I GRANDI MAESTRI Alessio Bidoli – Bruno Canino

Omaggio a Milstein al Teatro Comunale “Maria Caniglia” domenica 21 gennaio ore 17.30

Sulmona, 18 gennaio 2024. Torna dopo due anni al Teatro Caniglia di Sulmona il grande musicista napoletano Bruno Canino, concertista di fama internazionale, riconosciuto come uno dei massimi pianisti e cameristi dei nostri tempi,  artista che ha attraversato per quasi un secolo la storia della musica, collaborando con i maggiori strumentisti e direttori d’orchestra contemporanei.

Bruno Canino, classe 1935, Alessio Bidoli  classe 1986:  due artisti   distanti cinquant’anni  che suonano sul palcoscenico in perfetta sintonia  annullando l’ ‘age gap’.

Domenica 21 gennaio alle ore 17.30 per la stagione della Camerata Musicale, il M° Canino in duo con il giovane violinista Alessio Bidoli saranno protagonisti dell’ omaggio al violinista russo Nathan Mironovič Milstein , proponendo un apposito repertorio che evidenzia la difficile tecnica dello strumento.

Alessio Bidoli, violinista classe 1986, raffinato interprete dotato di grandi qualità tecniche ed espressive, ha iniziato a studiare lo strumento a 7 anni e dopo aver insegnato al  Conservatorio Piccinni di Bari è attualmente docente al Cilea di Reggio Calabria.  E’ direttore artistico del Festival “Musica in Corte”  a Crema.

Pianista, clavicembalista e compositore napoletano Bruno Canino, classe 1935, allievo di Vincenzo Vitale e di Enzo Calace per il pianoforte, e di Bruno Bettinelli per la composizione, si è distinto nei concorsi internazionali di Bolzano e di Darmstadt già alla fine degli anni Cinquanta. Inizia poi una lunga carriera di concertista in tutto il mondo, durante la quale collabora con artisti come Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Itzhak Perlman, Salvatore Accardo, Uto Ughi, András Schiff e Viktoria Mullova, viene anche diretto da Claudio Abbado, Riccardo Muti Sawallisch, Boulez. Ha frequentato con particolare assiduità il repertorio moderno e contemporaneo (Busoni, Berio, Stockhausen, Rihm, Kagel) collaborando anche con giovani strumentisti. È stato docente di pianoforte al conservatorio di Milano e alla Hochschule di Berna. Tiene regolarmente corsi di perfezionamento nelle istituzioni musicali in tutto il mondo. E’ docente alla Scuola di musica di Fiesole e ha insegnato alla Escuela Reina di Sofia. Direttore artistico presso vari enti, dal 1999-2002  è stato direttore musicale della Biennale di Venezia.

Il Duo Bidoli-Canino si è formato nel 2013,  ha all’attivo l’incisione discografica di cinque album e rappresenta un esempio di come, in un dialogo generazionale, la musica può azzerare le distanze.

In questa serata con  “Omaggio a Milstein” offrirà al pubblico un percorso cronologico attraverso brani virtuosistici di diverse epoche, dal Settecento al Novecento, in un programma di grande difficoltà tecnica e di intenso impatto emotivo.

Il concerto si apre con la Sonata per violino in sol minore, più nota come “Il trillo del diavolo”: è una sonata per violino e basso continuo scritta dal compositore Giuseppe Tartini (1692-1770),  famosa per essere tecnicamente molto impegnativa. La versione più nota del pezzo è la revisione di Fritz Kreisler(1875-1962) che aggiunse fioriture e cadenze alla partitura originale. Il programma si completa con musiche di Saint-Saëns (1835-1921), Henryk Wieniawski (1835-1880), Camillo Sivori (1815-1894) e Maurice Ravel (1875-1937).

PROGRAMMA

Giuseppe Tartini (1692-1770) / Fritz Kreisler (1875-1962)

Sonata per violino e basso continuo in sol minore, B. g5 “Il trillo del diavolo”

II. Allegro

III. Andante

IV. Allegro

Camille Saint-Saëns (1835-1921)

Sonata in re minore per violino e pianoforte n. 1, op. 75

I . Allegro agitato

II. Adagio

III. Allegretto moderato

IV. Allegro molto

***

Henryk Wieniawski (1835-1880)

Polonaise Brillante in la maggiore n. 2, op. 21

Camillo Sivori (1815-1894)

Fantasia su temi tratti da “Un Ballo in Maschera” di Verdi op. 19

Maurice Ravel (1875-1937)

Tzigane, Rapsodie de Concert

PROSSIMO APPUNTAMENTO

domenica 28 gennaio 2024  ore 17.30

storia e leggenda di Wladyslaw Szpilman, il pianista del ghetto di Varsavia

Francesco Nicolosi pianoforte

Stefano Valanzuolo testo e voce narrante 




IL TURISMO DEI BORGHI

Attraverso la Wedding Destination

Città Sant’Angelo, 18 gennaio 2024. Sarà questo uno dei temi del convegno “Wedding destination e Turismo delle radici” che avrà luogo a Città Sant’Angelo il prossimo 23 gennaio. Tra i relatori anche Giovanni Maria De Vita, responsabile “Turismo delle Radici” Ministero degli Affari Esteri
e l’architetto e wedding planner Angelo Garini

Valorizzare il turismo che passa attraverso la wedding destination e la valorizzazione dei borghi. È questo l’obiettivo del convegno intitolato “Wedding destination e Turismo delle radici” che si terrà il prossimo 23 gennaio presso il Teatro Comunale di Città Sant’Angelo. Promotore dell’evento è l’Associazione Culturale Wedding Bureau che lo realizza con il contributo del Comune di Città sant’Angelo e della Camera di Commercio di Chieti-Pescara. L’associazione nasce da una condivisione di esperienze nel campo del marketing e comunicazione, organizzazione di grandi eventi e del mondo dei servizi wedding. “Siamo al fianco di enti locali e amministrazioni comunali per l’individuazione – spiega la presidente dell’associazione Francesca Schunck- e lo sviluppo di progetti speciali legati al mondo del wedding, inteso come ambito in cui investire per implementare una nuova tipologia di turismo sostenibile ed eco-compatibile, in linea con i goals dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.  Le differenti professionalità che animano il team di lavoro hanno dato vita ad un progetto pilota denominato “Matrimonio del Borgo”, dedicato allo sviluppo del prodotto turistico destinato al wedding destination per le regioni Abruzzo e Molise”.

Il convegno, che avrà inizio alle 9.30, prevede due sessioni, quella della mattina dedicata agli interventi istituzionali e quella pomeridiana di natura formativa rivolta sia ai wedding planner che agli operatori dei vari comuni che intendono promuovere i matrimoni di italiani e stranieri all’interno dei loro borghi. Diversi i relatori nazionali e locali che si alterneranno sul palco con i loro interventi. Nella prima parte parteciperanno tra gli altri anche Giovanni Maria De Vita, Responsabile “Turismo delle Radici” Ministero degli Affari Esteri, Tiziana Nicotera, Co-autrice del “Primo Rapporto sul Turismo delle Radici in Italia”, Angelo Sollazzo, Presidente nazionale della Cim Confederazione Italiani nel Mondo, Tosca Chersich, Dirigente Area Promozione e Sviluppo della CCIAA CH-PE, Laura D’Ambrosio, Division manager Italy for Wedding, l’architetto e designer di eventi Angelo Garini, Antonio Di Marco, Coordinatore Regionale Abruzzo e Molise dei Club “I borghi più belli d’Italia” e Francesca Schunck.

Il turismo delle radici è quel tipo di esperienza che i viaggiatori praticano per scoprire le proprie origini, ritornando ai luoghi della loro infanzia o a quelli in cui hanno vissuto i loro antenati alla ricerca di una esperienza esperienziale per apprendere qualcosa in più sul proprio passato e la loro identità.

In questo 2024 vi è l’avvio di una strategia integrata fra il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che punta a valorizzare e promuovere i viaggi in Italia degli italiani residenti nel mondo.

Gli italiani residenti all’estero e gli italodiscendenti sono un bacino di potenziali viaggiatori fondamentali per lo sviluppo dell’incoming. È da qui che l’Abruzzo può e deve ripartire puntando sulla riqualificazione dei borghi che diventano non solo una destinazione turistica ma che vengono scelti come ambientazione perfetta per i matrimoni.

“L’Abruzzo purtroppo è indietro nell’attenzione posta a questi temi – conclude la Schunck- e non ha compreso fino in fondo la potenzialità attrattiva del territorio legato al turismo delle radici e alla promozione dei borghi come wedding destination. Il convegno che stiamo organizzando per il 23 gennaio nasce proprio per colmare questo gap. Ad oggi segnali positivi arrivano anche dall’attenzione posta dalla Camera di Commercio CH- PE la quale ha inserito entrambi i temi nella programmazione pluriennale 2023-2025”.

A patrocinare l’evento: il MAECI, Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il Consiglio Regionale degli abruzzesi nel Mondo, le Province di Pescara e Chieti e la Cim, Confederazione Italiani nel Mondo.




RIGOPIANO: UN DOLORE CHE SI RINNOVA

Un dolore che appartiene a tutta la comunità

Chieti, 18 gennaio 2024. A sette anni dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano Chieti ha ricordato oggi le sue vittime, con la famiglia di Dino Di Michelangelo al monumento dedicato di via d’Aragona. Una cerimonia istituzionale, come sempre partecipata non solo dai colleghi del poliziotto scomparso con la moglie sotto le macerie del resort, ma anche da autorità e giovani, perché di quei fatti e di quelle 29 storie interrotte è importante e necessario coltivare la memoria.

“Un abbraccio che rinnoviamo alla mamma Loredana Lazzari e al fratello Alessandro Di Michelangelo, confermando la presenza delle istituzioni al loro fianco sempre, in attesa di una sentenza che renda veramente giustizia per le vite perse sette anni fa in quella tragedia”, così il sindaco Diego Ferrara, presente con gli assessori Alberta Giannini, Chiara Zappalorto, Manuel Pantalone e Massimo Cassarino e con i consiglieri Valerio Giannini e Silvia Di Pasquale, in rappresentanza anche della Provincia.

“Una memoria dolorosa che si rinnova – così Alessandro Di Michelangelo – , per noi è importante celebrare questo anniversario, continuare a parlare di Dino, delle altre vittime, perché ci fa forza e perché serve a tutti noi la forza di chiedere sentenze giuste sui fatti. Noi dobbiamo coltivare il ricordo di Dino, perché la sua scomparsa diventi per la comunità di cui era parte un momento di riflessione e per il nostro territorio un monito e perché mai più aree mamme, padri, figli, fratelli e sorelle vivano ciò che viviamo noi dai 7 anni”.




SENZA RADICI NON C’È QUALITÀ

Il 18 gennaio e i popolari

di Giancarlo Infante

PoliticaInsieme.com, 18 gennaio 2024. Un uomo senza radici è, come direbbe Robert Musil, senza qualità. E questo vale anche per quegli organismi collettivi che nascono per offrire una presenza organizzata in politica.

Se è vero che, ogni giorno, tutto ci dice  della nostra immersione in una visione utilitaristica della vita, e persino di mancanza di quello che dovrebbe essere un moto di passione per le cose che ci accomunano, è altrettanto vero che sempre più ci rendiamo conto di quanto, per questa mancanza di “qualità”, sia misera ed impoverita la nostra dimensione umana e di cittadini. Giovanni Cominelli ha esaminato qualche giorno fa una tale odierna condizione parlando di una società senza politica.

Invece, una diversa politica e un diverso modo di apportare un contributo alla cosa pubblica sono possibili. E questo soprattutto se, come scrivemmo nel Manifesto Zamagni, si ricercano le ragioni dello stare insieme accomunati da un pensiero forte.

Se ben guardiamo, al di là del momentaneo successo elettorale che porta a Palazzo Chigi questa o quella parte, nella nostra assoluta e malinconica indifferenza, entrambi gli schieramenti contrapposti sono in una profonda crisi esistenziale e concreta. Le cronache politiche di questi giorni ce lo confermano nella maniera più miserevole. E la cosa quanto riguarda anche i cattolici impegnati politicamente?

La diaspora e la divisione tra quelli della morale e quelli del sociale, divisione che ancora permane anche per quel crudo realismo secondo cui bisogna pur sempre schierarsi con qualcuno in grado di vincere, hanno portato inevitabilmente a far perdere per strada quello che, invece, per i popolari e i cattolici democratici dovrebbe essere la stella polare di riferimento rappresentata dal Pensiero sociale della Chiesa. Che è organicità e sapiente insegnamento.

Che guarda all’essere umano, alla Persona, nella sua completezza ed insieme delle sue connessioni. La cosiddetta Dottrina sociale della Chiesa non si affaccia fiduciosa solo sulle problematicità dell’odierno Homo oeconomicus, ma stimola ad andare oltre, verso la piena ricchezza che l’essere umano rappresenta con il suo senso della Vita e con le sue relazioni.

I popolari, richiamati dalla lucida visione di don Sturzo, in quel 18 gennaio del 1919, con il lancio dell’Appello ai liberi e forti, avevano ben chiaro il modo con cui fosse opportuno, e possibile, sintonizzarsi con le attese di una larga parte del Paese. Partendo da quei primi germogli della organica visione sociale, del tutto originale, sollecitata dai cattolici che aveva preso le mosse con la Rerum Novarum.

E quei cattolici riuniti all’Hotel santa Chiara di Roma sapevano di essere in grado d’illuminare le vicende umane con un proprio faro, con una propria luce distinta da quella emanata dalla visione liberale o da quella socialista. La conferma è venuta dalle successive elaborazioni. Da tutte le altre encicliche sociali, giunte oramai, con le ultime di Francesco, a ben oltre dieci. Così come, sul piano più strettamente politico, si è sviluppato e si è consolidato un forte movimento popolare d’ispirazione cristiana che, ad esclusione dell’Italia, riesce ancora a far sentire la propria voce e a rimarcare il senso di una visione che pone al centro della società, dell’economia, e dell’intero Creato, l’Essere umano.

Un movimento che è stato forte ed incisivo fino a quando è riuscito a concretizzare il “ragionare politicamente”, in azione di programma. Laico e progressista nel senso che, come scrisse Aldo Moro, Sturzo fu il primo ad indicare la necessità del superamento di quell’”ibridismo politico-religioso” che fino ad allora aveva caratterizzato l’impegno dei cattolici nei primi e difficili passi nell’Italia unita e dare vita ad una “coscienza unitaria e programmatica”.

Ecco perché l’Appello del 18 gennaio 1919 non fu un documento d’intellettuali, ma di “politici” sia pure poco adusi alla frequentazione dei palazzi romani delle istituzioni liberali. Partì da precise radici ed altre ne diffusero a loro volta credendo nella ripetuta successione della presenza e dell’impegno di donne e di uomini di buona volontà.

In effetti, dal famoso discorso di Sturzo, del 1905, quello della Croce di Costantino, era stata data vita alla creazione di un movimento dal basso. Fatto di esperienze cooperativistiche, di organizzazioni delle masse rurali e di una parte della borghesia cittadina. E non a caso, quel 18 gennaio di 105 anni fa,  si mettevano insieme le riforme democratiche, le questioni dell’autonomia e del decentramento amministrativo, oltre che originali intenti trasformatori che, in quella società, partivano dalla tutela e dallo sviluppo della proprietà contadina contro il latifondo nelle aree rurali e delle pulsioni di una borghesia cittadina che aveva bisogno di uno sviluppo che non poteva restare fermo ai modelli del liberalismo classico, privo cioè di un nèrbo autenticamente popolare.

Giuseppe Ignesti ha magistralmente spiegato la portata di quell’Appello nel suo “Voce del Lessico sturziano”(ed Rubbettino): “Ed è la prospettiva di un’ampia riforma della vita politica italiana imperniata sull’ideale della libertà che spinge Sturzo a delineare un vasto programma di rinnovamento dello Stato, della società e delle istituzioni, della legislazione e dell’ordinamento amministrativo. Una riforma della vita politica quindi che si basa essenzialmente su quella che egli chiama una vera e propria “inversione dei termini”: ad uno Stato concepito come “fine ultimo di ogni attività degli associati, legge a se stesso, principio di ogni altra ragione collettiva”, cioè ad una visione di tipo assoluto e panteista, deve sostituirsi la prospettiva profondamente liberale e democratica che “il vincolo sociale deve servire alla elevazione personale di ciascun associato”.

E Guido Bodrato nel suo “Le stagioni dell’intransigenza” (ed Celid – Fondazione Carlo Donat Cattin) scriverà: “Per Sturzo un partito deve qualificarsi per il programma e per le responsabilità che intende assumere anche quando è collocato all’opposizione; deve essere radicato nel territorio, avere un programma per l’azione e rivolgersi ai problemi concreti del paese”.

Non è la prima volta che viene da riflettere come l’Italia, per molti versi, cambiando ciò che c’è da mutare, sia tornata in quella stessa condizione di 105 anni orsono. E cioè nella necessità di avviare una stagione di trasformazione radicale politica, economica, sociale e, persino, antropologica. Un impegno cui devono dedicarsi tutte le forze più vive del Paese.

Quelle consapevoli del fatto che alle sfide dell’oggi non si risponde con lo sguardo nostalgico rivolto al passato. E neppure frammentando ulteriormente la nostra comunità nazionale e creando nuove fratture tra quelle regionali e locali.

Come allora è necessario offrire agli italiani un nuovo modello di sviluppo. E per fare questo, altra profonda analogia con gli intenti dei primi popolari raccolti da Sturzo, mettere mano a delle riforme istituzionale in grado di allargare e garantire gli spazi di partecipazione e d’inclusione a tutti i livelli e di ridurre la divaricazione createsi tra eletti ed elettori. Ecco perché è necessario pensare ad una legge elettorale che ridia voce a  tutte le componenti della società civile.

Le analogie, di cui è bene innamorarsi con discernimento, servono non per rimirare una commovente fotografia in bianco nero di un album di famiglia perennemente, però, riposto in un cassetto, ma per rinnovare la ricerca delle proprie radici e, con esse, di una propria qualità. Che dev’essere rivendicata e difesa, e soprattutto messa in pratica.

Il 18 gennaio e i popolari: senza radici non c’è “qualità” – di Giancarlo Infante – Politica Insieme




CINGHIALI NELLA ZONA NORD DI GIULIANOVA

Di giorno si rifugiano nella folta vegetazione del Salinello, di notte imperversano nelle strade della zona, danneggiando siepi, recinzioni e coltivazioni

Giulianova, 18 gennaio 2024. Il Comitato “Giulianova Zona nord”, ha inviato con pec una nota con la quale si segnalava la presenza, nelle aree urbane della zona nord di Giulianova (via Riva del Sole, Via Padova, zona ad ovest della SS 16), di un gruppo di cinghiali. Numerosi gli avvistamenti da parte dei residenti. La costante presenza degli animali selvatici è altresì comprovata da molte tracce (solchi nei giardini delle abitazioni e nelle aree pubbliche adiacenti; escrementi riconducibili ai descritti animali; etc.) e dai danni subiti dai cittadini alle siepi, ai giardini, alle recinzioni, alle coltivazioni.

La preoccupazione dei residenti è molto alta perché i cinghiali si manifestano nelle ore notturne, con sortite di gruppi di cinque/sette esemplari, e costituiscono un pericolo per cittadini che conducono il proprio cane a passeggio o che rientrano a casa dal lavoro.

Con la segnalazione, il Comitato ha chiesto a Regione Abruzzo (Dipartimento Agricoltura), Provincia di Teramo e Comune di Giulianova (la nota è stata inviata per conoscenza anche all’ATC Salinello), di intervenire con ogni sollecitudine, ciascun ente in ragione delle proprie competenze, “con idonee attività volte alla rimozione di qualsivoglia situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e degli animali domestici  e per l’integrità dei beni mobili e immobili”.

Va detto, che i cinghiali trovano habitat ideale nella folta vegetazione che ha invaso il fiume Salinello. Al riguardo, si sottolinea che i ritardi dei lavori di rimozione della vegetazione  costituiscono motivo di ulteriore e più profonda preoccupazione.

Si ricorderà, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale d’Abruzzo, Umberto De Annuntiis, assunse l’impegno solenne di iniziare, tramite il Genio Civile, i lavori di rimozione della vegetazione fra ottobre e novembre 2023. Impegno clamorosamente disatteso!

Questa situazione di sostanziale immobilismo, oltre a determinare condizioni di pericolo per le comunità di cittadini residenti e per le attività produttive presenti in caso di piena del fiume, ha consentito la preservazione di un ambiente di foltissima vegetazione che è diventato habitat ideale dei cinghiali, la cui presenza pericolosa e dannosa nelle aree urbane della zona nord di Giulianova è stata segnalata.

Il Comitato “Giulianova zona nord” continuerà la sua attività di segnalazione dei disservizi e di vigilanza costante e attenta.




IL SINDACATO ITALIANO VISTO DALLA CIA

Un libro di Raffaele Romano. Il 26 gennaio alla Libreria Colacchi, alle 17, ne parleranno Giorgio Benvenuto, Fabrizio Marinelli e l’autore del volume

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 18 gennaio 2024. Sarà presentato a L’Aquila venerdì 26 gennaio, alle ore 17, presso la storica Libreria Colacchi (Corso Vittorio Emanuele II, 5) il volume “Il Sindacato italiano visto dalla CIA – Dal Fascismo alla Guerra Fredda” di Raffaele Romano. Pubblicato di recente da Amazon, secondo di una trilogia che ha già visto uscire nel 2022 “Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA”, il libro amplia la ricerca condotta dall’Autore sul sindacato italiano avendo egli potuto accedere ai documenti segreti della CIA, l’Agenzia di Intelligence americana, e del Dipartimento di Stato grazie al FOIA (Freedom of Information Act). Obiettivo di Raffaele Romano è quello di far conoscere la Storia vera fondata su documenti, in contrapposizione alle narrazioni pregiudiziali. Le conclusioni a cui arriva l’Autore sono quelle di un capovolgimento di fatti storici dati per acquisiti che invece egli dimostra tali non sono.

Presentando il volume a L’Aquila ne parleranno GIORGIO BENVENUTO, presidente della Fondazione Bruno Buozzi, già Segretario Generale UIL e Parlamentare, FABRIZIO MARINELLI, presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e ordinario di Storia del diritto presso l’Università dell’Aquila, e l’autore RAFFAELE ROMANO. Modererà l’incontro il giornalista e scrittore GOFFREDO PALMERINI.

Utilizzando numerosi documenti della CIA, del Dipartimento di Stato e di altre significative fonti, Romano presenta uno studio autorevole anche sull’OSS (Office of Strategic Services), il servizio segreto da cui nacque anni dopo la CIA. A capo dell’OSS in Italia, durante la Seconda Guerra mondiale e negli anni successivi, vi fu l’italo-americano Max Corvo che, in un suo libro, offrì un quadro dettagliato del lavoro della Sezione d’Intelligence segreta italiana, del suo rapporto con altre parti della comunità dell’intelligence e dell’impatto delle sue operazioni sulle relazioni italo-americane del dopoguerra. Ciò premesso, il saggio di Romano copre un arco temporale che va dagli anni ’30 agli anni ’80 del Novecento, con particolare attenzione ad una gran quantità di documenti desecretati riferiti al periodo 1941- 1951 in Europa ed in Italia e che afferiscono al mondo sindacale italiano ed europeo.

Scrive Romano: “Questo libro lo si è potuto scrivere, come il precedente Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA, solo in virtù della forza della democrazia statunitense.” In particolare, ciò è stato possibile grazie al sacro ed intoccabile “diritto all’informazione” da parte di ogni singolo cittadino, anche se non americano. Il periodo è contrassegnato da due fenomeni: la democrazia esportata da Washington nell’ovest dell’Europa e quella esportata da Mosca nell’est europeo, nelle Repubbliche Popolari sotto l’orbita sovietica. All’interno della guerra se ne aprì dunque un’altra, più cruenta e invisibile ai più, quella fra gli apparati di sicurezza per il controllo di Paesi che sarebbero ricomparsi sul proscenio mondiale in funzione del dominio economico e commerciale dei vincitori. In Italia, come in altri Paesi europei, si dovette scegliere fra il mondo capitalistico americano e quello collettivizzato dei sovietici. Per fortuna la maggior parte scelse la democrazia e il libero mercato e ciò determinò scelte dolorose, anche sopraffazioni. In Italia molti purtroppo, tra sindacalisti e politici, non compresero e scelsero l’oriente piuttosto che l’occidente.

In estrema sintesi il libro è uno spaccato storico di quanto accaduto in quei terribili 50 anni del XX secolo. In primis un’analisi sugli errori politici del partito socialista e di Nenni, in particolare, che si lasciò irretire da Togliatti in un patto d’unità d’azione fino al 1956 e che consacrò il partito ad un ruolo ancillare e subalterno, sia interno che internazionale, che solo l’avvento di Craxi e dei socialisti quarantenni nel 1976 ribaltò. Poi c’è il filo rosso dei socialisti riformisti nel Sindacato che, guidati da Bruno Buozzi, rimisero in piedi l’unità sindacale firmando il “Patto di Roma”, fino ai misteri legati all’uccisione dello stesso Buozzi nel giugno 1944. Inoltre, attraverso molti documenti riprodotti, si rovesciano in toto falsi storici come quelli legati alla nascita della CISL e della UIL in cui il vero finanziato dagli Stati Uniti fu il sindacato CISL di Giulio Pastore, mentre, contro una vulgata comune, si chiarisce che gli americani erano contrari alla nascita di un sindacato socialista UIL, in quanto Nenni faceva una politica che talvolta scavalcava a sinistra persino Togliatti. Dal riformista Bruno Buozzi, passando per Italo Viglianesi fino ad arrivare a Giorgio Benvenuto, nel volume si evidenzia che la forza del vero riformismo italiano, in contrapposizione al massimalismo dogmatico che non aveva mai consentito la nascita d’un grande movimento socialista come in tutti gli altri Paesi occidentali, fu quello dei sindacalisti socialisti italiani. 

Questo libro di Raffaele Romano è diretto ad una vastissima platea ed ha come scopo principale quello di far conoscere all’opinione pubblica, grazie ad un’accurata inchiesta giornalistica, fatti che i veri storici, quelli di professione, si incaricheranno poi di collocare in maniera scientifica. Il lavoro si basa su una ragguardevole quantità di documenti desecretati di Servizi di intelligence, Diplomatici, Dipartimento di Stato americano, Casa Bianca, e inoltre interviste, articoli ed atti di Commissioni parlamentari d’indagine, italiane e straniere.

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Raffaele Romano è un giornalista e scrittore di Storia contemporanea. Attualmente collabora con Pensa Libero, La Voce di New York, Avanti online e col Nuovo Giornale Nazionale. In passato ha collaborato con l’Avanti per diversi anni, col quotidiano economico finanziario Ore 12 e ha lavorato all’ufficio stampa del Sindaco Roma. Aver avuto per docenti all’università storici insigni quali Renzo De Felice, Gaetano Arfè e Gabriele De Rosa, e aver fatto la tesi in storia contemporanea col prof. Francesco Malgeri, lo hanno forgiato nella costruzione di una visione storico-contemporanea che lo ha guidato su tutto quanto egli ha scritto in articoli e saggi. Durante la pandemia ha avuto tempo e modo di mettere mano a tutta la documentazione che aveva accumulato in diversi anni e di ricostruire empiricamente le interferenze straniere nella politica interna dell’Italia, in un arco temporale che va dal 1941 al 1994, con la pubblicazione del volume “Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA”. Il libro di recente pubblicato “Il Sindacato italiano visto dalla CIA. Dal Fascismo alla Guerra Fredda” è il sequel del precedente. L’autore si è avvalso del FOIA statunitense, che gli ha consentito di poter pubblicare documentazione desecretata dai precedenti “top secret” per il periodo che va dagli anni ’30 agli ’80 del secolo scorso. In passato Raffaele Romano ha pubblicato una biografia storico politica su Giacomo Matteotti, il piano sanitario per il Lazio, un’inchiesta sulle italiche corporazioni “I furbetti della penisola”, ed altro ancora.




SUGGESTIONI AL MAXXI L’AQUILA

Venerdì 19 gennaio primo appuntamento. Un lungo viaggio nella notte del regista cinese Gan Bì apre la rassegna realizzata in collaborazione con L’Aquila Film Festival

L’Aquila, 18 gennaio 2024. Saranno le atmosfere notturne della pellicola Un lungo viaggio nella notte del regista cinese Gan Bì a dare il via, venerdì 19 gennaio alle 19.30 nella Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli, a Suggestioni la rassegna cinematografica realizzata dal MAXXI L’Aquila in collaborazione con L’Aquila Film Festival che pone in dialogo alcune pellicole d’autore e Diario Notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari, la mostra curata da Bartolomeo Pietromarchi con Fanny Borel e Chiara Bertini. Introduce la proiezione Federico Vittorini, Direttore Artistico di L’Aquila Film Festival.

Presentato a Cannes nel 2018, nella sezione “Un certain regard”, Un lungo viaggio nella notte, è un racconto sulla ricerca di un amore perduto, un’esperienza che supera lo schermo e i canoni di una narrazione logica e coesa, un affascinante intreccio di sogni e ricordi diluiti in una dimensione onirica e misteriosa in cui il tempo acquista una valenza soggettiva e non lineare. Un film colto ed elegante con tanti richiami alla letteratura e alle arti figurative occidentali da Marcel Proust, a Marc Chagall.

Sorprende la contiguità narrativa fra pellicola e mostra, legate in modo ambivalente: Diario notturno è, in effetti, in innumerevoli modi, “un lungo viaggio nella notte”. La notte del tempo, che passa dalla preistoria al linguaggio del futuro, quella dello spazio, che sovrasta i confini del finito per tendere all’infinito, la notte del nostro pianeta, che da verde diventa marrone e poi nero, la notte della fanciullezza con le sue durate individuali. Così il film è quasi un “diario notturno” fatto di oscurità, viaggi, sorprese, parole, di ritorni e andate, di amore e odio, ricerche e tempi che si mescolano, di verità e menzogne, “di sogni, di incubi, e anche di bestiari immaginari”.

Ingresso alla proiezione è libero fino a esaurimento posti su prenotazione al sito www.maxxilaquila.art. I possessori della MyMAXXI card potranno riservare il proprio posto singolo scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it entro giovedì 18 gennaio.

Suggestioni continua poi venerdì 26 gennaio, sempre alle 19.30: per il secondo appuntamento al pubblico verrà proposto Cave of Forgotten Dreams, documentario realizzato nel 2010 dal regista bavarese Werner Herzog, uno dei massimi cineasti viventi. Girata in 3D, l’opera racconta della Grotta Chauvet nell’Ardèche, in Francia, che conserva i più antichi dipinti dell’umanità, segni ancora capaci di una grandissima forza espressiva, che richiamano alla mente i pittogrammi antropomorfi della sbalorditiva opera Resterai con me per tutta la notte che gli artisti di Numero Cromatico hanno realizzato proprio per la Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli.




LUTTO IN ATENEO

È scomparso il Prof. Luigi Bignardi. Il cordoglio del rettore Edoardo Alesse

L’Aquila, 18 gennaio 2024. L’Università dell’Aquila comunica, con dolore, che è venuto a mancare il Prof. Luigi Bignardi, già rettore di questo ateneo dal 1995 al 2004 e, dal 2011, anche professore emerito.

Nato il 20 gennaio 1937, il prof. Bignardi si era laureato in Ingegneria meccanica all’Università di Genova nel 1963, divenendo, subito dopo, prima assistente e poi professore incaricato di Macchine.

“All’Aquila arrivò nel 1971” lo ricorda il rettore Edoardo Alesse “Nel 1978 partecipò e diede un contributo fondamentale allo sviluppo della neonata Facoltà di Ingegneria, promuovendo il corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, quello in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio e quello in Ingegneria Elettronica. Della facoltà di Ingegneria fu anche preside, dal 1982 al 1995, anno in cui divenne rettore, succedendo a Giovanni Schippa e rimanendo in carica fino al 2004. Nel 2011 era stato insignito del titolo di professore emerito. Tra i tanti incarichi ricoperti, vorrei ricordare anche quello membro della Commissione nazionale il riordino degli studi di Ingegneria istituita dal Ministro della Pubblica Istruzione On. Franca Falcucci. Fu anche promotore del dottorato di Ricerca in Ingegneria delle Macchine in consorzio tra l’Università dell’Aquila e l’Università Federico II di Napoli, tra i primi istituiti a livello nazionale. Lo ricorderemo sempre non solo per il suo alto profilo di professore e studioso ma anche per le sue capacità gestionali e la sua grande umanità. Il nostro ateneo gli deve molto. Esprimo pertanto a nome di tutta la comunità accademica sentimenti di profondo cordoglio, rivolgendo un pensiero particolare alla sua famiglia e ai suoi amici più cari”.




DIALOGO SU PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIA

Venerdì 19 gennaio 2024 palazzo d’Avalos, ore 18

Vasto, 18 gennaio 2024. Venerdì 19 gennaio, alle ore 18.00, presso il Palazzo d’Avalos a Vasto si terrà il primo incontro di preparazione alla 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia che si svolgerà a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024.  Mons. Bruno Forte, Arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto e il Prof. Michele Cascavilla, Ordinario dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio”, dialogheranno su “PARTECIPAZIONE e DEMOCRAZIA”.

In questo tempo di grandi cambiamenti e di grandi speranze, sembra importante valorizzare le tante esperienze di impegno e di partecipazione che esistono nel nostro Paese e cercare insieme nuove forme di collaborazione nei territori e di coinvolgimento dei cittadini nella comune responsabilità per il bene comune.




PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ

Uscita la nuova raccolta poetica di Silvia Elena Di Donato

Nella collana Il gabbiere, diretta da Sante De Pasquale, la Di Felice Edizioni ha pubblicato di recente (gennaio 2024) Paradigmi della complessità, la nuova silloge della prof. poeta del Liceo “G.B. Vico” di Chieti. “Emozione e vertigine mi sembrano le chiavi di volta di questo edificio di parole”: così l’autorevole penna del noto leopardista Vincenzo Guarracino, che ha firmato la prefazione.

Una poesia in dialogo costante con grandi maestri del pensiero, spesso richiamati in esergo, che potrebbe per ampi tratti definirsi poesofia, in quanto declina, indaga e sviluppa nella forma peculiare della parola poetica una varietà di temi di caratura filosofica. Testi di grande suggestione e passaggi di notevole intensità lirica si accompagnano e si alternano ad una versificazione più distesa, capace sempre e comunque di limpida e delicata musicalità.

La prima recensione non si è fatta attendere e viene dal consueto acume della poetessa Nanda Anibaldi: “L’ha coniugata in ogni direzione: la complessità, certo. Quella complessità che per etimo intreccia la non omogeneità le cui parti, separate e distinte all’origine, per osmosi diventano Uno, senza perdere ciascuna la peculiarità dell’essenza del proprio essere. E non solo: l’ha vissuta sull’oggi con spietata consapevolezza o con dolce abbandono.

Alla lucidità di un pensiero messo sotto vetrino, si alterna così il ribollire di un pensiero che si racconta senza raccontare. L’autrice cattura la complessità che è nei primordi del Caos o dell’ἀπείρων e la fa sua con una poesia assai colta e certamente non di immediata lettura, che impegna invece in uno sforzo di comprensione, quando il pensiero si eleva al di sopra di sé stesso per scoprire il senso vero delle cose, veicolato dalle emozioni che Silvia Elena esplora dentro di sé e fuori da sé.

Tocca tutte le corde del diapason fino a salire sopra le righe, privilegiando la parola che chiama le cose per farle uscire dal loro anonimato, che dà ad esse un nome, che le disseppellisce dal profondo per portarle alla superficie. Una risalita di un gioco talvolta d’azzardo, ma sempre giocato a carte scoperte sul tavolo verde. Un gioco temerario che non teme la nudità, che non conosce nascondimenti, che si guarda allo specchio per conoscersi, che non disdegna lo sdegno e il peccato, che si accusa e si perdona, che si confessa aspettando l’assoluzione mai scontata, per quell’idea di Dio che può essere e non essere.

E così prende corpo nella sua poesia quella “armonia degli opposti” che esprime una straordinaria sinfonia. Silvia Elena Di Donato esplora le sconnesse geografie / di un non minuzioso presente con un’arsura che non si disseta e con una proiezione che spinge sempre avanti le proprie coordinate per costruire orizzonti d’un’ampiezza che non teme confronti.”

Attesa a breve la prima presentazione della raccolta.




SANTA ILDEGARDA DI BINGEN

Consigli per mantenersi in ottima forma di Don Marcello Stanzione e Elisa Giorgio

Recensione di Elia Lucchini

InNuovoArengario.it, 18 gennaio 2024. Con  questo bel libro (edito da Cerchio), Santa Ildegarda di Bingen: consigli per mantenersi in ottima forma, gli Autori, Don Marcello Stanzione ed Elisa Giorgio tornano a parlarci della grande Santa tedesca, proclamata Dottore della Chiesa da Papa Benedetto XVI.

La sua personalità era decisamente poliedrica, al punto da poter eccellere in discipline apparentemente molto lontane tra loro quali musica, medicina, teologia, drammaturgia e altre ancora. Ma non dobbiamo pensare che sia stata la “quantità” di cose che ha fatto a determinare la sua grandezza; ciò che impressiona oggi come allora è la qualità del suo lavoro e la raffinatezza delle sue opere specie quelle di composizione musicale. Di lei sappiamo che iniziò a scrivere mossa da visioni di carattere profetico, e che queste visioni oggi rappresentano un corpus di conoscenze davvero unico e senza precedenti nella storia della mistica della Chiesa cattolica, poiché gran parte di esse sono totalmente originali e non il frutto di esperienze tratte da testi derivanti dalla tradizione o che potevano venire da altre culture. Esaminando la sua opera si ha realmente la percezione di quanto essa fosse ispirata e vitale.

E proprio “vitale” è una parola importante, per comprendere il pensiero di Ildegarda: secondo la religiosa benedettina, infatti, ogni oggetto era intriso di una forza energetica, che ella chiamava “viriditas”, una sorta di energia germinativa di cui il cosmo, il creato, era intriso. La malattia, secondo la monaca di Bingen, era quindi uno squilibrio dello stato energetico che poteva essere corretto con i rimedi naturali attraverso il sonno, la corretta alimentazione, il digiuno e la vita di fede che si esplica nel canto religioso, nella preghiera e nell’esercizio di un agire virtuoso. La santa ci ha così lasciato, oltre alle indicazioni pratiche, un’idea e un’intuizione. Che vi sia un’unità nell’energia cosmica creata da Dio e che questa sia dentro ogni cosa. Che non c’è una divisione tra corpo e mente ma che, al contrario, la cura dell’uno passa attraverso la cura dell’altra. E che non esiste benessere senza armonia. Il concetto di viriditas è la pietra miliare degli insegnamenti di Ildegarda, che costella la sua intera opera e segna la via sia del corpo che dell’anima; è come un respiro che pervade tutta la sua visione dell’uomo e della vita, un movimento che unisce il cielo alla Terra.

Dal latino medievale Viriditas si traduce con viridità, energia verde della Natura, o energia vitale. In realtà, leggendo le sue opere, ci accorgiamo che Ildegarda attribuisce al concetto un si­gnificato più esteso e sottile della definizione naturalistica, specie quando lo ricollega alle risorse dell’anima: «L’anima è il principio vitale (Viriditas) della carne, perché il corpo umano ad opera sua cresce e progredisce» (Libro delle Opere Divine). L’essere in buona salute fisica e psichica è proprio l’espressione massima della viriditas. Carichi di energia vitale e attivi, ci relazioniamo e co­munichiamo in maniera armoniosa con gli altri, siamo creativi e affrontiamo le inevitabili difficoltà dell’esistenza con atteggiamento positivo e costruttivo.

In Natura come nell’uomo, l’assenza della viriditas si manifesta come inaridimento, secchezza, rigidità, sclerosi dell’ener­gia vitale, stagnazione. La viriditas risulta dallo stato di equili­brio tra i quattro elementi che compongono la vita fisica: terra, aria, acqua e fuoco.

Ildegarda concepisce che sin dalla sua nascita l’uomo è colmo di viriditas: sono gli incidenti d’animo, i pensieri oscuri e le emo­zioni negative a fargli perdere l’armonia vitale. Oltre a essere energia vitale, Viriditas rappresenta anche essere in relazione, essere connessi con Dio e con gli altri esseri della creazione.

Noi siamo fondamentalmente esseri di relazione perché è la prima esperienza che ci fa accorgere di esistere. Dal momento che lo sguardo di nostra madre si è posato per la prima volta su di noi, abbiamo percepito il suo odore e calore, la sua benevolenza, abbiamo sentito di esistere. È proprio la relazione con l’altro e con gli altri che ci fa percepire di esistere, di essere al mondo, e questa percezione si attiva sia attraverso le emozioni dell’amore sia at­traverso quelle generate dal dolore.

Quando viviamo una relazione felice, positiva, piena di fiducia, è difficile ammalarsi. Sappiamo che il sistema immunitario degli innamorati è sempre alle stelle! Se viviamo una relazione compli­cata e frustrante, in cui c’è molta critica e giudizio, e soprattutto una carenza di comunicazione profonda e autentica, si generano dolore e pensieri negativi, sull’altro ma soprattutto su sé stessi! Una perdita – che sia la fine di una relazione o un lutto – sono eventi che scuotono e aprono “buchi” nel campo vitale. Ci spin­gono spesso a operare scelte, perlopiù inconsce, verso la vita o verso la morte. Quando ci sentiamo visti e amati sappiamo di esi­stere, di essere vivi. Se nessuno ci guarda o ci ama non esistiamo, è come essere nulli, ovvero morti!

Sul piano propriamente viscerale, sia che viviamo uno stato di separazione sia che lo provochiamo, accade una specie di collasso generale. Il collasso non è la fine del mondo e può comportare aspetti positivi, come abbandonare finzioni e illusioni; ci consente di cambiare pelle e di trovarne una più consona al nostro essere profondo. Il collasso diventa drammatico soltanto se non viene ac­cettato o quando c’è una forte dipendenza emotiva. Le malattie del sistema immunitario, degenerative e autoim­muni, sono il risultato di uno stato di separazione e di non-amore, che sia nei confronti di Dio a causa dei vizi, di una persona, di sé stessi, di una comunità o della vita stessa, ed evidenziano una crisi di identità.

Per Ildegarda la salute è una condizione naturale e l’uomo si ammala quando odia, si adira, si vergogna, quando perde la con­nessione con il Bene e con la Verità. L’odio, la rabbia e l’orgoglio sono quelle passioni che deprivano l’uomo della forza verde delle virtù, lo indeboliscono fino a ucciderlo. La sua visione rimane, tuttavia, sempre ottimistica: se abbiamo il potere di ammalarci, altrettanto lo abbiamo di guarire e di rimanere in salute: «Tramite il sapere del suo intelletto e con spirito di contrizione, (l’anima) incalza il corpo, perché riconosce che la sua condotta non è buona. Così essa torna a fare verdeggiare il corpo inaridito at­traverso l’umidità della grazia divina» (Causae et Curae). Così la profetessa tedesca ci descrive il processo della guarigione mediante il recupero dell’energia verde della Viriditas, alla quale Ildegarda attribuisce un’origine prettamente spirituale. Per attivare questo processo, l’uomo non solo deve cercare nella Natura, attraverso una sana alimentazione, quegli elementi di cui è carente, ma deve anche coltivare, sul piano psicologico e spiri­tuale, la forza verdeggiante del suo cuore, cioè l’Amore Divino, l’energia dello Spirito Santo che unisce e che riunisce. Questo avviene specialmente attraverso la preghiera a Dio e una vita morale virtuosa coerente.




NUOVA LEGGE GOVERNO DEL TERRITORIO

Unitel: rischio stravolgimento piani comunali

Pescara, 18 gennaio 2024.  La nuova legge sul governo del territorio, in vigore da 21 dicembre scorso, rischia di modificare radicalmente l’impostazione dei piani regolatori comunali, eliminando previsioni di espansione spesso strategiche per lo sviluppo del territorio urbanizzato.

È l’allarme lanciato dall’UNITEL, l’Unione Nazionale Tecnici Enti Locali, sezione Abruzzo, a margine di una giornata di approfondimento organizzata con Ordine Architetti Teramo e INU Abruzzo e Molise.

“La perimetrazione del territorio urbanizzato, da attuarsi entro giugno 2025, riporterà a zona agricola tutte le aree soggette a pianificazione attuativa per le quali non sia stata già stipulata convenzione e non dotate di infrastrutture per l’urbanizzazione primaria – sottolinea UNITEL – tagliando gran parte delle previsioni di espansione dei PRG vigenti, anche se contenenti opere strategiche per lo sviluppo e la dotazione di servizi per le città”.

“Comprendiamo la necessità – continua l’unione dei Tecnici – di preservare un bene prezioso come il suolo e condividiamo lo spirito della norma, ma contestiamo l’esproprio, di fatto, della potestà pianificatoria dei Comuni, già in parte minata da precedenti leggi regionali, che hanno introdotto deroghe alla pianificazione locale. I Comuni, infatti, dovranno obbligatoriamente, entro i prossimi quattro anni, riapprovare nuovi piani urbanistici, affrontando spese notevoli, vedendo di fatto limitata l’attività edilizia in attesa del nuovo piano, salvo che per interventi all’interno del tessuto urbano consolidato, in assenza della possibilità di reperire aree da destinare a standard (parcheggi, verde pubblico, servizi) all’interno dello stesso”.

L’UNITEL chiede, quindi, alla Regione Abruzzo, di rivedere la norma, già in occasione della prossima riunione del Consiglio Regionale, ricomprendendo nella perimetrazione del territorio urbanizzato tutte quelle aree ritenute dai Comuni necessarie per lo sviluppo ed il consolidamento dei propri territori, magari con l’obbligo di attuazione entro cinque anni, in modo da permettere una armonica crescita degli ambiti urbani nell’ambito delle pianificazioni già consolidate. Tale proposta verrà ufficializzata nell’ambito della giornata di studio che si terrà venerdì prossimo a Teramo, presso l’università di Teramo, alla presenza dell’assessore regionale Campitelli, giornata dove, sicuramente, verranno fuori ulteriori istanze di modifica di una norma, a lungo attesa, che necessita di essere calibrata in funzione di una più agevole ed equa applicazione.”

Arch. Raffaele Di Marcello

Presidente Sezione Abruzzo Unitel

Direttore responsabile Il Nuovo Giornale dell’UNITEL




I CARRI DI SANT’ANTONIO

La tradizionale sfilata

Canosa Sannita, 18 gennaio 2024. Il Comune di Canosa Sannita e la Parrocchia S.S. Filippo e Giacomo Apostoli, con la preziosa collaborazione dei giovani locali, annunciano l’attesa e tradizionale Festa dei Carri di Sant’Antonio, un evento che celebra la radicata tradizione della comunità. Domenica 21 gennaio, dalle ore 11:00 Piazza Indipendenza, Canosa Sannita.

Il programma:

10:00 – Sfilata dei Carri per le vie del paese

11:00 – Arrivo in Piazza

12:00 – Benedizione dei Carri e dei Taralli, seguita dalla rappresentazione del Sant’Antonio a cura dell’Associazione Ricreativa Culturale e Sportiva “San Donato” di Ortona

16:30 – Accensione Fuoco di Sant’Antonio con Vin Brulè, in piazza

La Sfilata dei Carri di Sant’Antonio è una tradizione che si radica profondamente nella comunità, tramandata con passione di anno in anno. Questo evento unisce generazioni diverse, celebrando la nostra identità e preservando le radici che ci legano al passato.

Vi aspettiamo numerosi per condividere insieme questo momento di festa e rafforzare il legame che ci unisce come comunità. La partecipazione di tutti è fondamentale per mantenere vive le nostre tradizioni.




ROBERTA PAPPONETTI ESPONE IN DIGITALE

Anche partner della prima edizione kermesse Artisti Nella Storia a Caltanissetta dal 20 Gennaio  

Pescara, 18 gennaio 2024. Roberta Papponetti espone in digitale;  artista a 360°, pittrice, scultrice, poetessa, musicista (pianista), presidente ed organizzatrice di grandi eventi culturali artistici di livello internazionale sia nel territorio abruzzese che fuori regione, con artisti internazionali, vive collaborazioni straordinarie con grandi Case Editrici in Sicilia e con importanti critici d’Arte.

Si tratta della prima edizione della Kermesse Artisti nella Storia in collaborazione di Mfi Media Group di New York, e Dubai, a cura di Pamela Quinzi, presidente e da parte di Alessandro Costanza e Filippo Lo Iacono, entrambi Direttori generali, e presidenti, i quali raccontano le tre discipline : Arte, Musica, Moda.

Il 20 Gennaio, saranno assegnate targhe ed attestato di partecipazione dalle ore 16:30 nell’importante Biblioteca Luciano Scarabelli. Sarà presente anche il Conservatorio Vincenzo Bellini. Presenti due creazioni di moda “Lemore” di Agrigento, con preziose sete, indossate dalle Modelle.

In passerella non potevano mancare gli occhiali da sole “Punti di Vista” ottica S. Cataldo. Piccola degustazione di prodotti tipici e cibi siciliani  Antica Macelleria Menna. La grande bellezza terminerà con colorati giochi Pirotecnici. La pittrice Roberta Papponetti espone un dipinto in video proiezione tra cielo e mare: olio su tela MIS 80×100.

Roberta Papponetti è stata invitata a proporre il suo logo della sua associazione “Cenacolo degli artisti” con sede a Pescara in Corso Vittorio Emanuele, a favore della crescita del tessuto sociale dei paesi asiatici, reduce di grandi iniziative assieme a Madrid e New York. Ambasciatrice dell’Arte e delegata Abruzzo per la Fondazione Costanza, la Papponetti vive un percorso straordinario ove gli orizzonti si sono sempre più impreziositi con importanti conoscenze sia di artisti esteri, che manager nel settore artistico a New York, ricordiamo l’incontro con Michael Lam.




LO SPORT È UN DIRITTO DI TUTTI

Sport di Tutti – Inclusione apre con il nome di Sport-in nelle seguenti sedi: Palestra IIS “RAGIONERIA” CAPRIOTTI via Guido Sgattoni 41, 63074 san Benedetto del Tronto; Palestra Scuola MARCHEGIANI via Peppino Impastato 12, 63074 San Benedetto del Tronto; CENTRO EDUCATIVO LA CONTEA CONTRADA SANTA LUCIA 25 San Benedetto del Tronto; PALESTRA MISCIA VIA ALEARDI 10 San Benedetto del Tronto

San Benedetto Del Tronto, 17 gennaio 2024. La presentazione del progetto sarà il 20 gennaio 2024 alle ore 17:30 presso Palazzetto dello sport in Viale dello Sport 64.

SPORT DI TUTTI è un modello d’intervento sportivo e sociale che mira ad abbattere tutte le barriere di accesso allo sport e declina concretamente il principio del diritto allo sport per le persone e nelle comunità. SPORT DI TUTTI – Inclusione è un’iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi attraverso il Dipartimento dello Sport in collaborazione con Sport e Salute SpA, la società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita.

Il Progetto, che ha durata di due anni, ha lo scopo di supportare le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche e gli Enti del Terzo Settore di ambito sportivo, che svolgono attività di carattere sociale sul territorio attraverso iniziative che utilizzano lo sport come strumento educativo e di prevenzione del disagio sociale e psicofisico, di sviluppo e di inclusione sociale, di recupero e di socializzazione, di integrazione dei gruppi a rischio di emarginazione e delle minoranze, valorizzando la ricchezza dei territori e le loro diversità ed eccellenze.

Il coordinamento dell’iniziativa di Sport di Tutti – Inclusione “Sport-in” sarà a cura della A.S.D. SAMBENEDETTESE BASKET, in qualità di capofila, e garantisce la promozione, attraverso l’attività fisica gratuita a partire dai 5 anni di età, la pratica sportiva e stili di vita sani, un miglioramento delle condizioni di salute e benessere psico-fisico degli individui e di favorire la coesione sociale delle comunità.

A supporto dell’iniziativa, ci saranno i seguenti Partner: POLISPORTIVA GAGLIARDA SOCIETÀ COOPERATIVA DILETTANTISTICA – CAPITANI CORAGGIOSI – ASINO PICENO – ASSOCIAZIONE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA – COMITATO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO ODV SAN GIOVANNI PAOLO II – ASSOCIAZIONE MICHELEPERTUTTI ODV

SPORT-IN mira a promuovere l’inclusione sociale di ragazzi con fragilità sociali (povertà educativa) e psicofisiche (con disabilità) attraverso la pratica sportiva e aggregazione territoriale a San Benedetto del Tronto. In particolare, vogliamo migliorare le abilità sociali, relazionali e comunicative; favorire lo sviluppo cognitivo e motorio; aumentare l’autostima e il senso di autoefficacia personale dei ragazzi coinvolti. Prevediamo di coinvolgere 400 ragazzi e genitori in attività sportive (calcio, basket e ginnastica) ed extrasportive (Conosciamoci, Batti 5, laboratori in natura e formazione in primo soccorso), grazie alla collaborazione con 6 partner del territorio del mondo sportivo e non-profit. Le attività si svolgeranno in 2 spazi messi a disposizione del progetto e verranno strutturate in un’ottica di inclusione tra ragazzi. Prevediamo di divulgare il progetto tramite i canali social delle organizzazioni coinvolte per veicolare l’inclusione legata allo sport.

SPORT DI TUTTI – Inclusione ha l’obiettivo di:

· promuovere, attraverso la pratica sportiva gratuita, un percorso di sostegno e un’opportunità di recupero per soggetti fragili, a rischio di devianza e di emarginazione, inseriti anche in contesti difficili;

· favorire l’attività sportiva come strumento di prevenzione, sviluppo e inclusione sociale;

· incoraggiare la realizzazione di attività sportiva che agevoli la partecipazione delle categorie vulnerabili;

· supportare le ASD/SSD e gli Enti del Terzo Settore di ambito sportivo che svolgono attività di carattere sociale sul territorio rivolta a categorie vulnerabili, presso impianti sportivi o in altre strutture di recupero.

Le attività sono gratuite, sarà sufficiente contattare gli Organizzatori e iscriversi alle attività proposte, seguirà calendario dettagliato delle varie iniziative in programma.




#CANTIERIAPERTI

Lavori in corso sulla Provinciale 66 di Villa Brozzi, nel comune di Montorio al Vomano

Teramo, 17 gennaio 2024. Cantiere aperto a Villa Brozzi sulla SP 66, nel territorio del comune di Montorio al Vomano. I lavori in corso riguardano il rifacimento della pavimentazione e l’adeguamento delle diverse componenti dell’infrastruttura stradale.

Questa mattina il presidente D’Angelo ha effettuato un sopralluogo sul posto, dove i lavori procedono spediti, prevedendo di riaprire la strada al transito entro la settimana prossima.




IL CCR SCEGLIE I SUOI VERTICI

la Presidente è Alice Ferrara, il vice è Giulio Cola. Sindaco e assessore Giammarino: “Uno spettacolo la loro passione. Pronti a camminare insieme per il bene della città”

Chieti, 17 gennaio 2024. Prima riunione operativa ieri per il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Chieti, all’ordine del giorno l’elezione del Presidente e vice presidente. Erano 5 i consiglieri candidati, ciascuno dei quali presentato da 4 consiglieri di scuole e ordini diversi. La seduta si è svolta in presenza dell’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino, della Garante per l’Infanzia Matilde Giammarco e della ex presidente dell’assise, Giorgia Caramanico, che, insieme, hanno costituito il seggio elettorale e organizzato le operazioni di voto. Nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza assoluta alla prima votazione, pertanto si è proceduto al ballottaggio tra i due candidati che avevano riportato più voti ed è risultata eletta presidente Valentina Alleva, alunna delle Vicentine, vicepresidente Giulio Cola della scuola Mezzanotte.

“Abbiamo visto crescere la passione per la ricomposizione del Consiglio assemblea dopo assemblea – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessora alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino – e a ogni riunione e incontro utile tenuto nelle scuole fino al voto e dal voto all’insediamento. I ragazzi hanno davvero fatto campagna elettorale, esprimendo le loro idee e stilando dei programmi volti alla crescita culturale e sociale della città. Ai nuovi vertici di questo speciale organismo consultivo vogliamo fare il più grande in bocca al lupo, il grazie di rito va anche alla coordinatrice del CCR Carmela Caiani che con la sua tenace passione fa da riferimento ai ragazzi e da ponte fra il Consiglio senior e quello junior da sempre. Non vediamo l’ora di interfacciarci con i nostri colleghi rappresentanti per puntare l’attenzione sulle istanze che vorranno sottoporci e che porteremo avanti in sinergia e con tutta la serietà che richiede una causa perorata dai cittadini più sensibili e importanti che abbiamo, i nostri ragazzi”.




CORSI DI SCI E SNOWBOARD

Bus navetta per Roccaraso

Pescara, 17 gennaio 2024. Lo Sci Club Aterno Pescara, fondato nel 1984 e prossimo a celebrare 40 anni di attività, unico riferimento per gli appassionati degli sport invernali dell’intera area metropolitana Pescara-Chieti, per la stagione sociale 2024 ha programmato diverse tipologie di corsi: Scuola Sci Alpino Junior, Scuola Sci Alpino Adulti, Scuola Snowboard Junior, Classe Speciale Adulti, Corso Sci Alpinismo, Corso Sci Freeride. Le attività avranno inizio domenica prossima, 21 gennaio, e termineranno domenica 10 marzo. Un’offerta per tutti i soci, dai più piccini ai più grandi:

– Scuola sci alpino Junior principiante/base/intermedio/preagonismo

– Scuola sci alpino Adulti principianti

– Corso speciale sci alpino Adulti

– Scuola snowboard Junior

– Corso base Sci Alpinismo

– Corso Sci Freeride

Da domenica 21 gennaio (e fino a domenica 10 marzo) sarà inoltre operativo il servizio di bus navetta da Pescara e San Giovanni Teatino per Roccaraso – Aremogna (Località Gravare).

Per i soci dello Sci Club Aterno Pescara sono previste tariffe speciali scontate sullo Ski pass giornaliero del comprensorio dell’Alto Sangro (impianti dell’Aremogna, di Pratello e di Pizzalto), mentre per i ragazzi di età inferiore ai 14 anni la tariffa speciale per lo stagionale è di 210 euro.

Durante la stagione invernale lo Sci Club Aterno Pescara, con la collaborazione dei soci e dei partner, organizza eventi goliardici, culinari, di socializzazione e divertimento sulla neve. La partecipazione alle attività è gratuita e rientra nella quota di iscrizione annuale allo Sci Club Aterno Pescara.




IL DEBUTTO DELLA LANCIANO PALLANUOTO

Stasera per  il Campionato di serie C

Lanciano, 17 gennaio 2024. Debutta questa sera, nel campionato di serie C, Lanciano Pallanuoto, della società sportiva Lanciano Nuoto. L’incontro, contro la Swim Action di Città Sant’Angelo (Pe), si disputerà dalle 20.30 nel Centro sportivo “Le Gemelle” a Lanciano.

Lanciano Pallanuoto è la squadra sportiva cittadina che milita nel campionato di più alto grado. “Un campionato – spiega l’allenatore Giovanni Sarnicola, di Pescara, che sarà anche in vasca – che si presenta piuttosto difficile, con avversarie ostiche che annoverano atleti che hanno anche maturato esperienze in A2 e A1. Anche nella nostra rosa, comunque, ci sono giocatori di esperienza e altri che stanno crescendo. Insomma, ogni partita andrà affrontata con il massimo impegno”.

Questa la rosa dei giocatori della Lanciano Pallanuoto: Romano Adezio, Andrea D’Intino, Alberto Nativo, Andrea D’Aloisio, Stefano Sabatini, Enrico Di Domenico,  Carlo Bottazzi,  Antonio Monaco, Lorenzo Cocchia, Federico Barbieri, Pasquale Di Frenza,  Giovanni Sarnicola, Pierpaolo Provenzano, Mattia Di Giovanni,  Luca Lattanzio, Francesco Gianmarco,  Alessandro Ceci,  Marco Travaglini. Preparatore atletico Alessandro De Iuliis, mentre Luca Fasoli è responsabile del Settore acqua della società.




MUDI GORIANO VALLI

La casa medievale più piccola al mondo riapre le sue porte. La dimora di appena 8 metri quadrati, abitata 140 anni fa da una coppia di contadini dediti ad aiutare i bambini orfani, farà parte del Museo diffuso del parco Sirente-Velino, con inaugurazione a giugno 

L’Aquila, 17 gennaio 2024. A Goriano Valli, paese nel cuore dell’Abruzzo aquilano, è stata riscoperta quella che si candida a essere la casa, di epoca medievale, più piccola al mondo.

Gioiello architettonico di appena 8 metri quadrati, questa minuscola e preziosa dimora è una vera e propria “capsula del tempo”, rimasta chiusa per più di 140 anni a causa della scomparsa dei suoi ultimi occupanti, Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani. La casa farà parte del MuDi, il museo diffuso del parco Sirente-Velino, ideato dai fratelli Di Giulio, che sarà inaugurato a giugno, con le sue prime stazioni nel borgo.

Nato come tributo al paese dei loro antenati, il Mudi è un progetto di give back, ossia di restituzione alla comunità il cui fine è salvaguardare, ed esaltare, i segni di una cultura contadina millenaria, tipica dei borghi minori del Sirente-Velino, ormai estinta. Custodi di un’umanità dimenticata, Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani hanno dedicato la loro esistenza ai bambini abbandonati nel vicino convento francescani Osservanti di San Giorgio.

“Entrando in questa abitazione – spiega l’ideatore di Mudi, Fausto di Giulio – si ritorna magicamente alla quotidianità rurale del passato: un letto realizzato con tavole di legno e un materasso di paglia, un camino, due sedie, una cassapanca e una conca, ovvero oggetti che narrano le quotidiane fatiche dei contadini al servizio del barone locale. Priva di servizi igienici e acqua corrente, questa piccola struttura domestica conserva un’autenticità medievale che consente ai visitatori di immergersi in un’epoca lontana”.

E aggiunge allargando lo sguardo al progetto MuDi: “nostro obiettivo è ispirare altri a fare meglio, di più e diversamente invitando chi possiede strutture storiche nella valle dell’Aterno e nel parco Sirente-Velino – come stalle, cantine o pagliai – a recuperarle e proteggerle per tramandarle alle generazioni future, offrendo l’opportunità di inserirle gratuitamente nel percorso museale per partecipare attivamente alla conservazione della memoria locale”.

Le prime stazioni del MuDi verranno inaugurate a giugno, con la casa medievale e l’adiacente casa risalente al 1494, nella quale è stato recentemente scoperto e restaurato lo stemma dei Marchesi Sannesio – Malaspina, potenti famiglie nobiliari, tra loro imparentate, i Sannesio, famiglia patrizia romana, originaria di Belforte del Chienti, nella diocesi di Camerino, e i Malaspina, originariamente marchesi di Toscana, discendenti dai Longobardi, che avevano come loro feudi in Abruzzo anche Collelongo nella Marsica, Picenze, e San Demetrio né vestini nell’Aquilano.

Al suo interno troverà spazio il Me-To-Me, il CEO Museum for the Future, creazione di REX Roundtables, l’organizzazione internazionale, con sede a New York, che si occupa di innovazione per executive.

“Il Me-To-Me sarà un luogo unico – anticipa Fausto Di Giulio – dedicato a imprenditori e CEO, impreziosito da foto storiche, oggetti d’arte povera locale e venti libri ‘speciali’, accuratamente selezionati da REX per aiutare e ispirare gli executive a fermarsi, riflettere, rigenerarsi e pianificare con ‘ottimismo urgente’ un futuro migliore per le loro aziende, per loro stessi, per le loro comunità e per il Pianeta. Uno scrigno nel quale regalarsi preziose pause di disconnessione, per riconnettersi con sé stessi e con la natura, per assaporare l’autenticità dei luoghi aquilani e svolgere i venti esercizi di Future Thinking che aiutano a ‘ricordare il futuro’ e ‘prevedere il passato'”.




NUOVE SENTINELLE DI CIVILTÀ E FELICITÀ

Alla direzione didattica 115

Montesilvano, 17 gennaio 2024.  È la volta degli alunni e delle alunne di sei classi quinte delle primarie della Direzione Didattica di Montesilvano di Via Vitello D’Oro e Via Valle D’Aosta che guidate dal Cav. Claudio Ferrante diverranno a breve tante nuove “ Sentinelle di Civiltà e di Felicità” .

Nella cornice del Pala Dean Martin messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Montesilvano e con il patrocinio della Farmacia Canto’ di Montesilvano, Claudio Ferrante ideatore realizzatore di questo progetto ha accompagnato i ragazzi in un percorso di analisi delle proprie emozioni e dei propri comportamenti.

Ponendo la felicità come centro e obiettivo del vivere quotidiano di tutti e cercando di apprendere gli strumenti per trovarla anche quando “… Lei si dimentica di noi”, gli alunni hanno poi discusso delle parole da dire e da non dire, delle parole difficili, della discriminazione, del pregiudizio arrivando ad interiorizzare un nuovo modo di concepire la disabilità.

Attraverso laboratori empatici e Circle time hanno appreso come la disabilità è una condizione determinata dall’ambiente concettualmente separata dalla malattia che talvolta la determina.

Seduti in carrozzina hanno concretamente messo in atto quanto studiato nell’articolo articolo 1 nella convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità, per partecipare in condizioni di uguaglianza alla società le persone che vivono una condizione di disabilità necessitano di un mondo universalmente accessibile in cui tutte le barriere architettoniche vengano abbattute.

Marciapiedi troppo stretti, scivoli inesistenti, barriere architettoniche disseminate tutte intorno alla scuola hanno fatto comprendere come ci sia ancora molto da fare per consentire a tutti di esercitare i propri diritti.

La dottoressa Canto’ non si è limitata a patrocinare il progetto ma ha partecipato attivamente e si è congratulata per il valore pedagogico morale ed empatico di questo percorso ringraziando dell’opportunità.

Con il patrocinio dell’associazione Carrozzine Determinate e la fattiva collaborazione della segretaria Avv. Mariangela Cilli nonché della sanitaria Artes Ortopedia di Montesilvano per la fornitura delle carrozzine, continua l’opera di sensibilizzazione nelle scuole del territorio per creare una nuova coscienza sociale nelle future generazioni .

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




INSIEME: DAL MANIFESTO A PARTITO DI PROGRAMMA

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 17 gennaio 2024. Se la considerassimo a ritroso nel tempo, per giungere almeno nei pressi della metà del XIX secolo, ai giorni del non expedit e alla nascita dell’ Opera dei Congressi, si potrebbe dire che la presenza attiva dei cattolici democratici e popolari nella vita politica del nostro Paese, si è sviluppata a mantice, secondo un movimento ritmico, quasi che il suo cuore ideale e morale, culturale e politico si sia mosso secondo una sequenza di fasi di diastole e di sistole.

Da quella lunga, dolorosa stagione di separatezza dalla vita istituzionale dell’ Italia, fiorisce la breve, ma intensa stagione del Partito Popolare creato da Luigi Sturzo, cui fa seguito un ventennio e poco più, ancora una volta di forzata esclusione, nel cui decorso crescono, prendono forma e consapevolezza di sé, idee e sensibilità, convinzioni e progetti che maturano nel Codice di Camaldoli, nelle Idee ricostruttive di Alcide De Gasperi ed, infine, nella lunga esperienza della Democrazia Cristiana.

Come fosse necessario – e, anzi, in effetti è così – un succedersi fisiologico di momenti di riflessione e di studio, di costruzione e di accumulo di pensieri forti, capaci di leggere, decifrare e comprendere il momento storico, per poter dare impronta e valore, voce ed incisività a fasi di decisivo impulso, orientate al bene comune della collettività nazionale. A tal punto che, se si volesse insistere nella metafora, si potrebbe sostenere che la stagione della Democrazia Cristiana ha rappresentato una fase di sistole talmente e necessariamente prolungata – in altri termini, obbligata, nelle condizioni storiche date, a servizio del Paese – da esitare in una sorta di arresto cardiaco.

Da allora, se ne sono andati tre decenni ed è tempo di riordinare, tempo di mettere di nuovo a tema i fondamentali della nostra cultura politica, tempo di passare da un lavoro teoretico ad un impegno espressamente politico. Per quanto riguarda INSIEME abbiamo fatto da tempo, con piena consapevolezza delle difficoltà quasi proibitive che questo implica, il transito dalla riflessione prepolitica all’ assunzione di un compito militante ed espressamente partitico, per quanto di un tale strumento conosciamo i limiti e le necessarie trasformazioni.

Dal Manifesto al Partito di Programma, si può sintetizzare così il cammino che INSIEME intraprende dopo la nomina della nuova segreteria collegiale che porta a compimento la fase del suo secondo congresso nazionale. Ad ogni modo, stare nel solco della tradizione popolare ed assumere un impegno politico ispirato ad una visione cristiana dell’uomo e della vita, nell’ attuale frangente storico , è  fors’anche più complesso di quanto non sia stato per Sturzo e per De Gasperi.

Oggi è, in larga misura, smarrita l’evidenza di un concerto di sentimenti e di criteri di giudizio, di categorie interpretative e di aspirazioni, di attese, di speranze che, largamente condivise, trasmettano con immediatezza un’idea di popolo, l’immagine di una comunità vitale e generativa, oggi talmente disarticolata, percorsa da interessi così frammentati ed individuali da risultare spesso evanescente, inafferrabile, declinata, se mai, in una chiave populista, banale contraffazione dell’ autentico, reale, vero ideale popolare. Il quale significa reciprocità solidale, accoglienza e condivisione, coesione sociale, appartenenza ad un orizzonte comune, in altri termini un modo d’ intendere sé stessi, la propria umanità secondo un codice antropologico antitetico a quello populista che privilegia forme di arroccamento nel perimetro di pur legittimi, ma particolari interessi.

Va, altresì, considerato come PPI E Democrazia Cristiana, partiti laici ed aconfessionali, nelle condizioni storiche date, necessariamente trovavano nel mondo cattolico il loro più immediato riferimento politico ed elettorale. Oggi il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici è un dato acquisito, strutturale del nostro sistema politico e va, anzi, anche da noi, addirittura considerato non una dissipazione, ma una ricchezza. Ma su questo versante è necessario tornare in altra occasione.




DALL’ABRUZZO ALL’ETNA

Per studiare il vulcanismo di Venere

Teramo, 17 gennaio 2024. Una soluzione per studiare il vulcanismo di Venere proprio dietro l’angolo? A risolvere il problema viene in aiuto un gruppo di ricercatori guidati dall’INAF – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, i quali propongono l’Etna come un possibile analogo terrestre per lo studio di Idunn Mons, un vulcano venusiano forse tutt’ora attivo e che in base ai dati attualmente disponibili si ritiene abbia eruttato in tempi geologici recenti. Venere e i suoi vulcani (attivi e non) sono tra gli obiettivi principali delle future missioni che studieranno il gemello infernale della Terra, il secondo pianeta più vicino al Sole. L’articolo, pubblicato di recente sulla rivista Icarus, riaccende i riflettori sull’Etna, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, che permetterà ai geologi di testare tecniche di analisi dei dati radar per l’individuazione di attività vulcanica in corso. Allo studio hanno partecipato diversi istituti e università in tutto il mondo, come l’Osservatorio Etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV).

Piero D’Incecco, primo autore dell’articolo e ricercatore presso l’INAF d’Abruzzo, spiega che “la comparazione ha evidenziato che entrambi i vulcani interagiscono con una zona di rift e che la presenza sui fianchi di Idunn Mons di strutture vulcaniche di piccole dimensioni, morfologicamente simili ai coni di scorie presenti sui fianchi dell’Etna”. 

L’Etna è un vero e proprio laboratorio naturale a cielo aperto per i geologi che si occupano di vulcanismo, perché facile da raggiungere e perché è possibile effettuare osservazioni in-situ prelevando campioni di lava che saranno poi comparati con quelli prodotti dalle future missioni su Venere. I dati aiuteranno a definire il livello di similarità con le lave dei vulcani venusiani. Due le future missioni con obiettivo Venere: quelle della NASA VERITAS e DAVINCI, la missione ESA EnVision e la missione ISRO Shukrayaan-1. Alla ricerca ha partecipato anche Gaetano Di Achille, ricercatore dell’INAF d’Abruzzo, co-investigator della missione VERITAS ed esperto di geologia planetaria. Di Achille ha di recente preso parte anche a una spedizione della NASA in Islanda per lo studio dei vulcani islandesi come possibili analoghi terrestri per Venere.

“La facilità di accesso permetterà anche di utilizzare l’Etna come possibile area di test per operazioni di perforazione del suolo da parte dei lander che atterreranno sulla superficie di Venere grazie a future missioni come la Roscosmos Venera-D”, spiega D’Incecco, di recente nominato nel Comitato direttivo del Venus Exploration Analysis Group (VEXAG) della NASA, per un mandato di 3 anni.

La comunità scientifica concorda sul fatto che il vulcanismo su Venere sia comparabile al vulcanismo di tipo hot-spot terrestre. Un esempio lampante sono i vulcani hawaiani, effusivi e caratterizzati da lave molto fluide. La presenza su Venere di strutture vulcaniche morfologicamente simili ai coni di cenere terrestri, che invece sono tipici di un vulcanismo esplosivo, apre una serie di interrogativi sulla possibilità che anche su Venere – seppur localmente – possano verificarsi episodi di vulcanesimo esplosivo. “Le future missioni su Venere ci aiuteranno a far luce anche su questa possibilità, che se confermata rivoluzionerebbe la visione attuale che abbiamo del vulcanesimo venusiano”, aggiunge il ricercatore INAF.

Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, evidenzia: “Il vulcano Etna a partire dal XIX secolo in poi è stato, e continua ad essere, un laboratorio di ricerca per tutta la comunità scientifica italiana e internazionale riguardo gli studi di tipo geologico, vulcanologico, geofisico e geochimico e, grazie al sistema di monitoraggio multiparametrico dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, è uno dei vulcani meglio studiati al mondo. Questo lavoro evidenzia ancora di più questo aspetto anche per quanto riguarda lo studio del vulcanismo planetario, come nel caso di Venere. Infatti le notevoli conoscenze sulla storia eruttiva del vulcano siciliano, acquisita durante gli studi realizzati per la pubblicazione della carta geologica dell’Etna alla scala 1:50.000, unitamente alla conoscenze sull’attività recente hanno permesso di fare una comparazione morfostrutturale con il vulcano Idunn al fine di individuare possibili evidenza di vulcanismo attivo su Venere”.

L’analisi delle differenze e delle analogie tra strutture vulcaniche di pianeti diversi come Venere e Terra ci ricorda che non esiste un analogo “perfetto”, e che quindi è fondamentale studiare quanti più analoghi possibile, dato che ogni vulcano terrestre può aiutarci ad approfondire e comprendere meglio un aspetto specifico del vulcanismo venusiano.

L’articolo pubblicato su Icarus è il primo tassello del progetto “Analogs for VENus’ GEologically Recent Surfaces” (AVENGERS), a guida INAF e che è stato ufficialmente presentato alla Lunar and Planetary Science Conference a Houston a marzo del 2023. Questo progetto, durante i prossimi anni, si occuperà proprio di selezionare e studiare una serie di vulcani attivi sulla Terra che possano fungere da analoghi per Venere.




FRENTAUTO EXPERIENCE 2024

La convention allo stabilimento Stellantis di Atessa

Una tavola rotonda sulle tematiche della mobilità e dell’automotive aperta alle aziende del territorio. L’amministratore delegato Frentauto, Alberto Rolli: “Apriamo le porte all’innovazione e creiamo il cambiamento”

Atessa, 17 gennaio 2024. Innovazione, nuove tecnologie e condivisione di strategie sono i punti sui quali si discuterà il 16 febbraio prossimo allo stabilimento Stellantis di Atessa, all’evento “Frentauto Experience 2024”. L’iniziativa, organizzata da Frentauto Spa, punto di riferimento nel settore automobilistico, sarà suddivisa in due momenti.

La mattina sarà dedicata al tour guidato dello stabilimento automotive per toccare con mano il processo di realizzazione di Fiat Ducato. Nel pomeriggio, la tavola rotonda sulle tematiche della mobilità alla quale parteciperanno i vertici dell’azienda, autorità politiche e rappresentanti di associazioni ed enti.

La convention, aperta a tutte le realtà aziendali del territorio,  offrirà la preziosa opportunità di  scoprire il metodo Frentauto e i più recenti sviluppi nel panorama B2B automotive. I partecipanti, infatti, avranno modo di esplorare le tecnologie di domani e  l’evoluzione del settore, di incontrare gli esperti del comparto automobilistico, di creare alleanze strategiche che spingeranno la propria impresa al livello successivo, di unirsi a una comunità di innovatori, condividere idee e progetti e costruire il futuro insieme alle menti più brillanti del settore.

“Frentauto Experience 2024 è una chiamata all’azione per tutte le aziende desiderose di plasmare il proprio futuro nel mondo automobilistico – spiega Enrico Bevilacqua, business manager Frentauto -. Questo non è solo un evento, è un’enorme opportunità per immergersi in un mondo di innovazione e diventare protagonisti di questa rivoluzione”.

L’amministratore delegato Alberto Rolli aggiunge: “Il nostro non è solo un invito a partecipare, vorremmo che conduciate, che diventiate artefici attivi della vostra affermazione nel mercato.  Non stiamo solo aprendo le porte dell’innovazione, stiamo aprendo le porte per voi, affinché possiate definire il futuro del vostro successo. Questo evento è l’arena in cui si crea il cambiamento, dove connessioni strategiche diventano il catalizzatore per il progresso. Colgo l’occasione per ringraziare il direttore generale di Stellantis Atessa, Paolo Accastello, che ci ha aperto le porte di casa per organizzare questo evento”.

Barbara Del Fallo




CONTRO ALLA PROLIFERAZIONE DI PROGETTI DI EOLICO

Venerdì 19 gennaio, alle ore 17, presso la sala Aldo Moro del Comune di Vasto

Palmoli, 17 gennaio 2024. Il Forum per la Salvaguardia del Comprensorio Vastese e della Valle del Trigno, che comprende 5 amministrazioni del Medio e Alto Vastese e 11 rappresentanze associative territoriali, indice per venerdì 19 gennaio, alle ore 17, presso la sala Aldo Moro del Comune di Vasto, una conferenza stampa per illustrare le ragioni della contrarietà alla proliferazione di progetti di eolico sui territori interessati, già oggetto di un precedente comunicato stampa.

Comune di Palmoli- Comune di Tufillo – Comune di Furci – Comune di Fresagrandinaria – Comune di Cupello – Italia Nostra del Vastese – Delegazione FAI di Vasto – Forum Salviamo il Paesaggio Molise – Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno – Stazione Ornitologica Abruzzese – Arci Vasto – Terre di Mezzo – Itinerari d’Abruzzo – Lupi del Gesso – Centro Ricerche sui Gessi (C.R.G.) – Comitato Cittadino per la Tutela del Cristallo d’Abruzzo.

Foto: Il Centro




NASCE IL COMITATO SCIENTIFICO regionale del Co.na.l.pa. Abruzzo.

La presidente D’Aurelio: ”Validi esperti multidisciplinari per divulgare la cultura degli alberi e del paesaggio”.

Pescara, 17 gennaio 2024. Il coordinamento regionale Co.n.al.pa Abruzzo, struttura del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, ha il suo comitato scientifico.

Lo annuncia la presidente regionale Monica D’Aurelio, soddisfatta per il lavoro svolto in questo inizio anno. “Seguendo la linea adottata dalla nostra associazione, abbiamo deciso di costituire un comitato scientifico multidisciplinare, formato da più esperti in vari campi per la tutela del territorio. È questo il lavoro che fa il nostro coordinamento: collaborare con tutte le figure professionali impegnate nel mondo degli alberi e del paesaggio.”

Gli esperti del comitato scientifico regionale sono i seguenti: Alessia Brignardello, botanico paesaggista, esperta di giardini e paesaggio; Luigi Giannangelo, agronomo del paesaggio, esperto di giardini, arboricoltura e verde urbano; Cristiano del Toro, architetto paesaggista, esperto in eco-landscaping, verde urbano e recupero dell’agrobiodiversità; Luigi Barlafante, perito agrario, esperto di cura del verde e di paesaggio. 

Il comitato scientifico avrà un ruolo consultivo e sarà impegnato nella organizzazione di eventi, convegni, conferenze, attività di educazione ambientale, divulgazione scientifica e culturale sugli alberi e sul paesaggio. “Siamo soddisfatti per questo traguardo raggiunto che riteniamo molto importante per potenziare la nostra attività divulgativa in Abruzzo a favore del verde.

Continua D’Aurelio: “Intanto abbiamo in programma l’organizzazione di diversi eventi per incrementare la cultura degli alberi e la loro conoscenza tecnico-scientifica con particolare riferimento alle criticità del territorio abruzzese.”




FACCIA A FACCIA TRA RELIGIONI

Dialogo e confronto tra mons. Valentinetti, Mariangela Falà e Moustapha Batzami

Pescara, 17 gennaio 2024. Faccia a Faccia. Questo il titolo del dialogo e confronto tra religioni organizzato dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne per venerdì 19 gennaio.

Appuntamento alle 18.30, nella Biblioteca Carlo Maria Martini (piazza Spirito Santo, 5 Pescara), per confrontarsi con Tommaso Valentinetti,  arcivescovo di Pescara-Penne, Mariangela Falà, Buddologa, Moustapha Batzami, Imam di Teramo.

«L’appuntamento è il primo di una serie di incontri che abbiamo denominato “seminando la pace” – spiega monsignor Valentinetti – e “Faccia a Faccia” dice il desiderio di entrare in confidenza tra di noi, di confrontarsi in modo sincero, così come esprime la ricerca di dialogo non solo tra gli uomini, ma anche con Dio e comunque con il trascendente. “Faccia a faccia” è l’atteggiamento maturo per costruire la pace che si realizza nella capacità di guardare e ascoltare gli altri senza pregiudizi, arricchendosi della diversità».




L’EMPOWERMENT DELLE DONNE

Le cinque priorità della strategia nazionale del PNRR (lavoro, reddito, competenze, tempo, potere) per le pari opportunità e l’innovazione social

L’Aquila, 17 gennaio 2024. Martedì 16 gennaio 2024 – Il 18 gennaio 2024, a partire dalle ore 10.00, si svolgerà, nell’aula magna Alessandro Clementi dipartimento di Scienze umane (viale Nizza 14) il convegno di apertura del Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2022) finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di cui è principal investigator la prof.ssa Francesca Colella, sociologa e docente del dipartimento di Scienze umane UnivAQ, in partenariato con l’Università Parthenope di Napoli (coordinatrice prof.ssa Valentina Grassi, sociologa e docente del Dipartimento di Giurisprudenza). 

Nel corso della conferenza – patrocinata dalla Fondazione Marisa Bellisario e dalla sezione Studi di genere dell’Associazione italiana di sociologia (AIS) – si approfondirà il tema dell’empowerment femminile a partire dai concetti di leadership, potere, lavoro, competenze e parità di genere, in una società come quella attuale caratterizzata da profonde disuguaglianze sociali. 

In tal senso, il progetto di ricerca finanziato è orientato a sviluppare strategie innovative che abbiano delle ricadute positive per la società intera, attraverso specifici interventi di contesto. L’originalità del progetto si esprime attraverso l’utilizzo combinato di quattro principali strumenti: due strumenti di ricerca sociologica (web-survey e tecnica Delphi) e due di intervento (mentoring e diversity management in aziende pubbliche e private) che, insieme, consentiranno la produzione di azioni innovative ed efficaci in ottica di acquisizione e rafforzamento di empowerment potenziale e primario. 

Il tema, di stretta attualità, sarà approfondito grazie al contributo di: Marco Segala (direttore di dipartimento di Scienze umane), Paolo De Nardis (professore emerito di Sociologia generale, Sapienza Università di Roma), Pasquale Lelio Iapadre (Prorettore delegato per lo sviluppo sostenibile, professore ordinario di Economia applicata, Università degli Studi dell’Aquila), Claudia Cattani (Presidente BNL BNP PARIBAS e Referente Fondazione Bellisario Lazio), Maria Carmela Agodi (professoressa ordinaria di Sociologia generale, Università degli studi di Napoli Federico II), Giovanna Gianturco (professoressa ordinaria in Sociologia generale, Sapienza Università di Roma),  Filomena Buonocore (professoressa ordinaria di Organizzazione aziendale, Università Parthenope di Napoli), Daniela Grignoli (professoressa associata di Sociologia generale, Università del Molise), Silvia Fornari (professoressa associata di Sociologia generale, Università degli studi di Perugia, Coordinatrice della Sezione AIS Studi di Genere), Veronica Lofrano (Matematica, Educatrice finanziaria), Patrizia Laurano (professoressa associata di Sociologia generale, Università degli studi dell’Aquila), Gloria Giorgianni (produttrice cinematografica, Amministratrice delegata Anele). 




PIANO NEVE 2023-2024

Un milione di euro, 7 turbine, 1890 tonnellate di sale per la viabilità provincia

Chieti, 17 gennaio 2024. Il piano neve della Provincia di Chieti per la stagione invernale 2024 potrà contare su 7 turbine e ulteriori mezzi pesanti di proprietà dell’ente, 1890 tonnellate di sale e 77 ditte private cui sono stati affidati 98 lotti di intervento per assicurare il servizio di sgombero neve e spargisale lungo i 1630 km di strade gestite dalla Provincia.

Si tratta di un piano, quello redatto dal settore 2 della Provincia di Chieti diretto dall’ingegnere Paola Campiteli, che ha l’obiettivo di garantire le condizioni di sicurezza alla circolazione stradale ed evitare gravi disagi alla popolazione in caso di forti precipitazioni nevose, in particolare sulle strade provinciali di alta montagna.

L’importo complessivo stanziato per l’attuazione dei vari servizi previsti nel piano neve della Provincia di Chieti ammonta ad oltre 1 milione di euro. Per una efficace e migliore gestione del piano neve, il territorio provinciale è stato suddiviso in 98 lotti di intervento affidati a 77 ditte, alcune delle quali utilizzeranno mezzi di proprietà dell’ente in comodato d’uso, tra cui le turbine. L’impegno di spesa complessivo del piano è di 1.019.540 euro, un importo suscettibile di variazione in ragione dell’imprevedibilità e della consistenza degli eventi nevosi. L’intervento delle imprese che collaboreranno alle operazioni di sgombero neve e spargimento di sale sulle strade provinciali sarà monitorato in tempo reale attraverso sistemi di localizzazione GPS, con relativa gestione da remoto: questo consentirà di calibrare al meglio gli interventi e di fornire informazioni utili in diretta alla Prefettura e quindi alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso. Sono stati già acquistati e distribuiti nei 36 centri di smistamento della Provincia 1890 tonnellate di sale per disgelo (sia sfuso che in sacchi da 25 kg) per un importo complessivo di 167.636 euro.

Per l’aggiudicazione delle operazioni di sgombero della neve e di spargimento del sale del lotto Pretoro–Maielletta, lungo gli 8,5 km della SP 220 dove si trovano gli impianti sciistici di Passolanciano e Maielletta, è stato predisposto un piano specifico con gara di appalto per una spesa complessiva di 75.033 euro.

“La Provincia di Chieti è pronta a dare il suo contributo a garanzia della transitabilità dei 1630 km di strade provinciali in caso di nevicate. Il piano redatto dal settore, che ringrazio per il tramite della dirigente Paola Campitelli, prevede un dispiegamento di forze in termini di risorse sia economiche che professionali notevole: oltre 1 milione di euro sarà impegnato per garantire il transito in sicurezza lungo le strade provinciali in caso di neve, con particolare attenzione a quelle di alta montagna”, dichiara il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna. “Le ditte individuate saranno allertate e pronte ad intervenire non appena le condizioni e le autorità preposte lo richiederanno. In caso di neve o altre allerte meteo, raccomandiamo alla cittadinanza prudenza e invitiamo sempre a consultare il sito della Protezione Civile www.allarmeteo.regione.abruzzo.it per i bollettini e le previsioni meteo”.




AL KURSAAL: ‘NDUCCIO SHOW

Venerdì prossimo, 19 gennaio,  per raccogliere fondi a favore della Fondazione Avsi. Inizio alle 21

Giulianova, 17 gennaio 2024. Sarà l’intramontabile ‘Nduccio a salire, venerdì 19 gennaio, sul palco del Kursaal.  L’evento, con inizio alle 21, è organizzato da Avsi e patrocinato dal Comune di Giulianova.

Si tratta di una bella occasione per trascorrere una serata in allegria ma soprattutto per raccogliere offerte a favore della fondazione.

La Fondazione Avsi, ricordiamo,  è un’ organizzazione non governativa senza scopo di lucro. Nata a Cesena nel 1972,  realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in 38 Paesi, inclusa l’Italia.

L’inizio dello show è alle 21. Prenotazione obbligatoria.