È ALLARME IN CARCERE

Continuo rinvenimento di telefoni cellulari. “L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo”.

Teramo, 3 gennaio 2024. Lo denuncia Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che fa riferimento anche all’ultimo episodio registrato nel carcere di Teramo: “Oggi la moglie di un detenuto campano ha tentato di far entrare all’interno del carcere due telefoni cellulari, uno micro e l’altro smartphone, abilmente occultati in un paio di scarpe che, una volta ammessa a colloquio, le avrebbe scambiate con quelle del marito. Gli agenti di Polizia Penitenziaria, che oramai conoscono gli espedienti usati, hanno controllato le scarpe dapprima con il metaldetector e poi con lo scanner, rinvenendo nel fondo delle scarpe da tennis i due telefoni. Il SAPPE si compiace ancora una volta con le donne e uomini della Polizia Penitenziaria in servizio a Teramo”.

Apprezzamento ai Baschi Azzurri in servizio a Castrogno per la sagacia, la professionalità ed il senso del dovere arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna anche a sollecitare l’adozione di nuovi ed urgenti provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. “Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Le vie d’ingresso diventano molteplici, come le scarpe nel caso in ispecie ma non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati – ha aggiunto Capece -. La cosa grave è che denunciamo queste cose ormai da più di dieci anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa. Tra l’altro, è assurdo che gli apparecchi per accertare la presenza dei telefoni cellulari non vengano usati nelle celle, ma durante lo svolgimento delle prove d’esame scritte del personale di polizia che ambisce ad acquisire il grado superiore! È una vergogna!”  aggiunge il leader del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Le donne e gli uomini del Corpo sono quotidianamente impegnati nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E nonostante la recente previsione di reato, nel Codice penale, per ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche come la schermatura delle sezioni detentive, delle celle e degli spazi nei quali sono presenti detenuti, all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.




LE INIZIATIVE SULLA RISERVA DEL BORSACCHIO

Sindaco e presidente chiamano a raccolta i consiglieri per portare avanti una linea comune e fissare la data del consiglio comunale straordinario

Roseto degli Abruzzi, 3 gennaio 2024 – Il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti chiamano a raccolta i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, per affrontare in modo condiviso la questione della Riperimetrazione della Riserva naturale del Borsacchio.

Per questo motivo, questa mattina, hanno inviato una lettera di convocazione indirizzata a tutti i rappresentanti che compongono l’Assise Civica per un confronto che si svolgerà il prossimo 8 gennaio, alle ore 12, in Sala Giunta con l’obiettivo di scegliere una data di convocazione per il Consiglio Straordinario dedicato al tema. Inoltre, durante la riunione, verrà studiata l’elaborazione di una proposta di Delibera condivisa da portare all’attenzione della Regione Abruzzo.

“La questione della riperimetrazione della Riserva naturale del Borsacchio è di fondamentale importanza per la nostra comunità e richiede un’azione tempestiva e coordinata da parte delle istituzioni, in primis da parte del Consiglio Comunale: organo rappresentativo principe della nostra comunità – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente Gabriella Recchiuti – Pertanto, abbiamo ritenuto necessario convocare questa riunione per discutere e concordare un approccio comune in merito a questo tema cruciale.

Fin dalla mattina del 29 dicembre, quando siamo venuti a conoscenza dell’Emendamento notturno che di fatto tagliava l’area della Riserva di oltre il 95%, ci siamo mossi tempestivamente per chiarire la posizione dell’Amministrazione Comunale di Roseto in merito alla vicenda. Già in quella occasione abbiamo preannunciato la volontà di far convocare al più presto un Consiglio Comunale straordinario sul tema e oggi, primo giorno lavorativo utile dopo le feste di Capodanno, abbiamo prontamente inviato la convocazione di una conferenza aperta a tutti i consiglieri, alla presenza dei dirigenti, con lo scopo di convocare l’Assise Civica. Inoltre, come preannunciato e ribadito in diverse occasioni e su diversi canali di informazione, porteremo avanti tutte le azioni a nostra disposizione per arginare una scelta fatta in modo quantomeno irrituale e irrispettoso nei confronti di un territorio che non è stato minimamente coinvolto in una decisione cruciale per il suo futuro.

Ribadiamo il nostro sconcerto rispetto ad una scelta fatta da una Regione succube forse di un’associazione che rappresenta la pancia di pochi iscritti, coinvolti da interessi economici invece che espressione di una visione ampia e generale del bene comune. Rimarchiamo, infine, che solo dallo spirito di unità con cui si giocherà questa partita si vedrà chi tra i Consiglieri Comunali vuole veramente il bene della nostra città”.




LA CANCELLAZIONE DELLA RISERVA DEL BORSACCHIO

Italia Viva “Le nostre proposte per rimediare a questo scempio”

Roseto degli Abruzzi, 3 gennaio 2024. Si è tenuta ieri mattina presso l’Hotel Liberty di Roseto la conferenza stampa di Italia Viva sulla vergognosa vicenda che ha riguardato la cancellazione della Riserva del Borsacchio.

Sono intervenuti il Presidente regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro ed il Presidente provinciale di Teramo Luciano Monticelli.

“Non stiamo a guardare, non ci voltiamo dall’altra parte, non facciamo parte del popolo degli astenuti, ma prendiamo posizione come abbiamo sempre fatto in difesa del territorio.” – questa l’introduzione di Camillo D’Alessandro prima di procedere ad elencare le proposte di Italia Viva per rimediare allo scempio compiuto.

  • Abbiamo già scritto la norma fatta di un solo articolo che prevede l’abrogazione del comma aggiunto dalla destra che cancella di fatto la Riserva del Borsacchio e la invieremo a tutti i consiglieri regionali affinchè venga portata al primo consiglio utile. Se maggioranza e minoranza non riusciranno a discutere questo solo articolo nelle prossime settimane, sarà il primo atto che presenteremo, come riformisti, nella prossima legislatura regionale.

  • Chiediamo al Comune di Roseto e a coloro che hanno diritto ad agire, di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’articolo introdotto durante l’ultima finanziaria che ridimensiona l’area della Riserva.

  • Chiediamo al Sindaco di Roseto Mario Nugnes di  convocare un tavolo con le organizzazioni politiche, le associazioni ambientaliste e tutti i portatori d’interessi che vogliono difendere e tutelare la Riserva, per creare un movimento forte e coeso che dia battaglia contro questa scelta che penalizza il nostro territorio.

Ciò che come Italia Viva proponiamo, quindi, è una strategia fatta di azioni e provvedimenti che mettano insieme la mobilitazione dentro e fuori il Consiglio Regionale. Siamo convinti del fatto che sicuramente c’era la necessità di intervenire sui vincoli e sulle regole di gestione della Riserva del Borsacchio, ma siamo assolutamente contrari e contrariati da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio. Questa partita non sarà vinta da chi pensa di essere padrone del territorio.

Ma non finisce qui. Vogliamo anche capire, non appena sarà pubblicata la finanziaria, che cosa è successo in Consiglio Regionale con l’ennesima Omnibus in cui sono stati inseriti gli emendamenti con la destinazione dei soliti fondi a pioggia.  Ancora una volta il vezzo spartitorio, che ci auguriamo non abbia coinvolto la minoranza, ha preso il sopravvento in Consiglio Regionale. Vogliamo capire quante dazioni sono state spartite.

Dalle prime ricostruzioni che ci stanno giungendo e dai primi conti che ci siamo fatti, pare che ci sia stata una Omnibus di circa 30 milioni di euro, alla quale, nostro malgrado, pare abbia partecipato anche l’opposizione o comunque parte di essa. Noi ci auguriamo che questo non sia accaduto, ma attendiamo la pubblicazione degli atti perché vogliamo capire e verificare fino in fondo questo aspetto. Per fare un esempio concreto con 30 milioni di euro gli studenti ed i lavoratori abruzzesi non pagherebbero il trasporto pubblico locale.

In questa legislatura regionale non è affatto la prima volta che si ricorre ad una legge del genere ed Italia Viva condanna con forza quest’ennesima elargizione di fondi a pioggia avvenuta durante l’ultima seduta consiliare dell’anno.

Tutti coloro che hanno preso parte a questa spartizione ne dovranno rispondere di fronte ai cittadini abruzzesi.




URBANISTICA PARTECIPATA

La rifunzionalizzazione del teatro romano

Teramo 2 gennaio 2024. Siamo rimasti piuttosto colpiti dall’annuncio che il Sindaco di Teramo ha affidato con grande e giusta enfasi alla stampa, col quale si comunica, dopo più di due anni dall’abbattimento di palazzo Salvoni che ha fatto seguito a quello di palazzo Adamoli, l’avvio di un ulteriore step nel lungo e faticoso iter della “rifunzionalizzazione” del Teatro Romano. Si tratta dell’affidamento alle Ditte che si sono aggiudicate l’appalto dei lavori.

Quello che ha veramente colpito noi di Demos non è ovviamente l’annunciata firma del contratto, che era nell’ordine delle cose, ma il commento con cui il Sindaco afferma che il progetto, nato da un confronto costante con la Sovrintendenza e col Consiglio comunale (e tutto questo dovrebbe essere ed è normale prassi), è stato arricchito da adeguamenti e prescrizioni emersi dal confronto con associazioni e cittadini, «in un attento percorso di partecipazione».

Come, infatti, non restarne colpiti, noi di Demos, che proprio sul Teatro romano, sull’area circostante, sul delicato e attualissimo tema del restauro urbano di un monumento-rudere, abbiamo realizzato un importante percorso di urbanistica partecipata, come mai era stato fatto a Teramo? Abbiamo istituito, infatti, un prestigioso Tavolo di lavoro formato da esperti internazionali di chiara fama, esperti che, attraverso continui incontri anche in streaming, hanno portato avanti un metodo rigoroso di approccio all’intervento sul teatro, alla riqualificazione del suo intorno, al rapporto tra memoria e futuro, tra restauro e riuso, tra città di ieri e città di domani. Il Tavolo ha definito così la città di oggi cercando di riflettere sul genius loci, così come percepito dai teramani nel tentativo di ritrovare per Teramo una vera forma urbis.

Questo percorso è documentato e rappresenta un patrimonio a disposizione della Città (si può rivedere per intero sulla nostra pagina Face Book “Sondaggio Deliberativo area archeologica Teramo”); ma, fatta salva l’unica presenza del Sindaco (ne diamo volentieri atto) alla presentazione del documento conclusivo, tale percorso è stato in realtà costantemente e pervicacemente ignorato dall’Amministrazione comunale che non ne ha mai fatto menzione alcuna, pur essendo stata costantemente informata ed invitata. Soprattutto, è stato ignorato un percorso tipico di urbanistica partecipata, strumento vero di partecipazione democratica per le scelte che riguardano la Città, pur avendo concesso inizialmente il patrocinio.

È vero, il Sindaco ha incontrato le associazioni in appuntamenti pubblici (distinguendosi da altre pratiche escludenti, questo lo riconosciamo), in questi, però, veniva sempre presentato il progetto con scelte già fatte. Non sono mai state messe in atto procedure di democrazia partecipata. Questa, infatti, non consiste nel comunicare ai cittadini cosa si intende fare e come si intende farlo, ma nel far emergere la percezione e le aspettative della gente su interventi urbani strutturandole poi attraverso un metodo rigoroso.

Ecco perché noi di Demos siamo colpiti dalle dichiarazioni del Sindaco: non vorremmo che questa sia la Sua idea di urbanistica partecipata; di certo non è la nostra.

Prof. Carlo Di Marco Leone, presidente Demos

Arch. Maria Antonietta Adorante, coordinatrice del percorso di urbanistica partecipata




L’ABBANDONO DEI RIFIUTI

Scattati i controlli 2024 per il contrasto

Fossacesia, 2 gennaio 2024. La Polizia Locale ha intensificato in questi primi giorni del nuovo anno i controlli sul fronte dell’abbandono dei rifiuti sul territorio comunale. In via Scata, nei pressi dell’uscita della Fondovalle Sangro, su segnalazione pervenuta al Comandante della PL Sebastiano Arboretti Giancristofaro,  è stato rinvenuto un consistente abbandono di sacchi di spazzatura di vario genere. Gli agenti stanno procedendo all’individuazione dei responsabili per le sanzioni del caso. Per la rimozione dei rifiuti sono intervenuti gli operatori Ecolan.

“Molti materiali che avrebbero potuto prendere la strada della discarica, sono stati lasciati in zone agricole – commentano il sindaco Enrico Di Giuseppantonio e l’assessore alla Sicurezza ed Ambiente Umberto Petrosemolo – Purtroppo,  si tratta di fenomeni isolati ma che si verificano e contro i quali è stata implementata l’azione della Polizia Locale e delle Guardie Ecologiche volontarie, che da tempo operano prima di tutto con il  compito di sensibilizzare ulteriormente su una differenziazione adeguata, spiegando al cittadino quali errori commette e fornendo indicazioni per una corretta gestione dei rifiuti”.

Dopo i dovuti accertamenti, scatteranno le sanzioni previste in base al tipo di violazione.




OPEN DAY SU CESARE DE LOLLIS

Il 7 gennaio porte aperte alla sua villa

Casalincontrada, 2 gennaio 2024. Il Centro Culturale Cesare de Lollis Aps di Casalincontrada, il 7 Gennaio aprirà le porte di Villa de Lollis al pubblico con il primo Open day su Cesare de Lollis.

Il nostro illustre concittadino sarà protagonista di un percorso di conoscenza che partirà con la proiezione del documentario, da noi orgogliosamente realizzato, per poi proseguire con una visita guidata della prima mostra permanente con esposti oggetti e documenti donati dai familiari eredi di C. de Lollis.




PARADIGMA MEDIOEVO

La nuova produzione discografica dell’ensemble Aquila Altera

L’Aquila, 2 gennaio 2024. L’ensemble Aquila Altera inizia il 2024 con un nuovo entusiasmante progetto discografico dal titolo Paradigma Medioevo, prodotto dalla casa discografica olandese Brilliant Classics. Il cd registrato dal 1 al 4 maggio 2022 nella stupenda cornice del Monastero Fortezza di Santo Spirito di Ocre, con il contributo del Comune di Ocre e del Comune dell’Aquila, è corredato dalla sapiente introduzione di Arnaldo Morelli, professore associato di Musicologia e Storia della Musica dell’Università dell’Aquila.

Questa nuova produzione dell’ensemble Aquila Altera mira a mettere in luce la vivacità culturale e creativa della scena musicale medievale italiana tra il XIV e il XV secolo. Troppo spesso, infatti, si tende a non tenere in considerazione come, nell’età medievale, le connessioni culturali fossero intense e molteplici, specchio di una società che non era autoreferenziale e chiusa in sé stessa, ma che aveva invece un forte senso di relazione e di scambio.

Il cd presenta oltre ad autori di cui conosciamo la vita e le opere ma anche composizioni di anonimi musicisti dei quali, purtroppo, ci sono state tramandate le musiche ma non i nomi, ma che tanto hanno contribuito a rendere così ricco il patrimonio musicale del Medioevo.

Tra i musicisti e i codici in programma sono presenti Francesco Landini, Antonio Zacara da Teramo, Andrea da Firenze e gli anonimi musicisti dei codici Rossi, Squarcialupi, di Londra e di Faenza. Il cd è stato registrato da Diego Ceruti, producer, sound engeneer and editing, e il video clip di presentazione è stato realizzato da Francesco Paolucci, videomaker.

Le voci e gli strumenti dell’ensemble Aquila Altera sono di: Maria Antonietta Cignitti, canto, tamburello e tammorra, Carlotta Colombo, canto, Luca Cervoni, canto, Gabriele Pro, viella, Antonio Pro, liuto, Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, ceccola, Beatrice Dionisi, arpa, Federico Perotti, organo.




LA SAGRA DELLA POLENTA

Torna il 6 gennaio

Pettorano sul Gizio, 2 gennaio 2024. Torna il prossimo 6 gennaio per la sua sessantaduesima edizione la Sagra della Polenta a Pettorano sul Gizio. Sarà ancora una volta piazza Umberto I nel comune che si trova al centro della Riserva del Monte Genzana il cuore di una giornata di festa che servirà di nuovo per scoprire e riscoprire il piatto della tradizione peligna che ha nel mais la sua componente principale, ma che si esalta col condimento fatto di carne di maiale.

Dalle ore 12, con strutture al coperto allestite per prevenire l’eventuale maltempo, si potrà gustare il piatto di polenta che deve la sua discendenza dall’uso che ne facevano per sfamarsi gli antichi carbonai che prima e dopo la loro attività di lavoro, si rifocillavano con questa leccornia che nel tempo ha deliziato persone di ogni età.

E quale migliore occasione per festeggiare la festività della Befana che ritrovarsi a Pettorano sul Gizio, gustarsi un piatto di polenta, con buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, ma anche i mugnoli e chezzerije, ovvero gnocchetti fatti con acqua e farina, e la verdura tipica del paese peligno; e gustarsi il panorama da uno dei punti più suggestivi di tutto l’Abruzzo?

Prevista come sempre musica dal vivo durante tutto il periodo di svolgimento della sagra, mentre da segnalare come quest’anno fra i maestri polentari che prepareranno il piatto per eccellenza pettoranese ci saranno sei-sette giovani leve che nei mesi scorsi hanno frequentato un corso specifico per fare la polenta, con gli organizzatori della sagra che sono reduci fra l’altro da uno straordinario successo di pubblico e critica per un doppio evento svoltosi nello scorso mese di dicembre ad Ostia.

E se come detto piazza Umberto I sarà il centro della festa, tutte le attività di ristoro di Pettorano hanno approntato qualcosa di speciale per la giornata del 6 gennaio prossimo a partire dal Fralè in via Roma (telefono 334 830 3700), che oltre alla polenta rognosa preparerà i panini con la salsiccia gustabili nelle sale interne o nella terrazza esterna coperta da un gazebo.

Punto di riferimento per gli amanti dello sport e non solo il Bar Ristoro il Chiosco (telefono 348 920 2460), nella zona del centro sportivo a Pettorano, offre carne di qualità top, fra cui gustosissimi arrosticini, birre selezionate, ed esattamente come il Fralè, ci sarà anche un megaschermo per vedere l’anticipo del campionato di serie A delle 12:30 fra Inter e Verona.

Chi cerca prodotti genuini, piatti della tradizione e un contesto scenografico da cinema, non potrà che fermarsi che a Il Torchio in Piazza Zannelli (tel. 333-6403577) dove oltre alla polenta rognosa, cucinerà carne alla brace, arrosticini, le crustole, una selezione formaggi di Gregorio Rotolo del Bio Agriturismo di Valle Scannese, ed un lungo elenco di dolci fra cui un tiramisù da leccarsi baffi e le mitiche pizzelle.

Per chi vorrà fare colazione, o pensa ad un aperitivo o una merenda, tappa obbligatoria al Bar Al Cortile (telefono: 347 968 7124), punto di ritrovo soprattutto di giovani e giovanissimi, con la somministrazione di bevande di altissima qualità e vassoi di affettati, oltre che per torte squisite come il mitico dolce di San Martino. Per l’agnello migliore di tutta la vallata, per salumi e verdure a km zero e per la scamorza, oltre che anche qui per la polenta rognosa tipica, la giusta opzione si chiama La Locanda in via Muraglione 6 (tel. 0864 48212).

Ultima ma non meno meritevole di menzione, la Pizzicheria di Costantino in piazza San Nicola a Pettorano, che pur avendo aperto da meno di un anno, è diventato punto di riferimento per gli amanti dei prodotti di qualità superba con i propri formaggi, la ricotta, la porchetta calda, e un’infinità di variazioni di taglieri in termini di insaccati e prodotti tipici. Insomma, il prossimo 6 gennaio Pettorano sul Gizio tornerà a vestire l’abito buono della festa, dunque non si può proprio mancare.




NON DI SOLO PANE VIVRÀ L’UOMO…

Pane e salame: lo spuntino per eccellenza!

A tutt’oggi pane e salame, accompagnati da un buon bicchiere di vino, rappresentano la classica merenda consumata dai contadini nelle pause del duro lavoro nei campi.

Da ciò si evince che il pane, da solo, non satolla il corpo e men che meno l’anima, ma ora cerchiamo di intendere qual è il senso metaforico dell’espressione «Non si vive di solo pane», con riferimento all’attuale struttura sociale che alberga in questo misero mondo.

Parafrasando quanto si legge nel libro del Deuteronomio (Dt 8,3), diremmo che non di solo pane si vive, ma anche del desiderio di trovare un valore nella vita, una vita diversa da quella puramente biologica: divenire finalmente, perché ancora non lo siamo, veri esseri umani.

L’uomo primitivo era più intelligente di noi?

Oltre duemila anni fa gli uomini erano più intelligenti. «L’umanità è in un processo di involuzione; le mutazioni nei geni che codificano per le attività cerebrali starebbero infatti compromettendo il funzionamento del cervello.» Questa è la sorprendente teoria di Gerald Crabtree, genetista dell’Università di Stanford, che spiegherebbe… tante cose. Tuttavia, teorie a parte, la realtà è che oggi viviamo in un mondo di matti e, senza dubbio, siamo peggiori dei popoli primitivi: questi ultimi nei conflitti tribali provocavano appena qualche vittima; le guerre moderne-supertecnologiche con un solo colpo coventrizzano intere popolazioni.

In natura, come è noto, non c’è alcun essere vivente che tende all’autodistruzione. L’uomo è l’unica eccezione. Ed ecco che, prima che avvenga il peggio, si rende necessaria la transizione verso l’umanizzazione dell’uomo moderno. D’altronde questo non è altro che lo scopo cui mirano sotto differenti aspetti sia il Cristianesimo sia l’Umanesimo.

Purtroppo, dobbiamo però convenire che siamo ancora ben lungi da questo tanto agognato risultato! L’austriaco Konrad Lorenz, considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, surclassando l’eclatante e questionata teoria sulla scoperta del Danuvius guggenmosi, secondo cui questi è una scimmia e un essere umano in un solo corpo e perciò l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo, ha di converso affermato che «l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo siamo noi». Ergo, spetta solo a noi umanizzarci!

È questa la grande sfida che ci aspetta?

Si! Secondo la scienza, ora più che mai, nonostante nella nostra cultura occidentale il dogmatismo religioso e il pensiero scientifico si trovino da tempo di fronte ad una duplice antropogonia (l’origine dell’uomo sulla terra). Da una parte, infatti, abbiamo il disegno di Dio-Creatore: la Bibbia descrive la creazione dell’essere umano – “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza” (imago Dei) -, e dall’altra la scienza ci spiega che l’uomo è un mammifero appartenente all’ordine dei Primati e che con le scimmie condivide un antenato comune, creato dall’intreccio delle complesse leggi della natura.

Orbene, senza addentrarci oltre nelle controverse origini della specie umana, ci soffermeremo brevemente, invece, sulla natura della stessa. «L’uomo è un mistero tremendo» afferma Sofocle nel coro dell’Antigone; e ne ha ben donde! Da quel tempo sono passati oltre due millenni e mezzo e accipicchia non è ancora avvenuta la transizione tra l’animalità e l’umanità vera.

Che pena! Ai nostri giorni si assiste sempre di più, anziché alla transizione verso la vera umanità, all’esplosione della disumanizzazione, della bestialità e della barbarie che stanno dentro di noi: impera l’homo homini lupus (l’uomo è lupo per l’uomo); e la sregolatezza prevale sulla ragione. Com’è attuale il pensiero del filosofo stilese, Tommaso Campanella, espresso nelle sue Poesie! In particolare, ci sembra appropriato ricordare quella dal titolo «Delle radici de’ gran mali del mondo» laddove recita: «Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia; […]».

«Il mondo in fiamme. Contro il capitalismo per salvare il clima»

È il titolo dell’ultimo libro di Naomi Klein. In esso la giornalista, scrittrice e attivista canadese ci propone, come soluzione alla devastante crisi ambientale e al fallimentare sistema economico–sociale, il Green New Deal, che in parole povere è un programma il cui obiettivo è quello di raggiungere le neutralità climatica e l’interruzione dell’inarrestabile divario sociale. Ora, per rimanere in tema, noi riterremmo che una soluzione vada cercata anche e soprattutto per spegnere le fiamme provocate dai conflitti nel mondo in modo da porre così fine alla bestialità umana. Basti pensare che, secondo Oxfam Italia, un giorno senza spese militari salverebbe dalla fame 34 milioni di persone. E non è poco!

D´altronde se esaminassimo l’infografica del nostro pianeta realizzata da Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED), classificata come reputata ong statunitense specializzata nella collezione di dati, analisi, mappature dei conflitti nel mondo nonché del numero delle vittime e del tipo di ogni violenza contro i diritti umani, ci renderemmo conto che viviamo in una immensa bolgia dantesca e che nei pochi Paesi dove non esistono conflitti armati dilagano, in compenso, esecrabili conflitti d´interessi intrecciati con la politica nazionale e non solo.

Insomma, se è vero, per come dice il Santo Padre, che senza pace non c’è futuro, è altrettanto vero che oggigiorno, per non parlare dei tempi andati, non c’è un solo angolo di pace in questo vecchio mondo, forse ormai stanco di esistere, sovrastato, per dirla con Dante, da «Le tre disposizion che ’l ciel non vole, incontenenza, malizia e la matta bestialitade».

Eleanor Ann Roosevelt, attivista e first lady statunitense, sosteneva: «Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci. E non basta crederci. Bisogna lavorarci sopra.» E per lavorarci sopra, a parer nostro, dobbiamo per prima cosa riconquistare la nostra libertà, nell’accezione più ampia del termine: quella stessa libertà che il potere politico, quello economico e quello ideologico tentano di conculcare.

Una volta liberi possiamo propugnare gli obiettivi del Green New Deal; i diritti umani; e così praticare la solidarietà universale, che ci consente di creare un legame di fraternità con i nostri simili al fine di poterci, tutti assieme, sedere al tavolo del mondo per nutrirci delle risorse della Madre Terra. È solo in questo modo che si crea quello stato di pace e felicità basato sulla convivialità, così tanto cara all’umanista viennese Ivan Illich, piuttosto che sull’accumulazione frenetica, sui conflitti e sui tentativi di sopraffazione reciproca.

Ci avvieremo dunque verso l’umanizzazione?

Magari! Sarebbe una svolta epocale, però ciò potrebbe realizzarsi solo nel momento in cui, oltre a quanto sopra esposto, saranno riscattati anche i nostri valori sacri; saranno debellati gli speculatori, i guerrafondai, i moderni satrapi; e, senza indugio, sarà preso sul serio il concetto di dignità. Per i credenti detta condizione di nobiltà morale proviene da Dio, alla cui immagine l’umanità è stata creata; per i sociologi dalla condizione di suità (il fatto di essere sé stesso) in cui l’uomo è posto dalla sua sola condizione umana, a prescindere da particolari meriti; e, infine, per gli studiosi di antropologia biologica dal senso di rispetto non solo per se stessi, ma per ogni forma di vita.

In altre parole, per completare il processo di transizione verso l’umanizzazione, uno dei due principi fondamentali che governano la vita umana e che corrispondono alle pulsioni originarie, concepite da Freud, dovrà vincere: il bene sul male; la vita (Eros) sulla morte (Thanatos).

E ciò quando avverrà?

Avverrà, chissà, un giorno! Dipende solo da noi: «L’uomo non si accorge quanto ei possa fare, se non quando tenta, medita e vuole» (Ugo Foscolo).

Buon anno, e sia la pace con noi!

Giuseppe Arnò




LA FAMIGLIA GENERATIVA

Motore di crescita della società  

di Mario Antenucci

Politicainsieme.com, 2 gennaio 2024.  Non è raro, di questi tempi di incertezze morali, di diverse filosofie della vita, di difficoltà contingenti, sentir parlare e leggere articoli che riguardano la famiglia. Molti ne parlano a sproposito e non  adeguatamente.

L’art. 29 della nostra Carta costituzionale recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”

La famiglia è la cellula fondamentale della società ed è costituita naturalmente da un uomo e da una donna che generano figli che apparterranno alla società. Essa si realizza sull’unione tra due persone di diversa identità attraverso il matrimonio e nella famiglia la vita umana viene concepita, nasce e si sviluppa.; è quella che intesse relazioni all’interno e all’esterno del nucleo costituto tra un uomo e una donna. La donna ne costituisce la parte preminente perché genera con atto d’amore; essa è il basamento su cui poggia l’intera famiglia e da cui parte ogni azione. È moglie nell’assolvere alla funzione naturale di genitrice, madre per svolgere il ruolo di educatrice primaria dei figli nell’accompagnarli alla edificazione della loro identità e nell’abilitarli alle relazioni sociali.

La famiglia, oggi più di ieri, è sfasciata – si sono rotte le fasce, i legami che li tenevano unita si sono spezzati. Fattori, eventi, situazioni ne minacciano e attaccano l’unità e l’integrità. L’istituzione famiglia viene sempre più spogliata della sua valenza di nucleo fondante della società e diventa sempre più teatro di scontri e di violenze come dimostrano la lunga serie di femminicidi.  Le evidenti carenze umane e morali sono mortificate quotidianamente da attacchi esterni. Tante le cause: la mancanza di conoscenza delle insidie che l’attaccano, la mancanza di principi sani e indissolubili, la mancanza di lavoro per certi versi o la troppa presenza al lavoro per altri, la vita  frenetica  e, a volte, dissoluta che si vive da parte dei membri della stessa.

Non stiamo qui ad analizzare le singole tematiche che intercettiamo giorno dopo giorno e che minano l’unità della famiglia ma riteniamo che lo Stato e le sue varie istituzioni, la Chiesa, che con la sua dottrina ha tanto illuminato, facciano la loro parte per rendere salda la società di cui è il motore principale di crescita e di benessere.

Lo Stato deve fornire alla famiglia adeguati supporti che non siano concepiti come, costi ma come risorse e investimenti per la crescita sociale, economica e demografica del Paese tutto. È necessario promuovere una cultura della famiglia che aiuti le nuove generazioni, in questo tempo disgregato, ad apprezzare la vita familiare con le sue risorse e le sue sfide.

La famiglia generativa. Motore di crescita della società – di Mario Antenucci – Politica Insieme




IL COMPLESSO SCOLASTICO DI MARCIANESE

Approvazione progetto di urbanizzazione a servizio  

Lanciano, 2 gennaio 2024. Il 13 dicembre 2023 con delibera di giunta n.467 è stato approvato il progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica dei lavori di Progettazione, finalizzata alla realizzazione delle opere di urbanizzazione a servizio del complesso scolastico Asilo Nido Comunale il Sorriso e Istituto Comprensivo 2 Don Milani di Marcianese per un importo pari a € 655.000.

“Con questa soluzione, intendiamo risolvere in modo definitivo le severe problematiche della Zona Marcianese il cui traffico congestiona l’intera zona per la presenza di edifici scolastici, in special modo negli orari di punta, nonché a conseguire una maggiore fluidità del traffico veicolare in uscita dal complesso scolastico della zona” dice l’Assessore ai LL.PP. Paolo Bomba.

Grazie a continui incontri tenutesi con l’ANAS, quale proprietaria della ex SS84, si prevede di far realizzare una rotatoria stradale lungo la stessa, all’altezza del quadrivio sulla medesima tratta statale in corrispondenza dell’accesso alla Zona Industriale e della bretella di collegamento stradale con la zona di Villa Andreoli;

“Abbiamo chiesto a questa maggioranza, fin dai primi giorni del nostro insediamento, di farsi carico in maniera definitiva della soluzione di questo annoso problema, siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso. Stiamo lavorando in silenzio, concentrati solo sul raggiungimento dei risultati, le polemiche le lasciamo agli altri. Con questa opera strategica, finalmente ci sarà una vera e propria infrastruttura viaria che potrà solo fare bene allo sviluppo economico ed urbanistico dell’intera contrada. Lo avevamo promesso e adesso lo stiamo facendo“ dicono Giuseppe Luciani e Gabriele Di Bucchianico rappresentanti della zona in seno al consiglio comunale.

“Questa soluzione secondo noi, costituisce un più naturale deflusso di traffico dalla zona scolastica, con una naturale apertura ed avvicinamento al centro cittadino, che eviterà la congestione che si potrebbe creare perseguendo la soluzione iniziale, concettualmente errata, della precedente amministrazione, che prevedeva l’ingresso e l’uscita sulla stessa strada comunale di Marcianese” concludono i due consiglieri.




I PROBLEMI DI ITALEXIT

Italexit Abruzzo – Creati ribatte sulle dimissioni dell’ex segretario nazionale e sprona alla rivincita del partito “Gianluigi Paragone ha il merito di aver diffuso competitività pur dimostrando di voler cavalcare un’onda e non un ideale. Chimerico far ricadere i propri fallimenti o mutazioni di bonaccia sui proseliti che hanno dato fiducia al progetto”

Pescara, 2 gennaio 2024. Italexit Per L’Italia – favorevole al rilancio, successivo alle dichiarazioni dimissionarie dell’ex Segretario Nazionale, stimolato da un sostegno sollevato dall’inerzia degli ultimi mesi e pronto a rimettersi in gioco per un ideale collettivo vacillante nell’anno appena concluso. Marius Creati ha rilasciato la seguente dichiarazione: Gianluigi Paragone – afferma Marius Creati – lascia le redini del partito inviando le sue dimissioni irrevocabili dalla sua carica di Segretario Nazionale, stabilendo di voler lasciare il partito, negando la possibilità di continuare ad usare il suo nome sul simbolo di Italexit e di non associarvi il suo nominativo che da oggi tornerà ad essere l’unico ed originario Italexit Per L’Italia.

Per il nostro ex segretario nazionale – continua Creati – l’anno 2023 non è stato molto propizio come leader di un partito minoritario in crescita. In molti si sono mostrati scettici sul suo operato politico di questi ultimi mesi, intravedendo nella sua inerzia una grande mancanza di stimoli; in molti a domandarsi le ragioni della sua riluttanza ad alimentare discussioni politiche verso svariate problematiche importanti, tra cui la guerra in Ucraina ad esempio; in molti ad allontanarsi dal partito proprio a causa della sua gravosa inoperosità. Non è galante biasimare altrove a causa dei propri fallimenti politici o cambiamenti radicali dei propri ideali, consapevole di generare scompiglio, allorché sembrano sventolare sul maestrale. Presto lo si vedrà in una nuova trasmissione o magari, perché no, all’interno di un altro partito, nonostante egli abbia escluso questa possibilità. C’è chi potrebbe fare anche delle ipotesi. Le sue intenzioni erano già evidenti e anzi manifeste a luglio alla presentazione del suo libro, durante la quale erano percettibili i primi segnali della sua possibile dipartita dal partito – scusate il gioco di parole – noi scegliemmo comunque di essere fiduciosi.

Italexit esisteva già prima di Gianluigi Paragone – prosegue il Coordinatore pescarese di Italexit Per L’Italia – egli lo ha reso un partito competitivo, di questo bisogna darne merito! Ma un partito non svanisce se qualcuno al suo interno, un leader, abbandona o tradisce le aspettative, specialmente in politica dove le conoscenze alimentano cambi di opinione e altro. Al di là delle considerazioni personali, posso asserire con certezza che un individuo, seppur sia stato risonante sotto un certo punto di vista, non rappresenta l’intera collettività.

Mi rincresce – conclude Creati – dover fare la parte del cinico. Ma il suo distacco mellifluo è stato un distacco in realtà del tutto cinico nonostante abbia conservato un savoir-faire stucchevole. Le persone possono essere mutevoli e bisogna accettare i cambiamenti seppur recriminando. Egli si sarebbe dovuto comportare diversamente, da gentiluomo rimanere un tesserato silenzioso e continuare il suo operato professionale conservando la massima disponibilità almeno fino alla nomina del nuovo segretario. Tutti i vari personaggi mediatici di spicco, volente o nolente, sono tesserati di un partito. Non si biasima il distacco piuttosto si recriminano le modalità. Dalla sua dichiarazione dimissionaria evince che egli abbia preferito girare le spalle, chiudere i ponti, togliere il sigillo e mandarci a casa con tanti saluti auguri e baci. Come dico sempre, il resto è solo un “pour parler pour rien!”. Per chi crede nei presupposti del partito il suo congedo definitivo non è un ostacolo insormontabile, anzi diventa uno sprone per proseguire, seppur reduci da un colpo di coda alla vigilia della nuova tornata elettorale. C’è un detto che dice che dopo aver toccato il fondo si torna sempre in superficie. Dopo il buio pesto della notte sull’oceano è possibile scorgere la luce del sole sulla brezza marina!




RIFORESTARE AREE RECUPERATE DAL DEGRADO

Al Parco paesaggistico Lauretum messi a dimora 200 nuovi alberi e arbusti

Loreto Aprutino, 2 gennaio 2024. Il Parco paesaggistico Lauretum a Loreto Aprutino saluta il 2024 con il completamento di una nuova area verde con la riqualificazione ambientale di terreni prima abbandonati. Sono in totale 200 i nuovi alberi e arbusti messi a dimora su un’area a pochi passi dal centro abitato.

I lavori di riforestazione, che si sono svolti a più riprese in dicembre 2023, hanno ridato valore e qualità paesaggistica a una parte di territorio che per anni era stata lasciata nel degrado, tra rovi e tanti rifiuti di ogni genere. L’obiettivo è quello di incrementare la biodiversità locale e contribuire alla tutela degli ecosistemi urbani e periurbani.

I benefici dell’intervento sul territorio saranno molteplici in quanto le nuove piantine, crescendo, contribuiranno alla rigenerazione ambientale di queste aree, agiranno come filtro per le polveri sottili in prossimità di zone urbane e potranno incrementare con il tempo il valore paesaggistico di questi luoghi.

“Abbiamo ridato vita a un altro tassello del paesaggio agreste loretese – commenta il curatore del parco paesaggistico Alberto Colazilli – Il progetto di riqualificazione, fortemente voluto dallo staff del Parco Lauretum e dal CEA di interesse regionale Giardino dei Ligustri, si inserisce nell’articolato sviluppo dei giardini, frutteti e orti panoramici che valorizzano le aree prospicienti al borgo loretese.”

“Sul terreno oggetto dei lavori sono stati realizzati boschetti di Laurus nobilis, l’albero simbolo di Loreto, insieme con Leccio e altre latifoglie sempreverdi autoctone, ed è stata sistemata la sentieristica – continua Colazilli – È stato anche recuperato, salvato dai rovi e dall’abbandono, un annoso esemplare policormico di Laurus. La nuova area verde avrà valore anche come laboratorio all’aperto di educazione ambientale per svolgere attività didattiche con le scolaresche e per divulgare e far conoscere dal vivo azioni di recupero ambientale.”




BUON ANNO 2024

Buon difensore civico in Abruzzo. Rispettare competenza, esperienza, indipendenza

L’Aquila, 2 gennaio 2024. Civicrazia, quale rete nazionale di oltre quattromila Associazioni per la tutela dei diritti del Cittadino, ha preso impegno, anche con le Associazioni locali abruzzesi e con l’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani,  di verificare attentamente la nomina in corso di Difensore Civico in Abruzzo, ove si assiste a un indecoroso ritardo e anche ad assurde ipotesi di nomi.

Dalla modalità e dalla correttezza della nomina di Difensore Civico deriva un giusto approdo alla tutela dei diritti e una precisa responsabilità politica ed elettorale dei Consiglieri regionali abruzzesi rispetto al mandato dato dagli elettori.

Non è  il Difensore Civico abruzzese la posizione per immettere ex amministratori locali (sindaci, assessori …)   per riciclarli in tale ruolo imparziale, indipendente e con necessaria alta qualificazione specifica.

Occorre che, a seguito del pubblico avviso,  siano considerati e comparati i requisiti dei curricula richiesti ai candidati e sia nominata, trasparentemente e motivatamente, la persona che abbia più specifici titoli, esperienze e competenza nella pubblica amministrazione, a tutela dei diritti dei Cittadini abruzzesi.

In tal senso occorre procedere alla nomina  di Difensore Civico abruzzese, Garante del Cittadino per l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, canoni imprescindibili  previsti dell’articolo n. 97 della Costituzione.

Loredana Amore, Direzione Nazionale di Civicrazia

Daniela Guerriero, Direzione Nazionale di Associazione Nazionale Difensori Civici Italiani




TAGLIO DELLA RISEVA BORSACCHIO

Da un post in 4 ore oltre 100 persone in spiaggia da Roseto per dire no al taglio. Sui social migliaia di adesioni e una rete di associazioni è in marcia in tutta Italia

Roseto degli Abruzzi, 2 gennaio 2024. Roseto degli Abruzzi ha scelto da che parte stare. Nel taglio alla riserva Borsacchio fatto di notte da un manipolo di consiglieri regionali che non hanno minimamente contatti con il territorio ed hanno ascoltato esponenti (due di numero) di una associazione non riconosciuta e non registrata dove i due unici rappresentanti non sono residente e non sono agricoltori.

Unico passato di questi esponenti in riserva è la vendita di un immobile a un grosso costruttore per realizzare una grande struttura turistica.

Azione fallita con il fallimento e bocciatura del PAN del cemento del 2011

Le motivazioni poste sono ridicole. Siamo al livello del terrapiattismo. Non si possono portare ulivi, non si possono coltivare terreni, non si possono fare ristoranti, non si possono fare B&B. Senza nemmeno entrare nel tecnico basta vivere il territorio.

Nella realtà potete tutti prenotare nei B&B nati nella riserva su ogni piattaforma, andare a mangiare nei ristoranti nati nella riserva e percorrere la statale per vedere ulivi potati, le colture e le viti.

Tutti sanno le reali motivazioni , anche i veri agricoltori che già nel 2009 in una riunione denunciarono come gruppi di costruttori chiedevano di acquistare terreni nella riserva . Qualcuno ha venduto qualcuno ha resistito per difendere i terreni dei padri e nonni.

In poche ore oltre 100  persone si sono radunate in spiaggia e migliaia e migliaia sui social si esprimono contro questa operazione.

Solo pochi non del territorio possono credere a simili follie che hanno motivato il taglio.

Le aziende agricole sono 18 in riserva Borsacchio. Ed è nata da una proposta di legge del 2004 con 17 consiglieri regionali firmatari di ogni schieramento. Nel 2005 è stata approvata nella legge di bilancio e nel 2006 una nuova legge aggiunse la foce del Tordino e corresse un refuso nel titolo .

Inizia un anno di manifestazioni e ricorsi . Ma questo taglio non rimarrà.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




IL BAMBINELLO RUBATO DAL PRESEPE

Ritrovato a San Giovanni in Venere

Fossacesia, 1° gennaio 2024. Trafugata questa notte la statua del Bambin Gesù dal presepe situato nella centralissima piazza Fantini e, nel tardo pomeriggio, ritrovata nel presepe a San Giovanni in Venere. Il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, questa mattina, appena avvertito, si è subito recato in piazza Fantini, assieme all’assessore alla Sicurezza Umberto  Petrosemolo.

Carabinieri e Polizia Locale hanno svolto i primi rilievi e sono state avviate le indagini per risalire all’autore o agli autori della sparizione. Si pensa ad una bravata o ad un atto di vandalismo, ma è presto per dirlo. “È  triste registrare fatti come questi, che offendono il presepe, simbolo della fede e della tradizione cristiana”: ha detto il sindaco Di Giuseppantonio. 

Il Bambin Gesù lo hanno ritrovato nel presepe a San Giovanni in Venere  ed il sindaco, con una semplice cerimonia,  lo ha ricollocato, alle 18 di questa sera, nella capanna in piazza Fantini. Chi ha portato via il Bambinello si ravveda. Il sindaco ritirerà  la denuncia  per furto e vilipendio se l’autore, anche riservatamente, si pentirà chiedendo le sincere scuse.

Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della  locale stazione. Determinanti potrebbero essere le immagini di alcune telecamere dei Padri Passionisti ,situate nell’area dell’abbazia. “Chi ha commesso un gesto riprovevole deve essere punito dalla legge“: lo hanno detto molti cittadini, che questa mattina si sono fermati in piazza davanti al presepe senza la statuetta del bambinello.




LA RIFORMA DELLA RISERVA REGIONALE A COLOGNA

È passato in Consiglio regionale un emendamento che riforma la Riserva Borsacchio a Cologna

Roseto Degli Abruzzi, 1° gennaio 2024. Viene tutelata con un forte vincolo di riserva naturale tutta la fascia sulla costa, tra la ferrovia e la spiaggia. La razionalizzazione della Riserva a Cologna (Riserva Borsacchio) è una richiesta che portiamo avanti da tempo come Associazione agricoltori, proprietari e residenti.

Ringraziamo il Consiglio regionale Abruzzo per aver attuato la riforma della Riserva.

Noi agricoltori siamo i primi a voler tutelare come riserva la parte sul mare. C’è una particolare valenza naturalistica, l’uccelletto fratino, una volta una tartaruga.

Ma che senso aveva la riserva naturale sulla strada statale? Tutela la naturalità dei benzinai? Però impone vincoli fortissimi e ingiustificati a chi ci vive e lavora. Vietato brecciare un piazzaletto per parcheggiare il trattore, un agricoltore che pota magari un po’ forte gli ulivi si può addirittura trovare una denuncia penale perché sulla strada statale è riserva e potare in modo drastico un ulivo può essere considerato un crimine punito con minimo 3.000 euro di sanzione e massimo 18 mesi di carcere per deterioramento e devastazione di habitat di parco naturale. Ad un agricoltore è capitato, poi invece della denuncia gli hanno fatto “solo” 15.000 euro di multa.

Ed anche le lungaggini amministrative, in 18 anni non è ancora stato approvato il piano di regole della riserva, per cui è stato tutto congelato, è stato impossibile ristrutturare in modo efficiente un casale, avere un’agricoltura moderna ed economica. Senza poter avere strutture di servizio, cantine, stalle, laboratori, si è condannata tutta l’area ad un’agricoltura di seminativi, povera. Le famiglie di agricoltori non hanno potuto avere una crescita professionale, con i seminativi ci vogliono vaste aree per avere l’economicità.

Si è condannato il territorio ad una agricoltura minima, a bassa redditività, per viverci con l’agricoltura povera occorrono vaste estensioni. Le famiglie sono state costrette ad  abbandonare le attività agricole, i casali non sono stati recuperati, non si è potuto costruire niente, chi si sposava doveva andarsene e  il territorio si è desertificato. Mancando il controllo del territorio da parte della popolazione sono arrivati gli scostumati ad abbandonare immondizie da ogni zona. Quel territorio che doveva essere una riserva naturale è diventata un’immensa discarica.

Ora con la riforma della riserva operata dalla Regione, sul mare ci sarà una giusta, fortissima, tutela, e la riserva diventerà finalmente presto operativa, ci sarà anche un potenziale turistico. L’agricoltura potrà svilupparsi normalmente come nel resto della provincia. Le colline avranno la tutela del   piano paesaggistico, non sarà possibile nessuna speculazione, però l’agricoltura e il turismo potranno vivere senza il blocco totale di questi 18 anni.

Inoltre, c’era ormai timore in tutti gli agricoltori abruzzesi e chi ha casa o vive in campagna che come 18 anni fa era stata fatta a Roseto una riserva ingiustificata, sulla strada statale, in ogni posto in Abruzzo poteva nascere dall’oggi al domani una riserva senza nessuna motivazione naturalistica ma solo per avere stipendi, massacrando però la popolazione rurale.

18 anni fa era stata proposta una riserva che nella relazione accompagnatoria prevedeva la fascia sul mare, disabitata e con valore naturalistico, una trentina di ettari, poi all’ultimo momento era stata portata a 1.100 ettari assoggettando a riserva la strada statale e le colline, tutte aree abitate e dove si lavora e non c’era nessuna motivazione naturalistica per fare una riserva. In questo modo però arrivavano all’Ente della riserva tanti soldi pubblici. Una decina di stipendiati e tantissimo potere. Così si è massacrata la popolazione degli agricoltori e di chi vive o a casa in campagna.

Ieri il Consiglio regionale Abruzzo ha rettificato, ha corretto, il pasticcio di 18 anni fa. Ci sarà la riserva sul mare e finalmente partirà la riserva, dove serve ed è giusto che ci sia.

Noi ringraziamo il Consiglio regionale che ha avuto la sensibilità di difendere e tranquillizzare gli agricoltori e le famiglie che vivono o hanno casa in campagna in Abruzzo.

Pierpaolo Mori

Associazione Agricoltori, Proprietari e Residenti Roseto Zona Borsacchio, Pagina Facebook Omonima




IL PERDONO NUTRE IL MONDO

Il prossimo 3 gennaio al Castello Orsini. Il racconto musicato di Sara Cecala con la voce narrante dello scrittore Angelo De Nicola e l’artista pescarese ‘Nduccio

Avezzano, 1° gennaio 2024. Con la quinta replica il racconto musicato “Il Perdono nutre il mondo”, ideato dalla pianista e direttrice artistica Sara Cecala, ispirato al volume “Dante, Silone e la Perdonanza” (One Group Edizioni) di Angelo De Nicola, approda ad Avezzano il prossimo 3 gennaio alle ore 18.00, nel suggestivo Castello Orsini – Colonna.

 “Rivolgo alla splendida realtà avezzanese l’invito a scegliere il nostro reading, i cui testi sono a cura di Angelo, con le musiche originali di Emanuele Castellano e mie.  L’anno giubilare aquilano, prolungato sino al 2025, ci sprona a testimoniare fuori dalle mura della nostra urbe lo straordinario messaggio celestiniano. Ne è stata prova una delle ultime date del nostro tour estivo tenutasi ad Anagni, città natale di Bonifacio VIII, e ne è conferma la neonata collaborazione con la città di Roma, per il prossimo evento di portata mondiale che è, com’è noto, il Giubileo.

Sul palco con me ci sarà Germano D’Aurelio, alias ‘Nduccio, protagonista di un inedito cameo e di una suggestiva dedica, supportato dai musicisti Antonio Scolletta al violino, Lorenzo Scolletta alla fisarmonica, Giancarlo Giannageli al violoncello, il tutto sulle note cantate da Libera Candida D’Aurelio.

Vi accompagneremo all’interno della sapiente narrazione che Angelo De Nicola proporrà, intrecciandola, tra l’altro, al famoso e controverso passo dantesco e alla rilettura che Silone fa della figura di Pietro Angelerio, con l’ausilio di immagini davvero rare e preziose della città dell’Aquila, eletta nel 2022 da Papa Francesco Capitale del Perdono”- così conclude Sara Cecala che si esibirà al pianoforte.

Presiederanno la serata musicale, ad ingresso gratuito, il sindaco di Avezzano dott. Giovanni Di Pangrazio e il Presidente del Comitato Giubileo 2025 – Roma Capitale dott. Dario Nanni.

Consigliata la prenotazione alla e-mail ass.operaprima@gmail.com




UN NOME LIMPIDO, una storia politica fatta di lavoro e competenza

Gli attacchi contro di lei sono strumentali e incomprensibili

Chieti, 1° gennaio 2024. La nomina di Alberta Giannini dimostra la volontà, del Sindaco Ferrara, di rispettare la volontà espressa dagli elettori che nel 2020 hanno votato per la lista unitaria, sostenuta anche da Sinistra Italiana, “La Sinistra con Diego” rappresentata oggi in Consiglio comunale solo da Alberta Giannini.

Il Circolo Sinistra Italiana di Chieti, che ha fermamente sostenuto la nomina di Alberta Giannini, esprime soddisfazione per la nomina dei nuovi assessori ed augura, ad entrambi, buon lavoro.

La limpida storia personale e politica di Alberta Giannini la pone tra i più profondi conoscitori della “macchina amministrativa” comunale avendone fatto parte, per oltre 40 anni, come dipendente e rappresentante sindacale. Il suo nome rappresenta benissimo l’esigenza di rimpiazzare l’ex assessora Mara Maretti, per l’ambito e le deleghe ereditate, nonché per il peso politico del posto in Giunta che le è stato affidato. Un posto che, dopo le elezioni del 2020, era espressione proprio del gruppo “La Sinistra Con Diego” con la quale Alberta Giannini è stata eletta. Incomprensibili, inopportuni, a tratti sessisti e classisti, ci sembrano gli attacchi portati da esponenti di altri gruppi di maggioranza che, non solo ben conoscono le doti della Giannini, ma, fino a ieri, non hanno mai sollevato veti rispetto alla sua nomina nell’esecutivo, pur essendone a conoscenza da tempo. Troviamo strano che una parte della maggioranza, che in condizioni diverse ma comparabili è riuscita ad avere una rappresentanza in Consiglio provinciale, faccia addirittura un comunicato per levare gli scudi su un posto di appannaggio di altri e, cosa più grave, contro Alberta Giannini, che non ha mai messo in discussione nessuno dei rappresentanti che oggi la attaccano attraverso la stampa. Ogni cittadino può essere d’accordo con noi sul fatto che Chieti ha bisogno di gente che lavori al suo futuro ed Alberta Giannini, grazie alla sua grande competenza ed alla sua onestà intellettuale, è pronta a farlo già da subito, non essendosi mai tirata indietro in questi tre anni di Amministrazione Ferrara, nonché di una maggioranza unita che la amministri. Questo anche in vista del voto di marzo per le regionali, perché stavolta passi una strategia “corale” che per la Provincia purtroppo non ha funzionato: quella di avere la più ampia rappresentanza della città di Chieti in tutta la filiera istituzionale”

La Segreteria del Circolo Sinistra Italiana di Chieti




LA TOMBESI TRA VECCHIO E NUOVO ANNO

Nel solito resoconto di fine dicembre, il presidente Alessio Tombesi celebra l’anno che si sta per concludere ma attende con fiducia il 2024 

Ortona, 1° gennaio 2024. Una promozione conquistata sul campo e un primo posto, per quanto provvisorio e in coabitazione con un’altra squadra: questo e non solo è stato l’esaltante 2023 della Tombesi. Un anno che ha reso felice il presidente e tutta la società:

«Come ha detto il mister, era impossibile pensare di poter fare meglio. Abbiamo riconquistato la A2 dopo un solo anno di B, una cosa nient’affatto scontata. Non abbiamo vinto il campionato, per un solo punto, ma in compenso abbiamo giocato per la prima volta nella nostra storia le Final Eight di Coppa Italia. Nel nuovo campionato, da neopromossa, chiudiamo il 2023 da prima in classifica, al cospetto di squadre forti e attrezzate. Voglio dirlo con sincerità: sono particolarmente contento perché questa Tombesi sta andando meglio di quanto io per primo pensassi. Ero certo che avevamo allestito una bella squadra, capace di rendere la vita dura a tutti, ma sapevo che nel nostro girone c’erano squadre con roster più lunghi, con più esperienza, e temevo che avremmo pagato uno scotto più alto. E invece siamo primi, abbiamo chiuso l’anno con sette vittorie consecutive e, ancor più importante, ho visto uno spirito da grande squadra: nell’ultima gara ad Anzio, in cui non abbiamo fatto una grande prestazione e potevamo anche perdere, l’essere comunque riusciti a vincere, negli ultimi secondi, credendoci fino alla fine, è stato secondo me un gran segnale. Colgo quest’occasione per ringraziare tutti i nostri giocatori non solo per quello che stanno dando in campo, ma anche per la maturità e l’attaccamento alla maglia che stanno dimostrando fuori dal campo: trattandosi di un gruppo di ragazzi che, in larga parte, è con noi già da parecchi anni, la loro crescita umana oltre che sportiva è per noi un grande orgoglio. Con loro ringrazio la società, a partire dal vicerepresidente Nicola Barone, e lo staff tecnico di prim’ordine che abbiamo, guidato da mister Morena che si è confermato la guida ideale per questa squadra».

Il 2023 è stato un anno superpositivo anche per il settore giovanile e la scuola calcio:

«Sì, siamo molto contenti anche di questo. Per la prima volta, il prossimo 5 gennaio a Montesilvano, una nostra squadra, l’Under 15 di mister Lucio Moragas, si giocherà una finale di Coppa Abruzzo. Nei rispettivi campionati, tutte le nostre squadre stanno andando benissimo, abbiamo ambizioni, e siamo convinti che l’accordo di collaborazione stretto a inizio anno con altre società a livello giovanile (Vasto, Vigor Lanciano e Roccascalegna) sia stato un passo importante e giusto, che sta dando i suoi frutti. Quanto alla Scuola calcio, oltre 150 bambini tesserati credo parlino chiaro sulla bontà del nostro lavoro e di tutti i tecnici coinvolti».

Cosa ti auguri per il 2024?

«Da un lato, di ottenere quello che non siamo ancora riusciti a raggiungere: il coinvolgimento di qualche altro imprenditore locale che ci aiuti a portare avanti questo sogno e una maggiore presenza di pubblico al palazzetto per le nostre partite. Dall’altro lato, mi auguro di continuare sulla scia di questo 2023: con una prima squadra che continui a vincere e a occupare il vertice della classifica e un settore giovanile e Scuola calcio che proseguano nel loro percorso di crescita. Auguro ai nostri tifosi e a tutte le persone che lavorano e collaborano con la Tombesi un felice 2024».




PREMIO DIPLOMATI CON 100 CENTESIMI

Ventinovesima edizione a cura del Lions Club Vasto Host

Vasto, 1° gennaio 2024. Anche quest’anno il Lions Club Vasto Host ha voluto attribuire un riconoscimento al merito scolastico e lo ha fatto con una cerimonia che ha racchiuso la 29^ edizione del Premio diplomati con 100/100, riservato ai giovani che nell’anno scolastico 2022-2023 hanno tagliato il traguardo della maturità con il massimo dei voti, e la premiazione del 36° Concorso Internazionale Un Poster per la Pace, riservato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. L’evento è stato promosso giovedì 28 dicembre alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108A, Marco Candela, di tante autorità lionistiche, civili e scolastiche e di tanti ospiti assiepati in una nutritissima e stracolma platea del Teatro Madonna dell’Asilo.

Il saluto dell’Amministrazione comunale, ai ragazzi e agli ospiti, è stato portato dall’assessora all’Istruzione Anna Bosco; quello del Distretto Lions da Luigi Spadaccini, in qualità di Presidente della Zona A della VII Circoscrizione, che ha parlato del rapporto tra i Lions e i giovani. Il Presidente del Lions Club Vasto Host, Francesco Pietrocola, nel suo intervento di saluti iniziale, ha parlato di lionismo e delle motivazioni che da anni sono alla base dell’iniziativa che rappresenta un riconoscimento all’impegno, alla dedizione, alla tenacia dei giovani studenti. L’evento di premiazione è iniziato con il conferimento del premio agli autori del ‘Poster per la pace’, momenti preceduti dall’intervento dell’Officer distrettuale Virginio Di Pierro che ha illustrato le ragioni e la storia del Concorso che vede impegnati milioni di ragazzi in tutto il mondo.

Quest’anno, a livello locale, i ragazzi delle tre scuole sponsorizzate dal sodalizio lionistico vastese hanno realizzato oltre 260 poster e, tra questi, 6 Poster sono stati selezionati quali vincitori (2 per scuola ex aequo) e 10 meritevoli di menzione speciale. Il presidente Pietrocola, quindi, ha annunciato che da questa edizione il “Premio diplomati con 100/100” sarà dedicato al ricordo di due Soci scomparsi, Raffaele Petti, ideatore 29 anni fa del premio, e Raffaele Anniballe da sempre infaticabile organizzatore e gestore del premio. Dinanzi ai figli dei due soci visibilmente commossi, il socio Filippo Menna li ha ricordati parlandone in termini di veri Lions dediti agli altri con grande semplicità e disponibilità. Poi, ha brevemente ripercorso la motivazione dell’istituzione, premiare il merito, e la storia del premio che in questi 29 anni è stato conferito a quasi 2.000 giovani.

E quest’anno i diplomati con 100/100 nelle diverse scuole secondarie di secondo grado di Vasto e del circondario sono stati 75 e, tra essi, diversi diplomati con 100/100 e lode. A tutti loro sono state consegnate, in maniera semplice ma sentita, targa e pergamena. L’intervento di chiusura, come di consueto, è stato tenuto dal Governatore distrettuale Marco Candela, che, complimentandosi con i ragazzi premiati e invitandoli a proseguire la vita con impegno in ogni ambito, ha voluto ringraziare il Lions Club Vasto Host per questa magnifica intuizione e per tutte le attività di Service che il Club svolge, da oltre 60 anni, con costanza e determinazione a livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale. La grande foto finale ha sancito il successo della manifestazione e rinviato l’appuntamento all’anno prossimo per la 30^ edizione.




SISTER ACT AL TEATRO TALIA

Chiude la prima parte di stagione promossa da meta Aps con ben due sold out consecutivi

Tagliacozzo, 1° gennaio 2024. Grandissimo successo di pubblico per il terzo spettacolo della stagione di prosa, musica e cinema 2023/24 organizzata e promossa da Meta Aps in collaborazione con il Comune di Tagliacozzo al Teatro Talia, che ieri 30 dicembre, con lo spettacolo musicale Sister Act ha fatto registrare il tutto esaurito per ben due repliche grazie alla presenza di pubblico proveniente anche da fuori regione.

Uno show coinvolgente quello cui ha assistito il nutrito pubblico ieri alle ore 18.00 e alle ore 21.00: gli spettatori si sono lasciati travolgere dalla divertente messa in scena prodotta con maestria da Seven Arts Theatre Studio con la regia di Marco Verna e con gli interpreti Valentina Paoloni, Michela Piccinini, Alberto Santucci, Gianpiero Lolli, Marco Verna, Natascia Pietrangeli, Ilaria Ciciotti, Gaia Lusi, Alessandro Martorelli, Stefano Doschi, Marco Delfini, Maria Beatrice Lo Re, Giuliana La Rosa, Chiara Catini, Sara De Foglio, Davide Di Marco.

Le 400 presenze di ieri al Teatro Talia rappresentano un segnale importante che rinsalda i legami tra la Città di Tagliacozzo e la vicina Città di Avezzano,  e che dimostra quanto la cultura, declinata in tutte le sue espressioni, possa essere un volano di crescita sociale, turistica ed economica per una città.

Nel prossimo appuntamento, domenica 14 gennaio alle ore 18:00, il Teatro Talia ospiterà un grande nome del panorama teatrale e cinematografico nazionale come quello di Enzo De Caro nello spettacolo Non è vero ma ci credo, una divertentissima commedia di Peppino De Filippo prodotta da “I due della Città del Sole”, che con la regia di Leo Muscato accompagnerà il pubblico in una tragedia tutta da ridere.

Si ricorda che i fino al 7 gennaio è possibile acquistare i coupon natalizi che propongono prezzi vantaggiosi per l’acquisto di uno, tre o cinque biglietti; i biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: I settore € 20 (ridotto € 18) + DIP, II settore € 18 (ridotto € 16) + DIP, III settore € 16 (ridotto € 14) + DIP. Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




TORNA IL CONCERTO DI CAPODANNO

Appuntamento con l’esibizione del maestro Falasca il 1° gennaio a Villa Paris

Roseto degli Abruzzi, 1° gennaio 2024. Torna l’appuntamento con il Concerto di Capodanno organizzato dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, questa volta in un nuovo luogo d’eccezione: il Gran Salone di Villa Paris.

Come accaduto lo scorso 1° gennaio, a salutare il nuovo anno saranno le musiche del Maestro e Compositore Daniele Falasca che per l’occasione presenterà il suo undicesimo album “La mente nel passato, lo sguardo nel futuro” eseguito esclusivamente con il pianoforte.

Appuntamento a partire dalle ore 18 con ingresso gratuito. Ad aprire il concerto sarà il Soprano Fiorella Barnabei che sarà accompagnata al pianoforte da Fabio Maiorani e Alessio Maiorani.

L’esecuzione del Maestro Falasca prevede alcuni suoi cavalli di battaglia che si alterneranno con i sette nuovi brani contenuti nel suo ultimo lavoro. Presenterà l’evento Fabiola Barnabei.

“Si tratta di un’occasione unica per festeggiare l’arrivo del nuovo anno nel segno della grande musica, dell’arte e della cultura – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani – Ringraziamo il Maestro Falasca per aver accolto con entusiasmo la nostra idea e siamo certi che in tanti coglieranno l’occasione per partecipare. Per il secondo anno consecutivo inauguriamo il nuovo anno con il Concerto di Capodanno dando seguito a quella che è già diventata una bella tradizione”.

“Il giorno di Capodanno presenterò dei brani neoclassici e moderni con i quali provo a raccontare i miei affetti e le sensazioni che animano un po’ tutti noi – spiega Falasca – Sono orgoglioso, inoltre, della presenza del Soprano Barnabei e dei due giovani miei ex allievi che ora stanno frequentando con profitto il Conservatorio e di presentare il mio ultimo lavoro, in anteprima nazionale, nella mia città. Sarà l’occasione per accogliere nel migliore dei modi il nuovo anno e brindare tutti assieme”.

Il Maestro Falasca. Attratto dai suoni sin da quando aveva 4 anni grazie alla passione per la musica del Nonno (fisarmonicista classico), con il quale ha iniziato gli studi musicali. Laureato in fisarmonica, pianoforte e musica da camera, ha suonato, la propria musica, in trasmissioni Rai, Mediaset ed a Sanremo. Ha collaborato con Beppe Vessicchio, Pinuccio Pirazzoli, Fio Zanotti, Luca Pitteri ed ha suonato con musicisti jazz di chiara fama come Fabrizio Bosso, Massimo Moriconi, Danilo Rea, Marco Tamburini, Tullio De Piscopo, Stefano Di Battista, Arturo Valiante, Glauco Di Sabatino, Luca Bulgarelli, Gianluca Caporale e molti altri. Ha inciso undici Album come leader/compositore. Parallelamente all’attività concertistica ricopre il ruolo di Direttore ed insegnante di pianoforte nella sua scuola MusicaHdemia nata nel settembre 2006. Ha ideato un’orchestra da camera sinfonica, con la quale dirige le proprie musiche neoclassiche. Con questa giovanissima orchestra è stato invitato ad eseguire, queste sue musiche, al Teatro del “Koninklijk Conservatorium Real” di Bruxelles.




PIÙ TEMPO DEDICATO ALLA MEDITAZIONE (come Maria) e meno sui social

Luca non ci ricorda il ruolo grande con cui Maria partecipa al racconto di Dio; ci ricorda, invece, che ella custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 31 dicembre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo (Lc 2, 16-21).

Ogni festa, religiosa o civile che sia, è legata a una propagazione. Non è solo tipico dei contesti di festa, ma lo è, in fondo, tipico della vita. La vita si propaga, si trasmette, di tempo in tempo, di luogo in luogo, di generazione in generazione, di coppia in figlio. La vita propagata nel brano evangelico è quella del Verbo di Dio fatto uomo, del Figlio che ha assunto la natura umana. La propagazione di questo lieto annunzio è affidata, in prima istanza, ai pastori: riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. L’evangelista Luca sembra dirci tutto, ma in fondo ci dice ben poco.

La domanda sorge spontanea: cosa fu detto loro?

Non ci è dato di saperlo! E forse è meglio così.

Di ogni evento, incontro o festa ognuno propaga quello che lo segna di più. A volte non sono parole o gesti, ma solo emozioni o stati d’animo. A volte è la luce del volto o un tocco delle mani. Giovanni scrive nella sua lettera: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza (1 Gv 1, 1-2). Mi ha sempre colpito questa descrizione fisica, concreta dell’esperienza di Gesù, che Giovanni fa e trasmette agli altri.

È l’esperienza che facciamo noi del Verbo della vita?

Certo non siamo stati contemporanei del Gesù storico, non l’abbiamo toccato, ascoltato, visto, seguito sulle strade della Palestina. Questo sì. Ma è anche vero che il nostro propagare, trasmettere l’esperienza di Gesù è spesso così fredda, cervellotica o ideologica. Non fu così per i pastori, per Giovanni e tanti altri testimoni, anche non contemporanei di Gesù. Propagare il Cristo è qualcosa che deve prenderci corpo, mente e cuore. Altrimenti non funziona. E Maria indica una strada maestra.

Nel vangelo odierno Luca annota: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2). Luca non ci ricorda il ruolo grande con cui Maria partecipa al racconto di Dio; ci ricorda, invece, che ella “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Nel suo Enrico V, riferendosi alla maturazione avvenuta nel giovane re, Shakespeare parla di una capacità decisiva in questa crescita: la “consideration”, ossia la riflessione, la meditazione, il discernimento, la ruminazione su quello che si fa. Tale riflessione o meditazione deve portare ad acquisire, verificare e fortificare quanto avviene nella nostra vita, quanto Dio ci manifesta e ci indica. Per alcuni aspetti il segreto delle grandi storie sta nell’umiltà e nella meditazione che le accompagnano. Maria lo ha fatto.

Vi auguro un buon anno, con meno tempo sui social e più tempo dedicato alla meditazione, e tanta, tanta propagazione di vita…

Buon Anno!




MA QUALI DISCORSI ?

Ecco, siamo giunti all’ultimo giorno, si chiude l’anno: quali discorsi? Bisogna solo cambiare davvero

Torrevecchia Teatina, 31 dicembre 2023. Per noi italiani c’è poco da dire. Il quadro dell’Italia che viviamo rimane per così dire triste, disordinato e degradato. Un’Italia che scivola lentamente e sempre più nell’indecenza, nell’abbandono, nella vergogna più profonda. La nostra bella Italia peggiora sempre di più, senza alcun motivo di resistenza a questa ineluttabile sorte.

Nulla da aggiungere alle solite cose che ritornano alla memoria in questo 2023: solite prepotenze, solite ruberie, soliti abusi, soli crimini, solito sperpero, soliti familismi, solite arroganze, solite violenze, solite zozzerie, soliti imbrogli, solite porcherie, solita finanza, soliti media, soliti disturbi, solito potere, solite perversioni, soliti gruppi, soliti clan, solito denaro, solito dominio, solite quattro famiglie, solita grottesca umanità che si ricorda della fine dell’anno solo per registrare ogni schema, ogni strategia, ogni progetto per il proprio piano di controllo e gestione del potere con le belle feste, le belle copertine, le belle immagini ed i bei discorsi di fine anno.

Tutto sempre uguale, si direbbe, nel mondo di sopra, ma una nota di pietà umana si rende essenziale per il mondo di sotto: quello che, senza risorse, senza tutele, senza garanzie continua a lavorare, a mandare avanti tutte le cose vere. Un mondo che forse capisce tutto anzi, con l’avvento del web, sicuramente di più di prima, ma in silenzio continua ad assicurare, con sacrifici e dolore, più energia per la macchina, per il sistema, per tutta l’ltalia intera, soprattutto per quella che comanda, quella arrogante, sfacciata ed insolente che continua a sfruttare ogni propria possibile opportunità per i propri godimenti.

Ecco l’Italia di sopra con i suoi discorsi di fine anno che si ripropone per dire nulla o forse anche meno; ecco l’Italia di sotto che, stanca ma poco preoccupata, che ascolta inebetita: ecco l’Italia vera in attesa dell’evento, di quello giusto che è in arrivo con tutti i suoi propri nefasti o propizi colori.  

Quali discorsi vogliamo fare ? Solo una preghiera vera e devota per chiudere in santa pace ringraziando per come è finita quest’anno e ripartire con buon senso e speranza di conversione umana per il futuro. Ecco: bisogna cambiare davvero.

BUON ANNO DAVVERO …!!!    

nm




CHI USA LA FAMIGLIA …

per fare campagna elettorale guardi, invece, a quella di Nazareth

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 31 dicembre 2023.  Il Vangelo odierno (oggi per chi legge, n.d.r.): Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli:

luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima – affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. (Lc 2, 22-40).

Trovo una certa difficoltà a parlare di famiglia. Non perché il buon Dio sia stato avaro nell’offrire indicazioni alle nostre famiglie, anzi. La difficoltà nasce dal fatto che, molto spesso, il discorso sulla famiglia – mi riferisco alla Chiesa cattolica italiana – è ridotto a bandiera ideologica oppure relegato a riferimenti retorici, stucchevoli o, anche, a un quadro ideale che non esiste affatto. Alcuni parlano di famiglia per fare campagne elettorali o giudicare finanziarie discutibili; altri per sognare famiglie che non esistono né in Cielo, né in terra; altri per richiamare rimedi educativi, che sono solo una scusa per non impegnarsi in tutti gli ambienti formativi; e via discorrendo.

Forse si potrebbe quasi stabilire una legge: quanto più viviamo difficoltà, piccole e grandi, nelle nostre famiglie, tanto più sogniamo famiglie da icone pubblicitarie. Chiediamoci: ci aiuta la famiglia di Gesù a scendere dai sogni per impegnarci nella realtà? Penso proprio di si.

È interessante notare come le difficoltà per Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù nascono in un contesto di normalità, di attenta fedeltà alla tradizione e alla Legge: “secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme… per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore… Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore”.

L’obbedienza alla legge segna il loro cammino in maniera forte e stringente.

In questa fedeltà alla Legge Giuseppe e Maria scoprono il piano di Dio. Ma non è solo fedeltà alla Legge, è anche fedeltà alla quotidianità: Maria e Giuseppe vivono la loro normale vita di pii ebrei. Il Signore irrompe – come aveva già fatto – nella loro quotidianità e manifesta la sua via, ovvero il progetto sul Figlio.

Dalla famiglia di Nazareth dovremmo trarre tante lezioni. Penso che la prima sia quella di imparare a fare le cose normali, come Dio comanda. Né più, né meno. Se poi il Signore vorrà affidare qualche missione speciale alla nostra famiglia, certamente non mancherà di farcelo comprendere. La fedeltà nel quotidiano, con le sue positività e negatività, permette a tutte le nostre famiglie, a tutti noi di crescere in età, sapienza e grazia.

https://www.politicainsieme.com/chi-usa-la-famiglia-per-fare-campagna-elettorale-guardi-invece-a-quella-di-nazareth-di-rocco-dambrosio/




LA MOSTRA DEI PRESEPI di Graziano Gabriele

Grande successo per l’esposizione allestita nel Palazzo dell’Artigianato fino al prossimo 6 gennaio

Guardiagrele, 31 dicembre 2023.  Di così se ne vedono pochi anzi, sono proprio rari. È la sintesi di quanto i visitatori hanno esclamato all’uscita dalla la Mostra dei Presepi realizzati da Graziano Gabriele. Opere di straordinario pregio, di eccelsa fattura artistica, di raffinatissima ebanisteria, modellate con rara perizia da un grande Maestro dell’arte presepista. Sono lavori originalissimi, unici in materia, con ambientazioni e fogge a dir poco sorprendenti.

La particolarità di questi piccoli capolavori risiede nella loro capacità di riproporre gli angoli più suggestivi dei paesi d’Abruzzo, Città Sant’Angelo in primis perché suo luogo natio, attraverso giochi di luce e prospettici davvero stupefacenti. Quello, però, che colpisce di più è l’aspetto legato alla contestualizzazione storica. Paesaggi e personaggi, infatti, sono perfettamente calati nei diversi periodi temporali. In alcuni gli scorci cittadini hanno un aspetto rinascimentale e con i figuranti, realizzati in modo certosino, sul cartoncino, in abiti del tempo. In altre le “storie” sono collocate negli anni ’50 del secolo scorso o alla fine dell’800 ma sempre in perfetta coerenza con le caratteristiche del tempo. È proprio vero, lavori simili non se ne trovano. 

Graziano Gabriele è nato a Città Sant’Angelo (Pe) il 2 luglio 1952, ha frequentato il Liceo Artistico Misticoni di Pescara, in quella formidabile stagione che ha visto germogliare, in questa grande fucina di talenti anche il genio di Andrea Pazienza. Conseguita la maturità, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dove ha brillantemente concluso il percorso universitario, dando prova di spiccate qualità artistiche e creative. È stato, non a caso, tra i fondatori del Teatro Momentaneamente Assente di Città Sant’Angelo, un’esperienza irripetibile che ha fatto arrivare nel piccolo centro della provincia pescarese una ventata di novità ed una diversa ed innovativa proposta di spettacolo, in grado di catalizzare, per un certo periodo, l’attenzione degli addetti ai lavori. Alcuni lavori teatrali, per la scenografia e la regia, portano la sua firma.

In questo periodo, da presidente della locale sezione dell’Archeoclub ha dato vita al Museo civico ” Luigi Chiavetta” di cui ha curato anche la raccolta.  È stato, inoltre, ideatore e curatore dell'”Estate Ragazzi”, una rassegna che ha fatto registrare un grande successo di pubblico e di critica. Al talento per il teatro e per l’arte, Graziano Gabriele ha saputo, poi, perfettamente coniugare la passione per la politica cominciata dai gradini più bassi. La sua militanza nell’allora PCI ha avuto inizio da adolescente con un impegno serio e serrato nelle varie sezioni di Città Sant’Angelo distinguendosi sempre per abnegazione, affidabilità, rigore critico e morale.

L’esperienza nel partito, che è stato di Enrico Berlinguer, lo ha portato a ricoprire incarichi provinciali e a sedere, prima da consigliere e, poi, da Assessore ai Lavori Pubblici, sullo scranno più alto di Primo cittadino. Graziano Gabriele, però, non ha mai lesinato il suo impegno per la sua comunità di appartenenza. La nascita dell’Outlet e del Museo di Arte Contemporanea, durante la sua sindacatura, sono solo due delle tante opere da lui pensate e realizzate. Chiusa la parentesi politica ha ripreso ad occuparsi pienamente di arte.

In questi anni ha dato alle stampe lavori rilevanti per l’approfondimento e la conoscenza del storia patria, in ordine sparso: un catalogo sulla mostra de “Le Chinocchie”; “Città Sant’Angelo: Ipotesi di un racconto per immagini”; “Civitaresi”; “Città Sant’Angelo illustrata”; diversi “Calendari d’Arte” firmati con Gino Di Paolo e Paolo De Carolis, ha portato, poi, un contributo notevole al prestigiosissimo: ” Documenti sull’Abruzzo Teramano” edito dalla Tercas, con un lavoro su Città Sant’Angelo di una certa valenza storica e artistica. È tornato, successivamente, a teatro, con un testo dedicato a Lucio Battisti, dal titolo: “Io, Lucio e tu”, firmato a più mani, di cui ha curato la regia.

Di multiforme ingegno, alle spiccate qualità di pittore e scultore, aggiunge un grande talento da ebanista ed una forte attenzione per gli scorci del suo paese che costituiscono spesso l’ambientazione privilegiata delle sue opere, specie dei presepi tanto da renderlo uno dei presepisti più ammirati. Da qualche anno ricopre la carica di direttore del museo civico. Un breve lasso di tempo che, tuttavia, gli è bastato per far nascere, ex novo, a Città Sant’Angelo un percorso museale di tutto rispetto.       

La mostra è allestita nel Palazzo dell’Artigianato di Guardiagrele fino al prossimo 6 gennaio e inserito tra gli appuntamenti del prestigioso cartellone curato dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese, diretto da presidente Gianfranco Marsibilio, dal titolo: “A Guardiagrele sarà 3 volte Natale”.

Per le visite: Palazzo dell’Artigianato Via Roma, 26 – Guardiagrele (CH). Orari 10.30-12.30 / 15.30 – 19.30




UNA SIECO ANCORA SENZA OPPOSTO

Lotta ma esce sconfitta dalla trasferta a Siena

Ortona, 31 dicembre 2023. Ormai la Sieco in formazione di emergenza non è più una notizia. Ortona deve rinunciare ancora all’opposto Cantagalli mentre al centro Tognoni sostituisce Fabi. Ancora una volta, Bertoli deve quindi sacrificarsi a giocare in un ruolo non suo schierandosi opposto. Nonostante la sconfitta contro un avversario già sulla carta più attrezzato, non è stata una brutta prova quella di Ortona che ha dovuto arrendersi contro la granitica fase difesa-contrattacco di Siena in grado di ricevere e ricostruire con successo gran parte delle bordate di Ortona. Un primo set equilibrato con Ortona che fatica a trovare la via del pavimento e di 30 attacchi solo 12 si trasformano in punto. Paradossalmente, quello che sembrava essere un set più esaltante per la Sieco, si trasforma in un incubo. Nel secondo parziale Ortona allunga subito di quattro punti ma il gap si rivelerà del tutto insufficiente perché la ricezione dei toscani sale all’82%. Ortona non passa e Siena sorpassa vincendo il set con un distacco finale di nove punti. Nel terzo set è la Sieco a rendersi protagonista di una straordinaria rimonta contro un Siena che può permettersi il lusso di sostituire (momentaneamente) Tallone con Milan. È proprio nello sprint finale che Ortona allunga ai vantaggi arrivando addirittura a servire ben sei set point. Purtroppo, è il video-check a togliere ogni speranza agli adriatici che si vedono annullare (giustamente) il punto del 30-32 per muro di Patriarca. Lo stesso video-check assegna ai padroni di casa un punto molto contestato dalla panchina di Ortona sul 33 pari così che la pressione di non dover sbagliare finisce sulla schiena degli ortonesi. I bianco-azzurri ci provano ma l’ennesima ricostruzione di Siena toglie ad Ortona ogni speranza di riaprire i conti.

IN BREVE

Parte forte Siena che chiude bene tutti gli spazi difendendo ogni pallone e ricostruendo con successo. Ortona va in difficoltà e subisce subito un gap di cinque punti che poi viene con pazienza ridotto. Ortona che rimane in scia degli avversari fino a metà del parziale quando la Emma Villas stringe di nuovo le fila in difesa e prende di nuovo il largo. Ancora una volta la Sieco reagisce e si riavvicina ai padroni di casa ma non riesce a ricucire completamente lo strappo. Il primo set è per Siena.

C’è più Sieco che Siena nell’avvio di secondo set. Brava Ortona ad approfittare di un appannamento nel gioco dei padroni di casa e così i ragazzi di Coach Lanci danno un primo strattone alla gara. Qualche disattenzione permette alla Emma Villas di tornare sotto soprattutto grazie ad una ritrovata fase di copertura che aveva latitato nei primi minuti di gioco di questo secondo parziale. La Sieco rallenta e Siena trova una rimonta ancor prima che si arrivi alla metà del parziale. Da li in avanti, Siena diventa inarrestabile e Ortona crolla invece in un set che sembrava essere partito con ambizioni del tutto differenti.

Avvio equilibrato di terzo set con Siena che schiera Milan al posto di Tallone. Ortona tiene duro fino all’11 pari, poi cede alle pressioni di Siena, che va avanti 15-11. Reazione ortonese che riacciuffano gli avversari quando sul 19 pari, le due squadre si preparano allo sprint finale. Set lunghissimo che va ai vantaggi e addirittura Ortona ha tra le mani sei set point che non riesce a sfruttare. Un pizzico di fortuna aiuta Siena che in pratica vince grazie al video-check. In una prima occasione l’elettronica la salva da un tocco a muro di Patriarca non rilevato dall’arbitro e poi, in un contestato check che ha fatto infuriare gli impavidi dà il punto ai toscani che conquistano e sfruttano il match point.

PRIMO SET

Padroni di casa in campo con Nevot palleggiatore e Krauchuk opposto. Tallone e Pierotti in banda, Trillini e Copelli al centro, Bonami libero.

Ortona risponde con Dimitrov e Bertoli schierato opposto. Al centro ci sono Patriarca e Tognoni mentre gli schiacciatori di banda saranno Capitan Marshall e Bertoli. Libero Benedicenti.

Il primo servizio è della SIECO con Del Vecchio ma il primo punto è per Siena. I padroni ricostruiscono e fanno 2-0. Il primo punto per Ortona arriva con un attacco al centro  murato fuori. Bertoli 3-2. Fuori l’attacco di Siena 3-3. Out per Marshall che invece cercava il tocco del muro 4-3. Pallonetto di Tallone 5-3. Non riesce l’auto-copertura a Tognoni 7-3. Tognoni serve su Tallone che riceve lungo e per gli impavidi il tap-in è facile 9-8. Ace per Siena 11-8. Marshall in pipe 11-9. Patriarca 13-11. Tallone, parallela senza muro 15-12. Out Bertoli 16-12. Invasione per Tallone 17-14. Pallonetto spinto di Del Vecchio 21-17. Bertoli non trova le dita del muro 23-17. Ace per Del Vecchio 23-19. Ci riprova Del Vecchio ma stavolta la palla è fuori 24-19. Ancora una ricostruzione per Siena ben finalizzata da Tallone 25-19.

SECONDO SET

Siena parte con il servizio ma il primo punto è di Bertoli 0-1. Muro di Tognoni 0-2. Patriarca serve sulla rete 1-2. Mani-fuori per Marshall 1-4. Fuori l’attacco di Krauchuk 1-5. Azione molto confusa che alla fine premia Siena 4-7. Tallone trova la strada per il punto 6-9. Fuori il muro di Ortona 8-10. Ace per Siena 10-10. Krauchuk supera il muro e tira forte 11-11. Tognoni murato 12-11. Invasione per Tognoni 14-13. Krauchuk 15-13. Bertoli pizzica la linea 19-14. Invasione per Ortona 21-15. Del Vecchio pesta la linea al servizio 24-16. Arriva poi la solita difesa/ricostruzione senese che chiude anche il secondo set 25-16.

TERZO SET

Fuori il pallonetto di Del Vecchio 1-0. Lo stesso Del Vecchio si vendica subito con una gran botta 1-1. Dimitrov mette in difficoltà la ricezione di Siena e Fabi, subentrato a Tognoni ha gioco facile 1-2. Bertoli murato 2-3. Ingenuità per la Sieco che lascia cadere una palla lanciata sul campo ortonese di pallonetto: 3-3. Fabi murato 6-4. Anche Bertoli trova la via chiusa dal muro di Siena 7-5. Siena pesta la linea nell’attacco in pipe 7-7. Muro di Patriarca 7-8. Lunga la schiacciata di Marshall 10-8. Attacca bene Patriarca 11-11. Parziale di 3-0 per i padroni di casa, il 14-11 arriva da un attacco al centro. Ace per Dimitrov 15-13. Milan schiaccia sulla rete 18-15. Mani-fuori per Bertoli 18-16. Buono il lungolinea di Krauchuk 19-17. Forte la diagonale di Tallone 20-19. Arriva una ingenuità difensiva anche per Siena, la palla cade lenta sul tappeto 20-20. Fuori il servizio di Krauchuk 22-22. Bertoli 23-23. Dimitrov sbaglia il servizio e regala a Siena il match point 24-23. Dimitrov insiste su Marshall che al terzo tentativo centra il 24-24. Stavolta il regalo è per Ortona, Siena sbaglia la ricezione e per Ortona è 24-25. Siena però ribalta subito la situazione e si mangia il punto del match schiacciando fuori 26-26. Bertoli conquista il nuovo set-point 26-27. Fabi sbaglia il servizio 27-27. Fuori il muro di Bertoli 28-27. Sempre Bertoli allunga il gioco 28-28. Ace di Bertoli 28-29. Benedicenti non riesce a recuperare la deviazione del muro 29-29. Murato Marshall 30-29. Out il servizio di Siena 30-30. Patriarca 30-31. Il videocheck nota un tocco di Patriarca a muro 31-31. Bertoli 31-32. Del Vecchio 32-33. Stavolta il punto di Siena vale il 34-33 ma Coach Lanci chiama il check che conferma il punto per Siena ma la decisione è contestata 34-33. Bertoli annulla 34-34. Krauchuk 35-34. Il muro di Siena è efficace e regala punto e match ai toscani 36-34.

Emma Villas Siena  Sieco Service Impavida Ortona 3-0 (25–19 / 25–16 / 36-34)

Durata Set: 23’ / 29’ / 34’

Durata Totale: 1h 28’

Emma Villas Siena: Copelli 9, Trillini 4, Nevot 4, Bonami (L) 43% – perfetta 21%, Tallone 9, Coser (L) % – perfetta %, Krauchuk Esquivel 23, Milan 4, Gonzi, Acuti, Pierotti 13, Pellegrini, Ivanov, Picuno Coach: Graziosi G. Vice: Monaci M.

Aces:  3 – Errori Al Servizio: 7 – Muri punto: 12

Sieco Service Ortona: Fabi 2, Broccatelli (L) % –%, Bertoli 15, Benedicenti (L) 46% – 11% perfetta, Del Vecchio 13, Marshall 10, Falcone n.e., Tognoni 1, Donatelli, Di Giulio, Dimitrov 4, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 4 – Errori Al Servizio: 10 – Muri punto: 6




ITINERARIO: IL CAMMINO DELLA LUCE

Promozione turistica e culturale durante il periodo delle festività natalizie a Bomba

Bomba, 31 dicembre 2023. Importante adesione della popolazione Bombese al progetto di Vacanze Abruzzo Natura APS che, in collaborazione con la Parrocchia Santa Maria del Popolo, ha dato vita ad un programma di valorizzazione del Borgo con un’opera di animazione storico-culturale dedicato al Natale.

Oltre al fenomeno culturale dei mercatini di Natale che, dopo aver caratterizzato località del  nord d’Italia ed alcune città di paesi stranieri, oggi invadono anche le nostre piccole località, creando una opportunità commerciale e di lavoro a tante piccole imprese locali ed attività artigianali e hobbistiche.

L’Associazione Vacanze Abruzzo Natura APS ha voluto arricchire la proposta con la promozione nella realizzazione di presepi diffusi sul territorio, coinvolgendo la Parrocchia con il suo giovanissimo parroco don Luigi Genovesi, il Comune le  associazioni, cittadini generosi e di buona volontà.

Hanno partecipato  8 Quartieri e frazioni. Il Quartiere Ponte Ballevino con il Presepe al Salice, C.da Sambuceto con il Presepe alla Fonte di Vita, Quartiere  Sant’Anna con il Presepe alla Croce, C.da Vallecupa con il Presepe alla Chiesa, C.da Valleconca con il Presepe del Borgo, Presepe “A balle p’ la terra”. Via Sangritana protagonista con un’opera di street art dal titolo “Madonna e Bambinello” ed in  Chiesa il Presepe in parrocchia.

Altre opere sono state realizzate dalla scuola dell’infanzia e primaria, oltre agli anziani della Casa Albergo, con Presepi realizzati con materiale riciclati e scarti di attività artigianali del paese.

Molto interessante la mostra dei presepi della scuola di arte napoletana di alto valore artistico, collezione privata di un cittadino di Bomba che ha reso possibile l’esposizione grazie alla collaborazione dell’associazione calcio Bomba  di cui è presidente e l’associazione Amuset.

La novità interessante è l’aver dato vita ad un presepio Itinerante denominato Il Cammino della Luce realizzato con nove scene presepiali all’aperto  lungo  la strada principale del paese cercando di valorizzare  in scorci e luoghi suggestivi le scene rappresentano: una masseria, un  cascinale,  lo stazzo, l’osteria, arti e mestieri, il ruscello, il focolare, venite fratelli e la natività.

Tutte le scene sono state realizzate con materiale naturale, raccolto tra il lago e monte Pallano, oltre le statuine caratterizzanti le varie scene e la generosità dei cittadini bombesi, custodi di manufatti. I soci dell’associazione VAN, sono stati guidati da un esperto nella realizzazione dei presepi napoletani che dalla città partenopea è arrivato  Bomba come altra destinazione della sua vita da più di trent’anni.

In piazza a Bomba, inoltre spicca un albero di Natale realizzato all’uncinetto da alcune donne che hanno realizzato un’opera d’arte. Il programma delle numerose attività, di questi gironi, non ha sicuramente trascurato l’aspetto gastronomico che con lo street food ha permesso la degustazione di arrosticini, porchetta, pizza fritta, scrpell e pallott di cacio e ova.

Non poteva mancare un incontro culturale dal titolo: Il presepe tra cultura e tradizione in collaborazione con l’associazione italiana amici del presepio di Atessa e racconti e poesie sul presepe a cura del gruppo lettura. 

A chiusura del  fitto calendario di eventi è in programma per il giorno 5 gennaio 2024 alle ore 17:30 presso la chiesa Santa Maria del popolo un concerto con canti natalizi a cura del coro liturgico di Bomba e la consegna di un attestato di partecipazione a tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa.




SPARTITI DI*VERSI IN CONCERTO!

1° gennaio 2024, Teatro De Nardis

Orsogna, 30 dicembre 2023. La consuetudine degli auguri del primo dell’anno 2024 a Teatro continua anche in questa stagione con il Gran Concerto di Capodanno del 1° gennaio 2024 alle ore 18.00 in compagnia dell’ensemble Spartiti Di*Versi. Il gruppo, di giovanissima formazione (ottobre 2021), ma con all’attivo già numerosi concerti in regione e fuori, si propone lo studio della musica pop, gospel, soul, riadattandola al proprio gusto interpretativo e soprattutto riesplorandola in chiave polifonica, laddove la verticalità delle note si fonde perfettamente con il tessuto strumentale sottostante.

Il repertorio, prevalentemente indirizzato al gospel contemporaneo, si è poi aperto in seguito all’esplorazione polifonica di alcune grandi “hits” del passato della musica pop; per cui alle grandi composizioni dei maestri della black music religiosa come Hezekiah Walker e Andrè Crouch, si alternano grandi opere del pop mondiale di autori come M. Jackson, R Kelly, Queen, Heart Wind and Fire, Toto.

Il gruppo è composto da Mariarita D’Orazio, Soprano/Vocalist; Sonia Di Renzo, Soprano/Vocalist; Nara Montefusco, Alto/Vocalist; Angela Razzi, Alto/Vocalist; Silvia Splendore, Alto/Vocalist; Enrico Leonzio, Tenore/Vocalist, Paolo Zenni, Tenore/Vocalist; Loris Ricci, Keyboard; Maurizio Di Renzo, Bass; Luciano Serraiocco, Drums; Enrico Leonzio, Sax. Biglietti acquistabili su ciaotickets.com e al botteghino del teatro. A fine concerto si brinderà con le bollicine gentilmente offerte da Bio Cantina Orsogna.