LA STORIA DELL’ARCANGELO MICHELE

di Don Marcello Stanzione

IlNuovoArengario, 10 agosto 2023. Michele deriva dall’ebraico Mikha’el, che significa: Chi come Dio? Il suo nome è un grido di combattimento: scudo e spada in battaglia, e un eterno trofeo di vittoria. La popolarità di questo nome nell’Antico Testamento appare dal fatto che non meno di dieci persone portano il nome di Michele e sono menzionate nei libri sacri, come “Setur il figlio di Michele.” Un nome simile si trova anche nella lingua accadiana con un significato identico a quello di Michele; l’accadiano equivalente è Mannuki-ili.

Il termine “Michele” appare per la prima volta nel Libro del profeta Daniele, dove egli viene chiamato: “Michele, uno dei primi principi”, ed ancora: “In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo”.

Il nome “Arcangelo” viene dato solamente a San Michele, sebbene la tradizione e la liturgia della Chiesa attribuiscano lo stesso titolo anche a San Gabriele e a San Raffaele: “Quando Michele, l’Arcangelo, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” Nonostante tale esplicita testimonianza della Scrittura, alcuni scrittori hanno affermato che San Michele, grazie alla sua posizione privilegiata fra gli Angeli, dovrebbe appartenere a un ordine più alto, forse a quello dei Serafini, e non all’ordine degli Arcangeli. Altri, invece, non condividono quest’opinione. Per essi, la posizione privilegiata occupata da San Michele può essere spiegata per il fatto che, anche se egli appartiene a un ordine relativamente basso per natura, grazie al suo eccezionale zelo per la gloria di Dio e per la salvezza dei suoi Angeli, al tempo della ribellione di Satana, ha meritato una gloria e un potere tali da eguagliare ed anche superare, per mezzo della grazia, alcuni spiriti celesti che appartengono a un Coro più elevato per natura.

Secondo gli insegnamenti della Bibbia, gli Angeli avrebbero vissuto un periodo di prova, durante il quale essi avrebbero meritato ognuno secondo le proprie opere. Il teologo americano Padre Giuseppe Husslein mise in evidenza che la Chiesa chiama San Michele “Principe delle armate celesti” – Princeps militiae caelestis, aggiungendo inoltre: “Il fatto che i tre Angeli, che ho già menzionato, vengano chiamati Arcangeli non implica il fatto che ad essi erano affidate missioni straordinarie. Michele è l’unico al quale le Scritture attribuiscono questo titolo, ma ci sono buone ragioni per credere che egli possa essere il maggiore di tutti gli angeli”. San Michele è il principe delle armate celesti, ma ciò è sufficientemente spiegato dal potere che gli ha affidato Dio e non necessariamente dalla superiorità della natura. Alcuni teologi credono che un potere di tale natura non possa essere conferito ai Serafini e Cherubini, che sono il trono vivente di Dio, ma piuttosto a coloro che appartengono all’ordine degli spiriti tutelari e dunque i Principati, gli Arcangeli, e gli Angeli, che “vengono inviati per servire coloro che riceveranno l’eredità della salvezza.” Secondo Gustav F. Oehler, “questo nome: Michele – Chi è come Dio? – del principe degli Angeli non implica semplicemente un’umile conoscenza da parte dell’Angelo, ma è piuttosto un’asserzione riguardante l’angelo stesso. Il nome esprime l’irresistibilità di colui al quale Dio ha dato il potere di eseguire i suoi ordini”.

San Michele è sempre stato l’Angelo guerriero per eccellenza, che combatte dapprima Satana e i suoi demoni fin dall’origine, poi, nel corso del tempo, tutti i nemici del popolo di Dio. Egli è “il grande principe, che combatte per i figli del tuo popolo.” Come in passato, così oggi nel XXI secolo, San Michele è il grande difensore della Chiesa di Cristo sulla terra. Il famoso problema: “l’Angelo del Signore,” Malakh Yahweh, che ha attratto l’attenzione degli studiosi della Scrittura per decenni, può forse essere risolto ammettendo che questo misterioso Angelo del Signore (che in vari libri dell’Antico Testamento viene rappresentato come colui che agisce in nome di Dio stesso, ed è spesso ricevuto ed onorato come vorrebbe Dio), altri non è che l’Arcangelo Michele, il legato di Dio per il Suo popolo.

Le parole dell’Arcangelo Gabriele, riportate dal profeta Daniele sembrano insinuare ciò: “Nessuno mi aiuta in questo, se non Michele, il vostro principe”. “In quel tempo sorgerà Michele, il grande principe, che vigila suoi figli del tuo popolo.” Un legato può parlare e agire in nome e per mezzo dell’autorità del capo supremo che lo manda e che egli rappresenta. Questa sembra essere stata la posizione di San Michele con i figli di Israele: egli era sia il Principe celeste che rappresentava il Signore dei cieli, sia il protettore celeste del popolo di Dio in terra contro i nemici umani e diabolici.

San Michele, che aveva difeso e protetto i figli di Dio nel mondo spirituale, estendeva la stessa protezione ai figli umani di Dio qui sulla terra. Circondati e spaventati dalle nazioni ostili pagane, sulle quali Satana aveva stabilito la sua guida tirannica, San Michele non poteva restare indifferente a questa nuova forma di seduzione e ribellione, introdotta dal suo peggior nemico fra i figli degli uomini. Finché Satana persiste nei suoi attacchi, il protettore e Principe delle milizie celesti continuerà a contrastare i suoi piani con il perenne grido di guerra: “Chi è come Dio?”.

Nell’Antico Testamento, quindi, San Michele è l’Angelo per eccellenza, l’Angelo del Signore, l’Angelo custode nazionale degli Israeliti. A quel tempo, specialmente nel libro dell’Esodo, questo “Angelo del Signore” viene chiamato semplicemente, il Signore; come per esempio in questo passo: “Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte.” Egli, che viene chiamato “il Signore” in questo passo, è menzionato ancora nella stessa veste come “l’Angelo di Dio” in quest’altro: “L’Angelo di Dio, che precedeva l’accampamento di Israele, cambiò posto e passò indietro tra l’accampamento degli Egiziani e quello di Israele, e la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte” Questa manovra militare molto intelligente mostra chiaramente la strategia del Principe delle armate celesti.

Come Angelo Custode nazionale degli Israeliti, e legato speciale di Dio al suo popolo, San Michele viene introdotto con parole che rivelano il grande amore divino e la sollecitudine del Signore, insieme ai doveri dell’uomo verso gli Angeli Custodi in generale: “Ecco, io mando un Angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.” Altri esegeti opinano che l’espressione “l’Angelo del Signore” non è da riferirsi realmente ad un Angelo, od a San Michele, ma alla Parola di Dio (il Logos) Dio stesso, oggi è ritenuta una mera congettura e un’opinione abbastanza obsoleta.

Alcune apparizioni dell’Arcangelo Michele sono state riportate durante i secoli cristiani. Una delle più importanti è quella che viene commemorata nella Chiesa universale l’8 maggio. L’arcangelo San Michele apparve sul Monte Gargano in Puglia, nel sud dell’Italia, mentre era Papa Gelasio I (492-496). Fu eretto un santuario nel luogo dell’apparizione e divenne meta di pellegrini devoti nel secolo successivo. Un’altra festa in onore di San Michele Arcangelo, il 29 settembre, formalmente conosciuta nei paesi anglosassoni come Michaelmas, è l’anniversario della Dedicazione dell’antica basilica di San Michele e tutti gli angeli, al sesto miglio della via Salaria, a Roma. Un’altra apparizione, simile a quella del Monte Gargano, fu onorata nel grande tempio chiamato Michaelion, vicino Costantinopoli, secondo lo storico greco Sozomeno, che scrisse verso la metà del V secolo, un secolo di grande devozione ai santi angeli in generale e a San Michele in particolare. Nel rito liturgico di San Pio V, della Messa, San Michele viene descritto come l’Angelo psicopompo, che porta le anime dei fedeli defunti in cielo: “Liberali dalla bocca del leone, affinché essi non cadano nell’oscurità; Michele, portatore del santo stendardo, guidali nella santa luce.” San Michele veniva invocato, in maniera particolare, nelle preghiere recitate ai piedi dell’altare dopo la Messa, prima della riforma del Concilio Vaticano II: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, ecc.”. Questa particolare formula è condensata nell’Esorcismo generale contro Satana e tutti gli spiriti del male, pubblicata da Papa Leone XIII.

Fino a quando i figli di Dio saranno esposti agli attacchi di Satana in questo mondo, il grido di battaglia di San Michele: “Chi è come Dio?” continuerà a combattere e a scacciare tutte le forze del male, e il suo intervento potente nella lotta in difesa dei figli di Dio non cesserà mai.

ORIGINE DELLA CORONA ANGELICA

Questo pio esercizio di preghiera fu rivelato dall’Arcangelo Michele stesso alla Serva di Dio Antonia de Astonac. Il Principe degli Angeli, apparendo alla Serva di Dio, disse che voleva essere venerato con nove invocazioni in ricordo dei nove Cori degli Angeli.

Ogni invocazione doveva comprendere il ricordo di un Coro Angelico e la recita di un Padre Nostro e tre Ave Maria. La Corona Angelica doveva concludersi con la recita di quattro Padre Nostro: il primo in suo onore, gli altri tre in onore di San Gabriele, San Raffaele e degli Angeli Custodi.

L’Arcangelo promise ancora di ottenere da Dio che colui che l’avesse venerato con la recita di questa coroncina prima della Comunione, sarebbe stato accompagnato alla Sacra Mensa da un Angelo di ciascuno dei nove Cori. A chi l’avesse recitata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli Santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte.

Benché queste rivelazioni non siano ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, tuttavia tale pratica si diffuse tra i devoti dell’Arcangelo Michele e dei Santi Angeli.




RIVOLUZIONE RIFIUTI nella Marsica

Il metano prodotto dagli scarti va in rete

Aielli, 10 agosto 2023. Il metano prodotto dall’impianto di biogas viene messo in rete, al via la rivoluzione “Rifiuti” nella Marsica. Il bio-digestore anaerobico installato nel sito Aciam di Aielli ha permesso ieri per la prima volta di immettere gas sulla rete nazionale. Un grande e ambito traguardo che si è riusciti a raggiungere grazie a un lungimirante lavoro portato avanti da Aciam e dai suoi soci, in capo Tekneko con il Presidente Umberto Di Carlo.

È stato proprio lui ieri mattina, insieme all’amministrazione delegato Alberto Torelli, ad assistere all’apertura del rubinetto che segna inevitabilmente un cambio di passo nel settore della gestione dei rifiuti nell’intera Marsica. Metaforicamente è stato spiegato che dai rifiuti prodotti in casa dalla “Signora Maria” si riescono a produrre 11.500 metri cubi al giorno di metano che viene immesso nella rete di distribuzione.

Un traguardo nel quale la governance di Aciam ha sempre creduto e, grazie anche alla collaborazione dei sindaci di tutto il territorio, si è riusciti a raggiungere con la soddisfazione di tutti. Il metano prodotto ad Aielli servirà alle famiglie marsicane per alimentare l’impianto di riscaldamento, ma anche cucinare o addirittura rifornire l’auto dei residenti.

“A volte i sogni diventano realtà”, ha commentato il Presidente Di Carlo, “oggi (ieri per chi legge) è sicuramente uno dei giorni più importanti della mia carriera da imprenditore. Se siamo riusciti a realizzare tutto questo è solo grazie alla nostra lungimiranza, al sostegno dei tanti sindaci del territorio e al lavoro costante di tutta la nostra squadra. I nostri rifiuti diventano fonte di alimentazione per le nostre abitazioni, l’economia circolare nella Marsica è realtà e noi abbiamo fatto in modo che tutto ciò potesse avvenire. Un risultato straordinario per il quale ringrazio l’amministratore delegato di Aciam, Alberto Torelli,  con cui abbiamo condiviso, preoccupazioni , momenti di sconforto, fatiche indescrivibili e un difficilissimo percorso a ostacoli spesso insormontabili, tutti i sindaci che ci hanno supportato, la squadra che ha lavorato incessantemente per veder realizzato questo sogno e tutti quelli che, come noi, ci hanno creduto”.

Gli impianti Aciam di Aielli, grazie alla produzione di metano dai rifiuti, diventeranno autonomi e permetteranno alla società di tagliare dei costi importanti destinati fino a ora all’energia.




IL PROGETTO OSMOCI, Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica

Piattaforma di ricognizione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 10 agosto 2023. Avviato a Pescara, nonché in Abruzzo per il trasporto bici su treno, il progetto OSMOCI, Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica. Obiettivo dell’iniziativa è la valutazione del grado di fruizione, da parte di coloro che si spostano in bici, dei servizi loro dedicati: da un tracciato ciclabile a un parcheggio, dal trasporto su un mezzo pubblico (treno + bici) a una postazione di sosta presso un supermercato o un ufficio pubblico o privato.

Il progetto consiste in un sondaggio on line articolato in ragione del servizio fornito e del contesto di riferimento. Gli ambiti di riferimento dell’indagine sono quattro:

trasporti (treno + bici)

mercati, cioè grande distribuzione organizzata

(GDO)aziende (enti pubblici e imprese private)

stabilimenti balneari

Il modulo del questionario, diverso per ogni ambito, viene caricato sul cellulare inquadrando un QR-code disponibile a vista in prossimità del luogo di erogazione del servizio (sul treno, davanti l’ingresso di un supermercato, ecc.).

A seguire i quattro ambiti di riferimento e i relativi interlocutori:

Trasporti (treno + bici)

Trenitalia, TUA, RFI

Grande distribuzione organizzata (GDO)

TIGRE, CONAD, EUROSPAR, LIDLE, TODIS, NATURASI, CARREFOUR, MAURY’S

Aziende (enti pubblici e imprese private)

Comune di Pescara, Agenzia delle Entrate, Synergo (Clinica Pierangeli), ASL Pescara (ospedale e presidi vari), Università, Tribunale, Porto Turistico, Stazioni ferroviarie (RFI)

Stabilimenti balneari

Ad oggi hanno dato la propria disponibilità ad esporre il tagliando di rilevamento:

TUA (treno)

ASL Pescara (Ospedale e Presidi)

Synergo (Clinica Pierangeli)

NATURA SI

Carrefour (Il Molino)

Si sono detti interessati:

Università Chieti Pescara

Comune di Pescara

Per accedere al questionario è sufficiente inquadrare con il proprio cellulare il QRcode intercettato su una locandina, o su altro supporto, e rispondere alle domande che vengono proposte. Al sondaggio si può partecipare compilando il questionario più volte per ogni singolo spostamento. Il tempo di compilazione è di circa tre minuti.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“.

Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.




ANCORA MORTI nel Mediterraneo

Si torni a dare priorità al soccorso in mare

L’Aquila, 10 agosto 2023. L’ennesima strage nel Mediterraneo, nei racconti dei quattro sopravvissuti, ha visto morire nel Canale di Sicilia 41 persone.

“Di fronte all’evidente fallimento delle politiche migratorie in atto, che non hanno fatto diminuire le partenze e contemporaneamente ci hanno esposto al ricatto di capitribù e despoti – dichiara Fausto Melluso, responsabile welfare e politiche di accoglienza di ARCI Sicilia – è necessario che tutte le forze democratiche chiedano con forza di ristabilire delle regole d’ingaggio minime per gli attori coinvolti nella vigilanza e nel soccorso marittimo: smettere di ostacolare l’attività delle ONG e ricominciare a pattugliare il nostro mare con finalità di soccorso piuttosto che con fantasiose finalità di sicurezza come quelle di Frontex. Questo è il semplice compito che dovrebbero ascriversi le nostre autorità, nazionali ed europee, altrimenti ogni commento sarà ipocrita di fronte al progressivo arretramento dei dispositivi di soccorso nazionali”.

Ricordiamo la Missione Mare Nostrum, voluta da un Governo certamente non estremista, che costava molto meno di tante missioni internazionali e consentiva al nostro Paese di avere un sistema di ricerca e soccorso nel Canale di Sicilia: perché non riattivarla di fronte all’evidente necessità di prevenire nuovi e prevedibili disastri?




BASCAPÉ, ULTIMO ATTO

La storia esaltante e il destino crudele di Enrico Mattei

Casalbordino, 10 agosto 2023. Nuovo evento organizzato dalla Pro Loco di Casalbordino nell’ambito del ciclo “Dialoghi erranti”, patrocinato dal Comune di Casalbordino ed inserito nel cartellone degli eventi estivi. Al centro dell’incontro la figura di Enrico Mattei con la presentazione del libro “Bascapé, ultimo atto, la storia esaltante e il destino crudele di Enrico Mattei” alla presenza dell’autore Alberto Marino, scrittore e saggista.

Interverranno insieme a Marino il vicepresidente della Pro Loco Andrea D’Aurizio e la vicesindaca di Casalbordino Carla Zinni. Appuntamento alle ore 21 domani sera presso lo stabilimento Oasi in via Bachelet sul lungomare sud di Casalbordino.

La serata si concluderà con un rinfresco offerto dalla Pro Loco.




UNA NUOVA OPERA D’ARTE sul lungomare

Grazie alla donazione di Cordivari srl e di pasquale testa. Domenica l’inaugurazione nei pressi delle fontane

Roseto degli Abruzzi, 10 agosto 2023. Un pattino stilizzato con un uomo che rema e un bambino che indica le onde, per esprimere la metafora del legame indissolubile tra l’essere umano, il mare e la libertà. È questo il messaggio rappresentato dall’opera d’arte che da domenica prossima, 13 agosto, andrà ad arricchire e abbellire il lungomare centrale di Roseto degli Abruzzi grazie alla donazione della Cordivari Srl e dell’artista Pasquale Testa.

L’installazione intitolata “Sempre il mare”, il cui nome si ispira ad una poesia di Charles Baudelaire, è stata ideata e creata dall’artista rosetano Pasquale Testa e la fase di costruzione e montaggio è stata portata avanti grazie alla sponsorizzazione della ditta Cordivari Srl e all’impegno delle sue maestranze che hanno raccolto la sfida con grande professionalità.

L’opera, che sarà posizionata nell’area delle fontane e che sormonta la scritta “Roseto degli Abruzzi”, è realizzata in materiale Corten e la struttura sarà realizzata con un basamento che la rende autoportante, al fine di consentirne una migliore installazione in sito e garantirne la stabilità. All’interno del basamento è previsto, inoltre, un sistema di retroilluminazione che metterà in risalto le scritte poste nella parte frontale oltre che nella parte superiore del basamento.

Si tratta di un’installazione perfettamente congruente con l’aspetto estetico dell’area che si trova nei pressi del mare e in continuità con la tipologia ed il materiale dei tabelloni artistici posizionati nelle rotonde Nord e Sud. La donazione consente di posizionare sulla zona centrale del lungomare di Roseto degli Abruzzi un’opera che indubbiamente andrà migliorare la qualità, la fruibilità e l’aspetto della zona senza costi a carico della collettività e che rappresenta un ulteriore tassello del restyling in corso nella zona. Si inserisce, infatti, nell’ambito della riqualificazione del lungomare centrale e via Roma che riveste assoluta importanza nelle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale nell’ottica dello sviluppo armonico del territorio.

Lo svelamento dell’opera, alla presenza degli Amministratori Comunali, dei donatori e dell’artista, si svolgerà domenica 13 agosto, alle ore 19, nei pressi delle Fontane del Lungomare Centrale di Roseto degli Abruzzi.

“Ringraziamo la Cordivari S.r.l. e l’artista Pasquale Testa per aver donato alla collettività rosetana e ai tanti turisti che ogni anno raggiungono la nostra città un’opera che andrà ad arricchire un angolo già eccezionale del nostro lungomare – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Rigenerazione Urbana e Patrimonio Gianni Mazzocchetti – Siamo certi che questa installazione riuscirà ad esaltare le caratteristiche del nostro splendido litorale e il legame indissolubile che unisce da secoli la nostra comunità al mare e alla scoperta”.

“Quando è nata l’idea di quest’opera, prima disegnata, poi realizzata in filo rame con piccole dimensioni, ho pensato al mare – aggiunge Pasquale Testa – É la stilizzazione di un momento pieno di nostalgia, che in molti hanno vissuto nell’infanzia, ma con uno sguardo rivolto al mare aperto della vita, rappresentato dal bambino che lo indica”.




CONCORSO STRAORDINARIO DIRIGENTI SCOLASTICI 2023

Grazie al decreto Milleproroghe del 22 dicembre 2022, il 2023 rappresenta un anno di svolta per tutti coloro che desiderano intraprendere una carriera in ambito scolastico oppure sono interessati a valutare opportunità lavorative nuove e stimolanti.

Posizioniaperte.com, 9 agosto 2023. Per poter accedere ai numerosi posti vacanti, è stata indetta una serie di concorsi pubblici, fra cui il Concorso straordinario Dirigenti Scolastici 2023, che si rivolge a tutti coloro che hanno fatto ricorso su quello indetto nel 2017.

Se sei interessato a presentare domanda, in questo articolo e grazie al contributo del portale Posizioniaperte.com dedicato ai Concorsi Pubblici, ti forniamo maggiori dettagli al riguardo, come i requisiti per accedervi e cosa prevedono le prove.

Concorso Ordinario vs Concorso straordinario

Prima di addentrarci nella questione, è necessario effettuare una doverosa premessa: l’attesa del bando riguarda sia il Concorso ordinario, sia quello straordinario per ricoprire il ruolo di Dirigente Scolastico e presumibilmente entrambe le prove avranno luogo nella stessa data.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), sulla base delle analisi effettuate sul numero di studenti e stabilendo un coefficiente compreso fra i 900 e 1.000 alunni per direzione scolastica, ha individuato la presenza di 1.140 posti vacanti, che devono essere occupati entro il prossimo triennio.

Di questi, il 60% sarà destinato al Concorso ordinario, mentre il restante 40%, che corrisponde a 456 posti, si considera riservato, attingendo alla graduatoria di cui al comma 11-bis del decreto Milleproroghe, fino al suo esaurimento.

Per quanto entrambi i concorsi abbiano come finalità quello di farti ricoprire il ruolo di Dirigente Scolastico, si riferiscono a due platee differenti, con relativi requisiti di accesso che vedremo meglio in dettaglio nei prossimi paragrafi.

Concorso Straordinario Dirigenti Scolastici 2023

La necessità di promuovere un Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici è nata dai ricorsi effettuati nei confronti del precedente risalente al 2017 per diverse motivazioni, fra cui controversie nate per l’insuccesso della prova orale, oppure contestazioni nella valutazione della prova scritta, solo per citarne un paio.

I soggetti coinvolti in queste azioni legali sono circa 5.000, distribuiti in tutto il territorio italiano; dunque, il Concorso straordinario nasce proprio con l’intento di riordinare tale situazione, dando alle stesse persone un’altra possibilità per poter ottenere un posto come Dirigente Scolastico.

Attenzione, però, perché c’è un altro elemento da tenere bene a mente: nel 2017 l’assunzione nazionale ha causato dei disagi non indifferenti a numerose famiglie e partecipanti, che sono stati costretti a rinunciare al posto di lavoro ottenuto nonostante avessero superato le prove, perché situati troppo lontani da casa.

A tal proposito, con i nuovi concorsi i docenti potranno scegliere consapevolmente una sola regione di preferenza, tenendo comunque conto del fatto che molto dipenderà dal numero di posti liberi per ciascuna e dall’eventuale previsione di pensionamenti nel prossimo triennio.

I partecipanti al Concorso

Se sei interessato a presentare domanda per il Concorso straordinario Dirigenti Scolastici 2023, devi sapere che si rivolge ai docenti che hanno partecipato anche al precedente Concorso del 2017, presentando un ricorso entro il 28 febbraio 2023.

In particolare, per quanto riguarda coloro che hanno sostenuto la prova scritta senza superarla, devono avere pendente un contenzioso giurisdizionale, per il quale hanno presentato ricorso secondo le tempistiche di cui sopra.

Secondo le stime del MIM, si tratta di circa 1.500 persone, per le quali chiaramente si dovranno ricalcolare nuove domande, possibilmente a risposta chiusa e con correzione automatizzata, per rendere più veloce la procedura.

Vi sono poi poche centinaia di individui che hanno presentato ricorso per il mancato superamento della prova orale nel Concorso del 2017; anch’essi rientrano nei requisiti richiesti per il Concorso del 2023.

Infine, è presente anche un ultimo gruppo esiguo di docenti che hanno superato entrambe le prove, a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare; per questa ragione sono ammessi direttamente al corso di formazione intensivo.

Presta attenzione al fatto che, per attestare la presenza dei requisiti di cui sopra, è necessario fornire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da te firmata, ai sensi della Lg. 14/2023.

Come si svolge il Concorso Straordinario Dirigenti Scolastici 2023

Il Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici si articola in tre diverse fasi di esecuzione, la prima delle quali prevede un esame di accesso sugli argomenti specificati dal Decreto Ministeriale n. 138/2017. Più nello specifico, parliamo di:

●         Normative del sistema scolastico italiano;

●         Programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche;

●         Organizzazione e gestione del personale scolastico;

●         Organizzazione degli ambienti di apprendimento;

●         Elementi di diritto civile e amministrativo;

●         Contabilità di Stato.

Come già anticipato nel paragrafo precedente, chi non aveva superato la prova scritta al Concorso del 2017 (presentando il relativo ricorso entro il 28 febbraio 2023), verrà sottoposto ad un test con 100 quesiti a risposta chiusa, da terminare in 120 minuti.

Per coloro, invece, che avevano presentato ricorso per il mancato superamento della prova orale, è prevista la stessa tipologia di valutazione, con quesiti sulle materie d’esame, per una durata massima di 60 minuti.

Corso Intensivo di Formazione e Prova Finale

Ottenuta l’ammissione alle prove di accesso, hai la possibilità di partecipare al corso intensivo di formazione, strutturato appositamente per fornirti una preparazione completa e approfondita sulle tematiche già trattate nelle stesse prove.

Si tratta di 120 ore di lezioni online, suddivise in quattro moduli formativi, che prevedono un’iscrizione a pagamento, la cui somma va ad aggiungersi alla tassa di partecipazione prevista per l’intero Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici.

Non solo, tieni presente che, se decidi di partecipare al corso intensivo, non è prevista un’esenzione dal tuo servizio.

Al termine del percorso, i candidati vengono sottoposti ad una prova finale per verificare l’acquisizione delle competenze durante tutto l’iter di apprendimento, tenendo conto del fatto che la valutazione sarà decisiva per l’inserimento all’interno della graduatoria, in coda al Concorso del 2017.

Per quanto concerne le tempistiche e considerando che il bando è previsto entro la fine dell’estate, si ipotizza che le prove avranno luogo nei mesi autunnali, mentre il corso di formazione inizierà per il prossimo anno.




L’EUROTOUR 2023 DELL’ALEXIAN GROUP

Arriva al porto turistico

Pescara, 9 agosto 2023. È intensa l’attività artistica dell’Alexian Group nel tour europeo 2023. Grande successo di critica e di pubblico in tutta Europa. Recensioni entusiastiche e interviste sulle televisioni nazionali in particolare in Spagna, in Romania, in Slovenia e in Croazia.

Con l’Orchestra Europea per la Pace, fondata e di cui è direttore artistico Alexian Santino Spinelli, è stato protagonista in un concerto a Zagabria in occasione della Giornata Mondiale del Samudaripen (il genocidio dei rom e sinti durante la Seconda Guerra Mondiale).

Al concerto erano presenti le più alte cariche istituzionali e ambasciatori di diversi Paesi. Importante anche la collaborazione artistica dell’Alexian Group con l’Orchestra Sinfonica Gioacchino Rossini di Pesaro.

Trionfale poi la performance musicale con l’Orchestra Cervantina diretta da Paco Suarez all’Auditorium Reina Sofia di Madrid, dove l’artista abruzzese ha ricevuto il Premio alla Carriera per la Musica dall’Istituto di Cultura Gitana diretto da Diego Fernandez. 

L’artista lancianese, di fama internazionale, gode in Europa di un grande seguito di pubblico. L’EUROTOUR 2023 dell’Alexian Group sta riscuotendo un successo dietro l’altro ovunque in Europa. Approderà in Abruzzo a Pescara il 12 agosto al Porto Turistico, nell’ambito del prestigioso festival CONCERTI SOTTO LE STELLE la cui direzione artistica è affidata al musicista Maurizio Di Fulvio. Il concerto pescarese sarà in versione etnica, con musiche coinvolgenti e trascinanti. Una tappa del tour di Alexian davvero imperdibile, nel suo amatissimo Abruzzo!




CARTELLONE DELLE INIZIATIVE ESTATE 2023

Nel quadro del programma delle manifestazioni per l’estate 2023 del Comune

Giulianova, 9 agosto 2023. L’Associazione GIULIANOVAJAZZ pubblica e organizza il proprio cartellone anche in collaborazione con l’Associazione Demos.

Gli eventi si svolgeranno secondo il seguente calendario:

1. 11 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, prima serata jazz con F.M. JAZZ

TRIO con: Enrico Robuffo (Piano); Domingo Bidetta (Batteria); Carlo Di Marco

(contrabbasso). Special guest, Luigi Di Marco (sax e clarinetto);

2. 18 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, seconda serata dedicata al Jazz con

NEW BRAGA LANGUAGES, Conservatorio G. Braga di Teramo, con: Toni Fidanza

(piano); Fabrizio Mandolini (sax); Renzo Ruggieri (fisarmonica); Davide Ciarollo

(batteria); Edmondo Di Giovannantonio (contrabbasso);

3. 27 agosto 2023, ore 21,30,

• prima parte: DUO ACUSTICO ZUCCARINO E DURONIO. Brani inediti di

rock-folk cantautorale;

• Seconda parte: PAOLO TENTARELLI TRIO, standard jazz e soul con Paolo

Tentarelli (piano); Sebastiano Ricci (batteria); Emanuele Fanì (contrabbasso).

4. 09 settembre 2023, ore 21,30 (in collaborazione con DEMOS)

• Terza edizione del MEMORIAL dedicato a LUCUANO CRESCENTINI, con

l’esibizione dei seguenti gruppi musicali:

 ZENA trio Tributo a De Andrè;

 VIACERBO

 PINK TAPE BATTISTI & CO

 THE BARONETTI

Presenta Nancy Fazzini

Con qualche eccezione, che impreziosisce la kermesse, quasi tutti i gruppi musicali sono giuliesi e di alta qualità.




VACANZE LUCHESI parata di Stelle in Jazz

Per la sera di San Lorenzo

Luco dei Marsi, 9 agosto 2023. Sarà il Consaq Jazz Quartet, con una formazione delle grandi occasioni, a festeggiare, a Luco dei Marsi, la magica sera di San Lorenzo. Domani, 10 agosto, dalle 21.30, piazza Umberto I si accenderà dei più avvincenti ritmi jazz nell’interpretazione di Massimiliano Coclite, voce, hammond; Paolo Di Sabatino, pianoforte; Luca Pirozzi, basso; Roberto Gatto, batteria, musicisti e docenti del dipartimento jazz del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila, pronti ad incantare la platea con un concerto in cui diversi stili del genere, con musiche di PJ Morton, C. Bley, M. Omartian, J. Coltrane, A. Schwartz, T. Monk tra altri, si fonderanno armonicamente, dando vita ad una performance ricca di energia ma anche di intime e suggestive sonorità.

L’evento, a tema “Stelle in Jazz” e proposto dall’Amministrazione comunale in sinergia con l’Istituzione Musicale Abruzzese, è annoverato nella rassegna estiva a tema “Vacanze luchesi” ed è ad accesso libero.

“Abbiamo voluto celebrare la sera di San Lorenzo nel suggestivo cuore della nostra cittadina e in modo speciale, e non avrebbe potuto esservene di migliore per l’occasione”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “La valenza dei musicisti e la rodata alchimia del Quartetto sapranno donare al pubblico un’esperienza magnifica, e ringrazio il Maestro Francesco Fina per il contributo di valore conferito alla nostra proposta culturale. Invito tutti a partecipare”.

L’evento è ad accesso libero, si consiglia di recarsi in piazza Umberto I con lieve anticipo.




FESTIVAL DELLA VENTRICINA DEL VASTESE

Domenica 6 agosto si è concluso il Festival della Ventricina del Vastese, tra selfie, foto corali e consegna, dell’ormai famoso, sasso artistico di Cinzia Corti ad uno splendido DADO che ha omaggiato tutti del suo grande affetto

Fresagrandinaria, 9 agosto 2023. La manifestazione enogastronomica, diretta a promuovere quelli che il GAL Maiella Verde chiama “sapori da salvare”, è stata un grande successo. Sabato 5, alla presenza del più autentico dei personaggi abruzzesi: Nduccio, c’è stato il taglio del nastro con la presentazione del progetto e la visita agli espositori appartenenti all’Associazione di Promozione e Tutela della Ventricina del Vastese. Il sodalizio è stato presenziato da Stefano Di Fiore, produttore ed attuale rappresentante, che con il taglio del salume tipico ha dato il via all’iniziativa. La due giorni è stata un’occasione per l’entroterra Vastese di promuovere le sue tipicità per uno sviluppo partecipativo.

L’amministrazione comunale nella persona del sindaco Lino Giangiacomo, con l’ausilio di una efficientissima Pro Loco locale rappresentata da Carlino Di Biase, si è dedicata alla somministrazione delle pietanze calde che hanno deliziato i tanti avventori. I piatti della tradizione sono stati curati dai produttori che hanno inventato assaggi, sapienti e coscienti del raffinato prodotto che manipolano ogni giorno. Lo spettacolo di Show Cooking, condotto da Rosanna Di Michele, ha garantito più di cinquecento assaggi di pasta gourmet.

La presenza nella fase iniziale della manifestazione, di rappresentanti regionali come il Consigliere Sabrina Bocchino e la Segreteria del Dipartimento Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca nella persona di Tito Cieri, hanno trasferito all’edizione la giusta rilevanza che ogni iniziativa, volta a tutelare le tradizioni locali ed il loro sviluppo, deve avere. Una sapiente direzione artistica condotta da Luigi Cicchini ha permesso alla folla di deliziarsi non solo nei sapori; infatti, le serate sono state allietate da musica dal vivo con I Folli e comicità adatta ad un pubblico raffinato. È stata espressa grande soddisfazione dall’organizzatore Danilo Bolognese che, con il supporto del suo instancabile gruppo, ha portato a termine l’incarico del GAL già citato, ovvero: realizzare un Festival che potesse portare a promuovere la “Ventricina del Vastese” oltre i confini del suo naturale territorio. Ora si guarda verso l’ottenimento del riconoscimento Igp, prossima sfida dei produttori locali.

Danilo Bolognese




L’ALBERO SIA AL CENTRO dell’attenzione

Bisogna tornare a questa gestione del verde. Il Coordinamento regionale co.n.al.pa Abruzzo interviene in merito all’attuale gestione del verde nel Comune di Giulianova

Giulianova, 9 agosto 2023. “A maggio la sezione giuliese della nostra associazione ha ospitato uno dei più importanti esperti di alberi a livello nazionale, il dottor Morelli, che ha dato notevoli e importanti soluzioni per la miglior gestione del verde in città.” spiega il co.n.al.pa Abruzzo, “Chiediamo quindi al Comune di fare tesoro di quella esperienza altamente formativa e di evitare continue azioni di chiusura e mancata partecipazione delle associazioni al programma di miglioramento e valorizzazione del patrimonio arboreo. Il Conalpa giuliese ha anche più volte richiesto, purtroppo inutilmente, di essere informato e coinvolto preventivamente per tutto quanto riguarda le operazioni sul verde pubblico.”

Durante un recente sopralluogo il Co.n.al.pa Abruzzo ha rilevato varie criticità nel verde giuliese. In primis il Lungomare Rodi sud dove è circolata la notizia che si vogliono sostituire gli oleandri con le tamerici. “Dal sopralluogo effettuato abbiamo rilevato il sussistere di spazi più che sufficienti per piantare le tamerici. Gli oleandri sono in perfetta salute ed in fiore e non ci sono motivazioni valide per toglierli.”

Poi il grande Carrubo con ramo spezzato di cui si è parlato anche sui social. “per quanto riguarda il ramo spezzato, in questo momento dell’anno, non si può intervenire. Durante il riposo vegetativo si potrà valutare con validi esperti se il caso di agire sulla pianta o meno.”

Altro sopralluogo a via dello Splendore: “i Tigli di Via dello Splendore creano un angolo di paesaggio prezioso per la città” spiega il co.n.al.pa. , “Alberatura dal valore assolutamente storico e naturalistico che il Comune deve conservare e valorizzare con azioni di arboricoltura di qualità per la cura degli alberi.”

Sul parcheggio zona dietro ospedale/liceo scientifico il Co.n.al.pa spiega quanto sia importante ricordare, consolidare e certificare quanto detto dal dott. Morelli che, con sopralluogo, ha effettuato un’analisi della situazione e prospettato soluzioni per l’area. Nel corso di questo sopralluogo erano presenti con il dott. Morelli il Conalpa e l’assessore di riferimento.

Il Co.n.al.pa poi interviene anche sull’importanza dell’ombra degli alberi: “Occorre costruire vere e proprie infrastrutture verdi con molteplici specie di alberi. I cittadini hanno bisogno di ombra nelle caldissime giornate estive, con mitigazione dell’isola di calore e inquinamento, ecco perché è fondamentale preservare e curare anche le alberature esistenti.”

Per concludere, il Co.n.al.pa. Abruzzo torna sul problema dei pini a Giulianova: “Siamo molto preoccupati per questa fobia dei pini che porta a continui abbattimenti di alberi nella città. Vogliamo ricordare che i pini mediterranei, soprattutto il pino d’Aleppo, sono sempre stati una caratteristica del paesaggio giuliese. Quindi è totalmente antistorico tentare di sostituire tutti pini dal paesaggio culturale locale con opere di sostituzione con altre specie di alberi che non rappresentano la nostra storia. I pini sono alberi meravigliosi che vanno comunque curati e valutati in base alle varie situazioni, caso per caso, senza nessuna guerra o tabula rasa. L’amministrazione comunale ha il dovere di valorizzare e tutelare tutto ciò che appartiene al patrimonio naturalistico e culturale di Giulianova.”




IL TEATRO ITINERANTE a cura degli artisti del Lanciavicchio

Nel cartellone di Ambient’arti nelle Terre dei Marsi. Cartoline della Memoria per rafforzare il laccio col passato e con la storia dei popoli della Marsica Un progetto che coinvolge i Comuni di Morino, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi

Terre dei Marsi, 9 agosto 2023. Il calendario estivo di Ambient’arti nelle Terre dei Marsi si impreziosisce di un importante richiamo storico dai toni estrosi e accattivanti della mise-en-scène itinerante. Dopo gli appuntamenti di Morino e San Benedetto dei Marsi, cresce l’attesa per le Cartoline della Memoria, previste, rispettivamente, a Pescina, Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi. Il progetto artistico, nato dall’idea del Teatro Lanciavicchio, in collaborazione con DMC Marsica, è pensato per valorizzare la storia di ciascuno dei paesi coinvolti, rendendola una narrativa conservativa, che sappia incuriosire ed avvicinare agli accadimenti del passato e ai principali riferimenti identitari dei borghi marsicani. Ciascuna delle scene sarà unica e irripetibile; luci, allestimenti, suoni e ambientazioni ad hoc. Dalle leggende di paese, dai racconti tramandati negli anni e dalle testimonianze raccolte emergerà la costruzione drammaturgica.

È idea comune, infatti, che dalla cultura teatrale possa ravvivarsi il sentimento comunitario collettivo, forte dell’esaltazione delle proprie radici e della precisa identificazione dei luoghi e delle loro tradizioni. La peculiarità del progetto risiede nel coinvolgimento attivo delle popolazioni locali in quello che è a tutti gli effetti il processo creativo, attraverso la condivisione di esperienze, sensazioni e credenze popolari. Sarà la drammaturga Stefania Evandro, in stretto accordo con gli artisti del Teatro Lanciavicchio Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Paola Munzi e Giacomo Vallozza, guidati dalla regia di Antonio Silvagni, a dare vita al testo finale, lo stesso che sarà portato in scena dagli attori.

“È uno spettacolo che nasce dallo studio del patrimonio mitologico dell’Abruzzo arcaico – ha spiegato il regista Antonio Silvagni – sarà uno spettacolo itinerante che accompagnerà il pubblico in un viaggio nella memoria: i personaggi che guideranno gli spettatori saranno figure diafane, viaggiatori ottocenteschi del Gran Tour i quali, attirati dalla suggestione esercitata dal Lago Fucino, hanno visitato spesso la Marsica armati di taccuini di viaggio e matite”.

“Cartoline della Memoria è un progetto teatrale che valorizzerà l’identità e la storia del territorio marsicano, – ha spiegato Stefania Evandro – coinvolgendo la comunità locale e offrendo una serie di possibilità di narrazione per ciascun paese attraversato. Il teatro racconta il territorio e la narrazione diventa un ponte tra il passato e il presente”.

Cartoline della memoria: stasera luci accese nel borgo vecchio di Pescina Questa sera a Pescina, a partire dalle ore 21,00, lungo le vie del centro storico lo spettacolo itinerante Le stanze del tempo. Il teatro diviene uno strumento di rinascita della rocca antica, nella scena di una quotidianità perduta, attraverso i vicoli ormai disabitati. “Portare il teatro itinerante nel centro storico significa rivitalizzare i luoghi chiave della nostra comunità – ha commentato il sindaco di Pescina, Mirko Zauri – dando nuova vita agli scorci appartenuti ad un passato che non può e non deve essere dimenticato. Questa particolare forma teatrale ci restituisce un senso di gratificazione particolare, nella misura in cui riesca a restituire al paese la sua memoria storica”, ha concluso Zauri.

Gli spettacoli in programma: in calendario Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi Ancora tre appuntamenti in programma secondo il tabellone culturale di Ambient’arti, in riferimento al progetto Cartoline della memoria.

Il 18 agosto sarà la volta di Lecce nei Marsi; attori in scena in località La Guardia a partire dalle 17, col fascino del tramonto, pronti a raccontare Storie di bauxite.

“Cercheremo di portare alla luce oltre cento anni di storia che non tutti conoscono. Difficile descrivere appieno il ruolo giocato dalle cave di bauxite nelle vite dei nostri concittadini. La loro chiusura, per un accordo di cartello internazionale nell’ambito delle filiere corte, ebbe un duro impatto sulla quotidianità di questa comunità. Proveremo a capire cosa accade e come le cave riuscirono a salvaguardare l’ecosistema del nostro ambiente naturale”, ha spiegato il primo cittadino, Augusto Barile.

Il 20 agosto ad Ortucchio, negli ambienti suggestivi del Castello Piccolomini, la storia indimenticata di Fontamara. L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 21,00. “Sono orgoglioso di ospitare nel maniero quattrocentesco uno spettacolo a cura degli artisti del Lanciavicchio – ha dichiarato Raffaele Favoriti, sindaco di Ortucchio – che abbia la capacità di richiamare il passato affinché resti una testimonianza viva nella memoria delle nuove generazioni. Ringrazio il Gal, la DMC e gli stessi artisti per l’importante lavoro svolto in occasione di questa importante iniziativa”.

Infine, l’attesa messa in scena itinerante lungo via Toledo, a Gioia dei Marsi. La rappresentazione prende il nome dalla stessa arteria stradale del borgo Camminando per via Toledo ed è prevista a chiusura delle Cartoline della memoria il prossimo 21 agosto alle ore 21,00. Entusiasta il sindaco Gianluca Alfonsi: “Questo progetto è un’opportunità che abbiamo voluto cogliere come comunità al fine di rafforzare e valorizzare la nostra storia e il nostro passato attraverso uno strumento culturale valido come quello del teatro”.

Il progetto Cartoline della memoria si avvale dell’importante collaborazione della Cooperativa archeologica Limes e beneficia dei contributi nell’ambito dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica e attuati dalla DMC Marsica.




DUECENTODICIASSETTE ANNI DI PROVINCIA

Il grande passato di un grande futuro

Teramo, 9 agosto 2023. Era diventato Re di Napoli solo cinque mesi prima, Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, quando decise di avviare un’opera di riordino amministrativo del Regno. E fu proprio in quell’occasione, che i consulenti della corona, nel disegnare i nuovi confini, decisero di creare un Abruzzo Ulteriore Primo e un Abruzzo Ulteriore Secondo. Così, l’8 agosto del 1806, nasceva la Provincia di Teramo. Duecentodiciassette anni dopo, oggi, abbiamo voluto celebrare questo compleanno, per rimarcare il ruolo che le Province, e la Nostra in particolare, hanno avuto nello sviluppo delle nostre contrade.

Ingiustamente considerate, qualche anno fa, un ente intermedio eliminabile, le Province si avviano adesso a riprendere il loro giusto posto nella gerarchia del Governo dei territori, recuperando quella funzione intermedia, e per questo necessaria, tra l’agire dei Comuni e la visione della Regione. La Provincia di Teramo è stata, nei suoi duecentodiciassette anni di vita, baricentro politico e riferimento sociale, mai facendo venir meno quel ruolo di cerniera dinamica tra la costa e la montagna, così come tra le vallate delle aree interne.

Quello del Teramano, è un territorio particolare, che pretende l’impegno costante della creazione di una condivisione necessaria, nelle scelte e nei progetti. Certo, molto c’è ancora da fare, soprattutto nella costruzione di una rete infrastrutturale che elimini storiche distanze e risolva antichi problemi, ma proprio per questo ho voluto festeggiare il nostro 217esimo compleanno, per sottolineare quanto, sebbene non più giovanissima, questa Provincia abbia idee, progetti, visioni e sogni.

Sì, sogni, e non li intendo quali utopie oniriche, ma quali visioni di un futuro possibile.

Nel festeggiare i suoi due secoli e diciassette anni, la nostra Provincia vuole offrire alle popolazioni anche la rinnovata ambizione di restituire al nostro territorio quella “unicità” che può e deve farsi strumento della riconoscibilità, fino a diventare un vero e proprio brand.

Auguri alla Provincia di Teramo.

Il Presidente

Camillo D’Angelo




CRESCONO I VISITATORI GIOVANI alla Mostra dell’Artigianato

Per il più piccoli c’è la Summer School. Proseguirà fino al 27 agosto  la Mostra che ha per tema “La bellezza delle Donne”. Oltre 160 gli artigiani che espongono

Guardiagrele, 9 agosto 2023. Perfettamente centrato l’obiettivo di far avvicinare più giovani alla 53 esima edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese in corso a Guardiagrele fino al 27 agosto. Dai primi giorni si è registrato un aumento di visitatori giovani richiamati dalle creazioni di Formichetti e dalle installazioni degli studenti dell’Abaq. “I nostri sforzi di voler coniugare la tradizione con l’innovazione stanno dando i loro frutti. Quest’anno è iniziata la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di L’Aquila e le loro installazioni destano curiosità e attraggono visitatori. Le installazioni raccontano storie di vite preziose e ritratti intimi di donne abruzzesi fuori dal comune attraverso i mille tragitti e intrecci del filo. Il mezzo espressivo scelto è, infatti, il ricamo.”

Afferma il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio. Altra peculiarità di questa edizione porta la firma di Domenico Formichetti, un talento partito da Chieti  e cresciuto sui banchi dell’Accademia di Brera, dove ha affinato la sua passione per la grafica.

“Uno straordinario stilista molto conosciuto e seguito dai giovani. Ha creato il marchio Formy Studio che ha segnato la crescita e il successo dello streetwear in Italia. È lo stilista preferito da famosissimi rapper americani. In mostra alcuni suoi mitici capi d’abbigliamento”.

Il percorso all’interno della Mostra è ben costruito in modo da passare dalla tradizione, come quella che si ritrova nei bellissimi oggetti in ferro battuto, in gioielli in oro, nei preziosi ricami al tombolo, all’innovazione di gioielli realizzati con i materiali più diversi o mobili in legno dal design moderno.

“È la nostra mission. Quella di valorizzare l’artigianato artistico, farlo conoscere e stimolare i ragazzi a portare avanti una tradizione che ha ancora tante emozioni da darci.” Continua Marsibilio. “Con la summer school riservata ai bambini vogliamo far avvicinare i più piccoli alla manualità, stimolare in loro la creatività. Ringrazio i maestri artigiani che stanno collaborando a realizzare questi laboratori.”

Ricordiamo che quest’anno la Mostra ha anche una connotazione internazionale, infatti, molti autori che espongono con l’Associazione Gioiello Contemporaneo non sono italiani.




PERDONANZA DE L’AQUILA: come nel 1983 la Municipalità rivitalizzò il primo giubileo, istituito da Celestino V nel 1294

Un convegno sul 40° anniversario della rinascita si terrà il 26 agosto al Monastero di San Basilio

di Goffredo Palmerini

L’Aquila 9 agosto 2023. Il 29 settembre 1294, un mese esatto dopo la sua incoronazione a L’Aquila, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, papa Celestino V sanciva con Bolla pontificia l’istituzione della Perdonanza, il primo giubileo della Cristianità, regolarmente statuito (il Perdono della Porziuncola di Assisi, del 1216, fu un’indulgenza concessa a voce da Onorio III a S. Francesco e il documento che la riconosce è il Diploma di Teobaldo, frate minore e vescovo di Assisi). Da allora, e per 729 anni, l’antico giubileo aquilano si celebra ogni anno dai Vespri del 28 agosto a quelli del giorno successivo, con l’apertura della Porta Santa della basilica. L’anno scorso, nell’edizione entrata nella storia anche per la concessione dell’Anno straordinario della Misericordia, ad aprire la Porta Santa al mondo venne Papa Francesco, il primo pontefice alla Perdonanza. Quest’anno, nell’edizione 729, ad aprire la Porta Santa sarà il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

La Perdonanza Celestiniana, sotto la definizione “The Celestinian Forgiveness”, nel 2019 è entrata nella lista dei Patrimoni Culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento di notevole valore, fortemente atteso dalla Municipalità aquilana che lo aveva richiesto con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della rappresentanza italiana dell’Unesco. Nelle motivazioni del riconoscimento l’Unesco dichiara che la Perdonanza costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione, riflettendo nell’atto del perdono i valori di condivisione, ospitalità e fraternità tra le genti, rafforzando la comunicazione e le relazioni tra le generazioni, con un notevole coinvolgimento emotivo e culturale in grado di interessare una vasta comunità di persone, indipendentemente dalle differenze di età, genere e origine. Infatti, il Cammino del Perdono, il Corteo della Bolla e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio rappresentano tre forti elementi identitari della Perdonanza Celestiniana, simbolo dei valori di solidarietà per tutti coloro che vi partecipano, testimonianza del patrimonio culturale immateriale per la società civile, specie per le nuove generazioni. Fin qui le considerazioni dell’Unesco nel riconoscere la Perdonanza quale Patrimonio immateriale dell’Umanità, tralasciati i rilevanti aspetti spirituali del primo Giubileo della storia della Cristianità in quanto inconferenti al giudizio d’una organizzazione mondiale laica quale essa è.

L’edizione 729 della Perdonanza sarà interessata da un intenso programma religioso, civile, artistico e culturale, presentato ufficialmente qualche giorno fa a Roma, presso il Ministero della Cultura, da una delegazione delle Istituzioni della città capoluogo e della Regione Abruzzo, presenti al massimo livello, e dell’Arcidiocesi dell’Aquila. Sul ricco programma di iniziative altri si soffermeranno nel dettaglio. Chi scrive, ricorrendo quest’anno il quarantennale della “rivitalizzazione” del giubileo aquilano, vuole segnalare l’interessante tavola rotonda “I 40 anni della Perdonanza moderna, 1983-2023”, in programma il 26 agosto alle 16:30 presso il Monastero di San Basilio, dove vive l’unica comunità di Suore Celestine che ha due missioni, in Centrafrica e nelle Filippine. Il Monastero ospiterà peraltro numerosi altri i eventi, assai significativi, dal 20 al 30 agosto 2023, sotto il logo “Cordata per l’Africa”, a consolidamento della vasta attenzione raccolta nelle precedenti sedici edizioni.

Nella tavola rotonda si parlerà dei 40 anni – dal 1983, quando il sindaco Tullio de Rubeis avviò l’opera di “rivitalizzazione” – durante i quali la Perdonanza ha riguadagnato il ruolo che le compete, sul piano spirituale e civile, quale elemento rilevante dell’identità civica. Ora, dopo la storica Perdonanza del 2022 con la straordinaria presenza del Papa ad aprire la Porta Santa, il messaggio celestiniano di Perdono, di Riconciliazione e di Pace deve uscire sempre più dai confini e diventare concretamente universale, patrimonio dell’umanità. “L’Aquila sia capitale di perdono, pace e riconciliazione” è stato l’auspicio e il compito che Papa Francesco ha consegnato alla comunità aquilana. Credo sia doveroso, a questo punto, rendere il giusto tributo a tutte le Amministrazioni che dal 1983 si sono succedute al Comune dell’Aquila, ciascuna introducendo un progressivo lavoro di valorizzazione della Perdonanza Celestiniana fino a cogliere, finalmente, l’eccezionale presenza del Santo Padre ad aprire l’anno scorso le celebrazioni dell’antico Giubileo aquilano. Un fatto straordinario teletrasmesso all’Angelus in tutto il mondo e che ha posto le basi per una sempre più diffusa conoscenza internazionale della Perdonanza e dei valori spirituali, storici e culturali che la connotano.

Viene da chiedersi, a distanza di 40 anni dall’inizio della “rivitalizzazione”, se Tullio de Rubeis – il sindaco dell’Aquila che ebbe il merito di trarre la Perdonanza dalla noncuranza nella quale era caduta da molti decenni per avviarla alla rinascita – avesse immaginato di poter cogliere risultati così straordinari. Probabilmente non poteva immaginarlo e tuttavia penso che la sua determinazione, la sua visione progettuale e certamente il suo desiderio non si discostassero di molto da ciò che allora appariva un sogno e che ora è diventata realtà. Vale dunque la pena ricordare quel 1983, come la Perdonanza rinacque. Ci sarebbe molto da scrivere sulle singolarità che segnano la nascita nel 1294 del primo Giubileo della Cristianità, con la Bolla di Celestino V. Come pure del singolare privilegio, gelosamente conservato nei secoli dalla Municipalità aquilana, la quale proprio in virtù del possesso ininterrotto della Bolla custodita nella cappella della Torre civica, ha la potestà d’indire annualmente le celebrazioni della Perdonanza. Ma non è di queste, come di altre singolarità, che ora s’intende argomentare. Piuttosto preme richiamare alla memoria – da testimone e amministratore civico, qual io sono stato per un lungo periodo, vivendo molto addentro i fatti della Municipalità aquilana – circostanze e vicende che riportarono la Perdonanza all’attenzione della comunità non solo aquilana, facendo riscoprire un evento della spiritualità e della stessa storia civica che per lungo tempo e fino all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sembrava quasi del tutto sopito e marginalizzato nella memoria collettiva degli Aquilani.

Questa nota vuole dunque richiamare alla memoria le iniziative attivate nel 1983 grazie alla lungimiranza del sindaco De Rubeis, che della Perdonanza intuì tutte le potenzialità, sia sotto l’aspetto religioso come dei valori civici, avviando decisamente il percorso di “rivitalizzazione” dell’antico giubileo aquilano che, per le forme e per le dimensioni del progetto, può effettivamente considerarsi come la vera rinascita. Occorre infatti ricordare che fino allo scadere degli anni Settanta del Novecento, dopo secoli di splendore della Perdonanza, per decenni verso il giubileo celestiniano c’era stata una caduta d’attenzione, quasi un appannamento della memoria collettiva della comunità aquilana. La Perdonanza s’era ridotta a una tradizione qualunque, con una semplice celebrazione religiosa vespertina, il 28 agosto, con l’apertura della Porta Santa cui seguiva una sciatta benedizione di automobili – sì, proprio a tanto era stata ridotta – davanti la Basilica di Collemaggio.

Solo all’inizio degli anni Ottanta il rettore della basilica di Collemaggio, il francescano padre Quirino Salomone, aveva meritoriamente avviato un recupero di solennità e di attenzione intorno alla figura di San Pietro Celestino e al messaggio universale di perdono del giubileo aquilano, con le iniziative del Fuoco del Morrone e della Campestrina della Perdonanza, prologo della nascita qualche anno più avanti del Centro Celestiniano. Il 28 agosto del 1981, infatti, dopo l’arrivo a Collemaggio del Fuoco del Morrone, aveva aperto la Porta Santa il Cardinale Corrado Bafile. Oltre alla Messa solenne del 28 e alla veglia di preghiera, nella giornata del 29 si svolsero per la prima volta eventi musicali nella splendida Sala Celestiniana ubicata nell’abbazia adiacente alla basilica. Il sindaco De Rubeis assecondò quegli sforzi, ma la sua grande intuizione fu quella di promuovere un forte investimento culturale e civile nella “rivitalizzazione” della Perdonanza, consapevole che l’evento portava con sé valori religiosi e civili talmente unici e così intimamente legati alla storia della città per i quali valeva la pena di introdurre un grande progetto pluriennale di valorizzazione.

Nei primi mesi del 1983, quindi, diede con decisione avvio a quel progetto, tra qualche diffidenza e un malcelato scetticismo sia in seno al Consiglio comunale sia anche nella stessa Giunta, che tuttavia non fermarono la sua determinazione assistita da un forte carisma personale. Errico Centofanti – fondatore con Luciano Fabiani e Giuseppe Giampaola del Teatro Stabile dell’Aquila e direttore dell’ente fino al 1982 – fu chiamato ad essere l’artefice del progetto di recupero della Perdonanza, nei suoi valori civici e negli aspetti creativi delle manifestazioni culturali collegate. Per la consulenza storica il sindaco De Rubeis si avvalse delle competenze del prof. Alessandro Clementi, di padre Giacinto Marinangeli e Walter Capezzali; per gli aspetti religiosi di padre Quirino Salomone e di Mons. Virgilio Pastorelli, vicario dell’Arcivescovo dell’epoca Mons. Carlo Martini. Della Giunta si avvalse particolarmente dell’assessore alla Cultura, Carlo Iannini, e di Goffredo Palmerini, chi scrive, allora assessore alle Finanze.

Errico Centofanti, nel frattempo, portava brillantemente a compimento, con l’autorevole sostegno del sindaco, la restituzione alla Municipalità, dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Abruzzo, della Bolla celestiniana che era custodita ed esposta, come un normale documento d’archivio, in una sala del Museo Nazionale d’Abruzzo, al Castello Cinquecentesco. Tra genialità artistica e rigore storico Centofanti progettò l’impianto per la rinascita della Perdonanza Celestiniana, attingendo agli antichi Statuti della Città, alle cronache dell’epoca e alle varie altre fonti della secolare tradizione aquilana. Quindi ricostruì la composizione del Corteo, con un attento e rigoroso cerimoniale, che quantunque codificato fu purtroppo manomesso dopo che egli, all’inizio degli anni Novanta, lasciò la soprintendenza dell’evento.

Pensando appunto al Corteo del 28 agosto, per l’annuale traslazione della Bolla dal Palazzo municipale alla basilica, si ritenne doversi trovare una soluzione che incorniciasse l’antica pergamena pontificia con la dovuta dignità e l’adeguata solennità, cosicché, recandola a Collemaggio, ciascun aquilano potesse ammirarla. Fu Remo Brindisi, cui il sindaco si era rivolto, a realizzare un’opera adatta allo scopo. L’artista creò una grande teca a forma d’aquila, di color verde, rimasta esposta in municipio fino al terremoto del 6 aprile 2009 all’interno di Palazzo Margherita ed attualmente a Palazzo Fibbioni. Nell’agosto del 1983 andammo – il sindaco, Centofanti e chi scrive – da Remo Brindisi a Lido di Spina per ritirare la teca, alcuni giorni prima della Perdonanza. Il grande pittore ci tenne felicemente ospiti nella sua splendida villa rivestita di formelle di ceramica bianca, in verità un Museo Alternativo d’arte, che attualmente porta il suo nome, con centinaia di opere di sommi artisti contemporanei – da Picasso a Chagall, Braque, Dalì, Fontana, Modigliani, De Chirico, Guttuso e tanti altri, oltre alla ricca produzione delle sue opere – insomma il meglio della pittura del Novecento.

La prima Perdonanza Celestiniana “rivitalizzata”, come allora si scrisse, fu certamente un evento spartano, rispetto a quelle degli anni successivi. Eppure, fu bella e di emozionante impatto. Fu un evento di grande respiro. Fu un miracolo inatteso per gli Aquilani, per i turisti e per gli Abruzzesi venuti a parteciparvi. Grande anche il ritorno della Chiesa, presente con il Cardinale Carlo Confalonieri, già arcivescovo della diocesi aquilana dal 1941 al 1950, ad aprire la Porta Santa, con l’arcivescovo Carlo Martini e il vescovo ausiliare Mario Peressin, e con un’imponente partecipazione di religiosi. Come pure generosa e ampia fu la partecipazione dei Comuni abruzzesi, delle autorità e delle rappresentanze civili della città e dell’intero territorio regionale. Davvero un buon inizio, con un Corteo della Bolla ben costruito, severo e dignitoso: la Bolla, nella sua teca portata a spalla da quattro funzionari comunali in livrea settecentesca (gli abiti li imprestò la gentilizia famiglia Rivera), seguita dal sindaco Tullio de Rubeis, con la Giunta e i Consiglieri Comunali.

Tra i pochi gruppi storici, la Contrada dell’Aquila di Siena con i colori giallo sgargiante e nero dei suoi costumi. Solo l’anno successivo sarebbe nato il Gruppo Storico del Comune dell’Aquila, che Don Tullio, come affettuosamente veniva chiamato il sindaco, concordando con l’orientamento di Centofanti di rifarsi sempre, per quanto possibile, alle norme di severa solennità degli Statuti medioevali, volle esclusivamente composto da funzionari del Comune. Quanto ai vestiti, Centofanti decise d’ispirarsi alle fogge tre-quattrocentesche del periodo di maggior splendore della città e di ricorrere agli antichi colori civici bianco-rosso, curandone la creazione in una delle più famose sartorie teatrali di Roma, con l’apporto progettuale di Francescangelo Ciarletta e Giancarlo Gentilucci, mentre fece realizzare dai maestri senesi le bandiere che aveva chiesto di disegnare al pittore Fulvio Muzi.

Rinacque così la Perdonanza, con una nuova attenzione ai valori religiosi e civili, con un grande fervore della ricerca storica su Celestino V e sul suo tempo, con importanti iniziative che esaltavano il valore della Pace e del dialogo interculturale, con una città che, nella settimana d’agosto dal 23 al 29, finalmente scopriva le sue meravigliose architetture, i suoi scorci, il suo prezioso centro storico, vedendoli diventare per incanto quell’Isola Sonante che Errico Centofanti aveva inventato, trasformando in realtà le parole di papa Celestino nella Bolla, affinché cum hymnis et canticis si svolgesse la festosa giornata del giubileo celestiniano. La Basilica di Collemaggio tornò ad essere, da quell’anno 1983, l’epicentro spirituale dal quale s’irradiava – con l’indulgenza plenaria che assolveva da ogni colpa e pena per i peccati commessi dopo il battesimo chiunque “sinceramente pentito e confessato” avesse varcato la Porta Santa dai vespri del 28 agosto a quelli del 29 – il messaggio universale di misericordia e di riconciliazione proprio della Perdonanza donata da Celestino V a tutta l’umanità.

Negli anni seguenti, specie ad opera di insigni accademici, quali Raoul Manselli ed Edith Pasztor, come di altri illustri storici, si sarebbe dato un notevole impulso alla ricerca storica sul monaco Pietro Angelerio, poi diventato papa Celestino V, restituendo a quella figura tutta la sua grandezza nella storia della cristianità, correggendo alla radice il giudizio, tanto superficiale quanto distante dalla realtà, invalso per secoli, che aveva dipinto Celestino dapprima come un povero monaco ignorante e poi come un pontefice pavido, restituendogli la considerazione che gli compete nella spiritualità del suo tempo, segnata da Gioacchino da Fiore e Francesco d’Assisi. Merita dunque un grande plauso l’iniziativa dell’Arcidiocesi dell’Aquila, annunciata dal Cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, di tenere il 25 agosto prossimo il convegno “L’Aquila, capitale del Perdono” con relatori di altissimo profilo, proprio in ragione della ripresa d’interesse nella ricerca storica e nell’indagine sui  documenti d’archivio – particolare attesa c’è sugli esiti degli studi condotti su tutte le Bolle emesse dalla Cancelleria apostolica durante il breve pontificato di Celestino V, ben 145, pubblicate nel secondo volume del Corpus Coelestinianum,– che nuova luce porteranno sulla figura di Celestino V e sulla sua opera, con importanti elementi di verità storica sul suo pontificato.

A quarant’anni di distanza dall’avvio della rinascita della Perdonanza, molta strada è stata compiuta. Importanti traguardi sono stati raggiunti, segnatamente il riconoscimento della Perdonanza “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Ma soprattutto la storica visita di Papa Francesco, il 28 agosto 2022, ha segnato una svolta epocale per la Perdonanza, per cui L’Aquila e l’Abruzzo dovranno essere all’altezza d’interpretarne, nella sostanza e nei fatti, tutta la portata storica. C’è quindi necessità che la Perdonanza possa presto contare su una struttura organizzativa esclusivamente dedicata, forse una Fondazione potrebbe esserlo, la quale già all’indomani di un’edizione pensi a programmare quella successiva, operando nel corso di tutto l’anno. E soprattutto che il messaggio spirituale di Perdono, Riconciliazione e Pace sia sempre preminente sulla parte spettacolare e artistica. Anzi, che il significato spirituale del giubileo celestiniano, attualizzato al tempo che viviamo e ai suoi terribili drammi, inviti a riflettere e a “leggere i segni dei tempi”, indirizzando l’espressione artistica e culturale quale arricchimento del messaggio celestiniano sui temi della Pace, della riconciliazione tra i popoli, sul dialogo tra le culture, sull’accoglienza e la fraternità tra le genti, in luogo di semplici espressioni ludiche e spettacolari che invece si consumano nell’effimero.

Concludendo, pare giusto sottolineare come tutto questo sia oggi possibile grazie alla lungimiranza d’un sindaco che, tra non poche incredulità e sufficienze, nel 1983 ebbe il coraggio di crederci e di guardare lontano, restituendo splendore alla Perdonanza ed investendo su una tradizione che per secoli aveva accompagnato la storia dell’Aquila e connotato la sua spiritualità.




NUOVO CALENDARIO VENATORIO varato dalla regione Abruzzo

Dura la protesta dell’Italcaccia  

Pescara, 9 agosto 2023. Arriva forte e chiara la protesta dell’Italcaccia. Una delle associazioni venatorie più seguite dal popolo dei cacciatori abruzzesi. Un colpo fragoroso, una contestazione aspra che nel mirino ha ben inquadrato il calendario venatorio 2023.24, appena partorito dalla Regione Abruzzo.

E la contestazione trova le giuste parole e l’analisi attenta di Francesco Verì, presidente regionale dell’Italcaccia per delle scelte che non trovano nessuna ragione di essere. “Con l’approvazione del calendario venatorio 2023 – 2024”, attacca Verì, “la Regione Abruzzo sancisce un altro anno di delusione tra i cacciatori, ormai rassegnati e sempre più amareggiati da una situazione di costante declino dell’ambiente venatorio abruzzese. Ancora una volta, per l’ennesimo anno, la Regione Abruzzo con l’assessore Imprudente dimostra di non essere dalla parte dei cacciatori, ignorando completamente le osservazioni preliminari fatte dalle associazioni venatorie.

Nonostante le possibilità di confronto con le associazioni venatorie, dati scientifici, studi fatti da legittimi osservatori faunistici  nelle sedi istituzionali preposte e riconosciute dalle leggi, purtroppo, ad oggi, abbiamo maturato, ulteriore e definitiva  consapevolezza della scarsa o meglio nulla, attenzione che l’Assessorato Regionale sulla caccia rivolge all’attività venatoria, unita alla sconcertante disinvoltura con cui si ritiene di poter disattendere impegni formali assunti con le associazioni di categoria, non solo quelle venatorie, e trasfusi in deliberazioni caratterizzate dal crisma dell’ufficialità.

Dati sconcertanti”, prosegue Verì, “sono quelli relativi alla chiusura delle specie Turdidi e Beccaccia, i quali prelievi sono consentiti dal primo Ottobre al 10 e 20 Gennaio.  Con il posticipare l’apertura della stagione venatoria al I ottobre diventa inammissibile, tra l’altro, l’addestramento dei propri ausiliari a decorrere dal 01 Settembre (la norma prevede l’addestramento dei cani 30 giorni prima dell’inizio della stagione venatoria), concedendo così poco tempo all’allenamento dei propri cani. 

Ormai siamo stanchi di ribadire che l’Abruzzo sembra essere una regione del tutto estranea all’Italia. Come si evince ampiamente dai calendari venatori adottati dalle regioni limitrofe. Basta osservare l’ultimo calendario venatorio deliberato dalla Regione Umbria per capire, con dati alla mano, quali sono le date vere per il prelievo delle specie suddette.

Altro dato a conferma di quanto espresso è la recente sentenza del Tar Umbria n.08/2023. L’innegabile intento punitivo e persecutorio attuata dalla Regione Abruzzo”, chiarisce il presidente regionale Italcaccia, “trova, incontrovertibile, conferma nella sconcertante decisione di recepire, acriticamente, il parere reso dell’ISPRA, anche nella parte in cui non vengono espresse valutazioni di ordine tecnico ma sciorinate evanescenti considerazioni di merito, non rientranti nella competenza di tale istituto e, quindi, per consolidata giurisprudenza, non vincolanti (si veda l’assurda decisione di posticipare al 01 ottobre il prelievo di quasi tutte le specie ornitiche, anche quelle stanziali oggetto di immissione).

Il popolo dei Cacciatori abruzzesi, quelli con la C maiuscola”, conclude Verì, “che hanno sempre rispettato le leggi e le regole democratiche, che danno tanti contributi all’ambiente a partire dalla lotta al bracconaggio per la tutela della fauna selvatica, alla lotta agli incendi boschivi, all’inquinamento, alla pulizia di boschi, a dare una cultura di amore per l’ambiente è stanco di essere, ancora una volta, maltrattato; è chiaro l’ostracismo opposto al mondo venatorio e gli insensati pregiudizi avversati alla categoria dei cacciatori, composta da cittadini <ed elettori> dalla specchiata ed  integerrima condotta civile e morale. Dai cacciatori abruzzesi”, chiosa Verì, “saranno condivise tutte le successive iniziative giudiziarie e di legittima protesta che sicuramente verranno intraprese”.




FESTIVAL BEER SOTTO LE STELLE

Due giorni di grande festa

Magliano de’ Marsi, 8 agosto 2023. È tutto pronto a Magliano de’ Marsi per la prima edizione del “Festival Beer Sotto le Stelle”, due giorni di grande festa, in cui poter degustare decine di birre artigianali abruzzesi, insieme a gustose proposte di street food.

La manifestazione è in agenda per domani, mercoledì 9 agosto e giovedì 10. Gli stand in cui sarà spillata la birra, saranno curati dagli esercenti promotori dell’evento e apriranno alle 18. A lavoro ci sarà lo staff del Bar Salona, del Bar Velino, del Bar la Pista, dello Snack Bar, di Bibò, dello Shak Bar e del Bar La Torre.

Lungo il percorso, che si snoderà su via Santa Maria di Loreto, nel centro della cittadina, ci saranno poi due postazioni in cui cenare, a partire dalle 19, curate dai Pub Jamboree e Il Covo dei Ghiotti. Nello stand della Proloco, invece, ci saranno i tradizionali e richiestissimi arrosticini abruzzesi.

L’evento è inserito nel calendario EstArte Maglianese 2023, organizzato dall’Amministrazione Comunale ed è promosso dalle attività del territorio, oltre che dalla Proloco.

Nell’organizzazione c’è anche Lo Studio Formazione, Ente di Formazione e Agenzia per il Lavoro, riconosciuto dalla Regione Abruzzo, che illustrerà ai visitatori la possibilità di entrare nel Programma Gol, finanziato dal Pnrr, tramite il Ministero del Lavoro e la Regione Abruzzo. Tra i 170 corsi in catalogo, particolare attenzione sarà rivolta a quello che rilascia la Qualifica professionale di Operatore di Produzione della Birra.

Durante la prima serata, quella di domani, l’intrattenimento musicale sarà affidato alla Vasco Rossi Tribute Band “Asilo Republic” mentre giovedì alla Cover Band dei Pink Floyd “Eclipse”.




PECORINO E PECORINI 2023 edizione n. 14

Rassegna enogastronomica con notevole affluenza di pubblico

Farindola, 8 agosto 2023. Nemmeno le avversità atmosferiche hanno fermato gli organizzatori dell’evento diventato un must nelle estati dell’entroterra vestina, la manifestazione si è svolta regolarmente ottenendo grande presenza nelle serate del 5 e 6, nonostante l’annullamento per forti temporali della serata di venerdì 4 agosto. Il Presidente dell’Associazione, Luca Labricciosa, si dichiara molto soddisfatto della riuscita della manifestazione e ringrazia pubblicamente i visitatori che pur percorrendo tanti Km di strada dissestata sono arrivati numerosissimi a Farindola e i volontari che ogni anno si prodigano per accogliere nel migliore dei modi gli ospiti.

Come ogni anno visitatori provenienti da ogni angolo d’Italia sono giunti a Farindola per partecipare al “Viaggio del formaggio” una sfilata significativa, legata all’antica tradizione del Pecorino di Farindola, protagonista assoluto delle serate. Festeggiamenti in onore del formaggio, eccellenza del territorio che viene portato a spalla per le vie del paese accompagnato da canti e musiche folkloristiche per concludersi con l’assaggio collettivo. Una vera e propria cerimonia d’apertura per questa festa itinerante con degustazioni di vino, prodotti tipici e cena nei ristoranti del circondario convenzionati con menù a tema.

Ogni sera esibizioni musicali hanno animato le serate con postazioni sulle diverse piazze creando atmosfere uniche in uno dei borghi più belli d’Abruzzo.

14 Cantine vinicole, 12 produttori locali, 5 ristoranti, tanta partecipazione da parte delle associazioni e sostegno dell’amministrazione per l’evento dell’anno che è anche promozione del territorio, richiamo alle radici, amore per le tradizioni e per il famosissimo e storico formaggio fatto con caglio di maiale.

Il 5 agosto l’ONAF – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio, ha conferito a Farindola l’attestato di Città del Formaggio 2023.




RICORDANDO L’AMICO FABIO

Gara nazionale di bocce

Giulianova, 8 agosto 2023. L’ Amministrazione Comunale esprime il suo plauso al Circolo bocciofilo giuliese, organizzatore della Gara Nazionale di Bocce Ricordando l’amico Fabio, in memoria di Fabio Di Carlo. Alla premiazione, domenica scorsa, il Vicesindaco Lidia Albani, il consigliere regionale Simona Cardinali ed il capogruppo consiliare Paolo Vasanella.

Hanno partecipato i nomi più prestigiosi della specialità, alla Gara Nazionale di bocce Ricordando l’amico Fabio che si è concluso domenica scorsa nell’impianto comunale di via Ippodromo. L’evento è stato organizzato dal Circolo bocciofilo di Giulianova, iscritto al Circuito provinciale, e presieduto da Alessandro Campetti. Obiettivo dell’iniziativa, organizzare un torneo di alto livello, in memoria di Fabio Di Carlo.

Alla cerimonia di premiazione erano presenti il Vicesindaco Lidia Albani, il consigliere Simona Cardinali ed il capogruppo consiliare Paolo Vasanella.

L’ Amministrazione Comunale esprime il suo plauso e la soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa.




PERDONANZA CELESTINIANA 2023: edizione n. 729

Dal 10 agosto parte la vendita dei biglietti

L’Aquila, 8 agosto 2023. È previsto per il 10 agosto alle 10:30 il lancio delle vendite dei biglietti per gli eventi della 729 edizione Perdonanza Celestiniana. Le venue sono: La Scalinata di San Bernardino e il Teatro del Perdono di Collemaggio (come da calendario).

Costo dei biglietti:

L’accensione e Un canto per la rinascita, serata inaugurale (spettacolo del 23 agosto al Teatro del Perdono): ingresso libero gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento posti disponibili.

– L’Aquila si veste di stelle III edizione – Gala Internazionale di Danza con Eleonora Abbagnato e dieci stelle di prima grandezza: 10,00-15,00 euro + diritto di prevendita

– Nella leggerezza dell’incontro – Teo Teocoli in Tutto Teo: 10,00 euro + diritto di prevendita

– Negramaro n.20 Tour (differenze tra settori): 20-30-40 + diritto di prevendita

Raggiunto il sold out dei posti a sedere, verranno messi in vendita ulteriori 2.800 posti in piedi al costo  biglietto di 15,00 euro + diritto di prevendita.

N.B. i settori dei posti in piedi saranno visualizzabili sin da subito in piattaforma ma non sarà possibile perfezionare l’acquisto.

– Nella leggerezza dell’incontro – “Stanlio e Ollio. Amici fino all’ultima risata”: ingresso gratuito con obbligo di prenotazione in piattaforma

– Gianni Morandi in “Go Gianni Go”: 10-20-30 euro (solo posti a sedere)

Capienze: Scalinata di San Bernardino 1400 pax; Teatro del Perdono (Negramaro) 7.000 pax complessivi tra posti a sedere e posti in piedi; Teatro del Perdono (Morandi) 5.000 posti a sedere.

Queste tutte le info relative all’acquisto dei biglietti:

I biglietti si acquistano tramite la piattaforma di biglietteria elettronica ciaotickets, con settore, fila e posto assegnati, o nei rivenditori autorizzati. Una volta acquistati i biglietti non sono restituibili né rimborsabili.

All’ingresso il biglietto potrà essere mostrato stampato su foglio A4 o su supporto elettronico.

Si potrà accedere ai luoghi di spettacolo un’ora prima dell’orario d’inizio indicato.

I bambini che non hanno compiuto il terzo anno di età e che restano in braccio ai genitori non pagano il biglietto d’ingresso. È fatto assoluto divieto di introdurre all’ interno dell’area di pubblico spettacolo passeggini e carrozzine.

È inoltre fatto assoluto divieto di fumare, introdurre e consumare cibi e bevande. Non è consentito accedere con animali.

Dopo l’orario di inizio dello spettacolo si perde il diritto al posto assegnato, ove possibile sarà garantito l’accesso in sala in altri posti eventualmente disponibili.

Il programma può subire variazioni per motivi indipendenti dalla volontà degli organizzatori che si impegnano, in caso di forza maggiore, a riprogrammare gli eventi o a rimborsare i biglietti acquistati. In caso di mal tempo Il rimborso del biglietto può avvenire nel caso che lo spettacolo venga interrotto prima della metà e non possa più riprendere.

Area Disability

Le persone con disabilità hanno diritto all’accesso gratuito, tuttavia dovranno corrispondere il costo di prevendita riconosciuto alla piattaforma.

I biglietti saranno acquistabili sul canale digitale CiaoTickets  o nei rivenditori autorizzati.

Ogni disabile potrà acquistare solo 2 titoli d’ingresso: uno per sé stesso e l’altro per il proprio accompagnatore.

Le tariffe, ovvero i settori riservati alle persone con disabilità, saranno denominati in due modi : 1) disabilità motoria 2) disabilità non motoria, al fine di organizzare al meglio la platea e contemperando le diverse esigenze di specie. Detti posti saranno acquistabili fino ad esaurimento della capienza prevista.




REGATA PER LA PACE prima edizione

Regata di Fondo. Regata di Canottaggio a sedile fisso su imbarcazioni del tipo: Gozzo Nazionale e Lancia a 10 Remi;

Pescara, 8 agosto 2023. Si è appena conclusa la prima edizione della Regata per la Pace. Manifestazione indetta dalla FICSF (Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso) e organizzata da Porto Antico Pescara ASD con il patrocinio del Comune di Pescara, Assessore al Mare e Fiume Nicoletta Di Nisio e della Provincia di Pescara e della Regione Abruzzo.

Domenica scorsa dalle ore 09:30, nello specchio d’acqua antistante la sede del Circolo Nautico Porto Antico – sulla banchina sud del Porto Canale – si è svolta la gara remiera di fondo su imbarcazioni del tipo “Gozzo Nazionale” e “Lancia 10 Remi” su un percorso totale di 2.000 metri.

Grande soddisfazione per “La Ciurma Vasto”: la squadra maschile e quella femminile conquistano, nella categoria Senior Lancia a dieci Remi, rispettivamente primo e secondo posto nella prima “Regata per la Pace”, andata in scena nella giornata di ieri a Pescara.

In particolare, i ragazzi guidati da Filippo Ciccotosto sono riusciti a realizzare il miglior tempo distaccando la Lega Navale di Molfetta, una delle migliori squadre della stagione, di ben undici secondi.

Terzo posto per i padroni di casa di Porto Antico Pescara.

Per quanto concerne la squadra femminile, è Molfetta ad aggiudicarsi la prima posizione nella categoria “lancia a dieci remi”; secondo posto per le ragazze de “La Ciurma Rosa”, che conquistano il primo podio stagionale.

Terzo posto per Porto Antico Pescara ASD.

Nella categoria Gozzo Nazionale si aggiudica il podio nella categoria Seniores e Master Femminile la Lega Navale di Ortona e nella categoria Seniores Maschile la Lega Navale di Molfetta.

Secondo posto nella categoria Master Femminile per i padroni di casa di Porto Antico Pescara ASD,

L’iniziativa era associata a una raccolta fondi promossa dall’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), a sostegno di un Progetto per la creazione di un presidio di Primo soccorso, assistenza e orientamento sul territorio ucraino vicino ad uno dei valichi di frontiera con l’Europa.

Chi non ha potuto esserci può contribuire, anche con una piccola somma, al Progetto per realizzare un presidio di Primo soccorso. Chi non potrà di persona, può contribuire tramite c/c bancario intestato ad ASI Terzo settore Abruzzo – Banca Intesa San Paolo (IBAN: IT73J0306909606100000187370 – causale: Regata per la Pace) che si sta occupando direttamente del progetto”.

Un ringraziamento agli sponsor DI BOSCIO ARTE, NAUTICA GABBIANO e WEEKEND & DINTORNI TELEVISION per l’aiuto offerto.




IL BILANCIO DI UNA POLITICA FALLIMENTARE

L’amministrazione comunale di Atri del duo Astolfi-Ferretti ha approvato il bilancio 2023, assumendo di avere garantito tutti i servizi senza aumentare le tasse e ribadendo l’inesistenza di nuovi debiti fuori bilancio.

A cura del Gruppo Consiliare Alleanza Civica

Atri, 8 agosto 2023. Tuttavia, questa è solo “pubblicità ingannevole”, l’ennesima abile bugia, che serve esclusivamente a nascondere alla collettività atriana le seguenti criticità:

●             deficit cronico di liquidità;

●             reiterato ricorso all’anticipazione di cassa e criticità dei flussi di cassa;

●             ricorso indiscriminato al prelievo dal fondo di riserva;

●             continuo e costante ricorso ai mutui e all’indebitamento dell’ente;

●             debiti fuori bilancio conclamati seppur non ancora accertati;

●             mancato aggiornamento dell’inventario dei beni mobili ed immobili;

●             irregolarità contabili e finanziarie, oltre che inadempienze segnalate anche dalla corte dei conti;

●             presunto disavanzo di amministrazione;

●             violazione dei parametri di deficitarietà.

In realtà, le tasse non sono aumentate solo perché le aliquote sono già ai massimi livelli consentiti nel nostro ambito territoriale.

Sono gli stessi organi preposti, sovracomunali e super partes, a descrivere in maniera cruda ed essenziale l’incapacità amministrativa del duo Astolfi-Ferretti che ha impoverito gravemente la nostra Città e il suo territorio.

Tutti questi dati stanno portando l’ente ad attivare quantomeno la procedura di riequilibrio con le conseguenze di legge e le evidenti responsabilità politiche ed amministrative degli ultimi 15 anni.

Mentre, nella totale assenza di soluzioni politiche lungimiranti, l’unica soluzione per sopperire alle denunciate criticità contabili, suggerita dal dirigente del settore nella propria relazione, è sempre la stessa: la vendita, o meglio la svendita, del patrimonio immobiliare dell’ente e il taglio dei servizi.

La svendita del patrimonio significa umiliare il frutto del sacrificio di secoli di atriani a vantaggio di quattro privati che acquistano così, a buon mercato, beni importanti in luoghi strategici a discapito della collettività che perde potenziali luoghi di aggregazione, cultura, solidarietà sociale.

Tagliare servizi di ogni genere alla popolazione significa gravare direttamente o indirettamente sulle spalle dei più deboli. Se si tagliano servizi, gli unici a rimetterci sono i più poveri, i disabili, gli anziani, tutti i più deboli perché, alla fine della trafila, alla fine dello scaricabarile sociale, tutto ricade inevitabilmente, direttamente o indirettamente, su chi è debole.

Questa è la macelleria sociale che il centrodestra non si fa scrupoli ad attuare a tutti i livelli dal governo, alle regioni fino ai comuni.




LA MEMORIA DI SAN DOMENICO, Presbitero

Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.

di Padre Antonio Ricci

Dal Vangelo secondo Matteo [Mt 15,1-2.10-14]

In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti, quando prendono cibo non si lavano le mani!».

Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».

Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».

Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

Oggi celebriamo la memoria di San Domenico

Nel Vangelo di oggi la gente critica aspramente Gesù che non pratica l’antica pratica di lavarsi le mani prima di mangiare.

Anche noi potremmo chiederci: perché Gesù e i suoi discepoli trascurano queste tradizioni? (…) Perché per Lui è importante riportare la fede al suo centro. (…) Ed evitare un rischio (…): osservare formalità esterne mettendo in secondo piano il cuore della fede. (…) È il rischio di una religiosità dell’apparenza: apparire per bene fuori, trascurando di purificare il cuore. (…) Gesù non vuole esteriorità, vuole una fede che arrivi al cuore. Infatti, subito dopo, richiama la folla per dire una grande verità: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro» (v. 15). Invece, è «dal di dentro, dal cuore» (v. 21) che nascono le cose cattive. (…) Spesso pensiamo che il male provenga soprattutto da fuori: (…) Quante volte incolpiamo gli altri, la società, il mondo, per tutto quello che ci accade! (…) Gesù ci invita piuttosto a guardare la vita e il mondo a partire dal nostro cuore. Se ci guardiamo dentro, troveremo quasi tutto quello che detestiamo fuori. E se, con sincerità, chiederemo a Dio di purificarci il cuore, allora sì che cominceremo a rendere più pulito il mondo. Perché c’è un modo infallibile per vincere il male: iniziare a sconfiggerlo dentro di sé… Buona giornata

Padre Antonio Ricci




IL NUOVO PONTE DI GUASTACCONCIO

Incontro pubblico: presentazione dei lavori

Paglieta, 8 agosto 2023. Lunedì 7 agosto si è tenuto presso la Sala Polivalente di Paglieta l’importante  incontro pubblico promosso dal Sindaco avv. Ernesto Graziani, e dedicato alla presentazione dei lavori in corso per la costruzione del nuovo Ponte Guastacconcio,  situato lungo la SP 97 Bonifica di Mozzagrogna,  crollato nel febbraio 2022 causando notevoli disagi e limitazioni alla viabilità locale, sia per l’agricoltura che per l’industria. Per ripristinare la normalità e garantire un’efficiente connessione tra le aree interessate, è stato avviato un progetto di ricostruzione del ponte, il cui importo complessivo ammonta a 3.350.000 euro.

L’evento  ha offerto l’opportunità di illustrare dettagliatamente i lavori in corso. La ditta Tenaglia srl di Casoli è stata incaricata della costruzione del nuovo ponte sul fiume Sangro, mentre la ditta D’Amico è responsabile dei lavori di messa in sicurezza della pila nell’alveo del fiume, un aspetto di fondamentale importanza per garantire la stabilità dell’opera. Nel corso dell’incontro pubblico, promosso dal Comune di Paglieta e la Provincia di Chieti,  il Sindaco avv. Ernesto Graziani ha ricordato i gravi disagi causati alla popolazione dall’interdizione del passaggio sul viadotto e le due iniziative che avrebbe voluto intraprendere, insieme al Presidente della Provincia, Francesco Menna, per snellire l’iter del progetto: la realizzazione di un ponte transitorio al Genio pontieri e la nomina di un commissario. Fu lo stesso Sindaco di Paglieta con la sua  segnalazione, a far intervenire gli addetti della Provincia  prima che accadesse l’irreparabile. Il ponte fu chiuso nel dicembre del 2021, per un avvallamento nella carreggiata; qualche mese dopo il viadotto piombò giù, fortunatamente senza persone coinvolte.  Ora si guarda avanti, si volta pagina perché i lavori sono stati consegnati e  il cantiere è stato allestito per partire  ufficialmente il 21 agosto. 

“Le attività operanti nel territorio, ha ribadito Graziani,  “hanno sopportato e continuano a lavorare a singhiozzo, affrontando, ogni giorno, mille  disagi, a causa della riduzione del traffico di quella che rappresentava la propria clientela.  Tre, cinque  anni per un  iter di ricostruzione, seguendo il nostro  iter  i  tempi per l’avvio dei lavori sono stati più brevi: pari a un anno e mezzo. I tempi pur essendo lunghi sono inferiori all’ordinario. Per accelerare,  avanzammo due richieste, che non furono  accolte: la prima  al Genio Pontieri per un ponte transitorio (ma il disagio per la circolazione avrebbe dovuto essere di almeno 100 km.); chiedemmo  anche la nomina di un commissario, la cui figura avrebbe potuto by passare la procedura ordinaria: senza  gara, ed altri vantaggi.

La figura commissariata sarebbe stata competente anche per erogare i ristori economici, che oggi non sono presenti. Davanti a tutti gli intervenuti all’incontro, ha concluso Graziani,  “chiedo alle ditte aggiudicatarie degli appalti, in particolar modo alla ditta Tenaglia, che ha  presentato l’offerta migliorativa, di ricostruire l’infrastruttura entro il termine finale di  240 giorni,  di rispettare quindi la data della consegna dei lavori, per  restituire alla mia comunità e a tutto il territorio il nuovo viadotto. I tempi sono fondamentali perché c’è un territorio che ha sofferto e continua a soffrire, perché molte le attività che hanno chiuso i battenti”. A seguire, ha preso la parola  il presidente della Provincia, dott. Francesco Menna, che ha dichiarato: “Restituire l’opera il prima possibile alle comunità è stato fin da subito il nostro obiettivo. E oggi grazie al decreto ponti dello scorso giugno, siamo riusciti a reperire le giuste risorse finanziarie. Lavoreremo   in maniera celere ed operosa per inaugurare quanto prima  l’opera, restituendo questa importante arteria al territorio e al Sangro”.

Alla riunione, oltre a Graziani e Menna ,  erano presenti: il vicepresidente della Provincia, Arturo Scopino;  il dirigente del settore viabilità della Provincia di Chieti, ing. Paola Campitelli, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Paglieta, arch. Antonio Peschi; il progettista e direttore dei lavori, ing. Italo Bona, oltre ai rappresentanti delle ditte incaricate, D’Amico  e Tenaglia srl. Di Casoli; i consiglieri provinciali Angelo Radica e Davide Caporale, il vicesindaco di Paglieta, dott. Antonio Demattia e l’assessore comunale Marisa Aquilante. L’ingegnere Paola Campitelli, ha illustrato il progetto del ponte innovativo, di 3.350.000 euro, con una pianificazione in acciaio collocata a 20 metri di profondità sotto il letto del fiume Sangro. Dapprima la ditta D’Amico costruirà le spallette sulle due rive, poi Tenaglia Costruzioni si occuperà di realizzare la campata di 45 metri di corten.  L’incontro ha rappresentato un momento di condivisione delle informazioni e di coinvolgimento della comunità nel processo di ricostruzione, sottolineando l’importanza dell’opera per la ripresa e lo sviluppo del territorio. L’obiettivo è quello di completare i lavori entro la prossima primavera, riportando così una fondamentale arteria di comunicazione a piena funzionalità e beneficiando l’intera area interessata.




INTERRAMENTO DELLA LINEA FERROVIARIA ROSETO – SILVI

La Provincia coordinatrice del progetto

Teramo, 8 agosto 2023. “Dalle visioni alle idee. Dalle proposte ai progetti. Nella mattinata di oggi, ho ricevuto dalla delegazione di IV Pineto con il Coordinatore provinciale Luciano Monticelli il documento conclusivo, che sintetizza idealmente il lavoro dell’incontro svoltosi venerdì scorso, 4 agosto, proprio a Pineto, sull’interramento del tratto ferroviario compreso tra i Comuni di Silvi e Roseto degli Abruzzi.

L’Amministrazione Provinciale è pienamente disponibile, debitamente supportata dal Comitato promotore, a farsi carico del coordinamento di questa decisiva azione di rilancio dei territori.

Un’azione che sarà nostro preciso impegno rendere, sempre di più, figlia di una reale opera di concertazione e ascolto delle comunità coinvolte, chiamate non solo a valutare un’idea progettuale ambiziosa, ma anche a ripensare gli orizzonti urbani del loro vivere.

Mi piace, ad esempio, immaginare quale grande sfida sia per quelle stesse comunità, la ridefinizione delle aree di risulta, ovvero di quelle nuove cerniere territoriali, e urbanistiche, che ricuciranno aree non più divise dai binari, ma da quegli stessi binari servite.

Si tratta di una sfida importante, di una vera e propria costruzione di un’idea diversa, che investe non solo le scelte del nostro presente, ma anche e soprattutto le vite quotidiane di chi vivrà il futuro di quei luoghi.

La Provincia non farà mancare la sua spinta propulsiva, il suo impegno ad ogni livello, tanto nel coordinamento, quanto – soprattutto, nella costruzione di quella condivisa partecipazione che è la base stessa di uno straordinario progetto di riqualificazione.”

Camillo D’Angelo, Presidente




STAGIONI AL SIRENTE

Quinta edizione

Tione degli Abruzzi, 8 agosto 2023. Inizierà il 10 agosto la quinta edizione di Stagioni al Sirente, la manifestazione organizzata dall’APS Massimo Lelj in collaborazione con il Comune di Tione degli Abruzzi e con il patrocinio del Parco Sirente Velino, dedicata alla memoria degli scrittori della valle dell’Aterno  Massimo Lelj e Giovanni Titta Rosa.

Proprio il 10 agosto alle ore 17 si partirà da Santa Maria del Ponte per un walk and talk “Tra il fiume e la nostalgia”, che percorrerà i luoghi narrati dai due scrittori, per arrivare alle ore 19.00 a Tione degli Abruzzi, dove nel settecentesco Palazzo Lelj verrà inaugurata la mostra biografica e bibliografica “Terre contrarie, i ritorni letterari di Massimo Lelj e Giovanni Titta Rosa.

La mostra, curata da Amedeo Di Nicola, raccoglie circa 50 tra volumi e riviste con interventi dei due scrittori della prima metà del Novecento ed espone oggetti della società contadina donati da soci e prodotti tradizionali del territorio realizzati da produttori locali, quali, tra gli altri, AquiLANA di Valeria Gallese e Cooperativa Altipiano di Navelli, commentati dai testi di Lelj e Rosa.

Il 12 agosto alle ore 17 è previsto l’incontro di tipo convegnistico L’Autore abita qui, in cui verrà presentata l’opera degli autori tionesi contemporanei, oltre a concludere il ciclo di conferenze – studio sulla figura di Deo Ardito Palmeri, iniziate nel 2021.

Il 13 agosto sarà la giornata dedicata al territorio, con la lavorazione del pane tionese secondo tradizione al mattino e improvvisazioni dialettiche, aneddoti, proverbi ed etimologia dei vocaboli del dialetto arcaico locale nel pomeriggio.

Il 21 agosto, infine, alle ore 17 verrà inaugurata la sala riunioni e piccola biblioteca dell’APS al primo piano del palazzo Lelj a Tione degli Abruzzi.

Tutto il programma aggiornato e gli orari di apertura della mostra saranno pubblicati sul sito www.stagionialsirente.it dove sono riportate due brevi biografie di Massimo Lelj e Giovanni Titta Rosa.




SUCCESSO PER LA MOSTRA DEI VINI DI MONTEPAGANO

Grande partecipazione con 10mila visitatori durante le tre giornate

Roseto degli Abruzzi, 8 luglio 2023. Un successo annunciato, e non poteva andare in maniera diversa, per la 51esima edizione della Mostra dei Vini di Montepagano. Una edizione che è riuscita ad unire tradizione e innovazione, creando una ricetta vincente apprezzata dai tanti turisti e amanti del buon vino che hanno affollato il borgo storico durante la tre giorni dello scorso fine settimana. A rendere meglio l’idea della grande partecipazione sono i numeri con oltre 10mila visitatori che hanno animato il borgo durante la manifestazione (5mila solo nella giornata di sabato). Ventisette le Cantine presenti, cinque gli espositori “extra wine” e ben cento le etichette contenute all’interno dell’Enoteca Regionale che ha riscontato un’enorme affluenza.

Merito senza dubbio dell’organizzazione curata, da quest’anno, dalla società Idealis con il supporto di Omniasoft, de “Il Vecchio Borgo”, dell’Architetto Francesca Catania e dell’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi che, per l’occasione, ha anche messo a disposizione un servizio di bus navetta ad hoc da e verso il borgo.

La 51esima edizione della Mostra dei Vini ha rappresentato un viaggio attraverso le più affascinanti cantine d’Abruzzo, caratterizzato da diverse declinazioni dei vini più rappresentativi del territorio e che ha visto il coinvolgimento dei nomi più illustri del panorama enologico regionale. Durante la manifestazione, nel segno di “Taste the trip, assapora il viaggio”, gli appassionati hanno potuto degustare ottimi prodotti, scoprirne i segreti, grazie a talk show con i più grandi vignaioli del territorio, apprezzarne ogni sfumatura.

La serata inaugurale, nonostante la pioggia, ha visto una buona partecipazione di pubblico e, soprattutto, dei rappresentanti delle Istituzioni civili, amministrative e militari (provinciali e regionali) con il Sindaco Mario Nugnes impegnato nel taglio del nastro assieme alla Giunta e ai Consiglieri Comunali.

La manifestazione è stata caratterizzata da quattro importanti e apprezzatissime novità che sono riuscite a coinvolgere tutti i presenti, senza scardinare la tradizione. La prima è quella che riguarda i talk show, condotti da Mirella Lelli, che hanno visto la presenza di produttori e giornalisti che si si sono confrontati rispetto a diverse tematiche riguardanti il vino. Tra i partecipanti Maurizio Bottura (Dirigente del Centro di Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach; Rosanna Tofalo (Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università degli Studi di Teramo); Marco Ferrante (Amministratore e Co-Fondatore di Trace Technologies SRL); Giuseppe Cavaliere (Resp. Ufficio tecnico Consorzio Tutela dei Vini D’Abruzzo); Emilio Chiodo (Dipartimento di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali Università di Teramo); Nicola D’Auria (Presidente Nazionale Movimento Turismo del Vino); Francesco Cirelli (Azienda agricola Cirelli Wines e Glamping); Francesca Retko (Creatique Italy, creatività e promozione).

La seconda novità è stata rappresentata dalla trasformazione dello storico palazzo che ospitava il convento in Enoteca Regionale e la terza dalla organizzazione di una serie di tour guidati che hanno aiutato i visitatori a degustare al meglio i prodotti.

Infine, ultima grande novità, è stata l’istituzione, per la prima volta, dei Premi che sono stati assegnati su giudizio di una giuria tecnica composta da giornalisti, sommelier ed esperti del settore. Ben 31 i vini in concorso con la Cantina La Quercia di Morro d’Oro che si è aggiudicata la targa per il miglior Trebbiano, il premio per il miglior Cerasuolo è andato alla Cantina Casal dell’Arco di Mosciano e quello per il Montepulciano alla Cantina Vaddinelli di San Giacomo. Il Premio packaging 2023, votato da una giuria popolare, se lo è aggiudicato la Cantina La Quercia.

“Una scommessa vinta – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – che dimostra come il lavoro sinergico tra Comune e Associazioni riesca sempre a portare ottimi frutti per il territorio. Vedere Montepagano viva ci dà ulteriore forza nel proseguire la strada verso la promozione turistica di tutto il nostro territorio che va valorizzato non solo per le splendide spiagge ma anche per il suo fantastico entroterra e per i suoi prodotti. La soddisfazione è enorme e vogliamo ringraziare innanzitutto gli organizzatori che hanno saputo rinnovare una tradizione di lunga data mettendola al passo coi tempi senza snaturarla. Poi, il Gal Terreverdi Teramane, il Consorzio Colline Teramane, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e tutti gli altri partner. Ovviamente, i ringraziamenti vanno anche alle associazioni di volontariato che, anche in questa occasione, non hanno fatto mancare il loro fondamentale contributo: Guide del Borsacchio e Protezione Civile”.

“La Mostra è stata senza dubbio un successo e questo format rinnovato rappresenta il primo step di un percorso da proseguire anche nelle prossime edizioni in modo sempre più intelligente e cercando di migliorare e affinare solo alcuni aspetti logistici – aggiunge Francesco Guerrieri a nome degli organizzatori – Fin da subito si deve iniziare a lavorare per la prossima edizione per migliorare i già ottimi risultati raggiunti quest’anno. Abbiamo investito molto per cercare di dare risalto nazionale e internazionale all’evento con il coinvolgimento di giornalisti stranieri e anche la Cantine che hanno partecipato alla Mostra hanno apprezzato il nuovo progetto e la nuova organizzazione”.

(foto Cusano)




LA GIUNTA DEGLI SPRECHI dice no alla captazione delle acque ai Saraceni

Rubinetti ancora a secco e l’acqua potabile continua ad essere usata, necessariamente, anche per scopi non corretti

Ortona, 8 agosto 2023. Anche se i rubinetti sono secchi e la città soffre il disagio dei continui tagli idrici, per la maggioranza possiamo fare a meno di utilizzare le acque che si sprecano al Lido Saraceni. È questa la risposta data dall’amministrazione alla proposta della minoranza di captare le acque chiare dei Saraceni che finiscono in mare, mentre a Ortona i rubinetti continuano ad essere secchi. In cifre, uno studio (non contestato dalla Giunta comunale) sostiene che si possano captare costantemente circa 60/70 litri secondo da quella sorgente naturale e convogliarla sul porto, come anche in una cisterna di circa 150 mila litri, per evitare che l’acqua potabile continui ad essere utilizzata per scopi non corretti.

“Perché – sottolineano i consiglieri di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – nella zona industriale si usa acqua potabile, sul porto si usa acqua potabile e così nei giardini pubblici e privati (salvo chi usa un pozzo), anche negli autolavaggi si usa acqua potabile, mentre in tanti, dopo una dura giornata di lavoro, non possono farsi una doccia. Questo è solo un piccolo esempio e vi lasciamo immaginare i problemi causati al comparto turistico”. Dunque, considerato che Sasi eroga ad Ortona circa 150 litri secondo (con ulteriori 20 litri da Aca), ecco che quella dei Saraceni potrebbe essere la soluzione alla crisi idrica, se non altro perché sottrarrebbe a scopi non conformi più di un terzo del totale dell’acqua che ci viene fornita. “Intanto – dicono ancora i consiglieri –  la Sasi ha avviato anche da noi la ricerca delle dispersioni e non certo per meriti del Comune, visto che su questo fronte siamo il fanalino di coda”.

“Aggiungiamo – proseguono i consiglieri comunali di opposizione – che se  solo si potabilizzasse parte di quei 70 litri/secondo dei Saraceni (come verrebbe fatto in qualsiasi Paese civile e come di fatto viene fatto da chi ha meno risorse del nostro), davvero Ortona potrebbe dirsi città modello. Lo sarà, non ora però, qualcuno ha deciso che un commissario avrebbe fatto peggio di Castiglione/Canosa. Lasciateci dubitare e tenetevi le vostre recenti convinzioni. Anche perché, lo ricordiamo, un commissario ha risolto il problema della bretella di collegamento casello/porto”.




COMMEMORAZIONE TRAGEDIA DI MARCINELLE, l’importanza di tenere viva la memoria

Il progetto didattico “Il viaggio si compia”

Antonio Blasioli, Consigliere Regionale Pd

Pescara, 8 agosto 2023. Questa mattina mi sono recato a Lettomanoppello in occasione dell’annuale commemorazione del disastro di Marcinelle, a cui hanno presenziato il primo cittadino Simone Romano D’Alfonso, il sindaco di Turrivalignani Gianni Placido e l’immancabile Nino Domenico Di Pietrantonio, che all’età di undici anni perse il padre in quella tragedia e da sempre alimenta il motore della memoria assieme all’Associazione Minatori Vittime del Bois du Cazier, da lui diretta.

Lo scorso anno fu proprio il cavaliere Di Pietrantonio a manifestarmi l’importanza di coinvolgere i più piccoli, in quanto solo visitando il luogo della tragedia è possibile comprendere a fondo le reali condizioni in cui erano costretti a lavorare i minatori. Ebbene, ho raccolto convintamente il suo appello spendendomi in Consiglio Regionale, e sono lieto di annunciare che il prossimo 7 settembre condurremo in visita a Marcinelle 27 bambini della seconda media dei comuni di Lettomanoppello, Turrivalignani e Manoppello nell’ambito del “Progetto conoscenza Marcinelle – Il viaggio si compia”. La visita sarà finanziata con risorse regionali, parteciperanno anche l’assessore al Comune di Lettomanoppello Luciana Conte e il Presidente del consiglio comunale Luca Addario.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è quanto mai attuale, come testimoniano anche l’incidente occorso stamane ad un dipendente di Ambiente spa e quello dell’operaio comunale di Francavilla al Mare rimasto folgorato sul lavoro nei giorni scorsi e ancora in gravi condizioni. Se vogliamo davvero fare tesoro di quel dramma occorre tramandare la memoria ai più giovani, affinché sia da sprone per un ulteriore miglioramento delle condizioni lavorative e nessuno debba più perdere la vita per portare il pane a casa.

MARCINELLE, Onorare vittime lottando per sicurezza sul lavoro

Nazario Pagano, parlamentare Forza Italia

Pescara, 8 agosto 2023. “L’8 agosto del 1956 si consumò la tragedia di Marcinelle nella quale morirono 262 minatori, tra cui 136 italiani. Sessanta di loro erano abruzzesi, emigrati per cercare lavoro nel nord Europa. Per questo oggi sono a Manoppello, Comune della provincia di Pescara, per rendere omaggio a quei caduti che tanto hanno fatto per l’Italia”. Così, in una nota, Nazario Pagano, coordinatore regionale Fi in Abruzzo e Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“Si tratta di un’occasione per tributare un doveroso omaggio ai tanti nostri connazionali che, emigrati alla ricerca di un futuro più sereno per sé stessi e per le proprie famiglie, sono stati sfruttati e discriminati, arrivando a pagare con la vita condizioni di lavoro disumane. La presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Marcinelle, per rendere omaggio ai caduti nella miniera del Bois du Cazier, dimostra quanto sia importante, oggi più che mai, rafforzare la sicurezza sul lavoro” conclude Pagano.

L’8 AGOSTO RICORRE L’ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DI MARCINELLE

Perché ha ancora senso ricordarla?

Raffaello Tontodonati, Figlio del poeta

Ogni anno sono tante le iniziative in Italia in Belgio e non solo, dedicate al ricordo della tragedia mineraria di Marcinelle località del Belgio dove l’8 agosto del 1956 morirono 262 persone di cui 136 erano italiani. Scarsi equipaggiamenti, sistemi di protezioni praticamente inesistenti, scavare in quelle miniere, soprannominate “le gole nere”, voleva dire rischiare la salute e la vita ogni giorno. Fu l’Abruzzo a pagare il più grande tributo di vite con 60 vittime provenienti da quella regione e fu proprio un poeta abruzzese, Giuseppe Tontodonati (1917-1989), il “poeta della storia d’Abruzzo” che pochissimi anni dopo ricordò, come un cantastorie, tramite diversi sonetti in vernacolo abruzzese, quei momenti drammatici: “Quande se resapì de la sciagure/desotte a le miniere a Marçinelle,/jurnate de terrore e de paure/ce fu pe Tturre e Lettemanuppèlle….” trad. quando si seppe della sciagura alle miniere di Marcinelle, giornate di terrore e di paura ci furono per Turrivalignani e Lettomanoppello… (inteso anche come Manoppello).

Perché quindi ha ancora senso riflettere oggi su quella tragedia a 67 anni di distanza?

La risposta purtroppo è semplice e drammatica allo stesso tempo; secondo i dati INAL 2022 ci sono stati solo in Italia 1484 morti sul lavoro, quasi tutti dovuti alla mancanza delle misure di sicurezza e prevenzioni. Sono numeri terribili e inaccettabili che ci impongono senza più ritardi di affrontare e risolvere il problema cronico delle tutele dei lavoratori e delle loro famiglie in caso di incidenti sul lavoro. Quando dopo ben due settimane si ebbe l’elenco esatto dei minatori deceduti a Marcinelle il dramma e la rabbia esplosero nelle famiglie coinvolte dalla tragedia. Ancora i versi di Tontodonati;“…De sta traggèdie, a cquá, sarré li fije/che purtarànne ‘n còre sti jurnate/gne nna maledezzòne e nnu castìjje.” (trad. …Di questa tragedia, qui, saranno i figli/che porteranno nel cuore queste giornate/come una maledizione e un castigo”).

Questo senso di “maledizione e di castigo” vale anche oggi per tutti i figli delle vittime sul lavoro che continuano a chiedersi come nel 2023 si possa ancora morire lavorando. Ecco perché ricordare la tragedia di Marcinelle ha senso ancora oggi, perché ci impone di guardare la realtà e la drammaticità dei numeri attuali riguardo le morti sul lavoro sollecitandoci a fare molto di più dal punto di vista legislativo per evitarle o almeno ridurle significativamente.

Cordiali saluti.