STAND REGINA DI MIELE

L’apicoltura Tieri vince il concorso e lancia un messaggio di speranza e responsabilità alle generazioni future

Tornareccio, 19 settembre 2023 – L’apicoltura Tieri di Tornareccio si aggiudica il primo posto del concorso “Stand Regina di Miele” 2023. Con 93 voti, su 542 totali, lo spazio espositivo ha conquistato il pubblico di votanti che lo ha scelto per bellezza, originalità e contestualità. Il premio consiste nella gratuità dello stand per la prossima edizione di Regina di Miele.

Queste le dichiarazioni dei vincitori che hanno partecipato il 23 e 24 settembre all’evento dedicato al miele che si tiene ogni anno a Tornareccio: “Come ci insegnano le nostre api, insieme tutto prende forma, è proprio così che nasce ogni anno uno spazio che accoglie alla scoperta del mondo delle api e invita a scoprire ciò che la natura ci dona. Da sempre e ogni anno di Regina di Miele è dalla natura che ogni dettaglio prende spunto e diventa sostenibile.

Ogni elemento è parte del nostro lavoro , fa parte del quotidiano della vita di apicoltori. Un’arnia diventa espositore, un vasetto diventa luce e la natura accoglie alla biodiversità. Quest’anno abbiamo allestito anche un angolo dedicato alla condivisione, dove scrivere una lettera collettiva per le generazioni future, un racconto corale che ci apre alle speranze e alle responsabilità verso la nostra madre terra. Tante idee per una sola filosofia: il miele è un universo di esperienze, sensazioni e cultura, è Natura.

Ringraziamo tutte le persone che sono riuscite a cogliere il vero senso della nostra idea: clienti, turisti, amici, curiosi, viaggiatori, golosi e chi semplicemente ha fatto parte in qualsiasi modo di questa Regina di Miele insieme a noi. Abbiamo deciso che questo premio verrà utilizzato per un progetto per le generazioni future che scoprirete presto”.

Nell’attesa della consegna ufficiale dell’attestato da parte dell’amministrazione comunale all’azienda vincitrice del concorso, il sindaco Nicola Iannone afferma: “A nome di tutta l’amministrazione comunale e degli organizzatori della rassegna, mi complimento con l’apicoltura Tieri per questo bel risultato raggiunto. Lavorare con costanza, dedizione e passione è una caratteristica fondamentale per il successo ed è una componente che da sempre contraddistingue il mondo degli apicoltori di Tornareccio. Le aziende di apicoltura presenti sul nostro territorio sono essenziali per la buona riuscita di Regina di Miele e fanno parte della ricchezza inestimabile del nostro paese”.

“L’idea dell’Apicoltura Tieri di lanciare un messaggio alle nuove generazioni ci è piaciuta molto – aggiunge – è segno di speranza, continuità e attenzione per la natura”.

Barbara Del fallo




UN ALTRO TITOLO PER FRANCESCO LENOCI

Ambasciatore della cultura sammarchese e garganica nel mondo

di Franco Presicci

San Marco in Lamis, 19 ottobre 2023. Un altro titolo per Francesco Lenoci: ambasciatore della cultura sammarchese e garganica nel mondo. San Marco in Lamis, cittadina che arieggia poco distante da San Giovanni Rotondo, dove visse san Pio e troneggia il Santuario di San Matteo, vanta abitanti che si sono sempre distinti per la loro laboriosità e per l’attaccamento alla loro terra. Una volta popolata da abili artigiani del ferro e del legno, famosi e apprezzati ovunque. In questo paese Francesco Lenoci è tornato spesso, coltivando tra l’altro una solida amicizia con il preside Raffaele Cera e manifestando il suo amore per il dialetto, tutti i dialetti, e la sua passione per la Puglia, dove in molte città e piccoli centri ha tenuto conferenze, dibattiti, su costumi, storia, architetture, tradizioni, valori di ogni genere, dalla sartoria alla ceramica al cibo.

Personalità eclettica, Lenoci. Nato a Martina Franca, dove torna spesso, non soltanto d’estate, a respirare l’aria purissima, a bere il sole, a inebriarsi dello splendore magico che la sua “culla” possiede: laurea a Siena, servizio militare a Cagliari, docenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ufficio e residenza nel capoluogo lombardo, in piazza Diaz, nella Terrazza Martini. Lenoci è persona dinamica, coltissima, ricca di interessi non soltanto intellettuali. È una specie di vagabondo della cultura, di viaggiatore mai stanco di prendere treni, aerei, taxi, per raggiungere luoghi anche lontani: oggi all’Aquila per un incontro con lo scrittore migratore Goffredo Palmerini (non c’è angolo del mondo che non conosca, come risulta anche dai libri che scrive).

Francesco Lenoci conosce bene L’Aquila, la sua bellezza, i suoi respiri, le sue ferite. E ci è tornato, quando ha potuto. Non un atterraggio e via. Lo stesso a Verona, per prendere la parola a un’iniziativa messa in opera dall’amico fotografo Cataldo Albano, per poi visitare la città e rendere omaggio ai suoi monumenti. Qualche volta io l’ho seguito: a Grottaglie, ad ascoltare il suo racconto dei manufatti in terracotta; a Massafra, a vedere le opere messe in piedi dal poliedrico Peppino Montanaro, come la vigna a onde e la galleria di ulivi, una magnificenza da Guinness dei primati. Ogni volta che l’ho accompagnato mi sono sentito arricchito, incontrando persone, ascoltando discorsi, partecipando a cene di beneficenza, oggi per costruire un ospedale in Kenya, domani una scuola. 

Una sera eravamo invitati da Dely Giuliani Gatti e da suo marito membro del Rotary Club in un ristorante di Merate. Andando in auto ed essendo incerto della strada, accesi il navigatore. Dopo un’ora di viaggio ci trovammo in campagna, al buio. “Ci siamo persi, Francesco”. Lui voltò lo sguardo a destra e disse: “Il locale è lì, poco più avanti, vedo delle luci”. Lui parlò di economia e il presidente di un istituto di credito commentò: “Quando parla Lenoci lo capiscono tutti, anche quando s’inoltra in argomenti difficili”. Capii anch’io, che di quella materia non capisco una mazza. Lui a volte ricorre anche alle fiabe per spiegare un concetto, rendendolo accessibile. Apprezzai molto le pietanze che ci vennero servite. Il casaro Fragnelli della città dei trulli, arrivato apposta, fece le mozzarelle sotto gli occhi degli ospiti.

A Santa Maria di Leuca, parlò alla presenza di vescovi, sacerdoti e intellettuali, studiosi di don Tonino Bello. Prima mi portò nella sua casa, ad Alessano, poi sulla sua tomba. Del prelato don Tonino, di cui è in corso il processo per la beatificazione, è molto devoto. Legge i suoi scritti, assimila i suoi insegnamenti. Lo legge, lo studia, lo prende ad esempio. Don Tonino fa parte della sua vita e del suo cuore. A furia di sentirlo parlare di questa figura eccellente, anch’io ho cominciato a prendere in mano gli scritti del vescovo di Alessano, che a Santa Maria di Leuca, quella sera di alcuni anni fa, venne ricordato da molti testimoni, anche laici, che lo avevano conosciuto e amato. Folto il pubblico, tra cui mamme con bambini. Qualcuno riferì che a Santa Maria di Leuca, definita una sorta di conca che dolcemente scende al mare, don Tonino arrivava anche a nuoto partendo da Novaglie, un borgo di pescatori incastrato tra pareti gigantesche. Lo rivedo in fotografia, don Tonino, con quel suo sorriso comunicativo che conquista. Nella sua casa di Alessano puntai l’obiettivo sul suo letto, sui suoi libri e colsi Lenoci in atteggiamento di preghiera.

C’è un paese o città della Puglia che questo docente sempre in movimento non abbia toccato? Non credo. Al Castello Aragonese di Taranto è stato ripetutamente per parlare di una mostra fotografica di Albano su Matera e poi di una su Taranto dello stesso maestro dell’obiettivo. Quando ebbe lo scapolare nella Chiesa del Carmine a Martina mi telefonò commosso. Commosso lo vidi alla funzione in chiesa per la morte della mamma, Maria. A un certo punto del suo breve discorso urlò “Te lo prometto mamma”, emozionando la folla assiepata dal presbiterio al portale. Si commuove quando parla del papà Martino, scomparso anche lui. Uomo molto generoso, di pochissime parole. Comunicava spesso con lo sguardo. Mi raccontava, Francesco, che le sue giacche personali non avevano più bottoni e ogni volta che doveva uscire faceva infuriare la moglie. Motivo? Era un maestro nell’arte dell’ago e del filo, e se confezionando un vestito non aveva un bottone giusto lo toglieva da un suo capospalla, in attesa di potersi rifornire. 

L’ho conosciuto, Martino. Sono stato anche a casa sua. Molto credente come la moglie, riservato, amabile. Una sera a una manifestazione organizzata dall’avvocato Elio Greco, presidente della Fondazione Nuove Proposte, Francesco ricevette un premio, uno dei tanti. Martino era seduto vicino a me. Non ebbe alcuna espressione, ma capii che era contento, orgoglioso di quel figlio, come il figlio era orgoglioso di lui. Francesco Lenoci è “Patriae Decus” di Martina Franca dal 2002. Il suo nome non è nella lista di marmo incassata in una parete all’ingresso del municipio: non c’è più spazio, la sostituiranno.

Intanto Francesco Lenoci riprende i suoi giri culturali, le sue conferenze qua e là. Quando torna a casa riprende il suo lavoro e presenta libri interessanti: l’ultimo il libro fotografico di Enzo Rocca e Alberto Scibona, “Milano storie minime” (la strada è vita, la vita è teatro, la strada è teatro). È sua la bellissima prefazione all’interessante volume “Quella nevicata del ’56 in Valle d’Itria” di Maria Carmela Ricci e ha pubblicato trentasette volumi di finanza aziendale, ragioneria e revisione. Insomma, un intellettuale dalla cultura classica ed economica che sente il bisogno di comunicare il suo sapere e di apprendere, di vedere cose nuove, di scoprire ciò che non appare, di descrivere, scolpire luoghi, personaggi, di assorbire atmosfere, individuare modi di vivere, visitare città, paesi. E come docente? Quello non sta a me giudicare. So comunque che le sue lezioni sono seguitissime e che i suoi studenti lo amano. Alla serata a Martina dedicata alla presentazione del libro “Quella nevicata del ’56 in Valle d’Itria” è arrivato da San Marco in Lamis con dieci minuti di ritardo e la conduttrice ha detto: “Come promesso, all’arrivo del professore, avremmo dato inizio alla serata”. Tutto testimoniato da “Teletrullo”, che a suo tempo lo ha intervistato.

A San Marco in Lamis lo hanno accolto festosamente. E lui: “Ho avuto la fortuna di conoscere il Preside Raffaele Cera 15 anni fa, il 29 marzo 2008, a Milano.  Riesco ad essere così preciso, perché quello fu un giorno speciale: festeggiammo a Milano, presso l’Istituto dei Ciechi, i primi 30 di vita delle Edizioni del Rosone, con un convegno dal titolo “La Puglia con la Capitanata a Milano: occasioni letterarie, enogastronomiche, economiche”. Per il combinarsi delle combinazioni, ieri pomeriggio, al mio arrivo a San Marco in Lamis, la prima cosa che ho visto è stato l’Arco di Antonio Pio Saracino, con la targa che riporta le parole di Joseph Tusiani: “Qui rinasco e dico all’Aure: O mistero di gloria/ dove nascere è bello/ io sono nato”.

Subito dopo Lenoci ha ricordato l’incontro con Tusiani il 30 settembre 2010 presso il Teatro del Giannone a San Marco in Lamis. “Stamattina il Preside Raffaele Cera mi ha portato a vedere “Il Sentiero dell’Anima” di Filippo Pirro, che sua moglie Anna e i figli portano commendevolmente avanti. Ebbene, per il combinarsi delle combinazioni, lì c’è un percorso dedicato a Giacomo Leopardi…”. E si è avviato alla conclusione citando don Tonino e la sua definizione di cultura: “Impegno, servizio ad altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.” Parole di un profeta.




AL VIA LA SERIE A

Amicacci Abruzzo pronta a difendere lo scudetto

Giulianova, 19 ottobre 2023.  Scatta sabato la stagione 2023/2024 della Serie A di basket in carrozzina, che vedrà la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo ai nastri di partenza con lo scudetto cucito sul petto. La squadra guidata da coach Carlo Di Giusto è chiamata a difendere il titolo di Campione d’Italia conquistato nella passata stagione al termine di una memorabile serie finale contro la Briantea Cantù.

Tante le novità a cominciare dal ritorno nella massima serie dalla storica società romana del Santa Lucia, neopromossa insieme alla Boys Taranto, mentre ha rinunciato a sorpresa il Padova Millennium, dopo il quinto posto della passata stagione.

Anche a livello di trasferimenti ci sono state operazioni importanti, come i grandi ritorni dell’argentino Adolfo Damian Berdun a Cantù e del polacco Piotr Luszynski a Porto Torres. I canturini si sono ulteriormente rinforzati con gli arrivi di grandi giocatori di livello internazionale come il campione stutunitense Steve Serio, la tedesca Patzwald, l’argentino Ruggeri e la britannica Carrigill, a puntellare un roster che può contare ancora sul nucleo italiano guidato da Carossino e De Maggi. L’altra big Kos Santo Stefano ha salutato gli azzurri Enrico Ghione e Dodò Miceli, accasatesi rispettivamente a Sassari e a Bergamo, ma piazza in entrata il colpo De Miranda, con l’esperto brasiliano che lascia la Dinamo Lab. La squadra marchigiana resta una delle favorite al titolo con la conferma dei nazionali azzurri Giaretti, Bedzeti e Tanghe.

Immutata la formula del campionato, suddiviso in due gironi rispettivamente da sei e cinque squadre, con l’Amicacci inserita nel girone B insieme a Sassari, Firenze, Treviso e Taranto, mentre nel girone A sono state sorteggiate Cantù, Santo Stefano, Reggio Calabria, Bergamo e Porto Torres. La qualificazione ai play-off scudetto è garantita alle prime quattro qualificate al termine della regular season.

La Deco Metalferro ha confermato molti dei punti fermi del roster della passata stagione, culminata con la conquista del primo storico scudetto e della Supercoppa Italiana, da Shay Barbibay a Matteo Cavagnini, da Gabriel Benvenuto a Galliano Marchionni. Hanno purtroppo lasciato Giulianova elementi importanti come l’israeliano Vigoda e la canadese Hawtin, mentre sono giunti in riva all’Adriatico giovani talenti internazionali come il britannico Conn Nagle e l’australiano Jaylen Brown. Sarà fondamentale l’apporto del confermato Marco Stupenengo e di Joel Boganelli, classe 2006 già nel giro della nazionale azzurra, proveniente da Firenze.

Si comincia tra le mura amiche del PalaCastrum di Giulianova contro la Menarini Volpi Rosse Firenze, sabato 21 ottobre alle ore 16, prima giornata di regular season, con il programma del Girone B completato dalla sfida tra Taranto e Treviso, mentre la Dinamo Lab Sassari osserverà un turno di riposo.

Sarà un esordio insidioso, con i fiorentini di coach Castellucci che potranno contare sul talento emergente dei nuovi innesti Lorenzo Bassoli, protagonista con Cantù nella passta stagione, Mattia Scandolaro e Salim Chakir, oltre all’esperienza dei nazionali olandesi Camilo van Trijp e Jitske Visser.

L’avvio della stagione italiana del basket in carrozzina sarà molto intenso, con le prime cinque giornate concentrate tra ottobre e novembre, oltre all’appuntamento della Supercoppa Italiana, che il 19 novembre metterà di fronte a Giulianova la squadra di coach Di Giusto alla Kos Santo Stefano, vincitrice della Coppa Italia 2023.

ROSTER 2023/2024

0 – Jaylen Brown  AUS  (2004)

4 – Conn Nagle  GBR  (2001)

5 – Gabriel Benvenuto  ITA  (2001)

8 – Galliano Marchionni (C)  ITA  (1981)

9 – Giulia Blasiotti  ITA  (2003)

10 – Luigi Topo  ITA  (2007)

11 – Francesco Minella  ITA  (1983)

12 – Matteo Cavagnini  ITA  (1974)

21 – Marco Stupenengo  ITA  (1988)

24 – Ibrahim Mandjam  POR  (2001)

27 – Joel Boganelli  ITA  (2006)

44 – Francesco Greco Brakus  ITA  (2001)

50 – Shay Barbibay  ISR  (1996)

Coach – Carlo Di Giusto  ITA

Ass. Coach – Ozcan Gemi  ITA/TUR

Ass. Coach – Andrea Accorsi  ITA

Stefano D’Andreagiovanni – Area Comunicazione Amicacci Abruzzo / Foto: Daniele Capone




NOTE D’AUTUNNO

27 ottobre 2023 ore 11 Palestra comunale

Castellafiume, 19 ottobre 2023.  Fervono i preparativi per la conferenza stampa di presentazione della Rassegna Cameristica Note d’Autunno che si svolgerà il giorno 27 ottobre 2023 alle ore 11, presso la palestra comunale di Castellafiume.

Giunto alla sua terza edizione, il festival Note d’Autunno, quest’anno prodotto da Gabbianella Events, e dal suo illuminato manager Gianluigi Osteri, si articolerà in tre giornate, 3,4 e 5 novembre 2023, e vedrà coinvolti ben quattro comuni dell’Abruzzo montano: Castellafiume, Canistro, Morino e Civita D’Antino.

Previsto per questa nuova edizione della rassegna un calendario ricco di appuntamenti con una fitta programmazione che vedrà la fusione di musica e natura, comprendendo, infatti, passeggiate volte alla scoperta dei borghi ospitanti e concerti di musica colta con musicisti provenienti da tutta Italia. L’Associazione Culturale Maxima Entropia, che opera in questo territorio e con questo scopo dal 2011, persegue in tal modo la sua mission: divulgare eventi culturali e musicali.

“Il mio desiderio è quello di raggiungere il maggior numero possibile di spettatori, includendo nel progetto artistico quei comuni e quella parte della città troppo spesso esclusi dalla quasi totalità della programmazione culturale o d’intrattenimento e creare un luogo d’incontro fra musicisti di diverse generazioni, nazionalità e provenienze, così da dare il via ad un intenso scambio culturale che possa presto portare alla nascita di una nuova forma di turismo, occasione di crescita non solo della Marsica ma dell’Abruzzo intero”, dichiara Claudia Scatena, pianista originaria di Capistrello e direttore artistico del Festival.

Ho accolto con grande entusiasmo la proposta di Claudia Scatena a aderire a questa bella iniziativa, per la quale confidiamo in una nutrita partecipazione di spettatori. Il comune di Castellafiume è sempre pronto ad ospitare eventi artistici di rilievo, come testimonia la collaborazione ormai consolidata con l’Associazione Culturale Maxima Entropia” racconta entusiasta Giuseppina Perozzi, sindaca di Castellafiume, comune capofila della rete dei comuni partecipanti.

Durante la conferenza stampa saranno presenti la direttrice artistica Scatena, il manager partenopeo di Gabbianella Events Gianluigi Osteri ed i sindaci dei comuni coinvolti: oltre a Giuseppina Perozzi, interverranno il sindaco di Canistro, Gianmaria Vitale, Sara Cicchinelli sindaca di Civita D’Antino, il sindaco di Morino, Roberto D’Amico, e la direttrice della Riserva Zompo lo Schioppo Rita Rufo.

Presenti Claudia Scatena Direttore artistica “Note d’Autunno” Diego Giuliano e Iolanda Schioppi manager Gabbianella Events Giuseppina Perozzi sindaca di Castellafiume Gianmaria Vitale sindaco di Canistro Sara Cicchinelli sindaca di Civita D’Antino, Roberto D’Amico sindaco di Morino, Rita Rufo direttrice della Riserva Zompo lo Schioppo.




POLVERIERA IN MEDIO ORIENTE

Tutte le informazioni del momento, che giungono dal Medio Oriente, disegnano il quadro di una polveriera che sta per esplodere da un momento all’altro. Uomo instabile laggiù; ma uomo instabile in ogni luogo oramai. Le guerre in corso nel mondo non si contano più, ma la più spaventosa oramai sembra alle porte.

Tutto converge in quell’angolo di mondo dove tutto parla di sangue, di guerra, di morte, d’ogni sorta di male immaginabile ed inimmaginabile.

Tutto converge in un tempo incredibilmente vicino a quello che stiamo vivendo.

L’uomo è sempre lo stesso; un essere fluttuante tra bellezza e bruttezza, tra buono e cattivo, tra forte e fragile, tra razionale e irrazionale, tra angelico e demoniaco ma gli strumenti che ha in dotazione adesso sono terribilmente potenti e possono produrre danni irreversibili davvero.

Inutile negarlo, nell’aria tanto zolfo effuso e tanto timore diffuso per una polveriera che sta per esplodere.

Dopo averle provate tutte, per sedare questo spirito malefico non rimane che la preghiera, la più potente delle armi che chiama in causa il Padreterno, dunque, uniti in preghiera.




NON ARRENDERTI MAI

di fra Emiliano Antenucci

Non stancarti di fare il bene.

Non scoraggiarti nel pregare ed amare sempre.

La gente, alle volte, è strana e ignorante, cioè ignora le tue lacrime, i tuoi sacrifici, le tue sofferenze, le tue umiliazioni e i tuoi sforzi nell’agire con purezza di intenzione per piacere solo al Signore.

Dio, invece, non è ignorante della tua vita, anzi conosce tutto di te, dal grembo materno fino alle profondità del tuo cuore. Ti ama, ti accetta e ti accoglie come sei, nella tua unicità e originalità.

Sentiti Amato dall’Eterno che è sempre fedele, sarà questo intramontabile Amore che ti darà la forza di amare e di andare sempre avanti. Amen




LA 49A STAGIONE DELL’ISA ALL’AQUILA

Sabato 21 ottobre inaugurano Jacopo Sipari di Pescasseroli e Giuseppe Albanese

L’Aquila 19 ottobre 2023. Tutto pronto per il concerto di inaugurazione della quarantanovesima stagione dei concerti dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese all’Aquila, in programma sabato 21 ottobre alle 18, al Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. L’Orchestra sarà diretta dall’aquilano Jacopo Sipari Di Pescasseroli per la prima volta sul podio dell’ISA dopo la nomina a direttore musicale dell’ente.

Il programma scelto per l’occasione dal Direttore Artistico dell’ISA, Ettore Pellegrino, è dunque quello delle grandi occasioni con due delle più celebri pagine del repertorio sinfonico di tutti i tempi: la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo” op. 95 di Antonin Dvořák e il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaminov con la parte solista affidata ad una star internazionale: Giuseppe Albanese, uno dei più celebri pianisti della sua generazione, già vincitore del prestigioso Premio Venezia, nel 1997, Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano e “Vendome Prize”. Invitato per recital e concerti con orchestra dalle più autorevoli ribalte internazionali, incide per Deutsche Grammophon, la più autorevole casa discografica nel campo della musica classica.

Dice Jacopo Sipari Di Pescasseroli: “Sono profondamente onorato di dirigere l’inaugurazione dell’ISA con questo magnifico programma. Rach 2 è il mio concerto per pianoforte preferito e tornare a dirigerlo con Giuseppe Albanese, a cui mi lega un’amicizia fraterna di lunga data, amplifica la mia gioia. Inutile dire che il Concerto “Dal nuovo mondo” di Dvořák completa un programma che fa dell’emozione il suo grande leitmotiv. Questo concerto ha poi un sapore particolare perché lo dirigo da direttore musicale di un’orchestra a cui mi legano sentimenti fortissimi e con cui mi sento davvero a casa. Sono davvero tanto felice”.

Un programma, dunque, capace di emozionare, con due pagine iconiche del sinfonismo, entrambe amatissime fin dalla prima esecuzione. Celebre per la bellezza del suo tema, l’imponenza dei ritmi e l’incredibile varietà di colori che la caratterizzano dall’inizio alla fine, la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo” op. 95, è l’ultima e più famosa sinfonia del compositore boemo, composta durante il suo soggiorno a New York verso la fine dell’800 e arrivata fino sulla Luna nel 1969 con la missione Apollo 11 quando Neil Armstrong la portò con sé. Un successo costante, quello di questa sinfonia che accoglie suggestioni musicali e culturali proprie del “nuovo mondo” e richiama la freschezza dai canti neri e delle melodie degli indiani d’America filtrati e sviluppati con una sensibilità tutta europea e resi attraverso una felicissima orchestrazione evocando anche sentimento di nostalgia per la propria terra lontana.

Una sorte molto felice fin dalla prima esecuzione, avvenuta a Mosca nell’Ottobre del 1901 con il compositore stesso come solista, anche per il Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra di Rachmaninov a cui l’ISA rende così omaggio a 150 anni dalla nascita e a 80 dalla morte. Prima opera matura del musicista russo, è per lui l’opera con cui si riabilita dopo una profondissima crisi compositiva e personale durata un paio di anni. Amato per la sua profonda espressività, per l’impegno evidente che richiede al pianista senza ridursi mai a puro virtuosismo, è fra le pagine classiche più utilizzate nel cinema.

La campagna abbonamenti dell’ISA continua in prevendita online sul circuito CiaoTickets (https://www.ciaotickets.com/it/istituzione-sinfonica-abruzzese) e nelle rivendite autorizzate (all’Aquila: Infopoint in Piazza Battaglione Alpini e Agenzia Welcome Aq in Via Cimino).




OMAGGIO A MARIO GIUSTI

A 30 anni dalla scomparsa. Ensemble a plettro M.Giusti Special guest Carlo Aonzo Teatro Comunale “Maria Caniglia” Domenica 22 ottobre ore 17:30

 Sulmona, 19 ottobre 2023. Per il secondo appuntamento della stagione la Camerata Musicale Sulmonese propone un Omaggio a Mario Giusti, musicista e compositore abruzzese, a 30 anni dalla scomparsa.

Sul palco del Teatro Caniglia, domenica 22 ottobre alle ore 17.30, l’Ensemble a Plettro M. Giusti in formazione di cinque mandolini ( Fabio Giudice, Paola Ruffini, Francesco Mammola, Lino Giusti e Domenico Di Luzio), due mandole (Fabio Menditto, Antonio Arpino), chitarra (Vincenzo Guglielmi) e contrabbasso (Valter Matticoli), con la partecipazione speciale del M° Carlo Aonzo, una delle eccellenze mandolinistiche in Italia.

Verranno eseguite per l’occasione  le composizioni più conosciute dell’autore e musicista abruzzese come: “Un mandolino fra le stelle” o “Strimpellata”, “Incanto”, “Polca del fuoco” e “Valzer serenata”. 12 brani in tutto, composti tra gli anni ‘50 e ’70.

Nativo  dell’ Aquila e sulmonese di adozione, Mario Giusti, musicista autodidatta, è considerato il più noto mandolinista abruzzese già alla fine degli anni ‘30 e, successivamente, uno dei migliori in ambito nazionale. Come compositore firma 119 brani per chitarra, mandolino e per cori folcloristici. Ha dedicato a Sulmona molti brani del suo vasto repertorio, alcuni legati ad eventi importanti della città come l’inaugurazione del Ponte Capograssi o il nuovo campanile della Parrocchia di S.Giovanni Evangelista.

Con passione si è anche dedicato alla formazione di giovani allievi in mandolino e soprattutto chitarra. Per questo, in occasione del concerto-anniversario, venerdì e sabato nel foyer del Teatro Caniglia si svolgerà anche una masterclass tenuta dal M° Carlo Aonzo, a cui partecipano dieci studenti provenienti da Napoli, Bari, Bologna, Ferrara, Siena Roma, ma anche dalla Puglia e dal Molise. La masterclass si conclude con un saggio Sabato 21 alle ore 18.30.

Carlo Aonzo, nato a Savona, è senza dubbio una delle eccellenze mandolinistiche del territorio nazionale. Figlio d’arte, concertista e ricercatore di fama internazionale è fondatore dell’Accademia Internazionale Italiana di Mandolino. Musicista estremamente versatile,  può passare dalla musica barocca allo swing fino a uno stile ancora più moderno.  Ampia è la sua discografia e numerosi i concerti da solista, con il suo trio e con orchestre italiane e straniere. È autore de  “L’Italia dei mille Mandolini”, una serie di documentari che raccontano le storie del mandolino in tutte le regioni.  Docente presso i Conservatori di Ferrara e Bari,  tiene seminari e masterclass itineranti per l’Italia e nel mondo.

L’Ensemble Mario Giusti si avvale della collaborazione dei Maestri dei Conservatori di L’Aquila e Napoli, Fabio Giudice,  Fabio Menditto e Francesco Mammola. 

Partecipa al programma “L’Aquila Mandolin Festival” (2015) presso il Conservatorio de L’Aquila (per uno studio di tre autori abruzzesi, fra  cui Mario Giusti).

Nel 2017 si esibisce con la Mozart Mandolin Orchestra di Osaka al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.  

Nel 2018 e 2019 è ospite di “Notte Romantica” a Pescocostanzo per i Borghi più belli d’Italia. Nell’ambito della collaborazione tra Conservatorio A.Casella di L’Aquila e la Camerata Musicale Sulmonese, tiene lezioni-concerto nelle scuole del territorio della provincia.    

Programma

Un Mandolino Fra Le Stelle (1955) Solo

Polca Del Fuoco  (1954)                Chitarra e Mandolino

Valzer Serenata 30.10.60 (1960) Chitarra, Mandolino E Contrabbasso

Cielo Sereno (1975) Chitarra, 2 Mandolini e Contrabbasso

Ensemble

Fantasia D’autunno (1952  Riv. 1978)

Marcia Sinfonica (1955 Riv.1978)

Odor Di Rose

Bimbe Belle  (1954)

Incanto (anni 60, inizi 70)

Comino Dei Prati (1956 Riv.1969)

Strimpellata (anni 50)

Marcia Caratteristica (1969)

PROSSIMI APPUNTAMENTI

GIOVANI ARTISTI  Giovedì 2 novembre Foyer Teatro

ORCHESTRA FILARMONICA PUGLIESE domenica 5 novembre

Shiran Wang pianoforte – Gaetano Di Bacco sassofono

Gudni Emilsson direttore




LAUREA GREEN in ambito sanitario

I primi due laureati del Corso in Tecnologie Eco-Sostenibili e Tossicologia Ambientale hanno svolto la tesi sperimentale presso la Fater e sono stati premiati da Algo Biotechnologies

Chieti, 19 ottobre 2023. Marina Stipani e Demis Garofalo sono i primi due laureati del Corso di Laurea triennale in Tecnologie Eco-Sostenibili e Tossicologia Ambientale (TESTA) dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. I due neodottori – inseriti nel programma FATER LAB EXPERIENCE e sotto la supervisione del Dr. Stefano Resta – hanno svolto una tesi sperimentale presso l’azienda FATER occupandosi di nuove metodologie per lo sviluppo di prodotti ecosostenibili a basso impatto ambientale.

In occasione della seduta di laurea svoltasi ieri presso il Dipartimento di Farmacia, la start up innovativa ALGO BIOTECHNOLOGIES, nella figura del CEO, professor Antonio Di Stefano, ha conferito un premio di laurea ad entrambi i neodottori per aver portato a termine (in 2 anni e 2 sessioni), con successo, il percorso di studio. Il corso di laurea in TESTA si inserisce nell’ambito della classe di laurea delle scienze e tecnologie farmaceutiche (L-29) e mira alla formazione di nuovi tecnici green esperti in ecosostenibilità in grado di applicare metodologie standardizzate di campionamento e metodologie analitiche strumentali certificate e atte alla rilevazione, al riconoscimento e alla quantificazione di tossici e contaminanti nelle diverse matrici.

Il nostro Corso di Laurea – sottolinea la professoressa Ivana Cacciatore, Presidente del CdL TESTA della d’Annunzio – prepara tecnici laureati esperti nel controllo chimico, chimico-tossicologico e tossicologico a tutela della sicurezza ambientale, alimentare e industriale con particolare riferimento all’economia circolare. A completamento della formazione vengono fornite agli studenti competenze, in accordo con le più moderne linee-guida EMA (European Medicines Agency), relative alla obbligatorietà della valutazione del rischio ambientale (Environmental Risk Assessment) per ottenere l’autorizzazione all’introduzione sul mercato dei medicinali ad uso umano. Come Presidente del Corso di Laurea – aggiunge la professoressa Cacciatore – sono orgogliosa del lavoro svolto in questi primi tre anni dai colleghi, dal personale tecnico-amministrativo e soprattutto negli studenti che credono in questo progetto avviato nell’a.a. 2020/21 per volontà del professor Antonio Di Stefano.

Maurizio Adezio




RIFLETTORI ACCESI SUGLI ANIMALI: torna Quattrozampexpo

Il 21 e il 22 ottobre al porto turistico di Pescara appuntamento imperdibile per i pet lovers

Pescara, 19 ottobre 2023. Conto alla rovescia per la manifestazione più attesa dagli amanti degli animali del Centro Sud Italia. Torna sabato 21 e domenica 22 ottobre 2023, al porto turistico Marina di Pescara, la Fiera Quattrozampexpo. L’appuntamento annuale che promuove l’animal-cultura, incentivando il benessere degli amici a quattro zampe e le azioni dei pelosetti, rappresenta un’occasione unica di incontro e confronto tra i professionisti del settore e gli appassionati di cani, gatti e ogni altra tipologia di animale. Due giornate in cui sarà possibile fare un tuffo nel mondo del pet e conoscere tutte le novità del momento: dal cibo agli accessori, dalla cura al divertimento, senza dimenticare la formazione. L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è ideato e curato dall’associazione Vae Victis aps, patrocinato dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo e realizzato in collaborazione con il Comune di Pescara. Saranno, inoltre, presenti le principali associazioni animaliste del territorio per promuovere la lotta al randagismo, le adozioni dei meticci e per fornire utili consigli a chi ha scelto di condividere la propria vita con un amico a quattro zampe. Main partner dell’evento è Monge.

L’edizione 2023 della fiera anche quest’anno vedrà il padiglione del Marina di Pescara animarsi con stand e tanti momenti ludici e formativi rivolti a grandi e piccini. Oltre ad apprendere utili nozioni, i pet lovers avranno anche la possibilità di mettersi in gioco con alcuni contest particolarmente amati dai partecipanti. Tornano anche quest’anno, infatti, i concorsi The Best Cat e The Best Dog. Il primo, in programma sabato 21 ottobre dalle 10 alle 12, vedrà i felini di ogni razza, ma anche meticci, sfilare davanti a una giuria composta da pet lovers adulti e bambini che decreteranno i vincitori delle categorie: Best in show, Best in variety, Best cucciolo, Aristo-gatto, Pelosone e Tale e quale. Domenica 22 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, sarà invece la volta della mostra canina amatoriale, durante la quale i pelosi partecipanti si contenderanno i titoli di: Best in show large size, Best in show small size, Pelosone, Baby handler, Tale e quale e Outsider. Le iscrizioni ai due concorsi saranno aperte fino al giorno stesso dell’evento, per una partecipazione massima di 100 gatti e 100 cani. Per entrambi i concorsi, la giuria “popolare mista” sarà composta da 5 pet lovers (ma non esperti) selezionati tra i rappresentanti delle principali aziende presenti nella kermesse Quattrozampexpo e tra i visitatori dell’evento fieristico, sia senior che junior (bambini dai 3 ai 12 anni).

La grande novità di quest’anno, invece, sarà rappresentata dalla mostra-racconto “Pet love story”, un’occasione per emozionarsi e divertirsi con gli storytelling di chi ha scelto un animale come migliore amico, in programma domenica dalle 10 alle 12. Dopo il racconto della storia da parte di un adulto, se in famiglia ci sono bambini sfileranno insieme al loro pet. Anche in questo caso una giuria selezionerà e premierà la storia più emozionante. «Abbiamo deciso di dar vita a un palcoscenico di emozioni in cui raccontare storie uniche di amicizia a quattro zampe tra i pelosetti e i loro proprietari», evidenzia la presidente dell’associazione Vae Victis, Silvia Di Silvio. «Le migliori storie dei meticci più affettuosi saranno protagoniste di una passerella emozionante, in un evento che mette il mondo animale e umano a confronto per promuovere l’immagine degli animali come compagni di vita, con una loro identità e dignità da rispettare, con il fine di valorizzare progetti di recupero, sostentamento e affidamento dei cani randagi, attività di educazione canina e pet therapy».

Non mancheranno poi le esibizioni a cura dei gruppi cinofili di tutte le forze dell’ordine dai carabinieri alla polizia, passando per la guardia di finanza e la polizia penitenziaria. I cani “in divisa” daranno ancora una volta prova di tutta la loro intelligenza nella ricerca di droga, polvere da sparo, denaro, persone scomparse e tanto altro, dimostrando anche la loro fedeltà e il loro fondamentale supporto ai propri accompagnatori. Protagonisti della fiera saranno anche i cani addestrati per il salvataggio in mare e quelli dedicati alla pet therapy, attività di fondamentale importanza nell’assistenza e nel supporto di persone con difficoltà, ma anche di bambini e anziani. Così come saranno presenti educatori cinofili che forniranno preziosi consigli per migliorare il rapporto con il proprio amico a quattro zampe.  

Quattrozampexpo sarà aperta sabato 21 e domenica 22 ottobre dalle 9 alle 20. Con una piccola donazione all’ingresso, i partecipanti sosterranno l’animal-cultura e Quattrozampexpo. Per tutti gli amici pelosetti, la fiera è pet friendly. Per consultare il regolamento di accesso alla fiera con animali e il programma completo o per iscrizioni: quattrozampexpo.it.




CONTRO L’ODIO INSIEME A RETAKE E DIVERSITY LAB

Ace scende in campo con un progetto di sensibilizzazione. Oltre il 50% della popolazione nel Centro Italia vittima di discriminazione

Pescara, 19 ottobre 2023. Il 20 ottobre dalle ore 8.30 alle ore 12.30 la cittadinanza  è invitata ad aiutare gli studenti della Scuola Secondaria I° grado Vittoria Colonna a riqualificare  il Parco Montessori e a partecipare ai laboratori sul linguaggio inclusivo

•             Oltre il 50% della popolazione nel Centro Italia ha dichiarato di aver subito un episodio di discriminazione, il 76% ha assistito ad almeno un episodio, quasi il 60% non ha reagito

•             Due azioni concrete sul territorio italiano: la campagna di sensibilizzazione ACE-Formula Anti-Odio e il progetto di riqualificazione “Scendiamo in piazza”, per ripulire le città anche dall’odio e favorire la socialità e la condivisione degli spazi comuni

•             ACE insieme a Retake, Diversity Lab e le Istituzioni locali per un obiettivo comune: uniti per combattere l’odio, lo sporco più ostinato

Faranno tappa a Pescara domani 20 ottobre “Formula Anti-odio” e “Scendiamo in piazza” le due iniziative con cui ACE, leader nei detergenti per la casa e i tessuti e marchio di Fater, è scesa in campo a livello nazionale per combattere contro lo sporco più ostile al mondo: l’odio. E lo fa con due azioni concrete: “Formula Anti-odio”, un progetto su scala nazionale con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tante forme di odio che colpiscono le persone, anche attraverso le scritte offensive che sporcano le nostre città, e “Scendiamo in piazza”, una iniziativa che ha coinvolto le scuole di 4 città italiane – Roma, Milano, Pescara, Palermo – in un concorso con l’obiettivo di riqualificare i luoghi scelti dagli studenti per restituirli alla città ripuliti, rigenerati e predisposti all’aggregazione sociale.

Pescara è la terza delle quattro tappe previste dal progetto, dopo Roma e Milano, e vedrà la presenza di Antonio Fazzari, CEO di Fater e dei vertici della joint-venture Christian Eihausen, CFO Global Baby, Feminine, and Family Care di Procter & Gamble  e Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries. Ad affiancare il management dell’azienda anche il ViceSindaco Giovanni Santilli, la Dirigente della Scuola Media Vittoria Colonna (Istituto Comprensivo Pescara 2) e alcuni rappresentanti delle due associazioni partner del progetto, Retake e Diversity Lab.

A monte del progetto ACE ci sono i risultati di una ricerca  commissionata dal brand, che ha indagato il vissuto e il percepito della discriminazione in Italia e in particolare nelle regioni del Centro. Da quanto emerge, infatti, la discriminazione è un fenomeno ancora troppo frequente su tutto il territorio nazionale: 1 italiano su 2 ne è vittima. Lo spaccato di analisi del Centro Italia conferma questa tendenza. Oltre il 50% della popolazione delle regioni di quest’area ha subito un atto discriminatorio, il 76% ha assistito ad almeno un episodio, di cui orientamento sessuale (37%), bullismo (35%), etnia (34%) e body shaming (31%) rappresentano le forme maggiormente emerse. A fronte di un episodio di discriminazione, quasi il 60% degli intervistati non ha reagito. Rabbia (45%), tristezza (40%) e disgusto (39%), le emozioni maggiormente provate dalla maggioranza degli intervistati nel Centro Italia.

L’iniziativa di sensibilizzazione promossa da ACE, si concretizzerà a Pescara attraverso la realizzazione del progetto presentato dagli alunni della Scuola Secondaria di I° grado Vittoria Colonna, vincitori del concorso. Il luogo scelto dagli studenti come spazio da riqualificare è il Parco Montessori, che sarà ripulito per una migliore fruizione da parte di tutta la cittadinanza.  Al progetto di riqualificazione del parco si unisce quello contro l’odio che prevederà un laboratorio sul linguaggio inclusivo e la rimozione di tutti riferimenti all’odio presenti nel parco grazie a uno speciale prodotto ACE rimuovi-graffiti e insulti, non in vendita.

Per la realizzazione dei due progetti ACE ha scelto di unirsi a Retake, associazione di volontariato specializzata nella riqualificazione urbana, e Diversity Lab, organizzazione impegnata a promuovere la cultura dell’inclusione e il valore dalla diversità, nei media, nelle aziende e nella società civile. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere una nuova cultura del pulito volta a sostenere la lotta contro l’odio e la cura degli spazi comuni.

“Prenderci cura delle persone, così come dei territori, è da sempre parte integrante del nostro modo di fare impresa: per questo motivo crediamo molto in iniziative come Formula anti-odio, che valorizzano l’impegno e il contributo che ciascuno di noi può dare per rendere migliore il mondo, più accogliente l’ambiente, più sensibili i giovani e i meno giovani – dichiara Sergio Marullo di Condojanni, Vicepresidente e CEO Angelini Industries. Fater rappresenta un concreto ed efficace esempio di come esperienze, competenze e passione – messe a fattor comune da due soci e gruppi multinazionali come Angelini Industries e P&G – siano in grado di generare non solo risultati di eccellenza, ma anche dare vita a progettualità a vantaggio delle comunità in cui operiamo”.

“P&G è un’azienda globale impegnata quotidianamente a migliorare la vita dei consumatori di tutto il mondo oggi e per le generazioni future. Come azionisti della joint venture Fater, siamo felici che entrambe le aziende condividano gli stessi valori, che nel nostro caso portiamo alla vita nel Paese con il nostro programma di cittadinanza “P&G per l’Italia”, attraverso il quale stiamo contribuendo a realizzare iniziative concrete nel campo della sostenibilità sociale ed ambientale, che hanno un impatto sulle persone e sul pianeta, aiutando lo sviluppo delle comunità in cui viviamo e lavoriamo” – commenta Christian Eihausen, CFO Global Baby, Feminine, and Family Care · Procter & Gamble.

“Aver riunito le nostre realtà, per il secondo anno di fila, qui, a Pescara, è la dimostrazione del ruolo centrale che per noi rivestono questa città e l’intera Regione. Fater da sempre scommette su questo territorio e siamo orgogliosi di essere, a nostra volta, un punto di riferimento per i cittadini del luogo. Nel nostro lavoro ciò che ci guida è mettere le persone al primo posto, sia all’interno dell’azienda che nelle comunità in cui operiamo. E proprio questa attenzione per le persone è il valore cardine che collega le nostre tre realtà. È per me, quindi, motivo di orgoglio essere qua anche con le persone che ogni giorno rendono unica la nostra azienda, per dar vita ai nostri princìpi con questa iniziativa” – conclude Antonio Fazzari, General Manager di Fater.

La tappa di Pescara del progetto è patrocinata dal Comune di Pescara.

Evento aperto al pubblico: venerdì 20 ottobre, dalle 8.30 alle 12.30, all’interno del Parco Montessori – Via Francesco Verrotti – Pescara.

Le due iniziative nel dettaglio:

“Scendiamo in Piazza”: un progetto di riqualificazione urbana promosso da ACE insieme all’associazione Retake e realizzato in collaborazione con l’agenzia educativa La Fabbrica, dedicato a bambine e bambini, ragazze e ragazzi per aiutarli a sviluppare competenze di cittadinanza attiva e diventare protagonisti attivi della cura del proprio territorio.

“ACE Formula Anti-Odio” campagna di comunicazione che racconta episodi reali di discriminazione vissuti da 4 ragazzi in tema di omofobia, body shaming e grassofobia, razzismo e antisemitismo, realizzata con la consulenza di Diversity Lab e da un’idea creativa di DLVBBDO. Sono le storie di Carlo Maria che ha ricevuto insulti omofobi per aver ballato con il suo compagno durante una festa del liceo, di Elisa che fin dall’età di 12 anni temeva l’estate a causa delle discriminazioni subite per il suo aspetto fisico, di Mark che a 15 anni al parco con gli amici si è visto additare e chiamare “sporco ebreo” da ragazzi più grandi e di Osayi nata e cresciuta in Italia che, per il colore della sua pelle, convive ogni giorno con gli sguardi di chi la giudica e non la considera un’italiana.

ABOUT FATER

ACE, leader nei detergenti per la casa e i tessuti, è un marchio di Fater: joint venture paritetica fra Procter&Gamble e Angelini Industries. Fater è inoltre leader di mercato in Italia nei prodotti assorbenti per la persona con i marchi Pampers e Lines. Impiega 1.600 dipendenti, ha un fatturato di € 914 milioni di euro – anno fiscale 2021-2022 – opera attraverso 4 stabilimenti produttivi: a Pescara, Campochiaro (CB), Porto (Portogallo), Gebze (Turchia).




OSMOCI NEL CIRCUITO DELLA GDO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 19 ottobre 2023. OSMOCI, l’Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica, ospite di NATURASI, con il tagliando affisso nella bacheca del punto vendita presente lungo Via Tiburtina. Il ruolo delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata, la cosiddetta GDO, nel quadro della diffusione del traffico urbano, prevalentemente automobilistico, non è da sottovalutare e può dare un contributo strategico al miglioramento della mobilità urbana. Si tratta in effetti di 37 punti vendita presenti in un territorio non particolarmente esteso (solo 33 kmq); ma nonostante questa la rete commerciale sia ulteriormente resa fitta da un circuito minore di negozi, si ha la sensazione che il mezzo più usato per raggiungere le diverse destinazioni sia l’auto. Ne è testimonianza l’organizzazione dello spazio riservato ai parcheggi, oltremodo resi obbligatori da una normativa nazionale forse datata, che risale infatti al secolo scorso, e che andrebbe rivista in quanto legata a parametri funzionali oggi evidentemente non più attuali, anzi forse critici, e quindi da aggiornare.

ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questionari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




HAMAS E IL TERRORISMO

No alle violenze e ai fondamentalismi

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 19 ottobre 2023. Coloro che sfilano democraticamente qui nel largo Occidente, che va dai campus americani alle nostre università e scuole e piazze, sventolando le bandiere di Hamas e dei Palestinesi, procedono con questo sillogismo: “Occidentale” vuol dire colonialista e imperialista, americano e/o europeo”; Israele è paese occidentale; Israele è colonialista e imperialista.

Hamas usa il terrore? Sgradevole, ma obbligata e disperata reazione. Gli Ebrei non fanno lo stesso ogni giorno, fin dagli anni ‘30? Vogliamo dimenticare il massacro del villaggio palestinese di Deir Yassin del 9 aprile 1948, quando i sionisti appartenenti all’Irgun e alla Banda Stern uccisero un centinaio di civili, tra cui donne e bambini ed espulsero il resto degli abitanti? E nascondere sotto il tappeto il 1956, il 1967, il 1973 fino alle colonizzazioni selvagge dei nostri giorni in Cisgiordania ecc…?

La maggiore del sillogismo è un falso storico, che solo un’incosciente ignoranza “democratica” può sventolare nelle piazze.  Quanto al terrorismo: non è solo una tecnica di guerra, feroce, cui si ricorre, quando non ci sono altre strade. È un’ideologia ben identificabile. Sì, bisogna capire le ragioni del terrorismo. Ma capire e giustificare sono due operazioni diverse, una intellettuale, l’altra etica.

Lo Statuto di Hamas

Ciò che ha mosso il terrorismo di Hamas in questi giorni non è principalmente una strategia militare, ma un’ideologia genocidaria. Ti uccido perché sei Ebreo. Non è disperazione, è dottrina. Basterà richiamare qui qualcuno dei 36 articoli dello Statuto del 1988 di Hamas –  Harakat al-Muqawama al-Islamiyya – il Movimento di Resistenza Islamica, fondato nel 1987, durante la prima Intifada palestinese. “Statuto”, perché “Costituzione” è solo il Corano! E basta.

Nella Premessa: “Israele sarà stabilito e rimarrà in esistenza finché l’islam non lo ponga nel nulla, così come ha posto nel nulla altri che furono prima di lui”. Art. 6: “Hamas si sforza di innalzare la bandiera di Allah su ogni metro quadrato della terra di Palestina”. Art. 7: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani non li uccideranno”.

Art. 8: “Dio come scopo, il Profeta come capo, il Corano come costituzione, il jihad come metodo, e la morte per la gloria di Dio come più caro desiderio… fino alla proclamazione dello Stato islamico”.  Art. 11: “Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un sacro deposito, terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione”.

Art. 13: “Le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico”.

Difficile continuare a sostenere, come si fa anche il PD, che Hamas non è l’ISIS, di cui pertanto non è pensabile la distruzione, ma il gruppo dirigente con il quale bisognerà trattare, perché destinato a dirigere non solo i Palestinesi di Gaza, ma anche quelli della Cisgiordania, oggi sotto la screditata Autorità Nazionale Palestinese. Hamas è una variante del fondamentalismo sunnita. Ed è la ragione profonda della convergenza con quello sciita e, pertanto, dell’uso politico che l’Iran sta facendo e intende continuare a fare della questione palestinese.

I fondamentalismi religiosi e “la teologia della Terra” in Medioriente

Si fa fatica qui nella nostra Europa democratico-illuminista a comprendere le ragioni di un conflitto accanito e mortale.

Se c’è un luogo dove la religione innerva la politica, questa è il Medioriente ebraico-israeliano e arabo-islamico. Si tratta della “teologia della Terra”. Essa condiziona l’inizio della liberazione e della redenzione e l’arrivo del Messia alla (ri)-conquista della Terra, nella quale Dio ha incontrato e eletto il suo popolo.

È l’ideologia di “Eretz Israel”, la Terra d’Israele. Nelle correnti del sionismo religioso e di quelle ortodosse radicali dell’Ebraismo solo il ritorno a Gerusalemme può dare inizio al processo messianico della salvezza e della redenzione.

Il sionismo laico-socialista ha tentato di laicizzare questo messianismo per trasformarlo in “religione civile”, posta a base della democrazia israeliana. Ma il tentativo è fallito e questo ha segnato la fine del Mapam e del successore di Meretz, partiti di sinistra laica e socialista, e l’ascesa di una destra radicale.

Il mancato scioglimento dell’intreccio tra identità religiosa ebraica e entità statale israeliana, separando religione e Stato, ha portato al fallimento degli Accordi di Oslo del 20 agosto 1993, firmati il 13 settembre da Rabin e Arafat.

Essi furono approvati solo da 61 parlamentari della Knesset, 50 votarono contro, 8 si astennero. Prevedevano il ritiro di Israele da aree della Striscia di Gaza e della Cisgiordania e il diritto palestinese all’autogoverno attraverso la nascita dell’Autorità nazionale palestinese. (Anp). Molta parte della popolazione israeliana però ha continuato a sognare “Eretz Israel”.

Così il 4 novembre del 1995 Rabin fu assassinato da uno studente israeliano. L’ebraicizzazione della statualità israeliana si è radicalizzata in questi anni, sotto la guida di Netanyahu, sempre più condizionato da gruppi fondamentalisti, cui poco interessa la democrazia e assai di più la riconquista di “Eretz Israel”.

Sul fronte di Hamas, l’art. 7 dello Statuto di Hamas è chiarissimo: “L’Ultimo Giorno non verrà, finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: o musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo…”. Art. 13: “Dobbiamo instillare nelle menti di generazioni di musulmani l’idea che la causa palestinese è una causa religiosa”.

A nessun Greco verrebbe mai in mente di riconquistare la Magna Grecia né a nessun Cristiano di riconquistare Gerusalemme. In realtà, sì, ci venne in mente. Correva qui da noi l’anno 1096. Il sogno fondamentalista cristiano finirà nel 1270. Ci provò Gregorio X a lanciare una nona crociata nel 1274. Non gli diede retta più nessuno. Il Cristianesimo ha de-territorializzato e spiritualizzato la Terra promessa. Cristo non è un leader sociale e politico. È senza Terra.

Ma nel Medioriente il fondamentalismo religioso continua a insanguinarla. Contro il quale le uniche armi continuano ad essere il diritto internazionale, lo stato di diritto, la laicità come separazione della religione dal diritto, la Torah e il Corano dalla Costituzione. L’insorgenza fondamentalista – si pensi anche a quella indù o buddistico-birmana – continua ad essere una minaccia per la pace mondiale e per la democrazia. La costruzione delle quali richiede discernimento e coscienza storica. Compito urgente e tuttora gravemente inevaso per il sistema scolastico e universitario, per i media, per i partiti.

Giovanni Cominelli

Hamas e il terrorismo. No alle violenze e ai fondamentalismi – di Giovanni Cominelli – Politica Insieme




LA STAGIONE DI PROSA 2023/24 del Teatro Caniglia

Apre il sipario con Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo

Sulmona, 19 ottobre 2023. A far accendere le luci sul palco del Teatro Maria Caniglia domenica 29 ottobre alle ore 18.00 sarà lo spettacolo di Eduardo De Filippo Uomo e Galantuomo, cui spetta il compito di inaugurare la Stagione di Prosa 2023/24 promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona.

Uomo e Galantuomo, una delle commedie più celebri del genio eduardiano, con un meccanismo comico straordinario narra la storia di una compagnia di attori comici d’infimo ordine, che vivono di stenti, scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare, le cui vite andranno a scontrarsi con altri personaggi dando vita a scene comiche irresistibili, che però aprono squarci su tematiche che portano alla riflessione: il pirandelliano umorismo come sentimento del contrario conduce il pubblico a ridere fino ad arrivare al punto, una volta cadute tutte le maschere dei gentiluomini, in cui non rimane che interrogarsi sull’ipocrisia dell’uomo, sul suo voler apparire piuttosto che essere, sulla necessità della società di fingere pur di mantenere status e immagine.

Sul palco del Caniglia, ad interpretare questo gioiello teatrale prodotto da GITIESSE Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses, vedremo Geppy Gleijeses allievo di Eduardo, Lorenzo Gleijeses, allievo prediletto di Eugenio Barba, Ernesto Mahieux, David di Donatello e al loro fianco Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione, Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola , Irene Grasso, Salvatore Felaco, Brunella De Feudis; a dirigere il gruppo di valentissimi attori Armando Pugliese, tra i più grandi registi italiani.

«Inaugurare la stagione di prosa 2023/2024 con “Uomo e Galantuomo” rappresenta un’occasione perfetta per condividere con la comunità un profondo sentimento di gratitudine, che, come Meta Aps, desideriamo rivolgere a tutto il pubblico del Caniglia. In questo straordinario allestimento, si manifesta un amore sincero per la parola, per la rappresentazione e per la cultura teatrale. Questo spettacolo ci spingerà a riflettere sulla tendenza della società e degli esseri umani a privilegiare l’apparenza rispetto all’autenticità.» dichiara il direttore artistico della stagione di prosa Patrizio Maria D’Artista, che prosegue «La grandissima risposta avuta durante la sottoscrizione degli abbonamenti, l’ampia partecipazione di aziende e singoli individui che hanno generosamente donato posti a studenti e categorie svantaggiate dimostra che questa Città è caratterizzata da un profondo senso di solidarietà. Indipendentemente dalle differenze sociali, si tratta di una comunità che nutre un sincero interesse e affetto per il teatro e la cultura. Questa stagione si preannuncia come un momento straordinario in cui tutti noi ci uniremo nel teatro, un luogo autentico e aperto a tutti.»

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com.




TRIONFO POETICO PER BRUNO MONTEFALCONE

1° Posto al prestigioso Premio Montefiore 2023; tra i premiati al 41° Giorgio La Pira; altri 5 riconoscimenti e uscita del suo nuovo libro. Quinta raccolta poetica premiata durante l’anno per il poeta e scrittore lancianese

Lanciano, 19 ottobre 2023. Sono cinque le Raccolte poetiche premiate durante l’anno per il poeta e scrittore Bruno Montefalcone, originario di Lanciano. Risultato raro e difficile per qualunque scrittore, ma che l’Autore frentano è riuscito a raggiungere con talento e impegno. È proprio con la sua ultima Silloge poetica inedita dal titolo “La bambina di Auschwitz” che Bruno Montefalcone ha ottenuto il 1° Posto al 13° Premio Letterario Internazionale “Montefiore” 2023, indetto dall’Associazione Culturale Pegasus Cattolica.

Il prestigioso Premio, considerato uno dei grandi premi italiani, è presieduto dallo scrittore e critico letterario Roberto Sarra e vede ogni anno la partecipazione di 1.700 autori dall’Italia e dall’Estero. Gli illustri e qualificati Giurati che compongono la giuria tecnica di qualità sono: Francesca Rossetti, Jacqueline Monica Magi, Maria Rizzi,  Daniela Quieti, Lisa Bernardini, Paolo Montanari e Rina Gambini.

Grande onore per lo scrittore lancianese che è stato premiato nella regione dell’Emilia-Romagna, sabato 14 ottobre 2023 a Montefiore Conca – uno dei borghi più belli d’Europa e patrimonio dell’Unesco – alle ore 15 presso il Teatro Malatesta, alla presenza delle Autorità politiche, dei Letterati, Critici e personaggi della cultura e dello spettacolo, tra i quali anche il famoso compositore e direttore d’orchestra, il Maestro Vince Tempera.

L’Autore frentano è stato premiato con una Targa di pregio e ha vinto la pubblicazione gratuita della sua Silloge poetica con la Pegasus Edition. La Raccolta, che verte sul tema della Shoah, si focalizza sui momenti cruciali di quella tragica pagina storica: dalla deportazione degli ebrei nel campo di sterminio di Auschwitz fino al giorno della Liberazione, ovvero all’agognata pace raggiunta dai prigionieri sopravvissuti. Le poesie descrivono l’angoscia, il dolore, le difficoltà, i sogni e le speranze degli internati. Nella Silloge è presente una breve ed emozionante storia della bambina ebrea di nome Ester. L’Autore abruzzese, alquanto onorato ed emozionato, ha espresso delle considerazioni in merito alla sua Silloge poetica. Ha poi parlato dell’importanza della Memoria e della Pace, ringraziando gli Organizzatori e la Giuria per l’importante Riconoscimento ottenuto.

Altro prestigioso Premio per Bruno Montefalcone: dopo una lunga selezione di opere di numerosi partecipanti, l’autore è rientrato nella rosa dei soli sei premiati della sezione Poesia del prestigioso 41° Premio Letterario Internazionale “Giorgio La Pira” 2023 con la sua singola poesia inedita “La voce buia”. Il suddetto Premio, indetto dal Centro Studi “G. Donati” e presieduto da Francesco Niccolai, porta avanti da anni e con intenso impegno la promozione, attraverso il riconoscimento artistico, di valori umanistici, quali: la pace, la cultura e la solidarietà.

Montefalcone sarà premiato a Pistoia il giorno 28 ottobre 2023, alle ore 15:30, presso la Sala della Fondazione Caript in Via De’ Rossi.

In questo 2023, l’Autore di Lanciano ha portato a casa ulteriori cinque importanti Riconoscimenti, superando così i 30 Premi ricevuti nella sua carriera letteraria.

Di seguito, i cinque premi ottenuti: medaglia a Tredozio al VII Premio Letterario Nazionale “Maria Virginia Fabroni” 2023; finalista al XV Premio Internazionale “Il Federiciano” – Città di Augusta – Il paese della poesia; menzione di merito al IV Premio Internazionale “La panchina dei Versi” 2023; menzione di merito al XX Premio Internazionale “Tra un fiore colto e l’altro donato – Poesie d’Amore” 2023; finalista al X Premio Accademico Internazionale d’Arte e Letteratura Apollo dionisiaco Roma 2023.

Si intitola “Il segreto della vita” l’ultimo Libro di Poesia Edito dell’Autore abruzzese pubblicato da Il Convivio Editore che è stato premiato al IX Premio Letterario “Pietro Carrera” 2023. Il Libro è acquistabile in tutte le Librerie online e in quelle fisiche.

Il poeta e scrittore Bruno Montefalcone è nato a Lanciano nel 1982. Ha esordito nel mondo della Letteratura a 24 anni con la sua prima pubblicazione dal titolo Ombre e luci.

Ha ottenuto più di 30 premi, tra cui i primi posti, in prestigiosi Concorsi Letterari Nazionali ed Internazionali, tra cui: 1° Posto al XIII Premio Letterario Internazionale Montefiore 2023; 1° Posto ex aequo al Premio Letterario Nazionale La Ginestra di Firenze 2023, cinquina Rosa dei vincitori al Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2023, Premio Speciale della Giuria al XXIX Premio Internazionale di Poesia Ossi di seppia 2023, premiato al Premio Internazionale di Poesia e Prosa Pier Paolo Pasolini 2022/’23 nell’ambito del Pasolini Festival di Ciampino, premiato al XXXXI Premio Internazionale Giorgio La Pira 2023, premiato al XXXVIII Premio Firenze 2021 allo storico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, 1° Premio Speciale Poesia: Oscar Europeo d’Arte e Letteratura – I Grandi maestri contemporanei 2012, 1° Premio al Concorso Nazionale d’Arte e Letteratura – Colori del Lago di Bolsena 2012, 1° Premio Speciale Poesia alla XXVII Edizione del Premio Omaggio al Carnevale di Viareggio 2013, solo per citarne alcuni.

Il 05 dicembre 2022 ha ottenuto l’onorificenza da parte dell’Amministrazione Comunale di Lanciano. L’autore lancianese è stato premiato dal Sindaco Avv. Filippo Paolini e dall’Assessore Prof.ssa Graziella di Campli presso la Sala Consiliare del Comune di Lanciano.

Ha pubblicato i Libri di Poesia: Ombre e luci, Il Filo (2007); Tu sei Amore, Il Filo (2008); L’anima che ama, Gruppo Albatros (2010); Sotto gli occhi del cielo, Gruppo Albatros (2013); Il segreto della vita, Il Convivio Editore (2023). Inoltre alcune sue poesie sono state inserite in prestigiose e note Antologie Nazionali ed Internazionali, quali: Pensieri D’Autore – XV e XVI Edizione (2012 e 2013); Le parole per dirlo, mamma (2012); Il Cantavita (2012); Solo le farfalle sono libere (2022); Premio Internazionale Città di Viterbo (2022); Premio Letterario Nazionale Costa Edizioni – Seconda Edizione (2022); XXIX Premio Ossi di seppia (2023); VIII Premio Internazionale Salvatore Quasimodo (2023); La Ginestra di Firenze (2023); Premio Stromboli – L’Isola dei Poeti (2023); XV Premio Internazionale Il Federiciano (2023); IV Premio Internazionale La panchina dei Versi 2023 (Edizione 2024); XX Concorso Tra un fiore colto e l’altro donato – Poesie d’Amore 2023 (Edizione 2024).

Le sue Opere sono state esposte alle Fiere Nazionali del libro di Roma e di Pisa e a quelle Internazionali di Torino, America e Francoforte. L’autore infine ha partecipato a varie trasmissioni radiofoniche e televisive.   




REPORT VIABILITÀ

Pescara, 19 ottobre 2023. La rappresentanza aziendale FAISA – CISAL della TUA S.p.A. di Pescara unitamente alle rappresentanze FILT-CGIL, UILTRASPORTI e FIT-CISL, Sono state ricevute presso la sala giunta del comune di Pescara dall’assessore alla mobilità, viabilità e trasporti avv. Luigi Albore Mascia, con la partecipazione del Ten. Col. Giorgio Mancinelli della Polizia Locale e dell’Ing. Francesca De Stefanis per la TUA S.p.A. per il secondo incontro sulle criticità della rete viaria pescarese rispetto al trasporto pubblico locale.

Le tematiche, riportate nel report in allegato e già rese note, riguardano la sicurezza e la fruibilità delle infrastrutture viarie comunali da parte dei mezzi pubblici e dell’utenza, con particolar riguardo all’utenza in sedia a rotelle.

Sussistono gravissimi problemi di sicurezza in particolar modo nei passaggi all’interno delle rotatorie di viale Marconi e se non fosse per l’estrema attenzione che adottano gli autisti del TPL nell’attraversarle vi sarebbero probabilmente decine di incidenti al giorno.

Vi è anche un enorme problema con le dimensioni delle banchine di fermata lungo la corsia preferenziale nord di viale Marconi. Esse, larghe appena 115cm. Non sono assolutamente sufficienti a garantire l’incarrozzamento degli utenti su sedia a rotelle nella sicurezza degli studenti che negli orari di uscita delle scuole le affollano finendo per invadere la corsia stessa.

In poche parole, viale Marconi, allo stato attuale non soddisfa nessun requisito di sicurezza e di efficienza nel suo utilizzo da parte dei mezzi pubblici!

Questi assieme a parecchi altri problemi di sicurezza e utilizzo delle infrastrutture viarie sono stati messi all’attenzione dell’Assessore Albore Mascia, il quale però ritiene occorrano almeno un paio di mesi per poter discuterne fattivamente e presentarci un verbale con delle risposte.

Chiederemo subito un incontro in azienda per agire là dove possiamo e rendere l’esercizio del trasporto pubblico di linea più sicuro per noi, per l’utenza e per gli automobilisti e motociclisti che si trovano a dividere le strade urbane con noi.

Se però non otterremo risposte concrete non attenderemo oltre e chiederemo un incontro urgente con il prefetto perché riteniamo che la sicurezza delle strade e di chi si trova a percorrerle non possa essere più messa in secondo piano!

Filippo Tassinari               

FAISA – CISAL                   

PESCARA                                           




DA ABBATEGGIO A VENEZIA … passando per Toronto

Gianleonardo Neglia realizza il suo sogno da dirigente sportivo nel Venezia FC

Abbateggio, 19 ottobre 2023. L’ascesa professionale di Gianleonardo Neglia è un successo che l’intera comunità di Abbateggio condivide con enorme orgoglio!

Gianleonardo, nato e cresciuto a Toronto, è figlio della nostra referente degli Abbateggiani nel mondo, Rosanna Di Pierdomenico e nipote dell’indimenticato Giovanni Di Pierdomenico e Carmela Di Pierdomenico.

Laurea in Global Sport Management, master alla Football Business Academy, dopo aver lavorato nei Blue Jays per alcuni anni, è approdato in Italia, dove, dallo scorso agosto, è Assistant Sporting Director del Venezia FC ! Come dirigente nell’area sportiva della società lagunare, assieme al direttore sportivo Filippo Antonelli e al direttore tecnico Cristian Molinaro, si occupa soprattutto di calciomercato e dei giocatori che la società di calcio ha dato in prestito.

“Sono certo che Gianleonardo, direttore sportivo competente e attento, saprà distinguersi per passione, talento e competenza, strutturando validi organici e mettendo giocatori e allenatore nelle condizioni di esprimersi al meglio. Il nostro compaesano italo canadese è uno degli esempi vincenti di validi italiani all’estero che scelgono di trasferirsi in Italia per ampliare le proprie opportunità di crescita e di realizzazione e ottengono il meritato successo”.

Forza Gianleonardo, Abbateggio tifa per te!

Antonio Di Marco

Presidente, Associazione “I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise”




NUOVE TECNOLOGIE

formazione per PMI promossa dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia. Primo corso online sulle opportunità digitali nel settore dell’artigianato.

L’Aquila, 19 ottobre 2023 – Al via i primi 4 eventi formativi sulle nuove tecnologie destinati ad imprenditori, professionisti e associazioni di categoria promossi dal Punto impresa digitale della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia.

Si parte oggi, 19 ottobre, alle 15:00, con il webinar “Gli effetti della trasformazione digitale nell’artigianato” a cura del docente Mauro Lasagni, consulente ICT. Il corso online è gratuito e punta ad illustrare le tecnologie più adatte per fare innovazione nelle imprese artigianali e per definire strategie aziendali coerenti con le tendenze tecnologiche.

Seguiranno altri corsi online destinati ai seguenti comparti:

•             “Agricoltura 4.0” il 25 ottobre, ore 15.00, docente Ciro Gardi, agronomo;

•             “Turismo 4.0” il 7 novembre, ore 15.00, docente Maurizio Goetz, destination manager;

•             “Edilizia 4.0” il 15 novembre, ore 14:00, docenti Michele Pio Parracino, esperto di automazione industriale, e Alessandra Frascaroli, innovation manager.

Oltre ad un webinar trasversale dedicato alla cybersecurity, in fase di definizione.

Il ciclo di eventi formativi è finanziato nell’ambito del progetto PID 2023-2025 e realizzato in collaborazione con l’Agenzia per lo Sviluppo, azienda speciale della Camera Gran Sasso, e con DINTEC, il consorzio per l’innovazione tecnologica del sistema camerale. 

La partecipazione ai corsi è gratuita. Per registrarsi e scaricare il programma visita il sito: https://agenziasviluppoaq.eu/corsi/




CUOCHI DI BORDO

 Un progetto di aria food alla scoperta di un Abruzzo differente

Alba Adriatica, 19 ottobre 2023. Si è concluso lunedì il tour di tre giorni nella parte nord dell’Abruzzo che ha visto la presentazione del progetto di Aria Food “Cuochi di bordo” che mette al centro la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità artistiche ed enogastronomiche meno conosciute

 “Aria Food è pronta ad accogliere i progetti che vogliono valorizzare l’Abruzzo in tutte le sue sfumature, sociali, culturali, artistiche e gastronomiche”. Con questo intento Valerio Di Mattia, presidente di Aria Food, ha concluso il tour di tre giorni alla scoperta del nord dell’Abruzzo. Sono stati giorni intensi alla volta di un territorio inedito e tutto da scoprire. Negli anni questa associazione, nata nel 2013, ha ritenuto importante sviluppare la cooperazione tra settore enogastronomico e comparti produttivi rurali e marittimi.

“Cuoco di Bordo – ha spiegato Valerio Di Mattia, ristoratore e presidente di Aria Food – è un nuovo progetto di Aria, un piccolo diario personale fatto di incontri, annotazioni, relazioni e riflessioni trascritte dal nostro cuoco. Il materiale raccolto in questi giorni ha raccontato in maniera semplice la complessità di un territorio antico e ancora poco conosciuto ai molti”.

Il tour è stato raccontato in tre capitoli: Ruralità, Mare e Cives intesa come bagaglio culturale della comunità formato dai diversi contributi dei cittadini. Il tour ha alternato momenti aperti al pubblico e altri riservati agli addetti ai lavori e ai giornalisti. Tra gli obiettivi anche quello di mettere in rete gli operatori e creare dei pacchetti turistici che raccontino un Abruzzo differente e autentico.

Prima tappa con il tema “La nobiltà dell’agricoltura in Val Vibrata Tortoreto e Corropoli”, gli ospiti hanno visitato il borgo di Tortoreto accompagnati da Luciano Verdone, professore di Filosofia e guida turistica. Tra le cose più affascinanti, la Domus Romana Le Muracche a Tortoreto raccontata dal gruppo archeologico del Medio Adriatico. È intervenuto anche il sindaco di Tortoreto Domenico Piccioni con il Comune partner del tour. Il gruppo si è poi spostato a Corropoli, un tempo chiamata Ripoli, dove è stato portato alla luce un villaggio del periodo neolitico. Nel 2011 la ricerca archeologica è tornata a indagare il famoso villaggio neolitico di Ripoli, uno tra i siti più importanti d’Italia tanto da dare il nome alla Cultura di Ripoli grazie anche alle sue ceramiche.

A seguire il racconto del prof. Gabriele Di Francesco, sociologo all’Università di Chieti che davanti alla chiesa di Santa Scolastica ha illustrato una storia abruzzese fatta di simboli e riti del mondo rurale. Il pranzo, a cura dello chef Lorenzo Ferretti, si è svolto al Palazzo della Montagnola a Corropoli, qui il prof. Mauro Serafini, ordinario di Nutrizione Umana all’Università di Teramo, ha raccontato lo Sdijuno abruzzese, ovvero la dieta dei centenari. “In Abruzzo – ha spiegato il prof. Serafini – c’è un istituto che studia la longevità. I vostri avi in passato usavano fare lo Sdijuno, questa colazione salata rinforzata ma oggi sono tre le variabili che aiutano ad allungare la vita: dieta, attività fisica e attività cognitiva”.

Nel pomeriggio gli ospiti si sono recati a Terra di Ea, una splendida realtà agricola a Tortoreto. Qui accoglienza, agricoltura, didattica, cibo sano, cultura e convivialità si fondono in uno spazio ideale. A dare il benvenuto al gruppo e ad accompagnarlo durante tutti i tre giorni, Walter D’Ambrosio, socio e figura leader de I Colori del Sole, l’associazione che gestisce le attività di Terra di Ea.

Nel pane ci sono tre mestieri, – ha detto Walter D’Ambrosio – che uniscono il nostro mondo, chi coltiva il grano, chi trasforma la farina e chi fa il pane, è importante tornare a dare valore a questi mestieri”. Presente anche Roberto Agostini del Molino Agostini. A Terra di Ea si è svolta MONDOPANE, la rappresentazione teatrale a cura di Teatro Bradamante, un emozionante spettacolo aperto al pubblico sul pane dall’antichità ai giorni nostri a cura di Francesca Camilla D’Amico con le musiche di Sebastian Giovannucci.

La sera si è svolta la cena dal titolo “Identità rurale, dall’intimità domestica allo stato sociale” che ha visto in degustazione i piatti della cucina popolare dimenticati in abbinamento a cinque annate del leggendario Montepulciano d’Abruzzo dell’Azienda Valentini: 2001, 2006, 2012, 2013 e 2015.

Un autentico viaggio mosso dalla matrice più identitaria fino ad arrivare a quella più intima nei propri ricordi dei piatti dimenticati. Le pietanze della tradizione povera sono state cucinate da Terra di Ea e dal ristorante Zunica 1880, presenti per quest’ultimo, il patron Daniele Zunica e il suo chef Frederik Lasso, accostati ad un vino mitico quello creato dalla famiglia Valentini dal 1650. Sono intervenuti alla serata: il prof Leonardo Seghetti, Claudio D’Archivio dell’Accademia della Cucina Italiana, delegazione di Teramo, Massimo Di Cintio, giornalista enogastronomico e il professor Mauro Serafini.

Il secondo giorno il gruppo si è diretto alla scoperta di Martinsicuro e Alba Adriatica; prima tappa alla volta della visita della Torre di Carlo V, raccontata dall’Arch. Pasquale Tucci, poi la visita guidata all’Ecomuseo del mare dove sono state illustrate agli ospiti tutte le tecniche della piccola pesca dall’associazione Martinpescatori. Il pranzo si è svolto presso l’elegante Osteria dei Maltagliati a Torano Nuovo, qui lo chef Maicol Capriotti e la responsabile di sala Federica Brandimarte, entrambi giovanissimi, hanno preparato una degustazione sulla tradizione della salatura e dell’antica conservazione del pescato collegata alle antiche vie Salarie che tagliano da est a ovest le colline abruzzesi verso Roma.

Nel pomeriggio della domenica, si è svolto un convegno a Villa Flajani ad Alba Adriatica dal tema “Pesca, sostenibilità e turismo contemporaneo” con uno sguardo a quelle che sono le prospettive locali ma anche nazionali di un settore spesso trascurato e vincolato da normative troppo stringenti.

Dopo i saluti della sindaca di Alba Adriatica Antonietta Casciotti e del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Umberto D’Annuntiis, sono intervenuti al convegno: il presidente di Aria Food Valerio Di Mattia, il presidente Flag Costa Blu Nino Bertoni, il professore Ordinario di Diritto Internazionale nella facoltà Turismo sostenibile presso l’Università degli Studi di Teramo Pietro Gargiulo, il giornalista e docente di Economia del Turismo e del Territorio Antonio Attorre, il dirigente Economia ittica Regione Abruzzo e organismo intermedio per a.d.g. feampa 21-17 Francesco Di Filippo e il componente della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia Giammarco Giovannelli. Un convegno che ha messo al centro considerazioni e riflessioni differenti sull’economa del mare con idee e progetti che mirino al rispetto e alla tutela dell’ecosistema marino partendo dal pescato fino ad arrivare al ristoratore.

La cena è si è svolta a Il Palmizio, ristorante guidato da 30 anni da Valerio Di Mattia e dalla moglie Yelena Kovalyova che lavorano da sempre solo il pesce dell’Adriatico, un punto di riferimento per chi vuole degustare il vero pescato locale. Durante la cena, Valerio ha invitato i suoi ospiti, in maniera giocosa, a provare a capire quali pesci nei piatti da lui proposti esisteranno tra 7 anni.

L’ultimo giorno il tour si è spostato a Giulianova, la città con lo sguardo sui Balcani. Prima tappa al Porto per poi dirigersi alla Chiesa di Santa Maria del Mare, poi il gruppo è salito a Giulianova alta per ammirare la città rinascimentale e in varie forme gli artisti che la rappresentano: il musicista Gaetano Braga e gli artisti Raffaello Pagliacetti e Venanzo Crocetti.

Il pranzo si è svolto presso il ristorante Aprudìa guidato dall’eclettico chef Enzo Di Pasquale che ha visto una degustazione con piatti dai sapori decisi e sorprendenti che rievocano un viaggio immaginario tra i Balcani e il Gran Sasso. La fine del pranzo è stata accompagnata dalla genziana dell’azienda Scuppoz Liquori di Campovalano.

“Come operatori siamo sempre portati a valutare le cose in maniera selettiva e specifica concentrandoci su ciò che ci riguarda  direttamente – ha detto Valerio Di Mattia – Lo sguardo del viaggiatore invece percepisce l’insieme delle cose senza dividere il paesaggio. Ecco, il nostro Cuoco di Bordo vuole riacquisire l’unità dello sguardo e rimettere insieme un territorio poco noto e spesso frammentato. Da qui la necessità di fare rete e di unire i tanti punti di forza presenti sulla nostra area di azione”.

“Ci tengo a ringraziare – ha concluso il presidente di Aria Food – tutti coloro che hanno sostenuto questo tour. Sono stati tre giorni intensi, ricchi di incontri, luoghi e persone interessanti, tutte unite dallo stesso scopo, quello di valorizzare questo territorio in tutte le sue sfumature, specie quelle meno blasonate. Aria Food è oggi un’associazione di progetto, siamo vogliosi di lavorare sul prossimo con concretezza e passione”.

L’evento, che ha visto i saluti di tutti gli amministratori locali, è stato patrocinato dai comuni di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica, Martinsicuro e Corropoli e realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, Confesercenti Teramo, Confcommercio Teramo, Gal Terreverdi Teramane e Flag Costa Blu.




I SINDACI UNISCONO L’ABRUZZO

Assemblea regionale con Antonio Decaro Presidente nazionale Anci – 20 Ottobre

Teramo, 19 ottobre 2023.  I Sindaci uniscono l’Abruzzo. I comuni protagonisti nel PNRR, nella digitalizzazione, nella valorizzazione del territorio. Parco della Scienza Via De Benedictis Teramo venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 15:30.

Programma

Relazione introduttiva Gianguido D’Alberto – Presidente ANCI Abruzzo – Sindaco di Teramo

Presiede Rocco Micucci – Vicepresidente Anci Abruzzo – Sindaco di Rapino

Saluti

Pierluigi Biondi Sindaco di L’Aquila, Diego Ferrara Sindaco di Chieti, Carlo Masci Sindaco di Pescara, Angelo Caruso Vicepresidente nazionale UPI, Sindaco di Castel di Sangro, Vincenzo D’Ercole Coordinatore Anci Giovani Abruzzo, Sindaco di Castiglione Messer Raimondo.

Comunicazioni

• Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel sostegno alla crescita del territorio e agli investimenti pubblici

Cristian Virgili Resp. Relazioni Business Centro Italia e Tommaso Latronico Relazioni Business Centro Italia

• Oltre il 2026: come il PNRR può supportare la rivoluzione digitale nei comuni abruzzesi

Alberto Giaccari Presidenza Consiglio dei Ministri – Dipartimento Trasformazione Digitale Esperto PNRR – Coordinatore Area Sud-Est

ore 18 Conclusioni ANTONIO DECARO Presidente nazionale ANCI – Sindaco di Bari




IL FESTIVAL DELLA PSICOLOGIA

Approda per la prima volta nella città di Chieti

Chieti, 18 ottobre 2023.Il Festival della Psicologia, organizzato da AltraPsicologia Abruzzo, arriva finalmente a Chieti in collaborazione con l’associazione Erga Omnes.

“Il Festival – dichiara Cinzia D’Amico, psicologa e coordinatrice di AltraPsicologia Abruzzo – ha l’obiettivo di diffondere la cultura psicologica e di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche inerenti il benessere, individuale e sociale, attraverso appuntamenti e incontri pubblici in collaborazione con diversi attori presenti sul territorio. La manifestazione si svilupperà durante tutto il mese di novembre, toccando le quattro province abruzzesi”.

Un programma ricco di incontri nella tappa teatina, quattro di questi esclusivamente per bambini attraverso dei laboratori dedicati interamente a loro.

Gli incontri sono tenuti da psicologi e psicoterapeuti che tratteranno varie tematiche, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro competenze: Dott.ssa Roberta Schiazza, Dott.ssa Ortensia Posa, Dott.ssa Zaira Lazzari, Dott.ssa Monica Isabella Ventura, Dott.ssa Sonia Chisena, Dott.ssa Doriana Leprotti, Dott.ssa Erilda Kola, Dott.ssa Bice Parlapiano, Dott.ssa Fabiana Bolognese, Dott. Laerte Vetrugno, Dott. Pasquale Elia.

L’appuntamento è per sabato 11 novembre, dalle ore 9 con i saluti istituzionali, in via Monte Grappa n. 176 a Chieti Scalo, presso l’ex Centro Sociale San Martino.

L’ingresso è GRATUITO e aperto a tutti, per una questione logistica e organizzativa è richiesta la prenotazione.

“Grazie alla collega Cinzia e a tutto lo staff di AltraPsicologia Abruzzo – dichiara Pasquale Elia, psicologo e presidente di Erga Omnes, – siamo riusciti a portare questa importante iniziativa anche a Chieti. Inoltre, ringrazio gli psicologi, alcuni di loro sono stati anche colleghi di Università, che hanno subito accettato di mettere a disposizione la loro professionalità e la loro forte passione che rimarca l’impegno completo verso la nostra amata psicologia, a sostegno della cittadinanza”.

L’evento di Chieti è patrocinato dall’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Chieti, dall’Ufficio Scolastico Regionale, dalla Provincia di Chieti, dall’Università degli Studi G. d’Annunzio, dall’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari, dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Abruzzo, dall’Informagiovani.

La comunicazione sarà curata dalla web radio Teate On Air.

PROGRAMMA:

Ore 9:00 Accoglienza partecipanti

Ore 9:15 Saluti istituzionali

Ore 9:30 – 11:00 “Calmare la mente: tecniche di rilassamento per gestire lo stress e l’ansia” – Dott.ssa Roberta Schiazza

Ore 10:00 – 11: 15 “La stanza dei giochi: laboratori psicoeducativi per bambini in età prescolare” (bambini 3-5 anni) – Dott.ssa Ortensia Posa

Ore 11: 00 – 12:00 “Introduzione alla mindful eating: e tu che rapporto hai con il cibo?” – Dott.ssa Zaira Lazzari

Ore 11:30 – 12:30 “Abruzzo a scuola d’Emergenza” – Dott.ssa Monica Isabella Ventura

Ore 12:00 – 13:00 “DSA, una Difficoltá da Superare Assieme: potenziare divertendosi” (bambini 6-9 anni) – Dott.ssa Sonia Chisena

Ore 13:00 – 14:30 Pausa pranzo

Ore 14:30 – 16:00 “Analisi funzionale e coping power: cos’è e a cosa serve” – Dott.ssa Doriana Leprotti e Dott.ssa Erilda Kola

Ore 14:30 – 15:30 “Musica e movimento. Lo strumento musicale per esplorare le proprie emozioni e il proprio corpo” (bambini 5-10 anni) – Dott.ssa Zaira Lazzari

Ore 15:30 – 17:00 “Com’è andata oggi? Incontro di gruppo tra operatori delle professioni sanitarie” – Dott.ssa Bice Parlapiano

Ore 16:00 – 17:30 “Bullismo e cyberbullismo. Vittime, spettatori e bulli: la prevenzione che passa per la regolazione emotiva e il perspective taking” – Dott.ssa Fabiana Bolognese

Ore 17:00 – 18:00 “Qual è il tuo colore preferito? Laboratorio creativo manuale di gruppo per bambini” (6-8 anni)- Dott.ssa Bice Parlapiano

Ore 17:30 – 18:30 “Il compagno adulto, un tutor personale per l’inclusione per i giovani adulti con neurodiversità” – Dott. Laerte Vetrugno

18:30 – 19:30 “Una bussola per orientarsi nel mondo del lavoro” – Dott. Pasquale Elia




TORNA IL GRUPPO DI LETTURA

La Scuola Macondo parte con Cynthia Rimsky

Pescara, 18 ottobre 2023. A grande richiesta torna l’appuntamento con il ‘Gruppo di Lettura’ della Scuola Macondo che cambia giorno rispetto alla scorsa edizione e ci sarà di martedì, sempre alle ore 19.

Si parte il 24 ottobre con  Cynthia Rimsky ed il romanzo “Yomurì” (Edicola ediciones), al fianco della scrittrice ci sarà anche l’editore Paolo Primavera.

Queste sono le date ed i titoli scelti per l’attività:

             14 novembre – Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliot), per Ada D’adamo interverrà l’editrice Loretta Santini;

             19 dicembre – Laura Pugno con “Melusina” (Hacca),  interviene con lei l’editrice Francesca Chiappa;

             16 gennaio ’24 – Peppe Millanta con “Cronache da Dinterbild” (Neo), con lui interviene Francesco Coscioni;-

             13 febbraio ’24 – Valeria Tron con “L’equilibrio delle lucciole” (Salani);

             -19 marzo ’24 – David Valentini con “Tutto ciò che poteva rompersi” (Accento);

             16 aprile ’24 – Maddalena Fingerle con “Lingua Madre” (Italo Svevo).

Come spiega Elisa Quinto che gestisce la Scuola Macondo: “Questa è la terza edizione del Gruppo di lettura Macondo e siamo molto orgogliosi di ricominciare, come di consueto, con un’autrice pubblicata in Italia da Edicola Edicones: Cynthia Rimsky e il suo romanzo Yomurí. Abbiamo organizzato un calendario che vuole dare spazio anche alle voci femminili della letteratura e quindi proseguiremo con Loretta Santini in rappresentanza di Ada D’Adamo, Laura Pugno, Valeria Tron, Maddalena Fingerle. Il gruppo delle amiche è sempre più nutrito: non solo molte autrici ma anche molte editrici”.

La ‘mission’ di quest’attività non cambia, infatti al centro c’è sempre il desiderio di condividere momenti di alta cultura, riflessioni, e le novità letterarie: “Quest’anno inoltre – prosegue la Quinto – non leggeremo solo romanzi ma anche una raccolta di racconti, quella di David Valentini, così da dare spazio anche ad un genere che a noi piace moltissimo. Ci sarà anche l’incontro con il nostro fondatore, Peppe Millanta, che è quello che ci emoziona di più in questa edizione. Siamo certi di aver messo su un calendario nutrito, tra case editrici grandi e indipendenti, tra generi diversi, autori e autrici conclamati ed esordienti, e che sarà un’edizione ricca di storie e di incontri”.

Le librerie coinvolte sono: Libreria Mondadori di Pescara, Libreria Ubik di Pescara, Libreria Mondadori di Francavilla al Mare (CH).

Per partecipare o ricevere il link, è necessario contattare la Scuola al 370.3525381, o via mail a scuolamacondo@gmail.com; sui social @scuolamacondopescara.




IL CULTO DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

La Tradizione Popolare Abruzzese

[PUBBLICATO IN “RIVISTA ABRUZZESE” A. XXXVI, N 2 LANCIANO 1983 -Pgg. 151-155]

di Franco Cercone

«Tra Firenze e Roma – afferma il Sabatier nella sua notissima Vita di San Francesco d’Assisi – sarebbe difficile camminare mezza giornata per le montagne, senza incontrare, sulle cime, capanne che portino il suo nome»[1].

Numerosi sono infatti i toponimi, soprattutto in Umbria, che ricordano il passaggio o la dimora del Poverello in quelle contrade.

Alla ricchezza delle testimonianze che si riferiscono ad una vasta area dell’Italia centrale, fa riscontro tuttavia per l’Abruzzo una modesta mole di riferimenti, che concernono non solo la toponomastica, ma anche il patrimonio della nostra letteratura orale, soprattutto leggende sacre e canti
popolari religiosi inerenti alla vita ed alle opere del Santo.

Questa circostanza, a nostro avviso, non è casuale, ma va ricollegata a quei cosiddetti «fattori di non rielaborazione popolare» di cui tenteremo, in tale sede, di individuarne i motivi.

Va sottolineato comunque, che l’epicentro cultuale sembra manifestarsi in Abruzzo lungo una direttrice i cui riferimenti geografici sono costituiti da Carsoli, Celano, Castelvecchio e Sulmona. Questa direzione ovest-est appare in stretta relazione con i due viaggi compiuti da San Francesco
nelle nostre contrade, in un periodo compreso approssimativamente fra gli anni 1215-1226, ma al riguardo non lievi sono le incertezze fra gli studiosi e biografi del Serafico.

Il Santo, in pratica, segue un tratto dell’antica via Valeria, allorché, secondo alcune fonti, conclusosi a Roma il Concilio Ecumenico Lateranense nel novembre del 1215, si dirige a Celano. Fermatosi a Carsoli, presso l’eremo di Santa Maria, sito sul colle Vezziano, S. Francesco vi avrebbe
fondato un convento dove, per la sua presenza, accorrevano di continuo folle di fedeli, e per sottrarsi ad esse, narra una leggenda registrata da diversi storici, il Santo è costretto a rinchiudersi in una cella da dove, attraverso una graticcia di ferro, parlava con la gente ed ascoltava le loro suppliche[2].

Questo episodio della vita del Santo, tramandatesi di generazione in generazione, deve aver subito notevoli varianti anche sotto il profilo geografico, poiché in una di queste, registrata dal Degli Abbati nel secolo scorso, San Francesco non proveniva da Roma ma da Greccio: «Vedete sulla collina a destra del convento? – afferma questo Autore – Lo fondò San Francesco di Assisi, quando da Greccio venne e qui ristette. Tuttora vedesi la finestruccia con la grata di ferro, attraverso la quale egli parlava alle genti che venivano a lui»[3].

Sembra che nello stesso inverno del 1215, il Santo lasciasse Carsoli per raggiungere Celano. A questo viaggio si ricollega il noto episodio del mantello, che, secondo San Tommaso da Celano, il Serafico avrebbe ricevuto da un cittadino di Tivoli. Il racconto è il seguente: San Francesco incontra per strada una vecchietta che chiedeva l’elemosina. Non avendo altro da offrire, egli si priva del panno che indossava e lo regala alla povera donna, pensando che a causa del freddo il dono le sarebbe riuscito gradito. Dopo un po’ di tempo però, la vecchietta raggiunge di nuovo il Poverello e lo informa che il panno avuto in regalo non era sufficiente per confezionare un mantello. Al che San Francesco invita uno dei suoi seguaci a privarsi anche lui del panno ed a donarlo alla donna[4].

A parte questi episodi, fra cui spicca anche quello sulla mamma del Santo, raccolto e pubblicato dal Finamore nel 1901[5], è interessante la sacra leggenda pubblicata dal Pansa nel 1927, nel secondo volume di “Miti, Leggende e Superstizioni dell’Abruzzo”. Notevole è la circostanza che le informatrici del demologo sulmonese sono in questo caso due donne di Castelvecchio Subequo, di cui egli riporta anche i nomi. «San Francesco – si legge nella leggenda raccolta dal Pansa – dimorava a Castelvecchio Subequo, nel convento da lui fondato, e godeva fama di grande predicatore.

Una volta fu chiamato a Celano… e la sua parola vi destò il più grande entusiasmo. Era signore di quella Terra un certo barone Leggerone, un soggetto assai cattivo, il quale non credeva a Dio e ai Santi e perseguitava crudelmente i terrazzani. La moglie (…del barone) avendo saputo dell’arrivo di San Francesco, ebbe l’ispirazione d’invitarlo a palazzo e gli suggerì anche l’idea di convertire il marito. San Francesco accettò l’invito… Mentre fervevano i preparativi del pranzo… fu notato con meraviglia che mancava la frutta. Si mandarono allora per la campagna tutti i servi del palazzo, a fine di ricercarla, ma non fu possibile. Una forte siccità aveva quell’anno distrutti i raccolti… Non fu questa però la sola o la peggiore disavventura di quel giorno. Mentre si allestiva il banchetto, un bellissimo bambino, unico erede del barone… andò per disgrazia a cadere in un caldaio d’acqua bollente e vi perì… La festa tanto sfarzosamente preparata, si convertì in funerale. Ma San Francesco, che assisteva a quello spettacolo, non si scompose affatto e rivolte le pupille al cielo, si inginocchiò e parlò. Poi alzatosi, andò difilato ad un armadio, ch’era addossato alla parete, l’aprì e… chi si vide? In piedi e sorridente, il figliuolo del barone faceva bella mostra di sé, sostenendo con le mani un vassoio di legno sul quale spiccavano tre bellissime arancie… »[6].

La presenza di San Francesco a Castelvecchio Subequo è attestata, secondo la tradizione popolare, da un’altra sacra leggenda raccolta dal De Nino e relativa alla mula del Santo. Il Serafico, come si apprende da questa, dimorando nel convento di Castelvecchio, «aveva ordinato alla sua mula di andare ogni giorno a fare la questua nel paese. La povera bestia obbediva ed ogni qualvolta faceva ritorno al convento, picchiava sulla terra col piede per farsi aprire dal frate portinaio. Miracolosamente fino ad oggi, si è conservata l’impronta di uno dei ferri della mula di San Francesco ed è sormontata da una croce»[7].

Alcune leggende, inoltre, come avviene di frequente in casi simili, dovevano essere sorte intorno alla reliquia del sangue delle stimmate di San Francesco, conservata appunto nel convento di Castelvecchio. Secondo una testimonianza dell’Antinori, tale sangue si scioglieva ogni 17 settembre, nella ricorrenza della festa del Serafico.

Nella sacra leggenda raccolta dal Pansa, si è visto poi come il figlio del barone Leggerone (così la tradizione ha trasformato il nome di Ruggierone, conte di Celano), ritornasse in vita grazie all’intercessione di San Francesco con tre arancie poste su un vassoio. Pare infatti che il Santo avesse
una particolare predilezione per gli alberi di arancio ed il De Simone ci dice in particolare che la cappella di San Francesco a Lecce sia sorta proprio nel punto dove il Serafico «dormì sulla nuda terra e dove piantò uno degli aranci, che vissero per secoli»[8].  La volta e le pareti del coro del monastero di San Francesco a Sulmona, erano state affrescate nella metà del 400 da Andrea da Lecce (Magistro Andrea pictore di Lictio), come risulta da un documento pubblicato dal Piccirilli, il quale sottolinea che «ogni parete dell’abside era spartita… in tre riquadri, ciascuno dei quali mostrava un fatto della vita del Santo»[9]. Tali affreschi sono andati purtroppo perduti e non sappiamo se contenessero qualche riferimento alla singolare debolezza, chiamiamola così, del Serafico nei confronti dell’arancio,
tema del resto che è assente anche negli affreschi del convento di Castelvecchio.

Ora, malgrado le ricerche effettuate e dirette ad ampliare il patrimonio della nostra letteratura orale intorno a San Francesco, non sono stati ottenuti quei risultati che si attendevano. Da quella meravigliosa e preziosa biblioteca, che è appunto la memoria dei nostri vecchi, sembra scomparso il più bel libro che si riferisce alla rielaborazione popolare dell’opera e della figura del Poverello d’Assisi. In qualche caso, inoltre, ci siamo trovati di fronte ad un singolare fenomeno di rigetto, come dimostra una leggenda raccolta dal De Nino e pubblicata nel IV volume dei suoi Usi e costumi abruzzesi. In essa infatti vi si narra l’episodio che abbiamo visto in precedenza e relativo al bambino morto nel caldaio d’acqua bollente. Ma in questo caso, e ciò è significativo, ad operare il miracolo non è San
Francesco, bensì Sant’Antonio da Padova[10]. E poiché nel mondo popolare non esistono a nostro avviso visioni frammentarie della realtà, né i cosiddetti «prelogismi» applicati come categorie innate ad altre culture, il demologo difficilmente resiste all’impulso di dare un ordine ai pur sparsi tasselli che formano l’apparente «non senso» di tale mosaico comportamentale.

Francesco, in sostanza, il santo della povertà evangelica e della rinunzia ai beni materiali, si presenta come latore di un messaggio che scarse possibilità aveva di essere recepito dalle «plebi rustiche» delle nostre campagne, da tempo avvezze a lottare contro una natura ostile, espressa già nel periodo italico in chiave mitica e sovrastrutturale dal culto per Ercole.

E questa natura è fatta essenzialmente di rischi, cui il pastore ed il contadino sono periodicamente esposti nel ciclo dell’anno e della vita.

Come comprendere, dunque, il disprezzo del Santo per il denaro oppure il castigo imposto dal Serafico ad un suo discepolo, che aveva raccolto alcune monete da terra, quando queste potevano servire all’acquisto di una pur piccola manciata di sementi?[11] Si spiega allora una credenza assai comune in Castelvecchio Subequo, secondo la quale – come mi hanno rivelato molte informatrici[12]  sognare San Francesco d’Assisi equivale ad un brutto presagio per la famiglia, porta sfortuna!

Non di messaggi, dunque, che ricordassero ai poveri la loro povertà, ma di aiuti extra umani che li garantissero dalle tensioni del ciclo preposto alla produzione dei beni essenziali, hanno bisogno gli umili strati sociali, i quali, spesso in modo sincretico, rielaborano un «pantheon» di potenti divinità preposte alla salvaguardia delle messi, della moria del bestiame, alla protezione dei beni dal fuoco e dalle acque, fino alla salute delle mamme che allattano, poiché spesso i bimbi non avevano altro di cui sfamarsi se non il latte materno.

Ecco allora stagliarsi sull’orizzonte delle nostre comunità figure possenti di santi, come S. Antonio Abate, che protegge il bestiame, S. Agata, che assiste le puerpere, S. Nicola, che protegge il pastore transumante ed assicura il pane alla famiglia, S. Donato, che protegge dall’epilessia, un male sociale originato nelle nostre contrade dal consumo non ozioso del vino, essendo una sostanza zuccherina e  quindi energetica, di cui il contadino può facilmente disporre durante i faticosi lavori sui campi.

San Francesco si allontana così da questo mondo, in parte del tutto scomparso, che non respira se non povertà, sfumando lentamente sull’orizzonte delle società rurali abruzzesi, ed al suo posto subentrano altri Santi, come S. Domenico di Cocullo, più idonei a dare una risposta ai corposi problemi quotidiani, non privi di drammaticità, che le popolazioni umili si trovano ad affrontare. Il messaggio del Serafico non è, tuttavia, del tutto scomparso, poiché in un mondo, come il nostro, in cui si fa «footing» per smaltire le calorie eccessive della società consumistica, v’è gente, nel cosiddetto «Terzo Mondo», che non fa movimenti per non consumare quelle poche energie superstiti e che garantiscono una misera esistenza.

Franco Cercone


[1] P. Sabatier, Vita di San Francesco d’Assisi, p. 235 sgg.; Roma, Loescher & C.,1886.

[2] N. Papini, La storia di S. Francesco d’Assisi, vol. I, p. 87; Foligno, Tommasini Ed., 1825.

[3] L. Degli Abbati, Da Roma a Sulmona. Guida storico-artistica delle regioni attraversate dalla nuova -ferrovia, p. 83; Roma 1888.

[4] Cfr. al riguardo la “Vita Seconda di San Francesco d’Assisi”, del Beato Tommaso da Celano, in Fonti Francescane, vol.I, LIII, p. 623 sgg.; Assisi, a cura del Movimento Francescano, 1977.

[5] Cfr. G. Finamore, La mamma di San Francesco, in «Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti», 1° Supplemento, p. 79, Teramo 1901.

[6] G. Pansa, Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo, voi. II, pp. 239- 40; Sulmona 1927.

[7]  Cfr. G. Pansa, ivi, vol. I, pp. 142-43.

[8]  L. G. De Simone, Intorno a Maestro Andrea pittore, in «Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte», n. 7, 1899, p. 66, Casalbordino 1899.

[9] P. Piccirilli, La chiesa di S. Francesco di Sulmona e il pittore Andrea di Lecce, in «Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte», n. 4, 1898, p. 38; Casalbordino 1898.

[10] Cfr. A. De Nino, Usi e costumi abruzzesi, vol. IV, p. 171 sgg.; Firenze 1877.

[11] Cfr. Fonti Francescane, cit., I, p. 606 sgg.

[12] Citiamo per tutte la Signora Francesca Incani, insegnante, di anni 43, cui esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento.




LUCO DEI MARSI ACCOGLIE la Delegazione di Stains

La sindaca De Rosa: “Lavorare a ciò che unisce”

Luco dei Marsi, 18 ottobre 2023. Un incontro ricco di significato e di emozioni, per rinnovare e rinsaldare storici legami e tracciare le linee di nuove iniziative congiunte, sotto il segno della fraterna amicizia tra Comunità.

É quello che si è tenuto a Luco dei Marsi durante lo scorso fine settimana, e che ha visto la presenza della Delegazione ufficiale di Stains, cittadina francese di circa 40mila abitanti, nel dipartimento della Senna-Saint-Denis, a breve distanza da Parigi, con la quale il Comune fucense ha attivo un gemellaggio oggi ventennale. Un accordo di cooperazione nato, in modo peculiare, dallo sport, su impulso del sindaco del tempo, il professor Orante Venti, e che ha visto negli anni diverse attività di scambio tra i centri gemellati.

 Proprio a Stains, tra l’altro, è presente una via dedicata a Luco dei Marsi. La Delegazione, composta dal sindaco Azzédine Taïbi, le vicesindache Nedjar Zaiha e Najia Amzal, con i Consiglieri Claude Agnoly, Céline Mirambeau e Karim Zeggar, insieme al Direttore Generale dei Servizi, Faouzy Guellil, e la capo Segreteria del Sindaco, Cyldia Polipheme, è stata accolta dalla Delegazione luchese guidata dalla sindaca Marivera De Rosa, che ha poi accompagnato gli Ospiti in una visita alle ricchezze del territorio luchese, con la partecipazione del professor Giuseppe Grossi, ad Aielli, ricevuti dal sindaco Enzo Di Natale, che ha guidato il gruppo in un breve tour dei luoghi più significativi del paese, e al castello di Ortucchio, dove sono stati salutati dal sindaco Raffaele Favoriti.

La Delegazione francese è stata ospitata nella Casa dell’Amicizia dove, in un clima conviviale e di grande calore, si sono ritrovati i protagonisti della nascita del gemellaggio e le persone che nel tempo hanno preso parte alle diverse iniziative realizzate nell’ambito degli accordi di cooperazione. Nella sala consiliare del Comune luchese, il Sindaco di Stains e la Sindaca di Luco dei Marsi si sono soffermati in particolare sui temi della solidarietà, dell’amicizia tra i popoli, della crescita socioculturale che può fiorire solo nello sforzo congiunto verso la pace, nel riconoscimento e nella tutela dei diritti fondamentali per tutti e nel ripudio di ciò che divide e genera sfruttamento, emarginazione, povertà, disparità.

“É stato un incontro prezioso, in cui abbiamo potuto vivificare il ventennale legame di amicizia che lega le nostre Municipalità, ritrovando con piacere valenti Amministratori e cari amici, e conoscendo i nuovi Rappresentanti cittadini, con cui abbiamo avviato una prima bozza di nuove attività di scambio. Ciò che unisce, che accomuna, nella costruzione dei nostri piccoli e grandi tasselli per la pace, la fraternità, la conoscenza e il rispetto reciproci, sono sempre preziosi, e oggi più che mai”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Confidiamo che questi legami siano sempre più saldi e sempre più portino buoni frutti di crescita e solidale vicinanza tra le Comunità”.




PREMIO INTERNAZIONALE L’AQUILA BPER Banca Laudomia Bonanni

Alfonso Brezmes, poeta e artista visivo spagnolo è l’ospite d’onore della XXII edizione

L’Aquila, 18 ottobre 2023. Il nome è stato annunciato nel corso della conferenza stampa, svoltasi stamane nella sala assemblee di Bper Banca all’Aquila, nell’ambito della presentazione del programma di eventi della XXII edizione del Premio.

Alla conferenza erano presenti: Giuseppe Marco Litta, Responsabile Direzione Territoriale Centro-Est BPER Banca; Stefania Pezzopane, Presidente della Giuria; Roberto Santangelo, Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo; Ersilia Lancia, Assessore al Turimo e Promozione  Immagine della Città del Comune dell’Aquila, Fabrizio Marinelli, Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq e Giuliano Tomassi, Segretario del Premio. 

Programma XXII Premio internazionale L’Aquila BPER Banca intitolato a Laudomia Bonanni:

31 ottobre ore 10.30 Riunione con la Giuria degli Studenti. Sala assemblee di BPER Banca L’Aquila corso Vittorio Emanuele II, L’Aquila

10 novembre ore 11 Incontro con la stampa dell’Ospite d’onore. Sala assemblee di BPER Banca all’Aquila corso Vittorio Emanuele II, L’Aquila

10 novembre ore 16 Premiazione sezione riservata ai detenuti. Casa Circondariale ss80 Preturo, L’Aquila

11 novembre ore 11 Cerimonia finale di premiazione. Auditorium del Parco del Castello, L’Aquila con la presenza dell’Ospite d’onore e degli autori finalisti

“BPER Banca sostiene da tempo il Premio Bonanni, dedicato alla figura di una donna aquilana entrata nel novero delle più grandi letterate del Novecento, nella ferma convinzione che la cultura sia veicolo di crescita e sviluppo di un territorio. Ancor più nella città dell’Aquila, per vocazione centro caratterizzato da variegate proposte culturali, di cui il Premio Bonanni rappresenta una delle forme più alte. L’elevata qualità degli ospiti internazionali, il cartellone di assoluto spessore e l’interesse che la manifestazione suscita a livello nazionale confermano la capacità di BPER, in sinergia con il Comitato organizzatore e le istituzioni locali, di promuovere la diffusione della cultura e di leggere e interpretare positivamente la realtà in cui opera. Nel solco della rinascita identitaria e culturale della città dell’Aquila”, ha dichiarato Giuseppe Marco Litta, Responsabile BPER Banca direzione territoriale Centro-Est.

Per l’On. Stefania Pezzopane, Presidente della Giuria del Premio: “Siamo arrivati a questa XXII edizione con un programma davvero molto ricco e con il coinvolgimento di ulteriori importanti istituzioni, tra cui l’UnivAq con la prima edizione della borsa di studio “Laudomia Bonanni”. Un grande poeta spagnolo Alfonso Brezmes sarà l’ospite d’onore.

La poesia spagnola vive un momento felice ed abbiamo voluto avere con noi la voce più autorevole. Quest’ anno abbiamo la novità importante della riapertura della sezione detenuti che gode del patrocinio del Ministero della Giustizia e che ci vedrà portare la poesia internazionale nel carcere attenzionato dalle cronache per la presenza di Messina Denaro.

E poi i giovani delle scuole superiori che partecipano con le poesie e nella scelta del vincitore finale. Un ringraziamento speciale a BPER Banca che da sempre sostiene ed opera nel progetto culturale. Come vanno ringraziati tutti gli altri enti, quest’anno in particolare esprimo un particolare apprezzamento per il Consiglio Regionale che interviene con un significativo apporto. Al segretario generale del Premio ed alla Giuria un grazie affettuoso”.

Roberto Santangelo, Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, ha così commentato: “Finalmente, in questa edizione, torna protagonista il Consiglio Regionale d’Abruzzo. Crediamo che tutte le Istituzioni locali e il Consiglio Regionale che è la casa di tutti gli Abruzzesi, debbano farsi promotori di inziative di questo spessore.

Tra l’altro il nostro capoluogo di regione ha una straordinaria vocazione naturale per la cultura e noi Istituzioni, tutte insieme, vogliamo sostenere una comunità diversa che si fondi su di essa. Per noi, concludendo, è motivo di orgoglio essere rientrati a pieno titolo nell’organizzazione di questo Premio e proseguiremo anche nel futuro intrecciando di nuovo ulteriori e nuovi rapporti”.

Ersilia Lancia, Assessore al Turismo e Promozione Immagine della Città del Comune dell’Aquila, ha aggiunto: “Porto i saluti del Presidente onorario del Premio, ovvero il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Oggi, intervengo come Assessore alle Pari Opportunità perché la figura di Laudomia Bonanni è una figura aquilana, di emancipazione; è una storia di identità e di futuro che fan ben sperare. E poi, guarda anche all’immagine della Città. È un premio che parla diversamente dall’Aquila, oltre L’Aquila”.

Il Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq, Fabrizio Marinelli, ha dichiarato: “Anche l’edizione 2023 del Premio Letterario Internazionale L’Aquila BPER Banca, intitolato ad una grande scrittrice aquilana come Laudomia Bonanni, conferma l’alto livello raggiunto da un’iniziativa che da oltre venti anni porta in città poeti di caratura internazionale. La Fondazione Carispaq è al fianco degli organizzatori di una manifestazione che ha il merito di avvicinare il grande pubblico, ma anche gli emarginati e i fragili, ad un genere letterario spesso dimenticato come la poesia”.

Giuliano Tomassi, Segretario del Premio, ha concluso: “Sono ventidue anni di lavoro molto intenso e ogni volta al termine della manifestazione si ricomincia per l’anno successivo. Temevamo, quest’anno, che il Carcere che negli anni ha subito diversi stop dovuti al covid e presenze di detenuti particolari, non potesse partecipare a queto Premio. 

L’appuntamento nel Carcere, infatti, è uno dei più toccanti, non solo perché si svolge dentro una casa circondariale ma anche per l’ascolto dei detenuti che ogni anno ci offrono i loro lavori improntati spesso sul tema della libertà. Un ringraziamento particolare va al dr. Litta, Responsabile Direzione Territoriale Centro-Est BPER Banca ma anche al Comune, al Consiglio Regionale e alla Fondazione Carispaq perché questa sinergia che si va consolidando sottolinea, ancora una volta, quella che è la vocazione culturale del nostro territorio”.

Al termine della conferenza stampa, sono stati letti i messaggi inviati dal Magnifico Rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, assente per una concomitanza istituzionale e del Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri.

Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, si è così espresso: “Sono felice della collaborazione tra l’Università dell’Aquila e il Premio internazionale di Letteratura L’Aquila BPER Banca per questa borsa di studio perché, rappresentando un legame forte tra l’Università e le iniziative culturali del territorio, contribuisce radicalmente alla crescita dell’Ateneo.

Il premio che giunge quest’anno alla XXII edizione, ha infatti coinvolto negli anni grandissimi nomi della poesia internazionale tra i quali, Evgenuj Evtusenko, Edoardo Sanguineti, Yang Lian è Ilya Kaminsky. Il Premio, quest’anno, torna nelle Carceri, con la sezione dedicata alla poesia dei detenuti, un gesto simbolico in una situazione politica internazionale che richiede inclusione  e apertura mentale, strumenti indispensabili per superare le differenze e i conflitti. La cultura è il mezzo per unire le popolazioni e la poesia è l’essenza della letteratura che parla al cuore.

Auguro buon lavoro al Premio; ci vedremo senz’altro per la cerimonia finale il prossimo 11 novembre”.

Il Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, ha infine dichiarato: “La Fondazione Carispaq ha sostenuto questo Premio fin dalla sua prima edizione per l’alto valore culturale che rappresenta per il nostro territorio. Un’ iniziativa che da ventidue anni porta in città alcuni tra i più grandi poeti della scena internazionale contribuendo così a diffondere e a far conoscere la poesia come mezzo per la crescita delle nostre Comunità”.




SCAMBIO LINGUISTICO CULTURALE

Tra il “Milli” di Teramo ed il “Franz-Meyers-Gymnasium” di Mönchengladbach

Teramo, 18 ottobre 2023. Fino al 23 ottobre le studentesse e gli studenti del liceo ginnasio di Mönchengladbach saranno in visita nella nostra provincia in un progetto di scambio linguistico – culturale promosso dal “Milli” di Teramo.

Questa mattina la visita nella sala consiglio di via Milli con gli insegnanti dei due licei, accompagnati dalla dirigente Manuela Divisi, dove sono stati accolti dal presidente D’Angelo.

“In questa settimana avranno l’opportunità di conoscere meglio la provincia di Teramo, quindi le sue bellezze naturalistiche, dalla costa alla montagna passando per la collina, le sue peculiarità enogastronomiche, con la possibilità in questo periodo di degustare l’olio ed il vino di stagione. Ringrazio la dirigente, la prof.ssa Manuela Divisi, per aver avviato questo importante progetto di scambio interculturale”, così il presidente D’Angelo a margine della visita.

All’incontro ha partecipato anche la vice-sindaca del Comune di Teramo, Stefania Di Padova: “un bellissimo e positivo momento di confronto e condivisione per i nostri ragazzi, un’esperienza di cui faranno sicuramente tesoro”.




VERITÀ E VANITÀ, LE IDENTITÀ MULTIPLE

Viviana castiglioni in mostra. La personale dell’artista dal 21 ottobre al 23 dicembre a Ceravento

Pescara, 18 ottobre 2023. Due concetti, quello di verità e quello di vanità, fusi e scardinati allo stesso tempo: da un lato lo specchio, simbolo di verità, dall’altro la sua proprietà riflettente, che diventa la personificazione della vanità. Il tutto per far sì che l’osservatore “incarni” un soggetto dalle identità multiple. È proprio “Identità multiple” il titolo della mostra personale dell’artista Viviana Castiglioni, che sarà ospitata a Ceravento dal 21 ottobre al 23 dicembre. L’area di condivisione dell’arte e spazio culturale pescarese apre così la sua programmazione autunnale, con una mostra a cura di Ivan D’Alberto, direttore di Art Agency, consulenze per l’arte.

L’appuntamento inaugurale si svolgerà sabato 21 ottobre, alle ore 18:00, alla presenza di Viviana Castiglioni. Successivamente la mostra sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 17:00 alle ore 19:00, il venerdì e il sabato su appuntamento.

In mostra 21 opere realizzate negli ultimi tre anni dall’artista, di origini sarde, ma residente da tempo a Milano. I lavori sono eseguiti ad olio, in acrilico e in tecnica mista su tavola intelata. L’osservatore, che grazie agli ‘specchi pittorici’ scopre la sua immagine e diventa protagonista della narrazione, viene accompagnato da alcuni brani musicali contemporanei, legati ad un’area geografica molto cara all’artista: la Sardegna. Gli estratti diventano così traghettatori in una dimensione pirandelliana dove l’individuo è uno, nessuno e centomila.

“Viviana Castiglioni colloca la sua visione estetica nell’assonanza terminologica veritas – vanitas – scrive nel suo testo critico Ivan D’Alberto – I suoi lavori sono proposti come superfici riflettenti; sono ‘specchi pittorici’ attraverso i quali l’osservatore scopre la sua immagine, il suo volto. Il simbolo di veritas, lo ‘specchio’, per via della sua proprietà riflettente diventa la personificazione della vanitas. Nell’opera di quest’artista i concetti di verità e vanità sono fusi e scardinati allo stesso tempo, in questo modo l’osservatore è artista e l’artista è osservatore. Viviana Castiglioni ‘apre le porte’ del suo mondo e il fruitore, entrandovi, diventa, nella narrazione pittorica, un soggetto dalle identità multiple”.

Per informazioni è possibile scrivere a info@ceravento.it o contattare il numero 393.9523628.

VIVIANA CASTIGLIONI

Viviana Castiglioni nasce a Cagliari nel 1977 e dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico statale di Cagliari si trasferisce nella città di Milano. Dopo anni di pausa nell’anno 2015 avverte l’esigenza di esprimersi e ricercare il proprio stile attraverso l’arte. La sua fase di ricerca ha inizio con la bicromia su tela e prosegue con scatti fotografici attraverso Polaroid che verranno utilizzati come mezzo e ispirazione per riprodurre alcune delle opere qui esposte. Attraverso questo strumento l’artista mette a fuoco l’esigenza di utilizzare il colore, elemento dominante in questa nuova fase di ricerca.

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.




MEN. DUE UOMINI. Stefano Labbia

Due uomini. Una casa. Un omicidio appena consumatosi. Una ragazza che aleggia come uno spirito tra di loro. Alice come una sorta di grillo parlante che comunica con noi e ci / si domanda: com’è possibile di tanta violenza, di tanta follia quotidiana? Ma la verità sul caso di omicidio in scena sarà consumata lentamente. Al pari della presa di coscienza del pubblico sulla follia criminale di questi anni 2000.

Terzo spettacolo teatrale scritto dal Labbia, figlio degli anni convulsi e feroci in cui è stato firmato. Brutalità, incoscienza, menzogne ed un incredibile e malato egoismo. C’è speranza di cambiare le cose?

Note dell’autore

Non si tratta di giudicare. Un autore che si rispetti non può farlo. Può semmai esprimere il suo punto di vista su ciò che lo circonda. Ecco in questo caso “Men – Due uomini” ci trascina dritti giù

all’inferno: tra «fuoco e fiamme» come dice la protagonista femminile di questo spettacolo. Mi interessava indagare e sondare l’animo umano: cosa pensa chi uccide, chi toglie la vita ad un’altra

persona? Com’è possibile che ciò accada con così tanta facilità, quotidianamente quasi, nel nostro paese e nel mondo intero? E cosa pensa l’opinione pubblica al riguardo, cosa ne pensiamo noi,

vittime e potenziali tali, che quest’ondata di violenza la subiamo, chi più chi meno, sulla propria pelle? Senza svelare il finale che secondo me avrà un impatto importante – almeno è ciò che spero –

sulle vostre vite, vi dico che l’emergenza c’è sempre stata. In sostanza… non siamo diventati ciechi. Lo siamo sempre stati. L’unico modo per fermare quest’ondata pericolosa di violenza però è la certezza della pena per chi compie queste atrocità. Siamo vicini. Molto vicini ad ottenerla. Manca poco. Veramente poco.

Stefano Labbia

Alice

“Questo non è un mondo pieno di meraviglie… ma di orrore!”

SCHEDA DEL LIBRO:

Titolo: Men. Due uomini.

Autore: Stefano Labbia

Genere: Teatro

Anno: 2023

Editore: Amazon

Pagine: 55

Copertina: Stefano Labbia

Link per l’acquisto diretto: https://www.amazon.it/dp/B0BRZ2WQLB/




BANCHINA AVANZATA

Una soluzione win-win, efficace ed economica!

Pescara, 18 ottobre 2023. – Analizziamo insieme questa immagine – lunedì, ore 9,00 – Corsia lato mare di C.so V. Emanuele, poco dopo l’incrocio con Via Venezia. Al n. civico 52 c’è una fermata dell’autobus. Si tratta di una classica fermata, con banchina allineata o sovrapposta al marciapiede, che comporta che l’autobus lasci la corsia di marcia, si avvicini al marciapiede, faccia salire o scendere i passeggeri, e poi riprenda la corsa rimettendosi sulla corsia.

Da poco tempo qui è stata realizzata una corsia ciclabile, interrotta all’altezza della fermata per ovvie ragioni di “precedenza”. In questo tipo di fermata, la manovra per l’autobus di avvicinarsi alla banchina e poi di rientrare in corsia la maggior parte delle volte non è possibile, costringendo gli utenti a muoversi verso il centro strada.

Come si vede, e come spesso capita, l’area della fermata è impegnata da un’auto parcheggiata, come anche la corsia di uscita è occupata da un’ulteriore auto (in questo caso con pass di autorizzazione per l’ingresso al … porto). Nel frattempo, anche la corsia ciclabile è occupata da ben quattro auto in sosta e le bici, con diritto di transito, transitano sulla corsia adiacente.

Tante, in città, sono le fermate in queste condizioni. Come ho scritto in tante altre occasioni, basterebbe far avanzare la banchina in avanti per due metri, per la sua larghezza, per ottenere subito diversi di obiettivi utili:

– si amplierebbe lo spazio a disposizione degli utenti, più agevole e sicuro;

– sarebbe eliminato lo spostamento verso la salita e semplificata la discesa in termini di altezza dei gradini (una piattaforma giusta potrebbe addirittura garantire un assetto complanare)

– sarebbero recuperati a monte e a valle parcheggi “regolari” per auto, oggi abusivi;

– l’autobus non dovrebbe più fare manovra di rientro in corsia;

– tutti andrebbero alla velocità degli autobus che difficilmente avrebbero auto davanti.

Esistono diversi esempi di banchine avanzate a Pescara, e due in particolare sono ben visibili lungo via Luisa D’Annunzio, da cui si può copiare agevolmente. Se non si vogliono effettuare lavori di edilizia, si possono adottare piattaforme artificiali che semplicemente si appoggiano a terra affiancandole alla piazzola esistente. Ce ne sono a Barcellona, che dicono sia un po’ Pescara.

Giancarlo Odoardi – Ri-media magazine




ISRAELE-PALESTINA, CHI HA IL CORAGGIO DELLA PACE?

Di Paolo Girola

PoliticaInsieme.com, 18 ottobre 2023. Siamo tutti colpiti dall’orrore di quello che gli stessi terroristi di Hamas hanno postato sui social e di quanto si vede in tv sui bombardamenti israeliani che colpiscono la striscia di Gaza.

Inutile fare la classifica degli orrori che avvengono da 70 anni in Terra Santa, partendo dal peccato originale della prima guerra arabo israeliana del 1948, dopo la decisione dell’ONU di dividere la Palestina in due piccoli Stati. Come ci sembra saggia oggi quella decisione e folle la risposta araba che la rifiutò e fu sconfitta.

La violenza non ha risolto nulla, né da parte araba né da parte israeliana. La vendetta chiama nuova vendetta. I cosiddetti “accordi di Abramo”, fra Israele e alcuni Paesi arabi (si era alla soglia di un clamoroso accordo con l’Arabia Saudita), non chiariscono come risolvere il problema di alcuni milioni di palestinesi ammassati fra Gaza e la Cisgiordania (o West Bank), fra i quali si intrufolano ancora nuovi insediamenti di coloni ebrei, intransigenti e armati, che occupano terre in teoria destinate all’Autorità palestinese. C’è anche il problema dei profughi palestinesi nei Paesi arabi limitrofi, soprattutto in Libano.

Proprio nei giorni della violenza terroristica di Hamas, il quotidiano israeliano “Haaretz” ha pubblicato un breve filmato in cui si vede senza censure un colono ebreo armato di fucile automatico uccidere a sangue freddo un arabo palestinese disarmato con il quale stava discutendo. Siamo vicini al villaggio palestinese di At-Tuwani, che si trova a sud di Hebron. Sullo sfondo un reparto dell’esercito israeliano che non interviene (filmato diffuso dall’organizzazione israeliana non governativa B’Tselem).

La violenza è frutto della paura e della diffidenza. Nessuno si fida di nessuno fra le due parti. Raid violenti da parte di gruppi armati israeliani sono avvenuti quest’anno in diversi villaggi palestinesi della Cisgiordania. Ne dà notizia sempre il giornale israeliano “Haaretz”, molto critico sulla politica del governo Netanyahu. Atti di violenza o terroristici vengono compiuti da militanti palestinesi ai danni di cittadini israeliani.

Se è vero che il movimento sionista non ha mai pensato allo sterminio dei palestinesi. “È vero però che l’idea dell’espulsione degli arabi per garantire il nostro Stato è stata costante” ha detto lo scrittore israeliano Tom Segev al “Corriere della Sera”.

Penso che i governi israeliani degli ultimi anni abbiano pensato di attuare questa politica, anche una politica del divide et impera, cioè di poter convivere con Hamas, lavorando per indebolire l’Autorità palestinese in Cisgiordania. Così non hanno contrastato fino in fondo il rafforzamento militare di Hamas (possibile che non sapessero di quanti missili si stava dotando una enclave così controllata e infiltrata di spie al soldo dello Stato ebraico?). D’altronde la nascita di Hamas –acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya, movimento di resistenza islamica – alla fine degli anni Ottanta non è stata contrastata dagli israeliani che vi vedevano un elemento di indebolimento dell’OLP. Insomma, la politica che fa del nemico del mio nemico un mio amico.

Una politica assai praticata in Medio Oriente, ad esempio in Libano e Siria, ma sempre con effetti di violenza e sopraffazione.

Così non cresce nessuna prospettiva di pace. Nessun leader in grado di far uscire quelle disgraziate popolazioni da una condizione di paura e sottosviluppo. Così si mantengono al potere dittatori e autocrati. Ma il ragionamento potrebbe estendersi alle repubbliche ex sovietiche dell’area asiatica, a maggioranza musulmana.

È evidente che “se non c’è limite all’odio e alla vendetta a prosperare è solo il terrore”, come ha scritto Maurizio Maggiani sulla “Stampa”.

E il terrore non può aver limiti se in campo scendono altri attori come l’Iran, direttamente o più probabilmente attraverso i suoi alleati Hezbollah o le sue milizie Pasdaran. Oppure si rinfocolano movimenti terroristici come i vari movimenti che si rifanno alla Jihad islamica.

La vendetta non è mai giustizia, vale per tutti e in tutti i casi. O almeno così pensano i cattolici che si rifanno all’insegnamento del Papa che anche in questi ultimi anni non ha mai smesso di predicare contro la follia della guerra nelle sue varie declinazioni.

Pubblicato su Rinascita Popolare dell’Associazione I Popolari del Piemonte