INTERVENTI SUL PARCO di Villa Obletter

Lavori quasi finiti. proseguono gli altri cantieri

Chieti, 24 marzo 2023 – Proseguono secondo i tempi concordati i lavori di riqualificazione a Villa Obletter e di rifacimento del campo dell’impianto di San Martino.

“Il parco nasce in una delle zone più panoramiche della città – illustrano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai lavori Pubblici Stefano Rispoli – che vogliamo rendere ancora più nota e frequentata, perché è accogliente e perché con i nuovi arredi consentirà non solo di fruire in sicurezza dell’area verde che è già fornita di giochi, ma di riconsegnarla alla città più bello e accogliente di prima. Stiamo provvedendo non solo a riparare e apporre nuovi tappetini antitrauma sotto i giochi già esistenti, che stiamo potenziando e ripristinando dove danneggiati. Inoltre, si sta ripavimentando la pista di pattinaggio presente, nonché fissando delle staccionate in legno lungo i percorsi più frequentati e potenziando gli arredi, perché il parco sia più accogliente e possa, in futuro, avere anche aree pic nic a cui per posizione e spazi è particolarmente vocato.

L’area è fornita anche di servizi pubblici inutilizzabili da tempo su cui interverremo in un secondo momento, una volta trovate le risorse per ripristinare anche quelli. I lavori saranno completati per Pasqua, in modo da poter tornare a ospitare la cittadinanza e chi voglia scoprire un angolo davvero bello e sorprendente situato, a metà strada fra il centro storico e Chieti Scalo, proprio dietro lo stadio del nuoto.

A proposito di aree di aggregazione, procedono anche i lavori a San Martino, nel cantiere della riqualificazione dell’impianto che si trova nel quartiere. Al momento si sta procedendo alla rimozione degli spogliatoi, mentre è in corso la riqualificazione del campo che sarà multi-disciplina, per calcetto, pallavolo e basket. Una struttura ferma per anni e chiusa al pubblico, ma storica, potrà così a breve tornare alla città”.




LA MATTINA DEL 13 GIUGNO, festa di S. Antonio di Padova, avemmo un risveglio tragico

Scoppiarono questi depositi di ordigni bellici e causarono molti danni. Meno male che non scoppiarono tutti perché, altrimenti, i danni e gli inconvenienti sarebbero stati molto più gravi. Si disse che un nostro concittadino, Rizieri Bonomo, coraggioso e temerario avendo visto che le micce venivano accese da due soldati tedeschi che, dopo aver compiuto questo loro compito, fuggivano in bicicletta, li seguì cautamente, riuscì a spegnerne molte e così non scoppiarono.

Atri, 24 marzo 2023. È con queste parole che Giuseppe di Filippo ricorda l’ultimo atto dell’occupazione tedesca nella città di Atri nel teramano che si svolse tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944. La terra bruciata era una tattica militare attuata per la maggior parte dall’esercito della Wehrmacht per ritorsione verso il popolo italiano, considerato traditore, e per intralciare gli Alleati che avanzavano oltre le linee abbattute. L’atto eroico di Bonomo, consistito nel disinnescare le mine che avrebbero distrutto gran parte del paese, è ricordato da pochissimi. C’è poco di scritto su questo episodio ma molto di orale, molte memorie, che però sono molto diffuse solo ad Atri. Questo lavoro mira a raccontare la storia di Di Filippo non solo attraverso il solo strumento del testo accademico ma anche con il meno consueto fumetto. La scelta del fumetto, influenzata dallo spirito della Public History, ovvero da quel movimento nato negli U.S.A negli anni Settanta con il proposito non solo di formare nuove professioni per dare impiego agli storici appena usciti dall’accademia, ma anche di divulgare la storia oltre le mura accademiche, «fuori dalla torre d’avorio»1 dove lo storico, in anni di professionalizzazione della disciplina storica, aveva finito per trovarsi isolato dal pubblico. La Public History, così, si proponeva di rivolgersi ad un pubblico diverso da quello accademico ed universitario, ma anche ad un pubblico più variegato, composto dall’intera società. Ma non è il solo cambio di pubblico la novità apportata dalla PH. Essa punta a coinvolgere il pubblico nella fase di ricerca, in modo che quest’ultimo non percepisca il prodotto come proveniente dall’alto delle istituzioni ma che sia più vicino a loro, e tutto questo secondo un’ottica di shared autority: letteralmente “autorità condivisa” tra i ricercatori e il pubblico partecipante. Da quest’ultimo, infatti, scaturisce una domanda di storia che innesca tutto il processo di ricerca e produzione di un prodotto mediatico utile a rispondere a questa domanda. Ma cosa è una domanda di storia? In sostanza si tratta di connettere il fatto storico con la sua interpretazione2 ovvero la richiesta della comunità al public historian di spiegare un fatto del loro passato tramite una interpretazione che può assumere varie forme multimediali, la quale può essere raggiunta solo condividendo il processo di creazione della stessa con il pubblico. A questo punto urge fare distinzione tra passato e storia: il primo si differenzia dalla seconda poiché rappresenta una visione soggettiva della propria storia influenzata dalla propria memoria e ideologia, il public historian interviene sul passato della comunità acquisendo testimonianze per poi passarle ad una lente critica ovvero confrontarle tra loro, verificarne la veridicità, il tutto con i classici strumenti della storiografia3 . Ciò che si ricava, alla fine, è una storia ricostruita con criteri corretti dal punto di vista del metodo e che viene restituita alla comunità ripulita dalle distorsioni causate dalle diverse memorie: si può dire quindi che una delle domande che vengono fatte dalla comunità alla PH sia quella della restituzione della memoria, ed è proprio quello che si vuole tentare con questo lavoro. Nella tesi, poi, è presente un altro aspetto tipico della PH: quello di rappresentare la storia utilizzando mezzi di comunicazione vari (anche qui vige una shared autority tra ricercatori ed esperti di comunicazione) come il cinema, la televisione e per l’appunto anche il fumetto, che possano raggiungere il più vasto pubblico possibile, di quello non abituato o non più abituato ai testi accademici. Per molto tempo il fumetto è stato oggetto di molte critiche: pedagogisti, insegnati e psicologi lo hanno relegato a prodotto riservato al solo consumo infantile o per analfabeti. Questa critica derivava dal prevalere delle immagini rispetto al testo, ed era molto sentita fino alla seconda metà del 900 poiché proveniente da quella classe intellettuale più affezionata a modelli letterari per l’insegnamento. Dalla fine degli anni Settanta il fumetto incomincia ad essere rivalutato, il fenomeno graphic novel avviato da artisti come Will Eisner ha garantito al fumetto un posto anche nelle librerie anziché nelle sole fumetterie ed edicole, per via del suo supporto simile al libro che deriva dall’invenzione del comic book degli anni Trenta. Soprattutto, però, cambiavano i contenuti che erano, per così dire, più “adulti” e si guadagnavano l’attenzione di lettori e intellettuali più interessati alla forma più letteraria di tutte, il romanzo. Il fumetto underground, che assume lo status di arma contro il potere e il costume di massa tramite satira e deformazioni grafiche psichedeliche; riviste come “Linus” con fumetti e articoli scritti da autori come Calvino o Eco; e in fine l’affiorare di corsi universitari sul fumetto come forma d’arte e come veicolo di contenuti sono stati tutti fattori di un sempre crescente interesse per il fumetto in quanto costruzione culturale e narrativa complessa, non solo per i temi ma anche per la relazione che intercorre tra i suoi elementi costitutivi.

Si pensi per esempio al rapporto tra le diverse vignette sulla tavola: una sorta di montaggio come quello dei frames cinematografici che serve a dare una continuità alla storia; oppure tra la grafica e il testo come la forma delle lettere (il lettering) restituisce al lettore, insieme alla forma della nuvoletta che circonda il testo, il timbro e il volume della voce del personaggio. E questo avviene non solo nei ballons ma anche nelle onomatopee, quelle scritte che intendono riprodurre un rumore: esse tramite il rapporto tra testo e forma rimandano ad un suono che il lettore riesce ad immaginare. Infatti, tutte queste relazioni hanno effetto anche grazie alla complicità del fruitore e le sue esperienze pregresse. Il fumetto, quindi, cerca di imitare media audiovisivi come il cinema e il teatro ma allo stesso tempo è un medium unico: se da una parte imita altri media, dall’altra il limite della staticità derivante dalla carta stampata costringe il fumettista a trovare degli escamotages per rendere funzionale la caratteristica di quel determinato medium e farla propria del fumetto. Il risultato è un modo originale per riprodurre sensazioni audio visive nel limite della sola tavola statica che funziona grazie alla complicità tra lettore e autore, dove entrambi mettono le proprie psicologie della percezione e le proprie esperienze da altri media condivise facilmente riconoscibili. E tra questi codici ne abbiamo raccolti alcuni ricorrenti nel fumetto di genere storico analizzando esempi o dalla voce di altri fumettisti, per un lessico del fumetto storico che assolva ad un equilibrio tra la corretta interpretazione dei fatti e una accattivante messa in scena per attrarre e interessare alla storia il più numeroso pubblico possibile. La capacità del fumetto di assorbire caratteristiche e contenuti di un mezzo di comunicazione diverso e le correnti di pensiero delle masse di lettori di un determinato periodo storico lo rende una fonte storica, perché nelle sue pagine si riflettono costumi, usanze, idee diffuse in una determinata società e in un determinato periodo di tempo, reinterpretate attraverso le forme caratteristiche della vignetta e della nuvoletta. Questa caratteristica ha quindi permesso al fumetto di entrare in contatto con i generi, tra cui quello storico, già collaudato in romanzi e film, ma soprattutto di entrare in contatto con quel clima pedagogizzante venutosi a costruire con governi che intendevano fare uso pubblico della storia: utilizzare gli eventi del passato per legittimare le azioni del presente e creare consenso, quindi, intorno al governo attuale o ad una idea, oppure in quei climi di secondo Novecento dove le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione, unite alle correnti di pensiero della PH, hanno fatto maturare un contesto pedagogizzante per le masse al di fuori dell’accademia e nel rispetto di un equilibrio tra fattualità e intrattenimento.

Questo lavoro si muove su due direttrici: la prima è l’intento di ricostruire l’origine del fumetto di genere storico e di individuare quali espedienti grafici e narrativi hanno costituito nel tempo la grammatica utilizzata per comporre le tavole di questo genere di fumetti; l’altra è quella di portare all’attenzione del più numeroso pubblico possibile una interessante storia di Resistenza poco nota al di fuori della comunità che la ricorda. In fin dei conti però queste linee non sono del tutto parallele perché ad un certo punto di questa tesi esse si incontreranno: si propone infatti, alla fine della trattazione, un adattamento a fumetti dell’episodio ricercato. Tale lavoro ha come obiettivi quello di conservare la memoria di un paese e di esportarla anche al di là di esso, in modo da arricchire la memoria collettiva di una intera regione se non di una nazione stessa, e di farlo in un modo inusuale ‒ è vero ‒ ma che ha dei precedenti collaudati, come vedremo più avanti, e che ha solide radici teoriche in un movimento che porta la storia a tutti, ovvero quello della Public History. In questo senso il fumetto La città che non cadde rappresenta la sintesi delle due direttrici di questo elaborato.

Note:

1 Farnetti P. B. Public history: una presentazione in Bertella Farnetti P.B. – Bertucelli L.- Botti A. (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche Mimesis Edizioni, Milano, 2017 p. 40

2 Bertucelli L. La Public History in Italia. Metodologie, pratiche, obiettivi in Farnetti, Bertucelli, Botta (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche…cit

3 Idem




INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO Università degli Studi dell’Aquila

Convocazione della cerimonia

L’Aquila, 24 marzo 2023. Mercoledì 5 aprile 2023, alle ore 11:30, nell’Aula magna Vincenzo Rivera, all’interno Centro congressi Luigi Zordan, in piazza San Basilio 1, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Saranno presenti il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.




PAPA FRANCESCO e la traversata del deserto

di Giovanni Cominelli

24 marzo 2023

Non credo che sia mai esistito un tempo in cui la “navicula Petri” abbia solcato acque tranquille. Dalle origini del Cristianesimo fino a quando la Chiesa di Roma si impose a tutte le Chiese latine come centro di comando centralizzato attorno a Ildebrando da Soana, eletto il 22 aprile 1073 come Gregorio Gregorio VII, mai vi fu requie.

E neppure dopo, da quando il primo dei 27 Assiomi del “Dictatus Papae” del 1075 affermò “Quod Romana ecclesia a solo Domino sit fundata” (Che la Chiesa romana è stata fondata solo da Dio) e il nono: “Quod solius pape (così nell’originale!) pedes omnes principes deosculentur” (Che solo i piedi del Papa siano baciati da tutti i Principi).

La storia della Chiesa testimonia che il verificarsi di questo caso è stato piuttosto raro. Semmai, è il Papa che bacia i piedi altrui, non propriamente principeschi, il Giovedì Santo.

Nessuna meraviglia, dunque, che anche la Chiesa di Papa Francesco sia attraversata da conflitti, contestazioni, lotte di potere feroci e che il Papa ne sia l’obiettivo. Le qualifiche più virali riservate al Papa? Comunista, globalista, populista, peronista, rivoluzionario, conservatore, eretico, antipapa, gesuita, qui inteso come insulto… E ancora: incerto, decisionista, chiacchierone, ambiguo, centralista… I vaticanisti, dediti all’anatomia quotidiana della Chiesa, non sanno più cosa pensare. Il che non li scoraggia dallo scrivere, anzi! Alla fine, ne esce un Papa Francesco “enigma”, secondo Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, o “doppio”, secondo Marco Marzano, docente all’Università di Bergamo, su “Domani”…

Per capire la profondità del dramma di Francesco e della sua Chiesa, è meglio alzare lo sguardo sul mondo presente. Non ci si può limitare a guardare attraverso il buco della serratura vaticana. Alla fine, la scelta del punto panoramico dipende dal grado di coinvolgimento storico-esistenziale dell’osservatore nel dramma medesimo.

La tendenza storica, che si sta dispiegando sotto i nostri occhi, è che l’Europa si sta congedando dal Cristianesimo: le chiese sono sempre più vuote, i seminari chiudono i battenti, nei confessionali non si raccontano più i “peccati”.

Come sottolinea Pierre Manent, professore di Filosofia politica presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi: “Gli Europei non sanno cosa pensare né che fare del Cristianesimo”.

Il Cristianesimo e, quindi, la Chiesa – non esisterebbe il Cristianesimo senza la Chiesa – non sono più considerati dalla maggioranza delle persone, in Italia e in Europa, come strumenti per capire il mondo e per vivere nel mondo. Tampoco ai fini della salvezza.

Quale, d’altronde?! Siamo tutti convinti di essere già salvati da noi stessi. La sintesi culturale e spirituale di Gerusalemme, di Atene, di Roma si sta disintegrando. Lo aveva denunciato Papa Benedetto XVI  nel discorso tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, quando aveva descritto le tre ondate delle “de-ellenizzazione” del Cristianesimo: a) la Riforma protestante, che voleva liberare la fede dalla metafisica greca, affermando il principio esclusivo della “Sola Scriptura”; b) la teologia liberale di Adolf von Harnack, che, muovendo in senso opposto a quello di Lutero, intendeva togliere a Gesù la veste semitica della “Sola Scriptura” per fagli  indossare quella socratica del filosofo morale; c) la cultura ecumenico-globalista, per la quale il messaggio del Nuovo Testamento deve essere “es-culturato” dall’ellenismo e “in-culturato” nelle varie culture mondiali.

Di queste Samuel P. Huntington aveva compilato un elenco nel 1993 su “Foregn Affairs”: Cristiano-occidentale, Cristiano-orientale, Latino-americana, Islamica, Indù, Cinese, Giapponese, Buddista, Africana. Secondo lo studioso, si era messo in movimento un processo di “de-occidentalizzazione”, che la crescita demografica, lo sviluppo economico e la modernizzazione tecnologica avrebbero accelerato.

Diversamente da quanti prevedevano che la globalizzazione a guida occidentale avrebbe indotto un’analoga occidentalizzazione dei valori, Huntington sosteneva che “l’ulteriore modernizzazione finisce con l’alterare gli equilibri di potere tra l’Occidente e le società non occidentali, alimenta il potere e l’autostima di quelle società e rafforza in esse il senso di appartenenza alla propria cultura”. Le conseguenze geopolitiche sono evidenti: l’ONU cessa di essere lo strumento di costruzione di una civiltà universale, fondata sui diritti umani e sulla democrazia, diventa soltanto la sigla di una pluralità di culture e di Stati-nazione in competizione.

Papa Francesco, “venuto dalla fine del mondo” – da quello non cristiano -occidentale della cultura Latino-americana – si è trovato ad affrontare la de-occidentalizzazione prevista da Huntigton e la de-ellenizzazione temuta da Papa Benedetto XVI. Intanto gli Europei cristiano-occidentali si stanno tranquillamente liberando del Cristianesimo, nell’illusione che i valori cristiano-liberali continueranno a fluire nelle loro società, anche se la loro sorgente originaria si sta riducendo ad un rigagnolo.

Papa Francesco ha rilanciato lo spirito del Concilio Vaticano II: uscire incontro al mondo. Ma il mondo non ha ascoltato Giovanni Paolo II, quando, anche lui “chiamato da un Paese lontano”, il 22 aprile 1978, gridò dall’alto della Loggia di San Pietro: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il Vaticano II non ha fermato la secolarizzazione. Anzi, secondo una solida corrente tradizionalista, le avrebbe aperto la strada.

I cinque Papi del dopo-Concilio si sono trovati su questo drammatico crinale come “vox clamantis in deserto”. Si deve intendere espressione nella versione di Isaia, 40,3: “Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” o in quella di Giovanni 1, 22-23: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Forse si tratta del deserto di Isaia.

Ecco perché ai credenti, ai non-credenti, ai “cristiani anonimi” appare eroica e necessaria la traversata del deserto di Papa Francesco. Diversamente dal suo ultimo predecessore, che è entrato in alta competizione dottrinale con le filosofie del mondo, egli spinge i Cristiani a vivere la Chiesa come “un ospedale da campo”, come un posto dove si curano le ferite che il divenire storico infligge al tessuto esistenziale e a quello collettivo, al tempo della globalizzazione.

Non che Francesco sia agnostico sul piano dottrinale, ma non crede che sia lì che si gioca, oggi, il futuro della Chiesa. È nello slancio comunitario e missionario che si decide, come spiega nella Evangelii Gaudium.

Donde le posizioni “politiche” sulla pace e la guerra, sulla fratellanza universale, sulle periferie esistenziali, sulla difesa della terra, della vita e della corporeità umana… Di lì rifiorirà la fede cristiana? La posta in gioco continua ad essere quella di difendere e di far crescere l’umano nell’uomo. Senza il Cristianesimo sarebbe molto più difficile.

Giovanni Cominelli




UNA TERZINA in trecento parole

 Omaggio a Dante, sabato 25 marzo ore 17, nella Fondazione La Rocca

Pescara, 24 marzo 2023. Thomas Stearns Eliot, uno dei poeti che maggiormente hanno influenzato la letteratura del Novecento, soprattutto con il suo celeberrimo poemetto La terra desolata (The Waste Land), a proposito di Dante Alighieri, che considerava il suo modello insuperato, scrisse che “la poesia di Dante è una scuola universale di stile per scrivere poesia in qualsiasi lingua” e che “non c’è poeta, in nessun idioma – nemmeno in latino, o in greco – che si ponga così saldamente come modello per tutti i poeti.”

Aggiunse poi: “Se io mi chiedo perché preferisco la poesia di Dante a quella di Shakespeare, direi che è perché mi sembra che esemplifichi un atteggiamento più illuminato nei confronti del mistero della vita.”

È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.

La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, quest’anno con il patrocinio della Fondazione Aria e della Fondazione La Rocca, organizza la sua terza edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole”.

Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo e della Fondazione Aria, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, diciotto poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

“Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco – ha scritto il curatore dell’evento – ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i diciotto poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta.”

La serata sarà impreziosita da una installazione sonora di Federico Giangrandi, dall’assai suggestivo titolo “I due poeti dialoganti tra inferno e paradiso”, in cui i due poeti, Dante e Virgilio – come spiega Giangrandi – “emergono tra Inferno e Paradiso ed iniziano un colloquio. Ma il tempo ha dato in pasto al fato le parole del sommo poeta, creando un effetto straniante che confonde il significato dei versi con il ritmo del caso.”

Questi i poeti partecipanti: Vittorina Castellano, Margherita Cordova, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Anna Maria Giancarli, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.




LE ATTIVITÀ DELLA GUARDIA COSTIERA in rassegna

Il Direttore Marittimo di Pescara in visita alla Capitaneria di Porto di Ortona

Ortona, 23 marzo 2023. La Capitaneria di porto di Ortona ed il suo retroterra, sono stati oggetto di visita istituzionale da parte del Direttore Marittimo di Pescara, il Capitano di Vascello (CP) Fabrizio Giovannone. Il Direttore Marittimo, accompagnato dal Comandante del porto di Ortona, Capitano di Fregata (CP) Francesco Scala, ha iniziato la sua agenda di incontri, con la visita di cortesia presso la Prefettura di Chieti con il saluto al Prefetto, Dott. Mario Della Cioppa.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le attività che quotidianamente la Guardia Costiera effettua per consentire il regolare e sicuro svolgimento dei traffici marittimi e la salvaguardia della vita in mare, in considerazione anche del recente sbarco di migranti che ha interessato il porto di Ortona. Il Prefetto DELLA CIOPPA ha ringraziato il Direttore Marittimo di Pescara per la visita ed ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza del ruolo della Guardia Costiera nei vari contesti che la coinvolgono, manifestando la propria gratitudine per tutto quanto viene introdotto per la sicurezza del mare e della collettività.

A seguire c’è stato, presso il Palazzo di Giustizia di Chieti, l’incontro con il Presidente del Tribunale, Dott. Guido CAMPLI, nel corso del quale sono stati rimarcati sia la centralità che la Guardia Costiera riveste nella complessa dinamica degli interessi marittimi sia il costante e competente controllo del territorio e la sinergica collaborazione con gli esponenti istituzionali della realtà locale.

Le visite istituzionali sono proseguite nella città di Ortona, dove il Direttore Marittimo ha incontrato il primo cittadino, Leo CASTIGLIONE. Anche in tale circostanza, è stata espressa l’assoluta vicinanza e disponibilità del personale della Capitaneria di porto, nei riguardi di uno dei più importanti comuni costieri dell’Abruzzo per tradizioni e cultura marinara, approfondendo altresì le tematiche legate alle caratteristiche del porto, delle peculiarità del territorio e delle principali questioni tecnico-amministrative trattate dall’Autorità Marittima ortonese.

Successivamente, il Direttore Marittimo si è intrattenuto con il Vescovo della Diocesi di Lanciano – Ortona, S.E. Emidio CIPOLLONE, per un colloquio riservato.

Al termine delle visite istituzionali, il Direttore Marittimo si è recato presso la sede della Capitaneria di porto di Ortona, dove è stato accolto con le dovute forme militari dal Capo del Compartimento Marittimo di Ortona e da tutto il personale dipendente. Nel corso della sua presenza in Capitaneria di porto, il Capitano di Vascello GIOVANNONE ha incontrato in assemblea una rappresentanza del personale militare in forza al Comando di Ortona, esprimendo parole di vivo apprezzamento per la passione, l’impegno e la perseveranza che viene riposta nell’assolvimento degli incarichi istituzionali.

La giornata si è conclusa con l’incontro del “cluster marittimo” ortonese, nel corso del quale è stato confermato il supporto e la piena disponibilità da parte dell’Autorità marittima nella ricerca di soluzioni comuni all’interno di tutto il territorio portuale per la sicurezza della navigazione.

Per il Direttore Marittimo di Pescara si è trattato di un ritorno alle origini, essendo già stato in passato, dal 2012 al 2014, proprio Comandante della Capitaneria di porto di Ortona. 




ALLA SCOPERTA DELLA GUARDIA COSTIERA di Giulianova

I ragazzi del Centro Diurno Rurabilandia

Atri, 24 marzo 2023. È stato un pomeriggio emozionante e ricco di stimoli quello che oggi, 23 marzo 2023, hanno vissuto i ragazzi e le ragazze con disabilità che frequentano la Fattoria Sociale Rurabilandia della Asp n.2 di Teramo. Accompagnati dagli operatori, a bordo dei pulmini messi a disposizione dall’ente, hanno raggiunto la Capitaneria di Porto di Giulianova per vedere da vicino questa realtà e conoscerne i segreti.

Ad accoglierli il Comandante, Tenente di Vascello, Alessio Fiorentino il quale ha accettato con entusiasmo la proposta dei vertici della ASP 2 di visitare gli spazi dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova. Dalla sala operativa alla motovedetta i ragazzi hanno osservato con attenzione e stupore la struttura e sono rimasti affascinati dalla bellezza del mare da questo punto di vista privilegiato.

Durante il pomeriggio c’è stato anche uno scambio di omaggi: i ragazzi di Rurabilandia hanno donato una tegola da loro realizzata al Comandante, il quale ha ricambiato con un Crest, ovvero una riproduzione dello stemma araldico dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova su una targa in legno a forma di scudo.

“Oltre alle tante attività che svolgiamo nella nostra struttura – dichiara la Presidente della Asp 2, Giulia Palestini – spesso organizziamo uscite alla scoperta di realtà importanti del territorio per offrire ai nostri ragazzi ulteriori occasioni di svago, condivisione e conoscenza. Abbiamo voluto organizzare questa visita perché sappiamo quanto il mare sia affascinante per i nostri ragazzi.

Vedere da vicino la Capitaneria di Porto è stato per tutti emozionante, formativo e piacevole. Con me oggi anche Federica Rompicapo e Antonio Samuele, componenti del nostro cda, che ringrazio per il loro costante impegno a supporto delle attività che promuoviamo. Un sentito ringraziamento, a nome di tutta la ASP che mi onoro di presiedere, va al Comandante Tenente di Vascello Alessio Fiorentino per la disponibilità e a tutto il personale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova che con gentilezza e cortesia ci hanno accolto”.




GIORNATA ECOLOGICA Ripuliamo le strade della Contea

Pulire in compagnia – Montagna Pulita a Castelli. Seconda edizione: domenica 26 marzo 2023 della Sezioni Cai di Castelli.

Castelli, 24 marzo 2023. Tutti insieme per una giornata dedicata alla pulizia con un grande messaggio di cura e attenzione ai propri luoghi identitari. L’appuntamento è per domenica 26 marzo con ritrovo in Piazza Roma alle ore 8:30.

Il Cai, nell’ambito del suo ruolo, impegnato in questa mirata giornata, presenta anche una visione integrale del territorio con azioni ed effetti che migliorano la vita nelle montagne e di conseguenza quella nelle pianure.

La giornata ecologica ha quindi una sua visione che va oltre l’importante evento di domenica 26 e ci conduce alle molte iniziative in Montagna con i tanti Progetti Cai in itinere: Rifugio Enrico Faiani, Mulinetto degli smalti, Rete Escursionistica, Sentiero Italia Cai, Sentiero della Pace, Sentiero Terre Alte, Terapia Forestale, Sentinelle del clima, Acqua fonte di vita e monitoraggio di sorgenti, fontane e lavatoi, in Famiglia con il Cai…. Ce n’è per ogni sensibilità e interesse.

Si presta attenzione alle transizioni in atto per crisi climatica e crisi energetica, impattanti su tutto il territorio ma in particolare sulle zone di montagna.




BACK TO SCHOOL di Italia1

Il maestro dei Vip Oscar Inaurato è abruzzese

Gessopalena, 24 marzo 2023. Per i vip è ora di tornare a scuola, con la seconda stagione del programma Back To School che andrà in onda su Italia1 dal 5 aprile e in cattedra hanno trovato, di nuovo, un osso duro. Il maestro Oscar Innaurato, 38 anni, il più temuto dai vip è stato riconfermato ed è di origine abruzzese.

Innaurato, infatti, è nato a Lanciano, ma è cresciuto a Gessopalena. Ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II del capoluogo frentano per poi trasferirsi a Roma dove si è laureato in storia dell’arte presso l’università Sapienza. Molto legato alla sua terra dove torna spessissimo. Fa parte dell’Anpi di Gessopalena e porta in giro per l’Italia le testimonianze dei partigiani della Brigata Maiella.

Ha vissuto in diversi posti nel mondo, Australia, Lituania, Gran Bretagna per poi trasferirsi stabilmente in Brianza dove insegna da sei anni.

È Direttore della testata on line BL Magazine, testata che si occupa di diritti umani.

Oltre che indignare e scrivere è anche un grande attivista per i diritti LGBTQI. Ha fondato l’associazione Brianza oltre l’arcobaleno che si occupa di creare sostegno psicologico e pratico a persone LGBT.

In Abruzzo ha organizzato diverse mostre artistiche e partecipa assiduamente da anni al Festival John Fante di Torricella Peligna.




SIMONA MOLINARI domenica al Teatro Comunale Caniglia

Con Claudio Filippini pianoforte Egidio Marchitelli chitarra Fabio Colella batteria Nicola Di Camillo basso

Sulmona, 24 marzo 2023. La Camerata Musicale Sulmonese, diretta dal M° Gaetano Di Bacco, conclude la stagione del suo 70° anniversario con Il concerto di domenica 26 marzo, alle ore 18.00: sul palco del    Teatro “M.Caniglia” di Sulmona Simona Molinari, raffinata e originale interprete della canzone italiana degli ultimi anni, napoletana di nascita, aquilana di adozione.

La cantautrice pop-jazz, con il suo gruppo composto da Claudio Filippini al pianoforte, Egidio Marchitelli alla chitarra, Fabio Colella alla batteria e Nicola Di Camillo al basso, propone un programma tratto dal suo disco dal titolo Petali che le è valso la Targa Tenco 2022 nella categoria interpreti.  I brani di questo album della giovane musicista ricco di emozione, come recita il titolo, vengono proposti a Sulmona, in conclusione di stagione, per il concerto numero 1464 della lunga storia della CMS.

 “Questi petali – dice la cantante – non sono altro che una serie di fotografie di questo tempo che viviamo, in cui non manca quel pizzico dì frustrazione e impotenza, quella sensazione dì non essere padroni e artefici dì niente, se non del metro quadro che ci circonda. Ma in fondo la vita nasce proprio in quel metro quadro, ossia lo spazio che ci permette di stendere un braccio o di costruire mura per proteggerci. Questo mio disco vuole essere quel braccio steso. Mi piacerebbe che in ogni canzone possiate trovare un abbraccio, o una mano pronta a prendere la vostra, per fare insieme un tratto di strada.”

La giovane cantautrice, molto apprezzata soprattutto da un pubblico raffinato, ha duettato con numerosi artisti come Andrea Bocelli, Al Jarreau, Ornella Vanoni, si è esibita in prestigiosi teatri, italiani e stranieri (Bluenote di New York,  teatro Estrada di Mosca) ha partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo, per due volte in gara e poi come ospite. Era a fianco di Massimo Ranieri in Sogno o son desto,  ospite fissa a La repubblica delle donne di Piero Chiambretti. Ha esordito come attrice protagonista nel film C’è tempo, di Walter Veltroni.

In crescita il bilancio dei risultati per il 70° anniversario della CMS: circa 11 mila spettatori con  una media di stagione di 500 spettatori a serata con punte massime nei due appuntamenti con la lirica (Trovatore e Rigoletto), ma hanno toccato le 650 presenze anche il Concerto di Natale (Gospel Choir) e di Capodanno (Kharkiv Orchestra) insieme alla recente serata  dedicata a Ennio Morricone e a quella di Alessandro Quarta 5ET. Nel bilancio della stagione vanno considerati i 480 artisti che si sono esibiti sul prestigioso palcoscenico dando vita a serate di grandi emozioni.

Grazie alle adesioni alla sottoscrizione del 5 X mille in favore della CMS Onlus, il Direttore Artistico Gaetano Di Bacco annuncia un appuntamento a ingresso libero che coronerà l’attività di quest’anno con lo speciale CONCERTO PER LA SETTIMANA SANTA affidato al Coro della Virgola e all’Orchestra da Camera Benedetto Marcello diretta dal M° Pasquale Veleno. Eseguiranno musiche di Antonio Vivaldi, sabato 1° aprile ore 18.00 Chiesta della SS. Annunziata.

PETALI: UN DISCO RICCO DI EMOZIONE

Programma

 Egocentrica Come un film

Tempo da consumare

Davanti al mare

Bewitched

Amore a prima vista

Peccato originale

La verità

Petali

Puttin on the ritz

Il mulo

Fidati di me

In cerca di te

Come sabbia

Forse La felicità

Mr. Paganini

Lei balla sola

Fiorentina Galterio




L’ORA DELLA TERRA a Roseto degli Abruzzi

Biciclettata in notturna da Roseto a Giulianova lungo la ciclabile con Flash Mob a Sorpresa

Roseto degli Abruzzi, 24 marzo 2023. Il 25 Marzo 2023 torna a Roseto degli Abruzzi L’Ora della Terra del WWF Internazionale.  Earth Hour, l’Ora della Terra, è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro più sicuro, giusto e sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico.

Anche un gesto apparentemente semplice, come spegnere la luce, è un contributo ad un futuro di benessere per le persone e per il Pianeta. Il comune di Roseto degli Abruzzi ha sempre aderito in questi anni e l’evento pensato per coinvolgere i cittadini è una bellissima, e facile, biciclettata notturna da Roseto a Giulianova lungo il tratto interamente ciclabile e pianeggiante.

Durante la pedalata ci fermeremo in un punto per un flash mob a sorpresa ed invitiamo i partecipanti a portare una torcia elettrica. Come sempre sarà un evento sostenibile fatto di colori e voglia di stare insieme.  Partenza il 25 Marzo 2023 alle ore 20.00 da Piazza della Repubblica (Municipio di Roseto)

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




GIORNATE FAI di primavera a Rocca San Giovanni

Tre percorsi alla scoperta delle ricchezze storiche, culturali e naturalistiche del borgo della Costa dei Trabocchi

Rocca San Giovanni, 24 marzo 2023.  C’è anche Rocca San Giovanni tra i borghi partecipanti alla XXXI edizione delle Giornate Fai di primavera, che si terranno sabato e domenica prossima.

Gli itinerari che i visitatori potranno effettuare sono tre. I Palazzi nel borgo con la visita al Palazzo Civico, alla Torre Civica con il percorso lungo le mura medievali e le installazioni dell’artista camerunense Victor Fotso Nyie, al Palazzo Tartaglia e palazzo Arturo Colizzi, alla residenza Marfisi/Benardelli con le opere del famoso pittore lancianese Federico Spoltore, al Palazzo Rossi e al Fondaco di Palazzo Croce, sede dell’associazione Ericle D’Antonio dove sono custoditi antichi libri e manoscritti. Dal borgo ai trabocchi, un affascinante itinerario naturalistico che parte dal centro storico, passando per la riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle, fino ad arrivare al mare, dove si potranno ammirare la mostra di acquerelli di Marco Pallini (trabocco Sasso della Cajana), il Cristo degli abissi di Vito Pancella e la Testuggine di Victor Fotso Nyie. Il trabocco e la grotta, terzo percorso alla scoperta della Costa dei Trabocchi, del porticciolo di Vallevò e della Grotta delle farfalle.

“Un ringraziamento particolare va ai volontari della delegazione Fai di Lanciano che da diversi mesi sono operativi nel borgo per creare percorsi belli e che rappresentano la nostra ricchezza naturalistica e storica – commenta Carmelita Caravaggio, assessore alla Cultura del Comune di Rocca San Giovanni –, all’associazione culturale E. D’Antonio e ai proprietari dei palazzi storici. Molti sono i volontari che in queste ore stanno collaborando all’organizzazione e alla riuscita dell’evento, dagli amministratori comunali alle numerose associazioni locali, dai cittadini alle attività che collaborano all’interno del territorio”.

“Oltre alla parte culturale, storica, naturalistica e paesaggistica abbiamo deciso di proporre degli stand gastronomici che saranno collocati nella villa comunale Il Castello – aggiunge -. Contemporaneamente, nel borgo marino di Vallevò, sarà allestita un’esposizione con gli agrumi della Costa dei Trabocchi e con del pescato”.

“Siamo fieri di partecipare a questa iniziativa che dà grande visibilità, a carattere nazionale, al nostro territorio. Tutta l’amministrazione comunale è lieta di accogliere i visitatori che sceglieranno i nostri itinerari –  conclude il sindaco Fabio Caravaggio – per scoprire le ricchezze e le eccellenze di uno dei Borghi più belli d’Italia”.




LA NATURA si risveglia

Con l’equinozio di primavera

Chieti, 24 marzo 2023. Lunedì 20 marzo, c’è stato l’equinozio di primavera (noto anche come equinozio di marzo), perché la durata del giorno e della notte è quasi uguale. È la fine dell’inverno. La natura si risveglia, nascono i fiori primaverili ambasciatori della bella stagione, che sbocciano e colorano i prati e i boschi.

Le Viole, le margherite, l’anemone epatico di colore blu intenso e le primule, con i fiori giallo chiaro, che fioriscono nel sottobosco coperto di foglie secche. Ho scelto di ciaspolare, iniziando da Passo Lanciano (1318 m), (nel territorio del comune di Pretoro CH, Parco Nazionale della Maiella), verso I PIANI DI TARICA, (1330m).

Il meteo splendido, la temperatura di 15 gradi, con sole, aria fine e leggera, che ti entra dal naso e va a pulire i polmoni, cielo limpido con un colore celeste intenso, il panorama sulla catena del Massiccio del Gran Sasso, i Monti della Laga, il Mare Adriatico, i tanti comuni.  Desideravo un percorso senza persone, per godere il RUMORE DEL SILENZIO.

Oltre al rumore della ciaspola, solo qualche cinguettio di volatili. Il profumo intenso del terreno bagnato, l’erba che prende il posto della neve e, il Croco Primaverile (Crocus Vernus), conosciuto come zafferano selvatico, che fiorisce allo scioglimento delle nevi.

Attenzione a non raccogliere questo croco, perché velenoso, al contrario del crocus sativus, che è l’unico ad avere interesse alimentare come spezia. Anche la fauna selvatica esce ora dal letargo, ma purtroppo non ho visto le orme.

Dislivello +/- 150 metri

Distanza A/R 6 KM

Tempo 3 ore con soste

Difficoltà EAI (escursione in ambiente innevato)

Luciano Pellegrini 




PROGETTO ERASMUS. l’Europa dei diritti umani

Conclusa la fase cittadina. L’IIS Ovidio ha accolto studenti provenienti da tutta Europa. Prossimo appuntamento a maggio in Bulgaria

Sulmona, 24 marzo 2023. Si conclude oggi la fase cittadina del Progetto Erasmus L’Europa dei diritti umani che, da domenica scorsa, ha visto la presenza in città di studenti e docenti in rappresentanza di cinque nazioni, chiamati a confrontarsi sui diritti umani. La mobilità europea è stata curata, per la fase sulmonese, dal polo liceale Ovidio, che condivide il progetto con Francia (Dunkerque e Villefranche-de-Rouergue), Bulgaria, Romania, Portogallo. Ieri gli studenti si sono ritrovati nell’consiliare del Comune per la simulazione di arringhe al cospetto della Corte Europea per la difesa dei diritti umani e della libertà di espressione.

Ad accogliere studenti e docenti l’assessore Attilio D’Andrea che, portando il saluto dell’Amministrazione comunale, ha ricordato l’importanza dei valori legati al rispetto dei diritti umani. Poi spazio agli studenti che, a gran voce e nelle loro diverse lingue, hanno riflettuto e si sono confrontati sul valore della libertà di espressione. Per l’Italia sono stati protagonisti gli studenti della classe Erasmus francese 4I del liceo linguistico G. Vico, affiancati dalle docenti Emanuela Cosentino, referente Progetti Internazionali del polo liceale sulmonese e del Dipartimento di lingua francese, Maria Orsola Boschiero e Cathy Petrucci.

«Sono state giornate molto impegnative», ha commentato la professoressa Cosentino, «ma di grande valore per tutti gli studenti partecipanti che, grazie a queste attività progettuali, sviluppano competenze e si arricchiscono attraverso il confronto con altre realtà, umane e culturali.»

La libertà di espressione è stato tema fondamentale di tutta l’esperienza sulmonese e ha preso forma anche attraverso un laboratorio creativo che ha coinvolto tutti gli studenti ospiti nella sede del liceo artistico Mazara. L’attività laboratoriale internazionale è stata tenuta dall’artista e docente dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, Lea Contestabile. Sotto la sua guida, studenti e docenti accompagnatori hanno lavorato alla realizzazione di un autoritratto creativo.

«Obiettivo del laboratorio», ha spiegato l’artista, «è stato quello di dare a tutti la possibilità presentarsi all’altro in maniera libera e al contempo più vicina e rispondente a sé stessi».

Ciascuno studente ha poi scelto un proprio slogan e i loro lavori sono stati issati su dei bastoni. Con le loro opere hanno poi dati vita ad una performance lungo le strade del centro cittadino. Per dire tutti insieme che l’arte è sinonimo di autenticità e libertà, che la creatività è diversità è che la diversità è ricchezza.

«Come scuola crediamo fermamente nella partecipazione ai progetti internazionali ed Erasmus», ha affermato la Dirigente del Polo liceale Ovidio, Caterina Fantauzzi «e voglio ringraziare le docenti che da anni lavorano a queste attività progettuali, consentendo al nostro Istituto di vivere da protagonista la dimensione europea dell’istruzione». Prossima mobilità Erasmus nel mese di maggio, quando gli studenti europei, insieme a quelli del liceo linguistico sulmonese saranno ospiti in Buglaria.

Annalisa Civitareale




TORNEO DELLA DISPUTA prima gara a Roma

Vincitori liceo classico e liceo scientifico Melchiorre Delfico di Teramo

Teramo, 23 marzo 2023. Si sono svolti a Roma, ieri, i primi incontri del girone territoriale del Torneo della disputa Dire e contraddire, la tradizionale competizione nazionale oggetto di protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Forense e a cui l’Ordine degli Avvocati della provincia di Teramo, anche quest’anno, ha aderito con il Liceo Classico e il Liceo Scientifico Melchiorre Delfico di Teramo.

Le gare si sono svolte nella sede dell’Ordine degli Avvocati di Roma, all’interno del palazzo di giustizia (il Palazzaccio) di piazza Cavour.

Gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Scientifico Melchiorre Delfico si sono confrontati rispettivamente con gli alunni del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e del Liceo Seneca di Roma sulla celebre frase di Honoré De Balzac “L’eguaglianza sarà forse un diritto ma nessuna potenza umana saprà convertirlo in un fatto”.

Gli alunni delle scuole teramane hanno sostenuto le proprie tesi con argomentazioni valide e convincenti, dando dimostrazione di grande abilità oratoria e riuscendo così ad avere la meglio sui colleghi di Roma.

“È stata una giornata densa di emozioni per gli studenti teramani – dichiara la consigliera Giulia Forlini, referente per i progetti di legalità nelle scuole – che hanno messo a frutto in maniera eccellente il lavoro preparatorio svolto a scuola con l’affiancamento dei docenti e degli avvocati. Una competizione, quella del Torneo della disputa, che rivela tutta la sua valenza formativa in quanto si propone come obiettivo quello di trasmettere agli studenti le tecniche per argomentare e contro argomentare in maniera efficace ed efficiente mediante un discorso ordinato e modulato a ritmo di ethos, logos e pathos”.

“Con il Torneo della disputa – è il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani – l’Avvocatura si assume la responsabilità e l’impegno di essere vicina ai giovani per insegnare loro a comunicare in maniera corretta nel rispetto del pensiero altrui, affinché la disputa da luogo di scontro si trasformi in luogo di incontro”.

La prossima gara, che si svolgerà presumibilmente nei primi giorni del mese di aprile, vedrà i ragazzi dei due licei teramani confrontarsi su una frase di Nelson Mandela che recita: “Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge”.




L’ISA CON ANDREA BACCHETTI

A Teramo, L’Aquila e Campobasso. Venerdì 24 marzo, ore 18.30 Teramo – Aula Magna Università degli Studi di Teramo. Sabato 25 marzo, ore 18.00 L’Aquila – Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini. Domenica 26 marzo, ore 18.00 – Campobasso, Teatro Savoia

L’Aquila 23 marzo 2023. Un gradito ritorno quello del pianista Andrea Bacchetti sul palco dell’ISA in occasione dei prossimi tre concerti, da venerdì 26 marzo 18.30 presso Magna dell’Università degli Studi dei Teramo nell’ambito della stagione della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, a Domenica 26 marzo alle 18.00 a Campobasso per il cartellone degli Amici della Musica di Campobasso. Sabato 25 marzo, come d’abitudine, appuntamento all’Aquila (ore 18.00, Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) per la 48° stagione dei concerti ISA.

Sul podio Ernesto Colombo a cui è affidata la direzione di “Classico e Neoclassico”, una produzione che, partendo dal Concerto n. 25 in do maggiore K. 503 di Wolfang Amadeus Mozart, genio che rappresenta la massima espressione musicale del classicismo, propone una riflessione sulle influenze che lo splendore artistico di questo periodo ebbe sulle opere di epoche successive fino al Novecento quando autori di primo piano nel panorama mondiale tornarono a confrontarsi con gli elementi tipicamente classici. È il caso, ad esempio, dei Balli per piccola orchestra di Nino Rota inseriti in programma insieme alla Sinfonia n. 1 in re maggiore detta “Classica” di Sergej Sergeevič Prokofiev che invece coniuga la volontà dell’autore da un lato di misurarsi con le strutture e gli schemi settecenteschi, dall’altro quello di fornirne una lettura moderna, “aggiornata” con le conquiste maturate nel linguaggio musicale.

Afferma Ettore Pellegrino, direttore artistico ISA: “L’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese è al lavoro questa settimana con vivo entusiasmo. Dopo lo straordinario concerto dello scorso anno con la direzione di Daniel Oren, siamo felici di tornare ad esibirci a Teramo nella stagione della Società ‘Primo Riccitelli’ diretta dal M° Nazzareno Carusi che ringrazio personalmente per aver rinnovato il rapporto di stima e collaborazione che lega da tempo le nostre istituzioni. Torniamo con un programma di grande bellezza con opere di un trio incredibile di compositori – Mozart, Rota e Prokofiev – ospitando un pianista di grande talento: il M° Andrea Bacchetti, noto anche al grande pubblico per le sue partecipazioni a trasmissioni televisive di successo. Speriamo che il pubblico di Teramo, quanto quello dell’Aquila e di Campobasso, apprezzerà anche questa volta la nostra proposta”.

I protagonisti Il pianista Andrea Bacchetti ha iniziato la sua carriera di giovanissimo, con il debutto a 11 anni nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano con i Solisti Veneti. Allievo di Luciano Berio, alla sua formazione musicale hanno contribuito anche musicisti come Herbert von Karajan e Nikita Magaloff.

Negli ultimi 20 anni si è esibito nelle massime istituzioni e festival di tutto il mondo in recital solistici e con orchestre internazionali di rilievo, prendendo parte a tournée nei paesi dell’America del Nord e del Sud, oltre che in Giappone. Oltre a dedicarsi all’attività di concertista, Bacchetti si impegna in diversi progetti discografici e si fa conoscere al grande pubblico italiano partecipando a trasmissioni televisive di successo come quelle di Piero Chiambretti.

Il direttore Ernesto Colombo, fra i più interessanti della sua generazione, vanta un curriculum di grande prestigio e una fitta agenda per i prossimi mesi alla guida di realtà orchestrali italiane di grande importanza.

Sia per il concerto dell’Aquila che per quello di Teramo, i biglietti possono essere acquistati in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate. Per entrambe le date il botteghino del luogo del concerto aprirà alle ore 17.00. Per info www.sinfonicaabruzzese.eu




APPARATI: L’EFFIMERO E ALTRI MONDI in mostra a Pescara con Giulio Rigoni

A Ceravento, dal 25 marzo al 20 maggio, la personale dell’artista romano

Pescara, 23 marzo 2023. Strutture fantastiche, un tempo utilizzate come espedienti scenografici per feste e spettacoli barocchi. Gli apparati diventano protagonisti e filo conduttore di una mostra, le cui opere sono ideate e concepite per studiare la relazione che l’uomo instaura con queste strutture e gli elementi che le compongono. È proprio “Apparati” il titolo della personale dell’artista romano Giulio Rigoni, che sarà ospitata dal 25 marzo al 20 maggio a Ceravento, area di condivisione dell’arte e spazio culturale di Pescara.

L’evento inaugurale si svolgerà sabato 25 marzo, alle ore 17:00, alla presenza dell’artista. Poi la mostra sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17:00 alle 19:00 e il venerdì e il sabato su appuntamento.

In un percorso avvincente ed emozionante, che si compone di dipinti a olio di varie dimensioni e disegni su carta, Giulio Rigoni narra, con l’eleganza, la delicatezza e la magia che caratterizza tutta la sua produzione artistica, il rapporto tra l’uomo e l’apparato, inteso come oggetto effimero. In “Apparati” decorazioni e forme si combinano nella maniera più varia, libera e disinvolta. Costruzioni avvolte da vapori oppure arricchite da strani orpelli, pezzi classici che si innestano con elementi di altra epoca e provenienza.

Ancora una volta la ricerca pittorica di Giulio Rigoni passa per l’antico, ma da qui si discosta rapidamente entrando in un mondo altro, una quinta dimensione, dove gli oggetti e le persone, grazie all’abile utilizzo dei colori e dei contrasti, sembrano muoversi nel silenzio assoluto del senza tempo, in un futuro antico, attirando la curiosità dell’osservatore e, soprattutto, invitandolo a sognare.

“Nel variegato mondo dell’arte contemporanea, alcune personalità più di altre, riescono con la propria opera a sollecitare la fantasia di chi osserva – scrive, nel suo testo, Maria Letizia Paiato, storico e critico dell’arte – È questo il caso di Giulio Rigoni che con i suoi apparati conduce lo spettatore verso mondi lontani, luoghi intrisi di una profonda cultura letteraria, che oscilla fra scenari d’ispirazione cortese ma anche barocca, lasciando spesso in chi guarda un forte dubbio sul ‘tempo’. I dipinti di Rigoni non hanno trama. Ciascuno è un’isola dove lo spettatore sovrappone le proprie emozioni ai soggetti, moltiplicando all’infinito le possibili espressioni della verità che oscillano costantemente fra sogno, fantasia e visione. Il rapporto tra l’uomo e l’apparato e l’oggetto effimero, altro non è – conclude – che una precisa idea di mondo, quella che non accetta il piegarsi dell’umanità alla sola ed esclusiva razionalità”.

Per informazioni è possibile scrivere a info@ceravento.it o contattare il numero 393.9523628.

GIULIO RIGONI

Nato a Roma nel 1976, Giulio Rigoni inizia a dipingere da autodidatta riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno che attira velocemente su di lui la stima e l’interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato. Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra. Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale. La sua arte si rivolge allo spettatore affinché goda della bellezza dell’opera e ne percepisca le atmosfere o il sentimento, in un moto sorridente ed ispirato, senza necessariamente decodificarne il linguaggio. Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro.

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.




MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA, in arrivo la 45esima edizione

L’evento florovivaistico più importante del Centro Sud Italia. Dal 23 al 25 aprile al Porto turistico Marina

Pescara, 23 marzo 2023. La primavera è appena iniziata e Pescara si prepara ad accogliere la nuova edizione della Mostra del Fiore Florviva, l’evento florovivaistico più longevo e importante del Centro Sud Italia.

La manifestazione, promossa da Arfa, Associazione regionale del florovivaismo abruzzese, e Assoflora, Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in collaborazione con la Camera di commercio Chieti Pescara, si terrà il 23, 24 e 25 aprile al porto turistico Marina di Pescara.

“Anche quest’anno, al Porto Turistico di Pescara si potrà incontrare il meglio della floricultura abruzzese, un settore importantissimo per la nostra economia, che dà lavoro a migliaia e migliaia di persone e restituisce prodotti di estrema qualità – commenta Gennaro Strever, presidente della Camera di commercio Chieti Pescara-. Tre giorni ad ingresso libero, per ammirare, passeggiare, conoscere e confrontarsi. La Camera di commercio Chieti Pescara è fortemente vicina a questo importante comparto dell’economia abruzzese”.

L’iniziativa, che nasce dal sodalizio di due appuntamenti di spicco della floricoltura abruzzese, che hanno scritto la storia della cultura del fiore in Abruzzo – la Mostra del Fiore e Florviva – conta circa 70mila presenze ogni anno. I produttori provengono da quasi tutte le regioni italiane, rappresentando territorialmente tutto lo Stivale, e diversi anche dall’estero.  Un appuntamento, quindi, che prende vita dal territorio e che ha saputo ampliare nel tempo la sua portata a livello internazionale.

Dal 23 al 25 aprile, migliaia di fiori e piante coloreranno il porto turistico della città adriatica e daranno vita ad un’ampia parte espositiva con oltre 150 aziende. Giardini creativi, mostre di orchidee e piante grasse e laboratori di coltivazione e potatura completeranno il ricco programma della manifestazione.

“Un evento che colpisce al cuore”, dicono gli organizzatori, che renderanno pubblico il cartellone completo nelle prossime settimane. L’affascinante finestra sul mondo del florovivaismo metterà in mostra, anche nella 45esima edizione, un comparto produttivo che in Abruzzo conta all’incirca 70 milioni di euro annui.

“È un settore, quello del florovivaismo, che va guardato con molta attenzione e incentivato con bandi ad hoc e sostegni”,  dichiara il presidente di Coldiretti Abruzzo, Silvano Di Primio, che punta l’attenzione sugli eventi – prima la pandemia, poi la mancanza di prodotti primari e le difficoltà nei trasporti e infine la guerra in Ucraina – che hanno fatto lievitare i  prezzi dei prodotti e hanno squilibrato il rapporto tra domanda e offerta. “Le aziende di settore – spiega – hanno subito una diminuzione del fatturato. I rincari hanno causato una evidente diminuzione della domanda, in quanto le famiglie devono far fronte a bisogni primari rispetto all’acquisto di materie che non sono di prima necessità, quali piante e fiori. Ecco perché iniziative come la Mostra del Fiore sono un’importante vetrina per il comparto”.

C’è grande attesa per la 45esima edizione della kermesse soprattutto dopo il grande successo dell’evento dello scorso anno, il primo dopo lo stop imposto dalla pandemia. “È un momento molto importante per le aziende florovivaistiche che stanno recuperando spazi di mercato dopo due anni difficili – spiega Nicola Sichetti, presidente regionale Cia -. Ben vengano eventi che aiutano a dare visibilità al settore e che sostengono, nel caso della mostra, la vendita diretta e aprono nuovi spazi commerciali grazie alla presenza di operatori europei”.

Barbara Del Fallo




TORNANO LE GIORNATE Fai di Primavera

In programma 32 aperture in 11 borghi e città d’Abruzzo.  Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023

In occasione delle Giornate di Primavera sostieni il FAI con l’iscrizione a quota agevolata, con un contributo libero partecipando all’evento e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS al 45584

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 torna l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.

Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

«In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la riduzione di 10 euro su tutte le quote; ad esempio, l’iscrizione individuale sarà a 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Inoltre, fino al 2 aprile 2023 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Elenco delle aperture in Abruzzo:

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI CHIETI

CHIETI (CH)

CASERMA REBEGGIANI: DAL TEMPO DI GUERRA AL TEMPO DI PACE

STORIA DEL “CORFINIO” E DI UNO STILE DI VITA TRA ‘800 E ‘900 (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI LANCIANO

FOSSACESIA (CH)

I PALAZZI DEI 7 PORTONI

IL PAESAGGIO DELL’ABBAZIA

IL SENTIERO DI VENERE E DEGLI ABATI

ROCCA SAN GIOVANNI (CH)

DAL BORGO AI TRABOCCHI

I PALAZZI NEL BORGO

IL TRABOCCO E LA GROTTA

Aperture a cura del GRUPPO FAI DI ORTONA

ORTONA (CH)

IL PORTO: POSSIBILI SVILUPPI ECOSOSTENIBILI

TREKKING URBANO CON IL NASO ALL’INSU’: RIONE TERRANOVA

TREKKING URBANO CON IL NASO ALL’INSÙ: RIONE TERRAVECCHIA

TOLLO (CH)

VILLA ROMANA DEL FEUDO ANTICO DI TOLLO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI VASTO

POLLUTRI (CH)

ARTE, STORIA E FEDE: PALAZZO DI GIROLAMO, CULTO DI S. NICOLA

DALL’UVA AL VINO: ALLA CANTINA “S.NICOLA” L’ENOLOGO RACCONTA

LE MERAVIGLIE DI PALAZZO D’AGOSTINO E L’ARTE DEL PRESEPE

PALAZZO DEL RE E LA CHIESA INCOMPIUTA: L’ARTE E LA STORIA

PALAZZO D’IPPOLITO,  MAGIE DEL RICAMO, IL CULTO DI S. ROCCO

VISITA SPECIALE A PALAZZO D’AGOSTINO:LA CAPPELLA DI S.NICOLA (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

VISITA SPECIALE A PALAZZO DEL RE: LA DIMORA SENZA TEMPO (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI L’ AQUILA

OCRE (AQ)

CONVENTO DI SANT’ANGELO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DELLA MARSICA

TAGLIACOZZO (AQ)

TAGLIACOZZO CELATA TRA POTERE E PALAZZI

VILLA BELLA: EX CASA DEI BALILLA E DELLE PICCOLE ITALIANE

Aperture a cura del GRUPPO FAI SULMONA – TRE VALLI

CORFINIO (AQ)

CORFINIO IL BORGO DOVE ITALIA NACQUE

CATTEDRALE DI SAN PELINO E ORATORIO DI SANT’ALESSANDRO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI PESCARA

BOLOGNANO (PE)

CASCATA DELLA CISTERNA

GROTTA SCURA NEL CANYON DELL’ORTA

L’ ARTE CONTEMPORANEA NEI VICOLI DEL BORGO

L’ARTE IN CANTINA – Cantina Zaccagnini

PICCOLO BORGO MEDIOEVALE DI MUSELLARO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI TERAMO

CIVITELLA DEL TRONTO (TE)

ABBAZIA SANTA MARIA IN MONTESANTO

IL BORGO INCASTELLATO TRA STORIA E ARTE

EREMO E GROTTA DI SANT’ANGELO

Anche i Beni del FAI, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. Per la prima volta nel 2023 si potrà scoprire Villa Caviciana a Gradoli (VT), la prima azienda agricola della Fondazione appena presentata, che si estende sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena – con 20 ettari di vigneti, 35 di oliveti e 86 di bosco e pascoli – e che produce olio, vino e miele.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 20 al 26 marzo la Rai sarà nuovamente in prima linea a sostegno del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.

Come dichiara la Presidente Rai Marinella Soldi: “La Rai da oltre dieci anni è al fianco del Fondo per l’Ambiente Italiano per valorizzare e tutelare la bellezza del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Anche quest’anno – attraverso radio, televisione e RaiPlay – vogliamo sensibilizzare il pubblico supportando la campagna di raccolta fondi per i Beni del FAI, tra ville, castelli, boschi, abbazie e torri. Crediamo in un servizio pubblico che sappia raccontare l’arte e la storia del nostro Paese con passione e competenza”.

Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Elenco completo dei luoghi aperti in Abruzzo e modalità di partecipazione all’evento su

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=ABRUZZO

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito

i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.

Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura, di Regione Abruzzo, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.

Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa occasione l’apertura di suoi beni.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:

Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da dodici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.

Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento dal 2020.

Edison, azienda energetica da sempre vicina al FAI e impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, Sponsor dell’evento, accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Per questa edizione aprirà al pubblico la Centrale Idroelettrica di Meduno (PN), l’Impianto Eolico a Santa Luce (PI) e lo storico Palazzo Edison a Milano.

Grazie anche a Poste Italiane, realtà unica in Italia per storia, dimensioni e presenza capillare sul territorio. L’Azienda, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Paese, è stata vicina al FAI in diverse occasioni e quest’anno, per la prima volta, è Sponsor dell’iniziativa.

Grazie di cuore alla Rete dei Volontari del FAI: 131 Delegazioni, 107 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 8 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 15.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.




AL VIA LA STAGIONE SPORTIVA AL CID’A

Riparte al Circuito Internazionale d’Abruzzo

Ortona, 23 marzo 2023. Quest’anno tanti gli appuntamenti in calendario per il mini-impianto abruzzese che registra una esponenziale crescita di gare al suo interno. Un calendario fitto da marzo ad ottobre elaborato ad arte dal direttore Nicola Maccaferro.

Si comincia da questa domenica. Tornando i kart a sfrecciare al CID’A. Per il 26 marzo è prevista, infatti, la prima gara Kart Regionale, primo trofeo dell’Adriatico, memorial Carmine Ciampoli. Kart anche il 15 e il 16 aprile.

Il Cinque, il 6 e il 7 maggio si terrà l’Europeo Minimoto, e sabato 27 e domenica 28 maggio sarà la volta del CIV- Junior. Il 24 e il 25 giugno attesa un’altra gara Kart regionale, e il fine settimana dell’1 e del 2 luglio si svolgeranno gli Internazionali di Supermoto. Il 15 e il 16 luglio ci sarà la Polini Cup e il 22 e il 23 luglio la Centro sud di Supermoto. Il 26 e il 27 agosto previsto il CIV- Junior Minimoto, e il 2 e il 3 settembre la CNV Selettiva Italia.

Inoltre, per tutti i fine settimana non di gara sono in programma prove libere ed eventi con auto come Passione GT e We Can Race.

«Abbiamo lavorato tantissimo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti», dice soddisfatto il direttore Nicola Maccaferro, «tante le gare e gli eventi per questo 2023 che rappresenta un anno di svolta. Ospiteremo tutte le categorie dei motori nel nostro impianto che punta ad essere l’eccellenza del centro Italia. Il calendario e l’interesse mostrato nei confronti del nostro Circuito ci dà ragione, continueremo su questa strada».




GIORNATA di Studio

La formazione in agricoltura di precisione

Teramo, 23 marzo 2023. La prima giornata di studio per la formazione in Agricoltura di Precisione si svolgerà domani, venerdì 24 marzo, all’Auditorium Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (FE), all’interno delle attività didattiche della quinta edizione del Master universitario di primo livello in Agricoltura di Precisione, in convenzione tra gli Atenei di Teramo che lo coordina, Firenze, La Tuscia, Salerno, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria e IBF SpA.

L’apertura dei lavori è affidata a Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF SpA. Seguiranno gli interventi di Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, e di Roberto Mancini, amministratore delegato di Agronica-IBF SpA.

L’introduzione alla presentazione e premiazione delle tre migliori relazioni finali della quarta edizione del Master, che si è concluso lo scorso 14 gennaio, sarà curata da Michele Pisante, coordinatore scientifico del Master.

Alla giornata di studio sono stati invitati tutti gli specializzati che hanno conseguito il Diploma di Master in Agricoltura di Precisione nelle precedenti edizioni, per la costituzione e firma dell’albo Alumni Master Agricoltura di Precisione con l’obiettivo di valorizzare la qualificazione delle competenze e delle abilità professionali «indispensabili per la sostenibilità dell’agricoltura del presente e del futuro, in cui il valore del dato che il comparto agricolo genera nel tempo assumerà sempre più una quota rilevante del reddito».

«La giornata di studio – ha spiegato Michele Pisante – oltre a rappresentare una delle attività curricolari per il tirocinio e l’elaborazione della relazione finale, si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra le crescenti esigenze di professionalità sull’Agricoltura di Precisione e la formazione di settore. L’obiettivo prioritario è favorire il confronto con la complessità delle problematiche reali, potendo contare sul contributo dei principali esponenti del mondo istituzionale e di numerose imprese del comparto agroalimentare, agromeccanico, dei fertilizzanti, delle sementi e dei servizi avanzati per l’agricoltura».




FILIERA CORTA e vendita diretta

Cia: incentivare sempre di più relazioni tra agricoltori e consumatori

Chieti, 3 marzo 2023. Sostenere la filiera corta e la vendita diretta promuovendo processi di collaborazione e innovazione. Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina presso lo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, organizzato da Cia Chieti-Pescara e La Spesa in Campagna Cia.

Dopo una relazione introduttiva del Direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano, parola a Mario Schiano Lo Morello che ha presentato il rapporto Ismea sui canali commerciali alternativi per le aziende agricole, “Le imprese agricole italiane che trasformano e commercializzano i loro prodotti con canali alternativi a quelli lunghi sono in numero sempre crescente, così come sono molteplici e in continua evoluzione le modalità che vengono utilizzate”, afferma Schiano Lo Morello riportando alcuni numeri. I risultati di un’indagine Ismea-Nielsen indica che in Italia il 79% dei responsabili degli acquisti delle famiglie conosceva almeno una tipologia di canale alternativo. Più precisamente, il 29% conosceva solo la vendita diretta, il 5% conosceva solo la filiera corta, il 45% conosceva entrambi i canali. Per quanto riguarda la penetrazione degli acquisti, il 53% aveva acquistato almeno una volta negli ultimi 12 mesi in una tipologia di canale alternativo. In cima agli acquisti troviamo carne e salumi, frutta e verdura e latticini e formaggi con livelli di soddisfazione degli acquirenti molto alti.

In collegamento Dario Da Re, docente dell’Università di Padova, ha approfondito il tema dell’’importanza delle relazioni nella filiera corta portando l’esempio virtuoso del quartiere Guizza di Padova. “Le persone fanno la differenza, ma le associazioni la fanno ancora di più”, la frase conclusiva del suo intervento. Elena Sico, Direttrice Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo ha esposto le opportunità provenienti dai piani di programmazione della Regione Abruzzo, in particolare interventi del PSP.

A seguire intervento di Gianlorenzo Molino che portato l’esperienza del GAS Vasto, gruppo di acquisto solidale che oggi conta una settantina di nuclei che acquistano regolarmente prodotti freschi di agricoltura biologica a filiera corta e prodotti confezionati da piccole aziende bio principalmente italiane. L’associazione promuove anche eventi e visite aziendali  volti a conoscere meglio i produttori che operano nel campo del mercato bio, equo e solidale italiano.

Domenico Francomano, Direttore GAL Terre Pescaresi, ha esposto tutte le operazioni e le attività delle comunità e filiere nell’ambito dei progetti di cooperazione per la valorizzazione dei prodotti locali.

Spazio poi al dibattito e alle considerazioni conclusive della Presidente nazionale Associazione La Spesa in Campagna Cia, Beatrice Tortora, “Necessario incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori”, sostiene, “Con la rete de La Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più queste relazioni e far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono, garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.

Cia: incentivare sempre di più relazioni tra agricoltori e consumatori

Chieti, 3 marzo 2023. Sostenere la filiera corta e la vendita diretta promuovendo processi di collaborazione e innovazione. Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina presso lo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, organizzato da Cia Chieti-Pescara e La Spesa in Campagna Cia.

Dopo una relazione introduttiva del Direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano, parola a Mario Schiano Lo Morello che ha presentato il rapporto Ismea sui canali commerciali alternativi per le aziende agricole, “Le imprese agricole italiane che trasformano e commercializzano i loro prodotti con canali alternativi a quelli lunghi sono in numero sempre crescente, così come sono molteplici e in continua evoluzione le modalità che vengono utilizzate”, afferma Schiano Lo Morello riportando alcuni numeri. I risultati di un’indagine Ismea-Nielsen indica che in Italia il 79% dei responsabili degli acquisti delle famiglie conosceva almeno una tipologia di canale alternativo. Più precisamente, il 29% conosceva solo la vendita diretta, il 5% conosceva solo la filiera corta, il 45% conosceva entrambi i canali. Per quanto riguarda la penetrazione degli acquisti, il 53% aveva acquistato almeno una volta negli ultimi 12 mesi in una tipologia di canale alternativo. In cima agli acquisti troviamo carne e salumi, frutta e verdura e latticini e formaggi con livelli di soddisfazione degli acquirenti molto alti.

In collegamento Dario Da Re, docente dell’Università di Padova, ha approfondito il tema dell’’importanza delle relazioni nella filiera corta portando l’esempio virtuoso del quartiere Guizza di Padova. “Le persone fanno la differenza, ma le associazioni la fanno ancora di più”, la frase conclusiva del suo intervento. Elena Sico, Direttrice Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo ha esposto le opportunità provenienti dai piani di programmazione della Regione Abruzzo, in particolare interventi del PSP.

A seguire intervento di Gianlorenzo Molino che portato l’esperienza del GAS Vasto, gruppo di acquisto solidale che oggi conta una settantina di nuclei che acquistano regolarmente prodotti freschi di agricoltura biologica a filiera corta e prodotti confezionati da piccole aziende bio principalmente italiane. L’associazione promuove anche eventi e visite aziendali  volti a conoscere meglio i produttori che operano nel campo del mercato bio, equo e solidale italiano.

Domenico Francomano, Direttore GAL Terre Pescaresi, ha esposto tutte le operazioni e le attività delle comunità e filiere nell’ambito dei progetti di cooperazione per la valorizzazione dei prodotti locali.

Spazio poi al dibattito e alle considerazioni conclusive della Presidente nazionale Associazione La Spesa in Campagna Cia, Beatrice Tortora, “Necessario incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori”, sostiene, “Con la rete de La Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più queste relazioni e far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono, garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.




GIRO D’ITALIA, l’Abruzzo al mondo

Marsilio: pronti ad accogliere i giornalisti Dal 23 al 26 marzo gli inviati di prestigiose testate percorreranno le tappe della corsa rosa

Pescara, 23 marzo 2023. Una fitta agenda di escursioni, visite culturali e incontri istituzionali per conoscere le meraviglie d’Abruzzo e i luoghi che interesseranno le tappe del 106° Giro d’Italia: è il programma che la Regione ha costruito per accogliere i giornalisti che dal 23 al 26 marzo visiteranno l’Abruzzo in vista della Grande Partenza della Corsa rosa.

Il “Media Trip”, organizzato in collaborazione con RCS Sport e Fi.R.A. S.p.A., darà modo ai corrispondenti di importanti testate nazionali e internazionali (Corriere della Sera, La Presse, Rai 3 – Agorà, Bell’Italia, El Mundo, Telegraaf) di esplorare l’Abruzzo dalla suggestiva Costa dei Trabocchi, da dove partirà il Giro d’Italia 2023 il prossimo 6 maggio, al maestoso Gran Sasso d’Italia, che con la “lunghissima” di Campo Imperatore sarà la cornice d’arrivo della 7a tappa.

Con questa anteprima sulle bellezze regionali, dunque, entra nel vivo l’attesa del Giro che, dopo ventidue anni dall’unico precedente, ha scelto nuovamente l’Abruzzo per la sua Grande Partenza.

“Una grande occasione di visibilità per la nostra regione – ha dichiarato il presidente Marco Marsilio – che è iniziata nello scorso mese di settembre, con l’ufficializzazione a Milano del percorso del 106° Giro d’Italia e che prosegue senza sosta con un fitto programma di attività promozionali, anche grazie al coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse locali, dalle associazioni di categoria ai GAL, dalle Camere di Commercio ai Comuni. Un lavoro di squadra che ha il merito di presentare al mondo un Abruzzo affascinante, variegato e pronto ad accogliere chiunque vorrà toccare con mano quello che grazie al Giro riusciremo a raccontare”.

“Abbiamo cercato di condensare in soli due giorni, seguendo il tracciato delle tappe del Giro, alcune delle possibilità che offre il turismo esperienziale nella nostra regione – ha commentato Giacomo D’Ignazio, presidente della Finanziaria regionale, che coadiuva gli Uffici regionali in tutte le attività connesse al Giro d’Italia – Questo press tour dà il via a una serie di iniziative promozionali che Regione Abruzzo, con il supporto di Fi.R.A., sta mettendo in campo per far sì che questa importante vetrina sia utilizzata al meglio delle sue possibilità e abbia concrete ricadute per lo sviluppo di tutta la nostra filiera turistica”.

Venerdì 24 marzo, in particolare, i giornalisti saranno accolti dal GAL Costa dei Trabocchi e accompagnati dal presidente Marsilio in una pedalata lungo la suggestiva ciclabile, da Fossacesia Marina a Ortona, con le bici fornite dal Comitato regionale Federazione Ciclismo Italiano, per poi spostarsi nel Pescarese, per visitare una delle cantine storiche della nostra regione.

Il 25 marzo sarà la volta di Campo Imperatore: il gruppo salirà con la Funivia del Centro Turistico del Gran Sasso e dopo un incontro con la locale Camera di Commercio, si sposterà a L’Aquila, per visitare il centro storico, tornato a splendere con la ricostruzione post-sisma, i monumenti restaurati e il Mammut ospitato nel Castello Cinquecentesco.

Tra una “tappa” e l’altra, sempre accompagnati dalle guide turistiche di “Abruzzo Travelling – Consorzio turistico regionale” e “Abruzziamo”, i giornalisti avranno modo di gustare molte delle produzioni e tipicità che caratterizzano l’eccellenza enogastronomica abruzzese, così che possano raccontare ai loro lettori le tante proposte e sfaccettature della nostra regione.




ANCORA ULIVI nelle Scuole con il Progetto Alberi

Continua con Le guide del Borsacchio e le scuole giovedì 23 Marzo 2023

Rosato degli Abruzzi, 23 marzo 2023. Oggi altri due alberi sono stati messi a dimora presso la scuola elementare D’Annunzio dell’Istituto comprensivo Roseto 1. Grande partecipazione delle alunne degli alunni del corpo docente e del dirigente che hanno voluto questo evento.

Lo scopo come sempre è quello di aumentare il patrimonio arborio della città di Roseto e coinvolgere le giovani generazioni per far capire quanto sia complesso ma infinitamente utile far crescere un albero mettendolo a dimora.

Gli effetti degli alberi soprattutto nel tessuto urbano sono eccezionali. Riescono a mitigare le temperature depurare l’aria e creare spazi ombreggiati per la socialità.

Durante la mattinata le alunne e gli alunni hanno partecipato attivamente ali lavori di scavo e messa a dimora per far rimanere loro indelebile un ricordo e l’importanza di una giornata.

Ormai da quasi un anno abbiamo piantumato più i 50 alberi grazie al contributo di Joia, la collaborazione dei carabinieri forestali del comune di Roseto e le grandi associazioni nazionali come il WWF.

Marco Borgatti




AL VIA LA PRIMAVERA dei Libri

Il primo appuntamento sabato 25 marzo con Enea di Ianni e il suo ultimo libro “Il dubbio. Due generazioni a confronto”

L’Aquila, 23 marzo 2023.  “Primavera dei libri Bugnara 2023” è il titolo della rassegna promossa dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” che sarà inaugurata sabato 25 marzo, alle ore 16,30 a Bugnara (L’Aquila) presso la sede del Centro Congressi (p.zza Annibale De Gasparis). Il primo appuntamento sarà con la presentazione del libro “Il dubbio – Due generazioni a confronto” di Enea Di Ianni, Lupi Editore. Dopo i saluti del Presidente dell’Associazione Matteo Servilio e del Vicesindaco Domenico Taglieri, interverranno Simone Lupi, Gina Romagnoli e Daniele Rossi, mentre le conclusioni sono affidate all’autore della pubblicazione Enea di Ianni.

Gli altri appuntamenti in programma: il 15 aprile, alle ore 16,30, per la presentazione del libro “Ipnagogia” di Stefano Servilio; il 6 maggio, alle ore 16,30, Alessio De Stefano con il saggio “Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America”; il 26 maggio alle 17.00 Raffaele Giannantonio nella chiesa del SS. Rosario a Bugnara a partire dal suo lavoro “Il teatro architettonico Barocco abruzzese”.

“Siamo soddisfatti del lavoro svolto con il Centro per l’ideazione del cartellone” afferma il Presidente del Centro Studi. “Gli incontri vedono infatti la partecipazione di amici e professionisti che ci seguono sin dalla nostra prima iniziativa, come Enea Di Ianni, o come la Radici Edizioni di Gianluca Salustri con cui siamo già al terzo appuntamento in pochi mesi. Siamo inoltre felici di poter ospitare il lavoro di Stefano Servilio, scrittore di Bugnara, al suo secondo romanzo, e il prof. Raffaele Giannantonio che ci parlerà di arte e architettura a partire da uno dei luoghi simbolo del nostro paese, la chiesa del Santissimo Rosario.

Siamo già a lavoro per strutturare un programma di appuntamenti estivo mantenendo lo spirito che ci ha contraddistinto sin dall’inizio, la condivisione dei saperi e la valorizzazione del patrimonio immateriale del nostro territorio attraverso la lettura e la promozione culturale”.       

Nel programma delle attività del Centro per la prossima estate è prevista infatti la seconda edizione di “Libri sotto le stelle” una serie di eventi culturali che si svolgeranno di sera, nel centro storico del paese. In vista anche altri due convegni: il primo sul tema della scuola e dell’istruzione, un secondo sul complesso tema dell’emigrazione e che fa seguito ai risultati del Convegno svoltosi sempre a Bugnara agli inizi del mese di febbraio e avente come tema lo spopolamento dei piccoli borghi.

Goffredo Palmerini




TROFEO CSEN Interregionale di Karate

Domenica prossima

San Salvo, 23 marzo 2023.  Domenica 26 marzo 2023, dalle 9:00 alle 19:00, si terrà, presso il palazzetto dello sport di San Salvo in via Verdi, l’ottava edizione del trofeo CSEN interregionale Karate San Salvo, organizzato dal Maestro Nicola Di Niro della ASD Shodokan San Salvo.                                 

Il trofeo ospiterà 28 società con circa 290 atleti provenienti da tutto l’Abruzzo e una dalle Marche. Gli arbitri della gara saranno anch’essi abruzzesi e marchigiani. Nell’arco della giornata, si svolgeranno varie prove inerenti alla disciplina, con la partecipazione di atleti di ogni età: Percorso, Gioco Tecnico del Palloncino, Kata Individuale, Duo Kata ed inoltre ci saranno prove di Kata inclusivo per atleti diversamente abili.

A tal proposito, ha dichiarato il Maestro Agostino Toppi, Responsabile Regionale Csen Arti Marziali Abruzzo che ha promosso l’evento e si è occupato della logistica: “Il fine dell’iniziativa è prettamente quello educativo e di promozione del karate anche nella parte più meridionale della Provincia di Chieti, come sport anche inclusivo praticabile dai ragazzi diversamente abili. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Nazionale CSEN Francesco Proietti e il Presidente Regionale CSEN Abruzzo Dott. Ugo Salines”.

 Il trofeo ospiterà 28 società con circa 1q atleti provenienti da tutto l’Abruzzo e una dalle Marche. Gli arbitri della gara saranno anch’essi abruzzesi e marchigiani.

Nell’arco della giornata, si svolgeranno varie prove inerenti alla disciplina, con la partecipazione di atleti di ogni età: Percorso, Gioco Tecnico del Palloncino, Kata Individuale, Duo Kata ed inoltre ci saranno prove di Kata inclusivo per atleti diversamente abili.

A tal proposito, ha dichiarato il Maestro Agostino Toppi, Responsabile Regionale Csen Arti Marziali Abruzzo che ha promosso l’evento e si è occupato della logistica: “Il fine dell’iniziativa è prettamente quello educativo e di promozione del karate anche nella parte più meridionale della Provincia di Chieti, come sport anche inclusivo praticabile dai ragazzi diversamente abili. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Nazionale CSEN Francesco Proietti e il Presidente Regionale CSEN Abruzzo Dott. Ugo Salines”.




ALLA VAL DI SANGRO SERVE VISIONE e … azioni concrete di rilancio

Paolucci su risposta interpellanza ex Sevel

 L’Aquila, 23 marzo 2023. Paolucci su Sevel: “La Regione senza visione strategica. Le risorse ci sono, occorrono un orizzonte e azioni concrete per rafforzare infrastrutture e servizi nella Val di Sangro.”

“Voglio considerare la risposta data in aula dall’assessore D’Amario alla nostra interpellanza sulle azioni finalizzate a incentivare la competitività della ex Sevel un primo momento di confronto sulle azioni da mettere in campo a favore di un comparto e di un’area che sono il motore del nostro e che da solo rappresenta il 13 per cento del nostro PIL.

Ferme restando le iniziative nazionali ed europee su un comparto in profonda trasformazione, chiediamo alla Regione un’iniziativa concreta e di respiro per quanto di competenza e di condividere con il Consiglio e le Commissioni una strategia capace di rafforzare il comparto e che dia risposte anche dal punto di vista infrastrutturale, perché lo stato delle strade, ferrovie, dei servizi, così pure come l’approvvigionamento energetico, è il tema centrale della debolezza di oggi. Un tema che negli ultimi quattro anni il Governo regionale non ha affrontato, pur avendo risorse e mezzi per farlo” il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci durante i lavori del Consiglio.

“Si tratta di un problema serio, bisogna fare una riflessione approfondita sia dei punti di forza, sia di quelli di debolezza e intervenire su entrambi – spiega Paolucci – Uno dei punti di forza è la presenza di un numero elevatissimo di aziende fornitrici di parti essenziali della produzione di Sevel, che per anni sono state la forza di Honda e oggi lo sono di Sevel. Così come Honda ha fatto un contratto di filiera con tali realtà, altrettanto oggi sarebbe necessario valorizzare tutta l’attività a monte e a valle della produzione di Sevel, perché questo è un fattore competitivo essenziale rispetto agli altri territori. I punti di debolezza sono i ritardi infrastrutturali e i costi energetici che rendono il nostro territorio meno competitivo rispetto ad altri, serviti e riforniti meglio.

Consapevole di tale situazione, la Giunta regionale precedente, con molte meno risorse di quella attuale, aveva collocato qui gli interventi principali con il Masterplan, perché cambiassero in meglio la realtà, ma oggi nulla è cambiato, basti pensare alla situazione della Fondovalle Sangro, opera che il governo di centrosinistra aveva finanziato e preparato a decollare, ma il cui iter ha subito un brusco rallentamento, per non parlare di altre arterie, come la ferrovia, fondamentale anche per i corridoi Tirreno-Adriatico. Strade colabrodo, buie e pericolose, la mancanza di una strategia anche sull’approvvigionamento e sui parchi energetici, tutto questo incide sui costi di produzione dei prodotti della Val di Sangro.

Su questi aspetti auspicherei un confronto deciso per rafforzare quel sito e l’intero comprensorio, che sono importantissimi per le generazioni future, ma che scontano la mancanza di azioni di sostegno efficaci da parte della Regione. Tanto si può fare, coinvolgendo anche le forze sindacali, le istituzioni e i soggetti portatori di interesse, per non sbagliare strategie e scegliere quelle in grado di produrre economia e sviluppo”.




NON NELLA NOSTRA CITTÀ

FIAB Pescarabici aderisce alla manifestazione

Pescara, 23 marzo 2023. In Piazza Sacro Cuore il prossimo 25 marzo 2023, condividendo le sollecitazioni rivolte all’Amministrazione Comunale per un maggior ascolto delle richieste dei cittadini attraverso percorsi partecipativi organici alle scelte di politica urbana, FIAB Pescarabici aderisce alla manifestazione: NON NELLA NOSTRA CITTÀ.

In particolare, per quelle che coinvolgono le comunità locali, per una maggiore attenzione alla cura e alla predisposizione nonché preservazione di spazi verdi il più possibile prossimali alle residenze dei cittadini, soprattutto nei casi di significative aggregazione di abitazioni; sollecitiamo un più accorto e responsabile utilizzo delle risorse economiche finalizzate a progetti e opere che non siano fine a se stesse e che quindi incontrino il prevalente favore dei destinatari.

All’interno di detta cornice sollecitiamo l’Amministrazione Comunale ad intervenire sui seguenti aspetti specifici, su cui dichiariamo ancora una volta la nostra disponibilità operativa:

installare in città dieci mila stalli per bici, lineari e per nodi di aggregazione

realizzare 110 km di ciclovie, per avere almeno un metro a testa di itinerari ciclabili

predisporre percorsi ciclabili in occasione di lavori straordinari (art. 10 L. 366/98)

istituire l’ufficio bici, ovvero una struttura pubblica dedicata alla mobilità sostenibile

attivare e sostenere la figura del Mobility Manager di area e aziendale.




CRESCENDO. La musica come non l’avete mai vista

Ultimo appuntamento con gli spettacoli; domenica 26 marzo alle ore 17:30 al Teatro Fenaroli con Icone di Hollywood

Lanciano, 23 marzo 2023. Andrà in scena, infatti, un programma interamente dedicato alle più celebri musiche da film firmate Ennio Morricone, Nino Rota e John Williams.

Ad interpretarle, con arrangiamenti originali e virtuosistici, la pianista Nicole Brancale insieme a Valter Nicodemi e Paolo Debenedetto, rispettivamente al sax contralto e al sax soprano, che formano il Pianofone Trio.

Insieme alle musiche iconiche di Hollywood, l’artista Oscar Strizzi si esibirà in una performance di Sand Art dando vita magicamente ai personaggi dei film. Ancora un appuntamento da ascoltare e da guardare, e assolutamente da non perdere.

Tutti a teatro con Musart, dunque, con le porte aperte gratis agli under 18 e con ospiti speciali le associazioni Donn’è, L’Acchiappasogni e Il Volo del Colibrì. Biglietti in vendita nei punti vendita e sul circuito Ciaotickets. Informazioni sulle pagine Facebook e Instagram “Associazione Culturale Musart”.




A PROPOSITO DI MATERNITÀ SURROGATA

La specie umana non è ermafrodita: è un fatto

di Massimo Molteni

23 marzo 2023

Per dare origine ad nuovo organismo è necessario l’incontro di un gamete proveniente da un organismo di sesso femminile e uno proveniente da un organismo di sesso maschile: è un fatto. Si può speculare sul perché, ma il fatto rimane.

Perché il nuovo organismo derivante dalla fusione di un gamete maschile e uno femminile possa sopravvivere e svilupparsi, è necessario un organo specifico che è stato chiamato Utero e che è presente solo in un organismo di sesso femminile: e anche questo è un fatto.

All’interno di questo organo, il nuovo essere vivente rimane circa 9 mesi, nella specie umana: durante questo periodo, non solo è protetto, nutrito e accudito nel suo metabolismo, ma nell’organismo dell’essere vivente di sesso femminile che lo ospita si producono numerosissime modificazioni biologiche necessarie a renderne possibile lo sviluppo. Di particolare rilevanza (note da relativamente poco tempo) sono anche gli adattamenti del sistema immunitario dell’organismo che ospita il nuovo essere vivente (biologicamente un “intruso”)  per impedirne il  cosiddetto “rigetto fisiologico” (come abbiamo imparato a conoscere nel caso dei trapianti di organo). Si ha peraltro il convincimento, sempre più supportato da evidenze scientifiche, che queste modificazioni immunitarie abbiano una qualche influenza anche a livello neuroendocrino che forse persistono, in maniera via via più attenuata, anche dopo il termine del periodo di gestazione che chiamiamo “gravidanza”:  e non è da escludersi che il sistema immunitario abbia una qualche influenza anche sul funzionamento dei network cerebrali (ipotesi che stanno appassionando il mondo della ricerca neuroscientifica, in particolare  nelle malattie neurodegenerative e neuropsichiche).

Durante la gravidanza è già certo che si sviluppano nell’organismo di sesso femminile ospitante , imponenti trasformazioni biologiche che coinvolgono anche il sistema neuroendocrino della donna: molto probabile che influenzino anche il funzionamento dei network cerebrali della donna.

Con il parto, questi cambiamenti vengono meno improvvisamente e l’organismo della donna gestante si trova in brevissimo tempo nella cogente necessità di ri-adattarsi alla dimensione fisiologica pregravidica, con imponenti turbolenze anche sistemiche, che necessitano di qualche tempo per riportare l’organismo allo stato quo ante.

E anche questi sono fatti, peraltro ben sperimentati da ogni donna che partorisce.

Il nuovo essere vivente, una volta espulso dalla cavità uterina, rimane in una condizione di estrema fragilità biologica e necessita – per sopravvivere – delle cure di un altro individuo che lo deve nutrire, pulire, riscaldare, accudire in continuazione.

La specie umana è fragilissima:  il nuovo essere vivente necessita per molti mesi di un accudimento continuo e rimane comunque dipendente dall’altro per numerosi anni, pur  in maniera progressivamente meno continuativa: in termini biologici, il raggiungimento di una autosufficienza di specie viene  raggiunta  con la maturità  sessuale dopo molti anni dalla nascita. La autosufficienza sociale, attualmente nel mondo occidentale, è anche più tardiva.

Questo fatti, fanno della specie umana una delle più fragili nel mondo animale: per garantirsi la propria sopravvivenza di specie deve accudire la propria prole per un tempo lunghissimo durante i quali è esposta a numerosi rischi di ogni genere.

Fin dagli albori dell’umanità, questo essere vivente si è organizzato in piccoli gruppi, per meglio sopravvivere e – come per altro avviene anche in altre specie animali – per proteggere meglio i nuovi nati e la femmina durante il periodo gravidico e nelle immediate vicinanze del post-partum: istinto di specie.

Da questo impianto biologico-naturale, grazie alla nostra intelligenza e al nostro innato spirito sociale, la specie umana ha strutturato una serie di modelli di vita sociale e gruppale che hanno trovato nel corso dei millenni una specifica dimensione che chiamiamo “famiglia” con caratteristiche anche molto diversificate nei vari contesti storici e culturali: il principio naturalistico di base è sempre stato quello di accudire e difendere il nuovo organismo vivente – il bambino nel linguaggio moderno – e il soggetto dedito alla sua sopravvivenza e cura, ossia l’organismo di sesso femminile che lo aveva generato.

Per fortuna, la specie umana è dotata di una straordinaria intelligenza che nei millenni ha dato origine ad un impianto culturale che lo ha affrancato da moltissimi condizionamenti istintuali e biologici e lo ha reso progressivamente più libero dai vincoli naturalistici e forse ha creato i presupposti per quel concetto di libertà che fa della specie “homo sapiens” qualcosa di molto originale e unico nel mondo degli esseri viventi.

La nostra intelligenza ha reso possibile lo sviluppo di quell’insieme di conoscenze  scientifiche e tecnicalità molto sofisticate che chiamiamo “tecno-scienza” di cui siamo orgogliosi e per il cui tramite abbiamo imparato a manipolare molti processi biologici:  anche quelli che sottendono la generatività di specie con l’obiettivo di poter mettere anche questo fondamentale processo sotto il nostro completo controllo.

L’albero della Vita è un mito presente  anche da prima della Bibbia ed è forse un sogno che ha orientato tutta  la esistenza del genere umano.

Ad oggi siamo ancora molto lontani dal poter generare nuovi esseri viventi in “fabbrica” grazie all’ausilio di sofisticatissime apparecchiature (ci stiamo lavorando): peraltro sfugge la “ratio” logica di questo obiettivo, costosissimo e perigliosissimo, se non per l’affermazione gratuita di quella volontà di potenza e di dominio  ben descritto da Nietzche nella “Gaia Scienza” : un futuro di una umanità liberata dalle malattie grazie alla capacità di manipolare tutti i geni e assemblarli in modo nuovo e senza “tare genetiche”?

Ottimo argomento per “i piazzisti della immortalità”: argomento totalmente insensato per le conoscenze attuali e per quanto intravediamo negli sviluppi futuri. Nell’attesa, la tecno-scienza si affanna per consentire di poter generare un nuovo essere vivente, anche quando ci sono condizioni biologiche ostative: anomalie, malattie, condizioni esistenziali. Dapprima con tecniche fecondative di aiuto a coppie eterosessuali stabili, la cosiddetta “fecondazione omologa”, poi con la possibilità di ricorrere a gameti prelevati da terzi, la “fecondazione eterologa”.

Nel frattempo, la ancestrale spinta alla gruppalità che aveva dato origine a ciò che chiamiamo famiglia organizzata attorno alla eterosessualità dei suoi componenti, si è “evoluta”, affrancandosi dalla originaria dimensione di necessità, costituendosi sempre più su di una dimensione prevalentemente emotivo-sentimentale, almeno nel mondo occidentale. Si sta assieme perché ci si ama: in termini puramente biologici, una sostanziale follia, perché il cosiddetto “amore” si sviluppa a partire da un sentimento – un mix psico-sociobiologico – assai instabile in tutti gli esseri della specie umana, con il concreto rischio che questo “amore sentimentale” possa venir meno proprio nel momento del bisogno.

E così quella necessità di reciproco aiuto per affrontare i perigli della vita, ancestralmente  all’origine di quella particolare organizzazione sociale di piccolo gruppo prima descritta, destabilizzato il clan e la struttura famigliare, accettata come ineluttabile l’instabilità del sentimento d’amore, è stata affidata ad una entità astratta: il welfare state moderno. Teoricamente molto più dotato di risorse di un clan o di una famiglia, ma molto più periglioso e infido perché fondato sulla attività di essere viventi – gli uomini – che anche quando amano sono in grado di compiere nefandezze e negligenze di ogni tipo, figurarsi quando lo fanno per …”dovere”…o per “denaro”.

E per di più, le risorse del welfare sono solo una derivata delle ricchezze degli Stati: attualmente anche loro vincolati dalle leggi finanziarie che regolano il “mercato” , regole incardinate su algoritmi matematici e su assiomi teorici di sistema di “assoluta” (?) veridicità (?).

Nell’ultimo secolo, la organizzazione sociale della famiglia occidentale si era già evoluta verso una “dimensione mononucleare” e negli ultimi decenni in una realtà meglio descritta dal termine “coppia”, spesso senza figli: la acquisita capacità di controllare la generatività, ha tolto di mezzo quella “scomoda necessità” di dover sacrificare alcuni anni della propria vita, specie negli organismi di sesso femminile, a servizio della riproduttività della specie.

Una coppia senza figli, cementata solo dall’amore e libera da ogni responsabilità/dovere di accudimento di necessità, è potuta meglio evolvere verso una dimensione anche di tipo omosessuale (forse prima negata, anche per ragioni di necessità e non solo di opportunità). E l’amore, ossia il sentimento  emotivo-affettivo, può scaturire anche in una dimensione omosessuale.

Rimane il “pasticcio” della generatività: è un istinto come quello della sessualità? Non lo sappiamo: probabilmente no, o almeno non è così potente come l’istinto sessuale. E’ però un grosso problema di specie: senza generatività la specie è destinata a soccombere e estinguersi: è solo questione di tempo (che sia questo il vero Armageddon dell’umanità, con buona pace dei neomalthusiani?). Siamo molto lontani – per fortuna – da simili rischi:  stiamo però scivolando su questioni più spicce e financo triviali, in merito alla questione “generatività” e “accudimento della prole”.

La generatività è biologicamente possibile solo attraverso la eterosessualità: nel caso di impedimenti biologici in uno dei partner – di qualsiasi natura – è necessario ricorrere obbligatoriamente ad un terzo, che funge da donatore del gamete mancante o non funzionante. La gestazione non è possibile se non in un organismo di sesso femminile: e questo è al momento un vincolo fattuale non superato.

Tecnicamente, pur senza garanzia del risultato, è possibile prelevare gameti maschili e femminili da due soggetti distinti, non necessariamente legati da alcun legame affettivo, anche sconosciuti l’uno all’altro, governarne la fecondazione, e impiantarli in un utero di un altro soggetto di sesso femminile, pure sconosciuto agli uni e agli altri.

Sfugge la logica razionale di questo strano e complicato risiko generativo. O meglio, una logica è chiarissima ed è quella economica: la tecnologia costa ed essendo questo un esercizio “voluttuario” – ossia non determinato da uno stato di necessità – è il mercato che fa il prezzo: ed è un bel business.

Queste nuove tecnicalità portano con prepotenza allo scoperto un altro problema, anche più complicato perché non risolvibile nemmeno con un  algoritmo di intelligenza artificiale: il nuovo essere vivente – il bambino – di chi è figlio? Essere figlio, per la specie umana dotata di intelligenza sociale, viene ancora prima di “essere accudito” che può essere una conseguenza – peraltro non obbligata – dell’essere figlio.

In un concepimento naturale, atteso che chi lo ha generato può disconoscerlo, il  “di chi è figlio” è domanda retorica e anche sciocca: semmai la domanda dovrebbe essere “chi si assume la responsabilità di far diventare proprio un  figlio”, ossia un essere vivente non riconosciuto alla nascita dalla madre biologica? E sono state costruite norme e prassi, per tutelare questo essere vivente e  dare anche a lui, disconosciuto e reietto senza colpa alcuna, una possibilità di sopravvivenza e una tutela perché la sua fragilità e dipendenza lo mettono in una condizione di estrema vulnerabilità: le norme che regolano le adozioni e i processi di adozione.

Anche all’interno di una generatività naturale e di una famiglia costituita secondo una prassi millenaria sono possibili gravi negligenze e maltrattamenti e financo il brutale sfruttamento:  a maggior ragione quando il legame biologico non esiste e tutto è affidato alla volontà dei genitori adottivi, le prassi di selezione e la legislazione è giustamente rigorosa e cauta.

La nuova condizione venutasi a creare con lo sviluppo tecno-scientifico  guidato dal business, è molto diversa: non siamo di fronte ad un disconoscimento di un essere generato magari casualmente o per subita violenza, cui trovare “nuovi genitori”, ma ad una volontaria scelta di mettere a disposizione il proprio corpo per assemblare una nuova vita costituita da fattori provenienti da differenti soggetti, per volontà di terzi che hanno commissionato il nuovo essere vivente. Perché mai si deve poter commissionare un nuovo essere vivente? Per farne che? Per poterlo amare, risposta ovvia e scontata,

Un nuovo essere vivente a mia disposizione per soddisfare il mio desiderio di amare? Quando un essere vivente ha la funzione di soddisfare il mio desiderio, anche se nobile? In passato – ma forse anche oggi – questa condizione si chiamava schiavitù o, in casi più lievi, sfruttamento.

Lo schiavo è a servizio dell’altro: l’altro – il padrone – può essere terribile fino a farlo morire, ma può essere dotato anche  di benevolenza: lo usa solo perché gli serve e sta pure attento che “duri a lungo” e un tempo  lo poteva pure “affrancare”, ossia liberare. Non c’è mai garanzia che il padrone sia benevolo o malvagio verso il suo schiavo: può anche mutare opinione nel tempo. Un nuovo essere vivente può quindi “essere commissionato” per “amore” , ma anche per poterlo usare, magari a pezzi: inorridiamo solo al pensiero, ma la malvagità dell’uomo è abissale: la storia ce lo ha insegnato.

La letteratura è piena di racconti su condizioni di schiavitù o sfruttamento generate anche da sentimenti d’amore. Per fortuna siamo essere intelligenti e sociali: dobbiamo  saper usare la nostra intelligenza per porre un limite alla nostra “gaia scienza” per evitare che distrugga il pianeta (e lo vediamo con lo sconquasso ambientale) e anche la nostra specie umana (non solo la nostra singola vita).

La fecondazione eterologa perché deve essere ammissibile? Perché una coppia deve poter programmare un bambino ricorrendo ad un terzo? Un tempo i figli erano una benedizione divina, ma non sono un diritto esigibile (che in questo caso sarebbe meglio chiamare “desiderio”: i desideri – tutti – sono tali perché hanno i limiti, molto spesso invalicabili: e generare una nuova vita per puro desiderio deve appartenere alla categoria dei desideri invalicabili)

A maggior ragione, perché una coppia deve commissionare un essere vivente, usando non solo i gameti, ma anche l’organo di una altra persona per poterlo far nascere? Un figlio non lo si commissiona: altrimenti è uno schiavo, anche se si dice che lo si commissiona per amore: di chi? L’umanità ha lottato millenni per abolire la schiavitù.

Definito dunque che questa prassi del “figlio su commissione” è fuori dall’interesse naturale della nostra specie e introdurrebbe pure un possibile reato – la schiavitù (quando uno è a servizio obbligato, senza possibilità di alternativa, del desiderio altrui,  con  che altro termine si potrebbe chiamare questa condizione? Nessun essere vivente ha mai chiesto di nascere: prende vita e da lì in poi “chiede” implicitamente all’altro di essere accudito fino alla propria indipendenza: in questo caso invece  è la volontà precisa – per desiderio, magari nobile, o per interesse, sempre ignobile – di uno o due individui, supportati dalla tecno-scienza a “obbligare alla vita” un essere vivente), è necessario regolare una tale condizione quando, trasgredendo alle regole, un nuovo essere vivente comunque viene fatto nascere.

Non credo ci sia altra soluzione se non quella che si è costruita per regolare le adozioni: scrupolo, discernimento, preparazione al complesso ruolo di essere genitori adottivi. E credo che commissionare un figlio sia una condizione che debba escludere, salvo specifiche eccezioni, la possibilità di essere genitori adottivi, specie di quel figlio: non è questione di sesso, ma non ci sono le garanzie che quel nuovo essere sia davvero tutelato. E il principio di precauzione specie a tutela dei più fragili, è la regola aurea di ogni legislazione.

A proposito di maternità surrogata – di Massimo Molteni – Politica Insieme