FRA BROCCHE, BOCCALI, TRUFI E BORRACCE

Breve viaggio storico attraverso i boccali… “divini” delle Marche e d’Abruzzo.

[Pubblicato in AA.VV. “Boccali divini. Antica ceramica popolare”, Collezione G. Brandozzi, Fast Edit, Ascoli Piceno 2008]

di Franco Cercone

Si vedrà una stanza al pian terreno in una casa rustica e vi saranno nella stanza vari utensili e suppellettili, come boccali, scodelle, alberelli e fiasche e vi sarà l’orcio dell’acqua”.

Così immagina Gabriele d’Annunzio la scenografia all’inizio della tragedia La figlia di Iorio, nella quale chiede che si pongano ben in mostra le ceramiche d’uso che arredano la modesta dimora rurale della protagonista. Ad attirare subito la nostra attenzione non è tanto l’alberello delle antiche erboristerie, il vaso ‘colto’ destinato a contenere erbe salutari e medicamentose nelle botteghe degli speziali e la cui presenza quasi stona in un ambiente rustico come quello immaginato dal d’Annunzio, più consono alla presenza di orci, boccali e fiasche.

Manca tuttavia nell’elenco il trufo che forse non per mero caso – come vedremo in seguito – è sfuggito all’attenzione del Poeta. Si tratta della particolare “fiasca di terra cotta” che G. Savini nel saggio La grammatica ed il lessico del dialetto teramano (1881) e G. Finamore nel suo noto Vocabolario dell’uso abruzzese (1893) segnalano nella forma di trùfele in Abruzzo Ultra e basso Piceno, area quest’ultima in cui il termine è presente nella forma di trufo.

Il Savini ci dice anche che nel Teramano una persona bassa e panciuta viene chiamata Don Trufele, mentre ad Atessa (Ch) il termine è sinonimo di deretano.

La caratteristica del trufo marchigiano ed abruzzese, almeno in quell’area culturalmente indistinta e posta a nord del Tronto, è costituita da due caratteristiche anse poste ai lati del collo del recipiente fittile, che lasciano agevolmente intuire la sua derivazione da una tipologia di anfora classica presente non solo nelle Regioni adriatiche dell’Italia centro-meridionale, ma anche in area umbra. Sicché questa particolare fiasca destinata a conservare e versare il liquido in essa contenuto, sia vino che acqua, potrebbe oggi essere quasi assunta a logo delle popolazioni rurali stanziate dalla Puglia fino all’area occidentale umbra.

La posizione delle due anse al collo, simili ad una corona che cinge un capo regale, proietta semanticamente una figura femminile stilizzata che trasporta una conca d’acqua e che aggiunge al suo simbolo congenito di naturale fertilità anche quello contrario maschile, dato che il trufo viene chiamato dai contadini abruzzesi anche vozze, cioè “bernoccolo” oppure come ricorda il Finamore “organo che fuoriesce”, come appunto quello maschile e che permette lente sorsate di liquido.

Caratteristici erano, ancora negli Anni Settanta del secolo scorso, i cosiddetti trufi di Sant’Antonio da Padova, che si potevano acquistare, come segnalano V. Franceschilli e V. Giovannelli nel saggio dal titolo “La ceramica di Rapino e i Bontempo” (Francavilla 1994), nella fiera di Sant’Antonio che ha luogo ancora oggi il 13 giugno e con grande concorso di devoti a Serra Monacesca (Pescara).

Per tale ricorrenza i deputati alla festa provvedevano ad incollare sulla pancia del trufele, una immagine del Santo da Padova e la fiasca, come le Brocche di San Rocco, venivano acquistate dai devoti a ricordo dell’avvenuto pellegrinaggio.

Il trufo marchigiano ed abruzzese può essere sia di “terra cotta àcroma” e preposto dunque al contenimento di acqua che si manteneva pertanto fresca specie durante i faticosi lavori estivi sui campi, che “smaltato” ed adibito pertanto come recipiente da vino, ma in tal caso lo smalto impedisce la trasudazione e dunque il liquido perde freschezza.

Nell’area di Cupra Marittima ed in alcune zone del contado Anconetano il trufo veniva chiamato talvolta, secondo alcune fonti letterarie dei primi decenni del Novecento, anche vrocca (brocca), la quale quando risultava di misura ridotta assumeva il nome di vrocchetta.        

Come si è accennato in precedenza, oltre che nelle Regioni medio-adriatiche il trufo è presente anche in terra umbra con il termine, assai significativo, di truffa (o trufa) e nel noto “Museo del vino” a Torgiano (Perugia) si può ammirare qualche magnifico esemplare di trufo, che viene ascritto genericamente ad un tipo tradizionale di “bottiglia contadina”, ma facilmente riconoscibile per le due anse ed il caratteristico collo lungo e stretto, che costituisce la struttura funzionale alla conservazione del liquido.

In un bel volume dal titolo Dalla vite al vino. Miti, tradizioni, arte e storia, edito a cura della Pro Loco di Piediripa e della Prov. di Macerata (Pollenza 2001), Betto Salvucci scrive a proposito della trufa che “la sua configurazione consentiva solo una breve sorsata alla volta, e ad essa è da attribuire la motivazione del nome popolare che la designa”, cioè truffa.

Infatti la caratteristica del trufo marchigiano ed abruzzese è costituito da un piccolo versatoio realizzato nella parte alta della pancia della fiasca che, poggiata di solito su una spalla e tenuta ferma con la mano stretta ad una delle due anse, permette, mantenendo leggermente obliqua la fiasca, l’uscita del vino (o dell’acqua) come un piccolo e placido zampillo.

Così, come accennato in precedenza, in una mirabile “logica dei contrari” il trufo viene a sintetizzare l’elemento femminile e maschile non presente negli altri similari recipienti se non nell’orcio o in alcuni vasi bianchi biansati prodotti nelle Marche ed a Castelli già nel XVII secolo ma destinati ad ambienti socialmente egemoni.

Caratteristici appaiono in questo periodo anche i boccali trilobati, simili agli antichi oinokòe greci e destinati a ricevere il primo saluto del vino attinto dal “cratere” ed in seguito, nelle società rurali, dalle botti che troneggiano nelle umili cantine come santi nelle proprie nicchie.

L’orciolo si distingue dalla brocca e dal trufo perché di norma presenta al “collo” una sola ansa ed un “versatoio falliforme”, detto bocciolo, come sottolinea anche G. Gagliardi nel saggio Storia della ceramica ascolana (Ascoli Piceno, 1993). Se risulta di terracotta àcroma o smaltata, l’orciolo è destinato a contenere rispettivamente acqua o vino.

La funzionalità del trufo o dell’orciolo è dunque duplice, perché come ha ben evidenziato G. Profeta in una classica indagine dal titolo La logica del recipiente, questi tipi di fiasca sono entrambi destinati a svolgere due funzioni importanti, quelle del conservare e del versare.

Tuttavia, non va dimenticato che nel mondo contadino rivestivano grande importanza come contenitori le cosiddette zucche a fiaschetto, assai documentate iconograficamente fin dal periodo medievale perché costituenti le “compagne fedeli di viaggio” dei pellegrini.

San Rocco, per esempio, il “pellegrino” per antonomasia, viene spesso raffigurato con un bordone cui è appesa una zucca a fiaschetto per conservare l’acqua e la classica conchiglia appesa al petto come segno di riconoscimento per chi si è recato a Compostela in Spagna, al Santuario dell’Apostolo Giacomo.

Le “funzioni” svolte dalla zucca a fiaschetto sono quelle mutuate dalla ceramica tradizionale e destinate al mondo contadino, con la particolarità tuttavia che questo tipo di zucca era adibito nel mondo rurale anche a recipiente per l’olio. Se ne ha una illuminante conferma nella cosiddetta “Vita C” (titolo di un manoscritto) concernente appunto la vita di fra’ Pietro dal Morrone, poi eletto al Soglio di Pietro nel luglio del 1294 con il nome di Celestino V, da cui si apprende che l’eremita conservava l’olio d’oliva con cui alimentava una lampada votiva in una zucca essiccata.

Sia se ascritte alle terrecotte che alle terraglie, brocche, orci e trufi non vengono più prodotti, dalla seconda metà del ‘500, nelle botteghe marchigiane di Ascoli, Ancona, Tolentino, Fano, Pesaro ecc., cioè in quelle che il Piccolpasso chiama nel suo trattato Tre libri dell’arte del vasaio “le ricche Città della Marca”, ma nei centri minori come Casteldurante (oggi Urbania) o nelle piccole aziende familiari lungo la Val Metauro.

Come nota efficacemente S. Anselmi ne Il picchio e il gallo. Temi e materiali per una storia delle Marche (Jesi 1982) dopo il periodo rinascimentale “molte Città delle Marche rimasero inevitabilmente costrette a stazionare nel prodotto figulino, paghe di provvedere al giornaliero uso del popolo minuto, lasciando ai ricchi la cura di procurarsele dai centri più celebri”, come per es. Faenza, Castelli, Pesaro, Montalboddo ecc. per tacer  poi delle ceramiche istoriate dette metaurensi, i cui esemplari superstiti si possono ammirare oggi nei musei e nelle pinacoteche più note  dell’Umbria e delle Marche.

Le ceramiche d’uso marchigiane e soprattutto i trufi e gli orci erano tenuti in gran conto presso le dimore contadine ed in caso di lesioni causate sulla superficie parietale da cadute accidentali si restava in attesa del passaggio di abili artigiani specializzati a sanare le fratture di piatti e recipienti mediante il filo di ferro dolce fatto passare attraverso due o più buchi laterali realizzati con uno speciale trapano azionato con i piedi. Oh tempora, oh mores – vien fatto spontaneamente di esclamare! Se per qualsiasi motivo il recipiente di ceramica rustica non poteva essere sanato, allora si doveva provvedere a riacquistarne uno nuovo nel giorno di mercato o nelle fiere che avevano luogo nel santuario più vicino.

Molti trufi ed orci venivano acquistati per devozione dai pellegrini abruzzesi nelle fiere che accompagnavano i periodi di festa della Madonna di Loreto, specie nella ricorrenza della Traslazione della Casa Santa a dicembre. Ed i pellegrinaggi verso Loreto avvenivano anche via mare, come ci informa puntualmente fra’ Serafino Razzi nei suoi “Viaggi in Abruzzo”.

In data 4 settembre dell’anno 1577, il dotto Domenicano assiste nel porto di Vieste al naufragio di una nave di pellegrini diretti a Loreto e che doveva far scalo a Pescara per imbarcarne degli altri.

La circostanza che la voce trufo  o trùfele non sia registrata nel Saggio di uno studio sul dialetto abruzzese di G. Pansa (1885) e nemmeno nei Vocabolari dialettali pubblicati successivamente ed inerenti a varie aree interne dell’Abruzzo (solo nel Glossario minimo delle parole dialettali atessane di E. Rucci, apparso nel 2007, si rinviene infatti la parola trùfele, ma nel senso di “grosso ceppo per sedersi, oppure di grosso deretano), lascia insorgere il sospetto che il trufo sia originario dell’area picena-anconetana e come “modello di fiasca” si sia  trasmesso successivamente attraverso contatti di natura diversa (non ultimo quello legato ai pellegrinaggi al Santuario della Madonna di Loreto) al mondo agro-pastorale abruzzese e quindi pugliese, ma solo nella fascia adriatica, il che spiegherebbe il fatto che il tipico recipiente sia sconosciuto nell’Abruzzo interno, al di fuori del caso isolato di Serra Monacesca, in precedenza citato.

Argomento affascinante è dunque quello relativo al trufo e che ha attirato anche l’attenzione del grande studioso anconetano Giovanni Crocioni nella sua Bibliografia delle tradizioni popolari marchigiane (Firenze 1958). Ci piace pertanto concludere queste note, certamente non esaustive, ricordando un breve componimento popolare contenuto nel saggio di G. Crocioni La gente marchigiana nelle sue tradizioni e dedicato all’umile ma prezioso trufo:

                               “La padroncina vien con la canestra,

                                 ce porta la pietanza e la minestra.

                                 In testa la canestra e il trufo in mano,

                                 la canestra glie fa da parasole,

                                 gli occhi neri lucenti, un altro sole”.




LE MILLE E UNA NOTTE

Il Colibrì Ensemble chiude la stagione con lo spettacolo sabato 20 aprile, al Flaiano. Sinbad il marinaio, Aladino e il genio della lampada, Alì Babà e i quaranta ladroni tra parole e musica di Korsakov

Pescara, 17 aprile 2024. Sabato 20 aprile all’Auditorium Flaiano di Pescara (ore 19:00), il Colibrì Ensemble chiuderà la stagione 2023-2024 con un grande concerto sinfonico, dal titolo “Le mille e una notte – Scheherazade, bella figlia della Luna”. Non solo musica, ma anche teatro, con una produzione dell’Associazione Libera delle Arti, a cura di Andrea Gallo. Sul palco anche due attori e doppiatori di prestigio: Chiara Colizzi e Franco Mannella.

Lo spettacolo comprenderà alcune delle più celebri storie raccontate dalle voci e descritte dalla musica, in un viaggio attraverso colori, suoni e personaggi come Sinbad il marinaio, Aladino e il genio della lampada, Alì Babà e i quaranta ladroni.

«Sarà entusiasmante confrontarsi con un poema sinfonico così celebre e maestoso – spiega Andrea Gallo, direttore artistico dell’orchestra -. Un’idea della quale si parlava, scherzando, una decina di anni fa, quando insieme ad altri musicisti dell’orchestra sognavamo di suonare Scheherazade senza direttore. Non sarà semplice, ma come sempre ce la metteremo tutta e non vediamo l’ora di essere sul palco!».

La stagione, che si chiuderà con il quattordicesimo appuntamento, ha riscosso ancora una volta notevole successo, confermandosi come un punto di riferimento ormai costante e di prestigio nel panorama musicale della città e dell’intera regione Abruzzo.

«Siamo contenti soprattutto dell’affetto ricevuto dal pubblico in questi anni, un pubblico che abbiamo visto e continuiamo a vedere in crescita – continua Andrea Gallo. Anche quest’anno in alcune occasioni abbiamo riempito il Flaiano confermando non solo un aumento di abbonati, ma anche di biglietti venduti».

L’orchestra ha da qualche settimana aperto la nuova campagna abbonamenti e nel giro di pochi giorni ha già confermato oltre 170 abbonamenti.

«Questo aspetto è per noi molto importante – prosegue Gina Barlafante, presidente dell’orchestra -. Si tratta di una conferma positiva del lavoro svolto e della giusta direzione in cui il progetto si sta muovendo».

La nuova Stagione 2024 -2025, che partirà come sempre da ottobre e si concluderà in aprile, verrà presentata a fine giugno. Nel frattempo, sono attive diverse offerte all’interno della campagna “Abbonamento al buio”.




SCUOLA DEI PICCOLI COMUNI

Terza lezione

Castiglion Messer Marino, 17 Aprile 2024. Venerdì 19 aprile si terrà la terza lezione della Scuola dei Piccoli Comuni diretta da Rossano Pazzagli, docente di storia del territorio e dell’ambiente presso l’Università del Molise. L’incontro, La qualità della vita nei territori ai margini: politiche abitative, sociali e welfare nelle aree interne, si terrà nell’Istituto comprensivo di Castiglione Messer Marino dalle ore 14:30.

Dopo le prime due lezioni che hanno registrato numerose iscrizioni da molte Regioni d’Italia, questo terzo incontro vedrà la partecipazione di Antonella Golino, dottore di ricerca in sociologia e ricerca sociale, che per diversi anni ha svolto la sua attività di ricerca presso il Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini dell’Università degli Studi del Molise, e attualmente ricercatrice presso il dipartimento di economia dello stesso Ateneo.

Saranno inoltre presenti Giulia Ferrante, dottoranda presso il Gran Sasso Science Institute, e Luca Santilli, sindaco di Gagliano Aterno, Comune in cui da diversi anni si stanno sperimentando politiche sociali e azioni di welfare attraverso il pieno coinvolgimento delle comunità locali. I temi centrali della lezione, infatti, saranno proprio il welfare e le politiche sociali nei paesi delle aree interne.

«Da diversi anni – dice Golino – nei territori delle cosiddette aree interne italiane, forte è il coinvolgimento delle comunità locali nei processi di governo della funzione, al fine di rifondare il patto fiduciario tra il sistema di welfare e la comunità locale. Bisogna dunque porre particolare attenzione – continua la ricercatrice – sull’analisi della relazione tra sistemi di welfare, politiche abitative e sociali nelle aree cosiddette marginali, che divengono un laboratorio di sperimentazione di nuovi modelli socioeconomici in grado di assicurare una migliore vivibilità per i cittadini e per ricostruire sistemi di coesione sociale in una prospettiva di welfare».

«Nel Comune di Gagliano Aterno – spiegano Santilli e Ferrante – dal 2021 si stanno portando avanti esperienze e progetti il cui approccio risiede nella centralità delle dinamiche socioculturali, determinanti per la “buona salute” delle comunità. In questo senso, elementi chiave sono la costruzione di partecipazione dal basso e l’incontro tra comunità locali e nuovi abitanti. Alcuni progetti – concludono – si stanno confermando, accompagnati da azioni future che si stanno progettando con le comunità locali».

È possibile ancora iscriversi alla Scuola, che per il primo anno è gratuita, compilando il modulo pubblicato sul sito del Comune di Castiglione Messer Marino www.comune.castiglionemessermarino.ch.it




A PAGLIETA SENTIERI D’AUTORE

Seconda edizione del festival letterario

Paglieta, 17 Aprile 2024. Anche quest’anno, il Comune di Paglieta ripropone  “Sentieri d’Autore”, II° Festival letteraio, evento unico nel suo genere, che si svolgerà il 21 Aprile prossimo, a partire dalle ore 10:30 nella Biblioteca Comunale.

 Il Sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani,  esprime il suo entusiasmo per la manifestazione,  e afferma:  “Sentieri d’autore” rappresenta  un momento di grande importanza per la nostra comunità, poiché celebriamo non solo la creatività e il talento degli   autori locali coinvolti, ma anche la ricchezza della nostra cultura e della nostra lingua. Questo Festival non è solo un evento letterario, ma un pilastro della nostra identità culturale. Promuove la diversità delle voci e delle storie che arricchiscono il tessuto della nostra comunità.  Questa edizione si arricchisce  del corso gratuito di fonetica e dizione offerto  durante il Festival. La capacità di comunicare in modo chiaro e efficace è fondamentale in ogni ambito della vita, e questo corso offre un’opportunità straordinaria per tutti i nostri concittadini di sviluppare queste competenze in maniera accessibile e inclusiva. La continuità di Sentieri d’Autore è cruciale per il nostro futuro culturale. Dobbiamo impegnarci a mantenere viva questa tradizione, a sostenerla e a farla crescere, affinché possa continuare a ispirare le generazioni future e a celebrare l’arte della scrittura e della parola”.

La giornata inizierà con l’apertura del Festival alle ore 10:30, introdotta dai saluti del Sindaco Graziani, a seguire un coinvolgente caffè letterario: “Due chiacchiere con l’autore”, con  la possibilità di conversare  durante il work shop con gli scrittori presenti. Dalle 15 alle 17, presso la sala polivalente, al via il  minicorso di dizione e fonetica: “Gli accenti al posto giusto” , curato dall’Associazione Culturale Teatrale “Amelìe” di Paola Caporale.

Alle ore 18:00, si terrà il “Pomeriggio con l’Autore” con la presenza di Andrea Stucchi e Antonella Frixa, che hanno scritto il libro “L’elicottero di latta” edito da Carabba. La giornata culminerà con la commedia dialettale in due atti “Io non so niente”, a cura dell’Associazione Culturale e Teatrale “Drago d’Oro”, in programma alle ore 21:00 presso il teatro comunale.




PROGETTO AUTISMO AL CENTRO

Pubblicati l’avviso e il modulo di domanda. Previsti colonie e campi estivi, oltre ad attività sportive infrasettimanali.

Giulianova, 17 aprile 2024. Gli Uffici Comunali rendono noto che è stato pubblicato l’avviso relativo al progetto “Autismo al centro”. L’obiettivo è selezionare i possibili beneficiari di un  programma di interventi concepito per rispondere alle necessità delle famiglie  con persone affette da disturbi rientranti nello spettro autistico di età compresa tra i 6 e i 45 anni.

Il progetto si articola in due principali aree di intervento: la socializzazione per minori in vista di una positiva transizione verso l’età adulta, e la realizzazione di attività sperimentali finalizzate alla formazione e all’ inclusione lavorativa. Per quanto riguarda queste ultime, è prevista anche la formazione dei nuclei familiari.

Lo scopo di “Autismo al centro”, sostanzialmente, è sperimentare azioni capaci di favorire percorsi differenziati, utili alla formulazione del progetto di vita delle persone con Asd.  Per quanto concerne la prima area di intervento, il progetto prevede una serie di attività differenziate per utenti di diverse età e in base alle esperienze precedenti sviluppate.

Tra queste ci sono i percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai 21 anni. L ‘ azione riguarda le colonie e i centri estivi, e le attività sportive infrasettimanali.  Per i centri estivi è riservata una quota nei limiti consentiti dal bando anche a persone fino ai 45 anni. Essi mirano a realizzare attività ricreative, artistiche, ludiche, sportive e formative attraverso un approccio inclusivo. La durata di ogni campo andrà da un minimo di 2 settimane a un massimo di 8 settimane per utente.

Le colonie estive sono strutturate per fornire attività volte a favorire l’autonomia e l’inclusione dei partecipanti. La durata di ogni colonia estiva sarà da un minimo 2 settimane ad un massimo di 8 settimane per utente. Possono partecipare esclusivamente i richiedenti che abbiano un’età compresa tra i 6 e i 21 anni. Prevista anche la possibilità di partecipare ad alcune attività sportive infrasettimanali, svolte una volta a settimana per 5 mesi.

Link: https://www.unionecomunileterredelsole.it/index.php?id=19&oggetto=202




PIÙ SERVIZI PER L’APPENNINO CENTRALE

Presentato a Roma il progetto del Gruppo Fs, coinvolge 5 stazioni dei sismi 2009 e 2016

Roma, 17 aprile 2024. “Il progetto Stazioni del Territorio si colloca all’interno del percorso di rinascita e di rigenerazione dell’Appennino centrale devastato dal terremoto, che si afferma sempre più come un laboratorio nel quale vengono adottate soluzioni sostenibili volte a promuovere lo sviluppo e a contrastare il processo di spopolamento. Ringrazio il Ministro Matteo Salvini e il Gruppo Ferrovie dello Stato con cui, fin dal mio insediamento, si è avviata una proficua interlocuzione per questa iniziativa che coinvolge stazioni ferroviarie situate nelle quattro le regioni coinvolte dai sismi del 2009 e del 2016. Mentre è in corso la ricostruzione, alla quale nel 2023 abbiamo impresso un cambio di passo, è in atto la strategia di riparazione economica e sociale di questi territori, anche grazie al Programma di interventi Next Appennino, che necessitano in modo particolare di servizi di qualità, infrastrutture di trasporto, connettività digitale.

Questo è proprio ciò che sta avvenendo attraverso questa iniziativa, che trasforma luoghi di passaggio o scambio in centri vitali e attrattivi. Ripensare gli spazi e le funzioni delle stazioni ferroviarie è un modo intelligente ed efficace per ritessere una trama di vita e di rapporti che rischierebbe di essere logorata. Ambulatori medici, farmacie, postazioni di lavoro, servizi di intermodalità: questi edifici diverranno dei veri e propri “hub” del territorio, fruibili dalle comunità locali e dai viaggiatori. È infine da sottolineare il fatto che gli interventi in corso in ciascuna stazione sono stati realizzati ascoltando le richieste e le esigenze del territorio, segno di quell’attenzione e cura particolare di cui necessitano questi luoghi ai quali, insieme al governo e ai Presidenti delle quattro Regioni, stiamo dedicando un’attenzione costante”.

Lo dichiara il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, senatore Guido Castelli, che oggi a Roma presso l’Auditorium di Villa Patrizi, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione di “Stazioni del Territorio”, progetto promosso dalle società del Gruppo FS, insieme al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al Segretario Generale ANCI Veronica Nicotra, all’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, all’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI Gianpiero Strisciuglio, al Direttore Luiss School of overnment Giovanni Orsina.

Ferrovie del Territorio è una iniziativa dedicata agli scali ferroviari dei comuni con meno di 15 mila abitanti, con l’obiettivo di trasformare le stazioni in centri polifunzionali, attraverso l’inserimento di servizi polivalenti e di pubblica utilità. Il progetto coinvolgerà 20 scali in tutta Italia e ha già preso il via in cinque stazioni pilota, situate nelle quattro regioni del Centro Italia coinvolte nei sismi del 2009 e del 2016. Tre di queste sono in fase di completamento: Popoli-Vittorito (Pescara), Urbisaglia-Sforzacosta e Matelica (Macerata). Per Antrodoco Centro (Rieti) e Baiano di Spoleto (Perugia) gli interventi attualmente in corso si concluderanno nel 2025.




FRAMMENTI DI COSCIENZA

LXVIII Premio Basilio Cascella 2024 – Open Call

Ortona, 17 aprile 2024. Torna il Premio Basilio Cascella, dal 1955 uno dei Premi d’Arte, Fotografia e Pittura, tra i più prestigiosi d’Italia la cui volontà è valorizzare l’arte contemporanea e crearne uno snodo creativo e di riferimento, per esportarla in seguito nella rete internazionale artistica.

Il tema della LXVIII edizione 2024 è Frammenti di Coscienza, in omaggio a P. Daverio e al suo personale distinguo tra chi viene venduto come artista e chi lo è per propria natura.

La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità saranno i criteri fondamentali della selezione. Saranno selezionati un massimo di 20 partecipanti tra pittura e fotografia. Tutte le informazioni e il bando sono consultabili al sito www.premiocascella.art.

Ad ogni singolo artista partecipante viene chiesto di analizzare tale concetto e di esprimerlo tramite pittura o fotografia, portando la propria personale interpretazione all’attenzione del pubblico.

Tema: Frammenti di Coscienza
Deadline: 31 agosto 2024, ore 24.00
Costo: Gratuito

Bando: www.premiocascella.art
Link del bando: https://premiocascella.art/home/tema




UN BILANCIO SCONTATO (E DATATO)

Pescara, 17 aprile 2024. Il bilancio arboreo con lo stato di consistenza del verde del quinquennio 2019-2024 è appena uscito, rispettando i termini di legge per la sua pubblicazione(Legge 10/2013). Chi si occupa di bilanci sa che la prima operazione da fare è il confronto con quello precedente, e così siamo andati a paragonare il bilancio appena uscito con quello del quinquennio 2014-2019. Per chi farà questo paragone scoprirà che praticamente le due relazioni sono…identiche!

Andando sulla consistenza degli alberi si scopre che nel precedente bilancio c’erano 24.973 alberi e 770 arbusti contro i 25.243 alberi attuali ( per tacere dei 770 arbusti). Andando a contare le singole specie più importanti si scopre che nel primo bilancio ci sono: 9268 pini, 3296 tigli. 1960 platani e 2144 lecci. Nel secondo bilancio uscito ieri? Indovinate? Perfettamente gli stessi numeri.

Immaginiamo il lettore meravigliato. Nessun mistero, approfondendo la lettura si scopre che la consistenza del patrimonio arboreo è alla data del censimento del 2019. Un po’ …datato..

Per quanto riguarda invece il bilancio fra abbattimenti e nuove piantagioni, si legge in fondo alla relazione un saldo positivo di ben 2.277 alberi!

Eppure, poche righe sopra nella relazione avvertono che  possono esserci criticità nel conteggio: “Nella raccolta dei dati sono state riscontrate criticità sulle informazioni pervenute dal Servizio “Lavori Pubblici” e “Pianificazione del Territorio” dovuti all’avvicendamento della Dirigenza e dei RUP; sulle informazioni date  dai Vigili del Fuoco e da altri enti. Quindi capiamo che non sono stati conteggiati:

gli alberi abbattuti in via Pantini;

gli alberi abbattuti durante i lavori pubblici;

il boschetto di via Polveriera;

il boschetto di via Raiale;

e quali altri alberi ancora?

Leggendo ancora attentamente la relazione scopriamo poi che nelle nuove piantumazioni sono state considerate le 1.800 piantine di tipo forestale (quelle alte di media 50 cm) piantate nella fascia di rispetto del cimitero di San Silvestro e nel pendio di via Celestino. Del totale invece dei 2.471 abbattimenti (quelli di cui il settore verde ha contezza) nessuna informazione aggiuntiva è data: non abbiamo tipologia di abbattimenti né localizzazione.

Ah no, una informazione è data: per valutare l’effettiva consistenza del patrimonio arboreo è in corso una campagna, i cui dati saranno disponibili da ….Giugno 2024. Il bilancio vero è ancora da fare.

Per quanto riguarda invece l’improvviso aumento dei parchi e delle superfici a verde, nel confronto fra le due relazioni ci si accorge che i nuovi parchi che entrano nel conteggio sono : villa Sabucchi, Parco de Riseis, parco 8 Marzo, area verde terminal bus, e altre aree come gli orti urbani su via Santina Campana.

Non sparate sul pianista.




LA LAPA

Presentazione della raccolta di musiche tradizionali del Molise  

Lanciano, 17 aprile 2024. Sabato 20 aprile p.v., alle ore 17:30, nella nuova sede sociale del Centro Masciangelo, al 1° piano del Parco delle arti musicali in Lanciano, Largo dell’Appello n. 2, sarà presentato il volume di Vincenzo Lombardi La raccolta “La Lapa” – Musiche tradizionali del Molise registrate da Alberto Mario Cirese pubblicato dalle Edizioni di Macchiamara di Bagnoli del Trigno.

L’incontro  sarà condotto da Gianfranco Miscia e, oltre alla presenza dell’autore, prevede la relazione introduttiva di Gino Massullo, storico e coordinatore delle Edizioni di Macchiamara  e gli interventi di Lia Giancristofaro, antropologa e docente all’Università degli Studi di Chieti – Pescara, e di Domenico Di Virgilio, etnomusicologo  e presidente dell’Archivio Etnolinguistico Musicale Abruzzese di Chieti.

Il volume, che include la prefazione di Maurizio Agamennone e la postfazione di Pietro Clemente, è la raccolta completa delle registrazioni di canti tradizionali molisani effettuate dall’antropologo Alberto Mario Cirese nel 1954 a Bagnoli del Trigno, Fossalto e nei tre paesi molisani di origine croata Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Il volume include 119 canti e 7 interviste contenuti nei 4 CD Audio allegati.




IN FERVORE PER SAN ZOPITO

Cresce l’attesa per la festa del Santo Patrono

Loreto Aprutino, 17 aprile 2024.  Il 18-19-20 maggio il centro dell’Area vestina festeggerà San Zopito. Una tradizione che affonda le radici in una storia di devozione e comunità, è un evento imperdibile che celebra il patrimonio culturale di Loreto Aprutino. Mancando solo un mese alla festa, Loreto Aprutino si anima in un fervore collettivo.

La celebrazione, che raduna l’intera comunità, vede la partecipazione attiva di numerose realtà locali come l’associazione Borgolive, il Comune, l’associazione San Zopito, la Consulta Giovanile e i Vetturali.

Quest’ultimi, in particolare, si riuniscono ogni mercoledì e venerdì presso il Circolo Ippico Aprutino per le prove della sfilata del bue “Galante del Belvedere” e dei canti dei vetturali, un momento clou della festa che richiama tradizioni secolari. Il bellissimo bue bianco ha bisogno di “abituarsi” ai suoni del centro urbano, un contesto del tutto inusuale.

Non solo. L’animale comincia a prendere confidenza col bambino, che nei tre giorni di festa, poserà sul suo dorso. Per tramandare la tradizione alle nuove generazioni anche quest’anno i bambini delle scuole del paese saranno protagonisti con i disegni.

Per loro, una libera interpretazione della festa. Gli elaborati sono inseriti all’interno della mostra-concorso  “Te lo dico con un disegno”. La partecipazione, per la prima volta, è stata estesa ai piccoli studenti della scuola dell’infanzia. Mentre il progetto “Sincro vestina”, con i ragazzi del doposcuola, sono al lavoro per una restituzione artistica. Prosegue, inoltre, il percorso iniziato lo scorso anno per concorrere al riconoscimento di patrimonio immateriale Unesco con il tema: “Buoi, tradizioni e uomini”. Non mancheranno, nei tre giorni di festa, serate danzanti in Piazza Garibaldi con musica per tutti i gusti.

FOTO https://www.mondoeventiabruzzo.it/events/festa-di-san-zopito-a-loreto-aprutino/




PARCHEGGI, FIRMATI I CONTRATTI

L’assessore Rispoli: “Tutte le funzioni sono ora complete e in capo al Comune. I lavoratori saranno operativi da domani”

Chieti, 16 aprile 2024. Si completa con la firma dei contratti, avvenuta oggi pomeriggio, la reinternalizzazione della gestione della sosta da parte del Comune. Il primo incontro con i primi sei lavoratori prima in capo a Teateservizi si è svolto nel pomeriggio nel palazzo comunale di Viale Amendola in presenza dell’assessore alla Mobilità Stefano Rispoli, del dirigente Carlo Di Gregorio e della funzionaria Tania Di Tecco. Invariate tariffe, stalli e app attraverso cui è possibile usufruire del servizio.

“Riattivati i contratti per la guardiania e lo scassettamento, da domani il servizio torna operativo anche con i lavoratori, che saranno addetti alla sosta e a tutti i servizi annessi e connessi sia nei parcheggi a raso, sia in quelli coperti – così l’assessore alla mobilità Stefano Rispoli – Operativi da domani, perché oggi l’iter dell’assunzione si è completato con la firma dei contratti, per ora 6.

Cambiano, a parte il soggetto gestore, poche cose, in primis, con la reinternalizzazione gli incassi vanno alla tesoreria comunale, dunque per i pagamenti degli abbonamenti e delle varie formule a disposizione dell’utenza, il riferimento è il conto comunale, con iban IT84F0306915504100000046020, questo per gli utenti che non pagano con carte e app. Restano operative le altre modalità attraverso le tre app My Cicero, Easy Park e Money Go.

Ricordiamo alla cittadinanza che i lavoratori, in quanto ausiliari del traffico, eserciteranno anche un controllo sui pagamenti relativi alle auto in sosta sulle strisce blu. Torna anche il contatto diretto per ogni tipo di informazione sul servizio non solo sul sito del Comune, ma, come sempre, al gabbiotto del parcheggio coperto di via Papa Giovanni, aperto tutti i giorni, escluso i festivi dalle ore 8 alle ore 20.

La struttura è ancora capiente, può ospitare ospitare circa 170 posti che potrebbero ridurre il disagio della mancanza di parcheggi in zona centrale, in attesa delle nuove strutture in cantiere, per questo invitiamo la cittadinanza e i frequentatori della città a utilizzarla, perché è comoda, vicina al centro ed evita il rischio di sanzioni per parcheggi non a norma. Ripartiamo con la consapevolezza che il servizio ha un enorme potenziale, ci prepariamo a rilanciarlo, nelle more dell’individuazione del nuovo gestore attraverso una gara europea e, come già più volte sottolineato, anche a livello strutturale, con la creazione di nuovi parcheggi sia coperti e sia a raso nel numero capace di coprire il reale fabbisogno della città, rimasto scoperto per anni”.




LA SANITÀ PUBBLICA

La Conviviale organizza una tavola rotonda

Vasto, 16 aprile 2024. L’Italia spende per il Servizio Sanitario Nazionale molto meno di Paesi quali Francia e Germania. In termini pratici, questo significa meno soldi per medici, infermieri ed in generale per il personale sanitario e meno soldi per garantire l’accesso alle cure e quindi per la tutela della salute.

Chi può permetterselo cerca soluzioni in strutture private o fuori regione. Ciò si traduce spesso in rinuncia alle cure per chi non può pagare di tasca propria, liste di attesa lunghissime, mobilità sanitaria. Su quest’ultimo aspetto l’Abruzzo risulta tra le peggiori in Italia con un passivo 108 milioni di euro per la mobilità sanitaria. Il peso di questo definanziamento, che va avanti da molti anni, grava sulle spalle delle persone, specie quelle economicamente più disagiate.

Infatti, le famiglie italiane contribuiscono alla spesa sanitaria complessiva molto più di quelle dei Paesi UE. Si tratta di una spesa diretta che pesa in un anno, mediamente, 624,7 euro su ognuno di noi. Costi che non tutti possono permettersi ed infatti milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure. Una condizione inaccettabile che aumenta le disparità sociali e tra i territori, tra le regioni del Nord e quelle del Sud, tra le aree centrali e quelle periferiche, come hanno evidenziato di recente i sindaci di paesi dell’entroterra vastese dove mancano addirittura i medici di base.

Una situazione che il sistema che si vorrebbe introdurre con l’autonomia differenziata non potrà che aggravare. Di tutto questo intendiamo discutere in una tavola rotonda alla quale parteciperanno Vittorio Agnoletto (in collegamento), docente dell’Università degli Studi di Milano e membro del direttivo nazionale di Medicina Democratica; Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Prc e Antonio Spadaccini, già direttore UOC Gastroenterologia dell’ospedale di Vasto. Invitiamo alla partecipazione gli amministratori del territorio, il personale sanitario, i sindacati, i cittadini che volessero portare il proprio contributo di esperienze e proposte.

 La tavola rotonda si terrà venerdì 19 aprile alle ore 18 presso la Casa del Popolo La Conviviale in C.so Dante 50/52 a Vasto.




E QUANDO POTREMO PARLARE?

Pescara, 16 aprile 2024. Le associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi, in prima linea per la difesa del patrimonio arboreo pescarese, ricordano bene le parole dell’ex vicesindaco Santilli: ”Se volete parlare, fatevi eleggere.”

Non abbiamo diritto di parola perché siamo solo associazioni e cittadini/e. Abbiamo formato così Radici in Comune, e abbiamo ripreso le nostre battaglie per portarle nell’agenda politica. Ma il Sindaco ora risponde alle nostre domande con: “Chi si candida per le elezioni del prossimo giugno urla e diffonde notizie non vere […] Ci vediamo l’ 8 e il 9 giugno”. Quindi ancora una volta NON possiamo parlare.

Appurato quindi che non esiste una veste giusta per avere il diritto di critica e di informazioni precise da parte di questa amministrazione, ci rivolgiamo a noi tutti/e, che facciamo parte di questa comunità pescarese.

Sui pini non si riescono ad avere dati: li leggiamo allora dai nostri dossier. A febbraio 2022, secondo il monitoraggio dell’Università dell’Aquila, vi erano 1.500-2.000 piantine per ettaro (il comparto 5 è grande 5 ettari). Dopo la siccità, per quanto gli esperti invocassero acqua per la martoriata Riserva, il monitoraggio rivela come numero di plantule 600-1000 per ettaro (una perdita del 50%).

Oggi il Sindaco dichiara: “Seguiamo regole precise.  Stiamo seguendo pedissequamente le prescrizioni dei tecnici. Abbiamo messo da parte 500 piantine. Alcune   sono morte, perché le piante che cadono possono danneggiare le piantine”.

E aggiunge: “Ben 200 di queste piantine sono state messe a disposizione da Alberitalia che ha già dato la sua disponibilità a donare pini certificati provenienti da boschi da seme con lo stesso patrimonio genetico, “anzi migliore”.

Le regole precise erano che si dovevano individuare tutte le piantine e proteggerle durante i lavori (Relazione Alberitalia). Ora scopriamo che addirittura le piantine sono state “messe da parte”. In tutta la relazione Alberitalia non c’è menzione del “torno subito” da parte dei pini d’Aleppo. Una vacanza improvvisa per il bene dei nostri pini, perché poverini, sono pure scadenti, visto che arrivano i pini “migliori” a dar loro manforte (concetto che non ha alcuna base scientifica).

L’ultimo monitoraggio a nostra disposizione parla, prendendo il dato peggiorativo, di 600 piante di pini per ettaro, cioè di minimo 3.000 pini. Oggi, dai dati a nostra disposizione, abbiamo 300 piantine messe da parte, più 200 di Alberitalia. I conti non tornano.

Ma lo diciamo a noi stessi, cari cittadine e cittadini, perché a questa amministrazione non possiamo dirlo.

Radici inComune




FOSSACESIA. LA RISTAMPA DE “LE SCOVERTE PATRIE”

di Domenico Romanelli. Pubblicato in “Fossacesia Estate 2002”, a cura di A. Piccirilli, Fossacesia 2002

Di Franco Cercone

La decisione di ristampare i due volumi (editi tra il 1805 e il l809) del grande storico di Fossacesia è stata assunta dal benemerito Circolo Culturale “Lo Scrigno” di Fossacesia.

Fonte storica di primaria importanza fu considerata da Giovanni Pansa un’opera di Domenico Romanelli dal titolo “Scoverte patrie di Città distrutte e di altre antichità nella regione dei Frentani, oggi Abruzzo Citeriore nel Regno di Napoli”. Essa è nota tuttavia come “Scoverte patrie” e con tale

abbreviazione si rinviene citata presso tutti gli eruditi nel corso dell’800 e nella prima metà del secolo successivo, fino a scomparire – opera ed autore! – nel recente volume “Conosci l’Abruzzo, Almanacco

Abruzzese l995”, Chieti Scalo 1999. Infatti, nel secondo volume di tale Almanacco, dedicato a paesi e città della Provincia di Chieti, vengono del tutto ignorati, sub voce Fossacesia, non solo l’abate Domenico Romanelli, ma anche l’altro figlio illustre di questa splendida Terra, quel Pietro Polidoro, cioè, che qui nacque nel 1687 e del quale il Romanelli rappresenta l’erede ed il continuatore, almeno nel campo delle indagini di carattere storico-archeologico, nell’area frentana.

Nelle intenzioni del Circolo Culturale “Lo Scrigno”, che anima la vita storico-culturale di Fossacesia, va concretizzandosi da qualche tempo l’idea di ristampare le “Scoverte patrie” di Domenico Romanelli, una copia delle quali giace sicuramente nella Biblioteca Provinciale di Pescara, costituitasi com’è noto con l’acquisto della Biblioteca Giovanni Pansa, famoso storico, numismatico, folklorista, nato a Sulmona nel 1865 ed autore di due notissimi  volumi dal titolo “Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo”. Per il Pansa le “Scoverte patrie” del Romanelli costituiscono una fonte etnografica di indiscutibile importanza, donde le frequenti citazioni che si rinvengono nei due volumi di “Miti e leggende”.

Così per il Pansa nell’analizzare la formazione del mito del drago di Atessa, diventa di primaria importanza una notizia riportata dal Romanelli nel XI Tomo delle sue “Scoverte patrie”, secondo la quale la famosa costola esistente nella chiesa di S.Leucio ad Atessa non era l’unica appartenente, secondo la tradizione, al mitico drago che infestava l’agro di Ate e Tixa, ma al contrario, “faceva parte d’un cumulo di ossa gigantesche trovate in Atessa in una località denominata Valdarno”… ed appartenente ad un Elephas pleistocenico”.

Abate, sì, il Romanelli, ma non privo di spirito critico di stampo illuministico.

Non meno importanti sono le notizie riferite dal Romanelli sul monaco Attone, di S. Giovanni in Venere, relative ad un episodio avvenuto nel 1062 ad Aterno, l’odierna Pescara, e di cui il Pansa fa tesoro nel 11° volume di “Miti e leggende”. Ad Aterno infatti alcuni ebrei avevano disegnato su una tavola la figura di Gesù crocifisso e l’avevano introdotta nella sinagoga del luogo, diventata in seguito la chiesa di Santa Gerusalemme, per trasformarla in bersaglio al tiro con l’arco. “Ma con meraviglia e sgomento di tutti – continua il racconto contenuto in un codice del XI secolo e consultato dal Romanelli – da quelle trafitture incominciò a sgorgare tanto sangue che il pavimento ne fu inondato”.

Non di minore importanza è un episodio riferito dal Romanelli sulla base di documenti oggi non più reperibili, relativo ai saccheggi operati dai crociati accampati alla foce del Sangro, prima di imbarcarsi

per la Terra Santa. Alla preziosità delle notizie storico-etnografiche desunte dal Romanelli da codici andati dispersi, non fanno eco i riferimenti archeologici ed epigrafici del Nostro, sui quali gli studiosi dell’epoca successiva, e soprattutto il Mommsen, avanzarono non poche riserve. Il Mommsen in particolare, che nel periodo 1856-57 peregrinò per l’area peligna (soprattutto a Corfinio) e nel medio corso del Sangro alla ricerca di fonti epigrafiche per il suo monumentale Corpus lscriptionum Latinarum, parla addirittura di “Romanelli incredibilis socordia” (CIL, IX, 2815) a proposito di una

iscrizione aufidenate registrata dal Romanelli e non accolta dal Tedesco.

A scendere in campo per difendere l’opera dell’Abate di Fossacesia fu più tardi lo stesso Giovanni Pansa, con un articolo apparso nel 1919 sulla “Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti” e dal titolo significativo “I monumenti epigrafici dell’Abruzzo e la malafede critica dei tedeschi”.

In esso il Pansa sottolinea il valido contributo offerto dal Romanelli alla storia d’Abruzzo mediante le sue “Scoverte patrie” ed un’altra opera “Antica topografia dei Marruccini e dei Peligni”, pubblicata a Napoli nel 1919. Sicché nel nome di Giovanni Pansa e Domenico Romanelli, Sulmona e Fossacesia si rinvengono idealmente congiunte dal “mirabile spirito di intenti” che anima le opere dei due studiosi, protési alla ricostruzione di quell’affascinante poema epico che è appunto la storia d’Abruzzo. Ben farebbe quindi la civica amministrazione di Fossacesia a tramandare il nome di Giovanni Pansa, dedicando allo storico di Sulmona una via cittadina a ricordo degli “amorosi sensi” che lo legavano a Domenico Romanelli.




DIVINE: DI E CON DANIO MANFREDINI

Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet “Nostra signora dei fiori”. Sabato 20 aprile 2024 ore 21.00 | Spazio Matta

Martinsicuro, 16 aprile 2024. Arriva allo Spazio Matta di Pescara una delle voci più intense del teatro contemporaneo, a conclusione di Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 20 aprile, alle ore 21, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara, la Sezione Teatro a cura di Annamaria Talone, presenta lo spettacolo DIVINE, produzione La Corte Ospitale.

La sceneggiatura di Divine, scritta da Danio Manfredini è liberamente ispirata al romanzo “Notre-Dame-des-Fleurs” (1943) scritto a Parigi durante il periodo di detenzione di Genet. Nel romanzo il protagonista è lo stesso autore colto nell’universo carcerario fatto di celle, corridoi, compagni di sventura. Genet prende ispirazione proprio dalle presenze intorno a lui per dare vita ad una storia inventata. La lettura scenica concepita come uno Storyboard è accompagnata dalle immagini e dai disegni dello stesso Danio Manfredini.

Danio Manfredini è autore e interprete di capolavori assoluti quali Miracolo della rosa (Premio UBU 1989), Tre studi per una crocifissione e Al presente (premio UBU come migliore attore); lavori più corali quali Cinema Cielo (premio Ubu come miglior regista) e Il sacro segno dei mostri. Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero e il Premio UBU  sezione Premi Speciali. La sua è una costante opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.




RIPARTE NEON

Libri intorno al pianeta

Martinsicuro, 16 aprile 2024. Prende il via a Martinsicuro la rassegna letteraria NEON. Libri intorno e dentro il pianeta, organizzata dall’amministrazione comunale – Cultura e Biblioteca, con la direzione artistica di Valeria Di Felice, e la collaborazione della Di Felice Edizioni e dell’Istituto Comprensivo Pertini di Martinsicuro.

La seconda edizione, dedicata al tema “Io e l’altro”, prevede sei incontri che si terranno tra Martinsicuro e Villa Rosa da aprile a giugno, coinvolgendo un pubblico eterogeneo, da quello scolastico a quello turistico e cittadino. 

La rassegna inizia il 24 aprile con Ermanno Bencivenga, filosofo e logico di fama che per l’occasione presenterà la raccolta di racconti “Il viaggio e altri scritti” (Di Felice Edizioni). Prosegue l’11 maggio con Matteo Matteucci, autore del libro “Bartali dalla giusta parte” (Minerva) con la partecipazione di Gioia Bartali. Ancora il 19 maggio con Mamma Lingua, letture 0/6 anni, un incontro pensato per promuovere la diversità linguistica e l’integrazione, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo Pertini e di Nati per leggere Abruzzo. Il 25 maggio è la volta degli studenti dell’Istituto Pertini di Martinsicuro che incontreranno gli autori Igor De Amicis e Paola Luciani, dopo aver letto ed essersi cimentati in un laboratorio sul loro libro “Fugees Football Club” (Einaudi ragazzi). La rassegna si conclude con due incontri molto attesi: il 7 giugno lo scrittore palestinese Ahmed Masoud presenterà il suo nuovo romanzo poliziesco “Costi quel che costi” (Di Felice Edizioni), ambientato a Gaza, insieme alla traduttrice Pina Piccolo. Il 25 giugno ci sarà l’incontro con il filosofo e psicoanalista di fama internazionale Umberto Galimberti, il quale concluderà la rassegna con la lectio “L’io e il Noi. Il primato della relazione”.

Neon ha come partner il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto e Nati per leggere Abruzzo. È patrocinato dalla Regione Abruzzo, dalla Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzese, dalla Provincia di Teramo.

Tutte le info sulla pagina facebook Rassegna Letteraria NEON.      

Valentina Coccia, consigliera delegata alla biblioteca: «Esprimiamo grande soddisfazione per questo programma, frutto di un crescente impegno da parte dell’amministrazione comunale e di una collaborazione sempre più armonica con i soggetti firmatari del Patto per la Lettura. Dal calendario degli appuntamenti emerge la nostra volontà di offrire alla cittadinanza una proposta culturale di altissimo spessore. Sensibilità e storie appartenenti a mondi diversi e a volte distanti si incontreranno nelle pagine, nelle parole, nella musicalità dei versi, alla ricerca di un prolifico “noi”: oggi più che mai, crediamo nel libro quale potente punto di convergenza generazionale e relazionale.»

Giuseppina Camaioni, consigliera delegata alla cultura: «Dal 2023 l’Amministrazione Comunale promuove la rassegna letteraria NEON che si pone in continuità con tutte le azioni culturali messe in campo con entusiasmo e serietà negli anni scorsi e grazie alle quali il Comune di Martinsicuro, dal 2017, ha ottenuto l’importante riconoscimento nazionale di “Città che Legge”. La lettura quale strumento fondamentale di crescita individuale e sociale, non elitario o esclusivo, ma popolare e condiviso: il libro come bene comune di consumo di cui fruire anche al di fuori dei suoi contesti naturali, per un pubblico sempre più eterogeneo. Il nostro impegno sarà continuo e diretto alla ricerca di sempre nuove opportunità che possano offrire interessanti momenti di scambio, di condivisioni e di crescita.»

(Nella foto: Valeria Di Felice, Valentina Coccia, il sindaco Massimo Vagnoni, Pinuccia Camaioni e la dirigente scolastica Barbara Rastelli)




PREMIO ALESSANDRO MANGIA

Conferito al professor Dario Compagnone

Teramo, 16 aprile 2024. È stato assegnato ieri a Bologna al docente dell’Università di Teramo Dario Compagnone, il Premio Alessandro Mangia «per la sua attività di ricerca su Sensori per la sicurezza e la qualità degli alimenti e in campo clinico».

Il Premio è stato conferito a Dario Compagnone su proposta di 35 docenti e ricercatori afferenti al Gruppo di Bioanalitica della Società Chimica Italiana e viene assegnato a chi abbia ottenuto riconoscimenti significativi a livello nazionale e internazionale per l’attività innovativa svolta nell’ambito della Chimica Bioanalitica.

In occasione della cerimonia, che si è svolta nell’Accademia delle Scienze dell’Università di Bologna, il professor Compagnone ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Dagli elettrodi ad enzima ai dispositivi lab-on-strip; problemi e opportunità nell’analisi degli alimenti e biomedica”.

Dario Compagnone, docente dell’Università di Teramo dal 2003, è attualmente professore ordinario di Chimica Analitica e delegato alla progettazione della ricerca.

Durante il suo percorso accademico ha ricoperto diversi ruoli istituzionali: coordinatore del Corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari, coordinatore di Dottorato in Scienze degli alimenti e preside della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali.

L’attività di ricerca, incentrata sullo sviluppo di sensori e sistemi rapidi di misura e, più recentemente, sullo sviluppo di metodi cromatografici per applicazioni alimentari e biomediche, ha prodotto oltre 250 pubblicazioni scientifiche. Il professor Compagnone ha coordinato numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, è nella lista del Top 2% cited nel settore della Chimica Analitica ed è fondatore e coordinatore del Gruppo di Chimica Analitica del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Teramo.




FINALISTE AL PREMIO D’ORSOGNA

I complimenti dell’amministrazione comunale

Roseto degli Abruzzi, 16 aprile 2024. L’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Cultura della Città di Roseto degli Abruzzi si congratula con due giovani talentuose cittadine, Gemma Martelli e Cecilia Torzolini, per aver raggiunto la finale nella prestigiosa V edizione del premio letterario nazionale “Lorenzo D’Orsogna“, tenutosi a Atri e promosso dalla Banca di credito cooperativo dell’Adriatico Teramano.

Su un totale di 550 partecipanti provenienti da tutto il Paese, Gemma e Cecilia si sono distinte nella sezione “narrativa inedita a tema libero” del premio speciale “Adriatico Teramano”, presentando rispettivamente le opere “La pandemia di Lucia” e “L’uovo d’oro”.

“L’eccellenza e la creatività di queste giovani autrici – commenta l’Assessore Francesco Luciani – sono una testimonianza del ricco tessuto culturale della nostra comunità e dell’ottimo lavoro svolto dalle loro scuole. Sono estremamente orgoglioso di vedere il loro talento riconosciuto a livello nazionale, portando l’arte e la cultura di Roseto degli Abruzzi ai massimi livelli. Auguriamo a Gemma e Cecilia il meglio per il loro futuro e le ringraziamo per aver portato lustro al nostro comune con le loro straordinarie capacità letterarie”.




MA CHE GUERRA C’È?

Teatro al Cordova

Pescara, 16 aprile 2024. La Torre di Babele in collaborazione con l’Associazione “Willer & Carson” presenta lo spettacolo “Ma che guerra c’è?” scritto e diretto dal Dottor Michele Di Mauro, che andrà in scena il 19 aprile 2024 alle ore 21 sul palco del “G. Cordova” in viale Bovio a Pescara.

Si tratta di una pièce teatrale che narra, attraverso i racconti di quattro personaggi, le vicende che precedono e soprattutto seguono l’8 settembre 1943, compresi alcuni tragici eventi che hanno scosso alcune popolazioni locali abruzzesi come quella di Sulmona, di Pescara, di Teramo e di Lanciano.

I quattro personaggi si ritrovano all’interno di una vecchia casa, dotata di una falsa parete che dà l’accesso ad uno scantinato dove Michele ha installato uno strano laboratorio per creare la macchina del tempo-pace..Come finirà? Sarà lo spettatore a dirlo.

Sul palco ci saranno oltre al Dott. Di Mauro anche Luigi Ciavarelli, Lina Bartolozzi, Martina D’Addazio. L’aiuto regia e le musiche sono di Rossella Remigio.




CAMPIONATO DI PATTINAGGIO CORSA SU PISTA

Pioggia di medaglie per L’A.S.D. Giulianova skate inline  

Giulianova, 16 aprile 2024. Si è svolto domenica 14 aprile a Martinsicuro il Campionato regionale di pattinaggio corsa su pista, dove il gruppo di pattinatori dell’A.S.D. Giulianova skate in line ha portato alto il nome di Giulianova con sei atleti di grande  talento. Il potenziale degli atleti dell’associazione è stato dimostrato in più occasioni durante tutto l’arco della giornata, dalle categorie più giovani a quelle adolescenziali.

Sorprendente la prestazione della giovanissima Sofia Del Castello, che ha conquistato tre medaglie d’oro nelle tre prove del campionato, di cui due di destrezza ed una di fondo, acquisendo il titolo di Campionessa regionale pista per la regione Abruzzo. Non da meno i titoli riportati dall’esordiente Osvaldo Pistilli, vicecampione regionale in tutte e tre le prove affrontate in mattinata, che ha lasciato intravedere un futuro rigoglioso per i prossimi campionati. Nel pomeriggio, anche Natalia Pistilli, della categoria ragazzi e ancora al primo anno di categoria, ha riportato una medaglia d’argento nella prova cronometrata, conquistando anche lei il titolo di vicecampionessa regionale e la qualificazione per i campionati italiani che si svolgeranno presso la pista di San Benedetto del Tronto nel mese di giugno. La stessa Natalia ha poi dimostrato buone capacità di resistenza, conquistando il quarto posto nella gara di 3 km a punti (una sorta di gara a traguardi intermedi). Straordinario anche il talento dell’esordiente Gioia Ghilardi Tudini, che, al primo anno di categoria, ha conquistato il quarto posto nella regione Abruzzo per la prova di destrezza, mostrando una tecnica e una professionalità di alto livello nonostante la giovane età. Da non dimenticare l’enorme potenziale mostrato dall’atleta Sean William Patacca, anche lui di categoria ragazzo primo anno, che solo da pochi mesi ha messo i pattini professionali ai piedi e già raggiunge velocità competitive.

Dulcis in fundo, il trentunenne Simone De Martiis ha conquistato il bronzo nella 5km master over 30, acquisendo anche lui la qualifica per i campionati italiani pista.

Il gruppo sportivo ha poi partecipato in occasione della gara “Pulcini” con un ricco vivaio di giovani neo atleti, negli ultimi tempi si sono avvicinati a questa bella disciplina sportiva del pattinaggio corsa, che non lascia nessuno in panchina.

Gli atleti di Giulianova Skate in Line si allenano nelle belle giornate sul pattinodromo di Zona Orti, il quale  avrebbe bisogno dell’intervento da parte dell’amministrazione comunale al fine di operare una serie di interventi manutentivi, anche in vista di future manifestazioni da svolgersi nella stessa città di Giulianova.

Il gruppo di atleti oggi si prepara per i prossimi campionati e l’A.S.D. Giulianova Skate in line, a detta del presidente Emilio Calvarese, si ritiene più che soddisfatta dei risultati ad oggi raggiunti, confidando in futuri traguardi di rilievo.

A.S.D. GIULIANOVA SKATE IN LINE – Presidente: Emilio Calvarese

Nasce a Giulianova il 02 febbraio 1999, associazione dedita alla promozione dello sport in particolare il pattinaggio corsa nel territorio di Giulianova.

A tale scopo accanto all’istituzione di corsi di pattinaggio partecipa all’attività Federale Regionale, Nazionale e a trofei in tutta Italia, con ottimi risultati.

Ha organizzato a Giulianova, oltre a Campionati Provinciali e Regionali, 9 edizioni del Trofeo Nazionale, sul lungomare Zara di Giulianova, denominato: “Pattinata del Mare” con grande partecipazione di società di pattinaggio e Campioni provenienti da tutto il territorio nazionale.




MODELLO TERAMO

Robin Hood: soluzione finale segnaletica stradale

Teramo, 16 aprile 2024. L’associazione consumatori Robin Hood, ha iniziato a comunicare la segnaletica abbattuta da veicoli, dal vento e non ripristinata dopo i lavori di cantieri. L’Associazione partendo dal presupposto che la stessa  è stata posta  in essere a seguito di  delibere o ordinanze, che sottintendono uno studio e soprattutto utili per la circolazione e la sicurezza delle strade, devono essere ripristinate, ma nessuno vede o controlla per questo si è attivato un protocollo di segnalazione.

Ulteriore motivazione è intrinseca nel costo che  la collettività subisce attraverso la tassazione locale per l’apposizione e l’acquisto che merita rispetto. Accade a Teramo dopo diverse segnalazioni, dopo molti mesi, in modo anomalo rispetto ad altre circostanze nelle quali con solerzia si è intervenuti per ripristinare lo stato dei luoghi  che un cartello    non è stato riposizionato  ma è scomparso.

Da un controllo  l’associazione a verificato che l’amministrazione della città ha adottato una soluzione, quella finale  la loro eliminazione. La domanda che sorge spontanea è questa: non servivano,  si poteva evitarne l’apposizione e si potevano risparmiare denari pubblici.




SERVIZI PER L’INFANZIA

Mobilitazione Nazionale Educatori e Educatrici

Pescara, 16 aprile 2024. Ieri, 15 aprile 2024, nell’ambito della mobilitazione nazionale degli educatori e educatrici professionali del settore dell’infanzia, la FP Abruzzo Molise ha organizzato un sit in davanti alla Prefettura di Pescara per porre all’attenzione degli organi di governo la preoccupante situazione in cui versano le scuole dell’infanzia.

Ad oggi i servizi all’infanzia, presenti sul territorio dell’Abruzzo e del Molise, sono ben distanti dal soddisfare l’obiettivo UE del 45% di posti disponibili per bambini/bambine di fascia di età 0/6 anni, un pesante gap che pesa sui genitori, al contempo gli stessi servizi riscontrano difficoltà nel reclutare professionisti del settore in possesso dei titoli professionali richiesti

A tal proposito la Funzione Pubblica CGIL, ricevuta dal capo di gabinetto Dr.ssa Patrizia Savarese sottolineato l’urgenza di porre al di fuori dei tetti di spesa il costo per assumere a tempo indeterminato educatrici e educatori; occorre, inoltre, che il governo provveda ad emanare decreti attuativi che definiscano l’equipollenza dei titoli di studio, al fine di consentire a tutto il personale educativo di essere inquadrato nella giusta fascia professionale. Che non può che essere quella dei Funzionari.

All’organo di governo si è, poi, segnalato come nei prossimi anni verranno realizzati investimenti ingenti, ma tali investimenti se non accompagnati da un piano straordinario di assunzioni per educatori, educatrici ed insegnanti saranno alquanto inutili. A tutto questo si aggiunga che le amministrazioni faticano a spendere le risorse economiche stanziate dal Fondo di solidarietà comunale: un miliardo e cento milioni di euro a regime nel 2027.

L’Abruzzo e il Molise, come tutte le altre regioni e forse più di altre regioni, hanno bisogno che tutti gli organi di Governo, che a diverso titolo hanno la responsabilità e la possibilità di promuovere e migliorare l’offerta dei servizi all’infanzia e con essi le condizioni di lavoro dei professionisti e delle professioniste che lavorano al loro interno, si impegnino per garantire il diritto dei bambini e delle bambine a un servizio educativo di qualità. Un servizio educativo, quello rivolto allo 0/6, baluardo della promozione di condizioni di vita migliori e della prevenzione di fenomeni quali la dispersione scolastica, la discriminazione in tutte le sue forme e il divario di genere che affligge non solo la nostra Nazione ma il pianeta tutto.

A tal fine è stato consegnato un documento riassuntivo delle rivendicazioni al Capo di Gabinetto Dr.ssa Patrizia Savarese che ringraziamo, la quale ha  assunto l’impegno di inoltrare al Ministero competente per materia.

Stefania Tortù, Eleonora Pasquini, Luca Fusari                          

Segreteria Fp Cgil Abruzzo Molise




POLO ABRUZZO ITALY DIVENTA POLO D’INNOVAZIONE DEL MADE IN ITALY

Dopo i due eventi patrocinati e partecipati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Pescara, 16 aprile 2024. Il Polo d’Innovazione Abruzzo Italy ha dato il via ieri al tour regionale del Made in Italy che proseguirà nei prossimi mesi e porterà la legge n.206 del 2023 in un capillare tour sull’interno territorio della regione.

Una giornata densa di contenuti, a cominciare dall’incontro che si è tenuto nella sede di Dromedian, nel cuore dell’area industriale di Chieti-Pescara per poi proseguire nel centro storico dell’ Aquila, all’interno del Palazzetto dei Nobili, con il supporto organizzativo della Casa delle Tecnologie Emergenti, SICURA e del Comune dell’Aquila. Eventi che hanno visto la presenza di dirigenti del Ministero, la partecipazione dell’On. Alberto Bagnai e i saluti del Sottosegretario al MIMIT Fausta Bergamotto.

Il Presidente del Polo Abruzzo Italy, Angelo D’Ottavio: “Ringrazio tutti per la partecipazione, quello che è avvenuto ieri ha segnato un passo importante, che ha solcato una strada già egregiamente transitata da artigiani, imprenditori, creativi e creatori d’impresa d’Abruzzo. Due eventi che ci hanno permesso di raccogliere proposte e informazioni da parte delle imprese che riporteremo sui tavoli istituzionali“.

Obiettivo degli eventi era quello di fornire specifiche informazioni rispetto alla legge n.206 del 2023 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione, e la tutela del Made in Italy”.

Sono stati trattati i temi più interessanti legati al dettato normativo della legge sul Made in Italy tra cui, come recita l’art. 4, il sostegno e rilancio delle filiere strategiche nazionali anche in riferimento alle attività di approvvigionamento, riciclo e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica. Argomenti dal Polo già analizzati durante l’evento del 7 febbraio scorso “Innovazione sostenibile in Abruzzo: Convergenze nella filiera dell’idrogeno”, fondamentali per lo sviluppo dei modelli legati all’energia circolare ai quali la legge 206 fa riferimento.

Conclude il Presidente D’Ottavio: “Oggi siamo tutti più ricchi di informazioni, il Polo d’Innovazione porta a casa un risultato del quale andare fieri e che va oltre le più rosee aspettative. Rafforzando la nostra volontà portiamo avanti i temi sostenuti guardando al domani e a ciò che da ora in poi sarà costruito, mattone dopo mattone, per sostenere l’impresa e celebrare le eccellenze della nostra regione”.

Infine, il Presidente ha annunciato l’evoluzione del Polo d’Innovazione Abruzzo Italy in Polo d’Innovazione del Made in Italy.




INCENDIO L’AQUILA, EVITATO IL PEGGIO

Usif: grazie al tempestivo intervento finanzieri liberi dal servizio. Necessario prevedere piano di viabilità per casi di emergenza

L’Aquila, 16 aprile 2024. Adeguare il piano di emergenza per garantire tempi minori d’intervento è un obbligo che tutela sia i cittadini che le Forze di polizia. Comprendiamo benissimo i temporanei disagi dovuti al rifacimento della pavimentazione ma la sicurezza deve essere garantita sempre.

L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), preoccupata da quanto accaduto nella serata di sabato in piazza Duomo, dove è stato evitato il peggio solo grazie al tempestivo intervento di due Marescialli allievi e di un vigile del fuoco, auspica in un tempestivo intervento finalizzato a individuare un piano di viabilità da attuarsi nei casi di emergenza.

“È impensabile che Vigili del Fuoco e Carabinieri, attivati per l’accaduto, siano stati costretti a raggiungere il luogo dell’incendio a piedi, costretti a lasciare i mezzi di soccorso lontano dall’ambiente d’intervento in quanto impossibilitati a raggiungere la piazza.

Un plauso ai finanzieri V.M. e V.M., che liberi dal servizio sono immediatamente intervenuti. La loro prontezza e preparazione ha consentito di risolvere e gestire la criticità accorsa, a testimonianza dell’alto senso del dovere e dei valori posseduti, grazie anche agli elevati standard d’insegnamento ed addestramento erogati presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’Aquila, polo d’eccellenza e prima scuola militare d’Europa per numero di frequentatori. Inoltre, in qualità di Organizzazione Sindacale siamo sempre più convinti che proprio gli investimenti nella formazione del personale siano sempre quelli a più alto rendimento.”

 Lo comunica, in una nota, il Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), Vincenzo Piscozzo unitamente al Segretario Nazionale, Gaetano Paiano.




USB IL 25 APRILE AL PARCO DI COCCO

Anche quest’anno USB, Unione Sindacale di Base, sarà presente alla importante ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione

Pescara, 16 aprile 2024. Siamo convinti che tenere viva la memoria degli orrori del nazifascismo sia un dovere imprescindibile, ma l’esempio di chi ci ha preceduti va onorato nella pratica quotidiana, oggi antifascismo significa opporsi alla guerra, all’invio di armi, chiedere la fine del genocidio dei palestinesi, del popolo curdo ma anche opporsi fermamente all’autonomia differenziata che distrugge la Costituzione e disgrega la società italiana, significa difendere i servizi pubblici, la sanità, la scuola, pretendere il rispetto dei diritti sociali come quello ad avere una casa e un lavoro dignitoso. Abbiamo mille ragioni per essere partigiani anche oggi, il 25 aprile è un invito a lottare, una chiamata a militare e schierarci dalla parte del diritto alla Resistenza.

Nella memoria delle e degli italiani migliori riconosciamo la necessità e il dramma, la legittimità e il bisogno di giustizia, con ogni mezzo a disposizione.

Anche la Palestina, In questo momento ci dà un insegnamento: LA RESISTENZA CONTINUA. Per questo il banchetto dell’Unione Sindacale di Base avrà una forte connotazione anticolonialista, con la presenza dei materiali di USB/Migranti e del movimento migranti e rifugiati “Non sulla nostra pelle”. Ci saranno i materiali e le testimonianze degli attivisti di OSA e Cambiare Rotta, che con determinazione si stanno opponendo alla militarizzazione delle scuole e alle collaborazioni degli Atenei con gli istituti israeliani, denunciandone la politica sionista genocida.

La postazione del sindacato USB all’interno del parco ex caserma “Di Cocco” racconterà le battaglie per un salario minimo a 10€ l’ora e l’urgenza di una legge che prevenga le centinaia di morti sul lavoro, sarà una giornata da militanti Partigiani sempre dalla parte della nostra costituzione.




NUOVA LEGGE GOVERNO DEL TERRITORIO

UNITEL: molti Comuni sono inconsapevoli degli obblighi attuali e futuri

L’Aquila, 16 aprile 2024. Necessario individuare il territorio urbanizzato entro il 21 dicembre 2025 ed approvare i nuovi P.U.C. – Piani Urbanistici Comunali (che sostituiranno quelli vigenti) entro il 21 dicembre 2028. Tempi più stretti per i Comuni sprovvisti di P.R.G.; per essi la scadenza per l’approvazione dei P.U.C. è fissata al 21 dicembre 2025.

“La nuova legge urbanistica sul governo del territorio della Regione Abruzzo è entrata ufficialmente in vigore il 21 dicembre scorso e, dopo due variazioni intervenute il 14 febbraio di quest’anno, grazie anche alle sollecitazioni dell’UNITEL, è pienamente operativa su tutto il territorio regionale”

Lo ricorda il presidente della sezione abruzzese dell’Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, Arch. Raffaele Di Marcello, che aggiunge “se i tecnici comunali si sono attivati, anche attraverso la nostra associazione, insieme agli Ordini professionali e all’Istituto Nazionale di Urbanistica, per esaminare la norma già da prima della sua approvazione, chiedendo anche alcune modifiche, in parte ottenute, e per rendere edotti i propri iscritti ed i professionisti delle costruzioni in generale sui contenuti della legge, grandi assenti sembrano essere le Amministrazioni comunali e provinciali che, probabilmente, ancora non colgono la portata dell’articolato normativo”.

“Infatti – sottolinea il presidente regionale UNITEL – se in attesa della perimetrazione del territorio urbanizzato, e quindi entro il 21 dicembre del 2025, valgono ancore le norme tecniche dei piani comunali e le norme della LR 18/1983 ed è possibile approvare i piani attuativi conformi ai P.R.G., dall’approvazione della legge, fino all’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale, non saranno ammissibili varianti. Inoltre, dal 22 dicembre 2025, sarà possibile rilasciare titoli edilizi solo all’interno del territorio urbanizzato, ed entreranno definitivamente in vigore le nuove norme per le zone agricole, previste dalla LR 58/2023”.

“I termini previsti sembrano lontani – conclude l’Arch. Di Marcello – ma occorreranno mesi per adempiere agli obblighi previsti dalle norme, ed è prevedibile un notevole impegno da parte degli uffici tecnici comunali, già gravati da numerose incombenze, oltre alla necessità di prevedere apposite somme in bilancio per affidare incarichi esterni per la redazione dei piani, somme che, per un comune medio, posso arrivare anche a qualche centinaio di migliaia di euro. Occorre, inoltre, che le Province adeguino i loro Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e che la Regione Abruzzo renda operativi tutti gli strumenti, pianificatori e no, previsti dalla nuova legge, a cominciare dal nuovo Piano Regionale Paesaggistico”.

L’UNITEL, quindi, invita i Comuni, le Province, l’ANCI e l’UPI Abruzzo, a coordinarsi con Ordini professionali e associazioni di tecnici degli enti e di operatori dell’edilizia, per individuare le eventuali migliorie da apportare la normativa e per costruire un percorso condiviso che possa portare verso gli adempimenti necessari per l’applicazione della legge nel miglior modo possibile, e si mette a disposizione per qualsiasi iniziativa possa ritenersi utile per facilitare il lavoro degli uffici tecnici e amministrativi degli Enti Locali.




CAMPIONATI NAZIONALI DI PARACICLISMO

Due giorni di festa tricolore con oltre 150 atleti

Montesilvano, 16 aprile 2024. Oltre 150 atleti provenienti da tutto lo Stivale, dall’Etna al Friuli e una città vestita per due giorni di tricolore. I Campionati italiani di paraciclismo che si sono svolti a Montesilvano (Pescara) sono stati un’autentica festa dello sport. Impeccabile l’organizzazione dell’evento, a cura della società sportiva Addesi Cycling, presieduta da Caterina Seccia, in collaborazione con il Comune di Montesilvano, con il Team Go Fast e con il patrocinio della Regione Abruzzo.

Le gare, in linea e a cronometro, hanno avuto luogo nella parte nord del lungomare e nella zona dei grandi alberghi, con una variegata cornice di pubblico. Prove che sono state il primo test per alcuni atleti della Nazionale del cittì Pierpaolo Addesi, in vista delle prossime prove di Coppa del Mondo e delle Paralimpiadi di Parigi. “Ringraziamo i Comuni di Montesilvano e di Città Sant’Angelo – dice Addesi – per essersi messi a disposizione e per aver contribuito alla riuscita dell’evento.

È stato emozionante, tra l’altro, vedere tanti cittadini fermarsi a filmare le gare con i telefonini”. Alessandro Pompei, assessore comunale di Montesilvano allo Sport: “Resilienza, impegno, fatica, forza: questo è il messaggio sociale arrivato dai tanti atleti e dai vari campioni mondiali, olimpionici e nazionali impegnati nelle competizioni”.

I titoli assegnati. Doppietta tricolore strada-crono per i ciclisti Federico Andreoli-Paolo Totò (Tandem uomini), Riccardo Cavallini (MH1), Luca Mazzone (MH2), Natalia Beliaeva (WH1), Roberta Amadeo (WH2), Francesca Porcellato (WH3), Giulia Ruffato (WH4), Katia Aere (WH5), Giorgio Farroni (MT1), Leonardo Marchica (MT2), Matilde Coppi (WT1), Giancarlo Masini (MC1), Michele Pittacolo (MC4), Andrea Tarlao (MC5) e Claudia Cretti (WC5).

Tricolore per le gare su strada per Paolo Ferrali (MC2), Riccardo Laini (MC3), Mirko Testa (MH3) e Alessandro D’Onofrio (MH4), Diego Colombari (MH5) e per il tandem femminile Chiara Colombo-Elena Bissolati.

Nella crono podio più alto per Martino Pini (MH3), Giovanni Achenza (MH4), Tiziano Monti (MH5), Andrea Casadei (MC2) e Corrado Toro (MC3) e per il tandem femminile Marianna Agostini-Alice Gasparini.




GRAVI PROBLEMI PER LE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Corso di laurea in giurisprudenza sede di Avezzano. Il consiglio degli studenti di unite scrive al sindaco ma non riceve risposta

Avezzano, 16 aprile 2024. Una lettera per chiedere al Sindaco di «chiarire al più presto le intenzioni del Comune sulla situazione di disagio che quotidianamente vivono gli studenti della sede distaccata, in particolare sulle prospettive di trasferimento in centro e sui relativi tempi procedurali, tenendo da conto l’urgenza legata al distacco delle utenze e alla mancanza di un ascensore funzionante».

Nella lettera si fa presente dell’assenza di un impianto di riscaldamento funzionante all’interno della struttura di via Pertini, di proprietà del CRUA, in cui si svolgono le attività didattiche del corso di laurea in Giurisprudenza.

«Nonostante la lettera inviata il 3 aprile dal Presidente del Consiglio degli Studenti – affermano il Coordinatore di UDU Teramo Pierluigi Marini e il Presidente di UniMOV Thomas Magliocca – attualmente il Sindaco non ha ancora risposto alle nostre legittime richieste in merito al futuro della sede distaccata di Avezzano. Ascensore non funzionante da anni, assenza di impianto di riscaldamento funzionante e prospettiva di un prossimo distacco dell’utenza elettrica sono solo alcuni dei disagi che quotidianamente gli studenti di Avezzano sono costretti a vivere durante la loro esperienza universitaria.

Chiediamo pubblicamente al Sindaco di esprimersi con chiarezza sul futuro della sede; se, dove e quando è in programma di spostare lo svolgimento delle attività didattiche, e quali sono le intenzioni dell’Amministrazione Comunale per consentire agli studenti di Avezzano di vivere una dignitosa esperienza universitaria come i loro colleghi di Teramo. Non possiamo più tollerare che ci siano condizioni al limite della vivibilità all’interno di una sede universitaria. Continueremo a monitorare la situazione auspicando comunque che il Sindaco dia finalmente risposte chiare e scritte al Consiglio degli Studenti che, legittimamente, si interroga sul futuro di una sede distaccata dell’Ateneo.»




STORIA DEL BRIGANTAGGIO IN 50 OGGETTI

Iniziativa del dipartimento di scienze politiche presentazione del volume

Teramo, 16 aprile 2024. Su iniziativa del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Teramo, sarà presentato oggi pomeriggio, alle ore 17:30, nella corte interna della Biblioteca “Melchiore Delfico” il volume “Storia del brigantaggio in 50 oggetti”, a cura di Maddalena Carli, Gabriele D’Autilia, Gian Luca Fruci e Alessio Petrizzo.

Dopo i saluti del direttore della Biblioteca “M. Delfico” Dimitri Bosi e della direttrice del Dipartimento di Scienze politiche Francesca Fausta Gallo, il volume sarà presentato da Andrea Sangiovanni, docente di Storia contemporanea all’Università di Teramo, che dialogherà con due degli autori, Maddalena Carli e Gabriele D’Autilia, docenti dell’Ateneo teramano rispettivamente di Storia contemporanea e di Media, culture e produzioni visuali.

«Da un ex voto del Seicento – si legge nella presentazione – alla locandina di un film degli anni Quaranta, passando per dipinti di epoca romantica, burattini, soprammobili, cartoline, giocattoli. Eppoi armi, medaglie e bandiere, cappelli a cono e cappelli piumati, cifrari di polizia e messaggi clandestini. Cinquanta oggetti raccontano la storia del brigantaggio italiano del XIX secolo. Presentati dai principali specialisti di una nuova stagione di studi, questi reperti si rivelano fondamentali per ricostruire tanto le vicende storiche relative alle bande armate e alla loro repressione, quanto i variegati codici di narrazione, i contesti di circolazione e i modi di appropriazione di quella storia, nei registri della politica come dello spettacolo, della cronaca come della criminologia. Questi oggetti e le loro storie ci consegnano significati profondi e spesso trascurati dei processi storici, permettono di esplorare episodi e traiettorie singolari e infine invitano – al di là di qualsiasi eccezionalismo – a riconnettere la storia del Mezzogiorno e del brigantaggio postunitario a dinamiche, immaginari e pratiche di lunga durata e di larga circolazione, dalla scala locale a quella globale, dall’età moderna fino alle eredità novecentesche».




A SENTIMENTO. LA MIA CUCINA LIBERA, SINCERA , SELVAGGIA

Domani, al Kursaal, presentazione del libro dello chef  “selvaggio” Davide Nanni. Inizio alle 18. Ingresso libero

Giulianova, 16 aprile 2024. Sarà l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini ad aprire, domani pomeriggio al Kursaal, la presentazione del libro d’esordio dello chef Davide Nanni “A sentimento. La mia cucina libera, sincera , selvaggia.”

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Giulianova, è organizzata dall’ associazione “Samarcanda- Sipari, saperi, sapori”, in collaborazione con Società Civile e Gastrosofia.it,  nell’ambito della rassegna “7 incontri con l’autore”.

All’evento parteciperà il giornalista Leo Nodari, direttore di Gastrosofia.it. Dialogherà con l’autore  Francesca Martinelli.

“Il libro – spiega Leo Nodari – si presenta non come semplice manuale o ricettario di cucina. Davide accompagna i lettori in un viaggio emozionate, alla scoperta dei piatti tipici della tradizione abruzzese, imparati dal nonno Angelo quando assieme portavano al pascolo le pecore, fino a quelli più innovativi sperimentati in Italia e all’estero. Il tutto amalgamato senza rigidità e imposizioni, mettendo sempre al centro le persone e le relazioni.”

L’incontro di domani, molto atteso, promette di essere non solo un’occasione di approfondimento della cultura gastronomica locale, ma un’opportunità di crescita umana ed emotiva. Inizio ore 18. Ingresso libero.

Davide Nanni, popolarissimo sui social con oltre 400 mila followers su Instagram e 200 mila su TikTok, gestisce la locanda di famiglia “Nido d’Aquila”, a Castrovalva, paese di 15 abitanti incastonato nelle montagne aquilane, vicino Anversa degli Abruzzi.

Ospite fisso del programma di Antonella Clerici “È sempre mezzogiorno!”, sui social, a suon di “J so wild”, il motto che per lui rappresenta uno stile di vita e lo ha reso famoso, porta avanti la sua idea di anticonformismo, semplicità e purezza. Ogni settimana sceglie e illustra due ricette della tradizione rurale abruzzese, alcune rivisitate in chiave moderna, da cucinare all’aperto, tra i boschi, in modo semplice e “selvaggio” . I suoi utensili sono le pentole della tradizione, quelle che le nonne conservavano sopra la cucina economica. Immancabili la “sparra” di legno, il matterello, “la cucchiara” e il suo amico del cuore, il bastoncino “lilletto”, con cui gira la pasta, ammassa, mescola gli ingredienti.

Cresciuto a Castrovalva, Davide si è fatto strada nel mondo della cucina lottando contro gli stereotipi e cercando di non scendere mai a compromessi con sé stesso. Non è stato un percorso facile, soprattutto dopo le esperienze a Londra, Roma e negli Stati Uniti, dove ha toccato con mano il bello e il brutto del mondo della ristorazione. Il destino l’ha riportato alle sue radici,  in Abruzzo. Proprio quando ha smesso di rincorrere un ideale che non gli apparteneva, la vita l’ha premiato.