CALA IL SIPARIO sull’edizione 2023 

Spoltore Ensemble, cinque giorni di cultura, arte, bellezza e di tante emozioni in scena. Artisti internazionali e spettacoli sold out per il salotto artistico e culturale d’Abruzzo

Spoltore, 17 agosto 2023. Cala il sipario sulla quarantunesima edizione di Spoltore Ensemble. Musica, teatro, cabaret, danza e arte in tutte le sue sfaccettature hanno dato vita per cinque giorni, dal 12 al 16 agosto, alla grande festa diffusa che ha coinvolto ogni angolo del centro storico di Spoltore. Da largo San Giovanni, l’arena del festival, dove si sono svolti gli spettacoli di punta, al fascino del Convento di San Panfilo che ha accolto esclusive ed eleganti performance, fino a piazza D’Albenzio dove si sono tenuti gli show di seconda serata. La direzione artistica del festival, promosso dal Comune di Spoltore, è stata curata dal maestro Giuliano Mazzoccante che ha così commentato la chiusura dell’evento: “È stato bellissimo vedere i numerosi amanti di musica e di arte partecipare agli appuntamenti del festival, in questo momento provo tanta soddisfazione e tanta gioia. Quello che ho trovato qui a Spoltore è un gruppo di persone, a partire dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura fino a tutti coloro che si sono prodigati affinché questo evento potesse riuscire così come meritava, una squadra straordinaria, di persone impegnate che hanno dato all’arte la possibilità di esprimersi veramente al massimo. E questo ha permesso di lasciare un buon ricordo in tutti gli artisti che hanno partecipato allo Spoltore Ensemble, che ne hanno apprezzato l’organizzazione e il programma, e di far sì che il nome di Spoltore e dell’Abruzzo intero viaggi in tutto il mondo.”

L’Arena del festival, sempre gremita di pubblico, ha ospitato lo spettacolo di Roma Tre Orchestra con lo splendido e toccante omaggio al maestro Ennio Morricone, l’esibizione di danza del Balletto di Roma, i due spettacoli, in anteprima assoluta, di Sergio Rubini, “Racconti di fame e d’amore” con la partecipazione di Federico Perrotta e dell’Orchestra dei Virtuosi di Kiev, e di Gabriele Cirilli, “Nun te regg più”, il fascino intramontabile del tango argentino con “Dreams of Tango”, con la partecipazione del tanguero Pablo Valentin Moyano. Il Convento di San Panfilo invece ha accolto la musica di Antonio Tinelli & Mèditerranèe Clarinet Ensemble in “Cinema, Opera e … Jazz!”, il concerto dei solisti internazionali di Chieti Classica, l’omaggio alla canzone d’autore e alle musiche da film con Marco Vignali e Cristian Caprarese, la chitarra fingerstyle di Daniele Mammarella e il concerto Gianfranco Continenza Overflow. Tanti gli spettacoli in seconda serata: il cabaret di Massimiliano Elia, di Francesco Arienzo e di Stefano Vigilante; la musica di Emilia Zamuner feat Daniele Sepe con la partecipazione straordinaria di Massimo Moriconi, “Sound Archives” di Maurizio Rolli, con il chitarrista internazionale Randy Bernsen,  il concerto di Piero Di Blasio “Frank Sinatra & Friends-Italiani alla conquista dell’America”, il rock’n roll anni Cinquanta e Sessanta dei Fuzzy Dice e il concerto-tributo ai Pink Floyd con i Terzacorsia in “Floyd On The Wing”.

Il Sindaco Chiara Trulli: “Siamo molto felici di aver creato in cinque giorni tanta cultura e tanta bellezza, realizzando un vero e partecipato salotto culturale dell’area metropolitana che faccia sì che Spoltore si affermi nel panorama culturale locale, regionale e nazionale. La perfetta  direzione artistica e lo staff di altissimo livello, ci fa guardare all’edizione 2024 con tante energie, tante sorprese e tante novità che metteremo da subito in campo. La scelta del maestro Giuliano Mazzoccante alla direzione del festival è stata ponderata, perché volevamo una grande personalità che potesse rilanciare la manifestazione e, grazie  alla sinergia che abbiamo trovato con la direzione artistica, siamo riusciti a realizzare ciò che volevamo”.

Fondamentale è stato il lavoro delle associazioni del territorio, dall’Accademia degli Insepolti a I Colori del territorio, alla Centenaria di Spoltore e alla Pro Loco Spoltore Terra dei 5 Borghi, che hanno curato appuntamenti artistici e letterari di grande rilievo: la mostra personale di Albano Paolinelli  “Mutazioni”, “Dimore Ensemble”, “Spoltore nascosta” e tanto altro.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Spoltore Roberta Rullo: “Siamo davvero molto soddisfatti  perché abbiamo aperto la nostra Spoltore a tutti i visitatori, grazie alla partecipazione delle associazioni che hanno riportato l’arte in città con una specificità più significativa e  al direttore artistico che ha coordinato con noi tutte le iniziative della quarantunesima edizione che, nella continuità, si è completamente rinnovata nelle proposte e nei contenuti. Spoltore ha tutti quegli spazi che inducono a riflettere, ad emozionarsi e a lasciarsi coinvolgere da ciò che è la struttura medioevale del paese, e ha la preziosa partecipazione dei cittadini che aprono i loro spazi speciali e accolgono l’arte in tutte le sue forme. Fare cultura significa crescere insieme per costruire un futuro migliore nella nostra Spoltore”.

A completare il cartellone degli eventi, ci sono stati gli spettacoli per bambini e famiglie, le mostre, le presentazioni di libri e di opere musicali. E poi il toccante messaggio di pace lanciato dal palco dell’Arena del festival da Sindaco e amministratori della città di Spoltore, e dal direttore artistico, alla presenza del presidente della fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio e con la partecipazione, in collegamento dall’Argentina, di Odino Faccia, cantante italo  argentino di origini abruzzesi e presidente della Fondazione Red Voz por la Paz, che ha conferito a Spoltore il diploma di riconoscimento di città impegnata per la pace e i valori. “Nell’ambito della manifestazione più importante della nostra comunità, proprio in un momento di gioia e di serenità, e alla presenza degli artisti dell’orchestra di Kiev – ha spiegato il Sindaco Chiara Trulli –  non possiamo dimenticare quello che sta accadendo nella vicina Ucraina. È necessario sensibilizzare tutti ai valori universali della pace”.

Barbara Del Fallo




OCCUPAZIONE ABUSIVA di spiaggia libera

Sequestri della Capitaneria di porto

Ortona, 17 agosto 2023. La Capitaneria di porto di Ortona ha posto sotto sequestro attrezzature balneari posizionate abusivamente, su spiaggia libera, per circa 1000 m2 di superficie, presso diverse aree della giurisdizione.

Purtroppo, è usanza diffusa quella di accaparrarsi un posto in prima fila sulle spiagge libere lasciando posizionati, anche a ridosso del bagnasciuga, ombrellone e lettini. Così facendo viene di fatto snaturato il concetto stesso di libera fruizione: l’ordinanza balneare della Regione Abruzzo, infatti, anche a garanzia di chi non ha la possibilità di effettuare lunghi soggiorni nelle località turistiche, ma vuole comunque godersi una singola giornata di mare, ha vietato a chiunque di lasciar occupate le spiagge non in concessione con attrezzature balneari durante la notte, dando così a tutti la possibilità di ritagliarsi, al mattino successivo,  uno spazio per il proprio relax.

L’intervento dei militari della Guardia Costiera, disposto anche a seguito di diverse segnalazioni di cittadini, è stato mirato su alcune aree dove il fenomeno aveva effettivamente assunto dimensioni notevoli. Nelle sole serate a cavallo del Ferragosto sono stati così rimossi, e posti sotto sequestro, circa un centinaio di pezzi tra ombrelloni e lettini su diverse spiagge di Francavilla al Mare e Fossacesia, restituendo alla libera fruizione oltre 1000 m2 di litorale. Ovviamente l’attrezzatura non sarà, per il momento, confiscata, ed è a disposizione dei legittimi proprietari che volessero recuperarla previo pagamento della sanzione prevista.

L’attività di contrasto all’utilizzo scorretto delle spiagge libere va ad aggiungersi ai numerosi interventi già effettuati, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2023” e sin dall’inizio della stagione estiva, dai militari della Capitaneria di porto Ortona nei confronti di alcuni concessionari di stabilimenti balneari che, in eccedenza rispetto allo spazio concesso con regolare provvedimento del Comune competente, avevano deliberatamente occupato anche limitrofe porzioni di spiaggia libera per aumentare illegittimamente la ricettività delle proprie strutture.




IRAN CONTEMPORANEO, presentazione del libro

‘Auditorium San Nicola venerdì 18 agosto alle ore 17:30

Pescocostanzo, 17 agosto 2023. Il comune nell’ambito delle iniziative culturali estive ospita, venerdì 18 agosto alle ore 17:30, nell’Auditorium San Nicola la presentazione del libro Iran contemporaneo di Carlo G. Cereti (Editore: Brioschi pagine: 288 p., ill., Brossura). Oltre al Sindaco Roberto Sciullo, interverrà anche il giornalista abruzzese Pierluigi Franco per raccontare della sua esperienza di inviato dell’agenzia giornalistica ANSA a Theran. L’evento sarà moderato dalla giornalista Tiziana Buccico.

La Repubblica Islamica d’Iran, nata in seguito alla rivoluzione del 1979, è sopravvissuta alla violenta contrapposizione con gli Stati Uniti e il resto dell’Occidente. Eppure, oggi, il paese si trova di fronte a uno dei momenti più difficili della sua storia recente: deve fare i conti con la disaffezione di una parte sempre più significativa della popolazione.

Donne, giovani, intellettuali sono alla testa di un movimento d’opposizione che chiede a gran voce profondi cambiamenti nella sfera sociale e politica. Questo volume ripercorre la storia dell’Iran contemporaneo, ne delinea le proiezioni geopolitiche e propone una serie di testimonianze dirette di chi in quella realtà opera – artisti, imprenditori, giornalisti. L’intento è stato quello di dare vita a una sintesi di prospettive originali, ben lontana dal mero giudizio dei fatti, nella speranza di aiutare i lettori a comprendere gli avvenimenti odierni e a immaginare gli scenari futuri.

Pierluigi Franco (Sulmona, 1957), laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista, ha lavorato per trent’anni all’Agenzia ANSA dove, nella redazione Esteri, è stato capo del servizio ANSAmed (Mediterraneo e Medio Oriente) e ideatore di ANSA Nuova Europa (Est Europa e Balcani), che ha coordinato dalla sede di Trieste.

È stato poi capo dell’ufficio di corrispondenza dell’ANSA a Teheran ed è stato l’ultimo giornalista occidentale a operare stabilmente nella Repubblica Islamica dell’Iran. Prima di approdare all’ANSA ha lavorato nei quotidiani romani Il Messaggero, dove ha svolto il praticantato, e Il Tempo, oltre a varie collaborazioni, tra le quali quelle con Il Sole 24 Ore, con Radio 24 e con la Tv pubblica tedesca Zdf. Ha collaborato con l’Istituto Nazionale di Studi Crociani per il quale ha pubblicato lavori sull’opera e sul pensiero di Benedetto Croce.

È stato componente della giuria del Premio Hemingway. Ha svolto consulenze e docenze in ambito di Forze Armate. Ha operato in diverse aree tra le quali Est Europa, Balcani, Medio Oriente, Asia Centrale e Sud-Est asiatico. È componente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria.   




CACCIA ALL’AFFARE. Mercatino del Vintage

Villa Comunale 19 e 20 agosto 2023, orario sabato 10/23 domenica 10/20

Sulmona, 17 agosto 2023.  Boom di presenze a Caccia all’affare, il mercatino del Vintage nella sua terza edizione a Sulmona. Il mercatino del vintage e non solo: abbigliamento d’epoca, accessori, arredo, quadri, elettronica da collezione, ceramica, numismatica, modernariato industriale e vinili!

Il luogo ideale per immergersi nell’atmosfera di un vero mercatino vintage, scovare rarità e fare ottimi affari. Ospitato nella romantica Villa Comunale di Sulmona, il mercatino aprirà le sue porte il 19 e 20 agosto con il Patrocinio del Comune di Sulmona.

Caccia all’Affare è un marchio ormai conosciuto in Abruzzo perché nasce a Pescara dove si svolge nel periodo invernale tutti i mesi alla fiera di via Tirino e adesso, per la versione estiva, arriva a Sulmona con le tante proposte in vendita.

Si parlerà di vintage, un settore di grande tendenza in questo momento che ha anche l’obiettivo di sostenere il riuso degli oggetti oltre alla valorizzazione delle tradizioni che le opere del passato si portano dietro. Quadri, piccolo mobilio, accessori e abbigliamento degli anni ’50 ‘ 60 ’70, libri rari e introvabili, bijoux d’epoca e collezionismo americano del ‘900, borse e monili della nonna, c’è veramente di tutto a Curiosando, per grandi e piccini, esperti collezionisti o avventori alle prime armi. Il divertimento di girovagare, di ricercare tra i mercatini una chicca retrò rimane sempre un’occasione di divertimento, di scoperta e conoscenza, un’offerta turistica diversa e accattivante per tanti, a tutte le età.

Ultima edizione dell’anno da non perdere con una presenza importante di espositori specializzati provenienti da tutta Italia.




FESTA DELLA BANDIERA BLU

Le note e le parole del grande maestro Battiato omaggiano il 22esimo sigillo

Fossacesia, 16 agosto 2023. Per quest’anno l’Amministrazione Comunale di Fossacesia omaggerà la ventiduesima bandiera blu dallo splendido scenario dell’Abbazia di San Giovanni in Venere e lo farà in prima assoluta con le note, le parole, i testi, le musiche e le omissioni del grande maestro Franco Battiato.

Sentinè, che vedi? È il titolo della performance artistica, interamente autoprodotta dal collettivo artistico Musica in Crescendo, con cui sabato 19 Agosto alle ore 21:30, sul sagrato dell’Abbazia benedettina dominante l’intera Costa dei Trabocchi, si celebrerà il prezioso sigillo che il mare di Fossacesia conquista ormai da ben 22 anni consecutivi.

“Anche per quest’anno abbiamo voluto organizzare una grande festa in onore della bandiera blu e abbiamo voluto farlo non solo in un luogo incantevole qual è l’Abbazia di San Giovanni in Venere, da cui è possibile mirare il nostro splendido mare, ma anche in un modo quasi solenne, attraverso le note del grande Maestro Battiato che durante la sua vita terrena tanto fece per la tutela del nostro ambiente, della nostra terra e del nostro mare – dichiara il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – Crediamo fortemente nel programma della Bandiera Blu, il prezioso sigillo conferito dalla Fee a tutte le località di mare che si distinguono per l’eccellenza delle proprie acque, per i servizi resi, in particolare in favore delle persone disabili, per il sistema di raccolta differenziata, per l’impegno nelle attività di sensibilizzazione alle tematiche ambientali ed è proprio per questa ragione che cerchiamo di mantenere sempre alti gli standard richiesti ed ogni anno in cui la conquistiamo cerchiamo di omaggiarla al meglio e quest’anno lo faremo in modo davvero speciale, con questa  meravigliosa performance.”

Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è il frutto, infatti, di un’esperienza straordinaria, ispirata al Viaggio come l’ha immaginato un grande della musica, qual è appunto Battiato. Un’ode alla sua genialità, con profonde emozioni tra narrazione, musica, danza, e immagini. Questo incredibile evento, ideato e realizzato con passione da un collettivo artistico locale, celebra il grande Maestro che ci ha lasciato due anni fa.




L’ANELLO DEL CASTELLO Cantelmo di Popoli

Sigla sentiero: S1 Intersezione con: S2 dal Castello Cantelmo di Popoli all’incrocio Sentiero P. Località di inizio ed arrivo: S.S. 5 (Tiburtina Valeria) – parcheggio a Km. 182,200 – (250 m)

di Luciano Pellegrini 

Chieti, 16 agosto 2023. Ho scelto di andare a visitare un castello, immerso nella natura, attraversando un fitto bosco… il Castello Cantelmo, nella montagna del MORRONE, la Montagna Sacra” del Parco Nazionale della Maiella, che domina POPOLI PE (254 m). Montagna Sacra, perché l’eremita Pietro da Morrone, divenuto papa col nome di Celestino V, vi trovò rifugio e, qui costruì (o ristrutturò) straordinari eremi.

Si parcheggia in uno spiazzo ben visibile, (254 m), della strada statale 5 – Tiburtina Valeria. C’è un tabellone e un segnale verticale, con i colori BIANCO ROSSO E SENTIERO – S1. Si oltrepassa un cancello e si continua per la carrareccia, direzione NORD/EST, che per un lungo tratto, (circa mezz’ora), è parallela alla S.S.5 – Arrivato al rudere di una casa, si comincia a salire gradualmente nel bosco, sempre sulla carrareccia, posso dire in ottime condizioni di viabilità. Raggiunto un bivio, il punto più alto (540 m), c’è l’incrocio con il sentiero S2. Seguire le indicazioni e scendere verso il castello, (456 m). C’è un’area da PIC NIC, dove volentieri ci siamo riposati.

Il panorama è immenso, sia sulla Conca Peligna, che il Gran Sasso. (Sono curioso di conoscere, come hanno fatto a portare il materiale per costruire il castello, considerata la ripidità del posto). Ora c’è il sentiero di discesa, a tratti ripido, ma breve. Si arriva alla grande croce metallica, datata 1833, che domina il centro storico di Popoli, (254 m), e permette una bella veduta sul sottostante fiume Pescara. A seguire, la via Crucis e la fine del sentiero, (300 m). Si procede su una stradina che raggiunge le case poste a monte del borgo e si entra in un bosco parallelo alla tiburtina. In circa 700 metri si arriva al parcheggio. Se non si riesce a intravvedere il sentiero che entra nel bosco, si può scendere la scalinata della Trinità, che raggiunge Piazza della Libertà, la chiesa di San Francesco e la statale tiburtina, al   cartello stradale Km 183.  Purtroppo, si deve camminare sull’asfalto e non c’è marciapiede, ma ugualmente in circa 700 metri, si arriva al parcheggio.

Un percorso dove è presente: storia – cultura – tradizione – natura –  il silenzio, dove puoi ascoltarlo e godere… IL RUMORE DEL SILENZIO. C’è anche religiosità e preghiere, con le stazioni della VIA CRUCIS e la CROCE. A proposito delle croci di vetta, c’è una discussione se rimuoverle, anche se sono un segno delle radici culturali e storiche. Un simbolo e un valore che ha accompagnato la conquista delle vette alte.

N.B. Il Castello Cantelmo, (456 m), era una fortezza difensiva, costruita tra il 970 d.C. e il 1016 d.C. dal vescovo di Valva AQ e, rappresenta uno dei primi castelli nella Valle Peligna. Dal 1269 d.C. e per circa due secoli, fu residenza di una famiglia di guerrieri feudatari, I CANTELMO, per volere di Carlo I d’Angiò. Successivamente la famiglia si trasferì nel Palazzo Ducale di Popoli. La struttura di questa fortezza è del tipo “castello a recinto”, a pianta triangolare, con tre torri che ne chiudono i vertici. La torre più alta del triangolo, con basamento pentagonale, era la torre d’avvistamento, mentre più in basso, si trovano una torre a pianta quadrata e un torrione cilindrico, costruiti successivamente. Il torrione cilindrico, in particolare, è rinascimentale, fatto costruire dal conte Restaino IV Cantelmo. Il castello fu edificato su un terreno molto ripido che ne rese difficile la costruzione. In compenso ebbe un’importanza strategica e bellica fondamentale. Il castello fu ristrutturato dopo il terremoto del 1456.

I SIMBOLI DELLA VIA CRUCIS

1. Gesù è flagellato, deriso e condannato a morte

2. Gesù è caricato della croce

3. Gesù cade per la prima volta

4. Gesù incontra sua Madre

5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene

6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù

7. Gesù cade per la seconda volta

8. Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme

9. Gesù cade per la terza volta

10. Gesù è spogliato delle vesti

11. Gesù è inchiodato sulla croce

12. Gesù muore in croce

13. Gesù è deposto dalla croce 

14. Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

DISTANZA  Km 8,200 circa

DISLIVELLO 320 m circa    

TEMPO di percorrenza: 3,15 h senza soste

DIFFICOLTA’ E




TUTTO PRONTO!

La Festa della Pizza Fritta di Acciano e della birra artigianale.Da giovedì 17 fino a sabato 19 agosto nel bellissimo  borgo di Acciano torna l’appuntamento

L’Aquila, 16 agosto 2023. L’associazione culturale Achillopoli, con il contributo dell’amministrazione comunale, invita tutti a visitare il bellissimo e magico borgo medievale sito all’interno del parco regionale Sirente-Velino. Moltissime prelibatezze aspettano tutti quelli che interverranno all’undicesima edizione dell’evento che vede la simbiosi delle spettacolari Valle Subequana e Valle dell’Aterno.

Le mani esperte delle donne che conservano e tramandano da generazioni la ricetta della rinomatissima pizza fritta accianese le propongono farcite alla caprese con pomodoro mozzarella e basilico, alla tricolore con speck , grana  e mortadella e per i più golosi con la nutella o con lo zucchero. La pizza fritta accianese è una prelibatezza unica che insieme alle patatine fritte,  gli arrosticini, le salsicce e altre specialità locali faranno compagnia alla birra artigianale del pluripremiato birrificio Anbra di fossa. Musica dal vivo e dj set allieteranno le serate …

A partire dalle 19:30 nel piazzale di Capo l’Aia in via della montagna. Ampia possibilità di parcheggio.




FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANTA MARIA ASSUNTA. Grande partecipazione

Lungomare strapieno per i tradizionali fuochi di Ferragosto.

Roseto degli Abruzzi, 16 agosto 2023. Tutti con il naso all’insù per ammirare lo spettacolo dei fuochi pirotecnici che illuminano il cielo e si riflettono nel mare. Si sono conclusi così, come da tradizione, i festeggiamenti in onore di Santa Maria Assunta che ieri, giornata di Ferragosto, hanno fatto registrare il pienone a Roseto degli Abruzzi.

Tutto è filato liscio anche dal punto di vista organizzativo e per quel che riguarda la sicurezza con migliaia di persone che hanno potuto trascorrere la festa in totale tranquillità, assistendo senza alcun problema alle tante iniziative civili e religiose organizzate per l’occasione.

Una giornata entusiasmante fin dalla mattina, con le spiagge piene di turisti e con le vie della città brulicanti di persone. Nel pomeriggio si è svolto il programma organizzato dall’Amministrazione Comunale di concerto con la Parrocchia di Santa Maria Assunta che ha vissuto una serie di eventi emozionanti e coinvolgenti anche dal punto di vista spirituale. Eventi ai quali hanno preso parte il Sindaco Mario Nugnes, il Vicesindaco Angelo Marcone, la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti, gli Assessori e i Consiglieri Comunali. Assieme a loro l’Onorevole Giulio Sottanelli, i parroci delle Parrocchie della città e diverse autorità Civili e Militari.

Innanzitutto, si è tenuta la solenne processione delle ore 17, partita dalla Chiesa Santa Maria Assunta e arrivata al Lido La Lucciola, percorrendo le vie cittadine con l’accompagnamento dalla banda Città di Forcella. Alle ore 18.30 si è svolto uno dei riti più suggestivi del programma religioso: la tradizionale processione in mare, durante la quale è stata deposta una corona di fiori in memoria dei caduti che hanno sacrificato la propria vita per la nostra comunità. In seguito, alle ore 19 in Piazza Ponno, è stata celebrata la Santa Messa.

Concluso il programma liturgico, alle ore 22, sempre presso Piazza Ponno, si è svolto il concerto speciale tenuto dai Masters Band, che hanno intrattenuto i tanti presenti con la loro musica coinvolgente e che hanno visto come ospite speciale, sul palco, il Sindaco Mario Nugnes che ha partecipato all’esibizione accompagnando con il basso uno dei brani eseguiti dalla band.

Gran finale, come da tradizione, dopo la mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico che ha illuminato il cielo notturno di Roseto rendendo la serata ancora più magica. Un momento al quale hanno assistito migliaia di persone, assiepate sia sul lungomare che sulle spiagge nei pressi del pontile che hanno espresso il loro entusiasmo attraverso ripetuti applausi.

Tutto è filato liscio, come detto, anche dal punto di vista organizzativo, anche grazie al supporto delle tante associazioni che, come anche in questa occasione, non hanno fatto mancare il loro fondamentale contributo: Guide del Borsacchio, Associazione Nonni Vigili, Carabinieri in Pensione, Guardie Ambientali, Protezione Civile e Croce Rossa.

Molto apprezzato anche il servizio di bus navetta che ha permesso, a chi ha parcheggiato la macchina nella zona Sud e nella zona Nord, di raggiungere facilmente e velocemente il centro della città.

“Roseto si è fatta trovare pronta con l’appuntamento che, per certi versi, rappresenta il momento più importante dell’estate, confermandosi attraente e attrattiva – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – Tutti gli appuntamenti, sia quelli religiosi che quelli civili, hanno visto una grandissima partecipazione, con persone arrivate appositamente in città per assistere agli eventi e, soprattutto, ai fuochi pirotecnici di mezzanotte. Ovviamente i nostri ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno permesso la perfetta riuscita di tutte le manifestazioni, a partire dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta, dai tanti volontari che hanno lavorato fino a tarda notte, dalla Lega Navale e dalla Cooperativa Rosetana Pescatori. Poi, ovviamente, ringraziamo le Forze dell’Ordine che hanno vigilato affinché tutto si svolgesse in piena sicurezza e ringraziamo tutti gli ospiti istituzionali che hanno deciso di trascorrere la giornata di Ferragosto condividendo con noi e con tutti i rosetani questa bellissima esperienza. In queste ore abbiamo ricevuto tantissimi complimenti anche da parte dei turisti che hanno apprezzato non solo le iniziative del Ferragosto ma anche il decoro e la pulizia della città riscontrato durante tutto il periodo della vacanza. Attestati di stima che certificano il buon lavoro portato avanti e che mettono in ombra le pochissime critiche che arrivano da chi non pensa a costruire per il bene della nostra città ma solo a polemizzare senza alcuna reale motivazione”.




LETTERA DI RINGRAZIAMENTO PUBBLICA

A Erica e Lara, del campus estivo di Torano Nuovo

Torano Nuovo, 16 Agosto 2023.  Carissime maestre Erica e Lara, ci rivolgiamo a voi con un sentimento di profonda gratitudine a nome di tutte le famiglie dei nostri bambini. Siamo i genitori dei piccoli partecipanti al Campus Bimbi a Bordo di Torano Nuovo, e desideriamo esprimervi la nostra riconoscenza per la creazione e la gestione del magnifico campus estivo che avete realizzato con passione e dedizione.

Siamo consapevoli delle sfide che avete dovuto affrontare per organizzare questa esperienza di eccellenza, senza l’aiuto di sostegni e infrastrutture adeguate. Eppure, grazie al vostro straordinario impegno, avete creato un ambiente educativo stimolante e coinvolgente che ha accolto numerosi bambini della val Vibrata di diverse età.

Le vostre competenze, la vostra passione e il vostro impegno hanno dato vita a un programma ricco di esperienze educative e sensoriali, guidando i nostri bambini attraverso visite guidate alle aziende agricole, l’avvicinamento a diversi tipi di animali come cani e cavalli, sport acquatici e di squadra, oltre a una didattica attenta alle loro esigenze e alla loro età.

Siamo profondamente impressionati dal fatto che nulla è stato lasciato al caso; ogni attività è stata attentamente progettata per lasciare un segno indelebile nei cuori dei nostri piccoli, insegnando loro con amore e dedizione.

Apprezziamo inoltre il vostro approccio individualizzato nell’affrontare le esigenze di ogni bambino, assicurandovi che ognuno di loro riceva l’attenzione e il sostegno educativo di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi nel modo migliore.

Riteniamo che il vostro lavoro di elevata qualità e la vostra passione per l’educazione dei bambini dovrebbero essere valorizzati e sostenuti. Comunità come la nostra hanno bisogno di maestri come voi, che dedicano il loro tempo ed energie per ispirare e influenzare positivamente il futuro delle nuove generazioni.

Con questa lettera, vogliamo semplicemente dirvi grazie. Grazie per aver dato ai nostri figli un’estate indimenticabile, ricca di conoscenze e di gioia. Grazie per averli guidati con amore lungo il loro percorso educativo, contribuendo a formare individui consapevoli, curiosi e competenti.

Siete un esempio di dedizione e professionalità per tutti noi genitori, e siamo grati di aver avuto la fortuna di avere maestre straordinarie come voi nel Campus Estivo Bimbi a Bordo.

Vi auguriamo di continuare sulla vostra strada, poiché il vostro prezioso lavoro avrà un impatto duraturo sulla vita dei nostri bambini e sulla nostra comunità nel suo complesso.

Con immensa gratitudine,

I genitori dei bimbi del Campus Bimbi a Bordo, estate 2023




CANTINE MARANESI. Manifestazione enogastronomica

Magliano de’ Marsi, 16 agosto 2023. Tutto pronto per la prima edizione di “Cantine Maranesi” la manifestazione enogastronomica che si svolgerà nel suggestivo borgo di Marano, già borgo del respiro.

L’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Pasqualino Di Cristofano, ha inteso organizzare, in collaborazione con le Proloco di Magliano de’ Marsi e Rosciolo, un evento enogastronomico che potesse esaltare la bellezza naturalistica del borgo.

L’evento avrà luogo giovedì 17 agosto a partire dalle ore 18:30 nella piazza centrale del borgo; saranno presenti numerosi stand gastronomici, che valorizzeranno i prodotti locali: pasta al cinghiale, pasta al tartufo, pizzelle fritte dolci e salate, panini con la porchetta, panini con la salsiccia e tanto altro ancora.

Il borgo sarà raggiungibile attraverso un servizio navetta gratuito che partirà dall’ampio parcheggio sito in Strada Regionale 578 Salto Cicolana (ai piedi del borgo) e accompagnerà i visitatori direttamente nel centro del borgo. La navetta rimarrà a disposizione per tutta la durata della manifestazione.

Sarà presente anche un trio musicale che allieterà la serata con musica dal vivo. Insomma, una serata da non perdere, all’insegna del buon cibo, tradizione e divertimento.




I CONCERTI DI EUTERPE XXVII rassegna di musica antica

Carlotta Colombo, soprano e Michele Pasotti, tiorba a Calascio per il concerto conclusivo della XXVII Rassegna di Musica Antica “I Concerti di Euterpe”

Calascio, 16 agosto 2023. Grande attesa per l’evento conclusivo della XXVII Rassegna di Musica Antica I Concerti di Euterpe che vedrà in scena Carlotta Colombo, soprano e Michele Pasotti, tiorba nel concerto Udite Amanti e si terrà martedì 22 agosto 2023 alle ore 21 a Calascio nella pregiata chiesa di San Leonardo.

Carlotta Colombo, soprano, si è esibita in Italia e all’estero: Bologna Festival, I Pomeriggi Musicali di Milano, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival MiTo, Urbino Musica Antica, Festival di Stresa, Reate Festival, Styriarte di Graz, Trigonale, Resonanzen, Schwetzingen Festival, Klangvokal Musikfesti-val di Dortmund, Arolser Barock-Festspiele, Days of Early Music di Bratislava, Printemps des Arts di Montecarlo, Brighton Early Music Festival, Musica Sacra Maastricht, Festtage Alte Musik Basel, Festival Cervantino di Guanajuato, collaborando con numerosi ensemble sotto la direzione di D. Sinkovsky, A. Bernardini, G. Capuano, A. Quarta, M. Pasotti e L. Ghielmi. Michele Pasotti, tiorba, è direttore e fondatore de La fonte musica, ensemble di musica antica con cui ha suonato nelle più prestigiose sale e festival d’Europa.

Collabora con Il Giardino Armonico, Collegium Vocale Gent, I Barocchisti, Les Musiciens du Louvre, Balthasar-Neumann Ensemble, Les Musiciens du Prince, Akademie für Alte Musik Berlin, Ensemble Artaserse, Arcangelo, Zefiro, Sheridan Ensemble e ha suonato in festival e stagioni in Europa, Stati Uniti e Asia. Il concerto in programma, “Udite Amanti”, presenta alcune fra le arie toccanti del Seicento e che per l’occasione saranno eseguite nella formazione voce e tiorba, tale da mettere in evidenza gli aspetti più intimi e coinvolgenti delle arie in programma, tra gli autori proposti: Caccini, Strozzi, d’India.




PAPÀ TI SALVO IO

Torna L’Evento più atteso dell’estate. XXIª Edizione Manifestazione – 18 e 19 Agosto 2023

Pescara, 16 agosto 2023.  Venerdì 18 e Sabato 19 Agosto si svolgerà la XXIª Edizione della Manifestazione “Papà Ti Salvo Io”, presentata dal Presidente della Compagnia del Mare Lifeguard Cristian Di Santo, rivolta a tutti i bambini e non che frequentano le spiagge del litorale abruzzese.

Tale iniziativa, realizzata con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e dei Comuni di Pescara e Vasto, coinvolge centinaia di  bambini, riscuotendo ogni anno un notevolissimo successo.

L’iniziativa si propone di attirare l’attenzione dei più piccoli permettendo loro di acquisire quelle norme e buone pratiche di comportamento, basilari prima di immergersi in mare; norme che possano aiutare i piccoli bagnanti ad evitare i pericoli e ad apprendere le tecniche per affrontare al meglio eventuali difficoltà in acqua.

Saranno presenti il personale ed i mezzi delle Capitanerie di Porto di Pescara e di Vasto, la S.I.C.S. (Scuola Italiana Cani di Salvataggio) ed il personale abilitato ai recuperi in mare. Durante la manifestazione si alterneranno diverse dimostrazioni di salvataggio con l’ausilio di uomini e mezzi e non solo…ci saranno tanti colpi di scena con il “CIAK SI GIRA.

 Ogni bambino presente riceverà in omaggio il Diploma di “Baby Watch”.

La manifestazione si svolgerà:

• Venerdì 18 Agosto 2023 c/o il Lido “Fernando” Lungomare Duca Degli Abruzzi – Vasto (CH) ore 15.30.

• Sabato 19 Agosto 2023 c/o il Lido “Mila” Lungomare Papa Giovanni XXIII, 75 – Pescara (PE) ore 15:30.




STILL SILENT DANCE

ChoeroScopic Park Dance Performance

L’Aquila, 16 agosto 2023. Sabato 19 agosto artQ13 torna all’Aquila. Alle 18:30 all’interno del Parco del Sole verrà presentata la performance “Still Silent Dance” ChoeroScopic Park Dance Performance, nata da un’idea di Carlo Caloro con i performer Valentina Sansone e Luca Della Corte, la documentazione fotografica è affidata a Sebastiano Luciano. “Still Silent Dance” è una performance coreoscopica in cui il pubblico è invitato a seguire le azioni a occhio nudo o munito di binocolo e telescopi alcuni messi a disposizione del pubblico dal team di artQ13.

La performance esplora l’ordine terreno silenzioso che si cela dietro alle non-cose e la fusione tra movimento e immobilità con una interazione che permette al pubblico di entrare in una dimensione unica di osservazione e di coinvolgimento. Gli spettatori sono invitati a riflettere sulle connessioni tra il movimento del mondo circostante, la fonte sonora e la coreografia suggerita dai danzatori.

La performance abbraccia anche i temi della misurazione e del misurabile correlati al mondo contemporaneo fatto di etichette e convenzioni. Offre così una prospettiva artistica e filosofica sulla percezione sensoriale modificata dall’ordine digitale dominato dalle informazioni che frammentano l’attenzione come fenomeno del silenzio.

artQ13 sympatric areas for artistic research è uno spazio indipendente avviato a Roma nel 2014 da Carlo Caloro e Britta Lenk che sostiene attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione di progetti espositivi ed editoriali. L’organizzazione dei progetti performativi in città per artQ13 è a cura di Katiuscia Tomei.




PER L’OSPEDALE DEI BAMBINI IN UGANDA

L’hotel Baltic consegna 1450 euro ad Emergency

Giulianova, 16 agosto 2023. Tanto successo per  il Ferragosto solidale  organizzato  in spiaggia dell’Hotel Baltic, grazie alle tante famiglie che, anche in vacanza, hanno dimostrato attenzione e disponibilità rendendo possibile aiutare chi aiuta.

La festosa aquilonata ha infatti permesso di raccogliere 1450 euro, assicurando così un sostanziale e molto importante aiuto ad un progetto in particolare, quello che vede sostenere un ospedale pediatrico ad Entebbe, in Uganda, Una struttura che intende raggiungere un obiettivo importante,  quello di diventare un punto di riferimento non solo per i bambini ugandesi ma per tutti i bambini con necessità chirurgica provenienti da qualsiasi regione dell’Africa.




OMAGGIO A ENNIO MORRICONE Festival di arte vocale e strumentale

Estate 2023, Chiostro dell’ex Convento dei  Minori Osservanti. Direttore Artistico Guido Galterio, tra mito e magia, Bruno Gambarotta voce narrante, Elena Cornacchia flauto, Giorgio Costa  pianoforte

Pacentro, 16 agosto 2023. Settimo appuntamento per Voci&Voci Festival giovedì 17 agosto ore 21,30 a Pacentro, nel Chiostro dell’ex Convento dei Minori Osservanti: in scena la musica di Ennio Morricone con il flauto di Elena Cornacchia, il pianoforte di Giorgio Costa e la voce narrante di Bruno Gambarotta

per un  omaggio ad uno dei musicisti italiani più amati di sempre, la cui arte ha segnato un’epoca intera.

Bruno Gambarotta guiderà il pubblico come in un viaggio, attraverso le opere più suggestive di Morricone raccontando e commentando preziosi aneddoti della vita del compositore. Si ascolteranno famosi brani che hanno “dipinto” gli spaghetti western di Sergio Leone (“C’era una volta il west”, “Giù la testa”)  le magiche atmosfere di “Mission”, le tinte più moderne di “Nuovo Cinema Paradiso” e ascolteremo anche un Morricone che forse non ci aspettavamo, e cioè il Morricone autore di indimenticati brani come “Here’s to you” (cantata da Joan Baez) e “Speranze di Libertà”. Sarà un crescendo di emozioni e serena nostalgia in un’atmosfera intima e sognante, un po’ come tornare indietro di qualche anno quando il cinema (e la sua musica) era ancora magia; il tutto con la garbata ironia di Bruno Gambarotta e l’estro di Elena Cornacchia al flauto e Giorgio Costa al pianoforte.

Bruno Gambarotta è nato ad Asti e agli anni felici dell’infanzia e dell’adolescenza qui trascorsi  ritorna costantemente. Nel 1956 si diploma perito fotografo al Bodoni di Torino e quello resta l’unico traguardo scolastico raggiunto. Dal 1962 al 1994 lavora alla Rai, nel centro di produzione di Torino e Roma, nella direzione programmi di viale Mazzini. Ricopre vari ruoli: cameraman, programmista, produttore esecutivo, autore, regista, spalla (“Fantastico ‘87”), conduttore (“Lascia o Raddoppia?” “Cucina Gambarotta”) in tv e in radio (“Single” con Luciana Littizzetto). Su invito di Luigi Comencini inizia una saltuaria prestazione di attore nel cinema, in ruoli minimi: l’elenco dei film è lungo.

È anche l’agente Quattroni nei 24 episodi de “Il commissario Manara”. In parallelo all’attività lavorativa, pratica l’esercizio della scrittura: monologhi teatrali in piemontese e in lingua che egli stesso recita, racconti, romanzi, rubriche su riviste e quotidiani (in ordine di tempo Comix, La Repubblica, L’Unità, La Stampa). Attualmente su “Azione”, settimanale di Lugano, compare un racconto in una rubrica quindicinale e “L’immaginazione”, rivista bimensile di letteratura, ospita in ogni numero uno o più racconti. Dopo quattro libri pubblicati da Garzanti è felicemente approdato nel catalogo di Manni Editori, per il quale è al quinto titolo: “L’albero delle teste perdute”.

Dedica tempo ed energie nelle vesti di organizzatore di cultura. Dalla seconda edizione, cioè da 25 anni, collabora al Festival della Letteratura di Mantova in qualità di conduttore di incontri con i grandi scrittori ospiti del festival. Da 6 anni è direttore artistico del festival “Sentieri&Pensieri” a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo. Appassionato di musica, attualmente gira l’Italia con due virtuosi: il pianista Giorgio Costa e la flautista Elena Cornacchia, per prendere parte come voce recitante a concerti dedicati  a Chopin, a Mozart e a Ennio Morricone.

Elena Cornacchia si è diplomata al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro,   studia successivamente alla Scuola di Musica di Fiesole, corso speciale di perfezionamento del Maestro Mario Ancillotti. Con lo stesso docente segue inoltre i corsi di “Musica Riva”a Faenza e Lanciano.

È vincitrice di numerosi concorsi in qualità di solista e in varie formazioni cameristiche. Nel settembre 1990 vince l’audizione per un posto a tempo determinato di primo flauto e fila presso l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna “A. Toscanini” di Parma, con la quale ha svolto attività concertistica sotto la direzione di maestri come H. Soudant, A. Oestmann, R. Barschai e D. Oren. Nel 1992 è vincitrice del concorso ordinario a cattedre nei conservatori statali di musica per l’insegnamento del flauto. Svolge inoltre attività concertistica come solista ed in formazioni da camera. Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “Boito” di Parma.

Giorgio Costa diplomato al Conservatorio Verdi di Torino, segue corsi di perfezionamento con Fausto Zadra all’Ecole Internationale de Piano di Losanna. Nel 1980 partecipa ai corsi di Riccardo Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena. Dal 1985 segue i corsi di Fenomenologia della musica tenuti da Sergiu Celibidache all’Università di Magonza. Nel 1988 prende parte alla Master Class di Murray Perahia a Firenze. Solista e camerista, spazia dai clavicembalisti ai contemporanei, con particolare riguardo ai grandi autori dell’età romantica. La sua intensa attività concertistica  riscuote consensi di pubblico e di critica in Europa e Giappone. Ha effettuato diverse registrazioni per la RAI e attualmente è docente al Conservatorio di Novara.

Il festival VOCI&VOCI , ideato e diretto da Guido Galterio, è realizzato in collaborazione con Comune di Pacentro, Camerata Musicale Sulmonese, Associazione Euterpe, Coro Maschile Majella e grazie al lungimirante atto di mecenatismo della professoressa Edvige Coleman Agostinelli e William Coleman III, dovuto all’amore per la propria terra.

PROSSIMO APPUNTAMENTO  domenica 27 agosto ore 20.45  DANIELA POGGI PRESENTA IL LIBRO “RICORDAMI” 




FACCIAMO A PEZZI SHAKESPEARE Spettacolo Teatrale

EstArte Maglianese 2023

Magliano de’ Marsi, 16 agosto 2023. Facciamo a pezzi Shakespeare è il titolo dello spettacolo a cura della Compagnia Teatrale Teatranti tra Tanti, diretto da Alessandro Martorelli, che si terrà questa sera, mercoledì 16 agosto, dalle ore 21:30 presso la Piazza del Municipio di Magliano de’ Marsi, nell’ambito del cartellone delle manifestazioni estive EstArte Maglianese 2023 a cura dell’Amministrazione Comunale.

Una sfida ardua e folle: prendere le opere più famose di William Shakespeare e metterle in scena in tutti gli stili teatrali possibili. Dalla tragedia, alla commedia dell’arte, passando per il teatro d’avanguardia, l’improvvisazione, il teatro dialettale, fino al Musical. Il risultato sarà uno spettacolo così esilarante ed esplosivo.




GIRONI DIVINI 2023 Svelati i nomi dei vini finalisti

Tutto pronto per le attese finali del 17-18-19 agosto, nell’affascinante centro storico di Tagliacozzo. 60 etichette, scelte tra le più rappresentative del panorama vinicolo abruzzese, si contenderanno il titolo di vino dell’anno.

A pochi giorni dall’inizio DI GIRONI DIVINI 2023, sono ufficiali i nomi dei vini finalisti. Ricordiamo che dopo una lunga cernita (oltre 450 etichette provate) fatta da una giuria tecnica composta da giornalisti, buyers e sommelier di provata esperienza, supervisionati dal direttore tecnico dell’evento Franco Santini, ora il calice passa in mano ad una giuria di 40 wine lovers ed appassionati, che nelle tre serate del 17-18-19 agosto assaggeranno alla cieca i vini e ne decreteranno il “migliore”, completando il responso tecnico con quello puramente edonistico (il programma completo e le prenotazioni al link https://www.i-ticket.it/partner/live-comunication-gironi-di-vini ).

Gironi Divini si distingue da tutte le altre manifestazioni enogastronomiche in corso non solo per questa singolare formula, che prevede un doppio livello di giudizio (quello del professionista e quello del semplice amatore), ma anche per un’attenzione totale al vino di qualitàIl vino è protagonista assoluto, all’interno di spazi storici affascinanti, con accesso limitato, in modo da garantire la necessaria tranquillità e l’atmosfera migliore per una bevuta consapevole, come è giusto che sia per il rispetto del prodotto e di chi faticosamente lo lavora. Niente file chilometriche, niente resse per accaparrarsi un bicchiere di bianco o rosso senza nome, ma una gestione degli spazi attenta e finalizzata ad una fruizione rilassata e attenta, con un piccolo punto food di qualità (a cura di “Le Direzioni del Gusto”) per chi vuole accompagnare il calice con qualcosa di solido.

Ma c’è di più: questo lavoro di selezione, che dura tutto l’anno, confluirà nella pubblicazione di una guida interamente dedicata ai vini abruzzesi – “Vini d’Abruzzo per Bevitori Curiosi”, sempre a cura di Franco Santini – che uscirà in distribuzione gratuita online a fine anno. “I vini che assaggeremo in finale”, spiega Santini, “sono stati scelti per la loro alta qualità organolettica, ma anche cercando di dare ampia rappresentanza ai tanti territori della nostra regione e alle molteplici dinamiche che la percorrono. Ecco, allora, che accanto a nomi noti, di aziende storiche o di realtà imprenditoriali importanti, troviamo etichette di piccolissimi produttori artigianali, che si sono distinti per originalità e qualità di prodotto. Perché l’obiettivo non è stabilire quale sia il vino migliore, ma far capire al pubblico che l’Abruzzo del vino è ricco e sfaccettato, ed ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un posto di rilievo sulle mappe del vino mondiale. Tutto questo lo racconterò in maniera ancora più dettagliata nella mia pubblicazione, a cui sto lavorando da tre anni e che non vedo l’ora di diffondere”.

Ecco, quindi, l’elenco dei vini finalisti nelle varie categorie. Ancora pochi posti disponibili

FINALE PECORINO (17 agosto ore 20:00)

·       Pecorino Qvinto 2022 – FATTORIA TEATINA

·       Pecorino 2022 – OLIVASTRI

·       Pecorino 2022 – BUCCICATINO

·       Pecorino 2022 – TENUTA TRE GEMME

·       Pecorino “etichetta barone rampante” 2021 – CANTINA TOLLO

·       Pecorino 2019 – COSTANTINI

·       Pecorino “Giocheremo con i Fiori” 2022 – TORRE DEI BEATI

·       Pecorino 2022 – STRAPPELLI

·       Pecorino “Aspetta Primavera” 2022 – CONTESA

·       Pecorino “Cortalto” 2021 – CERULLI

·       Pecorino “PEC” 2022 – ABBAZIA DI PROPEZZANO

·       Pecorino “Tegeo” 2020 – CODICE VINO

FINALE TREBBIANO D’ABRUZZO (17 agosto ore 22:00)

·       Trebbiano 2022 – EMIDIO PEPE

·       Trebbiano “Casanova” 2022 – BARONE CORNACCHIA

·       Trebbiano “Anima” 2022 – MARRAMIERO

·       Trebbiano “San Pietro” 2021 – AUSONIA

·       Il Bianco di Wilma 2022 – CANTINA WILMA

·       Trebbiano “Mario’s 48” 2021 – TERRAVIVA

·       Trebbiano “Semivicoli” 2019 – MASCIARELLI

·       Trebbiano 2021 – RABOTTINI

·       Trebbiano 2021 – TRIUM

·       Trebbiano “Laus Vitae” 2021 – CITRA

FINALE BIANCHI DA VITIGNI MINORI E BLEND (18 agosto ore 20:00)

·       Traminer “Tramé” 2019 – CASTELSIMONI

·       Passerina “Ostrea” 2022 – MALIGNI

·       Carta Bianca 2022 – GUERINO PESCARA

·       Montonico “Santapupa” 2022 – VINI LA QUERCIA

·       Passerina “Terreum 91” 2022 – FAMIGLIA DI CARLO

·       Passerina 2019 – RAPINO

·       Passerina Bio Tullum 2022 – FEUDO ANTICO

·       Chardonnay “Althena” 2022 – SAN LORENZO VINI

·       Parella Bianco 2019 – FEBO

·       Cococciola 2022 – CINGILIA

·       Passerina Tullum 2022 – RADICA

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO GIOVANI (18 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Suffonte” 2021 – LUDOVICO

·       Montepulciano “Bì” 2022 – BICE COLETTI

·       Montepulciano Anfora 2021 – CIRELLI

·       Montepulciano “Parò” 2022 – CANDELORO

·       Montepulciano “Malandrino” 2021 – CATALDI MADONNA

·       Montepulciano “Notàri” 2021 – NICODEMI

·       Montepulciano “Terra Bruna” 2020 – PODERE COLLE SAN MASSIMO

·       Montepulciano “Le Gemme di Spiritus Terrae” 2020 – ORSOGNA

·       Montepulciano “Mille Papaveri Rossi” 2022 – GUARDIANI FARCHIONE

·       Montepulciano “Chiamami quando Piove” 2021 – VALORI

·       Montepulciano “Cavaticchi” 2021 – CANTINA VAGLI

FINALE CERASUOLO D’ABRUZZO (19 agosto ore 20:00)

·       Cerasuolo “Baldovino” 2022 – TENUTA I FAURI

·       Cerasuolo “Senza Niente” 2022 – MARINA PALUSCI

·       Rosato Terre Aquilane “Somnium” 2022 – MARCO ROSSI

·       Cerasuolo 2022 – PODERE DELLA TORRE

·       Cerasuolo 2022 – BOSSANOVA

·       Cerasuolo “Tauma” 2022 – PETTINELLA

·       Cerasuolo “Auà” 2019 – FATTORIA GAGLIERANO

·       Cerasuolo “Sotto il Ciliegio” 2022 – CAPRERA

·       Cerasuolo “Bardasce” 2022 – TENUTA DE MELIS

·       Cerasuolo “Femina” 2022 – MONTI

·       Cerasuolo “Le Vigne” 2022 – FARAONE

·       Cerasuolo “Fosso Cancelli” 2021 – CIAVOLICH

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO MATURI (19 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Castellum Vetus” 2017 – CENTORAME

·       Montepulciano “Don Bosco” 2018 – BOSCO NESTORE

·       Montepulciano “San Zopito” 2018 – TORRE RAONE

·       Villamagna Riserva 2017 – VALLE MARTELLO

·       Montepulciano “Amorino” 2018 – PODERE CASTORANI

·       Montepulciano “Nobu” 2018 – DI CARLO

·       Montepulciano “Vigna Coccetta” 2011 – SPERANZA

·       Montepulciano “San Clemente” 2019 – ZACCAGNINI

·       Montepulciano “Santinumi” 2016 – MARCHESI DE CORDANO

·       Montepulciano “Harimann” 2017 – PASETTI




FERRAGOSTO E POI?

Nuova fase, con nuove domande

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 16 agosto 2023. Ferragosto è, in un certo senso, un giro di boa che, di anno in anno, immette in una fase nuova della vita del Paese.

È un po’ come se gli italiani trattenessero un attimo il respiro e, in apnea, s’immergessero in un momento di spensieratezza e di oblio. Pur sapendo – ma è come se, per un istante, non volessero crederci – che riemergeranno ben presto ed avranno di fronte le aspre difficoltà dell’autunno.

La stagione più’ dolce e, ad un tempo, la più amara, fors’anche di rimbalzo dal relax presto abbandonato. La stagione calda, per eccellenza. E come tale si propone anche quest’anno, intanto che ci avviciniamo al primo compleanno del governo della destra. Un capolavoro che rappresenta l’approdo legittimo – e fors’anche necessario: cioè inscritto in quella sequenzialità inoppugnabile degli eventi che la politica ben conosce. E, nel contempo, attesta il fallimento dell’ intero decorso della cosiddetta Seconda Repubblica.

Dovrebbero complimentarsi reciprocamente, si fa per dire, le forze – dal PD alla sinistra-sinistra, ma pure la liberale Forza Italia, ed anche la Lega che il Senatur ha sempre tenuto ben lontana da tentazioni para-fasciste – dell’incapacità di offrire all’Italia una qualunque visione minimamente all’altezza della sua vocazione storica e democratica e sapesse suscitare una nuova passione civile.

Il fatto è che tutte queste forze – chi più, chi meno, chi in un modo, chi nell’ altro – in ultima analisi, hanno mentito a loro stesse e, nell’atto con cui esecravano la Prima Repubblica, nient’altro facevano se non cercare di aggrapparsi ai relitti del naufragio, per sopravvivere. In fondo, solo Martinazzoli – in una intelligenza delle cose lucida fino al punto da apparire, forse, perfino ingenua – ha creduto che fosse possibile una catarsi ed ha indicato ai suoi Popolari la via di una palingenesi presto tradita.

Peraltro – per quanto si cerchi di scordarlo e, soprattutto di farlo dimenticare agli italiani – abbiamo un Governo, sicuramente legittimo, ma la cui composita maggioranza rappresenta la minoranza degli elettori chiamati alle urne lo scorso 25 settembre. Cosicché anche la maggiore tra le forze che compongono e sostengono l’attuale Governo, insomma il partito di maggioranza relativa, ben poco ha da scialare in quanto ad effettivo consenso degli italiani.

Onore al merito: va riconosciuto che la destra ha vinto di suo, ma le forze di cui sopra si sono talmente finite incaprettate in una catena di errori – veri e propri vulnus ai più scontati fondamentali della politica – da consentirle di arrotondare il vantaggio, segnando spesso a porta vuota.

È fuori luogo discettare, in modo più o meno capzioso, sulle propensioni nostalgiche di FdI. Il timore è piuttosto un altro: che a mostrarsi nostalgico, a volgere lo sguardo a ritroso fino ad intercettare sullo sfondo la stagione più oscura della nostra storia, sia stata una parte comunque significativa del Paese. Alla ricerca di una soluzione securitaria e d’ordine; scettica se non decisamente avversa all’ integrazione europea; chiusa in una mitica rievocazione del nazionalismo, diffidente ed, anzi, storicamente ostile all’alleanza tra i grandi paesi democratici dell’Occidente; orientata – altro che Piano Mattei – al blocco navale contro i migranti; sorda a quei sentimenti di solidarietà che pure stanno nelle corde del popolo italiano; lontana da una reale preoccupazione di coesione sociale, e, se mai, prona a qualche conveniente corporativismo. La nave va, per quanto il vento soffi nelle sue vele meno di quanto vorrebbe la propaganda, la gran cassa della stampa affiliata e l’ossequio servile di tanti fiancheggiatori.

La candelina sulla torta del compleanno dovrebbe illuminare quattro domande, su cui tornare, una per una, più avanti :

*il governo Meloni è oppure no l’espressione matura di una cultura politica e di una visione complessiva in ordine alle attese ed alle prospettive che “Italia” può e deve legittimamente coltivare?

*ha mostrato fin qui una riconoscibile intenzione “strategica” nella sua azione

oppure no?

*quali sono gli effettivi rapporti e le loro possibili evoluzioni tra i partiti dell’ attuale maggioranza?

*cosa possiamo attenderci in quanto a rapporti tra maggioranza ed opposizione che rimettano al posto d’ onore ed al primato che gli compete il ruolo del Parlamento?

Domenico Galbiati




LA FESTA DELLE NARRAZIONI POPOLARI

A Navelli, nella stupenda cornice del Convento di Civitaretenga, dal 16 al 18 agosto, in uno dei borghi più belli d’Italia

Tre giorni di reading, dibattiti, presentazioni, workshop, street art e una piccola fiera dell’editoria indipendente

Oltre venti artisti per tornare a scoprire il territorio attraverso le narrazioni

L’Aquila 16 agosto 2023. Ai nastri di partenza la Festa delle Narrazioni Popolari, manifestazione diretta e organizzata dalla rivista TerraNullius, che a partire dal pomeriggio di oggi, 16 agosto, porterà nel convento di Civitaretenga una tre giorni con un programma fitto e completamente gratuito, un appuntamento culturale capace di tornare alle narrazioni come motore primo della vita collettiva.

Il tutto si svolgerà ogni giorno a partire dalle ore 17:00, fino a notte, nella suggestiva cornice del Convento di Sant’Antonio nella frazione di Civitaretenga. È qui che il Comune di Navelli, ospiterà la manifestazione che vedrà avvicendarsi oltre 20 artisti in una tre giorni di reading, dibattiti, presentazioni, workshop, street art e una piccola fiera dell’editoria indipendente.

Ci troviamo a Civitaretenga, in un antico abitato che domina l’Altopiano di Navelli, a circa 850 metri sul livello del mare, con una posizione strategica tra il capoluogo di regione, L’Aquila, e Sulmona. Un paese, che, per la posizione impervia, ha mantenuto intatta la sua bellezza: infatti, seppur danneggiato dai terremoti che si sono susseguiti, in particolare nel 1703 e nel 2009, ha ben conservato il suo aspetto architettonico originale.

Molti i libri e gli autori che animeranno le giornate: dai romanzi legati al territorio e oggi salvati dall’oblio del tempo, come Cristo fra i muratori, capolavoro di Pietro di Donato del 1937,  presentato dallo scrittore Sandro Bonvissuto che ne ha curato la recente ristampa,  ed Epistolario Collettivo di Gian Luigi Piccioli, romanzo ambientato nel vicino borgo di Navelli, fino ai testi e agli autori che negli ultimi anni si sono fatti portavoce più autentici delle narrazioni popolari.

Storie per scoprire il territorio: non solo libri, di cui si potrà godere anche nella piccola fiera dell’editoria indipendente organizzata nel chiostro del convento, ma anche workshop, trekking narrativi, musica e street art.

Durante la manifestazione, infatti, oltre a poter ammirare la bellezza intatta del convento, che presenta un notevole chiostro, e nei suoi locali ospita varie attività locali, sarà infatti possibile partecipare a un trekking narrativo nel quartiere di Civitaretenga noto come Ghetto, in cui si è ipotizzata una importante presenza ebraica nel tardo-medioevo. Al termine della passeggiata avverrà lo svelamento del murales che l’associazione a.DNA, da oltre dieci anni impegnata nella promozione di arte contemporanea, dedicherà proprio allo scrittore italo-americano Di Donato e alla prima edizione del suo capolavoro.

L’appuntamento è dunque fino al 18 agosto al Convento di Sant’Antonio di Civitaretenga, dalle 17:00 in poi, per ammirare uno dei borghi più belli d’Italia e tornare a scoprire il territorio attraverso le narrazioni popolari.




MARIA, IL TABERNACOLO VIVENTE

di Emiliano Antenucci

InTerris.it, 15 Agosto 2023. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1)

La Vergine Maria è la privilegiata di Dio, concepita immacolata, senza peccato originale, non è stata gravata dalla corruzione del peccato, del corpo e della morte. Alcuni teologi, in modo particolare della chiesa d’oriente, parlano della dormitio Virginis Mariae, cioè Maria si sarebbe addormentata, per un trasporto d’amore al Figlio, avrebbe partecipato subito alla resurrezione della carne. Il dogma dell’Assunzione, non affronta la questione della morte di Maria, ma scrive papa Pio XII, nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Nella tradizione ebraica, alla metà di agosto, si festeggia la Sukkoth in ebraico significa “capanne” e sono appunto le capanne a caratterizzare questa festa gioiosa che ricorda la permanenza degli ebrei nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dall’Egitto: quaranta anni in cui abitarono in dimore precarie, accompagnati però, secondo la tradizione, da “nubi di gloria”.

Secondo il biblista francescano Frédéric Manns: «Maria celebra la sua ultima festa delle capanne sul monte degli Ulivi. Il simbolismo giudaico di tale festa illustrava bene il senso della sua morte e la sua fede nella risurrezione. In altre parole, significa che la fede nell’assunzione di Maria risale ai giudeo-cristiani di Gerusalemme. I giudeo cristiani erano ben preparati ad accettare l’assunzione di Maria, perché dal giudaismo avevano ereditato la fede che Myriam, sorella di Mosè, non aveva conosciuto la corruzione della tomba».

Maria è la nuova Shekhinah, cioè la nuova dimora, abitazione, tenda di Dio.

Dio si è stabilito in Maria, per rendersi vicino a tutti gli uomini. In Maria si compie la salvezza annunciata dai profeti, diventa il “tabernacolo vivente”: trasparenza divina per l’intera umanità.

In base a questo dogma dell’Assunta, mi viene da fare una domanda: “Dove si trova Maria? Se è entrata nella storia, nello spazio e nel tempo, ma nello stesso tempo è andata al di là della storia, dello spazio e del tempo?”.

Maria è in cielo, in terra e in ogni luogo, paradossalmente è già qui in mezzo a noi, e quindi non ha bisogno di apparire. Le apparizioni mariane, confermate dalla Chiesa, sono solo una manifestazione in più della presenza di Maria tra di noi, con noi, per noi e in noi. Maria è la Madre del popolo cristiano, quindi ricorriamo alla sua potentissima intercessione, senza andare alla ricerca di guru, carismatici, maghi, santoni. Maria è la vera influencer della nostra vita. Crediamo poco nel potere di Maria nella storia, nella nostra vita e nelle persone che incontriamo.

Ognuno potrebbe scrivere un libro: “La mia biografia con Gesù e con Maria”.

Consacriamo alla Madonna tutto noi stessi e come diceva, l’innamorato di Maria, san Massimiliano Maria Kolbe che bisogna: “Rinnovare ogni cosa in Cristo attraverso l’Immacolata”.

A Maria Assunta affidiamoci con questa bellissima preghiera di san Josemaria Escrivà:

Maria Santissima, Regina Assunta in Cielo, Regina di tutti coloro che anelano di far conoscere l’amore del tuo Figlio: tu che tanto comprendi la nostra miseria, chiedi tu perdono per noi, per la nostra vita: per quello che in noi sarebbe potuto essere fuoco ed è stato cenere; per la luce che non ha illuminato, per il sale divenuto insipido. Madre di Dio, onnipotenza supplice, ottienici assieme al perdono la forza di vivere veramente di fede e d’amore, per essere in grado di portare agli altri la fede di Cristo. Cuore dolcissimo di Maria, dà forza e sicurezza al nostro cammino, sulla terra: sii tu stessa il nostro cammino, perché tu conosci il sentiero più sicuro e diretto che conduce, per amor tuo, all’amore di Gesù Cristo. Amen

Foto di Albert Dera su Unsplash

https://www.interris.it/editoriale/maria-tabernacolo-vivente/




LE LEZIONI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 15 agosto 2023.  A proposito della Giornata mondiale della Gioventù, voluta da Giovanni Paolo II a Roma per la prima volta il 23 marzo 1986, celebratasi nel 2023 a Lisbona dall’1 al 6 agosto scorso, Le Figaro del 7 agosto ha scritto di una “cure de jeunesse de l’Église catholique” e di un “cadeau de l’espérance”.

Alcuni settori dei credenti e qualche ateo devoto si sono scandalizzati, perché il Papa ha parlato poco di Cristo e troppo del mondo e delle sue sfide presenti.

Così come ha messo in subbuglio parecchi dietrologi il fatto che a Fatima il Papa ha d’improvviso mollato il discorso scritto per andare a braccio: problemi con il mito storico dei segreti di Fatima? …

Tuttavia, ciò che dovrebbe interessare non solo i credenti, ma “ogni uomo di buona volontà” è che la Chiesa ha tutt’oggi l’intelligenza e la capacità di prendersi cura delle giovani generazioni: essa fa a se stessa “una cura di giovinezza” e “si cura della gioventù”.

Dove si trova un posto al mondo, nel quale un milione di giovani ascolta in silenzio un signore di 86 anni, che li ha convocati per parlare loro di responsabilità verso il mondo, di sfida verso le mode correnti, di invito all’impegno verso gli altri? Che ha il coraggio di dire loro “papale papale” che “nella vita nulla è gratis”?

Dove, davanti ai giovani che non dispongono di un passato e che vedono un futuro di nebbie, viene squadernata la realtà del mondo così così com’è, senza maquillage, senza gli “andrà tutto bene!”, tipici di un ottimismo fatuo e pubblicitario?

Il Papa stesso era consapevole di parlare in un contesto di “stanchezza” del Cristianesimo: “La stanchezza è un sentimento piuttosto diffuso nei Paesi di antica tradizione cristiana, attraversati da molti cambiamenti sociali e culturali e sempre più segnati dal secolarismo, dall’indifferenza nei confronti di Dio, da un crescente distacco dalla pratica della fede”.

Chi dice loro che il male, il negativo, il dolore, la morte hanno abitato e abitano tuttora la storia degli uomini e che questa è la condizione umana?

Se l’urgenza decisiva è quella del “leggere i segni dei tempi” e farne conseguire un’educazione intellettuale e morale delle giovani generazioni, occorre prendere atto che la Chiesa cattolica è rimasta ormai quasi l’unica agenzia culturale e educativa, almeno in Occidente, in grado di proporre una lettura dei tempi che non si riduca alla geo-politologia e alla climatologia e che ingaggia personalmente nell’intera storia del mondo chi sta in ascolto.

La Chiesa cattolica reale: cioè parrocchie, oratòri, ordini religiosi, associazionismo culturale e sociale, movimenti carismatici…  Ovviamente operano nella società civile molte altre agenzie culturali, a partire dalle scuole alle Università, ai giornali, a centri di studi e ricerche, a club e circoli culturali, ai partiti, ma la loro volontà/capacità di connettere la visione del mondo con la responsabilità degli individui nello stare nel mondo è ridotta al minimo, spianata dalla crisi delle grandi ideologie e dalla comunicazione massiccia, immediata e labile di un presente onnipresente.

Riflettendo molti anni fa sul “senso religioso”, don Luigi Giussani scriveva: “Un individuo che avesse vissuto poco l’impatto con la realtà, perché, ad esempio, ha avuto ben poca fatica da compiere, avrà scarso il senso della propria coscienza, percepirà meno l’energia e la vibrazione della sua ragione”.

Far vibrare una ragione inquieta, accendere in una persona “l’intelligenza del mondo” è il gesto educativo originario. Papa Francesco ha detto al milione di ragazzi che aveva di fronte: il mondo è questo, mettetevi in cammino per cambiarlo! Ai nostri ragazzi che sono indotti a pensare dall’onnipotente immediatezza dei social che il presente è il tutto ed è a disposizione gratis, alle giovani generazioni colpite dalla sindrome della “trascuratezza benestante”, descritta dalla saggista Helene Von Bismarck come “uno stato di decadenza che risulta dall’aver avuto tutto troppo facilmente per troppo tempo, portando a ritenere egoisticamente equivalenti i piccoli disagi e i mediocri conseguimenti al dolore e alla lotta di persone che conoscono il significato dei problemi reali”, a  questi ragazzi Francesco ha gridato in faccia: “Nulla è gratis!”.

Colpisce, nello scenario di Lisbona, il dialogo tra una persona educante molto anziana, nata tre anni prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale, e una generazione in ascolto, nata in questi anni 2000, destinata ad oltrepassare il 2100 e a vivere tragedie storiche e svariati personali destini.

Da Lisbona viene una conferma sulla natura e sul metodo dell’educare. La struttura della relazione educativa è asimmetrica. È certo l’incontro tra due libertà, ma quella dell’educatore è già costituita e quella dell’educando è in formazione.

Educare vuol dire fornire materiali cognitivi e testimoniare/praticare vincoli di realtà per la costruzione della libertà dell’educando. Tocca all’educatore ascoltare – Papa Francesco lo ha spiritosamente definito “l’apostolato dell’orecchio” – ma poi deve parlare, cioè esercitare un’autorità, fondata su una capacità di visione e di testimonianza di una prassi.

Libero l’educando di accettare la sfida o di respingerla, ma l’educatore non è libero di rinunciare al proprio compito; in tal caso cessa di essere un educatore. Il fenomeno dell’abdicazione all’educare è divenuto massiccio nelle nostre società.

È giustificato in molti modi, per lo più nel nome della libertà dell’educando, dell’auto-educazione spontanea alla Rousseau, del diritto all’emozione, del non avere fastidi, come quello del dover di dire dei NO ai propri figli, ai propri alunni, ai propri fedeli…

A chi è credente, le lezioni di Lisbona appaiono di facile comprensione. Essi dispongono pur sempre di uno sguardo diverso sul mondo, assicurato dalla loro “riserva escatologica”, che è il fondamento della speranza cristiana.

Ma possono i non credenti apprendere qualcosa da Lisbona 2023? I non credenti: quelli che non credono che esista un futuro di liberazione umana appeso ad un Oltre trascendente, quelli che credono in un messianismo trans/post-umanistico senza Messia, quelli che vedono la Storia come Caso e come Caos, quelli che vivono il mondo come un’arena gladiatoria, dove vince il più forte… Hanno qualcosa da apprendere le società civili dell’Occidente, la società italiana, i suoi insegnanti, intellettuali, politici?

Almeno tre lezioni: uno sguardo realistico e incessante sulla storia presente del mondo – donde, per es., l’annuncio appena dato del tema della Giornata mondiale della Pace 2024: Intelligenze artificiali e  Pace – quale condizione di esercizio concreto della speranza; la necessità di ricostruire per ogni generazione presente il legame educativo con quelle che arrivano, pena la caduta delle civiltà;  l’assunzione della propria responsabilità/libertà come compito e come vincolo verso la responsabilità/libertà altrui.




UN SINGOLARE SCONGIURO APOTROPAICO

In alcuni Mascheroni Peligni Articolo

[Pubblicato alle pagg. 83-91 del Bollettino Trimestrale ASTRA (Pe.) – Tradizioni Popolari Abruzzesi. Anno III Numero 6 (gennaio-febbraio-marzo) 1975]

“Si preferisce respingere fuori dalla cultura tutto ciò che non si conforma nelle norme sotto le quali si vive”: Claude Levi-Strauss

La straordinaria usanza a carattere fallico che mi accingo a descrivere è passata inosservata a tutti i folkloristi abruzzesi e soprattutto a Giovanni Pansa, autore tra l’altro di un fondamentale saggio dal titolo “Riti e simboli fallici dell’Abruzzo. Studi di etnografia comparata archeologia e folklore” . Per l’importanza che riveste, l’argomento merita ulteriori indagini dirette ad accertare, anche al di fuori dell’area peligna, testimonianze di una costumanza che, pur affondando le proprie radici nella notte dei tempi, è degradata da atto magico-religioso a semplice superstizione, spesso vissuta a livello d’inconscio. In molti centri peligni dunque, si osservano, per lo più infissi sulla facciata anteriore di umili case o di vecchi palazzi, resi “nobili”, dalla pastorizia un tempo fiorente, mascheroni fittili o in pietra che mostrano in modo evidente la lingua da fuori. Io ho avuto anche la fortuna, forse, di poter parlare con l’ultimo artigiano che su ordinazione esegue tali mascheroni, in legno o in pietra, il signor Giovanni Fraino, di anni 85, ebanista, abitante in Rivisondoli.

«Queste maschere – mi ha detto il signor Fraino – servono contro l’invidia e contro il malocchio La lingua sta ad indicare l’organo sessuale dell’uomo. In tali lavori raggiunse una certa celebrità un artigiano di Rivisondoli, di nome Emidio Troiano, vissuto verso la metà dell’Ottocento e soprannominato ‘toscanino’, perché aveva lavorato per un certo periodo in Toscana, dove aveva frequentato circoli anarchici. Appena tornato a Rivisondoli, ‘toscanino’ tentò di diffondere le idee anarchiche. Ma sorvegliato continuamente dalle autorità, fu costretto ad emigrare in America, dove continuò a scolpire mascheroni con la lingua da fuori». Questa dichiarazione del signor Fraino è certamente importante, e non tanto perché testimonia nel tempo la continuità di tale particolarissimo tipo di artigianato, quanto per la consapevolezza che gli artigiani stessi ebbero ed hanno della simbologia inerente all’atto di cacciare la lingua in segno di scongiuro, “un linguaggio dimenticato” direbbe Erich Fromm, che si è salvato tuttavia giungendo fino a noi con tutto il suo messaggio magico-religioso.

Analizziamo dunque alcuni di tali mascheroni presenti nell’area peligna. A Bugnara, centro distante 6 km da Sulmona, si ammira in via Fontana un mascherone rotondo fittile che misura cm. 50 circa di diametro (vedi dis. Bugnara).

A Scanno su segnalazione del prof. Dante Pace, noto studioso di archeologia peligna che in tale sede ringrazio sentitamente, l’uso in questione è assai vivo e si notano mascheroni in pietra scolpiti sulle facciate di alcuni palazzi ed anche sotto le mensole di balconi.

Sulla facciata anteriore di un rustico sito proprio nel centro di Scanno e precisamente in via dei Caduti, spicca un mascherone scolpito in una pietra del muro, che presenta caratteri così arcaici da far sorgere il sospetto che possa risalire ad epoca romana se non addirittura italica (vedi dis. Scanno).

Tale circostanza non può tuttavia stupire. Chi visita infatti il Museo Campano a Capua, resta affascinato di fronte ad una serie di mascheroni fittili di epoca italica, sistemati in apposita sala, e mostranti la lingua al di fuori. Il disegno 1 (vedi dis. Sulmona) mostra un mascherone in pietra infisso sopra il portale di una casa di Sulmona, in via Probo Mariano.

Il disegno 2 (vedi dis. Pratola Peligna.)  si riferisce ad un mascherone in stucco, posto sotto il cornicione di una casa sita in Via Antonio De Nino a Pratola Peligna. Il proprietario di tale casa, devo la preziosa informazione all’avvocato Panfilo Petrella di Pratola Peligna, fece appositamente collocare tale mascherone sotto la grondaia agli inizi del secolo, poiché era in lite per motivi di interesse con il proprietario della casa di fronte.

Questa singolare usanza, sulla quale esiste scarsissima letteratura, affonda dunque le sue radici nella notte dei tempi ed è pervenuta a noi ancora ricca del suo significato originario. A proposito afferma il Forcellini: « Linguam exserere lubridii causa in aliquem, mos fuit antiquis Latinis, qui etiamnum apud nostrates viget, quo quidem obscaeni aliquid adversus alium, quicum contendis, signiflcatur; nam lingua ita exserta similitudinem quamdam penis exhibet, quae tum viris, tum femnis, tum pueris stupri contumeliam minitari videtur» 

L’aspetto della «minaccia di stupro» insito, secondo il Forcellini nell’exserere linguam, un atto che equivale all’esibizione del pene, è tuttavia secondario, come ritengo, rispetto al concetto storico-religioso del fallo come simbolo di forza, fertilità, crescita, e pertanto ritenuto capace, se esibito direttamente o anche sostituito dalla lingua, di rendere immune l’uomo di fronte ad ogni tentativo esterno diretto a turbare la sua psiche, a minacciare i suoi beni o la sua stessa persona.

Si tratta in definitiva di un atto apotropaico, diretto ad annullare la influenza malvagia, non disgiunto anche da un contenuto magico-omeopatico, che spesso a livello d’inconscio intende produrre il simile (benessere, sviluppo fisico e psichico, fertilità ecc.) con il simile (lingua, surrogato del pene, elemento fecondante per eccellenza, il simbolo stesso, pertanto, della vita). Significativo è a proposito un episodio riferito da Livio. I Galli, avanzati fin quasi alle porte di Roma, si erano attestati sulla riva settentrionale dell’Aniene e solo un ponte li divideva dall’esercito romano, accampato sulla riva opposta. Ad un certo momento un Gallo, di enorme corporatura, si staccò dalla sua schiera e fattosi avanti sul ponte sfidò a duello il soldato romano ritenuto più valoroso.

Si offerse per il combattimento Tito Manlio e Livio aggiunge: «armatum adornatumque adversus Gallum stolide laetum et – quoniam id quoque memoria dignum antiquis visum est – linguam etiam ab inrisu exserentem producunt».   Di fronte al pericolo che la sua vita correva per l’imminente duello, il Gallo dunque cacciò fuori la lingua, simbolo della stessa vita, per allontanare apotropaicamente ogni minaccia. Lo stesso valore di scongiuro fallico è costituito dall’atto apotropaico che frequentemente si nota nel nostro Abruzzo ed anche altrove, durante il passaggio di un carro funebre, simbolo di morte, si evoca la vita toccando il pene, simbolo di vita. Al posto dei genitali si tocca spesso anche il ferro, capace di «tener lontani fantasmi e altri spiriti pericolosi»  

Un altro esempio atto ad illuminare il concetto di fertilità e di vita insito nella lingua è costituito dall’usanza che i Tibetani hanno, come è noto, di salutarsi cacciando la lingua. Anche i contadini tedeschi attribuiscono all’atto di cacciare la lingua (Zunge aussrechen) un augurio di bene e di prosperità. 

Tale atto, particolare assai importante, è una specie di surrogato di un altro gesto, il così detto Daumenhalten, che consiste nell’infilare il pollice tra l’indice e il medio, dove appunto il pollice sta a simboleggiare l’organo dell’uomo. Nei miei frequenti soggiorni in Germania ho potuto constatare che i due atti, cioè sia la « Zunge aussrechen » che il « Daumenhalten », assumono, specie nelle persone anziane, un valore apotropaico cosciente cui si ricorre per scongiurare pericoli di qualsiasi natura. Specialmente durante un litigio verbale, cacciare la lingua o infilare il pollice tra l’indice e il medio, equivale ad uno scongiuro contro le minacce di uno dei contendenti oppure ad una difesa nei confronti di ingiurie ritenute capaci di sconvolgere o impedire in quel momento, l’equilibrio fisico-psichico in seguito all’ira che tali ingiurie provocano, di sconvolgere o impedire dunque un processo armonico di crescita. 

Vi sono tuttavia ulteriori aspetti meritevoli di essere sottolineati e né con essi l’argomento può considerarsi esaurito.

Come è noto, il mero atto di cacciar fuori la lingua, compiuto a livello d’inconscio, è comune a tutti i bambini, senza distinzione di sesso. Dall’adolescenza in poi però, si verifica un mutamento significativo nel comportamento dei maschi e delle femmine. Infatti, l’atto di cacciare la lingua si nota solo in quest’ultime, mentre i primi lo sostituiscono con altri gesti «osceni» e con parole «scurrili››, che rappresentano ulteriori scongiuri a carattere fallico.

Così un gesto che imita il fallo è costituito dall’atto di piegare il braccio destro sul quale si poggia la mano sinistra, atto comune specialmente nell’Italia centro-meridionale. Circa il linguaggio scurrile, valgono tutt’ora le lucide intuizioni del Pansa, trattandosi di una “espressione attenuata delle forme naturalistiche di scongiuro, perché conserva ancora, più o meno consciamente, il sentimento e il carattere comune a quella che era per i nostri vetusti antenati l’espediente più acconcio per allontanare l’invidia: l’esibizione fallica. Così io penso che a questi mezzi averrunchi, propri del volgo, sia come mostra apparente di scongiuro, sia come espressione viva del linguaggio, debba ascriversi l’uso della interiettiva CA – – O, comunissima nel meridione, con la quale si presume dare efficacia al discorso. Essa dovrebbe corrispondere al latino Praefiscine”. 

Ora, l’esibizione della lingua viene considerata nella donna una «oscenità» non tanto, come ritegno, a causa della funzione che l’atto stesso ha (scongiuro apotropaico), quanto per il fatto che la funzione stessa è rappresentata dalla lingua in chiara e cosciente sostituzione del pene. Vi sono intatti altri scongiuri compiuti, alla luce del sole, da donne appartenenti ad ogni ceto (come per es. toccare il ferro) e nella certezza di non violare alcuna norma sociale.

Ma l’oscenità insita nel concetto del fallo, è relativamente recente, poiché questo fu presso molti popoli del vicino Oriente, in Grecia e a Roma, un simbolo religioso legato a culti agrari e della fertilità in genere. Prescindendo dalle «fallogonie» che rappresentano in tal senso il caso più classico e non affatto sconcertante, tutto lascia ritenere che anche la Festa dei Ceri a Gubbio, che ha fatto scrivere fiumi d’inchiostro, non fosse altro che un rito di fertilità compiuto mediante l’esibizione di grandi falli portati in giro per le campagne, un rito dunque, di derivazione bacchica. essendo Bacco Dio della vite e del vino.

Fu accertato inoltre da Bachhofen , da Morgan  e confermato da illustri antropologi contemporanei come E. Fromm  , che sotto la più recente religione patriarcale è esistito uno stato più antico di religione matriarcale, caratterizzato dal culto di divinità androgine, le «Dee-Madri», rappresentate artisticamente dalle famose “Veneri” venute alla luce un po’ ovunque nell’area mediterranea, e raffigurate con seni e natiche enormi per sottolineare quei culti della fecondità cui le Dee-Madri stesse erano preposte. Ma, avverte Eliade, “l’androginia divina che si trova in tanti miti e credenze, ha un valore teorico, metafisico. La vera intenzione della formula è quella di esprimere, in termini biologici, la coesistenza dei contrari, dei principi cosmologici, cioè maschio e femmina, in seno alla divinità” 

Pertanto, nella fase matriarcale, di cui noi abbiamo un’eco nel mito delle Amazzoni, la Dea-Madre assume a sé, nell’ambito del culto generale della fertilità, anche l’attributo del fallo, organo fecondante a lei «naturalmente» estraneo, ma riprodotto simbolicamente, nell’atto magico in generale ed apotropaico in particolare, dalla lingua.

E non a caso quei mascheroni fittili mostranti abbondantemente la lingua da fuori, venuti alla luce nei pressi di Capua, sono stati ritrovati insieme ad alcune Dee-Madri. In questa «coincidentia oppositorum ››, rappresentata dalla Dea Madre, la lingua e quindi il fallo, lungi dall’essere simboli osceni, costituivano paradossalmente un aspetto della struttura stessa della divinità che riuniva in sé tutti i contrari.

Scomparse le Dee-Madri, altre divinità apparvero nell’Olimpo mediterraneo, depositarie delle stesse funzioni delle Dee- Madri. Una di queste divinità fu Cerere, preposta ai culti della fertilità e particolarmente venerata presso i peligni, nella cui area, come si è visto, sono presenti i mascheroni che, grazie ai disegni dell’amico Giovannelli, che con noi ha condotto le ricerche per la parte illustrativa, sono inseriti nel presente studio quale valido corredo grafico.

Franco Cercone

In Foto: 4  disegni di Vito Giovannelli

[Sullo stesso argomento: F. Cercone, Esibizione fallica della lingua in mascheroni peligni, articolo pubblicato alle pag.193-196 della “Rivista LARES” (Organo dell’Istituto di Storia Tradizioni Popolari dell’Università di Bari e della Federazione Italiana Arti e Tradizioni Popolari) Anno XLI – N 2 aprile/giugno 1975; Ed.: Leo S. Olschki – Firenze]

1 In “Rivista di antropologia” volume 25, Roma 1822.Il Pansa tratta tre argomenti: a) il rito magico dei ramoscelli spaccati e la tradizione dei culti fallici nel santuario della Madonna del Lago a Scanno; b) le incanate e le esibizioni falliche; c) il rito eleusino di Baubo ed il simbolo talismatico della ranocchiella abruzzese.

2 E. Forcellini, Lexicon totius latinitatis , Tom. III, voce ‘Lingua’.

3 T. Livio. Storia di Roma, Libro VII, X. L’episodio, come narra Cicerone (De Orat.II, 66) fu anche riprodotto in una tabula che si ammirava nel Foro romano.

4 J. G. Frazer, Il ramo d’oro, I 352; Boringhieri 1973.

5 Cfr. E. Hamann – Krajer e Baechtold – Staubli, Handwoerterbuch des deutschen Aberglaubens , vol. VI, 815; Berlino 1942.

6 Stranamente il significato del Daumenhalten è sfuggito all’attenzione dell’Albergamo, quando questo illustre studioso afferma che “D’incerta origine sono alcuni gesti e frasi di scongiuro tutt’ora usati nei paesi civili, come lo stringere il pollice tra l’indice e il medio, che i tedeschi denominano Daumenhalten” (F. Albergamo, Mito e Magia, pag. 135. Guidi Ed. Napoli 1972). L’equivalente italiano del Daumenhalten è il ‘fare le fiche’ di cui abbiamo vastissima testimonianza soprattutto in campo letterario. Si confronti per esempio Dante, lnferno XXV.

7 G. Pansa, Riti e simboli fallici dell’Abruzzo …ecc , op. cit. nota 4, pag. 21. Si confronti con gli altri scongiuri ed esibizioni falliche delle donne abruzzesi.

8 In  Das Mutterecht , Stoccarda 1861, Schroeder Ed.

9 In Ancient Society , Chicago 1877, Charles Ed.

10 E. Fromm, Il linguaggio dimenticato, Bompiani Ed. pp. 196 segg.

11 M. Eliade, Trattato di Storia delle Religioni , pag. 436; Boringhieri 1972.




A NINO RUSCITTI la dedica della biblioteca

Sabato 19 agosto alle ore 19.00, la struttura sarà inaugurata in uno degli spazi ricavati dalla riqualificazione del Palazzo Alesi. Alle 21.30 il Centro Studi Nino Ruscitti ospita Anna Rizzo, vincitrice del Premio Nazionale “Benedetto Croce” con il suo libro “I paesi invisibili”.

Bugnara, 15 agosto 2023. Doppio appuntamento con la cultura sabato 19 agosto a Bugnara. Alle ore 19.00 in Piazza Borgo S. Vittorino, nei pressi di Piazza SS. Rosario, è in programma la cerimonia di inaugurazione della Biblioteca all’avv. Nino Ruscitti, giovane professionista prematuramente scomparso il 13 febbraio del 2020. Alle ore 21.30 ci sarà invece l’incontro con Anna Rizzo, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce nella sezione letteratura giornalistica.

Alla cerimonia di inaugurazione interverranno: Domenico Taglieri, Sindaco di Bugnara; Gianfranco Di Piero, Sindaco di Sulmona; Lando Sciuba, Avvocato.

«L’inaugurazione degli spazi della Biblioteca – scrive il presidente del Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti, Matteo Servilio – è un primo passo per un progetto ambizioso che stiamo cercando di portare avanti da poco più di un anno e mezzo. L’intitolazione della struttura è sicuramente il modo più idoneo per tenere vivo il ricordo di Nino, sia perché rappresenta un luogo di memoria collettiva, sia perché si tratta di uno spazio riqualificato e destinato ad una nuova funzionalità, sia perché alimentandola e curandola possa stimolare a vari livelli lo sviluppo di iniziative culturali, rispondere a bisogni di pubblica utilità, aggregare e costruire una rete di rapporti, di esperienze e professionalità da spendere per il bene dell’intero territorio. Un primo obiettivo – continua il Presidente – è stato raggiunto con fatica e dedizione, grazie soprattutto alla generosità di tante persone che hanno voluto esprimere la loro vicinanza attraverso la donazione di libri. Tra le più importanti in termini di qualità e quantità va sicuramente menzionata la donazione della Famiglia Bolino a cui va il nostro ringraziamento».

A partire dalle 21.30 negli spazi del cortile di Palazzo Alesi, adiacente alla biblioteca, è in programma il sesto appuntamento della rassegna Libri Sotto Le Stelle con la presentazione del libro di Anna Rizzo “I paesi invisibili: manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia” edito dal Saggiatore. 

Di professione antropologa, Anna Rizzo studia da anni i piccoli insediamenti e le aree interne e rurali. Nel corso delle sue ricerche sul campo, partendo dall’archeologia, si è concentrata sul recupero delle comunità.

Da oltre dieci anni segue la riqualificazione di Frattura di Scanno e il suo libro ha vinto l’ultima edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce – Pescasseroli nella sezione letteratura giornalistica. Nel corso della presentazione-intervista con Anna si parlerà di paesi, di comunità e di luoghi marginali, a partire dalla sua esperienza di studiosa.




COLPO DI FERRAGOSTO l’Adriatica Press completa il roster

In biancorosso arriva Silvia Costantini: “Felice di essere approdata a Teramo in una società ambiziosa”

Teramo, 15 agosto 2023. Mancava un tassello per completare il roster dell’Adriatica Press, ed il tassello è stato inserito proprio nel giorno di Ferragosto. In biancorosso arriva la schiacciatrice Silvia Costantini, classe 1993, alta 1.80 nata a Penne, con trascorsi in A2 ad Altino. Nella stagione appena conclusa ha indossato la maglia della Star Volley Bisceglie, formazione inserita nello stesso raggruppamento della Futura in B2. Per l’Adriatica Press si tratta di un colpo di mercato importante che chiude la campagna acquisti di questa nuova stagione.

“Sono felicissima di essere approdata a Teramo nel mio Abruzzo – commenta Costantini – e soprattutto di essere arrivata in una società ambiziosa. Affronteremo il campionato di B1, un torneo difficilissimo ed impegnativo. Sono convinta che con il lavoro in palestra e lo spirito di squadra riusciremo ad ottenere i risultati che la società si aspetta. Ho parlato con coach Luca Nanni e  mi ha fatto un’ottima impressione. Nella squadra biancorossa ritrovo mia cugina, Monica Lestini e Celeste Di Diego. Insieme abbiamo giocato ad Altino ottenendo ottimi risultati. Non vedo l’ora di cominciare. Sono carica e vogliosa di disputare il campionato di B1 con  Teramo, società ambiziosa”.

Silvia Costantini vestirà la maglia numero 7.




PROGETTO SPIAGGE SICURE 2023

Controlli rafforzati sul litorale. Prevenzione e tutela dell’ambiente marino e costiero nelle giornate di Ferragosto

Pescara, 15 agosto 2023. Con l’approssimarsi del Ferragosto abbiamo predisposto un rafforzamento del dispositivo di monitoraggio già in atto dal 1° giugno scorso, intensificando ulteriormente i servizi di controllo della fascia litoranea delle città di Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare ed Ortona.

Da sabato scorso ad oggi, dalle ore 09:30 alle 18:30, oltre 80 postazioni di salvamento, 4 pattuglie a terra, 2 equipaggi in acquascooter tutti radiocollegati con una Centrale Operativa, hanno garantito un monitoraggio continuo ed interventi in caso di necessità andando a rispondere alle esigenze dell’utenza balneare in queste giornate particolari, al fine di salvaguardare la tutela della salute pubblica e dell’ambiente marino – costiero.

Sulle spiagge diverse sono state le iniziative di svago e divertimento, tantoché in questi ultimi giorni abbiamo riscontrato una discreta affluenza di persone. Non si sono registrate particolari criticità: sabato mattina, alle ore 11:30 circa, sul litorale Nord della città di Pescara è stato assistito un bagnante in difficoltà a circa 100 metri dalla battigia, mentre sul litorale Sud, alle ore 12:10, due persone sono state condotte a riva mentre si erano rifugiate sulle barriere radenti a causa del mare poco mosso.

Domenica mattina è stata segnalata, sul litorale Nord di Pescara, la scomparsa di una donna di 70 anni, allarme fortunatamente rientrato dopo pochi minuti. Lunedì alle ore 13:30 un natante a motore con due persone a bordo si è ribaltato ed è parzialmente affondato nelle acque della zona Nord di Montesilvano, sul posto è intervenuto Personale della Guardia Costiera di Pescara e Montesilvano a terra e in mare. Nella giornata odierna, alle ore 15:00, abbiamo ricevuto segnalazione di un possibile bambino disperso in mare nella zona Nord di Francavilla al Mare, è stato allertato il personale della locale Delegazione di Spiaggia; tuttavia, l’allarme fortunatamente è rientrato dopo pochi minuti.

Diverse sono state le segnalazioni relative a bambini smarriti o ritrovati, in particolare nel pomeriggio di sabato, sul litorale di Pescara Nord, si sono perse le tracce di un bambino straniero di 9 anni, rintracciato ad oltre 1 km di distanza, mentre nella mattinata di lunedì su Montesilvano è stato ritrovato un bambino di 5 anni allontanatosi dai genitori distanti alcuni lidi: in entrambi i casi è intervenuto il personale della Squadra Volante della Questura di Pescara. Sono state tutte attività routinarie dove la totalità delle persone assistite erano in buone condizioni di salute. Questa mattina nella nostra Centrale Operativa abbiamo avuto il piacere e l’onore di ricevere le visite del Prefetto della Provincia di Pescara Sua Eccellenza Dott. Giancarlo Di Vincenzo e del Sindaco di Pescara Avv. Carlo Masci che hanno augurato a tutti i nostri Bagnini di Salvataggio il Buon Ferragosto.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri collaboratori, così come anche il personale dei lidi e gli Operatori delle Forze di Polizia e Soccorso in servizio nel corso di tutta la stagione ed in particolare in queste giornate clou. Un ulteriore ringraziamento al Personale della Società Nazionale di Salvamento – Sezione di Pescara per la preziosa disponibilità e cooperazione ed al servizio RadioMare sempre pronti a diramare annunci di pubblica utilità. Sono state giornate di festa serene dove sono prevalsi divertimento, rispetto reciproco e buon senso.

Cristian Di Santo

Presidente della Lifeguard – La Compagnia del Mare:




Buon Ferragosto 2023




IL QUADRO DI SUOR ANGELICA e i sogni di Massimo Ranieri

Gran Gala di Ferragosto 15 agosto in Avezzano ore 20:45. Villa Massimo monte Salviano (gratuito) con apericena alle ore 19. Massimo Ranieri il 16 agosto in Tagliacozzo. Mercoledì 16  agosto, ore 21:30 – Piazza Duca degli Abruzzi

Tagliacozzo, 15 agosto 2023. Ferragosto ad Avezzano per l’esecuzione dell’opera di Giacomo Puccini affidata agli allievi delle accademie di Glenn Morton e Donata D’Annunzio Lombardi e mercoledì 16 agosto, sempre a Tagliacozzo il nuovo spettacolo di Massimo Ranieri “Tutti i sogni ancora in volo”, evento della XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmata da Jacopo Sipari di Pescasseroli

Non solo spettacolo alla XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmato  dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, fortemente sostenuto dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo Assessore alla cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq, ma anche alta formazione con lo stage dell’Accademia Adalo di alto perfezionamento vocale Daltrocanto del Maestro Donata D’Annunzio Lombardi e della Classic Lyric Art del Maestro Glenn Morton, i cui allievi debutteranno in Suor Angelica di Giacomo Puccini martedì 15 agosto a Villa Massimo, in Avezzano, tra il verde  di monte Salviano, alle ore 20:45, con apericena previsto per le ore 19.

“Sono le migliori stagiste qui presenti al festival appartenenti alle due Accademie – ha dichiarato il soprano D’Annunzio Lombardi – che usano il termine Daltrocanto, una definizione, questa, che lascia intendere, appunto, che esiste un’altra modalità per studiare la tecnica del canto, agganciata alle forze egemoni del corpo, e in particolare quelle della colonna vertebrale. Noi non ammettiamo la maschera nel corpo, essa deve essere un risultato, non la causa dell’adduzione cordale. Daltrocanto è anche l’associazione che ha organizzato la recita in questa incantevole chiesetta, con le ragazze scelte per i ruoli più per il loro temperamento che per la loro maturità vocale. Infatti, alcune di loro sono già pronte per calcare palcoscenici prestigiosi, altre sono ancora alle prime armi, ma già cariche di quella urgenza espressiva, che le porterà in alto”. Certo non occorrono commenti per spiegare con quanta esattezza Suor Angelica, datata 1918, corrisponda alla prassi moderna di alludere ad una realtà nefanda, mettendo sul tappeto, in sua vece, evasivi primitivismi e candori. Qui si tocca con mano il Trittico pensato come plurimo esercizio stilistico, come svolazzo estetico, preziosismo e amaro gioco dove le immagini, novecentescamente, si celano nel loro contrario.

Suor Angelica divide col Tabarro il ruolo centrale che il fattore tempo riveste nell’economia del dramma. In particolare, il passato è premesso indispensabile della tragedia claustrale, dove la protagonista non ha mai vissuto una vera felicità: quasi due terzi dell’opera sono costellati di riferimenti tramite cui si prende gradatamente coscienza del lento fluire del presente. “Le tre sere della fontana d’oro” sono le uniche in cui le recluse contemplano il tramonto e conducono le suorine alla riflessione malinconica: “un altr’anno è passato”. Il candido desiderio di Suor Genovieffa (Marina Fita) (“Da cinqu’anni non vedo un agnellino”) è una delle tante premesse perché Angelica (Ginevra Gentile) a colloquio con la Zia Principessa (Valentina Pernozzoli), constati dolorosamente che “sett’anni son passati” da quando è entrata in clausura. Tutte le strutture temporali, insomma, devono essere rievocate per poter contestualizzare l’attimo che si vive sulla scena. Un secondo parametro vincola saldamente Angelica alle altre due opere: l’inedito ruolo giocato dalla caratterizzazione musicale dell’ambiente in rapporto allo sviluppo dell’azione e alla forma musicale dell’atto unico.

Nell’asettico convento di clausura, dove si svolge la vicenda, la vita non pulsa e l’amore manca, mentre regnano il senso di colpa e l’ipocrita bigotteria. Preghiere, rintocchi di campane, inni in latino, sottolineati da una scrittura modale e da timbri sfumati e algidi, marcano un distacco dal mondo degli affetti terreni che è frutto della costrizione e della rinuncia. Angelica è sottratta a ogni inserto naturalistico, di cui invece Tabarro è permeato; pure il luogo claustrale fornisce l’occasione per costruire un tessuto musicale omogeneo e rigoroso, che riflette un clima peculiare. Puccini amò questo atto unico più degli altri due, perché gli consentiva di tornare all’amore colpevole di Manon Lescaut e frainteso di Madama Butterfly. Peraltro, Angelica si differenzia profondamente: dopo avere vissuto l’amore senza un’ombra di egoismo, ne viene privata.

Le due eroine precedenti hanno un ruolo attivo nel determinare la propria sorte, mentre la monaca è costretta a subire le angherie del suo milieu aristocratico, e viene rinchiusa tra le mura di un convento per seppellire una colpa che tale non è. In nome delle convenzioni bigotte della sua classe le viene negato il diritto alla maternità, sebbene un istinto biologico fortissimo le consenta di sopravvivere, sorretta com’è dal pensiero di un’altra esistenza che comunque cresce, mentre il tempo intorno a lei si è fermato. La brutale rivelazione della morte del bimbo le toglie l’ultimo appiglio, e il suicidio viene, dopo il grande assolo – “Senza mamma”, vertice fra i più toccanti dell’arte di Puccini – come diretta conseguenza della contrazione dei tempi drammatici. A completare il cast La Badessa Martina Sannino, la Suora Zelatrice Nadia Trishnevska, la Maestra delle novizie Ester Esposito, Suor Osmina Katiuscia D’Andrea, Suor Dolcina Rosaria Angotti, la Suora Infermiera Claudia Spiga, Le Cercatrici Daniela Esposito e Rebecca Sois, le novizie Mariagrazia Aletto e Rosaria Angotti, mentre al pianoforte troveremo Nicola Polese e in veste di regista, Donata D’annunzio Lombardi.

Riprende la rassegna letteraria il 16 agosto alle ore 18, nel cortile d’armi del Palazzo Ducale di Tagliacozzo con la presentazione del volume “Il figlio del silenzio” (Ed. Valletta, 2017) di Monica Tarola. Il libro è la testimonianza del difficile percorso di una mamma che deve affrontare la totale sordità del suo piccolo Matteo. Indifferenza, diffidenza di un contesto sociale, insensibilità del settore scolastico, questi i punti che maggiormente le hanno reso più duro e difficile il percorso del dramma del silenzio del suo “angioletto”.

La serata, del 16, ospiterà in Piazza Duca degli Abruzzi, alle ore 21,30, il nuovo spettacolo di Massimo Ranieri “Tutti i sogni ancora in volo”. Con la scusa di ripartire dalla celebre frase di Perdere l’amore, si confesserà a cuore aperto col pubblico. Parlerà dei suoi sogni che non smettono di esistere e tracciare la strada della sua vita. Sogni d’amore di un ragazzo da sempre appassionato di automobili, ma disposto a prendere la bicicletta pur di accompagnarci sopra romanticamente la fidanzata dell’epoca. Sogni realizzati oltre ogni aspettativa, come quelli di una carriera folgorante. Sogni ancora da concretizzare come quelli di un Napoli Campione d’Europa.

La morale è: sono i sogni a muovere la nostra anima verso ciò che ci può fare stare bene. Ranieri lo racconta per due ore e mezza con una confidenza tale che potrebbe sembrare un dialogo a tu per tu tra pochi intimi piuttosto che un concerto davanti ad una platea gremita. È così, basta uscire di casa e vivere oltre gli schermi per rendersi conto che esistono ancora il mare e le bellezze di questo mondo che troppo spesso ci dimentichiamo. Canta molto e lo fa per tutto il tempo straordinariamente bene. Erba di casa mia, Vent’anni, La vestaglia, Rose rosse, Se bruciasse la città, ma anche Lettera da lontano, La mia mano a farfalla (poesia di Bruno Lauzi musicata da Franco Fasano e incisa recentemente dal cantante napoletano), quindi evergreen ormai fatti suoi come Pigliate ‘na pastiglia, Resta cummè, Tu vuò fa l’americano, Quando l’amore diventa poesia, mentre il viaggio si concluderà con Perdere l’amore.

Dietro di lui strumentisti che confermano quella loro inconfondibile capacità di lettura della melodia estremamente cantabile, sotto la quale si muovono sofisticazioni armoniche e salti cromatici, con quel modo disinvolto di spostarsi da un estremo all’altro del proprio registro strumentale, preservando però la voce suadente di un mainstream morbido e lussureggiante. Qualche tappa del viaggio ci porterà anche nella malìa napoletana (il sogno si lega al Giacomo Puccini del giorno prima se pensiamo all’aria di Pinkerton in Butterfly) in cui Massimo Ranieri rivelerà la sua innata capacità di trasporre con creatività il tessuto armonico e melodico della canzone italiana d’autore, un progetto musicale colto e raffinato, che ben riflette il mondo poetico della nostra tradizione canora, in cui Ranieri e in particolare la formazione d’appoggio, si rivelerà artigiano di toni e timbri, armonie e “disarmonie”. Il saper coniugare la propria eccelsa statura culturale con una capacità davvero rara di regalare profonde emozioni, la voglia di mettersi in gioco attraverso un processo di creazione straniante ed anticonvenzionale, che gioca in qualche caso a creare riusciti contrasti tra le atmosfere gioiose dei suoni e la sofferta drammaticità dei testi originali, saranno gli ingredienti del concerto abruzzese.

Prossimo appuntamento, giovedì 17 agosto, per un tributo al Michael Jackson di Thriller, che usciva il 30 novembre 1982 Thriller usciva negli Stati Uniti, il più venduto della storia. Funky, rhythm and blues e soul incontrano e si scontrano con sonorità rock e disco-music nel corso di nove brani, tra i quali è impossibile trovarne uno che si possa definire “minore”. Questo progetto ha cambiato la musica pop per sempre, presentando sette indimenticabili hit tra cui “Billie Jean”, “Beat It” e “Thriller” che hanno battuto ogni record. Siccome tra fuoriclasse ci si riconosce, va a questo proposito menzionato il fatto che il primo singolo tratto da Thriller fu The Girl is Mine, cantato da Jacko in duetto con sir Paul McCartney. Rilevanti per il successo planetario dell’album furono anche la preziosa presenza di Quincy Jones in fase di produzione e la spinta dell’allora neonata MTV, che iniziò a trasmettere i videoclip di Michael Jackson valorizzandone anche le immense doti sceniche e rendendolo definitivamente un idolo a tutte le latitudini. Saranno Clarissa Vichi e Mattia Sciascia (voci soliste), Giulia Bellucci e Giuseppe Esposto (attori) con la sinfonica abruzzese diretta da Roberto Molinelli per la regia e i testi di Claudio Salvi a raccontare la storia, divenuta leggenda del Re del Pop, Michael Jackson




IN MEZZO AI PRETI religiosi e vescovi

Ci sono alcuni che definirei Poveracci

Avezzano, 14 agosto 2023. Pensano alla carriera, al potere, ad arruffianarsi in Vaticano. Sono anni luce dal Vangelo, dal servizio e dall’odore delle pecore.

Invece, grazie a Dio, ci sono altri sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali che servono il Signore con umiltà e sincerità di cuore.

I santi sono i veri rivoluzionari della Chiesa e del mondo!

Facciamoci santi!

fra Emiliano Antenucci

Foto: Famiglia Cristiana




FERRAGOSTO DI SOLIDARIETÀ SULLA SPIAGGIA

Giulianova, 14 agosto 2023. Come già avviene da diversi anni, anche per il Ferragosto 2023 l’hotel Baltic di Giulianova rinnova l’impegno a sostenere progetti di solidarietà.

Quest’anno l’attenzione è rivolta ad Emergency, organizzazione umanitaria che fornisce e garantisce il diritto alle cure alle vittime di guerre e povertà.

In particolare, il progetto che vuole sostenere è quello di un ospedale pediatrico ad Entebbe, Uganda che ha come obiettivo di diventare un punto di riferimento non solo per i bimbi ugandesi ma per tutti i bambini con necessità chirurgica provenienti da tutta l’Africa

Per contribuire a questo progetto l’hotel Baltic organizza un’ Aquilata martedì 15 agosto alle ore 16,30 presso lo stabilimento La Rotonda e metterà in vendita una sacca zaino che comprende la maglietta di Ferragosto e il kit completo per la costruzione di un aquilone.

Tutto il ricavato verrà devoluto al progetto Emergency.




IL TASER VA DATO A TUTTI

I detrattori delle Forze dell’ordine usano questo tragico evento per le solite sciocchezze

Chieti, 14 agosto 2023. “La drammatica notizia del trentacinquenne morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale.

Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente.

Il taser è uno strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della morte del trentacinquenne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento da parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino. Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti.

“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è morta – conclude Mazzetti – a noi preme anzitutto esprimere piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza della situazione che si sono trovati a dover fronteggiare.

La procura ora indaga come da prassi e sappiamo altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile, certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure un’autopsia abbia stabilito perché quest’uomo sia morto.

Sarebbe utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non resta che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte diversamente, con maggiori rischi per tutti”.