LA NAZIONE, la Patria e il Mare

La Costituzione è una patria

di Domenico Galbiati

13 marzo 2023

Nel tempo delle migrazioni e della globalizzazione, la nazione per affermarsi come portatrice consapevole ed orgogliosa dei valori che ha maturato nel decorrere della sua storia deve accettare e vincere la sfida di diventare patria anche per chi non è nato sul suo suolo, eppure si riconosce in quella condizione di libertà che, negata altrove, la nostra Costituzione garantisce.

Come la nazione è tale anche quando non si componga nell’unità politica di uno Stato e si protende oltre il confine geografico di un Paese, anche la patria trascende il profilo territoriale e consiste di un patrimonio storico, morale, culturale e civile, che, nato dal vissuto e dal cuore delle persone e delle comunità che le appartengono, conforta e sostiene l’identità di ciascuno, ma pur sempre in costante riferimento all’ universalità del genere umano.

Non basta evocare la nazione. Bisogna capire come ne decliniamo il sentimento, il valore ed il compito in un determinato momento storico. Se ne può dare una lettura regressiva e chiusa, secondo una postura difensiva, sicuritaria, ispirata ad un atteggiamento di autoreferenzialità e di possesso geloso ed esclusivo del patrimonio che le appartiene. Ma è altrettanto possibile interpretarla come l’arricchimento che un popolo offre ad una collettività più vasta secondo un orientamento di reciprocità solidale.

L’ecatombe di Cutro è, in un certo senso, la metafora di questa divaricazione. La protezione della vita o piuttosto l’occhiuta difesa dei propri confini, che, in questa accezione, diventano una gabbia in cui, contro ogni apparenza, anche la nostra libertà si dibatte fino a subire, a sua volta, un vulnus irreparabile. Siamo di fronte ad una tragedia nel senso classico del termine.

La fattualità catastrofica in cui culmina l’evento è sottesa da un conflitto drammatico ed insanabile che questa volta tocca, addirittura, la coscienza, il cuore, l’ auto-comprensione di un popolo, del nostro popolo e dei popoli degli altri paesi sviluppati, a cominciare sicuramente da quelli europei.

Quelle decine di cadaveri sparsi sulle spiagge, le salme dei bambini che il mare dopo la furia che li ha uccisi, si potrebbe dire, è come se li avesse cullati per giorni prima di restituirceli, i cadaveri che il mare ha inghiottito per sempre, sembrano quasi il sacrificio umano che rendiamo, con un rito talmente cruento, al dio Moloch del nostro insaziabile progresso materiale. Come se venissimo posti di fronte a quella contraddizione irrevocabile, cui i grandi poeti della tragedia greca assegnavano il compito di sondare l’interiorità più riposta degli uomini e dei popoli.

Non basta la contabilità dei barconi e quella sorta di partita doppia dei sopravvissuti e dei morti che il Ministro dell’Interno ha recitato a Montecitorio. Non governeremo il fenomeno migratorio se non riusciremo a sentirlo come una ferita profonda che, prodotta da una diseguaglianza abissale, scuote e provoca la consapevolezza che abbiamo di noi stessi.

https://www.politicainsieme.com/la-nazione-la-patria-e-il-mare-di-domenico-galbiati/




FRONTE DELL’EST, un libro di S. Santangelo

Presentazione martedì 14 marzo, alle ore 10:00 presso il Palazzo del Mare

Roseto degli Abruzzi, 13 marzo 2023. Si svolgerà martedì 14 marzo, alle ore 10:00 presso il Palazzo del Mare di Roseto, l’incontro con Salvatore Santangelo, autore del libro Fronte dell’Est, edito da Castelvecchi. Giornalista e docente universitario, Santangelo parlerà dei nuovi scenari geopolitici mondiali alla luce dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: i piani di Putin, che inizialmente puntava a rovesciare il governo ucraino in poche settimane con una “guerra lampo”, sono falliti, e la guerra si è infatti trasformata in un ampio conflitto con conseguenze enormi su tutto il mondo.

Modererà l’incontro Niccolò D’Elpidio, presidente della Consulta Giovanile degli Studenti di Teramo. Patrocinano l’evento la Consulta Provinciale degli Studenti, il Comune di Roseto, in collaborazione con Geopolitica.info, L’Aquila Rinasce, Onda d’Innovazione e la casa editrice Castelvecchi.




KYRIE ELEISON. Ultimo singolo di G. M. Bità

Il tema dell’aborto e del Matrimonio

La seconda edizione del Sanremo Festival della Canzone Cristiana si è conclusa ormai da un mese e per il cantautore Giuseppe Maria Bità è tempo di bilanci.

“È stata una bellissima esperienza – dice il cantautore – ho conosciuto tante persone dal cuore d’oro e sono felice di aver partecipato al Sanremo Festival della Canzone Cristiana 2023 con la mia canzone Sono solo un uomo”.

E com’è andata?

“La canzone – Sono solo un uomo, ha vinto il Premio Speciale Festival della Canzone Cristiana 2023 e sono felice che la giuria abbia scelto la mia canzone”.

Il 12 Marzo è uscito il tuo nuovo singolo, ce ne vuoi parlare?

“Si, è appena uscito il mio nuovo singolo KYRIE ELEISON che parla del delicato tema dell’aborto e del Matrimonio. In questa canzone denuncio il modo in cui questi temi vengono trattati superficialmente, seguendo la logica del mondo”.

E qual è la logica del mondo?

“La logica del mondo, ci insegna che possiamo decidere liberamente chi deve vivere o morire, che la vita è nostra, che siamo liberi di portare avanti la gravidanza oppure non fare nascere il bambino, perché siamo noi i padroni della nostra ed altrui vita”.

E invece come funziona?

“La vita è un dono e noi non possiamo decidere chi deve vivere o morire, semplicemente perché la vita ci è stata donata da Dio e solo lui può decidere se darcela o togliercela”.

E riguardo il Matrimonio, perché ne parli in questa canzone?

“Nella canzone parlo di Marco e Giulia che si sono sposati convinti che avrebbero vissuto una favola d’amore stile film, ed invece con il passare del tempo lei si sente trascurata, lui non la sopporta e decidono che si devono lasciare”.

Come fai a dire che bisogna continuare a stare insieme anche se due persone non stanno più bene insieme?

“Non dico questo.  È la percezione dell’amore AUTO APPAGANTE che deve cambiare. La logica del mondo ci impone che l’amore è essere appagati dall’altro, l’altro ci deve far star bene, guai se ci trascura o non ci dà quello che noi vogliamo. Questa concezione dell’amore la paragono al neonato che piange fino a quando non gli dai il ciuccio. Finchè ha il ciuccio il bimbo è contento ed appagato, se glielo togli torna a piangere e cerca appagamento in altro modo. Ecco questo è la concezione dell’amore secondo la logica del mondo.”

E invece?

“E invece l’amore è donarsi all’altro a prescindere da quello che noi riceviamo. La vera felicità sta nel dare, più che nel ricevere. Quando ami davvero, arrivi al punto che non ti importa più di te…ma solo di fare stare bene. Questo è l’amore.”

Perché hai intitolato la canzone “Kyrie Eleison” ?

“Ci avviciniamo alla Pasqua, siamo in piena quaresima ed in questa canzone chiedo scusa a Dio per i nostri comportamenti presuntuosi ed infantili.  Anche per i miei comportamenti, non solo per quelli degli altri. La vita è preziosa, è un regalo che ci è stato fatto e non possiamo decidere noi al posto di Dio che cosa farne. Il Matrimonio è un sigillo d’amore di Dio sugli sposi e ti svelo una cosa:  sai cosa fa lui quando noi lo trascuriamo, o lo trattiamo male, o lo insultiamo? Continua ad amarci lo stesso. Ecco, così dovrebbe fare il marito con la moglie e viceversa. Questo è l’amore.”




ALTRO PUNTO verso la salvezza

Pianella, contro il Favale: partita dura ma gestita bene dai ragazzi di mister Fanì

Pianella 13 marzo 2023. La salvezza è ancora possibile e il Pianella Calcio ci crede. Il pareggio di ieri contro il Favale dimostra che la squadra c’è e vuole sempre il massimo risultato.

Passati in vantaggio con Morelli nel primo tempo, il Pianella è raggiunto dal gol di Africani nella ripresa dopo una mischia: “Grande partita – dice mister Fanì – contro una grande squadra. Loro volevano vincere a tutti i costi ma siamo stati bravi a mantenere il pareggio. I ragazzi ci sono e ci credono; peccato per gli altri risultati che non ci premiamo ma è giusto così”.

Altra gara importante la prossima: domenica 19 marzo alle ore 15 si va a Fontanelle, sconfitta pesantemente dal Teramo. “Squadra salva, quindi speriamo sia una gara tranquilla che ci permetta di portare a casa punti importanti” conclude il mister del Pianella.




RISE UP: nuovo singolo

L’artista pescarese Don Tino e la collaborazione con soulfyah.

Pescara, 13 marzo 2023. Il 2023 si apre col botto per l’artista pescarese don Tino, fresco per il raggiungimento dei vent’anni dell’associazione culturale Negril, di cui è presidente, e fresco della riconferma dell’Harbour Reggae Festival 2023 da parte di Marina di Pescara di cui è direttore artistico, ecco in uscita il suo nuovo singolo Rise Up, scaturita dalla collaborazione con la formazione tedesca SoulFyah.

Il tema centrale della canzone, in uno stile new-roots che è il vestito che meglio si adatta al già leader dei Maga Dog, è un’esortazione ad alzarsi per un cambiamento interiore necessario dopo un  momento storico mondiale che ha messo in dubbio ogni certezza, che durante i primi mesi di pandemia ha stimolato in noi tutti un pensiero critico nei confronti di quelli che sono i capisaldi di un sistema che ha sempre messo davanti ad ogni cosa concetti come il consumismo, il profitto, senza curarsi di aspetti altrettanti importanti come il rispetto della natura e la cura della propria anima, del proprio essere.

La canzone esce in questo periodo che coincide con la presunta fine dello stato di emergenza, per ricordare, per non smettere di lavorare su noi stessi e chi ci è vicino , per proseguire quel lavoro di critica e cambiamento che possa migliorare tanti aspetti del vivere quotidiano che ci hanno alienato, trasformando molti individui in esseri egoisti e individualisti, se da un lato la pandemia ha risvegliato in moltissime persone la propria coscienza, è anche vero che in molte è avvenuto un peggioramento, tanta rabbia si è riversata per strada, nelle case, nelle relazioni con le persone.

“Penso di aver assistito al peggio ed al meglio delle persone in questi lunghi due anni, una confusione globale ci ha avvolto, predisponendo gli esseri umani ad aiutarsi ed allo stesso tempo a scontrarsi, siamo stati messi alla prova sotto tanti punti di vista, e non tutti ne sono usciti vincitori, Rise up è  ciò che noi tutti dovremmo fare per migliorarci e migliorare gli altri, secondo uno schema di risveglio delle coscienze e di rispetto per tutto ciò che circonda, come recita il ritornello: Rise Up/Alzati c’è bisogno di cambiare”.

Il nuovo singolo di Don Tino è disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire dal 13 Marzo, ma soprattutto come il precedente singolo è disponibile in free download sul sito www.dontinomusic.com




L’AMMINISTRAZIONE CASTIGLIONE è finita!

Si stacchi la spina

Ortona, 13 marzo 2023. “Stiamo attraversando una fase particolarmente delicata e complicata della storia della nostra città: il sindaco Castiglione, dopo soli otto mesi di ordinaria amministrazione, ha dichiarato il fallimento della sua gestione ufficializzando, con dimissioni ritirate nonostante tutto, di non avere la maggioranza in consiglio comunale – è quanto affermano i Consiglieri Comunali Ilario Cocciola, Gianluca Coletti, Emore Cauti e Simonetta Schiazza di Solo Ortona Nella Testa – Dunque, anziché prendere atto dell’impossibilità a continuare il suo mandato, ha preso in giro la Città ed ha preferito riconfermare le deleghe agli assessori, usando i pochi consiglieri comunali rimastigli fedeli come scudi sacrificali.

In un quadro del genere, senza un progetto per la città – continuano i quattro consiglieri – il sindaco e la sua Giunta hanno continuato a sperare negli interessi elettorali dei pochi consiglieri comunali rimasti a lui legati, mentre, per rimanere al potere, ha lanciato un appello irricevibile dalla minoranza (ormai ex, visti i numeri) che, ancora una volta gli ripete: NON SIAMO IN VENDITA!

Abbiamo atteso questo momento anche per consentire ai tre consiglieri usciti dalla coalizione che ha sostenuto Castiglione, e che ringraziamo per questa presa di coscienza, di svolgere in serenità il convegno organizzato sul fotovoltaico (problema che ricordiamo è stato reso noto alla città, addirittura con una convocazione del Consiglio Comunale, dalla opposizione) ma adesso non si può più indugiare: su Castiglione gravano importanti responsabilità, con una città al palo e superata ormai da tutte le altre, e non può che prendersi atto che è giunto il momento di staccare la spina a questa amministrazione improvvisata, certi che un commissario prefettizio, come è accaduto già in importanti città, farà meglio di un sindaco e di una Giunta senza alcuna qualità politica ed amministrativa!”




LE SPOGLIE DI SAN BERARDO per l’ Anno Berardiano

Domenica, 12 marzo messe a Santa Maria a Mare, fiaccolata alle 18 fino al Santuario di Maria Santissima dello Splendore e  preghiera della comunità giuliese alla presenza dei parroci e del Sindaco Jwan Costantini.

Giulianova, 13 marzo 2023. Le parrocchie di Giulianova hanno accolto nella serata di ieri le spoglie di San Berardo, giunte ieri mattina da Ripattoni di Bellante. Le reliquie del patrono di Teramo, che in queste settimane sono al centro di una peregrinatio organizzata dalla Diocesi teramana per l’ Anno Berardiano, sono state portate in processione da Colleranesco al santuario di Santa Maria a Mare.

Qui, nella mattinata di ieri, sono state celebrate le messe domenicali. Presenti, in rappresentanza dell’Amministrazione, il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni ed il consigliere Giulio Garzarella. Dopo la Via  Crucis, alle 18, la pesante urna è stata portata in processione al Santuario della Madonna dello Splendore. Alla fiaccolata ha partecipato il Sindaco Jwan Costantini. Dopo i vespri, recitati con i fedeli di tutte le parrocchie cittadine, il  benedettino dom. Lorenzo Sena è intervenuto sul tema Ora et labora e l’Europa.




NESSUN ATTO DEL PNRR, nessun criterio

Né tantomeno la delibera n. 302 del 24 febbraio 2022 della Asl impongono che la casa della comunità nasca a sud

Pescara, 12 marzo 2023. Nella vicenda relativa alla Casa di Comunità che l’amministrazione Masci ha previsto di collocare nell’area dove oggi sorge il parco 8 marzo, a stupire maggiormente è che la Giunta – per la terza volta dopo i casi di via Santina Campana e via della Fornace Bizzarri – abbia scelto consapevolmente di cementificare un’area verde, e che questa decisione venga fatta passare come necessario e urgente, pena la perdita di fondi. Malgrado, anche in questo frangente, gli atti smentiscano puntualmente il Sindaco, che dal canto suo non manca occasione per bollare, con la sua solita arroganza, tutti coloro che la pensano diversamente come strenui oppositori del progresso della città, appellativo che a conti fatti sembra calzare molto più alla sua persona.

Innanzitutto, il Comune, e soprattutto il Sindaco, già sapevano a febbraio 2022, ovvero un anno fa. Non hanno informato i cittadini né la città né tantomeno il Consiglio comunale, in linea con l’egocentrismo che pervade questa amministrazione, completamente distaccata dal resto della città, per cui se il ritardo c’è dipende proprio dalla filiera di centrodestra che guida tanto la Regione Abruzzo quanto il Comune di Pescara. Oltretutto nessuna localizzazione è prevista dal PNRR in quella parte di città.

Una Casa di comunità è una struttura dove operano medici di medicina generale ed infermieri. Dunque, un punto di riferimento continuativo per la popolazione che può essere dislocato ovunque, non necessariamente a San Silvestro. La Delibera n. 302 del 24 febbraio 2022, con cui la Asl di Pescara finalizza le risorse PNRR a specifici interventi, indica una Casa di Comunità a Pescara e ne contempla altre a Montesilvano, Spoltore, Scafa, Cepagatti e Penne.

In questa delibera la Asl non fa alcun riferimento alla localizzazione in una specifica area a sud di Pescara; quindi, l’ubicazione in quella parte di città non è richiesta né dagli atti a monte del Pnrr né da quelli dell’azienda sanitaria. Il fatto che a febbraio 2022 il Sindaco abbia proposto il parco 8 marzo, poiché in zona sud della Città, non trova giustificazione negli atti, che mai riportano indicazioni secondo cui la Casa di comunità debba essere realizzata proprio a San Silvestro.

Di tutto ciò chiederemo conto all’Assessore Verì nella Commissione Sanità del prossimo giovedì (16 marzo), in cui è prevista la sua audizione proprio in materia di edilizia sanitaria. Sarà quella l’occasione per discutere della finalizzazione delle risorse del PNRR, di cui le Case di Comunità sono parte fondamentale ai fini del ridisegno della sanità del territorio, visto che ne è prevista 1 ogni 20.000 abitanti. Queste funzioni permettono, senza alcun dubbio, di localizzare altrove la Casa di Comunità di Pescara, verificando se il Comune, la Provincia o la stessa Asl dispongano di immobili già pronti o altri terreni da destinare, senza essere costretti a edificare su un parco. È del tutto evidente che la Asl di Pescara debba rispondere ad un solo requisito del bando, quello della non acquisizione dei siti. Se la Asl avesse beni già destinabili e non li usa potrebbe incorrere in un depauperamento del proprio patrimonio rilevabile anche a fini contabili, e su questo ho già chiesto alla direzione della Asl di indicarmi i beni immobili attualmente di proprietà.

Un’ultima annotazione. Per concedere il diritto di superficie gratuitamente, in base all’ultima giurisprudenza contabile, la Asl dovrà assicurare che all’interno di questa struttura, per la sua intera durata di funzionamento, non vengano svolte funzioni con scopo di lucro, e tutti noi sappiamo che i fondi del Pnrr non consentono assunzioni di personale, così come siamo a conoscenze delle ristrettezze degli organici Asl. Siamo proprio sicuri che si voglia comprimere con questo diritto di superficie gratuito l’utilizzabilità futura dell’edificio per altre prestazioni a pagamento? Cercare tra i propri beni potrebbe lasciare aperta per il futuro anche questa possibilità.

Il Consigliere Regionale Antonio Blasioli




REDDITO DI CITTADINANZA: le novità in arrivo in Abruzzo

Dei 39.000 attuali beneficiari di Reddito di Cittadinanza in Abruzzo, i primi a vivere gli effetti delle novità normative che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, saranno  i 17.600 cosiddetti occupabili

Pescara, 12 marzo 2023. Per questi, da agosto, cesserà l’attuale sussidio. Per gli altri 21.400 la misura dovrebbe invece terminare a dicembre 2023. Si tratta, in questo secondo caso, di quelle famiglie che al loro interno hanno una persona disabile, ultrasessantenne o con meno di 18 anni.

Per i primi, i cui nuclei familiari sono composti da persone con meno di 60 anni, la nuova misura che sostituirà il R.d.C. – stando alle indiscrezioni – partirà dal 1° settembre e vedrà una riduzione dell’importo: gli attuali 500€ scenderanno a 375€ mensili.

Non è ancora chiaro cosa accadrà ai 9.500 abruzzesi che percepiscono il Reddito di Cittadinanza ad integrazione di un reddito da lavoro che comunque non consente di vivere con dignità.

Considerata la diminuzione degli importi, è verosimile che per queste persone venga azzerata l’integrazione per cui degli iniziali 17.600 percettori di R.d.C occupabili, solo in 8.100 a settembre effettivamente accederanno alla nuova misura, non avendo nessun altro reddito oltre il sussidio.

Un sostegno che oggi consente, seppur con difficoltà, a migliaia di persone di sopravvivere. Disoccupati, precari e lavoratori poveri, le cui condizioni disagio peggioreranno, rischiando di far esplodere situazioni economiche e sociali già adesso complicate.

Da gennaio poi, quando la nuova misura entrerà definitivamente in vigore per tutti, quindi anche per le famiglie con disabili, minori ed anziani, ci sarà una ulteriore diminuzione dei beneficiari. La riduzione del reddito ISEE per l’accesso, che passerà dall’attuale 9.360 a 7.200 €, taglierà fuori da qualsiasi sostegno anche 5.000 persone appartenenti a nuclei familiari con all’interno soggetti fragili.

Tanti dubbi, poi, sorgono anche sull’intervento della nuova misura su quello che è stato il vero limite del Reddito di Cittadinanza: le politiche attive del lavoro. La gestione dei Servizi Pubblici per il Lavoro ha bisogno di sostegno e di investimenti di cui ad oggi non vi è traccia, dall’altro non si considera quello che è il vero dramma dell’economia regionale e nazionale: l’assenza di opportunità di lavoro che non sia sottopagato e precario.

Carmine Ranieri, Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise




PROTEZIONE CIVILE, NUOVA RIUNIONE con le associazioni

Sindaco e Ginefra: “Coinvolgimento e azione a vantaggio della città. Riparte il coordinamento fra Comune e sigle di intervento”

Chieti, 12 marzo 2023. Nella giornata di ieri in Comune si è tenuto un incontro di coordinamento fra associazioni di protezione civile del territorio comunale e la struttura di competenza e di intervento dell’Amministrazione.

“Hanno partecipato tutte le associazioni insieme alle quali riorganizzeremo il nuovo piano di protezione civile a cui gli uffici stanno già lavorando e tutte le modalità di intervento del settore – così il sindaco Diego Ferrara e il consigliere comunale delegato Vincenzo Ginefra – Un confronto operativo e costruttivo per la sicurezza della città e per riformulare in modo più efficace la tipologia degli interventi sul fronte del dissesto idrogeologico, che è ciò che ci occupa in questi giorni per via delle attività in corso nell’area di via Gran Sasso e via Arenazze e per il monitoraggio attivato anche su altre zone della città interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico.

Nella riunione ci siamo occupati di questo e anche di altri imminenti eventi che vedranno impegnata tutta la compagine di protezione civile e i volontari, quali la Pasqua e la processione del Venerdì Santo e, a maggio, il Giro d’Italia che passerà per Chieti. È stata una riunione costruttiva, perché abbiamo stilato una serie di priorità a cui lavoreremo insieme, oltre ad aver stabilito ruoli e funzioni alla luce della nuova organizzazione del settore con cui abbiamo istituzionalizzato il ruolo del Coc. Un coordinamento indispensabile per il nuovo modo di agire della struttura comunale, che vede nella sinergia con le associazioni un elemento fondamentale, perché sono il braccio operativo del Comune e un prezioso e quotidiano canale di interventi a favore della comunità, come quelli che si prospettano a breve. Comincia ora una fase operativa che coinvolgerà tante sigle operanti a Chieti e sul territorio, nel rispetto delle normative vigenti e della piena sinergia con l’agenzia di protezione civile regionale”.




CRESCE LA CICLOVIA Adriatica Abruzzese

Pescara, 12 marzo 2023. Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi prossimi a ricucire il tratto costiero di Bike to Coast. Chi percorre la Ciclovia adriatica in Abruzzo concentra la sua attenzione sulla Costa dei Trabocchi, ciclabile poco oltre 40 km mediaticamente super esposti e a ragione. Ma ai più attenti non sfugge che ci sono ancora alcuni tratti, più a nord, rimasti fuori dal percorso unitario e che costringono le due ruote a percorrere, in modo pericoloso, poco più di un km di Statale Adriatica. E’ il tratto compreso tra il fiume Saline e il Torrente Piomba, in territorio di Città Sant’Angelo. Ma vi è anche quello, più breve, che collega il tratto di ciclabile che corre lungo via Moro di Montesilvano con i ponte intitolato a Filomena Delli Castelli, sul Fiume Saline.

Come FIAB abbiamo avuto modo di interagire con i diversi soggetti coinvolti nella realizzazione delle opere di “raccordo cicloviario”, a partire dai referenti della Provincia di Pescara, dei comuni richiamati, fino alle imprese coinvolte e ai progettisti, attraverso un confronto cortese con le parti che ha visto l’Arch. Cristina Tarquini, socia di FIAB e curatrice delle attività di Pedibus a Pescara, e Giancarlo Odoardi, coordinatore FIAB Abruzzo Molise, segnalare criticità e fornire suggerimenti, che qui vogliamo in breve ricordare.

Cicolovia Di Interesse Strategico Nazionale – Al di là dell’apprezzamento per la realizzazione delle opere, abbiamo voluto sottolineare il contesto in cui queste verranno a trovarsi una volta aperte al pubblico: non si tratta di piste ciclabili dietro casa, ma di tratti della Ciclovia Adriatica, una delle 10 ad oggi finanziate in modo sostanzioso perché facenti parte del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche, che per lo Stato assumono valenza “strategica nazionale”, come chiaramente indicato al comma 1 dell’art. della Legge 2/2018: “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”.

Abbiamo chiesto ciclovie con almeno un livello costruttivo buono e non minimo – Sappiamo benissimo che l’intero tracciato costiero abruzzese soffre di una disomogeneità progettuale evidente, sia nelle dimensioni che nell’arredo. Nel caso in esame avremmo voluto suggerire, laddove già realizzata l’opera, ma lo abbiamo fatto per quanto ancora da fare, di attenersi a quanto previsto dall’Allegato A delle linee guida della Direttiva del MIT 375/2017 relativa alle modalità costruttive delle ciclovie turistiche (ulteriormente riprese dal Decreto Interministeriale 29 novembre 2018), ed in particolare alle caratteristiche geometriche (integrazione delle indicazioni del regolamento 557/99). Proprio per quanto indicato nella norma, visto il contesto e valutata la disponibilità di spazio, sarebbe stato agevole, e quindi opportuno, aggiungere almeno mezzo metro in più oltre quanto realizzato o previsto di 2,5 mt, per rientrare nella qualifica quantomeno di “livello buono”. Invece in questo caso si ricade nella classificazione di “livello minimo”, un parametro sicuramente a norma ma di oltre 20 anni fa!

Il tratto Grandi Alberghi – Ponte Saline: da ripensare – Abbiamo visionato il progetto e dato precisi suggerimenti (cfr mappa). Visto lo spazio a disposizione, come lo spartitraffico posto lato monte, prospiciente la multisala, ma anche le generose dimensioni dell’asse viario, di 8 mt, adiacente lo spazio previsto per la pista, poteva essere considerata l’opportunità di ridisegnare la zona per realizzare un importante viale ciclabile, idoneamente arredato, in grado di dare all’intera area una connotazione di rilievo nazionale, come in effetti è l’asse ciclo viario considerato (Ciclovia Adriatica), valutando che in effetti la localizzazione del tracciato è posto al confine nord di Montesilvano, quindi in ingresso o in uscita dal centro abitato. Dotando l’infrastruttura di segnaletica identitaria, aggiungendo magari pannelli informativi organici al tema, si trasformerebbe il tracciato da una semplice e marginale pista ciclabile ad una vetrina di rappresentanza di particolare valore turistico-ambientale.

L’opportunità degli attraversamenti – Ne sono previsti tanti: anche le se le bici hanno sempre la precedenza, come per i pedoni, da parte dei progettisti si continua ad adottare una segnaletica di sudditanza all’automobile: ne abbiamo spiegato la nostra contrarietà. Gli attraversamenti andrebbero realizzati dando loro una visibilità significativa, come chiaramente riportato nelle line guida del MIT sopra richiamate: “In corrispondenza degli attraversamenti urbani la ciclovia deve possedere standard tecnici di livello almeno “buono”, con le conseguenze geometriche conseguenti.

La segnaletica – A integrazione di quanto sopra, abbiamo aggiunto diverse considerazioni sulla segnaletica orizzontale e verticale che costituisce una componente percettiva importante della infrastruttura. Questa deve considerare due aspetti: il primo, d’uso dell’incrocio secondo quanto stabilito dal codice della strada, il secondo di carattere informativo turistico. Nel primo caso, premesso che negli attraversamenti il ciclista ha l’assoluta precedenza sugli altri veicoli, la segnaletica orizzontale posta su strada, i quadrettoni bianchi, deve includere la sequenza di triangoli prima della pista che assegna la precedenza all’utente più debole che sta attraversando (modello strisce pedonali), mentre per quella verticale va apposto un primo cartello triangolare con bordi rossi di avviso a debita distanza e poi quello quadrato blu all’altezza dell’attraversamento, che dà l’assoluta precedenza al ciclista in transito. Detta segnaletica di base potrebbe essere ulteriormente rafforzata con segnali visivi intermittenti, che potrebbero anche essere opportunamente attivati da segnalatori di presenza posti a debita distanza sulla ciclabile che intercettano l’arrivo di ciclisti e azionano il segnale luminoso (modello Smart Street).

Inoltre l’attraversamento ciclabile potrebbe essere cromaticamente posto in risalto per dare maggiore senso di continuità alla pista stessa soprattutto per i ciclisti che la percorrono, oltre che maggiore sicurezza sul diritto di precedenza.

Giancarlo Odoardi

Coordinatore FIAB Abruzzo Molise




FLAVIA MASSIMO in Norvegia

La violoncellista ospite dell’Istituto Italiano di Cultura a Oslo

La violoncellista e sound designer aquilana Flavia Massimo porterà la sua musica, composta e prodotta tra le montagne abruzzesi, ad Oslo a supporto della mostra Italian Routes dedicata ai paesaggi montani italiani e internazionali a promozione della grande tradizione italiana legata alla cultura della montagna come strumento di conoscenza del territorio montano e dei suoi valori.

L’evento è organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Oslo e dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo presso la Det Gamle Biblioteket (Arne Garborgs plass 4, 0179 Oslo). Flavia Massimo presenta Glitch per  violoncello, voce, field recording e live electronics. La regia del suono è a cura di Fabio Cardone.

Glitch è un mondo organico dove la perfezione svolazza e si distorce con grazia microcosmica. Il lavoro è incentrato sull’estetica di interferenze, errori e granuli sonori in una fusione di acustica ed elettronica. Un glitch, un guasto in un sistema elettronico, diventa un malfunzionamento del modo classico di suonare il violoncello, lontano dai canoni della musica colta per decostruire il suono dello strumento in piccole cellule sonore e sperimentare diverse possibilità.

La natura, costantemente presente nella musica di Flavia, ci insegna che la perfezione non offre alcun incentivo al miglioramento e gli errori sono utili per andare oltre ed evolvere. Per quanto imprevedibili possano essere, hanno una loro armonia. Integrare l’errore in una composizione musicale rende armonico il concetto stesso. “L’errore è qui per ricordarci l’inesauribile complessità della realtà”.

Il legame di Flavia con la natura si esprime anche attraverso la direzione artistica di Paesaggi Sonori, insolito festival di eventi culturali in luoghi naturalistici d’eccezione in Abruzzo.

Ad Oslo il concerto verrà introdotto proprio da un video racconto su Paesaggi Sonori con immagini del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, di Campo Imperatore, di Rocca Calascio, dell’Altopiano del Voltigno, del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, dei Prati del Sirente, dell’Area archeologica di Peltuinum, di Forca Castiglione di Tornimparte, di Valle Natrella di Castel Del Monte, del Parco Nazionale della Maiella, di Corvara, di Caramanico Terme, di San liberatore a Majella, della Costa dei Trabocchi, alcuni dei teatri naturali che hanno ospitato in forma momentanea artisti provenienti da tutto il mondo.

foto di Fabrizio Giammarco per Paesaggi Sonori




UN POMERIGGIO DI MUSICA e canti popolari

Si chiudono gli eventi per la Giornata internazionale della donna organizzati dall’Auser in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità, il concerto si terrà domani al Kursaal, alle 17

Giulianova, 12 marzo 2023. Un concerto organizzato dall’ Auser in collaborazione con la Commissione alle Pari Opportunità del  Comune di Giulianova, chiuderà la tre giorni dedicata alla Giornata internazionale della donna. Il concerto, che si terrà domani, lunedì 13 marzo, al Kursaal, propone l’ascolto di canzoni dialettali di alcune regioni italiane e canti popolari di altre nazioni, come Portogallo, Spagna, Tanzania, Perù. Ogni esecuzione sarà preceduta da una breve introduzione.

“Attraverso la canzone popolare – spiega la presidente dell’ Auser Patrizia Casaccia –  si riscopre l’identità di sentimenti e valori tra le diverse popolazioni del mondo, anche geograficamente, storicamente e culturalmente molto distanti da noi. Il concerto vuol evidenziare la grandezza umana e politica, oltre che artistica, di alcune donne che hanno riscattato con la musica una vita di violenza o di pesanti sofferenze,  di donne che hanno dedicato la propria vita a combattere le dittature per la riconquista della libertà perduta”.

L’evento di domani, che si svolgerà dalle 17,  è anche occasione per far conoscere l’ Auser,  associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo della popolazione. Nata nel 1989 per iniziativa della Cgil e del Sindacato dei Pensionati Spi-Cgil, si propone di contrastare ogni forma di esclusione sociale, migliorare la qualità della vita, diffondere la cultura e la pratica della solidarietà. La proposta associativa è rivolta in maniera prioritaria agli anziani, ma è aperta alle relazioni di dialogo tra generazioni, nazionalità e culture diverse.

A Giulianova si è costituita circa un anno fa e conta 75 soci. Ha la sua sede nei locali della Cgil, in via Matteotti. Suo obiettivo principale è lo stare bene insieme e rapportarsi costruttivamente con altre realtà Auser. Tra le attività introdotte, la pratica del turismo sociale e lo scambio culturale. Tante le visite a musei finora organizzate, mentre vivaci e propositivi sono i  rapporti con le scuole.




L’EMIGRAZIONE cantata da Rino Gaetano

[Salvatore Antonio – detto Rino – Gaetano, nato a Crotone da una famiglia di Cutro (KR), luogo noto alle cronache per una migrazione finita male qualche giorno fa. Riportiamo un articolo a firma di Sara Angioni sull’emigrazione secondo il noto cantautore]

di Sara Angioni

Sono passati esattamente 40 anni dalla morte prematura di Rino Gaetano, cantautore fra i più capaci a smascherare l’ipocrisia benpensante italiana attraverso le sue canzoni. Brani emblematici e iconici proprio perché dietro il loro apparente disimpegno si celava un’ironia tagliente troppo spesso censurata dal cancellino vivace targato DC.

Rino Gaetano ci ha lasciato un’eredità preziosa che tutt’ora stimola dibattiti, discussioni e vere e proprie contese politiche, laddove l’una o l’altra fazione viene accusata dell’appropriazione indebita di un patrimonio culturale che Rino ha saputo regalarci in soli otto anni di attività. Pochi all’anagrafe, ma densi di creatività e dedizione tanto da donare vita eterna alla sua musica, interrotta sul più bello.

Rino ha raccontato l’emarginazione sociale, l’alienazione industriale, la doppia faccia di una società retrograda che si finge moderna, ma anche l’amore scevro di banalità e cliché. Fra le tematiche ricorrenti ritroviamo l’emigrazione e il Meridione, in un’epoca in cui gli italiani del sud erano considerati alla stregua di immigrati esteri invisi a certa politica, investiti da un disprezzo xenofobo che non è mai stato del tutto sconfitto.

Rino aveva sperimentato sulla propria pelle cosa significasse lasciare il proprio paese di provenienza in Calabria per ambientarsi altrove, affrontando a 10 anni il trasferimento della famiglia a Roma. Sempre coerente col proprio stile privo di sentimentalismi e retorica, Rino non ha mai tematizzato l’emigrazione in maniera stereotipata:

“Ho fatto vari pezzi che parlano dell’emigrazione, ma ho sempre inserito questa piaga nel più vasto e alienante concetto dell’emarginazione e soprattutto non ho dipinto l’emigrante nella solita e trita iconografia (occhi lucidi, valigia di cartone e mamma in nero) cercando di cogliere maggiormente il travaglio dei suoi stati d’animo e dei suoi affetti.”

Rino racconta gli emigranti per necessità lavorative in seno a un’industrializzazione selvaggia, sottoposti alla diaspora perenne che sfocia nella nostalgia dei paesaggi immutati e incontaminati delle origini.

Elenchiamo qualcuno fra i brani più significativi sul tema.

AGAPITO MALTENI IL FERROVIERE

“Seppure complessato il cuore gli piangeva

Quando la sua gente andarsene vedeva

Perché la gente scappa ancora non capiva

Dall’alto della sua locomotiva

La gente che abbandona spesso il suo paesello

Lasciando la sua falce in cambio di un martello

Ricorda nei suoi occhi nel suo cuore errante

Il misero guadagno di un bracciante”

https://www.spettakolo.it/2021/06/02/lemigrazione-cantata-da-rino-gaetano/



UNITI PER IL REDDITO, la lotta continua!

Presidi coordinati in tutte le città martedì 14 marzo presso i centri per l’impiego

Pescara, 12 marzo 2023 Difendiamo il reddito perché in questo paese il lavoro è in gran parte povero, sottopagato, precario e troppe volte irregolare. Il 4 febbraio abbiamo lanciato la campagna Uniti per il Reddito con presidi in 25 città per difendere il Reddito di Cittadinanza e rilanciare le priorità dei settori popolari e precari: un reddito di base universale.

Accanto alla necessità di un sostegno al reddito, serve un forte aumento dei salari in tutti i settori del lavoro, per garantire condizioni dignitose contro il carovita, l’aumento dei prezzi che avanza in tutti i settori: dalle bollette all’affitto, dalla spesa alla sanità.

Attraverso il programma GOL, piano attuativo del PNRR, il governo annuncia l’intenzione di avviare al lavoro 3 milioni di disoccupati nel giro di tre anni, per la maggior parte beneficiari di RdC o NASPI/DIS-COLL, con un sistema integrato fra Centri per l’Impiego e agenzie private di collocamento e formazione, obiettivo per cui sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro.

Oggi sentiamo la necessità di contestare con forza questo programma che troviamo non solo insufficiente ma soprattutto l’ennesimo passo che viene fatto in direzione delle agenzie private e della precarietà. La cosiddetta “cooperazione tra sistema pubblico e privato” nei percorsi di formazione e avviamento non è altro che il coinvolgimento e finanziamento di agenzie private, che spesso sono tra i peggiori responsabili di offerte di lavoro indecenti, con salario e diritti ai minimi termini, mentre le amministrazioni pubbliche, per primi i centri per l’impiego, sono in carenza di organico. L’ultima volta che un governo ha potenziato i CpI è stato con l’assunzione dei navigators con contratti a 36 mesi, che ora stanno per scadere. È necessario stabilizzare tutti i precari e procedere ad assunzioni in massa a tempo indeterminato.

I fondi pubblici si devono usare per distribuire Reddito alla popolazione e offrire lavoro pubblico, stabile e ben pagato nei troppi enti sotto organico, non per finanziare enti di formazione e collocamento privati.

Il lavoro, inoltre, non è una condizione garantita in Italia, e l’abolizione del RdC avrà un grave effetto su milioni di disoccupati, tra cui negare la possibilità di rifiutare offerte di lavoro non dignitose; in questo senso le misure appena presentate dal governo sotto il nome di MIA (misura d’inclusione attiva) confermano l’intenzione di tenere bassi i salari e ridurre la parte di reddito distribuita ai settori più poveri della popolazione.

Non sorprende quindi se la maggior parte dei percorsi proposti dal programma GOL non avranno sbocco lavorativo, e i pochi posti di lavoro offerti nei circuiti di collocamento saranno a breve termine, con salari bassi, scarsi diritti.

La Federazione del Sociale e l’USB tutta contrasta il lavoro sottopagato in tutte le sue forme, ed è in quest’ottica che vogliamo:

monitorare il procedimento del programma GOL, rivendicando la centralità del sistema pubblico e tavoli periodici di confronto presso le amministrazioni regionali, deputate all’attuazione del programma, nei quali prendere visione delle proposte di lavoro effettuate e verificare, anche durante il rapporto di lavoro, che le condizioni siano dignitose

Ribadire che le modalità di collocamento deve passare per i Centri per l’Impiego pubblici, che innanzitutto vanno potenziati con risorse e organico: questa è la campagna di assunzioni che serve al paese, per potenziare i servizi e offrire occupazione stabile, ben retribuita e senza il ricatto della precarietà costante.

Pretendere politiche che affrontino strutturalmente il problema del lavoro nel paese tramite misure di sostegno al reddito e lo stop ai salari da fame. La soluzione non è togliere il reddito di cittadinanza ma piuttosto ampliarlo e affiancarlo a un salario minimo e un reddito di base universale

Invitiamo percettori di RdC, lavoratori e lavoratrici, pensionati, forze politiche e sociali, comitati territoriali, a sostenere questa campagna di dignità e condividere la partecipazione al presidio del 14 marzo dalle ore 10:00 a Pescara in Via Passolanciano 75 davanti al Centro per l’Impiego.




TRE PUNTI PESANTISSIMI per la Tombesi

Senza gli squalificati Bordignon e Masi, la Tombesi supera 9-5 il lanciatissmo Celano e scava un solco importante tra sé e le inseguitrici, a cinque giornate dalla fine. Massimo Morena: «Orgoglioso della squadra, abbiamo giocato la partita che avevamo preparato».            

Ortona, 12 marzo 2023. Dopo tre settimane di stop, con le squalifiche pesanti di Bordignon e Masi e contro un avversario reduce dal 6-2 rifilato alla capolista, la Tombesi sfodera una delle migliori prestazioni stagionali e incassa tre punti dal valore altissimo nella corsa alla promozione. Gialloverdi sempre in vantaggio nel punteggio, ma con un avversario tignoso e sempre alle costole: 1-0 di Iervolino al minuto 1.17, momentanteo pareggio di Biondi e immediato 2-1 di Moragas, tutto nei primi tre minuti di gara; poi, 2-2 di Della Rocca e, dopo la doppia ammonizione e conseguente espulsione di quest’ultimo, il 3-2 ortonese in superiorità numerica a firma ancora di Moragas. Sul finire del primo tempo, Berardi, entrato a partita in corso al posto dell’acciaccato Dario Dell’Oso, ha neutralizzato un tiro libero di Calvet.

Nel secondo tempo, il predominio dei padroni di casa si è fatto più netto: il gol più bello del pomeriggio è stato il quarto della Tombesi, con la perfetta palla di Moragas in profondità sulla corsa di Scarinci, che ha poi superato Di Terlizzi con un perfetto pallonetto. Dopo il terzo gol del Celano, siglato da Lancia, la Tombesi ha poi consolidato e allargato il vantaggio, con Moragas (reti del 5-3 e del 7-4, quattro in totale per l’argentino), Romagnoli (reti del 6-3 e dell’8-5) e infine Andrea Dell’Oso, autore dell’ultimo gol della serata. In mezzo alla festa gialloverde, due reti nel finale anche per Senna del Celano. Con questo successo, la Tombesi sale a quota 44 punti, terza a -5 dall’Academy Pescara e a -3 dalla Napoli Barrese ma, soprattutto, a +7 e con una partita in meno rispetto alle più dirette inseguitrici, Celano e Frosinone. Alla fine del campionato mancano cinque giornate.

«Sono orgoglioso e contento dei miei ragazzi, che hanno fatto una prestazione eccellente – queste le parole di Massimo Morena –. L’avevamo preparata così, volevamo giocare da subito in maniera aggressiva, puntando a non sentire troppo l’assenza di due giocatori ai quali, in questa categoria, credo nessuna squadra potrebbe rinunciare a cuor leggero, come Masi e Bordignon. Di fronte avevamo un Celano reduce da una grande vittoria, quindi in fiducia e in salute. Insomma, serviva una grande prestazione per vincere, e la squadra oggi è andata forse oltre le mie stesse aspettative: non abbiamo mai mollato un centimetro, anche quando loro ci hanno segnato e messo in difficoltà in alcuni momenti, non abbiamo mai rinunciato al nostro gioco, e penso che questa sia stata la chiave. Non mi sento ancora di dire che la promozione è vicina, certo questa era una partita da 6 punti, l’abbiamo fatta nostra e ora abbiamo un gran bel vantaggio, ma nelle ultime cinque partite dovremo sudarcela contro tutti. Ora testa alla Coppa: il prossimo weekend a Porto San Giorgio sarà comunque un momento di festa per la Tombesi, avremo ancora delle squalifiche importanti ma, come ha dimostrato oggi, questa squadra lotta e non si arrende mai, e anche in Coppa sapremo dire la nostra».

Giuseppe Mrozek




COMPENSAZIONE NECESSARIA E INDISPENSABILE

 12 Marzo 2023

Pescara sud – L’area di cui parlo, il pallino rosso nella foto aerea, si trova a due passi dall’uscita sud della circonvallazione di Pescara, quella di cui si prevede l’abbattimento (come tratteggiato), a ridosso del quartiere di Villaggio Alcione, e della Riserva Dannunziana. La conosco bene perché ci passo davanti tutti i giorni nel mio quotidiano tragitto di 3 km casa lavoro, in bici o a piedi.

Un giorno mi sono incuriosito e sono andato a cercarne la destinazione urbanistica nella mappa tutta colorata del PRG: parcheggi di scambio.

Con cosa, mi sono detto?

Adesso da queste parti della città accadono alcune cose interessanti, che ne cambieranno il volto, sia dal punto di vista funzionale che percettivo. Intanto stanno sorgendo due palazzi (già realizzati) ed una torre di nove piani, nell’area che nella foto che segue è campita con linee rosse (mentre quella contornata di bianco con un bel punto interrogativo è l’area in esame). Incidentalmente di lì a due passi, sulla sinistra, c’è il Parco 8 Marzo.

L’area in esame si estende per circa 1,5 ettari e per adesso è incolta e separata dal quartiere di Villaggio Alcione dalla ferrovia.

Per il resto è contornata da strade: una in particolare, che si chiama Via Alfredo Luciani. Fino ad oggi strada a basso traffico, ma che ben presto potrebbe diventare l’asse di entrata/uscita della circonvallazione, una volta abbattuto il tratto sopraelevato.

E Allora?

E allora sarebbe interessante capire se per caso qualcuno ha valutato l’impatto sul territorio del nuovo assetto viario dell’area, sapendo che ben presto quella zona verrà ulteriormente urbanizzata. In particolare, l’Impresa costruttrice Fidia, abbastanza nota in città, sta costruendo, come già detto, due palazzi da 5 piani e una torre di 9, per un totale di circa 80 appartamenti.

Ma Fidia ha già costruito nei paraggi, ed in particolare di fronte al Parco 8 Marzo, anzi, sembra l’abbia realizzato proprio l’impresa, come dice negli spot sulla propria pagina FB e di cui si vanta legando l’opera al concetto di sviluppo sostenibile, a cui ha abbinato la pista ciclabile adiacente, opera di mobilità sostenibile. Ma anche i nuovi insediamenti rimandano al concetto green.

E allora, senza fare grandi giri di parole ma giocando banalmente sulle misure di compensazione, a volte subdole ma in alcune occasioni utili chiavi di risoluzione di conflitti, non sarebbe banale ragionare sulla ipotesi che, rispetto all’impatto viario richiamato in precedenza per via del nuovo tracciato della circonvallazione (leggasi traffico), e a quello dei nuovi insediamenti abitativi (necessità sociali), l’area in esame con destinazione parcheggio di scambio diventi un piccolo parco, o un grande giardino, di Villaggio Alcione, magari con qualche servizio annesso, anche sanitario, che tamponi la pressione di traffico esercitata dai flussi veicolari che qui verranno deviati, e soddisfi la necessità di spazi verdi e di servizi di base mai sufficienti in ambito urbano per rispondere all’ovvia domanda di qualità della vita. Tra l’altro quest’area potrebbe essere agevolmente collegata alla Riserva Dannunziana, sollecitando ciò la rinaturalizzazione di Fosso Vallelunga.

Va da sé che una particolare attenzione alla mobilità ciclistica, dal punto di vista infrastrutturale, potrebbe completare l’opera, a cui sembra che l’impresa costruttrice Fidia riservi particolare attenzione, almeno al momento di vendere i propri appartamenti (come dai frame che seguono degli spot raccolti sulla loro pagina FB). Il Parco 8 Marzo, realizzato da loro, 3 mila mq, è e deve rimanere parte del sistema verde attrezzato.

Giancarlo Odoardi




CHE SUCCEDE tra destra cattolica e lega?

12 marzo 2023

La polemica è aspra. Se non rotta del tutto, appare fortemente incrinata in questi giorni la liaison tra quel mondo cattolico che da tempo ne sostiene organicamente le posizioni e una parte della destra. Il motivo di frizione riguarda in particolare importanti esponenti della Lega che, con il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia,  e il Vicepresidente del Senato, Luca Centinaio, hanno aperto al gender e alle adozioni gay.

La preoccupazione di quegli ambienti cattolici che per anni hanno plaudito a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni è stata platealmente espressa da Massimo Gandolfini, una delle figure di spicco del movimento del Family Day.

Gandolfini ricorda a Centinaio che “le coppie dello stesso sesso in Italia godono di tutti i diritti sociali, compresa l’eredità e la reversibilità della pensione al coniuge, introdotte con le unioni civili. Parificare del tutto i due istituti significa solo offrire modalità di filiazione con tecniche che ledono il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Se passa il matrimonio ugualitario basterà una sentenza a dare il via libera per l’eterologa per tutti, i bambini ottenuti con utero in affitto e adozioni gay. In pratica l’eliminazione delle figure di madre e padre per decreto e la definitiva affermazione della cultura di genitore 1 e 2”.

A Zaia, invece, Gandolfini rimprovera di spacciare “per civiltà, l’apertura di una clinica pubblica per il cambio di sesso. La transizione è già possibile per i maggiorenni in strutture private che ne hanno fatto un business. Garantire tutto il percorso in strutture pubbliche significa rivolgersi anche ai minori. Altri Paesi, come Gran Bretagna e Svezia, hanno chiuso queste strutture dopo il boom di transizioni eseguite su minori rovinati con menomazioni che li segneranno per sempre. Non seguiamo drammatiche esperienze che hanno già percorso altre Nazioni Europee e che legittimano l’ideologia gender veicolata tra i giovani e nelle scuole. Zaia pensi piuttosto a migliorare l’assistenza sanitaria di anziani, disabili e persone indigenti sempre più esposte al fenomeno dell’abbandono terapeutico”. Insomma, la polemica ha giunto il livello del calor bianco.

In realtà, i motivi di riflessione non mancano su quanto la destra nel suo complesso sia in grado di portare davvero in sede legislativa tutto ciò che ha spinto una parte del mondo conservatore cattolico a votarla compattamente, o di assistere ad un effettivo impegno sui temi di quell’area che viene definita delle questioni etiche.

Non dobbiamo dimenticare che nel passato non sono mancate le occasioni in cui le dichiarazioni non sono state seguite dai fatti. Lo è stato nel caso dell’approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni civili che registrò un sostanziale disinteresse di una parte della destra ben rappresentato dalla frase di Matteo Salvini “Non sono un buon cattolico, so solo che lo Stato non dovrebbe entrare nella camera da letto dei cittadini”.

Allora si parlava di centrodestra ancora a guida Berlusconi, il quale sostenne la necessità di “ragionare di allargare l’area del diritto ad altri tipi di unione, come hanno fatto i partiti conservatori di altri grandi paesi, non può essere vissuto come qualcosa di sconveniente o come un allontanarsi dai nostri principi. Se la società cambia, la politica ha il dovere di prenderne atto. Una legge sulle unioni civili ben fatta, che non calpesti i diritti della famiglia, e soprattutto i diritti dei bambini, deve essere fatta”.

Vi è poi da considerare la latitanza pressoché generale in materia di applicazione della prima parte della Legge n. 194 sull’aborto a proposito della quale Giorgia Meloni si è spesa all’immediata vigilia delle elezioni dello scorso 25 settembre, lo ha fatto dieci giorni prima dell’apertura delle urne, ma si tratta di un tema che, al momento, sembra completamente sparito dall’agenda di questo Governo e di questa maggioranza.

Gandolfini ricorda i voti che anche la Lega ha ricevuto da parte di molti cattolici in maniera molto diretta: “Sono certo che quella parte di elettorato che ha dato il proprio voto alla Lega confidando in ben altri principi, non gradisce per nulla queste nuove proposte. Tradire il mandato degli elettori stanchi di un’ideologia woke e arcobaleno sostenuta da tutta la sinistra mondiale non paga mai nelle urne”.

 E così l’appello va direttamente a Salvini, dal quale, evidentemente, non ci si accontenta più dei bacini al rosario: “Il popolo del Family Day auspica che il segretario Salvini, che ha sempre difeso il diritto al padre e alla madre e contrastato l’ideologia gender, possa riportare la Lega nel campo dei valori della promozione della vita, della famiglia e della libertà educativa”.




L’UMORISMO di Mikail Bulgakof 

A cura di Lucia Pompei

Teramo, 12 marzo 2023. Mercoledì 15 marzo 2023 alle ore 18, nella  Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31,  per il 15 Marzo (patrocinio  Fondazione Tercas)  ci sarà la presentazione di Mikail Bulgakof.. Seguirà  un recital dal titolo L’umorismo di Michail Bulgakov dall’opera Le uova fatali a cura di L. Pompei e B. di Curzio. In presenza: Sala Annunziata, via N. Palma, 31. A distanza: Google meet,  iscriversi a: segreteriasalottoculturale@gmail.com o per ricevere il link

Approfondimento: trama de Le uova fatali

Capp. 1–4

Il professor Vladimir Ipat’evic Persikov è il direttore dell’Istituto di Zoologia di Mosca. Ha 58 anni, è un tipo di alta statura, un po’ curvo, calvo, con occhialetti, carattere un po’ scontroso e solitario. Lavorano con lui all’Istituto Pankrat, guardiano zoologico, e il prof. Ivanov, libero docente. Persikov vive in una grande casa insieme a Mar’ja Stepanovna, una vecchia e devota badante di cui ha bisogno, perché è stato abbandonato dalla moglie. Il 16 aprile 1928 il professore lascia per un’ora e mezza delle amebe esposte all’azione di un raggio rosso al centro di una spirale luminosa prodotta dall’energia elettrica del microscopio, e si accorge che proliferano a una velocità fulminea e che le nuove nate divorano quelle deboli e crescono in modo rapidissimo. Informa allora Ivanov, che costruisce con lenti varie altri apparecchi con raggi sempre più grandi. I due scienziati conducono esperimenti positivi su uova di rana. La notizia si diffonde al di fuori dell’Istituto e un giornalista fantasioso, Alfred Bronskij ne amplifica la portata, parlando ormai della scoperta del “raggio della vita”.

Capp. 5–6

Intanto a Steklovsk si verifica una moria di galline: prima quelle della vedova del pope Drozdov, poi quelle della vicina muoiono vomitando sangue. Da lì la peste delle galline dilaga in tutta la Russia, per cui le autorità vietano di consumare galline e uova. Nel frattempo, uno stato straniero tramite una spia offre soldi a Persikov per essere messo al corrente delle sue scoperte ed avere i disegni degli apparecchi e l’invadente giornalista Bronskij chiede al professore informazioni sulle malattie delle galline.

Cap. 7

Tutte le galline dell’URSS sono morte e Aleksandr Semënovič Rokk, direttore del sovchoz “Raggio Rosso”, si reca da Persikov con un documento ufficiale perché vuole gli apparecchi per far rinascere le galline dalle uova. Ne porta via tre, nonostante le preoccupate proteste del professore. È un uomo con gambe corte, piedi piatti, occhi piccoli, abbigliamento antiquato, che prima della rivoluzione era un flautista estraneo alla politica.

Capp. 8–9

A Koncovka, nel governatorato di Smolensk, nel sovchoz di Rokk arrivano tre casse di uova, grandi e sporche, che vengono messe sotto il raggio degli apparecchi. Subito si diffonde una strana inquietudine percepita dai cani, dagli uccelli e dalle rane del circondario e quando si aprono le uova sono spariti i pulcini. Rokk va allo stagno per un bagno e nell’erba gli compare davanti un enorme rettile di 10 metri. Quando si avvicina la moglie, il serpente subito la sbrana mentre Rokk riesce a fuggire. Terrorizzato si reca dalla polizia per denunciare il fatto: due agenti armati si recano al sovchoz e non trovano anima viva; solo la serra pullula di enormi serpenti che li attaccano e li sbranano.

Capp. 10–12

Quando a Persikov vengono consegnate delle uova di gallina, invece di quelle di struzzo e di anaconda che aveva chiesto, tutto risulta chiaro, ma ormai è troppo tardi. Dal governatorato di Smolensk la popolazione in preda al panico fugge verso Mosca, dove viene dichiarato lo stato di guerra. L’esercito affronta col gas le bestie che si riproducono velocemente e bombarda le enormi uova, ma non riesce a fermare l’assalto. La folla inferocita assale e distrugge l’Istituto di zoologia e uccide Pankrat, Persikov e Mar’ja Stepanovna. Solo un’ondata di gelo inaudito, -18° nella notte fra il 19 e il 20 agosto 1928, riesce a fermare i rettili che stanno circondando Mosca. Sul terreno resta un putrido marciume che provoca epidemie. L’Istituto viene ricostruito nel ’29 e il nuovo direttore è Ivanov, il quale tenta invano di ottenere il raggio rosso.




SI TORNA DALLA PUGLIA con un solo punto

Fatale alla LG Ummbyracing il Tie Break che permette al Bari di vincere 3-2

Teramo, 11 marzo 2023. La Futura Teramo lotta sul parquet di Bari, ma alla fine deve accontentarsi di un solo punto. Le pugliesi vincono il match 3-2, dopo una partita altalenante che ha visto la squadra di casa più precisa nei momenti decisivi dell’incontro. Il rammarico, in casa teramana, è non aver chiuso i conti quando ha avuto la possibilità di farlo. Il primo set è combattuto, ma con la squadra di Nanni sempre a rincorrere l’avversario. Bari non sbaglia un colpo ed alla fine si aggiudica il parziale 25-22.

La reazione teramana non tarda ad arrivare. La dimostrazione di essere superiori all’avversario è evidente nel secondo set. Teramo scappa e non è più ripreso: 16-25, e match in equilibrio sull’1-1. Il terzo set è equilibrato e Teramo commette alcuni errori determinanti sul finale di parziale, che Bari si aggiudica 25-23. Il quarto set è la fotocopia del secondo con la LG UmbyRacing sempre avanti a comandare le danze fino all’11-25 finale.

Il Tie Break si sa è un terno al lotto, ma soprattutto Bari cerca di chiuderlo in anticipo. Teramo reagisce e riesce a portarsi sul 14-14 dopo aver recuperato due punti di fila. Poi, difficile da spiegare, la panchina barese effettua cambi ed il tavolo del segnapunti va in tilt. Il gioco si ferma per circa cinque minuti, spezzando il ritmo alle ragazze di Nanni (cosa voluta?).

Alla ripresa le pugliesi sono più precise e chiudono 17-15 la partita. Con un pizzico di lucidità in più, Teramo poteva far sua la gara. Siamo però sulla strada giusta quella che la Futura sta intraprendendo per chiudere nel migliore dei modi la stagione.

PRIMADONNA BARI      3: Iannone, Chiricallo 1, Selvarolo, Vuoso, Papagno, Montillo 17, Rando, Mollica, Campioto, Caputo 22, Cianciotta 11, Notarnicola 9, D’Addiego 7, Masino.

LG UMBYRACING FUTUTA TERAMO 2: Peroni, Ragnoli 24, Cipriani 11, Di Diego 1, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 5, D’Egidio, Mazzagatti 5, Di Carlo 13, Di Sabatino, Ventura, Lestini 18. All. Nanni.

PARZIALI: 25-22; 16-25; 25-23; 11-25; 17-15

Patrizio Visentin




SINDACO ABUSIVO, restituire parola a cittadini

Ortona, 11 marzo 2023. La sceneggiata delle dimissione presentate dal sindaco Leo Castiglione e poi, come ampiamente previsto, ritirate sul filo di lana, segna il punto di non ritorno nella maldestra, scellerata e accidentata parabola dell’amministrazione comunale di Ortona.

Il dato di fatto è che Castiglione è oggi un sindaco abusivo e dimezzato, poiché se è vero – come lo stesso sindaco aveva dichiarato al momento di presentare le dimissioni – che tre consiglieri lo hanno di fatto sfiduciato e che la maggioranza non esiste più, nel momento in cui torna in sella, senza che nulla sia cambiato, significa il suo unico ed inequivocabile interesse è quello di restare attaccato alla poltrona.

A Castiglione non interessa di essere finito in minoranza, di non godere più della fiducia del Consiglio comunale e di non avere più i numeri per governare. È pronto a tirare a campare, a discapito dell’intera comunità ortonese, continuando ad umiliare le istituzioni e gli organi rappresentativi della città.

Ortona non merita di essere presa in ostaggio da un’amministrazione comunale che vede il suo percorso ormai al capolinea. Un percorso che in realtà non è mai neanche iniziato, perché non è mai esistita una vera maggioranza di governo e tantomeno un progetto condiviso per il futuro della città.

È ciò che accade – come avevamo avvertito a più riprese prima del voto – quando a prevalere sono aggregazioni elettorali accomunate unicamente dalla brama di potere e totalmente prive della benché minima affinità di tipo ideale, valoriale o programmatico.  

Si prenda atto, dunque, che non ci sono più i numeri per andare avanti e, in un sussulto di dignità, nell’interesse esclusivo della comunità ortonese, si restituisca immediatamente la parola ai cittadini.

Angelo Di Nardo




IL PCI CONTINUA A CRESCERE anche in Abruzzo

Ortona, 11 marzo 2023. “Il Partito comunista Italiano continua a crescere anche in Abruzzo”, lo dichiara il responsabile politiche ambiente e territorio della segreteria nazionale Edoardo Castellucci in visita nella nostra città alla presenza del coordinatore del PCI di Ortona Marco Uccelli.

“La campagna di tesseramento 2023 – dichiara Uccelli – prosegue a piccoli passi ma decisi e raccoglie sempre più interesse e adesione dal vero popolo della sinistra e dei simpatizzanti.”  

“Nel nostro partito – continua Uccelli – i  nostri tesserati possono essere certi di contare qualcosa e rivestono un ruolo chiave nel  contribuire all’elaborazione della linea del Partito e del gruppo dirigente, le corse sfrenate al tesseramento e alle primarie fuori controllo sono per noi una grave distorsione della forma partitica prevista dalla nostra costituzione.”

Il dirigente Nazionale Castellucci inoltre dichiara: “Ringrazio le compagne e i compagni che si prodigano in Abruzzo e in particolare qui ad Ortona che con abnegazione e sacrificio contribuiscono al consolidamento e alla crescita degli ideali comunisti e che ci fanno ben sperare in una società più giusta e attenta verso i più deboli, spesso dimenticati da governi di centro/destra e di centro/sinistra inoltre – continua Castellucci – il Partito si rende pienamente disponibile a collaborare con le istanze dei territori, e prossimamente proprio nella bella città di Ortona concorderemo un incontro con la presenza del nostro segretario nazionale Mauro Alboresi”.




DIETRO LO STALLO un nuovo dramma?

Impasse via Pantini, l’arteria avrebbe dovuto essere inaugurata a settembre 2022, a dicembre, infine a gennaio.

Pescara, 11 marzo 2023. Ci auguriamo che il Comune di Pescara non prenda spunto dall’intitolazione al noto drammaturgo nato a Vasto per trasformare via Pantini nel nuovo dramma messo in scena dall’amministrazione Masci. Su quest’arteria rischia infatti di materializzarsi l’ennesimo pasticcio di una Giunta che sembra molto spesso affetta da un irrefrenabile impulso di modificare in corso d’opera le poche opere pubbliche realizzate, finendo per trasformarle in tristi odissee senza fine.

Il fallimento del progetto Viale Marconi è ormai sotto gli occhi di tutti, ma i ritardi con cui la bretella di via Pantini verrà riconsegnata alla città nascondono analoghe criticità.

All’incrocio tra via Pantini e via Antonelli, infatti, era inizialmente prevista una rotatoria, allo scopo di regolarizzare il traffico proveniente da tutte le direzioni: da sud, da via Pantini e da via Silone, la stradina che conduce in via Scarfoglio, dove è ubicato l’Istituto Comprensivo 6. Tuttavia, a seguito di svariate note stampa e continui ripensamenti del progetto, lo scorso 7 dicembre è stata approvata una variante molto consistente che l’ha di fatto soppressa. O meglio, apprendiamo della sua eliminazione dai comunicati stampa della Giunta e di alcuni consiglieri di maggioranza, perché in realtà nella determina n. 2420 di approvazione della perizia di variante non si minimamente cenno all’eliminazione della rotatoria tra gli interventi oggetto della stessa, che interessano invece specificamente i sottoservizi, fresature stradali e decespugliamento. Lavori ingenti, rilevanti soprattutto sotto l’aspetto economico, per i quali si rendeva necessario recuperare la somma di 513.000 euro. A quel punto, la rotatoria è magicamente sparita dalla cartografia allegata alla Determina di variante, nonostante la modifica non sia stata inserita né in Determina né nella relazione del Rup, l’Arch. Trisi, che l’ha richiesta. Un modus operandi che suona piuttosto familiare, in quanto è stato largamente adoperato in merito ad altri cantieri, uno su tutti, viale Marconi, come abbiamo più volte denunciato.

Giunta e Consiglieri hanno motivato la modifica in corsa con la volontà di salvare i 10 alberi che insistono nel tratto in cui era prevista la rotatoria, dichiarazioni però che cozzano con la realtà di tutti i giorni, quella di una Giunta intenta ad abbattere pini e alberi in tutta la città o a cementificare parchi cittadini; la ragione della scelta va ricercata più realisticamente nell’esaurimento dei fondi, che oltretutto potrebbe inficiare il raggiungimento del principale obiettivo dietro la realizzazione della strada, ovvero la riunificazione dei comparti 3, 4 e 5 della Pineta, con la chiusura al traffico di parte di via della Bonifica e di via Antonelli. Infatti, venendo meno la realizzazione della rotatoria, l’amministrazione comunale si troverebbe dinanzi a due scelte:

  1. Tornare indietro sulla chiusura del tratto di via Antonelli che insiste dall’incrocio con Via Pantini fino alla rotatoria di via della Bonifica, dove è situato il cancello d’ingresso alla Riserva e quindi fallire sull’accorpamento del comparto 4 e 5 della Riserva, che è stato da sempre un obiettivo perseguito dal centrosinistra e che la città deve cogliere;

  • Chiudere al transito via Ignazio Silone, che non potrebbe più raccordarsi con una strada (via Antonelli), eliminata per accorpare i due comparti della Riserva.

 Il risultato di questo pasticcio è che probabilmente – anziché modificare il progetto facendo sorgere poco più a sud la rotatoria per salvaguardare i pini e realizzare, anche mediante espropri, una bretella di ricongiungimento con l’attuale tratto di via Silone compreso tra le scuole e il recinto della Riserva, o magari creando in quell’area un nuovo accesso alle scuole -, si sta pensando alla chiusura totale di via Silone, che riveste un ruolo fondamentale sia per l’accesso alle scuole che come parcheggio per il mare. In questo modo si rischia di congestionare ulteriormente via Scarfoglio e via De Cecco, che negli orari di ingresso e uscita dai plessi scolastici sono costantemente bloccate. Senza contare che le auto provenienti dalla nuova via Pantini saranno costrette a raggiungere la rotatoria di via Nazionale Adriatica sud per tornare indietro. E si configura oltretutto un importante sovraccarico su Via Celommi, già gravata da importanti flussi veicolari.

Emerge dunque, ancora una volta, la grande approssimazione nelle scelte politiche e amministrative di questa Giunta, che rischia così di compromettere l’obiettivo primario per cui era stata pensata l’opera, ovvero il riaccorpamento dei comparti 3, 4 e 5 della Riserva, o di costringere i pescaresi ad impelagarsi quotidianamente nel traffico per accompagnare i propri figli a scuola, oltre a bloccare i residenti della Pineta.

Ci sono altri due aspetti che vorremmo approfondire nel corso di conferenza stampa.

  1. Le consuete carenze documentali.

Com’è possibile eliminare la rotatoria che rende monco il progetto senza che questa eliminazione venga mai citata nella determina n. 2420? Come è possibile che il 7 dicembre 2022 (tre mesi fa), nell’ambito di un lavoro che stando alle dichiarazioni di Foschi avrebbe dovuto essere riconsegnato a settembre 2022, sia stata approvata una variante dall’importo di 513.000 euro su un totale di 974.220 di lavori? Una variante superiore al 50% dell’importo totale, che dunque ribalta il quadro economico inizialmente previsto ed interviene quando a detta di Giunta e Consiglio i lavori sono terminati o “in dirittura d’arrivo”? Fu l’Assessore Mascia, in un articolo del 31 ottobre 2022, ad annunciare che in quella settimana si sarebbero svolti dei lavori sulle reti Telecom, gas e Enel e poi si sarebbe proceduto ad asfaltare e chiudere il cantiere. Effettivamente quei lavori furono eseguiti, ma parte degli interventi per la rete Telecom, stando a quanto riportato nella Determina, sono stati oggetto di variante solo il 7 dicembre 2022. Sarebbe interessante, a questo punto, sapere se siano stati realizzati prima di quella data, relativamente alla parte non inizialmente prevista nel progetto.

  • L’altro aspetto invece è di carattere prettamente conservativo e cautelativo. Tutta la recinzione del comparto 5 è divelta o rovinata a terra. Malgrado la strada non sia ancora percorribile, sono stati già rilevati vari episodi di abbandono di buste, gomme e altro materiale che può costituire fonte di innesco per nuovi incendi. Possibile che in attesa di un progetto definitivo che la ripristini, non sia possibile almeno rendere disagevole l’ingresso e l’abbandono di materiali con una recinzione provvisoria? Analogo problema, come segnalato dal Conalpa, investe l’area del comparto 4 di Via Silone. L’incendio dell’agosto 2021 allora non ha insegnato nulla?

Va ricordato, che l’arteria in questione ha già occupato ampiamente le cronache locali per via dell’abbattimento dei pini, avviato dalla Giunta Masci alla chetichella e senza l’autorizzazione prevista dall’Articolo 31 comma 2 della Legge Regionale 3/2014, al punto da determinare una sanzione dei Carabinieri Forestali a danno della ditta, ai sensi dell’Articolo 70 della medesima legge. Proprio per l’errore procedurale del Comune di Pescara si è resa necessaria l’approvazione di due modifiche alla legge, avvenute in Consiglio Regionale prima a novembre 2021 e poi a marzo 2022, al fine di disciplinare l’autorizzazione in sanatoria. Autorizzazione rilasciata, tra l’altro, non solo dopo il pagamento della sanzione, ma anche a seguito dell’attuazione di una misura di compensazione ambientale consistente nella realizzazione di un’area boschiva a valle del cimitero di Colle Madonna, per un importo pari a circa 50.000 euro.  

In questi mesi abbiamo assistito a un balletto delle date di riapertura e a fantomatiche ipotesi di parcheggi di scambio nel progetto per l’abbattimento dello svincolo a trombetta. Si sono rivelate false le prime, così come le seconde. Vorremmo sapere dal Sindaco Masci quando i pescaresi potranno usufruire di via Pantini, se e cosa ne sarà di via Ignazio Silone e soprattutto come intende risolvere le innumerevoli criticità che interesseranno le scuole, ma anche chi si reca al mare o alla Pineta.

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli

I Gruppi Consiliari Pd, Sclocco Sindaco, Città Aperta del Comune di Pescara




CARA ROSY,

la lezione di Moro …non vive al Nazareno

di Giuseppe Fioroni

Rosy Bindi s’incarica di coprire l’adesione al nuovo corso del Pd con un sollecito all’imitazione (di Moro) che suscita perplessità. Mi dispiace, non sono d’accordo.

Avevamo evitato finora di piegare la lezione di Moro alle logiche di partito. Ora, però, Rosy Bindi s’incarica di coprire l’adesione al nuovo corso del Pd con un sollecito all’imitazione (di Moro) che suscita perplessità. “Noi cattolici – ha detto ieri – dobbiamo sempre essere irrequieti, mai appagati, ce l’ha insegnato Aldo Moro“.

Dunque, irrequieti vuol dire aderire alla svolta radicale di Elly Schlein?

E questo sarebbe l’inveramento del moroteismo?

Mi sembra alquanto azzardato.

Certo, Moro invitava i democratici cristiani a non acquietarsi  nella gestione del potere. Il suo pensiero aveva come centro di gravità la visione responsabile delle cose e, insieme, poneva a fondamento dell’iniziativa politica la coerenza che questa visione implicava. La novità non andava respinta, ma nemmeno inseguita ingenuamente: piuttosto doveva essere capita, per non cedere a superficialità di analisi e di proposta. Era contrario alle semplificazioni.

Nel famoso discorso sui “tempi nuovi”, tenuto al Consiglio nazionale della Dc alla fine del 1968, indicava la strada delle riforme e del cambiamento, a patto però di non perdere il senso della missione storica e politica dei cattolici democratici.

“[…] guai a recidere – ammoniva – le radici che affondano nel nostro passato e nel nostro patrimonio ideale. Comprendo perciò l’appassionata spinta al rinnovamento che ci viene da noi stessi e dalle cose; ma non saprei d’altro canto riconoscere (né il Paese lo potrebbe) la Democrazia Cristiana in un nuovo partito radicale avulso dalla concreta nostra esperienza, dal nostro senso umano, dai nostri ideali“.

Dovremmo riflettere bene su queste parole.

Una citazione estrapolata dal contesto può risultare ingannevole, ma se guardiamo all’insieme delle battaglie di Moro troviamo sempre l’orgoglio di una limpida appartenenza a un movimentodemocratico e cristiano – che non doveva smarrirsi nel gioco delle transazioni e degli accomodamenti, specie se in ballo c’era il confronto sulla trasformazione degli equilibri politici.

Sta di fatto che Moro non ha mai rinunciato ad un’identità di cultura e azione politica, insistendo a più riprese sulla necessità di mantenere fermo il richiamo ai principi ispiratori dell’impegno storico dei cristiani.

https://piattaformapopolare.net/2023/03/11/cara-rosy-la-lezione-di-moronon-vive-al-nazareno/



INCONTRO tra Comune e Rfi

Migliorare i servizi della stazione e incentivare l’uso del treno

Fossacesia, 11 marzo 2023. Il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, accompagnato dal responsabile del Settore Urbanistica del Comune, Domenico Moretti, ha incontrato una delegazione di tecnici di Rfi, Rete Ferrovie Italia, per esporre gli interventi da eseguire per migliorare la stazione ferroviaria Fossacesia-Torino di Sangro.

L’appuntamento con la società ferroviaria nazionale era stato più volte richiesto perché fossero programmati la sistemazione del parcheggio antistante lo scalo, per migliorare il sistema di illuminazione, la riapertura dei servizi igienici e altri lavori ritenuti necessari.

“Va migliorata e disciplinata la circolazione stradale per l’accesso alla stazione e si deve procedere a una organizzazione più funzionale alle accresciute esigenze dell’utenza delle aree destinate alla sosta auto – ha sottolineato il sindaco Di Giuseppantonio, che quando ricoprì la carica di presidente della Provincia di Chieti si batté perché fosse migliorati gli scali ferroviari – Da qui partono quotidianamente molti pendolari. Si tratta di studenti che raggiungono le sedi universitarie di Chieti, Pescara e Teramo, nonché persone che devono raggiungere i luoghi di lavoro, nella zona industriale di Val di Sangro. È quindi importante creare le condizioni per offrire un servizio che risponda al meglio alle loro esigenze. Questa, tra l’altro, è una stazione che, con il tempo, sta assumendo un ruolo determinante per favorire il turismo, soprattutto quello cosiddetto lento”.

Infatti, nello scalo Fossacesia-Torino di Sangro, giungono da ogni parte d’Italia molti amanti delle due ruote, desiderosi di percorrere in bicicletta la Via Verde della Costa dei Trabocchi. In questa ottica rientrano gli interventi che Di Giuseppantonio ha sollecitato a RFI, circa il potenziamento dell’apparato di luci presente nell’area esterna dello scalo, la sistemazione dei servizi igienici e la realizzazione dei sottopassi pedonali, nuove rampe di accesso ai binari, l’attivazione di ascensori, l’installazione di percorsi e mappe tattili per persone che hanno problemi sensoriali e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infine, chiesto di concordare con Regione ,Tua, Sangritana l’accesso dove poter far transitare i mezzi nella parte trasporti dell’area ferroviaria. 

“L’auspicio è che quanto chiesto passi al più presto alla fase esecutiva, anche per incentivare l’uso del treno, anziché spostarsi su gomma”.




JAZZ’INN 2023

Il borgo di Scanno ospiterà la prima tappa dell’evento nazionale

Pescara, 11 marzo 2023. Sarà il Comune di Scanno ad ospitare a fine giugno una delle due tappe dell’edizione 2023 di Jazz’Inn, un ciclo di eventi promossi dalla “Fondazione Ampioraggio” che dal 2017 porta nei borghi italiani imprese, startup e investitori per condividere idee e progetti industriali innovativi.

Come per il 2022, la scelta dei 2 territori che ospiteranno gli incontri è stata effettuata attraverso una selezione rivolta ai Comuni delle aree interne del Paese. La seconda tappa di Jazz’Inn si terrà a fine settembre tra Erice, Favignana, Segesta, Castellammare del Golfo e altre località della provincia di Trapani.

Da Presidente dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise – dichiara Antonio Di Marco – mi congratulo con il sindaco Giovanni Mastrogiovanni e con tutta la sua amministrazione ed esprimo grande soddisfazione per questo importante risultato ottenuto da uno dei Comuni appartenenti all’Associazione de I Borghi più belli d’Italia. Scanno ha superato 3 fasi di valutazione, prevalendo su 73 territori candidati che hanno tutti espresso, in modo forte, la volontà di cercare modelli di sviluppo nuovi attraverso Jazz’Inn. Ospitare a Scanno questo  evento nazionale che ha lo scopo di stimolare investimenti (e non spesa improduttiva) e di innovare concretamente i metodi e i modelli di sviluppo per invertire le tendenze negative e restituire valore alle potenzialità delle nostre aree interne, costituirà un’altra preziosa occasione per dare attenzione e risalto ad un borgo certificato della nostra rete di eccellenza.

Jazz’Inn è l’iniziativa di Fondazione Ampioraggio sperimentata nel 2017, in occasione del Jazz Festival Sotto le Stelle di Pietrelcina (BN), creando un contesto di contaminazione tra jazz e innovazione e sperimentando un modello di networking lento, tra innovatori e mercato, pubblico e privato, che è stato battezzato: slow dating for innovation. Il modello è caratterizzato da incontri lenti, modelli collaborativi di networking e integrazione di competenze.

Jazz’Inn coinvolge aziende, amministrazioni pubbliche, investitori, start-up e PMI innovative, centri di ricerca, professionisti e techbuyers: l’ecosistema dell’innovazione. Al centro degli incontri ci sono  gli obiettivi di sviluppo dei case givers: aziende e amministrazioni pubbliche, interessate a raccogliere idee innovative per i propri investimenti.




STAZIONE DI PORTO di Vasto inadeguata

Il Comune solleciti interventi

Vasto, 11 marzo 2023. È palese, e le numerose sollecitazioni che giungono da più parti ne sono la testimonianza, che la stazione di Porto di Vasto abbia necessità di una profonda revisione strutturale dal momento che, nonostante la collocazione periferica e le ridotte dimensioni, assolve ad un ruolo cruciale soprattutto per quanto attiene al trasporto pendolare da e verso la città di Vasto.

In ragione della sua importanza – dice la Lega vastese – sollecitiamo il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale affinché si attivino per un confronto costruttivo con Rete Ferroviaria Italiana affinché si possa giungere ad un intervento migliorativo che vada nella direzione di una fruibilità dello scalo al passo con il XXI secolo e, quindi, con le esigenze dei reali fruitori.

Nei giorni scorsi – evidenzia la Lega Vasto – abbiamo assistito alla riverniciatura delle linee che delineano i posti auto, ma non è certo una risposta efficace alla richiesta di parcheggi che provengono dalla moltitudine di pendolari che affollano lo scalo ferroviario dalle prime ore del giorno e lasciano i loro mezzi in quell’area in cui, oltretutto, anche la sicurezza viene lasciata al caso, e i numerosi raid furtivi lo evidenziano, vista l’assenza di telecamere. Eppure, nel 2020 l’amministrazione, se non ricordiamo male, aveva presentato un progetto per un nuovo parcheggio e ci chiediamo che fine abbia fatto, se da allora Sindaco e Amministrazione abbiano continuato a cercare un colloquio per giungere a ridefinire gli standard della stazione oppure no, e sarebbe cosa deprecabile.

La questione che ci lascia ancor più sconcertati, però – evidenzia la Lega – è la totale assenza di attenzione, in spregio a tutte le normative in materia di pari opportunità, verso le persone con disabilità: mancano ascensori adeguati, o perlomeno dei servoscala, mentre le scale del secondo binario sono addirittura pericolose, dal momento che essendo il tetto lesionato l’acqua piovana filtra e allaga le rampe. E come non rilevare con forza l’assenza dei bagni fruibili, un esempio di inciviltà che lascia sconcertati noi, ma soprattutto gli utenti. Tutte circostanze sulle quali Sindaco ed Amministrazione avrebbero potuto e dovuto fare leva nei confronti di RFI per avviare un dialogo risolutivo sulla questione, ancor più in questa fase in cui quello scalo ferroviario si appresta a diventare nodale nella gestione dei flussi di merci da e verso il porto.

Certo – accusa la Lega – non ci aspettiamo quella rapidità e quella decisione che il tema meriterebbe da una Amministrazione incapace di alzare la voce anche sulla annosa vicenda del cavalcavia di contrada Selvotta nei pressi della stazione Vasto-San Salvo. Chi non si è trovato qualche volta dinanzi alle transenne che ne impediscono l’attraversamento a cause delle piogge che trasformano l’area in un piccolo lago? Una Amministrazione efficiente avrebbe aperto un dialogo per ottenere interventi risolutivi per la regimentazione delle acque a monte e la manutenzione sistematica delle grate di raccolta a valle in quel tratto spesso utilizzato da lavoratori della nostra città per recarsi nella zona industriale di Piana Sant’Angelo. Anche in questo caso – chiosa la Lega – parliamo di un intervento ormai non più procrastinabile e sollecitiamo chi amministra la città da oltre tre lustri ad impegnarsi perché si intervenga in maniera definitiva.’




NON PENALIZZIAMO LE ATTIVITÀ di Pescara Vecchia

Confartigianato, Cna, Confesercenti: “Sanzioni a chi non è in regola, gli altri devono poter lavorare”

Pescara, 11 marzo 2023. “Dopo aver ridimensionato le attività in piazza Muzii, ora si corre il rischio di portare in sofferenza anche quelle di Pescara vecchia. E chissà cosa potrebbe succedere in estate sulla riviera”. I presidenti di Confartigianato (Giancarlo Di Blasio) Confesercenti (Marina Dolci) Cna (Cristian Odoardi) guardano con grande perplessità alla decisione del sindaco Carlo Masci di emettere un’ordinanza, sia pur temporanea, che limiti le attività anche nell’altra area della movida cittadina. Un nuovo provvedimento temporaneo, come quelli che, in passato, hanno contribuito a creare incertezza e poi il vuoto nel distretto centrale.

Musica solo fino a mezzanotte, niente tavolini in strada e niente alcol all’aperto: “Questo perché le misurazioni effettuate dall’Arta hanno rilevato uno sforamento dei livelli – dicono i rappresentanti delle associazioni – Ma si tratta di rilievi effettuati nella fase clou del periodo invernale. La maggior parte dei locali della zona ha fatto investimenti importanti per quanto riguarda l’insonorizzazione, proprio per poter lavorare secondo le regole e non essere fonte di disturbo per i pochi residenti. Ora anche quegli investimenti non sono più sufficienti. Siamo i primi a dire che chi sbaglia deve pagare: e allora sì ai controlli e alle sanzioni per chi non è in linea con la normativa, ma gli altri devono poter lavorare in pace. E questo deve valere anche per quelle attività che non rispettano le regole sulla vendita di alcolici ai minori. Non possiamo gettare via quanto di buono costruito nel corso degli anni per minimi casi di illegalità”.

In quella zona ci sono, tra l’altro, molte attività di ristorazione che dalla stretta dell’amministrazione sui tavolini all’aperto avrebbero, ora che si avvicina la primavera, un rilevante danno: “Pescara ha una sua immagine legata alla qualità della proposta nel divertimento, saldamente ancorata all’ampia offerta nel settore food – proseguono i rappresentanti delle associazioni – comprimere in maniera così forte non le possibilità di sviluppo, ma le opportunità di base significa annientare un intero settore economico. Di più, significa spostare quel movimento di persone, che in particolari periodi dell’anno scelgono Pescara e zone limitrofe per le loro vacanze, verso altre destinazioni; significa allontanare tutto quel movimento di prossimità che, nei fine settimana, riempie la città per le sue qualità attrattive.

All’amministrazione chiediamo ancora una volta: fate rispettare le regole che ci sono, concordiamo insieme un percorso e soprattutto un progetto che abbia un concreto traguardo futuro. Con ordinanze temporanee ed estemporanee, lo abbiamo già visto in passato, non si andrà da nessuna parte. Manca una visione della città, le regole non vengono scritte prima, rispetto a un’idea o a una prospettiva, ma seguono e si adottano rispetto a fatti, circostanze e accadimenti, improvvisando di volta in volta. Interventi mirati e equilibrati fanno sì che si salvaguardi il divertimento sano, quello di cui ha bisogno la città, che favorisce la socialità soprattutto dei nostri giovani”.




MULTILATERALE sulla mobilità ciclistica

Incontro pubblico, mercoledì 15 marzo 2023 dalle ore 10:00, presso la Stazione Centrale

Pescara, 11 marzo 2023. Nel solco della manifestazione Tour dei Ponti, FIAB Pescarabici organizza un incontro multilaterale con i rappresentanti istituzionali dei comuni di Pescara, Chieti, Francavilla, Montesilvano, San Giovanni Teatino, Spoltore, Città Sant’Angelo e inoltre dell’azienda TUA e della Regione Abruzzo, per un confronto sul tema della nuova mobilità di area vasta, in particolare ciclistica.

L’incontro pubblico, che sarà moderato da Filippo Catania, Presidente di FIAB Pescarabici, e animato da Giancarlo Odoardi, Coordinatore FIAB Abruzzo Molise, avrà luogo alle ore mercoledì 15 marzo 2023 dalle ore 10:00  alle ore 12,30, al secondo piano della sede dell’Associazione in via Quarto dei Mille 45 a Pescara, nei pressi della  Stazione Centrale.

L’Associazione intende aprire un confronto sui grandi scenari normativi che hanno preso corpo grazie ad una recente attività legislativa nazionale, con la emanazione di decreti,  promulgazione di leggi e redazione di piani. Ci riferiamo nella fattispecie alla L. 2/18, la norma quadro sulla mobilità ciclistica, seguita solo lo scorso anno  dal previsto Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), e alle nuove opportunità infrastrutturali, come la casa avanzata, la zona scolastica, ecc., previste in diversi decreti ministeriali, come anche al rinnovato quadro di riferimento delle politiche di mobility management e, non ultimo, al robusto flusso di contributi economici messi di recente a disposizione degli enti locali.




IL CLIMA un convegno per riflettere

Lions Club Vasto Adriatica al Vittoria Colonna

Vasto, 11 marzo 2023. Interessante convegno quello promosso dal Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna sabato scorso e dedicato a Riflessioni sul clima.

Introdotto dai saluti della presidente del Club Maria Pia Smargiassi, che ha raccontato chi sono e cosa fanno i Lions, l’evento è stato moderato dal giornalista Luigi Spadaccini che ha ripercorso il periodo in cui affondano le questioni ambientali chiarendo che lo scopo fondamentale dei Lions, all’insegna dello slogan del sodalizio internazionale Liberty-Intelligence-Our Nation’s Safety, è quello di stimolare il dibattito pubblico e il confronto tra intelligenze anche affrontando un tema delicato quanto attuale come quello del clima e dell’ambiente, tra le cinque cause globali di LCI.

Illustri relatori del convegno sono stati il Prof. Uberto Crescenti, emerito di Geologia applicata all’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, di cui è stato Magnifico Rettore dal 1985 al 1997 e noto climatologo, e il Prof. Mario Giaccio, ordinario di Tecnologia e innovazione e di Economia delle fonti energetiche sempre all’Università D’Annunzio presso la quale è stato preside della Facoltà di Economia per 9 anni e della Facoltà di Scienze manageriali per 5 anni.

Alla presenza del presidente della Zona A della VII Circoscrizione del Distretto Lions 108A Italy, Paolo Affaldani, e degli assessori comunali alla Cultura e al Welfare, Nicola Della Gatta, che ha portato i saluti istituzionali ringraziando il sodalizio per aver promosso un evento del genere che ha fornito spunti di interesse per una riflessione multifocale sulla questione, e all’Istruzione e al Commercio, Anna Bosco, i relatori hanno recato dati e nozioni volte a limitare i cosiddetti catastrofismi legati all’influenza delle attività antropiche sui ‘cambiamenti climatici che vi sono e sono innegabili’ come ha sottolineato il Prof. Crescenti, il quale, in particolare, ha evidenziato il ruolo che possano avere il sole e la terra stessa nel contribuire a detti mutamenti. Il Prof. Giaccio, invece, si è soffermato su una analisi sui costi e le conseguenze economiche che potrebbero derivare da determinati indirizzi e scelte sulle politiche energetiche, a cominciare dall’ingente spesa per la riduzione impercettibile, su quantità massicce, delle emissioni di gas serra, anidride carbonica in primis. Esposizioni che hanno suscitato l’interesse dei presenti alle prese con un punto di vista alternativo riassunto nelle sue conclusioni dal geologo Elio Bitritto, socio del club e promotore dell’evento.