serie storiche fornite dall’Istat consente di comprendere la natura dei cambiamenti in atto nel nostro mercato del lavoro diventata imponente nella fase della ripresa economica successiva ai lockdown imposti dall’emergenza sanitaria: +1,5 milioni di posti di lavoro rispetto al 1° gennaio 2021 e un saldo positivo di 550 mila occupati rispetto al gennaio 2020, il mese che precede la pandemia. I 23,694 milioni di occupati, e i 15,728 milioni di dipendenti a tempo indeterminato, rappresentano il record storico del mercato del lavoro italiano.

Il saldo positivo assume un maggiore rilievo se si analizzano anche i cambiamenti intervenuti nella popolazione attiva. I nuovi posti di lavoro rispetto al periodo pre-Covid riguardano soprattutto i giovani under 34 (+330 mila) e le donne (+317 mila). La quota dei rapporti a tempo indeterminato (+857 mila) aumenta a un ritmo superiore a quello dell’occupazione in generale. Nel contempo si riduce la quota dei lavoratori a termine (-64 mila) come valore assoluto e di incidenza sul totale dei rapporti di lavoro. Aumenta di tre punti il tasso di attività delle persone in età di lavoro (quelle occupate o che cercano attivamente un lavoro) in relazione all’ aumento della partecipazione dei giovani e delle donne nel nostro mercato del lavoro. Si riduce di mezzo milione il numero degli inattivi.

A far da contraltare alle tendenze positive è la concomitante riduzione dei lavoratori autonomi (-165mila) nonostante il dato positivo dell’ultimo anno (+66 mila). Le conseguenze del declino demografico, dell’invecchiamento della popolazione e del mancato ricambio generazionale nel corso degli anni 2000, trovano riscontro nelle caratteristiche della popolazione attiva: nel costante incremento degli occupati con più di 50 anni (+550 mila), che avviene a discapito della corte tra i 35 e i 49 anni di età (-570 mila), che rappresenta l’ossatura portante del mercato del lavoro termini di contributo professionale e di produzione di reddito.

Le novità positive intervenute nel nostro mercato del lavoro e l’emergere di nuove criticità, in particolare il costante incremento della quota dei profili ricercati dalle imprese che non trovano un riscontro positivo nel mercato del lavoro, faticano a essere comprese. Persino da una quota non marginale di politici e di sindacalisti che ostentano la vocazione di rappresentare il mondo del lavoro.

I cambiamenti in atto non sono il frutto di particolari politiche adottate dalle classi dirigenti, ma le conseguenze paradossali delle due criticità descritte in precedenza: la progressiva riduzione delle persone in età di lavoro e l’aumento del mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro, che favoriscono il riassorbimento di una quota dei bacini delle persone disoccupate e sottoccupate, in particolare giovani e donne, e la propensione delle imprese a stabilizzare i rapporti di lavoro delle risorse umane disponibili in assenza di valide alternative.

Le esperienze maturate nella fase dei lockdown dovuti al Covid, hanno contribuito ad affinare le organizzazioni del lavoro e la gestione degli orari lavoro, per far fronte alla crescita degli ordini ovvero per ridurre le prestazioni con il concorso dei sostegni al reddito nelle fasi di rallentamento della produzione.

Sono strategie aziendali che generano gli effetti positivi che abbiamo segnalato, ma che non consentono risposte efficaci sul medio e lungo periodo. In assenza di una significativa ripresa dell’economia e degli investimenti comportano anche una riduzione dei livelli di produttività. Di conseguenza anche dei salari che invece dovrebbero aumentare per consentire il necessario recupero del potere di acquisto e per rendere più attrattive le proposte di lavoro nelle aziende e nei settori che faticano a trovare manodopera disponibile.

La decrescita dei contratti a termine, anziché essere salutata con gli applausi, dovrebbe essere fonte di preoccupazione perché rappresenta l’indicatore della rinuncia da parte di numerose imprese a espandere le attività produttive.

La riduzione della quota dei lavoratori di media età è soprattutto la conseguenza del mancato ricambio generazionale e comporta la perdita di professionalità e di mestieri che sono il frutto di solidi percorsi formativi e di esperienze lavorative. Criticità difficili da rimediare nel breve periodo.

La riduzione delle persone in età di lavoro e la permanenza di un rilevante mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro sono diventate componenti strutturali del nostro mercato del lavoro e richiedono risposte appropriate. L’atteggiamento conservativo da parte delle imprese ha il fiato corto.

La tentazione di rimediare i problemi con supplementi di intervento dello Stato per regolare i salari e sostenere i redditi con il concorso di nuove risorse pubbliche viene evocata da coloro che continuano a leggere il mercato del lavoro come fonte di precarietà e di carenza di opportunità lavorative.

È un’analisi sbagliata e fuorviante del mercato del lavoro e propone soluzioni che rischiano di aggravare i problemi. La strada maestra per affrontare le criticità è rappresentata dall’utilizzo delle tecnologie digitali per aumentare la produttività. Obiettivo praticabile se in parallelo aumentano gli investimenti per migliorare le competenze dei lavoratori che sono la condizione necessaria per gestire le organizzazioni del lavoro più evolute.

L’assenza di politiche attive per il lavoro capaci di raccordare i percorsi formativi con quelli lavorativi ha generato una carenza di risorse umane esperte che deprime il ricambio imprenditoriale e dei profili professionali che sono indispensabili per la tenuta di interi settori.

Pubblicato su www.ilsussidiario.net