IMPORTANTE ESPERIENZA NELLA MEDIAZIONE CULTURALE

Studenti del Polo Liceale Ovidio di Sulmona a Parigi

Sulmona, 26 novembre 2024. Nei giorni scorsi, nel quadro delle opportunità offerte dal Ministero dell’Istruzione per lo sviluppo di competenze trasversali (PCTO), 22 studenti del liceo linguistico dell’Istituto “Ovidio” di Sulmona hanno partecipato ad una settimana di formazione intensiva sulla professione interdisciplinare di “guide-conférencier”. L’agenzia “Parigirando”, dedita alla mediazione culturale, alla valorizzazione del patrimonio artistico e allo sviluppo del turismo sostenibile in Europa, ha coordinato e costruito l’attività di stage con Emanuela Cosentino e Cinzia Anzellotti, professoresse di Francese e Storia dell’arte del gruppo scolastico sulmonese, in esplorazione attraverso la Villa Lumière.

I moduli formativi sono stati predisposti dalla guida ministeriale e bi-nazionale Simone Prosperi (responsabile del progetto e fondatore dell’agenzia Parigirando), in cooperazione con Emanuela de Camillis e Margherita Cavenago, anche loro guide franco-italiane.

Dal 18 al 22 novembre, gli studenti hanno partecipato a corsi intensivi su diverse tematiche legate alla figura poliedrica del mediatore culturale di “guide-conférencier“. Hanno studiato gli aspetti tecnici della professione e poi si sono lanciati nella progettazione di itinerari guidati e nella redazione di articoli turistici su Web, focalizzandosi anche sull’uso di strumenti digitali per la promozione culturale. Il gruppo scolastico ha potuto immergersi nel mondo delle visite culturali della città di Parigi, apprezzandone al meglio storia ed evoluzione, non solo come fruitore, ma come attore. Gli studenti, infatti, accompagnati ed istruiti da Simone, Emanuela a Margherita, hanno infatti avuto anche il ruolo da guide. Ogni attività è stata affiancata da valutazioni interattive che hanno permesso loro di testare le competenze acquisite.

Indispensabile, e di notevole sagacia e precisione, è stata l’opera di co-costruzione condotta dalle professoresse Emanuela Cosentino e Cinzia Anzellotti che hanno accompagnato i ragazzi nel percorso formativo fin da principio. Le professoresse hanno facilitato l’integrazione degli studenti al programma, garantendo una partecipazione valorizzabile in futuro, e rendendo l’esperienza una vera e propria opportunità di crescita.

Al termine dello stage, gli studenti hanno conseguito una certificazione scolastico-formativa.  «Esperienze arricchiscono il bagaglio di competenze dei nostri studenti, proiettandoli in una dimensione internazionale e rafforzando il legame tra scuola e mondo del lavoro. Gli scambi internazionali sono una risorsa preziosissima anche in questa direzione. Ringrazio per questo le docenti e i nostri partner internazionali che credono e lavorano con passione e impegno nel portare avanti tali attività.»come queste», ha affermato il dirigente dell’IIS Ovidio, Caterina Fantauzzi «Grande soddisfazione per l’alto livello dello stage è stata espressa dalle docenti accompagnatrice e dai partner internazionali.

«I ragazzi hanno dimostrato una preparazione linguistica eccellente e una notevole curiosità culturale, qualità fondamentali per eccellere in questo settore», è stato il commento di Simone Prosperi. «La loro passione e dedizione sono state un esempio di come il nostro patrimonio umano sia ricco e promettente.»




UN PARCO FLUVIALE LUNGO IL FIUME ALENTO

Prospettive, rischi e opportunità

Francavilla al Mare, 25 novembre 2024. Ho partecipato all’incontro pubblico “Il fiume Alento e il nostro mare“, organizzato domenica 24 novembre, presso il Palazzo Sirena di Francavilla al Mare, dal Gruppo Facebook “Francavilla al mare è tua” e dall’Associazione Alento.

Ha coordinato i lavori Raffaelle Bonanni, e hanno partecipato il consigliere regionale Nicola Campitelli con delega al territorio e al demanio marittimo, il direttore di dipartimento arch. Pierpaolo Pescara, Riccardo Padovano, Presidente SIB Abruzzo, e la Sindaca Luisa Russo.

Durante l’evento sono emerse diverse proposte per valorizzare il fiume, tra cui la creazione di un parco fluviale. Il fiume Alento, che si snoda per circa 35 km dalle pendici della Maiella fino al mare Adriatico, rappresenta una risorsa naturale e paesaggistica significativa per l’Abruzzo. Tuttavia, è anche un elemento di rischio per il territorio locale, specialmente per insediamenti commerciali presenti su aree potenzialmente esondabili.

L’idea di un parco fluviale lungo l’Alento ha richiamato alla mia mente i Giardini del Turia di Valencia, un progetto urbanistico e paesaggistico che ha trasformato il letto del fiume, a suo tempo deviato per rischio alluvioni, in un grande spazio verde. Il contesto è ovviamente molto diverso, poiché il fiume Alento resta un corso d’acqua attivo. Questo implica sfide significative in termini di sicurezza idraulica e manutenzione, soprattutto in aree già a rischio esondazione.

È indubbio che un parco fluviale sull’Alento potrebbe diventare un’opportunità per collegare le aree urbane alla natura, creando percorsi ciclabili e pedonali e incentivando il turismo sostenibile. Tuttavia, è ancora necessario intercettare la fitta rete di scarichi che ancora insistono sull’asta fluviale, come anche garantire che il fiume possa contenere la sua funzione idraulica senza compromettere la sicurezza del territorio.

Durante il convegno è stato sottolineato il rischio rappresentato dagli ostacoli presenti nel letto del fiume (ripulire il fiume dei tanti  ostacoli che possono renderlo minaccioso e pericoloso). L’idea di “ripulire” suppongo sia stata proposta per ridurre il rischio di esondazioni. Tuttavia, è fondamentale chiarire cosa si intende per “pulizia”: infatti rimuovere gli “ostacoli naturali” potrebbe alterare l’ecosistema fluviale, mentre interventi mal pianificati potrebbero comprometterne la biodiversità. Al contrario, è necessario un approccio scientifico che bilanci la sicurezza idraulica con la tutela ambientale.

A tal riguardo sono stati chiamati in causa i “Contratti di fiume“: già finanziati con 350.000,00 € dalla Regione Abruzzo, sono stati indicati come strumenti concreti per promuovere la riqualificazione ambientale e territoriale, potendo potenzialmente integrare interventi di mitigazione dei rischi idraulici con progetti di sviluppo sostenibile, in linea con le sfide della transizione energetica ed ecologica.

L’esperienza di altre iniziative, come la Ciclovia dei Trabocchi, dimostra che investire in progetti ambiziosi può generare benefici economici, sociali e ambientali. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di coinvolgere istituzioni, privati e cittadini in un gioco di squadra.

Un parco fluviale lungo il fiume Alento rappresenta una visione interessante ma complessa.

Per realizzarla, sarà necessario superare le perplessità sulla gestione del rischio idraulico, adottare un approccio integrato alla riqualificazione del territorio e garantire che la tutela ambientale resti al centro di ogni progetto. Come dimostra il caso di Valencia, le sfide possono essere trasformate in opportunità, ma solo con una pianificazione rigorosa e una visione lungimirante.




UCRAINO IL VINCITORE DEL PREMIO CANIGLIA 2024

Ha cantato “O, patria” dall’opera I Vespri Siciliani di Verdi

Sulmona, 25 novembre 2024. Il Vincitore del 1° premio al Concorso Caniglia 2024 è Volodymyr Morozov, ucraino, voce di Basso (dal 2020  non vinceva una voce maschile). 28 anni, studi all’accademia Musicale di Kiev poi in Italia al Maggio Fiorentino e al Mozarteum. Attualmente vive a Salisburgo dove studia ed ha una attività concertistica. Al Teatro Comunale di Sulmona, dove si è aggiudicato il primo premio di 4mila euro, consegnato dal Sindaco della città Gianfranco Di Piero e dal consigliere Regionale Maria Antonietta La Porta, ha cantato l’aria “O, patria” dall’opera I Vespri Siciliani di Verdi.

Al secondo posto  con un premio di € 2.500,00 si sono classificate ex aequo il soprano

sudcoreano (che ha vinto anche il Premio del Pubblico) Sunwoo Park, classe 1994, (studi musicali attualmente in California) specializzata in opere mozartiane e del repertorio classico. Ha cantato “O luce di quest’anima” dall’opera Linda di Chamounix di Donizetti.

L’altro ex aequo il soprano tedesco Joh Anna Will classe 1991, si è esibita nell’aria” Dich teure Halle”dall’opera Tannhauser di Wagner. Diplomata alla scuola di musica di Amburgo e laureata alla New School di New York, ha già una carriera attiva alle spalle e impegni prossimi con ruoli importanti  (Suor Angelica, Mimì, Elsa (Lohengrin) e Parsifal allo Staatsoper di Stoccarda.

Al terzo posto, con un premio di 1500 euro, infine si è classificato il tenore sudcoreano Jongwoo Hong (1994) diplomato all’Università di Seoul e laureato in canto al Conservatorio di Dresda,  dove vive. Una carriera già avviata in Germania (Salome, Il viaggio a Reims, Romeo e Giulietta) e  numerosi concerti in Europa e Corea del Sud. A Sulmona ha cantato l’aria “Kuda, kuda, vi udalili” dall’Eugenij Onegin di Ciajkovskij.

Tra i finalisti c’è anche un’italiana a cui è andato il Premio Filippo Tella (1000 euro) consegnato dal Direttore Artistico M° Gaetano Di Bacco: Chiara Boccabella, soprano trentunenne dell’Aquila (Conservatorio Casella) che si sta specializzando nel repertorio rossiniano (ha interpretato il ruolo di Corinna nel Viaggio a Reims di Rossini al Festival di Pesaro 2024).

I riconoscimenti dei  Lions e Rotary Club di Sulmona (500 euro) sono andati rispettivamente al tenore sudcoreano Donghyun Kim, da quattro anni al Conservatorio di Piacenza e al finalista trentunenne Seongwon Kim Bassobaritono sudcoreano, entrambi già con una intensa attività concertistica.

La Giuria presieduta dal soprano Giovanna Casolla  e composta da Mauro Gabrieli (Direttore Area Artistica, Casting e Programmazione al Teatro Comunale di Bologna), Daniel Serafin (Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Steinbruck-Austria), Neil Barry Moss (direttore artistico dell’Opera di Coburg -Germania)  e Marc Clemeur (Amministratore  Gémeration Opéra di Parigi), dopo le due giornate di eliminatorie, da 63 iscritti al concorso ha selezionato 11 finalisti che, come di consueto, accompagnati al pianoforte dal M° Leonardo Angelini, si sono esibiti di fronte ad un pubblico attento ed entusiasta.

Giovanna Casolla, per la prima a Sulmona, in qualità di Presidente di Giuria ha dichiarato: “Sono felice di aver conosciuto questa realtà dove ho potuto lavorare in maniera rigorosa, e dove è nata una delle più grandi interpreti liriche quale è stata Maria Caniglia  a cui spesso nella mia lunga carriera sono stata accostata. E per me è un onore essere finalmente venuta in questo splendido teatro a lei dedicato”. La Presidente Casolla nel corso della serata ha ricevuto dall’Associazione Musicale M.Caniglia il premio “Amici della Lirica”, un riconoscimento che annovera tra i premiati Franca Valeri, Donato Renzetti, Gianni Raimondi, Renato Bruson, Giulietta Simionato, Roberto De Simone, Francesco Ernani  Michele Mirabella e tanti altri personaggi popolari, musicisti o appassionati di musica.

Gli altri premi ai vincitori sono stati consegnati dall’Assessore alla Cultura del Comune di Sulmona Carlo Alicandri Ciufelli , dal Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e dal Presidente della BCC di Pratola Peligna Alessandro Margiotta.

La serata condotta  dalla giovane pianista e influencer veneta Giulia Vazzoler, si è conclusa  sulle note del pianista Leonardo Angelini.

Fondato da Filippo Tella nel 1984 il Concorso di Canto Lirico M.Caniglia resta una importante vetrina per tutti i giovani cantanti che si affacciano nel difficile mondo della lirica internazionale. I premiati di quest’anno, si aggiungono ai 130 vincitori delle terne delle passate edizioni per molti dei quali, entrando a far parte di importanti cast e produzioni,hanno visto spalancarsi le porte del successo

Organizzato dall’Associazione Musicale Maria Caniglia, di cui è Presidente Vittorio Masci e Direttore Artistico  il M° Gaetano Di Bacco, il concorso rappresenta un fiore all’occhiello per la città di Sulmona e, a 40 anni dalla fondazione, continua a svolgere un ruolo di trampolino per le voci nuove della lirica internazionale.




LO STYLUS PRAENESTINUS E L’UMANESIMO MUSICALE di Giovanni Pierluigi da Palestrina

La Schola Cantorum Zimarino di Chieti celebra il compositore

Chieti, 25 novembre 2024. In occasione dei cinquecento anni della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), compositore e organista italiano, tra i più importanti del Rinascimento europeo, la storica Schola Cantorum Settimio Zimarino di Chieti (diretta dal Maestro Gabriele Di Iorio), propone un appuntamento a lui dedicato per giovedì 28 novembre alle ore 19.30 presso l’Auditorium Le Crocelle di Chieti: si tratta di un concerto – conferenza che gode del Patrocinio della stessa Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina. All’evento sarà presente Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo della Diocesi di Chieti – Vasto.

Il programma della serata prevede mottetti a quattro voci con la Missa Aeterna Christi Munera, in occasione della quale interverrà la musicologa Cecilia Campa.

La sua abilità contrappuntistica ha permesso a Giovanni Pierluigi da Palestrina di creare composizioni complesse ed insieme intellegibili con una purezza estetica capace di porsi come imprescindibile punto di riferimento nella storia della musica che come il resto d’Italia anche Chieti vuole celebrare grazie all’impegno della Schola Cantorum Zimarino, che prosegue con le sue attività di promozione culturale dopo aver festeggiato i suoi 60 anni di attività.

“In questo grande compositore sono sintetizzati idealità dell’arte e gli splendori della fede che sono in perfetta armonia e questo appuntamento deve servire a ricordare il personaggio ma anche a promuovere sempre più il desiderio di rinascita musicale perchè il passato non va perso ed anzi vogliamo che resti in pieno vigore – spiega il Maestro Di Iorio. – Ecco perché è per noi importante celebrare i cinquecento anni della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina che con la sua arte e con la sua sapienza si sposa con ogni epoca”.

Cecilia Campa è stata titolare della cattedra di Storia della Musica e Musicologia sistematica presso i Conservatori “Luisa D’Annunzio” di Pescara (1982-2015) e Santa Cecilia di Roma (2015-2021). Dal 2012 è entrata nel Consiglio di amministrazione e dal 2018 è Vicedirettore Artistico della Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina. È autrice delle monografie: Il musicista filosofo e le passioni. Linguaggio e retorica dei suoni nel Seicento europeo (Napoli, Liguori, 2001), La repubblica dei suoni. Estetica e filosofia del linguaggio musicale nel Settecento (Napoli, Liguori, 2004), Furori e armonie. Utopie della musica antica nella tradizione umanista (Napoli, Liguori, 2009), Sidereus sonus. Musica come metafisica da Delfi ai Moderni, Palestrina, Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, 2021.

L’ingresso all’evento è gratuito.




GLI STUDENTI INCONTRANO LE ISTITUZIONI

All’Aurum Giornata contro la violenza sulle donne

Pescara, 25 novembre 2024. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Comune di Pescara e Ananke, insieme ad altre istituzioni e alle forze dell’ordine, hanno lanciato stamani un appello corale per dire no alla violenza rivolgendosi in particolare ai giovani, gli studenti di diverse scuole superiori chiamati a raccolta all’Aurum. Ad accogliere i ragazzi sono stati il sindaco Carlo Masci, l’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, che anche quest’anno ha promosso una rassegna di eventi contro la violenza di genere, il prefetto Flavio Ferdani, l’ex presidente del Tribunale Angelo Mariano Bozza e il procuratore aggiunto Annarita Mantini.

Il Centro antiviolenza Ananke ha diffuso il report annuale dal quale emerge che dal 1° novembre 2023 al 31 ottobre 2024 sono state accolte circa 208 donne, tra quelle che avevano già iniziato un percorso di uscita e quelle che per la prima volta hanno preso contatto con il centro. In questo periodo è stato registrato un incremento del 2% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) delle chiamate da parte di donne che hanno contattato il Centro per la prima volta (sono stati 350 i nuovi contatti) e sono aumentate quelle che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza (sono state 159 le nuove prese in carico, purtroppo meno di quelle che hanno contattato il centro per la prima volta).

Le violenze esercitate sulle donne sono prevalentemente di tipo psicologico, fisico ed economico ma un numero non trascurabile di donne, dice Ananke, è vittima di violenza sessuale e atti persecutori (stalking). L’autore della violenza è nella maggior parte dei casi il partner (coniuge, convivente, fidanzato) o l’ex-partner, a conferma che le donne subiscono violenza soprattutto all’interno di una relazione affettiva, attuale o conclusa (Vedi i dati allegati).

“Parliamo ai giovani per coltivare sempre più l’amore, per far capire loro che l’amore è condivisione, speranza, fiducia, non può essere violenza o prepotenza”, ha detto Masci. “Questo è uno dei giorni più importanti dell’anno ma questo tema deve svilupparsi tutti i giorni. Il Comune lavora in questa direzione e devo dire che c’è una grande risposta dalle scuole e dalle istituzioni che oggi sono tutte qui, all’Aurum: la comunità si stringe per lanciare un messaggio forte e dire no alla violenza sulle donne”.

È giusto parlarne oggi ma noi siamo impegnati 365 giorni l’anno a dire no alla violenza”, ha esordito Sulpizio ricordando le tante iniziative promosse dal Comune dall’8 novembre e sottolineando l’importanza dei dati, che raccontano il fenomeno e aiutano a riflettere. “Per il quarto anno coinvolgiamo le scuole”, ha sottolineato Sulpizio dopo il flash mob degli studenti del Mibe. E sempre Sulpizio ha parlato anche di un altro aspetto e cioè degli utenti che “iniziano il percorso nel nostro Centro per uomini autori di violenza (Cuav) Itinere. Sono stati 34, a rivolgersi al Cuav, di cui 20 nell’ambito di un percorso obbligatorio mentre gli altri lo hanno fatto in autonomia, anche accompagnati dalle partner, il che fa ben sperare”.

“Le donne si sentono più libere e hanno meno vergogna di denunciare”, ha detto Anna Teresa Murolo, responsabile del Centro Antiviolenza, presente alla giornata di oggi con Daniela Gagliardone, presidente del Centro Ananke. “Ma c’è ancora una forte vergogna ad intraprendere il percorso e una difficoltà a non perdonare il maltrattante. Le donne hanno ancora paura, nonostante l’opera di sensibilizzazione che viene portata avanti, e hanno difficoltà a venir fuori dalle situazioni di violenza perché non lavorano, non hanno una indipendenza economica e questo le induce a rimanere con il maltrattante. L’aspetto economico incide eccome perché una donna che non ha la sua autonomia e non ha una casa scegli di rimanere laddove ha un tetto. Nell’80% dei casi i figli assistono alla violenza e proprio il fatto di avere dei figli minorenni, rende più difficile la decisione di andare via di casa. Tra le violenze, quella più denunciata è di tipo psicologico ma le donne denunciano una molteplicità di fenomeni in simultanea”.

Oggi ci sono altri due appuntamenti, nel programma del Comune: alle ore 18:30, nella sede dell’Aism all’interno di villa Sabucchi, si svolgerà un evento di sensibilizzazione a cura della sezione di Pescara e alle 21, al teatro Massimo, è prevista la serata evento con Marco Bocci, Rossana Casale e Grazia Di Michele, alle 21 (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria).




UN 25 NOVEMBRE SPECIALE

L’amministrazione con centro antiviolenza e centro per uomini autori di violenza e i giovani della città. Le assessore zappalorto e giannini e la sociologa di loreto: abbiamo fatto dei laboratori emozionali sul tema, un’esperienza bellissima e toccante

Chieti, 25 novembre 2024. È stato un 25 novembre speciale quello proposto dall’Amministrazione comunale, Assessorati alle Pari opportunità e Politiche sociali, di concerto con il Centro Antiviolenza Alpha e il Centro per uomini autori di violenza che oggi al Museo de La Civitella hanno accolto parte delle cinque scuole coinvolte nel programma destinato alle scuole sulla violenza di genere. Un centinaio di ragazzi, hanno vissuto un’esperienza emozionale bella e unica, attraverso cinque laboratori sul tema e una condivisione finale dei risultati. Giovedì 28 altro appuntamento, sempre a La Civitella, sempre laboratori esperienziali con i ragazzi delle superiori cittadine.

“Volevamo confrontarci direttamente con i ragazzi su questo tema, perché è compito delle istituzioni, fare gesti concreti per vincere la violenza di genere, per aiutare le nuove generazioni al rispetto reciproco – così l’assessora alle Pari opportunità Chiara Zappalorto – . Ringrazio CAV e CUAV che 365 giorni l’anno e anche in nome e per conto dell’Amministrazione come rete antiviolenza, portano avanti cose concrete per accogliere le donne che denunciano e che sono sempre di più, tutelarle e restituire loro attraverso una vera e propria presa in carico, dignità e l’indipendenza cancellati dalla storia di violenza di cui sono portatrici e costruire insieme a loro una vita nuova. Si può uscire dalla violenza, l’esperienza locale della rete in questi anni lo dimostra, ma si deve evitare che si entri nella violenza e ciò si ottiene solo con un’altra cultura, con un’educazione al rispetto che noi come Amministrazione stiamo sostenendo e portando avanti di anno in anno. Abbiamo coinvolto ben cinque scuole, ne coinvolgeremo altre, perché ci preme parlare ai giovani affinché domani siano uomini che non violino la dignità delle donne, perché siano donne che non debbano difendersi dal proprio compagno o marito che sia e perché l’età di chi fa o subisce violenza si sta paurosamente abbassando. Lo faremo non solo oggi, ma ogni giorno dell’anno con tanti incontri che porteremo nelle scuole, perché interfacciarsi con le giovani generazioni è bello, è utile ed è emozionante come lo è stato oggi”.

“L’evento odierno e quello di giovedì sono nel solco di una vera e propria trincea contro la violenza di genere e il patriarcato – così l’assessora alle Politiche sociali Alberta Giannini – . Quattro anni fa abbiamo proposto una riflessione importante attraverso il teatro e la musica. A seguire abbiamo proposto un confronto sul linguaggio, quello degli uffici giudiziari, delle leggi, degli avvocati e dei media, due anni fa, con l’Università Federico II di Napoli, abbiamo fatto un esperimento sociale con le scuole, mettendo a dura prova il linguaggio e i luoghi comuni del patriarcato attraverso un gioco da tavola. L’anno scorso abbiamo aggiornato il regolamento della Commissione Pari opportunità. Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere di più i ragazzi e arrivare a ciò che sentono, per aprire sempre più spiragli capaci di sconfiggere la violenza in futuro, di non consentire che ci si abitui ad essa”.

“Una cosa emozionante, i ragazzi erano molto motivati, dopo i laboratori la restituzione a livello emozionale è stata toccante e positiva per chi ogni giorno si occupa di lotta alla violenza di genere perché c’era una consapevolezza forte nelle riflessioni emerse dall’esperienza della violenza di genere proposta con il nostro esperimento di studio – conclude la sociologa Marialaura Di Loreto, coordinatrice del Centro Antiviolenza Alpha – voglio ringraziare anche tutti gli operatori, sociologi, psicologi, avvocati, che collaborano con il CAV e che oggi si sono interfacciati con la prima tranche di ragazzi, i quali erano chiamati a relazionarsi con cinque argomenti. Il primo era “Conoscere se stessi per rispettare gli altri, i diritti e i doveri nelle relazioni”, laboratorio condotto dall’avvocata Ernesta Bonetti e da Giorgia Blasioletti; “La piramide della violenza: il modello che illustra i vari livelli di comportamenti violenti o dannosi” era il secondo argomento da me condotto con Annamaria Marrese; “Il consenso nelle relazioni intime” era il terzo argomento condotto dal responsabile del CUAV Giuseppe Rasetti; “Il corpo femminile gli stereotipi di genere” era il laboratorio condotto da Elvira Pace e Celestino Natale e per finire “La violenza assistita come riconoscerla e difendersene”, condotta dal Enzo Marcozzi”.




BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

In centinaia marciano nel centro di Roseto

Roseto degli Abruzzi, 25 novembre 2024. Centinaia di studenti in marcia, al fianco delle Istituzioni, per dire basta ad ogni forma di prevaricazione nei confronti delle donne. Questa mattina, Roseto degli Abruzzi, ha lanciato un messaggio forte e chiaro in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Lo ha fatto attraverso la manifestazione “D’Amore non si muore – Non Una di Meno: Passi Consapevoli”: una marcia simbolica e partecipativa organizzata da Amministrazione Comunale e Commissione Pari Opportunità, in collaborazione con Movimento Italia Gentile e Roseto Art.Lab. L’evento ha visto la partecipazione degli studenti e delle studentesse dell’Istituto Comprensivo Roseto 1, del Polo Liceale “Saffo” e dell’Istituto “Moretti” che, assieme alle associazioni e alle istituzioni locali, hanno lanciato un importante messaggio: la violenza non ha giustificazioni e può essere sconfitta solo attraverso un impegno collettivo e consapevole.

La manifestazione ha preso il via alle ore 10.00 con il raduno presso Piazza della Libertà. Qui, di fronte alla panchina rossa posizionata lo scorso 8 marzo, si è tenuto il discorso iniziale da parte della Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti, al quale hanno fatto seguito quello della presidente della CPO di Roseto Silvia Mattioli e dei rappresentanti degli studenti del Polo Liceale “Saffo” e dell’Istituto “Moretti”.

Poi, il corteo, contraddistinto dal colore rosso campeggiante sui volti dei presenti, sui cartelli e sugli striscioni, è partito alla volta di piazza della Repubblica muovendosi lungo la nazionale per arrivare alla meta percorrendo la strada dedicata alla memoria di Ester Pasqualoni, la dottoressa vittima di femminicidio.

Arrivati di fronte a Palazzo di Città, gli studenti dell’Istituto Comprensivo 1 di Roseto hanno dato vita ad un flash mob al quale ha fatto seguito l’intervento delle autorità presenti: il Sindaco di Roseto Mario Nugnes, il Capo di Gabinetto del Prefetto della Provincia di Teramo, Dottoressa Luana Strippoli, il Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Teramo, Dottoressa Maria Zoccolillo. Presenti, alla marcia e al momento che si è tenuto in piazza della Repubblica, anche il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giulianova, Maggiore Nicolò Morandi; il Luogotenente Luca Di Emilio dei Carabinieri di Roseto; il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Roseto, Tenente Vincenzo Scarpone; il Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Roseto, Maresciallo Mario Andreoli; l’Assessore al Sociale Francesco Luciani; diversi Amministratori Comunali rosetani; il Vicecomandante della Polizia Locale di Roseto, Commissario Capo Riccardo Aceto; la Dirigente Scolastica del “Moretti”, professoressa Daniela Maranella; il Dirigente Scolastico del Polo Liceale “Saffo”, professor Achille Volpini e la Dirigente Scolastica dell’IC Roseto 1, professoressa Lara Di Luigi. Assieme a loro i rappresentanti delle associazioni di volontariato del territorio.

La manifestazione si è conclusa con il Flash mob a cura degli studenti e delle studentesse del Polo Liceale “Saffo” e con dei momenti di riflessione sulla giornata a cura degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori rosetane.

“La manifestazione di oggi rappresenta la capacità di fare rete tra Istituzioni, Forze dell’Ordine, Associazioni e Scuola – ha detto il Sindaco Mario Nugnes – Una Rete che lavora quotidianamente al fianco dei cittadini e che è capace di arginare ogni forma di violenza, anche attraverso la sensibilizzazione. Assieme dobbiamo liberarci dai numeri inquietanti dei femminicidi, assieme dobbiamo farci portavoce di un messaggio importante che vada a toccare le coscienze di tutti con l’obiettivo di abbattere il muro della vergogna che, troppo spesso, impedisce alle vittime di denunciare i soprusi per paura di essere giudicate”.

“Il 25 novembre rappresenta una giornata cruciale per la nostra comunità e, quest’anno, abbiamo voluto coinvolgere attivamente gli studenti e le studentesse delle nostre scuole per rilanciare con maggiore forza il nostro messaggio contro la violenza di genere – ha affermato la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – Troppo spesso, purtroppo, le cronache riportano casi di soprusi e violenze nei confronti delle donne e, troppo spesso, scopriamo che essi potevano essere evitati. Per questo torno a ribadire l’importanza della sensibilizzazione e della consapevolezza, della necessità di denunciare e di rivolgersi alle autorità e ai centri di ascolto”.

“Sono felice di vedere una grande partecipazione istituzionale, scolastica e da parte della cittadinanza a questa giornata – ha aggiunto la Presidente della Cpo Silvia Mattioli – Attraverso i giovani, che sono il nostro futuro, noi adulti dobbiamo lavorare affinché il rispetto nei confronti delle donne, e più in generale dell’altro, diventi un principio granitico”.




IL RINNOVO DELLA RETE ANTIVIOLENZA DELLA CITTÀ

La sottoscrizione dell’addendum al protocollo d’intesa. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Pescara, 25 novembre 2024. Oggi, 25 novembre, presso il Palazzo del Governo, il Prefetto di Pescara, dott. Flavio Ferdani, ha sottoscritto con il Sindaco del Capoluogo, Avv. Carlo Masci, insieme all’Assessore delle Politiche Sociali Avv. Adelchi Sulpizio, nonché con il Vicario del Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza l’Addendum al Protocollo d’Intesa per il rinnovo, con modifiche, delle “Rete Interistituzionale Antiviolenza della Città di Pescara”, già istituita il 21.06.2004.

In occasione della odierna ricorrenza, dedicata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al contrasto di qualsiasi lesione alla integrità psico-fisica di genere, la Prefettura ha inteso così confermare il proprio impegno nei confronti di tale materia che, per sua stessa natura, sfugge ai consueti meccanismi criminali.

Il documento anzidetto mira a consolidare la collaborazione tra Amministrazioni, ASL, Enti ed Associazioni nella duplice direzione di sensibilizzare la comunità ed incrementare ogni misura preventiva e repressiva del fenomeno, tramite un approccio multidisciplinare volto a favorire un consapevole approfondimento delle dinamiche ad esso sottese.

Gli impegni assunti dalla Prefettura spaziano, infatti, dalla promozione di iniziative di analisi compartecipata dei fattori che connotano simili condotte alla realizzazione di momenti formativi destinati sia alle Forze di Polizia ed alla Polizia Locale, nella loro qualità di primi interlocutori delle parti offese, sia agli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di responsabilizzarli e guidarli alla sana gestione dei loro sentimenti.

Del pari, l’accordo si propone di indirizzare le Forze di Polizia nel senso di impiegare personale specializzato ad acquisire le denunce in argomento e di allestire percorsi di accoglienza prioritari con adeguati spazi nei quali favorire la piena riservatezza delle relative notizie di reato e l’escussione degli interessati.

Nel prosieguo dell’incontro, il Prefetto ha espresso il proprio apprezzamento per i risultati finora ottenuti dalla rinnovata sinergia tra i vari operatori del settore, nell’ottica non solo di ampliare il monitoraggio dei cd. “reati-spia” per una azione repressiva più razionale, ma anche di veicolare una cultura diffusa di legalità ed eguaglianza mediante la divulgazione di informazioni utili ad imprimere una concreta percezione di vicinanza dello Stato al fianco delle vittime.

Al riguardo, le evidenze statistiche acclarano l’efficacia del metodo di lavoro qui esplicato, in considerazione della tendenziale flessione dei reati di violenza sessuale, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia accertati nei primi dieci mese del 2024 rispetto al 2023, da ricondurre al potenziamento dei canali comunicativi rivolti alla cittadinanza unitamente all’ applicazione, secondo le peculiarità dei singoli casi, degli strumenti contemplati dalla normativa, soprattutto per quanto concerne l’adozione dei divieti di avvicinamento e dei provvedimenti di ammonimento del Questore.

Tutto ciò ha consentito di potenziare e, in prospettiva migliorativa, continuerà ad orientare la capacità pubblica di intervento, in modo da intercettare e neutralizzare le situazioni di pericolo ed assicurare una risposta immediatamente risolutiva delle criticità segnalate.




VERSO UN POLO DI INNOVAZIONE C.NEXT IN REGIONE

Attraverso Fondazione Pescarabruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, l’Abruzzo si candida ad ospitare uno dei poli del sistema C.NEXT

Pescara, 25 novembre 2024. Fondazione Pescarabruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico a Como alla scoperta del modello di innovazione C.NEXT. L’obiettivo è stato quello di verificare la possibilità di aprire in Abruzzo uno dei poli del sistema nazionale per l’innovazione delle imprese.

Giovedì 21 e venerdì 22 novembre una delegazione di stakeholder abruzzesi (istituzioni, imprese e università), guidata da Fondazione Pescarabruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha compiuto una missione nel comasco per visitare l’innovation hub presso il quale è stato generato il modello di trasferimento tecnologico da impresa a impresa, chiamato NExT Innovation, poi diventato il fondamento per lo sviluppo di un sistema nazionale di poli per l’innovazione.

C. NEXT è una Spa Società benefit costituita a dicembre 2021 come capogruppo di un sistema di poli d’innovazione distribuiti sul territorio nazionale che si rivolge da un lato ai territori, per lo sviluppo di progetti di rigenerazione economica dei territori per mezzo dell’innovazione, dall’altro alle imprese, per stimolarle e accompagnarle nei loro percorsi di transizione digitale ed energetica.

Accogliendo la delegazione abruzzese, il presidente di C.NEXT, Maurizio Traglio, ha sottolineato che la modalità che guida la crescita del sistema C.NEXT, verificata nell’esperienza Lombarda e poi nei primi territori di replica in Piemonte e nelle Marche, vede l’innovazione tecnologica come leva strategica utile a supportare il sistema economico dei territori stimolando una rigenerazione che si traduce nel recupero di aree urbane dismesse e nella rivitalizzazione del tessuto sociale.

Il presidente di Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, commenta così il valore di questa missione: “Da anni sosteniamo progetti culturali e iniziative solidali attraverso finanziamenti mirati e interventi concreti. In questa occasione abbiamo deciso di andare oltre i percorsi tradizionali, rispondendo agli stimoli di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico riguardo al progetto C.NEXT e alla possibilità di sviluppare un polo d’innovazione sul nostro territorio. Questa scelta nasce da una profonda consapevolezza: l’innovazione non è un prodotto che si può acquistare. Al contrario, è la cultura, insieme alla creatività, a rappresentare il terreno fertile e indispensabile per l’innovazione. Cultura e creatività sono, infatti, alla base della nostra missione”.

Aggiunge Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico: “Conosco la realtà di C.NEXT che ho apprezzato fin dal mio primo contatto, due anni fa circa. Il modello che propone si sviluppa sui territori e cresce con loro, valorizzandone competenze ed eccellenze e favorendo il trasferimento tecnologico da impresa a impresa. Tutto questo nell’ambito di un sistema nazionale in crescita. Alla luce di questo, abbiamo incaricato C.NEXT di approfondire attraverso un assessment l’opportunità di sviluppare un polo d’innovazione del loro sistema sul nostro territorio: rimaniamo ottimisticamente in attesa di quanto emergerà da questa ricerca.”

L’amministratore delegato di C.NEXT Spa, Stefano Soliano, conclude: “Il confronto con la delegazione abruzzese a Como ci ha permesso di condividere quanto già sviluppato attraverso il modello della NExT Innovation, in Lombardia ma anche in Piemonte, con C.NEXT Ivrea, e nelle Marche, con C.NEXT Piceno. Ci auguriamo che anche Pescara e la regione Abruzzo possano diventare parte del nostro sistema nazionale per l’innovazione per condividere le loro specificità in un comune percorso di crescita.”

Ad accendere la scintilla di questa collaborazione è stato Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico che, in occasione di un incontro di aggiornamento dei direttori di Confindustria, visitò il Centro di Innovazione Como Next ed organizzò una prima visita nell’Hub di una delegazione guidata dal Presidente Pagliuca.

La visita della delegazione abruzzese è avvenuta mentre C.NEXT sta svolgendo, sempre su incarico di Fondazione Pescarabruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, un assessment volto a verificare la compatibilità tra il territorio abruzzese e il progetto C.NEXT, in termini economici, sociali e non solo. La ricerca verrà presentata ai committenti e al territorio entro il primo trimestre del 2025 e rappresenterà un momento importante per le scelte di sviluppo strategico del territorio dei prossimi anni.




NECESSARIO INVERTIRE LA ROTTA!

Ortona in regresso, perde residenti, dinamica ed attrattiva, contrariamente all’andamento demografico delle realtà costiere limitrofe.

Ortona, 25 novembre 2024. Fenomeno davvero controverso quello che si registra ad Ortona; realtà vicine come Francavilla, S. Giovanni Teatino e Vasto crescono in ogni ordine e misura, Ortona regredisce; sempre meno residenti, circa mille in pochi anni, sempre meno dinamiche economiche, sempre meno attrattiva.

Una riflessione è quanto meno auspicabile fra le forze politiche locali e quanti si accingono a proporsi per amministrare la città.

Inutile e dannosa l’aggregazione conveniente per il solo scopo di raggiungere un potere; la città ha bisogno di uno scatto d’orgoglio; ha necessità di riprendere la strada della crescita, dello sviluppo economico e sociale, utilizzando le risorse che lo Stato e la Regione mettono a disposizione.

Questa è la strada giusta da percorrere per il rilancio; un cammino che si apre solo con le giuste analisi che si calano nella realtà, con idee autentiche e veri progetti che si possono concretizzare e con i programmi che vanno attuati e monitorati.

Ecco, per il rilancio di una cittadina, di un porto, di una realtà cardine della dinamica economico – sociale della costa adriatica, serve davvero invertire la rotta.

La prossima amministrazione comunale dovrà necessariamente definire il ruolo della città nel panorama abruzzese al fine di completare le infrastrutture (Porto, Bretella A14 – Porto, Viabilità, Piste ciclopedonali, ecc.) al fine di attrarre nuovi investimenti compatibili con la vocazione turistica del suo territorio e creare le condizioni per la nascita di nuove opportunità lavorative per i giovani che, purtroppo, oggi sono costretti a guardare altrove, spesso all’estero.

La nuova amministrazione comunale dovrà necessariamente chiarire chi governa la nostra area industriale! Siamo fuori dall’ARAP (l’Agenzia Regionale per le Attività Produttive istituita nel 2011 con la Presidenza della Regione di Chiodi) e non abbiamo riferimenti certi per invogliare eventuali investitori a scegliere il nostro territorio.

È necessario, quindi, che la prossima amministrazione comunale chieda con forza alla Regione Abruzzo di inserire la città di Ortona nell’ARAP da cui è stata esclusa nel momento in cui è stata istituita con L.R. n. 29 luglio 2011, n. 23; è l’ARAP che gestisce le aree produttive del territorio regionale creando le condizioni per lo sviluppo e la crescita delle varie aree della Regione.

La prossima amministrazione, inoltre, dovrà avere la capacità politica di completare le infrastrutture turistiche della città: messa in sicurezza delle aree dei Saraceni, recupero delle Fornaci in località Saraceni, il completamento e la gestione della pista ciclopedonale, il completamento delle infrastrutture turistiche nella zona nord, gli accessi al mare, i parcheggi e l’illuminazione sulla Postilli – Riccio e l’approvazione del Piano Demaniale Marittimo per consentire la nascita di ulteriori stabilimenti balneari.

Interventi indispensabili per la città sono necessari anche per il centro urbano come il recupero degli alloggi popolari nel quartiere San Giuseppe; in questa zona ci sono delle palazzine in forte degrado, oltre alle altre quattro abbandonate e disabitate perché inagibili.

È necessario trovare una soluzione con l’ATER, ente gestore, magari coinvolgendo anche imprese private, per ridare decoro e dignità ad una delle zone più belle della città.

Un discorso più complicato riguarda il problema dei parcheggi che sta turbando i commercianti e i residenti delle zone interessate. Insieme al gestore che ha il contratto di gestione per quindici anni, bisogna trovare l’accordo per alleviare il peso che attualmente grava sui cittadini, soprattutto su quelli residenti nelle zone tutte blu!

La prossima amministrazione, inoltre, dovrà impegnarsi notevolmente per la salvaguardia di un settore dell’economia locale che nel passato ha avuto un ruolo importante per la crescita della nostra comunità;  pur avendo poche competenze sul settore dell’Agricoltura, l’Amministrazione Comunale dovrà incentivare l’Unione delle cantine sociali locali, una operazione che sicuramente porterà maggiore benessere per gli agricoltori soci delle stesse cantine.

Un discorso a parte merita il problema della sanità ortonese e dell’Ospedale di Ortona.

Dopo le vicende del passato che hanno visto il declassamento del nostro nosocomio a stabilimento dell’Ospedale di Chieti, con la chiusura di numerosi reparti che funzionavano regolarmente, con la nuova rete ospedaliera approvata il 12 dicembre 2023 dal Consiglio Regionale, al nosocomio ortonese G. Bernabeo è stata restituita la dignità di Ospedale con la classificazione di Ospedale di Base. 

Questa classificazione, secondo la legge, comporta il ripristino di alcuni reparti che nel passato sono stati soppressi. Secondo questa nuova classificazione l’Ospedale di Ortona dovrà avere i reparti autonomi di Medicina, Chirurgia Generale, Ortopedia, il Servizio di Anestesia, La Radiologia, il Laboratorio di Analisi, l’Emeroteca, letti per osservazione breve intensiva, oltre al Pronto Soccorso attivo 24 ore su 24.

Purtroppo, dopo circa un anno dall’approvazione della nuova rete ospedaliera da parte del Consiglio Regionale, non ci sono segnali per il ripristino di quanto previsto per legge e che i cittadini si aspettano. Le forze politiche locali e l’Amministrazione Comunale anche su  questo problema dovranno  far sentire pesantemente  la loro voce.

In conclusione, per riprendere la via della crescita la città ha bisogno di una amministrazione che, indipendentemente dalla casacca politica che indossa, abbia come unica finalità il bene comune ed abbia la capacità di sostenere, con forza, le ragioni della città e del suo comprensorio, nelle sedi dove si assumono le decisioni.

Per queste motivazioni le forze politiche locali dovranno avere la capacità di dialogare e, dopo il necessario confronto, sostenere le stesse ragioni nei confronti degli enti sovracomunali.

La Redazione




ACQUIFERO DEL GRAN SASSO: quale sicurezza?

Giovedì 28 novembre incontro pubblico dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso

Teramo, 25 novembre 2024. L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, ha organizzato per giovedì 28 novembre alle ore 17 presso l’Auditorium di Santa Maria Bitetto in via Stazio a Teramo, l’incontro pubblico aperto alla cittadinanza “Acquifero del Gran Sasso: quale sicurezza?”.

All’incontro sarà presente il Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Ing. Pierluigi Caputi.

Considerata l’importanza che il tema riveste per la salute dei cittadini e per l’ambiente sono stati invitati il Commissario sicurezza A24 e A25, i Prefetti di L’Aquila, Pescara e Teramo, il Presidente e il Vicepresidente della Regione Abruzzo, i Presidenti delle Province di L’Aquila, Pescara e Teramo, i Sindaci di L’Aquila e Teramo, il Presidente dell’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, i Presidenti della Ruzzo Reti SpA e della Gran Sasso Acqua SpA e il Direttore del Laboratori INFN Gran Sasso.




BASTARDE SENZA GLORIA

Contrasto alla violenza sulle donne

Pescara, 25 novembre 2024. Anche la Uao Spettacoli, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne invia un forte messaggio sul palco con lo spettacolo teatrale “Bastarde senza gloria”, questa sera, 25 novembre alle ore 21:00 sarà a Pescara al Teatro Sant’Andrea (piazza Sant’Andrea, 7): lo spettacolo di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Morgana Giovannetti, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Eugenia Bardanzellu è una produzionedella stessaUaoSpettacoli con la collaborazione del Teatro Stabile d’Abruzzo.

L’adattamento e la regia dello spettacolo sono di Siddhartha Prestinari:è un testo contemporaneo che ha già emozionato molti teatri d’Italia proprio perché affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda.

A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Ed ecco che ci si trova di fronte ad una grande sfida, quella di sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili: si tratta di uno spettacolo tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva; qui una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.

Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te.

La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.




ASPETTANDO ATREJU A PESCARA

Bellucci (FdI): «Con il Governo Meloni il lavoro assume un ruolo da protagonista»

Pescara, 25 novembre 2024. Maria Teresa Bellucci (Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è intervenuta nel corso dell’iniziativa “Aspettando Atreju”. L’appuntamento, tenutosi al Museo delle Genti di Pescara, è stato un momento di confronto sui principali temi di attualità, analizzati dagli esponenti nazionali di Fratelli d’Italia.

Insieme al Viceministro sono intervenuti nel panel “L’Italia torna a correre” anche Giovanni Donzelli (Responsabile Nazionale Dipartimento Organizzazione di Fratelli d’Italia), Sara Kelany (Responsabile Nazionale Dipartimento Immigrazione di Fratelli d’Italia), Marco Osnato (Presidente della VI Commissione Finanze) e Marco Marsilio (Presidente della Regione Abruzzo).

Il Viceministro Bellucci ha dichiarato: «Per chi governa questa nazione e, come me, ha responsabilità di governo, immergersi tra le persone è la possibilità di avere un ritorno di energia positiva che ci incoraggia ad andare avanti.

Come Governo Meloni abbiamo cambiato paradigma non solo del lavoro, ma anche delle politiche sociali. Ad una cultura basata meramente sui sussidi, noi abbiamo proposto un paradigma fondato sulla libertà, sul diritto al lavoro e sul poter e dover partecipare alla crescita dell’Italia. Abbiamo voluto riconoscere un ruolo da protagonista al lavoro. Sono particolarmente fiera di poter parlare di record d’occupazione femminile, oggi al 53%, ma ogni mattina mi alzo e penso a quelle restanti donne escluse ancora dal mercato lavoro. Il diritto di ogni donna ad essere riconosciuta per quanto vale non passa per una vocale al femminile: è la destra italiana ad aver determinato la prima donna alla Presidenza del Consiglio dei ministri; siamo stati noi a raggiungere il record occupazionale; siamo stati noi a varare numerose misure volte all’inclusione lavorativa delle donne così da contribuire allo sviluppo del paese.

L’obiettivo è uno solo: far partecipare tutti, nessuno escluso, e avere pensatori liberi di poter pensare e partecipare in ogni modo, autonomo o dipendente che sia. La mia identità professionale è la cosa più cara che ho, e io credo che ogni imprenditore che si alza la mattina e mette a rischio tutto sia un eroe, e come tale vada riconosciuto, non con l’etichetta di evasore che da sempre gli mette addosso la sinistra.

Il Governo Meloni è quello che dice che non esistono lavori o cittadini di serie a e di serie b, ma solo italiani a cui va garantito il diritto di vivere la propria vita in maniera libera e autodeterminata. A chi ci dice che siamo disattenti verso i giovani e i più fragili, ricordo che nei confronti dei primi è il Governo Meloni ad aver stanziato oltre 250 milioni di euro per aprire comunità giovanili in nome dello sport, della formazione, della musica e dell’arte. Ed è sempre questo esecutivo a potenziare i servizi sociali con oltre 300 milioni di euro come ad aver varato la prima riforma in favore delle persone anziane, in 78 anni della Repubblica italiana, con oltre un miliardo di euro messo a disposizione che ancora non basta ma che dà sicuramente il segno di quanto le persone siano per noi una priorità».

Infine, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Viceministro ha detto: «Per una vera difesa della donna, tra le tante azioni del Governo Meloni, abbiamo raddoppiato i fondi del Piano di prevenzione e contrasto alla violenza, abbiamo diffuso il numero antiviolenza 1522, abbiamo reso strutturale il reddito di libertà. Sono sempre stata convinta che una donna è molto più fragile quando non può puntare sulle proprie risorse economiche, e la nostra azione in questo senso è sempre stata – e continuerà ad essere – particolarmente incisiva».




L’ATTORE AQUILANO MARCO VALERI VA IN SCENA IN TOSCANA

Entra nella fase calda la lavorazione dello spettacolo “Via dei Matti 43” di e con Marco Valeri, con la regia di Franceso Niccolini che firma con l’attore anche la drammaturgia. Il costume di scena è disegnato e realizzato da Emanuela Dall’Aglio. Video e foto di scena di Oscar Frizzi.

L’Aquila, 25 novembre 2024. La produzione è della Fondazione Accademia dei Perseveranti e della Fondazione Sipario Toscana in collaborazione col Festival “Montagne Racconta” dell’associazione culturale Le Ombrie e l’associazione culturale I Guastafeste.

Il percorso iniziato a marzo prevedeva due residenze artistiche: una di scrittura e messa in scena, presso Montagne in Trentino-Alto Adige, a seguito della quale il monologo ha debuttato il 21 luglio scorso, in una data speciale nei boschi di Larzana in chiusura del Festival “Montagne Racconta”, che quest’anno vedeva come ospite principale Mario Perrotta con “Come una specie di vertigine”. E l’altra una residenza in Toscana che si sta svolgendo in questi giorni nei teatri delle rispettive Fondazioni: a Cascina presso la Città del Teatro e a Campi Bisenzio.

Quest’ultima residenza, necessaria per affinare e ultimare aspetti di regia attenta al minimo particolare e supportare il monologo con un lavoro semplice ma curato di illuminotecnica e fonica, ha permesso già l’incontro di vari pubblici e ha fatto fare allo spettacolo il suo bagno iniziatico con studenti di quinta elementare e seconda media, per la programmazione del teatro ragazzi.

A Campi Bisenzio presso il Teatro Dante Carlo Monni, mercoledì 27 lo spettacolo andrà in scena per una matinée con duecento alunni di scuola media e poi replicherà alle 21.00 per il serale nella programmazione della stagione ufficiale.

“Via de Matti 43” ha un linguaggio tutto suo nel quale immergersi, facendosi trasportare emotivamente e “sonoricamente”, ancor prima che non con un costume di scena dai colori talmente vividi da creare una magia propria solo del mondo fumettistico; una scrittura intensa e visiva, che trabocca d’urgenza per la storia vera che una regia premurosa mette sulla scena in modo magistrale.




PESCARA-ROMA

Di Marco e Paolucci su evento di COMFERR a Manoppello: “Dagli interventi emerge che l’opera è partita senza progetto esecutivo e integrazioni. Serve un confronto serio con RFI”

Manoppello, 25 novembre 2024.  “Bisogna fermare gli espropri prima che diventino inutili, oltre che dannosi: dall’iniziativa organizzata a Manoppello dal Comitato cittadino COMFERR sono emerse chiaramente tutte le incongruenze che accompagnano l’opera di raddoppio della linea Roma Pescara sin dall’inizio.

Mancanze che sicuramente incideranno anche sul parere del Comitato della Valutazione di Impatto Ambientale tenutosi tre giorni fa: ad esempio quella del progetto esecutivo del lotto 2; ma anche la mancanza di un confronto con RFI, che da maggio rifiuta di venire a parlare con i consiglieri regionali nonostante i nostri tanti inviti, l’ultimo è per giovedì, alla commissione Vigilanza, chiesta proprio per fare il punto sulla situazione; la mancanza di una spiegazione seria sui danni ambientali che la versione attuale del progetto provocherà; nonché quella di un ruolo da garante delle comunità della Regione che ha detto chiaramente che l’opera si farà anche se consterà di più e massacrerà il territorio.

Per tutte queste ragioni non possono essere lasciati soli i cittadini”, così riferisce il consigliere Antonio Di Marco con il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio Paolucci, dopo l’iniziativa Cambia-Menti, tenutasi in mattinata a Manoppello a cura del Comferr e che, oltre ai cittadini, ha radunato parlamentari, consiglieri regionali, alcuni dei Comuni interessati e associazioni.

 “La mancanza più grande è e resta quella del regista di tutta questa confusione e che abbiamo cercato in ogni modo di coinvolgere, perché i rilievi fatti dai Comitati e dai Comuni sono legittimi e interessanti – sottolineano i due esponenti del PD – Non è pensabile calare dall’alto un’opera che avrà un impatto enorme sulla vita delle persone e delle attività economiche di un’intera vallata e su cui ci sono tante incognite: a parte il progetto esecutivo, si supererà il problema del Morrone?

Come?

Basteranno i fondi?

Come si bypasseranno i problemi che genererà il pilone che si vuole fare su una zona delicatissima a livello ambientale prevista dal lotto 2?

Ma soprattutto, perché non dare ascolto a una variante che consentirebbe anche risparmi economici considerevoli. E, infine, perché espropriare zone non più interessate dal progetto a causa degli stralci concordati da RFI con i Comuni?

Alla Commissione di giovedì, se RFI non la diserterà, l’ardua sentenza”.




(RI)COSTRUIRE LA PACE IN EUROPA

Dopo 1000 giorni di guerra

di Maurizio Cotta

PoliticaInsieme, 25 novembre 2024. Mille giorni di guerra terribile al centro del continente europeo, con centinaia di migliaia di morti e feriti, danni incalcolabili alle strutture civili, milioni di persone in fuga dalle zone di guerra, rendono chiaro quanto distruttivo sia il venire meno della pace e quanto grande sia il bisogno di ricostruirla.  Appunto ricostruirla, perché la pace non basta invocarla bisogna mettere in atto le condizioni che la rendano possibile e non effimera.

La pace non è un semplice cessate il fuoco (anche se questo può essere un primo utile passo). Va inoltre precisato che non ogni pace è uguale: la pace può essere più o meno giusta e l’equilibrio tra benefici e costi per le parti interessate (cioè in definitiva le persone concrete che la vivono) può variare significativamente contribuendo così anche alla sua maggiore o minore accettabilità. Poiché ogni serio discorso sulla pace richiede una riflessione sulle condizioni che la rendono possibile e stabile conviene partire dal lungo periodo di pace del quale ha prevalentemente goduto l’Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale fino all’aggressione russa all’ Ucraina del febbraio 2022 (senza dimenticare però che nell’area post-jugoslava ci sono stati periodi drammatici di guerra interetnica e che nelle zone di confine tra Russia e Ucraina già dal 2014 c’è stata una guerra strisciante).

A essere precisi, e per imparare meglio dalla storia di un’epoca di pace oggi messa in discussione, questo lungo periodo va suddiviso in due periodi caratterizzati da assetti di pace diversi. Il primo dall’inizio della guerra fredda nel 1947 al crollo dell’Unione Sovietica nel 1989-1991, il secondo da quel momento alla aggressione russa del 2022. La pace per l’Europa nel primo periodo è stata assicurata essenzialmente dall’equilibrio militare basato su deterrenza atomica e convenzionale tra i due blocchi guidati dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica. Le due parti dell’Europa divisa hanno goduto in maniera molto diversa dei benefici della pace. I paesi dell’Europa occidentale hanno potuto

che ha nella forza militare la sua principale risorsa e non esita ad usarla per raggiungere i suoi fini. A questo si deve aggiungere il nuovo Presidente americano le cui intenzioni verso l’Europa sono altamente incerte.

In questo contesto e sulla base di un esame realistico delle condizioni createsi sul campo e delle prospettive che lasciano intravedere (anche se possono non piacerci), occorre mettere a fuoco quali siano gli interessi primari da salvaguardare negli scenari di chiusura della guerra che oggi sono forse raggiungibili. Il primo è quello di garantire la sopravvivenza dell’Ucraina come paese libero e indipendente e con prospettive di futuro, il secondo è quello di assicurare che anche i paesi dell’Unione Europea (in particolare quelli orientali) siano protetti da minacce russe

alla loro sicurezza. Questo richiede innanzitutto che l’Ucraina, con la continuazione degli aiuti militari americani ed europei, sia messa nelle condizioni di contenere il tentativo di Putin di una ulteriore avanzata che metta rischio le grandi città di Kharchiv, Dnipro e Odessa e che quindi fallisca il tentativo russo di assoggettare il paese. Un esito diverso getterebbe su tutta l’Europa un’ombra gravissima di incertezza. Da questo risultato dovrebbe partire l’azione diplomatica per arrestare stabilmente la guerra.

Poiché sembra oggi altamente improbabile che la guerra sia chiusa da un trattato di pace che definisca giuridicamente la situazione (e che sancirebbe la legittimità dell’annessione di ampi territori ucraini), una soluzione armistiziale che congeli la situazione sul campo e rinvii a tempi migliori una pacifica soluzione dei confini tra Russia e Ucraina è oggi l’alternativa più realistica da perseguire. Il non piccolo prezzo di questa soluzione per il paese aggredito è quello di dover rinunciare a recuperare i territori illegalmente sottrattigli; questo prezzo dovrebbe essere compensato dalla prospettiva per la popolazione ucraina di un futuro pacifico e dedicato alla ricostruzione (non diversamente da quello di cui hanno goduto ai loro tempi la Germania occidentale e la Corea del Sud).

Naturalmente, la chiave di questa soluzione sono garanzie a tutta prova che un’aggressione russa non si ripeta. A questo fine sembra difficile immaginare una soluzione che non preveda anche la presenza di consistenti truppe (europee) sul territorio ucraino (con un mandato ONU?). Va inoltre aggiunta un’integrazione accelerata con l’Unione Europea per la ricostruzione dell’Ucraina. Una soluzione del genere potrebbe forse far guadagnare il tempo necessario perché in Russia maturi una riflessione sul terribile disastro che l’operazione speciale di Putin ha rappresentato (sul piano economico, geopolitico e ancor più delle perdite umane) per il Paese stesso e si possa riprendere un dialogo di cooperazione tra le due parti del Continente europeo.

Come nelle due fasi precedenti di pace è necessario contare ancora sul ruolo di garanzia degli Stati Uniti, ma il ruolo dei paesi europei integrati nell’Unione dovrebbe raggiungere un livello ancora più alto. Una seria politica estera e di difesa europea non é più procrastinabile.




COP29 FALLIMENTARE

Avanti con petrolio e gas.  Si alla sostenibilità ma senza stop.

Roma, 25 novembre 2024. Terminati i lavori del Vertice ONU COP29 a Baku e licenziato l’Accordo finale che tanto ha faticato ad essere scritto ed accettato, il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia interviene in chiusura della settimana in Azerbaijan: “E’ un vertice fallimentare che ha mostrato al mondo solo uno sperpero di denaro per una conferenza tradotta in vacanza a Baku, con un giorno aggiuntivo non previsto. Continuiamo le nostre politiche industriali avanti con la ricerca di petrolio e gas nei paesi ad alto potenziale come Africa e Medio Oriente, non tralasciando le riserve di idrocarburo in Italia e le nuove aperture politiche. SI alla sostenibilità in tutte le operazioni e cantieri petroliferi, massima attenzione al cambiamento climatico ma non ad uno STOP all’idrocarburo che il mondo non vuole. Baku ha dimostrato che il pianeta necessità ancora del petrolio e dei suoi derivati e penso che il significato di questo Vertice lascia davvero comprendere la grande divergenza energetica tra i partecipanti”.

La 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si ferma a quota 300 miliardi l’anno. A tanto ammonta l’obbligo per i Paesi ricchi di finanziare la transizione energetica e l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo fino al 2035. La Cina è fuori dagli obblighi.

La transizione verso l’uscita dai combustibili fossili, focus del Cop28 di Dubai, sparisce dai testi delle bozze. l documento finale, che avrebbe dovuto rilanciare l’attuazione del processo, è privo di alcuna menzione all’Oil & Gas. Uno dei punti su cui l’Unione europea puntava, in disaccordo con l’Arabia Saudita, era quello di mettere in piedi un monitoraggio annuale degli sforzi per uscire da petrolio, gas e carbone: senza alcun successo. Sull’Accordo finale del Vertice pesa in modo particolare la mancata presenza di diversi paesi in Azerbaijan e la possibile uscita dall’Accordo sul Clima di Parigi minacciata dagli Stati Uniti d’America con la nuova amministrazione Trump.




OMAGGIO A DE ANDRÈ

Al Salotto Culturale ore 18:15 il prossimo 27 novembre 2024

Teramo, 25 novembre 2024. Mercoledì 27 Novembre 2024 alle ore 18:00  nella  Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31 a Teramo, (Patrocinio  MIC, Città di Teramo,   Fondazione Tercas, Provincia Teramo), il Salotto culturale Prospettiva Persona 2024 organizza un Omaggio a F. De Andrè. Animeranno  la serata Ottorino Carloni e Giancarlo Speca. La Cittadinanza è invitata a partecipare.

Sono passati vent’anni dalla morte di Fabrizio De Andrè, uno dei più grandi cantautori italiani. Un Poeta che ci ha lasciato non solo canzoni memorabili, ma pezzi di umanità, di storia, di vera cultura.

Fabrizio De André

Ci ha raccontato la vita dalla parte dei “miserabili”, dei “reietti”, dei “diversi”. Di quell’umanità di emarginati che sono odiati dai “benpensanti” perché da loro considerati “inferiori” e perché, sostanzialmente, ne hanno paura. E ne hanno paura perché non li capiscono, perché non seguono i dettami che i potenti e i loro servi vorrebbero imporre a tutti. A quest’umanità lasciata ai margini di una società sempre più malata, indifferente, conformista De Andrè, con la sua poesia, dona quell’amore e quella comprensione che altri le negano.

Oggi la nostra società è sempre più cattiva, spietata. La mancanza di solidarietà e accoglienza sono diventate virtù, la tolleranza e la solidarietà colpe. È così che va il mondo oggi.

Lo vediamo quando si impedisce a poche decine di persone che fuggono da guerre e fame (provocate dalle cosiddette nazioni civili, dalle speculazioni e dai furti dei grandi capitalisti) di approdare in porti sicuri, giocando con la loro disperazione, in nome della “purezza del nostro mondo”.

E allora, come antidoto alla mancanza di pietas, ascoltiamo qualche canzone di De Andrè. 

Sono parole eccezionali che ci fanno sognare e sperare in un mondo migliore. Un mondo dove anche chi è “sporco, brutto e cattivo”, anche chi ci fa paura perché diverso da noi, ha gli stessi nostri diritti.




CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA

Collecorvino pensa alla salute delle donne

Collecorvino, 25 novembre 2024. Contrastare la violenza sulle donne, significa per il Comune di Collecorvino anche sollevarle nei momenti di dolore attraverso il dialogo ed aiutarle fisicamente con la prevenzione: ecco perché per il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il sindaco Paolo D’Amico, con la collaborazione dell’Assessore alla Cultura Moira D’Agostino ed il contributo della Farmacia Comunale, ha pensato ad un evento speciale all’insegna della salute.

Dalle ore 15:30 alle ore 18:30 infatti, la Farmacia Comunale di Collecorvino (via Principe di Piemonte) con il patrocinio del Comune organizza un pomeriggio di prevenzione per il tumore al seno, sarà proprio una dottoressa del reparto di Senologia di Ortona che effettuerà un primo controllo totalmente gratuito a tutte le donne che lo vorranno.

“Pensiamo all’eliminazione di qualsiasi forma di violenza sulle donne per questa giornata ormai diventata simbolo assoluto della tutela della donna, con la speranza che il messaggio possa avere valore per ogni giorno dell’anno – interviene il Sindaco D’Amico – Spingiamo alla denuncia del carnefice, un pò come accade per la malattia dove è importante il pronto intervento almeno quanto la prevenzione che vogliamo favorire, e la Simoncini ne sarà portavoce”. 

Fiera del suo traguardo al Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa, Raffaella Simoncini continua a parlare della propria esperienza personale racchiusa nel romanzo “Bulky” della Neo Edizioni dove racconta della malattia e dell’amicizia tra due donne accomunate da una stanza d’ospedale e dalla presa di coscienza di voler cambiare la propria vita della fatta di dolore, paure ma anche speranza: ed alle 18:30 del 25 novembre in Sala Consiliare (via Massimo D’Antona) se ne parlerà con il Sindaco, l’Assessore alla Cultura, l’editore Francesco Coscioni, lo stesso team impegnato nello screening. Modera la giornalista Alessandra Renzetti.

Come ti ha cambiata scrivere un libro in cui parli della tua esperienza di malattia?

A questa domanda la Simoncini risponde così: “Posso dire che scriverne mi ha permesso di prendere coscienza del tutto: la malattia non ha una vita a sé stante, ma è in costante dialogo con la quotidianità. Sono entrata in contatto con il mio corpo, e ho potuto capire come sia doveroso compiere dei gesti amorevoli verso sé stessi, ogni giorno. Sono molto felice che il 25 novembre in occasione della presentazione di “Bulky” sarà possibile usufruire di uno screening gratuito per il tumore al seno: la prevenzione è un gesto di rispetto e gentilezza, di cui non bisogna avere paura. La salvezza è dietro l’angolo: la prevenzione è cura nei confronti del proprio corpo, quella stessa cura alla base dell’amore e della vita stessa, accade lo stesso per le donne che denunciano chi le maltratta”.

Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.

L’ingresso all’evento è gratuito.




GARA SOSPESA!

Ortona, 25 novembre 2024.  In seguito ad un tragico malore che ha colpito uno spettatore locale, la gara tra la Aurispa Links Per La Vita Alessano e la Sieco Service Impavida Ortona è stata definitivamente sospesa una volta trascorse le quattro ore massime di interruzione previste dal regolamento FIPAV.

La gara è stata sospesa alle 19:20 circa, quando la Sieco Impavida Ortona era in vantaggio due set a zero e conduceva il terzo in vantaggio 17-22.

La squadra locale non è riuscita a trovare in tempo un dottore (quello in campo non era più a disposizione) che permettesse alla gara di riprendere e così alle 23:20 la coppia arbitrale non ha potuto fare altro che sospendere la gara.

Spetterà ora al Giudice Federale decidere il da farsi, dopo aver studiato il resoconto depositato dalla coppia arbitrale.




LIBERARE LE CITTÀ DA 4,5 MILIONI DI AUTOMOBILI!

di Giancarlo Odoardi Ri-media.net

Rimini fiera, 25 novembre 2024.  Ho partecipato al primo Forum Nazionale della Mobilità condivisa, svoltosi a Rimini dal 19 al 21 novembre. Nell’occasione è stato presentato il Rapporto Future Ways, introdotto da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che propone una visione innovativa e sostenibile per il futuro dei trasporti in Italia.

Secondo il rapporto, adottare un sistema integrato di mobilità condivisa – che includa mezzi pubblici, taxi, car sharing, bike sharing e altre opzioni – potrebbe portare a un risparmio medio di 3.800,00 € anno per famiglia, oltre a significativi benefici ambientali e sociali.

Attualmente, il sistema dei trasporti è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di gas serra in Italia. Il rapporto evidenzia che un incremento del 30% nell’offerta di mobilità condivisa potrebbe ridurre le emissioni di 18 milioni di tonnellate, contribuendo in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi climatici per il 2030. Questa trasformazione permetterebbe anche di liberare le città da 4,5 milioni di automobili, migliorando la qualità della vita urbana.

Il fatto è che la mobilità personale, dominata dall’uso dell’auto privata, rappresenta attualmente l’83% degli spostamenti contro il 17% della mobilità condivisa. Questo squilibrio si riflette anche nella spesa delle famiglie: circa il 90% dei 139,5 miliardi di euro dedicati ai trasporti va alla mobilità personale.

Fra le azioni strategiche contenute nel rapporto, ho trovato molto interessanti le proposte di cambiamento delle politiche di regolazione del settore, definite quando il contesto normativo, economico e tecnologico erano completamente diversi (viene citato l’esempio sartoriale francese  della “Loi d’orientation des mobilités“), quindi il ripensamento dello spazio urbano, per meglio favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici e servizi di sharing, la necessità di focalizzarsi sulla mobilità locale, dove l’impatto è più significativo, infine coinvolgere aziende e comunità che, nel percorso di decarbonizzazione e con l’adozione di criteri ESG (Environmental, Social, Governance), utilizzano il mobility management per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti.

L’adozione di un sistema di mobilità condivisa rappresenta non solo una sfida ma anche un’enorme opportunità per ridurre le disuguaglianze territoriali, promuovere la sostenibilità e migliorare la qualità della vita per milioni di cittadini.




GESÙ, PILATO E LE MALATTIE POLITICHE del sovranismo e del populismo

Quando il nostro modo di concepire e vivere il potere è molto simile a quello di Caifa o di Pilato o del popolo sobillato, stiamo tradendo il Signore, stiamo tradendo la democrazia

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 24 novembre 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?».

Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?»

Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?»

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?»

Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re.

Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» (Gv 18, 33-37 – XXXIV TO/B Cristo Re).

Una delle parole del momento è “sovranismo”. È in coppia con un’altra malattia politica: populismo. Non so quanti cristiani abbiano mai pensato che il Vangelo è anche annuncio per coloro che vogliono pensare e fare la politica. Lo è, in particolare, questo brano: il colloquio tra Gesù e Pilato, che è una fonte inesauribile per coloro che vogliono capire un po’ più di potere e rischi annessi e connessi. Meditarci su, nella domenica in cui celebriamo la festa di Cristo Re è un ottimo modo per togliere la festa da un ritualismo vuoto e fuori luogo. Certo Gesù è re, lo è e lo resterà sempre, fino alla fine dei tempi e oltre. Tuttavia, questo re non è fuori del tempo, è qui tra noi e ha molto da insegnare ai poteri e ai cittadini di questo mondo.

Il miglior commento, che abbia mai letto, al dialogo tra Gesù e Pilato, è il testo di Gustavo Zagrebelsky: “Crucifige e la democrazia” (Einaudi).   L’autore descrive il dialogo tra Gesù e Pilato come l’eterno scontro tra chi serve la democrazia e chi se ne serve, tra le ragioni del potere, della forza, dell’ideologia, del fondamentalismo, e quelle della ricerca comune, del dialogo attento, della mitezza e insieme dell’intransigenza. In questi giorni, in cui le nostre democrazie si interrogano, sulla loro natura, perché scosse violentemente da terrore e guerra e messe alla prova da populismi e sovranismi, la lezione assume una sua drammaticità e pregnanza.

Zagrebelsky spiega che l’intero brano porta a individuare almeno tre modi di intendere la democrazia. Il primo è quello della “democrazia dogmatica”: sostenuta da chi, come Caifa,  come ogni autorità dogmatica, “difende sé stessa difendendo il dogma e viceversa, onde non si può mai sapere con sicurezza se il potere serve il dogma, o se il dogma serve il potere”.

Ci sono, poi, i seguaci della “democrazia scettica”, come Pilato. Per l’autore “lo scettico, poichè non crede in nulla, può tanto accettare la democrazia quanto ripudiarla. Se è davvero scettico, non troverà nessuna ragione per preferire la democrazia all’autocrazia. O meglio, troverà una ragione non nella fede in qualche principio, ma in una convenienza. Potrà cioè essere democratico, fino a quando lo sarà, non per idealismo ma per il realismo del proprio interesse, cioè per opportunismo.”

Infine, ci sono coloro che credono nella “democrazia critica”: “A questi due modi di pensiero – opposti nel fondamento ma convergenti nella strumentalizzazione – una teoria come fine e non solo come mezzo deve saper contrapporne un altro, che non presuma di possedere la verità e la giustizia ma nemmeno ne consideri insensata la ricerca. È questo il pensiero della possibilità che è proprio di coloro che rigettano tanto l’arroganza della verità posseduta quanto la rinuncia della realtà accettata”.

Ovviamente il libro è molto più ricco di queste brevi citazioni. Il testo può essere un ottimo aiuto per non cadere nelle trappole delle democrazie malsane e degeneri. Gesù è ben cosciente che il “suo Regno non è di questo mondo”, eppure ha molto da dire sulle nostre democrazie. Quando il nostro modo di concepire e vivere il potere è molto simile a quello di Caifa o di Pilato o del popolo sobillato, stiamo tradendo il Signore, stiamo tradendo la democrazia.

Gesù, Pilato e le malattie politiche del sovranismo e del populismo




SENZATOMICA, UNA MOSTRA CONTRO LA MINACCIA DELLE ARMI NUCLEARI

Dal 2 al 13 dicembre all’università d’annunzio di Chieti. L’esposizione propone una riflessione sul ruolo di ogni singolo individuo per un mondo senza armi atomiche

Chieti, 24 novembre 2024. La mostra Senzatomica – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari aprirà i battenti il prossimo 2 dicembre a Chieti, presso l’Aula Magna di Lettere dell’Università D’Annunzio in via dei Vestini. Martedì 3 dicembre alle ore 10 si svolgerà l’inaugurazione alla quale sono stati invitati i sindaci di Chieti e Pescara, Diego Ferrara e Carlo Masci, il rettore dell’Università D’Annunzio Liborio Stuppia e i vescovi di Chieti e Pescara Bruno Forte e Tommaso Valentinetti.

L’esposizione, ospitata nel Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università di Chieti, guidato dal Professor Stefano Trinchese, è allestita in versione compact ed è visitabile fino al 13 dicembre 2024, grazie anche alla collaborazione della Professoressa Paola Pizzo. I sedici pannelli hanno l’obiettivo di far riflettere sul potenziale di ogni essere umano nella campagna contro le armi nucleari. Recentemente le continue minacce di ricorso alle armi nucleari hanno riportato al centro dell’opinione pubblica il tema della presenza e della proliferazione di ordigni nucleari. In questo contesto, la mostra ha l’obiettivo di far comprendere le conseguenze catastrofiche dell’utilizzo di tali armi e propone al visitatore un viaggio alla scoperta di quello che è stato per riflettere sul presente e sul futuro.

La mostra, realizzata grazie ai fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, è un’esposizione itinerante che farà tappa in diverse città italiane, tra cui Chieti e ha il patrocinio dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, dei Comuni di Chieti e di Pescara. “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” è una campagna volta a creare una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Dal 2011 la prima edizione della mostra è stata allestita in oltre 80 comuni italiani per un totale di quasi 400mila visitatori. Senzatomica è uno dei principali partner italiani di ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons – premio Nobel per la Pace 2017.

L’esposizione è promossa e finanziata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che riunisce coloro che in Italia seguono e praticano la tradizione buddista così come fu codificata da Nichiren Daishonin (1222-1282). L’Istituto è parte della Soka Gakkai Internazionale, il più grande movimento buddista laico al mondo, presente in 192 Paesi e Territori del pianeta ed alla quale aderiscono 12 milioni di fedeli. In Italia è una delle fedi riconosciute dallo Stato con legge di Intesa approvata il 14 giugno del 2016 dal Parlamento italiano all’unanimità che attualmente conta oltre 90.000 fedeli. La Soka Gakkai italiana e quella internazionale sono tra le organizzazioni più attive nella promozione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e per l’abolizione delle armi nucleari in tutto il mondo.

Dal 2 al 13 dicembre 2024 università d’annunzio Chieti – via dei vestini 31 aula magna lettere. Aperta dal lunedì al venerdì 9:00-13:00 e 14:00-19:00




IL FOLIAGE: FOGLIAME AUTUNNALE

di Luciano Pellegrini

Sulmona, 24 novembre 2024. Il 21 novembre si celebra la Giornata Nazionale degli alberi. Il suo scopo è salvaguardare il nostro ecosistema, con la cura e la valorizzazione degli alberi, che hanno il loro ruolo essenziale, nei boschi, per il verde urbano, per la tutela dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento.

Io lo ricordo con il Foliage: Fogliame Autunnale. È un magico spettacolo della natura, un incantesimo, una fiaba, dove gli alberi impongono i propri colori delle foglie, dal giallo canarino al rosso porpora, dal verde intenso all’arancione, dall’ocra al marrone. Per me è una ricerca, un piacere osservare questo cambiamento cromatico delle foglie, una policromia di colori per incorniciare la natura, che nessun pittore riuscirà a realizzare. Purtroppo, da alcuni anni, (e quest’anno è stato il peggiore), il Fogliame Autunnale, tarda a mostrarsi e dura poco, a causa del cambiamento climatico e di conseguenza, per il riscaldamento globale.

La conferma del clima pazzo, è stato che all’improvviso, dal caldo estivo, si è passati al freddo intenso, con una precipitazione nevosa. Per trovare il Fogliame Autunnale, appena la temperatura è aumentata e quindi la neve sui 1300 metri si è sciolta, ho percorso la carrareccia D1, che da Passo Lanciano (1310 m), Parco Nazionale della Maiella, conduce ai Piani di Tarica, per proseguire verso Serramonacesca PE. È un percorso boschivo, che mi ha offerto la possibilità di vedere e fotografare il Fogliame Autunnale.

La difficoltà è che nell’andata si va in discesa ma nel ritorno, bisogna salire. Arrivo in un pianoro, c’è una casa pastorale ben conservata (750 m), dove ho deciso di fermarmi. Confesso che molti tratti in discesa sono stati molto scivolosi, per la poca neve trasformata in vetrato. In questo territorio, (e sono ancora visibili), ci sono i resti delle costruzioni dei centri fortificati megalitici, che presidiavano le alture e gli accessi ai pascoli della civiltà italica (secoli IX – VI a.C.). Terminata la salita abbastanza faticosa, non potevo non fermarmi al Piano di Rienzi, alla Capanna Pastorale di Cerrone. È una curiosa roccia a forma tronco conica, un capolavoro realizzato da Alfonso Cerrone, che nacque a Vittorito di Caramanico PE nel 1845. Appassionato di montagna, ha realizzato questa capanna nel pieno delle forze, fra i 35 e 45 anni. Fu un esperto scalpellino che con tenacia e pazienza, riuscì a scavare questa roccia abitabile, con i principali arredi. Una scultorea porta con incisioni, un camino con focolare, alcuni ripostigli, un giaciglio. Alfonso Cerrone morì quasi centenario a Lettomanoppello PE.

Conclusione

Un percorso panoramico, storico, eremitico, dove si possono contemplare le capanne di pietra, l’ampio panorama Mare Monti e che, in questo periodo, mi ha offerto di godere Il Foliame Autunnale nel silenzio, distratto solo dalle orme della fauna selvatica.

Distanza A/R 8 km

Dislivello +/- 560 m

Tempo 3 ore senza sosta

Difficoltà E




DEUX ETUDES COUPLEES DI PAOLO CAVALLONE

A Milano prima esecuzione assoluta del compositore abruzzese; venerdì 29 novembre alle 20:45, sala verdi del conservatorio di Milano

Sulmona, 24 novembre 2024. Un imperdibile evento musicale segnerà il prossimo appuntamento della stagione delle “Serate Musicali”, venerdì 29 novembre, alle ore 20.45, alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano. L’Insubria Chamber Orchestra, diretta dal Maestro Giorgio Rodolfo Marini, presenterà un programma tutto italiano che attraversa i secoli: da Giovanni Battista Viotti a Paolo Cavallone, passando per Franco Mannino e Nino Rota, in un concerto che vedrà anche il prezioso Guadagnini 1744 nelle mani del violinista Davide Alogna.

Il programma si aprirà con il “Concerto n. 4” per violino di Giovanni Battista Viotti, dove l’equilibrio classico sarà il filo conduttore. Si proseguirà con il “Concerto n. 2” per violino di Franco Mannino (1992), un brano dalle linee melodiche incisive, per poi passare alla seconda parte del programma, che vedrà l’esecuzione del “Concerto per orchestra d’archi” di Nino Rota. Quest’ultimo, caratterizzato da una forte immediatezza espressiva, si intreccia con un lirismo vibrante e un ritmo che affascina l’ascoltatore. La chiusura del concerto sarà affidata all’opera dell’abruzzese Paolo Cavallone, uno dei maggiori compositori di oggi, con “Deux études couplées”, una creazione in stile barocco.

Paolo Cavallone (Sulmona 1975), un pioniere nell’ideazione di nuovi concetti compositivi, disattende ogni aspettativa presentando una composizione alla maniera di Haendel e di Bach e chiudendo l’arco sonoro del concerto, quasi a ricongiungersi all’aura delineata dal brano d’apertura. “Si tratta di un divertissement, una sorta di omaggio all’artigianato, in cui credo fortemente: il brano si ricollega alla tradizione novecentesca italiana di recupero di sonorità barocche” (si pensi alla “Vivaldiana” di Malipiero o alla “Tartiniana” di Dallapiccola ad esempio). Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), Paolo Cavallone è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. I suoi lavori sono pubblicati da Rai Com e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di Ambasciatore della cultura nel mondo.

La serata sarà un’occasione per apprezzare il virtuoso Davide Alogna, uno dei musicisti più attivi per quel che concerne lo studio, la riscoperta e la diffusione del repertorio del Novecento italiano. Il suo lavoro ha permesso di riportare in vita diverse opere di Respighi, Fano, Castelnuovo-Tedesco, Margola, Wolf-Ferrari attraverso prime esecuzioni nazionali e mondiali, registrazioni e pubblicazioni. Nel 2010 il Comune di Milano gli ha conferito il “Premio all’eccellenza nella Musica”. Come spiega il Maestro Marini, direttore artistico e musicale dell’Insubria Chamber Orchestra, “diversi sono gli anniversari da cui scaturisce il concerto del 29 novembre. Il duecentesimo anniversario della morte di Viotti coincide infatti con il centenario dalla nascita di Mannino, come pure con i quarantacinque anni dalla morte di Rota”.




MOBILITÀ SOSTENIBILE E IL TUNNEL DELLA TRANSIZIONE

di Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Pescara, 24 novembre 2024. Ho partecipato al primo Forum Nazionale della Mobilità Condivisa, svoltosi a Rimini dal 19 al 21 novembre. Per recarmi una sera a Bologna, dove ho fatto tappa, ho preso un regionale con cambio a Castelbolognese-Riolo. In attesa della coincidenza, ho fatto due passi fuori della stazione dove ho trovato la nuova velostazione comunale da 120 posti, dotata di un gradevole sistema di illuminazione, di un impianto di video sorveglianza e di prese per la ricarica elettrica delle e-bike. Costo dell’opera: 235 mila €, di cui circa 60 mila di contributo regionale.

Ed eccomi a Bologna, città la cui politica della mobilità quest’anno ha ricevuto diversi riconoscimenti. Nel mese di giugno è salita sul palco di Velocity, summit mondiale della ciclabilità svoltosi a Gand in Belgio, dove ha rivevuto il Road Safety Award, ovvero il premio per la sicurezza stradale. Poi ancora il Premio Mobilità 2023 di Future 4 Cities, iniziativa promossa da Will, From, Base e Rappresentanza in Italia della Commissione Europea rivolta a progetti urbani innovativi realizzati da attori pubblici e privati, ma anche associazioni e gruppi di cittadini, in città grandi, piccole e medie.

Di questo dinamismo si ha sicuramente traccia in città, per via della realizzazione del nuovo sistema tranviario, ma anche in Piazza delle Medaglie d’Oro, davanti la stazione ferroviaria, dove sono ancora evidenti criticità organizzative, specialmente per quanto riguarda il servizio di parcheggio delle bici a cui se ne sovrappongono altri, come il bikesharing.

Sul questo fronte, della mobilità ciclistica, seppur forte di 5 bike smile secondo la valutazione di Comuni ciclabili di FIAB, sono ancora presenti i segni di un periodo di transizione suppongo ancora lungo, con tracce che la città dovrà quanto prima provvedere a ricondurre a sistema, per evitare quell’effetto stridente di “disordine”che ancora si avverte appena usciti dalla stazione centrale.




CORSO BASE DI PROTEZIONE CIVILE

Presso Palazzo del Mare

Roseto degli Abruzzi, 24 novembre 2024. Dopo le iniziative promosse in occasione della Settimana Nazionale della Protezione Civile lo scorso mese di ottobre, proseguono le attività per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della prevenzione e per promuovere la partecipazione attiva della comunità locale alle iniziative di volontariato, promosse dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi in collaborazione con il Corpo Volontari di Protezione Civile locale,

Nello specifico, il Corpo Volontari Protezione Civile Roseto ETS ODV ha organizzato un Corso Base di Protezione Civile, attività prevista dalla convenzione con il Comune. Il corso è aperto a tutta la cittadinanza sensibile a questi temi e, per coloro che desiderano contribuire attivamente alla sicurezza della comunità rosetana, sarà possibile diventare volontario dopo aver superato le prove finali.

Le lezioni si svolgeranno, a partire dal lunedì 25 novembre (dalle ore 21 alle ore 23), presso il Palazzo del Mare. Gli altri appuntamenti con il corso sono fissati, con gli stessi orari, nelle date del 27, 29 novembre 2024 e 2, 4, 6, 9 dicembre 2024.

Successivamente, si svolgeranno le prove finali: quella teorica: il 13 dicembre, dalle ore 21:00 alle ore 23:00; quella pratica: il 14 dicembre, dalle ore 09:00 alle ore 13:00. Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato valido anche per i crediti scolastici.

Per informazioni e iscrizioni: 328/4167522

“Il Corpo di Protezione Civile rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la sicurezza e il benessere della comunità di Roseto degli Abruzzi – afferma il Sindaco Mario Nugnes – I corsi organizzati da loro non solo ci preparano ad affrontare situazioni di emergenza, ma rafforzano anche il senso di solidarietà e collaborazione tra cittadini. È essenziale che ognuno di noi dia il proprio contributo, partecipando attivamente e mettendo a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo. Colgo l’occasione per esprimere un sentito ringraziamento a tutti i volontari che, con dedizione e impegno, lavorano instancabilmente per garantire la nostra sicurezza, soprattutto nelle situazioni di emergenza. Il loro lavoro è un esempio di altruismo e amore per la comunità che tutti noi dovremmo seguire”.




GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Lunedì 25 novembre il comune di Pescara e il centro antiviolenza Ananke illustrano i dati annuali. Ore 10 – Aurum – sala d’annunzio

Pescara, 24 novembre 2024. Nella Giornata contro la violenza sulle donne il Comune di Pescara incontra 700 studenti, e lo fa insieme al prefetto Flavio Ferdani, al procuratore aggiunto presso il Tribunale di Pescara Annarita Mantini e ad Angelo Mariano Bozza, in rappresentanza del Tribunale, per sensibilizzarli. L’appuntamento è per lunedì 25 novembre nella sala d’Annunzio dell’Aurum. Nell’occasione il Centro antiviolenza Ananke, presieduto da Daniela Gagliardone, illustrerà anche alla stampa (alle ore 10) il report con i dati annuali, che fotografano l’attività del Centro e la situazione esistente su questo territorio che emerge e non resta nell’ombra.

La mattinata si aprirà alle 9.30 con i saluti del sindaco Carlo Masci e dell’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, promotore della rassegna “365 giorni no alla violenza sulle donne”, insieme a Ferdani, Mantini e Bozza e a Daniela Puglisi, rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, alla presenza dei dirigenti scolastici. Per i ragazzi, che ascolteranno gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, si annunciano alcuni laboratori: quello con le operatrici del Centro Ananke, con l’individuazione dei segnali per riconoscere una relazione violenta, quello teorico-pratico a cura della palestra Fight Clubbing, e quello con gli operatori del Centro per uomini autori di violenza (Cuav) Itinere del Comune, sugli stereotipi di genere.

Il 25 sono in programma altri due appuntamenti: alle ore 18, nella sede dell’Aism all’interno di villa Sabucchi, un evento di sensibilizzazione a cura della sezione di Pescara e alle 21, al teatro Massimo, si svolgerà la serata evento con Marco Bocci, Rossana Casale e Grazia Di Michele, alle 21 (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria).




ENNESIMA PERDITA D’ACQUA!

Valenzia Di Meo: “Siamo nel 2024, possiamo volare ma non abbiamo l’acqua”

San Giovanni Teatino, 24 novembre 2024. “15 sindaci chiedono ad Aca di convocare l’assemblea soci e poi durante l’assemblea del 15 novembre l’unica cosa che fanno per tutelare i cittadini è alzare la mano per rinnovare i membri del consiglio direttivo dell’ACA (stesso presidente e stessi consiglieri)!

Quindi se sono stati tutti rinnovati vuol dire che non ci sono stati disservizi da parte di Aca e che tutto ha funzionato e funziona alla perfezione!

Assurdo! Infatti – dice la dr.ssa Valenzia Di Meo consigliere di opposizione di San Giovanni Teatino – il 19 novembre ho personalmente segnalato con una Pec una perdita d’acqua in via Amendola, n. 180 al comune di San Giovanni Teatino e  all’ Aca, e  ho anche  subito  aperto tramite il numero verde il ticket n. 24C016246. Mentre io ho continuato a sollecitare l’Aca anche nei giorni seguenti (23, 21, 22 novembre, etc.) il sindaco Giorgio Di Clemente con Pec protocollo dell’ente n. 28079 del 21/11/2024 mi comunicava che aveva già provveduto a segnalare all’ACA la perdita  e che la stessa è stata già risolta!!

Ma siamo sicuri che il sindaco vive a  San Giovanni Teatino ? Si rende conto il sindaco che l’ acqua  è un problema enorme per i cittadini? Purtroppo, nonostante l’acqua sia un bene primario, nonostante la sua carenza possa comportare problemi di salute e igiene pubblica, nonostante l’Aca continui tutti i giorni con le chiusure programmate dalle 22.00 alle 6.00 del giorno dopo, ad oggi la perdita segnalata il 19 novembre persiste ancora perché nessuno ha provveduto a sistemarla e questo è una grave mancanza di rispetto per i cittadini e per gli utenti che pagano regolarmente per un servizio monco!

Non solo si stanno sprecando enormi quantità d’acqua, ma non si sta intervenendo neanche con apposita segnalazione, visto che in quel tratto il marciapiede è anche rotto ormai da anni, per avvisare di non passare lì perché a causa dell’acqua il marciapiede rotto è ancora più pericoloso  e facilmente qualcuno potrebbe caderci/scivolarci, anche in considerazione che lì vengono lasciati i secchi della spazzatura che poi il gestore dei rifiuti passa a svuotare! Amministrare non vuol dire solo votare per attribuire incarichi, com’è avvenuto all’assemblea ACA, significa lavorare con coscienza e pensare sempre che ogni volta che alzo la mano in un’assemblea o in un consiglio o in giunta prendo decisioni che hanno conseguenze per i cittadini e per la città!”




COME È POSSIBILE!!!!!

Ortona, 24 novembre 2024. Fa bene a lamentarsi il Presidente della Tombesi (società sportiva calcio a cinque) per il costo orario elevato per l’uso della palestra a Fonte Grande!

Il subentro alla gestione delle strutture sportive a Fonte Grande è stato autorizzato dalla Giunta Comunale con delibera n. 33 del 17 febbraio 2022 alle medesime condizioni previste dal contratto con il gestore uscente così come si legge nel dispositivo della delibera in questione:

LA GIUNTA COMUNALE

Premesso…………

a voti unanimi

DELIBERA

  1. Autorizzare, per i motivi di cui in narrativa, il subentro nella gestione del Centro Sportivo di Fonte Grande in favore della “SOLUR Sas di Sebastiani Daniele & C” in luogo dell’attuale gestore Cotellessa Mauro Alan Riccardo, fino alla naturale scadenza del contratto ed alle medesime condizioni previste nella convenzione stipulata il 18.1.2011, rep. 2166.
  2. Demandare ai dirigenti competenti gli atti consequenziali.

Non credo che la convenzione stipulata il 18 gennaio 2011 tra Comune e soggetto gestore dia la possibilità di aumentare i prezzi per l’utilizzo delle strutture sportive in maniera arbitraria!!!!!

Sarebbe opportuno che chi di competenza facesse gli opportuni approfondimenti su tutta la vicenda, a partire dal subentro, al fine di dare certezze alle numerose società sportive ortonesi che operano sul territorio e che raccolgono tantissimi ragazzi!

Tommaso Coletti